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(Allegato 1) 1 SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: VIDES (Volontariato Internazionale Donna Educazione Sviluppo) Codice di accreditamento: Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: GIOCANDO GIOCANDO Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: Assistenza Area: Minori Codifica: A02 Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si rea- lizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indi- catori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: La presente proposta progettuale si pone come scopo quello di assistere i bambini della fascia di età 2-5 anni in un servizio di pre e post accoglienza scolastica, di accoglienza e accompagnamento in fasce orarie anche diverse da quelle prettamen- te legate alla scuola, puntando non tanto sull’aspetto educativo con cui comunque si collega, quanto su quello prettamente assistenziale. Il progetto mira così a costruire laboratori giocosi e creativi, condotti secondo principi di democrazia, rispetto di se stessi, degli altri e delle regole. L’intervento avrà luogo nelle regioni Campania e Basilicata, individuate come territori in cui risulta piuttosto scarsa o carente la presenza di servizi integrativi dell’infanzia rispetto al bisogno rilevato, e ciò sostanzialmente a causa delle preca- rie condizioni economiche che investono le zone interessate. In particolare, in tali territori, sono molteplici le variabili che incidono in maniera negativa sull’adeguato sviluppo psicosociale del bambino, a partire innanzitutto dalle precarie condizioni economiche delle famiglie che, di riflesso, incidono sulla possibilità di accesso ad adeguati percorsi formativi, generando il fenomeno della 1 NZ 00946 NAZIONALE

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(Allegato 1)

1

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

Ente proponente il progetto:

VIDES (Volontariato Internazionale Donna Educazione Sviluppo)

Codice di accreditamento:

Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

Titolo del progetto:

GIOCANDO GIOCANDO

Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore: Assistenza Area: Minori Codifica: A02

Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si rea-lizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indi-catori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

La presente proposta progettuale si pone come scopo quello di assistere i bambini della fascia di età 2-5 anni in un servizio di pre e post accoglienza scolastica, di accoglienza e accompagnamento in fasce orarie anche diverse da quelle prettamen-te legate alla scuola, puntando non tanto sull’aspetto educativo con cui comunque si collega, quanto su quello prettamente assistenziale. Il progetto mira così a costruire laboratori giocosi e creativi, condotti secondo principi di democrazia, rispetto di se stessi, degli altri e delle regole. L’intervento avrà luogo nelle regioni Campania e Basilicata, individuate come territori in cui risulta piuttosto scarsa o carente la presenza di servizi integrativi dell’infanzia rispetto al bisogno rilevato, e ciò sostanzialmente a causa delle preca-rie condizioni economiche che investono le zone interessate. In particolare, in tali territori, sono molteplici le variabili che incidono in maniera negativa sull’adeguato sviluppo psicosociale del bambino, a partire innanzitutto dalle precarie condizioni economiche delle famiglie che, di riflesso, incidono sulla possibilità di accesso ad adeguati percorsi formativi, generando il fenomeno della

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NZ 00946

NAZIONALE

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“povertà educativa”. A contribuire all’incremento di tale situazione, concorrono anche ulteriori fattori, quali le difficoltà relazionali genitori-figli e quelle relative alla conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi della famiglia. Il progetto avrà luogo presso le seguenti sedi:

Denominazione Indirizzo

Istituto Maria Ausiliatrice Via Carmine 58, Ottaviano (NA) Istituto V E G D'amato Via Vittorio Veneto, Gragnano (NA)Istituto Maria Ausiliatrice Via Enrico Alvino, Napoli (NA) Istituto Figlie Di Maria Ausiliatrice Via D. Bosco, Terzigno (NA) Scuola Materna Santangelo Via Roma 13, Mercogliano (AV)Centro Sociale Luigi Lovito Via Mario Pagano, Brienza (PZ)

L’iniziativa sarà destinata a 350 bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni. DESTINATARI DIRETTI DEL PROGETTO

I destinatari del progetto sono 350 bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni che necessitano di interventi atti a favorire in loro una crescita serena ed equilibrata sia dal punto di vista cognitivo che affettivo - relazionale. Il servizio di pre-accoglienza porrà particolare attenzione all’accoglienza dei bam-bini per i quali è particolarmente delicato il momento del distacco dai genitori. Pertanto, compito dell’assistente/animatore, sarà quello di creare un clima piacevo-le in cui i bambini si sentano sereni ed accolti, richiamando la loro attenzione at-traverso attività flessibili e propedeutiche a quelle didattiche, presentate in forma di laboratorio e/o gioco, quali momenti privilegiati per l’aggregazione, la socializ-zazione e la crescita personale, ponendo particolare attenzione anche allo stimolo delle potenzialità cognitive ed affettive di ciascuno. I bambini saranno accolti nella struttura anche in fasce orarie e in giorni non stret-tamente legati agli orari della scuola e questo per garantire alla famiglia di conci-liare i tempi di vita familiare con quelli del lavoro assicurando loro la disponibilità di un luogo protetto in cui poter lasciare i propri figli che saranno affidati agli edu-catori della struttura. Ciò sempre in linea con l’obiettivo principale che è quello di potenziare sul territo-rio la presenza di servizi assistenziali e di sostegno alle famiglie, grazie ai quali i genitori potranno essere aiutati nel percorso di crescita dei propri figli. La realizzazione di tali servizi mette al centro dell’obiettivo non solo le esigenze dei minori ma anche quelle delle famiglie, rendendole destinatari diretti. Nella tabella sottostante sono riportate le sedi dove si svolgerà il servizio di acco-glienza dei bambini. Si tratta di strutture che già da diverso tempo operano in que-sto campo, vantando dunque una significativa esperienza in servizi per l’infanzia erogati negli anni sul territorio, mediante i quali il bambino viene accompagnato nel suo percorso di crescita ed assistito nel suo bisogno di ascolto, accoglienza e protezione.

SEDE DI ATTUA-ZIONE DEL PRO-

GETTO

NUMERO DESTINA-

TARI GENERE TIPOLOGIA

Istituto Maria Ausilia-trice 1 - Via Carmine,

40 20 maschi 20 femmine

2-5 anni con particolare attenzione ai bambini che

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58 Ottaviano (NA)

vivono in difficili contesti socio-economici

Istituto V E G D'amato - Via Vittorio Veneto 69 Gragnano (NA)

50 25 maschi 25 femmine

2-5 anni con particolare attenzione ai bambini che vivono in difficili contesti socio-economici

Istituto Maria Ausilia-trice - Via Enrico Alvino, 9 Napoli (NA)

100 50 maschi 50 femmine

2-5 anni con particolare attenzione ai bambini che vivono in difficili contesti socio-economici

Figlie di M. Ausiliatri-ce 1 – Via Don Bosco 22 Terzigno (NA)

40 20 maschi 20 femmine

2-5 anni con particolare attenzione ai bambini che vivono in difficili contesti socio-economici

Scuola Materna San-tangelo Via Roma, 13 Mercogliano (AV)

50 24 maschi 26 femmine

2-5 anni con particolare attenzione ai bambini che vivono in difficili contesti socio-economici

Centro sociale Luigi Lovito – Via Mario Pa-gano, 1 - Brienza(PZ)

70 35 maschi 35 femmine

2-5 anni con particolare attenzione ai bambini che vivono in difficili contesti socio-economici

Sono destinatari diretti anche i genitori dei bambini che saranno supportati nel loro compito genitoriale ed avranno anche la possibilità di conciliare tempi lavora-tivi con quelli familiari. Ogni famiglia viene così riconosciuta come

contesto primario di crescita e socializzazione, ecosistema di appartenenza del bambino da accogliere nella sua dinamicità,

unicità, con la sua cultura e il suo stile educativo, risorsa che chiede di essere sostenuta ascoltata, valorizzata e affiancata nella

propria funzione genitoriale. DESTINATARI INDIRETTI

La proposta progettuale di riflesso potrà raggiungere anche altri genitori, nonché su altri attori territoriali coinvolti nel percorso del bambino, ed individuati pertan-to, come destinatari indiretti del progetto. Le scuole beneficeranno dell’esperienza di metodo e delle modalità di accoglienza che nella SAP saranno adottate Il territorio, che attraverso l’integrazione di questi servizi garantirà una maggiore crescita dell’intera comunità locale, sia in termini di ripresa e sviluppo del circuito economico che di miglioramento qualitativo del tessuto sociale; l’intera comunità educante, che avrà la possibilità di mettersi in rete per potenziare la progettualità di proposte educative per bambini, puntando sull’integrazione delle specificità in termini di bagaglio culturale ed esperienziale, dei singoli attori coinvolti.

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Obiettivi del progetto:

OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO

Il progetto “GIOCANDO GIOCANDO” intende offrire: una risposta al bisogno delle famiglie di avere un servizio che possa dare assi-

stenza e accoglienza ai propri figli offrendo loro la possibilità di partecipare ad attività volte a favorire la loro crescita e a promuovere la socializzazione.

la possibilità ai bambini di vivere esperienze educative significative in un con-testo extra-scolastico con particolare attenzione a: la creazione di un ambiente sereno che colmi il divario tra la vita familia-

re e la vita extra familiare, la sperimentazione di percorsi educativi orientati allo sviluppo delle ca-

pacità ludico-espressive, alla relazione tra coetanei, al rispetto di se stes-si, degli altri e delle regole,

il coinvolgimento dei minori in attività che contribuiscano ad accrescere in loro l’autostima, un’immagine positiva di sé, e a sviluppare abilità nuove, in complementarietà con l’offerta prettamente scolastica

Da un punto di vista metodologico, nello svolgimento delle attività, si cercherà di far sperimentare ai bambini una esperienza di incontro con l'altro per aiutarli a creare amicizie serene e costruttive nell’ambito delle quali ognuno sappia cogliere le quali-tà dell’altro e apprezzarle. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO

1. Potenziare l’offerta sul territorio di spazi dedicati ai bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni per dare loro la possibilità di: vivere esperienze di socializzazione a aggregazione; sperimentare attraverso giochi, laboratori e attività ricreative le proprie abilità e le abilità dell’altro; supportare le famiglie nella conciliazione tra i tempi di lavoro e tempi di vita

Criticità Indicatore Situazione di partenza

Risultato atteso

mancanza di strutture dedicate all’assistenza dei minori, capaci di stimolare la loro crescita dal punto di vista affettivo, emotivo, cognitivo e sociale.

N° bambini in grado di esprimere la propria emotività

100

300

N° dei bambini che partecipano alle attività laboratoriali

80

300

N° di bambini che rispondono in maniera positiva allo stimolo delle abilità cognitive

50

250

2. Migliorare le capacità di socializzazione e di aggregazione dei bambini nonché di

comunicazione e rispetto delle regole, degli ambienti e del prossimo.

Criticità Indicatore Situazione

di partenza

Risultato atteso

Percentuale dei bambini che partecipano con interesse ai laboratori

50%

100%

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Fragilità dei percorsi di socializzazione e di integrazione tra bambini, spesso a causa della bassa autostima e/o di disagi socio/affettivi vissuti nella prima infanzia. .

Percentuale di bambini che migliorano le relazioni con i pari

2%

80%

Percentuale di bambini che sperimentano in maniera positiva momenti di condivisione, socializzazione, cooperazione

10%

90%

N° dei bambini che mostra sicurezza e piacere di esprimersi liberamente

20 200

N° di bambini che comunicano il loro stato d’animo

10 150

N° dei bambini che apprendono e utilizzano modalità per affrontare situazioni conflittuali in modo positivo e sicuro per se stessi e per gli altri

20 250

Frequenza di bambini che rico-noscono e gestiscono forme di prevaricazione, bullismo, eserci-zio di potere, triangolazioni, ecc.

2% 70%

3 Sostenere i genitori nel loro ruolo educativo proponendogli strategie ed interventi educativi e comunicativi sistematici ed efficaci per migliorare la relazione educativa genitori/figli

Indicatore

Situazione di partenza Risultato atteso

Difficoltà da parte delle famiglie nella comunicazione e relazione educativa con i propri figli

N° di bambini per i quali si registra un significativo miglioramento del rapporto con gli adulti

50

250

Percentuale di famiglie che partecipano in maniera attiva agli incontri periodici di verifica del percorso educativo dei propri figli

20% 80%

Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servi-zio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

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Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi OBIETTIVI SPECIFICO 1: Potenziare l’offerta sul territorio di spazi dedicati ai bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni per dare loro la possibilità di: vivere esperienze di socializzazione a aggregazione; sperimentare attraverso giochi, laboratori e attività ricreative le proprie abilità e le abilità dell’altro; supportare le famiglie nella conciliazione tra i tempi di lavoro e tempi di vita

AZIONE 1 ATTIVITA’ NUMERO DE-STINATARI

Azione 1.1. Creazione di un am-biente sereno in cui il bambino si senta accolto, in maniera tale da vivere sere-namente il distacco dai propri genitori

Attività 1.1.1. L’angolo della separazione e dell’incontro con gli amici grandi Collezione degli oggetti che appartengono alla propria mamma (profumo, braccialetti, ecc) e alla famiglia. Custodia degli stessi fino al ri-torno della mamma o del papà. Canzoni che uniscono il bambino alla mamma e alla famiglia con gli accorgimenti necessari a seconda dell’età e dei soggetti. Giochi con gli adulti: il cucù, il nascondino, ecc.Visione di qualche cartone animato Attività 1.1.2. A che gioco giochiamo? Scelta di giochi o anche di disegni da colorare Gioco libero e gioco guidato a seconda dell’età, giochi tra finzione e realtà.

Tutti i minori coinvolti nel progetto.

Azione 1.2. Accompagnamento in attività che favo-riscono l’ascolto delle esigenze di ciascuno

Attività 1.2.1. “Facciamo due chiacchiere” Attività di conversazione volta a favorire l’intervento libero dei bambini e a sviluppare capacità di ascolto e di espressione Attività 1.2.2. Lettura animata di racconti e fiabe al fine di favorire, mediante l’ascolto, lo sviluppo co-gnitivo ed affettivo, mediante la comprensione del linguaggio e la costruzione di passaggi dalle sensazioni, alle emozioni e ai pensieri.

Tutti i minori coinvolti nel progetto.

Azione 1.3. Attivazione di labo-ratori che contribui-scono allo sviluppo di abilità cognitive ed affettive.

Attività 1.3.1. “Creiamo manipolando” Attività laboratoriali di manipolazione e rea-lizzazione creativa di manufatti con carta, pa-sta di sale e pittura, al fine di liberare la fanta-sia e la creatività di ogni singolo bambino

Tutti i minori coinvolti nel progetto.

Attività 1.3.2 Proiezione di cartoni animati e successiva con-versazione per verificare il livello di compren-sione ed elaborazione dei messaggi contenuti.

Tutti i minori coinvolti nel progetto.

OBIETTIVI SPECIFICO 2: Migliorare le capacità di socializzazione e di aggregazione dei bambini nonché di comunicazione e rispetto delle regole, degli ambienti e del prossimo.

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AZIONE 2 ATTIVITA’ NUMERO DE-STINATARI

Azione 2.1. Proposta di attività laboratoriali, di giochi e attività sportive che favo-riscano l’aggregazione e la socializzazione dei bambini.

Attività 2.1.1. Giochi da tavola e giochi liberi che prevedono la divisione dei bambini in piccoli gruppi, al fine di favorire la conoscenza reciproca, lo scambio e la cooperazione.

Tutti i minori coinvolti nel progetto divisi per gruppi

Attività 2.1.2. Racconto e condivisione di momenti e raccon-ti in gruppo

Tutti i minori coinvolti nel progetto

Attività 2.1.3. “Attori per un giorno” Attività di laboratorio teatrale come strumento pedagogico che favorisce la socializzazione e la manifestazione dei propri vissuti emoziona-li, mediante giochi di ruolo, travestimenti e improvvisazioni.

Tutti i minori coinvolti nel progetto.

Attività 2.1.4. “Mettiamoci in moto” Realizzazione di attività sportive per favorire lo sviluppo motorio sotto forma di gioco, con cui i bambini interiorizzano il rispetto delle re-gole, dei tempi, i ruoli di ciascuno, nonché il lavoro di squadra e la possibilità di gestire i propri stati emotivi.

Tutti i minori coinvolti nel progetto divisi per gruppi

OBIETTIVO SPECIFICO 3: Sostenere i genitori nel loro ruolo educativo proponendogli strategie ed interventi educativi e comunicativi sistematici ed efficaci per migliorare la relazione educativa genitori/figli

AZIONE 3 ATTIVITA’ NUMERO

DESTINATARI3.1. Realizza-zione di attività di gioco e di incontri per cu-rare il rapporto relazionale dei genitori con i propri figli, al fine di rendere entrambe le parti pienamen-te attive e par-tecipi della vita familiare.

Attività 3.1.1. Attività di gruppo e colloqui personali dei genitori per rilevare bisogni e necessità ed illustrare le attività di intervento previste.

Tutti i minori con le loro le famiglie dei bambini.

Attività 3.1.2 Giochi di squadra genitori-figli, per favorire e migliorare l’aspetto relazionale

Tutte le famiglie e i bambini coinvolti nel progetto.

Attività 3.1.3 Quattro incontri per percorsi mirati con te-matiche educative per il sostegno delle fa-miglie nel loro compito genitoriale.

Tutte le famiglie dei minori coin-volte nel proget-to

Attività 3.1.4 Incontri periodici (uno ogni due mesi) con i genitori per la verifica dell’andamento del percorso dei propri figli e per la raccolta di suggerimenti e proposte per la risoluzione di eventuali criticità.

Tutte le famiglie dei minori coin-volte nel proget-to.

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Per sostenere le famiglie nel conciliare i tempi di lavoro con quelli famigliare e di “cura dei propri figli” le attività di cui sopra saranno realizzate in orari pre e post scuola così da offrire alle famiglie, soprattutto a quelle che non possono fare affida-mento su nonni o baby sitter, di poter beneficiare di un servizio che assicuri loro la cura dei propri figli durante la loro assenza per motivi di lavoro.

DIAGRAMMA DI GANTT AZIONI ATTIVITA’

1 2

3

M 4

E 5

S 6

I 7

8

9

10

11

12

Azione 1.1. Creazione ambiente sereno…

Attività 1.1.1. L’angolo separazione e incontro

Attività 1.1.2. A che gio-co giochiamo?

Azione 1.2. … Atti-vità che favoriscono ascolto esigenze…

Attività 1.2.1. Facciamo due chiacchiere…

Attività 1.2.2. Lettura ani-mata racconti e fiabe…

Azione 1.3. Attivazione di labo-ratori...

Attività 1.3.1. Creiamo manipolando…

Attività 1.3.2. Proiezio-ne di cartoni animati e successiva conversazio-ne …

Azione 2.1. …giochi e attività sportive che favori-scano l’ aggregazio-ne e la socializzazio-ne …

Attività 2.1.1. Giochi da tavola e liberi…

Attività 2.1.2. Racconto e condivisione

Attività 2.1.3. Attori per un giorno

Attività 2.1.4. Mettiamo-ci in moto

Azione 3.1. … gioco e incontri genitori e figli, in-contri genitori...

Attività 3.1.1. Attività di gruppo e colloqui perso-nali genitori …

Attività 3.1.2. Giochi di squadra genitori-figli

Attività 3.1.3. - 4 incon-tri/percorsi genitorialità

Attività 3.1.4 - Incontri genitori per verifica (ogni 2 mesi)

FASE CONCLU-SIVA

Valutazione e certifica-zione competenze

Disseminazione risultati

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attivi-tà

OBIETTIVI SPECIFICO 1:

Potenziare l’offerta sul territorio di spazi dedicati ai bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni per dare loro la possibilità di: vivere esperienze di socializzazione a aggregazione; sperimentare attraverso giochi, laboratori e attività ricreative le proprie abilità e le abilità dell’altro; supportare le famiglie nella conciliazione tra i tempi di lavoro e tempi di vita

AZIONE 1 ATTIVITA’ RISORSE UMANE

Azione 1.1. Creazione di un ambiente sere-no in cui il bambino si sente accolto, in maniera tale da mi-

Attività 1.1.1. L’angolo della separazione e dell’incontro con gli amici grandi

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) con competenze specifiche bambini 2-5 anni

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gliorare il distacco dai propri genitori

Collezione degli oggetti che ap-partengono alla propria mamma (profumo, braccialetti, ecc) e alla famiglia. Custodia degli stessi fino al ritorno della mamma o del papà. Canzoni che uniscono il bambi-no alla mamma e alla famiglia con gli accorgimenti necessari a seconda dell’età e dei soggetti. Giochi con gli adulti: il cucù, il nascondino, ecc. Visione di qualche cartone ani-mato

Attività 1.1.2. A che gioco giochiamo? Scelta di giochi o anche di dise-gni da colorare Gioco libero e gioco guidato a seconda dell’età, giochi tra fin-zione e realtà.

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) con competenze specifiche bambini 2-5 anni

Azione 1.2. Accompagnamento in attività che favoriscono l’ascolto delle esigenze di ciascuno

Attività 1.2.1. “Facciamo due chiacchiere” Attività di conversazione volta a favorire l’intervento libero dei bambini e a sviluppare capacità di ascolto e di espressione

Attività 1.2.2. Lettura animata di racconti e fiabe al fine di favorire, median-te l’ascolto, lo sviluppo cogniti-vo ed affettivo, mediante la comprensione del linguaggio e la costruzione di passaggi dalle sensazioni, alle emozioni e ai pensieri.

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) con competenze specifiche bambini 2-5 anni

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) per ogni centro con competenze specifiche bambini 2-5 anni

Azione 1.3. Attivazione di laboratori che contribuiscono allo sviluppo di abilità cognitive ed affettive.

Attività 1.3.1. “Creiamo manipolando” Attività laboratoriali di manipo-lazione e realizzazione creativa di manufatti con carta, pasta di sale e pittura, al fine di liberare la fantasia e la creatività di ogni singolo bambino

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) con competenze specifiche bambini 2-5 anni

Attività 1.3.2 Proiezione di cartoni animati e successiva conversazione per verificare il livello di compren-sione ed elaborazione dei mes-saggi contenuti.

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) per ogni centro con competenze specifiche bambini 2-5 anni Con il supporto di una sche-da fornita dall’ Associazione CGS)

OBIETTIVI SPECIFICO 2:

Migliorare le capacità di socializzazione e di aggregazione dei bambini nonché di comunicazione e rispetto delle regole, degli ambienti e del prossimo. AZIONE 2 ATTIVITA’ RISORSE UMANE

Azione 2.1.

Attività 2.1.1.

N° 12 Animatori (2 per ogni

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Proposta di attività laborato-riali, di giochi e attività sporti-ve che favoriscano l’aggregazione e la socializza-zione dei bambini.

Giochi da tavola e giochi liberi che prevedono la divisione dei bambini in piccoli gruppi, al fine di favorire la conoscenza reciproca, lo scambio e la coo-perazione.

centro) per ogni centro con competenze specifiche bam-bini 2-5 anni

Attività 2.1.2. Racconto e condivisione di momenti e racconti in gruppo

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) per ogni centro con competenze specifiche bam-bini 2-5 anni

Attività 2.1.3. “Attori per un giorno” Attività di laboratorio teatrale come strumento pedagogico che favorisce la socializzazione e la manifestazione dei propri vissuti emozionali, mediante giochi di ruolo, travestimenti e improvvisazioni.

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) per ogni centro con competenze specifiche bam-bini 2-5 anni con il supporto di un esperto di teatro per bambini

Attività 2.1.4. “Mettiamoci in moto” Realizzazione di attività sporti-ve per favorire lo sviluppo mo-torio sotto forma di gioco, con cui i bambini interiorizzano il rispetto delle regole, dei tempi, i ruoli di ciascuno, nonché il la-voro di squadra e la possibilità di gestire i propri stati emotivi.

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) per ogni centro con competenze specifiche bam-bini 2-5 anni N° 12 Animatori (2 per ogni centro) attività ludico-sportive per bambini (Poli-sportiva Giovanile Salesia-na)

OBIETTIVO SPECIFICO 3:

Sostenere i genitori nel loro ruolo educativo proponendogli strategie ed interventi educativi e comunicativi sistematici ed efficaci per migliorare la relazione educativa genitori/figli AZIONE 3 ATTIVITA’ RISORSE UMANE

3.1. Realizzazione di attivi-tà di gioco e di incontri per curare il rapporto relaziona-le dei genitori con i propri figli, al fine di rendere en-trambe le parti pienamente attive e partecipi della vita familiare.

Attività 3.1.1. Attività di gruppo e colloqui per-sonali dei genitori per rilevare bi-sogni e necessità ed illustrare le attività di intervento previste.

Responsabile di ogni Cen-tro Psicologo

Attività 3.1.2 Giochi di squadra genitori-figli, per favorire e migliorare l’aspetto relazionale

N° 12 Animatori (2 per ogni centro) per ogni centro con competenze specifiche bambini 2-5 anni

Attività 3.1.3 Quattro incontri per percorsi mi-rati con tematiche educative per il sostegno delle famiglie nel loro compito genitoriale.

Responsabile di ogni Cen-tro Esperto percorsi genitoria-lità (unico per tutti i centri)

Attività 3.1.4 Incontri periodici (uno ogni due mesi) con i genitori per la verifica dell’andamento del percorso dei propri figli e per la raccolta di suggerimenti e proposte per la ri-soluzione di eventuali criticità.

Responsabile di ogni centro

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Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

OBIETTIVI SPECIFICO 1:

Incrementare l’offerta e la qualità degli spazi ludici per soddisfare il benessere psicologico e fisico dei bambini 2-5 anni, offrire loro sostegno all’emotività nel passaggio tra la vita familiare ed extrafamiliare, rispondere ai bisogni affettivi, relazionali, cognitivi

AZIONE 1 ATTIVITA’ RUOLO VOLONTARI

Azione 1.1. Creazione di un ambiente sereno in cui il bambino si sente accolto, in maniera tale da migliorare il distac-co dai propri genitori

Attività 1.1.1. L’angolo della separazione e dell’incontro con gli amici gran-di Collezione degli oggetti che ap-partengono alla propria mamma (profumo, braccialetti, ecc) e alla famiglia. Custodia degli stessi fino al ritorno della mamma o del papà. Canzoni che uniscono il bambino alla mamma e alla famiglia con gli accorgimenti necessari a se-conda dell’età e dei soggetti. Giochi con gli adulti: il cucù, il nascondino, ecc. Visione di qualche cartone ani-mato Attività 1.1.2. A che gioco giochiamo? Scelta di giochi o anche di dise-gni da colorare Gioco libero e gioco guidato a seconda dell’età, giochi tra fin-zione e realtà.

Presenza quotidiana nei momenti di ingresso e uscita dei bambini Aiutano e supportano gli animatori/educatori Prendono in carico alcuni bambini Aiutano i bambini nella gestione dell’angolo della separazione e dell’incontro con gli amici grandi Insieme agli animato-ri/educatori scelgono con i bimbi le attività e i giochi, e li animano

Azione 1.2. Accompagnamento in atti-vità che favoriscono l’ascolto delle esigenze di ciascuno

Attività 1.2.1. “Facciamo due chiacchiere” Attività di conversazione volta a favorire l’intervento libero dei bambini e a sviluppare capacità di ascolto e di espressione Attività 1.2.2. Lettura animata di racconti e fia-be al fine di favorire, mediante l’ascolto, lo sviluppo cognitivo ed affettivo, mediante la com-prensione del linguaggio e la co-struzione di passaggi dalle sensa-zioni, alle emozioni e ai pensieri.

Collaborazione nell’organizzazione delle attività

Accoglienza, assistenza, accompagnamento, sup-porto dei bambini in tutti i momenti delle attività e della presenza al Centro

Collaborazione con gli animatori e gli esperti nell’ organizzazione degli ambienti e strumenti ne-cessari per la realizzazio-ne delle diverse attività. In alcuni casi può essere affidata ai volontari la ge-stione diretta di alcune attività, a seconda del processo di crescita e del-le competenze

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Azione 1.3. Attivazione di laboratori che contribuiscono allo sviluppo di abilità cogniti-ve ed affettive.

Attività 1.3.1. “Creiamo manipolando” Attività laboratoriali di manipo-lazione e realizzazione creativa di manufatti con carta, pasta di sale e pittura, al fine di liberare la fantasia e la creatività di ogni singolo bambino

Collaborazione con gli animatori nell’ organizza-zione e nella realizzazione dei laboratori. In alcuni casi può essere affidata ai volontari la ge-stione diretta di alcune attività, a seconda del processo di crescita e del-le competenze

Attività 1.3.2 Proiezione di cartoni animati e successiva conversazione per ve-rificare il livello di comprensione ed elaborazione dei messaggi contenuti.

Collaborazione con gli animatori e gli esperti nell’ organizzazione degli ambienti e strumenti ne-cessari per la realizzazio-ne della proiezione dei cartoni animati. In alcuni casi può essere affidata ai volontari la ge-stione diretta di alcune attività, a seconda del processo di crescita e del-le competenze

OBIETTIVI SPECIFICO 2:

Migliorare le capacità di socializzazione e di aggregazione dei bambini nonché di comunicazione e rispetto delle regole, degli ambienti e del prossimo

AZIONE 2 ATTIVITA’ RUOLO VOLONTARI

Azione 2.1. Proposta di attività labora-toriali, di giochi e attività sportive che favoriscano l’aggregazione e la socia-lizzazione dei bambini.

Attività 2.1.1. Giochi da tavola e giochi liberi che prevedono la divisione dei bambini in piccoli gruppi, al fine di favorire la conoscenza recipro-ca, lo scambio e la cooperazione.

Collaborazione con gli animatori nell’ organizza-zione e nella gestione dei giochi. In alcuni casi può essere affidata ai volontari la ge-stione diretta di alcuni gio-chi

Attività 2.1.2. Racconto e condivisione di mo-menti e racconti in gruppo

Sostegno ai Bambini, par-tecipazione al racconto e alla condivisione, collabo-razione con gli animatori nell’ organizzazione degli ambienti e strumenti ne-cessari per la realizzazione dell’attività

Attività 2.1.3. “Attori per un giorno” Attività di laboratorio teatrale come strumento pedagogico che favorisce la socializzazione e la manifestazione dei propri vissuti emozionali, mediante giochi di ruolo, travestimenti e improvvi-sazioni.

Collaborazione con gli animatori e gli esperti nell’ organizzazione degli am-bienti e strumenti necessa-ri per la realizzazione delle diverse attività. Sostegno ai Bambini

Attività 2.1.4. “Mettiamoci in moto” Realizzazione di attività sportive per favorire lo sviluppo motorio sotto forma di gioco, con cui i

Supporto e collaborazione nella gestione delle attività motorie e nei momenti di attività teatrale, con orga-

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bambini interiorizzano il rispetto delle regole, dei tempi, i ruoli di ciascuno, nonché il lavoro di squadra e la possibilità di gestire i propri stati emotivi.

nizzazione nella divisione in squadre dei bambini per ciascuna attività.

OBIETTIVO SPECIFICO 3:

Sostenere i genitori nel loro ruolo educativo proponendogli strategie ed interventi educativi e comunicativi sistematici ed efficaci per migliorare la relazione educativa genitori/figli

AZIONE 3 ATTIVITA’ RUOLO VOLONTARI

3.1. Realizzazione di attività di gioco e di incontri per cura-re il rapporto relazionale dei genitori con i propri figli, al fine di rendere entrambe le parti pienamente attive e par-tecipi della vita familiare.

Attività 3.1.1. Attività di gruppo e colloqui personali dei genitori per rileva-re bisogni e necessità ed illustra-re le attività di intervento previ-ste.

Preparazione degli ambien-ti Preparazione del materiale Tenuta e gestione di un da-tabase con schede genitori

Attività 3.1.2 Giochi di squadra genitori-figli, per favorire e migliorare l’aspetto relazionale

Collaborazione con gli animatori e gli esperti nell’ organizzazione degli am-bienti e strumenti necessari per la realizzazione dei gio-chi genitori-figli Supporto ai bambini

Attività 3.1.3 Quattro incontri per percorsi mi-rati con tematiche educative per il sostegno delle famiglie nel loro compito genitoriale.

Preparazione degli ambien-ti e del materiale Raccolta osservazioni du-rante gli incontri con report

Attività 3.1.4 Incontri periodici (uno ogni due mesi) con i genitori per la veri-fica dell’andamento del percor-so dei propri figli e per la rac-colta di suggerimenti e proposte per la risoluzione di eventuali criticità.

Preparazione degli ambien-ti e del materiale Raccolta osservazioni du-rante gli incontri con report

Numero dei volontari da impiegare nel progetto: Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: Giorni di servizio a settimana dei volontari:

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30

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Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Rispetto del regolamento interno (codice etico e modello organizzativo) e dello stile educativo dell’Opera Salesiana della sede di attuazione

Disponibilità a prestare servizio in occasioni di feste importanti per la vita del Centro (inizio anno, Immacolata, Don Bosco, Festa della Riconoscenza, Festa di Maria Ausiliatrice, ….)

Disponibilità alle sessioni di formazione, aggiornamento e verifica previste dell’Ente

Disponibilità a trasferte, soggiorni, giornate di formazione anche residenziali Disponibilità alla formazione, particolarmente quella generale o anche specifi-

ca, regionale e locale, presso la sede di Via Paladino Napoli, anche in coinci-denza di giornate festive e/o di riposo per consolidare la formazione con altri volontari impegnati in diverse realtà

Rispetto della normativa sulla privacy Adeguamento alle esigenze del servizio, flessibilità oraria Disponibilità a spostamenti interni e a turnazioni di mansioni. Usufruire di alcuni giorni di permesso durante la chiusura estiva della sede di

attuazione del progetto  

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Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N. Sede di attuazione del pro-

getto Comune Indirizzo

Cod. ident. sede

N. vol. per sede Cognome e nome

OLP Cognome e nome

RLEA

1 Istituto Maria Ausiliatrice 1 Ottaviano (NA) Via Carmine 58 80044 15310 4 Maria Piro Anna Meschini Carla

2 Istituto V E G D’amato Gragnano (NA) Via Vittorio Veneto 69 - 80054 1753 4 Guerriero Iolanda Meschini Carla

3 Istituto Matia Ausiliatrice Napoli Via Enrico Alvino 9 - 80127 21795 4 Pagano Anna Meschini Carla

4 Figlie di Maria Ausiliatrice 1 Terzigno (Na) Via Don Bosco 22 80040 6495 3 Autelitano Margherita Meschini Carla

5 Scuola Materna Sant’Angelo Mercogliano (AV) Via Roma, 13 - 83013 25369 2 Gimmelli Matteo

6 Centro Solciale Luigi Lovito Brienza (PZ) Via Mario Pagano 1 85050 28824 2 Prestigiovanni Raffaella

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Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile na-zionale:

Al fine di dare il massimo impatto possibile alla proposta progettuale è indispensa-bile supportare tutte le azioni proposte con una campagna promozionale diretta alle famiglie, che a vario titolo possono essere potenzialmente interessati a fruire dei servizi e a partecipare alle attività che sono previste dal progetto. Pertanto è neces-sario promuovere l’iniziativa, attraverso una “campagna pubblicitaria”, che abbia lo scopo di far conoscere il servizio sul territorio e alle famiglie, che tenga conto del target cui è destinata, della necessità di informazione corretta e completa, di una opera di sensibilizzazione locale attenta ed efficace. A questo scopo è fondamenta-le utilizzare il maggior numero di strumenti possibili e potenziare quelli già in esse-re affinché il messaggio possa giungere ad una platea il più ampia possibile. Si ri-tiene quindi di fondamentale importanza un’efficace diffusione su tutti i territori e tutti i mezzi di comunicazione possibili. La promozione, la comunicazione, la diffusione e la sensibilizzazione al progetto avverrà dunque attraverso:

il coinvolgimento attivo delle Istituzioni locali e delle famiglie con incontri mirati;

la diffusione e promozione in tutte le Associazioni e Cooperative che si oc-cupano di infanzia e famiglia;

la diffusione promozione in tutti gli Enti e le Strutture, per promuovere so-prattutto il lavoro di rete;

convegni e Campagne informative; sito internet e newsletters; tutti i social a disposizione dell’associazione e della rete.

Prenderanno parte alla campagna di sensibilizzazione anche ex volontari SCN che potranno disseminare la propria esperienza attraverso i canali di cui sopra. Per l’iniziativa di pubblicizzazione e sensibilizzazione si prevedo 25 ore.

Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rinvia al Sistema di selezione verificato in sede di accreditamento.

Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

SI

Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle atti-vità del progetto:

Si rinvia al Sistema di selezione verificato in sede di accreditamento.

Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

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SI

Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto ol-tre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

I candidati dovranno predisporre, come indicato negli allegati alla domanda di par-tecipazione, il proprio curriculum vitae, con formati standardizzati tipo Modello Europeo di Curriculum Vitae, evidenziando in esso eventuali esperienze pregresse nel settore. (http://europass.cedefop.europa.eu) Titolo di studio: diploma scuola superiore di II grado (Nel caso di bando indetto nel periodo degli esami di maturità potranno presentare domanda anche i maturandi). Attitudine o interesse a lavorare con i bambini della prima infanzia, soprattutto quelli che presentano disagi socioculturali. Saranno inoltre presi in considerazione: Un orientamento personale all’impegno sociale con persone a rischio di

emarginazione sociale a causa delle condizioni di vita La propensione al lavoro in equipe e l’interesse personale all’impegno socia-

le con fasce a rischio di emarginazione sociale; l’esperienza pregressa, l’attitudine o l’interesse del volontario a lavorare

con bambini da 2 a 5 anni; l’interesse a sperimentarsi in attività assistenziali nei confronti dei più piccoli propensione a svolgere attività ludico-sportive, espressive-artistiche, (per

es. potranno essere presi in considerazione anche volontari in possesso di Di-ploma d’Istituto d’Arte e DAMS) o il possesso di abilità manuali e artistiche.

Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

FASE START UP: Lancio del progetto e pubblicizzazione

AZIONE ATTIVITÀ RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI

Start up Formazione dell’équipe di lavoro sul progetto (con approfondimenti tematiche inerenti alla fase 2-5 an-ni e alle questioni psicosociale e culturali interenti al progetto)

6 aule (1 per ogni centro) arredate di computer, collegamento ad in-ternet, lavagna a fogli mobili, cancelleria…

Formazione ed orientamento dei volontari

6 aule (1 per ogni centro) arredate di computer, collegamento ad in-ternet, lavagna a fogli mobili, cancelleria…

Conoscenza/colloqui con le fami-glie e dei bambini destinatari dell’intervento

6 “Punto Ascolto” e 6 aule (uno/una per ogni centro)

Programmazione delle azioni 6 aule (1 per ogni centro) arredate di computer, collegamento ad in-ternet, lavagna a fogli mobili, cancelleria…

Definizione delle attivitàIntroduzione dei volontari nell’equipe di lavoro

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Comunicazione e promozione del progetto

6 aule (1 per ogni centro) arredate di computer, collegamento ad in-ternet, lavagna a fogli mobili, cancelleria…

Monitoraggio e valutazione

Monitoraggio, verifica e valutazio-ne

6 aule (1 per ogni centro) arredate di computer, collegamento ad in-ternet, lavagna a fogli mobili, cancelleria…

OBIETTIVI SPECIFICO 1: Potenziare l’offerta sul territorio di spazi dedicati ai bambini di età compresa tra i 2 e 5 anni per dare loro la possibilità di: vivere esperienze di socializzazione a aggregazione; sperimentare attraverso giochi, laboratori e attività ricreative le proprie abilità e le abilità dell’altro; supportare le famiglie nella conciliazione tra i tempi di lavoro e tempi di vita

AZIONE 1 ATTIVITA’ RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI

Azione 1.1. Creazione di un am-biente sereno in cui il bambino si sente accolto, in maniera tale da migliorare il distacco dai propri genitori

Attività 1.1.1. L’angolo della separazione e dell’incontro con gli amici grandi Collezione degli oggetti che appartengono alla propria mamma (profumo, braccialetti, ecc) e alla famiglia. Custodia degli stessi fino al ritorno della mamma o del papà. Canzoni che uniscono il bambino alla mamma e alla famiglia con gli accorgimen-ti necessari a seconda dell’età e dei sogget-ti. Giochi con gli adulti: il cucù, il nascondi-no, ecc. Visione di qualche cartone animato

Attività 1.1.2. A che gioco giochiamo? Scelta di giochi o anche di disegni da colo-rare Gioco libero e gioco guidato a seconda dell’età, giochi tra finzione e realtà.

Ogni centro è provvisto di aule dove poter realizzare l’angolo della separazione e dell’incontro 6 Armadi con cassetti. Ogni Bambino avrà il suo cassetto e il suo posto dove poter custodire oggetti fa-miliari 6 sale (una per ogni cen-tro). Saranno utilizzate per cantare e giocare 6 sale (una per ogni centro) 6 giardini/cortili

Azione 1.2. Accompagnamento in attività che favori-scono l’ascolto delle esigenze di ciascuno

Attività 1.2.1. “Facciamo due chiacchiere” Attività di conversazione volta a favorire l’intervento libero dei bambini e a svilup-pare capacità di ascolto e di espressione Attività 1.2.2. Lettura animata di racconti e fiabe al fine di favorire, mediante l’ascolto, lo sviluppo cognitivo ed affettivo, mediante la com-prensione del linguaggio e la costruzione di passaggi dalle sensazioni, alle emozioni e ai pensieri.

6 sale (una per ogni centro) arredate con lettori dvd, computer, tavolini piccoli su cui poter diseganre…

Azione 1.3. Attivazione di labo-ratori che contribui-scono allo sviluppo di abilità cognitive ed affettive.

Attività 1.3.1. “Creiamo manipolando” Attività laboratoriali di manipolazione e realizzazione creativa di manufatti con car-ta, pasta di sale e pittura, al fine di liberare la fantasia e la creatività di ogni singolo bambino

N. 6 sale (una per ogni centro)

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Attività 1.3.2 Proiezione di cartoni animati e successiva conversazione per verificare il livello di com-prensione ed elaborazione dei messaggi con-tenuti.

6 sale (una per ogni centro) arredate di computer, col-legamento ad internet, la-vagna a fogli mobili, can-celleria…

OBIETTIVI SPECIFICO 2: Migliorare le capacità di socializzazione e di aggregazione dei bambini nonché di comunicazione e rispetto delle regole, degli ambienti e del prossimo.

AZIONE 2 ATTIVITA’ RISORSE TECNICHE E

STRUMENTALI Azione 2.1. Proposta di attività laboratoriali, di giochi e attività sportive che favori-scano l’aggregazione e la socializzazione dei bambini.

Attività 2.1.1. Giochi da tavola e giochi liberi che preve-dono la divisione dei bambini in piccoli gruppi, al fine di favorire la conoscenza re-ciproca, lo scambio e la cooperazione.

6 aule (1 per ogni centro)

Attività 2.1.2. Racconto e condivisione di momenti e rac-conti in gruppo

6 aule (1 per ogni centro)

Attività 2.1.3. “Attori per un giorno” Attività di laboratorio teatrale come stru-mento pedagogico che favorisce la socia-lizzazione e la manifestazione dei propri vissuti emozionali, mediante giochi di ruo-lo, travestimenti e improvvisazioni.

6 saloni_teatro (1 per ogni centro)

Attività 2.1.4. “Mettiamoci in moto” Realizzazione di attività sportive per favori-re lo sviluppo motorio sotto forma di gioco, con cui i bambini interiorizzano il rispetto delle regole, dei tempi, i ruoli di ciascuno, nonché il lavoro di squadra e la possibilità di gestire i propri stati emotivi.

6 palestre (1 per ogni cen-tro)

OBIETTIVO SPECIFICO 3: Sostenere i genitori nel loro ruolo educativo proponendogli strategie ed interventi educativi e comunicativi sistematici ed efficaci per una migliore il rapporto

AZIONE 3 ATTIVITA’ RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI

3.1. Realizzazio-ne di attività di gioco e di incontri per curare il rap-porto relazionale dei genitori con i propri figli, al fine di rendere en-trambe le parti pienamente attive e partecipi della vita familiare.

Attività 3.1.1. Attività di gruppo e colloqui persona-li dei genitori per rilevare bisogni e necessità ed illustrare le attività di intervento previste.

6 aule (1 per ogni centro)

Attività 3.1.2 Giochi di squadra genitori-figli, per favorire e migliorare l’aspetto rela-zionale

N° 6 spazi per giocare e fare sport, attrezzati

Attività 3.1.3 Quattro incontri per percorsi mirati con tematiche educative per il soste-gno delle famiglie nel loro compito genitoriale.

6 aule (1 per ogni centro) arredate di computer, collegamento ad in-ternet, lavagna a fogli mobili, can-celleria…

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Attività 3.1.4 Incontri periodici (uno ogni due me-si) con i genitori per la verifica dell’andamento del percorso dei pro-pri figli e per la raccolta di suggeri-menti e proposte per la risoluzione di eventuali criticità.

6 aule (1 per ogni centro) arredate di computer, collegamento ad in-ternet, lavagna a fogli mobili, can-celleria…

Ogni centro mette a disposizione delle varie attività ‐ Materiale per giochi ‐ Giochi ‐ Materiali multimediali ‐ Materiali per il teatro ‐ Materiali per le varie attività (pittura, DVD, libri di racconti .…) Attrezzature (pc, stampanti) e cancelleria (compresa segreteria)

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Sono riconosciuti i crediti formativi dell’Axilium La Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” codice fiscale n. 06753231007, con sede in Roma in Via Cremolino, n. 141, come da convenzione allegata

Il Vides, come organismo non governativo (ONG), è riconosciuto soggetto erogato-re di formazione

Eventuali tirocini riconosciuti:

I tirocini sono riconosciuti dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione “AUXILIUM” CF 06753231007, con sede a Roma. Questa riconosce l’esperienza di Servizio Civi-le Volontario svolta nel suddetto progetto, attribuendo CFU di tirocinio ai sensi dell’art. 10 comma 5 del DM 270/2004 (come da allegato).

Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione delle attività svolte du-rante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:

Il progetto così come articolato e descritto nelle sezioni precedenti permetterà ai vo-lontari del Servizio Civile di acquisire diverse competenze rilevabili dall’ASSOCIAZIONE CIOFS/FP con sede in Roma, Via di San Saba,14 - P. IVA 04611401003 - membro associato della rete FECBOP Federation Europeenne des centres de Bilan et d’Orientation Professionelle, rete che è disciplinata dalla legge francese che riunisce organismi che realizzano servizi d’orientamento professionale ed in particolare bi-lanci di competenze L’ente suddetto rilascerà - al termine del percorso - ai volontari SCN una scheda ca-pacità e conoscenze nei seguenti ambiti (per competenze) Competenze professionali: Lettura approfondita dei fenomeni socioculturali ed economici legati ai temi della realtà sociale, delle povertà educative, della famiglia, della natalità, in connessione

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con le tematiche dell’infanzia e del Meridione Formulazione di interventi a favore dell’infanzia, della famiglia, dei territori Conoscenza delle politiche familiari e la programmazione di interventi per la fami-glia Comprensione dei fenomeni psichici, culturali, socio-economici legati all’infanzia La gestione dei conflitti e degli stati d’animo legati al mondo dell’infanzia Gestione di laboratori per piccoli Animazione ludico-sportiva e culturale Conoscenza dell’importanza del gioco e di alcune attività laboratoriali nei processi evolutivi e nei processi di relazione con la vita, le sue dinamiche e le sue vicende Gestione di gruppi di bambini Capacità di relazionarsi al mondo dei piccoli anche rivisitando i propri vissuti Formulazione di interventi sull’infanzia prevenendo fenomeni di povertà educativa che colpiscono le fasi successivi della crescita Gestione tecniche di segreteria, tenuta di documenti Animazione teatrale con i più piccoli Gestione processi comunicativi Comprensione della funzione culturale, sociale, psicologica del racconto Competenze organizzative Capacità di organizzare autonomamente la propria attività, in base alle indicazioni ricevute; lavorare per obiettivi e rispettare i tempi di lavoro e le scadenze; monitorare lo sviluppo di un progetto Competenze relazionali lavorare in team e cooperare con varie figure professionali analizzare e comprendere i gruppi in quanto sistemi di relazioni gestire processi comunicativi in modo efficace ascoltare attivamente ed essere empatici gestire e mediare i conflitti gestire le emozioni e le situazioni di stress analizzare e risolvere situazioni critiche (problem solving); Le competenze verranno valutate alla fine del progetto di servizio civile attraverso le seguenti modalità:

Valutazione dossier del candidato Colloquio per verifica competenze Prova pratica delle competenze acquisite Osservazione

Formazione generale dei volontari

Sede di realizzazione:

Le sedi di realizzazione della formazione dei volontari saranno le sedi locali

‐ Istituto Maria Ausiliatrice, Via Carmine 58, Ottaviano (NA); ‐ Istituto V E G D'amato, Via Vittorio Veneto, Gragnano (NA); ‐ Istituto Maria Ausiliatrice, Via Enrico Alvino, Napoli (NA);

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‐ Istituto Figlie Di Maria Ausiliatrice, Via Don bosco, Terzigno (NA); ‐ Scuola Materna Santangelo, Via Roma 13, Mercogliano (AV) ‐ Centro Sociale Luigi Lovito, Via Mario Pagano, Brienza (PZ);

Sono previsti due incontri zonali, ognuno di sei ore per un totale di 12 ore, presso la sede “Istituto Femminile S. Giovanni Bosco, Via Paladino, 20 - Napoli

Modalità di attuazione:

La formazione generale sarà effettuata in proprio dall’Ente con formatori accredita-ti, affiancati da un’equipe di persone qualificate. Durante gli incontri di macroarea e zonali, è previsto se necessario, l’intervento an-che di esperti per l’approfondimento delle tematiche specifiche dell’incontro.

Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed even-tuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

Si

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

In coerenza con gli obiettivi della formazione generale si utilizzeranno metodologie partecipative, dinamiche di gruppo, cooperative learning, e tutto ciò che può favori-re un apprendimento adeguato all’ambito educativo-sociale e una relazione “oriz-zontale” di tipo interattiva tra il volontario e il formatore. L’Ente VIDES considera “formazione” anche la rilettura dell’esperienza di servizio che i volontari attuano, nella convinzione che “imparare facendo esperienza” risultaun percorso efficace e valido per l’anno di servizio, ma soprattutto per la loro vita. Sia nei corsi residenziali che durante l’anno di servizio civile i giovani avranno la ossibilità di confrontarsi ed arricchirsi di testimonianze significative anche trasmes-se da ex volontari di SC. La formazione sarà programmata dall’equipe di formazione ed erogata con l’utilizzo di tre diverse metodologie:

lezione frontale (35%): interattiva, all’inizio del servizio, negli incontri zo-nali utilizzando:

‐ interventi di esperti (dove si ritiene necessario); ‐ dibattiti; ‐ testimonianze; ‐ analisi di testi con particolare attenzione alla Costituzione

Italiana; ‐ suggerimenti di letture adeguate; ‐ momenti di riflessione e discussione tra i partecipanti su

ogni tematica trattata.

dinamiche non formali (40%): mediante tecniche formative che stimolano le dinamiche di gruppo, case studies, training

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group, giochi di ruolo, out-door training; condivi-sione in plenaria e in piccoli gruppi; visione di film, documentari e power point creati ad hoc.

formazione a distanza (25%): con l’utilizzo della piattaforma e-learning,

per l’approfondimento dei vari argomenti trattati ne-gli incontri formativi, secondo le seguenti modalità:

‐ Auto-apprendimento asincrono attraverso la fruizione di contenuti preconfezionati disponibili sulla piattaforma di erogazione e la proposta di simulazioni on-line ed eserci-tazioni. Eventuali quesiti e/o avvisi potranno essere pub-blicati in bacheca, scegliendo i destinatari.

‐ Apprendimento in sincrono attraverso l’utilizzo del forum virtuale e i contatti diretti on line con il docente-formatore, prevedendo la registrazione di tutti i contributi in un giornale di lezione.

‐ Apprendimento collaborativo attraverso la creazione di comunità virtuali quali il forum.

I contenuti della formazione saranno predisposti in maniera flessibile ed adattabile ai volontari che avranno la possibilità di “scaricare” e consultare le lezioni e l’elenco degli argomenti trattati anche off-line. Al termine di ogni modulo è previsto un test di valutazione del grado di appren-dimento raggiunto (on-line o off-line) e al termine del complessivo monte di ore previsto per la formazione a distanza, un test di valutazione finale per la valuta-zione delle conoscenze e competenze acquisite. La piattaforma e-learning prevede un registro delle presenze (sezione reports) che memorizza gli accessi di tutti gli utenti, specificando l’orario e la durata com-plessiva delle connessioni attive. In piattaforma, pertanto, sarà possibile verificare sia globalmente che individual-mente per ogni singolo utente, quanto segue:

numero totale utenti registrati numero totale accessi in piattaforma numero visitatori unici numero visualizzazioni pagine media pagine visitate per ogni sessione utente numero totale operazioni download di lezioni numero totale operazioni download di raccolte numero totale operazioni download di verifiche numero totale operazioni download

Tutti i contributi che si riterranno utili per completare la formazione dei volontari troveranno ampio spazio in database condivisi con modalità di accesso semplificata e in talune aree con possibilità di pubblicazione di file suggeriti dal volontario stes-so. Il continuo monitoraggio e la valutazione di ogni modulo formativo costituiranno leleve per assicurare il livello della formazione e il raggiungimento dei risultati attesi,relativamente ai contenuti, al grado di corrispondenza del progetto e delle azioni in-traprese.

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Verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti. Al fine di valutare l’apprendimento di nuove conoscenze e competenze e la crescita individuale dei volontari, si prevede:

L’applicazione di un test d’ingresso per valutare il livello di conoscenze iniziale

La somministrazione di un test finale per verificare i livelli di apprendi-mento raggiunti e le competenze acquisite

Per quanto riguarda la formazione a distanza la piattaforma e-learning prevede:

un test di autovalutazione del grado di apprendimento raggiunto (per ogni modulo)

monitoraggio dell’interazione strumenti di comunicazione intergruppo pubblicazione dei dati

Per la formazione generale (lezioni frontali e dinamiche non formali) e piattaforma e-learning è previsto il registro di presenze che nel caso della piattaforma memoriz-za gli accessi di tutti gli utenti, specificando l’orario e la durata complessiva delle connessioni attive. La formazione sarà direttamente seguita dall’équipe di formatori che, in collabora-zione con i responsabili di ogni sede operativa, verificherà il percorso di crescita umana e professionale dei volontari. In particolare:

Gradimento: soddisfazione che il programma formativo ha generato nei volontari;

Apprendimento: valutazione delle conoscenze e capacità relazionali ap-prese;

Trasferimento dei contenuti: verificare quale cambiamento ha determinato la formazione nella vita relazionale e professionale del volontario (“as-sessment” iniziale e finale)

Contenuti della formazione:

Come esplicitato nel modello formativo consegnato all’UNSC in fase di accredita-mento e da questo verificato, nel rispetto di quanto previsto dalle linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale approvate con Decreto n. 160/2013, mirerà a consolidare nei volontari l’identità del “Servizio Civile” qua-le espressione per promuovere i valori costituzionali fondamentali della nostra co-munità, la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni, così come disegnati ed ar-ticolati nella nostra Costituzione. Attraverso la formazione si vorrà pertanto fornire ai giovani quegli strumenti con-cettuali necessari per:

far vivere loro correttamente l’esperienza del servizio civile nella sua funzione di difesa civile, non armata e non violenta della Patria;

contribuire a sviluppare la cultura del servizio civile quale esercizio di un dirit-to

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di cittadinanza e espressione di una “collaborazione civica” promossa e orga-nizzata dalla Stato e realizzata attraverso l’Ente;

far crescere e maturare nei giovani il senso di appartenenza alla comunità e tradurre in comportamenti ed azioni le idee e i valori sanciti dalla nostra Costi-tuzione;

promuovere nella comunità di appartenenza i valori ed i diritti universali dell’uomo;

Il percorso formativo sarà inizialmente presentato, condiviso e discusso con i vo-lontari in servizio, in modo da “personalizzarlo al gruppo” e attivare quel senso di appartenenza al percorso che è presupposto alla partecipazione e all’apprendimento.La formazione, pertanto, sarà intesa come un processo di crescita della persona in tutti i suoi aspetti e verterà sui seguenti argomenti:

riflettere sull’identità del servizio civile nazionale: la sua funzione di difesa della Patria e nello specifico, di “difesa civile non armata e non violenta;

approfondire il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con l’obiezione di coscienza; la difesa della Patria nella forma non armata, non violenta e pacifista;

conoscere la normativa vigente: legge 64/01 - D.lgs 77/02 – la Costituzione Italiana - le istituzioni politiche, sociali, giuridiche ed economiche in cui il vo-lontario è inserito, al fine di apprendere le regole di condotta ed i valori neces-sari per vivere ed interagire correttamente con la comunità di appartenenza;

favorire una profonda riflessione sulla propria esperienza e il proprio posto nella società;

promuovere la crescita del senso di cittadinanza e di appartenenza alla comuni-tà civile;

educare alla solidarietà e gratuità; approfondire il senso della scelta del servizio civile e del suo significato socia-le e politico;

acquisire consapevolezza del valore formativo e umano dell’esperienza del servizio civile;

conoscere le normative specifiche che lo regolano; approfondire tematiche connesse al valore della solidarietà, della cittadinanza attiva, della prevenzione, dell’impegno civile, dell’integrazione sociale, dell’uguaglianza, della pace e della non violenza per contribuire a costruire un mondo più giusto ed equo;

approfondire la conoscenza del Vides, la sua “vision” e “mission”, la rete terri-toriale e internazionale con cui collabora e i suoi 25 anni di storia;

conoscere il progetto e la realtà territoriale in cui il volontario dovrà operare per renderlo sempre più propositivo, protagonista e responsabile.

La formazione generale seguirà le macroaree e i moduli formativi proposti dalle li-nee guida:

1. “Valore e identità del SCN 1.1 L’identità del gruppo in formazione e patto formativo 1.2 Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, af-

finità e differenze tra le due realtà 1.3 Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e nonviolenta

a) La difesa civile non armata e non violenta: i principi costituzionali della solidarietà, dell’uguaglianza ….

b) La gestione e trasformazione non violenta dei conflitti; prevenzione delle guerre; peacekeeping; peace-enforcing e peacebuilding.

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Pace e diritti umani: dalla Costituzione italiana alla Carta Europea e agli ordinamenti delle Nazioni Unite

1.4 La normativa vigente e la Carta di impegno etico 2. “La cittadinanza attiva 2.1 Formazione civica 2.2 Le forme di cittadinanza 2.3 La protezione civile 2.4 La partecipazione dei volontari nel servizio civile 2.5 La solidarietà e le forme di cittadinanza 2.6 Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 2.7 Diritti e doveri del volontario in servizio civile 3. “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile” 3.1 Presentazione dell’ente VIDES e dell’Istituto salesiano delle Figlie di Maria Ausiliatri-ce 3.2 Il lavoro per progetti 3.3 L’organizzazione del servizio civile e le sue figure 3.4 Disciplina del rapporto tra l’Ente VIDES e i volontari 3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti.

Durata:

La formazione generale sarà erogata e certificata nel sistema Helios entro il 180° giorno dall’avvio del progetto stesso.

Le 48 ore di formazione generale saranno così articolate:

24 ore di formazione generale iniziale presso ciascuna sede:

‐ Istituto Maria Ausiliatrice, Via Carmine 58, Ottaviano (NA) ‐ Istituto V E G D'amato, Via Vittorio Veneto, Gragnano (NA) - Istituto Maria Ausiliatrice, Via Enrico Alvino, Napoli (NA) - Istituto Figlie Di Maria Ausiliatrice, Via Don Bosco, Terzigno (NA) - Scuola Materna Santangelo, Via Roma 13, Mercogliano (AV) - Centro Sociale Luigi Lovito, Via Mario Pagano, Brienza (PZ)

12 ore di incontri zonali in due incontri, ognuno di sei ore, presso la sede di Na-poli, Via Paladino, 20

12 ore di formazione a distanza per approfondimento degli argomenti, compren-sive sia del tempo trascorso on line che di quello off line

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari Sede di realizzazione:

La formazione specifica sarà realizzata presso le SAP:

‐ Istituto Maria Ausiliatrice, Via Carmine 58, Ottaviano (NA) ‐ Istituto V E G D'amato, Via Vittorio Veneto, Gragnano (NA) - Istituto Maria Ausiliatrice, Via Enrico Alvino, Napoli (NA) - Istituto Figlie Di Maria Ausiliatrice, Via Don Bosco, Terzigno (NA) - Scuola Materna Santangelo, Via Roma 13, Mercogliano (AV)

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- Centro Sociale Luigi Lovito, Via Mario Pagano, Brienza (PZ)

Modalità di attuazione:

La formazione specifica è effettuata in proprio dall’Ente con formatori accreditati, affiancati da un’equipe di persone qualificate. Per alcuni temi specifici si procederà con l’utilizzo della piattaforma e-learning.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione specifica si prefigge di far acquisire al volontario le competenze edu-cative comuni a tutti i progetti, nonché gli strumenti necessari per affrontare al me-glio lo svolgimento delle attività. La formazione specifica assume quindi, anche, un valore di orientamento professio-nale per i volontari.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste Accoglienza-Inserimento: incontri iniziali finalizzati alla conoscenza del progetto e all’inserimento dei volontari nella sede di attuazione (lezione frontale)

Formazione sul campo: sono previsti vari momenti formativi in itinere (valutati anche in base ai volontari selezionati) per una attenta analisi dei ruoli e delle mansioni svolte. (lezioni frontali e dinamiche non formali

Formazione specifica su tematiche ‐ dell’età 2-5 anni nel contesto dell’età evolutiva ‐ della famiglia ‐ delle povertà educative nel mezzogiorno e ipotesi di soluzione Verifica delle competenze acquisite: durante l’anno sono previsti, con scadenza

trimestrale, incontri di verifica per una presa di coscienza da parte dei volontari dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi stabiliti e delle competenze acquisi-te. (dinamiche non formali)

Per alcuni contenuti specifici verrà utilizzata la formazione a distanza con l’utilizzo della piattaforma e-learning

La formazione specifica, oltre agli incontri formativi programmati, si svolge quoti-dianamente attraverso:

la spiegazione teorica, l’affiancamento pratico nelle mansioni che il volontario deve svolgere, la verifica e lettura critica delle s tesse, avvalendosi in particolare della meto-dologia del “learning by doing.”

Al volontario entro il 90° giorno di servizio verrà proposto, da parte del responsabile della sicurezza della sede dove svolge il suo servizio, un corso di formazione e in-formazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Certificazione della formazione generale e specifica erogata

Il VIDES provvederà a certificare le ore di formazione generale e specifica svolte predisponendo per ciascuna SAP, una scheda “registrazione delle presenze” perogni incontro formativo.

Ogni scheda sarà così articolata:

luogo di svolgimento del corso di formazione;

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data e orario in cui è stata erogata la formazione, con firma del volontario, all’inizio e fine della lezione;

nominativo del docente e qualifica;

tematica approfondita;

metodologia utilizzata;

clima rilevato tra i partecipanti secondo una scala a tre items:

confusione l’attività è spesso interrotta; interesse spirito di collaborazione l’attività si svolge in uno spirito di collaborazione; coinvolgimento generale l’attività è svolta con modalità molto attiva e con sostegno reciproco

interno al gruppo Per la formazione a distanza saranno predisposti appositi report di download e consultazioni personalizzate

Contenuti della formazione:

Obiettivi della formazione specifica sono: Conoscere e assumere concretamente e nei dettagli il progetto in cui ci si inseri-

sce con l’esperienza di servizio civile; acquisire le capacità e le competenze relazionali, organizzative, professionali e/o

tecniche; conoscere

‐ le caratteristiche dell’età 2-5 anni nel contesto dell’età evolutiva ‐ l’evoluzione della famiglia nell’attuale contesto socio-culturale ‐ una lettura delle povertà educativa nel contesto meridionale (con individua-zione di ipotesi di soluzione per nuova progettualità);

conoscere le attuali traduzioni del sistema preventivo di don Bosco, le problema-tiche educative e gli strumenti di analisi educativa nello stile della preventività sa-lesiana;

verificare la propria inclinazione verso l’ambito specifico.

MODULI FORMAZIONE SPECIFICA

Modulo ARGOMENTO DURATA1 Presentazione del progetto 6 ore

2 Presentazione dell’Ente, del territorio, e dei desti-natari del progetto

6 ore

3 Linee di età evolutiva con particolare riferimento alla fa-scia 2-5 anni: caratteristiche e compiti di sviluppo

8 ore

4 Comunicazione con i Bambini 10 ore5 La famiglia oggi: lettura socioculturale e pedagogica 4 ore

6 Percorsi nella genitorialità. Approccio dal punto di vista dei volontari SCN

8 ore

7 Povertà educative e meridione. Ipotesi di soluzione 6 ore

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8 Sistema Preventivo, Animazione culturale e socializzazio-ne

10 ore

9 Tecniche di gestione e animazione 10 ore

10 Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego di volontari in progetti di servizio civile

4 ore

TOTALE 72 ore Modulo 1 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO - 6 ore Docente: Giuliana LUONGO, BASILE MARIA ROSARIA e OLP di ogni sede

Informazioni di tipo logistico Presentazione nel dettaglio delle attività in cui i volontari saranno impegnati Presentazione del team di lavoro Approfondimento sui requisiti motivazionali e formativi per diventare un operato-

re della Comunità Educante Predisposizione piano di lavoro personale Modulo 2 - 6 ore L’ENTE, IL TERRITORIO, I DESTINATARI DEL PROGETTO Docente: Giuliana Luongo e OLP di ogni sede

Conoscenza dell’Ente e della sede di attuazione progetto Conoscenza bisogni del territorio e dei destinatari del progetto Forme di disagio infantile, adolescenziale e giovanile presenti in loco Le figure educative, la comunità educante e le reti interattive in atto L’organizzazione e gestione di eventi. Modulo 3 - 8 ore LINEE DI ETA’ EVOLUTIVA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA FASCIA 2-5 ANNI: CARATTERSISTICHE E COMPITI DI SVILUPPO Docente: Valentina Marti e OLP di ogni sede

Le fasi di sviluppo del Bambino Competenze e compiti di sviluppo Modulo 4 - 10 ore COMUNICAZIONE CON I BAMBINI Docente: Aurelia Lucia Raimo, Valentina Marti e OLP di ogni sede Comunicazione e Sistema Preventivo Ascolto attivo La comunicazione tramite il gioco e il disegno Tecniche di comunicazione Uso della strumentazione tecnica: videoproiettore, PC, Internet, Software specifici Modulo 5 - 4 ore LA FAMIGLIA OGGI: LETTURA SOCIOCULTURALE E PEDAGOGICA Docente: Maria Rosaria Basile e OLP di ogni sede

La famiglia oggi: verso dove? Restituire alla famiglia il primato della responsabilità educativa Modulo 6 - 8 ore PERCORSI NELLA GENITORIALITÀ. APPROCCIO DAL PUNTO DI VI-

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STA DEI VOLONTARI SCN Docente: Aurelia Lucia Raimo e OLP di ogni sede

Ciò che un volontario deve sapere sulla formazione della famiglia alla genitoriali-tà e approcci di intervento

Modulo 7 - 6 ore POVERTÀ EDUCATIVE E MERIDIONE.

Docente: Aurelia Lucia Raimo e OLP di ogni sede

Le povertà educative e il Meridione d’Italia: analisi e ricerca di possibili soluzioni Modulo 8 - 10 ore SISTEMA PREVENTIVO, ANIMAZIONE CULTURALE E SOCIALIZZA-ZIONE Docente: Biagina Sanfilippo e OLP di ogni sede

Il Sistema Preventivo di Don Bosco Tecniche di comunicazione e team building, la differenza come valore,

l’apertura all’altro e la diversità centralità della comunicazione nella dinamica educativa e sociale; lavorare in equipe: dinamiche e problematiche, organizzazione attività di grup-

po, mediazione conflitti, ripartizione di compiti, sviluppo autonomia operativa; sperimentare il metodo dell’animazione socioculturale; problematiche legate all’interculturalità; progettazione e gestione di attività e dei laboratori: danza, teatro, musica, sport,

attività espressive… Modulo 9 - 10 ore TECNICHE DI GESTIONE E ANIMAZIONE Docente: Giuliana Luongo e OLP di ogni sede

Tecniche di gestione del gruppo Tecniche di gestione della didattica Tecniche ludico-ricreative Tecniche di animazione sportiva Tecniche di gestione dei casi particolari e problematici

Modulo 10 - 4 ore FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DI VOLONTARI IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE (Esperto) Docente: Ing. Lanzetta Carmine

Presentazione degli eventuali rischi connessi alle attività in cui i volontari saran-no impegnati

Informazione sulle misure di sicurezza e le attività di protezione e preven-zione attuate nella sede di progetto

Durata:

La formazione specifica sarà erogata per un totale di 72 ore secondo le seguenti

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modalità: • 70% delle ore previste (50,4 ore) entro il 90°giorno dall’avvio del progetto • 30% delle ore rimanenti (21,6 ore) entro il 270° giorno dall’avvio del progetto

Altri elementi della formazione

Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) pre-disposto:

Si rimanda al sistema di monitoraggio della formazione presentato e verificato dall’Ufficio Nazionale in sede di accreditamento.

Il Responsabile legale dell’ente / Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente