rossettibikenews 2006.1

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possibile fortificare lo spiri- to del nostro gruppo grazie anche a quegli aneddoti che vengono dalle nostre espe- rienze. Aspetto quindi il contributo di tutti per fare “fiorire” al meglio questa nuova pianta. Beppe Era ora!! La tanto sperata “rifondazione” (passatemi il termine anche in periodo elettorale) è avvenuta: fi- nalmente abbiamo una no- stra squadra! Vedendola a posteriori è stato il naturale volgere delle cose a portarci in que- sta direzione. Poteva infatti un gruppo affiatato come il nostro in sella e non solo dover essere diviso tra più gruppi cicloturistici (non squadre) dove il massimo problema era quello di par- tecipare a più raduni possi- bili per vincere una ceramica o un pro- sciutto? No, non pote- va proprio. L’impresa è stata tita- nica e solo grazie al lavoro del nostro re- sponsabile-referente- organizzatore-stilista Nelson siamo qui a pensare in grande carichi di stimoli per vivere un grande 200- 6. Un grazie gigante va ovviamente a Luca Rossetti che ha cre- duto nel nostro pro- getto e ha deciso di supportarci a 360 gradi quasi come fosse stato travolto anche lui dalla no- stra grande passione. Magari prima o poi riusciamo anche a metterlo in bicicletta. Per ora ci da dei pazzi e giura che non lo farà mai ma io la mano sul fuoco non la mette- rei…. Quusto giornalino raccoglie- rà tutti i risultati che otter- remo a livello di squadra nel- le partecipazioni alee varie corse ma non vuole essere solo uno scarno notiziario delle nostre imprese sporti- ve: vuole raccogliere e se Finalmente!!! In questo numero Chi siamo 2 Esordio come i grandi 3 La “prima” casalinga 5 A Cervia co- mincia il Pre- stigio 7 O r g a n o ufficiale del Veloclub Acropolis ASD Aprile 2006 Anno 1—Numero 1 In attesa della foto ufficiale ecco qui sotto quella scattata dopo l’arrivo alla G.F.Selle Italia a Cervia. Malconci ma contenti no?

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RossettiBikeNews 2006.1

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Page 1: RossettiBikeNews 2006.1

possibile fortificare lo spiri-to del nostro gruppo grazie anche a quegli aneddoti che vengono dalle nostre espe-rienze.

Aspetto quindi il contributo di tutti per fare “fiorire” al meglio questa nuova pianta.

Beppe

Era ora!! La tanto sperata “rifondazione” (passatemi il termine anche in periodo elettorale) è avvenuta: fi-nalmente abbiamo una no-stra squadra!

Vedendola a posteriori è stato il naturale volgere delle cose a portarci in que-sta direzione. Poteva infatti un gruppo affiatato come il nostro in sella e non solo dover essere diviso tra più gruppi cicloturistici (non squadre) dove il massimo problema era quello di par-tecipare a più raduni possi-bili per vincere una ceramica o un pro-sciutto? No, non pote-va proprio.

L’impresa è stata tita-nica e solo grazie al lavoro del nostro re-sponsabile-referente-organizzatore-stilista Nelson siamo qui a pensare in grande carichi di stimoli per vivere un grande 200-6. Un grazie gigante va ovviamente a Luca Rossetti che ha cre-duto nel nostro pro-getto e ha deciso di supportarci a 360

gradi quasi come fosse stato travolto anche lui dalla no-stra grande passione. Magari prima o poi riusciamo anche a metterlo in bicicletta. Per ora ci da dei pazzi e giura che non lo farà mai ma io la mano sul fuoco non la mette-rei….

Quusto giornalino raccoglie-rà tutti i risultati che otter-remo a livello di squadra nel-le partecipazioni alee varie corse ma non vuole essere solo uno scarno notiziario delle nostre imprese sporti-ve: vuole raccogliere e se

Finalmente!!!

In ques to

numero

Chi siamo 2

Esordio come

i grandi 3

La “prima”

casalinga 5

A Cervia co-

mincia il Pre-

stigio

7

O r g a n o

u f f i c i a l e d e l

V e l o c l u b

A c r o p o l i s A SD

A p r i l e 2 0 0 6 A n n o 1 — N u m e r o 1

In attesa della foto ufficiale ecco qui

sotto quella scattata dopo l’arrivo alla

G.F.Selle Italia a Cervia. Malconci ma

contenti no?

Page 2: RossettiBikeNews 2006.1

P a g i n a 2

L’obiettivo che ci

poniamo è quello di

praticare il nostro

sport in maniera

leale come

abbiamo sempre

fatto,

partecipando alle

competizioni

granfondistiche

della nostra zona e

alle più grandi a

livello nazionale

cercando sempre

di migliorare le

nostre prestazioni

e anche di dare

grande visibilità

alla squadra

Ecco Denis, “Il Capitano”.

Di solito è più bello ma ha

appena pedalato per 150

chilometri!!!

Chi siamo

Il ciclismo è passione allo

stato puro. Solo la molla di una grande passione infatti

può spingere ad affrontare in

sella ad una bicicletta le sali-

te più dure, macinare chilo-

metri e chilometri in ogni

stagione, tutto per spirito di

sana competizione e per il

piacere di trovare ed a volte

superare il proprio limite.

Il nostro gruppo di “malati di bici” si è formato quasi per

caso sulla strada e si è ce-

mentato per via di un affia-

tamento quasi naturale sco-

perto anche frequentandosi

nella vita di tutti i giorni.

Otto ragazzi, così ci sentia-

mo, con ormai una decina

d’anni di esperienza nel set-

tore delle granfondo ciclisti-

che dopo trascorsi in altre

discipline: chi viene dal podi-

smo, chi viene dal calcio, chi

dalla pallacanestro. Perché

Sportivi si nasce.

Chi siamo?

Cominciamo dal “capitano”

Denis Freschi. Capitano non perché quello che tra noi è

nato prima ma perché è il

nostro trascinatore: quando

c’è lui siamo tutti più coinvol-

ti, ex sciatore (passione tra-

mandata al figlio), ex podista

e ora ciclista di livello grazie

ad un fisico asciutto e longili-

neo. Prestigioso 2001 e Ap-

penninico nel 2004

Gianni Conti, “Gianò” per le

dimensioni fisiche, è un ra-

gazzone di oltre 1,90 che

dopo trascorsi cestistici

(vista la statura….)

ha scoperto la gran-

de passione per la bici sia con le gran-

fondo sia con le

randonee (gare di

lunghissima percor-

renza). Al suo atti-

vo, oltre a 3 presti-

gi, la Roma Bergamo

non stop nel 2000 e

la mitica Parigi Prest Parigi,

gara che si svolge ogni 4 anni e ha un percorso di 1200

chilometri!!! Nel 2005 ha

partecipato alla versione

amatoriale della Parigi Rou-

baix, la grande classica del

pavè.

“Il maestro” è Nelson Fenati: è infatti il nostro istruttore

di spinning e il nostro dieto-

logo. Nato sportivamente

nelle Arti Marziali, ha mante-

nuto la grinta che quello

sport insegna applicandola

alla bici. E’ lo scalatore puro

del gruppo, il suo fisico bre-

vilineo ma scattante ne esalta

le doti in salita appunto. Al suo attivo il Prestigio 2002, il

Brevetto dell’Appennino 04.

Davide Fiammenghi è

“Nandrolone” così chiamato

per le dimensioni (anche lui

viaggia sul metro e 90) e

perché da quando ha comin-ciato ad andare in bicicletta

andava così forte da far

pensare che facesse uso di

sostanze proibite. Nulla di

tutto questo. Il buon Davide

ha un motore eccezionale e

doti di agilità tali da compe-

tere alla grande in salita dove

è capace di prestazioni sor-

prendenti. Anche lui

“Prestigioso” nel 2001 (e senza una caduta nell’ultima

prova lo sarebbe stato anche

nel 2002) e Appenninico nel

2004. Quando programma

l’uscita in bici lo fa con ogni

tempo. “Naturale” compagno

di Gianni alla Roubaix 2005.

Beppe Poggi detto

“Hontchar” dal nome di un

corridore Ucraino noto per la

caratteristica pedalata di

potenza. Cresciuto nel Basket

dove ha giocato per 20 anni

dalle giovanili alla serie D, da

sempre appassionato di bici

ma non praticante, ha scoper-

to il piacere di pedalare per recuperare da un infortunio

al ginocchio nel 1992. Attra-

zione fatale come si suol

dire, da li non è più sceso.

Prestigioso 2002.

Giorgio Franchi, per noi

“George” è il passista per

eccellenza del gruppo. Nelle

giornate di grazia è capace di

sbalordire tirando fuori tut-

ta la grinta e il fondo che gli viene dal podismo, suo primo

amore sportivo. Ama cimen-

tarsi anche nelle gare in cir-

cuito stimolato dalla competi-

zione. Dura per noi stare a

ruota quando passa in testa

al gruppo e decide di “aprire

il gas”.

Valerio “Vale” Visani è lo

straniero essendo emiliano

residente a Bologna. Acquisi-

to dal nostro gruppo in virtù

del fatto che, avendo casa

sui lidi ravennati, nella bella

stagione ci accompagna lungo

le nostre strade. Lì l’abbiamo

conosciuto e apprezzato. Granfondista di ottimo livello

ha conquistato 3 “prestigi” e

pur avendo spalle da nuotato-

re in salita trova il suo terre-

no più congeniale.

Ultimo il più giovane del grup-

po “Raffo” Raffaele Valenti-ni, quello che non molla mai.

Sta crescendo di anno in anno

facendo esperienza e tanto

per cominciare ha conquista-

to il Brevetto dell’Appennino

2005.

L’obiettivo che ci poniamo è quello di praticare il nostro

sport in maniera leale come

abbiamo sempre fatto, par-

tecipando alle competizioni

granfondistiche della nostra

zona e alle più grandi a livello

nazionale cercando sempre di

migliorare le nostre presta-

zioni e anche di dare grande

visibilità alla squadra.

Ragazzi diamoci sotto, c’è già

chi ci aspetta al varco….

Beppe

Page 3: RossettiBikeNews 2006.1

Esordio come i grandi

P a g i n a 3 A n n o 1 — N u m e r o 1

Per i grandi la Milano-Sanremo

rappresenta il primo vero appun-tamento stagionale, l’esordio uffi-

ciale della nostra squadra non

poteva avere palcoscenico più

nobile.

Sarebbe stato un peccato lasciar-

si sfuggire la ghiotta occasione

offerta dalla Gazzetta dello Sport che per festeggiare i suoi

110 anni di vita ha organizzato

una Challenge su 3 prove.

La prima di queste pur essendo

lunga solo 110 chilometri appunto ed essendo in effetti una Sanre-

mo-Sanremo, ricalca nella secon-

da metà la parte finale del per-

corso sul quale i professionisti si

saranno dati battaglia meno di 24

ore prima nella “Classicissima” di

Primavera. Cosa chiedere di più?

Siamo in formazione ridotta,

d’accordo, la distanza tra Ravenna

e Sanremo e altri impegni hanno

fatto desistere qualcuno, ma da

buoni Tre Moschettieri, e noi

siamo in tre sul serio, cercheremo

di farci onore.

La vigilia di ogni corsa è sempre

carica di tensione ma stavolta lo è

in maniera particolare. Personal-

mente cerco si stemperarla un pò

anticipando il viaggio al giovedì e

la ricognizione fatta il giorno

seguente sulle salite di Cipressa e

Poggio mi è utile per capire che

non si tratta di salite dure: la loro

difficoltà sta nel modo in cui

vengono affrontate, cioè a tutta!

Al sabato il gruppo si compatta,

mi (o meglio ci, visto che sono in

compagnia delle mie tre donne)

raggiungono Nelson e Denis e il

gran momento si avvicina. Sem-

briamo talmente dei ciclisti seri

che a tavola veniamo scambiati per dei professionisti…. Il tempo

di una passeggiata post-cena e

siamo già in albergo con la testa

rivolta alla gara dell’indomani.

E così arrivia il momento del de-

butto, ci prepariamo con tutta

calma e andiamo alla partenza dove notiamo con piacere che

nonostante le previsioni meteo

della vigilia fossero concordi nel

mettere pioggia, il cielo è solo

parzialmente coperto, soffia solo

un po’ di vento ma la temperatura

è ideale.

Due battute con l’autista del fur-

gone di fine corsa (o carro scopa),

che nonostante conosca bene

Denis ci auguriamo si non rivedere

se non al pasta party, il tempo di

scattare un paio di foto e si fa

tempo di partire.

Così ci si incanala senza particola-

ri problemi lungo i saliscendi della

Via Aurelia e come previsto si

parte pancia a terra. Il vento

contrario, il folto gruppo, qualche

restringimento di carreggiata ci

fanno sembrare i primi 35 chilo-

metri fino ad Imperia dove co-

mincerà la prima salita quasi in-

terminabili.

Piacevole il fatto che in gruppo ci

siano anche Campioni o ex-

campioni del calibro di Ivan Basso

(sì, proprio lui), Gilberto Simoni,

Ivan Gotti, Davide Cassani, Paolo

Lanfranchi che viaggiano in grup-po con la padronanza di chi va a

spasso in centro il sabato pome-

riggio. E’ bellissimo pedalarci a

fianco….

La corsa prende la sua fisionomia

dopo l’abitato di Imperia,

dove comincia la lunga salita al Passo del Ginestro. Il

gruppo si divide in tanti

piccoli gruppetti, Nelson è il

più pimpante di noi quando

la strada comincia a salire

decisa, si attacca al grup-

petto di Basso e Cassani e

non li molla, io faccio fatica

a restare con loro, mi rag-

giunge il gruppetto dietro dove ritrovo piacevolmente

il Capitano.

Il viaggiare assieme ci porta be-

ne, ci successe anche lo scorso

anno nella Granfondo del Gavia e

ci diamo morale a vicenda. Pur-

troppo i nostri compagni di viag-

gio, scollinato il Ginestro dopo la

lunga discesa che ci riporta al

mare siamo in una ventina, non

sono molto collaborativi e gran parte del lavoro per mantenere

alta l’andatura tocca a noi e qual-

che altro generoso. I più vanno di

conserva pensando forse di esse-

re in corriera. Capiamo ben pre-

sto che nonostante Nel sono non

possa essere troppo lontano (ci

dicono meno di un minuto) non

abbiamo possibilità di agganciare

il suo gruppo.

Affrontiamo Capo Cervo e Capo

Berta che sulla cartina sono due

puntine quasi invisibili ma in bici si

sentono eccome, e viaggiamo spe-

diti spinti anche dal vento che ora

è quasi alle spalle verso la salita

della Cipressa. In compenso ve-diamo come il chilometraggio della

corsa sia più lungo di circa 10 km

rispetto all’altimetria ufficiale.

Poco male ci godremo di più la

pedalata….

“Qui non facciamo andare via

nessuno” ci diciamo e difatti sulla salita ci mettiamo davanti a fare

un passo regolare e sostenuto.

Infatti nessuno mette fuori il

Passo del Ginestro, Capo Cervo, Capo Berta, Cipressa e Poggio le difficoltà di giornata. Si pedala in posti che hanno fatto la storia del nostro sport

(segue a pag. 4)

Page 4: RossettiBikeNews 2006.1

In Pillole

• Valida l’organizzazione a cura di

RCS Sport, unici nei il chilometraggio

sbagliato e il traffico trovato all’arrivo

dopo la discesa del Poggio. Si poteva fare

di più

• Ottimo il pacco gara con giubbotti-

no smanicato Santini personalizzato e un

paio di occhiali Areo di pregevole fattura

(vero Lorenzo??)

• 1008 iscritti, in rappresentanza di 15 paesi. 854 al via

e 701 arrivati. Siamo stati bravi anche a restare in

piedi….

• Prossimi appuntamento con la Challenge Gazzetta 110

il 28 maggio ad Arabba (Bl) per la Granfondo

“Girod’Italia-Dolomiti Stars” e il 15 ottobre a Como

per la Mediofondo “Giro di Lombardia”

Risultati e classifiche — Percorso lungo 120 km

P a g i n a 4

naso.

Bellissimo lo scollinamento e

la discesa che riporta sul’Au-

relia. Ora resta da superare

solo il mitico Poggio di Sanre-

mo.

Trattasi di un autentico ter-

razzo con vista sulla splendi-

da cittadina, lo affrontiamo

ai meno 10 dal traguardo ca-

richi dal fatto che è uscito

anche il sole.

Solo il vento ci fa sembrare

più dure le dolci rampe del-

l’ultima asperità di giornata.

Anche qui non potrei tollera-

re scatti da parte di chi non

ha mai tirato e quindi mi met-

to in testa a fare una specie

di forcing che ha il risultato

di far perdere le ruote ai più

(continua da pag.3) e mettere in fila gli altri.

Passo in vetta davanti, Denis

c’è, ci sentiamo nel mito. Poco

importa se prima sono passati

già in cento...

La discesa è un lampo, è più

bella e facile di quello che si

vede in televisione ma giunti a

Sanremo abbiamo la brutta

sorpresa di trovare il traffi-

co aperto e per lo più intasa-

to di macchine che ne hanno

per il cavolo dei ciclisti.

Cominciamo una sorta di sla-

lom tra le macchine per arri-

vare finalmente in Via Roma

tagliare con un pizzico di e-

mozione lo striscione d’arrivo.

Io e Denis non facciamo la

volata, i velocisti che ci siamo

portati a rimorchio tutto il

giorno si sfogano per un pla-

tonico piazzamento, noi pre-

feriamo gustarci tranquilla-

mente tutto il bello della no-

stra giornata.

Dopo l’arrivo ritroviamo Nel-

so che ci ha preceduto di

meno di 4 minuti gasato a

mille per avere tagliato il

traguardo a braccetto con

Ivan Basso e Cassani.

Le mie donne ci raggiungono

dalla tribuna del traguardo

da dove ci hanno visto arriva-

re e dopo i baci e gli abbracci

ci meritiamo un bel massaggio

e un buon piatto di pasta.

Siamo stanchi ma carichi, il

sole ci bacia e riempie questa

splendida giornata, la “prima”

del Team Rossetti!!

Beppe

1° Podestà Matteo (MG-K Vis) in 3h04’08” media 39,10 km/h

90° Fenati Nelson in 3h22’55” (a 18’47”) media 35,48 km/h

112° Poggi Giuseppe in 3h26’38” (a 22’30”) media 34,84 km/h

115° Freschi Denis in 3h26’40” (a 22’32”) media 34,84 km/h

Nel clima quasi “familiare” e sicura-

mente rilassato del dopogara, men-

tre Nelson e Denis si lasciavano

massaggiare dagli addetti della Ozo-

ne, passa ad un metro da me il diret-

tore del Giro d’Italia Angelo Zome-

gnan. Potevo lasciarmi sfuggire l’oc-

casione di scambiare qualche battu-

ta con lui? Sorprendente la sua di-

sponibilità e la cordialità della

chiacchierata come de ci conosces-

simo da vecchia data.

Ci siamo salutati con lui che si rac-

comandava di inviare eventuali con-

sigli e critiche per migliorare la riu-

scita dell’evento nelle prossime oc-

casioni. Sorprendente!!

Beppe

Ecco SuperNel-

son nel suo eser-

cizio preferito: la

salita

Page 5: RossettiBikeNews 2006.1

P a g i n a 5

La “prima” casalinga

Ed è arrivata anche la prima

casalinga, domenica 26 marzo

è il giorno del debutto della

squadra al completo nella pri-

ma delle Granfondo nostrane,

quella che in sostanza apre sul

serio la stagione in Romagna.

La bella manifestazione orga-

nizzata dalla S.C. Ceretolese

in collaborazione con la S.C.

Faentina, con la sapiente regia

di Davide Cassani sta dando

vita ad una gara in costante

ascesa che è in grado di por-

tare a gareggiare quasi 2500

ciclisti nel mese di marzo. Il

tempo ancora una volta premia

gli sforzi degli organizzatori e

regala ai tanti pedalatori in

attesa dell’evento una giornata

finalmente primaverile.

Stavolta ci sono proprio tutti,

noi e gli altri così che questa

gara diventa la prima nella

quale potersi confrontare per

avere qualche riscontro sulla

preparazione invernale, quella

che costa più sacrifici ma che

regala grandi soddisfazioni

una volta arrivati nella stagio-

ne “buona”.

Inutile dire che essendo una

compagine nuova in assoluto ci

sentiamo un po’ gli occhi di

tutti addosso e una certa dose

di responsabilità: sappiamo

bene come nell’ambiente tutti

sarebbero pronti a farci la

festa e ad esprimere giudizi

lapidari nel caso le nostre pre-

stazioni non fossero all’altez-

za.

Pensiamo ad uno scherzo della

tensione vedendo il buon Gior-

gio cercare disperatamente un

bagno appena arrivati a Faen-

za. Purtroppo non sarà così,

una intossicazione alimentare

gli darà problemi tali da co-

stringerlo al ritiro. Ma per lui

ci sarà tempo per rifarsi.

Ho volutamente cominciato

dall’unica nota stonata della

giornata che invece ha riserva-

to ottime cose per tutti gli

altri.

Partenza dalla splendida Piazza

del Popolo di Faenza che alle 9

in punto è interamente gremita

di ciclisti, uno spettacolo vera-

mente incredibile!

Ma si parte e bisogna stare

svegli perché i primi chilometri

sono difficili, tortuosi e il

gruppo compatto ci costringe

ad un’attenzione particolare.

Dopo soli 5 km si attacca la

salita del Trebbio dal versante

di Santa Lucia o Val Samoggia

e purtroppo si creano i primi

“tappi” che ci costringono al

mai desiderato “piede a terra”.

Ahi ahi Davide (Cassani, idea-

tore dei percorsi), questa volta

hai toppato! Troppo vicina la

prima salita….

Non ci perdiamo

d’animo e poco

dopo torniamo a

pedalare e la

salita, a tratti

dura, ci carica,

Sulle ali dell’en-

tusiasmo tenia-

mo un passo di

tutto rispetto

riuscendo a re-

cuperare posi-

zioni su posizioni

cercando di ri-

portarci nelle

parti del gruppo

che più ci competono. Purtrop-

po le ruote migliori sono già

andate ma per strada ne recu-

pereremo tanti.

Dopo la prima discesa ci tro-

viamo in sei, mancano solo

Giorgio di cui abbiamo già det-

to e Raffone che decide di

dosare le energie in maniera

più parsimoniosa.

E’ bellissimo trovarsi così tan-

ti tutti assieme, facciamo una

bella macchia nel gruppo, anzi

davanti al gruppo: non siamo

proprio capaci di stare die-

tro….

Arriviamo velocemente a Roc-

ca S.Casciano all’attacco della

seconda asperità di giornata,

il Monte Chioda. Salita lunga e

pedalabile che invita a spinge-

re e che mi vede in difficoltà:

Denis, Nelson, Davide e Gianni

volano, io e Valerio siamo co-

stretti a cedere qualche me-

tro per evitare di “saltare”.

Riesco a salvarmi tenendo a

vista i miei compagni e riu-

scendo a rientrare in discesa,

cosa che purtroppo non riusci-

rà a fare Valerio che rimarrà

nel gruppetto dietro a poca

distanza. (segue a pagina 6)

Page 6: RossettiBikeNews 2006.1

P a g i n a 6 (continua da pag.5)

Dopo il Chioda e il passaggio a

Modigliana il percorso ci ri-

serva altre difficoltà: la cor-

ta ma ripida ascesa al Monte

Carla e lo strappo del Monti-

cino da Brisighella. Il nostro

gruppo folto e ben assortito

viaggia con passo allegro ma

non esagerato e quindi si re-

sta tutti assieme fino all’ulti-

ma salita, la non impossibile

scalata di Monte Albano.

La differenza su questa stra-

da che conosciamo benissimo

non la fa la difficoltà e la

pendenza bensì la stanchezza

che ormai comincia a sentirsi

sulle gambe. Incassata una

buona dose di carica per ef-

fetto dell’incitamento di una

nostra tifosa (di tutti ma di

Nelson in particolare), salia-

mo di buona lena raggiungen-

do nei primi tornanti un grup-

petto del quale fa parte un

amico del Surfing Shop per il

quale vederci è una sorta di

mazzata psicologica….

Lungo i 6 chilometri da Zat-

taglia alla cima il gruppo si

sfilaccia e si frammenta e

solo dopo la rapida discesa

verso Casola Valsenio ci guar-

diamo attorno.

Davanti siamo rimasti Davide

e io e a questo punto è diffi-

cile per gli altri recuperare

sul nostro gruppo di una ven-

tina di persone che viaggia a

velocità sostenuta anche se a

tirare siamo pochi, per fortu-

na ci aiutano anche due cicli-

sti fuori gara che fanno un

po’ di treno prima degli

strappi dei Monti Coralli.

Pur non essendo segnalati

sull’altimetria sappiamo bene

quanto questi secchi saliscen-

di possano dare fastidio alle

nostre gambe piuttosto affa-

ticate. Per esorcizzare la

fatica passo l’ultimo di slancio

con il 53x13 prendendomi

anche qualche impropero. Per

fortuna alle spalle ho Davide

che mi difende a spada trat-

ta. Grazie Davide ma certe

cose non mi toccano, quando

ne ho nei vari gruppi non mi

risparmio e nel caso mi sento

anche autorizzato a qualche

“sparata”.

Credo siano peggio quelli che

dopo non aver tirato un me-

tro poi fanno la volata cosa

che puntualmente succede

anche stavolta. Poco male ci

siamo abituati.

In meno di 5 minuti arriviamo

in sei, riusciamo a vedere

l’arrivo di molti di quelli che

ci avevano messo nel mirino

sperando di starci davanti.

Devo ammettere che le loro

facce stupite e un po’ deluse

ci danno un po’ di piacere in

più….

Pochi minuti e arriva anche

Raffone artefice di una sor-

prendente prova non certifi-

cata ufficialmente dal tempo

di Winning Time solo per pro-

blemi di chip non compatibili.

Resta il valore assoluto della

sua prestazione. Il ragazzo

cresce bene.

Chi ben comincia è a metà

dell’opera e ora sotto con la

Via del Sale!

Beppe

Risultati e classifiche — Percorso lungo km 134

1° Rumsas Raimondas (Parkpre Guru) in 3h17’36” m. 40,69 km/h

195° Poggi Giuseppe in 4h01’14” (a 43’38”) m. 33,33 km/h

216° Fiammenghi Davide in 4h01’30” (a 43’54”) m. 33,29 km/h

218° Conti Gianni in 4h03’42” (a 46’06”) m. 32,99 km/h

219° Freschi Denis in 4h03’42” (a 46’06”) m. 32,99 km/h

222° Fenati Nelson in 4h03’49” (a 46’13”) m. 32,98 km/h

236° Visani Valerio in 4h05’52” (a 48’16”) m. 32,70 km/h

Valentini Raffaele in 4h13’54” (a 56’16”) m. 31,67 km/h

• Ottima la crescita di questa granfon-

do che da quando parte da Faenza

(questa è stata la quarta volta...) ha

moltiplicato gli iscritti fino ad arriva-

re ai 2500 di questa edizione.

• 1012 il numero dei classificati sul per-

corso lungo

• Non felicissima l’idea di piazzare l’ini-

zio della prima salita dopo soli 5 km.

Inevitabili i “tappi” e il piede a terra

per chi come noi partiva dietro.

• Splendido il colpo d’occhio alla parten-

za in Piazza del Popolo di Faenza gre-

mita di ciclisti.

Beppe Poggi

Page 7: RossettiBikeNews 2006.1

A Cervia comincia il Prestigio

E’ la decima edizione di quella

che sta diventando una delle

più frequentate granfondo

italiane e da qualche anno è

stata inserita nel Prestigio di

Cicloturismo del quale rappre-

senta la prima sentita prova.

4500 gli iscritti all’edizione

2006 che vengono faticosa-

mente e lentamente disposti

nelle griglie di partenza dagli

addetti al sistema di cronome-

traggio. Nonostante siano le 8

del mattino del 2 di aprile, la

pioggia della notte e il cielo

coperto, non fa freddo e il

clima resterà ideale per tutto

il giorno.

Al via il consueto caos con il

gruppo a sciamare a velocità

sostenuta per le strette stra-

de delle saline prima e della

campagna poi in rapido avvici-

namento alle colline. Sappiamo

bene come a volte basti poco

per trasformare una giornata

di festa in una ben più grigia

e questa volta la malasorte

ci aspetta a S.Maria Nuova

sotto forma di un anziano

signore che invece di resta-

re a casa a badare i nipotini

ha ben pensato di attaccare

un numero nella schiena e but-

tarsi nella mischia andando al

110% delle proprie possibilità.

Da un suo scarto improvviso si

innesca una rovinosa caduta

nella quale restiamo coinvolti

in 3 della squadra.

Chi ha la peggio è proprio l’an-

ziano signore che sbatte vio-

lentamente sull’asfalto e sul

marciapiede restando a terra

privo di conoscenza facendoci

preoccupare non poco. Minuti

interminabili in attesa dell’ar-

rivo dell’ambulanza poi comin-

ciamo a fare la conta dei no-

stri danni. Per fortuna l’erba

folta del ciglio della strada in

quel punto ci ha salvato da

conseguenze peggiori. Valerio

è un po’ bianco per lo spaven-

to, sbucciato e ammaccato, io

ho sbattuto forte il ginocchio

E’ successo anche….

Come ogni ex-Campione che si rispetti, e a mag-

gior ragione se sta lanciando la prima edizione

di una granfondo intitolata a suo nome, Michele

Bartoli, indimenticato vincitore di due Giri delle

Fiandre, due Lombardia e di una serie infinita di

corse, si è offerto di fare da testimonial alla

gara dell’amico Cassani,

Ma un Campione così conosciuto avrebbe mai

pensato dopo tanti anni di carriera che gli pas-

sasse vicino un tipo in maglia Rossetti e lo salu-

tasse con un bel “Ciao Tafi!”??? La leggenda

racconta come il buon Michele abbia risposto al

confuso Nelson con uno splendido “Ciao Pasti-

glia!!”

Lungo la discesa del Monte Chioda, piuttosto

tecnica si porta in testa al gruppo dei nostri un

signore magari un po’ sovrappeso ma che in di-

scesa volava. “Dai che questo la conosce, vagli

dietro” dice Nelson a Denis. Dopo un mezzo

dritto in una curva le certezze vacillano ma que-

sto prosegue come se niente fosse. Più sotto il

Capitano lo affianca e gli fa “ma quanta ne hai”

e lui “beh dopo vent’anni di professionismo….”.

Lo spericolato discesista era Michele Coppolillo,

ex pro degli anni 80-90 ora direttore sportivo

di una squadra giovanile. Della serie la storia del

ciclismo è il nostro pane…

Sempre in discesa del Chioda, affrontata come

detto ”molto tranquilli”, Davide affianca il Capi-

tano e con fare molto serio gli chiede “Domani

devi aprire il negozio?” “Certo, perché?” “Non

mi sembra mica” è la risposta di Nandro che si

riferiva alla velocità tenuta. Pensate che lungo

quella discesa qualcuno che si era staccato in

salita è anche rientrato…. Chiamatemi France-

sco.

P a g i n a 7

(segue a pagina 8)

Page 8: RossettiBikeNews 2006.1

si è un po’ gonfiato ma non

alzo bandiera bianca, Giorgio

al quale ho fatto da cuscino

sta benone. Le bici sono inte-

re, una breve medicazione e

si riparte: unanime è l’intento

di provare a finire comunque

la corsa vada come vada. Sia-

mo in 6 e in ogni caso a Cervia

ci vogliamo arrivare.

Gianni e Nelson sono scampati

per miracolo all’incidente

perché al momento della ca-

duta si trovavano davanti a

Valerio e al momento non fan-

no parte del gruppetto. Inuti-

le dire quanto ci da morale

vedere Nelson che, preoccu-

pato per aver sentito la botta

e non aver più visto nessuno

di noi arrivare, torna indietro

e ci viene incontro. Grazie

Maestro da parte di tutti,

questa scelta ti fa onore!!

Quindi dopo aver perso una

mezz'oretta siamo di nuovo in

bici al piccolo trotto, i primi

chilometri ci servono per

testare le condizioni fisiche.

Di positivo c’è che ora la

strada è sgombra, ci siamo

solo noi. Siamo gli ultimi tan-

to che siamo pure costretti a

fermarci al semaforo della

Via Emilia inesorabilmente

rosso dove qualche minuto

prima sono passati tutti gli

altri volando….

La coda del gruppo fatta dai

primi barcollanti ciclisti la

troviamo a metà Panighina:

quando li superiamo pur non

forzando ma a velocità tripla

rispetto alla loro ci guardano

(continua da pagina 7)

P a g i n a 8 sbalorditi.

Da lì in poi è una lunga teoria

di sorpassi a gruppi e grup-

petti che ci vedono sfilare

come in una sorta di crono-

squadre. Di certo la cosa non

passa inosservata agli occhi

dei fotografi disseminati

lungo il percorso: sono curio-

so di vedere quante foto ci

arriveranno a casa.

Sulle impegnative rampe della

Sella di Santa Maria Riopetra

restiamo più o meno assieme

mentre sulla Ciola il gruppo si

sgrana. Nelson ha voglia giu-

stamente di sfogare un po’ la

gamba (che oggi era super), il

Capitano e io cerchiamo di

andargli dietro, gli altri man

mano salgono ognuno con il

proprio passo.

Sul Monte Cavallo ci aspetta

un ristoro personalizzato

organizzato dalla famiglia

Conti e ridendo e scherzando,

soprattutto con Nelson che

ironizza sul mio ginocchio-

melone, siamo in cima alla

salita più dura di giornata.

Ci troviamo fatalmente a pe-

dalare con ciclisti che ne han-

no decisamente meno di noi e

nonostante la nostra inten-

zione sia quella di non tirare

per fare rientrare gli altri, in

poco ci troviamo davanti al

gruppo.

Superato anche l’ultimo den-

tino di Bertinoro ci aspettano

una ventina di chilometri di

pianura per fortuna oggi non

troppo ventosa. Quando ci

avviciniamo a Cervia ci accor-

giamo di avere portato in

carrozza tirando solo noi tre

almeno un centinaio di perso-

ne.

Decidiamo allora di fare un

po’ sul serio per evitare di

essere inghiottiti dal gruppo

e rischiare inutilmente e an-

che un pò per risparmiare a

qualcuno una figuraccia evi-

tando che venga in mente di

fare la volata.

Parte allora il treno biancone-

rogrigio della Rossetti e no-

nostante il mio ginocchio mal-

concio cominci ad accusare la

botta della mattina, obbedi-

sco al Capitano che ordina:

“Dai Beppe, mettili tutti in

fila che sennò andiamo per

terra ancora!!” Così arriviamo

sul lungomare in lunga fila

indiana.

Poco importa se il classico

“patacca” che non ha tirato

un metro, e a cui non le man-

diamo certo a dire, mette il

naso davanti senza vergo-

gnarsi, fanno invece piacere i

complimenti e i ringraziamen-

ti di tanti dei nostri compagni

di viaggio.

All’arrivo troviamo Gianni,

che ha concluso la sua prova

da oltre 38 minuti, mogli e

figli. Nel giro di pochi minuti

arriviamo tutti con uguale

orgoglio per avercela comun-

que fatta in barba alla sfor-

tuna.

Permettete stavolta una men-

zione particolare a Davide

che il venerdì precedente la

corsa aveva pensato di lascia-

re il dito di un piede nel diva-

no di casa. Solo lui sa come ha

fatto a pedalare (e come) per

155 chilometri! Davvero un

grande! Beppe

Il “Tom Boonen” della Ros-

setti: Gianni Conti

Page 9: RossettiBikeNews 2006.1

Risultati e classifiche — Percorso lungo km 155

1° Rumsas Raimondas (Parkpre Guru) in 4h03’58” m. 38,12 km/h

135° Conti Gianni in 4h41’56” m. 32,99 km/h

520° Poggi Giuseppe in 5h20’07” m. 29,05 km/h

521° Fenati Nelson in 5h20’07” m.29,05 km/h

524° Freschi Denis in 5h20’08” m.29,05 km/h

554° Visani Valerio in 5h22’09” m. 28,87 km/h

577° Fiammenghi Davide in 5h22’17” m. 28,86 km/h

686° Valentini Raffaele in 5h31’34” m. 28,05 km/h

726° Franchi Giorgio in 5h33’02” m. 27,93 km/h

• Sono stati 1448 (su circa 4500 parten-

ti) i classificati del percorso lungo a

riprova della severità del nuovo percor-

so a mio avviso più bello del vecchio.

• Questo vuol dire che dal momento della

caduta in poi, dato che eravamo di sicu-

ro gli ultimi, abbiamo superato circa

1000 ciclisti!! Senza contare quelli dei

percorsi più corti che abbiamo raggiun-

to prima del bivio...

• Primo assoluto ancora Rumsas. Ha allun-

gato a Bertinoro e si è fatto 120 km di

fuga. Ho paura che per quest’anno resti

poco per gli altri.

• Consigliato un weekend a Sarsina per il

nostro Giorgio. Due gare disputate, una

interrotta dopo 20 km per problemi allo

stomaco, l’altra dopo 23 km la caduta.

Se il buongiorno si vede dal mattino…

• La granfondo cervese è cresciuta bene

come numeri ma quest’anno abbiamo tro-

vato due grossi difetti. Troppo lento

l’ingresso nelle griglie e ancora una volta

approssimativa e senza criterio la di-

stribuzione dei numeri di partenza. Va-

lerio a parte in qualità di Prestigioso noi

altri 7 siamo stati divisi: due in prima

griglia, gli altri in terza. Perché? Mah.

L’uomo di ferro “Nandro-Davide”

Spettacolare discesa dal Passo dell’Eremo:

fantastico Tris by Rossetti

P a g i n a 9

Page 10: RossettiBikeNews 2006.1

• Il clou della stagione delle Granfondo con le gare più at-

tese dell’anno, Nove Colli in primis

• Riusciranno i nostri eroi a “spianare” le Dolomiti? Prima

della mitica “Maratona dles Dolomites” la G.F. Dolomiti

Stars ad Arabba.

Ragazzi, aspett

o i vostri cont

ributi per arricc

hire il

nostro giorna

lino!!

Sono ben accetti anc

he i commenti delle “no

stre

fans”!