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RASSEGNA STAMPA 26 marzo 2014 Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 8 Prime Pagine 14 Sommario:

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Page 1: Rassegna stampa 26marzo2014

RASSEGNA STAMPA

26 marzo 2014

Rassegna Associativa 2

Rassegna Sangue e Emoderivati

Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 8

Prime Pagine 14

Sommario:

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Rassegna associativa FIDAS

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12alle12.it

Gentile Signor Direttorre, inviamo la presente in merito all’articolo pubblicato da La Voce del Cana-

vese in data 13 marzo u.s. dal titolo “Busano. Mai più sede di prelievo”. Desideriamo, innanzitutto,

farle presente che sarebbe stato opportuno, prima di diffondere la notizia, verifica la fonte e l’esat-

tezza dei fatti contattando la sede di Fidas ADSP torinese. Ad ogni buon conto, riteniamo utile sot-

tolineare quanto erroneamente riportato dal giornale nell’articolo in oggetto e precisare alcuni

aspetti che servono a fare chiarezza sull’accaduto. Purtroppo, in questi anni anche in ambito tra-

sfusionale molte situazioni sono cambiate, così come a livello comunale è mutato il contesto a se-

guito dell’entrata in vigore dei Patti di satbilità. Come ben potrà comprendere, la donazione del

sangue è disciplinata da leggi e regolamenti che ci impongono di seguire linee guida atte a garanti-

re adeguati livelli di qualità, sicurezza ed efficienza dell’attività di raccolta del sangue e degli emo-

componenti, ma anche di contenimento dei costi di produzione a vantaggio della complessiva eco-

nomicità ed efficienza del sistema trasfusionale nell’ambito del SSN. Va da sé , in ossequio al ri-

spetto delle norme vigenti, tutte le Associazioni di Donatori di Sangue italiane abbiano dovuto rive-

dere interamente e analiticamente la propria politica attuando quanto richiesto dal Centro Naziona-

le Sangue. Ciò detto è palese che anche la nostra Associazione non abbia potuto far altro – come

anche le altre presenti sul territorio piemontese – che adeguarsi alle disposizioni dettate dall’As-

sessorato regionale alla Tutela della Salute e Sanità e dal nostro Centro Trasfusionale di riferimen-

to, la Banca del Sangue della Città della Salute e delle Scienza di Torino (Ospedale Molinette). Alla

luce di quanto sopra esposto, la FIDAS Associazione Donatori di Sangue del Piemonte onuls, di

cui il Gruppo di Busano faceva parte, si è vista costretta ad attuare una politica di razionalizzazione

delle sedi di raccolta sulla base di due criteri. 1) numero di potenziali donazioni per ogni Gruppo e

rete territoriale 2) validità strumentale dei punti di prelievo. Ebbene, con riferimento al Gruppo di

Busano, occorre evidenziare come quest’ultimo, a differenza di altri, non disponesse in primis di

una sede rispondente ai requisiti previsti dall’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome

del 16/12/2010 (in attuazione delle Direttive europee 2002/98/CE e 2004/33/CE) e dalla DGR 33-

1969 del 29/04/2011 e, in secundis, di volontari disponibili a proseguire l’attività associativa in altra

sede di prelievo nei paesi limitrofi, viste le dimissioni rassegnate dall’intero Consgilio Direttivo e

l’impossibilità di ricostituirne uno nuovo, nonostante gli sforzi fatti dalla sede associativa per evitare

lo scioglimento del Gruppo. Inoltre desideriamo punutalizzare che è del tutto fuorviante nel vostro

articolo il riferimento alla Fidas Regionale che è tutt’altro organo rispetto alal Fidas ADSP onlus,

dal quale dipendono le scelte a diretta cascata sui Gruppi. Da ultimo vorremmo sottolineare con

riferimento alla frase del Signor Sindaco del Comune di Busan, Giambattistino Chiono, che “(…) la

decisione odierna (…) ridurre le sedi sul territorio rischierà di provocare una diminuzione dei volon-

tari (…)” che le decisioni prese da Fidas ADSP con riferimento ai Gruppi non sono certo configura-

bili come dei diktat associativi, ma sono semplicemente il frutto di deliberazioni assunte in conse-

guenza delle indicazioni ricevute dalla Regione Piemonte e del Centro Regionale Sangue sulla ba-

se di un programma di autosufficienza nazionale, di cui il Gruppo di Busano era a conoscenza sin

dal 2010. Certi di un vostro cortese e sollecito riscontro, cogliamo l’occasione per ringraziarvi anti-

cipatamente per l’attenzione e la collaborazione.

Il Presidente di Fidas ADSP onlus Doriana Nasi

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IL MATTINO DI PARMA.IT e REPUBBLICA.IT TRA LE ASSOCIAZIONI ADAS, ADISCO, ADMO AVIS, AIDO

Il volontariato del dono firma un protocollo di intesa marzo - 25 - 2014

Una scelta spontanea, gratuita, volontaria e anonima, necessaria per concretizzare il diritto alla salu-te affermato anche dall’articolo 32 della nostra Costituzione: è questo il dono, per tutte le associazio-ni che lo promuovono e lo rendono possibile. Non importa che si tratti di sangue, di organi, di midollo osseo o di sangue cordonale, ciò che anima un donatore è lo stesso spirito. Lo affermano con forza ADAS provinciale, ADISCO Emilia Romagna, ADMO Parma, AIDO provinciale e AVIS provinciale che, insieme hanno redatto e sottoscritto un importanteproto-collo di intesa che assume un valore sostanziale, non solo simbolico. Le associazioni credono che sia fondamentale lavorare in modo comune, per condividere, comunicare e affermare con più forza i propri messaggi, valori e progetti. Promuovere la cultura del dono, nelle scuole, nelle strade, nei luoghi di lavoro e d’incontro; favorire la conoscenza delle modalità con cui è possibile donare; sensibilizzare le persone ai problemi concre-ti a cui le donazioni danno risposte pronte e risolutive; formare volontari e operatori; educare alla salute e a corretti stili di vita, tutte queste attività che le associazioni praticano da anni prevalente-mente in modo individuale, ora saranno portate avanti di concerto. Nel protocollo ricorrono parole importanti come prevenzione e salute ma anche comeresponsa-bilità, diritti fondamentali, cittadinanza. Di fondo c’è l’idea che donare parte di sé sia un atto di giustizia sociale e altruismo, fondamentale all’interno di una Comunità con la “c” maiuscola, quel-la comunità che queste cinque realtà, insieme, vogliono realizzare. Le associazioni scelgono di presentarsi alla cittadinanza come un’unica famiglia. C’è la spinta, forte, a rompere gli steccati fra realtà e realtà, anche agevolando la conoscenza fra volontari delle diverse associazioni per favorire lo scambio di visioni e la conoscenza reciproca. Il volontariato del dono è una realtà essenziale sul nostro territorio che coinvolge migliaia di volon-tari e donatori, svariate decine di sezioni, sparse sul territorio provinciale come un’importante rete, a presidio della salute di tutti. Al protocollo fanno seguito le prime azioni concrete. In programma per l’immediato futuro ci sono già le date dello stand informativo che verrà allestito in occasioni e contesti diversi, fra Parma e provincia. I volontari delle cinque associazioni incontreranno le persone per fare cultura e diffondere le informazioni necessarie per avvicinarsi in modo concreto e consapevole alle donazio-ni. Ecco dove trovare lo stand informativo: il 30 marzo, a San Secondo, Ponte dei sapori; il 10 aprile a Parma aperitivo con il SISM; 11, 18 aprile e 9 e 16 maggio al cineforum dell’UDU, a Par-ma; il 15 e 16 maggio all’Open day di Medicina. E poi ancora: Festa del dono a Parma, Festa della via Emilia a Pontetaro, Festa Multiculturale, Tutti matti per Colorno, Fiera del fungo di Borgotaro e tanti altri, fino al Novembre porc. Iniziative che prevedono la collaborazione di tanti soggetti come UDU, SISM, Pubblica assistenza Parma Croce rossa Medesano e dell’Associazione VIP che animerà il punto informativo.

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Rassegna medico-scientifica e

politica sanitaria

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