registro clinico per i pazienti con ischemia critica … · l’ischemia critica degli arti...
TRANSCRIPT
REGISTRO CLINICO PER I PAZIENTI CON ISCHEMIA CRITICA
NON RIVASCOLARIZZABILE DEGLI ARTI INFERIORI
(no option ctitical limb ischemia, CLI)
TRATTATI CON CONCENTRATO AUTOLOGO DI MIDOLLO OSSEO
Protocollo esecutivo
(27/12/1015)
Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare
SICVE
Coordinatori (ricercatori principali)
Dr. Flavio Peinetti, Dr. Eugenio Caradonna
Commissione Scientifica di valutazione
Prof. Roberto Chiesa
Prof. Alessandro Cappelli
Prof. Franco Grego
Dr Pietro Modugno
Dr Potito Rosario Scalzulli
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
2
Dr. Flavio Peinetti
Presidente SICVE 2013/2015
Direttore Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare
Azienda USL Valle D’Aosta
Ospedale Regionale Umberto Parini
Viale Ginevra 3, Aosta
Tel. 0165543349
Cell. 348 22600336
335 203210
e-mail [email protected]
Dr. Eugenio Caradonna
Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II
Largo Gemelli 1 , Campobasso
Tel. 0874312320
email [email protected]
IRCSS Multimedica
Via Gaudenzio Fantoli, 16/15
20138 Milano
Prof. Roberto Chiesa
Direttore Chirurgia Vascolare
Ospedale Ospedale San Raffaele
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
3
Via Olgettina 60, Milano
Tel. 03213733154
e-mail [email protected]
Prof. Alessandro Cappelli
SC Chirurgia Vascolare – Università degli studi di Siena
Ospedale Policlinico Santa Maria delle Scotte
Località Le Scotte, viale Bracci 16, Siena
Tel. 0577585234
email [email protected]
Prof. Franco Grego
Direttore Chirurgia Vascolare
Azienda Ospedaliera di Padovw
Via Giustiniani 2
35128 Padova
Tel. 0821/ 26361394
e-mail [email protected]
Dr. Pietro Modugno
Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II
Largo Gemelli 1, Campobasso
Tel. 0874312614
Email [email protected]
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
4
Dr Potito Rosario Scalzulli
Dirigente SC Ematologia
IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza - San Giovanni Rotondo ( FG )
Tel. 0882 410566
Email: [email protected]
Sommario
INTRODUZIONE E SINOSSI 7
RAZIONALE DEL REGISTRO CLINICO 8
PRESUPPOSTI TEORICI E CLINICI E MECCANISMO D’AZIONE DELLE CELLULE STAMINALI
DERIVATE DAL MIDOLLO OSSEO. 10
FISIOPATOLOGIA DELL'ISCHEMIA CRITICA 13
ESPERIENZA CLINICA 15
RIASSUNTO DEI RISULTATI CLINICI E NON CLINICI RILEVANTI A SUPPORTO DEL
RAZIONALE DEL REGISTRO 19
VALUTAZIONE DI UN METODO POINT OF CARE PER LA CONCENTRAZIONE DI MIDOLLO
OSSEO AUTOLOGO 21
OBIETTIVO E FINALITÀ DEL REGISTRO 26
ENDPOINT PRIMARI E SECONDARI E LORO MISURAZIONE DURANTE IL REGISTRO 26
ARRUOLAMENTO DEI PAZIENTI 28
DESCRIZIONE DEI TRATTAMENTI 31
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
5
DESCRIZIONE DEL PRODOTTO 36
DESCRIZIONE DELLA CONFEZIONE E DELLE ETICHETTE 38
SCADENZA DEL PRODOTTO 38
MODALITÀ CONSERVAZIONE/CRIOPRESERVAZIONE/SCONGELAMENTO 39
VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA E SICUREZZA 39
RACCOLTA E CONSERVAZIONE DEI DATI 41
ANALISI STATISTICA 43
GESTIONE DEI DATI 43
PUBBLICAZIONE E COMUNICAZIONE DEI DATI. 44
BIBLIOGRAFIA 45
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
6
Glossario dei termini
Ankle/Brachial index ABI
Bone marrow aspirate concentrate BMAC
Cellule Endoteliali progenitrici EPC
Colony Forming Unit CFU
Fibroblast Growth Factor FGF
Insulin Growth Factor IGF
Prostaglandin derivated Growth factor PDGF
Stromal Derived Factor SDF
Transcutaneous Oxygen Pressure TcPO2
Vascular endothelial Growth factor VEGF
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
7
Introduzione e Sinossi
L’ischemia critica degli arti inferiori è un’emergenza sanitaria. L’incidenza in Italia è
di circa 15.000 pazienti, per il 30% dei quali non vi sono alternative terapeutiche ed è
indicata l’amputazione.
L’incidenza dell’ischemia critica dell’arto inferiore è in costante aumento a causa
dell’invecchiamento della popolazione 1, 2
Il numero delle amputazioni negli ultimi anni è uniforme nonostante lo sviluppo di
nuove tecniche chirurgiche ed endovascolari. È quindi necessario introdurre nella pratica
clinica terapie innovative 3 .
La terapia angiogenetica si è dimostrata potenzialmente efficace per ridurre l'incidenza
di amputazioni nell'ischemia critica non rivascolarizzabile.
La terapia angiogenetica è stata inserita nelle Linee Guida dell’American Heart
Association con evidenza II 4. La Società di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare intende
creare un registro clinico al fine di: 1) seguire nel tempo i pazienti sottoposti alla terapia
angiogenetica e osservarne i risultati secondo gli end point stabiliti, 2) individuare i responder
vs i non responder, 3) controllare la corretta applicazione della terapia angiogenetica..
Al fine di garantire l’omogeneità dei dati sarà utilizzato come protocollo esecutivo il
protocollo della Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II (UCSC) già approvato dal
Centro Nazionale Trapianti e dal Consiglio Superiore di Sanità.
Il registro coinvolgerà 30 Centri di Chirurgia Vascolare (Allegato A).
Il point of care device (Harvest SmartPrep2) sarà utilizzato per il prelievo e la
centrifugazione del midollo osseo come previsto nel protocollo approvato. Il sistema ha avuto
recentemente la certificazione CE per l’utilizzo nella terapia dell’ischemia critica non
rivascolarizzable.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
8
Razionale del registro clinico
L’arteriopatia degli arti inferiori evolve frequentemente nell’ischemia critica degli arti
inferiori.
L’ischemia critica degli arti inferiori è presente quando vi è dolore a riposo, rischio di
perdita di tessuto o lesioni trofiche (classe Rutheford 4-6). La sindrome è associata a una storia
naturale sfavorevole con un esito caratterizzato da elevata mortalità e morbilità 5, 6.
Il 25% dei pazienti subisce l’amputazione dell’arto interessato e il 25% muore entro
l’anno dalla presentazione della patologia.
L‘incidenza in Italia è di circa 15.000 pazienti per il 30% dei quali non vi sono
ulteriori opzioni terapeutiche ed è indicata l’amputazione.
L’incidenza dell’ischemia critica dell’arto inferiore è in costante aumento a causa
dell’invecchiamento della popolazione 1,2. L’ischemia critica è una reale emergenza
epidemiologica. Nel 2010 sono state rilevate in Italia 12.295 amputazioni delle quali 7.373 in
pazienti diabetici e 4922 in pazienti non affetti da diabete.
Il rapporto annuale sull'attività di ricovero ospedaliero del Ministero della Salute
mostra che il tasso di ospedalizzazione per amputazione dell'arto inferiore in pazienti diabetici
è stato del 13,22 per cento nell'anno 2009 e del 13,17 per cento nell'anno 2010; secondo i dati
del Ministero, nel 2010 in Italia sono state rilevate ben 7.261 amputazioni riferite all’ischemia
critica complicanza del diabete con 137.148 giornate di ricovero ospedaliero. La degenza
media è stata di 18,9 giorni per paziente.
La Lombardia è la regione dove avviene il maggior numero di amputazioni: nel 2010
sono state registrate 1.599 amputazioni, con 24.542 giornate di degenza.
Negli ultimi otto anni, dal 2003 al 2010, sono state registrate 55.872 amputazioni con
1.097.562 giornate di degenza, per una degenza media di 19,6 giorni per paziente/diabetico.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
9
I costi sociali dell'amputazione degli arti inferiori sono enormi (tabella 1)
Tabella 1
:
Review of the cost of diabetes complications in Australia, Canada, France, Germany, Italy
and Spain (Curr Med Res Opin , 2005 vol. 21 (10) pp. 1617-1629).
L’importanza epidemiologica della patologia e dei costi sociali correlati è stata di recente
evidenziata dall’autorità politica *.
L'applicazione di cellule staminali autologhe derivate dal midollo osseo sì è rivelata una
terapia potenzialmente efficace e sicura per ridurre l'incidenza di amputazione nell'ischemia
critica non rivascolarizzabile 7, 8.
*ATTO SENATO interrogazione n. 4/68355 legislazione 16, seduta 809 4/10/2012
Senato interrogazione scritta 4/08355 seduta 809 4/10/ 2012, Legislazione 16
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
10
Nel marzo del 2012 è stato approvato dal Consiglio Superiore di Sanità il protocollo di
ricerca inerente “l'applicazione del concentrato di midollo osseo autologo nell'ischemia critica
non rivascolarizzabile”.
La terapia angiogenica è stata inserita nelle linee guida dell'American Heart Association
(Class II) 4.. La SICVE intende quindi allocare in un apposito registro i pazienti sottoposti a
terapia con concentrato di midollo osseo n un apposito registro.
I pazienti inseriti nel registro saranno sottoposti a terapia con concentrato autologo di midollo
osseo secondo il protocollo del Centro Ricerca e Cura Giovanni Paolo II (UCSC) già
approvato dal Centro Nazionale Trapianti e dal Consiglio Superiore di Sanità. Il registro è
richiesto e sponsorizzato dalla Società Italiana di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare.
Presupposti teorici e clinici e meccanismo d’azione delle cellule staminali derivate dal
midollo osseo.
La terapia chirurgica e/o endovascolare ha ridotto l'incidenza di amputazioni degli arti
inferiori nei pazienti con ischemia critica non rivascolarizzabile.
L'obiettivo del trattamento dell'ischemia critica degli arti inferiori è quello di migliorare
l'apporto di sangue nel tessuto ischemico.
Il 50% dei pazienti è trattabile con chirurgia standard o con approccio endovascolare.
Nei pazienti non suscettibili di trattamento chirurgico e/o endovascolare, sono stati utilizzati
fino ad oggi dei farmaci vasodilatatori, i prostanoidi, che hanno avuto un successo limitato
dato che è stato osservato un miglioramento del quadro clinico solo nel 50% dei casi trattati.
Nuove possibilità terapeutiche sono state oggetto di ricerca per alleviare il dolore,
migliorare l'autonomia di marcia e ridurre il numero di amputazioni nei pazienti con ischemia
critica non rivascolarizzabile.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
11
Asahara et al. hanno scoperto nel 1997, che una popolazione circolante di cellule
derivate dal midollo osseo (CD+34) contribuisce alla formazione di nuovi vasi 16, 17.
Questa popolazione cellulare, cellule endoteliali progenitrici (EPC), è coinvolta nei
processi fisiologici che portano alla formazione di nuovi vasi 18, 19.
Il contributo delle cellule staminali endoteliali progenitrici può essere considerato come
l'integrazione fisiologica al mantenimento dell'omeostasi endoteliale e parte essenziale del
processo patofisiologico di riparazione del danno ischemico. Le EPC sono presenti
nell’avventizia dei vasi, organizzate in strutture simili alle colony forming unit del midollo
osseo, assieme a cellule c-kit+ 20 21.
Cellule staminali progenitrici endoteliali con elevate capacità proliferative (ECFC) sono
presenti nei tessuti 22, 23.
L’attività paracrina delle EPC, ECFC, C-kit si svolge mediante la produzione di
citochine quali VEGF-A, FGF, IGF-1, che stimolano la vasculogenesi 24-28.
Le cellule EPC interagiscono direttamente con le popolazioni di cellule EPC, C-kit+, e con le
cellule ECFC presenti nell’avventizia dei vasi e nel tessuto.
Durante il processo di differenziazione le EPCs perdono il CD133+ ed esprimono
CD31+ e vascular endothelial cadherin-e 28-30. L'evento ischemico determina un complesso
processo patofisiologico nel tentativo di riparare il danno ischemico.
Le citochine rilasciate durante il danno ischemico interagiscono con le nicchie cellulari
del midollo osseo determinando la migrazione delle cellule endoteliali progenitrici nel tessuto
ischemico che avviene attraverso processi di adesione, proliferazione, differenziazione e
rilascio di citochine 24, 31, 32 (figura 1).
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
12
Figura 1: mobilizzazione di EPCs dal midollo osseo per la neoangiogenesi; interazione delle
nicchie del midollo osseo, citochine e cellule endoteliali progenitrici. Asse nicchie midollo
osseo- area ischemica.
Le cellule EPC interagiscono con il tessuto ischemico richiamando e attivando le cellule
staminali del tessuto. Le piastrine sono parte integrante di questo processo 33 34. Le piastrine
interagiscono con i leucociti e con le EPC. Le piastrine esprimono fattori angiogenetici quali:
VEGF-A, Angiopoietina -1, PDGF e reclutano le cellule staminali dal midollo osseo
attraverso la secrezione di SDF-1 33, 35-38.
La presenza di una zona vasculogenica nelle arterie con cellule CD34+ che hanno la capacità
di formare arterie in colture in vitro ( E. Zengin et al. “Vascular wall resident progenitor cells:
a source for postnatal vasculogenesis.,” Development, vol. 133, no. 8, pp. 1543–1551, Apr.
2006). Pasquinelli et al. Hanno confermato la presenza di cellule della linea ematopoietica
CD34+ e di cellule mesenchimali che esprimono il c-Kit nella parete dell’aorta e dell’arteria
femorale e che in coltura, in presenza di VEGF, danno origine ad un network di capillari (S.
Valente, “The Emerging Issue of Human Resident Arterial Progenitors: The Contribution of
Organ Culture,” Ultrastruct Pathol, vol. 36, no. 2, pp. 117–123, Apr. 2012). Campagnolo et
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
13
al. hanno isolato popolazioni di cellule CD34+ dall’avventizia di vena safena prelevata dai
pazienti sottoposto ad intervento di rivascolarizzazione miocardica. Queste cellule, quando
impiantate nell’arto ischemico di topi immunodeficienti, hanno stimolato l’angiogenesi alle
cellule endoteliali e migliorando l’ischemia dell’arto (P. Campagnolo, et al. “Human adult
vena saphena contains perivascular progenitor cells endowed with clonogenic and
proangiogenic potential.,” Circulation, vol. 121, no. 15, pp. 1735–1745, Apr. 2010). Le EPC
sono presenti nell’avventizia dei vasi, organizzate in strutture simili alle colony forming unit
del midollo osseo, assieme a cellule c-kit 23,20.
Cellule staminali progenitrici endoteliali con elevate capacità proliferative (ECFC) sono
presenti nei tessuti22.
Le cellule EPC e le cellule staminali mesenchimali del midollo osseo sono quindi presenti nei
tessuti e nelle pareti dei vasi e svolgono la funzione di omeostasi e di risposta al danno
ischemico (asse midollo osseo-tessuto ischemico, omofunzione).
Nel diabete e nell'arteriosclerosi la mobilizzazione delle cellule staminali dal midollo
osseo è alterata. L'assenza di risposta all'evento ischemico e alla fisiologica omeostasi
vascolare è una delle principali cause dell'elevata incidenza delle patologie vascolari nei
pazienti diabetici 39, 40. La presenza delle cellule staminali ECFC, EPC nei tessuti è ridotta.
Recenti ricerche hanno evidenziato il ruolo dell'iniezione di cellule derivate dal
midollo osseo nell’area ischemica, nel ripristinare la risposta tissutale che permane costante
oltre la vita della componente cellulare 30, 41.
Fisiopatologia dell'ischemia critica
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
14
I pazienti con ischemia critica presentano una riduzione di flusso a livello degli arti inferiore,
quantificato attraverso la misurazione del rapporto tra la pressione arteriosa a livello dell'arto
inferiore e di quello superiore 4 13,17.
La pressione arteriosa a livello dell'arto inferiore è superiore a 100 mmHg. Quando si
riduce la pressione di perfusione, l'apporto di ossigeno ai tessuti è diminuito.
I muscoli e la cute, che ricevono un insufficiente apporto di sangue e ossigeno, iniziano a
presentare i segni clinici d’ischemia. Uno dei primi segni d’ischemia è la comparsa di
claudicatio, che dipende dall'apporto insufficiente di sangue e ossigeno a livello delle logge
muscolari durante il camminare e l'esercizio fisico.
Il dolore da claudicatio cessa dopo pochi minuti di riposo. Se il quadro d’ischemia è più
severo, il dolore è presente non solo sotto sforzo, ma anche a riposo.
Quando la pressione arteriosa agli arti inferiori permane al di sotto di 60 mmHg per un
periodo prolungato di tempo, si instaura un quadro di ipoperfusione che porta all'insorgenza
di una necrosi e di un'ulcera 42.
L'instaurarsi di un quadro clinico d’ischemia critica richiede un intervento diagnostico
e terapeutico urgente al fine di salvare l'arto. Solo il 50% dei pazienti con ischemia critica
avanzata è suscettibile di rivascolarizzazione; di questi il 25% sono trattati con terapia medica
e medicazioni, mentre il restante 25% sono candidati a un intervento di amputazione d'amble'.
I pazienti presentano spesso co-morbilità quali: cardiopatia ischemica, bronco
pneumopatia cronica ostruttiva, diabete, insufficienza renale cronica.
La mortalità è del 20-40% entro 12 mesi dall'insorgenza dell'episodio acuto 43.
Nonostante le attuali possibilità terapeutiche, il 25% dei pazienti muore entro l'anno, il 30 %
migliora, il 25% andrà incontro ad amputazione e il 20 % vedrà un peggioramento
dell'ischemia critica. L’ischemia critica degli arti inferiori causa una perdita di funzione e di
sostanza del tessuto muscolare. La popolazione delle cellule satelliti del muscolo, deputate ai
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
15
normali processi riparativi, è ridotta 44. La capacità di mobilizzazione delle cellule HSC dal
midollo osseo è alterata nei pazienti diabetici e/o arteriosclerotici 40.
L’iniezione di HSC, EPC, citochine e piastrine ripristina l’ambiente idoneo per l’angiogenesi
e i processi riparativi del muscolo. 45
Dei pazienti trattati con amputazione maggiore, solo il 32%, a un anno dall'intervento, riusce
a utilizzare una protesi per camminare.
I pazienti diabetici e i fumatori hanno una maggiore probabilità di essere amputati una volta
instaurato un quadro d’ischemia critica, rispetto a pazienti ipertesi e dislipidemici 43.
Esperienza clinica
Diversi studi hanno analizzato la sicurezza e l'efficacia clinica del preparato ottenuto con
point of care device, Harvest SmartPrep2, nella terapia della vasculopatia periferica in
pazienti per i quali i trattamenti convenzionali erano falliti. I risultati clinici sono stati positivi
7, 11, 46, 48, 56.
Presso il Centro della Fondazione di Ricerca e cura Giovanni Paolo II, Università Cattolica
del Sacro Cuore, Campobasso, sono stati trattati 18 pazienti nei quali la terapia convenzionale
(rivascolarizzazione, prostanoidi) era fallita con indicazione ad amputazione (Tabella 2
gruppo A) 52,67. I risultati clinici sono stati positivi. Non vi sono stati effetti collaterali.
Tabella 2 risultati clinici gruppo A
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
16
Arruolamento Follow up a 3
mesi
Follow up a 6
mesi
Follow up a 12
mesi
Follow up a 24
mesi
Caso
1
Dolore a riposo
(9)
Migliorato (4) Migliorato (3) Scomparso (0) Scomparso (0)
Caso
2
Dolore a riposo
(7)
Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0)
Caso
3
Dolore a riposo
(10)
n.v. (PERSO) n.v. (PERSO) n.v.(PERSO) n.v. (PERSO)
Caso
4
Dolore a riposo
(10)
Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0)
Caso
5
Dolore a riposo
(8)
Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0)
Caso
6
Dolore a riposo
(9)
Migliorato (3) Migliorato (3) Migliorato (3) Migliorato (3)
Caso
7
Dolore a riposo
(10)
Migliorato (5) Amputata Moncone di
coscia
Moncone di
coscia
Caso
8
Dolore a riposo
(9)
Migliorato (1) Scomparso (0) Scomparso (0) Deceduta per
neoplasia
Caso
9
Dolore a riposo
(9)
n.v.
(deceduto)
n.v.
(deceduto)
n.v. (deceduto) n.v. (deceduto)
Caso
10
Dolore a riposo
(9)
n.v.
(deceduto)
n.v.
(deceduto)
n.v. (deceduto) n.v. (deceduto)
Caso Dolore a riposo Migliorato (5) Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0)
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
17
11 (8)
Caso
12
Dolore a riposo
(8)
Migliorato (4) Scomparso (0) Scomparso (0) Scomparso (0)
Caso
13
Dolore a riposo
(8)
Migliorata (4) Scomparso (0) Scomparso (0) n.v.
Caso
14
Dolore a riposo
(7)
Migliorata (
3)
Scomparso (0) Scomparso (0) n.v.
Caso
15
Dolore a riposo
(8)
Migliorato (4) Scomparso n.v. n.v.
Caso
16
Dolore a riposo (
9)
Migliorato (2) Scomparso n.v. n.v.
Caso
17
Dolore a riposo
(8)
Migliorato (3) n.v. n.v. n.v.
Caso
18
Dolore a riposo (
9)
Migliorato (4) n.v. n.v. n.v.
In 17 casi si è evitata l'amputazione e l'esame angiografico eseguito a 6 mesi ha
evidenziato la formazione di nuovi vasi come dimostra l’angiografia di controllo a sei mesi
(Figura 2). La neoangiogenesi è confermata anche in altre esperienze cliniche 57. Nei 9
pazienti, gruppo di controllo (Tabella 3 , gruppo B), in terapia medica si sono verificate tre
amputazioni e una persistenza di lesione trofica. La qualità di vita dei pazienti è stata peggiore
(tabella 4).
Tabella 3 gruppo B
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
18
Arruolamento Follow up
a 3 mesi
Follow up 6
mesi
Follow up 12
mesi
Follow up a 24
mesi
caso
1
Dolore riposo
( 9)
Migliorato
(5)
Persistenza (5) Amputazione
avampiede
Deceduto neoplasia
Caso
2
Dolore a
riposo (8)
Migliorato
(5)
Persistenza (5) Lesioni
trofiche (4)
Elettrostimolatore
midollare
Caso
3
Dolore a
riposo (7)
Migliorato
(4)
Migliorato (3)
con lesione
trofica guarita
Risultato
consolidato
Ricomparsa lesione
trofica e dolore (7)
Caso
4
Dolore a
riposo (9)
Migliorato
(3) Amputazione di
coscia
n.v. n.v.
Caso
5
Dolore a
riposo (9)
Migliorato
(4)
Lesioni trofiche n.v. n.v.
Caso
6
Dolore a
riposo (8)
Migliorato
(4) Persistenza (4)
+ lesione trofica
n.v n.v.
Caso
7
Dolore a
riposo (9)
Migliorato
(6)
n.v. n.v. n.v
Caso
8
Dolore a
riposo (9)
Migliorato
(6)
n.v. n.v. n.v
Caso
9
Dolore a
riposo (10)
n.v. n.v. n.v. n.v.
Turan et al. hanno iniettato in sede intracoronarica il concentrato di midollo osseo
(BMAC) ottenuto con il sistema point of care Harvest SmartPrep confermando la sicurezza
del concentrato 58,59
Figura. 2: Immagini angiografiche preoperatorie (A e C); follow up a sei mesi (B e D)
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
19
A B
C D
Il BMAC ottenuto con il sistema Harvest è stato utilizzato in oltre 2500 casi di CLI.
Non sono stati riportati eventi dannosi (comunicazione Harvest)
Riassunto dei risultati clinici e non clinici rilevanti a supporto del razionale del registro
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
20
Diversi studi in vivo, in modelli animali e nell'uomo, hanno documentato l'effetto positivo
delle EPCs, MSC, HSC derivanti dal midollo osseo nel trattamento di tessuti ischemici
mediante la formazione di vasi collaterali. 46, 47 48
L'efficacia terapeutica e la sicurezza del trapianto di cellule autologhe prelevate dal
midollo osseo nell’ischemia periferica, è stata dimostrata in numerosi lavori scientifici
13,16,19,21. Un’analisi completa dei trial clinici è presente nella tabella 4.
Tabella 4: Trial clinici con cellule staminali autologhe
derivate dal midollo osseo in NO-CLI
Autore anno Trial n Totale n Trattati n Controlli
Benoit 2011 RCT 48 34 14
Idei 2011 Cohort 97 51 46
Lu 2011 RCT 82 41 41
Madaric 2011 Case series 31 31 0
Murphy 2011 Case series 30 30 0
Perin 2011 Case series 10 10 0
Powell 2011 RCT 46 32 14
Ruiz-Salmeron 2011 Case series 20 20 0
Subrammaniyan 2011 Case series 6 6 0
Walter 2011 RCT w cross 40 19 21
Burt 2010 Case series 9 9 0
Higashi 2010 Case series 16 16 0
Horie 2010 Case series 162 162 0
Lara-Hernandez 2010 Case series 28 28 0
Mizuno 2010 Case series 8 8 0
Prochazka 2010 RCT 96 42 54
Amann 2009 Case series 51 51 0
Franz 2009 Case series 9 9 0
Kawamoto 2009 Case series 17 17 0
Moriya 2009 Case series 42 42 0
Chochola 2008 Case series 24 24 0
Cobellis 2008 Case series 10 10 0
De Vriese 2008 Case series 16 16 0
Matoba 2008 Case series 115 115 0
Motukuru 2008 Case series 36 36 0
Napoli 2008 Cohort 36 18 18
Van Tongeren 2008 Case series 27 27 0
Wester 2008 Case series 8 8 0
Zhang 2008 Case series 15 15 0
Bartsch 2007 Cohort 25 13 12
Hernandez 2007 Case series 12 12 0
Huang 2007 Case series 150 150 0
Saito 2007 Case series 14 14 0
Arai 2006 RCT 25 13 12
Durdu 2006 Case series 28 28 0
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
21
Koshikawa 2006 Case series 7 7 0
Miyamoto 2006 Case series 8 8 0
Huang 2005 RCT 28 14 14
Ishida 2005 Case series 6 6 0
Lenk 2005 Case series 7 7 0
Higashi 2004 Case series 7 7 0
Huang 2004 Case series 5 5 0
Saigawa 2004 Case series 8 8 0
Esato 2002 Case series 8 8 0
Tateishi-Yuyama 2002 Case series 45 45 0
Come si nota i primi trial risalgono al 2002.
I pazienti con ischemia critica degli arti inferiori non suscettibili di rivascolarizzazione
chirurgica e/o endovascolare , trattati con concentrati cellulari estratti da midollo osseo
autologo, hanno mostrato rispetto ai controlli trattati con placebo, un netto miglioramento del
flusso sanguigno espresso clinicamente dall'aumento dell'autonomia di marcia, incremento
della saturazione tissutale d'ossigeno e significativa riduzione del dolore.
L'amputazione è stata evitata nel 75% dei casi 48-55.
Valutazione di un metodo point of care per la concentrazione di midollo osseo autologo
L’utilizzo di point of care device ha determinato la possibilità di avere il concentrato di
midollo osseo ottenuto nella stessa seduta per l’impianto nell’arto ischemico. La valutazione
della composizione e dell’efficacia è stata fatta con lo standard di riferimento. Appare quindi
utile riportare i dati presenti in letteratura.
Confronto del metodo Harvest verso lo standard di riferimento Ficoll
La metodologia Ficoll è stata utilizzata in modo estensivo per produrre concentrati di cellule
mononucleate derivate dal midollo osseo ed è considerata il gold standard.
La composizione cellulare ottenuta con il dispositivo Harvest SmartPrep2 differisce da quella
del metodo Ficoll. La composizione cellulare del sistema Ficoll contiene prevalentemente
cellule mononucleate (linfociti, eritroblasti e monociti) e pochi granulociti. E' importante
notare che tra i due sistemi cambia il contenuto di cellule mononucleate e anche la
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
22
composizione cellulare. Nel sistema Ficoll, per esempio, sono di norma poco rappresentati i
proeritroblasti e i promieloblasti.
Le cellule staminali mesenchimali possiedono la capacità produrre colony forming unit (CFU)
e di migrare in risposta al SDF-1α (Stromal derivated factor). Tali specifiche qualità
sono maggiormente presenti nelle sospensioni eritrocitarie piuttosto che in una sospensione
monocellulare ricavata da aspirato midollare. Il sistema concentra l'intera popolazione
cellulare nucleata e le piastrine. Il metodo Ficoll prevede dei passaggi operatore dipendente
che sono del tutto eliminati con un sistema automatizzato point of care.
Questa tecnologia (SmartPrep, Harvest) è maggiormente efficace nel reclutare le cellule
mononucleate 62. Il sistema richiede 15' per ottenere il concentrato di midollo osseo.
Le differenze nella composizione sono illustrate nella Tabella 6.
Tabella 6: composizione cellulare dei due diversi sistemi Ficoll e point of care device.
Tipo cellulare % cellulare con Ficoll % percentuale cellulare Point of
care device (Smartprep
Harvest)
Mononucleari
Monociti/linfociti
85% 34%
eritrociti 10% 17%
granulociti 5% 54%
piastrine < 0.5% > 400%
Analisi della composizione cellulare
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
23
Un'importante differenza tra i due sistemi è la diversa composizione del concentrato e in
particolare la presenza di piastrine e granulociti che caratterizza il concentrato ottenuto. Un
parametro importante della performance cellulare è la produzione di fattori di crescita.
Le concentrazioni di Vascular Endothelial Growth Factor (VEGF) sono state misurate nel
midollo osseo e nel BMAC.
La concentrazione di VEGF è aumentata di cinque volte nel BMAC.
Il processo di concentrazione non altera la capacità funzionale delle cellule nucleare e
l'elevata presenza di citochine favorisce il processo di neoangiogenesi 62 .
Le piastrine che i granulociti svolgono un ruolo chiave per l'induzione della
neovascolarizzazione 35, 37, 38.
Questo effetto è stato attribuito 63 all'aumentata presenza di fattori angiogenici
(principalmente VEGF) e citochine 64 .
Massberg e coll. hanno dimostrato che le piastrine giocano un ruolo importante nel reclutare
CD34+ e c-Kit Sca-1 cellule progenitrici di derivazione midollare nella zona del danno 37. Le
piastrine attivate producono una citochina molto potente, SDF-1α, che determina la
migrazione delle cellule progenitrici circolanti e del midollo osseo attraverso il legame con il
recettore specifico CXCR4.
Un altro effetto positivo della somministrazione di granulociti è dato dalla loro capacità di
produrre diversi fattori angiogenici ed in particolare VEGF 65.
Al fine di dimostrare che la composizione ottenuta con un sistema point of care (Harvest) è
uguale o migliore della composizione ottenuta con il metodo Ficoll è stato utilizzato un noto
modello di ischemia dell'arto posteriore nel topolino.
La composizione cellulare ottenute con i due metodi, era iniettata per via intramuscolare 24
ore dopo l'induzione di ischemia. La concentrazione della composizione cellulare era
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
24
mantenuta costante diluendo il concentrato ottenuto con la centrifugazione point of care
(Harvest), la capacità di rigenerare il network vascolare dell'arto ischemico era esaminato 14
giorni dopo l'ischemia. Entrambi i gruppi trattati con Ficoll e il metodo point of care (Harvest)
dimostravano una permanenza di tessuto ischemico del 5%.
Tuttavia occorre precisare che, se il preparato point of care (BMAC, Harvest) era inoculato
senza diluizione, i risultati erano superiori al gruppo trattato con metodo Ficoll nella
rigenerazione vascolare.
Questo risultato sperimentale potrebbe essere dovuto alla presenza di piastrine e granulociti
nel preparato point of care (Harvest) 62.
I granulociti sono ricchi di VEGF che stimola le cellule CD 34+ a produrre EPC, le quali in
seguito danno origine a cellule endoteliali mature necessarie per la formazione di nuovi vasi.
Il concentrato ottenuto è ricco di citochine quali VEGF, SDF, Prostaglandine Derivated
Factor-AB 62 (tabella 7).
Tabella 7: chemochine e citochine presenti nel concentrato point of care (Harvest)
PDGF-AB
ng/mL
VEGF
pg/mL
SDF-1a
pg/mL
86.8± 8.2
687 ± 322
2301 ± 1561
L'importanza della capacità di migrare da parte delle cellule è stata dimostrata nel lavoro
pubblicato da Hermann 66. Questo studio ha dimostrato che la capacità di migrazione delle
cellule mononucleate del midollo osseo era l'unico fattore indipendente predittivo della i
neovascolarizzazione, come dimostrato nel modello ischemico dell'arto posteriore.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
25
A questo proposito, appare evidente dal risultato che la composizione ottenuta con il point of
care device (Harvest SmartPrep2) è uguale e forse superiore alla composizione Ficoll per la
capacità di migrazione cellulare.
L'analisi citofluorimetrica eseguita sul midollo osseo e sul concentrato di midollo osseo dei
soggetti da noi trattati, ha dimostrato la presenza di un panel completo di cellule staminali
della linea ematopoietica comprese le cellule c-kit nel concentrato di midollo osseo ottenuto
con la tecnologia point of care Harvest (Tabella. 8) .
Il Concentrato di midollo osseo ottenuto presenta tutte le componenti che sono parte
essenziale del processo di omeostasi e di riparazione del danno ischemico, ripristinando
l’ambiente naturale nei pazienti con alterato asse midollo osseo-tessuto.
Tabella 8: analisi citofluorimetrica aspirato midollare e concentrato point of care
(Laboratorio Analisi UCSC, Campobasso)
L’utilizzo di singole popolazioni cellulari non consente di ripristinare l’ambiente naturale
patofisiologico nel riparare il danno ischemico. Inoltre le cellule coltivate sono influenzate
dalle diverse metodologie di coltura. La coltura cellulare altera i recettori cellulari per le
citochine riducendo la capacità di insediamento nel tessuto (Nieto, J. C. et al. (2012).
PIASTRINECD34 CD34 CD133 CD133 CD309 CD309 CD309+133CD309+133CD309+34 CD309+34 CD117 CD117
(c-kit) (c-kit)
cell / 10-6 x L cell / 10-6 x L cell / 10-6 x L cell / 10-6 x L cell / 10-6 x L cell / 10-6 x L
PLT 115 1,409% 228 0,272% 44 0,024% 4,0 0,003% 0,5 0,008% 1,3 1,012% 164
PLT 725 1,227% 486 0,153% 60 0,011% 4,3 0,002% 0,8 0,003% 1,2 0,963% 381
PLT 85 1,432% 212 0,192% 28 0,003% 0,4 0,001% 0,1 0,001% 0,1 0,470% 69
PLT 395 1,576% 813 0,103% 53 0,014% 7,2 0,003% 1,5 0,003% 1,5 0,399% 206
PLT 109 0,664% 57 0,096% 8 0,010% 0,8 0,007% 0,6 0,007% 0,6 0,380% 32
PLT 641 0,879% 366 0,043% 18 0,027% 11,2 0,003% 1,2 0,003% 1,2 0,500% 208
PLT 99 1,778% 258 0,148% 21 0,014% 2,0 0,008% 1,1 0,008% 1,1 0,958% 139
PLT 401 1,970% 1315 0,156% 104 0,019% 12,6 0,013% 8,6 0,013% 8,6 1,286% 859
PLT 56 0,523% 44 0,125% 10 0,012% 1,0 0,001% 0,1 0,001% 0,1 1,151% 97
PLT 152 0,529% 140 0,078% 21 0,017% 4,5 0,005% 1,3 0,005% 1,3 1,176% 313
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
26
Selective Loss of Chemokine Receptor Expression on Leukocytes after Cell Isolation. PloS
One, 7(3), e31297. http://doi.org/10.1371/journal.pone.0031297).
Obiettivo e finalità del registro
Il Registro clinico, ha come scopo principale quello di valutare i risultati del concentrato di
midollo osseo utilizzando la tecnologia point of care Harvest SmartPrep2 BMAC, per la
terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile nei pazienti che non hanno altre opzioni
terapeutiche. I risultati del registro e l’allocazione appropriata dei costi possono, inoltre
contribuire alla definizione di un DRG idoneo. Il sistema Harvest SmartPrep2 ha avuto il
marchio CE. In particolare tra le indicazioni per l’utilizzo elencate nella certificazione è
specificato: “per la terapia dell’ischemia critica degli arti inferiori non rivascolarizzabile (no-
option critical limb ischemia)”.
Endpoint primari e secondari e loro misurazione durante il registro
Gli end point e le modalità di misurazione sono stati individuati in accordo alla “Transatlantic
Conference on Clinical Trial Guidelines in Peripheral Arterial Disease : clinical trial
methodology (Circulation, 100 (17), e75-81,1999)”. Sono stati osservati i criteri stabiliti per
le terapie cellulari 60, 61 .
Gli obiettivi sono i seguenti (Tabella 5):
Obiettivo primario
1) Valutare gli effetti della somministrazione di concentrato di midollo osseo
autologo nella terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile degli arti inferiori, in
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
27
termini di percentuale di amputazione maggiore d’arto evitata (per una percentuale del
62%).
Obiettivi secondari
a) Valutare la sicurezza della somministrazione di concentrato di midollo osseo
autologo, nella terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile degli arti
inferiori, in termini di percentuale di eventi avversi maggiori evitati (decesso,
infarto miocardico acuto, Stroke),
b) Valutare l’efficacia della somministrazione di concentrato di midollo osseo
autologo, nella terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile degli arti
inferiori, in termini di miglioramento clinico soggettivo (riduzione del dolore
mediante scoring system, VAS) e oggettivo (TCPO2, indice di Windsor,
miglioramento delle lesioni trofiche, quadro angiografico),
Tabella 5
Endpoints clinici
Frequenza dell’amputazione
Tempo all’amputazione
Mortalità
Sopravvivenza senza amputazione
Amputazione maggiore (sopra la caviglia)
Tempo all’amputazione maggiore
Tutte le cause di mortalità
Tempo all’evento: amputazione maggiore
Endpoints funzionali
Classe di Rutheford Dolore Qualità della vita Guarigione dell’ulcera Treadmill test
Classificazione della gravità della patologia Misurato dalla Visual Analog Scale Misurata con VascuQol Cambiamento nelle dimensioni e numero delle ulcere Distanza di percorrenza libera dal dolore
Endpoints secondari
Ankle brachial index (ABI)
Rapporto tra pressione alla caviglia ed al braccio
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
28
Pressione transcutanea di ossigeno (TCPO2) Angiografia
Valutazione non invasiva del flusso ematico Dimostrazione angiografica della neovascolarizzazione
Arruolamento dei pazienti
Nel registro saranno inseriti i pazienti con ischemia critica non rivascolarizzabile degli arti
inferiori selezionati e arruolati secondo criteri d’inclusione e esclusione, afferenti a 30
Centri di Chirurgia Vascolare ritenuti idonei sul territorio nazionale. I Centri sono stati
selezionati dal Consiglio direttivo della SICVE. I criteri individuati per la selezione dei
centri sono:
a) Unità Operativa di Chirurgia Vascolare con comprovata esperienza nelle
rivascolarizzazioni periferiche.
b) Partecipazione al Registro Nazionale SICVE degli Interventi Chirurgici
c) Presenza in sede delle Strutture di Ematologia e del Centro Trasfusionale e in
alternativa di apposita convenzione con il Servizio Trasfusionale di riferimento
territoriale
I pazienti per i quali è possibile la terapia ma che presentano controindicazioni alla stessa
saranno inseriti nel registro al fine di valutarne il percorso terapeutico secondo la miglior
terapia medica. A tutti i pazienti è proposta la scheda informativa e il consenso informato.
Criteri d’inclusione dei pazienti:
1) Diagnosi d’ischemia critica degli arti inferiori dovuta a PAOD non suscettibile
di trattamento chirurgico open, endovascolare o ibrido
2) Pazienti in cui è riscontrato almeno uno fra i seguenti criteri diagnostici:
a) occlusione dell’arteria alla caviglia con pressione assoluta <50 mmHg o
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
29
ABI <0.4.
b) pressione a livello del dito del piede < 40 mmHg;
c) TcPO2 <20% in aria ambiente.
3) Impossibilità di trattamento chirurgico open, endovascolare o ibrido,
determinato in conformità a:
a) Criteri anatomici:
assenza di condotti;
presenza di occlusione segmentali lunghe e lesioni calcifiche
predittive di scarso risultato con approccio endovascolare o
chirurgico
b) Condizioni mediche di alto rischio:
angina instabile;
insufficienza renale;
c) Pregresso tentativo inefficace di rivascolarizzazione.
4) Età > 18 anni e capacità di comprendere il trattamento.
5) Il paziente deve aver compreso e accettato il consenso informato.
6) Il paziente arruolato in terapia con i seguenti farmaci deve mostrare
almeno un mese di stabilità dei relativi parametri ematochimici di riferimento:
Plavix/aspirina, TAO, statine, anti-ipertensivi.
7) Hct >=28%, GB <=14000/mmc, Plt >= 50000/mmc, INR <=1.6 o PTT <1.5
x controllo (per evitare sanguinamenti) N.B i pazienti in terapia con Coumadin
devono avere un INR <1.6 al momento dell’arruolamento.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
30
Criteri di esclusione dei pazienti:
1) Attesa di vita < 6 mesi per patologie collaterali.
2) Anamnesi positiva per malattie ematologiche (Linfomi Non Hodgkin, Linfomi
di Hodgkin, Sindromi mielodisplastiche) che impediscono il trapianto di midollo.
3) Insufficienza renale cronica in trattamento dialitico.
4) Neoplasie maligne o alterazione ai seguenti Test:
1. - PSA (se maschio >45anni);
2. - Rx torace (se età >50 anni);
3. - Mammografia (se donna > 40 anni);
4. - PAP test (se donna > 21 anni)
5) Diabete Mellito scompensato (emoglobina glicosilata > 10%).
6) Rischio anestesiologico elevato (ASA classe IV, V).
7) Lesione ischemica che mette a rischio la vita del paziente che necessita di
amputazione immediata.
8) Occlusione completa dell’asse iliaco non trattata, omolaterale al lato da
trattare.
9) Necrosi estesa dell’arto inferiore da trattare o altre condizioni che rendono
inevitabile l’amputazione dell’arto.
10) Infezione clinicamente attiva trattata con antibiotici entro 7 giorni
dall’arruolamento.
11) Trattamento con farmaci immunosoppressori (incluso Prednisone > di 5 mg /die).
12) Donne in gravidanza o allattamento o potenzialmente fertili.
13) Pazienti che hanno presentato un evento cardiovascolare maggiore (Stroke o
infarto miocardico acuto) nei 30 giorni precedenti la terapia con concentrato
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
31
autologo di cellule staminali.
Descrizione dei trattamenti
Trattamento con la miglior terapia medica
La miglior terapia medica è intesa secondo le linee guida internazionali4 e la prassi del centro
Trattamento con il concentrato di midollo osseo
A) Modalità di raccolta del midollo osseo
Il midollo osseo viene prelevato in sala operatoria secondo le modalità tipiche di un espianto
di midollo osseo effettuato da professionisti medici qualificati. L’aspirato midollare viene
prelevato dalla cresta iliaca posteriore per un volume totale pari a 240 ml.
In breve:
Il materiale (siringhe, aghi da aspirazione, sacca da sangue) viene predisposto su un apposito
servitore sterile
Una soluzione anticoagulante, fisiologica eparinata (2000 IU/ml), viene preparata ed utilizzata
per il lavaggio del materiale da prelievo.
A seguito di un’incisione cutanea di circa 1 cm, si accede alla cavità midollare della cresta
iliaca posteriore mediante apposito ago dotato di stiletto
Rimosso lo stiletto e connessa una siringa di aspirazione, si aspirano 15 ml di midollo osseo
in ogni siringa, aspirando aliquote di circa 4-5 ml di midollo ad ogni retrazione dello
stantuffo. Tra una aliquota e la successiva, si riposiziona l’ago di aspirazione di circa 1 cm,
ruotandolo di 90 gradi.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
32
Prelevati 15 ml, si disconnette la siringa dall’ago di aspirazione, si trasferisce l’aspirato dalla
siringa alla sacca di raccolta e, connessa una nuova siringa si ripete il ciclo fino a raccogliere
il volume totale necessario di 240 ml.
A puro titolo esemplificativo, si riporta di seguito quanto descritto da Hermann e colleghi, a
seguito di 25 prelievi di 120 ml di aspirato midollare effettuati su donatori sani.
Midollo Osseo Aspirato (n=25, V= 120 ml)
Cellule nucleate totali (x 106/ml) 23.1 ± 5.0
Cellule mononucleate totali (x 106/ml) 4.51 ± 0.9
Cellule CD34+ (x 103/ml) 183 ± 60
Piastrine (x 103/µl) 103.3 ± 19.2
.
Un campione dell’aspirato di midollo osseo (1 ml) e un campione di concentrato (1 ml) sono
inviati al laboratorio di ematologia per l’analisi del contenuto e della funzionalità cellulare.
Un ml sarà inviato al laboratorio per verificare la sterilità del prodotto.
Effettuato il prelievo, il midollo osseo viene immediatamente processato mediante il sistema
point of care (Harvest SmartPrep2 BMAC) in 15 minuti e nella medesima sala operatoria, al
fine di eliminare i globuli rossi e concentrare cellule nucleate e piastrine nel plasma autologo
in un volume finale pari a 40 ml.
B) Metodo di preparazione del prodotto finale con la tecnologia SmartPReP2 BMAC di
Harvest Technologies.
SmartPReP2 BMAC di Harvest Technologies rappresenta una tecnologia integrata e
automatizzata per la produzione rapida e sicura al sito di cura di un concentrato di midollo
osseo aspirato.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
33
Componenti:
- centrifuga SmartPReP2, controllata da microprocessore interno, con capacità
di decantazione automatica. È dotata di un rotore ad ampolle basculanti,
specificatamente conformate per accogliere gli appositi contenitori a doppia
camera inclusi nel kit sterile monouso nei quali avviene la separazione secondo
gradiente di densità.
- Kit sterile monouso BMAC, include il materiale necessario alla procedura di
aspirazione del midollo osseo e la successiva concentrazione per
centrifugazione: siringhe ed aghi di aspirazione, sacca da sangue, dispositivo/i
di processamento (PD) a doppia camera per centrifuga, siringhe per procedura
di concentrazione e successiva somministrazione del concentrato midollare.
Descrizione del dispositivo a doppia camera per centrifuga (PD)
Il dispositivo di processamento è una provetta per centrifuga da 60 ml a doppia camera. Le
due camere sono identificate come segue:
“Camera Midollo (o posteriore)”: accessibile mediante un port rosso in gomma perforabile
auto-sigillante, è la camera in cui viene caricato l’aspirato midollare (60 ml per ogni PD) e
nella quale avviene la separazione della frazione eritrocitaria dal buffy-coat. Contiene un setto
semipermeabile flottante in grado di trattenere i globuli rossi nella camera.
“Camera Plasma (o anteriore”): accessibile mediante un port bianco in gomma perforabile
auto-sigillante, è la camera dove il buffy-coat viene trasferito per decantazione automatica.
Qui avviene la separazione per centrifugazione della componente corpuscolata (cellule
nucleate e piastrine) dal plasma povero.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
34
Descrizione del meccanismo di separazione e concentrazione
Il campione di aspirato midollare prelevato viene caricato nella camera posteriore della
provetta da centrifuga, che viene poi alloggiata nel rotore.
All’avvio, la centrifuga SmartPReP2 esegue un ciclo di centrifugazione della durata
complessiva di 15 minuti a due differenti velocità: 3 minuti a 2500 rpm e 9 minuti a 2300
rpm, separati da un periodo di arresto.
Durante la prima fase gli eritrociti sedimentano e passano attraverso il setto semipermeabile,
che si colloca automaticamente all’interfaccia plasma-eritrociti. Nella fase di arresto (alcuni
secondi) il buffy coat decanta per gravità nella camera anteriore, mentre il setto
semipermeabile trattiene gli eritrociti nella camera posteriore. La seconda fase di
centrifugazione opera la separazione della componente cellulare dal plasma.
Camera Midollo Camera Plasma
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
35
Al termine della centrifugazione, la provetta viene estratta dalla centrifuga, il plasma in
eccesso rimosso dalla camera anteriore e la frazione cellulare risospesa nel volume di plasma
residuo, (pari a 10 ml per ogni 60 ml di aspirato processato); si ottiene così un Concentrato di
Midollo Osseo Aspirato (BMAC).
L’intero processo avviene in sterilità all’interno della singola provetta, senza che il campione
di midollo entri in contatto con liquidi diversi dal plasma autologo. Ciò, oltre a garantire la
sicurezza biologica del preparato, comporta un’elevata efficienza di recupero delle
popolazioni cellulari d’interesse (cellule totali nucleate e mononucleate, piastrine) e una
notevole riproducibilità; vengono infatti evitate le fasi di lavaggio del campione e si riducono
al minimo le operazioni manuali, eliminando la variabilità dipendente dall’operatore
comunemente associata a metodiche analoghe (separazione su Ficoll).
Il Sistema point of care device che ha ottenuto il marchio CE per questa procedura, cenrifuga
il midollo osseo, ottenendo un concentrato che è ricco di cellule EPCs, HSC, MSC, piastrine e
citochine, componenti fondamentali del processo di vasculogenesi. Le cellule, le piastrine e le
citochine sono nel loro ambiente naturale, il plasma62.
Un sistema point of care offre diversi vantaggi nella preparazione cellulare. L'aspirato è
collocato direttamente nel contenitore per la centrifuga nella sala operatoria. Non vi è
trasporto del midollo osseo al di fuori della sala operatoria. Il processo per ottenere il
concentrato è di circa 15’.
C) Modalità di applicazione del concentrato di midollo osseo
Prima di procedere all’iniezione del concentrato di midollo osseo si preleva un campione di
concentrato (1 ml) che verrà inviato al laboratorio di ematologia per l’analisi del contenuto e
della funzionalità cellulare. Un ml sarà inviato al laboratorio per verificare la sterilità del
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
36
prodotto., occorre determinare l’area ischemica.
Il punto d’inizio dell’area da rivascolarizzare deve essere entro 4 cm dall’occlusione
dell’arteria in esame e i punti di iniezione vengono scelti nelle zone in cui l’irrorazione
arteriosa è assente o severamente compromessa.
Si segnano sulla gamba del paziente i punti d’iniezione (documentazione fotografica).
Le iniezioni devono essere eseguite a distanza di 1-2 cm l’una dall’altra, preferibilmente entro
1 cm dal letto vascolare da trattare, per una lunghezza complessiva di 40-80 cm e possono
essere eseguite sotto guida ecografica. La distanza tra un’iniezione e l’altra è funzione del
territorio da trattare. La distanza massima consentita è di 2 cm. Il numero di iniezioni è
quaranta. Le iniezioni devono essere regolate a seconda dell’ampiezza dell’area ischemica da
trattare tenendo presente i criteri enunciati.
Se è presente un’ulcera, le iniezioni andranno eseguite lungo i margini dell’ulcera a distanza
di circa 1-2 cm. Il volume di ogni iniezione di concentrato cellulare è di 1 ml (ago 21 G per la
gamba a una profondità di 1,5 cm, per la zona pedidia ago 26 G, a una profondità di 0.5-1
cm). I siti d’iniezione vengono in seguito coperti da garze sterili e la gamba avvolta anch’essa
da garze sterili.
Nel post-operatorio è eseguita profilassi antibiotica con Cefazolina 1 g entro un’ora
dall’iniezione (in caso di allergie a penicillina: Vancomicina 1 g. o Clindamicina 600 mg).
Nella nostra esperienza clinica e in quella riportata in letteratura non sono state descritte
complicanze. Il tempo medio di degenza è di circa 2 gg.
Descrizione del prodotto
Il prodotto finale (bone marrow aspirate concentrate, BMAC) ha una composizione pressoché
identica a quella dell’aspirato di midollo originariamente prelevato dal paziente. Le sole
differenze introdotte mediante il processo di centrifugazione sono l’eliminazione della
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
37
maggior parte dei globuli rossi e la riduzione del volume di plasma in cui cellule e piastrine
sono risospese.
In uno studio di caratterizzazione effettuato da Hermann et al.66 si è dimostrato che la
composizione finale del BMAC, è identica in termini di sottopopolazioni cellulari a quella
dell’aspirato midollare.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
38
Si è inoltre definito il quantitativo di piastrine e di alcuni fattori di crescita contenuti nel
preparato.
Si è infine dimostrato che le cellule processate mediante la tecnologia SmartPReP2 BMAC
mantengono inalterata la loro vitalità e funzionalità, quest’ultima misurata mediante test di
formazione di colonie, test di migrazione in risposta a SDF-1 e capacità di sostenere e
stabilizzare la formazione di circoli collaterali in un modello animale di ischemia periferica.
(*)= Hermann PC et al. Concentration of Bone Marrow Total Nucleated Cells by a Point-of-
Care Device Provides a High Yield and Preserves Their Functional Activity. Cell
Transplantation 2008; 16: 1059-69.
Descrizione della confezione e delle etichette
Il prodotto finale viene immediatamente somministrato al donatore (autotrapianto)
nell’ambito della stessa procedura chirurgica, pertanto non è soggetto a
confezionamento ed etichettatura.
Scadenza del prodotto
Il prodotto finale viene somministrato dopo circa 20-30 minuti dal prelievo del
midollo osseo.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
39
Modalità conservazione/criopreservazione/scongelamento
La procedura non prevede conservazione, criopreservazione, scongelamento.
Valutazione dell’efficacia e sicurezza
Commissione scientifica di valutazione
Ogni paziente al primo controllo di follow-up dalla Commissione Scientifica di valutazione al
fine di definire la reale appartenenza al Gruppo ischemia critica non rivascolarizzabile.
La Commissione valuterà il corretto arruolamento dei pazienti per caratteristiche cliniche e
strumentali. Come deciso dalla Commissione e Consiglio della SICVE, la valutazione sarà
effettuata il mese successivo all’arruolamento al fine di non interferire con il giudizio clinico
del medico curante. I pazienti arruolati in modo giudicato non corretto saranno tolti
dall’analisi statistica.
La Commissione inoltre dovrà:
a) valutare la sicurezza e l’efficacia di tutti i pazienti inseriti nel registro, b) informare il CNT
immediatamente di ogni eventuale reazione o evento avverso verificatosi in un paziente.
Follow-up dei pazienti
I controlli di follow up sono previsti al mese 1, 3, 6 e 12.
Primo mese
1) Esame obiettivo locale;
2) esame emocromocitometrico ed esami ematochimici (GOT, GPT, creatinina,CPK,
PCR; Analisi citotofluorometrica cellule staminali ematopoietiche ematiche ( CD+
34,CD+133,CD+117,CD+45);
3) Ecocolordopper arterioso arti inferiori con determinazione ABI;
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
40
4) Determinazione TcPO2;
5) Valutazione soggettiva del dolore e della qualità di vita (VascuQOL)
Terzo mese
1) Esame obiettivo locale;
2) esame emocromocitometrico ed esami ematochimici (GOT, GPT, creatinina, CPK,
PCR; Analisi citotofluorometrica cellule staminali ematopoietiche ematiche (
CD+34,CD+133,CD+117,CD+45);
3) Ecocolordopper arterioso arti inferiori con determinazione ABI;
4) Determinazione TcPO2;
5) Valutazione soggettiva del dolore e della qualità di vita (VascuQOL)
Sesto mese
Output dei dati
1) Esame obiettivo locale;
2) esame emocromocitometrico ed esami ematochimici (GOT, GPT, creatinina,CPK,
PCR; Analisi citotofluorometrica cellule staminali ematopoietiche ematiche (
CD+34,CD+133,CD+117,CD+45)
3) Ecocolordopper arterioso arti inferiori con determinazione ABI;
4) Determinazione TcPO2;
5) Treadmill test
Valutazione soggettiva del dolore e della qualità di vita (VascuQOL)
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
41
Follow-up annuale e conclusivo
Output dei dati
1) Esame obiettivo locale;
2) esame emocromocitometrico ed esami ematochimici (GOT, GPT, creatinina, CPK,
PCR; Analisi citotofluorometrica cellule staminali ematopoietiche ematiche (CD+ 34,
CD+133, CD+117, CD+45);
3) ecocolordopper arterioso arti inferiori con determinazione ABI;
4) determinazione TcPO2;
5) valutazione soggettiva del dolore e della qualità di vita (VascQOL).
6) angio-RMN o Angio-TAC arti inferiori.
7) Treadmill test
Raccolta e conservazione dei dati
Tutti i dati saranno allocati in un database dedicato, secondo la normativa vigente che regola
la sicurezza e la privacy dei dati personali dei pazienti. Il database sarà tenuto dalla SICVE. Il
paziente sarà inserito esclusivamente con un codice dal medico responsabile dalla
sperimentazione.
Nel database per ogni paziente saranno inseriti i dati personali, clinici e la terapia utilizzata.
Ad ogni paziente inserito il sistema assocerà un codice identificativo univoco e a seconda del
personale che si connetterà al database (tramite accesso con password e livelli differenti)
saranno possibili procedure differenti.
I medici responsabili dei centri potranno inserire i dati dei pazienti e la terapia utilizzata. I
medici responsabili avranno accesso a tali dati ma non potranno vedere il codice univoco che
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
42
il sistema genererà nel database per quel paziente al fine di garantire l’oscuramento dei dati ai
valutatori.
I medici che dovranno valutare i casi potranno invece accedere ai dati clinici del paziente solo
tramite codice univoco; questo per poter garantire la privacy e la riservatezza riguardo la
terapia utilizzata.
Il registro degli eventi avversi sarà tenuto dalla SICVE. Ogni centro che osserverà eventi
avversi gravi correlati alla terapia sarà tenuto a comunicarlo entro due giorni ai Coordinatori e
alla Commissione Scientifica che ne darà immediata comunicazione al Centro Nazionale
Trapianti.
I dati dei pazienti saranno riportati sul case report form (allegato B)
Il case report form è diviso in quattro parti.
Le modalità di compilazione del case report form sono:
a) Il case report form deve essere compilato in tutte le sue parti per i pazienti per i
pazienti trattati.
b) Il case report form deve essere compilato per i pazienti che presentano
controindicazioni e allocati alla miglior terapia per le parti I, IV (escludendo quindi la
parte inerente l’intervento).
c) Entrambi i case report form devono essere conservati nella documentazione del
paziente.
Tutti i dati previsti nel follow-up saranno inseriti nell’apposito database gestito dalla SICVE.
Al database avranno accesso:
i responsabili designati presso i singoli centri che avranno la responsabilità del
corretto inserimento dei dati nel database e della conservazione degli stessi in forma
cartacea secondo normativa vigente.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
43
i coordinatori del registro
Il responsabile del database, Dr. Paolo Servi, Responsabile Database Registro SICVE.
Il responsabile dell’analisi statistica
Tutti i dati in forma cartacea ed elettronica saranno conservati secondo la normativa vigente e
resteranno a disposizioni delle autorità competenti.
Analisi statistica
Gestione dei dati
La gestione dei dati e le analisi statistiche verranno condotte tramite l’uso del software
statistico SAS (SAS, 9.1.3 for Windows, Cary, NC: SAS Institute Inc.1989). La statistica sarà
eseguita per protocollo. Qualora possibile sarà eseguita un’analisi tra questo gruppo e coloro
che non sono stati sottoposti alla terapia sperimentale al termine del follow-up
La descrittiva del campione verrà presentata per tutti gli individui e per i due gruppi in
trattamento (Intervento e terapia medica). I dati continui verranno presentati come media ±
deviazione standard. Le variabili categoriche verranno presentate come frequenza e
percentuale. Per le variabili non distribuite normalmente verranno presentati mediana ed
interquartili. Le variabili continue che presenteranno skewness (asimmetria) positiva verranno
trasformate al logaritmo, e come tali analizzate. Le variabili non conformi alla distribuzione
normale neanche dopo opportuna trasformazione saranno comparate tramite test non
parametrici (Wilcoxon o Mann-Whitney U test).
Per confrontare le caratteristiche preoperatorie dei pazienti appartenenti ai due gruppi (miglior
terapia medica/trattamento con concentrato di cellule staminali autologhe), ad 6, 12, 24 si
utilizzerà il t Test di Student per i dati continui ed il χ2 test per i dati di categoria (Test esatto
di Fisher se compariranno celle con frequenza <6).
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
44
L’incidenza di eventi avversi verrà comparata tra i due gruppi con il metodo di Kaplan-Meier
seguito da long-rank test, e tramite analisi logistica multivariata, corretta per eventuali
variabili di confondimento.
Al fine di valutare gli effetti del trattamento nel tempo, il confronto tra i due gruppi nei
cambiamenti dei differenti indicatori d’efficacia verrà effettuato tramite analisi della varianza
multivariata per misure ripetute, con ausilio del Greenhouse-Geisser F test nel caso di
variabili dipendenti continue.
La analisi statistiche verranno effettuate con il software SAS© (versione 8.12 for Windows,
Cary, NC: SAS Institute Inc.1989).
Pubblicazione e comunicazione dei dati.
I risultati clinici saranno resi pubblici a 3, 6, mesi e al termine del follow-up da parte della
SICVE.
Non è consentito ai singoli centri utilizzare i dati per pubblicazioni e comunicazioni
scientifiche individualmente.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
45
Bibliografia
1. Sigvant B, Wiberg-Hedman K, Bergqvist D, Rolandsson O, Andersson B, Persson E
and Wahlberg E. A population-based study of peripheral arterial disease prevalence with
special focus on critical limb ischemia and sex differences. YMVA. 2007;45:1185-1191.
2. Giorda CB, Manicardi V and Cabezudo JD. The impact of diabetes mellitus on
healthcare costs in Italy. http://dxdoiorg/101586/erp1178. 2011;11:709-719.
3. Sprengers RW, Teraa M, Moll FL, de Wit GA, van der Graaf Y and Verhaar MC.
Quality of life in patients with no-option critical limb ischemia underlines the need for new
effective treatment. J Vasc Surg. 2010;52:843-9, 849.e1.
4. Rooke TW, Hirsch AT, Misra S, Sidawy AN, Beckman JA, Findeiss LK, Golzarian J,
Gornik HL, Halperin JL, Jaff MR, Moneta GL, Olin JW, Stanley JC, White CJ, White JV and
Zierler RE. 2011 ACCF/AHA Focused Update of the Guideline for the Management of
Patients With Peripheral Artery Disease (Updating the 2005 Guideline). J Am Coll Cardiol.
2011;58:2020-2045.
5. Savji N, Rockman CB, Skolnick AH, Guo Y, Adelman MA, Riles T and Berger JS.
Association between advanced age and vascular disease in different arterial territories: a
population database of over 3.6 million subjects. J Am Coll Cardiol. 2013;61:1736-1743.
6. Diehm C, Allenberg JR, Pittrow D, Mahn M, Tepohl G, Haberl RL, Darius H,
Burghaus I, Trampisch HJ and German Epidemiological Trial on Ankle Brachial Index Study
G. Mortality and vascular morbidity in older adults with asymptomatic versus symptomatic
peripheral artery disease. Circulation. 2009;120:2053-61.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
46
7. Benoit E, O apos Donnell TF, Kitsios GD and Iafrati MD. Improved amputation-free
survival in unreconstructable critical limb ischemia and its implications for clinical trial
design and quality measurement. J Vasc Surg. 2012;55:781-789.
8. Blum A, Balkan W and Hare JM. Advances in cell-based therapy for peripheral
vascular disease. Atherosclerosis. 2012;223:269-277.
9. Amann B, Luedemann C, Ratei R and Schmidt-Lucke JA. Autologous bone marrow
cell transplantation increases leg perfusion and reduces amputations in patients with advanced
critical limb ischemia due to peripheral artery disease. Cell Transplant. 2009;18:371-80.
10. Procházka V, Gumulec J, Chmelová J, Klement P, Klement GL, Jonszta T, Czerný D
and Krajča J. Autologous bone marrow stem cell transplantation in patients with end-stage
chronical critical limb ischemia and diabetic foot. Vnitr Lek. 2009;55:173-178.
11. Iafrati MD, Hallett JW, Geils G, Pearl G, Lumsden A, Peden E, Bandyk D,
Vijayaraghava KS, Radhakrishnan R, Ascher E, Hingorani A and Roddy S. Early results and
lessons learned from a multicenter, randomized, double-blind trial of bone marrow aspirate
concentrate in critical limb ischemia. J Vasc Surg. 2011;54:1650-8.
12. R J Lilford JJ. Equipoise and the ethics of randomization. J R Soc Med. 1995;88:552.
13. Ashcroft R. Equipoise, knowledge and ethics in clinical research and practice.
Bioethics. 1999.
14. Miller FG and Kaptchuk TJ. Sham procedures and the ethics of clinical trials. J R Soc
Med. 2004;97:576-578.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
47
15. Palmer CR and Rosenberger WF. Ethics and Practice. Control Clin Trials.
1999;20:172-186.
16. Asahara TT, Murohara TT, Sullivan AA, Silver MM, van der Zee RR, Li TT,
Witzenbichler BB, Schatteman GG and Isner JMJ. Isolation of putative progenitor endothelial
cells for angiogenesis. Science. 1997;275:964-967.
17. Golomb BA, Dang TT and Criqui MH. Peripheral arterial disease: morbidity and
mortality implications. Circulation. 2006;114:688-99.
18. Asahara T and Kawamoto A. Endothelial progenitor cells for postnatal
vasculogenesis. Am J Physiol, Cell Physiol. 2004;287:C572-9.
19. Lu J, Pompili VJ and Das H. Neovascularization and hematopoietic stem cells. CBB.
2013;67:235-245.
20. Majesky MW, Dong XR, Hoglund V, Daum G and Mahoney Jr WM. The adventitia: a
progenitor cell niche for the vessel wall. Cells Tissues Organs. 2012;195:73-81.
21. Pacilli A, Faggioli G, Stella A and Pasquinelli G. An update on therapeutic
angiogenesis for peripheral vascular disease. Ann Vasc Surg. 2010.
22. Basile DP and Yoder MC. Circulating and Tissue Resident Endothelial Progenitor
Cells. J Cell Physiol. 2014;229:10-16.
23. Critser PJ and Yoder MC. Endothelial colony-forming cell role in neoangiogenesis
and tissue repair. Current Opinion in Organ Transplantation. 2010;15:68-72.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
48
24. Grunewald M, Avraham I, Dor Y, Bachar-Lustig E, Itin A, Jung S, Yung S, Chimenti
S, Landsman L, Abramovitch R and Keshet E. VEGF-induced adult neovascularization:
recruitment, retention, and role of accessory cells. Cell. 2006;124:175-189.
25. Di Stefano R, Limbruno U, Barone D and Balbarini A. [Therapeutic angiogenesis of
critical lower limb ischemia. Review of the literature and prospects of research on stem cells].
Ital Heart J Suppl. 2004;5:1-13.
26. Tammela T, Enholm B, Alitalo K and Paavonen K. The biology of vascular
endothelial growth factors. Cardiovasc Res. 2005;65:550-63.
27. Gnecchi M, Zhang Z, Ni A and Dzau VJ. Paracrine mechanisms in adult stem cell
signaling and therapy. Circ Res. 2008;103:1204-19.
28. Ryu JCJ, Davidson BPB, Xie AA, Qi YY, Zha DD, Belcik JTJ, Caplan ESE, Woda
JMJ, Hedrick CCC, Hanna RNR, Lehman NN, Zhao YY, Ting AA and Lindner JRJ.
Molecular Imaging of the Paracrine Proangiogenic Effects of Progenitor Cell Therapy in
Limb Ischemia. Circulation. 2013;127:710.
29. Jeong JO, Kim MO, Kim H, Lee MY, Kim SW, Ii M, Lee Ju, Lee J, Choi YJ, Cho HJ,
Lee N, Silver M, Wecker A, Kim DW and Yoon YS. Dual Angiogenic and Neurotrophic
Effects of Bone Marrow-Derived Endothelial Progenitor Cells on Diabetic Neuropathy.
Circulation. 2009;119:699-708.
30. Ziebart T, Yoon CH, Trepels T, Wietelmann A, Braun T, Kiessling F, Stein S, Grez
M, Ihling C, Muhly-Reinholz M, Carmona G, Urbich C, Zeiher AM and Dimmeler S.
Sustained Persistence of Transplanted Proangiogenic Cells Contributes to Neovascularization
and Cardiac Function After Ischemia. Circ Res. 2008;103:1327-1334.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
49
31. Bir SC, Esaki J, Marui A, Sakaguchi H, Kevil CG, Ikeda T, Komeda M, Tabata Y and
Sakata R. Therapeutic treatment with sustained-release platelet-rich plasma restores blood
perfusion by augmenting ischemia-induced angiogenesis and arteriogenesis in diabetic mice.
J Vasc Res. 2011;48:195-205.
32. Young PP, Hofling AA and Sands MS. VEGF increases engraftment of bone marrow-
derived endothelial progenitor cells (EPCs) into vasculature of newborn murine recipients.
Proc Natl Acad Sci U S A. 2002;99:11951-11956.
33. Daub K, Langer H, Seizer P, Stellos K, May AE, Goyal P, Bigalke B, Schönberger T,
Geisler T, Siegel-Axel D, Oostendorp RAJ, Lindemann S and Gawaz M. Platelets induce
differentiation of human CD34+ progenitor cells into foam cells and endothelial cells. FASEB
J. 2006;20:2559-2561.
34. Urbich C, Aicher A, Heeschen C, Dernbach E, Hofmann WK, Zeiher AM and
Dimmeler S. Soluble factors released by endothelial progenitor cells promote migration of
endothelial cells and cardiac resident progenitor cells. J Mol Cell Cardiol. 2005;39:733-742.
35. de Boer HC, Verseyden C, Ulfman LH, Zwaginga JJ, Bot I, Biessen EA, Rabelink TJ
and van Zonneveld AJ. Fibrin and activated platelets cooperatively guide stem cells to a
vascular injury and promote differentiation towards an endothelial cell phenotype.
Arterioscler Thromb Vasc Biol. 2006;26:1653-1659.
36. Kramer PA, Ravi S, Chacko B, Johnson MS and Darley-Usmar VM. A review of the
mitochondrial and glycolytic metabolism in human platelets and leukocytes: Implications for
their use as bioenergetic biomarkers. Redox Biol. 2014;2:206-210.
37. Massberg S, Konrad I, Schürzinger K, Lorenz M, Schneider S, Zohlnhoefer D, Hoppe
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
50
K, Schiemann M, Kennerknecht E, Sauer S, Schulz C, Kerstan S, Rudelius M, Seidl S, Sorge
F, Langer H, Peluso M, Goyal P, Vestweber D, Emambokus NR, Busch DH, Frampton J and
Gawaz M. Platelets secrete stromal cell–derived factor 1α and recruit bone marrow–derived
progenitor cells to arterial thrombi in vivo. JEM © The Rockefeller University Press Vol.
203, No. 5, May 15, 2006 1221–1233 www.jem.org/cgi/doi/10.1084/jem.20051772.
38. Stellos K, Bigalke B, Langer H, Geisler T, Schad A, Kogel A, Pfaff F, Stakos D,
Seizer P, Muller I, Htun P, Lindemann S and Gawaz M. Expression of stromal-cell-derived
factor-1 on circulating platelets is increased in patients with acute coronary syndrome and
correlates with the number of CD34+ progenitor cells. Eur Heart J. 2009;30:584-593.
39. Fadini GP, Agostini C and Avogaro A. Autologous stem cell therapy for peripheral
arterial disease. Atherosclerosis. 2010;209:10-17.
40. Fadini GP and Avogaro A. Diabetes impairs mobilization of stem cells for the
treatment of cardiovascular disease. Int J Cardiol. 2012:1-6.
41. Behm CZ, Kaufmann BA, Carr C, Lankford M, Sanders JM, Rose CE, Kaul S and
Lindner JR. Molecular imaging of endothelial vascular cell adhesion molecule-1 expression
and inflammatory cell recruitment during vasculogenesis and ischemia-mediated
arteriogenesis. Circulation. 2008;117:2902-11.
42. Anderson JL, Halperin JL, Albert NM, Bozkurt B, Brindis RG, Curtis LH, DeMets D,
Guyton RA, Hochman JS, Kovacs RJ, Ohman EM, Pressler SJ, Sellke FW and Shen WK.
Management of patients with peripheral artery disease (compilation of 2005 and 2011
ACCF/AHA guideline recommendations): a report of the American College of Cardiology
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
51
Foundation/American Heart Association Task Force on Practice Guidelines. Circulation.
2013;127:1425-43.
43. Dormandy JJ, Heeck LL and Vig SS. The natural history of claudication: risk to life
and limb. Semin Vasc Surg. 1999;12:123-137.
44. Hart CA, Tsui J, Khanna A, Abraham DJ and Baker DM. Stem cells of the lower limb:
their role and potential in management of critical limb ischemia. Exp Biol Med (Maywood).
2013;238:1118-26.
45. Hart CA, Tsui J, Khanna A, Abraham DJ and Baker DM. Stem cells of the lower limb:
their role and potential in management of critical limb ischemia. Exp Biol Med (Maywood).
2013;238:1118-1126.
46. Lawall H, Bramlage P and Amann B. Treatment of peripheral arterial disease using
stem and progenitor cell therapy. J Vasc Surg. 2011;53:445-53.
47. Murphy MP, MD abJHL, PhD cBMR, MD aCD, MD aJK, RN aMGW, PhD bGDH,
PhD e, March KL, PhD bdI, Ind, Durham and NC. Autologous bone marrow mononuclear
cell therapy is safe and promotes amputation-free survival in patients with critical limb
ischemia. J Vasc Surg. 2011.
48. Prochazka V, Gumulec J, Chmelova J, Klement P, Klement GL, Jonszta T, Czerny D
and Krajca J. Autologous bone marrow stem cell transplantation in patients with end-stage
chronical critical limb ischemia and diabetic foot. Vnitr Lek. 2009;55:173-8.
49. Pollice F, Pollice P and Lachat B. Neovascularization induced by autologous bone
marrow cell implantation in peripheral arterial disease. Cardiovasc Revasc Med. 2011;12:e45.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
52
50. Amann B, Ludemann C, Ratei R and Schmidt-Lucke J. Extremitätenerhalt durch
autologe Knochenmarksstammzelltransplantation zur Induktion der Arteriogenese bei
kritischer, nicht-revaskularisierbarer Extremitätenischämie. Zentralbl Chir. 2009;134:298-
304.
51. Ishida A, Ohya Y, Sakuda H, Ohshiro K, Higashiuesato Y, Nakaema M, Matsubara S,
Yakabi S, Kakihana A, Ueda M, Miyagi C, Yamane N, Koja K, Komori K and Takishita S.
Autologous peripheral blood mononuclear cell implantation for patients with peripheral
arterial disease improves limb ischemia. Circ J. 2005;69:1260-1265.
52. Modugno P, De Filippo CM, E C, Amatuzio M, Centritto EM, Sabusco A, Di
Giannuario G, Piano S, Giordano G, Storti S, Papini S, Zappacosta B, Sallustio G, Rossi CA
and Alessandrini F. Autologous bone marrow stem cells transplantation in patients with
critical limb ischemia not eligible for revascularization. J VASC ENDOVASC SURG. 2011:1-
7.
53. Murphy MP, Lawson JH, Rapp BM, Dalsing MC, Klein J, Wilson MG, Hutchins GD
and March KL. Autologous bone marrow mononuclear cell therapy is safe and promotes
amputation-free survival in patients with critical limb ischemia. J Vasc Surg. 2011;53:1565-
74.e1.
54. Tateishi-Yuyama E, Matsubara H, Murohara T, Ikeda U, Shintani S, Masaki H,
Amano K, Kishimoto Y, Yoshimoto K, Akashi H, Shimada K, Iwasaka T, Imaizumi T and
Investigators TAuCTTS. Therapeutic angiogenesis for patients with limb ischaemia by
autologous transplantation of bone-marrow cells: a pilot study and a randomised controlled
trial. Lancet. 2002;360:427-435.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
53
55. Tatsumi T and Matsubara H. [Therapeutic angiogenesis for peripheral arterial disease
and ischemic heart disease by autologous bone marrow cells implantation]. Nihon Rinsho.
2006;64:2126-34.
56. Prochazka V, Gumulec J, Jaluvka F, Salounova D, Jonszta T, Czerny D, Krajca J,
Urbanec R, Klement P, Martinek J and Klement GL. Cell therapy, a new standard in
management of chronic critical limb ischemia and foot ulcer. Cell Transplant. 2010;19:1413-
24.
57. Ruiz-Salmeron R, de la Cuesta-Diaz A, Constantino-Bermejo M, Perez-Camacho I,
Marcos-Sanchez F, Hmadcha A and Soria B. Angiographic demonstration of neoangiogenesis
after intra-arterial infusion of autologous bone marrow mononuclear cells in diabetic patients
with critical limb ischemia. Cell Transplant. 2011;20:1629-39.
58. Turan RG, Bozdag-T I, Turan CH, Ortak J, Akin I, Kische S, Schneider H, Rauchhaus
M, Rehders TC, Kleinfeldt T, Belu C, Amen S, Hermann T, Yokus S, Brehm M, Steiner S,
Chatterjee T, Sahin K, Nienaber CA and Ince H. Enhanced mobilization of the bone marrow-
derived circulating progenitor cells by intracoronary freshly isolated bone marrow cells
transplantation in patients with acute myocardial infarction. J Cell Mol Med. 2012;16:852-
864.
59. Turan RG, Bozdag-Turan I, Ortak J, Akin I, Kische S, Schneider H, Turan CH,
Rehders TC, Rauchhaus M, Kleinfeldt T, Adolph E, Brehm M, Yokus S, Steiner S, Sahin K,
Nienaber CA and Ince H. Improved Mobilization of the CD34 +and CD133 +Bone Marrow-
Derived Circulating Progenitor Cells by Freshly Isolated Intracoronary Bone Marrow Cell
Transplantation in Patients with Ischemic Heart Disease. Stem Cells and Development.
2011;20:1491-1501.
SICVE Terapia dell’ischemia critica non rivascolarizzabile con concentrato autologo di
midollo osseo
54
60. Halme DG and Kessler DA. FDA regulation of stem-cell-based therapies. N Engl J
Med. 2006;355:1730-1735.
61. Kinlay S. Outcomes for clinical studies assessing drug and revascularization therapies
for claudication and critical limb ischemia in peripheral artery disease. Circulation.
2013;127:1241-1250.
62. Hermann PC, Huber SL, Herrler T, von Hesler C, Andrassy J, Kevy SV, Jacobson MS
and Heeschen C. Concentration of bone marrow total nucleated cells by a point-of-care device
provides a high yield and preserves their functional activity. Cell Transplant. 2008;16:1059-
1069.
63. Gnecchi M. Evidence supporting paracrine hypothesis for Akt-modified mesenchymal
stem cell-mediated cardiac protection and functional improvement. FASEB J. 2006;20:661-
669.
64. Gnecchi M, Zhang Z, Ni A and Dzau VJ. Paracrine Mechanisms in Adult Stem Cell
Signaling and Therapy. Circ Res. 2008;103:1204-1219.
65. Grunewald M, Avraham I, Dor Y, Bachar-Lustig E, Itin A, Yung S, Chimenti S,
Landsman L, Abramovitch R and Keshet E. VEGF-Induced Adult Neovascularization:
Recruitment, Retention, and Role of Accessory Cells. Cell. 2006;124:175-189.
66. Hermann PC, Huber SL, Herrler T, von Hesler C, Andrassy J, Kevy SV, Jacobson MS
and Heeschen C. Concentration of Bone Marrow Total Nucleated Cells by a Point-of-Care
Device Provides a High Yield and Preserves Their Functional Activity. Cell. 2007.