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Citt Città emergenti, Citt emergenti, Città creative, Smart city creative, Smart city … Corso di Geografia antropica 03/12/10 Amsterdam Barcellona Bilbao Bordeaux Genova Amburgo Lisbona Marsiglia Valencia Rotterdam 1. Alcune definizioni e riflessioni sul concetto 1. Alcune definizioni e riflessioni sul concetto di CREATIVITA di CREATIVITA’ 2. Alcuni esempi di città CREATIVE/ EMERGENTI Corso di Geografia antropica Prof. Fulvio Adobati

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CittCittàà emergenti, Cittemergenti, Cittàà creative, Smart city creative, Smart city ……Corso di Geografia antropica ‐ 03/12/10

Amsterdam

Barcellona

Bilbao

Bordeaux

Genova

Amburgo

Lisbona

Marsiglia

Valencia

Rotterdam

1. Alcune definizioni e riflessioni sul concetto 1. Alcune definizioni e riflessioni sul concetto di CREATIVITAdi CREATIVITA’’

2. Alcuni esempi di cittàCREATIVE/ EMERGENTI

Corso di Geo

grafia antropica ‐Prof. Fulvio Ad

obati 

CreativitCreativitàà

Cos’è la  “Creatività“ ?

E’ una nuova declinazione dell'innovare. 

E' creativa non  solo  la città che si prepara al  futuro, ma ne diventa un consapevole 

laboratorio, dove si elaborano idee di cambiamento. 

E'  creativa  l'urbanistica  che  non  si  limita  a  creare  vie  d'uscita  dalle  crisi  quando  si 

presentano,  ma  in  qualche  misura  le  anticipa  riformulando  i  problemi, 

reinterpretando  i  territori,  ridefinendo  gli  obiettivi,  immaginando  nuove 

configurazioni nello spazio.

Da “Urbanistica creativa. Progettare l'innovazione delle città” 2008a cura di Roberto Bobbio

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obati 

“...proseguirò il mio racconto parlandovi delle grandi città come di quelle minori. Perché la 

maggior parte della  città che  in precedenza erano grandi  sono diventate  insignificanti; e

quelle  che  oggi    sono  potenti  erano  un  tempo  irrilevanti. Quindi parlerò  ugualmente  di 

entrambe, convinto che la felicità umana non prosegue mai a lungo in uno stesso posto”.

(Erodoto, Le Storie)

[...] Siamo di  fronte ad un processo creativo, quando si generano nuovi  risultati o nuove 

modalità di organizzazione del lavoro attraverso la riconfigurazione degli schemi di analisi e 

di  produzione  da  tempo  consolidati.  In  un  processo  creativo  gli  elementi  preesistenti 

(frutto  di  conoscenze  solide  e  strutturate)  si  riorganizzano  in  nuove  combinazioni, 

attraverso associazioni e dissociazioni cognitive, producendo un risultato nuovo e utile.

(Milano città creativa, Milano, AMADASI,G. e SALVEMINI, S. (2005))

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una parola seria il cui uso va sottratto all'abuso

La creatività è un carattere saliente del comportamento umano, evidente in alcuni individui capaci di riconoscere, tra pensieri e oggetti, nuove connessioni che portano a innovazioni e a cambiamenti.

La creatività non è produzione di cose nuove, ma fedele ancella del "sorprendente"

La creatività ha inoltre parentela con gli orli e talvolta con gli abissi della follia. "Lo spirito creativo è al di là dell'opposizione tra normale e anormale e può essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dal difetto della conchiglia”

Un ultimo  requisito è l'ingenuità, una parola  latina  che  viene da  in‐genuus, nato  libero, dove in gioco non è la libertà di, ma la libertà da tutti i condizionamenti

“ Parole Nomadi “ Umberto GalimbertiFeltrinelli 1994

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““margini della creativitmargini della creatività”à”

Il criterio dell'originalità, presente in ogni attività creativa, non è un criterio sufficiente, se è disgiunto da una legalità generale che consente all'attività creativa di essere riconosciuta da  altri  individui.  L'accadere  della  creatività secondo  regole  è ciò  che  la  distingue dall'arbitrarietà.

Il  carattere  creativo  è contrassegnato  da  una  forma  di  pensiero  detta  divergente che presenta  originalità di  idee,  fluidità concettuale,  sensibilità per  i  problemi,  capacità di riorganizzazione degli elementi, produzione di molte risposte diverse fra loro. A differenza di quella convergente che tende all'unicità della risposta. Tra  i due tipi di pensiero esisteuna stretta interdipendenza che tende a diminuire a livelli molto alti di intelligenza. 

Il  pensiero  divergente,  in  cui  si  esprime  la  creatività,  entra  in  gioco  quando  i  processi convergenti si sono sviluppati al punto da permettere un'adeguata padronanza del settore di applicazione, per essere creativi dunque bisogna avere organizzato bene  le basi da cui spiccare il volo, altrimenti il destino è quello di Icaro.

“Parole Nomadi” Umberto GalimbertiFeltrinelli 1994 

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“Creatività e innovazione” stimolare la competitivitànelle Regioni

Da Unione Europea Politica RegionalePanorama inforegio , 2009 

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“Se devi costruire una città creativa, non radunare uomini per raccogliere pietre e 

distribuire compiti. Ma insegna loro la potente seduzione della creatività”. 

A. de Saint‐ Exupéry

“Le  città creative  sono  i  luoghi  in  cui  un  milieu creativo  offre  agli  individui,  alla 

comunità,  alle  imprese  e  alle  istituzioni  la possibilità di  inventare  e  realizzare  nuovi 

modi di operare” (Sustainable cities and creativity, Brussels, 2004)

Verso le cittVerso le cittàà CreativeCreative……

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L’urbanistica è l’espressione, rappresentata nelle opere dell’ambiente costruito, della vita di una società.

Di conseguenza, l’urbanistica è lo specchio di una civiltà.Le Corbusier

“Progettare una città da sogno è facile”….… “E’ ricostruirne una vitale che richiede fantasia”.

Jane Jacobs

La citta’: vive, comunica, CREA

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1. eccellenza e qualità

2. massima flessibilità

3. sensibilità strategica spiccata e diffusa

4. scelte strategiche focalizzate

5. visione internazionale

Alcuni obiettivi della CittAlcuni obiettivi della Cittàà creativacreativaCo

rso di Geo

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obati 

Riflessioni sulle Città creative

•“laboratorio di innovazione e creatività”

•città che  nel  corso  delle  storia  si  erano  distinte  per  produzioni artistiche, culturali e intellettuali di alto valore e sulla cui “creatività” vi era un ampio e pressoché unanime consenso.

•la  creatività si  può  capire  e  studiare  solo  seguendo  un  approccio sistematico  in  cui  essa  viene  relazionata  al  contesto  sociale  in cui  si manifesta e di cui fa parte (Csíkszentmihályi, 1996)

•le condizioni per  l’esistenza di questi “climi creativi” non sono fisse e immutabili, ma sono variabili e  tipicamente si esauriscono nel  tempo. Peter  Hall,  nel  suo  saggio  “Cities in  Civilization” parla  appunto  di “creatività momentanea” proprio a sottolinearne la natura mutevole e passeggera (Hall, 1998)

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“La creatività umana viene considerata la fonte del vantaggio competitivo.”

Richard Florida

Partendo da questa considerazione Richard Florida nel suo celebre  libro “The Rise of

the  Creative  Class” pubblicato  negli  Stati  Uniti  nel  2002  superando  i  concetti  di 

economia “dell’informazione” o “della conoscenza” afferma la nascita della cosiddetta 

“economia creativa” nei Paesi a capitalismo avanzato caratterizzati dalla crescita della 

cosiddetta “classe creativa” .

LL’’approccio dellapproccio dell’’economista americano Richard Floridaeconomista americano Richard Florida

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1. la “dotazione iniziale” (in termini di amenities), che costituisce l’insieme dei fattori in 

grado di configurare un contesto favorevole allo svolgimento di una vita creativa, ma 

anche alla connessione in rete e all’estensione delle informazioni; 

2.     un “ambiente sociale urbano”, che si fonda sulla tolleranza e sull’interazione tra gli 

individui,  oltre  che  sui  nessi  culturali,  sociali  e  tecnologici, in  grado  di  agevolare 

nuove occasioni di apprendimento professionale; 

3.  la  “qualità della  vita”,  che  è contraddistinta  dalla  presenza  diffusa  e  dal 

funzionamento, quanto più prolungato, di attività per  il  tempo  libero e  la persona, 

come  auditorium,  gallerie  d’arte,  cinema,  spazi  teatrali,  librerie,  ristoranti,  caffè, 

impianti sportivi, centri commerciali, locali notturni e così via

(cfr. Richard Florida, L’ascesa della nuova classe creativa: stile di vita, valori e professioni, 2003)

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Cosa si intende con “classe creativa” ?

La  crescita  delle  città e  delle  regioni  appare  sempre  più legata  alle  scelte  di 

localizzazione di una  fascia della popolazione, presente  in misura crescente  in  tutti  i 

paesi avanzati, che definiamo classe creativa.

Richard Florida : La “classe creativa”

Gli  individui della classe creativa sono  la 

risorsa  chiave  richiesta  dalle  imprese  e 

dai  settori  che  tendono  a  concentrarsi 

nelle città e nelle aree metropolitane dei 

paesi avanzati.

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Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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Le 3 T di Richard Florida : Talento – Tecnologia‐ Tolleranza

Talento – CULTURA

Tecnologia – COMUNICAZIONE

Tolleranza – COOPERAZIONE

“La  teoria del  capitale  creativo  sostiene  che  lo  sviluppo  regionale deriva dalle  tre T 

dello  sviluppo  economico,  e  che  una  regione,  se  vuole  stimolare  innovazione  e 

sviluppo, deve poterle offrire tutte e tre”(Richard Florida, L’ascesa della nuova classe creativa: stile di vita, valori e professioni, Milano, Arnoldo Mondadori, 2003). 

Ovvero,  la  concentrazione  della  “classe  creativa” è più intensa  nelle  città

contraddistinte  dalla  presenza  di  individui  con  un  elevato  livello  di  conoscenze  (il 

talento), dalla presenza di imprese high‐tech, da un’alta quantità di brevetti prodotti 

(la  tecnologia)  e  dalla  permanenza  di  un  numero  rilevante  di  stranieri  e  di 

“minoranze” (la tolleranza).

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C’è una quarta T : il TERRITORIO

Il Territorio come:

Risorsa di eccellenza 

Alimentatore della soft economy

Produttore di valore nel “capitalismo di territorio”

Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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Le 3 C di Richard Florida : Cultura – Comunicazione ‐ Cooperazione

La  città creativa  si  alimenta 

dell’interazione  di  Cultura, 

Comunicazione  e  Cooperazione. 

Ciascuna di esse è per  i decisori,  i 

progettisti  e  gli  attuatori 

indispensabile guida per generare 

innovazione, per produrre qualità, 

per  equilibrare  le  libertà e  le 

iniziative  e  per  alimentar  il 

benessere delle comunità.

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Le 3 C di Richard Florida : Cultura – Comunicazione ‐ Cooperazione

Il “talento” di una città è la sua CULTURA, la sua identità e le sue risorse locali, la sua 

capacità di  fare qualcosa di diverso,di possedere una qualità peculiare ed essere  in 

grado di metterla a frutto per i suoi abitanti e per il sistema globale. 

La  “tecnologia” è la  capacità di  una  città di  COMUNICARE,  di  informare  in  tempo 

reale,  di  attivare  un  dialogo  fecondo  con  i  suoi  abitanti.  Una  città che  usa 

l’innovazione  tecnologica  è una  città che  riduce  gli  spostamenti,  che  controlla 

l’inquinamento, che migliora il modo in cui lavoriamo, che controlla e assiste , facilita 

e collabora.

La  “tolleranza” nelle  città globali  e  multiculturali  deve  essere  un’accettazione 

esplicita del valore delle differenze , una tensione verso la COOPERAZIONE dei diversi 

abitanti, dei centri e delle periferie, dei diversi ruoli che le comunità esprimono.      

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Grandi Eventi: rinnovamento delle Città

“ la città delle arti e della scienza” Calatrava, Valencia

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• riposizionamento  della  città sulla  scena  e  dalla  capacità di  creare  un’immagine 

positiva  e  attraente  con  la  possibilità di  incrementare  il  turismo  nel  breve  tempo 

infatti  l’aumento della domanda prodotta dall’evento  influenza  spesso una  serie di 

servizi accessori (quali alberghi,ristoranti,sistemi di trasporto.) 

• Appare quindi evidente come uno dei motivi per  i quali negli ultimi anni si è avuto 

un  interesse  da  parte  delle  città ad  ospitare  eventi,è rappresentato  dalla 

possibilità,che queste  iniziative danno, di agire  sul  territorio, con  interventi che per 

impegno economico e processi decisionali, non  sarebbe  cosi  facile  realizzare nello 

stesso arco di tempo.

Perché ospitare un Grande evento?

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Grande evento

Come si definisce un Grande evento?

comprende  una  grande  varietà di  iniziative  che  richiedono  importanti 

investimenti,  l’adozione  di  tecniche  di marketing  sul mercato  internazionale,  la

grande partecipazione dei mass‐media di tutto il mondo.

Cosa deve produrre?

un  impatto  positivo  sul  comparto  dei  consumi  turistici,  deve  contribuire  ad 

aumentare  la  domanda  nel  settore  dei  trasporti,  del  commercio  e  delle  altre 

attività produttive.  Il  collegamento  tra  grande  evento  ed  impatto  economico 

presuppone  il  concetto  di  bacino  di  utenza  e  di  ambito  territoriale  del  grande 

evento.

Ogni evento ha una sua scala di applicazione e può essere definito grande nella 

dimensione locale, regionale, nazionale o globale.

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Fattori e indicatori chiave nei grandi eventi

L’analisi dei grandi eventi ha condotto alla  individuazione di un sistema di  fattori ed 

indicatori  la cui combinazione  individua 28 elementi di controllo che possono essere 

applicati alle diverse manifestazioni.  La variazione di questi elementi di  controllo  in 

relazione  al  tipo  di  manifestazione  e  alla  collocazione  temporale  determina  un 

percorso di lettura evolutivo.

Maurizio Carta, Creative City. Dynamics, Innovations, Actions,2007

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Il Network Il Network ““CittCittàà CreativeCreative”” delldell’’UnescoUnesco

Ha come obiettivo  la creazione di un  legame tra città in grado di sostenere e di fare 

della  creatività culturale un elemento essenziale per  il proprio  sviluppo economico, 

offrendo  agli  operatori  locali  una  piattaforma  internazionale  su cui  convogliare 

l’energia  creativa  delle  proprie  Città e  gettando  così le  fondamenta  per  proiettare 

esperienze locali in un contesto globale, con l’obiettivo di promuovere l’industria della 

cultura.

http://www.unesco.org/en/rapprochement‐of‐cultures/

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Città Creative per la MusicaBolognaSiviglia (Spagna)Glasgow (Scozia)Gent (Belgio) 

Città Creative per la LetteraturaEdimburgo (Scozia)Melbourne (Australia) Iowa City (Stati Uniti) 

Città Creative per la Folk ArtAswan (Egitto)Santa Fe (Stati Uniti)Kanazawa (Giappone) 

Città Creativa per la GastronomiaPopayán (Colombia) 

Creative Creative CitiesCities Network dellNetwork dell’’UnescoUnesco

Città Creativa per il CinemaBradford (Regno Unito) 

Città Creative per il DesignBerlino (Germania)Buenos Aires (Argentina)Montreal (Canada)Nagoya e Kobe (Giappone) Shenzhen (Cina) 

Città Creativa per le Media ArtsLione (Francia) 

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Come si posiziona l’Italia? 

Secondo  Florida è un paese poco  creativo. Rispetto  al  resto d’Europa  siamo  al 

tredicesimo  posto  come  talento,  all’undicesimo  come  tecnologia  e  al  decimo 

come tolleranza. Ma fra le città nostrane spicca Bologna, parte del Creative Cities

Network istituito nel 2004 dall’Unesco, sotto la voce “Cities of Music”.

Cos’è il turismo creativo? 

L’Unesco lo definisce come il turismo di ultima generazione. Dopo le vacanze “da 

spiaggia” all’insegna di relax e divertimento e i viaggi culturali andando in giro per 

musei,  arriva  un  nuovo modo  di  viaggiare,  più coinvolgente.  Il  viaggio  diventa 

un’esperienza  emozionale,  educativa,  sociale  e  partecipativa.  Chi  parte  vuole 

vivere il luogo, la gente che lo abita e la sua cultura, sentendosi parte integrante 

e assaporando l’unicità del posto.

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Smart city : Progetti e tecnologie per città più intelligenti

Smart city

è uno spazio urbano, ben diretto da una politica lungimirante, che affronta la sfida 

che la globalizzazione e la crisi economica pongono in termini di competitività e di 

sviluppo  sostenibile  con  un’attenzione  particolare alla  coesione  sociale,  alla 

diffusione e disponibilità della  conoscenza, alla  creatività, alla  libertà e mobilità

effettivamente fruibile, alla qualità dell’ambiente naturale e culturale.

FORUM PA 2010

Corso di Geo

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Fonte :FORUM PA 2010

possono essere identificate lungo 5 dimensioni principali:

1. Mobilità

‐ spostamenti sono agevoli‐ buona disponibilità di trasporto pubblico innovativo e sostenibile‐l ’uso dei mezzi a basso impatto ecologico come la bicicletta‐ regolamenta l’accesso ai centri storici privilegiandone la vivibilità (aree pedonalizzate‐ mobility management  e  di  infomobilità per  gestire  gli  spostamenti  quotidiani  dei  cittadini  e  gli   scambi con le aree limitrofe.

2. Ambiente

sviluppo sostenibile : ‐ la riduzione della produzione di rifiuti, valorizzazione economica e il potenziamento della raccolta differenziata‐ la riduzione drastica delle emissioni di gas serra ‐ l’ottimizzazione delle emissioni industriali‐ razionalizzazione dell’illuminazione pubblica‐ la promozione, protezione e gestione del verde urbano, ‐ lo sviluppo urbanistico basato sul “risparmio di suolo”, la bonifica delle aree dismesse.

Corso di Geo

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Fonte :FORUM PA 2010

3. Turismo e cultura

‐ promuove la propria immagine turistica con una presenza intelligente sul web‐virtualizza il proprio patrimonio culturale e le proprie tradizioni e le restituisce in rete come “bene comune” per i propri cittadini e i propri visitatori‐ usa  tecniche  avanzate  per  creare  percorsi  e  “mappature” tematiche  della  città e  per  renderla facilmente fruibile‐ promuove un’offerta coordinata ed intelligente della propria offerta turistica in Internet‐ offre ai turisti un facile accesso alla rete e servizi online in linea con le loro esigenze.

4. Economia della conoscenza e della tolleranza

‐ luogo  di  apprendimento  continuo,  che  promuove  percorsi  formativi  profilati  sulle  necessità di ciascuno‐offre un ambiente adeguato alla creatività, promuove innovazioni e sperimentazioni nell’arte, nella cultura, nello spettacolo, e si percepisce e si rappresenta come un laboratorio di nuove idee‐ privilegia  la  costruzione di una  rete di  reti non gerarchica, ma  inclusiva,  in  cui  i vari portatori di interesse e le loro comunità possano avere cittadinanza e voce‐ sviluppa alleanze con le università, ma anche con le agenzie formative informali‐ dà spazio alla libera conoscenza e privilegia tutte le forme in cui il sapere è libero e diffuso.

Corso di Geo

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Fonte :FORUM PA 2010

5. Trasformazioni urbane per la qualità della vita

‐ visione strategica del proprio sviluppo e sa definire, in base a questa, scelte e linee di azione‐considera centrale  la manutenzione del suo patrimonio  immobiliare e  la sua efficiente gestione e usa tecnologie avanzate per questo obiettivo‐ fonda  la propria  crescita  sul  rispetto  della  sua  storia  e  della sua  identità e  privilegia,  in  questo senso, il riuso e la valorizzazione dell’esistente in un rinnovamento che si basa sulla conservazione‐ nel  suo  sviluppo  fisico  crea  le  condizioni  per  promuovere  la  coesione  e  l’inclusione  sociale  ed elimina le barriere che ne impediscono la sua completa accessibilità per tutti i cittadini.

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

Le città attraggono CREATIVI

Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

Le città scambiano FLUSSI

Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

Le città producono CULTURA

Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

Le città attraggono EVENTI

Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

Le città producono INVESTIMENTI

Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

Le città producono DIREZIONALITA’

Maurizio Carta, Creative City. Piccole Capitali Creative, 2007

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(Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

1. Città di dimensioni piccole‐medie

2. Non c’è neanche una città italiana 

3. Tutte si affaccino sul mare o su un corso d’acqua

Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico)

La mappa delle città del futuro: 12 città‐modello nel mondo

Da uno studio pubblicato su IO DONNA Riportato dal Corriere della sera , 2009

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1. Alice Springs 1. Alice Springs (Australia)(Australia)

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1*Alice Springs (Australia) → è la capitale del  turismo nel deserto  rosso, ma anche  il 

luogo dove i “nativi” e i “bianchi” sperimentano ogni giorno la CONVIVENZA

“Un secolo fa era una minuscola stazione telegrafica in mezzo al deserto 

rosso australiano. Oggi attira immigrati da tutto il mondo e non sa cosa sia la 

recessione”

• Un  secolo  fa  “the  Alice” per  i whitefella (i  bianchi), Mparntwe per gli aborigeni, era  la  stazione  telegrafica nel cuore dell’outback, l’entroterra sconfinato. 

• Nel 1921 c’erano 27 bianchi, 300 aborigeni e un gran via vai di cammellieri afgani e cacciatori d’oro. 

• Negli anni Sessanta gli abitanti erano già cinquemila: il governo metteva all’asta le terre e nasceva il turismo verso Uluru‐Ayers Rock,  l’incredibile monolito  sacro  a 450 chilometri da qui. 

• Nel  ’70  apriva  Pine Gap,  base  satellitare  americana dall’uso misterioso ma dal solido contributo alle casse locali: 55 milioni di dollari l’anno. 

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Oggi  la  calda Alice Springs ha 30 mila abitanti e nello Stato del Northern Territory è seconda  solo alla 

capitale Darwin.  In centro,  il «reticolato di strade  roventi» delle Vie dei canti di Chatwin, bivaccano gli 

aborigeni Arrendte. Li prendi per clochard, poi  scopri che  sono pittori da migliaia di dollari: questo è il 

centro nazionale dell’arte aborigena, un affare da 400 milioni di dollari l’anno.

Le  città più vicine  stanno  a  1.500  chilometri: 

Darwin a nord, Adelaide a sud. 

“The  Alice” è l’ombelico  dell’Australia,  che 

concentra ed esaspera certi caratteri nazionali:  il 

melting pot scontato  (un quarto degli australiani 

è nato all’estero;  il 70 per cento degli abitanti di 

Alice  è nato  fuori  dal  Northern Territory), 

l’integrazione faticosa con gli aborigeni (il 2,3 per 

cento  della  popolazione  australiana;  un  terzo  di 

quella  di  Alice),  l’economia  che  tiene  testa  alla 

crisi globale. 

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2. Anversa 2. Anversa (Belgio)(Belgio)Co

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2*Anversa (Belgio) → è una  città che  ha  saputo  riorganizzarsi,  soprattutto  nei 

TRASPORTI diventando  il  più importante  porto  europeo  superando  Amburgo  e 

Rotterdam.

“Non solo navi: la patria di Rubens continua a ispirare la creatività. 

I maestri di oggi, però, sono gli stilisti. “

La città dei Signori e dei Creativi.

Anversa  vive  in un perpetuo  periodo  d’oro,  benché

per  i manuali di storia si  sia esaurito nel XVI  secolo, 

quando  a  dominare  erano  gli  spagnoli  e  si  era 

appunto  nel  Siglo  de  Oro:  le  ricchezze  materiali 

traboccavano  dalla  città‐porto  e  la  fama  delle 

creazioni  prodotte  nei  suoi  atelier  e  nei  laboratori 

degli artigiani valicava i confini delle Fiandre.

L’ ”inbreiding”, cioè l’arte di reinventarlo ogni volta. 

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Adesso  le vere pietre preziose non sono  i diamanti, anche se da qui ne passa  l’80 per cento di  tutto  il 

mondo, ma i 190 milioni di tonnellate di merce che transitano ogni anno nelle sue banchine. Più che una 

città all’interno di una città, il porto è una metropoli che avvolge Anversa. E nei suoi silos refrigerati, per 

dirne una, maturano più banane che in tutto il Nicaragua.

Zuid, (Anversa Sud)  Il quartiere costruito attorno al museo di belle arti, museo della  fotografia, museo 

d’arte contemporanea, quartiere un tempo di depositi mercantili riconvertito in un concentrato di lusso, 

bellezza e tendenze.

A  nord  di  Anversa  gru  e  i  cantieri  lavorano  a  pieno 

ritmo, tra un canale e l’altro, per concludere museo sul 

fiume, Mas, che sarà pronto entro  l’anno e ospiterà il 

materiale  storico  che  racconta  la  città.  Già pronto  il 

Sint‐Felix‐pakhuis,  un  ex  dock  completamente 

ristrutturato e adibito ad archivio in cui presto saranno 

aperti anche libreria e ristorante.

Più che una città nella città,  il porto è una metropoli 

che la avvolge. 

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3. Hyderabad 3. Hyderabad (India)(India)

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3*Hyderabad (India) → è la culla dello sviluppo  INFORMATICO: qui sono nate molte 

innovazioni che riguardano il mondo “virtuale”

La nuova Silicon Valley: L’economia dell’India decolla del nuovo millennio, 

frenetica metropoli che risorge dopo tre secoli.

Aeroporto  tutto  marmi  e  vetrate,  fresco 

d’inaugurazione.  Nell’esclusiva  zona  di  Banjara

Hills,  gli  sfavillanti  flagship store delle  icone  del 

lusso riproducono un’esotica Rodeo Drive. 

frenetica  attività edilizia:  costruiscono  nuovi 

quartieri,  viadotti,  sopraelevate,  autostrade,  la 

metropolitana,  ha  aperto  "il  primo  ipermercato 

del paese".  L’economia decolla  (+ 7,4 per  cento 

nel 2008) e nessuno vuole rimanere a terra. 

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Tollywood, la più grande industria cinematografica del pianeta; sforna 150 pellicole l’anno, sogni a buon 

mercato per un caleidoscopio sociale come l’Andhra Pradesh: 76 milioni di abitanti, una babele di lingue, 

popoli e  religioni. Blockbuster e  colonne  sonore  che  i  giovani  scaricano da  chioschi digitali, per poche 

rupie. Ramoji Film City, con lo studio più grande della terra, è un parco a tema come gli Universal Studios

di Los Angeles. Ma è la multisala Prasads, la prima con megaschermo Imax e aria condizionata 

India Technology Center di CA con 1.600 dipendenti

Una  sequenza  di  bit:  è la  filigrana  virtuale  dell’e‐

commerce. «Tra 34 anni l’India sorpasserà gli States»

L’outsourcing,  la terza rivoluzione  industriale Con 500 

college che  laureano  un  esercito  di  informatici, 

Cyberabad poteva  sorgere  solo qui». Zona  franca per 

investitori  stranieri,  è stata  battezzata  da  Narayana

Murthy, “il Bill Gates dell’Asia”.

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4. 4. FlorianopolisFlorianopolis (Brasile)(Brasile)Co

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4*Florianopolis (Brasile) → è un’isola  brasiliana  che  ha  saputo  attirare  il  flusso 

TURISTICO grazie alla qualità dell’offerta ed al costo contenuto

L’isola brasiliana è un “laboratorio” mondiale per il turismo ecosostenibile

“isola della magia” a un’ora di volo da San Paolo

capitale dello Stato di Santa Catarina

il 45 per cento discende da immigrati italiani, il 35 da tedeschi,  l’8  da  portoghesi  delle  Azzorre  (i  primi colonizzatori), il 5 da polacchi. 

ha  battuto  la  concorrenza  di  Parigi,  Shanghai, Johannesburg  e  ha  ospitato  il  summit  annuale  del Wttc,  l’organizzazione mondiale per  lo sviluppo del turismo. 

“Ottimo  esempio  di  creazione  di  posti  di  lavoro 

attraverso il turismo”

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«Per meritarsi il titolo di città del futuro non deve essere né lussuosa né glamour ma garantire la qualità

della vita. E la tutela dell’ambiente». 

«La  sostenibilità ci  sta a  cuore:  il 45 per  cento del  territorio è sotto  tutela e  ci  sono  leggi precise per 

regolamentare le costruzioni» (Gustavo Kuerten detto Guga, n.1 del tennis mondiale nel 2000‐2001) 

Legge Generale sul Turismo, emanata dal Governo Brasiliano nel settembre 2008

La  Legge riflette  il  riconoscimento  dell’importanza 

dell’industria del turismo nella creazione di nuovi posti 

di  lavoro,  in un momento  in  cui  la  crisi ha  causato  la 

perdita di 30 mila posti di lavoro in soli tre mesi.

In Brasile,  l’industria del Turismo ha generato oltre 2 

milioni di posti di lavoro nel 2008. Le nuove aperture 

ammontano a 106 mila, il 5,7% in più rispetto al 2007. 

“Le persone oggi non vedono il viaggio solo in termini 

di  lusso  e  di  esclusività, ma  si  preoccupano  anche  di 

quanto sia eco‐sostenibile”

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5. Kigali 5. Kigali (Ruanda)(Ruanda)

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5*Kigali (Ruanda) → la città sta diventando una vera e propria città‐chiave nella 

produzione di prodotti di ALTA TECNOLOGIA

hub tecnologico dell’Africa che cambiaQuindici anni fa c’erano le fosse comuni. Oggi si scava per posare cavi in fibra ottica. Il piccolo Ruanda non ha petrolio né diamanti, eppure la sua 

capitale si è montata la testa. E punta sull’hi‐tech

Tranquilla,  pulita,  con  un  passato  d’orrore  e  un 

futuro high tech: è questa la carta d’identità di Kigali, 

che  con  il  suo milione  di  abitanti  è la  capitale  del 

Ruanda ma aspira a diventare uno degli hub politici e 

commerciali dell’Africa che cambia.

Quindici anni fa era poco più di un villaggio, lacerata 

dalle stragi e dalla guerra. Oggi è una capitale atipica, 

dove  gli uffici dei ministeri  si alternano  a  colture di 

fagioli e piante di kassava. 

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l’Africa orientale è collegata alla Rete con diciassettemila chilometri di cavo sottomarino da e per l’India e 

l’Europa. Prima bisognava affidarsi al satellite ed erano costi altissimi e collegamenti precari, ora internet 

è alla portata di tutti, soprattutto dei ruandesi che si stanno preparando meglio di altri. 

La tecnologia non è un lusso ma l’unica chance di uscire in fretta dal sottosviluppo. 

Al masterplan della capitale ruandese hanno assegnato il premio Daniel Burnham 2009 dell’Unione degli 

urbanisti. 

Kigali designato dalle Nazioni Unite come sede dell’United Nations World Environment Day 2010

Il  Ruanda  per  la  World  Bank è il  “Top  business 

reformer 2009”:  il Paese  che nell’ultimo  anno più ha 

migliorato le condizioni per fare impresa. 

Kigali è destinata a ingrandirsi in modo esponenziale 

Per  questo  dobbiamo  ridisegnare  i  rapporti  tra 

quartiere e quartiere. Passeranno da uno a tre milioni 

di  abitanti,  il  centro  sarà spostato  di  una  decina  di 

chilometri,  il  nuovo  aeroporto  si  ritroverà quasi  al 

confine con il Burundi 

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6. 6. KosiceKosice (Slovacchia)(Slovacchia)

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6*Kosice (Slovacchia) → grazie  alla  sua  politica  fiscale  richiama  gli  investimenti 

stranieri,  soprattutto  nel  settore  auto:  c’è quindi  la  volontà di  dialogare  con  il 

mondo mantenendo però i propri INTERESSI LOCALI

Le due animeNella seconda città della Slovacchia la periferia industriale convive con il raffinato centro storico. E l’ottima qualità della vita attira gli stranieri

Nella  seconda  città della  Slovacchia  la  periferia 

industriale  convive  con  il  raffinato  centro  storico.  E 

l’ottima qualità della vita attira gli stranieri.

Kosice ha il più grande centro storico della Slovacchia 

ed  è la  seconda  città del  paese,  possiede  la  più

grande quantità di boschi dopo Vienna.

Slovacchia è considerata la nuova Detroit (è il paese 

al mondo con il più alto numero di auto prodotte pro 

capite, 105.7 ogni mille abitanti.   

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La costruzione dell’acciaieria più grande della Cecoslovacchia, la seconda dell’Europa dell’est, cominciò nel 

1960. Mille ettari di superficie dove  lavoravano 24 mila persone. A Kosice nacquero  interi quartieri con 

nuove case per chi si trasferiva da tutta la regione. Negli anni Novanta la crisi, nel 2001 l’acquisto da parte 

dell’americana U.s.  Steel.  12 mila,  oggi,  i  posti  di  lavoro  in  quella che  continua  a  essere  l’azienda  più

importante della città.

Due  anni  fa  è partito  il  progetto  It Valley,  che 

coinvolge  università,  comune,  aziende  It. 

«Supportiamo  la  ricerca,  gli  studenti  e  le  nuove 

imprese del settore».

L’obiettivo  è creare  un  centro  di  eccellenza  per 

l’information & comunication technology, nuovi posti 

di  lavoro  nel  settore  e,  in  generale,  rendere  più

attraente  il  tessuto  sociale  ed  economico  della  zona. 

Soprattutto per  i giovani:  il 35 per cento cerca  lavoro 

fuori  regione». Da  questo  immaginario  confine  est‐

ovest si guarda lontano: fanno di tutto perché si resti 

qui.

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7. 7. KusatsuKusatsu (Giappone)(Giappone)

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7*Kusatsu (Giappone) → è una delle poche  città che  sta  cercando di diventare 

eco‐SOSTENIBILE seguendo il Protocollo di Kioto

La scoperta dell’acqua calda.cittadina del Giappone antico e hi‐tech, capitale delle sorgenti calde

Da  sempre,  un  patrimonio  naturale molto  prezioso. 

Niente  petrolio,  oro,  diamanti.  Solo  un  elemento 

naturale:  l’acqua  calda,  in  giapponese  onsen, in 

inglese hot spring, da noi terme. In Giappone sgorga 

un  po’ dappertutto,  ma  è Kusatsu la  capitale 

dell’uso, riuso e riciclo di quest’acqua calda. A getto 

continuo  qui  “spillano” circa  100  onsen la  cui 

temperatura  oscilla  tra  i  45  e  i  94  gradi.  Quanto 

basterebbe per cuocerci il pesce. 

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Oggi ci sono circa 180 alberghi e una media di 8.500 turisti al giorno». Merito della qualità e della portata 

delle  sorgenti  termali:  32 mila  litri  al minuto,  dei  quali  16 mila  alimentano  le  vasche  termali,  tutte 

pubbliche ed economiche, sparse un po’ ovunque. Antiche o modernissime, all’aperto in mezzo ai boschi, 

o al chiuso, spesso in minuscole casupole con un tetto spiovente. Dentro solo uno spogliatoio e una vasca. 

l’onsen (sorgenti  calde)  riscalda  anche  l’acqua 

corrente.  Lo  fa  grazie  a  un  sistema  di  scambiatori  di 

calore (di titanio): l’acqua del rubinetto, che ha 7 gradi, 

fatta scorrere accanto all’onsen, acquista calore e cede 

il freddo. Risultato:  l’acqua del rubinetto si riscalda di 

una quarantina di gradi, quella dell’onsen si raffredda 

quanto  basta  per  poter  essere  usata  nelle  terme,  a 

contatto  con  il  nostro  corpo.  L’acqua  corrente  resa 

calda dalla natura finisce nei rubinetti di case, scuole, 

uffici.  Senza  emettere  CO2  e  con  bollette  a  costi 

contenuti. Una  volta  usato  nei  bagni  termali  l’onsen

viene ulteriormente usato, sfruttando il calore residuo 

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8. Marsiglia 8. Marsiglia (Francia)(Francia)

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8*Marsiglia (Francia) → è una città composta da immigrati di innumerevoli etnie: 

un posto dove si incontrano diverse CULTURE

Viaggio nella città che sarà capitale della cultura nel 2013. E che già ora guarda avanti e lontano 

La  torre  di  Zaha Hadid,  altre  opere  verranno.  E  nel 

contrasto  tra  l’acciaio  della  torre  e  l’oro  della 

duecentesca Madonna della Guardia sta tutto il nuovo 

corso della capitale della Provenza.

La  rinascita della  Joliette è partita dalla  riabilitazione 

dei  Docks,  gli  ex  magazzini  portuali  ottocenteschi. 

Rinnovamento di  tutti i quartieri 

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Un programma di riqualificazione economica, sociale e culturale, il più imponente dell’Europa del sud che 

trasformerà 400 ettari di quartieri e capannoni industriali, da la Joliette, al nord del Vieux Port, fino a Belle 

de Mai. L’ambizione è far passare la zona da un’economia industriale agonizzante a un’economia terziaria, 

rinforzando l’attrattiva turistica della seconda città di Francia. 

Il frontespizio è il Mediterraneo: 200 creazioni di artisti 

che spazieranno tra musica, teatro, danza, cinema. Poi 

le  colonne:  la  parte  internazionale,  che  tratterà di 

relazioni  tra  Europa  e Mediterraneo.  I  marsigliesi  si 

“allenano” con una trama fitta di festival di jazz, danza, 

spettacoli  di  strada,  perché qui  l’entertainment 

popolare è un  fattore di  coesione. Su un  crinale  teso 

che  lega  bouilliabaisse e  progetti  visionari,  gallerie 

sofisticate e quartieri che profumano ancora di spezie 

magrebine, la città è in cammino. 

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9. Pittsburgh9. Pittsburgh

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9*Pittsburgh (Stati Uniti) → investendo nella  ricerca e nell’alta  tecnologia è una 

delle poche città americane che si gode  la sua RINASCITA in piena  recessione e 

crisi economicaverse CULTURE

La  capitale  mondiale  dell’acciaio e  che  poi,  con  il 

tracollo  dell’industria  pesante,  nei  primi  Ottanta,  è

diventata  il simbolo della  fine di un mondo, madre di 

tutte  le  ghost cities,  rottame  metropolitano 

arrugginito. 

Pittsburgh come simbolo della rinascita per disegnare, 

insieme agli altri grandi del mondo,  la road map della 

cooperazione economica internazionale. 

“Il Patto di Pittsburgh” : Icona del passaggio post‐industriale: dalla siderurgia a centro di conoscenza

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Sede del G20 (24 settembre 2009)

L’obiettivo dell’accordo, così si legge nella bozza del documento finale, è “la crescita sostenibile, duratura 

e solida, grazie a misure coordinate  la cui applicazione da parte dei singoli paesi del G20 sarà verificata 

collettivamente”.  Banche  che  nel  lungo  periodo  devono  rafforzare  il  loro  capitale, mentre  nel  breve‐

medio periodo devono favorire la crescita.

Vent’anni fa, mentre la siderurgia spariva provocando 

un  disastro  sociale  devastante,  il  grande  capitale,  le 

famiglie dei Carnegie, dei Frick, dei Mellon, degli Heinz 

non  sono  scappate  con  il  bottino,  dice  Luke 

Ravenstahl, 29 anni,  il più giovane sindaco d’America; 

ma  hanno  continuato  a  finanziare  le  università e  le 

fondazioni  culturali.  Così si  è innescato  un  processo 

virtuoso  che ha  permesso  alla  ricerca  di  concentrarsi 

su progetti vincenti che hanno fatto man bassa di fondi 

federali, capitali che hanno attirato  ricercatori e altro 

capitale privato.

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10. Smirne 10. Smirne (Turchia)(Turchia)

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10*Smirne (Turchia)→ ha perso l’Expo 2015 che si è aggiudicato la città di Milano, 

ma  ha  deciso  lo  stesso  di  continuare  con  il  suo  piano  di  riqualificazione 

URBANISTICA

La tigre della Turchia

Terza  città della  Turchia moderna,  considerata  da 

molti, prima ancora della stessa Istanbul, il ponte fra il 

Paese della Mezzaluna e  l’Europa. Nel 1922  i turchi  la 

incendiarono,  nelle  ultime  battute  della  drammatica 

guerra contro la Grecia. 

Smirne  si  rialzò e diventò  il  simbolo della  repubblica 

laica di Mustafa Kemal Atatürk.

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Il 31 marzo  2008 è stata  sconfitta da Milano,  che  si  è aggiudicata  l’edizione del 2015 dell’Expo.  E  LA 

REAZIONE DI SMIRNE È STATA  L’UNICA POSSIBILE PER UNA CITTÀ CON  IL  SUO CARATTERE: CAMBIARE. 

Molti dei progetti previsti per  l’esposizione  internazionale  sono entrati nella  fase esecutiva:  sistema di 

ferrovia  veloce;  due  nuove  autostrade;  allargamento  della  metropolitana;  nuovo  porto  turistico. 

L’obiettivo è trasformare la città in un moderno complesso in grado di ospitare manifestazioni fieristiche e 

culturali internazionali 

Smirne  si  prepara  ad  affrontare  un  importante 

processo  che  porterà alla  pianificazione  di  una 

strategia  culturale,  alla  quale  prenderanno  parte 

diverse anime della città e della società civile. 

Il  restauro  dell’ex  gasometro  vicino  al  vecchio  porto, 

dall’altra parte rispetto all’area dell’Expo, porterà alla 

creazione di un  laboratorio e di un  luogo di residenza 

per artisti. 

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11. 11. TianjinTianjin (Cina)(Cina)

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11*Tianjin (Cina) → è una  piccola  città in  costante  espansione,  dove  le 

infrastrutture sono efficienti e ben distribuite. Attira soprattutto i giovanissimi per 

la sua offerta UNIVERSITARIA

Prima di Shanghai è stata lo spiraglio della Cina sul mondo. Ora Tianjinreinventa la propria identità. Deviando dal dogma imperante delle città

tutte uguali

La città che ospita  l' ex Concessione coloniale oggi è

un  laboratorio  di  sviluppo  tecnologico Per  il 

presidente  del  Consiglio  sarà uno  dei  tre  poli  per  gli 

investimenti del nostro Paese.

11 milioni di abitanti ne fanno una metropoli. In Cina è

il  centro  urbano  più vivibile  in  assoluto,  secondo  la 

classifica  dell’Economist.  A  ridosso  delle  Olimpiadi  è

stato  inaugurato  il  treno  fra  le  due  città,  annunciato 

come la ferrovia più veloce del mondo, 350 chilometri 

all’ora. 

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Il porto,  la  tecnologia,  l’area  industriale di Teda  sono  la Tianjin agganciata alla Cina dei numeri  record. 

L’altra Tianjin ‐ che è poi quella che ha coperto le spalle al suo sviluppo, gli ha dato spessore ‐ è la Tianjin

delle università. Qui nacque nel 1895 il primo ateneo di ispirazione occidentale. Se c’è un limite, qui, è che 

la  città spesso  non  è ancora  in  grado  di  consentire  ai migliori  laureati  di  restare  a Tianjin,  il  potere 

d’attrazione di Pechino, di Shanghai e del  sud  rimane più vigoroso». Avere un’anima non  sempre è un 

vantaggio.

l'  ex  territorio  che  era  stato  spartito  fra  le  potenze 

alleate ha ora 10 milioni  di  abitanti,  ha  costruito  un' 

area  di  sviluppo  tecnologico  per  le  grandi 

multinazionali  americane  ed  europee,  ha  sviluppato 

un  porto  che  è classificato  fra  i  primi  al  mondo. 

«Questo  sarà uno dei  tre poli nei quali  indirizzeremo 

gli  investimenti  italiani  in  Cina  Tianjin si  ritrovò  un 

cuore  straniero  e  una  periferia  cinese,  fino  alla 

restituzione delle concessioni, tra il ’45 e il ’47, anno in 

cui  anche  l’Italia  cedette  il  suo  minuscolo  lembo 

coloniale in Asia. 

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12. Vladivostok 12. Vladivostok (Federazione Russa)(Federazione Russa)

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12*Vladivostok (Russia)→ era la città simbolo del “far east”, ma ha saputo evitare 

l’ISOLAMENTO diventando  la sede del Summit dei Paesi dell’Oceano Pacifico nel 

2012

La San Francisco del Far East finis terrae dell’Urss, fortezza militare segreta e chiusa fino al 1991

Per  anni  ne  giungevano  solo  notizie  di  black out 

energetici,  contrabbando,  criminalità.  Oggi  nel  porto 

stanno  ormeggiate  ancora  le  vecchie  navi  da  guerra 

della  Flotta  del  Pacifico,  prima  sovietica  e  poi  russa. 

Ma  al molo  accanto  attraccano  navi  da  crociera  da 

Tokyo  e  Seoul,  e  ferry  boat  quotidiani  approdano  a 

Don He in Sudcorea, la prefettura nipponica di Tottori.I

businessmen scendono al quattrostelle Hyundai. 

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Un grande hub di trasporto Europa‐ Asia con zona duty 

free, come Hong Kong, Singapore, Shangai.

Prima  della  Seconda  Guerra  Mondiale,  Vladivostok 

era un centro commerciale  fiorente e multiculturale, 

ma  la  città è rimasta  chiusa agli  stranieri dal 1958  al 

1990. Oggi edifici moderni  si mischiano  a  costruzioni 

più vecchie,  i  russi  della  regione  circolano  in 

auto  giapponesi ed i quartieri sono animati.

Il

Vladivostok  avrà il  suo  Golden  Gate.  Nel  2012,  per  il  summit mondiale  dell’economia  tra  i  paesi  del 

Pacifico, è l’unica città in Russia, con Sochi olimpica, dove con la crisi i cantieri non si sono fermati.

il primo business resta  il porto commerciale, sublime porta verso gli affamati vicini dell’est,  immune dal 

ghiaccio e dominato dai grandi cargo della Far Eastern Shipping Company (Fesco), prima compagnia locale. 

Tutto export: legname, carbone, acciaio, pesce, e presto energia quando il nuovo gasdotto da Sakhalin

alla Manciuria sarà completato. «Con il summit avremo anche un nuovo terminal, ma si può fare di più»

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La chiave per uscire dalla crisi è nelle città

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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015

Il  logo  dell'Expo  2015  di Milano  è il  celebre  disegno  “Uomo di Vitruvio” di  Leonardo  da Vinci,  simbolo mondiale 

dell’uomo che si colloca perfettamente al centro delle dinamiche del Pianeta. Da Vinci è lo scienziato – umanista,  il 

genio  globale  che per molti  anni ha  vissuto  e  lavorato  a Milano, esaminando  per  primo  con metodo  scientifico  i 

bisogni  fondamentali  del  corpo  umano,  lasciando  una  fonte  permanente  di  opere  d’arte  e  di  tecnica,  oltre 

all’ispirazione e all’esempio per chi ha a cuore il bene della Persona come elemento centrale della vita della propria 

comunità. “

La scelta del LOGO

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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015

L’Expo è un’Esposizione Universale di natura non commerciale (non è dunque una fiera), organizzata dalla nazione che 

ha  vinto una  gara di  candidatura e prevede  la partecipazione di altre nazioni  invitate  tramite  canali diplomatici dal 

Paese ospitante.

Ogni Expo è dedicata a un tema di interesse universale.

Il ruolo di Expo più che esporre le maggiori novità tecnologiche è orientato all’interpretazione delle sfide collettive cui 

l’umanità è chiamata a rispondere. 

Uno sguardo al futuro prossimoSHANGHAI 2010YEOSU KOREA 2012MILANO 2015

Uno sguardo al passato appena trascorsoHANNOVER 2000AICHI 2005SARAGOZA 2008

Uno sguardo al passato espositivo italianoMILANO 1906ROMA EUR 1953GENOVA 1992

Che cos’è l’Expo?

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MASTERPLAN 2010  www.expo2015.org

Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015

Il tema principale: 

“Feeeding the Planet, Energy for Life”

(Nutrire il Pianeta, Energia per la vita)

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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015

I Sottotemi

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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015

I Sottotemi nello specifico

1. La scienza per la sicurezza e la qualità alimentare

• Evidenziare il ruolo della ricerca nell’industria agroalimentare• Illustrarne le scoperte più significative• Esporre come ricerca, sviluppo e innovazione possono migliorare la qualità alimentare

2. L’innovazione nella filiera alimentare

• Studiare le caratteristiche e le dinamiche dell’innovazione tecnologica nella filiera  di produzione alimentare che contraddistingue ogni Paese

3. La tecnologia per l’agricoltura e la biodiversità

• Mostrare la correlazione tra sicurezza alimentare e ambiente esaminando il rapporto tra ambiente e agricoltura• Salvaguardare e promuovere la biodiversità per preservare i processi evolutivi e arrestare la  degradazione dell’ambiente

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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015

4. L’educazione alimentare

• Enfatizzare l’importanza dell’educazione nelle scelte e nei comportamenti alimentari• Presentare gli strumenti di  informazione per raggiungere  il consumatore concentrando  l’attenzione sulle  iniziative scientifiche• Valorizzare le scuole come centri di educazione

5. La solidarietà e la cooperazione alimentare

• assistenza allo sviluppo delle popolazioni del sud del mondopresentare progetti di solidarietà• forme di micro‐credito, le forme associative di produzione,  la costituzione di soggetti di tutela  legale e commerciale dei piccoli produttori e cooperazione, in particolare in campo alimentare, con i popoli ed in paesi in via di sviluppo

6. L’alimentazione per migliori stili di vitaObiettivi:

• Esaminare la relazione tra cibo e salute ed in particolare il tema della nutrizione e il ruolo della qualità del cibo nella ricerca del benessere, i costi del cibo e i disagi ad essi correlati

7. L’alimentazione nelle culture e nelle etnie

• Mostrare come le abitudini alimentari possono rappresentare un’espressione dellacultura dei popoli• Conoscere i costumi alimentari dei vari Paesi in un’ottica di integrazione sociale

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Expo MILANO 2015Expo MILANO 2015

Il Sito Espositivo: 110 ettari

• The World Avenue: 1.5 km di lunghezza 35 m di larghezza

• Un lotto per ogni Paese: 140 Partecipanti di cui 130 Nazioni 

e 10 Regioni internazionali

• La distribuzione dei Paesi: 5 aree bioclimatiche

• Il Cardo ‐ L’Italia e le sue regioni, città, province: 325 m di      

lunghezza  30 m di larghezza

• Piazza Italia ‐ dove l’Italia incontra il Mondo: 4.350 mq

• Palazzo Italia ‐ l’ospitalità italiana

• Le Aree Tematiche: 6 aree tematiche, 95.000 mq

• Gli Agroecosistemi e le Serre: 6 ettari di cui le Serre 25.000 

mq con 45 m di altezza

• Le Aree Corporate di Sviluppo Tematico: 3 aree, 50.000 mq

• Expo Village, l’accoglienza dei Partecipanti: 160 edifici

affaciati sul canale, 320 appartementi, 1.200 persone

• Le Aree eventi: 6 aree indoor e outdoor

I numeri del progetto

• Le Aree di servizio e ristorazione: 12 aree con 30.000 mq

• Il Canale: 4.5 km di lunghezza  90.000 mq

• Il Waterside path: 4 km

• Aree di ingresso e di uscita: 2

• La Lake Arena: 98 m di diametro

• Le Tende: 100.000 mq

• La partecipazione della società civile: Cascina Triulza

12.000 mq 

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Il Masterplan

Il  sito  espositivo,  a  pochi  chilometri  dal  centro  di Milano  in  un’area  ricca  di  infrastrutture  e  tra  le  più accessibili 

dell’intera Regione Lombardia, è caratterizzato da una forte e coerente impostazione ecosostenibile. 

Gli  edifici  saranno  progettati  per  essere  smontati,  riutilizzati o  riciclati;  sarà perseguita  la  massima  efficienza 

energetica,  dalla  riduzione  dei  rifiuti  non  riciclabili,  all’alta  percentuale  di  raccolta  differenziata  per  il  riciclo,  alla 

valorizzazione  energetica,  dalla  riduzione  dei  consumi,  all’utilizzo  dell’acqua  di  falda,  all’energia  elettrica  verde  e 

autoprodotta all’interno del sito. 

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MASTERPLAN 2010  www.expo2015.org

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Il concept del masterplan contraddistingue il sito per la presenza di verde, acqua e architettura ispirata a principi di 

sostenibilità ambientale e si richiama alle suggestioni di Leonardo e alla grandi campiture agricole.

Il progetto prevede  anche  il  recupero e  la  riqualificazione dello  straordinario patrimonio di  cascine pubbliche e 

comunali che punteggiano i confini di Milano e sorgono in connessione con la trama dei corsi d’acqua che scorrono 

nel territorio.

Viene  ribaltato  il  concetto  di monumentalità che  ha  caratterizzato  gli  Expo  del  passato  con  strutture  spesso

inutilizzabili dopo l’evento.

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Il Masterplan: Via d’Acqua ‐ Parco dell’Expo

Il quadro di riferimento è stato esteso e vi confluiscono  le strategie Regionali e Provinciali sulla ricomposizione e 

riqualificazione del reticolo idrico regionale e milanese e sul sistema delle aree rurali produttive.

Una straordinaria risorsa per il tempo libero dei Milanesi e per i Visitatori dell’Expo, su aree a ridosso della città da 

destinare a verde fruibile e coltivato, facilmente accessibile, che:

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Il Masterplan: Via di Terra

Coltivazioni ortofrutticole urbane, mercati dei beni alimentari, feste delle  comunità etniche milanesi,  fiere della 

ristorazione  planetaria  ed  attrezzature  temporanee,  si  succederanno  per  sei mesi  lungo  il  percorso  pedonale  e 

ciclabile della “strada della conoscenza e della cultura”, portando così il tema Expo Milano 2015 anche nel cuore 

della Città, mobilitando le popolazioni ed i gruppi culturali che abitano Milano

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Il Masterplan: Energia e Ambiente

• Efficienza energetica massima • Edifici progettati per essere smontati, riutilizzati o riciclati• Materiali selezionati per il loro successivo riutilizzo o riciclo• Ciclo dei rifiuti integrato: riduzione massima dei rifiuti non riciclabili, alta percentuale di raccolta per il riciclo e la valorizzazione energetica • Minimo consumo energetico • Possibilità di edifici passivi o generatori di energia• Utilizzo dell’acqua di falda o del canale per il raffrescamento• Fotovoltaico, solare termico e solar cooling• Minimo consumo elettrico totale con tecnologie per l’autoproduzione in sito• Energia elettrica “verde”: supporto allo sviluppo di impianti mini e microidroelettrico e a biomassa.

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Le Cascine

Il masterplan, con  il  restauro della Cascina Triulza, si  inserisce all’interno del Progetto Cascine, che prevede  il 

recupero delle cascine di proprietà comunale sul territorio milanese. La Cascina è un esempio dell’architettura 

rurale lombarda e un modello di produzione agricola che la rende un simbolo concreto del tema di Expo.

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