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Ca' Foscari e Ciset disegnano la futura Venezia metropolitana La camera di commercio veneziana ha affidato agli enti due studi chiave per definire il futuro dell'area. Baretta: "Mestre avrà un ruolo strategico"

La Redazione 27 Febbraio 2015

Due studi chiave per disegnare la futura città metropolitana: è quando commissionato dalla camera di commercio di Venezia all'università Ca' Foscari e a Ciset (centro internazionale di studi sull'economia turistica di Ca' Foscari), con l'obiettivo di individuare gli elementi caratterizzanti di una città che continua a dilatarsi per occupare il rango di "area metropolitana" a tutti gli effetti.

Città e aree metropolitane sono i motori delle economie nazionali, considerato che agiscono come vere imprese competitive: motivo per cui devono andare oltre alla semplice evoluzione istituzionale e diventare occasione di coinvolgimento degli "attori economici", producendo una visione condivisa dello sviluppo. Non per niente il convegno andato in scena venerdì al campus scientifico di via Torino a Mestre, organizzato dall'ateneo veneziano, prende il nome di «Costruiamo la nostra città, insieme!».

Fra i temi affrontati dai docenti e dai ricercatori di Ca' Foscari spicca anche una valutazione delle opportunità di sviluppo economico e territoriale che coinvolgono l'area veneziana, e sulle quali è necessario adottare nuovi approcci.

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"Quando parliamo di città metropolitana non possiamo non avere un orizzonte più ampio, di area vasta. È questa la visione che dobbiamo portare avanti e su cui costruire un progetto - ha dichiarato il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta concludendo i lavori del convegno - Il ruolo di Mestre non va sottovalutato, anzi. Perché è un nodo strategico di collegamento con l'asse di Padova e Treviso. Quando parliamo di città metropolitana dobbiamo avere chiari dei progetti per l'area vasta - ha aggiunto -. Ne indico tre: il primo è il rilancio e l'innovazione del settore dell'industria manifatturiera. Il secondo: turismo e cultura, intesi come tutt'uno, elemento centrale di sviluppo del territorio. Abbiamo un patrimonio inestimabile che però va gestito in modo organico, con una chiara visione. Non può essere lasciato ai singoli comuni. Il terzo è la logistica: Venezia è una delle porte d'Europa, cinserve una logistica che sia capace di ricevere e smistare. Abbiamo elementi sufficienti per dire che questa idea di area vasta può reggere la sfida che ci viene dalla nuova competizione internazionale - ha concluso -. Ma dobbiamo essere meno localistici, guardare oltre i nostri confini per vedere che siamo al centro di questo sviluppo possibile".

Dossier della Camera di commercio per l'economia della Città metropolitana

Grande Venezia, tre ideeZanardo (Confindustria): «Sul turismo va spezzato il monopolio delle agenzie straniere»Elisio Trevisan

MESTRE

Venezia ha un Expo tutti gli annie non sa trarne vantaggio, anzine è travolta. Anche per questoConfindustria partecipa attiva-mente al gruppo di lavoro istitui-to dalla Camera di commerciocon lo scopo di cogliere le oppor-tunità della Città metropolitana.

«Qui abbiamo 20 milioni dituristi l'anno, l'Expo di Milanone avrà 25 solo per il 2015,eppure lì hanno investito centina-ia di milioni» commenta DamasoZanardo, delegato di Confindu-stria per la Città metropolitanache si sta preparando all'appun-tamento di venerdì 27 febbraionella sede dell'Università in viaTorino. "Costruiamo la nostracittà, insieme" è il tema delconvegno e lo spirito con il qualeil gruppo di lavoro ha elaboratoproposte per far nascere la Cittàmetropolitana ancora prima cheprenda forma per legge. Ancheperché la situazione economicaè ancora drammatica «e il pove-ro sindaco che verrà eletto amaggio si troverà a contrastareil default che ci portiamo dietrodal passato - continua Zanardo -.Per cui dobbiamo tutti aiutarlo aprendere provvedimenti anchenon facili ma necessari per rior-ganizzare la macchina comunalee per snellire la burocrazia. Dob-biamo essere sinceri con noistessi e sapere che questa situa-zione non lascerà illesi tutti, equindi abbiamo il dovere moraledi essere pronti ad aiutare chisarà colpito dalla riorganizzazio-ne, rilanciando l'economia».

L'imprenditore della logistica

pensa alle opportunità di svilup-po del water front, alle grandinavi, alla mobilità delle personenell'entroterra «per non far senti-re la periferia come tale ma alcentro della nuova città. E daquesto punto di vista sarà fonda-mentale anche fugare le pauredei sindaci dei tanti comunidella provincia di essere fagoci-tati da Venezia. Contro i campa-nilismi ci impegniamo a far capi-re che Venezia è al loro servizio,non il contrario».

All'appuntamento di venerdì27 verranno presentati gli esitidi un lungo lavoro di mesi: lostudio di Ca' Foscari in collabora-zione con l'Università di Padova,e l'esito del sondaggio e delleconsultazioni con le varie catego-rie economiche attraverso incon-tri e il sito internet www.venezia-cittametropolitana.it.

Il succo di questo lavoro siesprime in alcune priorità defini-te per rilanciare l'economia, al-

lontanare la crisi approfittandodei timidi segnali di ripresa: laprima è la semplificazione ammi-nistrativa perché la burocraziasoffoca le imprese, la seconda èil turismo con il progetto "VeniceGreen & Healthy", un nuovoinsieme di servizi e strategieinfrastrutturali, che inviti i visi-tatori e i cittadini dell'Area Me-tropolitana a una fruizione soste-nibile del suo territorio, «e non acaso parliamo di territorio metro-politano, perché noi pensiamo auna nuova industria locale delturismo, al posto delle agenziestraniere che oggi fanno il belloe il cattivo tempo non lasciandoun centesimo al Veneto. Un turi-

Una nuova sanitàsovracomunale

e_ meno burocraziagli altri cardini

smo che veda Venezia inserita inun circuito virtuoso dove ci sonotutte le eccellenze del Nord Est».Altra priorità è la sanità «perchénon si può pensare a un territo-rio che vuole essere punto diriferimento per l'intero Nord Estsenza una sanità metropolitana»continua Zanardo che invita tut-te le realtà economiche a unirsiper essere più forti e convincentinei rapporti con la futura ammi-nistrazione veneziana e metropo-litana, senza disperdersi in milleproposte come stanno invecefacendo alcune categorie chehanno presentato il proprio deca-logo ai candidati.

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L'IMPRENDITORE«Serve una sanità metropolitana»

Damaso Zanardo spiega che, oltre a togliere leredini del turismo alle agenzie straniere, bisognasiluppare la sanità di un territorio vasto.

OPPORTUNITÀTuristi a Venezia, Damaso

Zanardo delegato diConfindustria e la sede

dell'Università in via Torino

«La Citt a' metropolitana vale tre miliardiMa siamo indietro, nschìamo di perderh»Università e Carnera di commercio lanciano l'allarme: facciamo in fretta

ministratori, categorie. Gli stu-di dimostrano che turismo egoverno coordinato del territo-rio possono essere l'innesco diuno sviluppo metropolitano

di Monica Zicchiero

VENEZIA Quaranta milioni dipresenze turistiche nel 2013,3,3 miliardi di euro spesi daituristi internazionali, un incre-mento degli arrivi che viaggiasui 3 punti percentuali l'anno.E questa la miniera sulla qualeè seduta la Città Metropolitanadi Venezia ma è altissimo il ri-schio di non riuscire mai a tro-vare il filone giusto che portiricchezza a tutto il territorio.Anzi, sta già accadendo.

«La Provincia sta perdendoil personale che si occupa del-l'accoglienza turistica», avverteAdriana Vigneri, giurista chelavora al capitolo «Statuto» delprogetto di ricerca sulla CittàMetropolitana che la Camera diCommercio ha affidato all'Uni-versità Ca' Foscari. «La Regionenon ha deciso a chi affidare lacompetenza sul turismo: deci-derà tra un anno. E nel frattem-po vengono tagliati all'attualeProvincia e futura Città Metro-politana altri finanziamenti ealtro personale - continua Vi-gneri -La domanda è: con qua-le personale l'istituzione attue-rà le proprie politiche del turi-smo?».

Le ricerche che sta condu-cendo Ca' Foscari sono state il-lustrate ieri nel convegno «Co-struiamo la nostra città, insie-me» che ha portato al polo uni-versitario di via Torino ilrettore Michele Bugliesi e ilpresidente della Camera diCommercio Giuseppe Fedalto,i sottosegretari all'EconomiaEnrico Zanetti e Pier Paolo Ba-retta, ricercatori, politici, am-

capace di cambiare i connotatisocioeconomici dell'area vene-ziana. A patto, però, che la go-vernance metropolitana eviti ledue eterne trappole: Venezia-centrismo da una parte e cam-panilismo dei paesi dall'altra.

Il professore Stefano Soriani,che conduce la ricerca sulla re-lazione tra governance metro-politana ed economia, parla di«una prassi di governo forte-mente orientata al localismo»e di uno «strapotere di imma-gine di Venezia che per il turi-smo offusca tutte le altre op-portunità e gli altri territori».

«Accade così che per l'Expoa Milano che attirerà 25 milionidi visitatori il governo spendamiliardi e noi che di turisti neabbiamo 40 milioni l'anno nonabbiamo investito in niente,neanche in un nuovo semafo-ro», osserva Damaso Zanardo,Confindustria Venezia, presi-dente della commissione me-tropolitana della Camera diCommercio. Per evitare che laCittà Metropolitana sia solouna riedizione della Provincia«bisogna abbattere le barrierecreate dall'epopea del campa-nilismo e quelle della burocra-zia - dice - Passare ad una pia-nificazione chiara e trasparen-te e velocizzare le pratiche permetterci almeno al pari di Friu-li e Trentino».

La Città Metropolitana, spie-ga Soriani, è l'occasione per ri-pensare al territorio nel suocomplesso a partire dai puntidi forza. Il porto commerciale èun cespite centrale ma è pocointegrato col territorio e le atti-vità circostanti e fa più storia asé che sistema. Per farne unmotore «si potrebbe costituireun porto franco nell'area Syn-dial, leva per la formazione diun distretto delle attività distri-butive, industriali leggere, lo-gistiche e di servizio».

Inoltre bisognerebbe «apri-re Porto Marghera alle dinami-che urbane» per ricucire il tes-suto urbano, che alterna resi-duati industriali, degrado enuove architetture, progettoche sarebbe coerente con l'ideadi realizzare il terminal crocie-re a Porto Marghera, chiave divolta della qualificazione ricre-ativa e turistica.

Un turismo da governare,non subire, dice la ricercatricedel Ciset Mara Manente, indi-rizzando la domanda su quellache è la naturale offerta di qua-lità del territorio: i segmenti«green» e «healty». Vale a direcicloturismo, enogastronomia,paesaggi, artigianato, terme,un circuito che va dal Delta delPo ad Abano, da Camposam-piero a Caposile con tre itinera-ri già pronti che presto divente-ranno un'app.

RIPRODUZ IONE RISERVATA

ZanaraoIl governopendemiliardiper l'Expoe invecequi nonabbiamoinvestito inniente

Sc: ianiLo strapo-tere diimmaginedi Veneziaoffuscatutte leopportunità e gli altriterritori

Evidenza Confindustria Pagina 1

numeri chiave

Un turista su dieci che decidedi viaggiare in Italia scegliel'Area Metropolitanadi Venezia come destinazione

111 40.116 .985 75%Le presenze totali nel 2013 La quota di turismo(10,7% delle presenze internazionale; i cittadinituristiche nazionali) europei (45%) nel 2013e 10.530.140 gli arrivi sono arrivati a 5 milioni

di unità

n 3,3 miliardi di euro n 3,8 giorni

Spesi dai turisti internazionaliLa permanenza media

nel 2013 (il 10% del totale(4,5 nel 2003)

nazionale, il 69,6% del totale ®78%Veneto) (oltre 8 milioni di arrivi) e 85%

(quasi 34 milioni di presenze)n +36,4% le quote di turisti in venetoL'aumento degli arrivi che arrivano in provinciadal 2003 al 2013 di Venezia

errnmetri

ProposteCostruireun portofranconell'areaSyndial emigliorareMarghera

Evidenza Confindustria Pagina 2

_ mi' 1 01 _ g ___> La Camera di commercio ha presentato le proposte per la "Grande Venezia"

Una Città per rinascereMa i tecnici avvisano: l'area metropolitana rischia dipartire senz anima e risorse

Elisio TrevisanMESTRE

rappresenta, e quindi il donoche fa alla futura amministrazio-ne è interessato ma è indubbioche ci ha lavorato molto e che ilprodotto uscito è notevole.

«D'altro canto l'errore è averimposto la Città Metropolitanacon una legge invece che farlanascere naturalmente dal terri-torio - ha detto Zanardo -. Percui il nostro impegno è statorivolto a cogliere comunque l'op-portunità di crescita che è statadata al territorio (la nostra saràl'unica Città Metropolitana delNord Est) evitando di imbarcareanche i pesi della burocrazia edella mancanza di una visionestrategica. Dobbiamo, insomma,dare l'idea che l'intera areametropolitana è facilmente frui-bile ai visitatori e agli investito-ri, oltre che naturalmente ai

cittadini».Non a caso con Ca' Foscari si

sta approntando un'applicazio-ne per telefonini e tablet nellaquale si possano trovare tutte leinformazioni e i servizi del vastoterritorio finalmente unificato.

Facile creare un grande Co-mune, come auspica la Vigneri,invece di una nuova piccolaprovincia come invece vorrebbeil Governo? Nient'affatto, ancheperché Venezia, ha sottolineatoSoriani, è in affanno nei confron-ti di Treviso e Padova, e quindisi parte già con uno squilibrio.Adriana Vigneri ha, infatti, riba-dito che bisogna saper parlarecon gli altri due capoluoghi econ tutti i Comuni ma non èfacile superare i campanilismi egli interessi particolari.

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Il rischio è che la Città Metropo-litana nasca come una piccolaprovincia, e allora tutte le paro-le spese e gli studi fatti divente-ranno carta straccia. Ed è pro-prio per evitare la nascita di unasemplice agenzia strumentaledelle amministrazioni locali in-vece che di un grandissimonuovo Comune che la Camera dicommercio ha lavorato per mesisulla questione e ieri ha presen-tato i risultati. L'appuntamentoera nella sede universitaria divia Torino per il convegno "Co-struiamo la città insieme". Glionori di casa li ha fatti il rettoredi Ca' Foscari Michele Bugliesi,assieme a Stefano Soriani (cheha coordinato docenti e ricerca-tori impegnati in due studi com-missionati dalla Ccia) e a MaraManente del Ciset che si èoccupata della proposta sul turi-smo; con loro c'erano il presiden-te della Camera di commercioGiuseppe Fedalto, il delegato diConfindustria per la Città Metro-politana Damaso Zanardo, i duesottosegretari all'Economia En-rico Zanetti e Pier Paolo Baret-ta, e l'ex sottosegretario Adria-na Vigneri che, su incaricodell'allora sindaco Giorgio Orso-ni, aveva preparato una bozza distatuto e che già l'anno scorsometteva in guardia dal pericoloche la nuova Città Metropolita-na nasca senz'anima, e quindifinisca per essere solo un nuovocarrozzone più dannoso che inu-tile.

Chiaro che l'intento della Ca-mera di commercio è soprattut-to quello di riempire i contenutieconomici della nuova Città Me-tropolitana nell'interesse dellecategorie imprenditoriali che

SVILUPPODal Campus

universitario unaserie di idee per la

Cittàmetropolitana

Evidenza Confindustria Pagina 3

La nuova industria del turismoProgetto per liberare Venezia e sviluppare imprese in un territorio soffocato dal fenomeno di massa

«Se non riusciamo a innovare e ad avere deiservizi qualificati non saremo mai una metro-poli». Sono partiti da questa considerazionedel professor Stefano Soriani i docenti e iricercatori che hanno lavorato ai due studicommissionati dalla Camera di commercio.

E innovare vuol dire anche decidere qui, enon a Roma, cosa fare ad esempio dei 152milioni in arrivo per Porto Marghera, efrenare l'assalto del turismo di massa aVenezia: nell'interesse dei residenti ma an-che delle imprese perché molte nuove attivi-tà, compatibili e in grado di produrre ricchez-za, vengono soffocate prima di nascere.

E come si fa? Distribuendo i visitatorisull'intero territorio dell'area metropolitana(i ricercatori hanno studiato un anello di 190chilometri che ha come cuore la laguna diVenezia e vertici i territori di Padova,

Treviso, Camposampiero, Bovolenta, Caposi-le e le spiagge) e favorendo il turismo verde,innovativo, che ama la buona tavola, il buonbere, il bel paesaggio, la natura, l'artigianatoe i servizi efficienti. «Un turista su 10 in Italiasceglie l'area metropolitana di Venezia, conoltre 40 milioni di presenze totali, e ivisitatori internazionali nel 2010 qui da noihanno speso 3,3 miliardi di euro» ricordaMara Manente che parla, appunto, dell'areametropolitana e non della sola Venezia. Leagenzie straniere se ne sono accorte da unpezzo, tanto che in giro per le strade piùattraenti del territorio si trovano numerosiadesivi di vari colori e fogge che indicano ipercorsi preparati per i loro clienti ciclisti.Forse, dunque, è il caso che anche noi cisvegliamo perché le eccellenze locali nonvadano ad arricchire solo gli imprenditoristranieri lasciando a noi i costi per sopporta-re una massa di oltre 20 milioni di turistil'anno (solo a Venezia). Ecco perché nelnuovo piano sul turismo, Venezia è solo unadelle mete: "Venice Green & Healthy" propo-ne tre aree tematiche, quella del sole (lespiagge), quella delle acque (le terme diAbano e Montegrotto) e quella della terra (lafascia prealpina dei colli trevigiani). Unpunto di partenza per una nuova industria delturismo. Non dimenticando che le proposteelaborate da Ca' Foscari prevedono ancheservizi e infrastrutture più efficienti percollegare le aree strategiche: nel nostro"piccolo", ad esempio, Forte Marghera, parcodi San Giuliano, Vega sono fondamentali peril futuro della città e quindi bisognerebbeservirli con trasporti all'altezza. (e.t.)

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L'INVASIONE Turisti a Venezia

Evidenza Confindustria Pagina 4

LO STUDIO DI CA' FOSCARI E CISET

«Cìtta metropolitana, progeui per t'area vasta»Lo sostiene il sottosegretario Baretta. Zanardo: «Sburocratizzazione e servizi uniformati»

L'obiettivo è quello di non crea-re un'opera di ingegneria istitu-zionale, dove la Città metropoli-tana sia la sommatoria di tantiComuni in cui lievitano anche leburocrazie, ma creare un orga-no che abbia ben chiare le pro-prie competenze e riesca unavolta per tutte a dare ai cittadinile risposte che si aspettano."Costruiamo la nostra città, in-sieme!", è il convegno che si èsvolto ieri nel Campus Scientifi-co di Ca' Foscari in via Torino.

La Camera di Commercio diVenezia ha affidato all'Universi-tà Ca' Foscari e a Ciset Ca' Fosca-ri due studi-chiave per disegna-

re il futuro prossimo di quella"Città Metropolitana" che conti-nua a dilatarsi per occupare ilrango di un-Area metropolita-na" a tutti gli effetti che abbrac-cia le tre province, Padova, Tre-viso e Venezia. Damaso Zanar-do, presidente della commissio-ne Città metropolitana della Ca-mera di Commercio di Venezia,ha elencato alcuni fattori cardi-ne: la sburocratizzazione al pri-mo posto «che non può essere ri-mandata ancora», l'uniforrna-zione dei servizi, la pianificazio-ne del territorio e una buona at-tività di marketing.

Zanardo si è soffermato sulle

opportunità di Venezia, che de-ve aprirsi al territorio, guardarealle periferie, mettere in attostrategie, sfruttare la propria ric-chezza. «Noi cerchiamo di capi-re», ha spiegato il professor Ste-fano Soriani (Ca' Foscari), «inche modo la Città rnetropolita-na può promuovere lo sviluppoeconomico, se non abbiamo ser-vizi qualificati non siamo metro-politani, il territorio veneziano èin affanno rispetto a Padova eTreviso. Una delle sfide metro-politane è la gestione del turi-smo che non si fa solo a PiazzaleRoma. Abbiamo delle risorse (larete idrografica minore, il water-

front, i forti) che vanno integratein un unico sistema».

Mara Manente (direttore Ci-set Ca' Foscari) ha snocciolatoalcuni dati che indicano l'impor-tanza del turismo nell'Area me-tropolitana di Venezia intesa insenso ampio, con 40 milioni dipresenze totali (di cui il 75 % laquota del turismo internaziona-le) dove transita il 10 % di tutto ilturismo italiano, spendendo 3miliardi di euro. Adriana Vigneri(giurista) si è domandata, tra lealtre cose, quali funzioni riman-gono in capo alla Provincia, chesta perdendo il suo personaledel settore. «Quando parliamo

di città metropolitana non pos-siamo non avere un orizzontepiù ampio, di Area vasta», haconcluso il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, ilquale ha insistito sul ruolo diMestre: «Non va sottovalutatoperché è un nodo strategico dicollegamento con l'assedi Pado-va e Treviso». «Parlando di cittàmetropolitana dobbiamo averechiari dei progetti per l'area va-sta: il primo è il rilancio del setto-re dell'industria manifatturiera,il secondo è il binomio turismo ecultura intesi come tutt'uno, ilterzo è la logistica: Venezia è unadelle porte d'Europa, serve unalogistica che sia capace di riceve-re e smistare. Abbiamo elementisufficienti per dire che questaidea di area vasta può reggere lasfida che ci viene dalla nuovacompetizione internazionalema dobbiamo essere meno loca-listici». (m.a.)

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Evidenza Confindustria Pagina 5