ruggeri paolo - iarg 2013

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  • 7/23/2019 Ruggeri Paolo - IARG 2013

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    ANALISI STATICA NON LINEARE DI UN MOLO FORANEO:COSTRUZIONE DELLA CURVA DI CAPACIT

    Paolo Ruggeri, Giuseppe Scarpelli, Viviene M. E. Fruzzetti, David Segato

    Universit Politecnica delle Marche, GES s.r.l Spin-off Universit Politecnica delle Marche

    [email protected]

    Evghenia Sakellariadi,Alessandra Paternesi

    Universit Politecnica delle Marche

    Sommario

    La presente nota illustra lo studio del comportamento sismico di un molo foraneo, costituito da un doppiopalancolato mutuamente vincolato, svolta attraverso unanalisi statica non lineare, meglio nota come analisi di

    pushover. Tale metodo, sviluppato originariamente per lanalisi dei ponti, pu essere utilmente adottato anche

    per le opere geotecniche permettendo la valutazione della prestazione sismica dellopera in termini di risorse

    duttili del sistema ed individuazione del cinematismo di collasso rispetto ad azioni orizzontali.

    1. Introduzione

    Il moderno approccio alla progettazione delle costruzioni in campo sismico basato su criteri

    prestazionali (PBSD, Performance-Based Seismic Design) con lobiettivo di valutare la risposta

    dellopera a carichi sismici rappresentativi di diversi scenari di rischio. Un approccio progettuale

    prestazionale mira quindi a sfruttare le risorse duttili del sistema, per ottenere i migliori risultati in

    termini di operativit della costruzione e protezione delle persone. Per far ci necessario prevedere e

    regolare le modalit di danneggiamento e di collasso dellopera, usualmente attraverso la

    predisposizione di una gerarchia delle resistenze degli elementi strutturali (Capacity Design). Un

    metodo di analisi adatto per unanalisi prestazionale certamente lanalisi statica non lineare (o analisi

    di spinta, o analisi di pushover) in cui la struttura viene sottoposta ad un sistema di forze (o di

    spostamenti) progressivamente crescenti fino al raggiungimento di una condizione di collasso. Tale

    metodologia di analisi pu essere utilmente adottata anche nella progettazione dei sistemi geotecnici

    dove i criteri tradizionali di progettazione contemplano gi la valutazione di una condizione di rottura:

    basti pensare al concetto di carico limite di una fondazione superficiale o di equilibrio limite per le

    opere di sostegno. Nella presente nota viene quindi descritta lapplicazione dellanalisi statica non

    lineare per la costruzione della curva di capacit di un molo foraneo da realizzarsi in unarea adelevata sismicit. La verifica delle prestazioni sismiche dellopera, coerentemente con quanto previsto

    dalle norme nazionali ed europee, oggetto della nota Vita et al.(2013, IARG Perugia).

    2. Il caso studio: definizione del modello geotecnico

    Il caso studio analizzato un molo foraneo costituito da un doppio palancolato metallico, composto da

    travi principali tipo HZ1080MA ed elementi secondari AZ13-770, infisso nel fondale marino, riempito

    con materiale arido consolidato attraverso un trattamento in jet-grouting e vincolato in sommit ad un

    robusto solettone in c.a. La larghezza del molo, pari a 17 m nella sezione corrente, si riduce a soli

    10 m nel tratto di testata, dove i fondali raggiungono circa 14 m di profondit.

    I terreni interessati dallopera sono depositi recenti eterogenei, ma comunque prevalentementegranulari, costituiti da ghiaie e sabbie. Talvolta sono state rilevate locali lenti limose di ridotta

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    Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2013- IARG 2013

    Perugia, 16-18 settembre 2013

    P. Ruggeri, G. Scarpelli, E. Sakellariadi, V. M. E. Fruzzetti, D. Segato, A. Vita, A. Paternesi

    estensione areale. Gli strati costituenti il deposito presentano frequenti variazioni di facies litologiche

    ed interdigitazioni. Tenuto conto della granulometria grossolana del deposito, la caratterizzazione

    geotecnica affidata a prove penetrometriche tipo Standard Penetration Test (SPT). Per ottenere

    informazioni sulla rigidezza a bassi livelli di deformazione sono state eseguite prove sismiche in foro

    di tipo Down-Hole. Nel complesso la caratterizzazione geotecnica si avvalsa di 22 sondaggi a terra e

    4 a mare, spinti fino a 40 m di profondit, con 137 valori di N SPT, 7 profili Down-Hole, 4 misure di

    sismica passiva a stazione singola sulla spiaggia e indagini geofisiche estensive a mare tipo Sub

    Bottom Profiler eBoomer, nonch una serie di prove geotecniche di laboratorio su campioni prelevati

    in cassetta.

    La qualit dellindagine, tenuto conto delle difficolt operative tipiche della caratterizzazione

    geotecnica in ambiente marino, appare adeguata per numero di verticali indagate e tipologia di prove

    svolte. I risultati della sperimentazione in sito, sulla base della ripetibilit dei valori ottenuti per le

    grandezze significative anche attraverso indagini diverse, ha permesso di pervenire ad una

    caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione nel volume significativo, attendibile ed

    affidabile. In Fig. 1 presentata una planimetria dellarea con la posizione delle verticali di indagine

    nonch una serie di curve granulometriche caratteristiche dei materiali indagati e i risultati delleelaborazioni delle prove SPT. Il deposito pu essere caratterizzato in tensioni efficaci con un inviluppo

    di resistenza alla Mohr Coulomb a coesione nulla ed angolo dattrito pari a =38. Il modulo elastico

    operativo pu essere assunto pari a 40 MPa. Il modello geotecnico di riferimento presentato in

    Fig. 2.

    Fig 1. Planimetria con ubicazione indagini, curve granulometriche, interpretazione prove SPT.

    Il consolidamento in jet grouting consiste in un trattamento estensivo del materiale compreso tra i

    palancolati metallici tra le quote di -6 m e -20 m da l.m.m. Lintervento consente di assumere per il

    volume di materiale trattato i seguenti parametri meccanici medi equivalenti:

    - coesione efficace c= 1 MPa;

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    - modulo elastico medio efficace E= 70 MPa.

    La rigidezza equivalente del volume di terreno trattato stata stimata eseguendo una modellazione

    tridimensionale agli elementi finiti con il codice numerico MIDAS GTS capace di tenere conto

    dellinterazione tra le colonne in jet-grouting, molto pi rigide e resistenti, ed il terreno non trattato

    caratterizzato da parametri meccanici di molto inferiori. Dal punto di vista deformativo, in particolare,

    si assume che il consolidamento permetta di considerare una rigidezza equivalente circa doppia di

    quella attribuibile al terreno di riempimento tal quale.

    Materiali

    (kN/m3)

    E

    (MPa)

    (-)

    ck

    (kPa)k()

    Sabbia e Ghiaia 19,50 40 0,28 - 38

    Riempimento 19,50 35 0,30 - 34

    Jet-grouting 20,00 70 0,20 1000 -

    Calcestruzzo 25,00 35000 0,20 Modello elastico

    Profilati metalliciEA

    (kN/m)

    EI

    (kNm2/m)

    (-)

    Lspacing

    (m)

    HZ1080MA-12/AZ13-770 6,17106 8,48105 0,15 -

    Barra tipo Gewi 40 4,14105 - - 2,07

    Fig 2. Modello geotecnico di riferimento del molo foraneo.

    3. Analisi della prestazione sismica

    Lanalisi statica non lineare molto utilizzata per gli edifici, specialmente intelaiati, ma poco diffusaper le opere geotecniche (unapplicazione alle opere di sostegno presentata da Visone et al., 2009).

    Tale metodo permette di superare una serie di limitazioni delle tipiche analisi pseudostatiche senza

    tuttavia introdurre le difficolt e le incertezze di unanalisi dinamica completa. Formulata

    originariamente per sistemi ad un grado di libert (Freeman et al., 1975; Shibata e Sozen, 1976),

    oggi contemplata in numerosi codici di pratica internazionali (FEMA-273, 1997; EC8-1, 2004) nonch

    nella vigente normativa italiana sulle costruzioni (NTC-2008). Lanalisi consiste nellapplicare alla

    struttura i carichi gravitazionali e, per la direzione considerata dellazione sismica, un profilo di forze

    (o di spostamenti) predefinito, monotonicamente crescente, fino al raggiungimento del collasso della

    struttura, consentendo di:

    - prevedere la sequenza di danneggiamento della struttura per formazione di cerniere plastiche;

    - valutare la redistribuzione delle forze dovuta al progressivo danneggiamento di parti

    strutturali;

    - costruire un grafico forza applicata-spostamento della struttura (curva di capacit).

    La curva di capacit (o curva di pushover) rappresentata da una relazione scalare tra la forza totale

    applicata allopera e lo spostamento di un punto di controllo predefinito. Tale curva, opportunamente

    ricondotta ad un sistema equivalente ad un grado di libert, pu essere confrontata con la domanda

    sismica per valutare la prestazione della struttura. Pi precisamente lo spettro di risposta elastico viene

    riportato nello spazio ADRS (Acceleration - Displacement Response Spectrum), ovvero pseudo-

    accelerazione spettrale (Sa) in funzione del relativo spostamento spettrale (Sd), cos che la curva di

    capacit e la domanda sismica diventino comparabili. In condizioni ideali elastiche, lintersezione tra

    la curva di capacit e lo spettro di risposta rappresenta il punto di funzionamento (o performancepoint) e quindi la domanda, in termini di accelerazione o di spostamento, richiesta alla struttura in

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    Incontro Annuale dei Ricercatori di Geotecnica 2013- IARG 2013

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    P. Ruggeri, G. Scarpelli, E. Sakellariadi, V. M. E. Fruzzetti, D. Segato, A. Vita, A. Paternesi

    esame dal terremoto di progetto. Nelle condizioni reali il danneggiamento della struttura determina

    una riduzione di rigidezza ed una dissipazione energetica cos che la domanda sismica di riferimento

    non pu rimanere quella relativa allo spettro elastico di progetto, ma risulta progressivamente ridotta

    in funzione della plasticizzazione del sistema. In altri termini la determinazione del punto di

    funzionamento non diretta. In letteratura sono state proposte diverse procedure per la risoluzione del

    problema, tra cui il metodo dello spettro di capacit (Freeman, 1978) e il metodo N2 (Fajfar, 2000). Il

    metodo N2 , di fatto, il metodo descritto dallEC8-1 e dalle NTC-2008.

    Per poter utilizzare lanalisi statica non lineare, sia la normativa vigente che le raccomandazioni

    tecniche internazionali prevedono di considerare almeno due distinte distribuzioni di forze orizzontali,

    una proporzionale alla distribuzione delle masse ed una proporzionale al prodotto della massa per la

    deformata del primo modo. La procedura secondo cui si svolge lanalisi segue pertanto i seguenti

    passi:

    - costruzione della curva di capacit, che descrive levoluzione della risposta strutturale

    allaumentare dellintensit del sistema di forze applicato;

    - riduzione del sistema a pi gradi di libert (MDOF) ad un sistema bilineare equivalente ad un

    grado di libert (SDOF);- determinazione della domanda di spostamento richiesta dal sisma al sistema bilineare

    equivalente SDOF;

    - conversione dello spostamento equivalente del sistema SDOF allo spostamento effettivo

    richiesto al sistema MDOF;

    - verifica che lopera sia in grado di accettare lo spostamento richiesto.

    Lanalisi statica non lineare come qui definita a rigore utilizzabile solo per opere il cui

    comportamento sismico risulti governato dal primo modo di vibrare. Qualora ci non fosse vero

    sarebbe necessario considerare anche i modi superiori (analisi di spinta modale, Chopra e Goel, 2002).

    In tal caso lapplicazione di una distribuzione di forze relativa al solo primo modo rappresenta

    unapprossimazione dellanalisi.

    3.1Costruzione della curva di capacit del molo

    Nei sistemi a pi gradi di libert (MDOF), come certamente il molo foraneo, la costruzione della

    curva di capacit richiede la scelta di un solo parametro di forza e di un solo parametro di

    spostamento; tale scelta per certi versi, abbastanza arbitraria. Negli edifici intelaiati il parametro di

    forza solitamente assunto pari al taglio alla base della struttura (Fb), mentre il parametro di

    spostamento riferito albaricentro dellultimo piano delledificio. Nel caso del molo foraneo, mentre

    sembra lecita lassunzione per analogia del punto di controllo sulla sommit del molo, pi incerta la

    definizione della forza di riferimento. Infatti, il doppio palancolato unopera strutturale che

    attraversa il fondale con un consolidamento in jet grouting che interessa proprio la zona di passaggio

    tra mare e fondale, dove il salto di rigidezza pronunciato e pi intense risultano le sollecitazionitaglianti. Tenendo conto che nello schema agli elementi finiti utilizzato la forzante sismica applicata

    allintero modello, comprendente struttura e volume di terreno significativo, si ritenuto appropriato

    considerare la risposta della sola porzione dellopera al di sopra del fondale. In questo modo, come

    spostamenti del punto di controllo, si intendono gli spostamenti relativi tra sommit e quota del

    fondale ed il taglio alla base relativo alle forze agenti sulla porzione del molo al di sopra del fondale

    marino. Tale ipotesi permette da un lato di costruire una curva di capacit indipendente dalla

    dimensione del modello agli elementi finiti e dallaltro consente di tenere conto dellinterazione

    cinematica, non scindibile da quella inerziale per la particolare tipologia di struttura considerata.

    Il software agli elementi finiti Plaxis 8.2, utilizzato per le analisi, consente con semplicit

    lapplicazione di azioni inerziali a tutte le masse costituenti il modello. Pertanto le due distribuzioni di

    forze da applicare al molo sono:- una distribuzione uniforme, che deriva naturalmente dallimporre unaccelerazione orizzontale

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    progressivamente crescente allintero modello;

    - una distribuzione proporzionale al primo modo di vibrare: tenendo conto che non possibile

    applicare campi di accelerazioni variabili allinterno del medesimo modello, si applica

    unazione inerziale costante a tutte le masse del modello, modificata nella parte emergente dal

    fondale attraverso l'applicazione di un sistema di forze aggiuntivo sulle strutture, tale da

    riprodurre la deformata del sistema corrispondente al primo modo di vibrazione.

    Nelle Figg. 4 e 5 sono rappresentati i due campi di accelerazione applicati per la modellazione

    numerica.

    Fig 4.Distribuzione delle accelerazioni uniformi sullintero modello.

    Fig 5. Distribuzione delle accelerazioni proporzionale al primo modo di vibrare.

    In Fig. 6a sono presentate le curve di capacit risultanti dalle analisi svolte. Si sottolinea che le curve

    di capacit presentate nel diagramma sono ottenute aumentando progressivamente le azioni; si tratta

    pertanto di unanalisi basata sul controllo delle forze. Tale procedura, pur non consentendo una

    valutazione del comportamento post-picco, lascia la struttura pi libera di rispondere alle azioni in

    base alla distribuzione delle risorse resistenti, rispetto allapplicazione di profili di spostamentopredefiniti. Dalle curve di capacit si osserva che:

    - il molo ha un comportamento duttile, come era prevedibile tenendo conto del coinvolgimento

    di un mezzo attritivo (il terreno) nel cinematismo di rottura;

    - il molo in progetto sopporta azioni orizzontali pseudostatiche superiori a 0,30g, segno di

    robustezza del sistema terreno-struttura.

    Un risultato interessante rappresentato dalla sequenza con cui si sviluppano le cerniere plastiche finoa determinare il collasso del sistema. Nelle Figg. 6b e 6c sono mostrati i punti di plasticizzazione nelterreno e le cerniere plastiche formatesi negli elementi strutturali nellultima configurazione stabile delsistema e la distribuzione del momento flettente sulle strutture. Si osserva che la deformazione delmolo determina prima la formazione di due cerniere plastiche agli spigoli sommitali, nei nodi N1 edN2. Quindi si ha la formazione di una linea di scorrimento diagonale allinterno del consolidamento injet-grouting, con la conseguente formazione delle cerniere plastiche N3 ed N4. A questo punto il

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    sistema, pur labile, conserva capacit dissipative sia per incremento della rotazione nelle cerniereplastiche che per attrito sulle linee di scorrimento nel terreno.

    Fig 6. a) Curve di capacit relative alle due forzanti considerate; b) cinematismo di collasso; c) andamento del

    momento flettente sulle strutture.

    4. Conclusioni

    La presente nota illustra lapplicazione di unanalisi statica non lineare (analisi di pushover) per la

    valutazione della prestazione sismica di un molo di sopraflutto costituito da un doppio palancolato

    mutuamente vincolato in sommit e consolidato internamente con un trattamento di jet-grouting. La

    procedura, utilizzata in ambito strutturale, stata applicata ad unopera geotecnica. Pur essendo

    necessarie alcune assunzioni sulla scelta del punto di controllo dello spostamento e sul profilo di forze,

    il metodo risulta pienamente applicabile alle opere geotecniche, permettendo la valutazione della

    capacit della struttura rispetto ad azioni orizzontali e delle modalit di collasso. Lindividuazione deipunti critici della struttura indica al progettista dove agire per migliorare la duttilit del sistema.

    RingraziamentiIl presente lavoro rientra nellambito del progetto ReLUIS 20102013.

    Bigliografia

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