revista dos orillas 09 2013

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2ª edizione online Bollettino Bilingue Associazione Studio 3R - Lima (Perù)

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Revista Dos Orillas Revista internacional e intercultural de la migración y la integración entre Italia y Perú

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Page 1: Revista Dos orillas 09 2013

2ª edizione online

Bollettino BilingueAssociazione Studio 3R - Lima (Perù)

Page 2: Revista Dos orillas 09 2013

Editoriale

El proyecto “Dos Orillas” nació en el encuentro de doce organi-zaciones italianas y peruanas en ocasión de la convocatoria del

“Proyecto País”, promovido por la Fundación Cariplo. En este contexto, el concepto del co- desarrollo es, sin dudas, un impulso

para las asociaciones de los inmigrantes peruanos en el territorio Lombardo para poder contribuir -con la propia experiencia- al conocimiento recíproco. Esta es la razón por la cual queremos

presentar a los ciudadanos italianos las ocho regiones peruanas de donde provienen muchos de los 45.000 peruanos que viven en

Lombardía, que representa el 40% de toda la comunidad en Italia. Además, queremos presentar a los peruanos en patria, la región

Lombardía que acoge a nuestros compatriotas.

Esta edición especial tiene por objeto sensibilizar a las diferentes comunidades involucradas: ciudadanas y ciudadanos de ambas orillas, productores marginales del sector artesanal, manufacturero y agrícola, víctimas de la crisis socio-económica, así como a las mujeres cabeza de

familia con dificultades económicas en el Perú. Estamos convencidos cuánto sea importante valorizar la pluralidad de pequeños actores de la economía social, a partir de los migrantes que viven en Lombardía y sus

familiares que se quedaron en casa.Está claro que invertir en la empresa social es un reto. Ahora más que nunca se debería pensar en la pluralidad de las pequeñas formas de

producción asociada que trabajan en Perú como actores mercado, que no tienen vocación especulativa, para poder mantener los beneficios

obtenidos en la misma comunidad.Creemos que sea nuestro deber presentar brevemente algunos aspectos

de todas las regiones involucradas en el proyecto, esperando que las empresas adhieran a nuestra idea, apoyándonos y apostando en la

publicidad social. En este modo podremos continuar nuestro compromi-so de ofrecer información seria que- consideramos- es la razón de ser de

nuestra Revista, pensada en los migrantes y sus familiares.En vista del Expo 2014, nos comprometemos además en contribuir en el

crecimiento de la capacidad social y comercial de ambos Países desde nuestro rol de mediadores que orienta e informa a los peruanos y líderes

de las empresas sociales, con el objetivo de ampliar la oportunidad de crédito de las mismas sociedades, así como los conocimientos teóricos y prácticos en el campo del co-desarrollo y en la gestión de la empresa

social. Buena lectura.

por: Roberto Reyes - Direttore Responsabile e Rappresentante legaleFranklin Cornejo Urbina - Director Editorial General / Direttore Editoriale Generale

Traduzione: Ángela Roig

Il progetto “Due Sponde” nasce dall’incontro di dodici realtà italiane e peruviane in occasione del “Progetto Paese”, promosso dalla Fondazione Cariplo. In questo contesto, il con-cetto del co-sviluppo è, senz’altro, una leva per le associazio-ni degli immigrati peruviani nel territorio Lombardo in modo da poter contribuire -con il proprio vissuto- alla conoscenza reciproca. Ecco perché in questa edizione vogliamo presenta-re agli italiani le otto regioni peruviane da dove provengono molti dei 45.000 peruviani residenti in Lombardia, pari al 40% di tutta la comunità presente in Italia. Inoltre, vogliamo presentare a tutti i peruviani in patria la regione Lombardia che ospita e accoglie i nostri connazionali.

L’obiettivo di questa edizione è quello di sensibilizzare le diverse comunità interessate: cittadine e cittadini di entrambe le sponde, produttori marginali dei settori artigianale, manifat-turiero e agricolo vittime dalla crisi socio-economica, nonché le donne ‘capofamiglia’ con difficoltà di redditto in Perù. Siamo consapevoli quanto sia importante valorizzare la pluralità degli attori dell’economia sociale, a partire dagli immigrati residenti in Lombardia e tutti i rispettivi nuclei familiari rimasti in patria. E’ chiaro che investire sulle imprese socialmente responsabili è una sfida. Ora più che mai si dovrebbe pensare alla pluralità delle piccole forme di produzione associata che operano in Perù come attori di mercato che non hanno vocazione speculativa, in modo da poter mantenere i profitti ricavati nella comunità di appartenenza.Ci sembra doveroso presentare brevemente alcuni aspetti di tutte le regioni coinvolte nel progetto, sperando che le impre-se aderiscano alla nostra idea, sostenendoci e scommettendo sulla pubblicità sociale. In questo modo potremo continuare il nostro impegno nell’offrire un’informazione seria che –ritenia-mo- è il cuore della nostra Rivista pensata per i migranti. In vista dell’Expo 2015, ci impegniamo inoltre a contribuire nella crescita delle capacità sociali e commerciali tra i due Paesi, nel nostro ruolo di mediatori che orienta ed informa i peruviani e gli imprenditori delle imprese sociali, nell’ottica di ampliare l’opportunità di credito per le stesse aziende e le conoscenze teorico-pratiche in materia di co-sviluppo e nella gestione dell’impresa sociale. Buona lettura.

di Roberto Reyes - Director Responsable y Representante LegalFranklin Cornejo Urbina - Director Editorial General / Direttore EditorialeTraducción: Ángela Roig

‘Due Sponde’ e l’impresa sociale

“Dos Orillas” y la empresa social

Universidad Antonio Ruiz de Montoya - Av. Paso de los Andes 970, Pueblo Libre - Lima, Perú Teléfono: (511) 719-5990 - (511) 4245322 - Telefax: (511) 4231126 - Contáctenos: [email protected]

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Settembre 2013Indice Revista Dos OrillasEdición Septiembre/Edizione Settembre 2013Editorial /Editoriale 2Créditos /Crediti 3Regione Ancash 4, 5Regione Apurimac 6, 7Regione Arequipa 8, 9Regione Cusco 10 - 12Regione Huancavelica 14 - 15Regione Junin 16 - 19Regione La Libertad 20 - 22Regione Lima 24 - 27Regione Piura 28 - 29Staff 30 - 31

Responsabilità / Responsabilidades Roberto Reyes Director Responsable Representante Legal - Direttore responsabile e Rappresentante Legale Franklin Cornejo Director Editorial General / Direttore Editoriale Generale Angela Roig Directora en Italia / Direttrice in Italia Riccardo Marinai Diseñador Gráfico /Disegnatore Grafico Matteo Colombo Colaborador /Collaboratore Gianluca Schinaia Colaborador /Collaboratore Claudia Vanni Colaboradora/ Collaboratrice Claudia Delgado Colaboradora/ Collaboratrice Marisela Meza Colaboradora/ Collaboratrice

EditoreBollettino Bilingue Associazione Studio 3R di Mediazione Linguistica CulturaleSede Legale: Jiron Bolognesi 397 - OF. 302, 303 - Mag-dalena del mar - Lima - Perú Tel. +51.1.2631208 +51.1.4608827 /+51.1.981188882 Sede di Milano: via Confalonieri, 3 - Milano Tel. 327.7788489 - 02.39665832 Web - Sito: www.studio3r.org - Mail: [email protected] https://www.facebook.com/profile. php?id=100006279304156&fref=ts

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Revista Dos OrillasRevista internacional e intercultural

de la migración y la integración entre Italia y Perú2ª edizione online

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Questa è la mecca sudamericana di chi ama l’avventura, in quanto è una delle zone più affascinanti del continente ed uno dei teatri migliori per praticare escursionismo e trekking. Huaraz è il cuore pul-sante della regione, trovandosi praticamente all’incrocio tra i tracciati dei trekking e le strade delle montagne. E’ qui che, davanti a birre fresche bevute accanto al fuoco dei caminetti che riscaldano i bar, si progettano le audaci scalate su ghiacciaio, imprese in mountain-bike, spedizioni alpinistiche o semplici giornate di relax trascorse crogiolan-dosi al sole sulla sabbia dorata delle spiagge del litorale costiero.

Tra il VII e il V secolo a.C. la zona fu colonizzata dai Chavin, laprima civiltà peruviana di cui sia stata attestata l’esistenza. Frammentarie testimonianze archeologiche sono giunte fino ai giorni nostri, lasciandoci immaginare quello che dovevano essere questi monumentali centri abitati, suc-cessivamente occupati dagli Inca e dagli spagnoli, giunti sulla costa occidentale del Sud America per via della fama delle vene d’argento della zona. Purtroppo i coloni europei non ebbero pietà delle genti del posto e con esse delle loro architetture, tradizioni e usanze, che furono brutalmente spazzate via. A questo periodo risale la fondazione di Huaraz, divenuta all’inizio dell’Ottocento il quartier generale di Simon Bolivar nella sua lotta di liberazione del Perù dagli spagnoli. Nel 1970 la città fu colpita da un violento terremoto che distrusse quasi tutto il centro uccidendo più di 50.000 persone.

Huaraz è l’irrequieta capitale di Ancash, regno andino dell’avventura e gradevole regione di turismo balneare. Quasi completamente cancel-lata dalle mappe dal terremoto del 1970, oggi Huaraz non è certo la più bella città del Sud America, ma è caratterizzata da una sua interessante e pittoresca personalità. Innanzitutto è il luogo del trekking per eccellenza, dato che, soprattutto in alta stagione, le sue strade brulicano di centinaia di escursionisti e di amanti dei viaggi smaniosi di misurarsi sui percorsi più o meno difficili delle cordilleras.

Esistono numerosi esercizi che possono progettare per voi l’interotragitto, cosicché tutto quello che dovrete fare è presentarvi nel posto giusto all’ora giusta pronti per partire. Negli ultimi tempi, anchel’arrampicata su roccia sta diventando un’attività molto praticata nella Cordillera Blanca, e gli amanti di questo sport troveranno pane per i loro denti soprattutto nei pressi di Chancos, Monterrey e Recuay; durante l’in-verno, caricandosi gli sci in spalla per via della totale assenza di impianti di risalita, esistono opportunità di fare dell’ottimo sci-alpinismo. Per quanto riguarda invece le attrattive della città e i suoi dintorni, ricordiamo alcuni interessanti musei, come ad esempio il Museo Regional de Ancash, che ospita la più estesa collezione di antiche sculture in pietra visibile in Sud America, il Monumento Nacional Wilcahuain, un piccolo sito archeologico wari che sorge circa 8 chilometri a nord del centro, e la Jiron José Olaya, la sola strada rimasta intatta nonostante i vari terre-moti che hanno colpito a più riprese l’insediamento.

Huaraz si trova in fondo ad una valle scavata dal lavorio del Rio

Santa fiancheggiata a ovest dalla bruna Cordillera Negra e a est dalla Gelida Cordillera Blanca. Più comunemente conosciuta come El Callejón de Huaylas, la valle è percorsa in tutta la sua lunghezza da una strada asfaltata che collega una serie di insediamenti offren-do ai turisti panorami eccezionali sulle montagne circostanti. La Cordillera Negra, nonostante sia una catena montuosa interessante di per sé, è completamente priva di innevamento e viene spesso oscurata dalla fantastica corona di cime di ghiacci scintillanti della Cordillera Blanca, che ha un’ampiezza di 20 chilometri ed un’e-stensione in lunghezza di oltre 180. In questa zona relativamente piccola ci sono più di 50 montagne che toccano la quota di 5.700 metri o addirittura la superano, come l’Huascaran, la vetta più alta del Perù e delle regioni tropicali dell’intero pianeta con 6.768 metri di altitudine, e lo Yerupaja (6.634 m.), situato poco a sud della Cordillera Blanca sulla Cordillera Huayhuash. Tra le principali aree adatte al trekking ci sono alcuni tratti della Cordillera Blanca, che ricade in gran parte nel territorio del Parque Nacional Huascaran, ed altri della Cordillera Huayhuash, che offre un circuito più remo-to accessibile da Chiquian per il quale occorrono almeno 10 giorni.

Situata quasi 200 chilometri a nord-ovest di Huaraz, Chimbote è il più grande porto peschereccio peruviano. Abituarsi al forte odore del pesce che permea l’abitato richiede qualche tempo, ma la plaza tran-quilla, aperta e pulita che si estende nel cuore della città è perfetta per cambiare aria. Benché l’industria del pesce sia in declino fin dagli anni

Incantevole regione incastonata nella parte centro-occidentale del Perù, Ancash è una terra di contrasti, con la catena montuosa della Cordillera Blanca che si specchia nelle limpide acque del Pacifico.

Ancash, la regione del Perù tra la Cordillera Blanca e il Pacifico

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Di: Riccardo Marinai

Regione Ancash

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’60, ancora oggi si possono vedere le flotte dei coloratissimi pesche-recci ormeggiati al largo ogni sera. Pur non essendo una destinazione turistica vera e propria e non offrendo molto da fare, Chimbote è una buona base di partenza per visitare numerose destinazioni costiere, ma anche dell’entroterra sulla strada del Canon del Pato.

A sud di Chimbote si incontra Tortugas, una piccola località costiera che abbraccia una baia tranquilla situata circa 22 chilometri a nord-ovest di Casma, all’altezza del km 392 della Carretera Panamericana. Una bella spiaggia di ciottoli si affaccia qui su un’acqua pulita e trasparente, dove è piacevole nuotare e fare snorkeling. Appena 5 chilometri fuori da Casma non si può non visitare il sito archeologico di Sechin, il cui porto rivestiva una certa importanza in epoca coloniale. La visita consiste in tre mura esterne al tempio principale completamente ricoperte da raccapriccianti bassorilievi alti 4 metri che raffigurano guerrieri e prigionieri nell’atto di essere orribilmente sventrati. All’interno del tempio principale ci sono strutture in mattoni di adobe ancora precedenti, mentre sul posto c’è anche

un piccolo museo contenente svariati reperti.

Quello della Semana Santa, la “Settimana Santa”, è un periodo sempre molto affollato a Huaraz a causa del gran numero di turisti peruviani che riempie ogni angolo della città. Il martedì che precede la Pasqua, in sostanza Martedì Grasso, ha luogo la “giornata del gavet-tone”, perciò se non ci tenete a fare la doccia restate in albergo o fate molta attenzione. Il Mercoledì delle Ceneri è decisamente più interes-sante e colorato, con le processioni funerarie del no carnavalon (re del Carnevale) che convergono in Plaza de Armas. Huaraz rende omaggio al proprio patrono, El Senor de la Soledad, con una festa a base di spet-tacoli pirotecnici, musica, danze e processioni che dura una settimana e ha inizio il 3 maggio, mentre in giugno si tiene un altro evento molto importante che attira alpinisti di ogni paese: la Semana de Andinismo.

Il clima presenta variazioni notevoli a seconda che si trovi sulla costa o nell’entroterra. Le temperature dipendono ovviamente dalla quota, mentre in generale si possono individuare due stagioni princi-pali: una piovosa, che raggiunge l’apice tra dicembre e marzo, ed una secca. Quest’ultima coincide con la stagione turistica e va da giugno ad agosto, quando le vacanze estive in Europa e Nord America fanno si che il numero di turisti stranieri sia molto alto.

Gli scali aerei principali di Ancash sono l’Aeroporto di Huaraz, situato ad Anta, 23 chilometri a nord della città e servito solo da voli charter, ed il Teniente FAP Jaime Montreuil Morales Airport di Chim-bote, collegato più volte ogni settimana a Lima Autobus extraurbani consentono di muoversi comodamente tra le maggiori località della regione, ma anche verso città molto distanti da qui, mentre per quanto riguarda i trasporti locali all’interno dei centri conviene fare affida-mento sui taxi, quasi sempre a buon mercato.

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Huaraz si trova in fondo ad una valle scavata dal lavorio del Rio Santa fiancheggiata a ovest dalla bruna Cordillera Negra e a est dalla Geli-da Cordillera Blanca. Più comunemente conosciuta come El Callejón de Huaylas, la valle è percorsa in tutta la sua lunghezza da una strada asfaltata che collega una serie di insediamenti offrendo ai turisti panorami eccezionali sulle montagne circostanti.

Dati Geografici Dipartimento di AncashSuperficie: 35 041,39 kmq Popolazione: 1.024,600 ab. Densità: 29,24 ab./kmq Popolazione urbana: 51,4% Capoluogo: Huaraz Clima: Temperato e semitropicale Risorse principali: Riso, cotone, mais e patate Numero di province e distretti: 20 province e 165 distretti Fon-dazione: Come dipartimento, il 12 Febbraio del 1821 Fauna: Cervo grigio, Taruca (specie di cervo delle Ande dalle orecchie cadenti), Orso dagli Occhiali, Puma, Volpe, vizcacha (roditore simile alla lepre), Vigogne, Anatre, folaga e colibrì. Flora: La Puya Raimondi

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Apurímac riunisce tutti gli ingredienti propri di una meta turistica privilegiata dalla natura con acque termali, foreste tipiche della cordigliera, lagune, flora, fauna, un’enorme monte innevato (Ampay) e il profondo Canyon Apurímac, confine naturale con il Cusco e luogo ideale per praticare sport d’avventura.

Le orme di un passato inca e coloniale si fondono nell’architettu-ra meticcia e nelle numerose feste regionali intorno alle città di Abancay, Andahuaylas e altre ancora. Ubicata nelle aree montuo-se meridionali del Perù, geografia aspra, costituita da valli strette e profonde, con impressionanti strapiombi, freddi altipiani e alte vette. Estensione: 20.891 km2

Alcuni cenni storici Poco si sa circa le origini della regione, tuttavia cronisti notarono che le prime colonie erano formate da tribù di diverse regioni originarie tra i Aymarays Quechua. Il Chancas, originario di Choclococha e Huancaveli-ca, si stabilì nella regione di Andahuaylas. Questo gruppo di tribù è storica-mente conosciuta come guerrieri ribelli e senza paura dell’antico Perù.Cronache riferiscono che i Chancas si sono preparati per anni a conquista-re la città imperiale di Cusco. Solo grazie alla grande figura e la strategia di Inca Pachacutec, l’Impero Inca non cedette . Con il tempo i conquistatori stabilirono la prima organizzazione poli-tica della colonia, quasi tutta l’estensione della regione corrente era sotto la giurisdizione delle autorità di Huamanga, tuttavia non vi è alcun ricordo sulla fondazione di città e paesi. All’inizio della Repubblica, Abancay apparteneva a Cusco. Non è stato fino al 28 aprile 1873 che una legge è stata data per creare il dipartimento di Apurímac, in base alle province di Andahuaylas (Ayacucho), Antabamba, Aymaraes e Cotabambas (Cusco), e la denominazione Abancay come sua capitale.

Attrazioni Abancay è la capitale e più importante centro economico e politico. Anche nella regione è Andahuaylas, una città piuttosto fredda, situata a 2.980 metri sul livello del mare e il centro agricolo della regione. La sua chiesa principale è la Cattedrale de San Pedro, costruito in architettura in stile coloniale. La fontana in pietra spicca nella Plaza de Armas. Vicino a Abancay sulla strada di Cusco si trova la famosa Saywite Stone.Un altro posto notevole favorita da chpreferito dai visitatori è la Tala-vera de la Reyna, situata a 4 km da Andahuaylas. La piazza principale o Plaza de Armas è notevole, costruita in pietra con una torre a oro-logio. Nelle vicinanze possono essere visitate le terme di Hualalache. Chalhuanca, la capitale della provincia di Aymaraes situata a 2.800 m (2.100 ft), conserva splendide chiese costruite durante il periodo colo-niale, contenenti sculture in legno pregiato e foglia d’oro. Un resoconto dettagliato di architettura di Apurimac si può trovare nelle opere dello scrittore peruviano e architetto Armando Arteaga. Considerato uno dei più grandi e più bei laghi del Perù, il lago di Paqu-cha si trova a 3.000 m ( 9,800 ft ) nel percorso tra Andahuaylas e Abancay. Conosciuto come un luogo ideale per riposare e godersi la natura, la pesca e la caccia alle anatre sono consentiti.

Residenza di campagna IllanyaUna delle prime tenute nate dell’inizio del periodo coloniale (1592). Costruita in un’elegante stile architettonico francese. Vi si produceva un distillato di canna da zucchero, la chancaca, oltre che miele di canna e disponeva di moneta propria. È stata ristrutturata e vi si può visitare il museo dell’Istituto Nazionale di Cultura di Apurímac.

Parco Ricreativo Taraccas (Il Belvedere)Offre una vista panoramica sulla splendida città di Abancay e la possi-bilità di passeggiare nello zoo dove sono presenti animali della regione.

Santuario nazionale di Ampay (Abancay)Protegge soprattutto la “intimpa” (Podocarpus glomeratus don), specie arborea a rischio di estinzione, oltre che piante come le orchidee, le brome-lie e le felci. Tra la fauna troviamo volpi, cervi, orsi dagli occhiali, viscacce, puma, gatti andini, zorrini, pernici e gufi. Area protetta con una superficie di 3.635,5 ettari, ad un’altitudine tra i 2.850 e i 5.200 m s.l.m.

Bagni termali di Cconoc (Abancay)Situati ai piedi del fiume Apurímac e circondati da alberi di carrubo, canneti e cactus. I bagni curerebbero malattie come l’artrite, i dolori muscolari, i reumatismi, ecc. Le loro acque sono inodore, con un gradevole gusto salino.

Apurimac: Cuore andino

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Di: Riccardo Marinai

Regione Apurimac

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L’antica terra de los ChancasIl dipartimento di Apurímac presenta un’orografia diffe-renziata, a causa dei contrafforti presenti nella Cordigliera delle Ande. Tra le varietà geografiche di abissi, vallate, vette, canyon ed altopiani, il territorio di questo dipartimento è modellato da fiumi che scorrono in alvei profondi. Il Rio Apurímac, con il suo gran canyon, costituisce il suo limite naturale, da cui deriva il nome del dipartimento, mentre al nord il confine è segnato dal Rio Pampas. La parte inferiore compresa tra questi limiti è formata dai bacini dei fiumi Pachachaca e Andahuaylas. Nel primo si trova la capitale Abancay e nel secondo la città di Andahuaylas,

In questo dipartimento è stata ritrovata la più antica traccia di conoscenza ed uso dell’oro in Perù, da parte della Cultura Muyu-Moqo, risalente al 1500-1800 a.C.

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Dati Geografici Dipartimento di ApurimacSuddivisioni: La regione è divisa in 7 province, che sono composti di 80 distretti. Le province, con i loro capitelli in parentesi, sono: Abancay (Abancay), Andahuaylas (Andahuaylas), Antabamba (Antabamba), Aymaraes (Chalhuanca), Chincheros (Chincheros), Cotabambas Provincia (Tambobamba), Grau (Chuquibambilla) Ca-pitale: Abancay Area Totale: 20,895.79 kmq Massima elevazione: 3952 m Elevazio-ne più basso: 2378 m Popolazione (censimento 2005) Totale: 418.882 Densità: 20/kmq Risorse principali: frutta, mais, patate, grano, eucalip-to Lingue: Secondo il censimento del 2007 in Perù, la prima lingua appresa dalla maggior parte dei residenti è il Quechua (70,58%) seguita da spagnolo (29.01%) e a seguire, Aymara , Altre lingue native

la più importante di tutto il dipartimento. Questi fiumi nascono nelle alte vette della Cordigliera Occidentale e scorrono da sud a nord formando le valli in cui si trova la maggior parte dei centri abitati. Nella parte più alta ci sono gli altipiani di Pampachiri e Quilca, che costituiscono una delle regioni più desolate ed alte del territorio peruviano.L’aspetto più caratteristico di questo dipartimento è la Valle del Rio Apurímac, una delle più profonde depressioni del continente america-no. Questo dislivello spiega la sua varietà di climi, da quelli tropicali nelle zone più profonde della valle, a quelli temperati nelle alture, dove pascolano greggi di animali indigeni. La maggior parte del terri-torio del dipartimento di Apurímac è situato nella regione Quechua, tra i 2.500 ed i 3.500 metri di altitudine.

Canyon del fiume Apurímac (Abancay)Confine tra le regioni di Cusco e Apurímac, uno dei più profondi d’America e forse del mondo. La profonda gola presente sulla strada Abancay-Cusco, è il luogo dove meglio si può godere della sua bel-lezza. Il fiume scende bruscamente da 5.000 m s.l.m., verso una gola gigantesca, dando vita ad un’impressionante spettacolo della natura. È

ideale per il rafting, con rapide di classe II, III e IV.

Complesso archeologico di Saywite (Abancay)Complesso archeologico nel quale si segnala il Monolite di Saywite o monolite principale che misura 2,5 metri di altezza, con intagli raffi-guranti la geografia e l’ambiente della zona. All’interno del complesso (2.400 m s.l.m.) vi sono nove fonti, oltre che alcuni piccoli monoliti collegati ad un sistema costituito da altre fonti; un altare con una piattaforma rettangolare di 18 per 34 metri legato al culto del sole e all’osservazione astronomica; e il rinomato Intihuatana, blocco di pietra scolpita con varie forme.

Città di Andahuaylas (Andahuaylas)La sua chiesa principale, la Cattedrale di San Pietro, è di bella architet-tura coloniale. Nella Piazza d’Armi l’attrattiva principale è rappresentata dalla fontana costruita con un unico blocco di pietra.

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La terra de canyon

Il suo territorio è accidentato e si caratterizza per i grossi strati di lava vulcanica che ricoprono gran parte del settore interandino. Presenta pro-fondi canyon come quelli formati dai fiumi Ocoña e Majes, che si contrap-pongono ad altopiani di media alti-tudine come La Joya ed altri più alti come la Pampa de Arrieros o quelli che si trovano nella zona di Chivay, Huambo e Pichucolla.

Vi sono anche cime vulcaniche che emergono dagli altipiani formando

nevai come il Misti, Chachani, Ampato, Mismi, Solimana e Coropuna. Esistono profondi ed imponenti canyon come quelli di Majes, Colca, Sihuas e Ocoña, in cui si possono osservare chiaramen-te importanti aspetti dell’evoluzione geologica di questo territorio.Nella zona costiera, altopiani di mode-sta altezza e dune costituiscono i tratti caratteristici del deserto di Arequipa. Particolarmente belli sono quelli che si possono osservare nelle pampas di Majes, Sihuas e La Joya. Dal punto di vista idrografico, i fiumi che attraversano questo diparti-mento appartengono per la maggior parte alla Conca del Pacifico, però ce ne sono alcuni che fanno parte del sistema idrografico del Rio delle

Amazzoni. Tra i fiumi più importanti, l’Ocoña, lo Yauca, il Camaná e il Quilca. Questo dipartimento ospita le sorgen-ti del Rio delle Amazzoni, il fiume più grande del pianeta.

Regione Arequipa

Il suo nome proviene dal quechua “Ari-que pay”, che significa “Sì, fermatevi” oppure “terra fertile e tremante”, riferito all’eccellente produttività dei terreni e all’alta sismicità del luogo. Arequipa si trova esattamente nel punto in cui si dividono l’area andina centrale ed il centro-sud andino, incorporando le vallate posizionate a sud del Rio Sihuas. Questa separazione raggiunse il culmine durante l’Epoca dell’Impero Wari che occupò le valli del nord fino al Sihuas.

Il periodo di maggiore sviluppo coincise con la Cultura Churajón, che occupò gran parte delle valli di Arequipa, costruendo

villaggi molto estesi e popolosi, realizzando infrastrutture irrigue e progetti agricoli per rendere fertili e produttive intere vallate.Nelle valli del nord, si sviluppò, nella stessa epoca di Churajón, la Cultura Chuqui-bamba, che si estese verso sud fino alle province di Ayacucho, con contatti anche nella zona del Cusco. Gli insediamenti di questa cultura, generalmente identificata con i Collaguas, furono notevoli soprattutto nella Valle del Colca. Da Arequipa, gli Incas discesero verso la regione Yunga alla ricerca di nuovi territori da conquistare. In seguito i conquistadores spagnoli, capeggiati da Manuel de Carbajal, alle falde del Vulcano Misti, fondarono la città di Arequipa.Durante l’Epoca Repubblicana si succedet-

tero memorabili rivoluzioni come quelle di Ramón Castilla, Mariano Prado, Nicolás de Piérola, Sánchez Cerro ed altre ancora, tanto da meritarsi l’appellativo di “caudillos collettivi”. Arequipa è diventata con il passare del tempo il centro del complesso economico del Sud del Perù ed uno dei dipartimenti più importanti per la produ-zione di latte del Paese.

Canyon del Colca

Cenni storici su Arequipa

Ari-que pay: Terra fertile e tremanteDi: Riccardo Marinai

Di: Riccardo Marinai

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Dalla “Città Bianca” alle meraviglie andine

ammirevoli opere d’architet-tura, come templi, conventi, monasteri ed il famosissimo Convento di Santa Catalina che risale al 1580

Arequipa, o “Città Bianca”, capitale del dipartimento, con le caratteristiche costruzioni di pietre squadrate, offre al turista ammirevoli opere d’architettura, come templi, conventi, monasteri ed il famosissimo Convento di Santa Catalina che risale al 1580, così come una gran quantità di palazzi signorili.La sua campagna è molto bella, così come i villaggi limitrofi: Cayma, Carmen Alto, Yanahuara e Characato, in cui esiste un importante osservatorio. Sullo sfondo dell’orizzonte si staglia l’imponente cono

vulcanico del Misti. Inoltre, vi si trovano begli stabilimenti balneari come Mejía, Mollendo e Camaná, e bagni termali curativi come Yura, Socosani e Jesús.Il canyon del Colca, ubicato nella Provincia di Cailloma e considerato il più profondo del mondo, è lungo più di 100 km e la sua pro-fondità arriva a 3400 metri. La zona del Colca è adatta al turismo d’avventura (canottaggio, kayak, trekking). L’Aguada Blanca è una delle principali riserve per la riproduzione della vigogna, il tipico camelide sud ame-ricano il cui pelo sottile e morbido è molto pregiato ed utilizzato per la fabbricazione di tessuti di grande qualità.

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Suggerimenti turistici

Dati Geografici Dipartimento di ArequipaSuddivisioni: La regione è suddivisa in 8 province che sono composte di 109 distretti. Le province, con i relativi capoluoghi tra parentesi, sono: Arequipa (Arequipa), Camaná (Camaná), Caravelí (Caravelí), Castilla (Aplao), Caylloma (Chivay), Condesuyos (Chuquibamba), Islay (Mollen-do), La Unión (Cotahuasi) Capitale: Arequipa Area Totale: 63 345,39 kmq Popolazione (censimento 2007) Totale: 1.152.303 ab. Densità: 18,19 ab./kmq Clima: Clima: Temperato e gradevole, con sole quasi tutto l’anno. Piogge moderate da gennaio a marzo Risorse principali: frumento, coto-ne, riso, cipolle, aglio, quinua, frut-teti, latte Fondazione Come diparti-mento, il 26 Aprile del 1822 Fauna: Condor, vigogne e alpaca Confini: Ad est confina con la regione di Puno, mentre a sud con la regione di Moquegua. Ad ovest ha l’oceano Pacifico Coordinate: 16°23’56’’ S 71°32’13’’ W (Mappa)

Di: Riccardo Marinai

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10 Regione Cusco

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La città di Cusco, collocata nel Sud del Perù, è situata a 3399 m.s.l.m nel cuore delle Ande ed è capoluogo della regione omonima. Attualmente conta circa 350.000 abitan-ti. Nel 1983 fu dichiarata patrimonio dell’umanità dall’U-NESCO. Fu la capitale dell’impero Inca ed è considerata la capitale storica del Perù.

Il suo clima è secco e temperato. L’anno si divide in una stagione piovosa (da novembre a marzo) ed una secca (da aprile ad ottobre). Nei giorni soleggiati la temperatura si alza fino a 20 gradi, anche se il vento leggero di montagna è piuttosto freddo. Essendo la capitale culturale del Perù, Cusco e i suoi dintorni è molto frequentata dai turisti. Siti archeologici come Machu Picchu, Sacsayhuamàn, Tipòn ed altri contano ogni anno migliaia di turisti, che passano tutti dalla città e si godono la bellezza del Qorikancha, di Plaza de Armas, del quartiere di San Blas e della sua atmosfera. Bisogna però tenere ben a mente che Cusco non è soltanto luci, benessere e divertimento, ma soprattutto quotidianità sofferta. Con l’avvento del colonialismo, infatti, la città ha subito una distruzione sistematica – più che fisicamente, culturalmente – da parte dei conquistadores spagnoli. Il periodo di dominazione co-loniale ha fortemente caratterizzato la sua storia ed il suo sviluppo, condizionato dalle ferite del passato che continuano a influenzarne anche il presente. All’arrivo degli spagnoli Cusco era una delle città più importanti al mondo. Sebbene il territorio fosse abitato da mol-to più tempo Cusco come centro spirituale e politico nacque con il governante Pachacùtec, che arrivò al potere nel 1438, creando un impero che si estese fino all’odierno Ecuador. Gli spagnoli erano a conoscenza di questo grande impero e subito puntarono alla conquista di Cusco. I combattimenti furono sanguinosi, alla fine i conquistadores vinsero. Il 15 novembre del 1533 Francisco Pizarro fondò, secondo usanza spagnola, la città di Cusco, ponendosi nella piazza principale degli Inca, la centrale Plaza de Armas. Da quel momento aumentò il numero di abitan-ti spagnoli nella città, che, assieme a qualche aristocratico Inca costituivano la classe dirigente. Fin da subito si respirò un clima di esclusione e discriminazione verso gli indigeni.

Di: Riccardo Marinai

Territorio & Cenni storici

L’ombelico del mondo è Cusco

Anche dopo l’indipendenza del Perù nell’anno 1821 e con l’espan-sione della città rimase ben presente, anche se poco visibile ad occhio nudo, l’esclusione di carattere etnico a cui oggi si alterna il fenomeno di esclusione per reddito. Furono i figli degli spagnoli e la classe alta peruviana filospagnola che continuarono a mantenere il potere; come è successo nelle varie esperienze di decolonizzazione i colonizzatori una volta usciti dal paese lasciavano il loro potere nelle mani di gruppi di carattere economico, politico e religioso che continuavano a mante-nere un sistema di colonizzazione tacito. É questa stessa classe che ha continuato nell’esclusione di grandi settori della popolazione. Questo ha portato al Perù d’oggi, un paese che vive tuttora nel razzismo, rivolto soprattutto agli abitanti delle comunità montane, ai contadini dai tratti indigeni e con madre lingua quechua, che rappresentano la compo-nente comunitaria più povera ed emarginata. Oltre al colonialismo il Perù fu colpito da un altro grande disastro più recente che ha fortemente destabilizzato il paese: la dittatura di Al-berto Fujimori, eletto nel 1990 (rimase in carica con due mandati fino al 2001), che ha intrapreso una sanguinosa lotta contro il terrorismo, alimentandolo pero’ e privando con il suo stile autoritario la popola-zione praticamente dalle libertà democratiche. Fujimori fu accusato inoltre di violazione dei diritti umani perpetrata con il commissiona-mento di omicidi, rapimenti, violenze e torture. Fu arrestato nel 2005 e all’ultimo processo nel 2009 fu condannato a 25 anni di carcere. Questo, come la discriminazione, è solo uno dei fattori per cui il Perù soffre tanto oggi. Invece di investire in istruzione e sanità per tutti, i vari governi hanno preferito sprecare le loro energie in corrompere ed in armare gli eserciti e fare battaglie politiche. Oggi come oggi, il Perù spende soltanto il 3,6% del PIL nel campo dell’istruzione (fonte: CIA Factbook, 2010). Anche se l’alfabetizza-zione è del 92%, questo dato riguarda soprattutto le città. Inoltre, l’istruzione pecca di scarsa qualità, almeno per la popolazione che non può permettersi una scuola privata. Così nei bambini stessi si

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Le origini di CuzcoLa notorietà del Cuzco archeologico va oltre l’Epoca Incas, poiché la cultura di questa zona ri-sale almeno a 1000 anni prima dell’era cristiana, quando vigeva la Cultura Marcavalle. Da lì nacque Chamepata, contem-poranea di Pucará nel Puno e la cui storia si perde all’inizio della nostra era, quando Wari conquista la zona, incorporandola al suo impero. Dopo Wari, la regione conobbe la Cultura Killke prima e quella Inca dopo. All’epoca Wari risale la città di Pikillacta, e a quella Killke risale

Sacsayhuaman e le fondamenta della Città del Cuzco. Cuzco, nel passato, costituì il centro della Civilizzazione Inca. Fu capitale dello stato andino del Tahuan-tinsuyo e fu fondata, secondo la leggenda, da Manco Capac e Mama Ocllo tra i secoli XI e XII. In seguito, per ordine di Francisco Pizarro, gli spagnoli la ricostruirono secondo lo stile del loro paese, nel marzo 1534.

Essendo la capitale culturale del Perù, Cusco e i suoi dintorni è molto frequentata dai turisti. Siti archeologici come Machu Picchu, Sacsayhuamàn, Tipòn ed altri conta-no ogni anno migliaia di turisti, che passano tutti dalla città e si godono la bellezza del Qorikancha, di Plaza de Armas, del quartiere di San Blas e della sua atmosfera.

riflette il fenomeno della esclusione sociale. Questa divisione creata in epoca coloniale e mantenuta di fatto ancora nella società civile si riconosce in modo discriminatorio nei figli degli spagnoli e nei contadini immigrati, i quali sono le principali vittime di un’esclu-sione che, come accennato, va da quella spaziale (che si manifesta con evidenza nella disparità di accesso a servizi di base come acqua, elettricità, ecc) a quella istituzionale, nel campo dell’istruzione, della sanità, del lavoro. Cusco, come d’altronde la maggior parte delle città del Sud del mondo – e non solo, si può così definire “duale”, ovvero una città polarizzata dalle disuguaglianze, frammentata in due realtà, i ricchi in urbanizzazioni private semiperiferiche, di fatto segregati per propria volontà in dei “ghetti” dorati, e i poveri che vivono lontano dal centro, difficoltati o addirittura esclusi nell’accesso dei servizi di base.

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E’ uno dei dipartimenti più estesi del Perù. Il Cuzco presenta un paesaggio dai forti con-trasti, in cui si combinano elevati allineamenti di montagne con grandi altopiani e dolci colline, che si contrappongono a profonde vallate e canyon.

Di: Riccardo Marinai

La Cordigliera Orientale delle Ande, che è la colonna vertebrale di questo diparti-mento, è stata erosa dal complesso siste-ma di corsi d’acqua che corrono verso la selva e dai ghiacciai che, negli ultimi mille anni, hanno avuto un’intensa attività.

Dell’antica Cordigliera Orientale, oggi restano tre catene montuose che, in linea ge-nerale, sono orientate da sud est e nord ovest. Sono quella di Vilcabamba, che comprende i sistemi idrografici dell’Urubamba e dell’A-purimac, con vette elevate come il Salkantay ed il Pumasillo e quella di Vilcanota, con il suo picco più importante, l’Ausangate, che è anche il più elevato del dipartimento; e quella di Paucartambo, di dimensioni inferiori alle precedenti. Inoltre, il Cuzco possiede catene montuose di minore altezza e dalle caratteri-stiche più locali: sono le serranie, la cui origine risale all’erosione dell’antico altipiano andino ad opera dei fiumi. Le due serranie più impor-tanti sono quella di Vilcabamba, che chiude la Valle del Cuzco e la cui vetta più importante è l’Huanacaure, e le Montagne del Cuzco al nord, il cui picco più elevato è il Pachatusan. Come in tutta la regione andina, i fiumi principali ed i loro affluenti hanno formato profonde valli e canyon, i più importanti dei quali sono quelli formati dai fiumi Urubam-ba, Apurimac e Paucartambo. Il fondo valle dell’Urubamba presenta grosse sedimentazioni di detriti alluvionali ed in queste zone si è stabilita una densa popolazione dedicata all’agricoltura. Al di

sotto dei 2000 metri, l’Urubamba ha forma-to un profondo e stretto canyon che, nelle vicinanze di Machu Picchu, raggiunge la sua massima maestosità e bellezza, presentando un raro paesaggio di meandri. A causa della grande diversità di altitudini, il dipartimento presenta una grande varietà di clima e di paesaggi, che influiscono in maniera determinante sull’agri-coltura e sulla distribuzione della popolazione. Tutto nel Cuzco è bellezza, perché qui è racchiusa tutta la storia del Perù leggendario, dalla sua fondazione alla ritirata dei con-quistatori spagnoli. Nei dintorni si trovano importanti monumenti archeologici come la Fortezza di Sacsayhuaman, Kenko, i Bagni di TamboMachay, le terrazze collinari di Pisac, la Fortezza di Ollantaytambo e gli incomparabili edifici di Machu Picchu, sulla riva dell’Uru-bamba, che fu scoperta nel 1911 da Hiram Bingham, conosciuta oggi come la “Capitale d’America” o “Città Eterna”. La gran quantità di musei e chiese ha fatto del Cuzco il centro turistico più importante del Perù. I “Cammini dell’Inca” che furono utilizzati dagli antichi peru-viani per arrivare alla Cittadella di Machu Pic-chu, offrono la possibi-lità di incontrare lungo il percorso innumere-voli costruzioni incas che, combinate con la natura circostante, do-nano una visione com-pleta della grandiosità e dell’importanza che ebbe Machu Picchu.

Tutto nel Cuzco è bellezza

12 Regione Cusco

Dati Geografici Dipartimento di CuscoLa Regione di Cusco o Cuzco (1.171.503 ab.) è situata sul versante occidentale della Cordigliera orientale peruviana. Ha per capoluogo la città omonima. La regione è suddivisa in 13 province che sono composte di 108 distretti. Le province, con i relativi capoluoghi tra parentesi sono: Acomayo (Acomayo), Anta (Anta), Calca (Calca), Canas (Yanaoacá), Canchis (Sicuani), Chumbivilcas (Santo Tomás), Cuzco (Cuzco), Espinar (Espinar), La Convención (Quillabamba), Paruro (Paruro), Paucartambo (Paucartambo), Quispicanchi (Urcos), Urubamba (Urubamba). Siti Archeologici: Machu Picchu, Ollan-taytambo, Písac, Sacsayhuamán Data di istituzione: 1822 Superficie: 71 986,50 kmq Altitudine (Capita-le): 3,399 m Altitudine max: 4,801 m Altitudine min: 532 m Risoese principali: Oro, mais, orzo, quinoa, tè, caffè Lingue: Quechua, Spagnolo, Aymara, Asháninka, Altre lingue native

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Storicamente, la sua area più importante è la Puna, che fu inten-samente abitata da pastori, cacciatori e minatori sin da tempi antichissimi. Verso il 500 d.C. si sviluppò la Cultura Huarpa, mentre nel secolo XII della nostra era fu incorporata all’Impero Wari, epoca a cui risalgono siti importanti come Hatun Wayllay o Churcampa. In seguito, dopo la distruzione dell’impero, si formò una cultura locale conosciuta come Coras, imparentata con i Wankas ed i Chancas, che dopo lunghissime battaglie fu conquistata dagli Incas.

Regione Huancavelica

Di: Riccardo Marinai

Durante l’epoca coloniale, Huancavelica fu famosa grazie ai giaci-menti di mercurio che trasformarono i suoi abitanti in esperi minatori. Nelle lotte per l’Indipendenza, i figli di Huancavelica si sollevarono in armi contro le autorità spagnole appoggiando la Rivoluzione di Mateo Pumacahua. Quando il Perù adottò la Costituzione repubblicana, Huan-cavelica faceva parte dell’Intendenza di Huamanga.Il 26 aprile 1822 dal generale Don José de San Martin riconobbe Huan-cavelica come dipartimento. Huancavelica city è la capitale del diparti-mento ed è stata fondata il 5 agosto 1572 dal viceré Don Francisco de Toledo. Il nome originale della città era Villa Rica de Oropesa, Orepesa essendo il cognome dei suoi genitori. Huancavelica è una zona relati-vamente povera del Perù, nonostante il fatto che c’è un sacco di attività mineraria. Era un importante produttore d’argento, ma la produzione di questo si è ridotta rapidamente negli ultimi anni. Ha anche le miniere di rame, oro, piombo e zinco. Più del 60 % della popolazione economi-camente attiva è impiegata nel settore agricolo e forestale. Alcune delle principali colture sono piselli, orzo, fave, mais, e mashua, ognuna delle quali rappresenta il 10 % o più della produzione totale del Perù. C’è una linea ferroviaria famosa (una delle poche in Perù) tra Huancavelica e Huancayo, una distanza di 128 km su terreni difficili. Il treno originale è

Ricchezza storica di Huancavelica

Il nome originale della città era Villa Rica de Oropesa, Orepesa essendo il cognome dei suoi genitori.Huancavelica è una zona relativamente povera del Perù, nonostante il fatto che c’è un sacco di attività mineraria.

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Tra campagne fertili e cordigliera andinaLa configurazione geografica di Huan-cavelica è tra le più montuose del pae-se, trovandosi questo dipartimento tra i 3000 ed i 5329 metri slm. La grande altitudine delle città è quasi uniforme, ma il rilievo accidentato rende molto difficili le comunicazioni tra i centri. Il suo suolo è stato distrutto dalla forza dei grandi fiumi che non solo lo attra-versano, ma che gli hanno anche dato forma. Essi sono il Mantaro, il Pampas, l’Huarpa ed il Chunchanfa.

Di Riccardo Marinai

Il Rio Mantaro penetra a Huancavelica

attraverso strette gole, formando la Penisola di Tayacaja. Un altro fiume che modella il rilievo di Huancavelica è il Rio Pampas, che nasce nelle lagune delle alte sierre, come Choclococha ed Oclococha. La Cordigliera di Urpicota e Marcavalle attraversa il dipartimento di Huancavelica rendendo questa zona del Perù molto montagnosa. Ci sono alte montagne e valli profonde. Ci sono diversi altopiani che comprendono le aree geografiche conosciute in Perù come Quechua, Suni, Puna o Jalca e Janca o Cordillera. Valli includono la valle Huarpa e parte della valle Manta-ro, picchi di montagna comprendono

Citac (5329 m), Huamanrazo (5303 m), Rosario (5198 m), Chocca (5231 m). In questo dipartimento si trovano ricchi giacimenti di argento vivo e di mercurio ed attualmente è uno dei più avan-zati in campo minerario, con centri di sfruttamento di argento, rame e centrali di trattamento di questi metalli come quella di Julcani.Huancavelica è uno dei dipartimenti di maggiore produzione di grano e di pata-te. Le Laderas di Tayacaja, di Angaraes e altre province, sono molto produttive in campo cerealicolo. I suoi allevamenti di al-paca, vigogne e suini hanno raggiunto in alcuni anni altissimi livelli di produzione.

stato chiamato il “Tren Macho “, Il nome è legato ad un detto popolare:” Parte quando vuole e torna quando può’.Il “ treno ordinario” che trasporta merci e carrozze passeggeri impiega circa 6 ore rispetto alle 3-4 ore che il treno espresso.

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Suggerimenti turisticiNella grande Meseta di Castro Virreyna, disseminate nelle depressioni della Catena Occidentale delle Ande, ci sono niente di meno che 20 lagune che costituiscono una forte attrazione turistica. Non c’è nulla di più bello ed affasci-nante del paesaggio e del panorama che offrono queste gigantesche riserve naturali.

Di: Riccardo Marinai

Per gli amanti della pesca e della caccia, i grandi laghi ed i fiumi sono stupendi scenari della natura. La trota, una delle specie più apprezzate, si pesca nelle Lagune di Orcococha, Choclococha, Pacococha e San Francisco.In questo dipartimento possiamo visitare il Bosco di Roccia di Sachapite. L’origine di queste rocce dalle for-me strane si attribuisce alle eruzioni vulcaniche cemen-tificate. Nell’insieme, formano figure molto strane che costituiscono un’ulteriore sorpresa tra quelle che offre la natura in queste impervie regioni. Attualmente è uno dei dipartimenti che formano il cosiddetto Trapezio Andino il cui obiettivo, secondo l’Istituto Nazionale di Pianificazione, è di programmare interventi per miglio-rarne l’economia, aumentare i consumi e rendere possi-bile un miglior livello di vita della popolazione.

Dati Geografici Dipartimento di HuancavelicaHuancavelica si trova nella parte centrale del Perù nel cuore della regio-ne andina. A nord confina con il dipartimento di Junin, ad est con Aya-cucho, al sud con Ica e Ayacucho, e ad ovest con Ica e Lima. Popolazione: circa 454.797 Densità di popolazione: 20 abitanti per kmq Superficie:: 22. 131,50 kmq Popolazione urbana: 26% Città importanti: Huancaveli-ca (capitale), Acobamba, Castrovirreyna, Churcampa, Pampas Province: Castrovirreyna, Huaytará, Angaraes, Aco-bamba, Huancavelica, Tayacaja, Churcampa Suddiviso in: 11 province e 109 distretti Lin-gue: Quechua, Spagnol, Aymara, Asháninka, Altre lingue native Capitale: Huancavelica Cli-ma: Freddo glaciale sui monti, temperato nel-le gole Gruppi Etnici: Morocuchos, discendenti dei seguaci di Diego de Almagro (Pampas de Cangallo), Iquichanos Risorse principali: pa-tate, frumento, olluco (tubero commestibile), orzo, bestiame ovino e artigianato

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La regione ha una topografia molto eterogenea. La cordi-gliera occidentale situata vicino al confine con la Regione di Lima, ha picchi innevati e coperti di ghiaccio. A est ci sono alte valli glaciali che finiscono nel altipiani (Altipla-no). Tra di loro c’è il Plateau Junín che si trova tra le città di La Oroya e Cerro de Pasco.

Regione Junín

Di: Riccardo Marinai

La Valle del Mantaro si allarga prima da Jauja fino al limite con la Regione Huancavelica. Questa zona si concentra una gran parte della popolazione della regione. Verso est vicino alla giungla, vi è abbondanza di gole strette e profonde, con versanti molto inclinati coperti da boschi.La catena montuosa Waytapallana si trova nella zona centro-meridionale della regione. Questo massiccio montuoso è una delle cause della presenza di terremoti che avvengono nella zona. La giungla superiore, con ampie valli modellate dai fiumi: Tulumayu, Pawqartampu, Perene e Ene, si trova sul lato orientale della regione. Chinchayqucha, uno dei più grandi laghi presenti in Perù, si trova nella regione, fatta eccezione per la sua punta più settentrionale che appartiene alla Regione Pasco. La regione di Junín è anche sede del Monte Toromocho.

Viaggio nel centro del Perù

Junín è una regione negli altopiani centrali e più ad occidente dell’Amazzonia peruviana. La sua capitale è Huancayo

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Montagne, foresta e tradizioni

Cenni storici su Junín

Montagne e foresta. Cascate e valli fertili. Paesaggi nella loro forma più pura. Artigianato e folclore. Junín incanta come un amore a prima vista. Città dalla profonda voca-zione religiosa come Tarma.

Montagne e foresta. Cascate e valli fertili. Paesaggi nella loro forma più pura. Artigianato e folclore. Junín incanta come un amore a prima vista. Città dalla profonda vocazione religiosa come Tarma. Una Riserva Nazionale con uccelli e mammiferi andini. Un percorso di artigianato lungo il quale è possibile osservare l’elaborazione di preziosi tessuti e di manufatti in oro e argento. E come punto di forza, un vasto tappeto verde di foreste che caratterizza le province di Satipo e Chanchama-yo, con giardini botanici e alloggi presso le comunità native.La regione comprende sia aree montuose che di foresta amazzonica. A ovest, al confine con Lima, la cordigliera presenta ripide vette innevate. Il paesaggio si estende verso est con valli glaciali ed elevati altipiani. Ai mar-gini della foresta sono numerosi i canyon stret-ti e profondi, le foreste nebbiose e le cascate. La sua capitale, Huancayo, è situata a 3.249 m.s.l.m. Estensione: 44.410 km2

Fino all’arrivo degli Incas le pianure della regione di Junin conosciuta come la Pampa erano abitate da un gruppo semi-selvaggio i cui rivali erano i Tarumas. Nel frattempo, la Valle del Mantaro era abitato dai Huancas. Inca Pachacuti ha conquistato tutte queste popolazioni nel 1460, che in seguito divennero parte dell’Impero Inca. Huancayo è diventato la principale regione di sosta autostradale sul Cammino Inca.

Lanifici (noto in spagnolo come “ obrajes “ o “ mulini “) sono stati creati durante il viceregno, quando il tessuto è diventa-to una tradizione che continua ancora oggi. Il 13 settembre 1825, Simón Bolívar ha emesso un decreto di creare quello che oggi è la regione Junín , per commemorare la sua vittoria nella battaglia di Junín, l’ ultima carica di cavalleria reale nel mondo occidentale, dove nessun colpo è stato sparato, ma sapendo utilizzato solo . I grandi eventi di importanza nazionale si sono verificati in questo periodo : Huancayo ha ospitato l’Assemblea che ha emesso il 1839 Costituzione e in 3 dicembre 1854 , Ramón Castilla ha firmato un decreto che ha concesso la libertà agli schiavi afro-peruviani.

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La Valle del Mantaro si allarga in maniera considerevole un po’ prima di Jauja fino al confine con Huancavelica. In questa zona della vallata è concentrata un’alta percentuale della popolazione del dipartimento ed un gran numero di centri abitati. Verso est, al limite della selva, abbondano canyon stretti e profondi, con pareti ripide, coperte da fitti boschi.

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Una mirada hacia el Valle del Mantaro

Plaza Constitución Piazza principale di Huancayo dove si giurò sulla Costituzione liberale di Cadice, anni prima dell’indipendenza del Perù. La piazza, nel cuore della città, è elegantemente decorata con piante ornamentali autoctone come il quishuar e la ginestra. Fu uno spazio progettato per dare alla capitale di Junín un’aria repubblicana.Cattedrale di Huancayo Chiesa in stile neoclassico, in piena Piaz-za della Costituzione, elevata al rango di Cattedrale nel 1955. All’interno si conserva-no pitture della Scuola di Cusco. La costru-zione iniziò il 18 marzo 1799 e terminò il 18 marzo 1831.Cappella La Merced Luogo nel quale si firmò la Costituzione del 1839. Dichiarata Monumento Storico Nazionale dall’Instituto Nacional de Cultura. Si tratta di una delle poche costruzioni di stile coloniale che sopravvivono ancora nella città.Parco dell’identità huanca

Si estende su 5.800 mq, nel quartiere di San Antonio. Tra le aree verdi, si osservano opere realizzate con ciottoli rossi, marmo, pietra lavica, losa e quarzo.Collina de La Libertad Punto paesaggistico naturale dal quale è possibile osservare la città e parte della valle del Mantaro. Dispone di una struttura ludico ricreativa con giochi e attrazioni meccaniche, una piscina e un piccolo zoo.Ghiacciaio di Huaytapallana (Huancayo) A 5.200 m s.l.m. Le sue nevi perenni ali-mentano il fiume Mantaro. Ideale per gli sport d’avventura e le escursioni. Il 21 luglio 2011 fu riconosciuto come Area di Conservazione Regionale.Santuario di Wariwillka (Huancayo) Costruzione Wari edificata tra l’800 d.C e 1200 d.C. Si segnalano il tempio e un Museo del Sito. Tutti gli anni si svolgono rituali di ringraziamento rivolti alle sorgenti presenti nel luogo.

Ingenio Il Centro Ittico El Ingenio, nel distretto di Ingenio, è uno dei principali produttori di trote del paese. Vi si può osservare il ciclo biologico di questa specie. Nella zona circostante sono presenti ristoranti rurali che preparano piatti a base di pesci esotici e forniscono anche piazzole dove accamparsi.Plaza de Armas (Concepción) Conserva una fontana del XVII secolo; non lontano si può visitare la chiesa madre in stile neoclassico e la casa signorile Ugarte León.Convento di Ocopa (Concepción) Antico convento francescano fondato nel 1725. Punto di partenza per i missionari che si dirigevano a catechizzare le popolazioni della foresta durante il vicereame. Al suo interno con-tiene la Pinacoteca, la Biblioteca, che conserva circa 20 mila volumi (numerosi incunaboli e alcuni gioielli bibliografici) e il Museo di Storia Naturale della Foresta, che mostra il lavoro scien-tifico e culturale svolto dai padri francescani.

Dati Geografici Dipartimento di JuninJunín è una regione negli altopiani centrali e più ad occidente dell’Amazzonia peruviana fondato come dipartimento, il 12 febbraio del 1821. La sua capitale è Huancayo Popolazione: 1.133,200 ab. Densità di popolazione: 25,52 ab./kmq Superficie:: 44.409,67 kmq Popolazione urbana: 65,2% Province: Chanchamayo (La Merced), Chupaca (Chupaca), Concepción (Concepción), Huancayo (Huancayo), Jauja (Jauja), Junín (Junín), Satipo (Satipo), Tarma (Tarma), Yauli (La Oroya) Suddiviso in: 9 province e 123distretti Lingue: Spagnolo, Quechua , Aymara, Ashánin-ka, Altre lingue native Capitale: Huancayo Clima: Temperato e secco Risoese principali: Patate, essendo il primo produttore nazionale di questo tubercolo, caffè e frutta. Piombo, argento e zinco nell’industria mineraria Fauna: Ovini di razza junín, lama, trote. Gazze nere, folaghe Flora: Macchie di totora (giunco), fiori come gigli, margherite e garofani

Vi si trovano molti musei, chiese, piazze, rovine preincas ed incas, ghiacciai, lagune e centri artigianali. Il Convento di Santa Rosa di Ocopa è il più antico e completo del Perù. Fu fondato nel 1725 e svolse un ruolo importante nell’evangelizzazione dell’A-mazzonia Peruviana. Il Monastero consta di quattro chiostri che conservano quadri della Scuola Cusqueña e sculture in Pietra di Huamanga. La Laguna di Paca, a 3 km da Jauja, è circondata da belle montagne. Nei dintorni di Tarma si trova il Santuario del Signore di Muruhuay ; tutti gli anni nel mese di maggio vi si svolgono dei pellegri-naggi, in cui si mescolano fervore religioso e manifestazioni folcloristiche. La città di Huancayo è circondata da boschi d’eucalipto. Un altro centro d’attrazione turistica è l’Ingenio, dove si trova un grande allevamento di trote. In questo dipartimento c’è la Riserva Nazionale di Junín, che comprende la Pampa ed il Lago Junín, così come il Bosco di Pietra di Huayllay.

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A poche ore da Lima si entra nella “selva alta”, incanto della natura e fulcro della Ruta del Cafè

Regione Junin

Di: Riccardo Marinai

Una campagna selvaggia che si perde a vista d’occhio, di un verde intenso e umido, lontano dal turismo di massa e al di fuori dei circuiti normalmente coperti dai tour operator italiani. Percorrendo da Lima la carretera central con circa tre ore d’auto già si ha un as-saggio dell’esotico angolo di paradiso in cui ci si sta addentrando. La scia da seguire è quella dell’aroma penetrante del caffè che domina nella regione di Junín - dove si concentra un terzo della produzio-ne nazionale - nella provincia di Chanchamayo come in quella di Satipo. Periodo di viaggio ideale: da aprile in poi, quando termina la stagione delle piogge e la natura è più rigogliosa che mai.In cima ai prodotti agricoli esportati dal Paese, il caffè peruviano è considerato un vero e proprio oro nero, pregiato e ricercato, che negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti, come quello della Specialty Coffee Association of America che l’anno scorso ha insignito il caffè Tunki - coltivato nella fattoria Sucaticona, a Sandia, nel dipartimento di Puno - del premio Best of Origin. Il caffè arriva in Perù alla fine del XIX secolo, con i maggiori centri di produzione che nascono nella selva alta, in corrispondenza delle regioni di Moyo-bamba, Jaén, Huanuco e Cusco, ma che a partire dalla seconda metà dell’800 si concentrano soprattutto nella valle di Chanchama-yo, dove la coltivazione del caffè prende il sopravvento, tanto che negli anni Trenta la zona conquista l’epiteto di cafetalera.In questa vallata dominata da frutteti, orchidee, corsi d’acqua, operano ancora le aziende dei discendenti di coloni italiani che approdarono a Junín intorno al 1873. Alcuni stabilimenti conserva-no le costruzioni originali e possono essere visitati. Come il centro di produzione Brazil, fondato da Giuseppe Signori nel 1877, immerso fra le piantagioni di caffè, o l’azienda Monterrico, avviata nel 1875 dalla famiglia italiana Tremolada, dove poter sostare per conoscere le diverse varietà di caffè arabica prodotte in Perù secondo metodi che vengono tramandati dai contadini di generazione in gene-razione. Le aziende agricole della Ruta del Cafè producono caffè organico certificato e promuovono non solo una forma solidale di commercio, ma anche un turismo sostenibile, dando ai visitatori la possibilità di conoscere la vita rurale della comunità locale. Un’op-portunità unica non solo per chi viaggia, ma anche per far sì che le tradizioni locali sopravvivano nella maniera più autentica possibile.Il viaggio da Lima a La Merced, cuore della valle del Chanchamayo, parte dalla costa per attraversare montagna e foresta, salendo fino a oltre 4800 metri dal livello del mare per poi scendere sui 700 metri. Un itinerario che impone anche un abbigliamento in grado di adat-tarsi repentinamente alle oscillazioni della temperatura. Uscendo da Lima e dal distretto di Chosica, sulla carretera central, il paesaggio varia progressivamente. I villaggi di Matucana e San Mateo sono l’anticamera della cordigliera andina e porta d’ingresso per la tappa più “alta” del percorso: Abra Anticona, in corrispondenza del passo di Ticlio, dove corre parallela anche la ferrovia, a oltre 4800 metri d’altezza. Da qui inizia la discesa, solcando l’altopiano di Junín.Passando la città mineraria di La Oroya si prosegue alla volta di

Perù, viaggio a ChanchamayoPoco distante da Lima, superando la cordigliera andina e puntando dritti al cuore amazzonico dell’America Latina, l’esuberanza della selva alta peruviana si fa largo fra picchi montuosi, altopiani, fiumi e distese incantate. Fra queste c’è la valle di Chanchamayo, punto di partenza per chi si lancia alla scoperta della Ruta del Cafè e luogo di suggestive casca-te e campi di orchidee.

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Tarma, conosciuta come la “perla delle Ande”, che segna un cambio netto del paesaggio. Prima di addentrarsi nella selva alta si può sostare in questa località in cui si fondono natura, storia, archeolo-gia. Da visitare Plaza de Armas e la cattedrale barocca di Sant’Anna. Quest’ultima conserva al suo interno anche un orologio centenario, donato alla città dal maresciallo Ramón Castilla. Traccia del passato coloniale è invece la Capilla del Señor de la Cárcel (o de la Virgen de las Mercedes). A circa 6 chilometri dalla città si trovano le rovine di Tarmatambo, sul cammino Inca fra Cuzco e Cajamarca. La chiesa sorge su un luogo sacro dove gli Inca offrivano sacrifici alle divinità.Da Tarma si può deviare verso Sud per far tappa a Huancayo e ammirarne la cattedrale, le piazze Constitución e Huanmarca e il monte della Libertad, da cui contemplare la Valle del Mantaro. A una ventina di chilometri si trova Concepción, il cui stile coloniale si accompagna alla consueta bellezza paesaggistica. Consigliata la visita del Convento Santa Rosa de Ocopa che durante il periodo coloniale fu il centro di irradiazione della dottrina cristiana verso la foresta peruviana. La sua biblioteca custodisce più di 25.000 volumi.Da Tarma al caleidoscopio di colori della valle di Chachamayo il passo è “breve”: dopo una settantina di chilometri l’altopiano lussureggiante, le cascate e le piantagioni di frutta, orchidee e caffè danno il benvenuto al viaggiatore. Soste obbligate sono i villaggi tropicali di San Ramón e La Merced, porte d’ingresso della valle e di incredibili scorci naturali non distanti dai rispettivi centri abitati. A circa cinque chilometri da San Ramon, ad esempio, si trova la cascata El Tirol: oltre 25 metri di acqua cristallina dai riflessi verde smeraldo. Il percorso è caratterizzato da una grande varietà di flora in cui spiccano liane, rampicanti e orchidee. è il regno di farfalle dai colori strabilianti e dei pericos, una specie di pappagallo. Sempre

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Il viaggio da Lima a La Merced, cuore della valle del Chanchamayo, parte dalla costa per attraversare montagna e foresta, salendo fino a oltre 4800 metri dal livello del mare per poi scendere sui 700 metri. Un itine-rario che impone anche un abbigliamento in grado di adattarsi repenti-namente alle oscillazioni della temperatura.

da San Ramon, percorrendo una strada sterrata di una ventina di chilometri, si arriva alla Pampa Hermosa (con un fuori strada occorrono almeno due ore), riserva naturale impreziosita da numerose cascate come El Gallito e La Rocas.A La Merced, fondata nel 1869 dal colonnel-lo José Pereira, si trova lo stabilimento del Chanchamayo Highland Coffee, una delle principali imprese che esporta il caffè della valle - insieme ad altri prodotti - in tutto il mondo, anche in Italia. Percorrendo dalla città per mezz’ora la carretera di San Luis de Shuaro si arriva al Giardino Botanico El Pere-zoso, che vanta oltre 10 mila specie di piante. Proseguendo verso Quimiri si passa su un ponte sospeso spettacolare, il più antico del-la provincia, oltrepassato il quale si scoprono le cascate di Borgoña e La Reyna. Famosa per le sue case di legno di stile europeo, la villa di Oxapampa dista da La Merced una settantina di chilometri ed è un buon punto di partenza per lanciarsi alla volta di Pozuzo e del Parco Nazionale Yanachaga Chemillén, santuario di orchidee e farfalle.Nella provincia di Oxapampa, nel cuore della selva di Pasco, si raggiunge infine Villa Rica, dove oltre ad ammirare angoli di paradiso come la laguna Oconal e la vicina cascata El León si ha l’opportunità di cono-scere da vicino tutte le fasi di lavorazione del caffè: dalla selezione dei chicchi alla miscela, alla tostatura. Circa il 90% della popolazione di questo distretto si dedica alla coltivazione del caffè, che lo scorso anno ha ottenuto la quinta denomina-zione d’origine del Paese, dal 1997, dopo il pisco, il mais bianco gigante di Cusco, le ceramiche di Chulucanas e il fagiolo bianco di Ica. Anche il mix culturale è inte-ressante: nella località convivono i nativi yaneshi, i coloni austro-tedeschi e quelli andini, cementati fra loro dalla passione e dalla lavorazione dei chicchi di caffè.

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La Libertad, letteralmente traducibile con La Libertà, è una regione nel Perù nordoccidentale. E’ situata a ridosso delle regioni di Lambayeque, di Cajamarca e di Amazonas a nord, con la regione di San Martín a est, con le regioni di Huánuco e di Ancash sull’oceano del sud e pacifico sull’ovest. La capitale è Trujillo, che è la terza città più importante del Perù.

Regione La Libertad

Di: Riccardo Marinai Affacciandosi sull’oceano Pacifico possiede alcuni porti impor-tanti, Salaverry è il principale della regione, situato a Trujillo, ma è anche uno di più grandi di tutto il Perù. La regione di La Libertad è l’unica regione peruviana che raggiunge tutte e tre le regioni natu-rali peruviane (litorale, sierra -altopiani- e in più la foresta pluviale. Trujillo, la capitale della regione di Libertad, ha grande importanza geografica e una ottima posizione. È il punto in cui le Ande si collegano all’oceano pacifico, seguendo il percorso del litorale. Le Ande si vedono bene da Trujillo, allineate come una fila di colline di altezza medio-bassa, ma appena più ad est si ergono imponenti, nelle province di Otuzco e di Santiago de Chuco. Queste due province contengono lo spartiacque idrografico del pacifico, dove si generano i fiumi di Virú e di Moche, a sud, ed il fiume di Chicama al nord. La provincia di Pacasmayo, situata più a nord è una provincia litoranea. La provincia dello Sánchez Carrión, all’est, appartiene invece allo spartiacque atlantico, e le piogge che cadono alimentano il bacino idrografico del Rio delle Amazzoni. La striscia del litorale ha visto varie fasi di sviluppo di molte colture pre-Colombiane, tra le quali la civiltà pre-ceramica di Huaca Prieta, che è antica di più di 5.000 anni e il Cupisnique, che risale a più di 3.000 anni. Dal 200 a.C., si espande la coltura di Mochica o di Moche. Era una società basata sull’agricoltura ma anche una coltura di un popolo guerriero, che ha costruito un gran numero di tempi e palazzi come quello del Sole, della Luna, EL Brujo, cao Viejo ed altri ancora. La coltura di Chimú è emersa successivamente ed ha sviluppato la propria capitale in Chan Chan, la più grande città pre-Colombiana nel Sudamerica. Al massimo splendore, Chan Chan era la dimora di oltre 60.000 abitanti che hanno resistito testardi all’espansione dell’impero degli Inca. I resti archeologici di Chan Chan, a circa 6 chilometri nordest di Trujillo centro, sono piuttosto bene conservati malgrado la costruzione con mattoni di fango.

È il punto in cui le Ande si collegano all’oceano pacifico, seguendo il percorso del litorale. Le Ande si vedono bene da Trujillo, allineate come una fila di colline di altezza medio-bassa, ma appena più ad est si ergono imponenti, nelle province di Otuzco e di Santiago de Chuco.

La striscia del litorale ha visto varie fasi di sviluppo di molte culture pre-Colombiane, tra le quali la civiltà pre-ceramica di Huaca Prieta, che è antica di più di 5.000 anni e il Cupisnique, che risale a più di 3.000 anni. Dal 200 avanti Cristo, si espande la coltura di Mochica o di Moche.

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La regione di ‘La Libertad: patrimonio archeologico peruviano

Perù: sito archeologico di Chan Chan e città coloniale di TrujilloIn Perù, su un’area della pianura costiera 5 Km a ovest dalla città di Trujillo nella regione nord-occidentale di La Libertad, è interessante visitare il sito archeologico precolombiano di Chan Chan, cittadella in mattoni di fango di maggiore dimen-sione nel continente americano e nel mondo, capitale del Regno Chimu dall’850 fino alla conquista da parte degli Inca nel 1470. Della città più antica nell’America preispanica sco-perta dal conquistatore spagnolo Francisco Pizzarro nel 1532 e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1986 rimangono dieci grandi cittadelle indipendenti comprendenti ognuna residenze, sale di rappresentanza, templi decorati, serbatoi, camere funerarie, spiega Viaggi Salvadori. Estesa dalla pianura costiera sulle rive del Rio Moche nelle vicinanze della foce nell’Oceano Pacifico fino alle colline della Valle di Santa Catalina, la città coloniale di Trujillo è un esempio di urbanistica e di architettura latinoamericana di interesse storico e artistico. Il centro storico consiste nell’antica città protetta da bastioni seicenteschi caratterizzata da edifici con ringhiere in ferro battuto, finestre colorate in stile barocco e portoni in legno con battenti in ottone. Nella piazza principale, Plaza de Armas, circondata da splendide costruzioni coloniali (come la Cattedrale seicentesca) e repubblica-ne, il Monumento alla Libertà fu eretto in marmo e rame a memoria del processo di indipendenza. Tra gli edifici dalle facciate austere del periodo coloniale spiccano Casa Ganoza dal frontale barocco

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‘Ciudad de la Eterna Primavera’ per il clima soleggiato tutto l’anno, Trujillo è considerata la Capitale della Cultura del Perù per i numerosi eventi nazionali ed internazionali che promuove.

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La regione di ‘La Libertad: patrimonio archeologico peruviano

La Libertad: costa e sierra in perfetto equilibrio

La capitale di La Libertad, la città di Trujillo, per la sua posizio-ne, ha una grande importanza geografica. Questo, infatti, è il punto in cui la Cordigliera delle Ande si unisce al Pacifico, per la direzione che segue la costa.

Le Ande si vedono per la prima volta da Trujillo, e presentano una fila di vette dentate di scarsa altezza, ma dietro le quali l’altopiano andino inizia ad elevarsi bruscamente verso est, nelle province di Otuzco e Santiago de Chuco. Queste due province comprendono le conce idrografiche del Pacifico, che determinano la formazione dei fiumi Moche e Virú a sud e Chicama a nord. La Provincia di Pa-casmayo, situata più a settentrione, è prevalentemente costiera. La provincia di Huamachuco, ad est, appartiene, al contrario alla conca dell’Atlantico.La Libertad è un dipartimento dove la zona della costa e quella della sierra sono presenti in perfetto equilibrio. Le sue pianure estese, dove si coltiva principalmente canna da zucchero, gli danno una fisionomia da litorale marittimo ampio e fertile. Le vicine sierre, gli conferiscono le caratteristiche di una zona mineraria di prima categoria, soprattutto per le loro ricchezze carbonifere. Immediata-mente dopo la sierra, si incontra la zona della Selva Alta caratterizza-ta da importanti giacimenti d’oro e dal clima tropicale.Le sue vallate sono in genere molto fertili, grazie anche al clima che per lo più è mite. Dispone, inoltre, di grandi terreni irrigui nelle valli come quella di Virú. Le sue coste, di straordinaria bellezza naturali-stica, offrono porti naturali come quello di Chicama, mentre Huan-chaco è servito per secoli come principale porto di sbarco in questa zona. Attualmente, le moderne installazioni portuali di Salaverry, a sud di Moche, costituiscono uno stimolo di notevole importanza per lo sviluppo agricolo ed industriale di questo dipartimento.

e frontespizio rococò e il monumento storico di Casa del Ma-yorazgo (o Casa Tinoco) del XVI secolo, che ospita una delle più complete collezioni numismatiche della nazione. Casa Calonge (o Urquiaga), in stile neoclassico (XVIII-XIX secolo) e arredata con mobili d’epoca, ospitò Simon Bolivar.‘Ciudad de la Eterna Primavera’ per il clima soleggiato tutto l’anno, Trujillo è considerata la Capitale della Cultura del Perù per i numerosi eventi nazionali ed internazionali che promuove. Villaggio fondato nel 1534 dal conquistatore spagnolo Diego de Almagro come Trujillo della Nuova Castiglia, seconda città spagnola più antica in Perù istituita da Francisco Pizarro nel 1535, designata due volte capitale, è diventata capoluogo regionale al centro della seconda area metropolitana più popolosa nel Paese.

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Regione La Libertad22

Trujillo FolcloricaFestival Internazionale di Marinera Il concorso nazionale è organizzato dal Club della libertà e si svolge l’ultima settimana di gennaio, coppie provenienti da diverse parti del paese e del mondo si pre-parano ogni anno per competere in primo luogo nelle diverse categorie di competizio-ne che richiama migliaia di turisti ogni anno. Si sottolinea inoltre la Marine Parade per le vie principali del centro storico.

Festival di Primavera di Trujillo E’ un festival e evento culturale che si svolge nella città di Trujillo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre di ogni anno. La festa di primavera è considerato uno dei più rappresentativi della città di Trujillo e onora il suo soprannome di Città della primavera eterna. Questo festival è anche uno dei più grandi del paese e attira la presenza di migliaia di turisti provenienti da tutto il pianeta. L’attrazione principale di questo festival è una tradizionale sfilata primavera, coinvolgendo principalmente regine di bellezza del Lions club in tutto il continente, nel corteo c’è una competizione nella decorazione su alegory e di essere onorato con il premio chiamato il leone d’oro. E ‘organizzato dal Lions Club di Trujillo

Trujillo: Capitale della cultura

La capitale di La Libertad, la città di Trujillo, per la sua posizione, ha una grande importanza geografica. Questo, infatti, è il punto in cui la Cordigliera delle Ande si unisce al Pacifico, per la direzione che segue la costa. fondata come dipartimento il 12 febbraio del 1.821.

Di: Riccardo Marinai Trujillo è una città della costa nord del Perù, e la provincia di Trujillo, capoluogo della regione de La Libertad, la città è il cuore della seconda area metropolitana più popolosa in Perù con una popolazio-ne stimata di 906.313 abitanti.. Si trova ad un’altitudine di 34 metri, sulla riva destra del fiume Moche valle. Fu fondata nel 6 dicembre del 1534 dal Conquistadores spagnolo Diego de Almagro sotto il nome “Trujillo della Nuova Castiglia”, ma è stata ufficialmente fondata da Francisco Pizarro il 5 marzo, 1535, e commer-cialmente amministrativa diventando un importante città del Vicereame del Perù. Trujillo Metropolitan si compone di 9 comuni della provincia e relativa area metropolitana metropoli alloggiata nel 2007 una popolazio-ne di 804 000 habitantes. Per il suo contributo nel processo di indipendenza del Perù nel 1822 gli fu concesso il titolo di “Città meritevole e fedele alla Patria” e il tuo comune, poi il capitolo, il rilascio di “onorevole” In Trujillo, nato sulla magistratura, ed i giudici hanno la loro responsabilità storica di garantire bracci della legge: la libertà ei diritti delle persone liberate dal potere politico e militare, normativo e ideologico dello Stato spagnolo. La sua area metropolitana si estende su una superficie di 110 ettari, ospita le attrazioni più importanti siti archeologici pre-colombiani considerati oggi come mai la conservazione e lo studio, dove ci sono edifici imponenti e storici come Chan Chan, la più grande città di adobe nel mondo antico,

Attualmente l’importanza della città di Trujillo si riflette anche in campo economico, l’importanza è stata in grado di consolidare e mantenere, con il centro urbano industriale di grande importanza presso la Regione del Nord e uno dei più grandi del paese. Le attività economiche più importanti sono Agricoltura, Industria, Servizi.

Dati Geografici Dipartimento di La LibertadFondata come dipartimento il 12 febbraio del 1.821. Popolazione: 1 617 050 (2007) Densità di popola-zione: 63,41 ab./kmq Superficie:: 25 499,9 kmq Popolazione urbana: 66,8% Province: Ascope (Ascope), Bolívar (Bolívar), Chepén (Chepén), Gran Chimú (Cascas), Julcán (Julcán), Otuzco (Otuzco), Pacasmayo (San Pedro de Lloc), Pataz (Tayabamba), Sánchez Carrión (Huamachuco), Santiago de Chuco (Santiago de Chuco), Trujillo (Trujillo), Virú (Virú) Suddiviso in: 12 province e 80 distretti Lingue: Spagno-lo, Quechua , Aymara, Asháninka, Altre lingue native Clima: Caldo e primaverile Risoese principali: E’ il primo produttore di canna da zucchero e il secondo di riso del Perù Fauna: Anatre silvestri, uccelli marini e pesci Flora: Erbe medicinali come ma-tico (pianta piperacea), limoncello, salvia. Alberi di eucalipto

patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1986, anche i Templi del Sole e la Luna, la Huaca del Sol è il più grande piramide di adobe in Perú. Il centro città è piena di monumenti, tra cui predominano gli edifici del prodotto di architettura religiosa del periodo coloniale, più palazzi risalenti al periodo stesso della repubblica, la cui caratteristica è il loro modo fine-stre con le inferriate alle pizzo. La città è dotata di moderne aree residenziali, un quartiere centrale degli affari dinamica e le principali zone commerciali nei principali area metropolitana ha anche grande attività industriale e agricola nella zona metropolitana con significativa presenza di esportatori e quindi la stessa per il loro parco industriale in corso consolidamento. Con il suo clima caldo durante tutto l’anno, la quantità considere-vole di eventi culturali e feste di prestigio nazionale ed internazionale, Trujillo è conosciuta come la “città dell’eterna primavera”, è considerato il “National Marinera Capitale” e culla del cavallo tipico peruviano Paso, e “Capitale della Cultura del Perù”.

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Lima è una delle venticinque regioni del Perù, situata nella costa centrale del paese, la sua sede regionale (la capitale) è Huacho. (Provincia di Lima, che contiene la città di Lima, la capitale del paese, si trova ad ovest della Regione di Lima; questa provincia è autonoma e non sotto la giurisdizione del governo regionale.)

Regione Lima

Di: Riccardo Marinai La regione è delimitata dalla Regione Ancash a nord, la regione di Huánuco, le regioni di Pasco e Junín ad est, la regione di Huancavelica a sud-est, la regione di Ica, a sud, e l’Oceano Pacifico e la Provincia di Lima a ovest . La regione ha una zona costiera e una zona andina, e possiede una grande varietà di regioni naturali: la Costa o Chala (da 0 a 500 metri sul livello del mare) fino al Janca o Cordillera (oltre 4800 metri). Le regioni prevalenza sono il Yunga (500-2300 m slm) e il quechua (2.300-3.500 metri).

Nel 2006 , un team di ricercatori archeologici guidati da Robert Benfer ha annunciato i loro risultati di uno scavo di quattro anni a Buena Vista, Perù, nella valle del fiume Chillón a pochi chilometri a nord dell’attuale Lima. Avevano scoperto un osservatorio di 4200 anni fa costruito da una civiltà andina precoce, una scultura tridimensionale, unica per quell’epoca in questa regione, e sculture sofisticate. L’osserva-torio si trova sulla cima di un tumulo piramidale di 33 piedi e presenta caratteristiche architettoniche per avvistare i solstizi astronomici. La sco-perta porta indietro nel tempo per lo sviluppo della civiltà complessa nella zona e ha modificato la comprensione degli studiosi delle culture d’epoca preceramici in Perù . [ 1 ]

I resti dei primi abitanti andini, cacciatori e pescatori arpione di circa 1000 anni fa, si trovano nella regione di Lima. Questi resti sono stati tro-vati in Chivateros, nei pressi del fiume Chillón , e in vari altri luoghi. Sono stati ritrovati inoltre i loro oggetti di uso quotidiano: reti , ganci , agricol-tura, ceramica e tessitura. Gli abitanti della costa vivevano nelle Lomas e le valli, dove costruirono templi e complessi di abitazione, portando a enormi centri cerimoniali, come il Huacoy sul fiume Chillón ; Garagay e La Florida (preistorica) suil fiumi Rimac, Manchay, Lurín, Chancay, Supe e molte altre valli a nord ed a sud. Ci sono templi finemente ornati con figure modellate in creta. La cultura Lima (100 dC al 650 dC) sorta in questa zona, specialmente nelle valli centrali da Chancay a Lurín, si è distinto da edifici di adobe dipinti.

Durante questo tempo, la conquista Huari ha avuto luogo, dando così origine alla ceramica in stile Huari, insieme con uno stile locale conosciuto come Nievería. Mentre la popolazione cresceva, la loro cultura è cambiata. Con il declino del Huari, il cui centro più importante era Cajamarquilla, nuove culture locali stavano sorgendo. Il Chancay è uno dei più noti. Hanno sviluppato grandi centri urbani e una notevole produzione tessile , nonché ceramiche prodotte in serie .

A questo punto nella metà del XV secolo, gli Incas arrivarono dalla loro base nelle Ande. Hanno conquistato e assorbito le culture regionali e occuparono importanti siti come Pachacamac, trasfor-mandolo in un centro amministrativo .

Questo dipartimento presenta nel suo litorale innume-revoli isole, isolotti e scogliere. L’Isola di San Lorenzo è la più grande isola del Pacifico del Perù. Numerose altre isole come Pachacamac, Asia ed El Frontón, costi-tuiscono anche apprezzabili depositi di guano.

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Regione di Lima: le origini

Lima: una striscia andina lungo la costa La geografia del dipartimento di Lima è interessante perché si tratta del dipartimento più andino tra quelli della costa, poi-ché le Ande declinano fino alla riva del mare, da grandi altezze. Il Cerro di Pasamayo raggiunge quasi i 1000 metri d’altitudine, con versanti quasi verticali che s’innalzano sopra l’Oceano Paci-fico. Le Ande si alzano gigantesche a meno di 20-30 chilometri dalla costa e le loro vallate a forma di piani inclinati triangolari, si estendono appena fino a 40 chilometri in pochissime zone. La geografia del dipartimento di Lima è interessante perché si tratta del dipartimento più andino tra quelli della costa, poiché le Ande declinano fino alla riva del mare, da grandi altezze. Il Cerro di Pasamayo raggiunge quasi i 1000 metri d’altitudine, con versanti quasi verticali che s’innalzano sopra l’Oceano Pacifico. Le Ande si alzano gigantesche a meno di 20-30 chilometri dalla costa e le loro vallate a forma di piani inclinati triangolari, si estendono appena fino a 40 chilometri in pochissime zone. Lima presenta vari fiumi a carattere torrentizio, tra i quali si distinguono Huaura, Pativilca, Chillón, Cañete e Rímac, quest’ul-timo con un corso di 160 km che si forma dall’unione con il Santa Eulalia vicino Chosica. Questo dipartimento presenta nel suo litorale innumerevoli isole, isolotti e scogliere. L’Isola di San Loren-zo è la più grande isola del Pacifico del Perù. Numerose altre isole

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Le A nde si alzano gigantesche a meno di 20-30 chi-lometri dalla costa e le loro valla te a forma di piani inclina ti triangolari, si estendono appena fino a 40 chilometri in pochissime zone.

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Lima: qualche suggerimento turistico Attualmente, Lima, come qualsiasi metropoli del mondo, offre al turista una grande varietà di attrazioni e le comodità che il viaggiatore cerca. I suoi 500 anni di vita hanno lasciato testimonianze importanti della sua ricca storia, suscitando l’ammirazione dei turisti sin dalle sue origini. Belle spiagge, ristoranti eleganti, spettacoli diversi: tutto ciò che il turista desidera e cerca.

A Lima impera il “criollismo”. La fede religiosa, la cui massima espressione si manifesta nella famosa processione del Signore del Miracolo o Cristo Nero di Pachacamilla (Ottobre), famosa a livello internazionale. Tradizionali sono anche le corride di tori in Plaza de Acho e la festa di Santa Rosa de Lima (Agosto). La città di Lima ha numerosi centri d’attrazione : musei famosi come quello della Maddalena, il Museo de Oro, musei nel sito archeologico di Pachacamac e Puruchuco ; chiese e case coloniali come San Francisco, La Merced ed il Palacio de Torre Tagle; rovine archeologiche come Pachacamac, Cajamarquilla, El Paraíso e Chilca; paesaggi panoramici come il Canyon del Infiernillo, il Canyon del Chillón ed il Canyon del Río Cañete; acque termali terapeutiche come quelle di Churín e numerose spiagge.

come Pachacamac, Asia ed El Frontón, costituiscono anche apprezzabili depositi di guano. Il litorale di Lima è coperto da per le piogge andine. In inverno, la grande umidità produce un tipo di vegetazio-ne chiamata Lomas. La costa presenta alcune baie molto belle ed adatte ad ospitare porti come quelle di Cerro Azul, Chancay e Huacho. Può inoltre contare su una considerevole ricchezza ittica, che è diversa da quella dei mari del nord e del sud. Infine, Lima ha, nella sua zona andina, una grande varietà di minerali come il rame, l’argento, il calcio ed il sale. Le miniere da Casapalca a San Mateo sono ricche d’argento e di rame; mentre la zona carbonifera della conca centrale arriva fino ad Oyón, a 100 km di distanza dal mare. Lima, chiamata dagli spagnoli durante l’Epoca Coloniale “Città dei re”, è oggi il primo centro industriale e finanziario del Perù.

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La ‘Città dei Re’ e la sua ricca tradizione

Così come i suoi abitanti Lima, la Città dei Re, è una rara ed interessante mescolanza di razze, stili e forme. Se altre metropoli d’America e del mondo si ergono sulla moderni-tà, il paesaggio urbano di Lima custodisce l’antica struttura della sua ricca tradizione.

Di: Riccardo Marinai Il Centro Storico, l’antica scacchiera di Pizarro – così chiamato per la sua distribuzione geometrica caratteristica delle antiche città vicereali – è oggi un Patrimonio Culturale dell’Umanità: le sue strade mantengono intatta la vecchia bellezza dell’architettura coloniale, percorrerle è come attraversare quattro secoli di viva memoria, significa guardare attraverso le porte delle sue alte case ed entrare nei luminosi patii e balconi barocchi.

La città, fondata nel 1533 dal conquistatore Francisco Pizarro, ostenta una serie di edifici, dall’immenso valore architettonico e storico, che circondano la Plaza Mayor e adornano le strade laterali. La Cattedrale di Lima, costruita nel 1625 in stile barocco rinascimentale, con i suoi splendidi altari in stile churrigueresco, costituisce il primo centro d’attrazione del percorso. D’altro canto, altri complessi architettonici, come San Francisco – i cui chiostri e patii, decorati con maioliche di Siviglia, sono la cornice ideale per gli elaborati pezzi d’arte religiosa che ivi si custodiscono – e il con-vento di Santo Domingo, che fu scenario, nel 1551, della fondazio-ne dell’Università di San Marcos, la più antica in Sudamerica, sono importanti luoghi da visitare nel circuito.Il vecchio Palazzo di Torre Tagle risale al 1730 ed è considerato uno dei migliori esempi dell’architettura coloniale, con i suoi balconi di legno intagliato e la facciata in pietra con motivi barocchi. Le case di

Lima è la capitale e la città più popolata del Perù. Storicamente è stata anche la capitale del Vicereame del Perù. È il centro culturale, industriale e finanziario dell’intero stato sudamericano. La città si trova in una valle scavata dal fiume Rímac in riva all’oceano Pacifico sulla costa centrale del Perù.

Todo esto crea una atmósfera de singular tranquilidad, que se rompe con la música chicha y los ritmos andinos del contemporáneo panorama provinciano, patrimonio de Lima, propio del mestizaje artístico y humano.

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Riva Agüero o Aliaga, la tradizionale Plaza de Toros di Acho, e i viali rimodernati di fronte al fiume Rimac, completano il tradizionale paesaggio urbano della città e nel suo genere, senza dubbio uno dei circuiti ispanoamericani più interessanti.Lima è la capitale e la città più popolata del Perù. Storicamente è stata anche la capitale del Vicereame del Perù. È il centro culturale, industriale e finanziario dell’intero stato sudamericano. La città si trova in una valle scavata dal fiume Rímac in riva all’oceano Pacifi-co sulla costa centrale del Perù.La città è racchiusa dalle valli dei fiumi Chillón, Rímac, Surco e Lurín estendendosi su una superficie complessiva di

Regione Lima

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Il Centro Storico, l’antica scac-chiera di Pizarro – così chia-mato per la sua distribuzione geometrica caratteristica delle antiche città vicereali – è oggi un Patrimonio Culturale dell’Umanità

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2.664,6 km² a 133 m s.l.m. Poiché arriva a toccare delle aree desertiche, alcuni la considerano la più estesa città al mondo costruita su un deserto, sopravanzando anche Il Cairo. A que-sto proposito occorre però riconoscere che in realtà la città di Lima fu fondata in una valle (la valle del fiume Rímac) per poi estendersi fino ad occupare anche le altre.Si estende dal km 50 della Panamericana Norte presso le alture del distretto di Ancón al confine con la provincia di Huaral fino al km 60 della Panamericana Sur del distretto di Pucusana al confine con la provincia di Cañete. In totale ci sono circa 130 chilometri di spiaggia.

Dati Geografici Dipartimento di LimaFondata come dipartimento il 4 di agosto del 1821. Popolazione: 8 445 211 (2007) Densità di popolazione: 242,67 ab./kmq Superficie:: 34 801,59 kmq Popolazione urbana: 34,5% Province: Barranca (Barranca), Cajatam-bo (Cajatambo), Cañete (San Vicente de Cañete), Canta (Canta), Huaral (Huaral), Huarochirí (Matucana), Huaura (Huacho), Oyón (Oyón), Yauyos (Yauyos) Suddiviso in: 10 province e 171 distretti Lingue: Spagnolo, Que-chua , Aymara, Asháninka, Altre lingue native Clima: Temperato e umido Risoese principali: Cotone, mais, canna da zucchero, frutteti , E’ il primo centro industriale del paese

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Piura: la regione e l’omonima città tra le più antiche del Sud America

Dopo molte ore impiegate ad attraversare il vasto Deserto di Sechura, Piura si materializza come un miraggio all’orizzonte, avvolto da tremolanti ondate di calore.

Di: Riccardo Marinai Dopo molte ore impiegate ad attraversare il vasto Deserto di Sechura, Piu-ra si materializza come un miraggio all’orizzonte, avvolto da tremolanti onda-te di calore. Il capoluogo dell’omonima regione è infatti il centro di un’oasi di verde rispetto ai brulli scenari che si incontrano più a sud, oltre che una zona particolarmente indicata per dedicarsi al turismo balneare. Come del resto la regione di Tumbes, con la quale confina a nord, Piura è un’area molto interes-sante soprattutto dal punto di vista naturalistico, dato il numero di parchi e riserve ambientali che si trovano entro i suoi confini. Oltre al capoluogo, della regione di Piura fanno parte altre interessanti cittadine di dimensioni inferiori, come ad esempio Paita, insediamento storico che rappresenta il principale porto della zona, e Mancora, uno dei paradisi del litorale peruviano.

Il primo europeo a mettere piede nella regione fu Francisco Pizarro, che fondò il nucleo originario della città di Piura nel 1532, durante il viag-gio che doveva condurlo verso la distruzione della civiltà inca, insediatasi in Perù molti secoli prima. Il capoluogo era originariamente situato in quella che oggi è Sullana, ma certamente non era quello il posto migliore per istituire una città, dato che il caldo opprimente e le continue piene del fiume garantivano ai coloni incessanti disagi. La malasorte, però, non abbandonò Piura, che venne saccheggiata da una banda di pirati inglesi nel 1577, inducendo gli abitanti ad un ulteriore spostamento delle proprie case nel luogo dove sorge l’attuale insediamento. La parte più interessante di Piura è quella di Jiron Lima, un isolato esteso a sud-est di Plaza de Armas, che ha mantenuto quasi intatto il suo antico aspetto coloniale. Qui si possono visitare il piccolo Museo de Oro Vicus, ospi-tato in una serie di ambienti interrati dove sono esposti oggetti d’oro provenienti dai vicini siti della civiltà vicus, e la Casa Grau, il luogo in cui il 27 luglio 1834 nacque l’ammiraglio Miguel Grau, eroe della guerra del Pacifico contro il Cile (1879-1880) e capitano della nave di fabbricazione britannica Huascar. Da non perdere poi, in Plaza de Armas, la cattedrale, eretta nel 1588 quando Piura era ormai stata ricostruita nella sua colloca-zione finale. L’imponente altare laterale, interamente dorato e dedicato alla Vergine di Fatima, risale all’inizio del Seicento ed era un tempo l’altare principale della chiesa, mentre la tela che raffigura San Martin de Porres, dipinta verso la metà del XIX secolo, si deve al noto artista locale Ignacio Merino. Tra le altre chiese meritano in particolar modo l’Iglesia de San Francisco e le fabbriche di epoca coloniale San Sebastian ed El Carmen.

12 chilometri a sud-ovest di Piura c’è Catacaos, una piccola cittadinacoperta di polvere bianca che però ospita il miglior mercato dell’arti-gianato del Perù settentrionale. Lungo diversi isolati intorno a Plaza de Armas, infatti, troverete bancarelle imbandite di splendidi tessuti, gioielleria in filigrana d’oro e d’argento, ceramiche, oggetti in legno intagliato e molto altro. 50 chilometri ad ovest di Piura, invece, sorge Paita, il principale porto del dipartimento di Piura, nonché un’oasi germogliata nel deserto in epoca coloniale che ha conservato intatto

Il primo europeo a mettere piede nella regione fu Francisco Pizarro, che fondò il nucleo originario della città di Piura nel 1532, durante il viaggio che doveva condurlo verso la distru-zione della civiltà inca, insediatasi in Perù molti secoli prima.

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tutto il suo fascino. A nord e a sud del porto ci sono alcune belle spiagge molto frequentate durante l’estate, mentre 13 chilometri a nord si trova il magnifico lido di Colan, presso il quale si erge la chiesa coloniale più antica del Perù.

La fama a livello nazionale di Chulucanas, ultimo baluardo di civiltàprima che il Deserto di Sechura si impossessi del territorio, è legata alla produzione delle sue incantevoli ceramiche, dichiarate ufficialmente Patrimonio Culturale del Perù. Vasi di terracotta tondeggianti, vetrifi-cati e nei colori della terra sono acquistabili in diversi luoghi della città e dei dintorni, come ad esempio La Encantada, una tranquilla località rurale appena fuori da Chulucanas, i cui abitanti si guadagnano da vivere quasi esclusivamente attraverso l’”artesania”. Ben più distante da Piura è Huancabamba, cittadina di neanche 10.000 abitanti situata a 2.000 metri di quota a 10 ore di viaggio dal capoluogo. Oltre ad essere famosa per i potenti brujos e curanderos, ovvero “sciamani e guaritori”, che vivono e lavorano nei vicini laghi di Huaringas, la zona è ideale per intraprendere escursioni e camminate in montagna lungo la valle dell’omonimo Rio Huancabamba. Ad un’altitudine ancora maggiore si trova Ayabaca, antico villaggio coloniale circondato da verdi vallate e spesso ammantato da impenetrabili banchi di nebbia. Qui, dal 12 al 15 ottobre, si tiene la festa religiosa di El Senor Cautivo, un evento estremamente gioioso al quale però partecipano prevalentemen-te pellegrini peruviani e non molti turisti stranieri.

Tornando a scendere verso la costa è meglio evitare Talara, un tempo piccolo villaggio di pescatori ed oggi principale sede della raffineria di petrolio del Perù, con una produzione di oltre 60.000 barili al giorno, e dirigersi direttamente a Mancora, quasi al confine con la regione di Tumbes Nonostante le frotte di stranieri che giungono da queste parti durante l’estate, la cittadina è un paradiso balneare tra i migliori della costa peruviana, potendo vantare una lunghissima spiaggia sabbiosa sulla quale splende quasi sempre il sole. Le ottime possibilità di praticare surf richiamano inoltre eserciti di giovani sportivi con la tavola sotto il braccio

Regione Piura

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che, non contenti della lunga giornata in spiaggia, potranno divertirsi anche al calar della notte nei molti locali del centro.

Il clima è nettamente differente tra la parte meridionale della regione, contraddistinta da condizioni prettamente desertiche, e quella centro-settentrionale, più umida e piovosa. Spostandosi nell’entroterra ed in particolar modo salendo di quota le piogge e l’umidità si fanno sempre più insistenti, senza contare che superando i 2.000 metri anche le temperature cominciano ad abbassarsi sensibilmente. La maggior parte delle precipitazioni si concentra tra dicembre e aprile, ma ad alterare le condizioni climatiche può concorrere l’effetto di El Niño, che provoca consistenti cambiamenti nelle correnti oceaniche nonché l’innalzamento della temperatura di superficie dell’acqua, fattori che a loro volta causano piogge intense e alluvioni nelle aree costiere, siccità in quelle tropicali ed altri fenomeni meteorologici insoliti.

A 2 chilometri dal centro di Piura, sulla sponda sud-orientale del RioPiura, si trova il Cap. Guillermo Concha Iberico International Airport, il principale scalo aereo della regione, collegato più volte al giorno a Lima, ma anche a Santa Rosa. Con gli autobus internazionali, sempre partendo da Piura, si segue il percorso lungo la Carretera Panamericana per valicare il confine ecuadoregno, mentre i bus nazionali consentono di raggiungere Lima in tempi compresi tra 12 e 16 ore.

Il suo sviluppo è stato favorito anche dal petrolio trovato nel mare della Provincia di Talara, la pesca è favorita da due correnti oceaniche, attualmente sono presenti pure le miniere d’argento.

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Le ricchezze di PiuraPiura è una terra di alberi di Algarrobo unici, una varietà di Mesquite simile alla carruba, ed è la regione con la maggior quantità di foreste secche tropicali equatoriali in tutto il Pacifico. Queste ecoregioni contengono una varietà unica di orchidee, uccelli, rettili, piante e mammiferi. Piura è noto per i migliori e più antichi tigli limoni del Sud America così come il miglior mango del Sud America (clima tropicale secco). Con Lambayeque, è la casa originale del cotone Pima. Piura produce anche banane, noci di cocco, riso e altri frutti come risorse locali. Il “Manglares de Vice” nel Sechura (Provincia di Piura) è la zona più meridionale del Pacifico a possedere mangrovie.Il suo sviluppo è stato favorito anche dal petrolio trovato nel mare della Provincia di Talara, la pesca è favorita da due correnti oceaniche, attualmente sono presenti pure le miniere d’argento.

La popolazione di Piura è composta oggi soprattutto da me-ticci. Sono gente dalla mente arguta molto gioviali

che non si sentono in imbarazzo a scherzare nemmeno con persone appena

conosciute. Hanno tenden-za alla creatività e a forme

artistiche. Molto sentita è la religiosità che si manife-sta con partecipazioni in

massa a processioni ed altri eventi religiosi. Particolar-mente venerata è l’imma-

gine scolpita del Cristo di Ayabaca che viene portato

in processione ogni 12 ottobre.

ClimaProcedendo da Sud verso Nord, il clima varia dal semidesertico della zona meridionale al semitropicale. Il miglior periodo per una visita va da maggio a ottobre, (inverno australe) quando la temperatura media diurna si attesta sui 25° - 28 ° e scende a 15° durante la notte. La stagione delle pioggie va da dicembre ad aprile (estate australe). Esse possono essere particolarmente violente a dicembre quando si presenta il fenomeno El Niño dovuto a un surriscaldamento eccessivo delle acque dell’ocea-no. D’estate le temperature oltrepassano ii 40° e oltre spingen-do gli abitanti verso le località balneari di Marcora e Colan alla ricerca di refrigerio.

Dati Geografici Dipartimento di PiuraFondata come dipartimento il 30 marzo del 1861. Popolazione: 1.467,500 ab. Densità di popolazione: 40,89 ab./kmq Superficie:: 35.892,49 kmq Popolazione urbana: 68,9% Suddiviso in: 8 province e 64 distretti Province: Provincia di Ayabaca (Ayabaca) Provincia di Huancabamba (Huancabamba) Provincia di Morropón (Chulucanas) Provincia di Paita (Paita) Provincia di Piura (Piura) Provincia di Sechura (Sechura) Provincia di Sullana (Sullana) Provincia di Talara (Talara) Lingue: Spagnolo, Quechua , Aymara, Ashánin-ka, Altre lingue native Clima: Tropicale e secco Risorse principali: Riso, cotone, limoni e il petolio Fauna: Marina, varia e molto ricca.

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Franklin Cornejo UrbinaDirector Editorial General / Direttore Editoriale Generale

37 años, es doctor en comunicación por la Universidad Gregoriana de Roma. Periodista, ha trabajado en la agencia France Presse, colabora con medios digitales y revistas de Lima y Milán. Fue profesor de comunicación en la Grego-riana (entre 2007 y 2011). Actualmente es director de la Escuela de Periodismo de la Universidad Antonio Ruiz de Montoya (Lima). Coordinador del Proyecto “Milano per il Cosviluppo”. Fue educador en el Istituto Martinitt e Stelline (Milán) en los servicios sociales con jóvenes italianos y mi-grantes del norte de África y el Medio Oriente. Promueve iniciativas para fortalecer la participación ciudadana de los migrantes peruanos en Milán y acciones de vinculación con sus lugares de origen.

37 anni, è direttore in comunicazione dell’Università gregoriana di Roma, Giornalista, ha lavorato presso l’agenzia France Presse, collabora con media digitali e riviste a Lima e Milano. Fu professore di comunicazione presso l’Università Gregoriana tra il 2007 e il 2011. Attualmente direttore della Scuola di Giornalismo dell’Università Antonio Ruiz de Montoya (Lima). Coordinatore del progetto ‘Milano per il Cosviluppo’. Fu educatore nell’Istituto Martinitt e Stelline a Milano nei servizi sociali con giovani italiani e immigrati del Nord Africa e Medio Oriente. Promuove ini-ziative per rinforzare la partecipazione cittadina degli immigrati peruviani a Milano e azioni di rivincolamento con i luoghi d’origine.

Ángela Roig PintoDirectora en Italia/Direttrice in Italia

Ángela Roig Pinto, nata in Perù nel 1979, è giornalista professionista riconosciuta dall’Ordine dei giornalisti Italiani. Ha in tasca un master in Mana-gement Business Administration e un altro in Marketing e Comunicazione. Ha cominciato il suo percorso professionale in Perù, presso il quotidiano Correo, ed è stata docente universitaria di giornalismo all’Università di Tacna. Si è trasferita a Milano nel 2007, dove ha fondato la free press ExtraLatino e tutt’ora scrive per diverse testate multietniche ed internazionali. È sta-ta addetta stampa della Fondazione Ethnoland che con il progetto Talea si occupa di valorizzare l’immigrazione qualificata in Italia. Attualmente è caporedattore di All Tv, il primo cana-le televisivo italiano che promuove la Cittadinanza comune.

Ángela Roig Pinto, nacida en Perú en 1979, es periodista profesional reconoci-da por el Colegio de periodistas italianos. Posee un máster en Management Busi-ness Administration y otro en Marketing y Comunicación. Empezó su experiencia profesional en diario Correo y se desem-peñó como catedrática de periodismo en la Universidad de Tacna. Se trasladó a Milán en el 2007, donde fundó el free press ExtraLatino y continúa a escribir en diferentes revistas multiétnicas e internacionales. Dirigió la oficina de prensa de la Fundación Ethnoland que, con el proyecto Talea, se ocupa de valo-rizar la inmigración calificada en Italia. Actualmente es jefe de redacción de All-Tv, el primer canal televisivo italiano que promueve la Ciudadanía común.

Roberto Reyes Director Responsable y Representante Legal/ Direttore Responsabile e Rappresentante Legale

Presidente de Studio3R Mediación Lingüística Cultural y representante legal de la asociación y del proyecto “Dos Orillas”. Dirije el programa “Latinos en Europa” (www.yradio.it). Informa y orienta a los inmigrantes en Milán a través della Ventanilla Inmigración. Es miembro del Sindicato UIL-TUC-Lombradia, de “Conapi” (Asociación de peruanos residentes en Italia) y de la comisión “Italia sono anch’io”. Ha participado en el Consejo de Consulta del consulado del Perú en Milán.

Presidente di Studio3R Mediazione Linguistica Culturale e rappresentante legale dell’associazione e del progetto “Due Sponde”. Conduce il programma “Latinos en Europa” (www.yradio.it). Informa e orienta gli immigrati a Milano tramite lo “Sportello Immigrazione”. È membro del Sindacato UIL-TUC-Lombradia, di “Conapi” (Asso-ciazione dei peruviani residenti in Italia) e della commissione “Italia sono anch’io”. Ha partecipato al Consiglio di consultazione del Consolato del Perù a Milano.

Riccardo Marinai Diseñador /disegnatore grafico

Nato a Milano 45 anni fa è uno spe-cialista in disegno grafico editoriale, pubblicitario e creativo. Umanista e volontario nel campo dei diritti umani e solidarietà sociale in Italia, Perù, Ecuador, Bolivia, Cile e Argentina. Ha lavorato come direttore, editore, redattore e collaboratore in vari media dedicati ai migranti latinoamericani in Europa. Oggi è cofondatore di Cuestión de Fondo (CdF) http://www.cdf.pe/ e scrive nella rubrica Mundo al revés

Nacido en Milán hace 45 años es un especialista en diseño gráfico editorial, publicitario y creativo, humanista y voluntario en el campo de los derechos humanos y solidaridad social en Italia, Perú, Ecuador, Bolivia, Chile y Argentina. Ha lavorato como direttore, editore, redattore e collaboratore in differenti mezzi di comunicazione scritti e diretti alle comunità latinoamericane in Europa. Attualmente è cofondatore di ‘Cuestión de Fondo’ (CdF) http://www.cdf.pe/ e scrive nella sezione Mundo al revés.

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Escúchanos en:http://www.yradio.it

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Claudia Delgado Garaycochea Redactora/redattrice

Licenciada en periodismo de la. Desde siempre he sentido una par-ticular inclinación por la prensa, especialmente por las crónicas periodísticas y el periodismo de investigación. Trabajé en diario La República, luego de haber realizado mis prácticas pre-profesionales en el canal ATV. Actualmente preparo mi tesis de licenciatura: estudios de medios de comunicación.

La u re a t a i n G i o r n a l i s m o p re s s o l ’ U n i ve r s i d a d A n to n i o R u i z d e M o n toya ( UA R M ) . H o s e m p re s e n -t i to u n i n te re s s e p a r t i co l a re p e r i m e d i a , s o p ra t t u t to p e r q ua n to r i g ua rd a l a s t a m p a e l ’i n q u i e s t a . H o l a vo ra to n e l q u o t i d i a n o La R e p ú b l i ca ( Pe r ù ) d o p o a ve r f a t to u n o s t a g e p re s s o i l ca n a l e AT V. A t t ua l m e n te s to p re p a ra n d o l a mia tesi del t itolo: Studi dei media.

Marisela Meza GoyzuetaRedactora/redattrice

Bachiller en Periodismo en la Universidad Antonio Ruiz de Montoya. Mi interesan el periodi-smo y la literatura, el periodismo de inve-stigación, la opinión pública y las relaciones internacionales. Trabajé en la Defensoría del Pueblo del Perú y en el Canal N, cubriendo el rol de asistente de producción en Mundo Empresarial, programa dedicado a los rubros financieros, económicos y empresariales.

Laureata in Giornalismo presso l’U-niversidad Antonio Ruiz de Montoya. Sono interessata al giornalismo, lette-ratura, l’inquiesta, l’opinione pubblica e alle relazioni internazionali. Ho lavorato presso l’Ufficio del Difensore civico del Perù e il Canale N, nel ruolo di assistente alla produzione di Busi-ness World, un programma dedicato al settore finanziario, economico e commerciale.

Matteo Colombo Redactor/Redattore

Nato nel 1986 a Milano, laurea in Filosofia e Master in relazioni internazio-nali e politica mediorientale. Studio giornalismo e lavoro da free lance per diverse testate on-line, tra queste ci sono panorama.it, Studio, ISPI e ThePo-stinternazionale. Da sempre mi interesso delle questioni relative all’immigrazione e alle dinamiche delle comunità presenti in Italia. A convincermi a scrivere su questa rivista sono stati i tanti amici peruviani e la curiosità di conoscervi meglio.

Nací en 1986 en Milán. Titulado en Filosofía con un Méster en relaciones internacionales y política del Mediorien-te. Estudio periodismo y trabajo como free lance en diversas publicaciones on-line, como: panorama.it, Studio, ISPI y ThePostinternazionale, Desde siempre me interesan los temas relacionados a la inmigración y a las dinámicas de las comunidades presentes en Italia. He comenzado a escribir en esta revista motivado por tantos amigos peruanos y por la curiosidad de conocerlos mejor.

Gianluca SchinaiaRedactor/Redattore

Nato a Siena (Italia) nel 1980, è giornalista pro-fessionista rico-nosciuto dall’Odg. Laureato in Giurisprudenza alla Luiss di Roma, con specializzazione in diritti dell’uomo, ha lavorato all’estero per Organizzazioni intergovernative e ong. Nel 2007 passa la selezione per la Scuola di giornalismo di Milano Ifg Carlo de Martino. Lavora a Il Sole 24 Ore, dove si occupa principalmente di immigrazione. Collabora inoltre con l’Espresso, Il Fatto Quotidiano, Avvenire. Ha vinto quattro premi giornalistici (Athesis, Sodalitas, Ga-vinelli, Parlamento europeo). Autore del libro “Lavori in corso”. È ammi-nistratore unico e socio fondatore dell ’agenzia FpS Media.

Nacido en Siena (Italia) en el 1980, es periodista profesional reconocido por el Colegio de Periodistas Italianos (Odg) desde el 2010. Posee un título en Derecho de la Universidad Luiss de Roma, con especialización en derecho del Hombre. Ha trabajado en el exterior para organizaciones intergubernamentales y Ong. En el 2007 superó la selección de la Escuela de Periodismo de Milán Ifg Carlo de Martino. Trabaja en Il Sole 24 Ore, d o n d e s e o c u p a p r i n c i p a l m e n te d e i n m i g ra c i ó n . Co l a b o ra a d e m á s co n l ’ E s p re s s o, I l Fa t to Q u o t i d i a n o, Av -ve n i re. H a g a n a d o c ua t ro p re m i o s p e r i o d í s t i co s. (A t h e s i s , S o d a l i t a s, G a v i n e l l i , Pa r l a m e n to e u ro p e o ) . Au to r d e l l i b ro “ La vo r i in corso”. Es administrador y socio fundador de la agencia FpS Media

Claudia VanniRedactora/redattrice

G i o r n a l i s t a d a l l ’e t à d i 2 1 a n n i , h a l a v o r a t o 4 a n n i p r e s s o 5 0 C a n a l e , e m i t -t e n t e t e l e v i -s i v a t o s c a n a , d a p p r i m a c o m e r e d a t t r i c e e p o i c o m e c o n d u t -t r i c e d i n o t i z i a r i e p r o g r a m m i d i a t t u a l i t à . C o l l a b o r a d a c i rc a d u e a n n i a d u n a t ra s m i s s i o n e ra -d i o fo n i c a m at t u t i n a s u m 2 o, ra d i o d e l g ru p p o L’ E s p re s s o. H a scritto alcuni ar ticoli di approfondimento culturale per i l Giornale.it e di ca-rattere politico per Affaritaliani.it . Ha ricoper to il ruolo di press agent nella delegazione giovanile italiana che ha preso par te ai G8 & G20 Youth Summits. Laureata in Scienze Politiche internazionali all ’Uni-versità di Pisa, sta frequentando il master in giornalismo presso l ’Università IULM di Milano.

Periodista desde los 21 años, ha tra-bajado 4 años en 50Canale, televiso-ra toscana, primero como redactora y luego como conductora de noticias y progra m a s d e a c t ua l i d a d. Co l a b o ra e n u n p ro g ra m a ra d i a l d i u r n o e n M 2 o, ra d i o d e l g r u p o L’ E s p re s s o. H a e s c r i to a r t í c u l o s d e c u l t u ra l p a ra G i o r n a l e. i t y d e ca rá c te r p o l í t i co e n Af f a r i t a l i a n i . i t . H a o c u p a d o e l ro l d e p re s s a g e n t d e l a d e l e g a c i ó n j u ve n i l i t a l i a n a q u e f o r m ó p a r te d e l G 8 & G 2 0 Yo u t h S u m m i t s. P o s e e u n t í t u l o e n C i e n c i a s P o l t í t i c a s I n t e r n a -c i o n a l e s d e l a U n i v e r s i d a d d e P i s a y e s t á f re c u e n t a n d o e l m á s te r e n g i o r n a l i s m o e n l a U n i ve r s i d a d I U L M d e M i l a n o.

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