rossettibikenews 2006.1
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RossettiBikeNews 2006.1TRANSCRIPT
possibile fortificare lo spiri-to del nostro gruppo grazie anche a quegli aneddoti che vengono dalle nostre espe-rienze.
Aspetto quindi il contributo di tutti per fare “fiorire” al meglio questa nuova pianta.
Beppe
Era ora!! La tanto sperata “rifondazione” (passatemi il termine anche in periodo elettorale) è avvenuta: fi-nalmente abbiamo una no-stra squadra!
Vedendola a posteriori è stato il naturale volgere delle cose a portarci in que-sta direzione. Poteva infatti un gruppo affiatato come il nostro in sella e non solo dover essere diviso tra più gruppi cicloturistici (non squadre) dove il massimo problema era quello di par-tecipare a più raduni possi-bili per vincere una ceramica o un pro-sciutto? No, non pote-va proprio.
L’impresa è stata tita-nica e solo grazie al lavoro del nostro re-sponsabile-referente-organizzatore-stilista Nelson siamo qui a pensare in grande carichi di stimoli per vivere un grande 200-6. Un grazie gigante va ovviamente a Luca Rossetti che ha cre-duto nel nostro pro-getto e ha deciso di supportarci a 360
gradi quasi come fosse stato travolto anche lui dalla no-stra grande passione. Magari prima o poi riusciamo anche a metterlo in bicicletta. Per ora ci da dei pazzi e giura che non lo farà mai ma io la mano sul fuoco non la mette-rei….
Quusto giornalino raccoglie-rà tutti i risultati che otter-remo a livello di squadra nel-le partecipazioni alee varie corse ma non vuole essere solo uno scarno notiziario delle nostre imprese sporti-ve: vuole raccogliere e se
Finalmente!!!
In ques to
numero
Chi siamo 2
Esordio come
i grandi 3
La “prima”
casalinga 5
A Cervia co-
mincia il Pre-
stigio
7
O r g a n o
u f f i c i a l e d e l
V e l o c l u b
A c r o p o l i s A SD
A p r i l e 2 0 0 6 A n n o 1 — N u m e r o 1
In attesa della foto ufficiale ecco qui
sotto quella scattata dopo l’arrivo alla
G.F.Selle Italia a Cervia. Malconci ma
contenti no?
P a g i n a 2
L’obiettivo che ci
poniamo è quello di
praticare il nostro
sport in maniera
leale come
abbiamo sempre
fatto,
partecipando alle
competizioni
granfondistiche
della nostra zona e
alle più grandi a
livello nazionale
cercando sempre
di migliorare le
nostre prestazioni
e anche di dare
grande visibilità
alla squadra
Ecco Denis, “Il Capitano”.
Di solito è più bello ma ha
appena pedalato per 150
chilometri!!!
Chi siamo
Il ciclismo è passione allo
stato puro. Solo la molla di una grande passione infatti
può spingere ad affrontare in
sella ad una bicicletta le sali-
te più dure, macinare chilo-
metri e chilometri in ogni
stagione, tutto per spirito di
sana competizione e per il
piacere di trovare ed a volte
superare il proprio limite.
Il nostro gruppo di “malati di bici” si è formato quasi per
caso sulla strada e si è ce-
mentato per via di un affia-
tamento quasi naturale sco-
perto anche frequentandosi
nella vita di tutti i giorni.
Otto ragazzi, così ci sentia-
mo, con ormai una decina
d’anni di esperienza nel set-
tore delle granfondo ciclisti-
che dopo trascorsi in altre
discipline: chi viene dal podi-
smo, chi viene dal calcio, chi
dalla pallacanestro. Perché
Sportivi si nasce.
Chi siamo?
Cominciamo dal “capitano”
Denis Freschi. Capitano non perché quello che tra noi è
nato prima ma perché è il
nostro trascinatore: quando
c’è lui siamo tutti più coinvol-
ti, ex sciatore (passione tra-
mandata al figlio), ex podista
e ora ciclista di livello grazie
ad un fisico asciutto e longili-
neo. Prestigioso 2001 e Ap-
penninico nel 2004
Gianni Conti, “Gianò” per le
dimensioni fisiche, è un ra-
gazzone di oltre 1,90 che
dopo trascorsi cestistici
(vista la statura….)
ha scoperto la gran-
de passione per la bici sia con le gran-
fondo sia con le
randonee (gare di
lunghissima percor-
renza). Al suo atti-
vo, oltre a 3 presti-
gi, la Roma Bergamo
non stop nel 2000 e
la mitica Parigi Prest Parigi,
gara che si svolge ogni 4 anni e ha un percorso di 1200
chilometri!!! Nel 2005 ha
partecipato alla versione
amatoriale della Parigi Rou-
baix, la grande classica del
pavè.
“Il maestro” è Nelson Fenati: è infatti il nostro istruttore
di spinning e il nostro dieto-
logo. Nato sportivamente
nelle Arti Marziali, ha mante-
nuto la grinta che quello
sport insegna applicandola
alla bici. E’ lo scalatore puro
del gruppo, il suo fisico bre-
vilineo ma scattante ne esalta
le doti in salita appunto. Al suo attivo il Prestigio 2002, il
Brevetto dell’Appennino 04.
Davide Fiammenghi è
“Nandrolone” così chiamato
per le dimensioni (anche lui
viaggia sul metro e 90) e
perché da quando ha comin-ciato ad andare in bicicletta
andava così forte da far
pensare che facesse uso di
sostanze proibite. Nulla di
tutto questo. Il buon Davide
ha un motore eccezionale e
doti di agilità tali da compe-
tere alla grande in salita dove
è capace di prestazioni sor-
prendenti. Anche lui
“Prestigioso” nel 2001 (e senza una caduta nell’ultima
prova lo sarebbe stato anche
nel 2002) e Appenninico nel
2004. Quando programma
l’uscita in bici lo fa con ogni
tempo. “Naturale” compagno
di Gianni alla Roubaix 2005.
Beppe Poggi detto
“Hontchar” dal nome di un
corridore Ucraino noto per la
caratteristica pedalata di
potenza. Cresciuto nel Basket
dove ha giocato per 20 anni
dalle giovanili alla serie D, da
sempre appassionato di bici
ma non praticante, ha scoper-
to il piacere di pedalare per recuperare da un infortunio
al ginocchio nel 1992. Attra-
zione fatale come si suol
dire, da li non è più sceso.
Prestigioso 2002.
Giorgio Franchi, per noi
“George” è il passista per
eccellenza del gruppo. Nelle
giornate di grazia è capace di
sbalordire tirando fuori tut-
ta la grinta e il fondo che gli viene dal podismo, suo primo
amore sportivo. Ama cimen-
tarsi anche nelle gare in cir-
cuito stimolato dalla competi-
zione. Dura per noi stare a
ruota quando passa in testa
al gruppo e decide di “aprire
il gas”.
Valerio “Vale” Visani è lo
straniero essendo emiliano
residente a Bologna. Acquisi-
to dal nostro gruppo in virtù
del fatto che, avendo casa
sui lidi ravennati, nella bella
stagione ci accompagna lungo
le nostre strade. Lì l’abbiamo
conosciuto e apprezzato. Granfondista di ottimo livello
ha conquistato 3 “prestigi” e
pur avendo spalle da nuotato-
re in salita trova il suo terre-
no più congeniale.
Ultimo il più giovane del grup-
po “Raffo” Raffaele Valenti-ni, quello che non molla mai.
Sta crescendo di anno in anno
facendo esperienza e tanto
per cominciare ha conquista-
to il Brevetto dell’Appennino
2005.
L’obiettivo che ci poniamo è quello di praticare il nostro
sport in maniera leale come
abbiamo sempre fatto, par-
tecipando alle competizioni
granfondistiche della nostra
zona e alle più grandi a livello
nazionale cercando sempre di
migliorare le nostre presta-
zioni e anche di dare grande
visibilità alla squadra.
Ragazzi diamoci sotto, c’è già
chi ci aspetta al varco….
Beppe
Esordio come i grandi
P a g i n a 3 A n n o 1 — N u m e r o 1
Per i grandi la Milano-Sanremo
rappresenta il primo vero appun-tamento stagionale, l’esordio uffi-
ciale della nostra squadra non
poteva avere palcoscenico più
nobile.
Sarebbe stato un peccato lasciar-
si sfuggire la ghiotta occasione
offerta dalla Gazzetta dello Sport che per festeggiare i suoi
110 anni di vita ha organizzato
una Challenge su 3 prove.
La prima di queste pur essendo
lunga solo 110 chilometri appunto ed essendo in effetti una Sanre-
mo-Sanremo, ricalca nella secon-
da metà la parte finale del per-
corso sul quale i professionisti si
saranno dati battaglia meno di 24
ore prima nella “Classicissima” di
Primavera. Cosa chiedere di più?
Siamo in formazione ridotta,
d’accordo, la distanza tra Ravenna
e Sanremo e altri impegni hanno
fatto desistere qualcuno, ma da
buoni Tre Moschettieri, e noi
siamo in tre sul serio, cercheremo
di farci onore.
La vigilia di ogni corsa è sempre
carica di tensione ma stavolta lo è
in maniera particolare. Personal-
mente cerco si stemperarla un pò
anticipando il viaggio al giovedì e
la ricognizione fatta il giorno
seguente sulle salite di Cipressa e
Poggio mi è utile per capire che
non si tratta di salite dure: la loro
difficoltà sta nel modo in cui
vengono affrontate, cioè a tutta!
Al sabato il gruppo si compatta,
mi (o meglio ci, visto che sono in
compagnia delle mie tre donne)
raggiungono Nelson e Denis e il
gran momento si avvicina. Sem-
briamo talmente dei ciclisti seri
che a tavola veniamo scambiati per dei professionisti…. Il tempo
di una passeggiata post-cena e
siamo già in albergo con la testa
rivolta alla gara dell’indomani.
E così arrivia il momento del de-
butto, ci prepariamo con tutta
calma e andiamo alla partenza dove notiamo con piacere che
nonostante le previsioni meteo
della vigilia fossero concordi nel
mettere pioggia, il cielo è solo
parzialmente coperto, soffia solo
un po’ di vento ma la temperatura
è ideale.
Due battute con l’autista del fur-
gone di fine corsa (o carro scopa),
che nonostante conosca bene
Denis ci auguriamo si non rivedere
se non al pasta party, il tempo di
scattare un paio di foto e si fa
tempo di partire.
Così ci si incanala senza particola-
ri problemi lungo i saliscendi della
Via Aurelia e come previsto si
parte pancia a terra. Il vento
contrario, il folto gruppo, qualche
restringimento di carreggiata ci
fanno sembrare i primi 35 chilo-
metri fino ad Imperia dove co-
mincerà la prima salita quasi in-
terminabili.
Piacevole il fatto che in gruppo ci
siano anche Campioni o ex-
campioni del calibro di Ivan Basso
(sì, proprio lui), Gilberto Simoni,
Ivan Gotti, Davide Cassani, Paolo
Lanfranchi che viaggiano in grup-po con la padronanza di chi va a
spasso in centro il sabato pome-
riggio. E’ bellissimo pedalarci a
fianco….
La corsa prende la sua fisionomia
dopo l’abitato di Imperia,
dove comincia la lunga salita al Passo del Ginestro. Il
gruppo si divide in tanti
piccoli gruppetti, Nelson è il
più pimpante di noi quando
la strada comincia a salire
decisa, si attacca al grup-
petto di Basso e Cassani e
non li molla, io faccio fatica
a restare con loro, mi rag-
giunge il gruppetto dietro dove ritrovo piacevolmente
il Capitano.
Il viaggiare assieme ci porta be-
ne, ci successe anche lo scorso
anno nella Granfondo del Gavia e
ci diamo morale a vicenda. Pur-
troppo i nostri compagni di viag-
gio, scollinato il Ginestro dopo la
lunga discesa che ci riporta al
mare siamo in una ventina, non
sono molto collaborativi e gran parte del lavoro per mantenere
alta l’andatura tocca a noi e qual-
che altro generoso. I più vanno di
conserva pensando forse di esse-
re in corriera. Capiamo ben pre-
sto che nonostante Nel sono non
possa essere troppo lontano (ci
dicono meno di un minuto) non
abbiamo possibilità di agganciare
il suo gruppo.
Affrontiamo Capo Cervo e Capo
Berta che sulla cartina sono due
puntine quasi invisibili ma in bici si
sentono eccome, e viaggiamo spe-
diti spinti anche dal vento che ora
è quasi alle spalle verso la salita
della Cipressa. In compenso ve-diamo come il chilometraggio della
corsa sia più lungo di circa 10 km
rispetto all’altimetria ufficiale.
Poco male ci godremo di più la
pedalata….
“Qui non facciamo andare via
nessuno” ci diciamo e difatti sulla salita ci mettiamo davanti a fare
un passo regolare e sostenuto.
Infatti nessuno mette fuori il
Passo del Ginestro, Capo Cervo, Capo Berta, Cipressa e Poggio le difficoltà di giornata. Si pedala in posti che hanno fatto la storia del nostro sport
(segue a pag. 4)
In Pillole
• Valida l’organizzazione a cura di
RCS Sport, unici nei il chilometraggio
sbagliato e il traffico trovato all’arrivo
dopo la discesa del Poggio. Si poteva fare
di più
• Ottimo il pacco gara con giubbotti-
no smanicato Santini personalizzato e un
paio di occhiali Areo di pregevole fattura
(vero Lorenzo??)
• 1008 iscritti, in rappresentanza di 15 paesi. 854 al via
e 701 arrivati. Siamo stati bravi anche a restare in
piedi….
• Prossimi appuntamento con la Challenge Gazzetta 110
il 28 maggio ad Arabba (Bl) per la Granfondo
“Girod’Italia-Dolomiti Stars” e il 15 ottobre a Como
per la Mediofondo “Giro di Lombardia”
Risultati e classifiche — Percorso lungo 120 km
P a g i n a 4
naso.
Bellissimo lo scollinamento e
la discesa che riporta sul’Au-
relia. Ora resta da superare
solo il mitico Poggio di Sanre-
mo.
Trattasi di un autentico ter-
razzo con vista sulla splendi-
da cittadina, lo affrontiamo
ai meno 10 dal traguardo ca-
richi dal fatto che è uscito
anche il sole.
Solo il vento ci fa sembrare
più dure le dolci rampe del-
l’ultima asperità di giornata.
Anche qui non potrei tollera-
re scatti da parte di chi non
ha mai tirato e quindi mi met-
to in testa a fare una specie
di forcing che ha il risultato
di far perdere le ruote ai più
(continua da pag.3) e mettere in fila gli altri.
Passo in vetta davanti, Denis
c’è, ci sentiamo nel mito. Poco
importa se prima sono passati
già in cento...
La discesa è un lampo, è più
bella e facile di quello che si
vede in televisione ma giunti a
Sanremo abbiamo la brutta
sorpresa di trovare il traffi-
co aperto e per lo più intasa-
to di macchine che ne hanno
per il cavolo dei ciclisti.
Cominciamo una sorta di sla-
lom tra le macchine per arri-
vare finalmente in Via Roma
tagliare con un pizzico di e-
mozione lo striscione d’arrivo.
Io e Denis non facciamo la
volata, i velocisti che ci siamo
portati a rimorchio tutto il
giorno si sfogano per un pla-
tonico piazzamento, noi pre-
feriamo gustarci tranquilla-
mente tutto il bello della no-
stra giornata.
Dopo l’arrivo ritroviamo Nel-
so che ci ha preceduto di
meno di 4 minuti gasato a
mille per avere tagliato il
traguardo a braccetto con
Ivan Basso e Cassani.
Le mie donne ci raggiungono
dalla tribuna del traguardo
da dove ci hanno visto arriva-
re e dopo i baci e gli abbracci
ci meritiamo un bel massaggio
e un buon piatto di pasta.
Siamo stanchi ma carichi, il
sole ci bacia e riempie questa
splendida giornata, la “prima”
del Team Rossetti!!
Beppe
1° Podestà Matteo (MG-K Vis) in 3h04’08” media 39,10 km/h
90° Fenati Nelson in 3h22’55” (a 18’47”) media 35,48 km/h
112° Poggi Giuseppe in 3h26’38” (a 22’30”) media 34,84 km/h
115° Freschi Denis in 3h26’40” (a 22’32”) media 34,84 km/h
Nel clima quasi “familiare” e sicura-
mente rilassato del dopogara, men-
tre Nelson e Denis si lasciavano
massaggiare dagli addetti della Ozo-
ne, passa ad un metro da me il diret-
tore del Giro d’Italia Angelo Zome-
gnan. Potevo lasciarmi sfuggire l’oc-
casione di scambiare qualche battu-
ta con lui? Sorprendente la sua di-
sponibilità e la cordialità della
chiacchierata come de ci conosces-
simo da vecchia data.
Ci siamo salutati con lui che si rac-
comandava di inviare eventuali con-
sigli e critiche per migliorare la riu-
scita dell’evento nelle prossime oc-
casioni. Sorprendente!!
Beppe
Ecco SuperNel-
son nel suo eser-
cizio preferito: la
salita
P a g i n a 5
La “prima” casalinga
Ed è arrivata anche la prima
casalinga, domenica 26 marzo
è il giorno del debutto della
squadra al completo nella pri-
ma delle Granfondo nostrane,
quella che in sostanza apre sul
serio la stagione in Romagna.
La bella manifestazione orga-
nizzata dalla S.C. Ceretolese
in collaborazione con la S.C.
Faentina, con la sapiente regia
di Davide Cassani sta dando
vita ad una gara in costante
ascesa che è in grado di por-
tare a gareggiare quasi 2500
ciclisti nel mese di marzo. Il
tempo ancora una volta premia
gli sforzi degli organizzatori e
regala ai tanti pedalatori in
attesa dell’evento una giornata
finalmente primaverile.
Stavolta ci sono proprio tutti,
noi e gli altri così che questa
gara diventa la prima nella
quale potersi confrontare per
avere qualche riscontro sulla
preparazione invernale, quella
che costa più sacrifici ma che
regala grandi soddisfazioni
una volta arrivati nella stagio-
ne “buona”.
Inutile dire che essendo una
compagine nuova in assoluto ci
sentiamo un po’ gli occhi di
tutti addosso e una certa dose
di responsabilità: sappiamo
bene come nell’ambiente tutti
sarebbero pronti a farci la
festa e ad esprimere giudizi
lapidari nel caso le nostre pre-
stazioni non fossero all’altez-
za.
Pensiamo ad uno scherzo della
tensione vedendo il buon Gior-
gio cercare disperatamente un
bagno appena arrivati a Faen-
za. Purtroppo non sarà così,
una intossicazione alimentare
gli darà problemi tali da co-
stringerlo al ritiro. Ma per lui
ci sarà tempo per rifarsi.
Ho volutamente cominciato
dall’unica nota stonata della
giornata che invece ha riserva-
to ottime cose per tutti gli
altri.
Partenza dalla splendida Piazza
del Popolo di Faenza che alle 9
in punto è interamente gremita
di ciclisti, uno spettacolo vera-
mente incredibile!
Ma si parte e bisogna stare
svegli perché i primi chilometri
sono difficili, tortuosi e il
gruppo compatto ci costringe
ad un’attenzione particolare.
Dopo soli 5 km si attacca la
salita del Trebbio dal versante
di Santa Lucia o Val Samoggia
e purtroppo si creano i primi
“tappi” che ci costringono al
mai desiderato “piede a terra”.
Ahi ahi Davide (Cassani, idea-
tore dei percorsi), questa volta
hai toppato! Troppo vicina la
prima salita….
Non ci perdiamo
d’animo e poco
dopo torniamo a
pedalare e la
salita, a tratti
dura, ci carica,
Sulle ali dell’en-
tusiasmo tenia-
mo un passo di
tutto rispetto
riuscendo a re-
cuperare posi-
zioni su posizioni
cercando di ri-
portarci nelle
parti del gruppo
che più ci competono. Purtrop-
po le ruote migliori sono già
andate ma per strada ne recu-
pereremo tanti.
Dopo la prima discesa ci tro-
viamo in sei, mancano solo
Giorgio di cui abbiamo già det-
to e Raffone che decide di
dosare le energie in maniera
più parsimoniosa.
E’ bellissimo trovarsi così tan-
ti tutti assieme, facciamo una
bella macchia nel gruppo, anzi
davanti al gruppo: non siamo
proprio capaci di stare die-
tro….
Arriviamo velocemente a Roc-
ca S.Casciano all’attacco della
seconda asperità di giornata,
il Monte Chioda. Salita lunga e
pedalabile che invita a spinge-
re e che mi vede in difficoltà:
Denis, Nelson, Davide e Gianni
volano, io e Valerio siamo co-
stretti a cedere qualche me-
tro per evitare di “saltare”.
Riesco a salvarmi tenendo a
vista i miei compagni e riu-
scendo a rientrare in discesa,
cosa che purtroppo non riusci-
rà a fare Valerio che rimarrà
nel gruppetto dietro a poca
distanza. (segue a pagina 6)
P a g i n a 6 (continua da pag.5)
Dopo il Chioda e il passaggio a
Modigliana il percorso ci ri-
serva altre difficoltà: la cor-
ta ma ripida ascesa al Monte
Carla e lo strappo del Monti-
cino da Brisighella. Il nostro
gruppo folto e ben assortito
viaggia con passo allegro ma
non esagerato e quindi si re-
sta tutti assieme fino all’ulti-
ma salita, la non impossibile
scalata di Monte Albano.
La differenza su questa stra-
da che conosciamo benissimo
non la fa la difficoltà e la
pendenza bensì la stanchezza
che ormai comincia a sentirsi
sulle gambe. Incassata una
buona dose di carica per ef-
fetto dell’incitamento di una
nostra tifosa (di tutti ma di
Nelson in particolare), salia-
mo di buona lena raggiungen-
do nei primi tornanti un grup-
petto del quale fa parte un
amico del Surfing Shop per il
quale vederci è una sorta di
mazzata psicologica….
Lungo i 6 chilometri da Zat-
taglia alla cima il gruppo si
sfilaccia e si frammenta e
solo dopo la rapida discesa
verso Casola Valsenio ci guar-
diamo attorno.
Davanti siamo rimasti Davide
e io e a questo punto è diffi-
cile per gli altri recuperare
sul nostro gruppo di una ven-
tina di persone che viaggia a
velocità sostenuta anche se a
tirare siamo pochi, per fortu-
na ci aiutano anche due cicli-
sti fuori gara che fanno un
po’ di treno prima degli
strappi dei Monti Coralli.
Pur non essendo segnalati
sull’altimetria sappiamo bene
quanto questi secchi saliscen-
di possano dare fastidio alle
nostre gambe piuttosto affa-
ticate. Per esorcizzare la
fatica passo l’ultimo di slancio
con il 53x13 prendendomi
anche qualche impropero. Per
fortuna alle spalle ho Davide
che mi difende a spada trat-
ta. Grazie Davide ma certe
cose non mi toccano, quando
ne ho nei vari gruppi non mi
risparmio e nel caso mi sento
anche autorizzato a qualche
“sparata”.
Credo siano peggio quelli che
dopo non aver tirato un me-
tro poi fanno la volata cosa
che puntualmente succede
anche stavolta. Poco male ci
siamo abituati.
In meno di 5 minuti arriviamo
in sei, riusciamo a vedere
l’arrivo di molti di quelli che
ci avevano messo nel mirino
sperando di starci davanti.
Devo ammettere che le loro
facce stupite e un po’ deluse
ci danno un po’ di piacere in
più….
Pochi minuti e arriva anche
Raffone artefice di una sor-
prendente prova non certifi-
cata ufficialmente dal tempo
di Winning Time solo per pro-
blemi di chip non compatibili.
Resta il valore assoluto della
sua prestazione. Il ragazzo
cresce bene.
Chi ben comincia è a metà
dell’opera e ora sotto con la
Via del Sale!
Beppe
Risultati e classifiche — Percorso lungo km 134
1° Rumsas Raimondas (Parkpre Guru) in 3h17’36” m. 40,69 km/h
195° Poggi Giuseppe in 4h01’14” (a 43’38”) m. 33,33 km/h
216° Fiammenghi Davide in 4h01’30” (a 43’54”) m. 33,29 km/h
218° Conti Gianni in 4h03’42” (a 46’06”) m. 32,99 km/h
219° Freschi Denis in 4h03’42” (a 46’06”) m. 32,99 km/h
222° Fenati Nelson in 4h03’49” (a 46’13”) m. 32,98 km/h
236° Visani Valerio in 4h05’52” (a 48’16”) m. 32,70 km/h
Valentini Raffaele in 4h13’54” (a 56’16”) m. 31,67 km/h
• Ottima la crescita di questa granfon-
do che da quando parte da Faenza
(questa è stata la quarta volta...) ha
moltiplicato gli iscritti fino ad arriva-
re ai 2500 di questa edizione.
• 1012 il numero dei classificati sul per-
corso lungo
• Non felicissima l’idea di piazzare l’ini-
zio della prima salita dopo soli 5 km.
Inevitabili i “tappi” e il piede a terra
per chi come noi partiva dietro.
• Splendido il colpo d’occhio alla parten-
za in Piazza del Popolo di Faenza gre-
mita di ciclisti.
Beppe Poggi
A Cervia comincia il Prestigio
E’ la decima edizione di quella
che sta diventando una delle
più frequentate granfondo
italiane e da qualche anno è
stata inserita nel Prestigio di
Cicloturismo del quale rappre-
senta la prima sentita prova.
4500 gli iscritti all’edizione
2006 che vengono faticosa-
mente e lentamente disposti
nelle griglie di partenza dagli
addetti al sistema di cronome-
traggio. Nonostante siano le 8
del mattino del 2 di aprile, la
pioggia della notte e il cielo
coperto, non fa freddo e il
clima resterà ideale per tutto
il giorno.
Al via il consueto caos con il
gruppo a sciamare a velocità
sostenuta per le strette stra-
de delle saline prima e della
campagna poi in rapido avvici-
namento alle colline. Sappiamo
bene come a volte basti poco
per trasformare una giornata
di festa in una ben più grigia
e questa volta la malasorte
ci aspetta a S.Maria Nuova
sotto forma di un anziano
signore che invece di resta-
re a casa a badare i nipotini
ha ben pensato di attaccare
un numero nella schiena e but-
tarsi nella mischia andando al
110% delle proprie possibilità.
Da un suo scarto improvviso si
innesca una rovinosa caduta
nella quale restiamo coinvolti
in 3 della squadra.
Chi ha la peggio è proprio l’an-
ziano signore che sbatte vio-
lentamente sull’asfalto e sul
marciapiede restando a terra
privo di conoscenza facendoci
preoccupare non poco. Minuti
interminabili in attesa dell’ar-
rivo dell’ambulanza poi comin-
ciamo a fare la conta dei no-
stri danni. Per fortuna l’erba
folta del ciglio della strada in
quel punto ci ha salvato da
conseguenze peggiori. Valerio
è un po’ bianco per lo spaven-
to, sbucciato e ammaccato, io
ho sbattuto forte il ginocchio
E’ successo anche….
Come ogni ex-Campione che si rispetti, e a mag-
gior ragione se sta lanciando la prima edizione
di una granfondo intitolata a suo nome, Michele
Bartoli, indimenticato vincitore di due Giri delle
Fiandre, due Lombardia e di una serie infinita di
corse, si è offerto di fare da testimonial alla
gara dell’amico Cassani,
Ma un Campione così conosciuto avrebbe mai
pensato dopo tanti anni di carriera che gli pas-
sasse vicino un tipo in maglia Rossetti e lo salu-
tasse con un bel “Ciao Tafi!”??? La leggenda
racconta come il buon Michele abbia risposto al
confuso Nelson con uno splendido “Ciao Pasti-
glia!!”
Lungo la discesa del Monte Chioda, piuttosto
tecnica si porta in testa al gruppo dei nostri un
signore magari un po’ sovrappeso ma che in di-
scesa volava. “Dai che questo la conosce, vagli
dietro” dice Nelson a Denis. Dopo un mezzo
dritto in una curva le certezze vacillano ma que-
sto prosegue come se niente fosse. Più sotto il
Capitano lo affianca e gli fa “ma quanta ne hai”
e lui “beh dopo vent’anni di professionismo….”.
Lo spericolato discesista era Michele Coppolillo,
ex pro degli anni 80-90 ora direttore sportivo
di una squadra giovanile. Della serie la storia del
ciclismo è il nostro pane…
Sempre in discesa del Chioda, affrontata come
detto ”molto tranquilli”, Davide affianca il Capi-
tano e con fare molto serio gli chiede “Domani
devi aprire il negozio?” “Certo, perché?” “Non
mi sembra mica” è la risposta di Nandro che si
riferiva alla velocità tenuta. Pensate che lungo
quella discesa qualcuno che si era staccato in
salita è anche rientrato…. Chiamatemi France-
sco.
P a g i n a 7
(segue a pagina 8)
si è un po’ gonfiato ma non
alzo bandiera bianca, Giorgio
al quale ho fatto da cuscino
sta benone. Le bici sono inte-
re, una breve medicazione e
si riparte: unanime è l’intento
di provare a finire comunque
la corsa vada come vada. Sia-
mo in 6 e in ogni caso a Cervia
ci vogliamo arrivare.
Gianni e Nelson sono scampati
per miracolo all’incidente
perché al momento della ca-
duta si trovavano davanti a
Valerio e al momento non fan-
no parte del gruppetto. Inuti-
le dire quanto ci da morale
vedere Nelson che, preoccu-
pato per aver sentito la botta
e non aver più visto nessuno
di noi arrivare, torna indietro
e ci viene incontro. Grazie
Maestro da parte di tutti,
questa scelta ti fa onore!!
Quindi dopo aver perso una
mezz'oretta siamo di nuovo in
bici al piccolo trotto, i primi
chilometri ci servono per
testare le condizioni fisiche.
Di positivo c’è che ora la
strada è sgombra, ci siamo
solo noi. Siamo gli ultimi tan-
to che siamo pure costretti a
fermarci al semaforo della
Via Emilia inesorabilmente
rosso dove qualche minuto
prima sono passati tutti gli
altri volando….
La coda del gruppo fatta dai
primi barcollanti ciclisti la
troviamo a metà Panighina:
quando li superiamo pur non
forzando ma a velocità tripla
rispetto alla loro ci guardano
(continua da pagina 7)
P a g i n a 8 sbalorditi.
Da lì in poi è una lunga teoria
di sorpassi a gruppi e grup-
petti che ci vedono sfilare
come in una sorta di crono-
squadre. Di certo la cosa non
passa inosservata agli occhi
dei fotografi disseminati
lungo il percorso: sono curio-
so di vedere quante foto ci
arriveranno a casa.
Sulle impegnative rampe della
Sella di Santa Maria Riopetra
restiamo più o meno assieme
mentre sulla Ciola il gruppo si
sgrana. Nelson ha voglia giu-
stamente di sfogare un po’ la
gamba (che oggi era super), il
Capitano e io cerchiamo di
andargli dietro, gli altri man
mano salgono ognuno con il
proprio passo.
Sul Monte Cavallo ci aspetta
un ristoro personalizzato
organizzato dalla famiglia
Conti e ridendo e scherzando,
soprattutto con Nelson che
ironizza sul mio ginocchio-
melone, siamo in cima alla
salita più dura di giornata.
Ci troviamo fatalmente a pe-
dalare con ciclisti che ne han-
no decisamente meno di noi e
nonostante la nostra inten-
zione sia quella di non tirare
per fare rientrare gli altri, in
poco ci troviamo davanti al
gruppo.
Superato anche l’ultimo den-
tino di Bertinoro ci aspettano
una ventina di chilometri di
pianura per fortuna oggi non
troppo ventosa. Quando ci
avviciniamo a Cervia ci accor-
giamo di avere portato in
carrozza tirando solo noi tre
almeno un centinaio di perso-
ne.
Decidiamo allora di fare un
po’ sul serio per evitare di
essere inghiottiti dal gruppo
e rischiare inutilmente e an-
che un pò per risparmiare a
qualcuno una figuraccia evi-
tando che venga in mente di
fare la volata.
Parte allora il treno biancone-
rogrigio della Rossetti e no-
nostante il mio ginocchio mal-
concio cominci ad accusare la
botta della mattina, obbedi-
sco al Capitano che ordina:
“Dai Beppe, mettili tutti in
fila che sennò andiamo per
terra ancora!!” Così arriviamo
sul lungomare in lunga fila
indiana.
Poco importa se il classico
“patacca” che non ha tirato
un metro, e a cui non le man-
diamo certo a dire, mette il
naso davanti senza vergo-
gnarsi, fanno invece piacere i
complimenti e i ringraziamen-
ti di tanti dei nostri compagni
di viaggio.
All’arrivo troviamo Gianni,
che ha concluso la sua prova
da oltre 38 minuti, mogli e
figli. Nel giro di pochi minuti
arriviamo tutti con uguale
orgoglio per avercela comun-
que fatta in barba alla sfor-
tuna.
Permettete stavolta una men-
zione particolare a Davide
che il venerdì precedente la
corsa aveva pensato di lascia-
re il dito di un piede nel diva-
no di casa. Solo lui sa come ha
fatto a pedalare (e come) per
155 chilometri! Davvero un
grande! Beppe
Il “Tom Boonen” della Ros-
setti: Gianni Conti
Risultati e classifiche — Percorso lungo km 155
1° Rumsas Raimondas (Parkpre Guru) in 4h03’58” m. 38,12 km/h
135° Conti Gianni in 4h41’56” m. 32,99 km/h
520° Poggi Giuseppe in 5h20’07” m. 29,05 km/h
521° Fenati Nelson in 5h20’07” m.29,05 km/h
524° Freschi Denis in 5h20’08” m.29,05 km/h
554° Visani Valerio in 5h22’09” m. 28,87 km/h
577° Fiammenghi Davide in 5h22’17” m. 28,86 km/h
686° Valentini Raffaele in 5h31’34” m. 28,05 km/h
726° Franchi Giorgio in 5h33’02” m. 27,93 km/h
• Sono stati 1448 (su circa 4500 parten-
ti) i classificati del percorso lungo a
riprova della severità del nuovo percor-
so a mio avviso più bello del vecchio.
• Questo vuol dire che dal momento della
caduta in poi, dato che eravamo di sicu-
ro gli ultimi, abbiamo superato circa
1000 ciclisti!! Senza contare quelli dei
percorsi più corti che abbiamo raggiun-
to prima del bivio...
• Primo assoluto ancora Rumsas. Ha allun-
gato a Bertinoro e si è fatto 120 km di
fuga. Ho paura che per quest’anno resti
poco per gli altri.
• Consigliato un weekend a Sarsina per il
nostro Giorgio. Due gare disputate, una
interrotta dopo 20 km per problemi allo
stomaco, l’altra dopo 23 km la caduta.
Se il buongiorno si vede dal mattino…
• La granfondo cervese è cresciuta bene
come numeri ma quest’anno abbiamo tro-
vato due grossi difetti. Troppo lento
l’ingresso nelle griglie e ancora una volta
approssimativa e senza criterio la di-
stribuzione dei numeri di partenza. Va-
lerio a parte in qualità di Prestigioso noi
altri 7 siamo stati divisi: due in prima
griglia, gli altri in terza. Perché? Mah.
L’uomo di ferro “Nandro-Davide”
Spettacolare discesa dal Passo dell’Eremo:
fantastico Tris by Rossetti
P a g i n a 9
• Il clou della stagione delle Granfondo con le gare più at-
tese dell’anno, Nove Colli in primis
• Riusciranno i nostri eroi a “spianare” le Dolomiti? Prima
della mitica “Maratona dles Dolomites” la G.F. Dolomiti
Stars ad Arabba.
Ragazzi, aspett
o i vostri cont
ributi per arricc
hire il
nostro giorna
lino!!
Sono ben accetti anc
he i commenti delle “no
stre
fans”!