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Le relazioni dialogiche Salvatore Zingale La Scuola Open Source | Bari, 18 luglio 2016

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Le relazioni dialogicheSalvatore ZingaleLa Scuola Open Source | Bari, 18 luglio 2016

X

Y

Z

X

Y

Z Il dialogo come processo di conoscenza

X

Y Il dialogo come strumento della progettualità

Z Il dialogo come processo di conoscenza

X Il dialogo come un tratto dell’identità della scuola

Y Il dialogo come strumento della progettualità

Z Il dialogo come processo di conoscenza

La dialogicità riguarda tutto ciò che entra in relazione.

La dialogicità è la “logica” delle relazioni sociali.

relazioneazione

reazione

La dialogicità è una

azione in relazione alla reazione dell’altro

Nella “conversazione di gesti” ciò che noi diciamo sol-lecita una certa risposta da parte di un altro soggetto, e questa a sua volta modifica la nostra azione, così che ci allontaniamo da quello che avevamo incominciato a fare in seguito alla risposta che l’altro ci dà. La “con-versazione di gesti” è l’inizio della comunicazione.

— George H. Mead

DialogoDiálogos

DialetticaDiálektiké

Diá- fra + -logos parolaIl dialogo è la parola che attraversa

DialettoDiálektós

SOCRATE: È tuo costume e cosa preferibile per te espor-re ciò che vuoi dichiarare a qualcuno parlando da solo e per mezzo di un ampio discorso continuato o invece sulla base di domande e risposte?

— Platone, Il sofista

Tre forme fondamentali di dialogo

1.Si dialoga per il piacere di farloSi dialoga per sentirci parte di una comunità

Per la stessa ragione del viaggio, viaggiare

2.Si dialoga per scambiare beni e serviziSi dialoga per competere e misurarsi

3.Si dialoga per conoscere per raggiungere una conoscenza per riflettere sui mezzi per raggiungerla

1. La dialogicità sta alla base di ogni comunità umana/animale

L’uomo individuale, dato che la sua esistenza separata si manifesta soltanto attraverso l’ignoranza e l’errore, nella misura in cui egli è qualcosa di scisso sia dai suoi compagni sia da ciò che egli ed essi sono destinati a essere, è soltanto negazione.

— Charles S. Peirce

2. La dialogicità sta alla base di ogni comunità di ricerca

Noi, come singoli individui, non possiamo ragionevol-mente sperare di raggiungere la filosofia definitiva che perseguiamo; possiamo soltanto cercarla, dunque, at-traverso la comunità dei filosofi. […] Il ragionamento filosofico non dovrebbe formare una catena, che non è mai più forte del suo anello più debole, ma una fune le cui fibre possono anche essere molto sottili, purché siano abbastanza numerose e intimamente connesse.

— Charles S. Peirce

3. La dialogicità sta alla base di ogni conoscenza di sé stessi

L’individuo ha esperienza di sé stesso in quanto tale non direttamente, bensì solo in modo indiretto, in base alle particolari opinioni degli altri individui dello stesso gruppo sociale, o in base all’opinione genera-le del gruppo sociale in quanto totalità alla quale egli appartiene.

— George H. Mead

4. La dialogicità sta alla base di ogni forma di comunicazione

... si può intendere con contratto il fatto di stabilire, di “contrarre” una relazione intersoggettiva che ha per effetto di modificare lo statuto di ciascuno dei soggetti in presenza. Conviene, in effetti, riconoscere, sotto il nome di con-tratto, quella “comunione fàtica” che costituisce il pre-liminare sotteso a ogni comunicazione e che sembra fatta di una tensione (aspettativa benevola o sospet-tosa) e da una distensione (che ne è come la risposta).

— Algirdas J. Greimas

5. La dialogicità sta alla base di ogni trasformazione individuale e sociale

In ogni forma di comunicazione, e soprattutto in quella terapeutica, l’io si confronta con un tu nell’o-rizzonte di un noi che fonde, e trascende, l’io e il tu in una nuova dimensione dalla quale si esce cambiati, e non si è più quelli di prima.

— Eugenio Borgna

6. La dialogicità sta alla base di ogni intenzionalità/progettualità

È solo nel gioco linguistico del domandare e del ri-spondere – quale è quello che è perfettamente inseri-to in una situazione di interazione e di interlocuzio-ne – che il concetto di intenzione prende senso […]. È in questo genere di gioco in cui domande e risposte si rendono reciprocamente significanti che la parola “intenzione” prende senso.

— Paul Ricoeur

7. La dialogicità sta alla base di ogni scienza (a patto che…)

Se gli scienziati potessero dedicarsi al dialogo, sarebbe una rivoluzione radicale per la scienza – proprio per la natura stessa della scienza.Ma scoprono di non poterlo fare, perché la stessa idea che definisce la scienza oggi è che stiamo per ottenere la verità. Pochi scienziati mettono in discussione l’assunto che il pensiero sia capace di arrivare a conoscere “tutto”.

— David Bohm

Secondo lo scienziato David Bohm, la conoscenza può procedere solo dal momento in cui siamo grado di passare dal pensiero invididuale al pensiero collettivo.

I limiti del pensiero individuale stanno nel fatto che questo è pur sempre il risultato di un’attività di pensiero passata: contiene solo ciò che già sappiamo, le opinioni che già abbiamo, gli assunti che già crediamo veri.

Bisogna imparare a dialogare dicendo ciò che non sappiamo

Il pensiero collettivo è più potente di quello individuale.

Il pensiero individuale si forma sempre a partire da un sapere collettivo.

Il ruolo del dialogo è quindi quello di far emergere le diverse opinioni e i diversi assunti. Ma senza difenderli né giudicarli.

Affinché il dialogo porti frutti, occorre imparare a sospendere i propri assunti.

Questo fa parte di ciò che io considero dialogo: rendersi conto reciprocamente di che cosa vi sia nelle rispettive menti, senza arrivare ad alcuna conclusione o giudizio.

— David Bohm

grazie