santa maria elisabetta al lido di venezia opere di ... · in particolare si rilevavano le seguenti...

13
Legge 5 febbraio 1992 n.° 139 Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI URBANIZZAZIONE E ARREDO URBANO PROGETTO DI VARIANTE RISULTATI DELLE INDAGINI PEDOLOGICHE E FOLIARI Progettista Opere a verde Opere strutturali Opere impiantistiche Collaborazione e redazione Commessa n. PA 485 C.I. 12017 Arch. Mich ele Regini (Ins ula S.p.A.) Studio associato Ferrarini e Pitteri Ing. Luca Boaretto (Blutec Ingegneria e Progetti) Ing. Massimo Tricoli Arch. Cla udio Bianchi Geom. Marcello Chiosi Ing. A lessandra Colonna Geom. A ndrea Menozzi Geom. Robe rto Rizzo Responsabile Intervento Arch. Michele Regini (Insula S.p.A.) Responsabile Unico Procedimento Ing. Umberto Benedetti (Insula S.p.A.) NOVEMBRE 2013 rev.1

Upload: doankhanh

Post on 15-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

Legge 5 febbraio 1992 n.° 139

Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia

OPERE DI URBANIZZAZIONE E ARREDO URBANO

PROGETTO DI VARIANTE

RISULTATI DELLE INDAGINI PEDOLOGICHE E FOLIARI

Progettista Opere a verde Opere strutturali Opere impiantistiche

Collaborazione e redazione

Commessa n. PA 485 C.I. 12017

Arch. Mich ele Regini (Ins ula S.p.A.) Studio associato Ferrarini e Pitteri Ing. Luca Boaretto (Blutec Ingegneria e Progetti) Ing. Massimo Tricoli Arch. Cla udio Bianchi Geom. Marcello Chiosi Ing. A lessandra Colonna Geom. A ndrea Menozzi Geom. Robe rto Rizzo

Responsabile Intervento Arch. Michele Regini(Insula S.p.A.)

Responsabile Unico Procedimento Ing. Umberto Benedetti

(Insula S.p.A.)

NOVEMBRE 2013 rev.1

Page 2: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

1. PREMESSA 

In data 8 luglio u.s., è stato compiuto un sopralluogo congiunto dell’Ufficio Direzione dei Lavori (Insula S.p.A. e 

Studio Associato  Ferrarini  e  Pitteri)  con  l’impresa Appaltatrice  (CESI)  lungo  le  aree di  Santa Maria  Elisabetta 

(Piazzale, Gran Viale  e Riviera),  al  Lido  di Venezia,  che  verranno  interessate  dalle  opere  di  urbanizzazione  e 

arredo urbano. 

Nel corso della ispezione si riscontrava che la quasi la totalità degli alberi e arbusti presenti versava in uno stato 

di generale sofferenza fisiologica non evidenziato in precedenza e del quale si dava immediata notizia agli Uffici 

competenti  (Direzione  Lavori Pubblici, Direzione Ambiente e Sicurezza del Territorio  ‐ Ufficio Verde Pubblico, 

VERITAS S.p.A. ‐ Servizio Verde Pubblico) con la richiesta di un ulteriore sopralluogo collegiale alla presenza dei 

tecnici demandati. 

In particolare  si  rilevavano  le  seguenti  anomalie,  sintomatiche,  a prima  vista, di uno  scompenso nutrizionale 

causato da un eccessivo assorbimento di sali: 

la maggior parte delle piante  lungo  il Gran Viale,  indipendentemente dall’età e dalla specie, mostrava segni 

evidenti di sofferenza fisiologica con accrescimenti annuali stentati, seccume diffuso, chiome trasparenti con 

foglie decolorate e  in progressivo  rinsecchimento,  filloptosi precoce, mentre molti degli alberi più giovani 

risultavano morti; 

fatta  eccezione  per  quelle  collocate  all'interno  della  rotatoria  (e,  tra  queste,  in  particolare  la Magnolia 

grandiflora),  parte  delle  piante  del  Piazzale  S.  Maria  Elisabetta  apparivano  in  fase  di  progressivo 

deperimento, accentuato rispetto alla condizione verificata a suo tempo; 

i Celtis australis posti  lungo  il marciapiede  interno della Riviera  S. M. Elisabetta manifestavano  sintomi di 

gravi  scompensi  fisiologici  con microfillia, decolorazione della pagina  fogliare  (verdi  le  sole nervature)  con 

progressivo  rinsecchimento  del  margine,  chioma  trasparente  e  con  seccumi  diffusi.  Tale  condizione  si 

esprimeva  in misura diversa nei diversi  soggetti con un evidente crescendo a partire da quelli più vicini al 

Piazzale.  Lo  stesso platano monumentale  che  vegeta nel piazzale  antistante  il Tempio Votivo,  se pur non 

interessato dalle opere appaltate, mostrava uno stato vegetativo affatto ottimale con molti apici rinsecchiti. 

 

Page 3: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

   

   

   

La ulteriore visita, effettuata  il 29 agosto successivo con  la partecipazione dei tecnici degli Enti coinvolti (Arch. 

Roberto  Benvenuti  per  Assessorato  LL.PP., Dott. Gianmpaolo  Rallo  per  Assessorato  Ambiente, Dott.  Claudio 

Lanza  e  Dott.ssa  Marta  Ceschel  per  VERITAS),  oltre  alla  condivisione  delle  preoccupazioni  già  espresse, 

consentiva di constatare nelle piante un aggravamento dei sintomi di tossicità descritti unanimemente attribuiti 

ad un eccesso di salinità nella soluzione circolante. 

Dal  consulto  scaturiva,  inoltre,  la  necessità  di  svolgere  un  approfondimento  di  indagine  finalizzato  alla 

individuazione  delle  cause  di  tali  anomalie  e  degli  accorgimenti  per  contrastarne  le  eventuali  future 

riproposizioni. 

 

Page 4: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

2. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI 

Occorre chiarire, anzitutto, che  il pesante stress al quale sono state sottoposte  le piante nel corso dell’estate 

trascorsa  interviene  su di una  situazione  già poco  florida. Da più parti,  infatti,  e nelle  stesse  analisi  svolte  a 

supporto della progettazione delle opere di riqualificazione in quest’area lidense si erano segnalati lo stato non 

ottimale e lo scarso vigore vegetativo di gran parte degli alberi qui presenti. 

I  fenomeni  di  tossicità  esternati  dalle  piante,  poi,  non  sono  l’unica  conseguenza  derivante  da  un  eventuale 

eccesso di sale nel terreno. Con alte concentrazioni saline, infatti, si ha un peggioramento della permeabilità del 

suolo  ed  una  riduzione  del  quantitativo  di  acque  disponibile  per  la  vegetazione  (già  scarso,  per  l’elevata 

presenza  di  pavimentazioni  non  drenanti)  che,  ovviamente,  hanno  agito  in  sinergia  negativa  per  produrre  il 

grave quadro fisiologico sfavorevole. 

Tutte  le specie arboree sono sensibili, molto più delle erbacee e anche a basse concentrazioni, al sodio ed al 

cloro liberi e reagiscono diversamente in funzione della differente disponibilità di sistemi di detossificazione dei 

tessuti: nella figura seguente sono rappresentate le curve di accrescimento in piante con diversa tolleranza alla 

presenza di cloruro di sodio: 

 

Molto  varia  può  essere  anche  la  capacità  di  reazione  allo  stress  nutrizionale  e,  quindi,  la  reversibilità  della 

problematica condizione vegetativa attualmente osservabile al Lido, variando in funzione della specie, dell’età, 

dell’entità dell’intossicazione, della posizione, ecc. 

Rimane, dunque,  imprevedibile  la  situazione  che  si potrà verificare alla  ripresa vegetativa del prossimo anno 

anche se è ragionevole  ipotizzare che alcuni soggetti, presi soprattutto tra  i più giovani e tra  i più danneggiati, 

non superino lo stress subito o siano fortemente da esso condizionati. 

Da una prima, sommaria valutazione dello stato delle piante  interessate dallo scompenso nutrizionale si rileva 

che da 15 a 20 alberi hanno subito danni molto gravi ed è plausibile che siano destinati a soccombere; mentre 

da 45 a 50 soggetti sono  in condizioni molto preoccupanti che fanno pensare ad un eventuale sviluppo affatto 

soddisfacente. 

Di  conseguenza,  nel  progetto  autorizzato  sarà  necessario  aggiornare  il  conteggio  degli  abbattimenti  e  delle 

piante da mantenere che, pertanto, si modificherà sensibilmente a seguito dell’anomalia intervenuta. 

 

 

3. CAMPAGNA DI ANALISI 

Il primo effetto del manifestarsi di tale peggioramento nella condizione generale della vegetazione dell’area di 

Santa Maria Elisabetta è, dunque, la necessità di procedere all’aggiornamento del giudizio per essa già fornito e 

sulla base del quale si è stabilito quali piante mantenere e quali eliminare. 

Page 5: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

Quali che siano  le conseguenze di tale revisione, si è ritenuto utile  indagare  in merito alle possibili cause degli 

effetti rovinosi osservati, in modo da ridurne la portata o, se possibile, evitarne il ripetersi sugli alberi di nuovo 

impianto. 

Perciò si è avviata una campagna di analisi orientata a determinare  i contorni della variazione di composizione 

della  soluzione  circolante  che,  come detto, ha provocato  gli  scompensi nutrizionali  registrati e  che,  in prima 

ipotesi, è stata sostenuta da un incremento nella concentrazione di sodio, cloro e relativi sali. 

La  strategia  adottata  ha  previsto  una  analisi  della  composizione  chimica  fogliare  finalizzata  alla  ricerca  di 

eventuali  scompensi  nutrizionali  ed  una  analisi  pedologica  allo  scopo  di  individuare  le  caratteristiche  ed  il 

comportamento del substrato che accoglie le piante. 

 

a. ANALISI FOGLIARI 

Le  specie  indagate  sono  state  il  Celtis  australis  e  l’Acer  platanoides  ritenute  indicative  di  diversa  sensibilità 

specifica  alla  salinità  (Celtis  ‐  sensibile, Acer +  sensibile) e di diverse posizioni  (Celtis  in Riviera, Acer  lungo  il 

Viale). 

Si è provveduto, pertanto, alla formazione di due campioni raccogliendo su diverse piante intossicate delle due 

specie costituito di circa 150 lamine fogliari complete di picciolo. 

Altrettanti  campioni  si  sono  ottenuti  da  piante  test  delle medesime  specie ma  poste  su  terreni  ricadenti  in 

terraferma e prive di alterazioni fogliari. 

Il materiale  (quattro campioni  in totale) è stato sottoposto ad analisi (metodo UNI 10780:1998 Appendice B e 

CNR IRSA 13 Q64 vol. 3 1988) per un set di elementi nutritivi messo a punto per verificare il contenuto di sodio e 

di cloruri, indicativi di un eventuale eccesso salino della soluzione circolante, nonché di alcuni altri meso e micro 

elementi il cui assorbimento può variare significativamente in funzione del pH del terreno. 

I risultati sono resi nella seguente tabella: 

  CELTIS AUSTRALIS  ACER PLATANOIDES 

ELEMENTO  U.M.  LIDO  TEST  VAR.  LIDO  TEST  VAR. 

Sodio totale  % s.s.  0.230 0.070 x 3.0  0.113 0.050  x 2.3 

Magnesio  % s.s.  0.241 0.238 ~ 0.170 0.154  ~ Calcio  % s.s.  1.01 1.24 ~  0.904 1.55  /0.58 

Ferro  mg/kg s.s.  230 145 x 1.6  172.0 199.0  ~ Manganese  mg/kg s.s.  9.85 9.70 ~  15.6 22.9  /0.68 

Zinco  mg/kg s.s.  18.9 7.30 x 2.6  16.4 17.8  ~ Rame  mg/kg s.s.  12.0 4.20 x 2.8  7.45 8.40  /0.88 

Boro  mg/kg s.s.  101.0 61.1 x 1.6  111.0 64.8  x 1.7 

Cloruri  mg/kg s.s.  8374.0 469.0 x 17.8 11341.0 350.0  x 32 

 

In particolare, i dati evidenziano come nei campioni di foglie prelevati al Lido vi sia un contenuto di sodio da 2.5 

a 3 volte superiore a quello dei test, mentre  i cloruri appaiono di  livello decisamente più elevato dei campioni 

tratti dalle foglie degli alberi che si trovano in terraferma. 

Page 6: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

In  tutti  i  casi,  le  differenze  risultano  più marcate  nel  caso  del  Celtis  australis  (bagolaro)  probabilmente  in 

conseguenza della posizione più vicina all’acqua salata e posta ad una quota sul medio mare inferiore. 

Sembra ragionevole, dunque, attribuire la microfillia, le alterazioni della colorazione fogliare, i disseccamenti e la 

trasparenza della chioma all’eccessivo assorbimento di sodio sotto forma di cloruro da parte delle piante e che 

la  diversa  intensità  con  cui  tali  effetti  si manifestano  si  deve  più  alla  posizione  che  alla  diversa  sensibilità 

specifica. 

b. ANALISI DEL TERRENO 

Per la definizione delle caratteristiche pedologiche sono stati eseguiti in totale 16 sondaggi fino alla profondità 

massima di 90 cm (o fino ad impedimento strumentale, nel caso di falda superficiale o presenza di scheletro e/o 

radici abbondanti). I rilevamenti sono stati distribuiti: 2 lungo la Riviera S.M. Elisabetta, 1 in corrispondenza della 

rotatoria del Piazzale e 13  lungo  il Gran Viale.  Il viale è stato suddiviso  in tre settori, ognuno di circa 200 m di 

lunghezza: Lato Laguna, Centrale e Lato mare e per ogni settore sono stati eseguiti sondaggi su entrambi i lati. 

 

Le caratteristiche rilevate in campo hanno evidenziato suoli composti prevalentemente da materiale di riporto, 

ad  eccezione  dei  suoli  rilevati  nel  settore  del  viale  rivolto  al mare  nei  quali  lo  strato  profondo  ha  spiccati 

caratteri di naturalità.  

I  suoli  che  si  sviluppano  nell’area  studiata  sono  poco  evoluti,  a  tessitura  grossolana  (da  sabbiosa  a  franco‐

sabbiosa), profondi, con colori bruno e bruno grigiastro  in superficie, e bruno grigiastro scuro e grigio scuro  in 

profondità,  indicativi  di  suoli  idromorfi  per  oscillazioni  temporanee  della  falda.  Lo  scheletro  è  comune  ed  è 

costituito da ciottoli e frammenti di calcinacci. Sono suoli ricchi di carbonati, che a contatto con l’HCl danno un 

effervescenza forte, sia negli orizzonti superficiali che profondi. 

Page 7: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

In corrispondenza di ciascun sondaggio sono stati prelevati due campioni di suolo alla profondità 0,10‐0,30 m 

(top‐soil) e 0,70‐0,90 m (sub‐soil) da sottoporre ad analisi chimico‐fisiche di  laboratorio dei seguenti parametri 

(secondo i “Metodi Ufficiali di Analisi Chimica del Suolo” del DM 13/09/99): 

Reazione (pH); 

Tessitura; 

Conducibilità elettrica (EC); 

Determinazione del contenuto di Sali solubili; 

Capacità di scambio cationico e ioni di scambio (Sodio, Calcio, Magnesio e Potassio); 

Fosforo assimilabile; 

Azoto totale; 

Elementi nutritivi (macro e micro assimilabili). 

 

SETTORE  CODICE CAMPIONE PROFONDITA’ 

Riviera/Piazzale 

 

S1‐A Top‐soil 0,10‐0,30 

S1‐B Sub‐soil 0,70‐0,90 

S2‐A Top‐soil 0,10‐0,30 

S3‐A Top‐soil 0,10‐0,30 

S3‐B Sub‐soil 0,50‐0,70 

Gran Viale 

 

Lato laguna 

Dx 

S4‐6‐8‐A Top‐soil 0,10‐0,30 

S6‐8‐B Sub‐soil 0,70‐0,90 

Lato laguna 

Sx 

S5‐7‐A Sub‐soil 0,10‐0,30 

S5‐7‐B Top‐soil 0,70‐0,90 

Centrale 

Dx 

S10‐12–A Sub‐soil 0,10‐0,30 

S10‐12–B Top‐soil 0,70‐0,90 

Centrale 

Sx 

S9 ‐11–A Sub‐soil 0,10‐0,30 

S9 ‐11–B Top‐soil 0,70‐0,90 

Lato mare 

Dx 

S14‐16–A Sub‐soil 0,10‐0,30 

S14‐16–B Top‐soil 0,70‐0,90 

Lato mare 

Sx 

S13‐15–A Sub‐soil 0,10‐0,30 

S13‐15–B Top‐soil 0,70‐0,90 

 

Il referto analitico è inserito in allegato e restituisce un quadro sostanzialmente in linea con quanto presunto e 

con la localizzazione del sito campionato. 

I  suoli  appartengono principalmente  alle  classi  tessiturali  franco‐sabbiosa e  sabbioso‐franca,  caratterizzati da 

una mescolanza  ben  equilibrata  di  sabbia,  limo  e  argilla  in  cui  domina  comunque  la  frazione  sabbiosa.  Si 

evidenzia,  inoltre,  che  i  campioni  caratterizzanti  il  tratto  del  viale  rivolto  al  mare  hanno  granulometria 

prevalentemente più grossolana e appartengono alla classe tessiturale sabbiosa. 

La  reazione  varia da  subalcalina  ad  alcalina  con  i  valori di pH più  elevati nei  campioni di  sub‐soil  e  in quelli 

ricavati dal tratto del Gran Viale S.M. Elisabetta più vicino al mare. 

Non presentano particolari problemi nutrizionali e risultano avere una discreta fertilità data da valori di capacità 

di scambio cationico  (CSC) buoni  (10‐20 meq/100g), contenuto di  fosforo assimilabile e azoto  totale piuttosto 

alti e da condizioni di pH che non limitano l’assorbimento da parte delle piante dei microelementi (Fe, Cu, Zn e 

Mn). 

Page 8: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

Il  contenuto  di  sali  solubili  del  suolo  (salinità)  viene  comunemente  valutato  attraverso  la  misura  della 

conducibilità elettrica (ECe) in estratti acquosi di suolo che, nella gran parte dei campioni ha un valore superiore 

alla soglia di 4 mS cm‐1 normalmente utilizzata per la classificazione di un suolo salino. 

Nella maggior parte, dunque, si tratta di terreni salini ma non di terreni sodici (manifestando una percentuale di 

sodio scambiabile ‐ ESP inferiore a 15), condizione compatibile con la sopravvivenza delle specie che non siano 

caratterizzate da sensibilità accentuata. 

In particolare, vale la pena di segnalare che lungo il tratto terminale del Gran Viale verso il mare, nel quale i suoli 

siano addirittura classificabili non salini,  la maggior parte dei campioni è comunque caratterizzata da valori di 

conducibilità  elettrica  superiori  a  2 mS  cm‐1    che,  tuttavia,  è  definita  come  soglia  di  tolleranza  per  piante 

sensibili. 

Da tutto ciò si deduce che i terreni dell’area di S. Maria Elisabetta, pur non essendo di particolare pregio, sono 

comunque  sufficientemente  ospitali  per  la  vegetazione  e  che,  di  conseguenza,  l’eccesso  di  salinità  che  ha 

provocato  i fenomeni succitati non è  imputabile alle caratteristiche del substrato (salinità costituzionale) bensì 

ad un evento esogeno ed occasionale (o più eventi concomitanti) che ha comportato una forte alterazione nella 

composizione  della  soluzione  circolante.  Il  che,  per  altro,  potrebbe  essere  confermato  anche  dal  fatto  che 

sintomi di tossicità da sodio e/o cloruro così conclamati non erano stati osservati nel recente passato. 

 

4. FATTORI ESOGENI 

L’indagine pedologica ha chiarito l’origine evidentemente esogena del/dei fattori scatenanti i fenomeni clorotici 

osservati durante la scorsa estate sulle piante dell’area di interesse. 

Nell’approcciare l’ampio novero dei possibili fattori ai quali fosse attribuibile una qualche responsabilità, data la 

collocazione del sito, compreso tra mare e laguna, si è pensato di riferirsi all’andamento delle maree. 

Le maree,  infatti, hanno una particolare  influenza  sul  livello della  falda che  in quest’ambito e per  terreni del 

genere è probabilmente collocata a circa 100 cm di profondità (da moderatamente profonda a profonda). 

In  genere  lungo  le  fasce  costiere  si  assiste  al  galleggiamento  dell’acqua  dolce  sull’acqua  salata  lungo  una 

superficie  teorica di  separazione  che  si modifica  in  continuo  conseguentemente  alle  variazioni del  livello del 

mare dovute alle maree.  Innalzandosi  il  livello medio del mare  l'acqua salata, più densa, viene  richiamata dal 

mare negli acquiferi costieri diminuendo l'altezza della falda al di sopra del livello del mare e conseguentemente 

anche quella al di  sotto del  livello del mare:  l'acqua  salata  sale di quota e  si muove verso  l'entroterra dando 

origine ad un cuneo salino che influenza progressivamente la composizione salina delle acque più superficiali. 

Page 9: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

 

Come si può dedurre da  indagini condotte nelle medesime zone da  Insula S.p.A. nel 2010,  il regime di marea 

influenza anche i livelli piezometrici i quali risultano senz’altro correlati alle oscillazioni di marea nelle zone più 

vicine  alla  sponda  lagunare  e  marina  mentre,  nei  punti  più  distanti,  risultano  posti  a  quota  superiore  e 

generalmente più indipendenti dal regime marino. 

 

Dalla consultazione degli estremali delle maree superiori agli 80 cm messi a disposizione del Centro Previsioni e 

Segnalazioni Maree del Comune di Venezia si evince che nel corso del 2013 si sono verificati eventi con misure 

superiori ai 100 cm in numero superiore rispetto all’anno precedente e fino a stagione primaverile inoltrata. 

Diversamente dal 2012,  infatti, nel corso del quale  i casi significativi si sono avuti  fino alla seconda decade di 

aprile, nell’anno corrente si sono potute osservare maree significative fino alla fine di maggio: 110 cm il giorno 

16, 112 cm il 23 maggio e 105 cm il giorno seguente. 

Se si considera che nei 140 anni tra il 1872 ed il 2012 si sono registrate solo 2 casi in cui si è avuta marea sopra i 

110 cm nel mese di maggio, si comprende l’eccezionalità dell’andamento della recente primavera. 

Page 10: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

Ciò va messo in relazione con le quote rilevate del piano campagna che, a grandi linee, si possono considerare 

come segue: 

ZONA  QUOTA (cm sul medio mare) 

riviera  da 140 a 190 

piazzale  da 120 a 140 

viale (dal piazzale a via Dardanelli)  inferiori a 220‐230 

viale (da via Dardanelli alla fine)  da 250 a 440 

 

Le  piante,  dunque,  con  tutta  evidenza,  al  risveglio  vegetativo,  nel momento  del massimo  assorbimento  dei 

nutrienti,  hanno  trovato  condizioni molto  sfavorevoli  determinate  dalla  presenza  di  acqua  salata  (verso  la 

laguna, viste  le quote del piano campagna e  la misura della marea, è possibile  immaginare che  le  radici della 

piante siano state completamente immerse nell’acqua lagunare). 

Ma  anche  successivamente,  le  radici  assorbenti  hanno  esplorato  un  substrato  fortemente  connotato  dalla 

presenza dei depositi salini rilasciati dalla marea solo poco tempo prima. 

Inoltre, il fatto che la maggior parte della superficie dell’area indagata sia pavimentata e, quindi, impermeabile, 

non  ha  consentito  che  le  piogge,  pur  frequenti  ed  intense  la  scorsa  primavera,  dilavassero  l’eccesso  di  sali 

ripristinando  condizioni  di  buona  abitabilità  della  rizosfera  che,  invece,  ha mantenuto  pressoché  inalterati  i 

valori di elevata salinità sotterranea. 

 

5. CONCLUSIONI 

I definitiva, le questioni che si pongono ora sono: 

a) valutazione dei danni agli alberi (permanenti o transitori?); 

b) individuazione dei  soggetti  il  cui  stato generale appare grave al punto da  comprometterne  la  ripresa 

vegetativa; 

c) conseguente aggiornamento del computo degli abbattimenti necessari; 

d) per  i nuovi  impianti, approntamento di sistemi di contrasto della salinità  indotta dalle maree al fine di 

ridurre le possibilità che effetti del genere si ripetano; 

e) opportunità  di  avviare  un  programma  di  monitoraggio  del  posizionamento  e  delle  variazioni  nella 

composizione chimica del fronte salino. 

Dunque,  è necessario  operare anzitutto una scelta molto attenta delle specie da mettere a dimora che, oltre ad 

avere caratteristiche dimensionali, estetiche e  funzionali consone e compatibili con un  luogo così particolare, 

non dovranno presentare sensibilità alla salinità troppo elevata. 

A titolo di esempio si possono citare platano ed olmo per i quali, tuttavia, essendo specie soggette ad avversità 

gravi  (cancro colorato e grafiosi), dovranno essere  impiegati  i cloni resistenti di recente costituzione  (Platanor 

per il platano e San Zanobi, Plinio o altri). 

Altri  alberi  interessanti possono  essere  il bagolaro  la magnolia  ed  il  leccio,  specie  già presenti  al  Lido,  i pini 

(domestico o marittimo) dei quali si ha un buon esempio nella vicina via Cerigo, oppure, in considerazione della 

loro buona tolleranza al salino, alcune specie di palma ben adattate al clima locale (p.e. Chamaerops humilis). 

Page 11: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

Altrettanto  importante  risulta  il  fatto di  individuare  le più corrette modalità per  il  loro  impianto valutando  la 

possibilità di operare una bonifica del terreno al quale sono destinate (con il riporto di terra di buona qualità) e 

di dotarle di sistemi irrigui che, oltre a svolgere la funzione di adacquamento per le normali funzioni vegetative, 

avrebbero in tal caso anche un ruolo rilevante nella lisciviazione dei sali portati dalle maree. 

 

A tal proposito, si segnala il possibile impiego (già descritto nei documenti di progetto) dell’irrigazione a goccia, 

realizzata avvolgendo la zolla delle piante di vivaio in alcune volute di ala gocciolante da interrare nella buca di 

impianto. E’ noto, infatti, l’effetto positivo dell’irrigazione a goccia che, oltre a consentire un risparmio d’acqua, 

produce la diluizione dei sali disciolti allontanandoli dalla rizosfera. 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

Page 12: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

Tabella 1 ‐ Risultati campioni Riviera/Piazzale S.M. Elisabetta valutazione fertilità suolo 

Codice campioni 

Profondità Classe 

tessiturale pH  CSC  Na+  Ca2+  Mg2+  K+ 

Azoto totale 

Fosforo assimilabile 

Feassimilabile 

Cuassimilabile 

Znassimilabile 

Mnassimilabile 

  m USDA    Meq/100g meq/100g meq/100g meq/100g meq/100g  g/Kg  mg/Kg mg/Kg mg/Kg mg/Kg mg/Kg

S1‐A  0,10‐0,30  S  7,49  20,5  0,295  17,5  2,44  0,265  2,0  28,7  31  5,2  9,9  16,5 

S1‐B  0,70‐0,90  SF  7,81  10,7  0,304  8,53  1,63  0,235  0,81  24,4  29,3  9,6  7,4  7,1 

S2‐A  0,10‐0,30  FS  7,41  3,4  0,035  2,61  0,68  0,073  1,9  21,9  43,4  7,5  53,6  60,7 

S3‐A  0,10‐0,30  FS  7,75  22,4  0,102  18,6  3,41  0,238  1,8  70  57,6  4,8  22,8  10,1 

S3‐B  0,50‐0,70  FS  7,72  21,8  0,097  17,8  3,67  0,279  1,2  62,8  64  4,4  13,9  9,7 

  

 

Tabella 2 ‐ Risultati campioni Riviera/Piazzale S.M. Elisabetta valutazione salinità suolo 

Codicecampioni 

Profondità  ECw (1:5)  ECe  ESP  SAR  Bicarbonati  Ca  Mg  K  Na  Cloruri  Solfati  Nitrati 

m  mS/cm mS/cm % mg/Kg mg/Kg mg/Kg  mg/Kg mg/Kg mg/Kg mg/Kg mg/Kg

S1‐A  0,10‐0,30  0,285  4,3  1,4  2,9  560  140  16  2  95  129  12  69 

S1‐B  0,70‐0,90  1,950  29,3  2,8  23,9  183  270  101  120  1285  2530  10  406 

S2‐A  0,10‐0,30  0,304  4,6  1,0  2,1  640  164  4  56  72  125  12  56 

S3‐A  0,10‐0,30  0,165  2,0  0,5  1,0  180  150  19  12  35  23  30  35 

S3‐B  0,50‐0,70  0,188  2,3  0,4  0,9  240  154  21  16  31  33  52  41 

             

Page 13: Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia OPERE DI ... · In particolare si rilevavano le seguenti anomalie, sintomatiche, a prima vista, di uno scompenso nutrizionale causato da

Tabella 3 ‐ Risultati campioni Gran Viale S.M. Elisabetta valutazione fertilità suolo 

 Microelementi assimilabili 

Settore Codicecampioni 

Profondità Classe 

tessiturale pH  CSC  Na+  Ca2+  Mg2+  K+ 

Azoto totale 

Fosforo assimilabile 

Fe  Cu  Zn  Mn 

    m  USDA    Meq/100g  meq/100g  meq/100g  meq/100g  meq/100g  g/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg 

Lato laguna Dx 

S4‐6‐8‐A  0,10‐0,30  FS  7,54  19,2  19,2  0,517  14,7  2,97  1,4  54,6  24,8  7,1  6,6  12,6 

S6‐8‐B  0,70‐0,90  FS  8,25  18,6  18,6  1,057  13,9  3,28  0,81  28,3  51  23,2  8,2  6,7 

Lato laguna Sx 

S5‐7‐A  0,10‐0,30  FS  7,49  20,4  20,4  0,917  15,9  3,29  1,6  36  33,6  2,8  8  9,3 

S5‐7‐B  0,70‐0,90  SF  8,27  9,4  9,4  0,593  6,51  2,07  0,42  12,5  50,4  6,7  2,6  9,8 

Centrale Dx 

S10‐12–A  0,10‐0,30  SF  7,52  21,5  21,5  0,324  18,8  1,97  2,1  74,6  38,7  10,1  21,4  12,8 

S10‐12–B  0,70‐0,90  SF  7,48  33,9  33,9  0,731  29,7  3,33  0,80  30,1  50,1  11,7  12,6  19,2 

Centrale Sx 

S9 ‐11–A  0,10‐0,30  SF  7,89  12,1  12,1  0,168  9,89  1,84  0,79  14,8  25,7  4,8  8  4,7 

S9 ‐11–B  0,70‐0,90  SF  8,12  14,5  14,5  0,351  11,9  2,07  0,78  48,3  113  33,2  8,8  32 

Lato mare Dx 

S14‐16–A  0,10‐0,30  S  8,15  8,2  8,2  0,008  6,02  2,15  0,87  21  18,8  6,7  13,1  6,1 

S14‐16–B  0,70‐0,90  S  8,15  4,6  4,6  0,010  3,83  0,72  0,41  8,8  14,6  3,1  3,9  5,1 

Lato mare Sx 

S13‐15–A  0,10‐0,30  SF  7,98  16,7  16,7  0,123  13,8  2,65  1,0  21,9  28,1  14  6,2  7,7 

S13‐15–B  0,70‐0,90  S  8,23  10,1  10,1  0,006  9,78  0,31  0,18  7,0  5,3  0,61  < 0,5  4,8 

 

 

Tabella 4 ‐ Risultati campioni Gran Viale S.M. Elisabetta valutazione salinità suolo 

Settore Codicecampioni 

Profondità  ECw (1:5)  ECe  ESP SAR

Bicarbonati  Ca  Mg  K  Na  Cloruri  Solfati  Nitrati 

    m  mS/cm  mS/cm  %  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg  mg/Kg 

Lato laguna Dx 

S4‐6‐8‐A  0,10‐0,30  0,290  3,5  2,7  3,2  220  154  24  140  89  51  41  115 S6‐8‐B  0,70‐0,90  0,539  6,5  5,7  12,2  370  108  19  439  38  153  38  370 

Lato laguna Sx 

S5‐7‐A  0,10‐0,30  0,609  7,3  4,5  6,8  422  205  41  486  148  118  24  290 S5‐7‐B  0,70‐0,90  0,341  5,1  6,3  7,6  397  80  15  283  16  99  30  200 

Centrale Dx 

S10‐12–A  0,10‐0,30  0,325  4,9  1,5  2,2  340  196  13  179  45  105  29  82 S10‐12–B  0,70‐0,90  0,494  7,4  2,2  4,7  230  223  29  262  44  364  10  200 

Centrale Sx 

S9 ‐11–A  0,10‐0,30  0,244  3,7  1,4  1,6  300  161  16  117  13  67  18  58 S9 ‐11–B  0,70‐0,90  0,273  3,3  2,4  3,1  390  116  20  146  14  94  14  98 

Lato mare Dx 

S14‐16–A  0,10‐0,30  0,132  2,0  0,1  0,3  235  139  1,2  21  21  20  5  9,2 S14‐16–B  0,70‐0,90  0,110  1,7  0,2  0,3  277  104  0,2  9  11  10  10  7 

Lato mare Sx 

S13‐15–A  0,10‐0,30  0,147  2,2  0,7  1,0  225  127  10  21  30  29  10  30 S13‐15–B  0,70‐0,90  0,074  1,1  0,1  0,3  156  74  4  9  4  6  3  6,3