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Direttore Responsabile: Pierpaolo ZucchettiEditore:

Comune Informa srl - società unipersonaleVia Cipro, 1 - BresciaP. Iva 02135590350

Testata: Guida del CittadinoAutorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 939

del 23/01/1997

Supplemento al n. 7 della “Guida del Cittadino”

Data prima pubblicazione: Ottobre 2015Aggiornamento: Dicembre 2016

Secondo Aggiornamento: Febbraio 2016Aggiornamento: ........ 2015

INI001076

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Strategia Europeasulla disabilità 2010-2020 pagina 3

Accessibilità pagina 4

Partecipazione pagina 9

Uguaglianza pagina 14

Occupazione pagina 17

Istruzione e Formazione pagina 19

Protezione Sociale pagina 22

Salute pagina 24

Attuazione pagina 29

Diritti delle Persone con disabilità

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Strategia europea sulladisabilità 2010-2020

Il 15 novembre 2010 l'Unioneeuropea ha adottato la nuovaStrategia europea per la disabi-lità 2010-2020, una strategiache promuove le pari opportu-nità per le persone con disabi-lità con l'obiettivo di mettereloro in condizione di esercitaretutti i loro diritti e di beneficia-re di una piena partecipazionealla società e all'economiaeuropea.

Le aree di intervento

Sono state individuate ottoaree di intervento: l'accessibili-tà, la partecipazione, l'ugua-glianza, l'occupazione, l'istru-zione e la formazione, la prote-zione sociale, la salute e le azio-ni esterne.

Accessibilità

Le persone disabili devonoavere accesso ai beni, ai servizie ai dispositivi di assistenza.Inoltre, deve essere assicuratoloro, su una base di uguaglianzacon gli altri, l’accesso ai traspor-ti, alle strutture, alle tecnologiedell’informazione e della comu-nicazione.

Partecipazione

Le persone con disabilità devo-no poter esercitare pienamentei loro diritti fondamentali legatialla cittadinanza dell'Unione.Questa strategia deve contribui-re a:• eliminare gli ostacoli alla

mobilità delle persone disabi-li, in qualità di individui, con-sumatori, studenti, attori eco-

nomici e politici;• garantire la qualità dell'assi-

stenza ospedaliera e dell’ac-coglienza in residenze specia-lizzate, grazie al finanziamen-to dei fondi strutturali;

• garantire l’accessibilità di orga-nizzazioni, strutture e servizi,

inclusi quelli sportivi e culturali.

Uguaglianza

Occorre attuare una serie dipolitiche attive per promuoverel’uguaglianza a livello europeo enegli Stati membri. La Commissione garantirà inoltrela piena applicazione della legi-slazione europea in materia dilotta contro le discriminazionifondate sulla disabilità e, in par-ticolare, della direttiva2000/78/CE a favore della paritàdi trattamento in materia di

occupazione e di lavoro.

Occupazione

L’azione europea deve permet-tere un aumento del numerodei lavoratori disabili sul merca-to del lavoro aperto, in partico-lare attraverso l’elaborazione dipolitiche attive dell’occupazio-ne e il miglioramento dell’acces-sibilità ai luoghi di lavoro.È necessario inoltre agire in col-laborazione con le parti socialiper favorire la mobilità intrapro-fessionale (anche nei laboratoriprotetti), incoraggiare il lavoroautonomo e migliorare la quali-tà del lavoro.

Istruzionee formazione

Gli allievi e gli studenti disabilidevono disporre di un sistemad’istruzione accessibile e pro-grammi d’istruzione permanen-te. Di conseguenza, la strategiasostiene l’accessibilità dei siste-mi educativi generali, le misuredi accompagnamento indivi-duale e la formazione delle figu-re professionali del sistemaeducativo.Inoltre, occorre informaremeglio i disabili in merito allepossibilità di formazione e dimobilità, soprattutto nell’ambi-to dell’iniziativa Gioventù inmovimento e della strategiaIstruzione e formazione 2020.

Protezione sociale

I sistemi di protezione socialepossono compensare le dispari-tà di reddito, i rischi di povertàed esclusione sociale ai qualisono esposti i disabili. In questocontesto, è necessario valutarele prestazioni e la sostenibilitàdei sistemi di protezione socia-le, compresi i sistemi pensioni-stici, i programmi di alloggiosociale e l’accesso ai servizi dibase. La strategia incoraggial’utilizzo dei fondi strutturali el’adozione di misure nazionaliadattate.

Salute

Le persone con disabilità devo-no disporre di un accesso equoai servizi e alle strutture sanita-rie, compresi i centri di salutementale. Per garantire questoprincipio di uguaglianza, i servi-zi devono avere un prezzoaccessibile ed essere adeguati

alle necessità specifiche dellepersone. Inoltre, particolareattenzione va dedicata alla salu-te e alla sicurezza dei lavoratoridisabili.

Azione esterna

L’UE si impegna a promuovere idiritti delle persone disabili alivello internazionale. Essa agi-sce soprattutto nell’ambitodella politica di allargamento, divicinato e di aiuti allo sviluppo,oltre che in seno a istanze inter-nazionali come il Consigliod’Europa e l’ONU.

Attuazione

La strategia si fonda sull’impe-gno comune delle istituzionidell’UE e degli Stati membri.Le loro azioni comuni puntano a:• sensibilizzare la società sulleproblematiche legate alla disa-bilità e a promuovere i diritti deidisabili;• sviluppare le possibilità difinanziamento europeo;• migliorare la raccolta e il trat-tamento dei dati statistici;• assicurare il monitoraggio del-l’attuazione della convenzionedelle Nazioni Unite negli Statimembri e in seno alle istituzionieuropee.

Strategia Europea

FISSICARLO

FRILLISOTTILI

SANTINIRAG.

MARCO

AUTOFFICINA S.L. SNC

Accessibilità al Web

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ForumEuropeosullaDisabilità

Il Forum Europeo sulla Disabilità(EDF) è un’ Organizzazione nonGovernativa indipendente cherappresenta gli interessi di 80milioni di Europei con disabilità.EDF è l’unica piattaforma euro-pea messa in piedi da personecon disabilità e dalle loro fami-glie. Il Forum è una piattaformaleader per i diritti dei disabili e sipropone per dare voce alle per-sone con disabilità in Europa.EDF è stato creato nel 1996 peressere sicuri che le decisioniriguardanti le persone disabilisiano prese “con” e “da” perso-ne disabili.(Fonte: www.edf-feph.org)

Accessibilità al web

Accessibilità al web significa unsito internet o un servizio basatosul web (inclusi quelli per appa-recchi mobili) che sia facile da uti-lizzare, semplice da trovare,essenziale nel funzionamento enella interattività, il cui uso siasicuro e possa essere utilizzato inmodo indipendente anche da chiè disabile, garantendo quindi ladignità di una persona disabile inogni circostanza, inclusi i casi diemergenza. Questo non escludel’uso di dispositivi di supporto e dicomunicazione alternativa perconsentire l’accessibilità a partico-lari gruppi di persone con disabili-

tà qundo questo sia necessario.(Fonte: www.edf-feph.org)

Non Vedenti edInternet: le tecnologieassistive

IL DISPLAY BRAILLEIl display braille è una perifericaaggiuntiva che viene connessaalla porta seriale del PC e checonsente all’utente non veden-te di leggere le informazionivisualizzate sullo schermo rigaper riga. PROGRAMMI DI SINTESI VOCALELa sintesi vocale è un sistemache permette ai non vedenti, diascoltare e quindi leggere ognitipo di testo semplicementeusando il computer; i contenuti,riconosciuti da un appositoscanner, vengono automatica-mente tradotti in suoni grazie alsoftware. La sintesi viene effet-tuata tramite la concatenazionedi unità fonetiche elementari,dette difoni, realizzate seguen-do le regole di pronuncia dellalingua italiana. La registrazionediretta dei difoni, e non quindila loro generazione artificiale,consente di ottenere un suonochiaro, pulito e molto compren-sibile. Un sofisticato algoritmopresiede alla corretta accenta-zione delle parole lette, mentrele abbreviazioni vengono letteper esteso. La sintesi della vocepuò essere controllata in mododa variare a piacere, l'espressivi-tà, l'altezza, la velocità ed il

Accessibilità

Accessibilità al Web

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volume dal software.Il software di sintesi vocale dellaMicrosoft è gratuito e facilmentereperibile sul sito e disponibilein diverse lingue; inoltre si inte-gra perfettamente conWindows. Il software è costituitodal server Agent, dal modulo disintesi vocale TextToSpeechdella L&A, di un software di rico-noscimento vocale. Maggiori informazioni sul sitoMicrosoft: http://msdn.microsoft.com/wor-kshop/imedia/agent/default.asp

SCREEN READERUno screen reader è un softwareche "legge" il contenuto dinumerosi tipi di file supportati.Jaws (Job Access With Speek),ad esempio, abbinato ad unsoftware sintesi vocale, legge evocalizza tutto il testo che appa-re sullo schermo ed interpretaanche i piccoli simboli grafici. Sulsito dell'IBM è possibile scaricareuna una versione trial di Home PageReader 3 (http://www-3.ibm.com/able/hpr.html); que-sto innovativo prodotto, estre-mamente semplice e di facileimpiego, consente a un nonvedente di navigare in modochiaro e comprensibile.Come parte integrante del siste-ma operativo Suse Linux 7.0 èstato sviluppato lo Screen rea-der Suse Blinux, un software chepermette alle persone nonvedenti e ipovedenti di lavorarecomodamente con Linux. SuseBlinux non è una parte indipen-dente o una patch del software,ma piuttosto un cosiddetto pro-gramma che lavora in sottofon-do. Un vantaggio di ciò è cheSuse Blinux non compromette inalcun modo il funzionamentodel sistema e gli utilizzatori nonvedenti e ipovedenti dispongo-no dell'uso illimitato di tutte leapplicazioni che lavorano sullaconsole di Linux in modalitàtesto. Per ulteriori informazioni:http://www.suse.com.

INGRANDITORI DI SCHERMOCi sono in circolazione dei pro-grammi ingrandenti veramente

validi come ZoomText, Magic,LPWin, Lunar, in grado di rispon-dere efficacemente alle esigen-ze di un utente ipovedente.Un ingranditore di schermo è unsoftware che permette di creareuna finestra "lente" sullo scher-mo delle dimensioni volute eriposizionabile. Tale finestraingrandisce le zone dello scher-mo che l´utente attraversa con ilmouse. Tutti gli ingranditori dinuova generazione hanno unavasta gamma di strumenti di navi-gazione, ingrandiscono i carat-teri con l´effetto "smoothing"(levigando e raccordando lecurve), dispongono di una sinte-si vocale per aiutare la consulta-zione di lunghe pagine testuali.E si tratta di prodotti inseriti nelnomenclatore tariffario, e quindiassolutamente gratuiti perl´utente finale.

GLI E-BOOK PER NON VEDENTIGli e-book per non vedenti sonodevice di lettura capaci di "tra-durre" i testi in formati accessibili,come la sintesi vocale o il Braille.Fino ad oggi il problema maggio-re è rimasto il prezzo; macchinedi questo tipo, o comunque suf-ficientemente avanzate, possonoarrivare a costare sul mercatoamericano fino a 15mila dollari.Da tempo al centro dell'attenzio-ne di diversi produttori, ancheMicrosoft, che già investe pesan-temente nel settore degli ebook,ha iniziato a lavorare nella "nic-chia" degli ebook contando dimettere in commercio uno stru-mento il cui prezzo finale si aggi-ri attorno ai 3-4mila dollari.(Fonte:www.aib.it)

LIA, ebook store pernon - e ipovedenti

Immergersi nella lettura è uno deipiaceri del tempo libero, maquando la vista è compromessa,trovare libri accessibili anche allepersone non vedenti e ipove-denti diventa piuttosto complica-to. A dare una mano a chi soffredi disabilità visiva arriva il proget-to LIA, realizzato

dall’Associazione italiana editoriin collaborazione con il Ministeroper i beni e le attività culturali.

CHE COS’È LIALIA – Libri Italiani Accessibili è unapiattaforma online, o negozioonline di libri digitali, con un cata-logo di partenza di oltre 2.500libri, tutti accessibili a ciechi e ipo-vedenti. Su LIA si trovano libri ditutti i generi e per tutti i gusti,romanzi, esordienti, saggi ebestseller, grazie all’accordo sti-pulato dall’AIE con una quaranti-na di marchi editoriali italiani. Ilibri contrassegnati con il bollinoLIA sono presenti non solo sul sitodel progetto, ma sulle più impor-tanti librerie in rete, dove i libriaccessibili sono appunto distin-guibili tramite l’apposito simbolo.(Fonte: www.disabili-lavoro-casa.it)

LIS: on line il primovideo dizionario dellelingue dei segni

Per le persone sorde, ma nonsolo, è disponibile on line informa accessibile e gratuita ilprimo “dizionario” di traduzionein lingua dei segni, con parole,lettere ed espressioni in 24 diver-se lingue. Quella dei Segni è unalingua che serve alle personesorde per andare oltre le barrieredella incomunicabilità e riusciread esprimersi, capendo e facen-dosi capire, attraverso canali dif-ferenti da quello verbale.Quello che forse è meno noto, èche le lingue dei segni sonodiverse da Paese a Paese, tantoche LIS sta infatti per LinguaItaliana dei Segni. Le diverse lin-gue dei segni – con quindi diffe-renti sistemi di segni - afferisco-no infatti alle singole comunitàsorde dei vari Paesi di apparte-nenza. Come conoscere eimparare, quindi, le lingue deisegni straniere? Da oggi a dispo-sizione di tutti (sordi e non) c’èil video-dizionario online dellelingue dei segni. Il progetto sichiama Spread the Sign, ed èfrutto di un lavoro a respirointernazionale portato avanti,

per la parte italiana, da linguistie interpreti del Dipartimento distudi linguistici e culturali com-parati dell’Università Ca’ FoscariVenezia. Il progetto, dicevamo,ha respiro internazionale, aven-do visto la collaborazione diinterpreti e studiosi rappresen-tanti di oltre 24 lingue straniere,coprendo così un vastissimobacino di lingue. 200mila i videogià disponibili, per il sito on lineche ne ospita 10 mila solo nellalingua dei segni italiana (la LIS,appunto), con l’obiettivo di arri-vare ai 15mila nel giro di treanni. Frasi di uso comune, nume-ri, parole sono tradotte quindi insegni per riuscire a comunicareoltre le differenze linguistiche.Dello strumento si sottolinea,oltre alla gratuità e accessibilità,il fatto che può essere consulta-to ovunque, dato che chiunquesi può connettere a Spread theSign attraverso il proprio smar-tphone, scaricandone la app,quindi accedendone all’uso incaso di bisogno.La schermata di Spread the Signè estremamente pulita ed intuiti-va. Tramite una stringa di ricercaè possibile digitare la parola o lafrase e cliccare poi sulla bandie-rina identificativa della linguarichiesta. Appare quindi dopopochi secondi la parola ol’epressione “segnata” da un tra-duttore. Oltre alle parole e a sin-gole frasi ed espressioni, si puòpoi accedere all’alfabeto perconoscere come si segnano lesingole lettere negli alfabetidelle diverse lingue. (Fonte: www.disabili.com)

Accessibilità

Turismo Accessibile

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Manifesto per laPromozione delTurismo Accessibile

In attuazione dell’art 30 dellaConvenzione Onu sui diritti dellepersone con disabilità ratificatacon Legge n. 18 del 24/2/091. La persona nella sua accezio-ne più completa, con i suoi spe-cifici bisogni derivanti da condi-zioni personali e di salute (adesempio: disabilità motorie,sensoriali, intellettive, intolle-ranze alimentari, ecc.) è un cit-tadino ed un cliente che hadiritto a fruire dell’offerta turisti-ca in modo completo e in auto-nomia, ricevendo servizi ade-guati e commisurati a un giustorapporto qualità prezzo.2. L’accessibilità comporta ilcoinvolgimento di tutta la filieraturistica a livello nazionale elocale, a partire da:a. il sistema dei trasporti;b. la ricettività;c. la ristorazione;d. la cultura, il tempo libero e lo

sport3. L’accessibilità dei luoghi nondeve determinare la scelta dellavacanza: si deve poter scegliereuna meta o struttura turisticaperché piace e non perché essaè l’unica accessibile.4. È necessario pensare l’acces-sibilità come accesso alle espe-rienze di vita, ovvero andare

oltre il concetto dello “stan-dard” valorizzando invece lacentralità della persona/clientecon bisogni specifici.5. L’informazione sull’accessibili-tà non può ridursi a un simbolo,ma deve essere oggettiva, det-tagliata e garantita, onde per-mettere a ogni persona di valu-tare in modo autonomo e certoquali strutture e servizi turisticisono in grado di soddisfare lesue specifiche esigenze.6. E’ necessario promuovereuna comunicazione positiva,che eviti l’uso di termini discri-minanti. Essa va diffusa in forma-ti fruibili per tutti, e attraversotutti i canali informativi e pro-mozionali del mondo turistico.7. Poiché l’accessibilità riguardanon solo aspetti strutturali einfrastrutturali, ma anche i serviziofferti ai turisti, occorre promuo-vere la qualità dell’accoglienzaper tutti, ovvero incentivare uncambiamento culturale chegeneri profondi mutamenti deimodelli organizzativi e gestiona-li, ancora prima che strutturali.8. E’ necessario incentivare laformazione delle competenze edelle professionalità, basata suiprincipi dello Universal Design eche coinvolga tutta la filiera dellefigure professionali turistiche etecniche: manager, impiegati,aziende, imprese pubbliche eprivate. Occorre inoltre aggior-nare i programmi di studio degli

Istituti per il Turismo, Tecnici,Universitari, dei Master e deiCentri Accademici a tutti i livelli.9. Le Autonomie Locali, ognunaper le proprie competenze evocazioni, hanno il compito diimplementare l’accessibilitàurbana, degli edifici pubblici edei trasporti locali, pianificandoinoltre periodiche azioni di veri-fica e di promozione delle pro-poste turistiche per tutti.10. Per realizzare e promuovereil turismo accessibile in una logi-ca di sistema si auspica la fattivacollaborazione tra gli Operatorituristici, le Autonomie Locali, gliEnti Pubblici, le Associazionidelle persone con disabilità e leOrganizzazioni del turismosociale.

I principi ispiratori del Manifestosono approfonditi nel docu-mento “Istruzioni per l’uso delManifesto per la Promozionedel Turismo Accessibile”.

(Fonte: www.governo.it)

Vacanze per tutti conV4A®- Village for All

“A ciascuno la sua vacanza” èl’obiettivo primario di Village forall – V4A® Marchio QualitàInternazionale OspitalitàAccessibile. Tramite il portale di Village for all(www.villageforall.net) è infattipossibile reperire tutte le infor-mazioni utili in merito alle strut-ture ricettive e non, che offrono

Accessibilità

Turismo Accessibile

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servizi per portatori di disabilitàdi ogni genere: permanente otemporanea, motoria, limitazio-ni sensoriali (ciechi e/o sordi),allergie e intolleranze alimenta-ri, anziani, diabetici, dializzati,persone obese, ecc...Insommauna vacanza a portata di tutti almare o in montagna, in hotel,appartamento o agriturismo, invisita ad un museo o presso unostabilimento balneare...Le strutture proposte hannoottenuto il marchio di qualità esono oltre quaranta da sceglie-re in Italia e in Croazia.

(Per maggiori informazioni consultareil sito internet di V4A®-Village for Allwww.villageforall.net)

Diversamente Agibile

Il progetto “DiversamenteAgibile” nasce dalla mente diMaximiliano Ulivieri, 39 anni eaffetto da distrofia muscolarefin da piccolo. L’idea parte dalpresupposto che nessunomeglio di chi ne usufruisce puòrecensire un servizio. Nei suoiviaggi è capitato di ricercare sulweb strutture accessibili ai disa-bili, come hotel per il pernotta-mento, oppure informazioni suiluoghi della città da visitare chenon abbiano barriere architet-toniche, musei, attrazioni turi-stiche, bar e ristoranti, tutto ciòche un normale turista devesapere prima del viaggio. Le informazioni in internet cisono ma spesso risultanodispersive e alcune volte fuor-vianti e non sempre corrette. Ladispersione dipende dal fattoche non c’è un “luogo” comunein rete dove recuperare certeinformazioni, ci sono blog diragazzi disabili che raccontanoil suo viaggio, come il suo per-sonale, oppure nei siti specia-lizzati in hotel e turismo dove alsuo interno puoi fare una ricer-ca specifica per portatori di

handicap. Tutte queste infor-mazioni tuttavia sono solo deglispazi, non un contesto organiz-zato, competente e ottimizzatosoltanto al tipo di servizio. Inpiù spesso le informazioni nonsono ben precise e povere difoto dimostrative dell’agibilitàsicura di una struttura. Nonraramente capita di leggere“accessibile a disabile” e dopobreve conversazione telefonicarendersi conto che così nonera. L’accessibilità poi richiedemolte cose e capita che sianosoggettive, non sempre unastruttura che va bene a un disa-bile può andar bene a un altro,ma soprattutto il miglior giudi-zio che si può ricercare in que-sti casi è proprio quello deldisabile stesso, che certamenteha una capacità di analisi supe-riore, essendone l’utilizzatore. Questo vale anche per i percor-si della città, per i mezzi di tra-sporto ecc. Ecco l’idea di rea-lizzare un sito/blog in cui racco-gliere tutte le esperienze dipersone disabili, con reportagescritti, fotografici e filmati deiloro viaggi, in modo da fornireinformazioni utili ad altri disabi-li che vogliono frequentare lastessa città. Così facendo sipotrà aiutare a capire se l’ac-cessibilità dei luoghi o dellestrutture “recensite” può andarbene per la propria disabilitàoppure necessita di maggioriinformazioni. (Fonte: www.diversamenteagibile.it)

Autismo FriendlyBeach

La riviera romagnola si è attivata,

prima in Italia, nel progettoFriendly Autismo Beach.L’intento primario è quello dioffrire a tutte le famiglie consoggetti autistici di vivere sere-namente il proprio soggiorno inRomagna. A tale scopo si è crea-

ta una rete di strutture (stabili-menti balneari, alberghi, parchitematici, uffici pubblici, centrisportivi, ecc) preparate e forma-te per l’accoglienza delle perso-ne con autismo e attrezzate diconseguenza. Parte del persona-le coinvolto è inoltre rappresen-tato proprio da persone affetteda tale disturbo, appropriata-mente formate dall’associazioneRimini Autismo. Il progetto mette a disposizioneanche un team di educatoridisponibili ad ore per il sollievodelle famiglie. Tramite il sito inter-net www.riminiautismo.it è cosìpossibile organizzare la propriavacanza scegliendo non solo l’al-bergo di Rimini e Riccione ade-rente al progetto, ma anche lostabilimento balneare e contatta-re un educatore.

(Per maggiori informazioni consultareil sito internet www.riminiautismo.it)

Volare in aereo: regole, diritti e doveridel viaggiatore disabile

Facciamo il punto su legislazio-ne e regolamentazione in meri-to a viaggi aerei e viaggiatoricon disabilità o mobilità ridotta.La materia è disciplinata da undocumento, e precisamente ilRegolamento CE n. 1107/2006

del 5 luglio 2006 valido in tuttaEuropa. Questo fornisce indica-zioni precise sull’assistenza aterra e su quella in volo.Vediamo più nel dettaglio qualisono i punti da tenere a menteper chi intende affrontare unvolo aereo:• RICHIESTA ASSISTENZA: il viag-

giatore deve far richiesta diassistenza entro le 48 oreprima della partenza, diretta-mente alla compagnia aerea,o alla agenzia di viaggio o altour operator al quale si èappoggiato. Sarà quindi curadi questi soggetti darnecomunicazione al gestoredegli aeroporti di arrivo, ditransito e di eventuale parten-za, che provvederà a fornireassistenza in aeroporto.

Secondo il regolamento, i nega-ti imbarchi o prenotazioni divolo possono verificarsi solo incasi eccezionali, ovvero quan-do non ci sia più posto per per-sona disabile nell'aeromobile,oppure per problemi legati allasicurezza. In alcuni casi il viaggiatore devepresentare il MEDIF (MedicalInformation Form), ovvero ilnulla osta del medico curante aviaggiare.• ARRIVO IN AEROPORTO: una

volta prenotata l'assistenza,sarà cura del viaggiatore pre-sentarsi in aeroporto entrol'orario comunicato dallacompagnia. Nel caso in cui

Accessibilità

Turismo Accessibile

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non ci siano state comunica-zioni di questo tipo, bisognapresentarsi al punto di chia-mata 2 ore prima del volo, oun'ora se si va direttamente alcheck-in. L'assistenza in aero-porto viene fornita dal perso-nale del gestore aeroportua-le, che verrà a prendere lapersona al punto di chiamataappositamente predisposto,all'interno e all'esterno del-l'aeroporto. L'assistente,all'occorrenza, potrà aiutare ildisabile anche nelle opera-zioni di check-in, fino allaporta d'imbarco.

• CARROZZINA, CANI DA ASSI-TENZA, AUSILI IN AEREO: ILREGOLAMENTO: il regolamen-to prevede che sia possibileimbarcare gratuitamente finoa due attrezzature per lamobilità. Occorre tuttaviainformare almeno 48 oreprima la compagnia delle spe-cifiche relative alle dimensionidel dispositivo, al suo peso,ecc...

Anche nel caso del cane da assi-stenza occorre avvisare preven-tivamente la compagnia.L’animale potrà fare il viaggiocon voi in cabina. E’ tuttavianecessario informarsi bene sullecondizioni imposte ai viaggiatoricon cane guida/assistenza, chepossono andare dall'obbligo dicertificato veterinario a quello diuna fascetta identificativa stan-dard. Per qualunque necessitàsi consiglia in ogni caso, primidi affrontare un viaggio inaereo, di consultare i siti dellesingole compagnie aerre perverificare oggettivamente i ser-vizi previsti per le personedisabili, a mobilità ridotta, ocon esigenze speciali.

APP gratuita per viaggiatori disabili in volo

Da gennaio 2013, l’Enac - l’EnteNazionale per l’Aviazione Civile,ha reso disponibile per i passeg-geri disabili o con mobilità ridot-ta una app per avere sempre aportata di mano le principaliinformazioni sui regolamentiaerei. E’ possibile scaricarla gra-tuitamente su tre diversi sistemioperativi mobile: Apple,Android e Windows Phone, initaliano, inglese, spagnolo e fran-cese. Si tratta di una sorta diguida multimediale dove trovarerisposte alle domande e allesituazioni più frequenti daaffrontare quando si viaggia,ovvero:• Cosa è l’assistenza speciale e

a chi è rivolta ? • Chi sono i passeggeri a mobi-

lità ridotta (PRM)? • A chi e quando si deve richie-

dere l’assistenza? • Chi fornisce l’assistenza in

aeroporto e in volo? • Cosa accade se l’assistenza

non è stata richiesta? • Cosa fare in caso di assistenza

negata o non adeguata.Non resta che augurarvi buonviaggio!Viaggiare in treno:assistenza alle perso-ne con disabilità omobilità ridotta

RFI - Rete Ferroviaria Italiana haattivato per i viaggiatori condisabilità o mobilità ridotta unarete di servizi di assistenza attia rispondere in modo sempre

più efficace alle necessità diquesta tipologia di utenti. Tali servizi, presenti in 264 sta-zioni e attivi 24 ore su 24,sono gestiti attraverso 14 puntidi accoglienza, le cosiddetteSale Blu. Queste, presenti nelleprincipali stazioni italiane,sono aperte tutti i giorni dalle6:45 alle 21:30. Qui è possibi-le reperire informazioni emateriale illustrativo sul servi-zio di assistenza ed effettuarela prenotazione del servizio diassistenza. Le Sale Blu assicurano anche laguida in stazione e l'accompa-gnamento al treno, l’accoglien-za in treno all’arrivo in stazionee la guida all’uscita della stazio-ne o al binario per prendereuna coincidenza. Su richiesta esse provvedonoinoltre a disporre sedie arotelle e a gestire la salita e ladiscesa dal treno con carrellielevatori. Possono richiedere iservizi di assitenza:• persone che si muovono su

sedia a rotelle • persone con problemi agli

arti, anche temporanei, opersone con difficoltà dideambulazione

• persone non vedenti o condisabilità visive

• persone non udenti o con

disabilità uditive• persone anziane• donne in gravidanza In caso di non autosufficienzadel viaggiatore per cui sonorichiesti i servizi di assistenza,questi potrebbero esseresubordinati alla presenza di unassistente personale in stazioneo di un accompagnatore duran-te il viaggio.

Modalità di prenotazioneIl servizio di assistenza puòessere richiesto direttamentealle Sale Blu recandovisi diretta-mente, oppure inviando unamail o telefonando dalle ore6:45 alle 21:30 tutti i giorni,festivi inclusi. E’ inoltre disponibile un nume-ro verde gratuito 800 90 60 60raggiungibile da telefono fisso eun numero unico nazionale199 30 30 60 raggiungibile datelefono mobile e fisso.Ulteriori informazioni sonodisponibili sul sito di RFIwww.rfi.it.

AnnullamentoE’ possibile annullare il servizioprenotato comunicandolo allaSala Blu almeno quattro oreprima della prevista partenza.

(Fonte: www.rfi.it)

Accessibilità

Libertà di movimento

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Campagnaeuropeasulla libertàdi movimento

I trattati europei garantisconoalcuni diritti fondamentali:- Libertà di movimento delle

persone (tutti i cittadini di unostato membro europeo ha ildiritto di muoversi, lavorare,studiare e vivere in un altropaese membro)

- Libera movimentazione dellemerci (le merci prodotte inuno stato membro europeopossono essere vendute in unaltro stato membro a certecondizioni

- Libera fruizione dei servizi(tutti i cittadini hanno il dirittodi dare e ricevere servizi in unaltro stato membro.

Nonostante questo, le personecon disabilità non possono usu-fruire pienamente della lorolibertà di movimento ed hannodifficoltà ad accedere ai canalidi distribuzione delle merci edei servizi, alle stesse condizio-ni di un altro cittadino europeo.Le persone disabili non hannole stesse opportunità delle per-sone non disabili: essi infattiincontrano barriere nello stu-dio, nel cercare un lavoro, nelviaggiare, nel ricevere merci oservizi o semplicemente nell’ac-cedere alle informazioni.(Fonte: www.edf-feph.org)

Mobilità Solidale

La Costituzione Italiana, all’art.3stabilisce che:“Tutti i cittadini hanno paridignità sociale e sono eguali

davanti alla legge […] È’ compi-to della Repubblica rimuoveregli ostacoli di ordine economi-co e sociale, che, limitando difatto la libertà e l’eguaglianzadei cittadini, impediscono ilpieno sviluppo della personaumana e l’effettiva partecipazio-ne di tutti i lavoratori all’orga-nizzazione politica, economicae sociale del Paese.”La libertà di movimento è unadelle incombenze di cui loStato dovrebbe farsi carico alfine di garantire la piena auto-nomia della persona. Non sem-pre tuttavia le istituzioni pubbli-che sono in grado di gestire edorganizzare servizi di trasportodestinati ai cittadini disabili.Il progetto di “Mobilità Solidale”prevede la fornitura gratuita aglienti pubblici di autoveicoli perla mobilità dei cittadini diversa-mente abili. Il servizio ha pertanto il dupliceobiettivo di andare incontroalle necessità delle istituzionipubbliche e a quelle del cittadi-no con disabilità, impossibilitatoall’utilizzo di un mezzo proprioo di un trasporto pubblico.L’ente pubblico usufruisce di unservizio realmente gratuito edesonerato da qualsiasi onereestraneo alla semplice condu-zione e al rifornimento deimezzi.La partecipazione al progettodelle imprese locali tocca ilcuore dei cittadini e dei fruitori

del servizio, dando alla pubbli-cità veicolata dai mezzi di tra-sporto un particolare valoreetico e sociale. Il progetto“Mobilità Solidale” crea così ric-chezza morale nei soggetticoinvolti nel suo sviluppo, sod-disfacendo le esigenze di bilan-cio della pubblica amministra-zione e quelle dei cittadini indifficoltà.

Detrazione per lespese di eliminazionedelle barrierearchitettoniche

E' possibile fruire della detrazio-ne Irpef del 36% sulle spese diristrutturazione edilizia (50%per quelle effettuate nel perio-do 26 giugno 2012 - 30 giugno2013). Rientrano tra questespese quelle sostenute per l’eli-minazione delle barriere archi-tettoniche, riguardanti, adesempio, ascensori e montaca-richi, elevatori esterni all’abita-zione e le spese effettuate perla realizzazione di strumentiche, attraverso la comunicazio-ne, la robotica e ogni altromezzo tecnologico, favorisco-no la mobilità interna ed ester-na delle persone portatrici di

handicap grave (articolo 3,comma 3, L. 104/1992). Ladetrazione per l’eliminazionedelle barriere architettonichenon può essere fruita contem-poraneamente alla detrazionedel 19% a titolo di spese sanita-rie riguardanti i mezzi necessarial sollevamento del disabile. Ladetrazione del 19%, pertanto,spetta soltanto sulla eventualeparte di spesa eccedente laquota già agevolata con ladetrazione del 36% (o del50%).Per le prestazioni di servizi rela-tive all’appalto di questi lavori,è inoltre applicabile l’aliquotaIva agevolata del 4%, anzichéquella ordinaria del 21%.“L’obiettivo della proposta dilegge è quello di allargarsi inmodo da interessare tutti i sititelematici dei settori pubblici ei siti che offrono servizi destina-ti alla cittadinanza. La propostaattuale è infatti limitata a settoripubblici cui appartengono sol-tanto 12 categorie. Le 12 cate-gorie stabilite sono un criterioobsoleto dal momento che ilpanorama offerto in rete si ènotevolmente incrementato dal2001, quando è stato definito ilcriterio stesso”.(www.agenziaentrate.gov.it)

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TUDISCOSRL

Libertà di movimento

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Diritto alla libertàdi movimento:i montascale

Una barriera architettonica è unimpedimento agli spostamentidi una persona, anziana o disa-bile, dovuto al posizionamentoo alla tipologia di elementicostruiti dall'uomo. Le barrierearchitettoniche sono quindiqualcosa di strettamente legatoal concetto di libertà di muo-versi, un aspetto fondamentaleper la valutazione della qualitàdi vita di chiunque. Negli ultimianni la legislazione nazionaleed europea è stata pian pianomigliorata fino a rendere obbli-gatorio l'adeguamento per unaserie di enti pubblici e privati aquesti principi di libertà dimovimento. Uno degli strumentipiù spesso utilizzati per l'abbat-timento delle barriere architet-toniche è l'installazione diminiascensori o montascale (oservoscala), impianti per il solle-vamento di persone impossibili-tate a salire autonomamente lescale o a superare ostacoli.

I montascale devono risponde-re a specifiche normative sia perquanto riguarda gli aspetti edili-zi (normativa per il superamen-to delle barriere architettoni-che) sia per gli aspetti di pro-dotto (norme UNI).Queste indicazioni normativesono presenti in Italia da moltianni, proprio in corrispondenzaalla comparsa sul mercato deiprimi prodotti e ausili dedicatiall'abbattimento delle barriere.La prima norma UNI in materia èinfatti del 1991, sostituita nel2009 da una norma più recen-te. La UNI EN 81-40:2009, ver-sione ufficiale in lingua inglesedella norma europea EN 81-40,specifica i requisiti di sicurezzaper la costruzione, fabbricazio-ne, installazione, manutenzionee lo smontaggio di servoscalaelettrici fissati alla struttura di unedificio.Nella legislazione italiana ilriferimento normativo per gliaspetti edilizi dei montascale è

contenuto nel DM 236/89,"Prescrizioni tecniche necessa-rie a garantire l'accessibilità,l'adattabilità e la visitabilitàdegli edifici privati e di ediliziaresidenziale pubblica sovven-zionata e agevolata, ai fini delsuperamento e dell'eliminazio-ne delle barriere architettoni-che". Il testo del Decreto Tecnico èstrutturato in due parti: alcuniarticoli più generali in cui ven-gono evidenziati i criteri pro-gettuali e altri articoli che con-tengono le specifiche tecniche.L'ordinamento italiano regola-menta poi anche quelle chesono le "Disposizioni per favori-re il superamento e l'eliminazio-ne delle barriere architettoni-che negli edifici privati", Legge 9gennaio 1989, n. 13, che racco-glie le categorie che hannodiritto e le modalità per richie-dere i contributi per l'installa-zione di montascale o servosca-la nell'ottica di superamentodella barriere.Tali norme valgono per la pro-gettazione ed installazione diogni tipo di montascale, deltipo con poltroncina per perso-na seduta, con piattaforma perpersona in piedi o con piatta-forma per il trasporto di carroz-zine. Categoria a parte è poicostituita dai montascale mobi-li, ovvero privi di installazionefissa, che possono essere tra-sportati ed usati in particolareper il superamento di gradini odislivelli.I montascale si confermanoquindi un indispensabile ausilioper garantire a tutti una pienalibertà di movimento.(Fonte: www.disabili.com)

Genny, la prima eunicacarrozzina a due ruote

Si tratta di una novità assoluta,una carrozzina che permette dimuoversi con un semplice spo-stamento del proprio baricen-tro e lascia completamentelibere le mani. Abbiamo intervi-stato Paolo Badano, il suo idea-

tore.Paolo, com'è nata l'idea dellacarrozzina Genny?L'idea di Genny è nata da unamia esigenza, io sonoParaplegico da 15 anni, a segui-to di un incidente stradale e daallora sono sempre alla ricerca diuna maggiore autonomia.Da anni vedo il Segway, quelgeniale mezzo che permette adun uomo di spostarsi in piedi sudue ruote parallele, un giorno misono domandato: se è in gradodi portare in sicurezza un uomoin piedi su due ruote, perchénon potrebbe fare lo stesso conun uomo seduto? Quindi oltreun anno mezzo fa, non avendotrovato nulla in commercio disimile ne ho acquistato uno edho cominciato ad adattarlo allemie esigenze, con tutte le sicu-rezze e le modifiche necessarieche mi permettano di fermarmidi salire e scendere,e dopo oltreun anno di lavoro è nata Genny,oggi la mia compagna insepara-bile.Genny è un mezzo che mi haletteralmente cambiato la vitaed ho capito immediatamenteche avrebbe potuto cambiarela vita a molti altri disabili.In cosa consiste la grandenovità di questa carrozzina adue ruote? E su quale tecnolo-gia si basa? Per quali patolo-gie e per quali attività è statatestata Genny?La novità è pressoché unica,

poiché si passa per la primavolta nella storia da quattroruote a due ruote, e questonon è solo un fattore estetico,il quale ha la sua importanza, maè soprattutto un fattore funzio-nale, che grazie alla tecnologiaauto-bilanciante di Segway edin particolare al principio deigiroscopi e ai due motori elet-trici, riesce a stare in equilibriosu due ruote. Questo compor-ta la possibilità di spostarsi suqualsiasi terreno come la sab-bia, la neve e su strade disse-stare, senza il problema classi-co di incastrarsi con le ruoteanteriori. Essendo già questo diper sé una novità assoluta peruna sedia a rotelle, la sua carat-teristica più incredibile è datadal fatto che non è dotata nedi acceleratore ne di freni, maè semplicemente con minimispostamenti del corpo/bustoavanti e indietro che si crea ilmovimento, mi verrebbe dadire che Genny si muove prati-camente con il pensiero, unavera magia. Questo lascia spa-zio alla fantasia poiché credoche sia la prima volta al mondoche un disabile si possa sposta-re su una sedia a rotelle aven-do le mani libere lasciando lalibertà quindi di telefonare,tenere la fidanzato/a per mano,mangiare un gelato, bere,tenere un ombrello, e perchéno giocare a pallone... con lamassima libertà di riscoprire edi inventarsi cose nuove. Un

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Libertà di movimento

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altro lato che sto scoprendoutilizzando Genny tutti i giorni,credo da non sottovalutare, èlo stupore che vedo nel visodelle persone che mi doman-dano coma faccia a stare inpiedi su due ruote e non chie-dendomi più, come succedevasolitamente prima, che cosa mifossi fatto, quindi questo miinduce a pensare che non siasparita la mia disabilità ma chesia sparito il collegamentomentale che spesso si fa tradisabile e sedia a rotelle.Genny quindi è un rivoluzio-nario mezzo che è in grado dieliminare molte barriere archi-tettoniche, ma è capacesoprattutto di eliminare lebarriere mentali.Ritengo che Genny possa esse-re usata per diverse disabilità,siamo in corso di valutazione.L'utilizzo di questa carrozzinapermetterà probabilmente dieliminare l'esigenza di una car-rozzina diversa per l'interno eper l'esterno, per quali fondistradali è particolarmente indi-cata Genny? La mia invenzione,Genny, è piaciuta moltissimo alDirettore Marketing di SegwayItalia "Tiziano Centulani" cheavendo sposato in pieno la miacausa mi ha fornito la disponi-bilità di un Segway I2 con unalarghezza notevolmente infe-riore al modello da me utilizza-to, questo, mi permetterà direalizzare a breve,una sediacon larghezza simile alle sediea rotelle convenzionali. Gennyè commercializzata e si posso-no trovare tutte le informazionia riguardo sul sito:http://www.gennymobility.com

(Fonte: www.disabili.com)

Centri di mobilità FIATAutonomy

Sono strutture che offrono atutti i clienti disabili un aiutoconcreto per risolvere i pro-blemi relativi alla guida di unavettura adattata alle propriecapacità. In ogni Centro il

cliente può testare le propriecapacità motorie residue tra-mite speciali simulatori, pren-dere confidenza con i veicolimodificati e chiedere il pareredi medici e fisioterapisti e deglioperatori dei centri stessi.I Centri di Mobilità realizzati daFiat Group Automobilesvogliono garantire a tutti, con-cretamente e gratuitamente, lapossibilità di testare e migliora-re la qualità del proprio movi-mento.I clienti disabili hanno a pro-pria disposizione simulatori diguida per valutare con precisio-ne la propria capacità motoriaresidua e vetture modificate perprovare la guida per la primavolta o per testare nuovi adatta-menti rispetto a quelli già pos-seduti. Frequentando un Centrodi Mobilità il disabile può otte-nere un attestato che può faci-litare il compito di valutazionedella Commissione medica loca-le durante la visita d'idoneità. Ilsimulatore di guida è una sofisti-cata strumentazione elettronicache valuta le capacità motorie,visive e cognitive della personadisabile e gli consente di pren-dere confidenza con le appa-recchiature che utilizzerà sullavettura. I simulatori sono dispo-nibili per le persone con disabi-lità sia agli arti inferiori che agliarti superiori.Per maggiori informazioni rivol-gersi a: Ufficio AutonomyTel. 011 0037456(Fonte: www.fiatautonomy.com)

EasyWay - L’app persegnalare i luoghiaccessibili a tutti

Molte strutture di pubblica utili-tà e di intrattenimento dellenostre città presentano ancoranumerose barriere architettoni-che, ma le tecnologie e lo spiri-to di partecipazione dei cittadi-ni possono offrire nuoveopportunità per superarle. Perdecidere se andare o meno inun determinato luogo, le per-sone con disabilità devono

sapere prima se la loro meta èaccessibile oppure no.Il progetto EasyWay, sviluppatocon il supporto e l'esperienzadella rete associativa della FISH,vuole contribuire a migliorare leinformazioni a disposizione,dando a chi userà i dati la pos-sibilità di diventare a sua voltaun generatore di informazioniper tutta la comunità. In questaprima fase sono state fattedelle rilevazioni partendo dallecittà di Roma e Milano ma pos-siamo coprire tutta l'Italia. Ilprogetto infatti consiste inun'applicazione per smartpho-ne e in un sito, due strumentiche ti consentono di esprimerela tua valutazione di accessibili-tà rispetto a uno o più punti diinteresse. Affidiamo l'inserimen-to delle valutazioni di accessibi-lità alla comunità degli utenti:ciascuno può diventare prota-gonista e attivarsi in prima per-sona per aumentare e migliora-re il numero di informazioni. Per ogni punto di interesse chevuoi segnalare (ad esempio unristorante, un albergo, unmuseo ecc), puoi esprimere siauna valutazione di accessibilitàgenerale, sia una valutazionespecifica sugli spazi della strut-tura (Parcheggio; Entrata; Spaziinterni; ecc.) in relazione a unao più tipologie di disabilitàmotoria scelte in base alle tuecompetenze (carrozzina elet-tronica; carrozzina manualesenza accompagnatore; carroz-zina manuale con accompagna-tore; difficoltà di deambulazio-ne). Non è ancora attiva la rile-vazione e la segnalazione delleparticolari barriere esistenti perle persone con disabilità di tiposensoriale, ma l'obiettivo è dicrescere e migliorare giornodopo giorno. Oggi chi vuole

consultare le informazioni pre-senti nella banca dati, può cer-care un punto di interesse nellacittà e leggere la valutazione diaccessibilità che gli è stata attri-buita da un altro utilizzatore.È importante che la comunitàdelle persone con disabilità,dei loro familiari, amici e opera-tori si attivi in prima personaper arricchire le mappe di unnumero via via crescente divalutazioni di accessibilità.

(Fonte: www.fishonlus.it)Montagna accessibile:gli ausili

IL MONOSCIIl monosci consente allo sciato-re di essere completamenteindipendente: lo skilift, la seg-giovia e persino le piste più dif-ficili diventano accessibili.SportABILI ha in dotazionemonosci di diverse misure e pertutte le età: sia per adulti cheper bambini.

IL BISCIIl bisci, importato direttamenteda SportABILI dagli Stati Uniti,rappresenta un valido strumen-to che permette di sciare atutti, grandi e bambini, con lepiù varie disabilità. L'uso delbisci è indicato per i disabili agliarti inferiori e superiori (tetra-plegici, tetraparetici, distrofiamuscolare, nanismo, atassia,displegia, sclerosi multipla, afa-sia, atrofia spinale, diparesi,cerebrolesi, disabili fisici e men-tali gravi, ecc.) che comunquesuperino una lesione di D5.Il bisci è dotato di un semplicemeccanismo di sollevamentoautomatico che rende semplicela salita in seggiovia.

Manubrio e rediniIl manubrio e le redini vengonousate dall'istruttore oltre cheper controllare la velocità e fer-mare il bisci, per impostare ocorreggere l'angolo, per i movi-menti di rotazione e quelli distabilizzazione dello sciatore.

Stabilizzatori Gli stabilizzatori possono com-pensare il deficit d'equilibrio,

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Libertà di movimento

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offrendo due punti aggiuntivi dicontatto con la neve.

IL DUALSKIIl dualski, per le sue particolaricaratteristiche – un monoscicon due sci – si adatta bene, aseconda delle capacità funzio-nali, a diversi tipi di disabilitàagli arti inferiori e superiori.La seduta permette ad ognipersona di trovare la migliorposizione. Lo schienale dellaseduta è regolabile in altezza aseconda della gravità dell'han-dicap. La differente rigidità eregolazione degli elementi per-mette un più alto grado di sup-porto del corpo e aiuta i movi-menti della parte alta dello stes-so. Lo schienale mobile permet-te allo sciatore di regolare ilproprio angolo di seduta inavanti o indietro usando unpratico e resistente strap.Gli ammortizzatori, con unasospensione con molla inter-cambiabile disegnata apposita-mente per questo apparecchio,possono essere adattati aseconda del peso dello sciato-re. Ciò favorirà l'uso dell' appa-recchio da parte di molte per-sone. Il loro grande comfortanche su terreni accidentati èda attribuirsi alla loro flessibilità.

GLI STABILIZZATORIGli stabilizzatori sono indicatiper amputati, post polio, ecc.Questo ausilio garantisce la sta-bilità e l'equilibrio durante lediscese.

LA SLITTA PER IL FONDOLa slitta per il fondo è indicataper disabili fisici seduti, comeper il monosci (paraplegici,post polio, spina bifida, ampu-tazioni arti inferiori, ecc,) checomunque non superino unalesione di D5. L'ausilio per lo scida fondo è ideale per godere lamontagna ed un salutare sportsulla neve. Il telaio è superlegge-ro. L'inclinazione dello schiena-le e della seduta si può regolaresecondo le esigenze del disabi-le garantendo così un comfortdi marcia. I bastoncini sono leg-germente piegati per un mag-gior contatto con la neve.

(Fonte:www.predazzo.sportabili.org)

Il Powerchair Football

Il Powerchair Football è letteral-mente il calcio per disabili incarrozzina a motore elettrico. E’uno sport ancora poco cono-sciuto e diffuso nel nostroPaese. Sport&Smile EventiSportivi di Montelupone (Mc) èl’unica realtà italiana impegnatanell’organizzazione di manife-stazioni dedicate a questa disci-plina. E’ grazie a loro che si pos-sono reperire informazioni sulgioco.Le regole sono le stesse del cal-cio classico per normodotati; sigioca in 4 contro 4 e si deve faregol nelle due porte larghe 3 mt.Uniche differenze sono che nonesiste il fuorigioco e non vi deveessere mai il 2 vs 1 a meno di 3mt. dal punto ove si trova il pal-lone. Si gioca su carrozzine aquattro ruote tarate ad unavelocità non superiore ai 10Km/h, che devono essere dota-te, oltre che di speciale cinturadi sicurezza, anche di "guardfo-ot " per poter consentire al gio-catore di colpire,condurre,orientare la palla.Il pallone misura 13 pollici, sem-pre in cuoi come quello da cal-cio. Si può giocare all'interno(palestre o palazzetti), ocomunque in qualsiasi spazio cisia un campo da basket, poichéle misure del campo sono quel-le del parquet da pallacanestro.Le squadre comprendono unminimo di 6 giocatori (3 più unportiere) e possono includeresia uomini che donne di ognietà e grado di disabilità - chiara-mente non cognitiva. E' neces-sario essere in grado almeno dimuovere il collo, anche legger-mente, per poter agire con lavista periferica del gioco (orien-tarsi e capire cosa accade intor-no). Per quanto riguarda l'età ,ci si può avvicinare alPowerchair Football già dai 14anni, fino ai 50-55.

(Fonte: www.sportsmile.it)

Il diritto di voto el'accessibilità deiseggi elettorali

Esistono precise indicazioninormative per favorire l'eserci-zio del diritto di voto da partedelle persone con disabilità.

FARSI ASSISTERESecondo la normativa vigentesono da considerarsi "elettorifisicamente impediti", "i ciechi,gli amputati delle mani, gli affet-ti da paralisi o da altro impedi-mento di analoga gravità".Le persone con queste disabili-tà, e non con altre, possonoesercitare il diritto di voto conl'aiuto di un elettore della pro-pria famiglia o di un altro elet-tore, volontariamente sceltocome accompagnatore. LaLegge n. 17 del 5 febbraio2003 ha precisato che non ènecessario che l'elettore cherisulta quale accompagnatoresia iscritto nelle liste elettoralidello stesso comune dell'assi-stito. L'unico requisito richiestoper l'accompagnatore dell'elet-tore disabile è quello dellaiscrizione nelle liste elettorali diun qualsiasi comune italiano.Qualora la disabilità non sia evi-dente, oppure non sia nota alpresidente di seggio, deveessere richiesto uno specificocertificato rilasciato da medicidesignati dall'Azienda Usl. Taledocumento deve precisare che"l'infermità fisica impedisceall'elettore di esprimere il votosenza l'aiuto di altro elettore".Questi certificati devono esse-re rilasciati immediatamente,gratuitamente e in esenzione aqualsiasi diritto o applicazionedi marche. Il certificato vienepoi allegato agli atti della sezio-ne elettorale. Nel caso del-l'elettore cieco può essere esi-bito, quale documento proba-torio, il cosiddetto "libretto dipensione" dal quale si evince lacecità accertata. È utile preci-sare che chi necessita di essereaccompagnato solo fino allacabina elettorale, ma poi è ingrado di esercitare autonoma-

mente il voto, non occorre chepresenti alcun certificato.Nessun elettore può esercitarela funzione di accompagnatoreper più di un disabile. Sul certi-ficato elettorale dell'accompa-gnatore è apportata un'apposi-ta annotazione dal presidentedel seggio nel quale egli haassolto tale compito.I comuni devono assicurare unservizio di trasporto pubblicoin modo da garantire il raggiun-gimento del seggio elettorale.

VOTARE IN UN'ALTRA SEZIONEQualora la propria sezioneelettorale sia inaccessibile, ildisabile con difficoltà o impedi-menti alla deambulazione puòvotare presso un'altra sezione,del proprio comune, priva dibarriere architettoniche. Neicomuni ripartiti in più collegi(senatoriali, collegi uninomina-li, collegi provinciali) o in occa-sione dell'elezione degli organicircoscrizionali, la sezione scel-ta per la votazione deve appar-tenere al medesimo collegio oalla medesima circoscrizione,nei quali è compresa la sezionenelle cui liste l'elettore stesso èiscritto. Per sapere se la sezio-ne scelta corrisponde a questirequisiti è possibile rivolgersiall'Ufficio elettorale delComune o al presidente dellasezione stessa.Per poter essere ammesso alvoto, il disabile deve presenta-re, assieme al certificato eletto-rale, un'attestazione medicarilasciata, anche in precedenzaper altri scopi, dalla propriaAzienda Usl locale o copiaautentica della patente diguida speciale, purché dalladocumentazione esibita risultil'impossibilità o la capacità gra-vemente ridotta di deambula-zione. Nel caso non si dispongadi alcuna certificazione oppurenell'ipotesi in cui dalla certifica-zione non sia possibile evince-re con chiarezza che sussisteun'incapacità alla deambulazio-ne, è possibile richiedere -senza alcun costo - una visitaall'Azienda Usl di competenza.Le Aziende Usl nei tre giorniprecedenti la consultazione

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Partecipazione politica

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elettorale, devono garantire inogni comune la disponibilità diun adeguato numero di mediciautorizzati e preposti per il rila-scio di queste certificazioni.Sarà cura del presidente di seg-gio iscrivere il disabile nella listaelettorale della sezione e diprenderne nota nel verbale.

L'ACCESSIBILITÀDEI SEGGI ELETTORALILe disposizioni vigenti fornisco-no indicazioni circa l'accessibi-lità dei seggi elettorali.Gli arredi della sala di votazio-ne delle sezioni elettorali devo-no essere disposti in modo dapermettere agli elettori nondeambulanti di leggere il mani-festo contenente le liste deicandidati, di votare in assolutasegretezza, nonché di svolgereanche le funzioni di compo-nente di seggio o di rappresen-tante di lista e di assistere, ovelo vogliano, alle operazioni del-l'ufficio elettorale. Deve esserepredisposta almeno una cabinaper consentire agevolmentel'accesso agli elettori e deveessere previsto un secondopiano di scrittura, eventualmen-te ribaltabile, all'altezza di circaottanta centimetri, o un tavolomunito di ripari che garantiscala stessa segretezza. I seggidebbono essere poi raggiungi-bili anche dall'esterno, dovedeve essere segnalata l'accessi-bilità attraverso il simbolo dellacarrozzina, tramite percorsiaccessibili. I comuni devono

provvedere al censimento dellebarriere esistenti nei locali adi-biti a seggi elettorali e devonointervenire di conseguenza alloscopo di evitare che si ripre-senti la stessa situazione nellefuture consultazioni. Su que-st'ultimo aspetto la normativanon precisa se l'interventodebba per forza consisterenella rimozione delle barrierearchitettoniche o nella scelta dialtra sede accessibile da adibi-re alle consultazioni elettorali.

VOTO A DOMICILIOPER I DISABILI GRAVISSIMILa Legge 22 del 27 gennaio2006, successivamamentemodificata dalla Legge 7 mag-gio 2009, n. 46, prevede lapossibilità di esercitare il dirittodi voto presso il proprio domi-cilio per alcune categorie dipersone affette da grave disabi-lità. Possono, ad oggi, votare alproprio domicilio:1. gli elettori affetti da gravissi-me infermità, tali che l'allonta-namento dall'abitazione in cuidimorano risulti impossibile,anche con l'ausilio dei servizi dicui all'articolo 29 della legge 5febbraio 1992, n. 104, cioèsiano “intrasportabili”. IlLegislatore sembra, quindi sot-tolineare, che il voto a domicilionon possa essere richiesto soloperchè non c’è alcun servizio diaccompagnamento al seggio;2. gli elettori affetti da graviinfermità che si trovino in con-dizioni di dipendenza conti-

nuativa e vitale da apparecchia-ture elettromedicali tali daimpedirne l’allontanamentodall’abitazione in cui dimorano;in questo caso la sottolineaturaè sulla dipendenza continuativae quindi sul rischio per l’incolu-mità personale del Cittadino.Da sottolineare che, in nessunpassaggio, il Legislatore richie-de il possesso di certificati dihandicap (art. 3, Legge104/1992) o di invalidità. Ci siriferisce strettamente a infermi-tà gravi e, quindi, a situazionisanitarie anche non definitive.(Fonte: www.handylex.org)

Scuolabile

Insegnare giocando, e impararedivertendosi. Quale strumento èmigliore del gioco per insegnarequalcosa ai bambini?Ma ora non si tratta di insegnarloro la storia o la geografia, lenozioni o la cultura più tradizio-nale: bisogna abituarli ad unnuovo tipo di cultura, quella chescende in campo non solo ascuola, ma anche a casa e alparco giochi, in ogni momentodella giornata; una cultura chedeve formarsi adesso e che liaccompagni per tutta la vita.E' importante avvicinare i piccolial mondo della diversità, cosìlontana da loro perchè cosìpoco conosciuta e troppo spes-so vista con timore anche dagliadulti. La disabilità è ben presen-te nella nostra società, tanto dacoinvolgere il 15% delle famiglieitaliane, costrette a traumatiche

e sostanziali variazioni nello stiledi vita; ma la disabilità è anchericchezza ed è questo che sideve mostrare ai piccoli: inse-gnare la diversità spiegandone lepotenzialità. Nasce così l'idea dicreare una fiaba, che da sempreoffre all'immaginazione nuovedimensioni e possibilità ed è laforma migliore per suggerire albambino che le difficoltà cheognuno di noi incontra nella vitapossono essere affrontate.Inoltre nelle fiabe si incontraspesso il tema della diversità: cisono storie nelle quali si incon-trano personaggi molto piccoli,come Pollicino, oppure sciocchie incapaci e per questo derisi oignorati; a volte si incontranoprincipesse che non sanno par-lare, o eroi mostruosi: solo allafine, dopo numerosi prove, ilprotagonista viene riconosciutoe premiato. Continuando suquesta strada, anche nella lette-ratura contemporanea moltiscrittori utilizzano i loro raccontiper aiutare i bambini a compren-dere meglio gli altri e il mondodella diversità.Ecco allora ScuolABILE, il primoprogetto completo che vuolecoinvolgere i bambini dellescuole elementari, gli insegnantie i genitori attraverso una cam-pagna di sensibilizzazione sumisura, realizzata con la collabo-razione di uno staff di psicope-dagogisti e dello scrittore perragazzi Luigi Dal Cin, e con ilpatrocinio della Regione Veneto.

(www.disabili.com)

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Discriminazioni sul lavoro

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Uguaglianza nel lavoro:una sfida continua

I più discriminati nel mondo dellavoro sono le donne, i migrantie le persone con disabilità.Queste le conferme dal terzorapporto dell'ILO (InternationalLabour Organization delleNazioni Unite) Equality at work:The continuing challenge.

LA DISABILITA' Stando ai dati dell'ILO la disabi-lità interessa circa il 10% dellapopolazione mondiale, circa470 milioni di persone in etàlavorativa. Negli stati Uniti, nel 2007, il red-dito medio di una persona condisabilità con un lavoro a tempopieno tutto l'anno era di 34.200dollari, rispetto ai 40.700 dolla-ri per le persone non disabili.Nel paesi in via di sviluppol'80% della popolazione condisabilità vive in povertà.

LE ALTRE DISCRIMINAZIONILe disuguaglianze salariali trauomini e donne persistono, pernon parlare della gravidanza edella maternità che continuanoad essere viste come un graveimpedimento. Le molestie sessuali sono all'or-dine del giorno.Le discriminazioni razziali sonofortissime, in particolare neiconfronti dei lavoratori migrantiche sono spesso esclusi dalsistema di protezione sociale,oltre che discriminati nell'ac-cesso al lavoro.In crescita anche la discrimina-

zione per motivi religiosi e perorientamento sessuale.

I PROVVEDIMENTI Il Rapporto denuncia chedurante i periodi di recessioneeconomica la tendenza è quel-la di dare meno spazio alle poli-tiche di lotta alla discriminazio-ne, anche se è difficile monito-rare e valutare l'impatto di que-ste stesse politiche, a causadell'assenza di dati. Per questo l'ILO raccomandaalcune misure indispensabili a

contrastare la discriminazione:la promozione della ratifica uni-versale e dell'applicazionedelle due Convenzioni fonda-mentali sull'uguaglianza e lanon discriminazione; lo svilup-po e la condivisione di cono-scenze sull'eliminazione delladiscriminazione nell'impiego enelle professioni; lo sviluppodelle capacità istituzionali deicostituenti dell'ILO nell'attua-zione più efficace del dirittofondamentale di non discrimi-nazione nel lavoro; e il rafforza-mento dei partenariati interna-zionali con attori principali chesi occupano di uguaglianza. La Convenzione sull'uguaglian-za di retribuzione del 1951 e laConvenzione sulla discriminazio-ne del 1958 sono state ratificaterispettivamente da 168 e 169Stati, su un totale di 183 Statimembri dell'ILO. L'obiettivo è laratifica universale.

L'ILOOrganizzazione Internazionaledel Lavoro, è l'agenzia dellaNazioni Unite specializzata nelpromuovere la giustizia sociale,i diritti umani e quelli del lavo-ratore internazionalmente rico-nosciuti. Formula gli standard minimiinternazionali delle condizionidi lavoro e dei diritti del lavora-tore attraverso la stipula diConvenzioni eRaccomandazioni. Libertà di associazione, dirittodi organizzazione, contratti col-lettivi, abolizione del lavoro for-zato, uguaglianza di opportuni-tà e di trattamento sono i suoiobiettivi.(Fonte: www.disabili.com)

Un impegno attivo perla piena inclusione

In media, solo il 50% dei cittadi-ni europei con disabilità ha unlavoro, rispetto a oltre il 68%delle persone non disabili. Le probabilità che un disabilesia inattivo sono quasi doppierispetto a quelle di un cittadinonon disabile.

Eppure, basterebbe un piccoloaiuto aggiuntivo per far entrare,o rientrare, milioni di europeidisabili nel mercato del lavoro.La strategia riveduta di Lisbonaper la crescita e l’occupazioneè tesa in modo particolare adaumentare i tassi di occupazio-ne, relativamente bassi, deidisabili in Europa. Gli Stati membri predispongonole proprie politiche sull’occupa-zione in base agli orientamentidella strategia europea per l’oc-cupazione (SEO) e ogni annoriferiscono alla Commissione inmerito alle iniziative adottate inmateria di occupazione, tra cuiquelle riguardanti le personedisabili. L’azione politica comunitaria inmateria di protezione e inclu-sione sociale aiuta gli Stati mem-bri nell’elaborazione delle poli-tiche per l’inclusione sociale,l’assistenza sanitaria e i servizisociali, dando in tal modo aidisabili maggiori possibilità ditrovare e mantenere il lavoro.

Tribunale dei dirittidei disabili

IL TRIBUNALE DEI DIRITTI DEIDISABILI, unico nel suo genere,è nato nel 1999 per volontà diAnffas Onlus e della Nazionaleitaliana Magistrati. Persegue loscopo di fornire un aiuto con-creto di natura giurisprudenzia-le alle persone con disabilità edalle loro famiglie. Il Tribunale è divenuto negli anniuna realtà tangibile, un appun-tamento importante ed atteso,che dà un contributo autorevo-le e concreto affinché, ancheper le persone con disabilità,l'uguaglianza dei diritti e la paridignità sociale siano condizionipienamente raggiunte e nonmeri dettami legislativi. Il Tribunale affronta, attraversopubblici dibattimenti che sisvolgono sul modello di quellireali, situazioni effettivamenteaccadute in cui sono stati viola-ti i diritti delle persone con disa-bilità e la loro dignità sociale.

Oltre ai casi affrontati pubblica-mente durante le sessioni, scel-ti tra i più significativi, la segrete-ria giuridica del Tribunale esami-na ogni anno centinaia di altresituazioni particolari, svolgendoun lavoro costante e quotidia-no di consulenza tecnica.

L’ICT: lavoroe integrazione

L’integrazione sociale ha uneffetto positivo sulle personedisabili e di conseguenza anchesulla società. Il fatto di avere unhandicap, non esclude che lapersona possa dare un contri-buto alla comunità e alla fami-glia grazie alle proprie capacità. Le tecnologie ICT offrono l’op-portunità di facilitare l’appren-dimento di capacità tecniche econtribuiscono alla realizzazio-ne della persona disabile. Il ruolo delle tecnologie ICTdovrebbe iniziare nelle scuolecon la formazione degli studen-ti disabili. Il lavoro degli insegnanti e deiprofessionisti si dovrebbe con-centrare su soluzioni informati-che adeguate per ogni esigenzaindividuale dello studente disa-bile. Le tecnologie ICT sonostrumenti nell’ambiente lavorati-vo delle aziende. Nel 2008 èstato realizzato uno studio dalPolitecnico di Milano in collabo-razione con la FondazioneASPHI Onlus per avere unavisione d’insieme dell’accessibi-lità, per le persone disabili,delle applicazioni ICT nelleaziende. L’analisi ha considerato un cam-pione di 165 responsabili risor-se umane di medie e grandi

Uguaglianza

Discriminazioni sul lavoro

15

aziende. Sono stati esaminatidue aspetti: organizzazioneaziendale per favorire l’inseri-mento dipendenti disabili elivello di accessibilità dei sistemiinformativi. L’organizzazione aziendale èdiretta all’adempimento degliobblighi di legge con assunzionitramite il collocamento mirato. I dipendenti assunti hanno variecondizioni di disabilità ed èstata rilevata una predominanzadi persone con disabilità moto-rie. I dipendenti disabili sonogerarchicamente dipendenti dairesponsabili risorse umane o daicapi del personale e hanno limi-tati rapporti con i responsabilidel settore informatico. Non è stata riscontrata una mas-siccia presenza di politicheaziendali per favorire l’inseri-mento del lavoratore disabilenell’ambito lavorativo. È stato dichiarato dalle aziendeun livello paritario tra lavoratorinell’accesso agli strumenti ICT,con un minimo divario digitale.Non sono stati rilevati particola-ri interventi sugli strumenti ICTper favorire l’utilizzo da partedei lavoratori disabili. La presenza di un sistema infor-mativo con un tale elevato livel-lo di accessibilità può avereanche una spiegazione diversa.Le persone disabili assuntehanno capacità tecniche chepermettono l’utilizzo degli stru-menti ICT presenti in azienda,senza particolari interventi,oppure i dipendenti disabilisvolgono mansioni che nonrichiedono l’utilizzo di tali stru-menti.In entrambi i casi non si permet-te di far emergere il problema esi sottovaluta la necessità deldipendente disabile. Sono statiriscontrati casi, invece, di consa-pevolezza della situazione daparte dell’azienda e di realiinterventi per arrivare a un’ele-vata accessibilità del sistemainformativo. La conferma della presenza diuna bassa percentuale di tecno-

logie di supporto per i lavorato-ri disabili, deriva anche daun’analisi di 1060 PMI.

(Fonte: meetinability.net)

Tutela dei diritti edelle libertà delle persone con disabilitàa livello internazionale

L'Unione europea è membrodella convenzione delle NazioniUnite che deve garantire il rispet-to dei diritti e delle libertà dellepersone con disabilità. Tale convenzione deve inoltreassicurare il loro benesseresociale e la loro protezione giuri-dica.

ATTODecisione 2010/48/CE delConsiglio, del 26 novembre2009, relativa alla conclusione,da parte della Comunità euro-pea, della convenzione delleNazioni Unite sui diritti dellepersone con disabilità.

SINTESIL'Unione europea (UE) ha aderi-to alla convenzione delleNazioni Unite sui diritti dellepersone con disabilità. Questa convenzione internazio-nale mira a garantire che le per-sone con disabilità godano ditutti i diritti umani e delle libertàfondamentali.A tal fine, la convenzione sibasa su una serie di principi:• il rispetto per la dignità, l'au-

tonomia e l'indipendenzadelle persone;

• la non discriminazione;• la partecipazione e l'inclusio-

ne nella società;• il rispetto per la differenza e

l'accettazione delle persone;• la parità di opportunità;• l'accessibilità, soprattutto dei

trasporti, dell'informazione edelle comunicazioni, delleapparecchiature e dei servizipubblici nelle aree urbane erurali;

• la parità tra uomini e donne;• il rispetto per l'identità dei

minori con disabilità e per losviluppo delle loro capacità.

Gli Stati che hanno aderito allaconvenzione adottano tutte lemisure necessarie per garantireil progressivo rispetto di questiprincipi. Essi si impegnano inol-tre ad agire a favore dei dirittieconomici, sociali e culturalidelle persone con disabilità.Inoltre, le persone con disabilitàdevono essere consultatedurante l'elaborazione e l'attua-zione della legislazione e dellepolitiche che le riguardano.

Protezione contro le discrimi-nazioniOgni forma di discriminazionefondata sulla disabilità è vietata,e le persone con disabilità rice-vono una protezione giuridicaeffettiva sulla base dell'ugua-glianza con le altre persone.La convenzione contiene dispo-sizioni specifiche relativamentea due gruppi di popolazione:• le donne con disabilità, che

sono soggette a discriminazio-ni multiple. Devono essereadottate misure per garantireil loro pieno sviluppo e la loroindipendenza;

• i minori con disabilità, chehanno diritto alla protezionedel loro superiore interesse incaso di decisioni che li riguar-dano e godono anche deldiritto di esprimere liberamen-te le proprie opinioni e diricevere un aiuto adeguato.

Gli Stati parti alla convenzione siimpegnano a combattere gli ste-reotipi e a fare conosceremeglio le capacità delle perso-ne con disabilità.Diritti riconosciuti dalla convenzioneLa convenzione afferma unaserie di diritti e di libertà chedevono essere riconosciuti allepersone con disabilità. Si trattain particolare:• del diritto alla vita;• della protezione in situazioni

di rischio e di emergenzaumanitaria;

• del riconoscimento della per-sonalità e della capacità giuri-dica, soprattutto al fine diaccedere alla proprietà e allalibera gestione finanziaria,sempre restando protetti dagli

abusi;• dell'accesso alla giustizia attra-

verso accomodamenti proce-durali;

• della libertà e della sicurezza;• del diritto di non essere sotto-

posti a tortura, a pene o trat-tamenti crudeli inumani odegradanti;

• del diritto di non essere sotto-posti a sfruttamento, violenzae maltrattamenti;

• della protezione dell'integritàfisica e mentale;

• del diritto di circolare libera-mente, di scegliere il luogo diresidenza e la nazionalità;

• della vita indipendente e del-l'inclusione nella società;

• della mobilità personale, inparticolare attraverso apparatie tecnologie di supporto allamobilità;

• della libertà di espressione edi accesso all'informazione;

• del rispetto della vita privata;• del rispetto del domicilio e

della vita familiare;• del diritto all'istruzione;• dell'accesso ai servizi sanitari,• dell'abilitazione e della riabili-

tazione, attraverso la pienarealizzazione del potenzialefisico, mentale, sociale e pro-fessionale;

• del diritto al lavoro, senzadiscriminazioni e in condizio-ni eque e favorevoli;

• del diritto ad adeguati livellidi vita e alla protezionesociale;

• della partecipazione alla vitapolitica e pubblica, compresele votazioni e le elezioni;

• della partecipazione alla vitaculturale e ricreativa, agli sva-ghi e allo sport.

Applicazione della convenzioneAzioni di cooperazione interna-zionale possono essere condot-te a favore delle persone condisabilità, in particolare in parte-nariato con le organizzazioniinternazionali e regionali com-petenti. Gli Stati prevedonouno o più punti di contattonazionali per informare il pub-blico circa la convenzione. Essiistituiscono un meccanismoindipendente di monitoraggio

Uguaglianza

Discriminazioni culturali

16

dell'attuazione della conven-zione. La società civile deveessere pienamente coinvoltanel processo di monitoraggiodelle azioni. Infine, ogni Statodeve presentare un rapportodettagliato sulle misure preseper adempiere ai propri obbli-ghi, entro due anni dalla suaadesione alla convenzione.

ContestoLa Carta dei diritti fondamentalidell'Unione europea vieta qual-siasi discriminazione basata sulladisabilità (articolo 21).Riconosce inoltre il diritto dellepersone con disabilità all'auto-nomia, all'inclusione sociale eprofessionale e alla partecipa-zione alla vita della comunità(articolo 26). Il trattato diLisbona attribuisce alla Carta lostesso valore giuridico dei tratta-ti (articolo 6 del trattato sull'UE).

(Fonte: http://europa.eu)

Donna e disabile,discriminazione multipla

Restano ancora molte, troppe,le facce della discriminazioneche le donne con disabilità sitrovano a dover affrontare dallanascita o a causa di una malattiainvalidante, di un incidente sullavoro (...).In un mondo costruito peruomini e gestito da uomini,essere donna e avere una disa-bilità comporta una vita didiscriminazione multipla. Ledonne disabili sono sempre ecomunque donne, ma non sonomai riconosciute come tali. Nonbisogna credere che in Italia lacondizione di vita delle donnecon disabilità sia sicuramentemigliore rispetto ad altri Stati, néche la povertà economica e cul-turale in cui sono segregate ledonne disabili sia tipica dei Paesiin via di sviluppo", denunciaLuisella Bosisio Fazzi, consiglieredella Ledha (Lega per i dirittidelle persone con disabilità).L'associazione sta progettandol'apertura di un Centro di tutelaantidiscriminatoria, a sostegno

anche dell'universo femminile, ingrado di diventare punto di rife-rimento regionale e nazionaleraccogliendo segnalazioni erichieste, offrendo informazionie consulenze."I dati ci dicono che le donnedisabili trovano con più difficol-tà lavoro, spesso devono rinun-ciare al desiderio di maternità e,in generale, subiscono piùdiscriminazioni rispetto aimaschi. Sono invisibili perché lepolitiche di genere non influen-zano la loro condizione e lepolitiche sulla disabilità nontengono conto del genere",insiste Bosisio Fazzi.Evidenziando che raramente ledonne disabili sono "considera-te in relazione alla femminilità,alla maternità, alla genitorialità,alla bellezza. Detengono il piùalto tasso di non impiego, sonopiù spesso escluse dai sistemieducativi; normalmente vengo-no dissuase dall'avere figli.Spetta a loro la percentuale piùelevata di violenze e abusi subi-ti, soprattutto alle donne conmalattie psichiatriche, disabilitàsensoriali e intellettive".Un quadro sconfortante. Perquesto la Ledha offre da tempoun servizio legale. "Anche acausa della scarsa informazionesul tema, le persone con disabi-lità e in particolar modo ledonne, sono ancora spesso vit-time di violenza», fa notare l'av-vocato Gaetano De Luca, cheha supportato la famiglia di unaragazza milanese con una disa-bilità di tipo intellettivo vittimadi violenza sessuale da partedell'autista che l'accompagnavaa scuola e al centro diurno:"Comprensibile la difficoltà deigenitori nel dover affrontare unprocesso e nel vedere la pro-pria figlia subire tutta una seriedi attività di indagine volte adaccertarne la credibilità e lareale capacità di poter percepi-re e rendersi conto di quanto leè accaduto. L'imputato infatti,durante il processo, ha piùvolte negato gli addebiti, madopo il dibattimento è statocondannato a una pena di seianni".

Se circa il 16 per cento delledonne europee è disabile, unrapporto del Parlamentodell'Unione denuncia che circal'80 per cento di quelle istituzio-nalizzate sono esposte al rischiodi violenza, spesso compiutaproprio dalle persone chedovrebbero prendersi cura diloro. E nella civilissima Germaniauno studio commissionato dalministero per la Famiglia rivelache migliaia di donne con disa-bilità intellettiva, rinchiuse in isti-tuti, hanno subito abusi sessuali.Al di là dei casi di cronaca, idiritti violati pongono l'urgenzadi un cambiamento culturale, diuna sterzata decisa nella menta-lità comune. Perché i pregiudizisono duri a morire. Approvatanel dicembre 2006, laConvenzione delle NazioniUnite sui diritti delle personecon disabilità (ratificata da unaventina di Paesi della Ue) auspi-ca che le donne non siano piùvittime della "discriminazionemultipla". Un concetto "resonoto dagli studi di Kimberly W.Crenshaw in riferimento alleesperienze di discriminazionevissute dalle donne nere inAmerica, che si è progressiva-mente esteso in altri ambiti",spiega la psicologa valdostanaLaura Elke D'Apolito, autrice diuna recente ricerca sulle donnedisabili: "In una società come lanostra, dove la sessualità è l'og-getto più frequente della comu-nicazione di massa, l'invisibilitàa cui sono costrette le donnedisabili in qualche modo è unaforma di negazione del lorodiritto alla sessualità. Sonoquasi invisibili all'interno deimedia, poiché il loro corpo èpercepito dalla società come‘poco desiderabile'". (LauraBadaracchi)

(Fonte: www.superabile.it)

"Abilità diverse. Stessavoglia di vita"

Prosegue l’attività delDipartimento Italiano per le PariOpportunità per informare esensibilizzare le cittadine e i cit-

tadini sul tema della disabilità.In occasione della giornatainternazionale dei diritti dellepersone con disabilità parte,infatti, la nuova edizione dellacampagna di comunicazionedal titolo “Abilità diverse. Stessa voglia di vita”. Università,lavoro e sport sono i contestiall’interno dei quali i protagoni-sti dello spot partecipano allavita sociale di tutti i giorni. Lacoinvolgente familiarità dellesituazioni non lascia spazio aglistereotipi e ai pregiudizi secon-do i quali l’esistenza delle per-sone con disabilità ruota soloed esclusivamente intorno alladiversità. Riconoscendoci immediatamen-te nei giovani e nei bambinidella campagna ancor prima diintuire la loro condizione didisabilità percepiamo la stessavoglia di vita al di là delle barrie-re architettoniche o culturaliesistenti. Diffondere i temi lega-ti alla disabilità, sensibilizzarel’opinione pubblica sui concettidi dignità, diritti e benesseredelle persone disabili, accresce-re la consapevolezza dei bene-fìci che possono derivare dal-l’integrazione delle disabilità inogni aspetto della vita socialesono i princìpi ispiratori dellaGiornata Internazionale deidiritti delle persone con disabi-lità e devono entrare a far partedella vita di tutti. “Dobbiamo creare delle societàche valorizzino la diversità el’inclusione”. (estratto del mes-saggio in occasione del 3dicembre 2012 del SegretarioGenerale dell’ONU Ban Ki-Moon).(www.pariopportunita.gov.it)

Uguaglianza

Lavoro per i disabili

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L'inserimentolavorativo dei disabili

Per promuovere l'inserimento el'integrazione lavorativa dellepersone disabili nel mondo dellavoro la legge prevede unaserie di servizi di sostegno e dicollocamento mirato. Il colloca-mento mirato è costituito da uninsieme di strumenti per la valu-tazione delle capacità lavorati-ve delle persone disabili finaliz-zata all'inserimento nel postoadatto attraverso:• attività di analisi di posti di

lavoro• forme di sostegno• azioni positive soluzioni di

problemi che possono insor-gere nei luoghi di lavoro.

Sono previste inoltre una seriedi agevolazioni contributive afavore delle imprese e degli entipubblici che assumono disabilicon determinate percentuali diinvalidità. La riforma del merca-to del lavoro introduce nuoveopportunità per favorire l'inseri-mento dei lavoratori svantaggia-ti attraverso:• convenzioni tra le Agenzie di

somministrazione e gli entipubblici

• incentivi per le aziende cheaffidano commesse alle coo-perative sociali che occupanosoggetti svantaggiati

• il contatto di inserimento.Le persone svantaggiate disoc-cupate che aspirano ad un'oc-cupazione conforme alle pro-prie capacità lavorative possonoiscriversi al collocamento obbli-gatorio presso il Centro per l'im-piego competente per territo-rio, nell'apposito elenco costi-tuito da un'unica graduatoria.

(Fonte: www.lavoro.gov.it)

Lavoratori disabili:doveri e agevolazioniper le aziende cheassumono

Per le aziende tenute ad assu-mere lavoratori appartenentialle categorie protette sonopreviste agevolazioni fiscali.

Si stima che nel nostro paesesolo il 16% dei disabili abbia unlavoro. Questo significa che il74% delle persone con disabili-tà non ha una occupazione, percirca 700 mila persone iscrittealle liste di collocamento obbli-gatorio.Non manca anche la tiratad'orecchi che l'Europa ha fattoall'Italia su questo fronte, doveabbiamo ricevuto la bocciaturadella Corte di Giustizia UE, laquale ritiene insufficienti glistrumenti messi in campo dalnostro paese per favorire l'oc-cupazione delle persone condisabilità , come realizzazionedei diritti di uguaglianza e inte-grazione.Premesso che la situazione e lacongiuntura economica senz'al-tro non aiutano, con un pano-rama desolante per tutti, èimportante che le aziende sap-piano che è tra i loro doveriquello di assumere personeappartenenti alle categorie pro-tette, come pure che sono pre-visti sgravi e agevolazioni.Ci sembra quindi utile ricordarequali sono questi obblighi equesti diritti, attingendo ancheai contenuti di una utile guidache abbiamo trovato sul web:Categorie protette- un grandepotenziale pubblicata da PagePersonnel.OBBLIGHI DELLE AZIENDE - Lalegge 68/99 stabilisce che leaziende con più di 15 dipen-denti debbano assumere alme-no un lavoratore appartennetealle categorie protette. La nor-mativa prevede un crescendodi queste assunzioni, con l'au-mentare dei dipendenti. Da 15 a35 dipendenti prevede l'assun-zione di una persona disabile,dai 36 ai 50 di due, da 51 a 150in una percentuale del 7% piùuno ecc. E' quindi fondamenta-le, per l'azienda, capire quantepersone disabili sia tenuto adassumere. Per farlo, va calcolatala percentuale, tenendo contoche nel computo vanno inserititutti lavoratori assunti con vinco-lo di subordinazione (compresiquelli con contratto a tempodeterminato fino a 9 mesi). Cisono alcune eccezioni, come i

lavoratori tramite cooperative, idirigenti, ecc.INCENTIVI PER LE AZIENDE -Assumendo un lavoratoreappartenete alle categorie pro-tette, oltre a inserire nel suoorganico una risorsa produttiva,l'azienda ha diritto di accederead alcune agevolazioni previstedalla legge (art. 13 legge68/99). Tra queste c'è la fiscaliz-zazione dei contributi previ-denziali e assistenziali per l'as-sunzione di lavoratori disabilicon ridotta capacità lavorativasuperiore al 79% fino a un mas-simo di 8 anni; stesso dicasi perl'assunzione di lavoratori conhandicap intellettivo e psichicoindipendentemente dalla per-centuale di invalidità .Abbassandosi la percentuale dicapacità lavorativa tra il 67 e79%, la fiscalizzazione arriva al50% per un massimo di 5 anni.Va ricordato inoltre che, nelcaso in cui l'azienda debbasostenere costi per facilitarel'inserimento lavorativo o illavoro stesso della personadisabile (con invalidità superio-re al 50%), è previsto un rim-borso parziale forfetario. Puòtrattarsi di interventi per elimi-nare le barriere architettoniche,ma anche per l'acquisto di tec-nologie per facilitare il telelavo-ro del soggetto.SANZIONI - Per le aziende chenon rispettano l'obbligo diassunzione di lavoratori disabilisono previste delle sanzioni ditipo amministrativo, stabilite dalledirezioni provinciali del lavoro.Le sanzioni constano di:

- 635,11 Euro (maggiorati diEuro 30,76 per ogni giorno diritardo) in caso di ritardo nel-l'inviare il prospetto informati-vo che riporta il numero dilavoratori totali e i nominatividi quanti appartenenti allecategorie protette (ricordia-mo che il prospetto va inviatoentro il 31 gennaio di ognianno, ndr).

- Euro 62,77 al giorno per ognilavoratore non occupato, apartire dal 61 esimo giornodall'obbligo di assunzione, incaso di mancato adeguamen-to alla norma.

CHI HA DIRITTO AL COLLOCA-MENTO MIRATO - I soggetti chepossono essere iscritti alle cate-gorie protette, indi accedere alcollocamento mirato, devonoessere in possesso di una certi-ficazione che attesti e descrivale capacità residue al lavoro (lariduzione della capacità lavora-tiva deve essere almeno del45%). L'attestazione viene rila-sciata dalla commissione perl'accertamento delle capacitàlavorative residue operante intutte le ASL, ai sensi della Legge68/1999. Hanno altresì diritto le

Occupazione

Lavoro per i disabili

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persone invalide del lavoro congrado di invalidità superiore al33%; persone non vedenti,persone non udenti; invalide diguerra, invalide civili di guerra einvalide per servizio, vedove,orfani, profughi ed equiparatiad orfani, nonché i soggettiindividuati dalla legge 407 del1998 (vittime del terrorismo edella criminalità organizzata).

(Fonte: www.disabili.com)

Collocamento mirato

L’inserimento lavorativo e l’in-clusione sociale di persone condisabilità sono obiettivi fonda-mentali cui le istituzioni hannocercato di dare attuazione nelcorso degli ultimi anni. Tra gli strumenti più importantivi sono il collocamento mirato,da cui deriva l’istituto delleassunzioni obbligatorie, e gliincentivi per le assunzioni dipersone diversamente abili.Misure finalizzate a rimuoveregli ostacoli e assicurare a tuttil’accesso al lavoro. Per avere indicazioni è possibi-le rivolgersi ai Centri perl’Impiego territoriali o chiederesupporto ad una delle associa-zioni nazionali e locali impe-gnate nella tutela e nella pro-mozione dei diritti dei disabili.Queste tematiche vengonotrattate anche da "SuperAbile",il Portale dell'Inail che coniugasezioni documentali costante-mente aggiornate a servizi diconsulenza attraverso il callcenter 800.810.810.Superabile è un "ContactCenter Integrato" costituitoprincipalmente da un portale diinformazione e di documenta-zione sulle tematiche delladisabilità, aggiornato quotidia-namente, e da un servizio gra-tuito di consulenza telefonica,il call center SuperAbile800.810.810.Eventi sui territori regionaliinsieme all'animazione virtualesu canali multimediali di webradio/tv e social network com-pletano l'offerta di servizi e diopportunità agli utenti.

Aggravamento delladisabilità. Cosa dicela legge

Vediamo cosa dice la leggerispetto al rapporto di lavorotra dipendenti con disabilità edatore di lavoro, in caso diaggravamento delle condizionidi salute o riorganizzazioneaziendale.La legge 68/99 sul cosiddettocollocamento obbligatorio pre-vede una serie di strumenti pertutelare il lavoratore con disa-bilità nell’accesso a una occu-pazione. La norma si applica apersone in età lavorativa affetteda minorazioni fisiche, psichi-che o sensoriali e ai disabiliintellettivi, che comportino unariduzione della capacità lavora-tiva superiore al 45 per cento;alle persone invalide del lavorocon un grado di invalidità supe-riore al 33 per cento; a quellenon vedenti o sorde; e agliinvalidi di guerra, invalidi civili diguerra e per servizio.Oltre a regolamentare la que-stione delle quote di assunzio-ni obbligatorie (i datori di lavo-ro pubblici e privati sono tenu-ti ad assumere un numero dilavoratori con disabilità a quotescaglionate, secondo il numerototale di dipendenti), la leggedefinisce anche le eventualivariazioni di mansione, di ruoloo azienda a seguito di cambia-mento nelle condizioni di salu-te dell’interessato o dell’orga-nizzazione interna. A questoproposito, cosa succede sesubentra un aggravamentonelle condizioni del dipenden-te assunto tramite le categorieprotette, tale da non essere piùidoneo a quella mansione? Sideve ripassare per il colloca-mento mirato o l’azienda haobbligo di assegnarmi ad altraposizione? E se l’azienda nonlo può fare?Ci aiuta a inquadrare la situazio-ne il nostro Esperto Avvocato, ildottor Roberto Colicchia, chenella sua rubrica in disabili.coml’Avvocato Risponde, in unarisposta al quesito di un lettore

affronta l’argomento.Il nodo della questione, ricordal’avvocato Colicchia, è all’art.10 comma 3 della l. 68/99 ilquale dice che “…nel caso diaggravamento delle condizionidi salute … il datore di lavoropuò chiedere che venganoaccertate le condizioni di salu-te del disabile per verificare se,a causa delle sue minorazioni,possa continuare ad essere uti-lizzato presso l'azienda. … Gliaccertamenti sono effettuatidalla commissione di cui all'arti-colo 4 della legge 5 febbraio1992, n. 104, integrata a normadell'atto di indirizzo e coordi-namento di cui all'articolo 1,comma 4, della presente legge…. La richiesta di accertamentoe il periodo necessario per ilsuo compimento non costitui-scono causa di sospensione delrapporto di lavoro. Il rapportodi lavoro può essere risolto nelcaso in cui, anche attuando ipossibili adattamenti dell'orga-nizzazione del lavoro, la pre-detta commissione accerti ladefinitiva impossibilità di reinse-rire il disabile all'interno del-l'azienda...” Questo significache il rapporto di lavoro puòessere interrotto nel caso in cuivenga accertata dalle commis-sioni competenti la definitivaimpossibilità di reinserire ildisabile all'interno dell'azien-da. Inoltre si sottolinea chespetta al datore l'onere dellaprova della non ricollocabilitàdel lavoratore inabile.Continua l’avvocato: “Secondogiurisprudenza, sia nel caso diaggravamento dello stato disalute che di riorganizzazioneaziendale, è necessario verifi-care se il disabile possa essereadibito ad una diversa attivitàequivalente alle mansioni giàassegnate o anche a mansioniinferiori, attribuendo al datoredi lavoro il cd. onere di repe-chage”. A questo propositoriporta il contenuto di unarecente pronuncia dellaCassazione che, pur non rife-rendosi alle assunzioni ex legge68/99, ha ritenuto che “…IIlicenziamento dell'invalido

assunto in base alla normativasul collocamento obbligatoriosegue la generale disciplinanormativa e contrattuale solquando è motivato dalle comu-ni ipotesi di giusta causa e giu-stificato motivo, mentre quan-do è determinato dall'aggrava-mento dell'infermità che hadato luogo al collocamentoobbligatorio, è legittimo solo inpresenza delle condizioni pre-viste dall'art. 10, legge n.482/1968, ossia la perdita tota-le della capacità lavorativa o lasituazione di pericolo per lasalute e l'incolumità degli altrilavoratori o per la sicurezzadegli impianti, accertati dall'ap-posita commissione medica; nelcaso in cui all'invalido risulti unacapacità lavorativa, inoltre, sus-siste in capo al datore di lavorol'obbligo di adibirlo a mansioniequivalenti o anche inferioricompatibili con il nuovo statodell'infermità, se la strutturaorganizzativa dell'azienda e lasituazione dell'organico azien-dale consentono…”Il lavoratore, dunque, potràessere licenziato solo qualorala Commissione accerti la defi-nitiva impossibilità di reinserireil disabile all'interno dell'impre-sa, nonostante gli adattamentitentati da quest’ultima alla pro-pria organizzazione produttiva.Qualora quindi anche la solu-zione di un ricollocamento inazienda non possa esseremessa in atto, il lavoratorelicenziato viene avviato pressoaltra azienda senza dover nuo-vamente essere inserito nellagraduatoria, come indicato nel-l'art. 8 della legge 68/99 al cuicomma 5 è stabilito che “ lavo-ratori disabili, licenziati perriduzione di personale o pergiustificato motivo oggettivo,mantengono la posizione ingraduatoria acquisita all'attodell'inserimento nell'azienda”.

(Fonte: www.disabili.com)

Occupazione

Diritto all’Istruzione

19

Diritto all’educazionee all’istruzione

L'istruzione è un’importante tra-mite per l'integrazione socialedella persona handicappata. Losi rimarca in diversi punti dellalegge 104/92. L'articolo 8, ad esempio, sotto-linea l'importanza di disporre diadeguate dotazioni didattichee tecniche, prove di valutazio-ne, e personale qualificato pergarantire alla persona con han-dicap il diritto allo studio.Necessario, poi, estendere l'at-tività educativa con proposteextrascolastiche.Istruzione come diritto dallascuola materna fino all'universi-tà, ribadisce l'articolo 12.Tra i commi, si prevede che perogni studente con handicapvenga realizzato un profilodinamico-funzionale. Questo,sulla base delle caratteristichefisiche, psichiche, sociali edaffettive dell'alunno, mette inrilievo sia le difficoltà di appren-dimento dovute alla situazionedi handicap, sia le possibilità direcupero, oltre alle capacitàindividuali che devono esseresostenute e rafforzate.Realizzato dagli operatori delleunità sanitarie locali assieme alpersonale insegnante specializ-zato della scuola, e con la colla-borazione dello studente edella famiglia, il profilo viene

aggiornato al termine dellescuole materna, elementare emedia, come pure periodica-mente durante le scuole supe-riori. Per gli studenti in età sco-lare e costretti temporanea-mente ad assenze perché rico-verati, si prevede l'organizza-zione di classi ordinarie qualisezioni staccate della scuolastatale. L'articolo 13, ribadendol'importanza del coordinamen-to tra scuole, servizi sanitari,socio-assistenziali, ricreativi eculturali, cita poi due casi inparticolare: l'integrazione nelleuniversità e negli asili nido. Nelcaso degli atenei, si stabilisce laprogrammazione di interventiadeguati sia al bisogno dellapersona che al piano di studioindividuale. Si sottolinea anchel'importanza degli interpreti pervenire incontro agli studentisordi. Sussidi tecnici, didattici eservizi di tutorato vengono poiprevisti nelle università, nei limi-ti del loro bilancio e dellerisorse destinate alla coperturadi queste attività.Nel caso degli asili nido, si pre-vede che le unità sanitarie loca-li possano adeguarne l'organiz-zazione e il funzionamento peravviare precocemente il recu-pero e la socializzazione deibambini con handicap. A que-sto obiettivo contribuisceanche l'assegnazione di inse-gnanti e assistenti specializzati.La loro presenza, comunque,

deve essere garantita nellescuole di ogni ordine e grado,come sottolinea l'articolo in piùpunti. Proprio al ruolo degliinsegnanti di sostegno e alleloro attività è dedicato l'articolo14. Si punta l'attenzione sull'im-portanza di un aggiornamentocostante in materia di handicap,come pure di un confronto tradocenti del ciclo inferiore esuperiore per agevolare l'espe-rienza scolastica dello studentedisabile. Gran parte dell'artico-lo, poi, fornisce indicazioni suipiani di studio che gli aspirantidocenti devono seguire peressere abilitati all'attività didatti-ca di sostegno.Sempre in fatto di organizzazio-ne, l'articolo 15 prevede l'istitu-zione di appositi gruppi di lavo-ro in ogni ufficio scolastico pro-vinciale, in ogni circolo didatti-

co e negli istituti di scuolasecondaria di primo e secondogrado. I membri di questi grup-pi hanno il compito di collabo-rare nelle attività organizzateper integrare gli alunni con diffi-coltà di apprendimento. Perquanto riguarda la valutazionedello studente, l'articolo 16 sta-bilisce che nel piano educativoindividualizzato devono essereindicati per quali disciplinesiano stati usati criteri didatticiparticolari, e le eventuali attivitàintegrative e di sostegno.Lo stesso articolo si soffermapoi sugli esami del rendimentodello studente. Nella scuoladell'obbligo, si prevedonoprove corrispondenti agli inse-gnamenti impartiti e in grado divalutare il progresso dell'alunnoin rapporto al suo livello inizia-le. Nella scuola secondaria di

Istruzione e Formazione

Diritto all’Istruzione

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secondo grado, sono consenti-te prove equipollenti e, nelcaso di quelle scritte, tempi piùlunghi. L'alunno, poi, può con-tare sulla presenza di assistentiper l'autonomia e la comunica-zione, e può utilizzare gli ausilinecessari. All'università proveequipollenti, tempi più lunghi emezzi tecnici sono consentitiprevia intesa con il docentedella materia d'esame e conl'ausilio del servizio di tutorato.Scuola come avvio al lavoro: èquanto succede in particolarecon la formazione professiona-le. A questo tema è dedicatol'articolo 17, che sottolineacome gli appositi centri pubbli-ci e privati debbano tenere inconsiderazione le diverse capa-cità ed esigenze degli alunnihandicappati. Se questi nonpossono seguire gli ordinarimetodi di apprendimento,devono essere garantite loroattività specifiche, sulla baseanche del piano educativo indi-vidualizzato.(Fonte: www.disabili.com)

Dislessia, strumentitecnologici di supportoalla didattica

In tutto il mondo, sempre piùbambini e ragazzi mostrano diavere Disturbi Specifici diApprendimento (DSA), soprat-tutto dislessia. Non sono affetti da alcuna pato-logia, non hanno bisogno di curemediche, sono intelligenti e crea-tivi, però imparano in mododiverso. In Italia la loro specificitàè stata riconosciuta dalla L.170/10 e riguarda il 5% dellapopolazione scolastica. Ancorapiù alta è la percentuale nei Paesianglosassoni. La nostra è infatti

una lingua con pochi grafemi efonemi e fra la fonologia e l'orto-grafia la sovrapposizione è pres-soché totale; nell'Inglese, invece,a fronte di 40 fonemi, vi sono1.120 grafemi; si tratta perciò unalingua complessa per chi ha pro-blemi con la lettura. Il disturbosembra essere dovuto ad unaneurodiversità, che consente dileggere e scrivere solo impegnan-do al massimo capacità ed ener-gie. Poiché risulta difficile leggerein maniera automatica, chi ha taledisturbo si stanca rapidamente,commette errori, rimane indietro,non impara. Occorre pertanto che sia seguitoin modo attento. Gli esperti dell'Istituto di ortofo-nologia sottolineano la necessitàdi un corretto approccio tera-peutico, che preveda interventipsicologici, di ambito specialisti-co e didattico, in modo da crea-re un contesto motivante e concompetenze diffuse. (Fonte: www.disabili.com)

Centri per l’autismopresto in tutta Italia

Si chiamano "centri per l'auti-smo" e presto ci saranno in ogniregione italiana: sono una dellerisorse messe in campo dal mini-stero dell'Istruzione per favorirel'inclusione scolastica deglialunni autistici, attraverso illavoro di rete e la valorizzazio-ne delle buone prassi. "Al primo sportello aperto aVicenza, entro il 31 dicembre sene affiancheranno altri 6 o 7 inaltrettante città: Palermo, Bari,Napoli, Roma, Prato, Bergamo eTorino si affiancano quelli diPalermo, Roma e Torino. A par-tuire da gennaio, tutti gli altri",

annuncia Giovanna Boda,responsabile della Direzionegenerale dello studente delMiur. Obiettivo di questi sportelli èfavorire la condivisione delleconoscenze e delle buone pra-tiche in materia di autismo, apartire dalle esperienze matura-te dagli insegnanti e a favore dialtri docenti, ma anche studentie famiglie. "Crediamo che i migliori inse-gnanti per gli insegnanti siano gliinsegnanti stessi - spiega Boda -Sembra un gioco di parole, maè così: il tutoraggio tra inse-gnanti è una risorsa preziosa eda valorizzare. Ed è una dellerisposte che diamo ai problemidella scuola in materia di inclu-sione: non può essere certol'unica, ma è indubbiamente unbuon punto di partenza".Ma come funziona, praticamen-te, uno sportello autismo? Ungruppo di insegnanti con unaparticolare esperienza e cono-scenza sull'autismo fa capo adun Cts (Centro Territoriale diSupporto all'handicap), aggiun-gendosi al gruppo di due o treoperatori specializzati che giàprestano lì servizio. Ciascuno diloro si rende disponibile per uncerto numero di ore a settimanao al mese. Quando giunge unarichiesta di aiuto da una scuola,perché un collega ha difficoltà agestire una situazione proble-matica, due insegnanti del cen-tro si recano lì, affiancano ildocente, svolgono insiemeun'osservazione sistematica eindividuano soluzioni operativemolto semplici e mirate.Rimangono poi in contatto conil collega, assistendolo con con-sulenze e, se necessario, ritor-nando sul posto.

Successivamente, l'attività disportello potrà rivolgersi anchealle famiglie, divenendo unpunto di riferimento e di rac-cordo per la scuola, i genitori ei servizi socio-sanitari. In altritermini, l'obiettivo è creare, inogni regione, "pool" di inse-gnanti specializzati nell'autismo,che possano divenire punto diriferimento per i colleghi o lescuole che, trovandosi in diffi-coltà, abbiano bisogno di esse-re aiutati.Lo sportello di Vicenza. Mentresi lavora per diffondere in tuttaItalia l'esperienza dei centri perl'autismo, il primo nato, quellodi Vicenza, registra risultati inco-raggianti: coinvolge come ope-ratori una ventina di insegnantie offre consulenza a circa 80consigli di classe, corrisponden-ti ad oltre il 30% del totale deglialunni con autismo che fre-quentano le scuole del territo-rio. Lo sportello ha costi moltocontenuti (qualche migliaia dieuro l'anno), tutti coperti confondi ordinari.La storia inizia con i Cts.L'esperienza degli sportellinasce all'interno di quella deiCentri territoriali di supporto(Cts), nati nel 2006 con il pro-getto "Nuove tecnologie e disa-bilità": oggi questi centri sono106, hanno una diffusione alivello provinciale e sono distri-buiti su tutto il territorio nazio-nale. Ciascuno di essi ha ricevu-to, lo scorso nano, un finanzia-mento di circa 11 mila euroHanno sede presso scuole poloe vi operano, in media, duedocenti specializzati nel campodelle nuove tecnologie per ladidattica inclusiva. Obiettivogenerale dei Cts è la creazionedi una rete territoriale perma-nente, che consenta di racco-gliere e diffondere le conoscen-ze e le risorse per la didatticainclusiva attraverso le nuovetecnologie. I Cts, inoltre, pro-muovono iniziative di formazio-ne sull'uso corretto delle tecno-logie rivolte gli insegnanti e aglialtri operatori scolastici, ai geni-tori e agli stessi alunni disabili.

(Fonte: www.superabile.it)

Istruzione e Formazione

Diritto all’Istruzione

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Gita scolastica e studenti disabili

La scuola, lo diciamo sempre, èun momento importante nelquale gettare le basi dell’inte-grazione. Partecipare alla vita diclasse senza esserne separati,abituarsi a condividere attivitàludiche e formative con i com-pagni con disabilità, è il modopiù naturale di crescere con laconsapevolezza che la diversitàfa parte della vita. Fanno partedi questi momenti anche le gitescolastiche, piccoli eventi chenel vissuto della classe danno lapossibilità di rafforzarne l’unio-ne, con la condivisione di espe-rienze al di fuori dell’aula scola-stica. Considerato ciò, va dettoche talvolta succede che pro-prio le gite scolastiche sianogravate di problemi di gestionepratica dell’alunno disabile, talida impedirgli di prendere partea questo importante momentoformativo, con il giusto disap-punto di genitori che, talvolta,pur di non far perdere al figliol’esperienza, si attivano per col-mare le carenze della scuola.Ma quali sono i diritti degli stu-denti con disabilità, quanto allegite scolastiche? Cosa devegarantire la scuola in merito aquesto importante momentorelazionale dell’alunno e ditutta la classe? E’ necessario

che lo studente sia accompa-gnato da un famigliare?L’eventuale costo aggiuntivoper il suo trasporto è a caricodell’intera classe? Su questotorna utile un approfondimentodel servizio legale della Ledha -Lega per i diritti delle personecon disabilità-, che proprio suquesto mette in chiaro alcunielementi. In primis l’appelloall'art. 3 della CostituzioneItaliana e del principio di inte-grazione scolastica, ribadendoil diritto degli alunni con disabi-lità a partecipare a viaggi diistruzione e visite guidate, esat-tamente come tutti gli altri com-pagni, sulla base del principio diuguaglianza. Come fare, quindi,a garantire parità di diritti a tuttigli studenti, anche nel corsodella gita scolastica?Innanzitutto partendo da unaorganizzazione che tengaconto delle esigenze e delledifficoltà dell’alunno con disabi-lità. Ricordiamo infatti che è lasingola scuola a decidere circale gite d’istruzione, quindi sarànecessaria una seria valutazionecirca il luogo da visitare, maanche il trasporto da utilizzarsi,il programma di visite e l’acces-sibilità di spazi e servizi relativi.E’ quindi a capo dell’istituzionescolastica la messa in atto ditutti gli accorgimenti necessari(c.d. accomodamenti ragione-voli) a far sì che l’alunno con

handicap possa partecipare alviaggio d’istruzione. Se così nonfosse, si entrerebbe in contra-sto con l’articolo 2 dellaConvenzione Onu sui dirittidelle persone disabili, configu-randosi come discriminazione.Partendo quindi dall’organizza-zione del viaggio, chiariamosubito che, come ricordato daltesto di Ledha, la scuola nonpuò in alcun caso subordinare ildiritto di partecipazione di unalunno con disabilità alla pre-

senza di un suo familiare che loaccompagni. Questo significache la scuola non può preten-dere che ci sia un famigliare adaccompagnare l’alunno. Puòessere un familiare, ma non èobbligatorio. Spetta infatti agliorgani collegiali della scuoladesignare un accompagnatorequalificato che può essere unqualunque membro dellacomunità scolastica (docenti,personale ausiliario, o familiari).

(Fonte: www.disabili.com)

Istruzione e Formazione

Politiche sociali

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Politiche di assistenzadei disabili

La parola assistenza viene spes-so collegata solo alle prestazio-ni economiche ma non è così.Per assistenza s’intende unarete di interventi che, utilizzatianche in modo integrato traloro, siano di suppor to adun’azione di integrazione socia-le per quei cittadini che, acausa delle loro condizioni psi-cofisiche, si trovino in situazionidi svantaggio. Con il termine assistenza socialeci si riferisce, quindi, all’insiemedelle attività e dei servizi volti aprevenire o ridurre situazioni dibisogno connesse all’età, a statidi svantaggio fisico e psichico oad altre condizioni di emargina-zione. Un’adeguata rete territo-riale di servizi sociali è una con-dizione necessaria per realizza-re un’effettiva integrazionedelle persone handicappate nelquotidiano ambiente di vita.L’assistenza sociale in favore deidisabili comprende, quindi,interventi integrativi e sostitutivial nucleo familiare (assistenzadomiciliare, affido, struttureresidenziali), interventi per faci-litare la vita di relazione (servizidi accompagnamento in sediinformative, trasporto scolasti-co, frequenza di centri sociali eeducativi, ecc.), interventi perparticolari situazioni di disagioeconomico e sociale (contribu-ti economici vari, assegnazionealloggi, ecc.). L’atteggiamentodell’Amministrazione Pubblica,del mondo politico e dellasocietà in generale è ancorasostanzialmente passivo rispet-to alla realtà dell’handicap cheinvece si evolve, si modifica, si

trasforma. Mentre si discute diprevenzione, di diagnosi preco-ce, di recupero, di inserimento,mentre si mettono a fuoco, insostanza, i problemi assistenzia-li del bambino e dell’adolescen-te con handicap, il tetto dell’etàmedia di un’ampia fascia di que-sti soggetti va progressivamentealzandosi, grazie anche allesempre maggiori conoscenze incampo medico e riabilitativo.In una cultura contadina e in unsistema di famiglie patriarcali,c’era la possibilità di una gestio-ne “privata” del congiunto han-dicappato adulto; il passaggioad una civiltà industriale epostindustriale, alla famigliamononucleare hanno reso que-sta pratica impossibile, o comun-que difficile, imponendo perquesti casi soluzioni “sociali”.Se in passato, per molti giovanidisabili giunti all’età adulta, lascelta dell’istituzione chiusa, delmanicomio, della clinica specia-lizzata era stata praticamenteobbligata, oggi la battaglia perla deistituzionalizzazione dà isuoi frutti, anche se crea inevi-tabilmente dei problemi diversi.La pianificazione dell'interven-to, la conoscenza approfonditadella realtà e dei soggetti suiquali si va ad incidere, sonoelementi fondamentali di unapproccio esemplare al proble-ma che soprattutto i responsa-bili del Servizio SanitarioNazionale dovrebbero adotta-re come schema di riferimentoper una politica corretta intema di handicap. L'interventopersonalizzato precoce, il ten-tativo di realizzare un percorsoeducativo finalizzato al raggiun-gimento di una ragionevoleautonomia, sono delle linee ditendenza valide in assoluto, e

propedeutiche, in ogni caso,alla programmazione e allagestione della vita nell’età adul-ta. La svolta nella politica dell'-handicap può venire solo dallaformazione, dall'educazione,dall'informazione dell'opinionepubblica, da una strategia cor-retta e mirata che non puòcadere dall'alto, improvvisa-mente, ma deve venire pergradi, con un processo di matu-razione dal basso.

(Fonte: www.conosciamocimeglio.it)

I centri diurni:politiche di inclusioneo discriminazione?

I centri diurni per handicappatinascono attorno alla fine deglianni Sessanta inizio degli anniSettanta: non solo l’istituziona-lizza zione in termini di ricove-ro, ma il sistema stesso di servi-zi specializzati per l’handicapconsolidatosi nel decennioprecedente (scuole speciali,laboratori protetti, centri riabi-litativi, ecc.) viene messo indiscussione e violentementeattaccato.Parallelo e separato rispetto alcircuito per la “normalità”, talesistema di servizi viene conte-stato in nome di una concezio-ne della riabilitazione che non

punta più sul versante igienico-sanitario, ma su quello sociale:quello che conta è la socializ-zazione che ha come mezzoprincipale, e come fine, l’inseri-mento nei luoghi e nelle istitu-zioni della vita quotidiana, luo-ghi e istituzioni che devonocambiare sotto il profilo dellestrutture come della cultura peradattarsi e accogliere chi fino aquel momento era stato esclu-so in quanto ritenuto e vissutocome “diverso”. Inizialmentetali centri hanno faticato a tro-vare un nome: centro gravi,centro diurno, centro medicosociale, centro socioriabilitativoe tante altre etichette che defi-nivano organizzazioni e proget-ti diversi, ma che con il tempohanno assunto, pur nella origi-nalità di ciascuno, alcuni puntidi continuità. Attualmente icentri diurni sono strutture ter-ritoriali non residenziali previ-ste per ospitare in ore diurnesoggetti handicappati medio-gravi in età post-scolare, allor-ché si ritiene superata la faseevolutiva, che presentino con-dizioni di non autosufficienza epertanto abbiano bisogno dicontinua assistenza e per i qualinon sia stato possibile l'inseri-mento al lavoro "normale" o"protetto"; nei centri diurnisono, quindi, ammessi i sogget-

Protezione Sociale

Politiche sociali

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ti con disabilità tali da compor-tare una notevole compromis-sione dell'autonomia delle fun-zioni elementari, e per i qualisiano stati esperiti tutti gli inter-venti di tipo riabilitativosanita-rio e psico- sociale atti a garan-tire un reale inserimento instrutture rivolte alla generalitàdelle persone. In esse si cercadi assicurare il proseguimentodell'iter socio - riabilitativo,attraverso un insieme organicodi attività evitando l'istituziona-lizzazione del soggetto handi-cappato. Il centro diurno è strutturatocome una comunità di vita nellaquale ognuno trova i sostegnimateriali, relazionali ed affettiviper una vita “autonoma”,l’obiettivo principale è la cre-scita dei soggetti nella prospettiva di una progressiva ecostante socializzazione persviluppare, pur nella consape-volezza dei limiti oggettivi, lecapacità residue e di operare almassimo per il mantenimentodei livelli acquisiti. E’ una strut-tura intermedia , affinché nondiventi meta definitiva per chi vientra; aperta, affinché tutta lavita non si esaurisca all’interno,ma si ricerchino le forme possi-bili di esperienze e di collega-mento esterni; è, infine, unastruttura di appoggio alla vitafamiliare particolarmentenecessaria per consentire dimantenere al proprio interno lapersona handicappata. Tali strutture devono esseredotate di diverse figure profes-sionali stabili: educatori, assi-stenti domiciliari e dei servizitutelari, infermieri, medici, checoncorrono, nell’ambito delleproprie competenze, a soddi-sfare i bisogni nella loro globali-tà, avendo come momento uni-ficante delle loro specificheprestazioni il progetto mirato epersonalizzato. Per esigenzediagnostiche e riabilitative pos-sono avvalersi di altri servizi delterritorio. Le prestazioni socio-educative- assistenziali sonoassicurate dagli educatori i

quali, nel rispetto del principiodell’individualizzazione delprocesso educativo, orientanoi loro interventi a raggiungereun più adeguato rappor todella persona handicappatacon se stessa, con gli altri e conl’ambiente, e ad acquisire, perquanto ad ognuno è possibile,compor tamenti e funzioni indi-spensabili per la vita di tutti igiorni. L’azione educativa devecoinvolgere anche il nucleofamiliare per renderlo compar-tecipe del progetto e parteattiva nel realizzarlo. Si possono individuare più areein cui inserire una serie di attivi-tà diversificate, tali da soddisfa-re i principali bisogni dei sog-getti che frequentano i centri:- attività educative rivolte al

mantenimento e allo sviluppodelle capacità residue epotenziali dell’utente nell’au-tonomia personale;

- attività educative con signifi-cato prevalentemente psico-motorio;

- attività educative e di socia-lizzazione;

- attività educative con signifi-cato prevalentemente occu-pazionale;

- attività mirate al mantenimentodel livello culturale raggiunto;

- attività sanitarie.Per garantire prestazioni ade-guate e un soddisfacente rap-porto tra soggetti ed operatori,il numero degli utenti nondovrebbe superare le 20 unità.Così come si è visto per l’assi-stenza domiciliare, anche il cen-tro diurno ha come fine princi-pale quello di mantenere il sog-getto handicappato nel suocontesto socio- ambientale.

(Fonte: www.conosciamocimeglio.it)Babuska - Il nuovomondo dell'assistenzadomiciliare

Nasce da un progetto LaToVerde, associazione non profittoscana fondata da Laura Togni,un'idea pratica ed originale peraiutare tutti coloro che, per sestessi o per un familiare, devo-

no avere a che fare con la ricer-ca di qualcuno che si occupi diassisterli a domicilio. Babuska.it è infatti il nuovo por-tale che vuole fare da connet-tore tra coloro che cercano unassistenza domestica e lebadanti in cerca di un impiego.Oltre a questo Babuska forni-sce, sempre completamentegratis, informazioni, notizie,consigli, riferimenti legislativi elegali nel delicato settore del-l'assistenza domiciliare.Il contesto tutto italiano in cui ènato il portale, è quello di unpaese in cui le persone bisogno-se di cura e sostegno sono inaumento, mentre diminuisce lapossibilità dei familiari di pren-dersi direttamente cura dei pro-pri cari. Nel nostro paese è infat-ti in crescita la percentuale dipopolazione non completamen-te autosufficiente per motivi lega-ti a stati di malattia, anzianità ohandicap, in un contesto socialein cui, il contemporaneo aumen-to delle famiglie monofamiliari,porta a dover delegare la cura dipersone care che possono averequeste difficoltà di autosufficien-za temporanee o permanenti. Difronte a questo fenomeno il set-tore dell'assistenza domiciliare inItalia si presenta ancora fram-mentato e destrutturato.Babuska nasce dall'incontro tral'idea di LaTo Verde e le compe-tenze della software housebolognese CreativeIT, conl'obiettivo di mettere a disposi-zione uno strumento specializ-zato, avanzato, di facile acces-so ed utilizzo, consultabiledirettamente ed in autonomia,in qualsiasi momento e luogo.Mission del portale è infatti quel-

la di applicare metodo e praticamanageriale ad un progetto cheha l'ambizione di contribuiresocialmente in modo importantein un ambito dove il margine dimiglioramento è sicuramente dirilievo.Babuska.it non è soltanto unsito, ma un nuovo mondo doves'incontrano domanda ed offer-ta di lavoro per l'assistenzadomiciliare in Italia, il tutto com-pletamente gratuito. Il portale èaperto alle famiglie per una faci-le registrazione con possibilitàdi specificare il tipo di presta-zione ricercata e a badanti chepossono, non soltanto registrar-si per rispondere a offerte diimpiego, ma anche seguire tuttele novità e le informazioniimportanti del settore. È inoltre realizzato con un siste-ma avanzato di programmazio-ne e si avvale delle funzionalitàtipiche dei siti più diffusi come,ad esempio, la messaggisticainterna, moduli di registrazionepratici e veloci, un'interfacciagradevole ed intuitiva e unpotente motore di ricerca inter-no, myBabuska, che permettedi selezionare profili cherispondono ai propri criteri diricerca attingendo da un data-base di informazioni chiare,confrontabili, dettagliate edessenziali allo stesso tempo. Inquesto modo, la ricerca di per-sonale adatto alle proprienecessità diventa più agile emirata ed al contempo è possi-bile offre un servizio a coloroche cercano lavoro comebadanti. Per informazioni: www.babuska.it

(Fonte: www.disabili.com)

Protezione Sociale

Diritto alla salute

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On line la guida aidiritti e alle prestazioni sanitariee socio sanitarie

Un breve opuscolo per orien-tarsi rispetto al proprio dirittoalla salute, per quanto riguardal’accesso alle cure e alle presta-zioni socio sanitarie, anche ditipo residenziale."La Repubblica tutela la salutecome fondamentale diritto del-l’individuo e interesse della col-lettività”. L’articolo 32 dellaCostituzione Italiana pone quin-di la salute tra i diritti fonda-mentali, diritto erogato attraver-so l’assistenza del ServizioSanitario Nazionale, per tramitedelle Regioni e delle Aziendesanitarie locali. Diritti, appunto,che però talvolta i cittadini nonconoscono, e che per questopossono incontrare difficoltàdifficoltà nell’accesso alle curee alle prestazioni socio sanita-rie, anche di tipo residenziale.E’ il caso ad esempio di famigliecon persone anziane o nonautosufficienti che, una voltadimesse dall’ospedale, nonsanno come orientarsi per far sìche il diritto alle cure sia garan-tito al loro congiunto nelleforme previste dalla legge(ricordiamo che la cura puòavvenire a casa, in ospedale, instrutture di riabilitazione e lun-godegenza o in residenze sani-tarie non ospedaliere o socio-sanitarie come le RSA anziani).Per fare luce su ciò che spettadi diritto ai cittadini, è stataaggiornata la Guida ai diritti ealle prestazioni sanitarie esociosanitarie redatta da ungruppo di associazioni di volon-tariato della regione Marche.L’opuscolo contiene le normati-ve nazionali e regionali cheregolamentano l’organizzazio-ne e la modalità di erogazionedegli interventi, che possonoaiutare a orientarsi.LEGGI E SALUTE - L’opuscoloparte dalla legislazione italiana,ricordando che dagli anni 50 loStato garantisce la cura dimalattie croniche e acute.

Si riporta uno stralcio dellalegge 4 agosto 1955, n. 692 checita: «l’assistenza sanitaria deveessere fornita, indipendente-mente dalla sua durata, alle per-sone colpite da malattie specifi-che della vecchiaia» e successi-vamente altre norme: Decretodel Ministri del lavoro del 21febbraio 1956; Legge 12 feb-braio 1968 n. 132, articolo 29;legge 13 maggio 1978, n. 180.Si sottolinea, nell’opuscolo, chela legge 23 dicembre 1978, spe-cifica che le ASL sono obbligatea provvedere alla «tutela dellasalute degli anziani, anche alfine di prevenire e di rimuoverele condizioni che possono con-correre alla loro emarginazio-ne». Le prestazioni devonoessere fornite agli anziani, comea tutti gli altri cittadini, qualun-que siano «le cause, la fenome-nologia e la durata» delle malat-tie. La legge finanziaria 2003,all’articolo 54, ha confermato ilivelli essenziali di assistenzaindicati dal Decreto delPresidente del Consiglio deiMinistri 29 novembre 2001, rile-vando al comma 2 che “Le pre-stazioni riconducibili ai suddettilivelli di assistenza e garantitedal Servizio sanitario nazionalesono quelle individuate dall’al-legato 1” ovvero anche gli inter-venti di riabilitazione e di lungodegenza, nonché quelli relativialle attività sanitarie e sociosanitarie rivolte alle personeanziane non autosufficienti.DIMISSIONI E CONTINUITA’ DELLECURE – Ricordando il diritto allecure che possono essere eroga-te non solo in strutture ospeda-liere, nell’opuscolo ci si soffer-ma sul caso di dimissioni dal-l’ospedale di persone nonautosufficienti, raccomandandodi valutare con attenzione -soprattutto nel caso di instabili-tà clinica, malattie croniche oinvalidanti – le proposte formu-late dalla struttura ospedalieraper garantire la continuità dicura al malato. Segnala l’opu-scolo che “nel caso in cui vengaproposto il rientro al domicilioo in strutture residenziali socialio sociosanitarie ritenute inade-

guate a garantire le cure neces-sarie (strutture che in tutto o inparte chiedono il pagamentodella retta di degenza) (…) ci sipuò opporre alle dimissioni o altrasferimento in altra strutturache appaia chiaramente inade-guata. Se l’ospedale o la casa dicura convenzionata insiste, ci sipuò opporre inviando airesponsabili sanitari una letteraraccomandata”. La guida illustrapoi le differenze tra ricoveroospedaliero in riabilitazione elungodegenza (quelle, perintenderci, per la fase postacuta della malattia) – le qualipossono essere pubbliche oprivate – e strutture residenzia-li extraospedialiere sanitarie esociosanitarie, sanitarie assi-stenziali e residenze protette.Su queste si specifica la regola-mentazione per quanto riguar-da il pagamento della retta.Per informazioni: www.grusol.it

(Fonte: www.disabili.com)

Diritto alla salute deidisabili: una Carta

La cooperativa sociale "Spescontra spem" ha redatto unaCarta per i diritti dei disabili inospedale. Il Policlinico Gemelli diRoma è stato il primo in Italia adadottarla.Da un'esperienza vissuta, da unastoria particolare è nato lo sti-molo per una riflessione di carat-tere universale. Da un caso di malasanità, omeglio di Sanità che non riesce atenere in considerazione lenecessità particolari di un mala-to, viene l'impegno in favore delriconoscimento di un diritto,quello alla salute, che deve esse-re garantito a tutti per un princi-pio di giustizia, come sancitodalla Costituzione italiana. 2milioni e 600 mila persone. Il 4,8per cento della popolazione.Sono gli italiani con disabilitàche, secondo l'Istat, vivono infamiglia. 190 mila sono invece lepersone ricoverate in istituto.Quasi la metà di loro ha più di 80anni, ma i nosocomi italiani nonprevedono percorsi di cura per-sonalizzati, nonostante le perso-

ne disabili si rechino in ospedaleil doppio delle volte delle perso-ne senza disabilità.Eppure un ospedale a misura didisabile sarebbe un ospedaleaperto a tutti, capace di soddi-sfare le esigenze particolari diogni paziente. Sono questi i pre-supposti che hanno guidato lacooperativa sociale "Spes contraspem" nella redazione di unaCarta per i diritti dei disabili inospedale, che per la prima voltaè stata adottata in Italia dalPoliclinico universitario Gemellidi Roma.

(Fonte: www.famigliacristiana.it)

Disabilità: una Cartaper abbatterele barriere sanitarie

In Italia le persone disabili vannoin ospedale il doppio dellevolte rispetto a quelle senzadisabilità, ma i nosocomi italiani,tranne iniziative isolate, nonprevedono percorsi di curapersonalizzati. Secondo i piùrecenti dati Istat, il 24,2% dellepersone disabili effettuanoalmeno un esame diagnosticocontro l'11,3% dei non disabili.E il 46% ha fatto una visita spe-cialistica a fronte del 23% deinon disabili. La mancanza dipercorsi di cura ad hoc rendepiù difficile diagnosticare lemalattie, con gravi conseguenzesulla salute e sulla qualità dellavita di queste persone che inItalia rappresentano il 4,8%della popolazione (cioè sonocirca 2 milioni e 600 mila).Per riconoscere alle personecon disabilità il pieno diritto allecure ospedaliere e rendere lestrutture sanitarie adeguate alleloro esigenze fisiche, psicologi-che e sensoriali nasce la primaCarta dei diritti delle personecon disabilità in ospedale, rea-lizzata dalla Cooperativa socialeSpes Contra Spem e adottata

Salute

Diritto alla salute

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per la prima volta in Italia dalPoliclinico Gemellidell'Università Cattolica diRoma, dove è stata presentata il7 marzo scorso.«Questo progetto, che nascedal caso concreto di una perso-na a noi cara, intende spingersidal particolare all’universale -spiega Luigi Vittorio Berliri, pre-sidente di Spes contra Spem -cioè ha come obiettivo ultimoaiutare il sistema sanitarionazionale a fornire le giuste econcrete risposte per tutte lepersone con disabilità.Auspichiamo che questa Cartavenga adottata da tutti gli ospe-dali italiani perché ogni struttu-ra sanitaria deve essere ingrado di predisporre misure epercorsi che siano a misura didisabili». Il documento è statosottoscritto da numerose asso-ciazioni nazionali attive nel set-tore della disabilità (Fish,Duchenne parent project,Sibilings, ABC-Bambini cerebro-lesi, Fantasia, Associazione per-sone Down e Disabili visivi) chehanno aderito all'iniziativa e haottenuto il patrocinio del mini-stero della Salute e dellaRegione Lazio. La Carta è suddi-visa in 14 articoli (dedicatiall’accesso in ospedale, aglistandard delle cure, alla sicu-rezza e ai diritti come utenti deiservizi) e affronta la problemati-ca del diritto alle cure con laconsapevolezza dei maggioribisogni di mediazione, empatia,

privacy delle persone con disa-bilità. Distingue tra i concetti didisabilità e malattia, guarda allanecessità della formazione delpersonale medico e infermieri-stico e alle esigenze dei disabilirispetto ai macchinari da utiliz-zare nella diagnostica. Si basasugli stessi diritti formulati nellaCarta europea dei diritti delmalato per sottolineare chenon esistono diritti speciali perle persone con disabilità, mache le loro limitazioni hannobisogno di strumenti e percorsiadeguati per essere rimosse.«Nello spirito della convenzioneOnu - chiosa Nicola Panocchia,medico del Policlinico Gemelli -la carta non propone nuovidiritti o diritti speciali per le per-sone con disabilità. Propone ilriconoscimento di un diritto,quello alla salute, che è un dirit-to di tutti i cittadini ma che, neifatti, spesso è difficile da esige-re per le persone con disabilità.Un diritto che deve esseregarantito, per un principio digiustizia, in tutte le Regioni ita-liane. Un ospedale a misura didisabile è un ospedale a misuradi tutti».

(Fonte: www.healthdesk.it)

Il Punto Unico diAccesso (PUA)

ll Punto Unico di Accesso (PUA)fornisce informazioni e raccogliesegnalazioni di necessità di assi-

stenza sanitaria o sociale perdisabili o non autosufficienti.Il Servizio sanitario nazionaleassicura l’assistenza sanitaria esocio sanitaria alle persone condisabilità, fragilità e non auto-sufficienza. Quando le condi-zioni cliniche del soggetto lopermettono e il nucleo familiarepuò garantire adeguata disponi-bilità di presenza e comfortambientale, le cure sono offerteprioritariamente a domicilio; inalternativa, gli assistiti sonoospitati in strutture residenzialio semiresidenziali, accreditatedal Servizio sanitario regionaleper l’erogazione delle presta-zioni di cui hanno bisogno.Questo tipo di assistenza è, ilpiù delle volte, integrata conprestazioni sociali.Disabilità e non autosufficienzasono le definizioni più comuniper indicare la condizione dellepersone che presentano gravidifficoltà a interagire con il pro-prio ambiente a causa dellaperdita permanente, totale oparziale, delle abilità fisiche,psichiche, sensoriali, cognitive orelazionali necessarie a svolgerele azioni essenziali della vitaquotidiana senza l’aiuto di altri.Con il termine di “fragilità” sidefinisce una condizione disalute instabile e precaria,anche per la presenza di piùpatologie, che può rapidamen-te deteriorarsi a causa di eventistressanti, fisici o psicologici etrasformarsi in non autosuffi-cienza.

PUNTO UNICO DI ACCESSO (PUA)L’assistenza alle persone disabilie non autosufficienti ha subìtonegli ultimi tempi una evoluzio-ne che si è concretizzata nelpassaggio dal “curare” al “pren-dersi cura” della persona, nellacomplessità e globalità dei suoibisogni, con un'attenzione par-ticolare anche alla famiglia e alcontesto sociale di riferimento.È nato così il Punto Unico diAccesso (PUA), in alcuneRegioni è chiamato anche PuntoUnico di Accesso SocioSanitario (PUASS), che può

essere collocato presso ilDistretto sanitario oppure inlocali messi a disposizione dalComune (ex Segretariato socia-le), ed è il luogo a cui ogni cit-tadino può rivolgersi per otte-nere qualsiasi informazionerelativa alle prestazioni sanitarieerogate dalla Asl e ai servizisociali erogati dal Comune, oper segnalare la necessità diassistenza sanitaria e/o sociale.

(Fonte: www.salute.gov.it)

Umanizzazione deiservizi: come sonoi nostri ospedali?

Persone, non numeri. E' questoquello che a gran voce i cittadi-ni ricoverati richiedono agliospedali e alle strutture sanita-rie. Ferma restando la necessitàprioritaria di cure di qualità,l'aspetto dell'accoglienza e delservizio al degente non va sot-tovalutato né relegato alla finedella lista. Sentirsi accolti, poterporre domande al medico, nontemere di chiedere una spiega-zione in più, sono necessità chel'ammalato sente con unaurgenza di poco inferiore aquella della cura. In sostanza,riportare al centro il paziente,così come è giusto che sia.Partendo da questo presuppo-sto, è quindi utile vedere a chepunto sono i nostri ospedali suquesto fronte. A far luce sullasituazione, i risultati di unaricerca che ha rilevato la qualitàdei servizi di accoglienza dellestrutture ospedaliere italiane,pubblicati in questi giorni.L'obiettivo di Agenas (Agenzianazionale per i servizi sanitariregionali) e dall'Agenzia diValutazione Civica diCittadinanzattiva, che hannoportato avanti lo studio, deno-minato Sperimentazione e tra-sferimento di modelli di empo-werment organizzativo per lavalutazione e il miglioramentodella qualità dei servizi sanitari,era quello di valutare la situa-zione attuale nel panoramanazionale, per poi declinare il

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concetto di "empowermentorganizzativo" per quello checoncerne la partecipazione deicittadini a un processo di cam-biamento. La ricerca, pubblica-ta nel numero 32 di Monitor, larivista di Agenas, evidenzia subi-to la disomogeneità tra strutturae struttura, con differenze dazone e zone, pur confermandovalutazioni mediamente positi-ve. Scopriamo quindi - o neabbiamo la conferma - che ilnostro paese presenta una con-dizione molto differenziata,quanto a umanizzazione dellestrutture di ricovero. La ricercaha esaminato 54 strutture ospe-daliere di 16 regioni italiane,per lo più ospedali pubblici, e siè servita di 110 organizzazionidi cittadini per la rilevazione,tramite questionario, del livellodi qualità e umanizzazione deiservizi, dando un voto da 1 a 10rispetto ai 4 fattori presi in con-siderazione:- processi assistenziali e orga-

nizzativi orientati al rispetto ealla specificità della persona;

- accessibilità fisica, vivibilità ecomfort dei luoghi di cura;

- accesso alle informazioni,semplificazione e trasparenza;

- cura della relazione con ilpaziente e con il cittadino

La media generale delle singole

voci si attesta sulla sufficienza,con valutazioni che rincuorano,come il 7,12 per il fattore indi-cato come "Accessibilità fisica,vivibilità e comfort dei luoghi dicura"; 8,86 per la semplificazio-ne delle modalità di accessoalle prestazioni , 8,26 perl'orientamento e segnaletica deipercorsi. Ma i punti deboli nonmancano. Ad esempio, per ciòche riguarda il basilare rapportocol paziente, per il quale gliintervistati hanno indicato inmedia appena la sufficienza;malissimo per ciò che concerneil rispetto delle specificità lingui-stiche (4,62) e poco meglio perle esigenze di culto (6,12).Insufficiente la semplificazionedi uno dei processi più impor-tanti, come quello delle modali-tà di prenotazione, per le qualiil voto non raggiunge la suffi-cienza, attestandosi su un 5,21,poco accettabile. Cosa da sot-tolineare, ancora una volta, ildivario tra le "eccellenze" - construtture che, ad esempio allavoce "accessibilità fisica…"hanno raggiunto un 8,7 - e altre,piombate a un impietoso 3,6.Un dato su cui sembra utile sof-fermarsi, quello del fattore di"Cura della relazione con ilpaziente e con il cittadino". Sipotrebbe dire l'abc, il rapporto

umano. Ebbene, in questo casoil voto medio è stato poco piùche sufficiente (6,89), con pic-chi degli estremi che vanno da10 a 2,1. Interessante notarecome la valutazione più altaall'interno di questa categoriase la sia aggiudicata la voce"assunzione di impegni nei con-fronti del cittadino", mentre lamaggiore carenza sia proprio alpunto "accoglienza e contattocol cittadino". Ora, al di là deidati, la cosa su cui concentrarsiè senz'altro la promozione delcittadino come soggetto attivoin questo processo di valutazio-ne. Un cittadino che, esprimen-dosi, diventa parte attiva diquella cittadinanza che è desti-nataria e al contempo motoreprincipale dei processi di orga-nizzazione e mobilitazione voltialla messa in atto di azioni stra-tegie differenziate per il benecomune.

(Fonte: www.disabili.com)

Animali terapeuti

Il termine pet therapy indicauna serie complessa di utilizzidel rapporto uomo-animale incampo medico e psicologico.Nei bambini con particolari pro-blemi, negli anziani e in alcunecategorie di malati e di disabili

Salute

fisici e psichici il contatto con unanimale può aiutare a soddisfarecerti bisogni (affetto, sicurezza,relazioni interpersonali) e recu-perare alcune abilità che questepersone possono aver perduto.La soddisfazione di tali bisogni,necessaria per il mantenimentodi un buon equilibrio psico-fisi-co, è uno degli scopi della pettherapy che offre, attraversoalcune Attività Assistite dagliAnimali (AAA), soprattutto quel-li detti d'affezione o da compa-gnia, cui si riferisce il termine petnella lingua inglese, una possibili-tà in più per migliorare la qualitàdella vita e dei rapporti umani.La pet therapy può anche con-tribuire, affiancando ed inte-grando le terapie mediche tradi-zionali, al miglioramento dellostato di salute di chi si trova inparticolari condizioni di disagio,attraverso Terapie Assistite dagliAnimali (TAA), interventi mirati afavorire il raggiungimento di fun-zioni fisiche, sociali, emotive e/ocognitive.È stato infatti rilevato da studicondotti già negli scorsi decennie oggi comprovati da semprepiù numerose esperienze, che ilcontatto con un animale, oltre agarantire la sostituzione di affet-ti mancanti o carenti, è partico-larmente adatto a favorire i con-

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tatti inter-personali offrendospunti di conversazione, di ilari-tà e di gioco, l'occasione, cioè,di interagire con gli altri permezzo suo. Può svolgere la fun-zione di ammortizzatore in par-ticolari condizioni di stress e diconflittualità e può rappresen-tare un valido aiuto per pazien-ti con problemi di comporta-mento sociale e di comunica-zione, specie se bambini oanziani, ma anche per chi soffredi alcune forme di disabilità e diritardo mentale e per pazientipsichiatrici. Ipertesi e cardiopa-tici possono trarre vantaggiodalla vicinanza di un animale: èstato, infatti, dimostrato cheaccarezzare un animale, oltread aumentare la coscienza dellapropria corporalità, essenzialenello sviluppo della personalità,interviene anche nella riduzionedella pressione arteriosa e con-tribuisce a regolare la frequen-za cardiaca.Che si tratti di un coniglio, di uncane, di un gatto o di altro ani-male scelto dai responsabili diprogrammi di pet therapy, lasua presenza solitamente risve-glia l'interesse di chi ne viene acontatto, catalizza la sua atten-zione, grazie all'instaurazione direlazioni affettive e canali dicomunicazione privilegiati con il

paziente, stimola energie positi-ve distogliendolo o rendendoglipiù accettabile il disagio di cui èportatore.I bambini ricoverati in ospedale,ad esempio, soffrono spesso didepressione, con disturbi delcomportamento, del sonno,

dell'appetito e dell'enuresidovuti ai sentimenti di ansia,paura, noia e dolore determina-ti dalle loro condizioni di salute,e dal fatto di essere costretti alricovero, lontani dai loro fami-liari, dalla loro casa, dalle loroabitudini. Alcune recenti espe-

rienze, condotte in Italia subambini ricoverati in repartipediatrici nei quali si è svolto unprogramma di Attività Assistitedagli Animali, dimostrano che lagioia e la curiosità manifestatedai piccoli pazienti durante gliincontri con l'animale consento-no di alleviare i sentimenti didisagio dovuti alla degenza,tanto da rendere più sereno illoro approccio con le terapie econ il personale sanitario. Leattività ludiche e ricreative orga-nizzate in compagnia e con lostimolo degli animali, il dareloro da mangiare, il prenderli inbraccio per accarezzarli e coc-colarli hanno lo scopo di riunirei bambini, farli rilassare e socia-

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UNITIPER

VIVEREMEGLIO

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lizzare tra loro in modo da sol-lecitare contatti da manteneredurante il periodo più o menolungo di degenza, migliorare,cioè la qualità della loro vita inquella particolare contingenza.Altre esperienze di AttivitàAssistite dagli Animali riguarda-no anziani ospiti di case di ripo-so. Si è osservato che a periodidi convivenza con animali ècorrisposto un generale aumen-to del buon umore, una mag-giore reattività e socievolezza,contatti più facili con i terapisti.Un miglioramento nello statogenerale di benessere per chispesso, a causa della solitudinee della mancanza di affetti, sichiude in se stesso e rifiuta rap-porti interpersonali.Nel campo delle TerapieAssistite dagli Animali, dove leprove di un effettivo migliora-mento dello stato di salute dialcuni pazienti si stanno accu-mulando nella letteratura scien-tifica, la pet therapy proponeco-terapie dolci da affiancarealle terapie mediche tradiziona-li e, attraverso un preciso pro-tocollo terapeutico, è diretta apazienti colpiti da disturbi del-l’apprendimento, dell’attenzio-ne, disturbi psicomotori, nevro-si ansiose e depressive, sindro-me di Down, sindrome di West,autismo, demenze senili divario genere e grado, patologiepsicotiche, ma anche a quantinecessitano di riabilitazionemotoria come chi è affetto dasclerosi multipla o reduce dalunghi periodi di coma.L’intervento degli animali, sceltitra quelli con requisiti adatti asostenere un compito cosìimportante, è mirato a stimola-re l’attenzione, a stabilire uncontatto visivo e tattile, un’inte-

razione sia dal punto di vistacomunicativo che emozionale,a favorire il rilassamento e acontrollare ansia ed eccitazio-ne, ad esercitare la manualitàanche per chi ha limitate capa-cità di movimento, a favorire lamobilitazione degli arti superio-ri, ad esempio accarezzandol’animale, o di quelli inferioriattraverso la deambulazionecon conduzione dell’animale lacui presenza rende gli eserciziriabilitativi meno noiosi e piùstimolanti.Le attività di Pet Therapy sonocaratterizzate, tuttavia, da unagrande eterogeneità, sia perquanto riguarda il percorso for-mativo degli operatori, sia per latipologia degli utenti e le meto-dologie adottate. Il crescente interesse in materiae la mancanza di strumenti legi-slativi che regolino le terapiesvolte con l’ausilio degli animali,ha fatto sorgere la necessità dieffettuare da parte dell'IstitutoSuperiore di Sanità una ricogni-zione delle attività svolte a livel-lo nazionale. Il rapporto include i risultati diun censimento delle terapie eattività assitite in alcune regioniitaliane e presenta alcuni esem-pi di attività svolte sul campo.Vengono esaminati i problemietici legati all’utilizzo degli ani-mali a fini terapeutici e di assi-stenza e suggerite linee guidaper una corretta pratica di que-ste attività.

(Fonte: www.salute.gov.it)

Realtà virtuale per lariabilitazione

La realtà virtuale a servizio dellariabilitazione. Sembra fanta-scienza, ma lo è solo in appa-

renza. Perché in un futuro nontroppo lontano anche una per-sona con ridotta o nessunacapacità motoria potrebbebere un bicchiere d'acquasenza dover ringraziare nessu-no, se non un robot alter-egoche esegue i comandi del suocervello, senza neppure il biso-gno di un battito di ciglia. È aquesto ambizioso progetto chesta lavorando il gruppo direttodal professor Salvatore MariaAglioti, presso la FondazioneSanta Lucia di Roma, una diquelle eccellenze italianeall'avanguardia nella ricerca enella riabilitazione delle perso-ne che hanno subito lesioni spi-nali. La sperimentazione con-dotta all'interno del laboratoriodi Neuroscienze sociali e cogni-tive attivato dalla FondazioneSanta Lucia in collaborazionecon l'Università La Sapienza diRoma fa parte del progettoeuropeo Vere (VirtualEmbodiment and Robotic Re-Embodiment): attraverso unaCamera di realtà virtuale immer-siva i ricercatori lavorano affin-ché individui con deficit legati alesioni spinali possano gestireun avatar mediante l'attività delproprio cervello."Insieme al Collegio Sant'Annadi Pisa abbiamo costruito un'cave' dove studiare tutte lesensazioni visive e somaticheche portano alla possibilità diimmedesimarsi in un avatar e -successivamente - un robot",racconta Aglioti, che è profes-sore di Psicologia e neuroscien-ze sociali presso La Sapienza ericercatore della FondazioneSanta Lucia. Fino ad ora la spe-rimentazione ha coinvolto circa20 persone, tra cui alcune conlesioni alla parte alta del midol-

lo spinale, e quindi impossibili-tate a muovere le gambe e lebraccia. "Le persone si immer-gono nella realtà virtuale,immedesimandosi in un perso-naggio che provano a muovereattraverso la sola attività cere-brale - prosegue il ricercatore -. Oggi imparano a muovere unavatar ma la speranza è che,alla fine del percorso, il perso-naggio virtuale verrà sostituitoda un robot". Un assistente per-sonale, appunto, che potrebbeprendere un bicchiere d'acqua,accendere il televisore o scac-ciare una mosca in luogo di unuomo o di una donna da cuiverrà diretto con il solo atto delpensiero. Insomma, l'obiettivofuturibile è quello di arrivare ausare l'attività cerebrale persopperire a gravi problemi dimobilità. Un progetto di "asso-luta avanguardia" lo definisce ilricercatore, anche perchébasato su una "tecnologia noninvasiva", che non usa elettrodi,ma la sola forza del pensiero.Insomma, un'utopia chepotrebbe diventare realtà apatto - naturalmente - che laricerca venga sostenuta e finan-ziata. Ma anche un campo diapplicazione della realtà virtua-le a dir poco sterminato: si vadal contrasto alla violenza sulledonne mediante l'immedesima-zione dello stupratore nell'og-getto dello stupro al "giornali-smo immersivo", che consentesoprattutto ai reporter diretti inzone di guerra di testare in anti-cipo, e in ambiente virtuale, leproprie reazioni di fronte aipericoli. "Ma sono solo alcuniesempi - conclude Aglioti -.Perché l'uso della realtà virtualeimmersiva presenta davvero unventaglio incredibile di possibi-lità".

(Fonte: www.superabile.it)

Salute

Legislazione e attuazione

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Disabilità e nonautosufficienza

Le iniziative promosse dalMinistero del Lavoro e dellePolitiche Sociali nel campo delladisabilità sono finalizzate, in par-ticolare, alla tutela e promozionedei diritti e delle pari opportuni-tà per tutti, al raggiungimentodella piena inclusione sociale edella costruzione di una "societàper tutti", anche attraverso larimozione delle cause che impe-discono o limitano l'accessibilitàai diversi ambiti della vita dellepersone. Tali iniziative sono defi-nite anche in attuazione dellanormativa nazionale e degliimpegni assunti in sede comuni-taria ed internazionale. Le principali attività sono indiriz-zate a:• Promuovere, sostenere e coor-

dinare progetti ed iniziativefinalizzate all’inclusione dellepersone con disabilità, alla pro-mozione dell’accesso a tuttoper tutti, alla partecipazioneattiva nello sviluppo socialenonché a diffondere unanuova cultura della disabilità,fondata sul riconoscimentodella pari dignità e delle pariopportunità per tutti.

• Assicurare la piena attuazionedella normativa in materia didisabilità, con particolare riferi-mento alla legge quadro 5 feb-braio 1992, n. 104 e successivemodificazioni, alla legge 8novembre 2000, n. 328, alladisciplina sulla tutela giuridicaanche attraverso attività di assi-stenza e consulenza sull'appli-cazione delle normative.

• Fornire supporto informativoad istituzioni e cittadini ancheal fine di verificare adeguatistandard di qualità e utilizzabi-lità dei servizi socio-assistenzia-li.

• Curare le attività volte alla pre-disposizione di iniziative legi-slative nonché a promuovereanalisi e rapporti sulla condizio-ne delle persone con disabilità.

• Assicurare il raccordo con leorganizzazioni rappresentativedelle persone con disabilità,

con le organizzazioni di volon-tariato, delle parti sociali, e conle formazioni della cittadinanzaattiva per la promozione e ilcoordinamento di interventi infavore delle persone con disa-bilità.

• Favorire lo scambio di buonepratiche, anche in raccordocon le regioni e gli enti locali, inmateria di integrazione dellepersone con disabilità, assi-stenza, progetti innovativi perla vita indipendente, “dopo dinoi”.

• Partecipare alle attività promos-se dall'Unione europea, dalConsiglio d'Europa, dalleNazioni Unite e da altri organi-smi internazionali nel campodella disabilità anche in colla-borazione con le competentiistituzioni di altri Paesi.

(Fonte: www.lavoro.gov)

Jobs Act: arrivano le “ferie solidali”

La Commissione Lavoro delSenato ha approvato l’emenda-mento presentato dalla LegaNord al testo del “Jobs Act” cheprevede che ciascun lavoratorepossa cedere i giorni di riposo inpiù al collega, madre o padre,che ha un figlio minore malato odisabile. I giorni ceduti, prevede il testo,saranno eccedenti a quelli previ-sti dal contratto nazionale. Iltesto dell'emendamento preve-de il "riconoscimento, compati-bilmente con il diritto ai riposisettimanali e alle ferie annualiretribuite, della possibilità di ces-sione fra lavoratori dipendentidello stesso datore di lavoro ditutti o parte dei giorni di riposoaggiuntivi spettanti in base alcontratto collettivo nazionale infavore del lavoratore genitore difiglio minore con necessità dipresenza fisica e cure costantiper le particolari condizioni disalute". Il provvedimento consentiràquindi a tutti i dipendenti, sia delpubblico che del privato, diregalare giorni di riposo, ad

esempio, ad un collega con unfiglio affetto da una grave patolo-gia o da handicap.Due quindi i “requisiti” richiestiper accedere a questa nuovapossibilità, ispirata al modellofrancese: per il “donatore”, lacondizione è che abbia ferie“eccedenti” rispetto al contrattonazionale di riferimento; per il“ricevente”, che abbia un figliominorenne gravemente malato odisabile e bisognoso di curecostanti”. Se in Italia le ferie soli-dali rappresentano un inedito,altrove sono già realtà. È il caso per esempio dei nostrivicini transalpini, che pochi mesifa ha introdotto nel suo ordina-mento una norma praticamenteidentica. In Francia, la cosiddettaLegge Mathys, è nata in omaggioad un bambino di 10 anni malatodi tumore. I colleghi del papà di MathysGermain, che aveva esauritotutte le sue ferie e i permessi percurarlo, organizzarono una col-letta dei giorni di riposo arretratiper permettergli di stare accantoal figlio fino all'ultimo. Mathysmorì il 31 dicembre del 2009. Maanche in Italia c'è stato un prece-dente: in Toscana una donna,conducente di autobus in pro-vincia di Pisa, che aveva termina-to ferie e permessi a causa di unagrave malattia, si è vista regalaredai suoi colleghi oltre 250 giorna-te retribuite che le hanno per-messo di curarsi fino al suo rien-tro la primavera scorsa.

(Fonte: www.disabili.com)

I permessi lavorativida legge 104 per assi-stere un familiare disa-bile

Riassumiamo per punti gli ele-menti principali che la normaprevede in merito al diritto dibeneficiare di permessi retribuitidal lavoro per assistere un fami-liare con handicap grave.In occasione della recente rispo-sta del Ministero del Lavoro(interpello n. 19 del 26 giugno

2014) a un quesito posto dalleassociazioni Anquaq e Cida, rela-tivo ai permessi retribuiti per assi-stere un familiare con handicapin situazione di gravità, riprendia-mo l’argomento riassumendocosa sono i permessi lavorativiretribuiti da Legge n. 104/1992,chi può usufruirne, e come siapplicano.Cosa sono e come fare per otte-nere i permessi retribuiti,secondo la Legge n.104/1992per assistere un familiare congrave handicap?I permessi retribuiti per assistereun familiare con handicap sonouna agevolazione prevista dall’ar-ticolo 33 della Legge104/1992.Consistono in tre giornidi permesso mensile.La persona disabile oggetto diassistenza deve essere in posses-so di certificazione di handicapcon anche connotazione di gra-vità (articolo 3, comma 3, dellaLegge 104/1992), che vieneaccertata dalla CommissioneMedica dell’ASL di competenza.Non è quindi sufficiente la solaattestazione di invalidità (anchetotale). Condizione per la con-cessione dei permessi lavorativi,è che la persona non sia ricove-rata in una struttura a tempopieno (eccezione fatta per i casiin cui l’assistito debba sottoporsia visite e terapie al di fuori dellastruttura, che non le eroga).Chi può richiedere i permessiretribuiti per assistere un fami-liare disabile?I permessi possono essere richie-sti da un genitore, dal coniuge ofamiliare che assista un parente oaffine entro il secondo grado diparentela, o entro il terzo gradoqualora i genitori o il coniugedella persona con handicap insituazione di gravità abbianocompiuto i sessantacinque annidi età oppure siano anche essiaffetti da patologie invalidanti osiano deceduti o mancanti.Chi sono i parenti e affini entroil secondo e terzo grado cherientrano nei beneficiari deipermessi?I parenti entro il secondo gradosono genitori, figli, fratello e

Attuazione

Legislazione e attuazione

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sorella, nonni e nipoti (diretti).L’affinità è il vincolo che si crea trail coniuge ed i parenti dell’altroconiuge (es. suoceri, nuora egenero, cognati).I parenti entro il terzo gradosono i nipoti figli di fratelli/sorelle,zii/e sia paterni che materni,bisnipoti e bisnonni. Gli affinisono gli zii/e del coniuge.Possono fruire più persone dipermessi per assistere lo stessofamiliare disabile?Il “referente unico” (vedi art. 24Legge 4 novembre 2010, n. 183)prevede che non possano essereerogati permessi a più persone,per assistere lo stesso familiare,con eccezione per i genitori –anche adottivi, i quali possonofruire dei permessi alternativa-mente, per lo stesso figlio. Il refe-rente può essere cambiato, pre-sentando specifica domanda.Può un lavoratore beneficiare dipermessi per assistere due fami-liari con handicap grave?Il lavoratore può chiedere per-messi per assistere più congiunticon handicap grave, solo nelcaso in cui si tratti di coniuge oparenti/affini entro il primo gradoo entro il secondo grado, se igenitori o il coniuge della perso-na disabile abbiano compiuto 65anni di età oppure siano affettida patologie invalidanti o sianodeceduti o mancanti.Abbiamo quindi appurato che ipermessi lavorativi possonoessere utilizzati per prestareassistenza ai familiari con disa-bilità in stato di gravitàAlcune incombenze legate all’as-sistenza del familiare con disabili-tà possono non richiedere ore,ma minor tempo. E’ quindi possi-bile utilizzare i premessi dal lavo-

ro ex legge 104/1992 in frazionidi ore? Su questo è tornata pro-prio recentemente la Ledha,Lega per i diritti delle personecon disabilità, ricordando che lanormativa vigente non prevedané escluda tale possibilità, che èinvece disciplinata dagli enti pre-videnziali con circolari proprie,l'interpretazione delle quali è,però, spesso contrastante.Interpellata sul caso, il ServizioLegale LEDHA, nelle figuredell’Avv. Laura Abet e Avv. GiuliaGrazioli hanno quindi esaminatola questione, desumendone chenon risulta conforme allo spiritodell'art. 33 della Legge 104/1992porre, a priori, un limite alla frui-zione dei permessi retribuitisenza ammettere la fruibilitàanche per frazioni di ora.

(Fonte: www.disabili.com)

Agevolazioni e semplificazioni perpersone disabili: novità 2014

Il decreto legge n.90 del 24 giu-gno 2014 insieme alla circolaren.11 del 21 maggio 2014dell’Agenzia dell’Entrate hannointrodotto importanti novità inrelazione alle persone con disa-bilità. Tali novità vanno dalla sem-plificazione amministrativa adagevolazioni sul piano fiscale.

PERMESSI E CONGEDI LAVORATIVIIn tema di permessi lavorativi lanormativa prevede la necessitàdella presentazione del verbaledello stato di handicap con con-notazione di gravità. Il decreto

legge succitato ha ridotto da 90a 45 giorni il tempo per ottenerela relativa certificazione, autoriz-zando altresì le commissionimediche a rilasciare il certificatoprovvisorio già a fine visita (previarichiesta motivata dell’interessa-to e se siano decorsi i 45 giornidalla presentazione delladomanda); inoltre, estende lavalidità dell’accertamento provvi-sorio anche ai congedi retribuitidi due anni.MINORI INVALIDIIl decreto legge dispone che ilminore titolare di indennità diaccompagnamento o di indenni-tà di comunicazione, al compi-mento della maggiore età, develimitarsi a presentare una doman-da amministrativa senza che siapiù necessario una nuova valuta-zione dell’invalidità civile.CONCORSI PUBBLICILo stesso decreto dispone che incaso di concorsi pubblici unapersona con disabilità superioreo uguale all’80%, non è tenuta asostenere la prova pre-selettivaeventualmente prevista.

AGEVOLAZIONI AUTOLa circolare n.11/2014 delMinistero dell’Interno prevedel’aliquota del 4% di Iva anche nelcaso in cui le persone con disabi-lità debbano acquistare unanuova auto prima della scadenzadei quattro anni in caso di furto. La normativa accorda agevola-zioni fiscali per i veicoli destinatial trasporto di persone con disa-bilità, come l’IVA al 4% almomento dell’acquisto, la detra-zione dell’IRPEF di parte dellaspesa sostenuta e l’esenzione dalpagamento del bollo auto. La cir-colare summenzionata chiarisce

che la persona con disabilità puòavvalersi di entrambe le agevola-zioni (sia IVA che IRPEF) a pattoche al concessionario venganoesibite la denuncia di furto delveicolo e il documento di regi-strazione della perdita di posses-so effettuata dal PRA.In caso diacquisto di auto diretto al tra-sporto di una persona con disa-bilità, in particolare minorenni,era previsto l’obbligo di adattareil veicolo. La recente circolarestabilisce invece che nel caso diun minore con disabilità non èpiù obbligatorio adattare l’autoper poter accedere agli incentivi;l’adattamento rimane obbligato-rio per i maggiorenni con disabi-lità , nonché per i titolari dipatenti speciali con obbligo diadattamento alla guida.PATENTI E RINNOVIIl Decreto Legge n.90/2014 pre-vede che nel caso in cui laCommissione Medica patentispeciali certifica che il conducen-te presenta una condizione disalute stabilizzata, i successivi rin-novi di validità della patente diguida possono essere attuatisenza passare per l’accertamen-to della Commissione. La duratadella patente tutta via rimanedella validità massima di 5 anni.Novità rilevante è che nelleCommissioni Mediche vi sarà perla prima volta un rappresentantedesignato dalle Associazioni dipersone di invalidità esperto inmateria.MOBILITÀ: PARCHEGGIIl decreto legge modifica l’artico-lo 381 del Codice della Stradanella parte riguardante la gratuitàdei parcheggi. La nuova disposi-zione stabilisce che i Comunidebbano prevedere, anche nel-l’ambito delle aree destinate alparcheggio al pagamento gestitein concessione, un numero diposti destinati alla sosta gratuitadelle auto di persone con disabi-lità munite di contrassegno. Tale indicazione in precedenzacostituiva solo una facoltà e nonun obbligo come lo è ora.

(Fonte: www.invalidi-disabili.it)

Attuazione