relazione finale pedalami

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1 Relazione finale di gruppo comunicazione di progetto Laboratorio di progettazione prof. Giorgio De michelis corso di laurea in teoria e tecnologia della comunicazione - anno accademico 2012/2013 gennari valeria pietra riccardo vacca matteo

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Laboratorio di progettazione - corso del prof. De Michelis, Unimib App per ciclisti milanesi

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Relazione finale di

gruppo comunicazione di progetto

Laboratorio di progettazione prof. Giorgio De michelis

corso di laurea in teoria e tecnologia della comunicazione - anno accademico 2012/2013

gennari valeria pietra riccardo vacca matteo

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indice

1. introduzione - il progetto............................................................................................................3

2. PRESENTAZIONE DEi gruppi.....................................................................................................................4 2.1 interazione tra i gruppi...............................................................................................................5

3. Gruppo Wiki e forum..............................................................................................................................6

4. GRUPPO REQUISITI E SPECIFICHE..........................................................................................................12

5. GRUPPO AMBIENTE SVILUPPO PER MOBILE - GPS PER CICLISTI................................................15

6. GRUPPO INTERVISTE ALLE ASSOCIAZIONI – COMUNICAZIONE DI

PROGETTo....................................................................................................................................................21

7. GRUPPI comunicazione CON STAKEHOLDERS, interviste AI CICLISTI E ANALISI DEL TARGET - QUESTIONARI CARTACEI E DIGITALI..............................................................................28

8. GRUPPO USER EXPERIENCE - VISION DESIGN - USABILITA'.......................................................32

9. GRUPPO BRAND IDENTITY - PERCORSI PER VARIE TIPOLOGIE DI UTENTI...........................37

10. GRUPPO INTERFACCIA GRAFICA - STUDIO DEL DIVICE E DEL SUPPORTO.........................40

11. GRUPPO LOGO...........................................................................................................................................45

12. Gruppo rassegna gps –- socialita’ in bici............................................................................50

13. GRUPPO “APP IN TASCA”.......................................................................................................................55

14. conclusioni.............................................................................................................................................59

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1 Introduzione Il progetto Il progetto per l'esame Laboratorio di progettazione, del prof. De Michelis, si è focalizzato sulla creazione di un GPS innovativo per ciclisti. Al progetto hanno partecipato tutti gli studenti, divisi in gruppi, ognuno con diversi compiti e obbiettivi. Lo sviluppo di questa applicazione si colloca in uno scenario i cui fattori sono chiari segnali dell'aumento dell'utilizzo della bicicletta a Milano nei prossimi anni. Questi fattori, a nostro avviso, sono indiscutibili: la recente crisi economica, le difficoltà di movimento dovute al traffico, i frequenti ingorghi urbani, le sempre più restrittive norme sulla viabilità cittadina (area C, norme antinquinamento, ecc.), il rincaro del costo dei carburanti, la maggior sensibilità ambientale e la crescente diffusione della cultura del wellness sono tutti indicatori che il futuro della mobilità in città possa passare per la bicicletta. I GPS per biciclette ovviamente esistono già, non hanno però la diffusione che ci si aspetterebbe anche e soprattutto a fronte della comunità a cui sono rivolti: i ciclisti sono una vera e propria comunità, un gruppo molto coeso e dagli ideali comuni, che poco ha a che vedere con gli automobilisti ad esempio. Uno dei motivi di questa scarsa diffusione è legato al fatto che gli attuali navigatori disponibili sono prodotti poco evoluti e strettamente dipendenti dal paradigma usato dai classici navigatori automobilistici. La nostra proposta quindi è quella di un prodotto completamente nuovo, sviluppato in forma di applicativo per smartphone e tablet, che colmi questa lacuna. Questo sarà il suo punto di forza, unito a quello – non meno importante – della varietà delle persone che hanno contribuito a questo progetto. La nostra relazione finale verterà su questo, cercheremo nelle prossime pagine di presentare il progetto nella sua interezza, gruppo per gruppo, fase per fase, ogni compito e ogni obbiettivo. Ciò non significa che quest'esperienza sia finita: quello che tutti noi ci auspichiamo è che il modello seguito in questi mesi del corso sia portato avanti da chi ne ha la voglia e le possibilità, che l'evoluzione continui, che la collaborazione così intensa - tra persone che hanno studiato cose così diverse tra loro ma che si sono trovate a dover condividere il medesimo progetto – sia d'aiuto a tutti anche in altri progetti futuri.

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2 I gruppi I gruppi, nati durante i primi incontri in aula, possono essere divisi in 5 grandi categorie:

1. Wiki e Forum 2. Comunicazione 3. Requisiti e specifiche 4. Tecnologie 5. Grafica

All'interno di queste categorie troviamo tredici gruppi, composti per la maggior parte da tre persone, in alcuni casi da due, in altri da quattro. I nomi, e i compiti annessi, sono spesso cambiati nel corso delle due fasi del progetto. La prima fase è durata all'incirca un paio di mesi e la seconda, iniziata nei primi giorni di Novembre, sarà conclusa quando l'intero corso avrà terminato il progetto (alcuni gruppi hanno finito il loro lavoro prima, altri dopo, altri sono tuttora al lavoro, altri ancora forse proseguiranno nonostante il corso sia terminato). Per chiarire le dinamiche del lavoro, dei gruppi, delle fasi, ecco una rappresentazione grafica del corso di Laboratorio di progettazione:

Figura 1: Pedalami – i gruppi e le fasi

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2.1 INTERAZIONE TRA GRUPPI Tutti abbiamo collaborato, il lavoro di ogni gruppo è fortemente connesso a quello degli altri, ovviamente più vicini sono stati i gruppi appartenenti alla stessa categoria. Ad esempio, i gruppi che si sono occupati della comunicazione con gli stakeholder, noi che abbiamo comunicato con le associazioni, quelli che hanno intervistato i ciclisti, il gruppo che ha analizzato il target e i ragazzi che si sono occupati della brand identity e delle tipologie d'utenza facevamo tutti parte della categoria “comunicazione” e abbiamo avuto contatti più frequenti rispetto ad altri gruppi. Comunque, nessun gruppo è rimasto “chiuso” solo ai suoi membri e ai suoi compiti. Le informazioni raccolte man mano, i dati, i suggerimenti e le idee di tutti gli studenti sono stati ascoltati, accolti, commentati, integrati da ognuno di noi. Sono stati utilizzati tutti i canali di comunicazione (dal forum – di cui parleremo tra poco – ai social network, passando per le mail, per dropbox ecc) ma, oltre alle canoniche ore di lezione e di revisione del professore De Michelis, è capitato anche che molti studenti, appartenenti a diversi gruppi, si trovassero per discutere in modo informale del progetto, per mettere insieme idee e fare il punto del situazione, di certo non facile da monitorare data la mole di argomenti e il gran numero di studenti coinvolti. Queste iniziative hanno dato i loro frutti e sono state utili per tutti.

Figura 2: Uno degli incontri informali tra studenti per fare il punto e confrontarci sul

progetto in corso

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3 gruppo wiki e forum Ci sembra giusto iniziare a raccontare il progetto da chi ha mosso i primi passi e permesso a tutti noi di avere una piattaforma digitale comune attraverso cui collaborare. Il luogo in cui scambiare le prime impressioni, i suggerimenti, in cui gli studenti hanno ufficializzato ciascuno il proprio gruppo ed i propri obbiettivi, dove abbiamo imparato a conoscerci e a discutere insieme e dove strada facendo abbiamo inserito tutto il nostro materiale. Parliamo insomma dei colleghi che hanno creato la wiki e il forum del corso Laboratorio di progettazione. Sin dalle prime fasi del loro lavoro, i colleghi informatici Pittore, Nobile ed Allegretti hanno cercato di favorire la collaborazione tra tutti i partecipanti, rendendo il dialogo il più semplice possibile. Hanno inoltre garantito persistenza sull’avanzamento del progetto e monitorato il comportamento degli utenti. Sempre al fine di favorire l’interazione, lo scambio di idee e la collaborazione hanno subito notato che non sarebbe bastato installare una piattaforma e offrirla alle persone. Il gruppo si è quindi preparato a fornire supporto tecnico, consigli e indicazioni su come, a loro parare, la piattaforma dovesse essere usata. I giorni precedenti al lancio della piattaforma sono stati estremamente frenetici e pieni di lavoro, ci hanno raccontato i ragazzi. L’installazione della piattaforma è stata portata a termine in un periodo molto ristretto. La loro maggiore preoccupazione era relativa alle problematiche che sarebbero potute emergere durante il corso. In caso di fallimento della piattaforma volevano essere sicuri di poter ripristinare in maniera quasi immediata tutta la struttura per minimizzare i disagi dei componenti del progetto. Il loro timore era, infatti, che in caso di fallimento prolungato della piattaforma ci fosse una migrazione delle persone verso altri strumenti di comunicazione portando ad un frazionamento della comunicazione e dell’interazione che sarebbe stato, di fatto, un fallimento per il loro gruppo. Una delle prime valutazioni svolte dal gruppo è stata quella relativa all’architettura e alle tecnologie con cui costruire l’infrastruttura del servizio. Illustriamo brevemente le decisioni prese dai membri di questo gruppo, con le relative motivazioni, nell’ambito delle scelte effettuate per il server, il software e i sistemi di manutenzione e sicurezza adottati. Il primo compito su cui si sono concentrati è stata la definizione dei criteri che il server hosting doveva possedere. Le aree su cui vi è stato il maggior dibattito sono state quelle relative al costo e alle tecnologie di sviluppo supportate. Per quanto riguarda il primo aspetto, in un primo momento hanno considerato l’idea di auto tassare il gruppo, o gli studenti del corso, per poter acquistare un hosting, mentre successivamente è emersa l’idea di utilizzare i banner pubblicitari per poter finanziare tale acquisto. La scelta effettuata ha permesso di evitare entrambe le eventualità, ma ne parleremo più avanti. Per quanto riguarda le tecnologie di sviluppo, invece, hanno deciso di puntare su PHP1 come linguaggio di sviluppo in quanto è conosciuto da tutti i componenti del gruppo e come database per un classico database relazionale: MySQL2. Per quanto riguardo il server, è stato fornito dall’università senza alcun software installato, fatta eccezione per la distribuzione base del sistema operativo. Il gruppo, in particolare, ha lavorato su di un macchina avente Linux Ubuntu 12.04. Ubuntu è una delle distribuzioni linux più famose e diffuse, anche in ambito server. Questo ha permesso di poter trovare con relativa facilità tutto il software e le indicazioni necessarie per lo svolgimento del loro lavoro.

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Adottando un principio di buona amministrazione è stato deciso di installare il solo software necessario al funzionamento del progetto. L’aspetto della sicurezza è stato molto importante durante tutto lo svolgimento del progetto. In esso rientrano tutti gli aspetti atti a impedire attacchi e intrusioni alla piattaforma e tutte le precauzioni necessarie al ripristino della piattaforma in caso di problemi. Per quanto riguarda la scelta delle piattaforme, all'inizio della prima fase i colleghi hanno deciso di vagliare le possibili tecnologie atte alla creazione di un valida piattaforma per l’interscambio e la persistenza di informazioni riguardanti il progetto. Da subito sono stati concordi sul fatto che il miglior paradigma sarebbe stato quello fornito dalla classica Wiki (es. wikipedia) principalmente per la sua elevata facilità di utilizzo e gestione ma soprattutto per il suo carattere “aperto” alle modifiche da parte della comunità. Il termine Wiki infatti deriva da una parola hawaiana che significa “veloce”, ed è stata proprio questa caratteristica a convincerli che sarebbe stata la scelta più adatta a tutto il corso. La prima decisione è stata quella relativa alla scelta della piattaforma su cui installare la Wiki. Le opzioni considerate riguardavano due tecnologie molto differenti: Wordpress10 e MediaWiki11. MediaWiki è una piattaforma software libera per la distribuzione e la condivisione di informazioni sul web. E' un software open source distribuito con licenza GNU General Public License. Esso è in grado di interfacciarsi con altri programmi opzionali, per migliorare prestazioni e funzionalità. Un sistema di estensioni permette di aggiungere funzionalità e interfacce aggiuntive. Questo fattore è risultato molto comodo per sopperire ad eventuali richieste degli utenti. In seguito a riflessioni sulle due piattaforme, i colleghi hanno ritenuto più idonea MediaWiki. Hanno poi deciso di installare una seconda piattaforma, resa totalmente compatibile con la prima, per permettere la comunicazione, il dibattito e lo scambio di informazioni tra i partecipanti del progetto. In questo caso la scelta di utilizzare phpBB come sistema è stata unanime. phpBB (acronimo di PHP Bulletin Board) è uno tra i più popolari sistemi per la gestione di forum, implementato mediante il diffusissimo linguaggio di programmazione PHP. La versione che hanno deciso deciso di utilizzare è la più recente, ovvero la 3.0.11. In questa ultima versione sono state aggiunte innumerevoli nuove funzionalità rispetto alle versioni precedenti. L’installazione base della Wiki e del Forum è stata semplice grazie alla struttura delle piattaforme scelte. Per effettuare una nuova installazione di MediaWiki e phpBB è stato sufficiente estrarre il contenuto dei pacchetti scaricati dai relativi siti e caricarli tramite ftp sul server. Il problema principale è stato effettuare l’integrazione tra queste due piattaforme per permettere agli utenti di utilizzare un solo account per accedere a entrambi i sistemi. Innanzitutto è stato necessario utilizzare un unico database e per evitare problemi di sovrascrittura hanno aggiunto un suffisso per le tabelle delle due piattaforme. Successivamente hanno cercato vari metodi per effettuare l’integrazione. Tra le varie soluzioni trovate la differenza principale era quale piattaforma usare per il login, ovvero utilizzare il login di MediaWiki e quindi deviare il login del forum su di essa; oppure utilizzare il login di phpBB e deviare il login della wiki su di esso. Hanno provato le varie soluzioni trovate su una versione in locale delle due piattaforme ed è stata scelto di installare l’estensione di MediaWiki phpBB Single Sign-On che permette di deviare il login (e la registrazione) della wiki sul login di phpBB e utilizzare i suoi dati. Le due piattaforme

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scelte, Mediawiki e phpBB, sono state personalizzate per rispondere alle esigenze del gruppo e di tutti i colleghi del corso. Il primo plugin installato (phpbSSO) è stata un’estensione per consentire l’accesso a entrambe le piattaforme utilizzando gli stessi dati. Ciò è stato reso possibile grazie all’estensione per MediaWiki di “phpBB Single Sign-On”13. Si tratta di un plugin molto semplice che riutilizza i cookie di login di phpBB per autenticare l’utente anche su MediaWiki. Il login è protetto grazie al redirect al form di login di phpBB. Per migliorare l’usabilità è stato necessario fare una modifica al codice sorgente originale di phpBB per far si che, nel caso in cui il login fosse richiesto da una pagina della wiki, l’utente venisse mandato a tale piattaforma al termine del processo di autenticazione. La stessa modifica è stata fatta per il link di registrazione. Sulla Wiki sono state installate diverse estensioni allo scopo di migliorare l’usabilità della piattaforma da parte degli utenti e admin. Illustriamo solo un esempio: Widget28, questa estensione abilita l’utilizzo di widget per aggiungere nuove funzionalità all’editor della wiki. Esso è stato utilizzato per dare la possibilità di aggiungere nelle pagine Wiki: - Presentazioni da SlideShare, questo plugin è stato utilizzato da uno o due gruppi per inserire nella propria pagina wiki la presentazione fatta in aula durante uno degli incontri. - Galleria immagini da Flickr, sono stati riscontrati alcuni problemi di compatibilità ma non è mai stato utilizzato, anche se la reale necessita` non si `e mai presentata. - Video Inoltre è stato richiesto un tool per aiutare gli utenti con l’inserimento di tabelle Excel nelle pagine wiki. I pochi plugin trovati sono risultati complessi e di difficile installazione. I colleghi hanno dunque creato una pagina nella quale, caricando un file Excel di estensione.xls, restituisce i dati in esso contenuti correttamente formattati nello stile di MediaWiki. Il forum non è stato modificato quanto la Wiki, la personalizzazioni applicate hanno riguardato il cambiamento del tema di default e l’aggiunta di un plugin per i dispositivi mobili29. Il tema sfrutta i fogli di stile CSS per ottimizzare la visualizzazione su telefoni e tablet mentre il plugin è una semplice estensione php che viene caricata in ogni pagina e, se riconosce che il dispositivo attualmente in uso è un telefono o tablet, cambia il tema di default nel tema mobile.

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Figura 3: Parte superiore della Home del Forum di discussione - Wikibike

Figura 4: Una pagina esemplificativa della Wiki

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Un altro compito di questo gruppo è stato quello di monitorare giorno per giorno l’andamento del progetto e l’interesse dei suoi partecipanti. Per controllare l’effettivo funzionamento delle piattaforme installate, si è deciso fin da subito di dotarle del servizio Google Analytics, il quale fornisce delle statistiche dettagliate sui visitatori di un sito web. La prima fase consisteva nella presa di coscienza del progetto e delle creazione dei primi gruppi con relativi task. Dopo una prima fase di analisi degli accessi al forum, è stato notato che una buona percentuale di studenti (circa il 20%) accedeva alle piattaforme mediante dispositivi mobili. Per rendere le informazioni sul forum maggiormente fruibili a questi dispositivi, i colleghi hanno deciso di installare un tema mobile, così che il forum venisse automaticamente adattato alle dimensioni dello schermo del dispositivo dell’utente. Tale azione non è però stata eseguita sulla Wiki in quanto ritenuto poco utile e complesso scrivere nuove pagine Wiki da smartphone tramite temi mobili che riducono le funzionalità utili nell’editing delle pagine.

Figura 5: Tema mobile

Dopo aver effettuato alcune azioni di moderazione allo scopo di limitare la confusione e il propagarsi di più topic con lo stesso argomento, è stato notato un certo allontanamento dal forum. Le contromisure adottate per limitare la proliferazione di post poco produttivi sono state incentrate sulla moderazione diretta. In seguito hanno permesso ad ogni gruppo di moderare la sezione di propria competenza e l’azione ha portato i suoi frutti, rendendo più

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partecipi e sensibili i membri dei diversi gruppi nei confronti della gestione del forum. La seconda fase consisteva nella conclusione dei task della prima fase e nella creazione di nuovi gruppi con relativi task. Durante la seconda fase del progetto è stato notato dai colleghi di questo gruppo - tramite gli strumenti offerti da Google Analytics - che molti utenti hanno spostato la loro concentrazione sulla Wiki, diminuendo così gli accessi e i post prodotti sul forum. Ulteriore fenomeno riscontrato è stato quello legato agli attacchi spam ricevuti al sito. Si sono infatti accorti fin da subito che molte iscrizioni che avvenivano al sito erano effettuate da paesi esteri quali Russia, Cine e India. Tutti gli utenti iscritti da questi paesi producevano post legati a prodotti ovviamente non riguardanti i fini del progetto. L’ultimo fenomeno riscontrato è stato quello legato alla proliferazione di post dove venivano effettuate richieste di gruppi o di task. Questo genere di post se pur positivo ha creato diverse controversie tra i componenti dei gruppi, tanto da dover indire un incontro tra studenti in Università. Le contromisure adottate sono state meno invasive di quelle attuate nella prima fase. Per quanto riguarda il dibattito sulle pagine Wiki, hanno solo consigliato agli utenti del forum di avvertire quando una pagina Wiki veniva creata o aggiornata. Per quanto riguarda gli attacchi spam, si è deciso di introdurre sistemi di sicurezza come captcha 3D per limitare le iscrizioni. Per quanto riguarda l’ultimo fenomeno si è deciso di programmare un incontro informale in Università, con molti temi da affrontare e richiesto dalla maggior parte degli studenti. Tra i molti argomenti, appunto, c'era anche questo. La terza fase consisteva nella conclusione dei task della seconda fase e nella generazione del materiale utile alla valutazione. Per monitorare il contributo di ogni studente del corso all'interno di Wiki e Forum, è stato creato il diario. L’osservazione del comportamento degli utenti sul forum è stata - a detta del gruppo che si è occupato di questo importante aspetto - molto interessante in quanto primo esperimento di crowdsourcing, curioso e stimolante. Per concludere, ci hanno fatto notare che inizialmente solo pochi hanno partecipato alla discussione online, ed in maniera scomposta. Secondo loro un approccio del genere era prevedibile. In tutti i progetti, infatti, la prima fase è generalmente dedicata ad un brainstorming, in cui vengono raccolte tutte le idee, più o meno interessanti o inerenti. Una volta che ciò è avvenuto, riordinate e filtrate tali idee, si è passati ad una fase di vera e propria discussione. Il forum è stato molto attivo nella seconda fase di progetto, i motivi di questa inversione del trend sono molteplici, i principali, secondo i nostri colleghi, sono: −un aumento dei documenti sulla wiki e quindi maggiori spunti di discussione, −un aumento delle idee proposte, −essendo durata circa due mesi la prima fase, le persone hanno avuto modo di conoscersi e imparare ad interagire tra di loro. In particolare, quest’ultimo punto è stato riscontrato sul forum con messaggi sempre più informali e sullo stile dei social network. Ciò testimonia una maggior coesione e collaborazione tra tutti noi, che ha indubbiamente fatto sì che sia aumentata anche la produttività e lo scambio di idee.1 1 Per informazioni più dettagliate, qui la relazione del gruppo Wiki e Forum

http://wikibike.tk/mediawiki/images/8/8e/Relazione_finale_wiki_forum.pdf

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4 GRUPPO REQUISITI E SPECIFICHE Il gruppo che si è occupato dei requisiti e delle specifiche - composto dai colleghi informatici Banco, De Dominicis e Suardi - ha raccolto l’insieme di idee proposte da tutti gli studenti, stilando un documento che raccoglie tutte le funzionalità che PedalaMI deve offrire. Il gruppo si è occupato - nel corso della Prima Fase di lavoro – di stilare la prima bozza dei Requisiti funzionali che il sistema che si andava a progettare doveva avere, in seguito di formalizzare i punti focali di cui i gruppi di lavoro si sono trovati a discutere animatamente, per poi passara alla stesura definitiva dei requisiti. Nel corso della seconda fase le specifiche sono state suddivise in tre gruppi: I percorsi per tipologie di utenza, la socialità in bici e tutte le altre specifiche. Analizzeremo in seguito i primi due punti, di cui si sono occupati altri gruppi. Ora analizziamo i requisiti e le specifiche stilate da questo gruppo.utte le altre specifiche invece sono state delienate da questo Gruppo Il primo punto su cui ci si è concentrati è stato il target del nostro progetto, primo passo per individuare poi le giuste funzionalità. Essendo il target abbastanza ampio (il ciclista milanese) lo si è diviso in 4 categorie in modo tale che si potessero dividere le features offerte in base a questa categorizzazione. Le 4 categorie individuate sono: 1)Utilizzo spostamenti vari/lavoro 2)Sportivi 3)Turista/piacere 4)By night La fruizione di PedalaMI, avverrà mediante smartphone. La decisione di realizzare un’app mobile invece che un dispositivo dedicato è dipesa da diversi fattori legati alla progettazione , al costo e alla diffusione del prodotto. Essendo l’app funzionante esclusivamente tramite una connessione dati, questo andrà a minare la batteria dello smartphone. E’ consigliato quindi l’uso di funzionalità eseguite in background, in modo da ridurre al minimo l’uso della batteria. Sono state portate avanti anche alcune proposte sull’uso di un carica batterie a dinamo o a pannello solare. Verrà utilizzato anche l’accelerometro del dispositivo in modo da poter rilevare velocità urti e altri dati utili all’utente durante la navigazione. Come altri gruppi hanno consiglato2 è preferibile l’utilizzo tramite supporto da manubrio. Per quanto riguarda i requisiti software, in generale esso dovrà avere un’interfaccia user friendly, che preveda un wizard al primo avvio. Per quanto riguarda il funzionamento più specifico, la funzionalità più importante deve essere quella legata alla navigazione , che è possibile seguendo: 1)Percorsi più brevi in termini di km 2)Percorsi più brevi massimizzando l’uso delle piste ciclabili 3)Percorso personalizzato che prevede il passaggio per POI (Punto di interesse)

2 cfr. Gruppo Studio del supporto

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Capita spesso che a Milano alcune strade vengano interrotte per lavori. PedalaMI è in grado di segnalare una strada interrotta nel tuo percorso e suggerire il percorso alternativo migliore. Questo è possibile grazie alle segnalazioni fatte dagli altri utenti dell’app e dall’integrazione con i dati del comune di Milano. Sono stati proposti anche una serie di requisiti aggiuntivi: −Tour guidato al primo avvio del software per offrirne una panoramica sull'utilizzo −Dare la possibilità di scaricare/aggiornare mappe (eventualmente in modo incrementale), suoni e voci sul dispositivo tramite il sito di appoggio

−Collegamento al market della piattaforma per comprare mappe aggiuntive, voci, temi e altre estensioni creare tracciati e/o modificare quelli esistenti aggiungendo punti di interessi personalizzati

−Creazione automatizzata di tracciati basati su punti di interessi presenti in un'area

−Gestione volume musica/voce navigatore

−Visualizzazione della strada appena percorsa in un colore differente

−Rapporto dettagliato del percorso appena concluso con possibilità di salvataggio e condivisione

−Pianificazione del percorso tramite software eseguibile da pc e risultati trasferibili sullo smartphone

−Salvataggio degli itinerari già fatti e possibilità di classificarli con un livello di preferenza, eventualmente salvando opinioni proprie

−Opzione che, in assenza di una mappa vera e propria, proponga una mappa schematizzata

−Possibilità di selezionare le segnalazioni vocali che si intende ricevere.

−Scaricamento dal sito di supporto itinerari prestabiliti. Proposta di una vasta gamma di percorsi diversi per tipologia (allenamento, "percorsi celebri", panoramico...) con vari gradi di difficoltà, suddivisi in base alla zona

−Informazioni riguardo il tipo di manto stradale, l'eventuale presenza di binari del tram e la pendenza del terreno;

Illustriamo ora brevemente le specifiche: L'utente si iscrive e deve inserire nome utente e password, nome, cognome, residenza, tipo di bici posseduta, luoghi preferiti di destinazione, POI preferiti, itinerari già percorsi, allenamenti svolti, amicizie con altri utenti dell'app. Eventualmente tali informazioni (tutte o solo una parte) possono essere scaricate dai social network a cui l'utente è iscritto tramite l'effettuazione del login a questi (API). Il nome ed il cognome saranno utilizzati per mettere in comunicazione le persone che utilizzano l'applicazione : durante la marcia il

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navigatore potrà visualizzare quali amici sono in zona e dare la possibilità di contattarli oppure, in fase di pianificazione, si può invitare un amico a percorrere insieme il percorso in fase di studio. Da qui in avanti la sezione profilo prevede salvataggio, modifica, gestione del profilo utente e delle funzionalità opzionali dell' applicazione come la gestione delle notifiche, modalità di navigazione, gestione privacy; I login successivi Tour guidato per offrire una panoramica sull'utilizzo dell'app. Sarà presente un sito che fungerà da complemento all'applicazione. A questo l'utente si potrà loggare e vedere lo storico delle proprie escursioni, creare nuove proposte di percorsi a cui invitare gli amici, iscriversi a proposte di percorsi di terzi (eventualmente previo pagamento), condividere le proprie impressioni relativamente ad un percorso fatto ed eseguire tutta una serie di operazioni che verranno esposte in seguito. Visionare le altre sezioni della wiki per informazioni sulle funzionalità del sito anche relative ad altri ambiti (sezione che tratta del social, del cicloturismo et similia). La nostra applicazione si interfaccerà anche con i Social Network esistenti, sia per estrarre i dati relativi ad un utente come detto nel paragrafo precedente, sia per condividere su questi impressioni/opinioni relative ad itinerari seguiti, sia per allargare la massa di utenti potenziali stimolando la curiosità delle persone. Leggere le sezioni relative a "socialità in bici" per maggiori dettagli. Per quanto riguarda la modalità di navigazione - Possibilità di scelta del percorso, calcolato secondo l'algoritmo di Dijkstra, a seconda delle preferenze dell'utente: - Percorso più breve in termini di km, - Percorso più breve massimizzando l'uso delle piste ciclabili - Percorso personalizzato che prevede il passaggio per POI (Point Of Interest) - Scelta del percorso evitando le strade interrotte o mostrando una notifica a riguardo tramite un messaggio al momento di pianificazione del percorso, lasciando all'utente la scelta se percorrerle o meno. - Abilitazione/Disabilitazione degli avvisi legati alle attività social al fine di privilegiare la sicurezza; Saranno inoltre presenti informazioni meteo rispetto alla propria posizione tramite notifiche. Posso riguardare anche previsioni per I giorni successive. Il navigatore provvederà anche a suggerire all'utente, durante la fase di pianificazione del percorso, l'attrezzatura più adeguata per affrontare le strade selezionate. Questo sistema di suggestment si baserà sull'analisi dell'attrezzatura posseduta da altri ciclisti quando hanno affrontato le medesime strade (o strade analoghe). L’applicazione fornisce durante la navigazione tre tipi di servizi: 1)Info traffico (incidenti, code) 2)Help generico (guida all'utilizzo dell'app, altre segnalazioni di carattere generale) 3)Segnalazioni da/ad amici nelle vicinanze. Tramite 2/3 tasti (fisici o virtuali) si inviano messaggi di default tipo: "sono qui ora" (il 'qui' lo si ricava dal gps), "chi c'è qui vicino?" (in questo caso sulla mappa compaiono gli amici che hanno condiviso la propria distanza nel raggio di n metri) et similia

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Specifiche aggiuntive: −Un server scaricherà integralmente le mappe da un sito di appoggio (Ex. Open Street Map),le memorizzerà in un database ma invierà ai singoli device aggiornamenti incrementali. −Tramite il sito di appoggio l'utente può creare tracciati e/o modificare quelli esistenti (fatti in precedenza e salvati) aggiungendo punti di interessi personalizzati −Il navigatore permette la creazione automatizzata di tracciati basati su punti di interessi presenti in un'area tramite modifiche all'algoritmo di Dijkstra −Il navigatore permetterà di salvare e condividere, tramite connessione internet mobile, il rapporto dettagliato sul percorso appena concluso sia su social network sia sul sito di appoggio. −Dal sito sarà possibile classificare gli itinerari percorsi e salvati secondo un livello di preferenza, eventualmente corredandoli con opinioni personali o foto. −Utilizzo di mappe schematizzate (sullo stile delle mappe di google maps) in assenza di mappe vere e proprie (satellitari) −Dall'applicazione è possibile selezionare, tramite elenco di checkbox, le segnalazioni vocali che si intende ricevere. −Scaricamento dal sito di supporto di itinerari prestabiliti, diversi per tipologia (allenamento, "percorsi celebri", panoramico...), con vari gradi di difficoltà e suddivisi in base alla zona. −L'applicazione permette la memorizzazione dei ROI "personali" dell'utente: casa, ufficio, supermercato, casa della fidanzata... −Dall'applicazione e dal sito, in fase di pianificazione del percorso, vengono evidenziate/visualizzate piste ciclabili, zone pedonali, corsie preferenziali; −L'applicazione notifica tramite messaggio il passaggio per strade con manto stradale pericoloso per l'utente, ad esempio verranno segnalate strade in cui sono presenti binari del tram o strade in cui la pendenza del terreno è particolare. PedalaMI vuole diventare una community e per questo presenterà delle funzionalità social.3 Per utilizzarle l’utente dovrà registrarsi sul database degli utenti utilizzatori, ottenenendo cosi un profilo personale, la lista degli allenamenti svolti, gli altri amici di PedalaMI. Una funzionalità social importante di PedalaMI è la possibilità di segnalare buche e imprevisti, in modo da condividerle agli altri ciclisti. Il navigatore lascia comunque la possibilità di ignorare le notifiche in caso l’utente voglia comunque passare per quelle strade.

Il profilo sportivo permette di condividere con i propri amici il proprio allenamento. Per chi si annoia ad allenarsi da solo, PedalaMI prevede anche un sistema di sfide e classifiche dei corridori su percorsi predefiniti.

Come si può notare le funzionalità social, insieme al sistema di navigazione sono il core di questo progetto. E’ possibile che durante il percorso il sistema segnali la presenza di un amico, dando all’utente l’opportunità di chiamarlo, mandare un messaggio (testo, sfida ecc) chiedendo al dispositivo di segnalare il percorso più breve per raggiungerlo.

Il sistema prevede una serie di integrazioni con servizi dedicati al mondo della bici e non. Questo saranno BikeMi (servizio di bikesharing milanese), TouristEye (sito per pianificare

3 Maggiori informazioni verranno date nel corso della relazione, al cap. “Gruppo Rassegna GPS – socialità in bici”

nello specifico

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viaggi turistici in città), Flickr (sfruttandone le immagini geolocalizzate per inserire foto relative ai POI) , ATM (presenza di binari ecc).4

Figura 6: Mappa con foto POI tramite Flickr

4 Il lavoro completo del Gruppo Requisiti e Specifiche

http://wikibike.tk/mediawiki/images/3/35/DocumentazioneFinale_Specifiche_e_Requisiti.pdf

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5 GRUPPO AMBIENTE SVILUPPO PER MOBILE - GPS PER CICLISTI Passiamo ora al gruppo di Zoboli, Tavernesi e Tedeschi, tre ragazzi provenienti da informatica che si sono occupati dell’ambiente sviluppo del mobile nella prima fase del progetto e l'hanno concluso con un'analisi dettagliata nell'ambito del nostro futuro device, il nome di questo gruppo nella seconda fase è “GPS per ciclisti” (tratteremo l'analisi dei principali sistemi operativi dopo il lavoro svolto nella II fase, per un discorso di coerenza e comprensione dei contenuti generali). Inizialmente hanno constatato, in accordo con tutti gli altri studenti, che i navigatori GPS per il ciclismo, naturale evoluzione di quelli dedicati al trasporto motorizzato, non hanno ancora trovato un mercato molto sviluppato. Uno dei motivi di questa scarsa diffusione è legato al fatto che gli attuali navigatori disponibili, sono prodotti poco evoluti e strettamente dipendenti dal paradigma usato dai classici navigatori automobilistici. Si sono prefitti anche loro dunque l’obbiettivo di un prodotto completamente nuovo che colmi questa lacuna. Si sono basati sull’idea di integrare in un unico prodotto le tecnologie di cui disponiamo attualmente. Infatti, dal punto di vista hardware, disponiamo di device dall’alta potenza di calcolo, dotati di una buona capacità di archiviazione e potenzialmente sempre connessi alla rete che ci permettono di sviluppare applicativi molto più articolati e dotati di maggiori funzioni rispetto ad un semplice navigatore. Inoltre,come abbiamo detto prima, essendo i ciclisti una comunità con forte senso di appartenenza, è possibile sfruttare le piattaforme sociali, consolidatesi negli ultimi anni per favorire una maggiore interazione tra gli utenti del sistema. Le mappe sono cruciali per i navigatori GPS: sono il componente con cui l’utente interagisce per la maggior parte del tempo e sono anche il maggior canale d’informazione. Per queste ragioni, si è scelto di curare con estrema attenzione questo aspetto, stilando una lista di requisiti imprescindibili ai quali le mappe, che verranno usate, dovranno aderire. Esse dovranno essere complete; disponibili per la navigazione offline; facilmente aggiornabili; completamente personalizzabili ed integrabili agilmente con dati provenienti da fonti esterne. Sul mercato esistono varie società specializzate nella produzione di mappe stradali per l’uso offline (es. Navteq e TeleAtlas) e/o online (es. Google e Nokia). Oltre a queste aziende esiste la fondazione OpenStreetMap (OSM), che cura un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe di tutto il mondo e distribuirle gratuitamente5 (vedi nostre interviste alle associazioni). Le mappe sono ottenute usando come riferimento i dati registrati da dispositivi GPS portatili, fotografie aeree e da altre fonti libere. I dati a corredo delle mappe (es. i monumenti) sono ottenuti da fonti libere (come Wikipedia) e inserite direttamente dagli utenti. Valutando attentamente vantaggi e svantaggi derivanti dall’adozione di una o dell’altra mappa nell’ambito del progetto, al gruppo GPS è risultato lampante, anche grazie alle informazioni ricavate dalle nostre interviste presso le associazioni, che le mappe offerte dalla fondazione OSM siano le più adatte per il nostro prodotto. Esse, rispetto ai concorrenti, sono contraddistinte da alcuni vantaggi fondamentali. In breve: hanno disponibilità sia per l’uso offline, che online; soluzione utile qualora volessimo sviluppare anche una applicazione web correlata al progetto. Vengono aggiornate con costanza, grazie ad una ricca e attiva comunità, che conta oltre un milione di utenti attivi per un totale di oltre 18.000 contributi unici al mese. Sono ricche di molti dati integrativi (di cui alcuni forniti da comunità di ciclisti come FIAB Ciclobby). Sono manipolabili a nostro piacimento: sia a livello grafico, che a livello di dati. 5 Come evidenziate dai risultati delle nostre Interviste alle associazioni

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Sono disponibili molteplici librerie open source compatibili e, dato non trascurabile, sono gratis.

Figura 7: Le OpenCityMap e rispettiva legenda

Affinché le mappe stradali siano efficaci devono essere integrate con informazioni utili ai futuri utenti di PedalaMI. Tramite l’analisi delle interviste alle associazioni e alle idee presentate nel documento dei requisiti, i ragazzi di questo gruppo hanno stilato una lista di dati necessari che devono essere presenti in una mappa per ciclisti: - Le piste ciclabili - Il tipo di manto stradale - La presenza di binari del tram - Le zone pedonali - Le corsie preferenziali - La pendenza del terreno - L'integrazione con BikeMi (il servizio di bike sharing meneghino) - Le ciclofficine - Le rastrelliere e parcheggi per bici - Le fontanelle d'acqua potabile - I semafori - Le barriere (ostacoli che possono rallentare o bloccare il cammino). Alcune di queste informazioni saranno presentate direttamente sulla mappa, ad esempio le piste ciclabili, in modo che siano immediatamente visibili all’utente. Altre informazioni, come il tipo di manto stradale e la presenza di binari del tram, saranno utilizzate dall’algoritmo di calcolo di routing per proporre all’utente diversi tipi di percorso (ad es.

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più sicuro o più veloce), affinché possa scegliere quello che ritiene più idoneo. Infine altre informazioni, come le ciclofficine non saranno mostrate direttamente sulla mappa, a meno che non lo desideri espressamente l’utente, ma saranno accessibili solo dall’apposito menù. Cercando le fonti dove reperire tali informazioni il “gruppo GPS” ha notato che la maggior parte dei dati sono disponibili, già georeferenziati, sul portale dedicato agli open data del Comune di Milano6 e su OSM. Oltre alle categorie di informazioni sopra elencate è possibile aggiungere altre informazioni a piacere. Infatti l’estrema flessibilità della struttura di OSM permette di aggiungere con grande semplicità nuovi dati. La presentazione grafica delle mappe (i colori scelti per visualizzare i vari tipi di strade, ecc.) è molto importante per due fattori: uno funzionale e uno estetico. Quello funzionale implica che l’utente riesca a consultare chiaramente la mappa e a riconoscere tutti gli elementi, rappresentati mediante colori e stereotipi, presenti in essa senza difficoltà e senza ambiguità (anche in presenza di disturbi della vista come il daltonismo). Il fattore estetico influenza direttamente il grado di soddisfazione, nei confronti dell’applicazione, che l’utente percepisce. Essendo consci del fatto che avere le mappe più aggiornate possibili sul proprio device è essenziali i colleghi di questo gruppo, considerando solo la mappa della città di Milano che interagisce con un mappa molto piccola (meno di 100 MB) hanno inizialmente pensato ad una modalità di aggiornamento molto elementare: ad intervalli regolari (es. semestrali o trimestrali) verrà rilasciato un aggiornamento completo della mappa. Questa modalità non è stata però ritenuta soddisfacente. Soprattutto considerando il fatto che le mappe della fondazione OpenStreetMap vengono aggiornate a cadenza settimanale. Questo darebbe la possibilità di offrire ai nostri utenti cartine potenzialmente sempre al passo con i cambiamenti che avvengono nel mondo. Per sfruttare questa occasione al meglio è possibile adottare un meccanismo di aggiornamento incrementale. In sintesi il sistema è in grado di ricavare, a partire da una cartina obsoleta, un file contente solo le “differenze” da apportare per aggiornare la mappa. Riducendo drasticamente la dimensione del file d’aggiornamento con il conseguente risparmio di tempo e banda da parte dell’utente. La modalità prevista comporta uno sforzo, in fase d’implementazione, indubbiamente maggiore. Ma è ripagato dalla maggiore qualità del servizio offerto, oltre alla possibilità di disporre di un sistema che in futuro è già potenzialmente pronto a gestire mappe molto più grandi: come quella Italiana. Ideale qualora si decidesse di espandere il progetto ad altre realtà oltre quella milanese. Infine, il gruppo GPS tratta una possibilità offerta dalle recenti tecnologie e dal senso di comunità e collaborazione dei ciclisti per aggiornare le mappe grazie alle loro segnalazioni. Hanno infatti pensato che le mappe e i dati ad esse correlati (es. tipi di manto stradale, presenza di piste ciclabili, ecc.) potrebbero essere integrate e aggiornate direttamente dai nostri utenti in due modalità. La prima è offrire la possibilità agli utenti di segnalare nuovi percorsi semplicemente percorrendoli. L’applicazione salverà la traccia GPS correlata e la invierà ad un server che la userà per inserire il percorso nella mappa. Tale percorso potrà essere poi corredato di ulteriori informazioni dall’utente tramite il device o un’interfaccia web. Questa funzione è particolarmente utile per segnalare sentieri, strade non asfaltate o non ancora incluse nelle mappe. La seconda possibilità è realizzare un’interfaccia web per la modifica delle mappe, delle loro caratteristiche e l’inserimento di punti di interesse (come monumenti, fontanelle d’acqua, ecc.). Allo stato attuale l’utente per eseguire queste operazioni dovrebbe ricorrere a OpenStreetMap, che potrebbe intimorire gli utenti meno esperti. Mentre un’interfaccia progettata ad hoc per i 6 http://dati.comune.milano.it/

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ciclisti, che si occupi in automatico della gestione dei dati OSM potrebbe semplificare le operazioni agli utenti e quindi aumentare la partecipazioni di questi ultimi. In accordo con il documento dei requisiti, l'applicazione deve permettere all'utente di scegliere il proprio percorso in base alle sue preferenze. Fornendo quindi la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di percorsi: il più breve possibile; il più breve, che massimizza l'uso delle piste ciclabili; il più sicuro; personalizzato che preveda il passaggio per determinati punti di interesse; escludendo le strade interrotte; pedonale. Sarà infine possibile impostare l’applicazione perché eviti di calcolare percorsi che prevedano elevati gradi di pendenza del terreno. Aiutando così i ciclisti meno allenati. Per creare tutti questi i percorsi, gli algoritmi più utilizzati sono: L’innovativo sistema di indicazioni vocali denominato AppInTasca consente di interagire con il navigatore GPS con modalità differenti dalla tradizionale.I differenti, ad esempio i tasti dell’auricolare o una rotella collocata sul manubrio.Il sistema di navigazione turn-by-turn implementato deve quindi poter gestire le istruzioni vocali fornite dal navigatore, per soddisfare le specifiche di AppInTasca. L’implementazione della funzione è molto agile per la presenza di tool esistenti (come OsmAnd) da poter adattare ai nostri scopi. PedalaMi, oltre alle sopracitate modalità di routing, dovrà essere in grado di supportare servizi integrativi volti a migliorare l’esperienza dei suoi utenti, che lo rendano unico nel quadro generale dei navigatori GPS per ciclisti. I primi due servizi, derivanti dal documento dei requisiti, che verranno implementati sono: SaiChe e Randevù. SaiChe è un servizio che durante la marcia si occuperà di segnalare al ciclista possibili deviazioni per raggiungere punti di interesse. Ad esempio, se un ciclista fosse nei pressi di Erba (CO), SaiChe potrebbe proporre al ciclista di visitare, e magari affrontare, il celebre ed estenuante Muro di Sormano. Oppure, se si trovasse nei pressi di Segrate, potrebbe proporre al ciclista la visita al recente Monumento alla Bicicletta. Ovviamente il ciclista è libero di accettare o declinare il suggerimento offerto dal navigatore. I problemi che si pongono nella realizzazione di questo servizio riguardano la scelta dei punti di interesse da segnalare all’utente e la frequenza. Per soddisfare le diverse esigenze ci sono varie strade percorribili: la più semplice, e consigliata, è senz’altro quella di demandare all’utente la scelta dei punti di interesse da segnalare. Si suggerisce, inoltre, di implementare un sistema che ricorda le deviazioni accettate e rifiutate dall’utente. In modo tale da evitare di proporre di deviare verso un monumento già visto o che si è rifiutato di vedere per più di una o due volte. Ovviamente il sistema dovrà distinguere tra i vari tipi di punti di interesse, in quanto questo ragionamento è valido per POI univoci, come i monumenti, ma non vale, ad esempio, per le fontanelle dell’acqua. I colleghi consigliano anche di rendere immediata l’attivazione e la disattivazione del servizio. In quanto è ragionevole pensare che se un utente usa la bicicletta per, ad esempio, andare al lavoro non sia interessato a compiere deviazioni. Inoltre bisogna valutare con il team dell’interfaccia utente come organizzare il sistema di segnalazioni. Randevù è il secondo servizio che viene proposto a tutti i possessori dell’applicazione. Esso rende possibile condividere con un contatto o un gruppo, dotati dell’applicazione PedalaMI, la propria posizione allo scopo di permettere agli utenti di incontrarsi, condividere percorsi, organizzare gite, eccetera. Il servizio per funzionare richiede che gli utenti abbiano una connessione dati sul proprio dispositivo e l’applicazione attiva. Essa permetterà ad ogni utente di visualizzare la posizione dei propri amici o soci dello stesso gruppo. Rilevando un soggetto sulla mappa sarà possibile decidere se contattarlo telefonicamente e/o creare un percorso per raggiungerlo o creare percorsi con punti di incontro e traiettorie comuni.

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Esistono molteplici scenari di utilizzo: due amici vicini possono decidere di ritrovarsi in un punto comune o decidere di creare un percorso condiviso da percorrere in compagnia. Si possono inoltre organizzare gite molto flessibili: in quanto i ciclisti sapranno sempre dove si trova il gruppo principale. Ciò consente di poter partecipare a ciclate anche unendosi al gruppo in ritardo (non avendo quindi il problema di organizzarsi rigidamente). Ma anche di potersi staccare dal gruppo, sapendo di poterlo poi ritrovare in un secondo momento. In caso di necessità un utente può ricercare l’amico più vicino per richiedere aiuto o segnalare un problema. Come già detto, a seguito di discussioni tra i vari gruppi del progetto e ai risultati dei questionari svolti da molti colleghi si è scelto di sviluppare il progetto come app. Questo perché i potenziali utenti si sono detti più interessati a queste piattaforme piuttosto che ad un device indipendente. Inoltre gli smartphone e i tablet offrono potenzialità molto maggiori (collegamento internet, interazione con altre applicazioni, eccetera). Senza sottovalutare che per l’utente risultano molto più economiche: dovendo acquistare solo l’app e non anche un device fisico. Come è noto, i tre maggiori sistemi operativi mobili27 sono iOS, Android e Windows. Ponendosi l’obiettivo di sviluppare un’applicazione che sia compatibile almeno con i primi due OS, il miglior compromesso tra performance e portabilità è dato dall'uso combinato di C ++ e dei linguaggi nativi. Gli altri strumenti disponibili, gli ambienti cross-platform e i tool di porting, allo stato attuale non hanno ancora raggiunto la maturità necessaria per offrire una valida alternativa nello sviluppo di un’app complessa come PedalaMI. Grazie al gruppo denominato Gps per ciclisti e alla collaborazione di quest'ultimo con gli altri colleghi del corso si è concretizzata la proposta per cercare di rivoluzionare il mercato dei navigatori GPS dedicati ai ciclisti, introducendo un prodotto innovativo e dal forte spirito comunitario. Nell’illustrare il loro lavoro, è chiaro che nello sviluppo si è cercato di porre l’utente al centro e cercare di disegnare il prodotto intorno alle sue esigenze. A parere di tutti, una strategia vincente: la comunità dei ciclisti, come abbiamo già detto, necessita e necessiterà sempre più di uno strumento come quello su cui abbiamo lavorato e la cui analisi da parte del gruppo GPS per ciclisti è fondamentale per la futura implementazione.7

7 Qui il lavoro completo del gruppo: http://wikibike.tk/mediawiki/images/4/46/Documento_Finale_-

_GPS_per_Ciclisti.pdf

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6 gruppo interviste alle associazioni/comunicazione di progetto Il gruppo “Comunicazione di progetto” è stato il nostro gruppo. Composto da Gennari, Pietra e Vacca, ci siamo occupati, nella prima fase, principalmente delle interviste ad associazioni ciclistiche milanesi tramite l'intervista strutturata da noi redatta (abbiamo pensato che questo tipo di intervista, articolata in forma di colloquio, ci permettesse di lasciare spazio a nuove idee o suggerimenti da parte degli intervistati, e l'abbiamo preferita a questionari, indubbiamente più rigidi) ed inoltre di comunicare il progetto in fieri ai membri contattati, per capire quanto potesse essere secondo loro utile il lavoro collaborativo che stavamo portando avanti, per raccogliere qualsiasi tipo di consiglio da parte di chi della bicicletta ha fatto un lavoro o comunque un hobby portante della propria vita. Nella seconda fase invece, abbiamo unito le nostre forze e competenze per rendere la presentazione del nostro progetto collettivo più efficace e completa possibile, in vista di un futuro lancio del prodotto. Il concetto di comunicazione è dunque alla base del nostro lavoro per il progetto: comunicazione del progetto stesso, comunicazione con membri di associazioni diverse, comunicazione con tutti gli altri studenti per avere sempre un quadro completo delle evoluzioni che stavano avvenendo. Comunicazione a tutto tondo insomma, da parte di tre persone con conoscenze passate diverse (un informatico, uno psicologo, una “scienziata” della comunicazione) con lo spirito di unire queste competenze diverse nel modo più omogeneo possibile e al fine di rendere il futuro device creato dinamico, efficace, social, ma al tempo stesso a misura d'uomo. La prima fase quindi: abbiamo condotto una ricerca su tutte le associazioni presenti sul suolo milanese, abbiamo poi ristretto il campo, ne abbiamo infine contattate una decina. La “fetta” di stakeholders con cui ci siamo relazionati è stata quella delle associazioni ciclistiche che promuovono l’uso della bicicletta come mezzo di trasposto, ma anche il cicloturismo e pongono attenzione sui temi come la sicurezza stradale e la legislazione in merito a norme stradali che riguardano bici e pedoni. Il nostro compito era quello di comunicare a queste associazione il nostro progetto e di condurre quindi un'intervista strutturata8 con un rappresentante dell’associazione, in modo da collezionare opinioni, suggerimenti, dubbi e consigli in merito al nostro progetto. Durante la seconda fase invece, oltre a condurre le ultime intervista utili per avere un quadro più generale e variegato, ci siamo occupati di “riassumere” in questo documento il lavoro di ogni gruppo (espresso tramite il documento finale di ogni gruppo o dai loro documenti di presentazione di quanto svolto fino a quel momento). Ci siamo concentrati sugli aspetti principali del progetto: - la grandezza ed eccezionalità del progetto stesso; dovuta al gran numero di partecipanti, giovani, alla varietà di background di questi ultimi, alla diversità dei loro interessi e delle loro capacità. - l’organizzazione strutturale del progetto; ovvero la divisione in gruppi e la collaborazione costante fra essi, l’interdisciplinarietà intrinseca del progetto. Questo documento ha lo scopo di illustrare il progetto nella sua interezza, il suo esito e il suo possibile futuro. 8 Qui il modello di intervista strutturata che abbiamo utilizzato con le associazioni:

http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Presentazione_del_progetto_e_intervista_strutturata_alle_associazioni

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Figura 8: Una screenshot della nostra presentazione – La homepage di una della

associazioni a cui ci siamo rivolti, FiabCICLOBBY Per quanto riguarda i risultati della prima fase, essi si possono trovare completi su WikiBike9 in forma discorsiva oppure sulle slides della presentazione del lavoro svolto che abbiamo mostrato ai colleghi e professori durante il nostro intervento in aula e di cui trovate qualche screenshot dimostrativo in queste pagine.10

9 http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Risultati_interviste_alle_associazioni 10 http://prezi.com/tcofclzh-7lc/comunicazione-di-progetto/

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Figura 9: Abbiamo utilizzato Prezi, per rendere più accattivante ed efficace il nostro lavoro.

Figura 10: Dalla nostra presentazione, risultati dell’intervista a Sergio – a capo della

Cornaredo gruppo cicloamatori, affliliata alla FCI Le associazioni da noi contattate sono le seguenti:

− Fiab Ciclobby, − MTB Milano Trail Bike, − Cornaredo Amatori (affiliata FCI), − #Salvaciclisti, − Ciclofficina Ruota Libera, − Cassini Cycling Team.

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Dalle interviste condotte, principalmente, è emerso che: - Fondamentale per qualsiasi scelta è innanzitutto il target → ad esempio, per quanto riguarda la scelta tra app o dispositivo, le associazioni che si occupano di cicloturismo, il cui focus è principalmente lo svago e che vedono la bicicletta come un hobby a cui dedicare tempo e denaro preferiscono devices esterni anche se più costosi. Invece associazioni rivolte alla mobilità sostenibile in termini sia ecologici che economici, il cui focus è la bicicletta come mezzo di trasporto in città preferiscono l'opzione app in quanto più economica. Ovviamente una discriminante significativa del target è l'età: i giovani sono più interessati agli aspetti social e li considerano centrali nella creazione di una nuova app, un pubblico più adulto vede questi aspetti più marginali e si focalizza maggiormente sulle funzioni pratiche “tradizionali” consigliandoci di concentrarci sul miglioramento di ciò che già è in commercio. −Il GPS più utilizzato e apprezzato sul mercato risulta essere il Garmin modello “Dakota 20” → Lo schermo è di tipo resistivo e per funzionare richiede delle semplici pressioni. Nella pratica ciò significa che non è sensibile e preciso come un iPhone, ma che in compenso può essere usato anche con i guanti (un vantaggio da non sottovalutare quando fa molto freddo). Lo schermo si comporta discretamente. Scrivere qualcosa sul Dakota, grazie al tastierino touchscreen che compare in sovrimpressione, è molto più semplice degli altri modelli, dove anche solo digitare il nome di un rifugio risulta macchinoso e richiede tempo. Un’altra funzionalità interessante presente sul Dakota è il concetto di “profilo“, attraverso cui è possibile ottimizzare l’interfaccia per diversi tipi di utilizzo, ad esempio per uso escursionistico o automobilistico. E' Presente il blocca schermo. E' resistente a cadute, urti, bagni in acqua o fango. E' certificato IPX7, quindi garantito contro gli effetti dell’”immersione temporanea”, ovvero per 30 minuti alla profondità di 1 metro. Ha 850 MB di memoria interna su cui si possono caricare mappe, percorsi, punti di interesse, etc. In più è espandibile con una micro SD. Il Dakota 20 richiede 2 pile AA che permettono un’autonomia di 20 ore. Il Dakota 20 offre un’altra cosa interessante, cioè la possibilità di condividere tracce, itinerari e waypoint direttamente con altri dispositivi Dakota, Foretrex, Oregon e Colorado senza bisogno di collegarli ad un computer. Nel modello più costoso sono inoltre presenti queste funzioni: altimetro barometrico, profilo altimetrico, calcolo dell’elevazione totale, bussola elettronica, slot per le schede micro SD, condivisione waypoint, tracce, percorsi e geocache senza fili, sveglia e toni.

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Figura 11: Garmin Dakota 20 - Altri punti importanti indipendenti dal target sono: problemi legati alla scelta di creare un'applicazione, tutti infatti ci hanno segnalato l'inconveniente della batteria che dura poco, della luminosità dello schermo, della distrazione maggiore rispetto ad un dispositivo utilizzato esclusivamente a quello scopo. - Per avere chiarezza da un punto di vista di interfaccia è necessario suddividere le diverse funzioni per categorie: 1. Uso in città: percorso più breve, più sicuro, informazioni sulla viabilità, sul manto, sui parcheggi ecc... 2. Cicloturismo: suggerimenti percorsi, ampia gamma di informazioni ad hoc... Anche l'aspetto social dovrebbe essere adattato alla modalità di utilizzo da parte del ciclista: ovvero, per l'utilizzo della bici come mezzo in città dovrà concentrarsi principalmente sulla condivisione di informazioni, segnalazioni e consigli utili e pratici. Per gli appassionati di cicloturismo l'aspetto social dovrà focalizzarsi sulla condivisione di informazioni riguardanti svago/allenamento/curiosità/gare tra utenti ecc...11 - Per quanto riguarda le interazioni con il dispositivo ci sono visioni opposte. Chi utilizza la bici come mezzo di trasporto/cicloturismo preferirebbe un’interazione vocale (soprattutto in output)12, per non usare le mani (questione di sicurezza). Chi utilizza la bici in montagna

11 Informazioni utili sia al gruppo Percorsi per varie tipologie di utente

http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Percorsi_per_tipologie_di_utenti che a quello dei Requisiti http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Requisiti

12 Risultati in accordo con quelli del gruppo Test usabilità e App in tasca.

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(MTB) preferisce invece un'interazione manuale, in quanto molto più precisa. Il fatto che possa essere un fattore di pericolo non incide su questa scelta, anche perchè il dispositivo da loro più usato (Garmin Dakota 20, appunto) prevede questo tipo di utilizzo. Alcuni suggerimenti da parte dei membri delle associazioni su cosa sarebbe utile che il nostro futuro device avesse: - Funzionalità di SOS con coordinate GPS - Segnalazione problemi molto intuitiva (2 click: uno per scegliere il problema e l'altro per segnalarlo) - Profili differenti. Chi usa l'app sceglie a priori all'avvio se andare verso il cicloturismo in città o fuori città --> POI differenti a seconda dell'uso. - Per lo sviluppo sarebbe perfetto usare open street map. - Integrazione con partecipaMI (piattaforma che raccoglie le segnalazioni geolocalizzate dei problemi stradali) - Situazione parcheggi auto (per montagna), bici (rastrelliere ecc) in città entro un raggio di 50 mt dal luogo di arrivo - A livello sportivo è stata apprezzata la funzione di allenamento (con confronto rispetto a tempistiche/risultati ottenuti da un'altra persona) Ovviamente abbiamo cercato di rendere utili queste informazioni, per fare ciò abbiamo tenuto un breve intervento in aula, con l’aiuto delle slides abbiamo presentato i risultati ottenuti e una panoramica generale di quanto è emerso dal nostro lavoro durante la prima fase del progetto; così facendo abbiamo reso partecipi gli altri gruppi dei suggerimenti ottenuti che, ovviamente, sono stati tenuti in considerazione nel proseguimento della progettazione del device. Questo documento di presentazione finale è invece, come già detto, il frutto del nostro lavoro conclusivo durante la seconda fase del progetto di PedalaMi.

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7 GRUPPI INTERVISTE CON STAKEHOLDERS, AI CICLISTI E ANALISI DEL TARGET - QUESTIONARI CARTACEI E DIGITALI Discorso un po’ più complicato, principalmente perché non ancora concluso, è quello riguardante i 3 gruppi che si sono occupati della comunicazione con gli stakeholders, dell’analisi del target e delle interviste ai ciclisti nella prima fase del progetto, e sono poi confluiti in un gruppo unico per l’analisi e la restituzione dei risultati complessivi. Il primo gruppo, composto da Vernillo, Frascolla e Krylova nella prima fase ha sostanzialmente cercato, analizzato ed infine selezionato i principali stakeholders milanesi.13 �Hanno monitorato questi ultimi, svolgendo un’ attività di interrelazione con i diversi forum di ciclisti a cui si sono iscritti, per segnalare e condividere argomenti interessanti inerenti al nostro progetto.

Figura 12: Tabella Istituzioni trovate

Figura 13: Tabella Negozi trovati

Il secondo gruppo composto dalle colleghe Tosca, Ramadan ed Anelli si è occupato di stilare un questionario da presentare ai ciclisti. Il questionario è un utile strumento al fine 13 http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder

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di raccogliere dati che potrebbero dare un’idea di ciò che le persone desiderano dal progetto, di quanto sia utile portare avanti un progetto di questo tipo (se non c’è richiesta non c’è mercato) anche per poi fare una cernita delle funzionalità inserite, in base appunto, al punto di vista dei suoi futuri utilizzatori. Come ogni gruppo, anche per loro il lavoro si è diviso in 2 fasi.�Nella prima fase, relativa alla creazione del questionario, dopo confronti sia con gli altri studenti che con il docente, si è stilata una lista di domande utili a capire la percentuale di utilizzo e il fine d’uso stesso della bicicletta a Milano (spostamenti casa - lavoro, cicloturismo ecc), e l’interesse nell’avere un GPS relativo alla propria città. �Sono stati stilati dei questionari cartacei e digitali, in modo tale da poter raggiungere tramite Internet una mole di utenti maggiore, ma con un background tecnologico diverso, e tramite i questionari cartacei gli utenti che non hanno molta familiarità con la tecnologia ma che comunque potrebbero essere interessati ad un’app di questo genere.14 Il terzo gruppo, composto da Begotti, Pontiggia e Ripamonti si è occupato di analizzare il target. L'analisi dell'utenza permette di capire su che basi creare una data interfaccia, su che basi inserire una funzionalità piuttosto che un'altra (ad esempio inserire la possibilità di individuare salite montane quando l'utenza si muove prevalentemente in città), i fattori critici dell'eventuale usabilità, segmentare l'utenza in modo da poter eventualmente creare diverse versioni contestualizzate dell'applicazione ognuna con le proprie criticità riguardo i punti precedenti.15 Una volta raccolto questo materiale, in accordo con le direttive date dal prof. De Michelis, I gruppi hanno inziato a lavorare insieme per giungere ai risultati finali. I questionari cartacei e online sono stati somministrati da parte di tutti, molti hanno collaborato per estrarre I dati rccolti sia cartacei che digitali, questi ultimi sono stati poi incrociati e filtrati per avere maggior veridicità ed infine sono stati restituiti i risultati generali.16

Figura 14: Alcuni dei dati forniti da questi gruppi tramite questionario cartaceo

14 Le domande nella loro versione finale sono presenti qui

http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Questionario_ai_ciclisti 15 Il lavoro completo sull’analisi del target da parte di questo gruppo lo potete trovare qui

http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Analisi_Utenza 16 Ancora non ci sono stati forniti i risultati finali, abbiamo quindi riportato il lavoro fin qui svolto

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Figura 15: Le percentuali che indicano una forte tendenza alle funzioni social, sempre

provenienti dai risultati dei questionari cartacei (filtrati) I dati raccolti dai questionari ed analizzati dai tre gruppi sono stati utili ai gruppi Percorsi per varie tipologie di utenza e Brand Identity ma anche per I colleghi che hanno analizzato e creato l’interfaccia grafica.

Figura 16: Alcuni dei risultati ottenuti tramite il questionario digitale

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Dai loro risultati sono emersi quali sarebbero i maggiori utilizzatori dell’app (percentuale di giovani tra i 18 e i 25 > 50%). Come si può vedere dall’immagine nella pagina precedente, sono risultati chiari i pro e contro della nostra app Pedalami, in linea coi risultati dei gruppi Interviste alle associazioni, e ealle riflessioni di altri gruppi (motivi per cui non si usa il navigatore, cosa sarebbe utile per un navigatore per ciclisti ecc.) Inoltre i dati confermano che l’idea di sviluppare un navigator GPS per ciclisti che all’interno del percorso da seguire da un punto A ad un punto B mostri anche le peculiarità di quest’ultimo, non è stata un flop. Anzi! Questo ci da motivo di credere che un progetto come il nostro possa un giorno veramente vedere la luce, ed avere una percentuale di utilizzatori non indifferente.17 17 I risultati completi dei questionari cartacei e digitali:

http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Risultati_questionari_cartacei_(FILTRATI) e http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Risultati_questionari_digitali

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8 GRUPPO USER EXPERIENCE/VISION DESIGN, TEST USABILITA' Passiamo ora al gruppo Test Usabilità (che nella prima fase era “User experience/visual design) formato dai colleghi Leto Barone, Mauri e Minoli, provenienti tutti da TTC ma con studi passati diversi tra loro e dotati quindi di skills variegate. Durante la prima fase del progetto, questo gruppo si è occupato della User Experience. In altri termini, hanno identificato i principi di usabilità da seguire nella realizzazione di una app mobile, e analizzato quindi quattro applicazioni GPS considerate best practise, mettendone in evidenza i punti di forza. Nella seconda fase del lavoro, hanno effettuato un test di usabilità con gli utenti, al fine di indagare le modalità di interazione utente-applicazione, analizzando nel dettaglio le performance così da identificare eventuali linee guida e raccomandazioni per le modifiche da apportare nelle successive fasi di design e re-design. Sono utili alcune definizioni per chiarire meglio il campo di cui questo gruppo si è occupato: L’esperienza utente (in inglese User Experience o UX) è il risultato dell’insieme di emozioni, percezioni e reazioni che una persona prova quando si interfaccia con un prodotto o servizio. Equivale in altre parole al grado di aderenza soggettiva tra aspettative e soddisfazione nell’interazione con il sistema, sia esso fisico che digitale. L'usabilità di un prodotto può essere definita come “Il grado con cui un determinato prodotto può essere usato da specificato utenti per raggiungere specificati obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specificato contesto d’uso".18 Si tratta, per così dire, di una definizione multidimensionale, che scompone l’usabilità su tre assi, relativi a tre variabili sostanzialmente indipendenti: efficacia, efficienza e soddisfazione degli utenti, il cui valore può in qualche modo essere "misurato". L’efficacia viene definita come l’accuratezza e la completezza con cui gli utenti raggiungono specificati obbiettivi. L’efficienza è definita come “la quantità di risorse spese in relazione all'accuratezza e alla completezza con cui gli utenti raggiungono gli obiettivi”. La soddisfazione, infine, è definita come “la libertà dal disagio e l’attitudine positiva verso l’uso del prodotto”. L'nteraction Design è la progettazione dell'interazione che avviene tra essere umani e sistemi meccanici e informatici. Il design dell'interazione si basa su 4 attività, caratterizzate da una forte natura interattiva: - identificare i bisogni e stabilire i requisiti (attraverso interviste, questionari, osservazione sul campo e focus group); - sviluppare proposte di design alternative che rispondano ai requisiti identificati (modelli concettuali e progettazione fisica); - costruire versioni interattive che possano essere comunicate e valutate (prototipi); - valutare l'accettabilità (test sul prodotto). Per quanto riguarda il Test Usabilità, il gruppo ha scelto di utilizzare due metodi: 18 Definizione dell’Iso (International standard organization)

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1. L’intervista semistrutturata (consiste nel porre all'intervistato una serie di domande, lasciandolo libero di rispondere come crede),

2. La task analysis (consiste nell'assegnare agli utenti un insieme di compiti puntuali, di vario livello di difficoltà, per ricavare il grado di efficacia, efficienza e soddisfazione di un servizio attraverso la misurazione di alcune variabili (numero di errori, tempo di esecuzione ecc...) con cui un dato compito viene portato a termine).

Riguardo alla task analysis, l'esperimento è stato svolto a Milano (zona Maciachini), i percorsi richiesti, pur diversi tra loro, prevedevano la medesima distanza di percorrenza. I partecipanti hanno avuto a disposizione: - una bicicletta, - un supporto per smartphone collocato sul manubrio, - un iPhone 4s dotato dell’app GPS di Google Maps. Il campione era composto da 11 soggetti, 7 maschi e 5 femmine, di età compresa tra i 19 e i 45 anni con scolarità medio – alta e occupazione varia (studenti, stagisti, lavoratori). I soggetti sono stati scelti in quanto ciclisti sul territorio milanese, sia occasionali sia abituali. Il compito per i partecipanti alla task analysis è stato suddiviso in tre punti: - Impostare la destinazione ( da fermi prima di iniziare la marcia oppure in movimento) - Collocamento dispositivo (supporto da manubrio, tasca, mano...) - Modalità di interazione in bici (solo audio, touch, video..)

Infine agli stessi è stato chiesto se fossero soddisfatti della modalità d’uso scelta e di fare eventuali commenti (limiti, proposte). Risultati della task analysis: Per quanto riguarda l’uso del GPS in bici, la differenza non è molto significativa: più della metà dei soggetti hanno svolto il compito posizionando il dispositivo sul supporto sul manubrio, i restanti soggetti invece, lo tengono in tasca. A percorso impostato, la modalità di consultazione preferita è in movimento. Nonostante sia più pericoloso, i soggetti prediligono questa modalità, in quanto ritengono non sia pratico e veloce fermarsi ogni qualvolta necessitino di informazioni. Un ulteriore dato importante è che ben il 62% dei soggetti sceglie di utilizzare la voce guida come tutor alla navigazione, in quanto non viene considerata una distrazione, a differenza della schermata video, e non richiede interazione da parte del ciclista (l’informazione segue un canale unilaterale). A fine esperimento, è stato chiesto ai soggetti se fossero soddisfatti della modalità di interazione da loro utilizzata: più soggetti che hanno utilizzato il supporto hanno manifestato una discreta soddisfazione, rispetto a quelli che hanno riposto il cellulare in tasca. In generale, circa un terzo dei soggetti ha ritenuto che l’esperienza di utilizzo fosse soddisfacente, un altro terzo è più o meno neutrale, e l’ultimo terzo dichiara di non essere soddisfatto. Considerando la soddisfazione in relazione all’utilizzo dell’interazione vocale, invece, sono risultati maggiormente soddisfatti i soggetti che si sono fatti guidare dalla voce guida durante il percorso rispetto agli altri. L’immagine sottostante individua e propone in modo efficace i punti emersi e sopra discussi, dell’Usability test:

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Figura 11: Infografica riassuntiva dei risultati del test di usabilità Le risposte ottenute dimostrano che le modalità d’uso al momento utilizzate non soddisfano pienamente i ciclisti: il posizionare il cellulare in tasca o sul supporto, prevede in ogni caso una serie di problematiche che è utile affrontare. Problematiche legate al posizionamento dello smartphone sul supporto: - La distanza tra il supporto e gli occhi non permette di visualizzare correttamente le informazioni, comportando una certa scomodità. - La distanza tra sé e il manubrio dove è posto il navigatore lo obbliga ad una posizione china onde evitare che le cuffie fuoriescano dal padiglione auricolare. - La voce del navigatore è troppo bassa e con il traffico non si sente bene. - Non essendoci molte piste ciclabili a Milano, talvolta i ciclisti sono costretti ad andare sul marciapiede, contromano, in situazioni che richiedono una particolare attenzione. Questo non consente al ciclista di non prestare attenzione alla strada. - Posizionare il supporto per smartphone sul manubrio, può risultare difficile per una mamma che porta un bimbo sul seggiolino. Infatti, in questo caso, non c’è spazio sufficiente sul manubrio per collocare il dispositivo, e se ci fosse, è meglio tenere lo smartphone in tasca per evitare che i figli lo tocchino e lo facciano cadere accidentalmente. - Il freddo ed i guanti sono un ostacolo all’interazione.

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- Posizionare il cellulare in tasca è comunque pericoloso perché se non si hanno zip, o tasche che lo proteggono sufficientemente rischia di scivolare fuori. - Il codice della strada vieta l’uso di auricolari normali durante la guida in bicicletta. Le considerazioni fatte dal gruppo Usabilità hanno fatto emergere l’inconsistenza delle modalità d’interazione considerate ed utilizzate dai ciclisti. A fronte di questi risultati è emersa una maggiore soddisfazione tra i soggetti che hanno usufruito della voce guida, ed una inclinazione da parte dei restanti ad utilizzarla qualora venisse testato un metodo più comodo e sicuro. Questo dato ci fa pensare che procedere sviluppando un tipo di interazione vocale sia la strada giusta, che ci porterà presto ad poter usufruire di un servizio più comodo e sicuro. Dalle interviste sono emerse alcune proposte per risolvere i problemi di cui abbiamo parlato, possono essere considerate solo come soluzioni temporanee poiché nessuna si è rivelata molto innovativa, ma ci sembra giusto valorizzare il lavoro dei nostri colleghi illustrandole brevemente. Analizzando i problemi riscontrati e le difficoltà degli utenti intervistati nello svolgere la task analysis, viene proposta una serie di migliorie in grado di rendere l’app più accessibile ed utilizzabile da tutti. 1) Fascia porta smartphone da mettere sull’avambraccio, simile a quelle utilizzate dai joggers, pensata per persone che non possono utilizzare un supporto fisso a manubrio (perché hanno seggiolini, cestini, campanelli o specchietti molto ingombranti attaccati al manubrio). 2) Mini guanti magici per interagire con lo schermo touch, disponibili per iPhone, iPad e tutti i dispositivi touchscreen19 Segnaliamo infine le interazioni avvenute tra questo gruppo e gli altri: - Gruppo Rassegna GPS. Le colleghe del gruppo rassegna Gps si sono dedicate nella prima fase del progetto alla rassegna dei dispositivi e delle applicazioni Gps già presenti sul mercato, in base alle analisi da loro pubblicate sulla Wiki (di cui parleremo in modo dettagliato più avanti) i colleghi del gruppo Usabilità hanno selezionato quali applicazioni considerare nella fase di analisi preliminare, scegliendo tra le 9 proposte quelle più complete e/o innovative e quindi meritevoli di considerazione. Entrambi i gruppi hanno scelto di prendere in considerazine Waze, un software innovativo e caratterizzato da una community di utenti di fondamentale importanza, ciascun utente infatti può condividere in tempo reale informazioni con gli altri automobilisti; chiaramente oltre ad essere uno strumento indubbiamente utile, il porre l'utente in una posizione non solo di fruitore ma anche di creatore di contenuto, influisce in termini di attaccamento al brand e di livello di impegno e coinvolgimento di colui che utilizza il navigatore. - Gruppo Percorsi per varie tipologie di utenti. Attraverso le interviste del gruppo Usabiltà è venuto alla luce un problema che è emerso anche nel lavoro del gruppo “Percorsi per varie tipologie di utenza”, ovvero il fatto che, non essendoci piste ciclabili a Milano, i ciclisti si trovano a dover percorrere strade trafficate, e non è facile quindi interagire con una app di navigazione, soprattutto se il device si trova sul supporto o in tasca. Risulta che coloro che si recano al lavoro in bici, in caso di infortunio, possono ricevere rimborso dall’assicurazione solo se il sinistro avviene sulle piste ciclabili. Secondo la Fiab, infatti, Federazione italiana amici della bicicletta, il trattamento 19 http://www.miniinthebox.com/it/mini-guanti-tocco-magico-schermo-per-iphone-ipad-tutti-i-dispositivi-

touchscreen_p241845.html

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dell’infortunio per il ciclista è equiparato a quello dell’automobilista, a patto che il tragitto sia tutelato da piste ciclabili e strade protette al traffico. L’utilizzo della bici viene tutelato anche quando non c’è una reale necessità, e quindi anche quando il percorso casa-lavoro, lavoro-casa, è coperto dai mezzi pubblici, purché avvenga su piste ciclabili o strade protette. In caso contrario, ossia quando il ciclista si immette in strade non tutelate e quindi aperte al traffico, è necessario valutare se l’utilizzo è realmente necessario. - Gruppo Requisiti e Specifiche. Questo gruppo ha stabilito i requisiti e proposto gli eventuali accessori utili in supporto al device, al fine di rendere quanto più comoda, facile e immediata l’interazione con l’app che andremo a progettare. - Gruppo App in tasca. Con il loro lavoro hanno fornito dei dati a supporto della ipotesi di partenza del gruppo App in Tasca. Si sono trovati concordi nel considerare vincente la modalità di interazione vocale nell’offrire al fruitore della nostra app la possibilità di tenere il proprio smartphone in tasca e godere (quantomeno) delle funzionalità minime (social e di navigazione) senza disporre necessariamente di supporti fisici particolari e senza incorrere in distrazioni visive. - Gruppo Interfaccia Grafica, studio del device e del supporto. Il loro lavoro e quello del gruppo Grafica si sono svolti parallelamente e sono necessariamente da integrarsi tra loro, non si può infatti parlare di usabilità di applicazioni, senza considerare il loro aspetto grafico. I risultati ottenuti dalle indagini preliminari dei competitors e delle best practise effettuate da entrambi i gruppi sono indispensabili linee guida per la progettazione di un prodotto innovativo e più performante di quelli già presenti attualmente sul mercato. Più nello specifico i risultati ottenuti dal gruppo Grafica hanno fornito a quello UX delle preziose indicazioni nell’impostare il test di usabilità, in particolar modo la scelta del device utilizzato (iPhone 4s) e della posizione del supporto (sul manubrio anziché sul telaio). Dai loro test è emerso che la dimensione ottimale del display corrisponde a quella di un Iphone 4s (3,5’’). Nonostante la visibilità offerta sia leggermente inferiore rispetto ad altri device (per esempio a un Samsung Galaxy S3 con un display da 4,8 o al tablet SmartTab S2 con un display da 10,1), esso mostra una portabilità estremamente maggiore e un ingombro notevolmente ridotto. Inoltre, essendo l’iPhone uno dei device più acquistati, e quindi la dimensione del suo schermo quella più diffusa, un eventuale supporto ad hoc sarà più facilmente fruibile dalla maggioranza degli utenti. Per quanto riguarda la scelta di posizionare il supporto sul manubrio, invece, è emerso che gli utenti hanno preferito questa modalità, a quello fissato sul telaio.20 20 Per avere una visione più completa del lavoro del gruppo User experience, visual design, test usabilità è disponibile

la loro relazione finale qui: http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/File:Relazione_Pedalami_-_Leto_Barone,_Mauri,_Minoli.pdf

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9 GRUPPO BRAND IDENTITY - PERCORSI PER VARIE TIPOLOGIE DI UTENTI Pasiamo al gruppo Brand Identity nella prima fase e Percorsi per varie tipologie di utenti nella seconda. I colleghi sono Martone, Piccolillo, Pedullà. Il target del progetto PedalaMI comprende tutti coloro che utilizzano la bicicletta nella città di Milano, compresi gli studenti, il che sono focus del lavoro di questo gruppo in quanto l’esperienza dei giovani più si avvicina all’esperienza dei fautori di PedalaMI. Ricordiamo che l’obbiettivo di questo progetto non è solo quello di fornire un semplice navigatore GPS ma un sistema che vada incontro alle esigenze dei suoiutenti, sia che essi siano studenti, lavoratori, turisti o sportivi. La prima fase portata avanti dal gruppo “Percorsi per varie tipologie di utenze” è stata appunto capire quali sono queste esigenze. L’app offre due modalità principali di utilizzo, una diurna ed una notturna, fornendo anche una sezione meteo che permette all’utente di rimanere sempre aggiornato sulle condizioni del tempo in modo da non trovarsi impreparato a piogge e condizioni climatiche avverse. La tipologia di utente tenuta in considerazione dai coleghi del gruppo in questione si presenta in due modalità: 1) Lo studente/lavoratore fuori sede. Questo tipo di utente, in quanto fuori sede, nella maggioranza dei casi lo rende un assiduo utilizzatore dei mezzi pubblici e dei mezzi di trasporto a due ruote 2) Lo studente/lavoratore nato e residente a Milano. Quasi sicuramente possessore di un’auto o motociclo che utilizza per spostarsi in città in ogni situazione. Comunque anche tra i residenti l’utilizzo della bicicletta sta aumentando sempre di più soprattutto per gli spostamenti brevi e per uscire in centro città dove la situazione parcheggi è sempre più critica. Il gruppo ha poi studiato quale potrebbe essere il rapporto tra l’utente e l’applicazione. Al primo avvio questa dovrebbe informarsi sugli interessi del l’utente in modo che, durante gli spostamenti vengano suggerite luoghi che potrebbero interessare. La profilazione dell’utente è molto importante in quanto permette di filtrare al massimo le informazioni che l’utente può ricevere, assicurandosi che vengano fornite solo le informazioni di suo interesse. La maniera in cui l’app comunica con l’utente è attraverso delle semplici finestre popup dove si chiede in maniera diretta “luogo di interesse trovato: vuoi andare”. La risposta dell’utente può essere o positiva o negativa. Nel caso in cui venga ignorato il suggerimento l’app provvederà dopo pochi secondi ad annullare la proposta. Essendo i ciclisti una comunità in continua crescita, come abbiamo più volte detto nel corso di questa relazione, è fondamentale inserire all’interno della nostra app PedalaMI delle funzionalità sociali.

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Con PedalaMI l’utente ha la possibilità di condividere itinerari percorsi, tempi di percorrenza, la propria posizione. Abbiamo detto inizialmente che sono state individuate due modalità d’uso. La modalità diurna fornisce all’utente un’esperienza radicalmente diversa dalla seconda modalità individuata (notturna). Le differenze stanno nella difficoltà di percorrenza del tragitto (per via del traffico), negli interessi dell’utente stesso e quindi nelle informazioni fornite. Infatti la modalità diurna fornisce molte più informazioni rispetto a quella notturna. Queste informazioni vanno dalla segnalazione di offerte ai supermercati vicini a dove si sta, ai servizi di interesse dell’utente con il miglior rapporto qualità prezzo. Questo può essere fatto tramite un semplice motore di ricerca che si occuperà di ricercare le informazioni desiderate e segnalarle lungo il percorso da percorrere. La modalità notturna invece offre informazioni esclusivamente su locali/eventi e sui mezzi di trasporto, sarà inoltre presente una piccola sezione dedicata ai servizi di base per il cittadino (pronto soccorso, polizia, carabinieri, farmacie) ed una sui luoghi sicuri dove poter parcheggiare (in base alle segnalazioni degli altri utenti dell’app) e sulle stazioni di bikesharing più vicine.

Figura 16: Esempio dell’interfaccia di Pedalami nel caso in cui l’utente desideri conoscere

cinema e orari proiezioni a lui più vicini ed utili

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Punto in comune con la modalità diurna sono le funzionalità social, che in questo caso comunque avranno un peso maggiore date le informazioni fornite (presenza di eventi, locali ecc appunto). Una cosa molto importante è che PedalaMI sarà supportata da un sito nel quale l’utente, accedendo alla propria area riservata, può vedere lo storico delle proprie uscite, creare nuove proposte di percorsi invitando i propri amici, salvare gli itinerari effettuati eventualmente classificandoli con un livello di preferenza, e ci sarà anche la possibilità di scegliere le segnalazioni vocali che si desidera ricevere in base ai propri interessi. Il gruppo in questione ha lavorato in collaborazione con i gruppi UX, Interviste e questionari, Requisiti e specifiche – di cui abbiamo già illustrato il lavoro – e col gruppo Interfaccia Grafica di cui parleremo ora . Queste collaborazioni hanno permesso di studiare al meglio e con una visione generale di più ampio respiro le esigenze degli utenti ed i modi per soddisfarle.21 21 La relazione finale del Gruppo Brand Identity è disponibile qui:

http://wikibike.tk/mediawiki/images/e/ea/RelazioneMartonePedullaPiccolillo.pdf

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10 GRUPPO INTERFACCIA GRAFICA - STUDIO DEL DIVICE E DEL SUPPORTO Il gruppo composto dai colleghi Carisio Manicone e Tizzoni si è occupato di un aspetto importantissimo ai fine del nostro futuro device. Nella prima fase del progetto hanno collaborato alla creazione dell’interfaccia grafica e in un secondo tempo – una volta che il progetto si è indirizzato alla app scartando il navigatore – alla ricerca e del supporto ideale. Al fine di realizzare l’interfaccia grafica di PedalaMI il gruppo ha stato fatto un benchmark, studiando i competitors presenti sul mercato, per scoprirne punti di forza e punti deboli al fine di creare un prodotto innovativo e più performante di quelli già presenti. Si è osservato come i navigatori “bike” spesso - Pur avendo funzioni avanzate, non hanno le funzioni base da navigatore - Sono poco intuitivi - L’interfaccia risulta in molti casi complessa e articolata. Passo successivo, lo studio dei navigatori per auto: sono stati analizzati i dispositivi più diffusi sul mercato ad oggi (Garmin, Google NAV,Navigon) in ogni loro aspetto in modo da trovare il modo migliore di progettare PedalaMI soddisfando i bisogni degli suoi utenti. Successivamente si sono dedicati alla progettazione vera e propria dell’interfaccia. Nel corso di questa fase si è tenuto conto delle esigenze emerse dagli utenti, cercando di fornire comunque anche un’accesso a funzionalità avanzate ma in modo semplice ed efficace.22

Figura 17: Wireframe dell’interfaccia 22 Presentazione avvenuta in aula della prima fase di lavoro del Gruppo

http://www.slideshare.net/StefanoManicone/interfaccia-grafica-16291257?from=ss_embed

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Come si può notare l’interfaccia è stata divisa in 3 aree. - Una per la barra di ricerca - Una per la mappa - Una per il menu, dove si è dato spazio a dei pulsanti di menù che fungessero da shortcuts verso le funzionalità più utili. Durante la navigazione la parte dedicata alla ricerca sparisce e viene sostituita da una parte più grande che mostra una serie di informazioni veloci ,immediatamente visibili per chi pedala grazie all’estrema essenzialità dell’interfaccia. Nella parte inferiore invece, vengono mostrati i km/h e i km percorsi più un pulsante per accedere alle voci di menù. Oltre la classica modalità mappa, il gruppo ha deciso di realizzare la cosiddetta modalità Frecce. Questa modalità invece di mostrare la mappa nella parte centrale dello schermo, contiene solitamente le indicazioni stradali da seguire. La decisione è stata presa in quanto a volte non è necessaria una visione diretta e globale della mappa. Infine, in seguito all’interazione con il gruppo AppInTasca, il gruppo Interfaccia Grafica ha pensato di realizzare la modalità di interazione per questa modalità d’uso di PedalaMI. Come vedremo tra poco infatti, AppInTasca consente di utilizzare PedalaMI senza il bisogno di osservare lo schermo ma riponendo la lo smartphone nella tasca dei pantaloni e seguendo le indicazioni vocali. La modalità AppInTasca viene attivata tirando una linguetta con un orecchio raffigurato semplicemente swappando sullo schermo. Quando, durante il tragitto, l’app avrà bisogno dell’interazione dell’utente, esso risponderà sempre tramite uno swipe o al massimo 2 per non renderne difficoltoso l’uso. Passiamo ora alla seconda fase, lo studio del supporto. Nel corso della progettazione di PedalaMI infatti, si è dovuto affrontare anche il problema del supporto per lo smartphone. Essendo utilizzato in movimento, quest’ultimo ha bisogno di un supporto che gli garantisca la giusta sicurezza proteggendolo da pioggia, polvere, urti, vibrazioni e impedendogli di cadere. Spesso capita di non dare la corretta importanza al supporto, quando invece risulta essere una delle parti fondamentali, soprattutto perché se il dispositivo non è efficiente e l’interazione diventa complicata , si va a tralasciare l’aspetto importantissimo della sicurezza. Di questo si sono occupati i nostri colleghi, analizzando inizialmente lo stato dell’arte e giungendo alla conclusione che i supporti più diffusi sono principalmente di 2 tipi: - Supporto da Manubrio: posizionato sul manubrio con possibilità di regolazione dell’angolo di inclinazione e dell’orientamento verticale orizzontale - Supporto da canna: posizionato sulla canna , in genere non permette regolazioni di alcun tipo ma al contempo no necessita di lunghe installazioni perché è fissato con strisce di velcro. Entrambi hanno aspetti positivi e negativi. Per quanto riguarda i lati negativi, il gruppo ha osservato che: - ll manubrio è la parte della bicicletta più soggetta a sollecitazioni durante il viaggio - Il supporto da manubrio costa circa il doppio di quello da canna I lati positivi invece sono:

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- Costante focalizzazione sulla strada e quindi maggior sicurezza - l supporto rimane costantemente attaccato alla bicicletta - L’angolo di visuale è migliore - E’ orientabile Il supporto da canna invece presenta i seguenti pro: −Possibilità di adattarsi a dispositivi di varie grandezze −l prezzo è di circa il 50% di quello da manubrio −Praticità d’uso e facilità di installazione/rimozione −Sul mercato sono presenti supporti con tasca annessa. −Sicurezza al 100% da eventi atmisferici, sudore, polvere. Per quanto riguarda gli aspetti negativi: −Il più significativo è sicuramente quello legato alla stabilità. −Un altro punto a sfavore riguarda l’angolo di visione che non permette di vedere dove si sta andando, minando la sicurezza di chi è alla guida.

Figura 18 e 19: Supporto da canna e supporto da manubrio

Successivamente il gruppo ha studiato quale fosse la posizione ottimale di ognuno dei supporti. Questo perchè, prima di effettuare i test sulla visibilità e valutare quindi la dimensione ottimale del display per fruire di PedalaMI, occorreva studiare quale posizione garantisse la migliore visibilità. Gli utenti che sono stati intervistati tramite forum e questionari hanno espresso in maggioranza preferenza per la posizione sul manubrio. Le motivazioni fornite dagli utenti sono legate principalmente a: −Mantenimento costante dell’attenzione sulla strada −Posizione fissa sulla bicicletta −Angolo di visuale migliore −Facilmente leggibile.

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La fase successiva concerneva lo studio del device, al fine di studiare la dimensione ottimale del display. Per far questo il gruppo ha effettuato dei test pratici con gli utenti così da capirne le preferenze. Il gruppo si è servito dei seguenti dispositivi: −iPhone 4S (3,5”) −iPhone 5 (4”) −Samsung galaxy S3 (4,8”) −Tablet mediacom SmarTab S2 (10.1”) I dispositivi sono stati disposti sul manubrio nella scelta ottimale fatta dagli utenti. Il test è stato fatto su 10 persone, che hanno percorso un tragitto di 750m, con tutti e 4 i dispositivi, al fine di compilare un breve questionario in cambio di un caffè. I colleghi hanno constatato che il tablet, nonostante la migliore visibilità, è stato immediatamente scartato a causa del notevole ingombro sul telaio, della fragilità e dalla scarsa portabilità. Dai test è emerso che la dimensione ottimale è quella dell’iPhone 4S (3,5”) a causa di una migliore portabilità rispetto agli altri, una visibilità solo di pochissimo inferiore e dun ingobro sul telaio minimo. Il gruppo ha concluso quindi che più la dimensione del dispositivo utilizzato è maggiore meno sono gli utenti che preferiscono questi dispositivi.23

Figura 20: Test usabilità, dispositivi e posizioni scelte Come abbiamo raccontato in precedenza e come sarà facile intuire alla luce di queste parole, il lavoro di questo gruppo – specie nella seconda fase – va spesso di pari passo con quello del gruppo analizzato nel capitolo precedente, User Experience, Vision Design e Test Usabilità. E una visione completa degli obbiettivi e dei risultati del Gruppo 23 Seconda presentazione del Gruppo, quella relativa allo Studio del device e del supporto:

http://www.slideshare.net/StefanoManicone/studio-device-e-supporto?from=ss_embed

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Interfaccia grafica e Studio del device si può avere solo tenendo conto del lavoro dei colleghi Leto, Minoli e Mauri.24

24 Maggiori informazioni si possono trovare qui: http://wikibike.tk/mediawiki/images/6/6c/StudioDeviceESupporto-

Relazione.pdf

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11 Gruppo logo/evoluzione del logo Questo gruppo è composto dai colleghi Bertone, Conte, Imbriaco e Venturato, tutti provenienti da TTC ma con diverse attitudini e background. Sia durante la prima che la seconda fase il gruppo si è focalizzato sulla creazione e lo sviluppo/evoluzione di nome e logo. Fin da subito i colleghi sottolineano come sia importante una scelta opportuna e ben pensata quando si crea ex novo un nome per un nuovo prodotto o una nuova marca. Il nome deve in qualche modo già “incarnare” parte delle caratteristiche di ciò che andrà a nominare. Oppure essere di forte impatto, facile da ricordare e di piacevole ascolto quando pronunciato. Stesso discorso vale per il logo: la creazione del logo è una fase importante e delicata che andrebbe svolta da professionisti del settore. Quando si crea un logo, si deve anzitutto fare una scelta su quale tipo di logo utilizzare. Ne esistono di tre macro tipi: - logotipo: è il segno grafico il cui referente è un'espressione fonetica, è un marchio scritto pronunciabile; - pittogramma: è un segno iconico il cui referente è un oggetto o una classe di oggetti, un aspetto o un'azione che l'oggetto può esprimere; - diagramma: è un segno non iconico, o comunque con un basso grado d’iconicità, e può pertanto non avere alcun richiamo alla realtà. Dal logo si arriva dunque al marchio. Il marchio è un segno che permette di distinguere un’azienda, un prodotto o un servizio, dalle altre. Esso deve essere facile da leggere, scrivere, memorizzare e di facile pubblicazione su tutti i tipi di media e in generale su tutti i supporti. Deve inoltre essere abbastanza innovativo e originale per farsi distinguere da quelli della concorrenza e soprattutto deve comunicare qualcosa all’utente. Quando si crea un marchio ci si deve focalizzare su queste linee guida e altre ancora, più tecniche, indicate dai colleghi nella loro relazione finale25 ad esempio le prove di ridimensionamento (il marchio dovrà essere perfetto dai 2,5-3 cm di larghezza in su (per le penne ad esempio) fino alla dimensione XXL (es. per la maxi affissione). Dal marchio inoltre dipenderanno l’immagine coordinata e il sito web coerente graficamente con le linee scelte. Altra peculiarità importante: il marchio non deve cambiare nel tempo. Partendo da queste indicazioni, i colleghi di questo gruppo hanno iniziato la progettazione e l'ideazione prima del nome, e quindi del logo. In accordo col professor De Michelis e con quanto emerso durante gli incontri tra i diversi membri dei gruppi, si è deciso che il nome dovesse da una parte ricordare il topic centrale del nostro progetto (la mobilità in bicicletta) e dall’altra “geolocalizzarlo” con un nome che ricordi Milano, la città per cui il nostro device fornisce informazioni topografiche e di mobilità. Tenendo questo bene a mente, i colleghi del gruppo hanno proposto una serie di nomi e attraverso un sondaggio online ospitato sulle pagine del forum del progetto. Tutti abbiamo votato il nome che rappresenta secondo noi al meglio il nostro progetto e la app (o device) che andremo a creare. 25 a supporto, la prima presentazione del Gruppo Logo, su questi argomenti

http://www.slideshare.net/riccardoventurato1/laboratorio-presentazione-1-16359948?from=ss_embed e il continuo nella seconda: http://www.slideshare.net/riccardoventurato1/laboratorio-presentazione-2?from=ss_embed

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Ecco il sondaggio finale, con relativi risulati:

Figura 21: sondaggio finale del nome, e risultati

A seguito del sondaggio, il nome scelto è stato dunque PedalaMi. I colleghi, sempre tenendo conto delle indicazioni generali sopra elencate, si sono dedicati alla progettazione e creazione del logo. In particolare hanno deciso di rispettare soprattutto 5 caratteristiche fondamentali per un logo di successo, esso doveva essere: −semplice −facilmente ricordabile −apprezzabile nel tempo −versatile (fatto in grafica vettoriale) −ed appropriato al contesto Essendo il target i ciclisti, un’accurata analisi del target può aiutare a disegnare un logo che risulti particolarmente apprezzato da quello che saranno i futuri acquirenti. In questo bbiettivo, il lavoro dei colleghi del Gruppo Analisi del Target hanno fornito loro un aiuto.26

26 Qui http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Analisi_Utenza

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Dopo aver disegnato alcuni loghi, si è proceduto con una seconda votazione, eccone i risultati:

Figura 22: Il secondo sondaggio, per il logo. E i risultati.

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Il logo più votato è stato quello in alto a sinistra. Esso è stato frutto dell'interazione di tutti i partecipanti al progetto che, prima tramite gli incontri diretti poi tramite il voto, hanno collaborato a creare e ideare il logo. L’esperienza in campo grafico dei colleghi membri del gruppo ha fatto sì che siano state rispettate le regole ben note ai graphic designers. Molta attenzione è stata dedicata anche alla scelta del colore, ecco alcune tavole grafiche che riassumono i diversi tentativi di colorazione del logo fino ad arrivare a quello definitivo:

Figura 23: Prove colore. È stato scelto l’abbinamento grigio-blu (il primo in alto a sinistra) per motivi estetici e non solo. Il blu rappresenta il colore del WI-FI mentre “scherzosamente”, come suggerito dal professore, il grigio può rappresentare la nebbia della città di Milano. Il gruppo ha inoltre portato avanti il lavoro con l’evoluzione del logo, l’uso e l’adattamento del logo a vari contesti (pubblicitario, per gadgets, come logo sul device, ecc).

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Figura 24: Ipotetica locandina pubblicitaria. Questa è un’ipotetica locandina pubblicitaria, nel caso in cui il nostro progetto venisse realizzato, molto efficace e ben riuscita. Troppo spesso il Marchio viene realizzato da persone che non ne sono capaci e non hanno studiato graphic design. Non volevamo che il nostro progetto si allineasse a questa tendenza. Il lavoro del “gruppo logo” è stato meticoloso, collaborativo e in ogni fase sempre più approfondito. Inizialmente, ci hanno detto, solo pochi studenti hanno partecipato alla discussione online riguardo a come volevano fosse realizzato il logo. Questo e accaduto in quanto spesso nella prima fase di un progetto gli sforzi sono dedicati ad una brainstorming in cui vengono raccolte tutte le idee interessanti e inerenti. Ma, soprattutto grazie all'uso dei sondaggi, col tempo i colleghi hanno trovato l'appoggio degli altri studenti, che hanno saputo dare consigli, pareri e hanno partecipato attivamente.27 27 La presentazione finale del gruppo:

http://wikibike.tk/mediawiki/images/a/a5/Creazione_Sviluppo_ed_Evoluzione_di_nome_e_logo_GPS_ciclisti.pdf

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12 gruppo rassegna gps/socialita’ in bici Il gruppo è composto dalle colleghe Antognazza, Assi, Cillo e Colombo. Tutte provenienti da TTC, ma anche loro con diversi background e competenze specifiche. Nella prima fase, il gruppo si è occupato della rassegna e analisi dei dispositivi e applicazioni per smartphone attualmente in commercio. Nella seconda fase, invece, il gruppo si è focalizzato sulle funzioni social, facendo un’analisi dell’uso delle funzioni social nei moderni strumenti di comunicazione e soffermandosi infine sulla progettazione in ottica social. La prima fase è nata come operazione ordinaria di marketing per il lancio di un prodotto. L’analisi delle scelte strategiche dei competitors, dei loro prezzi e delle loro offerte, permette infatti di crearsi una fotografia della situazione corrente e di inserirsi di conseguenza adeguatamente nel contesto. L’analisi deve portare alla valutazione della propria competitività sul mercato, i fattori che determinano il così detto vantaggio competitivo sono: −costi −attributi del prodotto −marchio. La rassegna è stata divisa in due percorsi: da un lato si sono analizzati i dispositivi, dall’altro le applicazioni per smartphone. E’ stato doveroso, per rispondere alle discussioni nate sul forum riguardo al dilemma tra progettare un dispositivo oppure un'applicazione, portare avanti questa ricerca mantenendo la distinzione tra queste due tecnologie. I dispositivi e le applicazioni prese in considerazione sono:

Figura 25: Dispositivi analizzati

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Figura 26: App per Smartphone analizzate Per quanto riguarda i dispositivi, generalmente la fascia di prezzo è fra i 180 € e i 400 €. Quasi tutti dispongono di antifurto, antiriflesso e impermeabilità. Tutti calcolano velocità, distanza e dispongono di bussola digitale. La connettività va dal wifi, al bluetooth, fino al 3G. Per quanto riguarda le applicazioni invece, la fascia di prezzo varia fra i 2 € e i 6 €, e vi sonoanche molte applicazioni gratuite. Quasi tutte calcolano velocità, distanza e pendenza. Alcune dispongono di bussola digitale e calcolo della caloria bruciate. Altre prevedono avvisi vocali, info traffico e contagiri. Le mappe sono spesso prese da OpenStreetMap.28 La seconda fase (studio delle funzioni social) è stata fatta per due motivi principali: 1) La comunità di ciclisti sta crescendo sempre di più. E per questo è utile avvicinarsi a loro tramite strumenti che permettano di comunicare. 2) Oggi il traffico verso i social network è altissimo. I navigatori per auto social based stanno riscuotendo grande successo. 28 Ricordiamo che OSM è un progetto che punta a creare e fornire dati cartografici liberi e gratuiti per chiunque ne avesse bisogno. Per quanto riguarda l’analisi più dettagliata, i dati e le info del lavoro svolto nella prima fase da parte del Gruppo, qui: http://wikibike.tk/mediawiki/index.php/Rassegna_GPS

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Dal lavoro della seconda fase è emerso che un navigatore già esistente, anche se pensato per automobilisti, si avvicina per caratteristiche e funzionalità social a quello del nostro progetto. Il navigatore in questione è Waze29 - applicazione gratuita disponibile sia per Andorid sia per IOS - che conferisce il controllo delle funzionalità agli utenti secondo il modello del Crowdsourcing, diventando interessante per un gruppo come quello dei ciclisti, che a differenza degli automobilisti costituisce già una vera e propria comunità. E’ il migliore in termini di funzioni social, e proprio per questo motivo le colleghe ritengono utile riproporre questa efficacia nella progettazione del nostro navigatore GPS.

Figura 27: Alcune schermate di Waze

Figura 28: Da http://www.slideshare.net/sarahcillo/socialit-in-bicicletta-16181180 Le funzioni di Waze utili al nostro device.

29 Ricordiamo il lavoro del Gruppo Brand Identity/Usabilità, a riguardo.

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Inoltre è emerso che altri navigatori per ciclisti includono già funzioni social, ma nessuno offre tutte quelle che vorremo abilitare sul nostro. Le funzioni social suggerite dal gruppo per il nostro device/applicazioni sono: - possibilità di fare segnalazioni in modo semplice e veloce (buche, traffico…) - condivisione tragitto. - modalità competizione e game. - percorsi divisi per tipologia di utente. - condivisione e suggerimenti per attrezzature. - suggerimenti in funzione meteo. - integrazione con flickr. Importante è che il controllo da parte degli utenti sia d’impatto e presente in misura maggiore rispetto alle app/ ai dispositivi già esistenti.

Figura 29: In conclusione, le funzioni social che PedalaMi avrà. E’ quindi un dato di fatto che tra le funzioni mancanti o ancora non completamente sviluppate nei GPS per ciclisti, quelle social (come dimostrano pienamente la prima e seconda fase del lavoro del Gruppo Socialità in bici) sono una lacuna che sta al nostro progetto colmare. In base a queste osservazioni infatti è emerso che c’è ancora un

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approccio “timido” alle potenbzialià di una visione social e orientate agli utenti nei dispositive in commerico. Proprio per questo Waze è un caso alquanto unico ed esemplare. Partendo da questo caso, le college hanno indicato quali funzioni principali inseriremo nel nostro GPS, da adattare alle esigenze di un ciclista ed aggiungendone alter. Dai report sullo stato della strada alle info sul clima e sulle attrezzature consigliate, dalla possibilità di indire una competizione tra amici o appassionati allo stesso livello alla condivisione di foto. L’obbiettivo prefissato è dunque quello di seguire il modello dello user generated content30 avvicinando sempre più la comunità fisica a quella digitale.31

30 http://en.wikipedia.org/wiki/User-generated_content 31 Maggiori informazioni nella relazione finale del Gruppo Rassegna GPS e Socialità in bici

http://wikibike.tk/mediawiki/images/9/9a/Relazione_Finale_Laboratorio_di_Progettazione_gruppo_socialità.pdf

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13 gruppo app in tasca Abbiamo ritenuto giusto concludere la carrellata dei gruppi con quello più “particolare”. Sin dai primi passi mossi per la progettazione della nostra applicazione, alcuni di noi hanno pensato all’uso del canale audio come supporto al classico sistema visivo. Nel tempo si sono sviluppate diverse idee, molte legate al concetto di sicurezza e al suo rapporto con la miglior fruibilità possibile, come abbiamo illustrato precendentemente. L’idea che è venuta ai colleghi Bellino e Salvaggio, del gruppo “App in tasca” sorto in modo “anomalo” non all'inizio del progetto ma in itinere, è stata quella di sviluppare un’interazione solo audio in grado di sostituire l’interazione visiva per alcune funzioni; tale intuizione sembra essere potenzialmente vincente come conferma il risultato di alcune interviste non strutturate.32 È quindi un dato di fatto che una grossa fetta di utenti che mostra di non voler posizionare sul supporto il proprio device e preferiscono riporlo in tasca e questo sembra essere dovuto anche a una evidente “fragilità percepita” e quindi una conseguente mancanza di fiducia nel voler lasciare lo smartphone sul supporto, come dimostra lo studio effettuato dal gruppo che si è occupato del supporto e del devices Un ulteriore dato importante è che ben il 62% dei soggetti33 sceglie di utilizzare la voce guida come tutor alla navigazione, in quanto, a differenza della schermata video, non viene considerata una distrazione. I dati confermano quindi l'intuizione generale dei colleghi di questo gruppo. Secondo loro, progettare una modalità solo audio può fare davvero la differenza nell’obiettivo di voler raggiungere un target più ampio possibile. L’obiettivo comune è quindi quello di offrire al fruitore della nostra applicazione la possibilità di usare il proprio smartphone utilizzando solo il canale audio e godere di alcune funzionalità (social e di navigazione) senza disporre necessariamente di supporti fisici particolari e senza incorrere in distrazioni visive. Il prerequisito unico per attivare la modalità solo audio è avere un auricolare bluetooth collegato allo Smartphone. Tra i vantaggi essenziali di tali scelte, si evidenzia in particolare l’assenza di supporti ingombranti, l’inesistenza del problema relativo ai riflessi sullo schermo o poca visibilità in caso di sole, e nessun problema in caso di pioggia o intemperie. In tutte le modalità sviluppate per l’interazione è presente un menù multilivello necessario per lo scorrimento delle varie opzioni, relative a ogni concept: la struttura, in ogni caso, sarà del tipo seguente: MENU PRINCIPALE - voce 1: . sottovoce 1.1 . sottovoce 1.2 - voce 2 - voce 3: . sottovoce 3.1 . sottovoce 3.2 - voce n: . sottovoce n.n

32 Ricordiamo i risultati del Gruppo User Experience a questo proposito: tra i campioni da loro interpellati, gli utenti

hanno preferito per il 58% tenere lo smartphone sul supporto e per il 42% in tasca 33 Per saperne di più, nella relazione finale del gruppo App in tasca sono presenti tutti i dati da loro ottenuti, con relativi

grafici: http://wikibike.tk/mediawiki/images/7/78/Laboratorio_progettazione_2013_bellino_salvaggio.pdf

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In tutti i casi è bene non eccedere con la profondità di tale menù: empiricamente si è ipotizzata una lunghezza massima di quattro voci e una larghezza massima di tre voci. Il gruppo App in tasca ha sviluppato diversi possibili concept, li illustriamo ora brevemente. Concept 1: Il primo concept sviluppato consiste in una rotella bluetooth da applicare sul manubrio, utilizzabile con il pollice, dotata di scorrimento in tentrambi i sensi per scorrere le voci del menù, click in profondità per la conferma di una voce e click laterali per tornare indietro di un livello. A seconda delle funzionalità e della gestione dell’interfaccia si possono eliminare movimenti ridondanti. INPUT: tattile/manuale + rotella (+visivo se lo smartphone è anche posizionato sul manubrio) OUTPUT: audio + tattile (+ visivo) La rotella bluetooth è fissabile al manubrio da un sistema elastico a morsa, adattabile a qualunque tubo. La sua rotazione è scandita da morbidi scatti che forniscono un feedback tattile all’utente e determinano la posizione nel menù, che sarà descritta a sua volta anche dal feedback audio sull’auricolare. È un sistema di facile fruizione dopo un breve apprendimento. PRO: Non è necessario staccare le mani dal manubrio, la rotellina è fissabile con sistemi a morsa universali, la navigazione è possibile anche durante una telefonata. CONTRO: E’ necessario lo sviluppo della rotella bluetooth e se si avvia una chiamata non si avranno i feedback audio del navigatore. La tecnologia adottata dalla rotella può essere in tutto e per tutto simile a quella di una tastiera bluetooth che, con una singola stilo da 1.5 volt, è in grado di durare anche dei mesi. Concept 2: Nel secondo concept viene utilizzata come periferica di input direttamente lo smartphone, però in una modalità “senza vedere”: il difetto principale di una periferica con interazione touch è la mancanza del feedback tattile per quanto riguarda la profondità dei tasti. Tale mancanza non assicura all’utente che il tasto sia stato effettivamente “premuto” se non con un opportuno feedback visivo. Per questo concept era necessario colmare tale mancanza sviluppando una modalità di interazione differente. INPUT: touch senza vedere - schermo (+visivo) OUTPUT: audio (+visivo) Impostando lo smartphone in modalità “solo audio” sullo schermo compare solo un’icona, su uno schermo nero, che richiami la modalità scelta. Nel momento in cui il ciclista vuole inviare un comando al navigatore (es. portami a casa), il ciclista, attraverso una serie di “swipe” e “tap” accede alla funzione desiderata. Il ciclista quindi non ha bisogno di guardare lo schermo poiché esplora il menù “ascoltando i propri movimenti” direttamente attraverso l’auricolare. Ciò è possibile poiché i movimenti “swipe” e “tap” sono sufficientemente vaghi da poter essere fatti in qualsiasi parte dello schermo senza alcuna pretesa di precisione (come quella necessaria per, eventualmente, premere un tasto virtuale). Lo smatphone, inoltre, se lo spessore degli indumenti non è elevato, è in grado di funzionare anche da sotto il tessuto, senza doverlo quindi estrarre dalla tasca. PRO: Nessun hardware aggiuntivo, l’interazione è intuitiva dopo un breve apprendimento, è utilizzabile anche da sotto i tessuti, se poco spessi. CONTRO: E’ comunque necessario un breve apprendimento, necessità di staccare, anche se per poco tempo, la mano dal manubrio. Il blocco automatico dello schermo è

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da risolvere. In caso di chiamata, il navigatore sospende la propria attività audio. È stato sviluppato un prototipo dimostrativo funzionante in HTML5 compatibile con sistemi iOS.34 La realizzazione è stata relativamente semplice (con jQuery) anche se l’audio può non risultare così reattivo in quanto l’applicazione scarica in tempo reale i file audio MP3 dal server. Avere tali mesaggi vocali direttamente sulla memoria del telefono, implementando anche una tecnologia più reattiva rispetto quella possibile in HTML5, risolverebbe senza alcun dubbio il problema della reattività. Concept 3: In questo caso i tasti che permettono l’interazione con il dispositivo, sono quelli dell’auricolare bluetooth. INPUT: tattile - tasti auricolare (*visivo) OUTPUT: audio (*visivo) Spesso però gli auricolari bluetooth sono dotati di un solo tasto che può rendere difficoltosa l’interazione. In tal caso si può ipotizzare questa mappatura di funzionalità: un tocco per scorrere il menù - Due tocchi per confermare la funzione (o accedere al sottomenù) - Un tocco prolungato per tornare al menù principale. Se l’auricolare è dotato di due tasti è possibile mappare così le funzionalità: Tasto 1 per scorrere il menù - Tasto 2 per accedere a una funzione (o accedere al sottomenù) - Doppio click sul tasto 1 per tornare al menù principale. In caso di tre tasti, infine, la mappatura sarà la seguente: - Tasto 1 per scorrere il menù - Tasto 2 per accedere a una funzione (o accedere al sottomenù) - Tasto 3 per tornare al menù principale. PRO: Nessuna necessità di hardware aggiuntivo. Se è possibile visualizzabile lo schermo, la navigazione è possibile anche durante una telefonata. CONTRO: L’interazione può essere difficoltosa (dimensione dei tasti sull’auricolare, raggiungimento degli stessi e mappatura da ricordare). Ovviamente nessun’interfaccia grafica è richiesta per tale modalità di interazione, tuttavia è necessario che tramite l’interfaccia grafica canonica si possa accedere alla modalità solo audio. Per tale motivo, il gruppo che si è occupato dello sviluppo dell’interfaccia grafica, ha inserito nella stessa una linguetta che, tramite uno swipe, consente l’accesso a tale modalità.

34 Lo trovate qui: http://www.bellinux.com/appintasca/)

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Figura 30: Esempio d’interfaccia ad attivazione audio In tutti i casi può sempre essere aggiunto il feedback visivo, se lo smartphone si trova sul supporto sul manubrio. Tali metodologie infatti prevedono la mancanza di un feedback visivo, ma, qualora ci fosse, sarebbe perfettamente compatibile, di completamento e assicurerebbe anche una ridondanza visiva che in certi casi può essere rilevante. Nei navigatori per iOS e Android durante la ricezione di una telefonata le indicazioni vocali vengono sospese. Questo è un problema per tutti i concept illustrati, tranne che per il secondo (vedi “pro”). Anche trovando la tecnologia adatta è difficile che qualcuno userebbe un navigatore che comunica sullo stesso canale e nello stesso momento in cui si sta telefonando. Ricordiamo che l’intero lavoro svolto offre una modalità consona solamente allo svolgimento di operazioni semplici come l’impostazione di percorsi prestabiliti (casa, lavoro ecc), la condivisione della posizione sui social network, e altre funzioni semplici. Nulla quindi che richieda l’inserimento di caratteri da tastiera.35

35 Il lavoro completo del gruppo App in tasca:

http://wikibike.tk/mediawiki/images/7/78/Laboratorio_progettazione_2013_bellino_salvaggio.pdf

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Conclusioni Terminata la lunga ma sicuramente utile panoramica generale del lavoro svolto in questi mesi per il corso di Laboratorio di Progettazione del prof. De Michelis non ci resta che sperare che il nostro lavoro porti I suoi frutti, prosegua e si concretizzi. Non serve dilungarsi oltre ne tanto meno ripetersi, ma il lancio di un prodotto – specie se innovativo, e il nostro progetto per alcuni aspetti certemanete lo è – necessita anche di comunicazione. Ci auguriamo che la nostra sia stata efficace e funzionale allo scopo. Negli ultimi 5 anni la città di Milano ha visto una crescita esponenziale del numero dei ciclisti, circa il 26% in più secondo i dati diffusi da Ciclobby36: la recente crisi economica, la maggiore sensibilità dei cittadini a tematiche ambientali, la voglia di modernità che da sempre caratterizza il capoluogo meneghino, sono da considerarsi fattori e promotori del cambiamento in atto. Nonostante questo sia lo scenario attuale, i GPS per il ciclismo non hanno ancora trovato un mercato adeguatamente sviluppato e che risponda alle esigenze della comunità sempre più grande e coesa dei ciclisti. Uno dei motivi della scarsa diffusione di navigatori di questo tipo è legato al fatto che, gli attuali navigatori disponibili sono prodotti poco evoluti e strettamente dipendenti dal paradigma usato dai classici GPS automobilistici. Nasce dunque dalla constatazione di quest’attuale lacuna la nostra necessità di creare un software di navigazione Gps per ciclisti sul territorio milanesi. Prendendo le distanze da quelli che sono appunto gli strumenti di navigazione al momento disponibili e sviluppando un prodotto ad hoc, che coniughi le funzionalità classiche dell'assistenza alla navigazione ad altre più innovative, in primis la possibilità di scegliere percorsi personalizzati e le funzionalità social. Innovare, rivoluzionando, il mercato dei navigatori GPS dedicati ai ciclisti non è obbiettivo qualunque, servono i mezzi ed i finanziamenti che trasformino il nostro progetto in realtà. Il concorrere di diversi punti di vista e competenze votate ad un unico obbiettivo ha permesso di raggiungere risultati impossibili altrimenti. Questo modo di procedure, che ha fatto proprio il paradigma Wiki, si è mostrato motore e al tempo stesso sostegno nelle diverse fasi di elaborazione di questo progetto tanto da sembrarci una soluzione vincente esportabile anche in altri contesti. Con l’augurio che questo lavoro si concretizzi in qualcosa di più del semplice esercizio, salutiamo e ringraziamo per l’attenzione.

36 http://www.ciclobby.it/cms/

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