rita auriemma, patrimoni culturali e sistemi informativi nell’era della trasparenza. il futuro del...
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PatrimonioCulturale
Patrimoni culturali e sistemi informativi
nell’era della trasparenza.
Il futuro del SIRPaC – FVG
Rita Auriemma
Istituto per il Patrimonio Culturale
del Friuli Venezia Giulia
costituito il 1° febbraio 2015 e configurato dalla legge
regionale 10/2008 come un ente autonomo, sottoposto
alla vigilanza della Regione, subentrato nell'esercizio delle
funzioni e dei compiti in precedenza svolti
dall'Amministrazione regionale per mezzo del
Centro Regionale di Catalogazione
e Restauro dei Beni Culturali
IPAC un progetto di
Innovazione Culturale Patri monio Cultu rale
Attività e finalità
svolgere
Ricerca, Documentazione, Formazione
promuovere
Conoscenza e Valorizzazione
dei Beni Culturali
IPAC un progetto di
Innovazione Culturale Patri monio Cultu rale
Linee guida per un progetto di
Innovazione Culturale
• patrimonio culturale come bene comune, bene popolare, attraverso lo sviluppo di un sistema di
comunicazione integrato, chiaro e condiviso, per garantire e favorire l’accesso ai dati e la loro libera circolazione
Piano di rinnovo del sistema informativo SIRPAC per una comunicazione coinvolgente
• non le perle ma il filo: una visione globale, contestuale e diacronica dei beni culturali che pone al centro il
paesaggio, la sua stratificazione e complessità. Il paesaggio è il palinsesto vivente.
Costruzione di un sistema informativo che possa efficacemente rappresentare la connessione tra paesaggio e
patrimonio culturale
• stretta relazione tra patrimonio culturale e pianificazione paesaggistica
l’Istituto è coinvolto nella predisposizione del Piano Paesaggistico Regionale.
• partecipazione attiva dei cittadini, associazioni, enti locali, Università, scuola in un processo di
conoscenza partecipata, condivisa e inclusiva, che garantirà politiche efficaci di tutela e valorizzazione
Catalogazione partecipata come principio informatore del SIRPAC
• valorizzazione come obiettivo di una società civile che tiene alla sua identità e quindi alla sua storia,
grazie a un rapporto privilegiato tra Cultura e Turismo, per caratterizzare il turismo in senso culturale
Serie di iniziative congiunte con Turismo FVG, in una prospettiva di lungo periodo.
• costante divulgazione delle attività e delle iniziative, in un rapporto sempre vivo con le comunità e con i
singoli, per innescare processi di partecipazione e sensibilizzare fasce sempre più ampie di popolazione.
Linee guida per un progetto di
Innovazione Culturale Patri monio Cultu rale
SIRPAC
strumento di conoscenza condivisa, di
documentazione per fini di ricerca e
divulgazione ma anche di governance
efficiente, di politiche interattive di
tutela e valorizzazione del territorio
regionale
SIRPAC
Sistema Informativo Regionale per il
Patrimonio Culturale
SIRPAC un progetto di
Innovazione Culturale Patri monio Cultu rale
Strumenti per il
Patrimonio Culturale
Strumenti per il
Patrimonio Culturale
Carta dei
Beni Culturali
Strumenti pe il
Patrimonio Culturale
Catalogo dei
Beni Culturali
300.000
Schede
per la
Conoscenza
Obiettivi e attività
per il
Patrimonio Culturale
L’Istituto ha come sue finalità la conoscenza e la valorizzazione dei beni
culturali, i beni comuni della Regione, attraverso il Sistema Informativo
Regionale del Patrimonio Culturale, condiviso in rete e costituito da
una banca dati di oltre 300.000 records e dal relativo webgis, in
collaborazione con Università, Soprintendenze, enti pubblici e privati.
www.sirpac-fvg.org
1. PATRIMONIO CULTURALE E CATALOGAZIONE PARTECIPATA
SIRPAC
L’Istituto cura la catalogazione e la valorizzazione di collezioni museali, siti
e materiali archeologici, e conduce attività di scavo, anche in
collaborazione con altri enti. Anche in quest’ambito l’Istituto rivendica un ruolo autonomo e propositivo nella messa in
campo di progetti che sviluppino le proprie finalità e i propri obiettivi. A tal fine sono in
programma interventi pluriennali di ricerca e scavo in collaborazione con
altri enti di ricerca e didattica, in grado di sviluppare e mettere a punto nuove
strategie e protocolli metodologici, di volta in volta idonei al contesto in esame, sia ai fini
della formazione che della valorizzazione
2. ARCHEOLOGIA
L’Istituto comprende la Scuola Regionale per la Conservazione e il
Restauro dei Beni Culturali, con diploma equiparato alla laurea quinquennale a
ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali. I laboratori scientifici
della Scuola permettono attività di ricerca applicata.
3. RESTAURO
L’Istituto è titolare delle competenze proprie della Soprintendenza ai beni librari.
Le funzioni tecniche, scientifiche, ispettive e di vigilanza riguardano manoscritti,
autografi, carteggi, incunaboli, libri, stampe e incisioni con relative matrici,
raccolte librarie
4. TUTELA DEI BENI LIBRARI
L’Istituto conduce progetti di rilevante interesse regionale e nazionale,
nonché progetti transfrontalieri in collaborazione con enti e organismi
operanti in ambito europeo e internazionale, per la valorizzazione del patrimonio
culturale.
PArSJAd Il progetto Parco Archeologico dell’Alto Adriatico-Arheološki parki
severnega Jadrana ha come partners le Regioni Veneto, Emilia Romagna e
altri, italiani e stranieri. Sua finalità è stata quella di promuovere la conoscenza, la
tutela e la valorizzazione di un’area comune, caratterizzata da elementi fisici e
geografici in cui coesistono testimonianze archeologiche, culturali e
paesaggistiche di eccellenza (Aquileia, Adria, Este, Altino).
Progetto Archivio Fototeca Marubi - Albania L’archivio Marubi è considerato, per i materiali conservati, uno tra i più importanti
dei Balcani. Il progetto è tuttora in corso e prevede la visualizzazione in un
catalogo on line delle fotografie dell’archivio e la realizzazione di visite virtuale alla
fototeca, con le metodologie di catalogazione dei beni fotografici adottate nel
SIRPAC.
L’Istituto ha assicurato la formazione di operatori per la digitalizzazione, la
catalogazione e la valorizzazione dell’archivio conservato dal Museo di Scutari,
attraverso l’invio di suo personale ad alta specializzazione e la tutorship.
Prospettive: mostra itinerante, incontro internazionale sulla
valorizzazione degli archivi fotografici (e artistici) nell'epoca del digitale.
Pjeter Marubi
5. STUDI, RICERCHE, PROGETTI SUI BENI CULTURALI
Servizi e consulenza per il
Patrimonio Culturale
Servizi e consulenza per il
Patrimonio Culturale
Servizi e consulenza per il
Patrimonio Culturale
Consulenza e reti
Servizi e consulenza per il
Patrimonio Culturale
Formazione e
Educazione al patrimonio
Servizi e consulenza per il
Patrimonio Culturale
Biblioteca e
Servizi di documentazione
Servizi e consulenza per il
Patrimonio Culturale Archivio Fotografico
Servizi e consulenza per il
Patrimonio Culturale
Divulgazione
Parole d’ordine
per l’evoluzione del
SIRPAC
Parole d’ordine del SIRPAC
Riconfigurazione del SIRPAC in una infrastruttura agile, versatile
e comunicativa, in grado di dialogare con varie categorie di
utenza e di assolvere a destinazioni d’uso e finalità diversificate
È necessario comunicare la globalità e la complessità, utilizzare
correttamente le tecnologie, saper proporre un racconto,
stimolare la partecipazione attiva (Volpe, De Felice 2013).
La comunicazione rappresenta un tema di straordinaria portata
strategica per stabilire un rapporto più vitale e corretto tra
patrimonio culturale e società
Comunicazione
Il SIRPAC è configurato come matrice di analisi
territoriali in grado di elaborare strumenti utili alla lettura,
pianificazione e gestione del paesaggio inteso come
palinsesto vivente e tessuto connettivo di beni
correlati fra loro, che soltanto se presenti e inquadrati in un
sistema diventano comprensibili in tutto il loro valore storico,
culturale e sociale
carte del rischio e del potenziale culturale
carte della vulnerabilità costiera - carte tematiche
carte dell’evoluzione dei paesaggi
modelli preventivi e predittivi – valutazioni di impatto
Parole d’ordine del SIRPAC Paesaggio
Il sistema, le analisi, le carte del potenziale culturale,
sono strumenti “capaci di prevenire i degradi, di far pianificare
gli interventi di manutenzione e restauro, di svelare le
opportunità di conoscenza e valorizzazione: per porre
finalmente rimedio a “quella particolare forma di spreco che fin
qui abbiamo fatto del patrimonio storico-culturale,
confinandolo nel suo ruolo metafisico di bene o valore ideale, e
così in realtà consegnandolo a una pura e semplice vicenda di
decadenza materiale per incuria e abbandono”
(Urbani 2000; Manacorda 2014).
Parole d’ordine del SIRPAC Paesaggio
Sistema informativo del patrimonio culturale per una governance
efficiente e politiche interattive di tutela e valorizzazione
- condiviso fra tutti i soggetti a vario titolo interessati
- caratterizzato dall’interoperabilità dei processi
- atlante delle conoscenze capace di georiferire ogni informazione
- interscalare e multiutente
- in grado di connettere il livello territoriale e quello operativo della gestione di
bene e contesto
- in grado di associare e restituire dati in tempo reale (ricerche multirelazionali),
- In grado di garantire auspicabilmente la tempestività degli interventi e la
concertazione tra i molteplici portatori di interesse
- in grado di incrementare una comunicazione allargata verso le comunità.
Parole d’ordine del SIRPAC Paesaggio
Sistema informativo
garanzia di una tutela che da difensiva e proprietaria diviene proattiva e
comunitaria, “da economicamente residuale e assistita a industrialmente
conveniente” (Montella 2009).
“Un catasto georeferenziato … tale da mettere la Pubblica Amministrazione
in grado di fornire gratuitamente al cittadino, a sportello, ogni informazione
utile ad orientare ex ante e al meglio, in ossequio alla legge, le proprie
attività sul territorio, piuttosto che lasciarlo agire nell’incertezza come chi
procede ad occhi bendati in casa propria” (Manacorda 2014).
Parole d’ordine del SIRPAC Paesaggio
- domanda sempre crescente di valore-paesaggio
- mancanza cronica di conoscenze adeguate
- necessità di una piattaforma condivisa (comune a stato, enti territoriali,
imprese, cittadini), stesso corpus di informazioni e di prescrizioni
tecniche fortemente operative, che permetta a tutti gli attori di
raccordarsi con gli strumenti di pianificazione e gestione del territorio, per
la valorizzazione integrata dello stesso;
l’IPAC mira a sviluppare il Sistema Informativo/Carta dei Beni in quest’ottica,
perché divenga parte di questa piattaforma o rete sistemica potenziandone
le funzioni documentarie ma anche le capacità di analisi territoriali e di
comunicazione verso i cittadini.
Parole d’ordine del SIRPAC Paesaggio
Sistema operativo: parte di una piattaforma o rete sistemica
interoperabilità con sistemi regionali e nazionali:
opportunità fondamentale dell’Open Data
Il valore dei dati, infatti, è tanto più alto quanto più è possibile effettuare
correlazioni tra più dataset indipendenti l’uno dall’altro, ma interoperabili
nel formato e nel data model.
Per questo motivo è auspicabile che
i dati vengano aperti in modalità Linked Open Data, che consente il
massimo livello di interoperabilità tra dataset diversi.
Interoperabilità Parole d’ordine del SIRPAC
Sistema operativo: parte di una piattaforma o rete sistemica
interoperabilità con sistemi regionali e nazionali: integrazione del SIRPAC nel
• SIIR - Sistema Informativo integrato regionale (LR 9/2011)
costituito dai sistemi informativi, telematici e tecnologici della regione,
degli enti locali, pubblici, ecc. e comprende il complesso delle basi di
dati, dei servizi, delle procedure e dei servizi applicativi, nonché delle reti
trasmissive dei medesimi
• Infrastruttura Regionale di Dati Ambientali e Territoriali per
il Friuli Venezia Giulia - IRDAT-FVG (DPR 63/2006) - WebEagle GIS
regionale, visualizzatore in ambiente geografico dei dati : migliorare il
livello di diffusione e di condivisione delle conoscenze e delle informazioni
di carattere ambientale e territoriale, in una logica di integrazione tra
sistemi informativi ambientali e territoriali esistenti sia all’interno
dell'Amministrazione regionale che presso gli altri soggetti che operano
sul territorio.
Interoperabilità Parole d’ordine del SIRPAC
Sistema operativo: parte di una piattaforma o rete sistemica
interoperabilità con
Sigec-Web / OpenICCD
Protocollo d’intesa 2005 tra Regione e ICCD
• Sirpac punto di riferimento unitario in ambito regionale per le attività di
catalogazione e documentazione del patrimonio culturale
• Sirpac + polo territoriale del Sigec = Sistema integrato FVG
Interoperabilità Parole d’ordine del SIRPAC
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC
“dati che possono essere liberamente utilizzati, riutilizzati e
redistribuiti, con la sola limitazione – al massimo – della
richiesta di attribuzione dell’autore e della redistribuzione
allo stesso modo (ossia senza che vengano effettuate
modifiche) ”
concetto di apertura diverso da quello di trasparenza
La legislazione vigente attribuisce al riutilizzo delle informazioni del
settore pubblico un ruolo fondamentale
dati pubblici - disponibili ma con una serie di vincoli di tipo tecnico (ad esempio, legati al
formato utilizzato) o giuridico (relativi alla licenza di utilizzo) che ne impediscono
o ne limitano il riutilizzo.
- enorme patrimonio in termini di conoscenza, trasparenza e sviluppo.
La consistenza dei beni catalogati in sistemi informatizzati: 9 mln di unità
appartenenti a soggetti pubblici e privati
3 mln: banca dati del SIGECweb, gestita dall’ICCD
3 mln: banca dati BEweb della CEI,
3 mln: banche dati regionali e locali che pubblicano autonomamente tali dati e
decidendo anche le politiche da adottare per l’apertura dei dati stessi (Moro
2015)
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC
• disponibilità e accesso: i dati devono essere disponibili nel loro
complesso, preferibilmente scaricabili da Internet, disponibili in un
formato utile e modificabile
• riutilizzo e ridistribuzione: i dati devono essere forniti a
condizioni tali da permetterne il riutilizzo e la ridistribuzione.
Ciò comprende la possibilità di combinarli con altre basi di dati
• partecipazione universale: tutti devono essere in grado di
usare, riutilizzare e ridistribuire i dati; il divieto di utilizzare i dati per
scopi commerciali o le restrizioni che permettono l’uso solo per
determinati fini (quale quello educativo) non sono contemplabili.
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC
Per garantire i principi sopra elencati è necessario che i dati – per
considerarsi aperti in base agli standard internazionali – siano
• completi
• primari
• tempestivi
• accessibili
• leggibili / processabili da computer
• in formati non proprietari
• liberi da licenze che ne limitino l’uso
• riutilizzabili
• ricercabili
• permanenti
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC
Processo di apertura dei dati
• Atti normativi e amministrativi – Regolamenti o leggi regionali di indirizzo in
materia di riutilizzo dei dati pubblici (LR FVG 7/2014)
• Mappatura e analisi dei dati presenti nell’Amministrazione: quali sono i dati
di interesse per la Comunità? (recente analisi dell’Associazione Italiana per
l’Open Government); tra le priorità (Bilanci delle pubbliche amministrazioni,
Attività dei parlamentari e dei consiglieri, inquinamento ambientale,
Epidemiologie sanitarie, Trasporti pubblici urbani e interurbani Criminalità,
Dati elettorali, Dispersione scolastica, Mercato immobiliare..)
non c’è il patrimonio culturale….
controtendenza in FVG
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC
Processo di apertura dei dati
verifica della titolarità del dato che si intende pubblicare
Chi detiene i dati quali diritti ha sugli stessi? La titolarità di un dato che descrive un bene di cui non
si è proprietari o detentori è una titolarità piena? (Moro 2015)
• D.Lgs. 82/2005, art. 58, c.1: “il trasferimento di un dato da un sistema informativo a un altro non
modifica la titolarità del dato”. Questo significa che in capo all’Amministrazione titolare del dato
rimane la responsabilità sulla gestione del dato stesso e sulla sua esattezza e veridicità.
L’Amministrazione titolare del dato è quella che lo ha creato o comunque lo gestisce per fini
istituzionali
• Legge n. 633/1941, art. 11: “alle amministrazioni dello stato, alle provincie ed ai comuni spetta il
diritto di autore sulle opere create e pubblicate sotto il loro nome ed a loro conto e spese».
L’Amministrazione può ritenersi titolare del dato solo quando lo abbia creato direttamente oppure lo
abbia commissionato ad un altro soggetto.
• In tutti gli altri casi, qualora l’Ente abbia intenzione di pubblicare dati formati da altre
Amministrazioni o privati, potrà legittimamente farlo solo ottenendo dal soggetto titolare apposita
licenza che consenta tale pubblicazione.
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC
Processo di apertura dei dati
Quale licenza utilizzare per la pubblicazione?
• Italian Open Data License (IODL), licenza “aperta” prevede che l’utente possa liberamente:
1) consultare, estrarre, scaricare, copiare, pubblicare, distribuire e trasmettere le informazioni;
2) creare un lavoro derivato, per esempio attraverso la combinazione con altre informazioni
In cambio, all'utente è chiesto di indicare la fonte delle informazioni e il nome del soggetto
che fornisce il dato, includendo, se possibile, un link alla licenza; pubblicare e condividere gli
eventuali lavori derivati con la stessa licenza o con altra licenza aperta,
• Licenze delle famiglie Creative Commons e Open Data Commons compatibili con la IODL
in particolare la licenza Attribuzione Condividi allo stesso modo (CC-BY-SA)
oppure la Open Database License (ODbL)
con la licenza CC BY all’utente viene richiesto soltanto di citare la fonte
• MOD (MAPPA archaeological Open Data archive), prima e ancora unica esperienza concreta
di archivio open data per l’archeologia italiana: licenza CC-BY-SA per elaborati e fotografie a
seguito di parere legale (acquisizione dagli autori con apposite liberatorie)
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC
Processo di apertura dei dati.
Come promuovere l'esistenza dei dati pubblicati?
portali regionali dei dati
Open Data è lo strumento per rendere accessibili e liberamente fruibili i dati della
Regione Friuli Venezia Giulia https://www.dati.friuliveneziagiulia.it
Ad oggi nel catalogo non appaiono i dati del patrimonio culturale:
- fase di sperimentazione del rilascio dei dati in modalità di tipo aperto
- inserimento dei dataset del patrimonio culturale nell’infrastruttura Open data regionale, ai
sensi della LR 17 aprile 2014, n. 7, art. 3, comma 3, anche a seguito di accordi, come
promosso dalla stessa Legge regionale
- incremento del bacino di utenza.
Apriamo i dati, pubblichiamoli, condividiamoli in formati sempre più aperti e,
contemporaneamente, confrontiamoci su modalità e standard per renderli ancora più utili per
il lavoro di noi tutti (Anichini et al. 2016).
Open Data Parole d’ordine del SIRPAC