rassegna stampa regionale idv del 04-04-2011

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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 7 MODENA________________________________________pag. 8 - 11 PIACENZA______________________________________pag. 12 - 15 REGGIO EMILIA________________________________pag. 16 RAVENNA______________________________________pag. 17 - 20 RIMINI__________________________________________pag. 21 - 25 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 04-04-2011

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rassegna stampa regionale idv del 04-04-2011

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Page 1: rassegna stampa regionale idv del 04-04-2011

BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 7

MODENA________________________________________pag. 8 - 11

PIACENZA______________________________________pag. 12 - 15

REGGIO EMILIA________________________________pag. 16

RAVENNA______________________________________pag. 17 - 20

RIMINI__________________________________________pag. 21 - 25

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 04-04-2011

Page 2: rassegna stampa regionale idv del 04-04-2011

2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

BOLOGNA - Informazione

L’INFORMAZIONE il Domani SABATO 2 APRILE 2011 7

LA POLEMICA Scontro elettorale tra Merola e Corticelli sulla decisione del commissario Cancellieri

È battaglia sul “caso” AtlantideIl Comune: nessuno sfratto ma concessione scaduta. Ora c’è il bando

Ora la battaglia politica sisposta su Atlantide, il Casserodi Porta Santo Stefano gestitoda tre associazioni di orienta-mento gay e lesbico che di re-cente hanno ricevuto lo “sfrat -to” dal commissario Annama-ria Cancellieri. Una decisioneapplaudita dal candidato diBologna Capitale Daniele Cor-ticelli, che mesi fa denunciò lasituazione di Atlantide, e boc-ciata dal candidato del centro-sinistra Virginio Merola che hachiesto al Comune di “conge -l a re ” lo sfratto.

Merola si era associato «a chiha chiesto conto di questascelta» dell'amministrazione,poi - sempre via Facebook - hachiarito che «sarebbe saggiocongelare la situazione e a-spettare la prossima ammini-strazione eletta, sia in Comu-ne che in Quartiere, per gesti-re con serenità la situazione le-gata allo spazio e al bando».

Secondo Merola, infatti, «laprossima amministrazione a-vrà più strumenti e più tempoper affrontare la cosa nel mo-do migliore». Hanno già boc-ciato gli orientamenti assuntida Cancellieri Sergio Lo Giudi-ce (Pd), Cathy La Torre (Sel), ildipietrista Franco Grillini (cheinvoca un passo indietro delComune) e Roberto Sconcia-forni (Fds). La Federazione deiComunisti ha chiesto alla Re-gione Emilia-Romagna di farsipromotore di un’iniziativa neiconfronti del Comune per di-fendere le realtà di Atlantide.

La decisione del commissa-rio, però, viene difesa da Cor-ticelli. «Ha fatto la scelta piùgiusta sfrattando il circolo A-tlantide dal cassero di portaSanto Stefano - afferma il can-didato - i cittadini erano esa-sperati». Bologna capitale, ri-corda, aveva presentato unapetizione per la sicurezza e ildecoro nella zona di portaSanto Stefano il 2 dicembre2010, «firmata da oltre 300 re-

sidenti». In quel documento siparlava di «disagi, schiamazzie sporcizia» generati dai fre-quentatori di Atlantide.

Residenti e commerciantidella zona, riferisce ancoraCorticelli, hanno anche de-nunciato «la presenza di balor-di intenti in attività di spaccioe abuso di sostanze stupefa-

centi, vendita illegale di alco-lici e di deturpamento di arre-di urbani». Per questo fu invo-cato un «intervento immedia-to» da parte del commissario,perchè venissero «liberati im-mediatamente i due casseri diporta Santo Stefano», ripor-tando «il decoro» all'intera zo-na e assegnando gli spazi «ad

Carcano sui taxiUn aperitivo con i sostenitorie una campagnapubblicitaria sui taxi. Ilcandidato civico della ListaNettuno ha annunciato checon lui si candiderà anche ilciclista paralimpicoAlessandro Colombo.

altre associazioni cittadinecon una nuova gara pubblica,escludendo gli attuali occu-panti». Corticelli non può chegridare vittoria, dunque, per-chè quanto era chiesto nellapetizione è stato fatto.

Sulla vicenda è intervenutoanche il commissario Cancel-lieri. «Non ho sfrattato nessu-no», ha detto. Solo «una nor-male scadenza di concessio-ne». A quel punto, ha spiega-to, c’erano due strade: o rin-novare o fare un bando aper-to. Per il primo caso, però,«non c'erano le condizionigiuridiche per il rinnovo».Questo perchè «abbiamo rice-vuto molte lamentele da partedei vicini per il rumore e nellasede sono state fatte feste nonpreviste dalla concessione.Non c'è stato un comporta-mento coerente». Inoltre, harilevato il commissario, «i vigi-li urbani che erano stati chia-mati dalla gente non sono statifatti entrare, più volte gli è sta-to impedito». Ora «ci sarà unbando pubblico» e le associa-zioni «se avranno i numeri lofa ra n n o » .

Ma finora pochi istituti hanno goduto degli sgravi

Il Comune tassa anche le scuoleAddio all’esenzione della Tarsu

Le scuole bolognesi non avranno più sconti sui rifiuti. Tuttigli istituti dovranno pagare la tassa, così come ha deciso ilcommissario di Bologna, Anna Maria Cancellieri, con la de-libera approvata martedì. Finora, come sancito dall'articolo15 del Regolamento per l'applicazione della tassa sui rifiutisolidi urbani, erano esenti dalla Tarsu tutte le scuole statali enon statali che partecipavano ai progetti comunali di educa-zione ambientale, in particolare a quelli sulla raccolta diffe-renziata della carta. Il commissario ha deciso di abrogare que-sto articolo, si legge nella delibera, prima di tutto perchè almomento «risulta di difficile finanziamento in considerazionedelle scarsissime risorse di bilancio». Tra l'altro, è spiegato an-cora nell'atto di Cancellieri, «si tratta di un’esenzione che haavuto nel tempo limitata applicazione, avendone effettiva-mente avuto diritto solo quelle scuole del territorio che han-no dimostrato di aver concretamente attuato i previsti corsi dicui al progetto scuola-ambiente». Infatti «molte delle scuoledel territorio già sono ordinariamente soggette al pagamentodella Tarsu». Di conseguenza, «l'impatto del superamento diquesta agevolazione riguarderà solo una parte delle scuole».

Anche il Vestriè a rischioSi allunga la lista dei nidi arischio. Fino ad ora quelliper i quali si è ipotizzata lachiusura per lavori (e conpossibile riapertura con ge-stione in mano ai privati)erano: Marsili, Roselle, Coc-cheri, Allende, poi De Gio-vanni, Vestri, oltre al nidodi via Tovaglie. E ieri il sin-dacato di base Usb, dopoun incontro con il Comune,annuncia che «l'amministra-zione ha deciso di chiuderealtri nidi: apprendiamo cheanche il nido Vestri delquartiere San Donato nonriaprirà a settembre 2011».L’Usb è molto critica sulleproposte di riorganizzazionedei settori educativi presen-tati dal Comune di Bolo-gna.

NAVILE Le manovre di palazzo d’Accursio per dare un servizio bimbi alla zona di via Dossetti: molti nuovi nati ma nessuna struttura

Si allarga il nido Patini, ma traslocano due asili part timeSaranno ospitati in un edificio realizzato dalla cooperativa Dozza realizzato grazie ad una convenzione col Comune

Il piccolo baby-boom degli ultimi anni ha mes-so in affanno i servizi educativi del Quartiere Na-vile. E così il Comune ha deciso di allargare ilnido Patini di via Saliceto, istituendo anche la se-zione «lattanti». Per farlo, però, dovrà traslocare ilnido part-time “Piccole invenzioni” e il “C e n t rogenitor i-bambini”, al momento anche loro in viaSaliceto. La nuova sede è stata individuata in viaDossetti, zona Fiera, in un edificio realizzato dallacoop Dozza, con cui Palazzo D'Accursio ha mo-dificato la convenzione in essere. Il tutto è spie-gato in una delibera approvata dal commissario.Il Comune firmò una convenzione con la coopDozza nel 2003 per la realizzazione di 68 alloggidestinati alla locazione permanente, a cui Palaz-zo D'Accursio ha riconosciuto un finanziamentopubblico. In quell'intervento erano previsti an-che alcuni locali destinati ad usi diversi dalla re-sidenza e proprio questi spazi sono stati scelti dalComune per ospitare i due nidi part-time. Nellazona di via Dossetti e dintorni, infatti, «il recente

insediamento abitativo di nuclei familiari in gio-vane età ha comportato un notevole incrementodella popolazione 0-3 anni - si legge nella delibera- a cui non ha corrisposto un adeguato sviluppodei servizi per la prima infanzia».

Proprio per «far fronte alla forte carenza di po-sti nido per il primo anno di vita il Quartiere Na-vile ha da tempo proposto l'ampliamento del ni-do Patini con l’istituzione di una sezione “lattan-ti” nella sede di via Saliceto e il conseguente tra-sferimento del nido part-time “Piccole invenzio-ni” e “Centro genitori-bambini”».

Sui locali destinati ai nidi, però, la coop Dozzadovrà fare dei lavori per renderli «idonei ad o-spitare il servizio educativo». L'intervento richie-de ovviamente «ulteriori costi rispetto a quelli dicostruzione già sostenuti». Queste spese sarannoconsiderate come «base per la determinazionedel canone di locazione da applicarsi dalla coo-perativa» nei confronti del Comune per l'affittodei locali.Bambini al Nido

DUE VERDI IN LISTA CON AMELIA. «IL NO AL NUCLEARE CI PREMIA»

Amelia Frascaroli cavalca (anche) il panico danucleare innescato in tutto il mondo dall'in-cidente di Fukushima. Una scommessa cheelettoralmente dovrebbe pagare parecchio. Al-meno ci contano i Verdi, che qualche test lohanno già fatto. «Dopo l'incidente nucleare diFukushima i sondaggi a livello nazionale cidanno in forte crescita, compresa la nostracittà dove in un mese siamo passati dal 1%all'attuale 2,5%», assicura il presidente deiVerdi Filippo Bortolini. Consensi virtuali che sipotrebbero trasformare in voti per la lista di

Frascaroli, di cui fa parte anche Sel. «La sceltadi inserire il Sole che ride rosso, simbolo in-ternazionale della battaglia al nucleare nel logodella lista civica, per noi Verdi è stato l'ultimotassello di un percorso che ci ha portato al-l'adesione convinta ed unanime, al progetto diAmelia Frascaroli», spiega ancora Bortolini. IVerdi esprimeranno due candidati provenientidal percorso della “Costituente Ecologista”,Giorgio Pirazzoli e Gabriele Bollini . «Abbiamoinfatti voluto dare un forte segnale di rinno-vamento».

CRONACA DI BOLOGNA

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3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

BOLOGNA - Informazione

IL’INFORMAZIONE il DomaniI SABATO 2 APRILE 2011

CRONACA di IMOLAE-mail [email protected]

&TELEFONIUTILI

EMERGENZE

AUSL 0542662111

CARABINIERI 0542611800

CUP 054231882

CUP - PRENOTAZIONI DI VISITE ED

ESAMI IN REGIME DI PUBBLICO

ISTITUZIONALE 848831313

CUP - PRENOTAZIONI DI PRESTAZIONI IN

LIBERA PROFESSIONE 848832323

VIGILI 0542660311

POLIZIA 0542619911

POLIZIA MUNICIPALE 0542660311

HERA PRONTO INTERVENTO-SERVIZIO

CLIENTI 800011825-800999500

GUARDIA MEDICA

PEDIATRIA 0542604000

GINECOLOGIA E OSTETRICIA

0542662503

PEDIATRIA E NEONATOLOGIA

0542662805

CENTRO SALUTE MENTALE

0542604825

CASTEL S.PIETRO TERME

0516955280 - 0516955111

OSPEDALI

“S. MARIA DELLA SCALETTA” VIA

MONTERICCO, 4 0542662111

MONTECATONE “REHABILITATION

INSTITUTE” 0542632811

OSPEDALE CIVILE (CASTEL SAN PIETRO)

VIA A. ORIANI, 1, 0516955111

FARMACIE

Comunale Ospedale C.S.P.T., Via

Matteotti 74, tel. 051/941233 (Castel

S. Pietro Terme)

Ss. Annunziata, via Emilia 216, tel.

0542/23460 (Imola)

VOLONTARIATO

A.M.I.C.I. - ASSOCIAZIONE MUTILATI E

INVALIDI CIVILI 054229152

ANT 054227164

ASS. ALZHEIMER 0542604253

AUSER 054225681

AUSER TUTELA 0542604259

AVOD 054256040

AVIS-AIDO 054232158

FARMACOPRONTO 800218489

GEV 054239017

INSIEME PER IL DOLORE 054235459

ISTITUTO RAMAZZINI 0542604123

IL PONTE AZZURRO 0542641323

TELEFONO AMICO 054228645

TRIBUNALE DEL MALATO 051244426

UNITALSI (TRASPORTO

INVALIDI) 054222150

BIBLIOTECHE

PRESTITO 0542602659

INFORMAZIONI BIBLIOGRAFICHE

0542602655

SEZIONE RAG. CASA PIANI 0542602630

BIBLIOTECA PONTICELLI 0542684766

BIBLIOTECA SESTO IMOLESE 054276121

MUSEI

PINACOTECA COMUNALE “S.

DOMENICO” 0542602609

PALAZZO TOZZONI 054235856

ROCCA SFORZESCA 054223472

I tempi lunghi della burocrazia hanno impedito la realizzazione del progetto, rimandata al prossimo anno

Acque minerali, di nuovo solo i prezziAl via la stagione della discoteca ma senza le tante novità previsteMassimo Mongardi

Erano annunciate novitàmirabolanti per l’avvio del-la stagione della discotecae del divertimento alle Ac-que minerali e invece re-sterà quasi tutto invariatorispetto allo scorso anno.A parte i prezzi che, contutta probabilità, subiran-no un incremento al rial-zo.

«Faremo di tutto per fa-vorire l’entrata di tutte lepersone – spiega il gestoreValentino Boschi – ma dob-biamo fare i conti con costisempre crescenti. Il com-missariato ci ha detto cheper legge dovremo assu-mere persone per la sicu-rezza da agenzie specializ-zate con spese maggiori,l’Iva è al 20%, una bevuta è

compresa nel prezzo equindi su 5 euro resta dav-vero poco se si pensa chedobbiamo pagare pure i dj,

le luci e altre spese. Insom-ma. Non possiamo e nonvogliamo rimetterci».

Quindi? «Il prezzo ufficia-

le potrebbe aumentare –continua il gestore – a n ch ese organizzeremo serate a-gevolate». Anche per lescuole di ballo? «Non è fa-cile poiché sono abituateai centri sociali dove c’è unaltro regime fiscale, spessohanno la consumazionegratuita e altre facilitazioni,rispetto a quello di disco-teca vera e propria come lanostra. Comunque speria-mo che il clima ci aiuti piùdello scorso anno, per il re-sto non ci saranno sostan-ziali cambiamenti».

Come mai? Si era parlatodella copertura della disco-teca, di un nuovo ristoran-te alla fontana ottagonale,di campi di beach volley, diun solarium sul monte Ca-stel laccio… «La variante

urbanistica è stata approva-ta in consiglio comunale afebbraio – sottolinea Bo-schi – e poi deve passare alvaglio di due commissioni,una interna al Comune e u-na della Soprintendenza.Basta che una piccola cosanon vada bene per doverrifare tutto il progetto con-siderato unico per il parco.Di conseguenza, i tempinon ci sono, speriamo difarcela nel 2012».

Il progetto era faraonico?«No – conclude Boschi –secondo noi era giusto e lovogliamo sviluppare per vi-vere anche il parco più an-tico della città di giornocon trenini e giochi per ibambini. Ma purtroppo itempi sono stati troppolunghi».

La fontana nel parco delle Acque Minerali

La vittima non ha saputo spiegare le ragioni dell’agguato né dare indicazioni utili

Aggredito con la spada in un call centerFerito alle braccia un tunisino assalito da due connazionali mentre telefonava

I “call center” f re q u e n-tati dagli immigrati siriempiono quasi semprenelle ore serali. Quando sipuò parlare a minor prez-zo con i propri cari nelpaese di provenienza, mastavolta c’è scappata la

rissa con tanto di spada.Un tunisino di 26 anni, re-golare e con permesso disoggiorno, stava telefo-nando verso le 22 di gio-vedì sera quando è statoassalito da due connazio-nali. Il giovane ha tentato

di fuggire nel piazzale,ma i due lo hanno rincor-so e lo hanno ferito con lalunga spada a entrambigli avambracci. Mentre ilsangue scorreva sull’a s fa l-to, i due sono fuggiti pri-ma che arrivasse la volan-te della polizia chiamatadal titolare del “call cen-ter”. Il 26enne è stato sot-toposto a interrogatorio,pare che sapesse chi fos-sero le due persone arma-te di spada tipicamentetunisina, ma non i motividella rissa che ha richie-sto l’intervento dell’a m-bulanza che lo ha portatoal pronto soccorso dovele ferite non sono risulta-te gravi.

(m. m.)

CASTEL DEL RIO Stefano Giovannini al debutto in politica

Il candidato Pd sceglie la squadrae un braccio destro d’esperienza

Il candidato sindacodi centrosinistraa Castel del Rio

Stefano Giovanniniha presentato

la sua lista

Il programma, al momen-to, è solamente per titoli co-minciando dal “No al Comu-ne unico”che accomuna tut-te le liste che finora si sonopresentate a Castel del Rio.Ma i nomi nella lista del can-didato sindaco Stefano Gio-vannini, alla sua prima espe-rienza politica vera (mai en-trato in nessun consiglio co-munale né in una giunta) so-no forti. A cominciare da chiieri sedeva alla sua destra e lapolitica la fa da più di qua-ra nt’anni, ovvero SalvatoreCavini sindaco del paese de-gli Alidosi per 10 anni fino al2009 e pronto a riprendere ilsuo proverbiale attivismoper dare una mano che saràcomunque utile a Giovanni-ni che lavora a Bologna co-me avvocato e vive a Imolapur avendo una casa e lega-mi familiari a Castel del Rio.

A parte Cavini, il resto del-la squadra è quasi tutto di un-der 40 con gli assessori An-gela Masi e Lorenzo Lelli che

garantiscono esperienzaamministrativa, Davide Ro-veroni (per Sel, Fed e Idv)che è ormai un veterano delconsiglio comunale e i gio-vani Enrico Alpi, Simona Ba-raccani, Melissa Benaglia,Cristian Bertozzi e GiacomoMazzini.

Come era prevedibile, piùche alla lista di centrodestragli strali seppur non diretta-mente sono stati diretti neiconfronti del vicesindaco Al-berto Baldazzi, provenientepure lui dal Pd ora a capo diuna lista civica.

«Se ci fosse stato più buon-senso – ha commentato Ca-vini – le liste sarebbero statedue, si poteva stare insieme.Due anni fa mi sono battutoper le primarie a Castel delRio poiché c’erano due can-didati, ma stavolta lo stessoBaldazzi si è espresso a favo-re di Giovannini e quindinon c’erano le condizioniper tenerle».

(m. m.)

Con lui alla sbarra gran parte della sua giunta per aver violato il decreto Gar zillo

Monumento, a giugno il processo a MarchignoliIl processo nei confronti

di Massimo Marchignoli,all’epoca dei fatti sindacodi Imola, e di quella che erain gran parte la sua giuntacome Fabrizio Castellari,Daniele Montroni, ValterGalavotti, Roberto Visani eRaffaella Salieri, per averspostato il monumento aiCaduti da piazza Matteottiquando era in vigore il de-creto Garzillo comincerà ag iugno.

Soddisfatto il capogrup-po dell’Unione di centro-

destra Riccardo Mondiniche ha sempre difeso i co-mitati che si sono battuti

per circa trent’anni permantenere l’obelisco nellapiazza principale della cit-tà. «Il Pd anela la prescri-zione per il reato sopramenzionato, non facendosiscrupolo di smentirlo, in-fatti se i “nostri imputati”fossero convinti della forzadel loro agire nel rispettodella legge – scrive Mondi-ni - potrebbero rinunciarealla prescrizione penale erichiedere il giudizio per ilreale accertamento dei fat-ti».L’onorevole Massimo Marchignoli

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4 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

BOLOGNA - Informazione4 SABATO 2 APRILE 2011 SABATO 2 APRILE 2011 5

L’inchiesta Civisll commissario Cancellieri convoca i tecnici: «Non escludo nulla, neanche di bloccare i lavori»

L’indagine mette a rischio i cantieriBerselli (Pdl) chiede lo stop immediato: «È una porcata consociativa»

Gli inquirenti sospettano una consulenza del 2004 da parte del Consorzio alla moglie dell’i n d a g a to

Al vaglio i rapporti Comani-CccGuazzaloca chiede di essere sentito a breve. Dai pm anche Gnudi

Il candidato civico aspetta di riempire la casella numero uno, l’aveva chiesto a Guazzaloca

Aldrovandi tiene in stand-by la lista«La decisione spetta solo a lui». L’affondo: «È scomodo e ha molti nemici...»

Nonostante il fair play degliavversari, Pd in testa,

su l l ’accusa di corruzionepiombata su Giorgio Guazzalo-ca, il candidato civico StefanoAldrovandi, di cui l’ex sindacoè grande sostenitore, sta attra-versando un momento compli-cato. L’accelerazione dell’inda -gine ha comportato anche unostop alla lista dei suoi candidatial consiglio comunale. Aldro-vandi non ha mai nascosto lacorte a Guazzaloca perché ri-copra il ruolo di capolista, ma aquesto punto l’ipotesi sembradavvero remota, dice chi l’exsindaco lo conosce bene. Man-cano solo tre nomi in lista, e traquesti resta in sospeso anchequello di Guazzaloca: «È unadecisione che spetta solo a lui»,fa sapere Aldrovandi. Che però

fornisce una lettura anche po-litica della vicenda giudiziaria(a parte l’ipotesi di blocco deicantieri, sulla quale non è d’ac -cordo). Su queste elezioni, ag-giungerà nel pomeriggio, rile-va «voli di avvoltoi» che hannosostituito «i corvi». Guazzaloca,aveva detto in mattinata a è-Tv,

è una «persona scomoda», che«ha detto sempre dei no a quelliche volevano condizionare lesue scelte. Si è creato molti ne-mici per questo». Oggi, è certoil candidato civico, «viene col-pito proprio nella cosa che è lacaratteristica della sua vita, unaperfetta integrità morale e in-tellettuale». Non manca unastoccata alla Procura. «Scoprireche Giorgio Guazzaloca nonc'entrava niente si fa presto, loavrebbero potuto probabil-mente stabilire anche prima.

Ma la vicenda non finirà qui».L’altro giorno è stato lo stessoGuazzaloca a telefonare ad Al-drovandi per riferire delle per-quisizioni della Finanza: «È sta-to uno choc personale», confi-da il candidato, sicuro però chel’ex sindaco «si riprenderà infretta, è una persona fortissi-ma». Aldrovandi racconta di a-ver raccolto nelle ultime oremolti attestati di solidarietà perGuazzaloca da «decine di per-sone che mi hanno fermato perstrada». Chi lo ha sentito tra ierie oggi, riferisce di un Guazza-loca affranto. «Doveva succe-dermi anche questo», sarebbelo sfogo dell'ex sindaco, chedovrebbe sciogliere le riserveper il ruolo da capolista entromartedì prossimo.

(pf)

di Paola Frontera

L’ inchiesta della Procurasta gettando tante ombre

sul Civis. Troppe, almeno se-condo il commissario Anna-maria Cancellieri, al centrodel pressing del Pdl, con Filip-po Berselli («Il progetto Civis èuna vera e propria porcataconsociativa in salsa petronia-na, al di là di quelle che potran-no essere le risultanze pena-li»), e della lista Bologna Capi-tale, con Daniele Corticelli,che chiedono di bloccare i la-vori. L’ultima “bomba” è l’i-scrizione nel registro degli in-dagati di Giorgio Guazzaloca edi altre sette persone, tra cuiMaurizio Agostini, ex presi-dente dell’Atc, e dei due com-ponenti del cda dell’a zi en danominati dal Comune al tem-po dell’aggiudicazione dellagara a Irisbus. Il capo d’accusaè pesante: corruzione. Ma al dilà di questo, l’inchiesta ruotaproprio sulle modalità dell’a g-giudicazione del bando e sulleeventuali omissioni che i pm a-vrebbero riscontrato nel lavo-ro della commissione giudica-trice. Certo è che la vicendanon si chiuderà in tempi brevi,e potrebbe avere risvolti an-che sui lavori in corso. Per lu-nedì Cancellieri ha convocatoa Palazzo d’Accursio i tecnicidegli uffici del Comune, e poiallargherà il confronto all’Atce al collegio di vigilanza. «Nonescludo nulla, neppure di fer-mare il Civis», ha fatto sapereieri il Commissario, che vuole«andare a fondo con molta se-rietà, valutando tutti gli aspettie definendo tutti i dettagli. Bi-sogna mettere dei punti fer-mi». Con la riunione di lunedìe quelle che seguiranno, «dob-biamo cercare di capire, valu-tare ogni azione con rigore».Da un lato, infatti, è chiaro checi possono essere dei proble-mi nel fermare il mezzo, nelsenso di «responsabilità conta-bili» per un’opera già finanzia-ta. Anche se, ha detto Cancel-lieri, «il ministero ha finanzia-to un certo tipo di progetto». IlCivis, invece, secondo il Com-missario, ha ancora degli a-spetti che devono essere chia-riti: «Da troppo tempo nonsappiamo se il mezzo cammi-na o non cammina, se ci sarà onon ci sarà la guida ottica. Sol-leciteremo chi deve dare la o-mologazione», cioè la com-missione di sicurezza del mini-stero dei Trasporti, che non siè ancora pronunciata in mododefinitivo. Insomma, ha con-cluso, è «una situazione moltocomplessa. Andrò a fondo con

molta severità».La politica, dal canto suo, è

stata trainata ieri dall’af fondodi Berselli, che ha scritto unalettera a Cancellieri chieden-do di valutare «l’oppor tunitàdi sospendere con effetto im-mediato tutti gli interventi disua competenza finalizzati di-

d’accusa contestato a Guazza-loca nell’indagine, «che segui-rò in silenzio e con rispetto».Poi, sempre Merola, bolla co-me «impresentabile» l’attaccodi Berselli. Poco dopo parla ilresponsabile del programma,Sergio Lo Giudice, risponde atono al senatore berlusconia-

stra bolognese. Per evitare ildanno aggiuntivo di una pena-le milionaria abbiamo portatoavanti, migliorandolo ed ade-guandolo alle necessità dellacittà, un progetto che oggi è inavanzato stato di realizzazio-ne». Ora, conclude Lo Giudi-ce, «è il tempo del rigore e del-

è

rettamente o indirettamenteal completamento» del Civis,che definisce una «porcataconsociativa». Il Pd però nonci sta. Prima, con il candidatosindaco Virginio Merola, defi-nisce «sconcertante» il capo

no: «È surreale» la sua defini-zione del Civis, perché «di-mentica che il suo partito erafra i consociati di maggioran-za. A quel progetto noi ci sia-mo opposti in tutti i modi, nel-la totale sordità del centrode-

la responsabilità da parte ditutti. La magistratura vada finoin fondo per capire cosa è dav-vero successo. L’am mi ni st ra-zione comunale, dal cantosuo, compia tutti gli atti e le ve-rifiche necessarie a rassicura-

I PROTAGONISTI

ì ì ì

Tra i documenti seque-strati ieri l’altro a Bolo-

gna e a Torino nel corso delleperquisizioni ef fettuaten el l ’ambito dell’i n ch i e st asul Civis, ce ne sono alcuni,ora al vaglio degli inquirenti,da cui potrebbe emergere ilsospetto di rapporti perlo-meno inopportuni tra Clau-dio Comani, principale refe-rente del progetto Civisall’interno di Atc, nominatonel cda dal Comune guidatoallora da Giorgio Guazzalo-ca, e il Ccc, Consorzio coo-perative costruzioni, a cui in-sieme a Irisbus sono affidati ilavori collegati al Civis. All’e-same degli investigatori (maal momento non si tratta difatti che vengono contestati)ci sono alcuni documenti re-lativi ad un accordo, forma-lizzato nel febbraio 2005, trauna società riconducibile aClaudio Comani (l’am m in i-stratrice sarebbe la moglie),e Ccc.

Si tratta di un accordo peruna prestazione professiona-le per progettazione, coordi-namento della sicurezza e di-rezione dei lavori del cantie-re per un immobile in viaM.E.Lepido. Un’attività percui la società ricevette , dal2004 al 2007, complessiva-mente circa 300.000 euro.Ma si tratta di un progetto ri-levato da Ccc da Coop Co-struzioni, che a sua volta l’a-veva rilevato da una altra pro-prietà. E quest’ultima avevaaperto il rapporto con la so-cietà riconducibile a Comanigià dal 2002. Comani, mem-bro del cda di Atc, fu nomi-nato project manager del T-pgv (trasporto pubblico aguida vincolata) nel settem-

bre 2001, e nel marzo 2003membro della commissionedi gara relativa all’appalto.

Intanto Guazzaloca, che ie-ri ha incassato la solidarietàdi Giuliano Cazzola (Pdl) edel candidato sindaco Ange-lo Maria Carcano, sarà senti-to a breve dai magistrati. Èstato il suo legale, Guido Ma-gnisi, a sollecitare l’inter ro-gatorio. La data non è ancorastata fissata. La procura ha in-vitato a comparire anche glialtri indagati nell’i n ch i e s t a .Verrà chiamato per un’audi -zione come persona infor-mata sui fatti anche PieroGnudi, presidente dell’Enel,audizione caldeggiata anchedalla difesa di Guazzaloca,che sostiene che proprio daGnudi e da Enel partì l’indi -cazione di Guazzaloca per lapresidenza nel cda di Leasysspa (partecipata al 48% da E-nel e al 52% da Fidis servizifinanziari, controllata al100% da Fiat auto). Per la Pro-cura invece quella nomina(l'incarico fu assunto daGuazzaloca nel novembre2004) con relativo compen-so da 100.000 euro annui, èuna contropartita data all’exsindaco in cambio della ag-giudicazione (e della velociz-zazione dell’a ggiudicazione)dell’appalto Civis all’Ati cheha come capofila Irisbus, delgruppo Fiat. La difesa diGuazzaloca conta di arrivareall’interrogatorio con la do-cumentazione della trattati-va che portò alla nominadell’ex sindaco nel cda dellasocietà, che suffragherebbela linea difensiva. Documen-tazione di cui l’indagato nonè in possesso e che per lostesso avvocato Magnisi po-

trebbe invece già essere stataacquisita dagli inquirentinelle perquisizioni svolte an-che nella sede di Leasys.

Le audizioni degli indagatisono tra l’altro un atto che in-terrompe della prescrizione,il cui rischio incombeva abreve sull'inchiesta. L’ultimoepisodio “cor r uttivo” conte -stato dal pm Antonello Gu-stapane e dal procuratore ag-giunto Valter Giovannini ri-sale infatti al 10 giugno del2005, e la prescrizione nelcaso di corruzione per un at-to contrario ai doveri di uffi-cio (gli indagati sono accusa-ti anche di falso in atti pub-blici) è di sei anni.

Gli interrogatori sono unatto che allunga i tempi di unanno e mezzo (che si accor-cerebbero però di sei mesinel caso venisse approvata laprescrizione breve perchègli indagati sono tutti incen-s u ra t i ) .

Bologna si deve liberaredall’ossessione Civis e da undibattito velenoso e furbo do-ve tutto diventa grigio. Biso-gna far girare quel mezzo,metterlo in strada prima pos-sibile anche come filobus onormale bus. Cambiando ilpercorso nel centro storico invista di una pedonalizzazio-ne che non solo raccoglie con-sensi ma renderebbe anchetrasportisticamente interes-sante l’operazione. C’è l’i n-chiesta, i cui esiti bisogneràrispettare, manca il nulla o-sta che dovrà arrivare ma, adoggi, è impensabile fare die-tro marcia.

Tornare indietro non sa-rebbe solo un disastro econo-mico ma anche una disfattaculturale, la pietra tombaledel pragmatismo emiliano. IlCivis è una toppa peggio delbuco, non è la soluzione aimali del traffico e costa puremolto ma è “solo”un autobuso un mezzo tram. Le questio-ni vanno tenute separate, suicosti ci guarderà la Corte deiConti, sui misteri della garachiarirà la magistratura, macosa possa centrare tutto que-sto col rifiuto a vedere in stra-da quel mezzo che non hamolto di diverso dai bestioniche già oggi trafficano il cen-tro resta ancora un mistero.Sarà il colore rosso così diver-so dall’arancione? O il nomeCivis che piace meno di Teo? Ese non gira il Civis, che comeminimo sindacale si portadietro l’elettrificazione che ri-duce lo smog, l’unica alterna-tiva è infilarsi in un’altra di-scussione di dieci anni per ot-tenere un finanziamento de-stinato a rimanere sulla car-ta e avere qualche cantieremonco sparso per la città co-me avviene nei Comuni peg-gio amministrati d’Italia.

Mettere in strada il Civis èanche lo spartiacque tra chisi candida con responsabilitàa governare e chi invoca la ta-bula rasa sperando di pren-dere qualche voto in più, ma-gari dopo averlo sostenuto inconsiglio comunale qualchemandato fa o essersi alleatocon quelli che lo sostennero.Questo i cittadini sembranoaverlo capito quando hannoeletto due sindaci (nel secon-do caso gli è andata male, maper altre ragioni) che non vo-levano bloccare il Civis e rele-gato tra le opposizioni laschiera degli azzeratori.

Poi c’è l’inchiesta, gli ele-menti nuovi che raccontia-mo in queste pagine, la pistadi un “sistema” e la pistola fu-mante che ancora manca adar sostegno al pesante ca-stello accusatorio nei con-fronti dell’ex sindaco Guaz-zaloca. Il nodo dell’indag ineè l ì , in quel la gara e inqu ell ’assegnazione frettolo-sa forse forzata con qualchetrucco. Il prima e il dopo van-no bene per discutere in con-siglio comunale o nei conve-gni sui trasporti. In tribunalesi parla d’a l t ro.

(Silvestro Ramunno)

re la città sulle condizioni dipiena legalità, rispetto delleprocedure e funzionalità tec-nica dell’opera». Sulla vicendainterviene anche l’Italia deiValori, con il coordinatoreprovinciale Sandro Mandini:«La magistratura chiarisca infretta perché pare che emergauna conduzione dell’app altomolto nebulosa, con la pre-senza di una sola offerta», quel-la di Irisbus. Quanto a Guazza-loca, «meraviglia che abbia ac-cettato subito dopo la fine delmandato di sindaco centomilaeuro più benefit per esserepresidente della Leasys, socie-tà che fa parte del gruppo Fiat,lo stesso di Irisbus».

Politica a parte, l’e ventualeblocco dei cantieri del Civis faallargare le braccia a Piero Col-lina, presidente del Ccc, ilConsorzio Cooperative Co-struzioni che insieme a Irisbusvinse il bando per la realizza-zione delle opere edili collega-te al progetto del tram a guidaottica. «Bloccare il Civis a que-sto punto non so a che cosaservirebbe», dice Collina. Can-cellieri «fa bene a prendersidel tempo, ma se il progettoviene bloccato non so per checosa abbiamo lavorato fino aoggi». Poi l’amara conclusio-ne: «Questa è una delle opereche si sono sviluppate peggionella storia di Bologna».

Lo Giudice (Pd)«Il Pdl è surreale, erain maggioranza eapprovò il progetto»

Berselli senza pietà«Il Civis è unaporcata consociativain salsa petroniana»

Il CommissarioCancellieri riunirà itecnici e non escludeil blocco dei cantieri

è

è

Cantiere in via MazziniOperai al lavoro nelcantiere Civis che dametà gennaio, e fino aottobre, starivoluzionando il trafficosull’asse della via Emilia

Sfilata di indagatiIn Procura, a breve,verranno sentiti dai pmGiovannini e Gustapane,tutti gli indagati percorruzione nell’a m b i todell’inchiesta sul Civis

Uniti anche prima del ‘99Stefano Aldrovandi e GiorgioGuazzaloca nel 2002, quando ilprimo era a Seabo, e il secondosindaco di Bologna

IL COMMENTO

Liberarsidall’ossessione

Civis

PRIMO PIANO

I n d a g a to Claudio Comani eradel progetto Civis il principalereferente in Atc, nominato incda dal Comune durante ilmandato Guazzaloca. Gliinquirenti stanno esaminandouna consulenza assegnata auna società della moglie

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5Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

BOLOGNA - Repubblica

BOLOGNA

CRONACA� IX

@SABATO 2 APRILE 2011

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.pdbologna.orgwww.leganordbologna.net

La battaglia di Palazzo d’Accursioora servono 8-10mila voti per entrareSILVIA BIGNAMI

È GIÀ guerra all’ultimo voto perentrare in consiglio comunale.Col taglio del 20% dei consiglierideciso dal governo nella Finan-ziaria 2010 (quest’anno per la pri-ma volta gli eletti a Palazzo d’Ac-cursio saranno 36 invece che 46),si alza la quota di voti necessariper entrare in consiglio comuna-le e scatta la lotta senza quartieretra le liste, costrette a raggiungeresoglia 10mila per eleggere un solo

consigliere. Di poco più basso laquota di accesso per le liste che sipresentano all’interno della coa-lizione vincente, che possono fer-marsi a 8mila voti per avere uneletto.

Calcoli alla mano, i partiti mi-nori, da Sel, ai socialisti, alla Fede-razione della Sinistra, fino alla li-sta civica di Daniele Corticelli,fanno i conti con la novità. Tuttacolpa del Governo, che ha sforbi-ciato i consigli comunali riducen-do di 10 unità il consiglio comu-nale per ridurre i costi della politi-ca. Così quest’anno, alle elezioni

del 15-16 maggio, verranno elettisolo 36 consiglieri. Una scelta chealza la soglia di sbarramento peressere eletti a Palazzo d’Accursio.Nel 2009 una lista che si presenta-va all’interno della coalizionevincente doveva raggiungere soloquota 1,9% (circa 3.500 voti) pereleggere un consigliere. Per le li-ste che correvano da sole, la quo-ta di sbarramento era al 3% (in-torno ai 7mila voti).

Questa volta bisognerà faremolto meglio. Sale tra il 2,8 e il3,6%, con una media di 7-8milavoti, la quota necessaria per en-

trare in consiglio per i partiti chefanno parte della coalizione vin-cente. Mentre chi corre per contoproprio avrà bisogno di almeno il4-4,5%, pari a circa 10mila voti,per entrare a Palazzo d’Accursio.È anche per questo che cala il nu-mero delle liste rispetto a due an-ni fa. Il candidato Pd Virginio Me-rola avrà infatti solo 5 liste a soste-nerlo (Pd, Sel, Psi, Federazionedella sinistra e Idv) contro le 8 chesostennero Flavio Delbono.Grande la competizione anchetra i candidati consiglieri, con ilcapolista Maurizio Cevenini che

potrà raccogliere preferenze intutti i circoli Pd, mentre gli altricandidati saranno divisi a secon-da dei quartieri in cui sono statiindicati.

Quasi chiusa anche la lista diStefano Aldrovandi, che lascia insospeso la casella del capolistaGiorgio Guazzaloca, indagatonell’inchiesta sul Civis, e “perde”l’esule ciellina del Pdl ValdentinaCastaldini. «È tornata nelle file delPdl e sarà candidata con noi» assi-cura il coordinatore cittadino deiberlusconiani Fabio Garagnani.

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Le elezioni comunali si svolgeranno il 15 e 16 maggio

Ridotti i consiglieri,la corsa si fa piùdura. La Castaldinilascia Aldrovandiper tornare al Pdl

La sinistra

Doppio presidioper la Libia

DOPPIO sit-in contro«l’autoritarismo e lademagogia del gover-no Berlusconi» e per ilcessate il fuoco in Li-bia. Oggi l’associazio-ne per il Rinnovamen-to della sinistra, guida-ta da Sergio Caserta,organizza due presidi.Il primo alle 13 davan-ti al Cie, centro di iden-tificazione tempora-nea. Il secondo, alle16, in piazza Nettuno.

(segue dalla prima di cronaca)

PER questo, anche per l’ultimo clamoroso sviluppodell’affaire Civis, i magistrati vanno lasciati al lorolavoro senza che si faccia il tifo in un senso o nel-

l’altro. E, fino a prova contraria, concedendo ai perso-naggi coinvolti la presunzione di innocenza. Nei pros-simi giorni il quadro andrà meglio delineandosi e gli in-dagati, Giorgio Guazzaloca per primo, avranno modo didifendersi dalle accuse. Aspetti giudiziari a parte, c’è unpunto che merita di essere sottolineato: la genesi del pa-sticcio del Civis di cui oggi nessuno rivendica la pater-nità, tant’è scomodo e ingombrante per chi deve chie-dere voti sperando nella memoria corta degli elettori.

L’affare nasce infatti negli anni della giunta civica diGuazzaloca, sostenuta dal centrodestra, che aveva allo-ra al suo interno anche l’Udc. Si concretizza in una Atc icui vertici — con presenza ciellina — furono nominatie controllati dal Comune amministrato, appunto, dallamaggioranza civico-polista. Successivamente il Pdl hacercato di scaricare sul centrosinistra, e sulla giuntaCofferati, la colpa di aver trasformato il cigno-Civis inun brutto anatroccolo. Ma nella gerarchia delle respon-sabilità il brutto anatroccolo è figlio di un appalto chiu-so in fretta e furia proprio quando stava scendendo incampo Sergio Cofferati.

Ancora oggi il coordinatore Pdl Filippo Berselli, cheappoggiò con entusiasmo Guazzaloca, definisce il«suo» Civis una «porcata consociativa», salvo poi nonspiegare dove egli stesso fosse quando tutto ciò ebbeinizio. Ancora oggi il candidato sindaco Daniele Corti-celli, che di Guazzoloca fu sostenitore della prima ora,chiede di «sospendere i lavori», ma nulla disse all’epo-ca in cui pure lui contribuì alla nefasta decisione. Al di làdelle verifiche annunciate dal Commissario Cancellie-ri (alla quale destra e sinistra guardano nella speranzache, ancora una volta, sia lei a togliere le castagne dalfuoco a una politica sempre più debole), l’arma del Ci-vis si è già spuntata. Sarà più difficile ora usarla come giàil Pdl ha iniziato a fare per attaccare chi quell’opera l’haereditata e — questa sarebbe la colpa — l’ha «adottata»per non perdere i finanziamenti o, peggio, per non es-sere costretto a pagare penali.

CHI OGGI STRILLA AL VENTOAVALLÒ QUELLA SCELTA

ANDREA CHIARINI

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Page 6: rassegna stampa regionale idv del 04-04-2011

6 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

BOLOGNA - Carlino

••3BOLOGNAPRIMOPIANOSABATO 2 APRILE 2011

di RITA BARTOLOMEI

CON IL SUO modino, chiede alcommissario Anna Maria Cancel-lieri di fermare il Civis, «vera epropria porcata consociativa insalsa petroniana». Per dirla tutta.Il senatore Pdl Filippo Berselliscrive al prefetto che governa a Pa-lazzo, definisce il progetto del filo-bus «sciagurato» e si aspetta che ilprossimo sindaco archivi per sem-pre l’opera. Il civico Daniele Corti-celli ripete la stessa richiesta e vaoltre. Chiede di pubblicare il con-tratto sul sito del Comune e provo-ca: se si dimostrerà che quei mez-zi non possono circolare, si dovràfare «una causa atomica a Iri-sbus». La società non commenta.Cancellieri apre: «Il problema esi-ste, è serio. Ci sono commerciantiche stanno fallendo. Sono prontaa bloccare i cantieri. Però devo ca-pire prima se ci sono le condizio-ni per farlo. C’è dietro una penalepaurosa, mi hanno parlato di cifreincredibili, una cosa drammatica.Certo che anche questo contratto

fatto così.... Mica posso mettere arepentaglio il denaro pubblico».Ma il Comune potrebbe a sua vol-ta chiedere i danni? «Sicuramente— non esclude il commissario —.Se ho la prova provata che è stata

una sola... Ma non è che la magi-stratura ha terminato l’inchiesta eho un atto giudiziario che mi diceti hanno dato una fregatura. Possodichiarare con certezza una cosasola: farò tutto quello che devo fa-re, con serietà e rigore». LunedìCancellieri incontrerà i tecnicidel Comune, per approfondire be-

ne. Forse già venerdì convocheràAtc, stazione appaltante, e il colle-gio di vigilanza, insomma tutte leistituzioni coinvolte dal progetto.Aggiunge: «Poi sentirò gli avvoca-ti. Perché qui si fa presto a parla-re... Mi concentrerò sul Civis fino

alla fine, certo che non posso an-darmene lasciandolo così». I pote-ri del prefetto decadono con l’inse-diamento del nuovo sindaco, unasettimana dopo le elezioni (o il bal-lottaggio).Piero Collina, presidente del Ccc,

il colosso delle cooperative rosseche s’è aggiudicato i lavori, alla do-manda sulle penali in caso di bloc-co reagisce così: «Perdinci, certoche ci sono! La cifra? No che nonho il conto, non ci voglio neanchepensare. Non lo voglio sapere, spe-

ro di non arrivarci mai. Sicura-mente il Civis è l’opera più disa-strata di Bologna. Ne abbiamo vi-ste di tutti i colori. Ci vorrebbe unbriciolino di buon senso».Sul fronte politico un solo puntofermo: rispetto per Giorgio Guaz-

zaloca, l’ex sindaco indagato. Ris-sa invece tra Pd e Pdl. VirginioMerola, candidato sindaco delcentrosinistra, attacca Berselli e sidice sconcertato da una «destraimpresentabile che, proprio inquesto momento, prende le di-

stanze dal progetto Civis che havoluto e che ha scelto, mentre noilo criticavamo dai banchi dell’op-posizione, e che invece oggi defi-nisce una ‘porcata’». Con il senato-re abbandona le buone maniereanche il Pd. Si astiene il segreta-

rio Raffaele Donini, che il giornoprima aveva sfoderato fair play ver-so Guazzaloca. Sergio Lo Giudicepicchia sulla «totale sordità delcentrodestra» all’epoca ma soprat-tutto chiede al Comune di andareavanti. Il dirigente democratico

invoca un po’ la quadratura delcerchio, aspettandosi dall’«ammi-nistrazione comunale», cioé dalcommissario, «tutti gli atti e le ve-rifiche necessarie a rassicurare lacittà sulle condizioni di piena le-galità, rispetto delle procedure efunzionalità tecnica dell’opera».

HANNODETTO

«Conduzionedell’appalto moltonebulosa con lapresenza di una

sola offerta.Meraviglia cheGuazza abbia

accettatoquell’incarico»

«Il commissariosospenda i lavori e

pubblichi suinternet il contrattodi appalto. Poi unacausa atomica a

Irisbus se i mezzinon potranno

circolare»

«Non si puòdecidere di chiudere

un’opera senzasapere cosa costi e

senza averechiarezza del

quadro giuridico. Ciavviciniamo al votofra voli di avvoltoi»

«Sospendere tuttigli interventifinalizzati al

completamento delCivis, vera porcata

consociativa. Ilnuovo sindacoarchivi questa

sciagura»

CIVIS-GATE MANESBERNARDINI (LEGANORD): «LIMITAREIDANNICHEDERIVEREBBEROAI CITTADINIDALPORTAREAVANTIQUEST’OPERA»

DUBBIIl commissario

Anna MariaCancellieri:

«Storiflettendo,

ci sonocommercianti

che stannofallendo

Certo, anchequesto

contratto fattocosì...»

VAI SULNOSTRO PORTALEI clamorosi sviluppidell’inchiesta sul Civis conl’accusa di corruzione aGuazzaloca. Commenta su

BATTAGLIERO«Quel documento è diventatosegreto. E qui è tuttoda cambiare»

GIORGIO GIATTI (BOLOGNA CAPITALE)

«Il contratto è statomodificato

Rendiamolo pubblico»

«INDAGINESCONCERTANTEMAANCORPIÙSCONCERTANTEÈQUESTA DESTRA IMPRESENTABILE»

VIRGINIOMEROLA (PD)

Cancellieri:«ProntaabloccareCorticelli e Berselli lanciano il sasso, il commissario non chiude: «Il problema

BLOCCARE il Civis, chiedetevoi di ‘Bologna capitale’. Macome la mettiamo con le pe-nali?

«Il contratto che ha sottoscrittoZamboni è stato modificato, nonera più quello di Agostini. Nessu-no lo ha visto. Queste famose pe-nali ci sono, non ci sono, a quantoammontano?». Attacca GiorgioGiatti, responsabile dei progettidi ‘Bologna capitale’, la lista civi-ca di Daniele Corticelli. Che ieriha affondato: l’assessore al Traffi-co di Cofferati ridusse «del 40% ilpercorso del Civis», ma «l’impor-

to dei lavori è rimasto uguale».Le penali per esserci cisono, assicura Zambo-ni.

«E allora si renda pubbli-co il contratto. Chi l’havisto? Cerchiamo di ca-pirle, queste modifiche.

Il documento è diventato segreto.Che senso ha?».

Sì, ma se le penali ci sono, co-me si fa?

«Insisto: non si può fare la doman-

da così, prima bisogna chiarire».Nel frattempo la città è sotto-sopra. In via Emilia Levante esul confine con San Lazzaro ècantiere continuo.

«Qui bisogna cambiare. Toglierela guida ottica. Togliere le priori-tà semaforiche. Mettere la guida asinistra e usare il Civis come unnormale filobus sulle strade esi-stenti».

Scusi, ma allora non restaniente. Che senso ha aver af-

frontato tutto questo pati-mento, fino ad oggi?

«Secondo me abbiamo fatto un er-rore... Abbiamo per modo di dire.Certamente io non c’ero a prende-re queste decisioni».

I lavori stanno gravando pe-santementesullazonaMazzi-ni.

«Ancora niente rispetto al dopo.Vorrei ricordare che se mantenia-mo le cose come sono oggi, le fine-stre per il traffico privato sono pra-ticamente inesistenti».

Sarebbe?«Quindici secondi ogni due minu-ti».

E quante macchine passano?«Quante? Non più di cinque. No,non può essere che il Civis abbiauna frequenza così, un mezzoogni minuto e quindici secondi.E’ davvero troppo».

Rita Bartolomei

COLLINA(CCC)Corticelli: «Cofferati ridusse

il percorso del 40%mal’importo dei lavori è lo stesso»Berselli: «Quel progetto fuuna porcata consociativa»

«NOI CHIEDEMMOAGUAZZALOCADINONFIRMAREUNCONTRATTOCAPESTRO. CORTICELLI EBBEUN RUOLO»

CLAUDIOMAZZANTI (PD)«SOLIDARIETÀAGUAZZALOCAC’ÈUNPREGIUDIZIO IN ITALIAVERSOLEOPEREPUBBLICHE»

GIULIANO CAZZOLA (PDL)

www.ilrestodelcarlino.it/bologna

RESTAdacapire:perché,quan-do c’era lei, il Civis era intocca-bile, sennò si perdevano i sol-di,eorasevabenesiblocca tut-to?

«Calma e sangue freddo. Andandoper ordine. Il tracciato è stato modi-ficato togliendo Borgo Panigale per-ché là c’era la metrotranvia. Il mini-stero l’aveva messo per iscritto: evi-tate i doppioni». Maurizio Zamboni(foto), ex assessore al Traffico di Ser-gio Cofferati, dalla sua posizione pri-vilegiata di «pensionato felice», rico-struisce qualche passaggio e rendel’onore delle armi all’ex sindacoGuazzaloca, indagato per corruzio-ne. «L’ho criticato per molte scelte— riconosce —. Anche per il Civis.Avrei preferito un tram classico,non un filobus travestito. Ho critica-to Giorgio per la sua concezione delComune, in qualche modo podesta-rile, tra virgolette. Non rispettavamolto il consiglio, decideva lui ebuonanotte suonatori. Però non homai avuto e non ho oggi motivi per

mettere in discussione l’onestà per-sonale dell’uomo. L’ho criticato peraver lasciato intendere che il filobusera una responsabilità degli altri. Miattaccava e scriveva: non va bene. Mascusem ben, l’hai fatto te!».

Zamboni, oggi Corticelli tornaa criticare lei. Per quel tracciatoquasi dimezzato che però vie-ne a costare come l’originale.

«Quella è stata una grande vittoria.Abbiamo convinto il ministero chesi dovesse calcolare anche il rifaci-mento di marciapiedi, piste ciclabilie sede stradale... D’ora in poi, a me-

no che non si ottengano altri accor-di, se tagli qualcosa del tracciato loStato ricalcola tutto, toglie fondi».

Lei però diceva: se cambiamo ilpercorso, perdiamo i soldi.

«Il rischio c’è, a Bologna è successo.

Ci ricordiamo l’esperienza del Cipecon il metrò? Ci ricordiamo cos’havoluto dire il presidente Baldassar-ri? Quella non è stata un’epoca sem-plice per Bologna».

Il commissariopotrebbeblocca-re tutto.

«Mi pare che un atto così esuli dallesue competenze. Soprattutto a 40giorni dalle elezioni. Sarà un proble-ma della nuova amministrazione».

C’è poi il rischio delle famosepenali.

«Quelle sono sicure. Sta già capi-tando a Parma con il metrò».

Però anche i mezzi hannomolte beghe.

«Facciamo a capirci. Il propo-nente deve consegnare i filobusin grado di circolare nelle condi-zioni previste dal contratto. Al-trimenti sarà un problema di chisi è aggiudicato l’appalto, no?».

E se i Civis non vanno bene sirimandano indietro?

«Certo che sì».Rita Bartolomei

icantieridel tram»c’è, prima però devo capire». Lunedì summit

SandroMandini (Idv)

StefanoAldrovandi

«Le penali? Perdincise ci sono! La cifra?Non voglio neanchepensarci. Ne abbiamoviste di tutti i colori»

IL FRONTEDELNO

FilippoBerselli (Pdl)

‘MINACCIA’Il Civis incombesu via Mazzini

SU GUAZZA«L’ho criticatomanon homaiavutomotivi permetternein discussione l’onestà»

Giorgio GiattiGiorgio Giatti

DanieleCorticelli

Maurizio ZamboniMaurizio Zamboni

MAURIZIO ZAMBONI (EX ASSESSORE)

«Aver dimezzatoil tracciato?

Una grande vittoria»

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

BOLOGNA - Corriere

Oltre 400 candidati

Mancano ancora all’appellola squadra di DanieleCorticelli, quellodei socialisti e dellaFederazione della sinistra

Il cordoglio di Napolitano: «Appassionato costruttore di pace». Domani alle 15 i funerali

Scelta sofferta

L’imprenditore alla fineha deciso di non schierarel’ex sindaco, la sua listasarà in rigorosoordine alfabetico

Nessun «numero uno» per Aldrovandi. Tandem per Sel

E il Pd lanciai contro-postersulla Lega

Sassoli eMorandi,una magliettaper le Universiadi

Il candidato civico Stefano Aldro-vandi sacrifica Giorgio Guazzaloca(entrambi nella foto tonda). L’ex sin-daco, indagato per il reato di corru-zione nell’ambito dell’inchiesta del-la Procura di Bologna sul Civis, diffi-cilmente sarà il capolista del candi-dato civico come era stato deciso asuo tempo. E Guazzaloca non do-vrebbe essere nemmeno nella lista.La decisione sarebbe stata presa congrande sofferenza da parte di Aldro-vandi. Che però con ogni probabi-lità accompagnerà la scelta conun bel gesto nei confronti diGuazzaloca, di cui è amico dauna vita. Non ci dovrebbe es-sere infatti nessun capolista,ma solo una lista di nomi inrigoroso ordine alfabetico. In-somma, come nel calcio si riti-ra il numero della maglia deicampioni quando smettono,così Aldrovandi decide di nondare ad altri il ruolo che era statopensato per Guazza. La scelta sa-rebbe coraggiosa perché potrebbecostare qualcosa in termini elettora-li: solitamente il capolista con la suamaggiore visibilità fa infatti da trai-no all’intera formazione.Con la scelta dell’ex manager He-

ra si completa quasi definitivamen-te il quadro delle squadre dei candi-dati sindaci per le elezioni ammini-strative del 15 e 16 maggio. Vedia-mo di riassumere le scelte principa-li. Il Partito democratico schiera co-me capolistaMaurizio Cevenini, re-cordman di preferenze che non hacerto bisogno di presentazioni. IlPdl ha scelto ieri come capolista Lo-renzo Tomassini, giovane avvocatoche è già stato consigliere comuna-le. Tomassini è anche l’uomo indica-to dal partito come candidato vice-sindaco nel ticket elettorale con ilcandidato sindaco Manes Bernardi-ni. Sulla lista del Pdl dovrebbe esser-ci scritto «Berlusconi per Bernardi-ni», una scelta che l’esponente del

Carroccio sembra gradire: «A me —ha detto ieri Bernardini — va benetutto, basta che scelgano. Dobbia-mo partire con i manifesti». La LegaNord, che presenterà ufficialmentealla città la sua lista sabato prossi-mo, ha scelto da alcuni giorni comecapolista Lucia Borgonzoni, giova-

ne capogruppo del Carroccio in Pro-vincia.Domani verrà presentata alla

stampa la lista «Con Amelia per Bo-logna con Vendola», in pratica la for-mazione mista della candidata alleprimarieAmelia Frascaroli e di Sini-stra e Libertà che appoggerà la can-didatura a sindaco di VirginioMero-la. Due i capilista: la stessa AmeliaFrascaroli e la coordinatrice di Sel,Cathy La Torre. A sostegno di Mero-la ci sarà anche la lista dell’Italiadei Valori, che schiererà come ca-polista Franco Grillini, attual-mente in consiglio regionale.Mancano ancora all’appello lalista dei socialisti e della Fede-razione della sinistra nel fron-te della coalizione che soster-rà Virginio Merola. Il movi-mento di Beppe Grillo che can-didaMassimo Bugani come sin-daco ha scelto come capolista

Federica Salsi, consigliere diquartiere al Navile nell’ultimoman-

dato mentre il candidato civico An-gelo Maria Carcano ha scelto a sor-presa di candidare Cinzia Cracchi,l’ex compagna di Flavio Delbonoche, attraverso la denuncia di Alfre-do Cazzola e la conseguente inchie-sta della procura ha di fatto provoca-to le dimissioni di Flavio Delbono.Nei prossimi giorni dovrebbe pre-sentare la lista, e anche il capolista,il movimento Bologna capitale diDaniele Corticelli, la cui candidaturaè appoggiata anche dalla lista deiconsumatori, dei repubblicani e de-gli ex leghisti di Agire insieme. Infi-ne ci sono poi le liste migliori doveanche questa volta è presente Bolo-gna futura di Michele Laganà. Altriancora si scontreranno con il proble-ma di raccogliere le firme. Comples-sivamente comunque ci sarà il soli-to esercito di oltre 400 candidati.

Olivio [email protected]

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Si è spento l’uomo simbolodella memoria della strage diMarzabotto. Nella notte tra ve-nerdì e sabato è morto alla so-glia dei 90 anni (che avrebbecompiuto in luglio) DanteCruicchi, già sindaco della cit-tà martire di Marzabotto (dicui dal 2009 era cittadino ono-rario) e segretario generale del-l’Unione mondiale delle cittàmartiri, nonché presidente delComitato per le onoranze ai ca-duti di Marzabotto. «Se n’è an-dato un grande uomo di pace,che ha fatto del bene al mon-do», dichiara Walter Cardi,che ha preso il suo posto nelComitato. L’associazione deifamigliari, addolorati «per lascomparsa di un grande italia-no», chiede di dedicare il 25aprile alla sua figura per l’atti-vità svolta negli anni che ha re-so «il luogo della strage diMonte Sole un luogo di educa-zione alla pace, conosciuto a li-vello internazionale». I funera-li si tengono domani alle 15nella vecchia chiesa di Casti-glione dei Pepoli.Un pensiero di affetto e di

ringraziamento per Cruicchiha percorso ieri l’intero Paese.Il presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano esprime«la sua commossa partecipa-zione al dolore della famiglia eal cordoglio delle associazioni

partigiane e antifasciste e del-la comunità di Marzabotto».Cruicchi e Napolitano si eranoincontrati per caso in piazzaGalileo la mattina della primavisita del Presidente a Bolo-gna, nel febbraio 2007. Un ab-braccio, uno scambio di battu-te tra due amici di vecchia da-ta. «Ne ricordo, con ricono-

scenza, la passione civile —scrive Napolitano —, l’impe-gno nella costruzione dellanuova cittadinanza europea ela dedizione ai valori di pace edi libertà che restano a fonda-mento della nostra democra-zia». Cordoglio e partecipazio-ne, espressi anche a nome del-le rispettive istituzioni, sonoarrivati dai presidenti di Sena-to e Camera, Renato Schifani eGianfranco Fini.Nato a Castiglione dei Pepo-

li nel 1921, Cruicchi fu esuleantifascista in Francia a 16 an-ni, fu insignito con la Legiond’Onore per la sua partecipa-zione alla lotta di liberazionefrancese contro i tedeschi, fuinternato nel campo di concen-tramento di Auschwitz, quin-di inviato de L’Unità, allora or-gano del Pci di Palmiro Togliat-ti, in zone calde come la Tur-chia, la Tunisia, l’Afghanistan.Fu consigliere comunale a Ca-stiglione dei Pepoli, San Ben-detto Val di Sambro e Marza-botto, consigliere e assessoreprovinciale. «Dante è stato uncompagno, un amico ed unmaestro», dichiara Andrea DeMaria, che fu sindaco di Marza-botto dopo l’era Cruicchi, «unuomo speciale la cui memoriaresterà viva nel tempo». «Inunmomento in cui la credibili-tà della politica è agli sgoccio-

li, e se la si vuole riabilitareagli occhi dei giovani— scrivel’ex sindaco di Bologna e oggisenatore Pd Walter Vitali — èa figure come quella di DanteCruicchi che bisogna rivolgerelo sguardo».Per il segretario del Pd Pier

Luigi Bersani a Cruicchi si de-ve «lamemoria delle incredibi-li sofferenze sopportate da tan-ta gente per la libertà e l’impe-gno a promuovere la culturadella pace in particolare tra lenuove generazioni». «Un uo-mo — aggiunge il presidentedella Regione Vasco Errani —che si è sempre speso per la de-mocrazia e la libertà in ognigiorno della propria vita». Unnome, il suo, che «è diventatosinonimo di lotta per la pace,in Italia e nel mondo», sottoli-nea l’europarlamentare Salva-tore Caronna. Tantissimi i pen-sieri affettuosi e le condoglian-ze. Dal segretario del Pd Raffae-le Donini al consigliere regio-nale Maurizio Cevenini, dallavicepresidente della RegioneSimonetta Saliera all’attualesindaco di Marzabotto Roma-no Franchi, dalla presidentedella Provincia Beatrice Dra-ghetti al presidente del consi-glio regionale Matteo Richetti.

Marina [email protected]

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Èmorto Cruicchi, uomo simbolo diMarzabotto

Il Partito democratico mettenel mirino la Lega Nord. Sulsuo profilo Facebook ilcandidato sindaco delcentrosinistra scrive:«Iniziamo a dire come stannole cose sulla Lega Nord». Epubblica il manifestoanti-Carroccio realizzato dalPd. Su sfondo verde si leggesu uno sfondo verde: «LaLega lascia liberi i criminalisolo per salvare Berlusconi».Il manifesto è quellorealizzato da partito a livellonazionale per dire no alprocesso breve ma a Bolognaassume un maggiore interessevisto che il candidato sindacodel centrodestra è leghista.

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La campagna

Tutto può servire alla causadelle Universiadi. Oggi allapartenza della Strabologna ilpatron della Valsoia, LorenzoSassoli de Bianchi, che halanciato l’idea delle olimpiadidell’università la scorsa estate,insieme all’ex cestista RenatoVillalta e al cantante epresidente onorario delBologna, Gianni Morandi sipresenteranno ai blocchi dipartenza con una magliettapro-Universiadi a Bologna.Molto probabilmente dimagliette ne sono statestampate molte di più e quindisaranno molti i podisti chedaranno una mano a lanciarelo spot. Le prossime settimanesaranno decisive perché ilcommissario Cancellieri dovràpresentare la domanda per lapartecipazione alle Universiadidel 2019 e costituire ilcomitato promotore.

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Alla Strabologna

L’incontro

Liste, pronti via: ecco chi le guidaE l’ex Mr. Hera «ritira» Guazza

Aveva 89 anni Esule antifascista in Francia a 16 anni, fu internato ad Auschwitz. Poi diventò giornalista e sindaco

Dante Cruicchi e ilpresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano, amici divecchia data, si sonoincontrati, per caso, inpiazza Galileo nel febbraio2007, in occasione dellaprima visita del Capo delloStato (sopra). Cruicchi fu tral’altro insignito della Legiond’Onore per lapartecipazione alla lotta diliberazione francese. Fuinternato ad Auschwitz

Partito democraticoMaurizio Cevenini

Popolo delle libertàLorenzo Tomassini

Lega NordLucia Borgonzoni

Italia dei valoriFranco Grillini

Sinistra ecologia e libertàAmelia Frascaroli e Cathy La Torre

Lista CarcanoCinzia Cracchi

Verso il voto I grillini puntano su Federica Salsi, il Pdl su Tomassini, Carcano sulla Cracchi

8 Cronaca Domenica 3 Aprile 2011 Corriere di BolognaBO

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MODENA - Gazzetta

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12 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

PIACENZA - Libertà

Il giornale delle opinioni

L’ANGOLO DELLA SATIRA

Un nuovo, meraviglioso servizioche viene fornito da Tempi spa◗◗ Egregio Direttore,sono FedericoPuorro dei Volatori Rapidi,comeLei sa,sono soprattutto un attore,un comico e un clown.E’appuntonelle vesti di comico che le invio lalettera satirica su di un disserviziooccorsomi alcuni giorni fa.

di FEDERICO PUORRO

altra mattina ho avuto lanecessità di usufruire di unautobus extraurbano per

circa sette chilometri.Mi ha fatto piacere notare che il

pullman,forse per prudenza,viag-giava con circa dieci/quindici mi-nuti di ritardo. Bravo l’autista che,per non mettere a repentaglio lasalute dei suoipasseggeri, se laprendeva como-da, pur non ri-spettando la ta-bella di marcia.Finalmente vedoarrivare l’auto-bus con alla gui-da il conducente che, con la manodestra manovrava il grosso sterzo,e con l’altra era impegnato a reg-gere il telefonino vicino all’orec-chio sinistro.

Il mezzo pubblico si arresta allafermata centrale del paese e scen-de una passeggera che usufruivadel servizio in quel tratto.

Salgo dalla porta anteriore,quel-la per intenderci che t’immette di-rettamente di fronte al conducen-te, lo saluto, com’è buona educa-zione,e lui non si accorge nemme-no del mio saluto e continua im-perterrito a parlare al cellulare.Saràin contatto con la sede di Tempi,hopensato fra me e me.

Per vedere la strada e perchépensavo la telefonata finisse di lì apoco, o per farla terminare primadella partenza,mi sono seduto pro-prio nel posto di fianco all’autista.Ho pensato: «Tanto adesso smettedi telefonare, partiamo e non inva-do minimamente la privacy del suolavoro.» Invece,sono stato felice diinaugurare il nuovo meravigliososervizio di Tempi.L’autista è riparti-to, sempre telefonando, con unasola mano sul volante,ed ha inizia-to ad informarmi, vista la mia vici-nanza, delle nuovo scoperte nelcampo astronomico. Si parlava, fral’altro dell’illustre astrofisica Mar-gherita Hack. Il conducente pur-troppo non si ricordava il nomedella nostra famosa scienziata e ladefiniva,quella barbona bravissimache ci spiega in maniera esempla-re tutte le costellazioni e non solo.La persona all’altro capo del telefo-no, presumibilmente una bella si-gnora, perché il conducente eramolto ingalluzzito nello spiegare leteorie degli astri enunciati dallaHack,non conosceva nemmeno leila nostra Margherita nazionale el’autista cercava di farle capire dichi parlasse con favolose descrizio-ni sull’aspetto: « Ma sì quella chesembra che non sia mai andata daun parrucchiere in vita sua, quellache sembra una clochard, quellache si vaste solo di un maglione bi-sunto,che sembra una pazza furio-sa ed invece è una luminare nelcampo dell’astronomia»

Insomma la signora all’altro ca-po proprio non capiva. Fatto stache il dipendente di Tempi ha ini-ziato ad enunciare la famosa teo-ria di Copernicana scoperta dellarotazione della Terra intono al So-le e non viceversa. Riportata suc-

’L

cessivamente anche da GalileoGalilei e che gli procurò non pochiproblemi.

Devo ammettere che anche ame cominciavano a roteare vorti-cosamente gli astri e non solo gliastri!

Ma non avevo il coraggio di in-terrompere sul più bello un cosìbel servizio innovativo e culturaledi Tempi e proprio sul servizio pub-blico, che viene sempre bistratta-to. Peccato che il servizio pubblicoin questione, non fosse la RAI maun autobus di TEMPI SPA.Ma dicia-mo così, poco importa.

Parliamoci chiaro, io sono per lacultura, perché, anche se non simangia, nutre lo stesso il cervello,

ma qui si andavaben oltre. Perchépoi si è passati adanalizzare il pri-mo sbarco lunaree a chiedersi inmaniera intelli-gente e umana-mente compren-

sibile: ma possibile che esista vitasolo sul Pianeta Terra. E sugli altripianeti? Per esempio su Marte, suGiove, su Venere, niente vita?

Fra questi alti quesiti che attana-gliano da millenni l’umanità intera,si giungeva al capolinea e tutto ba-date bene con una sola mano. Danotare che all’ingresso del paese ilservizio informazioni astronomicodi Tempi ha avuto un piccolo malfunzionamento. Ci tengo a preci-sarlo, solo proprio per qualche se-condo. Questo è stato dovuto alfatto che, una solerte vigilessa fa-ceva attraversare i pedoni che ac-compagnavano i bambini all’asilo.Il conducente, accortosi della pre-senza della signora della poliziamunicipale,ha dovuto,per precau-zione ed evitare une bella contrav-venzione, abbassare e nascondereil telefonino,interrompendo,solo eripeto solo,per pochi attimi, il nuo-vo fantastico servizio di Tempi.

Ma l’immarcescibile autista ha ri-preso a informarmi sulla rotazionedei pianeti.

Fra la rotazione vorticosa anchedei miei personali pianeti.

Insomma arrivati al capolinea,sono sceso dal pullman,ma il servi-zio astronomico ha continuato afunzionare per i nuovi passeggeriche intanto, riempivano il mezzo.Se questa non è efficienza.

Sono comunque contento di a-ver capito perché, sopra al condu-cente campeggia sempre sugli au-tobus una bella scritta che recita:«NON PARLATE AL CONDUCENTE».

Forse perché se il passeggeroparla al conducente, il conducentenon può parlare al telefonino equesto non è compatibile col nuo-vo servizio di TEMPI SPA.

Spero solo che l’autista in que-stione legga la presente e gli possaessere utile in futuro.

di PAOLO PRANDINI

onsiderata la loro smisu-rata quantità, è impensa-bile che tutti gl’impegni a

cui un governo deve far frontepossano essere assolti dal pri-mo ministro, anche quandoquesto è dotato di capacitàstraordinarie come nel caso diSilvio Berlusconi.Allora, come succede in ognigoverno che si rispetti, gli im-pegni vengono suddivisi tra ilpremier e i vari ministri, la-sciando di norma al primo ilcompito di occuparsi delle que-stioni d’importanza primaria eai secondi le questioni, per co-sì dire, minori.Purtroppo qui in Italia l’opposi-zione, specie quella di sinistra,è sempre pronta ad attaccare ilpremier con argomenti prete-stuosi, arrivando al punto dipretendere che sia lui in perso-na a riferire in parlamento suquestioni obiettivamente se-condarie come la crisi libica ole decisioni sul nucleare, di-menticando volutamente dueparticolari:- primo: la crisi libica è esplosain concomitanza con un even-to di primaria importanza a cuiBerlusconi non poteva certa-mente mancare, cioè la festaper i 25 anni di presidenza delMilan;secondo: in merito alla crisi libi-ca un intervento di Berlusconisarebbe assolutamente super-fluo visto che il ministro Fratti-ni ha dimostrato di non avernulla da imparare da lui, aven-do già fornito una mezza dozzi-na di versioni diverse sul ruolodell’Italia nella vicenda.Per quanto riguarda poi la que-stione del nucleare, le chiac-chiere questo governo le lasciaalla sinistra, preferendo rispon-dere come sempre con i fatti,come dimostrato.da Fabrizio Cicchitto quandoha dichiarato in un TG che nonsi possono prendere decisionisull’onda dell’emozione per unevento tragico, o la ministra Ste-fania Prestigiacomo quando haribadito con forza che sul nu-cleare non si torna indietro. O

C

ancora quando il Giornale hadefinito “Sciacalli Atomici” gliantinuclearisti.Quindi avanti decisi con la pro-verbiale coerenza che si è tra-dotta nella moratoria di un an-no sul progetto di costruzionedelle centrali decisa un paio digiorni dopo le affermazioni dicui sopra.Conclusa questa premessa dalcarattere semiserio voglio oraassumere un atteggiamento se-rio invitando tutti coloro checome me sono contrari al ripri-stino del nucleare in Italia adandare compatti a votare SI alreferendum che si terrà il 12Giugno prossimo. SI per il que-sito riguardante il nucleare e SIper i quesiti riguardanti la dife-sa dell’acqua pubblica.Non commettiamo l’errore diritenere che la moratoria decisadal governo sia frutto di un ri-pensamento dettato dal fattoche la tragedia che ha colpito ilGiappone ha fatto venir menoalcune certezze sulla sicurezzadelle centrali nucleari.

Questo sarebbe un fatto da sa-lutare positivamente perché di-mostrerebbe che chi ci governapossiede senso di responsabi-lità.Ma poiché è dimostrato dai fat-

ti che la dote che maggiormen-te distingue questo governonon è il senso di responsabilitàma la furbizia (basti pensareche con il Paese coinvolto in u-na guerra il governo ha trovatoil tempo per far passare in com-missione giustizia l’ennesimalegge salva-premier), anche unbambino è in grado di capireche la vera ragione per cui è sta-ta fatta la moratoria è la consa-pevolezza che nella situazioneattuale il referendum avrebberaggiunto il quorum, nonostan-te il tentativo d’impedirlo con ladecisione di evitare l’electionday, e che l’esito sarebbe stato aloro sfavorevole.Con questa mossa il governocerca di confondere le acque,sperando che le persone con-trarie al nucleare meno infor-mate scambino la moratoriaper una rinuncia definitiva alprogetto e quindi non vadano avotare.Impegniamoci affinché questoespediente di bassa lega nonabbia successo.

L’ennesima scappatoia

anti, sentendo parlare di pro-cesso breve, possono anchepensare che si tratti di rende-

re più rapido ed efficace il sistemadella giustizia penale. Non è così.

L’ulteriore riduzione, dopo quellaintrodotta qualche anno fa, dei ter-mini di prescrizione altro non è cheuno stratagemma per consentire agliimputati eccellenti (per intenderci,quelli della “casta”, che possono in-ventarsi ogni sorta di pretesto per al-lungare i tempi processuali), di nonarrivare mai ad una sentenza a pro-prio carico.

Una sostanziale negazione dell’i-dea di giustizia,che offende tutti i cit-tadini onesti. L’effetto pratico saràquello di frustrare il diritto e il doveredello Stato di accertare la responsabi-lità dei reati, l’impossibilità per le vit-time di vedere punito chi ha recatoloro un grave torto e,perfino,per l’im-putato di veder spazzato via dallaprescrizione il proprio diritto ad esse-re riconosciuto innocente con formu-la piena in un giudizio di merito,por-tandosi appresso il fardello del dub-bio della considerazione pubblica neisuoi confronti.Posto che gli incensu-rati avranno una buona probabilitàdi rimanere tali,gli unici a rischiare diveder portare a termine il processoche li riguarda saranno i recidivi,ossiacoloro che hanno già subito una con-danna anche lieve. È impensabile -come hanno osservato i magistrati -che il processo per una truffa da 50milioni di euro nei confronti di un in-censurato si estingua, mentre debba

T proseguire il processo per una truffada 5 euro commessa da una personagià condannata, magari anni prima,per altro reato. Un trattamento diffe-renziato che è palesemente in con-trasto con i principi costituzionali diuguaglianza e di ragionevolezza.

Ma quella della violazione del prin-cipio costituzionale di uguaglianzanon è una novità da parte di un go-verno e di una maggioranza il cui u-nico tratto distintivo si riassume neldisegno perverso di garantire l’impu-nità al presidente del Consiglio.Unicocollante che rimane a una maggio-ranza di profughi in fuga dallo statodi diritto. Disposti a tutto (perfino avanificare decine di migliaia di pro-cessi) pur di raggiungere il loro obiet-tivo.Lo hanno tristemente ed inequi-vocabilmente dimostrato in questigiorni i comportamenti volgari ed e-versivi tenuti addirittura da ministridella Repubblica ed inqualificabili de-putati nell’aula parlamentare.

Davvero è sotto gli occhi di tutticome quella che è stata spacciata peruna riforma epocale altro non è cheuna scappatoia diretta, ancora unavolta, a risolvere l’ennesima vicendagiudiziaria del premier.

Un’altra vergognosa pagina per lenostre istituzioni democratiche cheporta l’indignazione dei cittadini allivello di guardia e obbliga l’opposi-zione a resistere e ad attrezzarsi perimpedire la deriva dell’emergenzademocratica.

Segreteria ProvincialeItalia dei Valori

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Compatti a votare “sì”contro il nucleare

TRIBUNA ELETTORALE

Borgonovo, funerali e scuolabussono a rischio collasso

Lo chiamano processo breve maallunga i tempi per la casta

di PAOLO CAMPIONI*

li operai, gli addetti ai ser-vizi cimiteriali e gli autistidegli scuolabus di Borgo-

novo val Tidone denunciano unasituazione lavorativa malsana eingestibile,con inevitabili ricadu-te sui servizi ai cittadini.

Nel capannone in cui si lavoraci sono problemi di amianto, diclimatizzazione e non ci sono ser-vizi igienici, una situazione invi-vibile che si protrae da anni conun susseguirsi di promesse di in-terventi mai effettuati.

I lavoratori,già sotto orga-nico quattroanni fa, daqualche giornosono dimezzatia causa di unulteriore pen-sionamento esono rimasti in quattro. Si avetecapito bene per gestire i funera-li, gli scuolabus e la manutenzio-ne del Comune ci sono soltantoquattro lavoratori. Il Comune hascelto negli anni di appaltare ilservizio di uno scuolabus e alcu-ne lavorazioni cimiteriali, mamanca l’organizzazione ed il con-trollo di questi lavori che spessodevono essere completati dai di-pendenti comunali o non preve-dono sostituzioni.

Anche la movimentazione dialcune lastre di marmo prevedel’ausilio di una piccola gru cheovviamente non esiste e occorrearrangiarsi chiedendo l’aiuto almarmista di turno o a qualchevolenteroso con il pericolo che sequalcuno si fa male occorre poistabilirne le responsabilità. Con iquattro pensionamenti il Comu-ne ha risparmiato quasi 90.000mila euro che potevano essereinvestiti, almeno in parte, per as-sumere uno operaio e impianta-re almeno i servizi igienici.

Con l’ultimo pensionamentoc’è il rischio che non si possanopiù fare i funerali al pomeriggio -cosa tra l’altro già prevista da unadelibera comunale che viene di-sattesa per venire incontro alle e-sigenze dei cittadini in lutto - e incaso di malattia di un lavoratoresi rischia che i bambini rimanga-no a casa da scuola con evidentiproblemi per le famiglie - già suc-

Gcesso anche recentemente - oche qualcuno debba restare inattesa di degna sepoltura.

Come accennato, sono anniche si fanno presenti questi pro-blemi e da alcuni mesi si segna-lava il fatto che ad aprile il servi-zio sarebbe collassato.Tante pro-messe di assunzioni e di ristrut-turazioni che sono sfumatequando il 5 marzo la Giunta Co-munale ha approvato il piano oc-cupazionale del 2011 rinforzan-do alcuni settori ma “dimentican-dosi” di intervenire come pro-messo.

Forse c’è la vo-lontà di appalta-re esternamentei servizi, ma i cit-tadini di Borgo-novo, che cono-scono i lavorato-ri del Comune,sanno bene con

quanta dedizione e quanta at-tenzione svolgono il loro lavoroandando a lavorare anche am-malati per evitare disagi o telefo-nando personalmente ai genito-ri degli alunni che conoscono peravvertirli del possibile disagio. I-noltre altre esperienze comunalidi esternalizzazione hanno dimo-strato che con il tempo i costi perla comunità aumentano e i servi-zi peggiorano. Quello che vor-remmo far capire all’Amministra-zione Comunale è che non si puòsempre e soltanto contare sulladisponibilità e la cortesia dei di-pendenti a cui si chiede sempredi più e li si paga sempre meno,sarebbe il caso di organizzare emigliorare il servizio, valutando icarichi di lavoro, prevedendo lesostituzioni in caso di ferie, ma-lattie e permessi. Di responsabiliben pagati ce ne sono abbastan-za nel Comune che potrebberosostenere il Sindaco che spessosi trova ad affrontare problemiche non dovrebbero coinvolger-lo direttamente.

Il 15 e 16 maggio a Borgonovosi vota, chiediamo anche ai nuo-vi candidati di presentare pro-grammi chiari e concreti, spie-gando, ad esempio se intendonoinvestire in nuove assunzioni ocon esternalizzazioni e speriamoche non siano sempre le solitepromesse elettorali.

*Delegato sindacale provinciale USB

Le analisiLibertà di pensiero

Non parlate alconducente: forse

perché lui deve parlare altelefonino

I candidati a sindaco cispieghino come

vogliono investire innuove assunzioni

Una manifestazione a favore del sì indetta da Italia dei Valori

eraviglioso e michelan-giolesco l’on. Scilipoti,immortalato dal foto-

grafo mentre imita il Cristo nelGiudizio Universale sul fondo del-la Sistina: anche quello sarà unprocesso breve, ma non avrà bi-sogno del suo voto.

Essedi

M

PUNTURA DI SPILLO

Immortalato

LIBERTÀSabato 2 aprile 201160

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13Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

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Libertà di parolaTRIBUNA ELETTORALE-1

IL PD DICA SE PENSA AD UNAALTERNATIVA ALLA BELLAN

✒Egregio direttore,i risultati delle primarie nelle qua-li si confrontavano due candidatiper la corsa alla carica di sindacodi Rottofreno, sono evidentemen-te indigesti a Giulio Maserati, sin-daco uscente. Il quale ha dichia-rato che “Le consultazioni potreb-bero essere inquinate da personeesterne al partito. “ (vedi: “Li-bertà” 29 marzo 2011). Indigesteal punto tale di essere aperta, perGiulio Maserati, la possibilità alleincombenti elezioni a sindaco diRottofreno di una candidatura al-ternativa a Simona Bellan, risul-tata vincente nel voto delle pri-marie. La denuncia di Maserati èad un tempo grave ed equivoca.Dal centrosinistra e dal Partitodemocratico qualcuno deve direse questa sia una eventualità ri-tenuta possibile o addirittura au-gurabile.Una candidatura alternativa, allaquale deve corrispondere una li-sta alternativa, presuppone lapresenza nel campo del centrosi-nistra di due proposte fra loroconcorrenti.A distanza di qualche giorno nes-suno, tra coloro che rivestono re-sponsabilità politiche locali e pro-vinciali, ha sentito il dovere di e-sprimersi sulla vicenda. Lo dicia-mo sommessamente: essi hannoil dovere di farlo. I cittadini tutti, egli elettori del centrosinistra, han-no il diritto di essere informati suquanto sta accadendo.Cesare Mori

TRIBUNA ELETTORALE-2

DA PEROTTI ED ALTRIUN BEL CAMBIA BANDIERA

✒Egregio direttore, leggo su“Libertà” di giovedì 31 marzo l’ar-ticolo che parla delle elezioni co-munali del 15 e 16 maggio a Rot-tofreno, dove si annuncia la disce-sa in campo dell’attuale vice sin-daco Giovanni Perotti, la cui listaavrà l’appoggio di UDC, FLI e API.E tra coloro che rientreranno nel-la formazione civica, si possonocontare gli assessori Cassinari, Pa-nizzari e consiglieri di maggioran-za Baiocchi, Zangrandi e Gentile,tuttora in carica con la lista Ma-serati, che ai tempi della sua ele-zione se non erro era appoggiatadal PD. Va bene che siamo in pe-riodo di cambiamenti radicali,ma questo mi sembra un bel"cambia bandiera" ovvero hol’impressione che per mantenerela seggiolina, siano disposti anchea farsi appoggiare da coalizioni dicentro destra! Un suggerimento aPerotti: visto il cambiamento chevorrebbe fare, nella sua lista met-terei altri nomi e "rottamerei" isoliti nomi da me elencati prima.E ovviamente anche il suo, vistoche appartiene al passato. Credoche di persone giovani e prepara-te ce ne siano anche nel CentroDestra. A volte, ascoltando vari Tge trasmissioni con dibattiti politi-ci, mi viene un po’ la sensazionedi nausea, perché vedo che l’inte-resse non e’ verso il cittadino Ita-liano, ma solo dei nostri politici, avolte interesse personale, ma og-gi capisco un poco di più. Se peravere la poltrona di sindaco in unpaese come Rottofreno, si è di-sposti a negare le ideologie che fi-no a ieri hai e ti hanno sostenuto,siamo proprio messi male.Luigi Brambilla

TRIBUNA ELETTORALE-3

TIMPANO,PER BORGONOVOGRANDE OPPORTUNITÀ

✒Caro direttore, leggo conprofonda tristezza, rectius com-passione, l’attacco del candidatodi centro destra alla poltrona disindaco di Borgonovo Valtidone,nei confronti di Giuseppe Braga,candidato sindaco del centro-si-nistra unito, solo perché quest’ul-timo ha chiesto, ed ottenuto allostimatissimo prof. FrancescoTimpano, la disponibilità a fare,gratis, l’assessore. Quanta pocastima hanno queste persone dei

propri concittadini, se pensanoche la loro propria ottusità appar-tenga a tutto il popolo borgono-vese, perché solo delle personeottuse potrebbero, come lo stoltoche guarda il dito invece della lu-na, ignorare la grande opportu-nità che viene offerta alla cittadi-nanza di una figura di chiarissi-mo prestigio accademico. Certo aBorgonovo non mancano perso-ne di intelligenza e passione ne-cessaria per adempiere, ripetia-mo gratuitamente, ad un compi-to così delicato (ricordiamo chetra i problemi della prossimaGiunta dovrà affrontare c’è ladrammatica situazione in cui laGiunta uscente ha lasciato l’An-dreoli) ma paradossalmente ilmancato radicamento al territo-rio del prof. Timpano, potrebbeessere finanche un pregio perchéponendolo in una posizione diterzietà potrebbe consentirgli diesaminare i problemi ed alla lucedella sua indiscussa, ed indiscu-tibile, competenza, risoverli almeglio. E poi chi l’ha detto che u-na persona che non è nata in unluogo non possa amarlo e volerneil bene? Peraltro anche la giuntauscente ha un assessore che, sep-pure nativo di Borgonovo, ha peròscelto di lasciare questo luogo e,pare, seppure assessore, neppurevi torni spesso o quanto menonon lo si veda mai. Quindi carodirettore, mi conceda le righe delsuo giornale per lanciare un ap-pello: se certi personaggi nonhanno argomenti, tacciano, nonoffendano l’intelligenza dei citta-dini di Borgonovo!Giuseppe D’OrazioSinistra Ecologia e Libertà

CONTRO LA ARGENTIN

INQUALIFICABILILE PAROLE DI POLLEDRI

✒Gentile direttore,le parole di Massimo Polledri al-l’indirizzo di Ileana Argentin so-no semplicemente e letteral-mente inqualificabili. Vorrei tut-tavia esprimere, nella forma piùcomposta, la mia personale e ci-vile indignazione.Luigi BolediPiacenza

AI CANILI

STRANI ARRIVIE PARTENZE DI ANIMALI

✒Egregio direttore,i nostri canili sono pieni di ani-mali, nascono continuamentenuovi gruppi che si propongonol’obiettivo di trovare casa agli a-nimali ricorrendo ad internet e aisocial network, ma magari di-menticando gli adempimenti dilegge (microchip, registrazionein anagrafe, vaccinazioni), e chesi appoggiano a stalli e staffette(con continui temporanei pas-saggi di un animale tra personediverse, spesso senza nemmenola certezza di una adozione… edifatti, questi cani finiscono an-che nei canili!) spostando frene-ticamente gli animali tra le varieregioni invece di operare sul ter-ritorio con sterilizzazioni e poli-tiche per favorire adozioni (re-sponsabili, serie e durature).Ebbene, in una simile situazionesi vanno anche a prendere ani-mali in altri stati per farli "adot-tare" (spesso con le stesse di-menticanze), ma contempora-neamente vengono anche man-dati centinaia di animali, randa-gi e di canile, all’estero soprat-

tutto in paesi nord europei sem-pre per farli adottare. O almenoquesta è la versione ufficiale,perché poi i cani finiscono in ca-nili (dove vengono anche uccisi,perché già pieni di animali "lo-cali"), oppure più semplicemen-te scompaiono e i rari e difficilicontrolli post adozione non litrovano dove dovrebbero essere.Per me è evidente che qualchecosa non funziona: perché ven-gono portati in Italia cani da al-tri paesi, quando i nostri poi par-tono? Cosa c’è davvero dietro aquesti "arrivi e partenze" di ani-mali? Chi trae vantaggi da que-sto traffico di esseri viventi?Giulia LodigianiGrontardo (Cremona)

IL CASO

STOP ALLE FESTE DOVESI MALTRATTANO ANIMALI

✒Gentile direttore, il 5 marzoè avvenuto un terribile incidentedurante il carnevale di Ronciglio-ne (Vt) che è costato la vita allacavalla Tiffany che è scivolata in-sieme ad altri cavalli perché co-stretta a correre il palio sull’asfal-to bagnato dalla pioggia.Questa è l’ennesima dimostra-

zione della necessità di cancella-re per sempre palii ed altre festepopolari che comportino il mal-trattamento degli animali.Il fatto che certe anacronistichetradizioni abbiano antiche radi-ci, non significa che esse debba-no essere portate avanti per sem-pre: i tempi sono cambiati e si èaffermata una nuova coscienzadi amore verso gli animali e i lo-ro diritti.Quanto è avvenuto dimostra perl’ennesima volta che certe tradi-zioni devono essere superate pertutelate il benessere degli anima-li, per rispettare il sentimentodella maggioranza degli italianiche li amano e non vogliono ve-derli soffrire, nonché nell’inte-resse dell’Italia che in questomodo si presenta come un paeseculturalmente arretrato. Da di-verso tempo il Ministero del turi-smo che fa capo al ministro M. V.Brambilla ha messo in atto un’at-tenta ricognizione dei vari palii edelle feste popolari che si svolgo-no nel nostro paese e coinvolgo-no gli animali.Mi auguro che, quanto prima,venga impedito l’utilizzo deglianimali, di qualsiasi specie,nelle feste popolari, nei palii,

nei circhi ecc.Sergio PecoraraPromotori della Libertà - PDL

LA CRISI

PENSANO AI GIUDICIE NON AL PAESE

✒Gentile direttore, “Meno tas-se per tutti”, strillava diciassetteanni fa dai poster 6x3 il grandeImbonitore. Uno studio di Conf-commercio rivela che dai primianni ‘90 il risparmio degli italianiè crollato del 60 % con un piccoproprio in questi ultimi anni. Dalpunto di vista del reddito mediola Provincia di Piacenza rimanepressoché stabile dal 2005, ma lasituazione complessiva del Paeseè allarmante. Come a dire: seSparta piange, Atene non ride. Lacondizione economica attualenon consente alle famiglie di met-tere, come un tempo, qualche sol-do da parte. Le obbliga invece adestinare gran parte degli introitia consumi indispensabili. Cre-scente disoccupazione, soprat-tutto fra i più giovani, perdita dipotere d’acquisto e Prodotto In-terno Lordo che aumenta moltomeno rispetto ai paesi dell’areaeuro, sono le principali cause diquesta situazione.Servirebbero piani di risanamen-to pluriennali e riforme struttura-li credibili, a cominciare dalla cor-rezione dei conti pubblici da ap-plicare sul versante della spesa, ri-ducendo in primo luogo gli sper-peri della politica. Viene subito inmente il mancato election day(accorpamento delle ammini-strative e dei referendum), che co-sterà alle tasche degli italiani, gra-zie a Pdl e Lega, 350 milioni di eu-ro. Non è l’unico esempio ma ècertamente il più eclatante, insie-me ai 410 milioni di euro spesi peril rifinanziamento della "missio-ne di pace" in Afghanistan, perrendere l’idea dell’operato delGoverno.Per stare al passo con gli altri pae-si europei servirebbe puntare suricerca e sviluppo, su istruzione ecapitale umano a disposizione,altrimenti si resta nell’ambito del-le buone intenzioni e al prossimorapporto dovremo commentareancora una volta dati sempre piùsconfortanti.Non è più possibile che l’azionedell’Esecutivo sia rivolta esclusi-vamente a contrastare i giudici al-lo scopo di salvare il Premier daisuoi processi, alla compravenditadi profughi parlamentari sedicen-ti "responsabili" o, ancora, agli af-fari miliardari, come quelli delnucleare e dell’acqua privata, dadestinare alle solite cricche.Italia dei Valori intende prosegui-re nella propria azione di denun-cia/informazione, volta a costrin-gere il Governo a fermarsi in que-sta sfrenata corsa al massacro delPaese, destinato sempre più adessere marginalizzato sia sul pia-no economico che politico.Marco MontanariResponsabile ambiente IdVPiacenza

e immagini che ci arrivano da Lampedu-sa o dai centri di accoglienza strapieni digiovani migranti,tunisini in particolare,in

fuga dai loro Paesi entrano ogni giorno nellenostre case attraverso le televisioni e qualcheinterrogativo ce lo pongono. Sono persone in

L cerca di lavoro,di nuove occasioni,di democra-zia. Sono spesso giovani diplomati e laureati,come abbiamo saputo dalle loro interviste, ecercano in Europa di realizzarsi. C’è un nostrodovere di accoglienza per chi fugge dalle guer-re,ma ci potrebbe essere anche una occasione

per noi di risolvere problemi come questo chesegnala il signor Lorenzo Ferri.Ci sono molti la-vori che stanno scomparendo, e che in partevengono ora svolti dagli immigrati. E se a Fer-riere arrivasse un barbiere tunisino?

Gaetano Rizzuto

Egregio direttore,da qualche anno a Ferriere,

ma forse anche in altri paesidella nostra montagna, nonc’è il barbiere e gli abitanti so-no costretti ad aspettare ilgiorno che il barbiere di un al-tro paese (mi sembra arrivi daBettola) vada a Ferriere perfarsi sistemare barba e capelli.La sala da barba nei paesi è an-che un luogo di incontro, dove

ci si confronta, si commenta-no i fatti del paese, e si leggonoi giornali.

Ieri sera ho sentito alla tivùun tunisino arrivato sulle no-stre coste che mostrava conorgoglio la pagella del figlioche si era diplomato con otti-mi voti nella professione dibarbiere.

Ed allora ho pensato: saràcosì difficile far sapere a que-

sto tunisino che c’è un paese,in questo caso Ferriere, che habisogno di lui?

E chissà quanti altri paesiavrebbero bisogno di questiimmigrati, come giustamenteha fatto notare il dottor Moz-

zi di Bobbio.Se invece di chiuderci dietro

a pregiudizi, usassimo la ra-gione, ed anche un po’ di sen-timento che non guasta mai, sipotrebbero trovare soluzionipraticabili e benefiche sia pernoi che per gli immigrati chebussano ai nostri confini e cichiedono solo un po’ di aiuto.

Lorenzo FerriPiacenza

Il Direttore risponde

Da qualche anno manca.Potrebbe essere una soluzione

E se a Ferriere arrivasse un barbiere tunisino?

Galleriadi ritrattipiacentini

◗◗ Bettola: cresimacol vescovo diPiacenza GianniAmbrosio, nellafoto con donAngelo Sesenna,il sindaco Mazzae la superiorasuor Gemma

Il giornale della gente

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Certificato n. 6892del 21-12-2010

La tiratura di ieri, domenica 3 aprile 2011,è stata di 41.982 copie

Quotidiano di Piacenza fondato da Ernesto Prati nel 1883

DIRETTORE RESPONSABILE: Gaetano RizzutoCAPOREDATTORE CENTRALE: Alberto Agosti

EDITORE E STAMPATORE

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LA POESIABuon Compleanno

mammadi MARISA SALA

Vorrei farti un regalo!portarti una volta ancora

nel posto che sai.In quella valle incantata

dove un giorno tu sei nata.Camminare ancora insieme

nei sentieri a te più cari,e nei boschi di castagnefare legna per il fuoco.

È per me una gioia immensail sorriso sul tuo viso.

Mentre stringi la mia manoti sussurro “stammi accanto

ancora un poco”.Ma una luce ti circondae pian piano ti dissolvi

nell’azzurro del tuo cielodove stella luminosa

ora brilli su ogni cosa.

LIBERTÀ lunedìLunedì 4 aprile 201154

Page 14: rassegna stampa regionale idv del 04-04-2011

14 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

PIACENZA - Libertà

Provincia LIBERTÀSabato 2 aprile 2011

26

Montagna, l’acqua è ricchezzaEnergia idroelettrica per

dare una scossa allamontagna. E’ stato il te-

ma principale affrontatoieri alla Cattolica nel di-battito sulle risorse am-

bientali e turistiche diValtrebbia e Valdaveto.

[COLUMELLA a pag.28]

Mossi, riconoscimento a RomaQuasi 600 anni di storiadocumentata, 14 gene-razioni di vitivinicoltori.

Questa la realtà dell’a-zienda vitivinicola Mossidi Albareto di Ziano pre-

miata come prima im-presa dell’Italia unita

[MOLINARI a pagina 30]

Mancano

273giorni

all’aperturadel nuovo

ponte sul Trebbia [01/01/2012]

e.25.03

.11

Sindaci divisiPiazza disponibile,Castelli e Agogliatiperplessi sulla proposta

Mozzi: «Ospitiamoli in montagna dove possono trovare lavoro e vita normale»

Piero Mozzi il medico secondonatura che gestisce dagli anni ’70la cooperativa de “Le mogliazze”e profughi a Lampedusa

■ Accoglienza fai da te. «Annifa, a Bobbio, durante le feste, ar-rivavano i “martinit”. Erano gliorfanelli di Milano, suonavanoin una banda. I bobbiesi eranofelici di ospitarli, ogni famigliane accoglieva uno ed era felice,offriva loro un pasto caldo. A-desso ci spaventiamo di ogni di-versità, abbiamo paura di chisoffre». Piero Mozzi, il medicosecondo natura che gestisce da-gli anni ’70 la cooperativa de “Lemogliazze”, nel comune di Bob-bio, ricorda quegli anni e offrela sua casa per ospitare una fa-miglia di migranti dal Nord A-frica. «L’Italia è un Paese di mi-granti, non dobbiamo dimenti-carlo mai, come lo è stato puòtornare ad esserlo – prosegue –I tunisini sono già passati danoi, Annibale è passato da noi:

molti di quei geni potrebberovivere in noi, nelle nostre mon-tagne, a Zerba ad esempio».L’appello che il medico fa èquello alle radici cristiane: «L’I-talia ha chiesto e ottenuto che ilcrocifisso sia messo nelle scuo-le e ora che questo cristianesi-mo dovrebbe essere messo allaprova c’è chi butterebbe in ma-re questi poveri Cristi. II croci-fisso ognuno lo dovrebbe por-tare nel cuore».

La proposta, secondo il dot-tore, potrebbe inoltre salva-

guardare la montagna dal suospopolamento e dal suo pro-gressivo invecchiamento: «Noiin montagna abbiamo bisognodi qualcuno che ci dia una ma-no. Per lo Stato le tende non so-no che un onere e per questepersone sono un’opportunitàper diventare futuri criminali:noi invece diamo la nostra di-sponibilità ad ospitare alcunepersone, in cambio di lavoro».

L’idea non è nuova. «Ci sonoassociazioni internazionali (adesempio il “Woof”, ndc) che se-guono ragazzi di tutti i Paesi delmondo ospitati da varie azien-de con un contratto di collabo-razione: in cambio del lavoro ri-cevono ospitalità. Noi abbiamoospitato ragazzi della Costa Ri-ca, del Giappone, del Messico,dell’Argentina: dare lavoro si-

gnificare dare una vita normale,di persone rispettate. Gli inse-gneremmo anche l’italiano –conclude il medico - Ma misembra che la classe politicanon veda più in là del proprionaso».

La montagna, dalla sua parte,garantisce disponibilità. Gio-vanni Piazza, sindaco di Ottone,sottolinea la «massima aperturaad aiutare chi sta peggio di noi,noi abbiamo spazio: è inutileche parliamo di come gestire i

centri di protezione civile e poinon riusciamo a trovarci prontidi fronte a problematiche comel’accoglienza di chi vive sullapropria pelle la guerra».

Frena il presidente della Co-munità montana dell’Appenni-no piacentino Massimo Castel-li: «Di fronte a un problema disolidarietà siamo tutti di un’u-nica razza, quella umana. Tut-tavia, se è vero che noi abbia-mo pochissima popolazione èaltrettanto vero che abbiamopochi servizi, pochi presidi me-dici e infrastrutture carenti».«Non so se avremmo le aree i-donee, prima di arrivare inmontagna ci saranno zone incollina e pianura» conclude ilsindaco di Ferriere, Antonio A-gogliati.

Malac.

■ (elma) «La credibilità del-l’Unione Europea agli occhi deipropri cittadini si gioca anchesulla risposta che sarà in gradodi dare». È un invito chiaro al-l’Europa, a tutta l’Europa, oltreche un invito a un confronto sul-la situazione delle Chiese cristia-ne in Medio Oriente e nel NordAfrica, quello pronunciato ierimattina dal vescovo della dioce-si di Piacenza e Bobbio, monsi-gnor Gianni Ambrosio. Il vesco-vo è stato interpellato da Radio

Vaticana in qualità di delegatodella Cei presso la Comece (laConferenza degli Episcopati del-la Comunità Europea) e si è e-spresso sull’attuale emergenzadei profughi provenienti dalNord Africa, a poche ora dall’im-minente apertura dell’Assem-blea plenaria degli Episcopatidella comunità europea sul te-ma della libertà religiosa, previ-sta a Bruxelles dal 6 all’8 aprile.«Alla luce degli ultimi avveni-menti - ha proseguito il vescovo

Ambrosio - si innesta la neces-sità di un confronto sulla situa-zione delle Chiese cristiane inMedio Oriente e nel Nord Afri-ca». Secondo il presule, inoltre,come riportato dall’agenzia Sirsul web, sull’emergenza profu-ghi dal Nord Africa sarebbe au-spicabile «un intervento di tuttal’Unione Europea, non limitatoa misure congiunturali, ma nelquadro di un’ampia e lungimi-rante visione politica». Al dibat-tito nella Plenaria di Bruxelles, la

prossima settimana, interver-ranno il cardinale Antonios Na-guib, patriarca di Alessandriad’Egitto, monsignor YoussefSoueif, arcivescovo dei maronitidi Cipro e Nabil Khalife Kamal,analista di geopolitica.

■ Camion carichi di tende so-no partiti ieri dal polo di Prote-zione civile piacentino e arrivatinelle future tendopoli: un totaledi circa cinquecento tende, perun valore totale di trecento milaeuro e una capienza da circa die-ci persone l’una, parte di un ca-rico di Protezione civile da circamille elementi. Nel magazzino divia Colombo ne sono state stoc-cate circa duemila. Le altre cin-quecento sono partite da Roma.Sembra che siano state destina-te in particolare a Torino, all’Are-na Rock, dove sarebbe dovutosorgere un accampamento di ac-coglienza. Sarebbe, perché ognidecisione sull’accoglienza deiprofughi libici e degli immigratisbarcati negli ultimi mesi a Lam-pedusa è stata rimandata a mar-tedì, in attesa dell’incontro tra ilvertice italiano e quello tunisinodi lunedì. La cabina di regia traGoverno, Regioni e enti locali si èchiusa ieri con un nulla di fatto,rendendo necessaria una nuovaconvocazione. Altre tende pia-centine sono state destinate aModena e Bologna. Il Viminalene ha messe a disposizione altreduemila: si parla di tendopoliper sedici – ventimila persone.Sono ancora ore di caos e Pia-cenza si spacca sull’emergenzaprofughi.

«Abbiamo detto al governoche c’è una emergenza umanita-ria che bisogna affrontare con glistrumenti che sono consentitidalle leggi italiane e dalle diretti-ve Ue. Le Regioni non sono d’ac-cordo col governo sulle tendopo-li e abbiamo chiesto oggi all’ese-cutivo di riflettere su un pianodiverso» ha dichiarato Vasco Er-rani, presidente della Conferen-za delle Regioni e governatoredell’Emilia Romagna, al terminedell’incontro a Palazzo Chigi, do-ve ha partecipato con l’assesso-re regionale alla protezione civi-le, la piacentina Paola Gazzolo.Le tendopoli non piacciono né aErrani né all’assessore comuna-le Giovanna Palladini: «Aspettia-mo di essere riconvocati dallaRegione - commenta l’assessore

- quella delle tendopoli è un’ideafolle, impraticabile. Il Governo a-vrebbe dovuto muoversi subito».

Ipotesi di numeri? «Non dob-biamo quantificarlo noi sicura-mente – risponde MassimilianoDosi, assessore provinciale condelega alla protezione civile - ènecessario prima un confrontocon la Prefettura. Non sono nu-meri del lotto. Certo è che un nu-mero contenuto di immigrati a

Piacenza non avrebbe lo stessoimpatto a Zerba o Coli: sarebbeuna “bomba”, si spaccherebberotroppi equilibri». Infine, l’asses-sore invita a dividere rifugiati po-litici da clandestini: «Sono duecasi diversi, noi restiamo ancorain attesa del piano nazionale».Per l’assessore provinciale alwelfare Pier Paolo Gallini «civuole un coordinamento primadi tutto con la Prefettura, queste

persone potrebbero rimaneresul territorio fino a tre anni. LaProvincia non ha competenzadiretta in merito: alcuni piccoliComuni, decentrati, potrebberoavere quelle condizioni privile-giate per ospitare queste perso-ne». «L’Emilia Romagna - com-menta Demetrio Egidi, direttoredella protezione civile regionale- è una regione detentore di altecapacità organizzative, avrebbe

già un piano, i numeri dei profu-ghi non costituiscono un proble-ma, abbiamo affrontato prove esituazioni peggiori. Il problemaè lo stallo politico, soprattuttonel Governo».

Ribadisce la sua disponibilitàil primo cittadino del Comunecapoluogo, Roberto Reggi: «Ma ilGoverno deve avere una lineasola e chiara. Qui parliamo diun’emergenza umanitaria». «Ilgoverno prosegue con la sua li-nea fatta di decisioni unilaterali,senza curarsi di confrontarsi coni territori che quelle emergenzedovranno gestirle – aggiungeStefano Bonaccini, segretario delPd dell’Emilia Romagna - Le co-munità della nostra regione si di-stinguono da decenni in tema diaccoglienza e sono pronte a di-mostrarsi solidali. Ma non difronte ad un governo sordo. Lerisposte a queste domande lechiediamo agli esponenti di PdLe soprattutto della Lega Nordche qui in Emilia Romagna con-tinuano imperterriti a parlare difederalismo».

Elisa Malacalza

L’EMERGENZAMazza: «Bettolaha già dato»Il ricordo di LosiBETTOLA - (elma) «Bettola hagià dato» commenta il sinda-co Simone Mazza di fronte alcaso in cui la montagna pia-centina dovesse rientrare nelpiano per la gestione dei mi-granti. Si riferisce a un’ottan-tina di profughi albanesi chealla fine degli anni ’90 furonoospitati dalla comunità bet-tolese e impiegati in attivitàsocialmente utili: la riverni-ciatura del cimitero, il rifaci-mento di alcune strade,l’aiuto ai cantonieri.

NELL’EX SCUOLA DI POLIZIA - E-rano alloggiati nel palazzoSan Luigi. Ex collegio per sa-cerdoti, ex scuola media, exscuola di polizia, una strut-tura dei gesuiti chiusa nell’84e lasciata all’istituto diocesa-no per il sostentamento delclero. Divenne per un perio-do anche struttura di acco-glienza per i ragazzi tossico-pendenti del Ceis, fino allasua decadenza attuale.

«GRUPPI DI LAVORO, PASSO PERL’INTEGRAZIONE» - «Oggi sareb-be impossibile ripensare aquella struttura per acco-gliere profughi – spiega ilsindaco di allora, il geome-tra Gigi Losi – Al tempo eradiverso. Era il 1997, la scuo-la di polizia aveva appenaabbandonato la sede, i loca-li erano liberi: i profughi so-no rimasti a Bettola tre oquattro mesi. Come sinda-co, per avviare un primopasso di integrazione diqueste persone, avevo adot-tato la mossa strategica dicreare subito gruppi di lavo-ro: così anche i miei concit-tadini li avevano accolti conmeno diffidenza». C’è chi aBettola dice che lasciaronol’istituto in cattive condizio-ni. «No - risponde l’ex primocittadino - non mi risulta».

«QUEI PRIMI ARRIVI SENZA PRO-BLEMI» - Concorda MarcellinaAnselmi del Pd, al tempoconsigliere comunale: «IlComune di Bettola non haspeso nulla per questa ospi-talità: gli immigrati avevanolavorato. Erano i primi arri-vi, ma non c’erano stati pro-blemi».

Vigili del fuoco ieri mentre montavano la tendopoli all’Arena Rock di Torino per accogliere gli immigrati da Lampedusa.Sono 500 letende partite dal polo di protezione civile di Piacenza.Ogni decisione sull’accoglienza dei profughi libici è stata rimandata a martedì

Il vescovo: «La credibilità dell’Unione Europeasi gioca sulla risposta che sarà in grado di dare»Ambrosio interpellato da Radio Vaticana come delegato Cei alla Comece

Partono le tende,attesa per i profughiDosi: «Confronto con la prefettura sui numeri». Gallini: «Anche perché potrebbero restare 3 anni»Egidi: «Abbiamo affrontato prove peggiori». Reggi chiede chiarezza. Errani e Gazzolo: no tendopoli

Il vescovo Ambrosio

Page 15: rassegna stampa regionale idv del 04-04-2011

15Rassegna Stampa Emilia Romagna del 04 - 04- 2011

PIACENZA - Libertà

■ I colori dell’arcobalenopacifista hanno sfilato ieri po-meriggio in centro storico an-che a Piacenza, dove più di200 persone si sono radunateper dire no alla guerra in Libia.

Esponenti di partiti politici,movimenti, sindacati, associa-zioni come Arci, Emergency,Amnesty International, Le-gambiente, Libera, le Donnein nero, ma anche semplicicittadini hanno percorso iltratto tra il liceo Respighi epiazzale Milano, passando percorso Vittorio Emanuele, piaz-za Cavalli, via Cavour e vialeRisorgimento. In mano le ban-diere arcobaleno e cartelli chechiedevano la fine dei bom-bardamenti in territorio libico,ma anche una maggiore uma-nità nell’accoglienza dei pro-fughi in fuga da tutto il nord A-frica verso l’Italia. In testa alcorteo un maxi striscione coni colori della pace, ai lati gli at-tivisti hanno distribuito volan-tini a sostegno della mobilita-zione.

“Tacciano le armi e si aprauna trattativa diplomatica –ha detto il segretario provin-ciale di Rifondazione comuni-sta, Roberto Montanari – per-ché i margini per arrivare a u-na soluzione non violenta del-la questione libica ci sono tut-ti, basterebbe volerlo. Invecesi vuole fare come in Iraq, Ko-sovo e Afghanistan, sostenen-do una guerra che non puòcerte avere scopi umanitari vi-sto che porta morte e distru-zione soprattutto tra i civili. Lastoria recente ci insegna che i-niziative militari come questa

non portano mai alla risolu-zione dei problemi. Fermo re-stando che siamo dell’ideache un dittatore come Ghed-dafi debba andarsene”.

Tra i manifestanti anche ilconsigliere regionale del Pd,Marco Carini: “La situazionein Libia, come in molti altri

Paesi africani che sembravanoimpermeabili alla democra-zia, è tragica e delicata, manon è con le bombe che pos-siamo aiutarli. La presenzadella comunità internaziona-le può essere fondamentale,l’intervento deve però passaredalla via diplomatica. Purtrop-

po l’Italia è assente, il gover-no non ha una seria politicalegata alla risoluzione dellaquestione libica, tanto è veroche nemmeno ci invitano aivertici in cui se ne discute,ma purtroppo stiamo sco-prendo che non sa nemme-no gestire la prevedibile e-

mergenza-profughi”.Secondo Luigi Gazzola (Ita-

lia dei valori) “siamo di frontea una conflitto mascherato daintervento a favore delle po-polazioni civili, come al solitol’Italia fa in modo di aggirarel’articolo 11 della Costituzio-ne in cui c’è il ripudio della

Due momenti della manifestazione pacifista di ieri (foto Bellardo)

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l

guerra. Mi pare che in genera-le tra gli Stati ci sia più la vogliadi sedersi al tavolo dei vincito-ri per spartirsi la “torta” degliinteressi economici piuttostoche la volontà di aiutare questipopoli che vivono una situa-zione drammatica”.

Michele Rancati

Arcobaleno di pace per la Libia in centroPiù di duecento in corteo: partiti politici, movimenti, sindacati e associazioni

■ (mir) Nadia Ismail è libica,ha 30 anni e vive a Piacenza conil marito e i figli dal 2006. In Libiaha lasciato tutto il resto della fa-miglia e da quando sono iniziatii bombardamenti la sente al te-lefono molto raramente e tramille difficoltà.

C’era anche lei ieri al corteodei pacifisti piacentini chechiedono la fine della guerrae l’inizio delle trattative diplo-matiche per risolvere la diffi-cile situazione che si è venutaa creare.

“I miei cari vivono a Tripoli– afferma – e un missile Tomahawk delle cen-tinaia che sono stati lanciati dagli americani ècaduto a poche centinaia di metri da casa mia.Io ho già perso molti amici, di altri non ho piùnotizie, la situazione è davvero drammatica:oggi come oggi la priorità non è cacciareGheddafi, ma fare cessare la guerra che sta se-minando morte e terrore ovunque. Ecco per-ché sono qui”.

Nadia si è presentata anche con uno striscio-ne, portato in corteo da due suoi amici africani:“C’è semplicemente scritto l’elenco delle guer-re degli ultimi anni, tutte definite umanitarie:Afghanistan, Kosovo, Iraq e adesso Libia: qualesarà la prossima? E cosa hanno risolto? La de-mocrazia importata con la forza in Iraq non hacerto portato gli iracheni a stare meglio, anzi c’è

la guerra civile. La stessa che si èscatenata in Libia, consideratoanche che tra i ribelli si sono in-seriti molti terroristi di Al Qaedache stanno soffiando sul fuoco

della violenza”.Che soluzione auspica per il

suo Paese? “Innanzitutto bastasangue – risponde la libica“piacentina” – perché se l’oc-cidente ci vuole davvero aiuta-re non può continuare a bom-bardare, uccidendo personeinnocenti, tra cui moltissimibambini. Poi si apra una via di-plomatica vera e seria: anche

in questo caso, come in molti altri, a parole sivogliono difendere i diritti umanitari delle po-polazioni, in realtà si punta a mettere le manisui pozzi di petrolio. La nostra preoccupazioneoggi non è cacciare o far restare Gheddafi – ag-giunge - ma fare in modo che non ci siano piùmorti. Gli Usa e l’Europa hanno la possibilità difarlo e di risolvere la questione con il dialogo, èindispensabile che si fermino subito e faccianopartire le trattative”.

Cosa dicono i suoi parenti della situazioneche vivono in prima persona? “Io ho un pezzo difamiglia a Tripoli e un altro a Bengasi, sono tut-ti molto preoccupati, si vive davvero nel terro-re. Da un momento all’altro può arrivare unmissile oppure la raffica di un mitra, non si è alsicuro in nessun luogo”.

La testimonianza

Nadia,libica-piacentina:«La mia casa sfioratadai missili americani»

Nadia Ismail è libica e vive a Piacenza

LIBERTÀDomenica 3 aprile 201118

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