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Sottobanco BOLLETTINO DI INFORMAZIONE PER STUDENTI INTELLIGENTI SETTEMBRE 2009 La lotta continua, si diceva una volta, e quindi eccoci qua a riprendere i lavori, per tenervi aggiornati su quello che succede nella nostra meravigliosa repubblica delle banane. E’ stata un’estate calda e intensa. Noi ci siamo un po’ sbattuti per creare la Sinistra Valdostana, non un partito sia chiaro, bensì una specie di federazione di tutti i movimenti, cittadini, associazioni e partiti di sinistra che abbiano voglia di lavorare assieme per far sentire ancora forte e chiara la voce di chi ritiene che le cose ora come ora siano strutturalmente ingiuste. E lo si fa con un occhio teso ad osservare le lotte dei lavoratori e degli studenti (ah a proposito, occhio che a breve si ricomincia con le proteste studentesche in tutta Italia), cercando di dare risposte concrete che mirino a raggiungere giustizia, uguaglianza e libertà, nella continua volontà di porre fine ad ogni sfruttamento e nel rispetto della democrazia. Ma vi sto annoiando, e d’altronde, direte voi, chi se ne frega delle bagatelle regionali. E allora andiamo a fare un riassuntino di quel che è accaduto a livello nazionale: oddio sono successe talmente tante cose che ho timore di perdermi. La più clamorosa è senz’altro il giro di festini e succosi appuntamenti che il nostro beneamato Presidente del Consiglio sembra aver avuto da diversi mesi a questa parte. Niente di grave per carità, così come innocenti sono le sparate della Lega che in pochi mesi se l’è presa con tutti: bandiera, inno, Chiesa, immigrati, Berlusconi, giornali, Sud, e via dicendo. La cosa più clamorosa e disumana che ha fatto questo splendido governo recentemente è stato il cosiddetto pacchetto sicurezza, che rende criminale qualunque clandestino e immigrato irregolare. Voi direte: giusto, se ne stiano a casa loro! Ecco, allora facciamo che dimentichiare per un momento che queste sono leggi xenofobe e razziste (se non naziste) e spostiamo la questione facendo una proposta costruttiva: inventiamo una macchina del tempo, torniamo indietro di 150 anni e impediamo a tutta l’Europa di fare la stessa cosa: invece di andare a conquistare il mondo restarsene a casa propria. Pensate a cosa abbiano voluto dire il colonialismo e l’imperialismo europei (durati praticamente fino a 50-60 anni fa!): economie sconvolte, culture indigene ridicolizzate, creazione di regimi dispotici e illiberali, sfruttamento intensivo di uomini e risorse. Insomma siamo stati noi a metterli in ginocchio, prima con le armi, poi con la più comoda arma della globalizzazione, che consente tuttora uno sfruttamento intensivo ma “invisibile” ai nostri occhi capaci di scandalizzarsi solo per stragi fatte con pistole e coltelli. Non ci accorgiamo invece che le merci che arrivano nei nostri mercati spesso sono il frutto di un regime lavorativo del Terzo Mondo in cui bambini e vecchi vengono messi

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settembre 2009

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S o t t o b a n c oBOLLETTINO DI INFORMAZIONE PER STUDENTI INTELLIGENTI – SETTEMBRE 2009

La lotta continua, si diceva una volta, e quindi eccoci qua a riprendere i lavori, per tenervi aggiornati su quello che succede nella nostra meravigliosa repubblica delle banane. E’ stata un’estate calda e intensa. Noi ci siamo un po’ sbattuti per creare la Sinistra Valdostana, non un partito sia chiaro, bensì una specie di federazione di tutti i movimenti, cittadini, associazioni e partiti di sinistra che abbiano voglia di lavorare assieme per far sentire ancora forte e chiara la voce di chi ritiene che le cose ora come ora siano strutturalmente ingiuste. E lo si fa con un occhio teso ad osservare le lotte dei lavoratori e degli studenti (ah a proposito, occhio che a breve si ricomincia con le proteste studentesche in tutta Italia), cercando di dare risposte concrete che mirino a raggiungere giustizia, uguaglianza e libertà, nella continua volontà di porre fine ad ogni sfruttamento e nel rispetto della democrazia. Ma vi sto annoiando, e d’altronde, direte voi, chi se ne frega delle bagatelle regionali. E allora andiamo a fare un riassuntino di quel che è accaduto a livello nazionale: oddio sono successe talmente tante cose che ho timore di perdermi. La più clamorosa è senz’altro il giro di festini e succosi appuntamenti che il nostro beneamato Presidente del Consiglio sembra aver avuto da diversi mesi a questa parte. Niente di grave per carità, così come innocenti sono le sparate della Lega che in pochi mesi se l’è presa con tutti: bandiera, inno, Chiesa, immigrati, Berlusconi, giornali, Sud, e via dicendo. La cosa più clamorosa e disumana che ha fatto questo splendido governo recentemente è stato il cosiddetto pacchetto sicurezza, che rende criminale qualunque clandestino e immigrato irregolare. Voi direte: giusto, se ne stiano a casa loro! Ecco, allora facciamo che dimentichiare per un momento che queste sono leggi xenofobe e razziste (se non naziste) e spostiamo la questione facendo una proposta costruttiva: inventiamo una macchina del tempo, torniamo indietro di 150 anni e impediamo a tutta l’Europa di fare la stessa cosa: invece di andare a conquistare il mondo restarsene a casa propria. Pensate a cosa abbiano voluto dire il colonialismo e l’imperialismo europei (durati praticamente fino a 50-60 anni fa!): economie sconvolte, culture indigene ridicolizzate, creazione di regimi dispotici e illiberali, sfruttamento intensivo di uomini e risorse. Insomma siamo stati noi a metterli in ginocchio, prima con le armi, poi con la più comoda arma della globalizzazione, che consente tuttora uno sfruttamento intensivo ma “invisibile” ai nostri occhi capaci di scandalizzarsi solo per stragi fatte con pistole e coltelli. Non ci accorgiamo invece che le merci che arrivano nei nostri mercati spesso sono il frutto di un regime lavorativo del Terzo Mondo in cui bambini e vecchi vengono messi

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Alessandro Pascale

dodici ore al giorno, pagati peraltro con un tozzo di pane, a fare gli schiavi per noi. Facciamo così allora: smettiamo di andare a casa loro per schiavizzarli con le multinazionali, smettiamo di vendere armi ai dittatorelli locali per i nostri interessi (l’Italia è la prima produttrice di mine anti-uomo al mondo nonché uno dei maggiori esportatori di armi in generale), ritiriamoci nel nostro cantuccio e rompiamo ogni contatto economico-commerciale che poggi sullo sfruttamento del ricco sul povero. Fino a quando non avremo fatto tutto ciò noi abbiamo responsabilità storiche ed economiche che ci obbligano moralmente ad accogliere i popoli che noi stessi abbiamo ridotto alla povertà più assoluta. Qualche settimana fa hanno trovato un gommone con cinque sopravvissuti. Venivano dalla Libia ma alcuni di essi da zone anche più lontane: Etiopia, Eritrea, e via dicendo. Tutte zone che l’Italia ha invaso e controllato militarmente, instaurando campi di concentramento con decine (se non centinaia) di migliaia di persone. Nel 2011 sarà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sarà anche il centesimo anniversario della guerra italo-turca che portò nel 1911 all’annessione della Libia. Venti anni dopo vennero i “trionfi” di Mussolini, che invase l’Etiopia massacrando la popolazione con rastrellamenti e sortite di gas letale (nonché bandito dalle leggi internazionali). Titti Tazrar è una ragazza eritrea (colonia italiana dal 1879 al 1941) che assieme ad altri quattro disperati arriva in Italia dopo un mese di traversata sul gommone. In realtà tre degli altri quattro sono morti poco dopo in ospedale. Dei 78 che partirono solo lei e Hadengai sono sopravvissuti. E’ riuscita ad arrivare in Italia 1 anno, 4 mesi e 21 giorni dopo la partenza da Asmara, avvenuta con metà del patrimonio familiare (200 nafka, circa 10 euro…) per sfuggire alla miseria e ad una realtà militare violenta e dispotica. Non starò a raccontarvi l’orrore e la tristezza della sua esperienza, ma chi fosse interessato potrà leggere un devastante resoconto al link http://www.rifondazionesevda.org/?p=605. Altre cose succose che sono successe: l’annuncio del nuovo scudo fiscale promosso da Berlusconi e Tremonti! In pratica chi non ha pagato le tasse esportando miliardi e milioni all’estero (illegalmente) potrà riportarli in Italia in maniera anonima pagando una quota minima. Ragazzi c’è crisi! Bisogna batter cassa! E quindi invece di combattere ferocemente l’evasione fiscale è ritenuto più comodo accettarla e cercare di conviverci. Così abbiamo la garanzia che ci saranno sempre più evasori ovviamente. Intanto il debito pubblico aumenta così tanto che l’Italia rischia sempre più il fallimento, con un rapporto deficit/PIL arrivato al 114%. Qualche anno fa l’Argentina arrivò alla bancarotta con un rapporto al 120%. Ci siamo quasi…Ah ultime novità: Berlusconi ha denunciato il quotidiano La Repubblica perché questa si ostinava a fargli dieci domande scomode a cui lui non voleva rispondere. Fatto sconcertante per il nostro premier, per il quale il giornalista non è una figura che cerca di informare gli spettatori facendo domande competenti ma forse un manichino che deve reggere il microfono per sproloquii e vaneggiamenti vari. Per lo stesso motivo la RAI ha rifiutato di mandare in onda il trailer del film Videocracy, ritenuto “politico” e lesivo per l’immagine del governo. Intanto sprofondiamo sempre più nelle classifiche dei paesi “liberi”, affiancati da Trinidad & Tobago (giuro non scherzo!). All’estero ci guardano come se fossimo un interessante caso clinico, e si chiedono come sia possibile che il presidente del consiglio attacchi così la libera stampa. Intanto Berlusconi tenta di completare il monopolio televisivo per non avere più scomodi fastidi. Così ecco la caccia a Raitre, ultimo canale libero, con la volontà di impossessarsi della poltrona di direttore della rete e del telegiornale, oltre alle accuse che piovono sulla Gabatelli (giornalista di Report), su Blob, su Fazio (Che tempo che fa), Dandini, ecc… Tutte cose già viste in fondo, quando tra il 2001 e il 2006 riuscì a far fuori dalla televisione gente come Paolo Rossi, Biagi, Santoro, Sabina Guzzanti, Luttazzi, ecc. Allora come oggi tanto sdegno ma poi non succede niente. E la soluzione per molti diventa votare Di Pietro, appoggiando così un partito ed un’ideologia di destra populista pronta a risolvere ogni problema (comprese le lotte dei lavoratori) appoggiandosi sul manganello della polizia. Sul PD non è neanche il caso di parlarne troppo, tanto è talmente ridicolo che si danneggia da solo. La nostra risposta ovviamente è quindi di riunire la Sinistra vera, unico punto di partenza per tutti i problemi. Una cosa però è fondamentale: creare un’alleanza di tutte le forze sinceramente democratiche per eliminare politicamente una volta per sempre Silvio Berlusconi. Stiamo scivolando in una dittatura fascista e neanche ce ne stiamo rendendo conto, forse è il caso di prendere coscienza di questo dato di fatto…

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3S o t t o b a n c oS o t t o b a n c o

I l p a c c h e t t o s i c u r e z z a , l e g g e 9 4e r ro r i e o r ro r i .

È l’ennesima impronta del governo Bossi-Berlusconi che fonda la legittimità del suo esecutivo sulla rassicurazione dell’opinione pubblica, dando risposte tanto semplici a problemi enormi di disagio e degrado. E intanto si assecondano senza scrupoli le pulsioni xenofobe di una minoranza tanto rumorosa quanto incivile.Una cosa è certa, per valutare la serietà delle persone che ci ritroviamo al governo basterebbe dare un’occhiata a questa legge e a come è stata scritta: incomprensibile. Tre articoli con migliaia di commi e rinvii plurimi ad altre norme, varie subarticolazioni e rimandi a leggi precedenti. Una lettura difficoltosa anche per un penalista. Qualcuno ha detto che è stata scritta con i piedi, ma si sa che c’è fretta, siamo perennemente in uno stato di emergenza e quindi in barba ai formalismi!Ma veniamo alle assurdità immerse all’interno di questo “minestrone”: 1- Si istituisce il registro nazionale vagabondi (anche loro saranno famosi!). Per aiutarli? No... semplicemente per schedarli, non sia mai che compiano furti per sfamarsi. 2- Tassa da 80 a 200 euro sul permesso di soggiorno e sistema a punti, con perdita del permesso per lo straniero che non raggiunge certi obiettivi previsti “dall’accordo di integrazione” (?).3- ”nuovo” reato di soggiorno illegale: al di là di ogni altra dolorosa considerazione, è un vero monumento all’inefficacia. Viene chiesto all’immigrato irregolare di pagare un’ammenda dai 5000 ai 10000 euro che ovviamente non ha! 4- Inoltre il denunciato può essere incarcerato (da uno a quattro anni) o internato nei Cie (centri d’identificazione) fino a 180 giorni e poi essere conseguentemente espulso. Tra l’altro questo doveva già

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Matteo Amatori

avvenire prima secondo la disciplina vigente. Insomma uno spot del meraviglioso lavoro già compiuto caso mai ve lo dimenticaste.Si vuole calcare l’affronto allo stato di diritto in questi tempi bui in Italia. Nel sistema penale italiano, si può legittimamente punire una persona solo se abbia leso o messo in pericolo un bene giuridico, in altri termini un tangibile interesse o diritto di una o più persone. Non si può sanzionare penalmente la mera disobbedienza ai comandi dell’autorità (cioè il non avere il permesso di soggiorno o di averlo ma scaduto). Il fatto di ritenere che solo per il fatto di essere “sans papier” sia pericoloso è espressione di xenofobia. Ma questo ovviamente non importa ai pretesi fautori del pragmatismo efficientista e della tolleranza zero, come non importa loro che l’unico vero effetto della nuova disciplina sarà quello di far scoppiare i Cie.5- Altre discriminazioni si posso cogliere dall’arresto previsto da sei mesi a un anno (oltre all’ammenda) per lo straniero che rifiuta di esibire i documenti. Il cittadino che realizza un fatto analogo è punibile solo con l’arresto fino a un mese (e un’ammenda dieci volte inferiore)...

Nell’ultima parte della legge (art. 3) vi è il meglio della stravaganza, in cui si introducono nuove incriminazioni e soprattutto aumenti di pena del tutto superflui, assecondando in ordine sparso, le ansie repressive spesso indotte dai mass media. Alcuni esempi:1- L’aggravante (parziale) del bullismo: esso viene considerato penalmente un’aggravante se i fatti di violenza contro il minore avvengono all’interno o nelle adiacenze di istituti di istruzione o di formazione... In discoteca o per strada è meno grave?!2- Viene considerato aggravante il furto e la rapina all’interno dei mezzi pubblici di trasporto. Non lo è invece appena scesi dalla fermata... Una sorta di istigazione indiretta a seguire la vittima, per rapinarla dopo, lontano dalle guardie e dalle telecamere.3- Aggravante da un terzo alla metà della pena, prevista per la guida in stato di ebbrezza o stupefazione se commessi dalle 22 alle 7. È per logica quindi meno grave essere ubriachi alle 14 dopo pranzo, nelle ore di punta del traffico!!Tra le note si vede tra l’altro reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, un omaggio allo strisciante neofascismo, oggi tanto in voga.Ciò che si può notare in questa politica della sicurezza è quindi quel bel lavoro di facciata, la sicurezza è sicurezza ad “ordre dans la rue”. Il decoro urbano, la fruibilità delle persone “per bene” sembra essere più importante non solo della libertà di circolazione e soggiorno degli altri, ma anche della stessa libertà personale. È inoltre incredibile come la legalità abbia perso la sua coerenza e il suo metro di misura. Non può avere senso, ad esempio, che una persona che imbratta un muro rischi gli stessi anni di carcere di chi fa un falso in bilancio. Questa è una visione a senso unico della sicurezza, orientata ad una certa criminalità. E così, magari, l’imprenditore che picchia l’operaio rumeno in azienda non viene segnalato, ma potrebbe esserlo l’operaio che, appena uscito in strada, gli imbratta l’auto.Ciliegina sulla torta, su tutto questo ed altro ancora, vigileranno le famigerate ronde. Tra tanti rischi di abusi in chiave squadrista, di conflitti con altri gruppi e con le forze dell’ordine.

Tra l’altro questo capolavoro di xenofobia e incongruenze costerà ben 166 milioni di euro allo stato italiano, con conseguenti tagli al ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, in barba alla crisi economica che non rientra di certo nelle politiche della “sicurezza” del governo! In Italia, si sa, abbiamo l’ottimismo per risolvere problemi come la disoccupazione dilagante e per giunta una politica assistenziale ormai inesistente... Lui, il nostro premier, che conosce i veri problemi della gente, tra una festa e l’altra a Villa Certosa è ottimista.

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Tu t t i i vo l t i d e l m a s c h i l i s m oImmaginate un paese dove esiste una legge che consente lo stupro in famiglia. In Afghanistan il presidente Karzai con questa legge ha stracciato e calpestato i diritti fondamentali delle donne afgane.Il testo della legge ad esempio sancisce il diritto del marito di rifiutare di mantenere la moglie che si rifiuta di obbedire alle sue pretese sessuali, garantisce l’affidamento dei figli esclusivamente al marito e al nonno, impone alle donne di ottenere un permesso dal marito per poter cercare un lavoro. Dopo la comparsa di questa legge, nel marzo scorso un gruppo di donne ha manifestato davanti ad una moschea dove si trova un imam favorevole alla legge, credo sia esemplare la volontà di farsi sentire dimostrata da queste donne che rischiano la vita ogni passo falso che fanno e vengono umiliate ogni giorno da una società profondamente maschilista e patriarcale.Abbiamo una prova della difficoltà di esistere e dissentire che devono affrontare le ragazze afgane se si pensa alle elezioni del 20

agosto, situazione in cui emergono chiaramente i problemi dell’elettorato femminile. Infatti molte donne non hanno potuto votare perché il personale femminile ai seggi era insufficiente(mancavano più di 42.000 scrutatrici e addette alle perquisizione) e gli uomini non hanno permesso alle mogli e alle figlie di recarsi alle urne. Inoltre i certificati elettorali delle donne sono più facilmente falsificabili perché non hanno foto. Privazione dell’identità e impossibilità di esprimere il proprio diritto di voto. Bisogna sottolineare che questa condizione di misoginia non è propria di tutti i paesi islamici e non fa parte dei precetti che si trovano nel Corano, dove non si fa riferimento a regole di comportamento speciali alle quali devono attenersi le donne, ma si legge che ogni essere umano deve essere salvaguardato.Da questa panoramica di un maschilismo esplicito, vorrei ora collegarmi alle nostra società europea dove è presente una sorta di misoginia celata che si fonda sulla svalutazione della figura femminile attraverso modelli degradati e umilianti per le ragazze.Innanzitutto la donna deve affrontare parecchi ostacoli anche all’interno della società europea, come ad esempio l’equilibrio fra lavoro e figli, non trascurabile perché pone il lavoro femminile in una ancor maggiore situazione di precarietà. Poi vi è la difficoltà di crearsi un’identità, di farsi largo nelle istituzioni senza scendere a compromessi, di poter esprimere le proprie idee non correndo il rischio di non essere ascoltate o di essere sminuite, crearsi un’identità valida in questa democrazia marcia in cui la presenza femminile si limita alle escort del presidente o alle fidanzate dei calciatori.Ormai l’idea del “tutto si compra e si vende” non avviene più solo in modo orripilante per quanto riguarda il corpo, ma anche nell’ambito delle idee, del consenso.A mio parere le donne che si sentono minacciate da questa crisi di valori dovrebbero agire in modo concreto, marchiando la società con la loro presenza, non lasciando ad esempio decidere a uomini di chiesa, celibi, casti e non dotati di utero riguardo le sorti delle loro gravidanze, ma scendendo in piazza per urlare i propri punti di vista. Si sta perdendo l’importanza e la vitalità del dissenso. Come non potete dissentire nel vedere che tutte le donne presenti in televisione (in cui ormai regna quasi totalmente il trash) occupano ruoli imbarazzanti, vestono in modo provocante per alzare gli ascolti, costituiscono insomma modelli insultanti per il pubblico femminile. Non bisogna dimenticare inoltre che in Italia ogni due giorni una donna muore per mano del marito, ma questi fatti non fanno neanche più notizia. Per non parlare dell’indignazione che ogni donna dovrebbe provare nel venire a conoscenza di leggi che vietano al personale medico italiano di assistere clandestine senza permesso di soggiorno anche nel delicato momento della gravidanza. A mio avviso esiste un permesso di soggiorno nel mondo datoci dalla vita stessa, bisogna gridare a piena voce contro le discriminazioni e la misoginia.

Stephania Giacobone

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I n t e r c l a s s i s m o ?Interessante vedere come siano valide, realiste e corrette le affermazioni di chi è convinto che concetti come classe, padronato, conflitto (ecc.ecc.) siano oramai da relegare nei dimentica-toi della storia. Mi sembra di sentirli: “le classi non esistono più”, “bisogna fare l’interesse di tutta la società”, “non esistono più gli sfruttati”, “padroni? Ma quali padroni!”...Sta di fatto che esistono dinamiche che vanno necessariamente a mettere in discussione que-sto ingenuo atteggiamento interclassista, esistono politiche economiche e sociali che dimo-strano come la lotta di classe non sia scomparsa, bensì solo capovolta: sono i capitalisti (datori di lavoro, banchieri, imprenditori...) oggi che conducono i loro attacchi contro i lavoratori. Lo dimostra per esempio il fatto che di fronte ad una crescita della produttività del 16,7%, la parte che di questa crescita va ai lavoratori è pari soltanto al 13%, mentre alle imprese, ai datori di lavoro, è riservata un bella fettona pari al 87%. (Fonte: elaborazioni Ires su dati Istat 1996-2006).A questo si accompagna il dato che il 66,2% dei lavoratori dell’industria guadagna meno di 1300 euro al mese (per le donne ovviamente la percentuale sale al 90%). In generale si par-la di qualcosa come 14 milioni di lavoratori che tentano di tirare avanti con meno di 1300 euro al mese.I profitti intanto crescono a dismisura e gli stipendi restano pressoché fermi, bloccati, come congelati. Tutto questo sarà un caso? Oppure qualcosa di premeditato, di strutturale?Io opto per la seconda opzione, e per dimo-strare la mia tesi elencherò rapidamente una serie di recenti provvedimenti espressamente rivolti contro il lavoro.Iniziamo dall’ultima trovata del ministro Sacconi, le modifi-che apportate al Testo Unico della sicurezza sul lavoro: in questo caso sono ridotte le sanzioni per le aziende che non sono in regola, in particolare quelle che riguardano il lavoro nero. Il datore di lavoro che assume in nero può farla franca, men-tre, guarda caso, si inaspriscono le leggi contro gli immi-grati...Passo poi velocemente in rassegna la gravissima revisione della legge 146/1990 sul diritto di sciopero: anche in questo caso si cerca di togliere il terreno sotto ai piedi dei lavoratori li-mitando fortemente le modalità di sciopero, impedendoli quindi di reagire alle politiche discriminanti cui sono quoti-dianamente sottoposti.Si noti poi come il contesto lavorativo nel quale si va ad in-serire questo provvedimento è già fortemente penalizzante: il lavoro sempre più precario (vedere la legge “Biagi” 30/2003) fa

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Matteo Castello

si che il lavoratore sia sempre più ricattabile ed impossibilitato di organizzarsi per far valere le sue legittime rivendicazioni ed i suoi diritti.Segue a ruota il vergognoso accordo separato, il quale erode pesantemente la tutela del potere d’acquisto e impedisce una negoziazione salariale a livello nazionale. In questo modo non ci sarà più un minimo salariale a cui tutte le aziende dovranno attenersi e da cui potrà partire un eventuale negoziazione, ma ogni singola azienda avrà campo libero nella contrattazione dei salari, avendo a che fare con lavoratori spogliati da ogni appoggio e tutela a livello cen-trale. Il ruolo del sindacato è messo così in serio pericolo, reso incapace di influire sugli interessi del mondo del lavoro. In più i salari sono adeguati ad un indice (l’IPCA) che non tiene conto dei prezzi dei beni energetici. Il piccolo problema è che oggi ogni prezzo è legato ai beni ener-getici (pensiamo alla benzina per far andare i camion che trasportano un qualunque genere alimentare. Se aumenta il prezzo del carburante aumenta anche il prezzo del trasporto e conseguentemente il prezzo stesso di questo bene.), e così ad aumenti di prezzo delle materie prime non corrisponderà un conseguente aumento salariale. Bel modo di stare dalla parte di tutta la società...Ecco quindi rientrare in questa perfetta logica criminale la proposta di istituire le gabbie sala-

riali al sud. Il ragionamento è semplice: visto che al sud la vita costa meno adeguiamo gli stipendi al costo della vita. La cosa grave di questo assurdo capovolgimento è che in que-sto modo si impedisce al lavoratore di mi-gliorare le sue condizioni di vita: se sei povero lo devi rimanere!E intanto va avanti il baraccone meschino della caccia all’immigrato, mentre si salvano e si tutelano gli interessi di banchieri, petro-lieri, imprenditori, padroni di tutte le etnie. No, tra loro le differenze “razziali” non esi-stono. Esistono solo tra i poveracci, i quali devono farsi la guerra tra di loro per dimen-ticarsi che forse dovrebbero rivolgere la loro rabbia nei confronti di chi li sfrutta. Semplice no?Si, fin troppo, e anzi mi scuso della mia som-maria e poco approfondita esposizione. Ma vi invito caldamente ad informarvi su quan-to appena descritto per rendervi conto che le cose che abbiamo in comune tra lavoratori sono infinitamente maggiori delle similitudi-ni, strumentalmente ribadite da Lega Nord e fascisti di ogni specie, con i nostri conna-zionali, italianissimi, capitalisti.

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S e r v i d e l p a d ro n eBlocco Studentesco è una costola dell’organizzazione neofascista Casa Pound Italia. I suoi leader sono reduci della storia del fascismo italiano più recente: Gabriele Adinolfi, 54 anni, ex Terza Posizione, implicato nella strage di Bologna, ad oggi imprenditore con case editrici e pubblicazioni che delineano i tratti teorici del gruppo, e Gianluca Iannone, stagionato neonazista di 35 anni, altro professionista della politica che intorno alla produzione “culturale” ha costruito un piccolo impero economico: un gruppo musicale, gli Zetazeroalfa, un pub, il Cutty Sark, una libreria La testa di ferro, oltre che numerose piccole imprese ed esercizi commerciali aperti e mantenuti grazie al supporto militante di ragazzi assai più giovani di lui e che ne garantiscono l’esistenza.Intorno alla sua figura si concentra quasi tutta la produzione “culturale” di estrema destra e le pubblicazioni, sempre patinatissime e dal formato costosissimo come Dum Dum Zoom, L’Occidentale e il bollettino stesso del Blocco Studentesco.Iannone, è noto dai primi anni Novanta sia per le aggressioni squadriste a cui ha partecipato quanto per le spregiudicate alleanze politiche ed elettorali in cui ha coinvolto l’intera organizzazione.La città di Roma ricorda il suo ruolo nell’assalto a Casalbertone dell’11 luglio 2007 contro una casa occupata da migranti e la sua immagine da Mangiafuoco stampata su manifesti di partiti di estrema destra riconducibili alla rete di alleanze di Silvio Berlusconi.Casa Pound Italia, infatti, con operazioni camaleontiche ha sempre barattato la propria presunta autonomia per correre alle scadenze elettorali, spesso sotto il cappello della destra liberista di Berlusconi e Tremonti. Nel 2005, alle regionali del Lazio, sostiene Storace, ancora interno ad An. In seguito si associa alla Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli partecipando al corteo indetto dalla Casa delle libertà del 2 dicembre 2006 con uno striscione “Anticomunisti da sempre”, e animando i parterre dei comizi elettorali di Berlusconi con saluti romani e celtiche ricambiati benevolmente dal Cavaliere.Il suo ruolo esplicito è dotare di un corpo militante giovanile alcuni ammuffiti partitelli di estrema destra. L’obiettivo è avere sponde politiche per legittimarsi e avere una copertura per l’attività squadrista e le casse sempre piene per manifesti e attività politica. Il Blocco Studentesco ha infatti strumenti economici consistenti, derivanti dai rimborsi pubblici a cui la Fiamma e La Destra hanno avuto accesso in quanto partiti partecipanti alle scadenze elettorali, e stiamo parlando di circa 1,24 MILIONI di euro.Alle ultime elezioni, politiche ed amministrative, dell’aprile 2008, Casa Pound, si schiera, insieme a Fiamma Tricolore e La Destra, con Storace e la Santanchè, di cui diventano la base militante.Molti dei neofascisti presenti in piazza Navona il 29 ottobre hanno partecipato alle elezioni amministrative in alcuni municipi: ad esempio Davide di Stefano, in I municipio (Centro Storico), o Andrea Antonini, 37 anni, eletto consigliere in XX municipio (Cassia-Vigna Clara) e presente agli scontri. Vale la pena ricordare che la fuoriuscita di Casa Pound dal cartello Fiamma-La Destra è stata legata unicamente alla difficoltà di inserimento dello stesso Iannone nella dirigenza nazionale della Fiamma Tricolore, la cui sede romana è stata anche occupata dagli stessi militanti per fare le scarpe al segretario Luca Romagnoli.Eccoli, i manganelli di Berlusconi e Cossiga, le forze dell’ordine che dovevano stroncare

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Andrea Padovani

l’Onda. Non militari, celere o blindati, ma fascisti e mazze tricolori. L’obiettivo è lo stesso: dividere, intimidire, minacciare e cercare di interrompere con la forza un momento di ricomposizione come da anni non se ne vedevano in Italia: maestre e alunni, genitori e figli, studenti, ricercatori, docenti che da settimane, in difesa dell’istruzione e della formazione pubbliche e di qualità, agitano i sonni del governo delle maggioranze schiaccianti, dei decreti d’ordine, del manganello e dell’esercito. Se poi a tutto questo si aggiunge una parola d’ordine: “Noi la crisi non la paghiamo!”, che manda un’eco di resistenza globale, di riappropriazione delle nostre vite di fronte alla vergogna di ciclopici bilanci privati sanati con i soldi pubblici, c’è da credere che nella migliore tradizione di questo paese il potere politico sia disposto a qualsiasi cosa per stroncare una protesta inattesa, indipendente e determinata.Il Blocco Sudentesco ha tentato la carta della solidarietà generazionale, al di là dei colori politici. Trovata nuova e rivoluzionaria? Beh, anche questo è un vecchio ruolo, per la destra neofascista italiana. Terza posizione, primo promotore del “né rossi, né neri”, del comunitarismo generazionale e identitario, ha già avuto la sua storia in questo paese, che si è conclusa con i morti della strage fascista di Bologna, nel 1980, lo scioglimento forzato, l’esilio dorato di molti suoi dirigenti, tornati, 30 anni dopo, con soldi e sostegno da spendere per ridare vita ad un progetto politico ambiguo: un movimento conservatore, tradizionalista e che fa appello all’ordine, ma con linguaggi che potessero fare presa anche tra chi l’ordine delle cose lo vuole sovvertire.Il centro della questione sta nel dare un ruolo ad una organizzazione neofascista che

ha tentato di inserirsi nell’Onda, mutuandone slogan, contenuti e strumenti di lotta, cercando di trasformarla, spostandola a destra e sminuendone le rivendicazioni, ricollocarla sotto il cappello di un ordine del discorso compatibile con quello di governo, di sterile ribellismo genericamente giovanile.Il Blocco Studentesco oggi, nel momento in cui non può essere protagonista di una vicenda di movimento si trasforma direttamente in colui che la vuole reprimere e controllare. Non è un caso

che poi una parte di questi personaggi stiano rapidamente rientrando dentro la casa madre di AN (così come consiglieri comunali di maggioranza si sono affrettati a portare solidarietà a Casa Pound). Come a dire che la storia del neofascismo in qualche modo non dice mai veramente cose nuove ma ci troviamo sempre a rileggere la stessa pagina.

S e r v i d e l p a d ro n e

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L u t t a z z i , Tr av a g l i o e i l d i k t a t bu l g a ro d i B e r l u s c o n i

Alessandro Pascale

Ho timore che pochi giovani conoscano Daniele Luttazzi. D’altronde il problema è dovuto al fatto che uno dei migliori comici italiani del nostro tempo (altro che Zelig…) non va in televisione praticamente dal lontano 2002, quando fu tra i protagonisti del cosiddetto editto bulgaro. Praticamente Berlusconi il 18 aprile 2002, durante un viaggio in Bulgaria, denunciò quello che per parte sua era stato “un uso criminoso” della tv pubblica da parte dei giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro e dell’autore satirico Daniele Luttazzi, affermando successivamente che sarebbe stato «un preciso dovere della nuova dirigenza» RAI non permettere più il ripetersi di tali eventi. I tre dopo poco non lavorarono più in RAI, alla quale solo Santoro e Biagi hanno fatto ritorno a diversi anni di distanza e dopo sentenze giudiziarie a loro favore.Perché mai furono cacciati? Biagi (il più grande giornalista italiano degli ultimi 50 anni a detta di molti) perché aveva intervistato Benigni e Montanelli che erano stati critici verso Berlusconi. Santoro perché tra le altre cose continuava a fare domande scomode a Berlusconi. Luttazzi invece perché il 14 marzo 2001 aveva invitato e intervistato nella sua trasmissione Satyricon (in onda in prima serata su Raidue) l’allora quasi sconosciuto giornalista Marco Travaglio. Questi aveva da circa un mese pubblicato il libro L’odore dei soldi, scritto a quattro mani con Elio Veltri, in cui si riferiva di ciò che stava emergendo in quel momento in alcuni processi a carico di Marcello Dell’Utri (condannato poi in primo grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa), e che riguardava anche l’origine delle fortune di Silvio Berlusconi, il candidato premier del centrodestra alle elezioni che si sarebbero tenute da lì a due mesi. Riguardo al diritto di replica, Silvio Berlusconi non accettò l’invito di Luttazzi di comparire in trasmissione (invito presentato mesi prima dell’inizio del programma).Nell’intervista Travaglio parla dei documenti processuali citati nel libro, che sollevavano dei dubbi su possibili rapporti di Berlusconi e Dell’Utri con la Mafia. Gli episodi più eclatanti oggetto delle discussione furono: la sconosciuta origine dei 113 miliardi ricevuti dalla Fininvest di Berlusconi tra il 1978 e il 1983 e che diedero una grande spinta alla sua carriera imprenditoriale, i sospetti di riciclaggio di denaro sporco della mafia nella Banca Rasini, della presenza del boss mafioso Vittorio Mangano nella casa di Berlusconi tra il 1974 e il 1976, le presunte dichiarazioni in cui tra il 1992 e il 1993 Berlusconi confidava di temere di essere accusato di essere mafioso.Nell’intervista Travaglio rivolge anche delle critiche ai giornalisti italiani, in quanto “in Italia abbiamo inventato questo genere letterario dell’intervista senza domande, almeno quando il politico è l’ospite”, e cita il caso dell’ultima video-intervista a Paolo Borsellino, registrata pochi giorni prima che venisse ucciso dalla mafia e che tutti i conduttori si erano rifiutati di trasmettere in prima serata. In questa intervista Borsellino parlava di Mangano, Dell’Utri e delle presunte partite di droga.Si parla inoltre del Conflitto di interessi, citando di come Mediaset beneficiò della Legge Tremonti, e delle differenze tra l’Italia e l’Inghilterra quanto a conseguenze per i politici coinvolti in scandali giudiziari, citando il caso del dirigente Jonathan Aitken, finito in carcere e stroncato politicamente per aver mentito su chi avesse pagato un conto d’albergo di 3 milioni della figlia.Nelle elezioni successive Berlusconi vinse e iniziò la depurazione, perché appare evidente che in televisione, prima fonte d’informazione politica per gli italiani, certe cose non si possono né si devono dire. Ah se qualcuno sta pensando che queste cose fossero allora false o che ci siano state manovre oscure contro il povero Silvio sappia che Berlusconi, Fininvest, Mediaset e Forza Italia querelarono per diffamazione Luttazzi chiedendo un risarcimento pari a 41 miliardi. Dopo anni di processi Luttazzi vince tutte e quattro le cause perchè i fatti raccontati nella sua intervista erano veri. C’è altro da aggiungere?

Su youtube trovate l’intervista integrale al link http://www.youtube.com/watch?v=4N6sjk-HiAQ cui è possibile arrivare anche solo cercando su google “Luttazzi intervista Travaglio”.

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I n r i c o r d o d i Fe r n a n d a P i v a n o

Stephania Giacobone

Mi rivolgo a voi lettrici, perché il mio intento sarebbe quello di far diventare questa sezione una rubrica e raccogliere quindi ogni mese riflessioni e fatti riguardanti la donna. In questa rubrica vorrei che ci fosse piena libertà di cooperazione, mi piacerebbe che voi ragazze collaboraste per renderla un mezzo d’informazione libero. Da parte mia vorrei ogni mese segnalare una donna che per vari motivi considero importante ricordare o conoscere e un film, libro, fumetto o quant’altro che mi ha colpito. Per questo numero vorrei suggerire un fumetto diventato poi film d’animazione: “Persepolis”, l’autrice

iraniana Marjane Satrapi racconta con le immagini la storia e l’evoluzione personale di una bambina che diventa adulta nel clima di transizione dovuto al passaggio della monarchia persiana in repubblica islamica. Leggendo il fumetto il mio pensiero è andato a Neda, rappresentante della rivolta in Iran, ma anche simbolo della forza di lottare che deve rappresentare tutte le donne del mondo.Per quanto riguarda la donna di cui vorrei parlare questo mese, mi sembra doveroso richiamare alla memoria la vita e i riconoscimenti che dobbiamo alle opere di Fernanda Pivano. Io stessa, studiando letterature comparate, provo un’immensa gratitudine verso una donna che ci ha dato la chiave per entrare nel mondo della letteratura americana. Scrivo quest’articolo il 19 agosto, ieri sera questa donna si è spenta all’età di 92 anni. Penso ci siano persone che dovrebbero vivere il doppio di un normale essere umano, sono perle nere in continua evoluzione, in moto senza sosta verso nuove scoperte, verso nuovi mondi artistici. Questa donna minuta che per prima fece una parziale traduzione della “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Master, che andò in galera a causa della sua traduzione di “Addio alle armi” di Hemingway trovata durante una perquisizione, che fece conoscere ai lettori italiani i grandi

rappresentanti della Beat Generation. “Nanda”, come la chiamavano gli amici, è stata traduttrice, scrittrice, giornalista, esploratrice, io direi madre e angelo custode di tanti artisti, nonché grande amica di Fabrizio De André del quale scriveva: “ Sarebbe necessario che invece di dire che Fabrizio De André è il Bob Dylan italiano, si dicesse che Bob Dylan è il Fabrizio De André americano.” Ciao Signora Libertà, Signorina Anarchia.

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CICL.IN.PROP.VIA MOCHET,7 PRC

Ragazzi, prima di tutto occorre fare un appello fondamentale: abbiamo bisogno di voi per distribuire questo giornalino nella scuola che frequentate! Non vi chie-diamo soldi, tessere o un impegno militante, ma la vostra disponibilità a distribu-ire Sottobanco la mattina prima di andare a lezione davanti alla scuola.

Matteo AmatoriMatteo CastelloStephania GiacoboneAndrea PadovaniAlessandro Pascale

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