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SIAPEC PIEMONTE“Concordanza e uniformità di refertazione diagnostica nelle anatomie
patologiche della Regione Piemonte”
Requisiti minimi e standard di refertazioneper carcinoma della mammella
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Per una garantire una corretta valutazione dei parametri istocitologici e immunofenotipici, indispensabili per la definizione del protocollo terapeutico, è necessario che i campioni da exeresi chirurgica giungano nel più breve tempo possibile al laboratorio di Anatomia Patologica.
Statement 1A.Invio del campione chirurgico
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Gli operatori coinvolti nella gestione dei tessuti neoplastici devono concordare tutti gli accorgimenti atti a garantirne una fissazione immediata, adeguata e completa, anche attraverso variazioni degli orari in cui vengono effettuati i prelievi e/o gli interventi chirurgici
Statement 1B.Invio del campione chirurgico
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Il pezzo operatorio deve pervenire all’ anatomo-patologo accompagnato da foglio di richiesta con dettagliate notizie cliniche, compresa la diagnosi radiologica ed ecografica, e con i radiogrammi refertati del pezzo operatorio, con giudizio sulla distanza della lesione dai margini.
Statement 1C.Invio del campione chirurgico
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Statement 2. Campionamento della neoplasiaStatement 2. Campionamento della neoplasia
Da ogni neoplasia della mammella si devono ottenere non meno di 3 inclusioni in paraffina se le dimensioni del tumore lo consentono
E’ necessario che l’ inclusione scelta per la determinazione dei parametri biologici includa anche parenchima mammario non neoplastico in tutti i casi in cui ciò sia possibile.
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Statement 3. Stato dei marginiStatement 3. Stato dei margini
Per la valutazione dei margini il campione va chinato.
La valutazione dei margini va eseguitamacroscopicamente con conferma istologica del margine più vicino al tumore invasivo e/o in situ, indicando la distanza in mm.
Nel caso di infiltrazione visibile solo istologicamente si deve riportare l’estensione dell’interessamento neoplastico in mm, riservando il termine focale per infiltrazioni <=1 mm
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Statement 4. Focolai multipliStatement 4. Focolai multipli
Il termine “multicentrico” o “multifocale” deve essere sostituito con il termine “multiplo”
Focolai multipli di invasione insorti su un carcinoma duttale in situ di alto gradovanno considerati come lesione singola(sec. Linee Guida Europee 2006).
In presenza di CDIS di alto grado con necrosi comedonica, devono essereeffettuati campionamenti multipli e sezionimultiple delle inclusioni con sospettainvasione
Tumori multipli nettamente separati da parenchima normale vanno campionati con le stesse modalitàutilizzate per le neoplasie singole.
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Statement 5. Diametro del tumoreStatement 5. Diametro del tumore
In tumori con nodi multipli si misura e si stadia (pT) il nodo di diametro maggiore; le dimensioni degli altri nodi vanno comunque riportate.
La dimensione del tumore (2 diametri) è quella macroscopica, a meno che non venga indicata una diversa dimensione microscopica.
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Statement 6. Tipo istologicoStatement 6. Tipo istologico
La neoplasia deve essere classificata in accordo al tipo istologico previsto da OMS (WHO 2003).
Segnalare la presenza di estesa componente intraduttale (>25%)
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Statement 7. GradoStatement 7. Grado
Il grado istologico deve essere valutato secondo i criteri di Elston & Ellis, ed applicato a tutti i carcinomi della mammella.
Indicare numero di mitosi/10 hpf (specificando diametro del campo e relativo score)
Per le agobiopsie, si suggerisce di utilizzare i sistemi di grading nucleare quando non è possibile valutarein modo adeguato il grado di Elston & Ellis.
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Statement 8. Invasione vascolareStatement 8. Invasione vascolare
La presenza o meno di invasione vascolare peritumoraledeve essere indicata, e definita come “focale” (un solo spazio vascolare in una sola inclusione) o “estesa” se identificata in 2 o più inclusioni della stessa neoplasia
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Statement 9. Diagnosi su linfonodo sentinellaStatement 9. Diagnosi su linfonodo sentinella
E’ opportuno indicare il protocollo utilizzato per la valutazionedel linfonodo sentinella.
La diagnosi istologica su linfonodo sentinella deve essere riportata secondo la definizione TNM (ultima edizione).
Nuovi metodi di analisi molecolare devono essereutilizzati secondo protocolli condivisi e dopo accurata selezione delle pazienti
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Statement 10. Stato linfonodaleStatement 10. Stato linfonodale
Lo stato linfonodale, comprendente il numero di linfonodi esaminati e delle eventuali metastasi, deve essere sempre riportato nel referto.
Segnalare la presenza di superamento capsulare e l’invasione del tessuto adiposo peri-linfonodalenelle metastasi
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Statement 11. Stadiazione TNMStatement 11. Stadiazione TNM
La stadiazione TNM deve essere sempre riportata secondo l’ultima edizione
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Statement 12. Referto del carcinoma in situStatement 12. Referto del carcinoma in situ
Nelle neoplasia in situ va indicato il tipo istologico, il grado nucleare (secondo gli stessi criteri utilizzati per il pleomorfismo dell’invasivo), la presenza di necrosi comedonica e la relativa classificazione DIN/LIN
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Intraductal proliferative lesions
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Statement 13. Referto del carcinoma in situStatement 13. Referto del carcinoma in situ
Per la definizione dell’estensione della lesione e dei margini il campione chirurgico va esaminato in toto, se possibile con macrosezioni, nel caso di ampie escissioni.Nelle quadrantectomie vanno esaminati istologicamentetutti i margini chirurgici
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Statement 14. Scelta del campione per la determinazionedei fattori prognostico predittiviStatement 14. Scelta del campione per la determinazionedei fattori prognostico predittivi
La valutazione dei parametri biologici (assetto recettoriale, stato di HER2 e Ki-67) deve essere effettuata anche sulle biopsie pre-operatoriese è prevista terapia neo-adiuvante e sulle biopsie di recidive e metastasi
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Nel caso di neoplasie multiple, la determinazione dei parametri biologici va effettuata su tutte le lesioni solo se di diverso istotipo o grado
Statement 15. Scelta del campione per la determinazionedei fattori prognostico predittiviStatement 15. Scelta del campione per la determinazionedei fattori prognostico predittivi
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La determinazione dell’assetto recettoriale (ER/PR) deve essere effettuata anche su neoplasie intraduttali
Statement 16. Determinazione sulle neoplasie in situfattori prognostico predittiviStatement 16. Determinazione sulle neoplasie in situfattori prognostico predittivi
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Statement 17. Determinazione dei recettori ormonaliStatement 17. Determinazione dei recettori ormonali
La valutazione dell’assetto dei recettori ormonali deve essere espressa in valori percentualiindipendentemente dalla intensità di colorazione
Il referto deve riportare il clone utilizzato per la determinazioneImmunocitochimica dei recettori
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La valutazione dell’assetto recettoriale deve corrispondere alla espressione media di recettori dell’ intera sezione esaminata
Statement 18. Determinazione dei recettori ormonaliStatement 18. Determinazione dei recettori ormonali
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Il controllo positivo interno deve mostrare una colorazione eterogenea delle cellule luminali normali, con cellule non colorate accanto a cellule debolmente colorate e a cellule intensamente colorate. Una colorazione limitata a poche cellule e di uguale intensitàpuò essere dovuta ad una scarsa sensibilità della reazione. Le cellule mioepiteliali, fibroblasti rappresentano un utile controllo negativo interno: una loro colorazione per quanto debole è segno di aspecificità della reazione
Statement 19. Determinazione dei recettori ormonaliStatement 19. Determinazione dei recettori ormonali
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La valutazione della frazione di cellule proliferanti dovrebbe essere espressa come percentuale di cellule positive per Ki-67 indipendentemente dalla intensità di colorazione e deve essere effettuata alla periferia della neoplasia in campi a piùalta attività proliferativa.
Ki67 va determinato in ogni carcinoma primitivo invasivo della mammella.
Statement 20. Determinazione dell’indice di proliferazione con KI67Statement 20. Determinazione dell’indice di proliferazione con KI67
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L’iperespressione/amplificazione di HER2 deve essere valutata in ogni carcinoma invasivo mammario primitivo all’atto della prima diagnosi o della recidiva.
La refertazione deve indicare le linee guida di riferimentoutilizzate per la definizione degli score
Statement 21. determinazione di HER2Statement 21. determinazione di HER2
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Il patologo è responsabile della congruità dei parametri diagnostici, prognostici e predittivi
Statement 22. Integrazione dei parametri morfologici ebiologici Statement 22. Integrazione dei parametri morfologici ebiologici
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E’ fortemente raccomandata la partecipazione a programmi di controllo esterno della qualità (VEQ) per la determinazione di ER, PR, HER2 e Ki67
Statemen 23. Controlli di qualitàStatemen 23. Controlli di qualità
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CHECK LIST DIAGNOSTICA CARCINOMA MAMMARIO IN SITU
1. Sede:
2. Tipo di neoplasia:
3. Calcificazioni valutate microscopicamente:
4. Istotipo prevalente:
5. Necrosi: (assente o presente e specificare se comedonica o non
comedonica):
6. Estensione massima misurabile microscopicamente: ….mm
7. Valutazione microscopica dei margini di resezione (specificare la distanza
minima del margine/i più vicino/i e di quale margine si tratta):….mm
8. Focolai di microinvasione (< = 1 mm):
9. Grading nucleare (sec. Gruppo Europeo dei Patologi):
10. Altre lesioni:
P.S: il radiologo deve fornire obbligatoriamente i seguenti dati: 1) giudizio radiologico espresso con R (secondo linee guida europee) 2) in caso di microcalcificazioni: l’ estensione in mm dell’ area
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CHECK LIST DIAGNOSTICA CARCINOMA MAMMARIO INFILTRANTE
Istotipo: Mitosi: #/10 HPF score # (diametro del campo 0,5) Grado istologico (sec. Elston & Ellis 1991): grado #, # differenziato Invasione vascolare perineoplastica (non evidente, focale o massiva): Focolai multipli di carcinoma invasivo (focolai distinti separati da parenchima sano): Carcinoma in situ peritumorale: Dimensioni componente invasiva: Dimensioni totali (comp. invasiva più componente in situ): Sede: Capezzolo e quadrante sottoareolare: Valutazione microscopica dei Margini di resezione (specificare la distanza minima del margine/i più vicino/i e di quale margine si tratta):….mm Parenchima esente da neoplasia: Staging (pT sec. TNM # ed.): Linfonodo "sentinella" (esaminato, sec. protocollo SIAPEC Piemonte, su sezioni in
paraffina condotte ad intervalli di 100 microns fino ad esaurimento del materiale incluso ed
esame microscopico condotto su 20 sezioni colorate con ematossilina ed eosina e mediante
immunocolorazioni (n. 3) con anticorpi anti-pancitocheratina (clone#), effettuate su distretti
superficiale, intermedio e profondo del linfonodo):
Numero totale di altri linfonodi esaminati: Numero di linfonodi metastatici: Estensione extracapsulare: # Linfonodi-Staging (pN sec. TNM # ed).:
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CARATTERIZZAZIONE IMMUNOISTOCHIMICA FATTORI PROGNOSTICO/PREDITTIVI (SIAPEC PIEMONTE)
La ricerca immunocitochimica dei recettori per gli estrogeni (clone #): è risultata # nel #% delle cellule neoplastiche La ricerca immunocitochimica dei recettori per il progesterone (clone #): è risultata # nel #% delle cellule neoplastiche L' anticorpo anti-Ki67 (clone MIB1) è positivo nel # % delle cellule neoplastiche (cut-off #) La reazione immunocitochimica con anticorpo anti c-erbB2 (clone #, ditta#) ha dato esito: 1) POSITIVO (colorazione della membrana cellulare completa, uniforme ed intensa in almeno 30% delle cellule di carcinoma invasivo) (score 3+) 2) EQUIVOCO -a) colorazione della membrana cellulare completa, non uniforme oppure di debole intensità ma comunque con evidente distribuzione circonferenziale, presente in almeno il 10% delle cellule di carcinoma invasivo (ex score 2+) -b) colorazione di membrana completa ed intensa, presente in una percentuale inferiore al 30% delle cellule di carcinoma invasivo (ex score 3+) 3) NEGATIVO (score 0 oppure score 1) -a) assenza (<10%delle cellule) di colorazione della membrana delle cellule di carcinoma invasivo (score 0) -b) colorazione della membrana delle cellule di carcinoma invasivo incompleta e di debole intensità, presente in qualsiasi percentuale delle cellule di carcinoma invasivo (score 1)