sanità le aziende informano e ricerca

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LE AZIENDE INFORMANO MINISTERO DELLA SALUTE / Il Tavolo Tecnico per la sorveglianza viro-immunologica del coronavirus e del piano vaccinale italiano Vaccini e varianti del Covid, l’importanza dell’informazione Varata la rete di monitoraggio per tenere sotto controllo le mutazioni del virus e l’efficacia dell’immunizzazione I primi vaccini anti Co- vid-19 sono stati approvati dalle agenzie per il farmaco europea (EMA) e italiana (AIFA) e sono iniziate col nuovo anno anche le som- ministrazioni. Ai prodotti di Pfizer, Moderna e AstraZe- neca presto se ne aggiunge- ranno altri: quelli che attual- mente hanno superato tutte le fasi per l’approvazione e alcuni che sono nell’ultima fase di test, la fase clinica 3 che precede il giudizio di EMA e AIFA. I tempi record nello svilup- po dei vaccini hanno fatto sì che i farmaci siano sicuri ed efficaci ma che non se ne conoscano appieno tutte le potenzialità e l’efficienza te- stata in laboratorio dovrà es- sere messa alla prova in vivo, anziché in vitro. Non solo. Il coronavirus sta mutando, si sta adattando all’ospite uma- no e di conseguenza si segna- lano le prime varianti. L’efficacia del vaccino e la comparsa di varianti del vi- rus, sono aspetti che neces- sitano di un monitoraggio attento e puntuale. A tal fine il Ministero della Salute ha inaugurato a fine gennaio la rete di monitoraggio italia- na per la sorveglianza delle mutazioni responsabili delle infezioni emergenti e la va- lutazione dell’efficacia e della durata della vaccinazione, annunciando la nascita del Consorzio Italiano per la ge- notipizzazione e fenotipizza- zione di SARS-CoV-2 e per il monitoraggio della risposta immunitaria alla vaccinazio- ne. L’iniziativa è stata presentata nell’ambito del Tavolo Tecni- co per la sorveglianza viro- immunologica di infezioni emergenti, istituito al Mini- stero della Salute lo scorso 19 gennaio su input del Vice Mi- nistro della Salute Pierpaolo Sileri e con il coordinamento e la supervisione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il progetto vede il patrocinio della Società Italiana di Viro- logia che si farà parte attiva per riunire le competenze virologiche cliniche, di base, veterinarie e bioinformatiche presenti in Italia. Il Vice Ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha spiegato: “Il Consorzio sarà utile non solo per la pandemia attuale ma per il gruppo di ricerca che continuerà a lavorare sugli aspetti epidemiologici di eventuali nuove epidemie. Ne vivremo altre e bisogna esser pronti, come ha già spiegato più volte l’Organiz- zazione Mondiale della Sa- nità”. L’efficacia dell’attuale cam- pagna di vaccinazione per Covid-19 dipenderà dalle risposte immunitarie che il vaccino riuscirà a indurre nei soggetti vaccinati, dalla loro durata e dalla sensibilità del- le varianti di SARS-CoV-2 circolanti alla neutralizza- zione. Sono informazioni di grande importanza per le implicazioni nella protezio- ne da infezioni contro le di- verse varianti del virus e nel potenziale futuro decorso della pandemia. In aggiunta alle verifiche sulla sicurezza dei vaccini e sulla loro cor- retta conservazione e som- ministrazione messe in atto dall’AIFA, sarà necessario af- frontare tutti i problemi lega- ti ad un corretto e puntuale monitoraggio viro-immuno- logico. Il Consorzio, promosso e sostenuto dal Ministero della Salute, sarà coordina- to dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il compito di supervisione gli aspetti relativi ai controlli di quali- tà, alle elaborazioni dei dati epidemiologici-clinici, alla banca biologica. Sarà costitu- ito da una rete di laboratori sull’intero territorio nazio- nale che provvederà a fornire su larga scala e rapidamen- te le sequenze del genoma SARS-CoV-2 circolanti in Italia, permettendo all’ISS di monitorare l’evoluzione genetica del virus e la dura- ta dell’immunità indotta dai vaccini. I dati ottenuti dai laboratori di riferimento saranno in- viati all’ISS mediante report a flusso continuo e posti al vaglio di uno specifico Co- mitato Tecnico-Scientifico a supporto dell’ISS e dell’AIFA e facente capo al Ministero della Salute. Tutti i dati ottenuti forniran- no indicazioni sull’andamen- to della immunità conseguita in seguito alla somministra- zione di vaccini a diversa formulazione e saranno fon- damentali per monitorare e prevenire la diffusione sul territorio nazionale di va- rianti virali in grado di sfug- gire alla risposta anticorpale evocata dai vaccini. Sanità e ricerca medico scientifica Anno 2021 N. 2 Lunedì 22 Febbraio Il numero di vaccini anti-covid attualmente approvati dall’AIFA 3

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Page 1: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

L E A Z I E N D E I N F O R M A N O

MINISTERO DELLa SaLuTE / Il Tavolo Tecnico per la sorveglianza viro-immunologica del coronavirus e del piano vaccinale italiano

Vaccini e varianti del Covid, l’importanza dell’informazioneVarata la rete di monitoraggio per tenere sotto controllo le mutazioni del virus e l’efficacia dell’immunizzazione

Iprimi vaccini anti Co-vid-19 sono stati approvati

dalle agenzie per il farmaco europea (EMA) e italiana (AIFA) e sono iniziate col nuovo anno anche le som-ministrazioni. Ai prodotti di Pfizer, Moderna e AstraZe-neca presto se ne aggiunge-ranno altri: quelli che attual-mente hanno superato tutte le fasi per l’approvazione e alcuni che sono nell’ultima fase di test, la fase clinica 3 che precede il giudizio di EMA e AIFA.I tempi record nello svilup-po dei vaccini hanno fatto sì che i farmaci siano sicuri ed efficaci ma che non se ne conoscano appieno tutte le potenzialità e l’efficienza te-stata in laboratorio dovrà es-sere messa alla prova in vivo, anziché in vitro. Non solo. Il coronavirus sta mutando, si sta adattando all’ospite uma-no e di conseguenza si segna-lano le prime varianti. L’efficacia del vaccino e la comparsa di varianti del vi-rus, sono aspetti che neces-sitano di un monitoraggio attento e puntuale. A tal fine il Ministero della Salute ha inaugurato a fine gennaio la rete di monitoraggio italia-na per la sorveglianza delle

mutazioni responsabili delle infezioni emergenti e la va-lutazione dell’efficacia e della durata della vaccinazione, annunciando la nascita del Consorzio Italiano per la ge-notipizzazione e fenotipizza-zione di SARS-CoV-2 e per il monitoraggio della risposta immunitaria alla vaccinazio-ne. L’iniziativa è stata presentata nell’ambito del Tavolo Tecni-co per la sorveglianza viro-immunologica di infezioni

emergenti, istituito al Mini-stero della Salute lo scorso 19 gennaio su input del Vice Mi-nistro della Salute Pierpaolo Sileri e con il coordinamento e la supervisione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il progetto vede il patrocinio della Società Italiana di Viro-logia che si farà parte attiva per riunire le competenze virologiche cliniche, di base, veterinarie e bioinformatiche presenti in Italia.Il Vice Ministro della Salute,

Pierpaolo Sileri, ha spiegato: “Il Consorzio sarà utile non solo per la pandemia attuale ma per il gruppo di ricerca che continuerà a lavorare sugli aspetti epidemiologici di eventuali nuove epidemie. Ne vivremo altre e bisogna esser pronti, come ha già spiegato più volte l’Organiz-zazione Mondiale della Sa-nità”.L’efficacia dell’attuale cam-pagna di vaccinazione per Covid-19 dipenderà dalle

risposte immunitarie che il vaccino riuscirà a indurre nei soggetti vaccinati, dalla loro durata e dalla sensibilità del-le varianti di SARS-CoV-2 circolanti alla neutralizza-zione. Sono informazioni di grande importanza per le implicazioni nella protezio-ne da infezioni contro le di-verse varianti del virus e nel potenziale futuro decorso della pandemia. In aggiunta alle verifiche sulla sicurezza dei vaccini e sulla loro cor-retta conservazione e som-ministrazione messe in atto dall’AIFA, sarà necessario af-frontare tutti i problemi lega-ti ad un corretto e puntuale monitoraggio viro-immuno-logico.Il Consorzio, promosso e sostenuto dal Ministero della Salute, sarà coordina-to dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il compito di supervisione gli aspetti relativi ai controlli di quali-tà, alle elaborazioni dei dati epidemiologici-clinici, alla banca biologica. Sarà costitu-ito da una rete di laboratori sull’intero territorio nazio-nale che provvederà a fornire su larga scala e rapidamen-te le sequenze del genoma SARS-CoV-2 circolanti in

Italia, permettendo all’ISS di monitorare l’evoluzione genetica del virus e la dura-ta dell’immunità indotta dai vaccini.I dati ottenuti dai laboratori di riferimento saranno in-viati all’ISS mediante report a flusso continuo e posti al vaglio di uno specifico Co-mitato Tecnico-Scientifico a supporto dell’ISS e dell’AIFA e facente capo al Ministero della Salute.Tutti i dati ottenuti forniran-no indicazioni sull’andamen-to della immunità conseguita in seguito alla somministra-zione di vaccini a diversa formulazione e saranno fon-damentali per monitorare e prevenire la diffusione sul territorio nazionale di va-rianti virali in grado di sfug-gire alla risposta anticorpale evocata dai vaccini.

Sanitàe ricercamedicoscientifica

Anno 2021N. 2

Lunedì 22 Febbraio

Il numero di vaccini anti-covid attualmente

approvati dall’AIFA

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Page 2: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

La pandemia, e l’immane sforzo che ha portato allo

sviluppo di molti vaccini in tempi assolutamente record, ha dimostrato una volta di più che la collaborazione è un volano fondamentale per l’in-novazione. Nella fattispecie, il fatto che il geno-ma del coronavirus Sars-COV-2 sia stato condiviso subito con tutta la comunità scientifica è stato de-terminante.In tema di dati scientifici condivisi e soprattutto acces-sibili in senso lato, si è pronunciata nel 2019 la Commissio-ne europea tramite la direttiva 2019/1024, che entro luglio del 2021 dovrà essere recepita da-gli stati membri. Tra le novità di maggior inte-resse, l’art. 10 della Direttiva estende il campo del riutilizzo anche ai dati prodotti nell’am-bito della ricerca finanziata con fondi pubblici, da man-

tenersi distinti rispetto agli “articoli scientifici”. I dati saranno riutilizzabili a fini commerciali o non commer-ciali, in ambito transnaziona-le all’interno dell’UE, qualora siano prodotti nell’ambito di ricerche finanziate con fondi

pubblici e siano resi dispo-nibili attraverso banche dati gestite a livello istituzionale o su base tematica. Nel rispet-to del principio “il più aperti possibile, chiusi lo stretto ne-cessario” (dall'inglese as open as possible, as closed as neces-

sary) nell’attuale fase di rece-pimento ciascuno Stato mem-bro è chiamato a stilare le eccezioni alla regola generale dell’open by default prevista dall’art. 10, in considerazione in particolare delle esigenze di tutela dei dati personali

e dei diritti di pro-prietà intellettuale di terzi.In relazione ai dati della ricerca così definiti, gli Stati membri dovranno adottare “politiche nazionali e azioni pertinenti per ren-dere i dati della ri-cerca finanziata con fondi pubblici aper-tamente disponibili (‘politiche di accesso aperto’) secondo il

principio dell'apertura per impostazione predefinita”. Tali politiche nazionali si applicheranno sia alle or-ganizzazioni che svolgono attività di ricerca sia alle or-ganizzazioni che finanziano la ricerca.

Società agenziale operante in plu-

rimandato in tutto il territorio nazionale. È specializzata nella re-sponsabilità civile pro-fessionale e riferimento di ordini professionali, albi, comunità scien-tifiche. Lungimiranza, innovazione e specializ-zazione sono da sempre i valori fondanti dell’azienda. In 40 anni di attività, Assita ha consoli-dato la propria mission: garantire la tutela della reputazione professiona-le e del patrimonio degli assicurati. Con quattro divisioni specialistiche - MedicalDivision – LawDivision – Technical Engineering – Business Consulting Division - dedicate alle varie categorie professionali e un’a-rea legale dedicata ai sinistri, Assita è da 40 anni il riferimento di oltre

20.000 professionisti italiani. Il team di Assita è composto da personale qualificato e fortemente orientato alla soddisfazione del cliente.Il 31 luglio 2019 Assiteca, il più grande Broker Assicurativo Italiano, ne ha acquisito l’80% divenendone così il socio di controllo. Le sinergie con il Gruppo Assiteca e gli impor-tanti obiettivi di sviluppo di Assita consentono alla società di conti-nuare ad essere leader in questo

particolare target di mercato. Danie-la Bernuzzi Bassi, azionista e fonda-trice della società e Silvia Lumediluna, nominata Ammini-stratore delegato il 4 novembre 2019, in qualità di respon-sabili dell’attività di intermediazione as-

sicurativa, sono il braccio operativo di Assita. Gli obiettivi di Assita sono molteplici: conservazione e conso-lidamento dell’alta specializzazione, potenziamento di tali competenze nell’ottica del digitale, ampliamen-to delle collaborazioni finalizzate all’efficienza del servizio al suppor-to degli assicurati, sviluppo di nuo-vi accordi/convenzioni e prodotti dedicati. Tutto ciò mantenendo fermi i propri valori.

Daniela Bernuzzi Bassi Presidente Assita

Silvia LumedilunaAD Assita

MIUR / La nuova direttiva sugli open data

La UE apre i dati scientifici Esteso il riutilizzo ai risultati della ricerca pubblica

assIta / La società milanese è stata costituita il 12 marzo 1981

Da 40 anni con gli assicuratiQuattro decenni di professionalità, competenza e risultati

Contatto commerciale per la comunicazione su questa iniziativa B-SIDE COMMUNICATION Tel.: 0521 17700 - [email protected]

Stampatorill Sole 24 Ore S.p.A. - Via Busto Arsizio, 36 - 20151 Milano

Il Sole 24 Ore S.p.A. - Via Tiburtina Valeria,Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq)

Anno 2021 - N. 2 - Lunedì 22 Febbraio

Supplemento commercialeal numero odierno del Sole 24 ORE

Realizzazione editoriale

Mediafaber S.r.l. via della Moscova 66 - 20121 Milano Telefono +39 335 7211863

in collaborazione con

Effecinque Coop arlvia Boccardo 1- 16121- GE - tel +39 010 3002606

CoordinamentoRaffaele Mastrolonardo

Un programma di rieduca-zione alimentare basato

su un algoritmo che usa l’intel-ligenza artificiale, tradotto, per i clienti, in una applicazione per cellulare semplicissima e ultra personalizzata che sup-porta il percorso di dimagri-mento: è questo MYW8, a cui lavora ormai da quattro anni una Fondazione con sede a Salsomaggiore e Velletri che ha distribuito l’applicazione anche al di fuori dei confini nazionali, in Moldavia, Francia, Canada, Germania e Romania, Austra-lia, Belgio, Inghilterra.Obiettivo: il dimagrimento, ma anche un giusto equilibrio nutrizionale. L’app è indicata, dunque, per chi ha una situa-zione di sovrappeso oppure la necessità di controllare l’a-limentazione, poiché soffre di particolari patologie come il diabete. “La dieta si basa sulla verifica di parametri semplici, peso e pres-sione arteriosa del cliente. L’e-ducazione alimentare è basata sul principio del mantenere la glicemia costante”, spiega Fran-

cesco Avaldi, medico nutrizio-nista e direttore scientifico di MYW8. “L’obiettivo - continua - è educare il cliente a salvaguar-dare la salute attraverso attenta analisi dei macronutrienti che introduce nel corso della gior-nata”. Semplice e personalizza-to. Lo spiega Massimo Belloni, ideatore già quattro anni fa del progetto e dell’applicazione: “Usando intelligenza artificiale e deep learning, catalogando insieme una serie di dati rac-colti dai pazienti, offriamo un

percorso personalizzato”. “In un anno abbiamo ottenuto ottimi risultati in mille pazienti su dimagrimento e qualità della loro vita, abbiamo catalogato 3500 ricette diverse per rego-lare e mantenere stabile l’indi-ce glicemico. Raccogliendo i dati di chi usa la app e usando quelli catalogati - racconta Bel-loni - traiamo l’insieme delle ricette migliori per l’utente in quel determinato momento e non solo, sappiamo anche nel-la storia della persona quale sia

l’effetto di determinati cibi in determinati momenti”. Mante-nendo questa linea, assicurano da MYW8, non solo si dimagri-sce ma migliorano tutti i valori, a partire da quelli ematici, e la salute generale.Un altro tassello importante di questo programma è il monito-raggio continuo della persona: a occuparsi del contatto diretto con i clienti è una squadra che raccoglie le richieste e i dubbi e li sottopone a Paolo Conti, bio-logo nutrizionista: “Spetta a me

decidere se la persona è idonea a seguire il percorso nella fase iniziale. Inoltre se c’è bisogno di qualcosa in particolare, come la gestione di un piatto giorna-liero o un disturbo fisico, c’è un medico a dare consigli, suggeri-re eventualmente di rivolgersi al proprio dottore o fare ulteriori indagini. La nostra assistenza è quotidiana”.I menù variano e il paziente non si sente spaesato davanti a una lista anonima di ingredien-ti da consumare, perché ha già il suggerimento della ricetta nella sua app. Un esempio? “Questa paziente oggi ha a colazione torta di sfoglia con crema chan-tilly, a pranzo spaghetti alla car-bonara e a cena tonno ai ferri. Ma quel che è importante è che posso aggiornare questo regi-me e le ricette ogni due giorni, ovvero quando inserisco i miei dati personali”, afferma Conti. Con questa varietà (e fanta-sia), MYW8 segnala che il 97 per cento di chi segue questo percorso ha raggiunto risultati positivi e tende a rinnovare e continuare il programma nel

tempo.“Spesso mangiamo più di quel che consumiamo, saltiamo pa-sti, abbiamo l’abitudine scorret-ta agli snack, non facciamo co-lazione: MYW8 è sicuramente un buon approccio per comin-ciare a prendere atto di quanti errori si fanno nel campo della nutrizione pur non rendendo-sene conto - continua il diret-tore scientifico Avaldi - la dieta non deve essere considerata una restrizione ma un corretto stile di vita”.La app (disponibile per iOs e Android) intanto continua a perfezionarsi e potenziarsi e a breve verrà rilasciata una versione che “si interfaccerà con dispositivi medici, cal-colerà dati come quantità di acqua nelle ossa, l’analisi dell’indice glicemico, sarà collegata a una bilancia Blue-tooth e a un misuratore di pressione sempre Bluetooth oltre a un flussimetro”, an-ticipa Belloni: “Sarà sempre più un'applicazione orientata alla persona, il sistema impa-ra dalla persona”.

MYW8 / L’app italiana disponibile anche in Moldavia, Francia, Canada, Germania, Romania, Australia, Belgio e Inghilterra

Un algoritmo per rimettersi in formaDieta personalizzata e educazione alimentare attraverso intelligenza artificiale e deep learning

2 Sanità e ricerca medico scientificaScenari

Lunedì 22 Febbraio 2021

Page 3: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

I l 14 novembre in tutto il mondo, si “festeggia”

la Giornata Mondiale del Diabete, una pandemia che colpisce circa 400 milioni di persone. Questa giorna-ta rappresenta un’occasione per attirare attenzione su una malattia subdola, di cui si conosce ancora troppo poco e che al momento non prevede una cura definitiva.La scoperta dell’insulina ha certamente rappresentato un passo importante per assicurare a tutte le perso-ne con diabete innanzitut-to la sopravvivenza e poi la possibilità di condurre una vita normale: ma parliamo di 100 anni fa. Da allora, malgrado l’impegno dei ri-cercatori, sono stati fatti progressi ma nulla che fac-cia pensare a una soluzione definitiva del problema.“E se la prevenzione, un corretto stile di vita, un’at-tenzione particolare all’ali-mentazione possono costi-tuire un corretto approccio contro il diabete di tipo 2, altrettanto non si può dire per il diabete infantile e giovanile che colpisce in-discriminatamente e senza segnali premonitori”, spiega Antonio Cabras, Presidente

della Federazione Nazionale Diabete Giovanile.Ma i veri problemi restano i pregiudizi e la scarsa in-formazione da parte dell’o-pinione pubblica e di chi dovrebbe amministrare la sanità con raziocinio e nel rispetto dei diritti della per-sona con diabete. Su questo punto la Federazione Na-zionale Diabete Giovanile è impegnata con tutte le sue forze perché non è accetta-bile che nel 2021 l’ottusità e

la burocrazia siano ancora d’ostacolo per i ragazzi che intendano svolgere un lavo-ro per il quale hanno studia-to e si sono preparati. “Ancora una volta - continua Cabras - dobbiamo ripetere che una persona con diabete ben compensata è assoluta-mente in grado di condurre una vita normale sul piano sociale, formativo, affetti-vo, sportivo, professionale e nulla o nessuno possono im-pedire questo percorso”.L’attuale situazione con l’ir-

ruzione del Covid ha messo in luce mancanze e carenze del sistema sanitario con ospedali impossibilitati a

gestire la quotidianità e per-sonale allo stremo. In questi mesi la Federazione è stata sommersa da lettere e mes-

saggi di famiglie che si sono viste private dei loro diritti di cura. “Noi ci rendiamo conto del-la situazione, sarebbe da ir-responsabili pensare il con-trario: ma questo non può riflettersi negativamente su un’ampia fascia di popola-zione che ha necessità di es-sere seguita nel suo percorso di gestione della malattia”, dice ancora Cabras.Il diabete è stato dichiarato “pandemia mondiale di una malattia non trasmissibile”, ma non costituisce né diver-sità né ostacolo alla crescita e al pieno inserimento della persona nella società. “Non dimentichiamo an-cora che le risoluzioni del World Health Assembly del 19 maggio 1989 dell’Onu ri-guardano la prevenzione ed il controllo del diabete mel-lito e incoraggiano gli Stati Membri a promuovere poli-tiche di prevenzione, tratta-mento e cura in conformità con lo sviluppo sostenibile dei propri sistemi di cura sanitaria con l’obiettivo di sviluppi internazionali.E non dimentichiamo che la dignità della persona con diabete è sancita dal Mani-festo per i diritti e i doveri della persona con diabe-te: il Manifesto, a oltre 10 anni dalla sua approvazio-ne da parte di istituzioni, enti scientifici, associazioni di pazienti rappresenta un punto di riferimento a livello internazionale in termini di gestione della malattia sotto ogni punto vista. Ma alcune Regioni e alcune ASL non ne hanno ancora recepito in pieno gli elementi più innovativi”, conclude il Pre-sidente.

FEDERAZIONE NAZIONALE DIABETE GIOVANILE / L’associazione capofila nella lotta ad una patologia che colpisce indiscriminatamente e senza segnali premonitori

Diabete e Covid: un problema in cerca di soluzione Scuola, lavoro, diritti: la pandemia ha evidenziato i limiti del sistema sanitario rendendo più grave la situazione per i pazienti a tanti livelli

Il diabete infantile e giovanile colpisce indiscriminatamente e senza segnali premonitori

Antonio Cabras, Presidente Federazione Nazionale Diabete Giovanile

Oltre 10 anni fa veniva approvato il Manifesto per i diritti e i doveri della persona con diabete. Un passo storico che ha visto impegnate forze politiche, comunità scientifica e

associazioni pazienti. La concreta applicazione dei contenuti del Manifesto, a livello nazionale e regionale, è stata lunga e laboriosa e ancora non può dirsi completata: l’ignoranza, l’ottusità e la burocrazia rappresentano ancora un ostacolo difficile da abbattere. Ma è significativo anno-tare come oggi la persona con diabete non solo viene considerata nella maggior parte dei casi assolutamente uguale a chi non è costretto a convivere con questa patologia, ma ha anche reso più forti e consapevoli coloro i quali hanno ingaggiato vere e proprie battaglie legali per vedere riconosciuti i propri diritti.

Da 10 anni un Manifesto per i nostri diritti

1981-2021 La Federa-zione Nazionale Dia-

bete Giovanile celebra i 40 anni di fondazione. La tua fiducia può aiutare i bambini e i giovani con diabete. Dona il 5 x Mille CF: 97017810157

Il 5 per mille alla FDG

Il rientro a scuola dopo il lockdown ha rappresentato un passo particolarmente delicato. Questo passo, per i

giovani con diabete, richiede una riflessione attenta e per questo motivo la Federazione Diabete Giovanile ha chie-sto un urgente incontro con il Ministro dell’Istruzione onde definire e mettere in atto le priorità da adottare sul legittimo accesso alla continuità terapeutica. “In relazio-ne all’importantissimo tema della somministrazione dei farmaci a scuola – si legge nella lettera – la FDG tiene a rilevare quanto il trattamento del paziente con diabete presenti complessità importanti che lo differenziano dalle altre patologie. Per questo si ritiene che la tematica debba essere affrontata con le adeguate differenziazioni al fine di non escludere i pazienti dal legittimo accesso alla continu-ità terapeutica e nel contempo tutelarli nella gestione delle urgenze ed emergenze. Le problematiche ancora irrisolte sul tema della somministrazione dei farmaci, quasi com-pletamente a carico delle famiglie o di volontari, e non del SSN, si aggravano nell’emergenza Covid 19“.

Farmaci a scuola, un tema sempre più attuale

1 Nel mondo ogni 17 secondi si diagnostica un nuovo caso di diabete: oggi sono 400 milioni le persone con diabete. Il diabete di tipo 1, noto come diabete mellito, riguarda circa il 5 % dei pazienti diabetici.

2 Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Responsabile di questo fenomeno è un difetto assoluto o relativo di insulina, un ormone secreto nel pancreas.

3 Nella grande maggioranza dei casi la malattia non presenta alcun sintomo. Se questi sono presenti, si tratta di sete intensa, necessità di urinare spesso con urine abbondanti, perenne stanchezza...

4 Il diabete di tipo 1 non deve essere trascurato perché le complicanze croniche della malattia possono essere lievi, moderate ma anche gravi, disabilitanti e fatali. Di diabete mellito, ad oggi, non si può guarire, ma la malattia può essere tenuta sotto controllo.

Il diabete mellito in 4 punti

3Sanità e ricerca medico scientificaScenariLunedì 22 Febbraio 2021

Page 4: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

ALPHA PHARMA / L’azienda pugliese investe in servizi avanzati per l’acquisizione automatica dei parametri metabolici e analisi e gestione delle situazioni di allerta

Coranavirus e diabete, così spegniamo la pauraAttraverso la telemedicina offriamo una possibilità efficace e sicura contro una patologia che causa un decesso ogni otto secondi

“Non è vero che se c’è fa-miliarità col diabete sei

condannato. E non è vero nem-meno che monitoraggi non invasivi, semplici e scientifica-mente rigorosi servano a poco. Prevenire il diabete o conviver-ci, garantendosi una qualità alta della vita, si può. In tempi di Coronavirus, si deve”. Annalisa Cervelli, Presidente del Cda di Alpha Pharma, non vuol sen-tir parlare della “medicina che verrà”, piuttosto di quel che si deve e può fare, “qui e ora”, per non farsi travolgere due volte dal virus: “Nell’inquietudine della pandemia, prevenzione e cura del diabete sono urgenze che richiedono interventi im-mediati per una patologia che nel mondo provoca un decesso ogni otto secondi. C’è bisogno di uno scatto in più, non solo da parte della comunità scientifi-ca. Se è vero che dalla cura della salute dei più deboli dipende il futuro dei più forti, allora per rinsaldare questo necessario patto generazionale anche in un momento di post pandemia, c’è bisogno di spingere sull’ac-celeratore della telemedicina, rendendola più efficace, sicura e semplice da utilizzare”. Ragiona, Cervelli: “L’emergen-za Covid 19 ha insegnato che

bisogna farsi trovare pronti. Af-frontare il dramma dei pazienti diabetici, che quasi sempre pre-sentano altre patologie croni-che e che pertanto sono quelli che corrono il rischio più alto, significa lavorare al massimo sui sistemi di monitoraggio a distanza e sulla frontiera del te-leconsulto. Una mission, quella della telemedicina applicata, alla quale Alpha Pharma si sta dedicando senza risparmio di

energie in termini di ricerca, sviluppo e commercializzazio-ne di sistemi avanzati. Senza dimenticare che la partita più grossa, anche nel periodo di post pandemia, la si gioca in termini di prevenzione”.

Costituita nel 2011, Alpha

Pharma ha da subito voluto dare impulso all’innovazione nei sistemi di monitoraggio glicemico. Ora, l’azienda che ha sede alle porte di Bari, occupa un posto in prima nel panora-ma della medicina predittiva e di precisione. Un cammino a passi da gigante che in meno di dieci anni ha portato l’azienda pugliese a potenziare gli asset necessari – a cominciare dai fornitori esteri fino alla rete di informatori scientifici sempre più capillare e estesa – per tra-sformarsi in una società per azione, quotarsi in Borsa e per-correre le traiettorie prestigiose del mercato azionario. Il traguardo economico e fi-nanziario ormai all’orizzonte è coniugato con una dose sempre più massiccia di investimenti nell’innovazione del monito-raggio di parametri in grado di spegnere la paura, prevenire ri-schi e ridurre al minimo danni ed effetti gravi per la salute. Un italiano su dodici ha il diabete e un milione e 200mila italiani non sanno di averlo: è dentro questa cornice che Alpha Phar-ma si muove offrendo sul mer-cato risposte di sistema nella prevenzione, cura e monitorag-gio, come l’ultima generazione

di glucometri ibridi, semplici e accurati, e una piattaforma di controllo a distanza dei valori glicemici.L’analisi di scenario fatta da Cervelli è schietta: “Le perso-ne con diabete sanno cosa sia un’ipoglicemia. Ma gli inconsa-pevoli non lo sanno e possono confondere i sintomi o sotto-valutarli. C’è tanta gente che rischia la vita senza rendersene conto. Il problema è investire sulla prevenzione e quindi sulla dimensione culturale e educati-va. Processo lungo e complesso. Cura e migliore qualità della vita sono processi altrettanto complessi, ma chiamano medi-ci e imprenditori della salute e del benessere a fare meglio e su-bito. Specie in questo quadro di sindemia più che di pandemia. Si è convinti che il diabete sia da curare, più che da scongiurare. Non si tratta solo di evitare la malattia, ma di ridurre gli effet-ti fortemente impattanti”. Per farsi un’idea del costo non solo in termini di decessi, piut-tosto, del peso delle malattie non trasmissibili - dal diabete alle patologie cardiovascolari – basti citare un dato contenuto nel Global Action Plan dell’Or-ganizzazione mondiale della

Sanità: la non adozione di mi-sure di prevenzione comporta una perdita di produttività ed una escalation di costi sanitari, pari a 47 trilioni (47 miliardi di miliardi) di dollari america-ni. Che equivalgono a più del settanta per cento del prodotto interno lordo mondiale di un anno (al 75%, nel 2010).“Chi ha un’ipoglicemia – spie-ga l’amministratore delegato di Alpha Pharma – rischia trenta volte di più di altri e, tra ricove-ri e prima terapia, gravita per una media di sei, sette mesi sul sistema sanitario, a costi eleva-tissimi. Figuriamoci in epoca Covid quanto enorme sia l’im-patto”.La risposta concreta è il moni-toraggio. A partire dall’utilizzo di glucometri accurati. Quelli commercializzati dall’Alpha Pharma sono tra i pochi in gra-do di trasmettere in automatico le misurazioni della glicemia a una sala digitale (control room) e di ricevere indicatori essen-ziali come l’Adrr (Average daily risk range), indice che predice il rischio di iper o ipoglicemia. “Non basta avere un rilevato-re di glicemia all’avanguardia. L’automonitoraggio serve a poco se non si costruisce at-torno un sistema funzionale. Ed è per questo – dice ancora Cervelli – che abbiamo pensa-to al sistema Iris Health Care, il ‘filtro’ che mancava tra paziente e medico. Utilizzando il nostro glucometro Iris Hybrd ci si collega direttamente alla con-trol room della piattaforma Iris Health Care e la persona con diabete ha l’esatta misu-ra del rischio. Il medico può monitorare le misurazioni in tempo reale ed eventualmente correggere la terapia. Even-tualmente anche il farmacista può rendere immediato l’in-tervento di mediazione con la persona diabetica. E il familia-re o il care giver di sostegno, può orientare meglio l’aiuto. L’alleanza virtuosa tra medici, farmacisti, pazienti e familiari è la nostra scommessa”. Il sentiero è tracciato e ac-coglie sfide sempre più complesse. Glucometri con tecnologie automatiche di comunicazione bidirezionali (paziente-piattaforma; piat-taforma paziente), sistemi di monitoraggio continuo della glicemia, dispositivi di test su emoglobina glicata HbA1c e sul profilo lipidico: tutto questo è il qui e ora di Alpha Pharma. E non è un caso che “filosofia aziendale” sia rias-sunta in “piccoli gesti, grandi risposte”. Cervelli: “Un giorno potremo dire che il diabete non fa più paura, quel giorno è oggi”.

La sede di Alpha Pharma alle porte di Bari

Alpha Pharma Service conta oggi 35 dipendenti

“Alpha Pharma Service” (Aps), 35 di-pendenti e in forte espansione, è tra le

aziende leader nel monitoraggio e nell’assi-stenza e cura di pazienti con diabete. L’azien-da ha una vasta gamma di prodotti elettro-medicali connessi ad un servizio avanzato di telemedicina in grado di correggere la terapia e garantire l’intervento precoce attraverso l’ac-quisizione automatica dei parametri metabo-lici e per l’analisi e la gestione delle situazioni di allerta. Dispositivi e servizi, autorizzati e quindi conformi al Gdpr sulla privacy, sono il frutto di attività di ricerca e sviluppo con-dotta in collaborazione con la società partner “Emtesys” e nascono da un costante dialogo con medici, pazienti ed associazioni. Dietro ogni scelta aziendale c’è la necessità di re-alizzare progetti e soluzioni innovative per migliorarne la qualità della vita da un lato, e dall’altro ridurre i costi sanitari. Ed è per

questo che l’azienda ha come interlocutori or-ganizzazioni, enti di ricerca e istituzioni della sanità pubblica oltre che di quella privata. Gli investimenti 2020-2024 in ricerca e sviluppo prevedono l’aumento ogni anno della propria quota di mercato con una progressione che al termine del quadriennio raggiungerà in Italia una platea di 360mila persone con diabete.Migliorare la qualità della vita di chi soffre, innovare per prevenire malattie e allungare le aspettative di vita sono dinamiche che non possono prescindere da valori etici alla base delle scelte: riservatezza e vita privata sono elementi essenziali nella cultura della responsabilità. Nella telemedicina applica-ta, la privacy, gli archivi informatici e i dati personali sono considerati da Alpha Phar-ma Service un patrimonio da proteggere allo stesso modo dei beni immobili e mobili e del-le risorse umane.

Identikit di un’azienda: innovazione, privacye dialogo continuo con medici e pazienti

La Control room di Alpha Pharma

4 Sanità e ricerca medico scientificaScenari

Lunedì 22 Febbraio 2021

Page 5: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

DOC generiCi / L’azienda leader nel mercato dei farmaci generici alle prese con il fenomeno phygital, la tecnologia costruisce un ponte tra mondo fisico e digitale

Online e offline: i due mondi nel sistema SaluteLa trasformazione digitale della sanità, accelerata dalla pandemia, esalta la centralità del paziente nel percorso terapeutico

L’industria farmaceutica, così come tutta la sanità

pubblica, sta gradualmen-te aprendosi al marketing digitale comprendendone i reali vantaggi. L’invecchia-mento della popolazione, i nuovi modelli organiz-zativi per Regione, il peso crescente dei player della sanità integrativa e i capitali in farmacia sono alcuni dei macro-fenomeni che im-pattano sulle strategie degli operatori del settore.Ma oggi la discontinuità più dirompente è senza dubbio l’accelerazione imposta dalla pandemia verso una forzata e indispensabile tra-sformazione digitale. In po-chi mesi abbiamo compiuto tutti, anche i più resistenti, un salto nell’adozione della tecnologia che altrimenti avrebbe richiesto anni. Il cambiamento è evidente an-che da come nuovi percorsi di cura e prevenzione stan-no consentendo agli opera-tori del settore di accelerare iniziative di prevenzione e percorsi diagnostico-tera-peutici personalizzati, mo-dificando il patient journey. Le interazioni fra brand e pubblico e fra brand e singoli consumatori, per esempio, sono state in-teramente rivoluzionate dall’avvento delle tecnolo-gie digitali. Nell’industria farmaceutica, questo ha portato a una personalizza-zione del servizio tanto che il paziente fino a ieri classi-ficato dalle aziende preva-lentemente per patologia, viene finalmente considera-to come “persona” diretta-

mente coinvolta nella scelta di prodotti e prestazioni che sempre più dipendono dalle sue possibilità di spesa.Farmacie, ospedali, clini-che, poliambulatori, retail clinic e tante industrie far-maceutiche stanno inte-grando offerte trasversali che vanno dai test diagno-stici e prenotazioni di visite agli screening di preven-zione e alla telemedicina. “Ma in questa rivoluzione digitale - sostiene Ema-nuele Loiacono, Direttore commerciale DOC Gene-rici - sarà proprio il nuovo modo di comunicare con i clienti o in particolare con i pazienti, che lascerà la trac-cia più profonda”.La proposta di DOC Gene-rici è lavorare per un nuo-vo umanesimo digitale che, sfruttando le possibilità del nostro tempo, supporti me-dici e farmacisti in una nuo-va forma di comunicazione e relazione con i pazienti. Dopo il MultiChannel mar-keting degli anni ‘90 - che ha esaltato la presenza su più canali di comunicazio-ne - e l’OmniChannel mar-

keting - che ha insegnato l’importanza di un approc-cio coordinato sui diversi strumenti digitali - oggi in azienda c’è la consape-vo- lezza di doversi esporre senza paura nel disegnare un nuovo marketing in cui il luogo fisico e digitale con-vivono in continuità.“Questa nuova prospettiva ci guiderà verso un nuovo modo di indirizzare le scel-te e le decisioni dei pazienti puntando sulla condivisio-ne di valori e cultura prima che sulle caratteristiche fi-siche e funzionali del pro-dotto/servizio proposto”. Il mercato così interpretato ha nuove regole: acquista valore tutto quanto è col-

legato all’immediatezza (essere presenti al momen-to opportuno, zero click), all’immersione (trasportare i pazienti nell’esperienza di quello che cercano), all’in-terazione come processo di attivazione della parte più emotiva, empatica e coinvolgente grazie a uno storytelling avvincente.DOC Generici ha sviluppa-to una strategia di comuni-cazione a supporto di pa-zienti, medici e farmacisti. Il coinvolgimento e la so-lidarietà, da sempre valori guida per l’azienda, in que-sto periodo lo sono ancora di più. È ormai evidente che la media di visite am-bulatoriali è calata in modo importante con inevitabili conseguenze sulla salute dei pazienti.A partire da questi dati, DOC Generici volendo-si porre come partner nei confronti dei diversi sta-keholder coinvolti nel cam-biamento imposto dalla pandemia, si è concentrata su come poter di fornire le informazioni ai medici, in primis nel momento in cui ne hanno davvero bisogno, avendo l’epidemia da Co-vid-19 cambiato il rappor-to tra medico e paziente. Per allentare la pressione sull’intero Sistema Sani-tario le visite da remoto sono diventate una valida alternativa al metodo face to face finora prioritario. In questo scenario, le tec-nologie digitali, si stanno rivelando strumento di sup-porto essenziale per l’intero sistema.Dati dell’Osservatorio in-

novazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano, hanno rilevato che durante il lockdown il 62% dei me-dici di medicina generale si è convertito all’uso della telemedicina, mentre per quanto riguarda le strut-ture sanitarie si è diffuso significativamente l’utiliz-zo di strumenti come tele-consulto, tele-monitoraggio e tele-visita. In questo con-testo, è importante per le aziende del settore mante-nere un dialogo diretto con i medici, per comprendere a pieno le esigenze e suppor-tare i clinici nella gestione

dei pazienti da remoto.Proprio per questo motivo, DOC, in partnership con Fablab, società del grup-po CGM leader mondiale nella medical information technology, sta sviluppando un nuovo modo di proporre ai medici - e presto ai far-macisti – l’offerta formativa e la possibilità di un con-tatto con l’azienda, diretta-mente dal loro gestionale.L’azienda investe tanto in formazione, personalizzan-dola sulle esigenze locali e

le diverse politiche sanita-rie territoriali. La relazio-ne con medici e farmacisti è strategica: l’azienda sta trasformando la figura di agente informatore in quel-la sempre più completa di vero e proprio consulente che supporta medico e far-macista non solo su aspetti professionali ma anche su quelli economici, come ad esempio, il copayment.La strategia di DOC, orien-tata al fare sistema con il settore sanitario per in-crementare la qualità delle prestazioni e rafforzare la sostenibilità della spesa, mantiene i propri capisaldi nel nuovo scenario adat-tando l’organizzazione ai fattori emergenti. La rivolu-zione digitale ha coinvolto anche la struttura interna

dell’azienda, presente sui canali digitali con commu-nity numerose su Facebook (185mila) e su LinkedIn (15mila ). Quello che con-ta, per DOC è mantenere autorevolezza nel settore, attraverso contenuti di in-teresse sociale, ampiamen-te verificati e che possano mandare messaggi chiari e semplici, a portata di tutti, in modo che le persone pos-sano comprenderne i valori e in cui spesso possano an-che ritrovarsi.

Da 25 anni al serviziodella qualità e del dialogo

DOC Generici nasce nel 1996, in seguito alla Legge 425/96 che sancì la nascita del farmaco generi-

co, dagli sforzi di tre gruppi farmaceutici: Chiesi Far-maceutici, Zambon e la canadese Apotex, leader nel mercato americano nella produzione e distribuzione di farmaci generici. Tra il 1996 e il 2001 sono state poste le basi gestionali, organizzative e produttive che hanno consentito a DOC Generici di entrare tra i pri-mi nel mercato del farmaco generico. Nel 2013 è stata acquisita dal fondo britannico Charterhouse Capi-tal Partners LLP, uno dei principali fondi di private equity in Europa. Con l’acquisizione DOC Generici ha mantenuto la propria indipendenza e continuato a investire sui punti chiave del proprio successo: privi-legiare l’Europa e soprattutto l’Italia nelle produzioni di farmaci generici, non speculare sul rapporto costi/qualità, e mantenere alto il profilo della comunicazio-ne. Nel 2016 viene acquisita da CVC Capital Partners, una delle principali società mondiali di investimenti e l’anno seguente nasce la Business Unit Doc Ofta, real-tà specializzata in oftalmologia al servizio di oculisti e pazienti. Nel 2019 è ICG Europe in partnership con Merieux Equity Partners a rilevare l’azienda dandole indipendenza e solide basi per consolidare la leader-ship e affrontare le sfide future. La mission aziendale si riassume in pochi, semplici punti: produrre farmaci di alta qualità a prezzi contenuti; liberare risorse eco-nomiche a vantaggio di tutti; essere aperti al dialogo e alla relazione formativa con gli operatori sanitari.

Emanuele Loiacono, Direttore Commerciale DOC Generici

5Sanità e ricerca medico scientificaScenariLunedì 22 Febbraio 2021

Page 6: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

ULSS 3 SERENISSIMA / Strumentazioni di ultima generazione, riorganizzazione dei percorsi e spazi modernizzati per il “nuovo” storico Ospedale di Venezia

La nuova "Piazza Sanitaria" della città lagunareUn ampio progetto di riqualificazione restituisce alla città un luogo di salute dagli alti standard di cura e assistenza

Un Ospedale moderno per una città antichissima. Si

completa in queste settimane, a Venezia, il complesso progetto che, nel giro di pochi anni, ha restituito alla Città Serenissima il "suo" Ospedale. "Occorreva riportare l'Ospedale Civile den-tro il tessuto vivo di Venezia – spiega Giuseppe Dal Ben, che guida l'Ulss 3 Serenissima – ed occorreva riportarlo allo stan-dard qualitativo di servizio e di assistenza che la città di Venezia merita, per i suoi cittadini e per i tanti ospiti che a Venezia giun-gono da ogni parte del mondo. II processo di riqualificazione che è stato realizzato è costituito da una serie continua di inter-venti effettuati in ogni settore del vasto ambito dell'Ospedale; ma si concretizza e si realizza in particolare intorno alla grande piazza aperta prospiciente il 'Padiglione Jona': è qui che nel 2014 sono state concentrate, in uno spazio completamente rinnovato, molte delle funzioni sanitarie; ed è intorno a questa 'piazza' che in queste settimane sono state concentrate altre im-portanti funzioni ospedaliere, dall'Oncologia alla Radiologia, dalla Dialisi alla Radioterapia... La città di Venezia ha un nuo-vo 'campo', specialissimo, sul quale si affacciano, rinnovate e potenziate, le funzioni cruciali del servizio sanitario".Lo storico Ospedale di Vene-zia, costituitosi nei secoli come sommatoria di aree varie, occu-pa uno spazio vasto, sul bordo della città insulare che si affac-cia di fronte al cimitero monu-mentale di San Michele. In que-sto vasto e complesso sedime la "Piazza dello Jona" ha visto restituito, solo pochi anni fa, l'intero Padiglione Jona, che da solo si configura come un vero ospedale: consta di 10.670 i me-tri quadri, di cui 5.604 mq de-stinati alla degenza, organizzata su sei piani, con 192 posti letto tutti in camere doppie o singole con bagno, e con 796 mq de-stinati ad aree ambulatoriali, al piano terra. Questo Padiglione già accoglie, quindi, una parte considerevole dell'attività: i re-parti di Pediatria, di Ostetricia e Ginecologia con le sale opera-torie dedicate, Medicina gene-rale, Geriatria, Lungodegenza.

Ora la Direzione dell'Ulss 3 Serenissima completa, collo-candole nel Padiglione Gaggia, che sorge di fronte, altre Unità Operative cruciali: negli spazi restituiti e riorganizzati secon-do gli standard più recenti sono qui attive l'Oncologia, la Radio-terapia, la Nefrologia con l'E-modialisi e tutta la sezione della Radiologia. "Spazi e locali com-pletamente nuovi – sottolinea il Direttore Dal Ben – hanno ac-colto quanto nell'Ospedale at-tendeva ancora di essere ripor-tato agli standard più elevati: al contesto nuovo in cui operano questi Reparti si aggiunge un contenuto nuovo anche in ter-mini di strumentazioni, poiché tutte le attrezzature, acquisite ex novo, sono di ultima genera-zione, così come nuova è l'or-ganizzazione dei percorsi nei reparti e la gestione della spa-zialità a disposizione dei medici e dei pazienti". Tra le “grandi macchine” collocate proprio ai bordi del nuovo “campo” di Ve-nezia, al servizio dell’operatività dell’Ospedale, ci sono una TAC dalle performaces altissime, ge-stita dagli specialisti radiologi, e il nuovissimo acceleratore a disposizione dell’équipe della Radioterapia, oltre ad ogni altra strumentazione necessaria.Nella nuova “Piazza” dell’O-spedale di Venezia, i Padiglioni collocati tutto intorno sono col-

legati da camminamenti coper-ti e sospesi, realizzati in vetro e acciaio: Venezia dimostra, partendo dai suoi vincoli fisici, che un ospedale “a padiglioni” è ancora sostenibile ed offre un clima umano giusto per le persone ospedalizzate. Questa soluzione ingegneristico-fun-zionale viene anche rivalutata per le esigenze di isolamento nelle situazioni epidemiche: nell’Ospedale sono in totale set-te i padiglioni operativi ben pe-rimetrati e, se necessario, bloc-cati, ma in situazioni ordinarie collegati perfettamente.La “Piazza”, poi, al centro di questa rete di padiglioni con i suoi preziosi contenuti di pro-

fessionalità specialistiche, di tecnologie di prim’ordine, di de-dizione degli operatori alla cura e all’assistenza, si scopre perfet-tamente inserita nel contesto urbano della Venezia insulare, grazie all’apertura di un nuo-vo ingresso sulle Fondamenta Nuove, polo di collegamento acqueo di primo livello; e allo stesso tempo si ritrova integra-ta nella rete degli ospedali del territorio grazie all’elisuperficie che, unica nella Città d’acqua, consente l’arrivo dell’elisoccor-so e lo collega direttamente con la "piastra" dell'emergen-za. Contemporaneamente è stato rivoluzionato anche il sistema di accesso dei mezzi di

emergenza-urgenza, così che lo sbarco di un paziente dall’idro-ambulanza non avviene più a cielo aperto, ma nella protezio-ne e nella privacy garantite dal-la realizzazione di un apposito approdo direttamente collegato al Pronto Soccorso.Nuovi standard e nuova cen-tralità riposizionano così, dopo decenni di incertezza, l’Ospe-dale Civile di Venezia: “Questo ospedale – spiega il Direttore Generale – era destinato ad un drastico ridimensionamento, a

fronte della realizzazione, una decina di anni fa, del grande Ospedale di Mestre, nella Ter-raferma urbana, e a fronte del rispetto dei parametri che ne facevano semplicemente un ‘nodo’ nella rete degli Ospeda-li. Negli ultimi anni abbiamo invece operato per evidenziare come l’Ospedale di Venezia non potesse essere dimensio-nato come si fa in una normale area urbana. In questa città uni-ca, le peculiarità del territorio lagunare, specialissimo, e la presenza di milioni di visitatori provenienti ogni anno da tutto il mondo, non poteva non por-tare a valutazioni diverse. Negli ultimi anni, quindi, la Regione Veneto e l’Azienda sanitaria hanno scelto un percorso di in-vestimento e di garanzia”. Ed è attraverso questo percorso che a Venezia è stato riconse-gnato un Ospedale – è un regalo di gran pregio che questa resti-tuzione si concretizzi nell’anno del 1600.mo compleanno della città – che, pur considerando se stesso un nodo della rete e pur facendo riferimento all’Ospe-dale HUB di Mestre per le al-tissime specialità, resta speciale come la città di Venezia. Un Ospedale che torna ad essere il prodotto perfetto, come la città di Venezia, della fusione tra una storia millenaria e una compiu-ta innovazione per l'eccellenza anche in ambito sanitario.

Una vista dell’esterno del Padiglione Jona e il Direttore Generale Dal Ben

Una corretta separazione delle funzioni

Dentro l’area pulsante dell’Ospedale si colloca anche il nuovo “cervello” dell’Ospedale stesso. Tra gli interven-

ti più recenti realizzati dall’Ulss 3 Serenissima c’è la rea-lizzazione della nuova sede delle Direzioni Medica, Infer-mieristica e Amministrativa, che si affaccia anch’essa sulla nuova Piazza tra il Padiglione Jona e il Padiglione Gaggia, là dove sono state accentrate le principali funzioni sanitarie del Santi Giovanni e Paolo. Il trasferimento di queste fun-zioni e dei relativi spazi è paradigmatico e costituisce un nuovo tassello del vasto progetto di razionalizzazione delle funzioni. Dentro il grande e articolato complesso di edifici in cui storicamente l’Ospedale Veneziano si era espanso, la Direzione dell’Ulss 3 Serenissima ha operato secondo due precisi criteri: in primo luogo si è voluto collocare in padi-glioni e locali nuovi e di alto standard tutte le funzioni di cura, di degenza e di assistenza, che nei secoli erano state disseminate senz’ordine anche in spazi pensati per ben altre funzioni; in secondo luogo si è inteso restaurare questi spa-zi antichi, finalmente liberati dalla funzione sanitaria, in vista della restituzione ad un uso storico-culturale: questa attività di conservazione, di promozione culturale, di con-vegnistica, peraltro sempre correttamente collegata ai temi della sanità, ha dato luogo, in pochissimi anni, ad un polo di iniziativa e di pensiero già riconosciuto a Venezia e non solo. L’obiettivo prefissato è che anche all’Ospedale Civile di Venezia i medici e gli operatori sanitari compiano il loro lavoro in spazi moderni, coerenti e attrezzati; e che torni-no ad una funzione più consona alla loro bellezza anche i grandi refettori conventuali che nel tempo erano diventati reparti di degenza, o i nobili saloni che per decenni erano stati adibiti, senza appropriatezza, a funzioni sanitarie e di servizio all'utenza.

Gli ambulatori e le attrezzature mediche del Padiglione Gaggia

Interno di uno dei locali del Padiglione Gaggia

Vista aerea dell’Ospedale Civile

6 Sanità e ricerca medico scientificaScenari

Lunedì 22 Febbraio 2021

Page 7: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

La Fondazione Gian-franco Salvini è stata

fondata dalla Clinica di Riabilitazione Toscana nel 2018 con l’obiettivo di pro-muovere, finanziare e con-durre attività di studio e ricerca scientifica, soprat-tutto in campo medico e farmaceutico, con partico-lare riferimento all'attività della clinica riabilitativa. I risultati degli studi e delle ricerche vengono messi a disposizione della comu-nità scientifica, del Siste-ma Sanitario Nazionale e della collettività per lo sviluppo delle tecniche e delle soluzioni esistenti e il miglioramento della qua-lità della vita del paziente. Pur avendo iniziato la pro-pria attività a fine 2018, la Fondazione ha finanziato diversi progetti di grande interesse.Riabiligene. Il progetto, realizzato dalla Clinica di Riabilitazione Toscana di Arezzo, studia le differen-ze di genere (uomo/donna)

nel recupero della perso-na con ictus. L’obiettivo è di valutare se il differente outcome alla dimissione di un percorso riabilitati-vo trovi giustificazione nel numero di patologie con-comitanti che caratteriz-zano in maniera differente i due sessi nella fase della senilità. Riabilitazione precoce nell’ictus. Il Progetto vede coinvolte anche le princi-pali società scientifiche in campo riabilitativo (SIM-

FER, SIRN, SIN) e all’Asso-ciazione Alice.Effetti della stimolazio-ne elettrica transcranica a corrente diretta (tDCS) sul recupero dell’aprassia ideo-motoria degli arti superiori in pazienti con stroke in fase acuta. Il progetto, anch’es-so sviluppato dalla Clinica di Riabilitazione Toscana, affronta la difficoltà di ese-guire movimenti degli arti superiori in pazienti con stroke in fase acuta.La ricerca ha rivelato che

oltre al training riabilita-tivo, un importante con-tributo viene offerto dagli interventi di stimolazio-ne elettrica non invasiva (tES), che si sono dimo-strati promettenti nell’in-crementare la riabilitazio-ne in pazienti che hanno subito un danno vascolare a livello cerebrale. In par-ticolare, tra le tecniche di stimolazione elettrica transcranica non invasiva, quella maggiormente uti-lizzata negli studi è la Sti-

molazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS), che prevede l’applicazione di una corrente continua polarizzante attraverso de-gli elettrodi (un anodo ed un catodo) per alcuni mi-nuti. Stimolazione di facile applicazione in ambito cli-nico e ripetibile anche per più giorni consecutivi.E-Pom - Evidences for pe-diatric outcome measures. Il progetto, sviluppato dall’Università La Sapienza di Roma, riguarda la riabi-litazione pediatrica e mira a sviluppare raccomanda-zioni basate sull'evidenza per misure di outcome che valutino diversi aspetti dei sintomi e della funziona-lità in ambito pediatrico e di tradurre, adattare cultu-ralmente e testare gli stru-menti di valutazione.Linee guida per il tratta-mento del neglet e linee gui-da per il trattamento dell’a-fasia. È iniziato a fine 2020, e si concluderà nel 2023, il progetto per la definizione

di linee guida per il tratta-mento di due disturbi co-gnitivi acquisiti dell’adulto, l’afasia e/o il neglect, su cui in Italia non ci sono ancora raccomandazioni univoche. Lo scopo delle Linee Gui-da, che saranno coordinate dalla SINP (Società Italiana di Neurologia Pediatrica), è di alimentare il sito na-zionale dell’Istituto Supe-riore di Sanità fornendo ai professionisti che operano nell’ambito della riabilita-zione le indicazioni per il trattamento riabilitativo delle persone che, dopo ic-tus emisferico, presentano un disturbo del linguaggio o l’eminegligenza spaziale unilaterale. Per raggiun-gere lo scopo verranno coinvolte tutte le società scientifiche nel campo del-la riabilitazione al fine di condurre un lavoro multi-disciplinare, interprofes-sionale, sistematico, me-todologicamente rigoroso e radicato nei progressi scientifici più recenti.

Fiducia nella scienza, per iniziare a intravedere la

luce in fondo al tunnel. Le oltre 90 Strutture sanitarie Santo Stefano Riabilitazione, Anni Azzurri e Neomesia (appartenenti al Gruppo Kos e distribuite in 11 regioni)

fin dal Vaccination Day del-lo scorso 27 dicembre hanno iniziato a vaccinare e proteg-gere i propri operatori sanita-ri e, di conseguenza, pazienti e ospiti. Considerata la strada giusta verso l’uscita dalla pande-

mia, la campagna ha regi-strato una forte adesione e gran parte delle Strutture Kos stanno già organizzandosi per effettuare il richiamo, con un secondo giro di vaccina-zioni. “Crediamo nel vacci-no anti Covid – dicono dalla Direzione Kos – e abbiamo la massima fiducia nei confron-ti della scienza”.Le RSA Anni Azzurri, im-pegnate nell’assistenza in età geriatrica, in base alle norme previste hanno potuto avvia-re la vaccinazione anche di gran parte degli ospiti: “Lo dobbiamo ai pazienti che assistiamo e accudiamo ogni giorno”, . “Sono mesi che la nostra categoria è in trincea contro il virus, non possia-mo tirarci indietro e titubare proprio ora che c’è il vaccino. Esso rappresenta uno spira-glio di luce dopo mesi di buio e siamo proprio noi operatori sanitari a dover dare il buon esempio”. Tutti gli operatori sanitari delle Strutture Kos sono mo-nitorati attraverso un’attività

di screening continuo con tamponi a tappeto settimana-li. Fin dalle prime battute del-la pandemia è stato messo a punto un programma di for-mazione in presenza e online, per fornire agli operatori del Gruppo mezzi e conoscen-ze per affrontare in maniera professionale e competente tutti gli aspetti legati ai pro-tocolli e ai percorsi in sicu-rezza, all’utilizzo dei disposi-tivi di protezione individuale, a vestizione e svestizione, al differente approccio da tene-re con pazienti e assistiti. Per tutti loro impegnati quo-tidianamente in prima linea contro il virus, a disposizione anche un servizio di suppor-to psicologico. Ripristinare i ritmi quotidiani, pensare al qui e ora, fare esercizi per il rilassamento corpo-mente, prestare attenzione ad ali-mentazione e qualità del son-no sono alcuni dei punti del protocollo psico-educativo ideato da Greg Crosby, og-getto di un piano di forma-zione coordinato da Neome-

sia in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Psicosomatica, rivolto a psi-cologi, medici, infermieri e direttori di struttura del Gruppo. Disponibili collo-

qui di sostegno in ciascuna struttura, per fornire ai di-pendenti la possibilità di su-perare il disagio della situa-zione legata alla pandemia da Sars Cov2.

FONDAZIONE GIANFRANCO SALVINI / La ricerca medica finalizzata al miglioramento del recupero e della qualità di vita del paziente

L’avanguardia nella riabilitazione post-ictusIn Toscana un'eccellenza che esplora le nuove frontiere della ricerca e della pratica riabilitativa

kOS GROup / Oltre novanta strutture sanitarie distribuite in undici regioni che hanno reagito nel modo più rapido all’epidemia

Covid, l’impegno verso una nuova normalitàObiettivo sicurezza: tamponi a tappeto, supporto formativo e psicologico, campagna vaccinale massiccia

Il professor Alessandro Rossi, Direttore Scientifico della Fondazione Gianfranco Salvini

La signora Fatima Negrini, ospite della residenza Anni Azzurri San Faustino di Milano, a giugno compirà 109 anni e nei giorni scorsi ha ricevuto la prima dose del vaccino contro il Covid19

I l coinvolgimento attivo e diretto dei familiari nei percorsi di cura è principio cardine dell’approccio

riabilitativo e assistenziale delle strutture del Gruppo Kos ma durante la pandemia esse si sono dovute alli-neare alle norme necessarie per contrastare i contagi, chiudendo o limitando (con grande rammarico) le vi-site: la speranza è quella di riportare nella vita quoti-diana degli ospiti, grazie al vaccino, la partecipazione attiva dei familiari. Intanto in alcune RSA Anni Az-zurri sono state avviate le “sale degli abbracci”: grazie a particolari accorgimenti e all’allestimento di teli o pellicole divisorie, qui è possibile avvicinare il pro-prio caro, toccarlo, abbracciarlo in sicurezza (sempre mantenendo le mascherine). Un modo, da parte dei familiari in visita, per essere più vicini ai propri cari. “Tutto ciò – dicono dalla Direzione – in attesa e nella speranza che l’abbraccio, quello vero, non intermedia-to da un telo, possa tornare presto a far parte della nostra normalità".

La sala degli abbracci

7Sanità e ricerca medico scientificaScenariLunedì 22 Febbraio 2021

Page 8: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

La Fondazione Arianna An-ticoagulazione (no profit),

nata nel 2015 su iniziativa di AIPA-Associazione dei Pazienti Anticoagulati di Bologna, opera per favorire i migliori risultati del rapporto tra benefici (meno com-plicanze trombotiche) e rischi (meno emorragie) in pazienti in terapia anticoagulante o anti-trombotica. L’attività della Fondazione si svi-luppa in tre direzioni principali: la prima punta a garantire un’infor-mazione indipendente e corretta circa scopi ed effetti delle terapie attraverso il portale www.antico-agulazione.it, uno strumento per rispondere con semplicità e com-petenza alle domande dei pazienti e dei loro familiari, migliorando-ne la comprensione, l’aderenza alla cura e - conseguentemente - i risultati clinici. In secondo luogo, è stata intra-presa un'attività dedicata a tutte le figure professionali attive nella gestione delle terapie e/o nel rap-porto con i pazienti o i loro fami-liari. Per questo, la Fondazione of-fre l’opportunità di partecipare a momenti formativi e di confronto

con personalità esperte e indipen-denti (attive in modo volontario nell’ambito della Fondazione), con l'obiettivo di promuovere un approccio tecnicamente appro-priato e una guida dei pazienti efficace ed equilibrata. A tal fine, ogni anno viene organizzato un convegno formativo in collabora-zione con SMC-media. Infine, la Fondazione è impegna-

ta a supportare la ricerca clinica, “che non significa sempre e solo grandi e innovative scoperte, ma assume un ruolo centrale nel rendere più efficace e sicura la realizzazione pratica di queste te-rapie nella vita reale quotidiana”, sottolinea il presidente Gualtiero Palareti. “Sin dall'inizio è stato profuso un rilevante impegno per favorire la realizzazione di proget-

ti di ricerca clinica no profit, basa-ti sulla collaborazione volontaria di numerosi centri clinici italiani (e in prospettiva europei) interes-sati a partecipare a un network di ricerca su questi temi. Inoltre, dal 2019, costituiamo il Centro Studi per la Federazione italiana dei centri per la sorveglianza degli anticoagulati (FCSA)". Per gli studi clinici, la Fondazio-ne raccoglie proposte da parte di colleghi e, dopo approvazione del Comitato Scientifico, ne favori-sce la più ampia partecipazione (sempre su base volontaria). La Fondazione affronta tutti i neces-sari aspetti autorizzativi da parte di AIFA e dei locali Comitati Etici, assicura il training dei par-tecipanti e il monitoraggio degli studi mediante personale esperto e, infine, promuove la scrittura e la pubblicazione dei risultati e la loro diffusione. La ricerca clinica della Fondazio-ne si sviluppa principalmente in due direzioni: studi osservaziona-li di registro, che prospetticamen-te raccolgono la storia clinica di soggetti in terapia anticoagulante o antitrombotica, oppure studi

specifici di management (diagno-stico o terapeutico) o di interven-to terapeutico. Il registro START2-Register (in-clude anche il registro START-Antiplatelets) è uno studio osser-vazionale e prospettico al quale attualmente partecipano 110 cen-tri clinici italiani. Globalmente sono finora stati inclusi circa 25.000 pazienti anticoagulati, principalmente per fibrillazione atriale (11.000 pazienti), trombo-embolismo venoso (7.000), e pa-zienti in terapia antitrombotica, principalmente antipiastrinica, per cardio-vasculopatie (2.300). Sono registrati gli eventi (trom-botici, emorragici o altro) che insorgono durante il trattamen-to. Lo START2-Register ha dato origine a numerosi sub-registri, dedicati a specifiche tipologie di pazienti o situazioni cliniche, tra i quali lo START-COVID, che rac-coglie informazioni sugli eventi trombotici in pazienti ricoverati per COVID e i trattamenti anti-coagulanti loro somministrati. Tra gli studi di management o di intervento ricordiamo lo studio “PEDIS”, relativo alla diagnosi di

embolia polmonare in pazienti rivoltisi a Pronto Soccorso per di-spnea da sforzo, e lo studio “Api-dulcis”, cui partecipano 47 centri italiani con già arruolati oltre 600 pazienti con tromboembolia venosa, che ha lo scopo di veri-ficare l’efficacia e la sicurezza di dare un trattamento esteso (dopo i 12 mesi iniziali) con basse dosi di apixaban (anticoagulante orale diretto, Eliquis) solo ai pazienti identificati a più alto rischio di recidiva.Per maggiori informazioni:www.ariannafoundation.org

FONDAZIONE ARIANNA ANTICOAGULAZIONE / Dal 2015 all’opera per i pazienti in terapia anticoagulante o antitrombotica

Formazione e ricerca al servizio della personaObiettivo: una più efficace e sicura realizzazione pratica delle terapie nella vita quotidiana

Il prof. Gualtiero Palareti, presidente di Fondazione Arianna Anticoagulazione.

Le linee di attività della Fondazione Arianna Anticoagu-lazione competono al presidente Gualtiero Palareti, pro-

fessore in malattie cardiovascolari all'Università di Bologna, congiuntamente al Consiglio di Amministrazione composto da Walter Ageno, Antonia Colombo, Vittorio Pengo, Daniela Poli, Cesare Sanmarchi, Sophie Testa, Alberto Tosetto. Segre-taria del CdA: Emilia Antonucci. Fanno parte del Comitato Scientifico Paolo Prandoni, Francesco Dentali e Armando Tripodi. Comitato di Sicurezza; Domenico Prisco, Claudio Cimminiello, Franco Piovella. Gruppo Epidemiologia, Sta-tistica: Alberto Tosetto, Emilia Antonucci, Lorenza Bertù, Referente per laboratorio: Cristina Legnani, Raccolta Dati e Monitoraggio studi: Emilia Antonucci; Michela Cini, Cristina Legnani. Referenti per il registro START-Antiplatelet: Rossella Marcucci, Paolo Gresele, Giuseppe Patti, Vittorio Pengo.

L’organigramma

L’Associazione Italiana COPEV “Beatrice Vitiello” si è costitui-

ta nel 1992, in linea di continuità con l’omonimo Comitato, sorto nel 1987, per ottenere la vaccina-zione obbligatoria contro l’Epa-tite B. Raggiunto tale scopo con la legge 165/1991(in Italia le vac-cinazioni sono obbligatorie ex L. 119/2017), è continuata l’attività dell’Associazione in vari settori, tra cui la gestione di un ambulatorio e di una Casa di Accoglienza."L'obiettivo principale - afferma il presidente Ernesto Vitiello - è sempre stato quello di promuo-vere la ricerca su tutte le principali malattie del fegato, informare il pubblico, sostenere programmi di prevenzione, aiutare le persone colpite e affrontare le problema-tiche sociali e organizzative con-nesse". Questi obiettivi sono stati realiz-zati finanziando ricerche (ad oggi la Copev ha erogato circa due mi-lioni e mezzo di euro), convegni scientifici, una rivista divulgativa (“COPEV NEWS” che aggior-na regolarmente i malati sulle principali novità), campagne di informazione e centri di eccellen-

za clinica presso il Policlinico di Milano. “È per questo che siamo ora impegnati nella prevenzione delle patologie emergenti, tra cui il fegato grasso, e in particolare sponsorizziamo i programmi di screening e prevenzione del Poli-clinico”, spiega Vitiello.Oggi la steatosi rappresenta infatti un grave problema. “L’aumento di sovrappeso e diabete sta causando un nuovo incremento di malattie epatiche”, afferma Luca Valenti, docente di Medicina Interna ed epatologo del Centro Trasfusio-nale del Policlinico di Milano. Chi pensa che i problemi di fegato ri-guardino solamente i forti bevitori

si deve ricredere. Il fegato grasso, o steatosi, sta di-ventando la malattia del fegato più diffusa: interessa il 20-35% della popolazione e il 15% dei ragazzi e bambini. “Nella comunità scien-tifica si ritiene che il fegato grasso diventerà la principale causa di cirrosi, di trapianto e di tumore del fegato entro i prossimi dieci anni”, dichiara Valenti. La condizione si verifica quando, all’interno del fegato, si accumu-lano grassi in eccesso, che porta-no ad infiammazione. Come ha sottolineato Valenti, la steatosi colpisce più comunemente per-sone affette da obesità e diabete che non praticano attività fisica, soprattutto in presenza di una pre-disposizione ereditaria. Anche il consumo di bibite dolcificate o al-coliche contribuisce all’insorgenza della steatosi. Purtroppo non sono ancora disponibili terapie per con-trastare la progressione delle for-me avanzate.A complicare il quadro è infatti la "silenziosità" del fegato grasso, che spesso viene sospettato solo in seguito al riscontro occasionale di anomalie in alcuni esami di labo-

ratorio, ad esempio le transami-nasi, in persone apparentemente sane. La diagnosi definitiva viene generalmente eseguita attraverso un’ecografia dell’addome, che mo-stra il cosiddetto fegato brillante, associata alla valutazione di con-tenuto di grassi e fibrosi. In alcuni casi può essere richiesta una con-ferma tramite una biopsia epatica.

“Abbiamo avviato un program-ma di screening dei donatori di sangue per diagnosticare in fase precoce, ottimizzando l’u-tilizzo delle transaminasi e di altri biomarcatori, non solo il fegato grasso, ma anche dan-ni renali e cardiovascolari che sono spesso associati”, afferma il dr. Daniele Prati, diretto-re del Centro Trasfusionale. “Questo ci permette di fornire una consulenza nutrizionale e sullo stile di vita, unitamente ad appropriate valutazioni in-ternistiche e cardiologiche, per iniziare, quando è il caso, le te-rapie appropriate per prevenire lo sviluppo di malattie di fegato e vasi”.È stato anche avviato un pro-gramma di ricerca per sfruttare nuovi marcatori genetici per migliorare la capacità di pre-dire complicazioni del fegato grasso. “L’obiettivo - conclude Valenti - è quello di sviluppare nuove terapie molecolari mira-te per curare anche le forme più gravi".Per maggiori informazioni:www.copev.it

COPEV / Da quasi 30 anni l’associazione promuove ricerca, informazione, prevenzione sulle principali patologie epatiche

Fegato grasso, una malattia emergenteL’ultima frontiera dell’attività di Copev riguarda un problema sempre più diffuso nella popolazione italiana

Da sinistra, Daniele Prati e Luca Valenti del Centro Trasfusionaledel Policlinico di Milano

Ernesto Vitiello, presidente Copev

AL COPEV Inserendo

nella dichiarazionedei redditi

il C.F. 97109890158

5x1000DONA il

8 Sanità e ricerca medico scientificaScenari

Lunedì 22 Febbraio 2021

Page 9: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

L’arte riesce a esprimere sen-sazioni difficilmente comu-

nicabili in altro modo. Anche quando a cimentarsi col processo creativo non sono necessaria-mente artisti di professione, come nel caso del concorso People in mind organizzato da Lundbeck Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie mentali e su cosa significhi vivere con que-ste patologie.Lundbeck Italia, società che fa parte del Gruppo Lundbeck, ha da sempre a mente le persone che soffrono di disturbi mentali e si impegna quotidianamente affin-chè esse possano tornare al loro meglio e per questo, nel 2019, ha voluto celebrare 25 anni di attivi-tà nel nostro Paese lanciando un concorso di arti visive per far sì che più persone possibili inizias-sero a domandarsi cosa vuol dire vivere con un disturbo mentale e con lo stigma ad esso associato. Dopo il grande successo della prima edizione, le opere finali-ste del concorso People in mind 2019 sono state esposte nel corso del 2020 in varie località d’Ita-lia fino al momento conclusivo,

e cioè la loro vendita a scopo benefico. Le tappe fisiche della mostra sono state affiancate da tappe virtuali, dei live webinar dove il tema della salute mentale è stato affrontato in un dialogo tra esperti, associazioni e istituzioni locali di alcune città ita-liane. Il 6 maggio 2020, People in mind ha visto nascere la sua seconda edizione, un duplice concorso con delle novità: un contest di arti visive aperto a tutti e uno rivolto alle associa-zioni del terzo settore che si sono particolarmente distinte per aver messo al centro di un loro progetto le persone che vivono con disturbi mentali e/o i loro familiari. Quattro le categorie di opere: dipinto, disegno, fumetto e fo-tografia digitale. Tantissime le opere in gara: sono state oltre 480 quelle ammesse al concorso e 20 i progetti candidati per il concorso rivolto al terzo settore.“Grazie allo straordinario succes-

so della prima edizione, abbiamo dato vita a un circolo virtuoso che ci permette così di premiare an-che le associazioni più meritevoli e anche quest’anno, nonostante la pandemia e la conseguente impossibilità di promuovere il concorso con campagne di co-municazione sul territorio, abbia-mo quasi 500 opere in concorso”, racconta Tiziana Mele, Ammi-

nistratore Delegato di Lundbeck Italia.La premiazione dei vincitori dell’edizione 2020 avverrà quest’anno nella splendida cornice dell’Acquario Romano, il 9 marzo 2021 alle ore 17:00 e il pubblico potrà seguire la diretta dell’e-vento direttamente sul sito del concorso: www.concorsopeopleinmind.itL’obiettivo fondamen-tale di People in mind è quello di sensibiliz-zare e soprattutto di contribuire ad abbat-tere lo stigma che pur-troppo ancora avvolge

le persone che vivono con disturbi mentali. Uno stigma che in molti casi viene vissuto anche in famiglia, e ancor più spesso in società.“Questa iniziativa è in linea con il nostro instancabile im-pegno di innovare il campo della salute mentale: non pos-siamo pensare di lavorare in un ambito sanitario senza pre-

occuparci di quel che accade alle persone che ne fanno par-te, perché sono persone prima che pazienti”, prosegue Tiziana Mele. “Vogliamo far parlare dell’importanza della salute mentale, perché non c’è salute senza salute mentale e soprat-tutto perché non si potrà ripar-tire dopo la pandemia senza affrontare seriamente questo argomento. I dati sono inequi-vocabili, la seconda emergenza sanitaria che il nostro Paese sta vivendo è legata proprio alla

salute mentale.”Il riferimento è all’aumento registrato negli ultimi mesi di molte patologie e disturbi, in particolare la depressione, l’an-sia, i disturbi del sonno, dell’a-limentazione e della libido. Sarà sempre più necessario, quindi, comprendere questi disturbi e supportare le per-sone che ne sono afflitte. E laddove le parole non riescono a descrivere, servono le imma-gini e la capacità di renderle artistiche.

LUNDBECK ITALIA / L’azienda farmaceutica danese organizza un concorso per sensibilizzare i cittadini sui disturbi mentali

L’arte contro lo stigma delle malattie mentali“People in mind” promuove la conoscenza e l’empatia e le traduce in arte e impegno sociale

Perso, opera in concorso per la categoria pittura

Incontri, Incontri, opera in concorso per la categoria fumettoIncontri, opera in concorso per la categoria fumetto

Le cure primarie stanno vivendo un cambiamento irreversibile.

Un avvicendamento di generazioni di professionisti, lo sviluppo di sofi-sticate soluzioni informatiche e di-gitali, la diffusione della diagnostica “in office”, cambiamenti di salute e di popolazione richiedono muta-menti radicali del modello organiz-zativo della Medicina Generale del nostro Paese. Da quasi 40 anni la Società italiana di Medicina Gene-rale e delle Cure Primarie (SIMG) costituisce il riferimento scientifico, della ricerca clinica ed epidemio-logica e della formazione avanzata dei medici di famiglia italiani. La SIMG, che ha sede a Firenze, si ar-ticola in numerose unità operative e in una serie di strutture che le permettono di svolgere un’attività formativa, congressuale e di ricerca a 360 gradi all’interno di un consor-zio di aziende e società collaterali specializzate.

L’ACCADEMIAL’Accademia SIMG costituisce il centro dello sviluppo della cultura interdisciplinare della Medicina Generale, del management clinico e della collaborazione con le strutture

e le istituzioni sanitarie del Paese. L’Accademia rappresenta il livello di convergenza dei saperi e delle espe-rienze italiane ed internazionali necessarie ad uno sviluppo globale della Medicina Generale e delle Cure Primarie.

IL CoLLEGEAlle soglie di un profondo ricam-bio generazionale, è stato creato il SIMG College, un laboratorio permanente per i giovani medi-ci di Medicina Generale nel loro percorso di sviluppo professionale continuo. L’obiettivo è supportare il consolidamento di capacità pro-fessionali legate all'organizzazione del lavoro attraverso strumenti e percorsi formativi avanzati con l’impiego di avanzati strumenti di simulazione medica, clinica e dia-gnostica

IL PoRTALEIl sito www.simg.it presenta ag-giornamenti in tempo reale sull'andamento della pandemia da CoVID-19, ma offre anche, con rubriche e newsletter, articoli scien-tifici, approfondimenti, interviste e la nuova collana SIMG Digital,

percorsi esclusivamente web-based.

FoNDAZIoNE E CENTRoDI RICERCA Nel 1998 SIMG ha creato un Cen-tro di Ricerca clinica epidemiologi-

ca, Health Search (HS). HS svolge e coordina ricerche cliniche a livello nazionale e internazionale. L’attività più frequente consiste nell’analisi retrospettiva di real world evidence research. Il database - che contiene

informazioni su oltre 1 milione di soggetti (assistiti da circa 1.000 me-dici che compongono il network) dal gennaio 1996 a dicembre 2020 - è impiegato per analisi di salute pubblica ad hoc, presso l’ISS, l’I-STAT ed il Ministero della Salute. Gli studi che si possono condurre con HS consistono in valutazioni descrittive sull’epidemiologia delle cronicità a impatto clinico e socio-economico, studi di valutazione dell’appropriatezza delle cure, ana-lisi sulla sicurezza ed efficacia dei farmaci, sviluppo e validazione di score prognostici e diagnostici. Il centro HS è impegnato nell’organiz-zazione e coordinamento di clinical trial e audit nel contesto delle cure primarie volti a produrre evidenze utili al SSN. I ricercatori e tecnici del centro HS coordinano più di 500 medici “sentinella” in un mecca-nismo di networking. SIMG conta più di 150 pubblicazioni interna-zionali su riviste peer-reviewed ed è attivamente impegnata in più di 30 studi clinici.

NExT GENERATIoN GP SIMG ha ideato il progetto “Next Generation GP”, che mette al cen-

tro il giovane medico per formarlo nel campo dell’educazione clinica specifica. La formazione verrà ef-fettuata con incontri con esperti ma soprattutto con le attività didattiche basate sulla simulazione. Il giovane troverà supporto per l’organizza-zione dello studio e la creazione del team delle cure primarie oltre a sof-tware gestionali clinici, strumenti di ingegneria informatica che svol-gono una funzione consultiva: fra questi, l’analisi dei dati provenienti dalla cartella clinica e il confronto con le linee guida per un migliore approccio clinico pratico.

IL LAboRAToRIoSIMG Lab è un laboratorio di sviluppo e di sperimentazioni di tecnologie, strumenti informatici, supporti di simulazione medica, medical devices e soluzioni dia-gnostiche. Attraverso il suo network nazio-nale di sperimentatori clinici, il Lab si occupa di studi sul farmaco (fase III e IV), studi prospettici e retrospettivi attraverso il Data-base Health Search, analisi e va-lutazione economica in sanità e medicina.

La SIMG svolge anche attività congressuale

Analisi epidemiologiche tramite Health Search

SIMG / La Società italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie promuove attività di ricerca, formazione e informazione

Medico di famiglia, una figura in trasformazioneI cambiamenti in atto nel campo delle cure primarie richiedono il sostegno di progetti e soluzioni che guardano al futuro

9Sanità e ricerca medico scientificaScenariLunedì 22 Febbraio 2021

Page 10: Sanità LE AZIENDE INFORMANO e ricerca

CAMPA / Il Fondo mutualistico per aziende e famiglie efficiente, affidabile e semplice nelle richieste di assistenza

Spese mediche: una tutela d’eccellenza Una scelta per un piano di welfare che dia garanzia a vita intera, in qualsiasi circostanza

Perché un privato o un’azienda possono preferire una Mutua

Sanitaria Integrativa come CAM-PA ad una Assicurazione per la tutela dalle spese mediche? Nel contratto assicurativo, l’assicurato trasferisce in capo all’assicuratore, in cambio di una somma di dena-ro (premio), un rischio. Il rischio è quello derivante dal pagare le spese necessarie a ripristinare o garantire la propria salute, a seguito di un evento patologi-co (sinistro). L’assicuratore è un imprenditore che assume questo rischio a fronte del quale potrà ricavare un guadagno (nel caso l’ammontare dei sinistri da risar-cire sia inferiore ai premi) o una perdita, nel caso opposto. Nelle Mutue Sanitarie Integrative, inve-ce, i Soci partecipano equamente a costituire un fondo che servirà per offrire un aiuto o una tutela

a chi si troverà nella necessità di affrontare delle spese mediche, e pertanto accettano di suddivide-re il rischio con quello di tutti gli altri Soci. Il Fondo mutualistico non ha scopo lucrativo, pertanto i contributi che i Soci sono chia-mati a versare sono solo quelli necessari a garantire le prestazio-ni di cui i Soci avranno bisogno, oltre che a coprire i contenuti costi di gestione. Non vi è pertan-to una finalità commerciale, ma esclusivamente assistenziale.Le spese mediche, in questo mo-mento più che mai, hanno rice-vuto una grande attenzione da parte di chi non si era già tutelato con forme di copertura integra-tiva. Questa sensibilizzazione verso il tema delle spese mediche riguarda le famiglie ma anche le aziende che hanno adeguato o migliorato i piani di welfare. Sia

che la copertura sanitaria tuteli la propria famiglia, sia che tuteli i propri dipendenti, le aspettative sono di efficienza, affidabilità e semplicità nelle richieste di as-

sistenza. Uno degli aspetti ca-ratterizzanti di una copertura sanitaria come quella offerta da CAMPA è proprio la fruibilità. CAMPA ha modalità di frui-zione snelle e gestisce in modo diretto le richieste di assistenza, senza il filtro di call center ester-ni. Un’altra prerogativa delle coperture di CAMPA è quella di riconoscere il rimborso delle spese legate alla prevenzione, in-coraggiando così uno stile di vita sano senza doversi sottoporre a lunghe liste d’attesa o a costi in-genti. Una garanzia determinan-te è la copertura a vita intera: CAMPA copre per tutta la vita e, qualunque siano le condizioni di salute, senza recedere mai.

Per i privati, i contributi associa-tivi fino a €1300, versati da cia-scun contribuente alla CAMPA, sono detraibili dalle imposte nella

percentuale di legge del 19% art. 83 co. 5 D. Lgs. 117/17 (Codice del Terzo settore). Il massimale è autonomo e non fa cumulo con quelli analoghi previsti per altre detrazioni (premi di poliz-ze vita e infortuni, contributi a onlus, etc.). I premi pagati per le polizze sanitarie erogate da Assicurazioni non sono invece detraibili. CAMPA, potendo contare sul proprio equilibrio e solidità, in un momento di crisi generalizzata del mercato a cau-sa della pandemia, ha potuto far fronte alle esigenze degli assistiti sia privati che provenienti da co-perture collettive aziendali ero-gando rimborsi ed indennizzi legati al COVID19.Il SSN ha dimostrato la propria centralità nel gestire l’emergen-za, ma questo ha comportato la chiusura di tanti reparti ospe-dalieri e il differimento delle

prestazioni non urgenti. La possibilità di accesso a presta-zioni diagnostiche o di ricovero per patologie non connesse alla pandemia nella rete sanitaria convenzionata con CAMPA ha offerto ai nostri assistiti delle possibilità alternative davvero efficaci di cura e diagnosi in ma-niera tempestiva.Vediamo un po’ di cifre che raccontano l’efficacia e l’effi-cienza della gestione di CAM-PA anche in periodi precedenti alla pandemia: nel periodo 2016-2019, la percentuale me-dia delle erogazioni sanitarie rispetto ai contributi associati-vi di CAMPA è stata dell’84%, mentre l’incidenza media dei costi di gestione e oneri diver-si, sul complesso delle entrate è stata del 16%. Attualmente le persone assistite sono 52mila, di cui 37mila provenienti da convenzioni aziendali. Nel 2019 il valore del rendiconto si è assestato a 17 milioni di euro, mentre le erogazioni sanitarie hanno raggiunto 14,3 milioni di euro. Infine si contano 130 mila pratiche di malattie evase.

Federico Bendinelli, Presidente CAMPA

CAMPAMUTUA SANITARIA

INTEGRATIVA

Organizzazione con fi nalità di assistenza che si autogestisce

senza fi ni di lucro

Garantisce assistenza per tutta la vita

Non recede mai dal rapporto associativo. Solo il socio può farlo

alle scadenze

COMPAGNIA DIASSICURAZIONE

Impresa commerciale che a fronte di prestazione di un servizio deve trarre profi tti

Cessa la copertura a 70/75 anni perchè assistere gli anziani è antieconomico

Recede dalla polizza al verifi carsi di un sinistro perchè non ha conve-

nienza ad assicurare

Situata sulle colline del lago di Viverone, all’interno di

un parco secolare, la Casa di Cura Neuropsichiatrica San Giorgio opera dal 1961 con una media di 500 ricoveri all’anno nel trattamento dei disturbi mentali.Accreditata con il Servizio Sa-nitario Nazionale, si occupa della cura in regime di ricovero convenzionato, privato e ambu-

latorialmente, di persone affette da disturbi dell’umore, psicosi, disturbi di personalità, dipen-denza da stupefacenti, alcool e dipendenze comportamentali.Il programma di cura multi-disciplinare integrata prevede, oltre alle tradizionali terapie farmacologiche, psicologiche e psicoriabilitative, dal 2018 l’in-novativo intervento della sti-molazione magnetica transcra-

nica (TMS). Questa metodica di neuromodulazione, non invasi-va, indolore e praticata in pie-no comfort, utilizza un campo magnetico che viene indirizzato con un sistema di neuronaviga-zione computerizzata su quelle aree della corteccia cerebrale che si ritengono coinvolte, at-traverso le loro connessioni con le strutture cerebrali profonde, nella genesi e nel mantenimen-

to di svariati disturbi psichici. Le stimolazioni, della durata da pochi minuti a mezz’ora, hanno come obiettivo quello di intervenire con protocolli specifici sull’attività dei neuro-ni corticali, aumentandone o diminuendone l’eccitabilità a seconda del disturbo da tratta-re. Oggetto di trattamento sono infatti la depressione maggiore, in particolare quella resistente alle terapie farmacologiche, il disturbo ossessivo-compulsivo, le dipendenze da sostanze, ad esempio da cocaina, e le dipen-denze comportamentali come il gioco d’azzardo patologico. Il trattamento multidisciplinare che integra interventi clinici, farmacologici, psicoterapeutici, riabilitativi, psicoeducaziona-li e la neuromodulazione è lo stile di intervento che meglio permette di contenere il quadro sintomatologico, specie nei suoi aspetti disfunzionali (si pensi per esempio al desiderio com-pulsivo e irrefrenabile del cra-ving da cocaina) e di sviluppare le potenzialità individuali.Data la sempre crescente ri-

chiesta di questa tipologia di trattamento improntata all’im-plementamento di nuove tec-nologie come la stimolazione magnetica transcranica (TMS), la Casa di Cura San Giorgio ha avviato una collaborazione con la Clinica Santa Caterina del Gruppo GVM Care & Re-search SpA, uno dei principali gruppi dell’ospedalità privata, ed è di prossima apertura un servizio ambulatoriale a Tori-no che si occuperà di trattare, analogamente a quanto avviene a Viverone e grazie al contribu-

to clinico-scientifico di esperti neurologi, non solo le dipen-denze e altri disturbi mentali, ma anche alcuni aspetti clinici del morbo di Parkinson e della malattia di Alzheimer iniziale.Si apre quindi una nuova fron-tiera di intervento, che vede la possibilità di esportare le espe-rienze sviluppate alla Casa di Cura San Giorgio anche in un ambito ambulatoriale e residen-ziale polispecialistico e d’eccel-lenza.Per ulteriori informazioni:casadicurasangiorgio.it

CASA DI CURA SAN GIORGIO / Presso la struttura biellese 500 ricoveri l’anno nel trattamento delle malattie mentali

Torino, in arrivo un servizio ambulatoriale con TMSUn programma di riabilitazione multidisciplinare per depressione, dipendenze, disturbi della personalità

Dettaglio del parco secolare della Casa di Cura San Giorgio a Viverone (BI)

Seduta di Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) presso la Casa di Cura San Giorgio di Viverone (BI)

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