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a cura di Anthony G. Chila pubblicato in collaborazione con AOA American Osteopathic Association Fondamenti di Seconda edizione

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a cura diAnthony G. Chila

pubblicato in collaborazione conAOA American Osteopathic Association

a cura diAnthony G. Chila

a cura diAnthony G. Chila

MedicinaOsteopatica

Fondamenti di

Seconda edizione

Fondamenti di

Medicina OsteopaticaSeconda edizione

Fon

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enti d

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Med

icina O

steop

aticaSeconda edizione

CHILA*FONDAMENTI OSTEOPATIA (CEAKQISBN 978-88-08-18435-1

9 788808 184351

Al Pubblico € 168,00••• P. Cop. € 161,54

Questa seconda edizione di Fondamenti di Medicina Osteopatica è stata profondamente rivista nella grafica e nei contenuti per continuare a essere il punto di riferimento più completo e aggiornato sulla Medicina Osteopatica.Scritto in collaborazione con l’American Osteopathic Association, questo testo illustra la teoria e la pratica della disciplina e la sua prima edizione è diventata negli anni un sup-porto irrinunciabile per i professionisti e per gli studenti di Osteopatia. Non si tratta di un “ricettario enciclopedico” che indica come trattare i pazienti per ogni tipo di malattia, questo testo si concentra sul fornire una solida base e chiari esempi che illustrano come i medici osteopati ragionino sui problemi delle persone che assistono.Fulcro del testo sono i cinque modelli di trattamento osteopatico introdotti nel capitolo 5

e applicati per tutta la parte IV dedicata alla gestione osteopatica del paziente. Altrettanto significativi per comprendere e apprezzare quest’opera sono

il capitolo 1, inerente alla filosofia osteopatica, e la parte II, relativa all’incontro con il paziente. Insieme, questi capitoli condurranno il

lettore a capire come pensare e praticare osteopaticamente e a usare il resto del libro in modo più efficace.

Numerose illustrazioni accompagnano il testo per mostra-re le diverse tecniche di manipolazione che caratterizza-

no la pratica osteopatica moderna.

L’edizione originale in lingua inglese è pubblicata da

Fondamenti di Medicina OsteopaticaPubblicato con il patrocinio dell’American Osteopathic AssociationS E C O N D A E D I Z I O N E I T A L I A N AS U L L A T E R Z A E D I Z I O N E A M E R I C A N A

A CURA DIANTHONY G. CHILA, D.O., F.A.A.O. dist, F.C.A.ProfessorDepartment of Family MedicineCollege of Osteopathic MedicineOhio University, Athens, Ohio

CURATORI DI SEZIONEJANE E. CARREIRO, D.O.Associate Professor and ChairDepartment of Osteopathic Manipulative MedicineUniversity of New EnglandCollege of Osteopathic Medicine, Biddeford, Maine

DENNIS J. DOWLING, D.O., F.A.A.O.Attending Physician and Director of Manipulative MedicinePhysical Medicine and Rehabilitation DepartmentNassau University Medical Center, East Meadow, New YorkDirector of Osteopathic Manipulative Medicine AssessmentThe National Board of Osteopathic Medical ExaminersClinical Skills Testing Center, Conshohocken, Pennsylvania

RUSSELL G. GAMBER, D.O., M.P.H.Professor, Department of Osteopathic Manipulative MedicineUniversity of North Texas Health Science Center at Fort WorthTexas College of Osteopathic Medicine, Fort Worth, Texas

JOHN C. GLOVER, D.O., F.A.A.O.Professor and ChairDepartment of Osteopathic Manipulative MedicineTouro University-CaliforniaCollege of Osteopathic Medicine, Vallejo, California

ANN L. HABENICHT, D.O., F.A.A.O., F.A.C.O.F.P.Professor, Department of Osteopathic Manipulative MedicineChicago College of Osteopathic Medicine, Midwestern UniversityDowners Grove, Illinois

JOHN A. JEROME, Ph.D., B.C.F.E.Associate Professor of Clinical MedicineDepartment of Osteopathic MedicineMichigan State University, East Lansing, MichiganPain PsychologistLansing Neurosurgery and The Spine Center, East Lansing, Michigan

MICHAEL M. PATTERSON, Ph.D. (Retired)Nova Southeastern University College of Osteopathic MedicineFort Lauderdale, Florida

FELIX J. ROGERS, D.O., F.A.C.O.I.Downriver Cardiology ConsultantsTrenton, Michigan

MICHAEL A. SEFFINGER, D.O., F.A.A.F.P.Associate ProfessorFamily Medicine/Osteopathic Manipulative MedicineChair, Department of Neuromusculoskeletal Medicine/Osteopathic Manipulative MedicineCollege of Osteopathic Medicine of the PacificWestern University of Health Sciences, Pomona, California

FRANK H. WILLARD, Ph.D.Professor of AnatomyDepartment of AnatomyUniversity of New EnglandCollege of Osteopathic Medicine, Biddeford, Maine

EDIZIONE ITALIANA A CURA DI RICCARDO CONTIGLIANI

MARCELLO LUCA MARASCO

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INDICE

V

PARTE II: L’INCONTRO CON IL PAZIENTESezione a cura di: Felix J. Rogers, DO, FACOI

20. Il primo incontro 381Rogers

21. Aspetti di sanità pubblica 384Aguwa

22. Componente muscolo-scheletrica 391Gilliar

23. Problematiche ambientali 401Nevins

24. La medicina osteopatica tra medicina allopatica e terapie alternative 406

McPartland

25. Processo decisionale clinico 410Cain

26. Professionalità 428Hortos E Wilson

27. Medicina mente-corpo 436Schubiner

28. Spiritualità e assistenza sanitaria 444Rogers

29. Modello incentrato sul paziente 451Butler

30. Promozione e mantenimento della salute 458Osborn e Jerome

31. Cure di fine vita 470Nichols

32. Medicina basata sull’evidenza 479Cardarelli e Sanderlin

PARTE III: APPROCCIO ALLA COMPONENTE SOMATICASezione a cura di: Ann L. Habenicht, DO, FAAO, Dennis J. Dowling, DO, FAAO, Russell G. Gamber, DO, MPH, e John C. Glover, DO, FAAO

Sezione 1

Valutazione di base 479

33. Esame palpatorio 487Ehrenfeuchter e Kappler

34. Esame strutturale osteopatico di screening 498Ehrenfeuchter

35. Test del movimento segmentale 522Ehrenfeuchter

36. Valutazioni posturali nella diagnosi e cura osteopatica 529Kuchera

Sezione 2

Considerazioni osteopatiche sulle regioni 585

37. Testa e regione suboccipitale 585Heinking, Kappler e Ramey

38. Regione cervicale 619Heinking e Kappler

PARTE I: FONDAMENTISezione 1

Descrizione della professione del medico osteopata 3Sezione a cura di: Michael A. Seffinger, DO, FAAFP

1. Filosofia osteopatica 3Seffinger, King, Ward, Jones, Rogers e Patterson

2. Principali eventi nella storia dell’osteopatia 27Peterson

3. Formazione e regolamentazione osteopatica 43Bates

4. Medicina osteopatica e osteopatia internazionale 54Carreiro e Fossum

Sezione 2 63

Scienze di baseSezione a cura di: Frank H. Willard, PhD, e John A. Jerome, PhD, BCFE

5. Introduzione: il corpo in medicina osteopatica − i cinque modelli del trattamento osteopatico 63

Willard e Jerome

6. Concetti anatomici 66Towns, Jacobs e Falls

7. Sistema fasciale del corpo 86Willard, Fossum e Standley

8. Biomeccanica 108Wells

9. Disfunzione somatica, facilitazione spinale e integrazione viscerosomatica 140

Patterson e Wurster

10. Sistema nervoso autonomo 160Willard

11. Ritmi fisiologici/oscillazioni 193Glonek, Sergueef, Nelson

12. Anatomia e fisiologia del sistema linfatico 229Ettlinger e Willard

13. Meccanica della respirazione 248Willard

14. Tatto 266Willard, Jerome e Elkiss

15. Nocicezione e dolore: l’essenza del dolore risiede nel cervello 274

Willard, Jerome e Elkiss

16. Gestione del dolore cronico 305Elkiss e Jerome

17. Psiconeuroimmunologia: meccanismi di base 333Baron, Julius e Willard

18. Psiconeuroimmunologia: gestione dello stress 343Jerome e Osborn

19. Fasi della vita: meccanismi di base 360Magen, Ley, Wagenaar e Scheinthal

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VI INDICE ISBN 978-88-08-18426-9

PARTE IV: APPROCCIO ALLA GESTIONE OSTEOPATICA DEL PAZIENTESezione a cura di: Jane E. Carreiro, DO, Anthony G. Chila, DO, FAAO dist, FCA, e John C. Glover, DO, FAAO

53. Paziente anziano con demenza 1055Batesl, Gugliucci

54. Asma non controllata 1067Morelli Haskell, Sanchez

55. Adulto con malattia cardiovascolare cronica 1074Kaufman

56. Adulto con dolore cronico e depressione 1091Kuchera, Jerome

57. Capogiri 1099Shaw, Shaw

58. Bambino con otalgia 1110Steele, Mills

59. Dispnea 1126Foley, Ettlinger, D’Alonzo, Carreiro

60. Cefalea cervicogenica 1136Hruby, Fraix, Giusti

61. Lesione di una grande articolazione nell’atleta 1144Heinking, Brolinson, Goodwin

62. Malattia poliarticolare delle piccole articolazioni nel paziente anziano 1152

Heinking, Lipton, Valashinas

63. Gonfiore delle estremità inferiori in gravidanza 1163Tettambel

64. Lombalgia in gravidanza 1170Tettambel

65. Mialgie nell’adulto 1179Wieting, Foley

66. Cervicalgia acuta 1186Seffinger, Sanchez, Fraix

67. Rinosinusite 1201Shaw, Shaw

68. Dolore addominale 1212Adler-Michaelson, Seffinger

69. Lombalgia acuta 1221Fraix, Seffinger

PARTE V: APPROCCI ALLA RICERCA CLINICA OSTEOPATICASezione a cura di: Michael M. Patterson, PhD

70. Basi della ricerca clinica osteopatica 1241Patterson

71. Priorità della ricerca clinica osteopatica 1265Degenhardt, Stoll

72. Sviluppo e supporto della ricerca clinica osteopatica 1282King

73. Ricerca biocomportamentale 1296Jerome, Foresman, D’Alonzo

74. Il futuro della ricerca clinica osteopatica 1309Patterson

39. Regione toracica e gabbia toracica 638Hruby

40. Regione lombare 654Heinking

41. Bacino e sacro 694Heinking e Kappler

42. Arti inferiori 728Kuchera

43. Arti superiori 773Heinking

44. Regione addominale 797Hruby

Sezione 3

Trattamento manipolativo osteopatico 807

APPROCCIO TRADIZIONALE 45. Approccio del thrust (spinta ad alta velocità e bassa ampiezza) – “Lo schiocco” 807

Hohner, Cymet

46. Approccio a energia muscolare 823Ehrenfeuchter

47. Approccio del rilascio miofasciale 842O’Connell

48. Osteopatia nella regione cranica 878King

49. Tecniche di strain e counterstrain 904Glover, Rennie

50. Tecniche dei tessuti molli Approccio delle tecniche articolari 922

Ehrenfeuchter

51. Approccio dei vasi linfatici 949Kuchera

APPROCCIO CONTEMPORANEO 52. Modelli rappresentativi 977

Dowling

A. Tensione legamentosa bilanciata e strain articolare legamentoso 977

Crow

B. Rilascio posizionale facilitato 983 Dowling

C. Inibizione progressiva delle strutture neuromuscolari 992

Dowling

D. Tecnica funzionale 1004 Johnston

E. Manipolazione viscerale 1021 Lossing

F. Tecnica di Still 1027 Van Buskirk

G. Approccio di Chapman 1031 Fossum, Kuchera, Devine, Wilson

H. Percussione di Fulford 1046 Yadava

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PREFAZIONE

XI

Il ruolo dell’ECOP nello sviluppo dei cinque modelli osteo-patici è esposto nel capitolo Filosofia osteopatica.

Questa opera prende in considerazione la manifestazione dei modelli (biomeccanico, respiratorio-circolatorio, metaboli-co, neurologico, comportamentale) nelle tre componenti della filosofia della medicina (salute, malattia, cura del paziente). I nuovi capitoli sono: Formazione e regolamentazione osteopatica e Medicina osteopatica e osteopatia internazionale.

Sezione 2: Scienze di base

Due principali cambiamenti caratterizzano questa sezione: i cin-que modelli di diagnosi del paziente, il trattamento e la gestio-ne usati di frequente dai medici osteopati forniscono le basi di questa sezione. Come risultato, quasi tre dei capitoli di Scienze di base e scienze comportamentali (FOM2) sono stati completa-mente riscritti o sostituiti con del nuovo materiale. In aggiun-ta, l’unione in un’unica sezione sottolinea e riflette una forte convinzione che l’integrità di corpo e mente sia il cuore della medicina osteopatica. Una spiegazione completa di questi cam-biamenti è fornita nel Capitolo 5.

PARTE II: L’INCONTRO CON IL PAZIENTEUn elemento di rilievo si trova in questo contributo del FOM3. Gli autori sottolineano che l’incontro iniziale con il paziente e il rapporto con esso siano importanti quanto la raccolta dei da-ti anamnestici. È universalmente riconosciuto che diversi pro-blemi clinici rappresentano problemi di salute pubblica di tale portata che tutti i medici dovrebbero partecipare al rilevamento e al trattamento di essi (per esempio, cancro, ipertensione, iper-colesterolemia). La gestione efficace del paziente si verifica al meglio quando si tiene in considerazione il contesto più ampio possibile, comprese le questioni culturali, socio-economiche e religioso/spirituali.

PARTE III: APPROCCIO ALLA COMPONENTE SOMATICAUna riorganizzazione del concetto caratterizza il cambio nella Parte III. Permangono le metodiche fondamentali di come effet-tuare le valutazioni osteopatiche delle diverse regioni corporee. I metodi però sono rivisti con una prospettiva differente. La de-finizione di approcci tradizionali o approcci contemporanei ritrae l’attuale accento che pone l’insegnamento nei diversi college di medicina osteopatica. Vengono utilizzati “modellini anatomi-ci che simulano i pazienti”. Questi presentano disturbi clinici che sono comunemente riscontrati e il loro utilizzo serve come un mezzo per rafforzare e migliorare il livello della palpazione, per imparare a effettuare un’appropriata diagnosi palpatoria e a fornire una spiegazione razionale per la scelta dell’intervento manipolativo osteopatico.

Questa terza edizione di Fondamenti di Medicina Osteopatica (FOM3) (seconda edizione italiana, N.d.C.) è basata sull’impegno profuso per molti anni dai membri che esercitano la professio-ne medica osteopatica e dall’American Ostheopatic Association (AOA). Una proposta informale per un “libro di testo” è stata fatta 30 anni o più fa dall’Educational Council on Osteopathic Medicine Principles (ECOP). A quei tempi lo sforzo è stato indi-rizzato verso l’inserimento di uno studio longitudinale dei prin-cipi osteopatici all’interno del curriculum di formazione. Negli anni seguenti si sono valutate diverse alternative all’argomento. L’idea e il progetto di questo testo sono poi stati sviluppati dal Bureau of Research dell’AOA. È stato il Bureau a definire questo elaborato “Progetto per un testo sui principi osteopatici”. Il Bo-ard of Trustess e l’House of Delegates dell’AOA hanno finanziato la sua stesura e il progetto è stato lanciato nel luglio del 1990. Sotto la guida pioneristica del curatore Robert C. Ward, DO, FA-AO, la prima e seconda edizione sono apparse rispettivamente nel 1997 e nel 2003. La decisione del dottor Word di non conti-nuare ha portato alla ricerca e alla selezione di un nuovo curatore. Con molta trepidazione ho accettato questa responsabilità nel 2006. Una personale amicizia con il dottor Ward ha contribuito a placare la preoccupazione per il passaggio di responsabilità dal dottor Ward a me e nel 2006 è iniziata la preparazione. Riunioni formali con Lippincott Williams & Wilkins (LWW), responsabile del personale ed editori di sezione per FOM3 si sono tenute a Philadelphia, PA (LWW corporate offices), nel gennaio 2007, e a Chicago, IL, nel quartier generale dell’AOA nell’ottobre 2008. Il resto del lavoro a conclusione del progetto FOM3 è stato rea-lizzato tramite una serie di teleconferenze e comunicazioni elet-troniche.

Il processo di revisione è stato effettuato in maniera attenta e premurosa. Particolare attenzione è stata data alla modifica della sezione relativa alla prestazione delle cure sanitarie negli ultimi anni. Da questo punto di vista sono state analizzate la tradiziona-le e l’attuale posizione della professione medica osteopatica. La rapida crescita del numero degli studenti nei college di medicina osteopatica ha portato a risultati in tempi rapidi. Questo ha com-portato una variazione degli insegnamenti curriculari attuali in numerosi istituti. La decisione generale raggiunta fu che FOM3 fosse preparato e visto come una risorsa applicabile a tutte le fasi dell’educazione medica osteopatica. Come nelle precedenti edi-zioni, è pensato per rispondere ai bisogni di studenti e paticanti. Il formato scelto sottolinea l’approccio al paziente. L’organizza-zione del testo è fornita nella panoramica seguente.

PARTE I: FONDAMENTISezione 1: Descrizione della professione del medico osteopata

In questa sezione il numero dei capitoli è raddoppiato rispetto alle edizioni precedenti.

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XII PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE ORIGINALE ISBN 978-88-08-18426-9

PARTE IV: APPROCCIO ALLA GESTIONE OSTEOPATICA DEL PAZIENTEUn altro contributo di rilievo al FOM3 si trova in questa parte. È noto che i programmi di molte scuole di medicina osteopatica utilizzano moduli di apprendimento basati su casi clinici. È qui riportata una selezione di casi comuni incontrati in soggetti di tutte le età. I casi prescelti non comprendono la globalità della casistica, ma possono essere utili come guida allo sviluppo del processo di pensiero osteopatico negli studenti e nei praticanti. I modellini anatomici dei pazienti sono utilizzati per dimostrare un approccio osteopatico nella diagnosi, nel trattamento e nella gestione di ogni singola situazione. Inoltre viene prestata molta attenzione all’applicabilità dei cinque modelli di diagnosi, trat-tamento e gestione nei contesti delle presentazioni cliniche.

PARTE V: APPROCCI ALLA RICERCA CLINICA OSTEOPATICAPerfezionamenti continui focalizzati alla ricerca clinica oste-opatica hanno condotto al delineamento delle 5 componenti: basi; priorità; sviluppo/supporto; biocomportamentale; futuro. La professione di medicina osteopatica ha fornito diversi contributi allo studio delle sue premesse. Questo è riconosciuto anche a li-vello sociale. Sono stati necessari molti sforzi per ottenere il rico-noscimento del trattamento manipolativo osteopatico (OMT). In attesa di cambiamenti nel sistema sanitario, documentare l’efficacia dell’OMT nel promuovere e nel mantenere la salute sarebbe un contributo molto gradito e apprezzato. Nonostante la non esclusiva espressione della pratica medica osteopatica, la spiegazione delle conoscenze sull’efficacia potrebbe accrescere significativamente l’apprezzamento di questo approccio per il raggiungimento e il mantenimento della salute. Questo, dopo tutto, era il punto di vista di A.T. Still.

Lo scopo della redazione del FOM3 è stato quello di con-tinuare a costruire e a migliorare il lavoro di FOM1 e FOM2. Il cambiamento, come illustrato in questo testo, cerca di rico-noscere l’attuale andamento dei format educativi e degli stili di approccio utilizzati nei college di medicina osteopatica e nei loro diversi programmi. Nel fare ciò, si è sperato che il risultato possa offrire un’espressione veritiera della pratica medica oste-opatica. Si può solo essere certi che, con i cambiamenti in atto nel sistema sanitario, nelle edizioni future di questo volume sarà possibile cercare di migliorare questo aspetto.

È stato per me un privilegio servire questa causa.

ANTHONY G. CHILA, DO, FAAO dist, FCACuratore

Sezione 1: Valutazione di base

Palpazione, osservazione, esaminazione, test di movimento seg-mentale e postura persistono come sistemi di approccio fonda-mentale alla valutazione del paziente.

Sezione 2: Considerazioni osteopatiche sulle regioni

Seguendo i precedenti FOM1 e FOM2, i vari distretti corpo-rei sono discussi al fine di agevolare l’uso delle informazioni mediche contemporaneamente alla creazione di un approccio medico osteopatico di diagnosi, trattamento e gestione dei casi clinici.

Sezione 3: Trattamento manipolativo osteopatico

Approccio tradizionaleSono descritti in questa sezione i metodi di intervento manipo-lativo osteopatico insegnati in tutti i college di medicina osteo-patica: thrust (HV/LA), “lo schiocco”, energia muscolare, rilascio miofasciale, osteopatia craniale, strain/counterstrain, tecniche per i tessuti molli/articolatori, tecniche linfatiche.

Questo gruppo di tecniche è stato stabilito e condiviso duran-te diversi incontri avvenuti con l’ECOP nel periodo 2007-2009.

Approccio contemporaneoNella più ampia prospettiva di teoria e pratica osteopatica, al-tri metodi sono stati sviluppati, raffinati e insegnati. Non tutti vengono però regolarmente insegnati nei college di medicina osteopatica. A questo gruppo appartengono: tensione legamen-tosa/bilanciata/strain articolare legamentoso, rilascio posizionale facilitato, inibizione progressiva delle strutture neuromuscolari, tecnica funzionale, manipolazione viscerale, tecnica di Still, ap-proccio di Chapman, percussione di Fulford.

Sia l’approccio tradizionale sia quello contemporaneo de-scritti nel FOM3 riflettono le componenti della definizione della disfunzione somatica nella professione medica osteopatica: una funzione alterata o compromessa di componenti del sistema somatico (struttura del corpo): scheletrico, artrodiale, strutture miofasciali, collegamenti vascolari linfatici ed elementi neurali. L’uso sistematico della palpazione nel processo di diagnosi pal-patoria è il punto di forza della pratica medica osteopatica.

XII

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Come Responsabile editoriale dell’American Ostheopathic As-sociation ho ancora il piacere di presentare un’altra edizione di Fondamenti di Medicina Osteopatica. Questa terza edizione (seconda edizione italiana, N.d.C.) ha delle unicità. È una ro-busta revisione di un già importante testo che ha abbracciato il principio guida e lo scopo di insegnare agli studenti di medicina osteopatica a pensare come medici osteopati. Invece di provare a creare “un ricettario enciclopedico” che istruisse gli studenti su come trattare i pazienti per ogni tipo di malattia, questo te-sto si concentra sul fornire una solida base e chiari esempi che illustrano come i medici osteopati ragionino sui problemi dei pazienti.

Per questo, abbiamo sostituito la sezione delle specialità individuali con 17 nuovi capitoli nella Parte IV relativi all’ap-prendimento basato sui problemi. Non è previsto che questi capitoli siano onnicomprensivi. Piuttosto ogni capitolo presenta un esempio di caso clinico, illustrando come i principi osteopa-tici e la pratica possano essere applicati alla cura del paziente tramite evidenze osteopatiche già esistenti e l’esperienza. Spe-riamo che questa capacità sia utile ai college osteopatici e alle università e che essi costruiscano gli insegnamenti partendo da questi capitoli, così da poter fornire ai loro studenti solidi esem-pi di come applicare le basi della medicina osteopatica nella cu-ra giornaliera dei pazienti.

In aggiunta, la terza edizione è stata rafforzata con revisioni fatte ai capitoli relativi alle tecniche di trattamento manipola-tivo osteopatico (Parte III) per concentrarsi sulle tecniche che sono universalmente insegnate nei college di medicina osteopa-tica. Tuttavia si è preservato lo sforzo della seconda edizione di esporre gli studenti di medicina osteopatica a più tecniche di OMT possibile, sistemando otto trattamenti meno utilizzati nel Capitolo 52, intitolato “Modelli rappresentativi”.

Fulcro di questo libro sono i cinque modelli di trattamen-to osteopatico introdotti nel Capitolo 5 e applicati per tutta la Parte IV. Altrettanto significativi per comprendere e apprezzare il testo sono il Capitolo 1, inerente alla filosofia osteopatica, e la Parte II, relativa all’incontro con il paziente. Insieme, questi capitoli condurranno gli studenti a capire come pensare e pra-ticare osteopaticamente e useranno il resto del libro in modo più efficace.

Non si può fare a meno di credere che tutti i medici possano beneficiare delle diverse sezioni di questo libro. Ho preceden-temente espresso come abbia scoperto che le informazioni sia scientifiche sia cliniche che mi hanno aiutato a capire e a pra-ticare la terapia intensiva utilizzano principi e pratiche osteo-patiche.

È importante sottolineare che l’Educational Council on Osteopathic Principles (ECOP) dell’American Association of Colleges of Osteopathic Medicine (AACOM) è stato interpellato per la procedura di revisione di questo testo. Così come per la prime due edizioni, anche nella terza il glossario della termino-logia (ECOP) è incluso come appendice.

I Fondamenti sono stati la “visione” di Howard M. Levine, DO, mentre le prime due edizioni sono state curate da Robert C. Ward, DO. Grazie al loro impegno e alla loro dedizione alla professione di medico osteopata, questo testo ha preso vita ed è sbocciato. Questa terza edizione non sarebbe stata possibile senza il suo curatore, Anthony G. Chila, DO, che ha dedicato ben 4 anni della sua vita alla revisione esecutiva e alla program-mazione del testo. Rappresenta un modello di dedizione e di-plomazia, ha collaborato con 10 curatori di sezione, tutti molto preparati in materia di medicina osteopatica, oltre a 80 autori e revisori. Per assicurarsi che potesse dedicare il tempo necessario e concentrare gli sforzi su questa edizione, il dottor Chila ha fatto molti sacrifici, tra i quali passare le redini editoriali dell’A-merican Academy of Osteopathy Journal. Combinando le sue competenze come leader con la sua esperienza in medicina oste-opatica, il dottor Chila aveva il controllo e riceveva il rispetto di numerosi collaboratori del testo e creava spirito di aggregazione per valorizzare il lavoro di gruppo.

Più di chiunque altro, il dottor Chila ha identificato la nuova visione e la direzione per la terza edizione. Ha ispirato gli altri responsabili e collaboratori, ha mantenuto l’intero processo in pista e nei tempi prestabiliti. Il dottor Chila ha prestato molta attenzione alle necessità delle facoltà dei nostri college e delle nostre università, assicurandosi di ricevere un feedback dall’E-COP sul progetto e sul risultato di questa edizione.

Come nota personale, conosco Tony da quasi trent’anni e l’ho ammirato per gli innumerevoli contributi che ha fornito alla medicina osteopatica. Quando gli ho proposto questa sfida, ha accettato senza esitazione. Come suo collega e come Responsa-bile editoriale delle pubblicazioni dell’AOA, ho visto la terza edizione di Fondamenti di Medicina Osteopatica come una gran-de eredità alla professione osteopatica e alla medicina in gene-rale. Sono orgoglioso di quanto ha fatto per questa edizione, anche più rilevante delle precedenti per educare sia gli attuali sia i futuri DO a pensare come medici osteopati.

GILBERT E. D’ALONZO, DOResponsabile editoriale, AOA Publications

American Osteopathic Association

PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE ORIGINALE

XIII

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PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE ITALIANA

La terza edizione americana di Foundation of Osteopathic Me-dicine, edita da Anthony Chila in collaborazione con l’Ameri-can Osteopathic Association, raccoglie la storia, la filosofia, la scienza e l’arte dell’osteopatia dalla sua origine nel 1874 fino ai nostri giorni.

È un’opera grandiosa, frutto della collaborazione di osteo-pati americani fedeli ai principi dell’osteopatia e coinvolti nel progresso e nell’affermazione della stessa nella medicina moder-na. La traduzione di questa opera in lingua italiana è di enorme importanza perché protegge i principi dell’osteopatia classica.

Oggigiorno l’osteopatia viene spesso considerata come un trattamento manuale per disfunzioni neuro-muscolo-scheletri-che. In Fondamenti di Medicina Osteopatica di Chila, appare invece la vera natura dell’osteopatia, che si occupa di tutte le malattie. Lo scopo dell’osteopatia è quello di trovare la salute. L’osteopata usa le sue mani esperte per fare diagnosi e ridurre tensioni. Il paziente è considerato nella sua totalità e quindi nel-la sua dimensione fisica, emotiva, mentale e spirituale.

Ringrazio per il loro enorme lavoro la “squadra” di docenti della Scuola di Osteopatia AbeO.S., che ha curato la traduzione e l’adattamento alla lingua italiana dell’opera, in particolare il Dottor Riccardo Contigliani e il Dottor Marcello Luca Mara-sco, che hanno avuto l’ispirazione, il coraggio e la perseveranza

necessari per completare l’edizione italiana di Fondamenti di Medicina Osteopatica di Chila. Un ruolo particolare e di gran-de sacrificio è stato svolto dalla Dottoressa Chiara Rosato, ve-ramente encomiabile. Un ringraziamento speciale va fatto agli osteopati: Dottor Claudio Zanetti, Dottoressa Claudia Agna-letti, Dottor Luigi Criscuolo, Dottoressa Veronica Esposito, Dottor Alan Fioravanti, Dottor Enzo Mampieri, Dottor Carlo Perego, Dottor Massimo Pisanu, Dottor Fabrizio Vittorini, Dot-tor Angelo Del Vecchio e Dottor Pierpaolo Marzullo.

Nella prima fase, il lavoro è stato assegnato a traduttori che, oltre a conoscere bene la lingua inglese, dovevano anche essere preparati sulla terminologia scientifica, meglio se quella dell’o-steopatia. Si tratta di tre requisiti non così comuni, proprio per questo l’incarico è stato assegnato al Dottor Giorgio Tommasi, alla Dottoressa Paola Roma e alla Dottoressa Sara Esposito.

Mi auguro che questo importante lavoro possa fare progre-dire l’osteopatia in Italia e portarla al meritato accreditamento nella medicina moderna, pur mantenendo i principi fondamen-tali e la visione del Dottor A. T. Still.

GABRIELLA COLANGELO, DO, ND, DPO (UK)

XV

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PARTE

I Fondamenti

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SEZIONE 1 DESCRIZIONE DELLA PROFESSIONE DEL MEDICO OSTEOPATA

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Filosofia osteopatica MICHAEL A. SEFFINGER, HOLLIS H. KING, ROBERT C. WARD, JOHN M. JONES, III, FELIX J. ROGERS E MICHAEL M. PATTERSON

INTRODUZIONELa filosofia osteopatica, ingannevolmente semplice in apparen-za, è alla base del tipico approccio terapeutico della medicina osteopatica. La filosofia agisce come serie unificante di idee, per l’organizzazione e l’applicazione della conoscenza scientifica al-la cura del paziente. Attraverso la filosofia, questa conoscenza si organizza in relazione a tutti gli aspetti della salute (fisica, men-tale, emotiva e spirituale). L’attenzione incentrata sul paziente e l’impiego di principi terapeutici ispirati alla salute e di abilità specifiche guidano l’applicazione di quella conoscenza. Questi concetti costituiscono il fondamento della pratica della medici-na osteopatica.

1I punti di vista e gli atteggiamenti derivanti dai principi oste-

opatici offrono ai medici osteopati un importante modello per la risoluzione dei problemi clinici, il recupero e il mantenimento dello stato di salute e l’educazione del paziente. Nel XXI seco-lo tale punto di vista è particolarmente utile, perché i medici specialisti, nelle loro numerose discipline, si trovano di fronte a problemi fisici, psicologici, sociali, etici e spirituali sempre più complessi che interessano il singolo, la famiglia e la popolazio-ne, in culture e contesti estremamente diversi tra loro.

EDUCATIONAL COUNCIL ON OSTEOPATHIC PRINCIPLESNell’era contemporanea, il coordinamento dell’evoluzione, dello sviluppo e dell’insegnamento della filosofia osteopatica è stato affidato all’Educational Council on Osteopathic Prin-ciples (ECOP) dell’American Association of Colleges of Oste-opathic Medicine. L’organizzazione è costituita dai presidi dei dipartimenti di principi e pratica osteopatica di tutte le scuole di medicina osteopatica. Si tratta di un “gruppo di esperti” della professione di medicina osteopatica, con particolare riferimento alla medicina manipolativa osteopatica e alla filosofia e ai prin-cipi osteopatici. Questi medici osteopati sono ritenuti pensatori all’avanguardia nell’ambito della filosofia e dei principi dell’o-steopatia.

Uno dei compiti dell’ECOP è quello di arrivare a un con-senso sull’uso della terminologia professionale. Il Glossario della Terminologia Osteopatica è stato pubblicato per la prima vol-ta nel 1981 (1) e sottoposto ad aggiornamenti annuali. L’ulti-ma edizione è disponibile sui siti dell’American Association of Colleges of Osteopathic Medicine e dell’ American Osteopathic Association (AOA); l’edizione del 2009 è riportata in appendice al presente testo. Il Glossario del 2009 contiene la seguente de-finizione di filosofia osteopatica:

Un concetto terapeutico supportato da una crescente cono-scenza scientifica che abbraccia il concetto di unità della strut-tura (anatomia) e della funzionalità (fisiologia) dell’organismo vivente. La filosofia osteopatica enfatizza i seguenti principi:

1. l’essere umano è un’unità funzionale dinamica;2. l’organismo possiede meccanismi autoregolatori natural-

mente in grado di curarsi da soli;3. la struttura e la funzionalità sono interrelate a tutti i livelli;4. una cura razionale si fonda su questi principi.

Uno dei prodotti del lavoro dell’ECOP è stata l’elaborazio-ne di un programma di studio unico per la formazione medica in osteopatia, fondato su una prospettiva ispirata alla salute e al

� La filosofia osteopatica è il fonda-mento della pratica della medi-cina osteopatica, una branca della medicina completa e scientificamente fondata.

� La filosofia osteopatica clas-sica fu elaborata dal fonda-tore della professione, il Dott. Andrew Taylor Still, e dai suoi studenti.

� La filosofia osteopatica clas-sica esprime i concetti di sa-lute e malattia del Dott. Still e il suo approccio alla cura del paziente.

� Vari aspetti della filosofia e dei principi osteopatici affondano le loro radici nel passato, ma la filosofia, come serie unica di concetti, costituisce un ap-proccio unico alla salute e alla cura del paziente.

� L’espressione e l’enfasi della filosofia osteopatica e i suoi principi continuano a evolversi con il passare del tempo.

� Nella seconda metà del XX secolo, Irvin M. Korr, PhD, ha chiaramente illustrato i principi della filosofia osteopatica a generazioni di studenti, medici e scienziati in qualità di docente presso numerose scuole di osteopatia.

� L’Educational Council of Osteopathic Principles dell’A-merican Association of Colleges of Osteopathic Medicine ha elaborato un Glossario di Terminologia Osteopatica e ha individuato i principali approcci osteopati alla cura del paziente.

� I principi dell’osteopatia guidano i medici osteopati a un approccio sanitario che sia centrato sul paziente e sul suo stato di salute.

C O N C E T T I C H I A V E

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4 I • FONDAMENTI ISBN 978-88-08-18426-9

che i cinque modelli sono solo l’espressione delle nostre funzio-ni fisiologiche che mantengono lo stato di salute e svolgono un ruolo chiave nell’adattamento a fattori stressogeni, ma anche nel recupero e nella riparazione negli stati di malattia e patologici.

L’apparato muscolo-scheletrico può essere paragonato al centro che unisce le suddette cinque funzioni coordinate dell’organismo.

La Figura 1.1 mostra l’apparato muscolo-scheletrico come il mozzo, la parte centrale, di una ruota a cinque raggi. Un’os-servazione attenta e una palpazione consapevole permettono di far sì che l’apparato muscolo-scheletrico sia un punto di accesso naturale per la diagnosi e la cura. Si noti che quest’ultimo spesso rispecchia numerosi segni correlati a patologie interne. I modelli offrono lo schema all’interno del quale interpretare il significa-to della disfunzione somatica nel contesto di un’informazione clinica oggettiva e soggettiva. Pertanto questi modelli guidano l’approccio del medico osteopata alla diagnosi e al trattamen-to. Solitamente a ogni paziente si applica una combinazione di modelli. La combinazione prescelta viene modificata a seconda della diagnosi differenziale del paziente, delle sue comorbilità e di altri regimi terapeutici.

Il concetto del modello a cinque è stato utilizzato nei ma-nuali dei corsi di medicina osteopatica specializzata (3), nei testi di medicina osteopatica (4) e nelle riviste specializzate di forma-zione in osteopatia (5,6) per oltre 35 anni. Nel 2006, l’Organiz-zazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il concetto del modello osteopatico a cinque come contributo specifico dell’o-steopatia alla salute mondiale (comunicazione personale, Jane

paziente e mirato al recupero, al miglioramento e al manteni-mento dei normali processi fisiologici (2). Quando si segue una prospettiva orientata allo stato di salute, è fondamentale evita-re di concentrarsi esclusivamente su ciò che è disfunzionale o impedisce la funzionalità e invece prendere atto dello schema fisiologico adattivo di risposta, che può essere agevolato per mi-gliorare la capacità del paziente di preservare o ripristinare una funzionalità e uno stato di salute ottimali. I testi di fisiologia (per esempio Vander) descrivono le seguenti dieci funzionalità corporee di base coordinate:

1. controllo della postura e del movimento del corpo; 2. respirazione; 3. circolazione; 4. regolazione del bilanciamento idrico e degli elettroliti 5. digestione e assorbimento dei nutrienti ed eliminazione

delle scorie; 6. metabolismo e bilancio energetico; 7. meccanismi protettivi; 8. sistema sensoriale; 9. riproduzione;10. consapevolezza e comportamento.

Il gruppo ECOP le ha unite in cinque funzionalità e strategie di coping coordinate e integrate dell’organismo, considerate in un contesto di sano adattamento alla vita e alle sue circostanze:

1. postura e movimento, compresa la fondamentale affidabilità biomeccanica e strutturale;

2. fattori respiratori e circolatori grossolani e cellulari;3. processi metabolici di tutti i tipi, inclusi i processi endocrino-

mediati, immunoregolatori e biochimici con una relazione nutrizionale;

4. integrazione neurologica, incluse le loro relazioni centrali, periferiche, autonome, neuroendocrine, neurocircolatorie e di riflesso;

5. elementi psicosociali, culturali, comportamentali e spirituali.

IMPIEGO DEI CINQUE MODELLI NELLA VALUTAZIONE E NELLA CURA DEL PAZIENTE Queste cinque funzioni coordinate dell’organismo sono state definite i “cinque modelli” per indicare il fatto che costitui-scano approcci specifici al paziente. I modelli concettuali sono prospettive mediante le quali vedere il paziente. Li si potrebbe paragonare a una lente attraverso la quale si osserva il paziente; modificando la distanza focale della lente si potrebbero vedere aspetti diversi dello stesso e osservare da punti di vista differen-ti i suoi tentativi di preservare lo stato di salute. Questo apri-rebbe la strada a numerose vie diagnostiche, terapeutiche e di gestione, ivi inclusa la palpazione diagnostica e il trattamento manipolativo osteopatico (OMT). È importante tenere a mente

Trauma

Infezione

Alimenta-zione

Sociale

Corpo

Posturae movimento

Circolazionedei fluidicorporei

Processimetabolici,

immunologici,endocrini

Adattamentocomporta-mentale

Equilibrioneurologico(SNC, SNA,

SNP)

Apparatomuscolo-

scheletrico

Esame osteopaticostrutturale &

trattamento manipolativo

Stressogeniambientali

Figura 1.1 La filosofia osteopatica dello stato di salute mo-strata come attività coordinata delle cinque funzioni chiave dell’organismo, integrata dall’apparato muscolo-scheletrico, che si adatta a fattori stressogeni ambientali. La valutazione e il trattamento dell’apparato muscolo-scheletrico vengono effettuati tenendo conto degli effetti non solo sulle cinque funzioni, ma anche sulla capacità dell’individuo di adattarsi a fattori stressogeni interni ed esterni.

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1 • FILOSOFIA OSTEOPATICA 5ISBN 978-88-08-18426-9

Modello biomeccanico

Il modello biomeccanico vede il paziente dal punto di vista strutturale o meccanico. Alterazioni nei meccanismi posturali, di movimento e nella compliance del tessuto connettivo, indi-pendentemente dall’eziologia, spesso ostacolano la funzionalità vascolare, linfatica e neurologica. Poiché l’integrità strutturale e la funzionalità del sistema muscolo-scheletrico sono interattive e interdipendenti dalle componenti e dalla funzionalità strutturale neurologica, respiratoria-circolatoria, metabolica e comporta-mentale del paziente, questo modello ritiene che un impedimento strutturale che provochi, o sia provocato da, una disfunzionalità muscolare, articolare e/o del tessuto connettivo possa compro-mettere le strutture vascolari e neurologiche e quindi influenzare i relativi processi metabolici e/o i comportamenti manifesti. A seconda delle capacità adattive dell’individuo, ciò può determi-nare disturbi in svariate funzionalità dell’organismo, tra cui quel-la mentale, e ridurre anche la capacità omeostatica del paziente. La capacità dell’individuo di adattarsi o di riprendersi da insulti e fattori stressogeni, o di prevenire ulteriori cedimenti, risulterà compromessa. L’attività sociale ne è spesso influenzata in modo negativo, con conseguenze economiche. La prospettiva biodina-mica porta il medico osteopata a valutare la presenza di un im-pedimento strutturale nel paziente e all’eliminazione di questo, ovvero alla correzione della disfunzione somatica mediante appli-cazione di OMT, così da permettere al paziente un recupero delle relative funzioni strutturali, vascolari, neurologiche, metaboliche e comportamentali. L’obiettivo è quello di ottimizzare il potenzia-le adattivo del paziente mediante il ripristino dell’integrità e della funzionalità strutturale.

Carreiro, DO, rappresentante dell’AOA presso l’OMS, 2006). I cinque modelli sono:

� modello biomeccanico;� modello respiratorio-circolatorio;� modello neurologico;� modello di energia metabolica;� modello comportamentale.

Gli approcci anatomici regionali al paziente furono inizialmente presentati negli scritti del Dott. Andrew Taylor Still, DO. Nella considerazione di una valutazione strutturale osteopatica visiva e palpatoria e di un approccio terapeutico alle varie regioni del corpo, l’ ECOP ha tenuto conto del fatto che, poiché i muscoli e le articolazioni toraciche e delle estremità svolgono un ruolo primario nella postura e nel movimento, interessarsene sarebbe di competenza del modello biomeccanico; il lavoro sulla gabbia toracica e sul diaframma, responsabili dei movimenti associati alla respirazione toracica e al ritorno della circolazione venosa e linfatica al cuore per il ricircolo è considerato parte del model-lo respiratorio-circolatorio; la valutazione e il trattamento della regione pelvica-addominale fanno parte del modello di energia metabolica, poiché è qui che i nostri organi interni che elabora-no gli alimenti, li trasformano in energia utilizzabile e scartano i sottoprodotti metabolici (rifiuti); la valutazione e il trattamento delle regioni del capo e spinale rappresentano il modello neu-rologico; la considerazione dello stile di vita del paziente, dei fattori stressogeni ambientali e delle scelte costituiscono il mo-dello comportamentale. La Tabella 1.1 mostra l’applicazione dei cinque modelli alla valutazione e al trattamento.

TA B E L L A 1.1 Approcci osteopatici alla cura del paziente

Modello Correlati anatomici Funzioni fisiologiche

Biomeccanico Muscoli posturali, colonna vertebrale ed estremità

Postura e movimento

Respiratorio-circolatorio Ingresso toracico, diaframmi toracico e pelvico, tentorio del cervelletto, gabbia toracica

Respiro, circolazione, sistema venoso e drenaggio linfatico

Metabolico-energia Organi interni, ghiandole endocrine Processi metabolici, omeostasi, bilancio energetico, processi regolatori; attività immunologiche e infiammazione e riparazione; digestione, assorbimento dei nutrienti, eliminazione delle scorie; riproduzione

Neurologico Capo (organi di senso speciali), cervello, midollo spinale, sistema nervoso autonomo, nervi periferici

Controllo, coordinamento e integrazione delle funzioni dell’organismo; meccanismi protettivi; sensazioni

Comportamentale Cervello Attività psicologiche e sociali, per esempio ansia, stress, lavoro, famiglia, abitudini come sonno, abuso di sostanze, attività sessuale, esercizio fisico, valori, atteggiamenti, convinzioni

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a cura diAnthony G. Chila

pubblicato in collaborazione conAOA American Osteopathic Association

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MedicinaOsteopatica

Fondamenti di

Seconda edizione

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Questa seconda edizione di Fondamenti di Medicina Osteopatica è stata profondamente rivista nella grafica e nei contenuti per continuare a essere il punto di riferimento più completo e aggiornato sulla Medicina Osteopatica.Scritto in collaborazione con l’American Osteopathic Association, questo testo illustra la teoria e la pratica della disciplina e la sua prima edizione è diventata negli anni un sup-porto irrinunciabile per i professionisti e per gli studenti di Osteopatia. Non si tratta di un “ricettario enciclopedico” che indica come trattare i pazienti per ogni tipo di malattia, questo testo si concentra sul fornire una solida base e chiari esempi che illustrano come i medici osteopati ragionino sui problemi delle persone che assistono.Fulcro del testo sono i cinque modelli di trattamento osteopatico introdotti nel capitolo 5

e applicati per tutta la parte IV dedicata alla gestione osteopatica del paziente. Altrettanto significativi per comprendere e apprezzare quest’opera sono

il capitolo 1, inerente alla filosofia osteopatica, e la parte II, relativa all’incontro con il paziente. Insieme, questi capitoli condurranno il

lettore a capire come pensare e praticare osteopaticamente e a usare il resto del libro in modo più efficace.

Numerose illustrazioni accompagnano il testo per mostra-re le diverse tecniche di manipolazione che caratterizza-

no la pratica osteopatica moderna.

L’edizione originale in lingua inglese è pubblicata da