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1 DOCUMENTO RELATIVO A : PROTOCOLLO PER L’USO APPROPRIATO DELL’ ALBUMINA UMANA ASL CASERTA

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DOCUMENTO RELATIVO A :

PROTOCOLLO PER L’USO APPROPRIATO

DELL’ ALBUMINA UMANA

ASL CASERTA

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Il committente

Azienda Sanitaria Locale Caserta

Progetto Regionale Sani.A.R.P

Il gruppo di lavoro

Specialisti ASL CASERTA

- Luigi Elio Adinolfi , Direttore UOC Medicina P.O. Marcianise

- Maria Erminia Bottiglieri, Direttore UOC Gastroenterologia P.O. Marcianise

- Salvatore Coppola, Direttore UOC Nefrologia e Dialisi P.O. Piedimonte Matese

- Saverio Misso, Direttore UOC Emotrasfusionale P.O. Moscati Aversa DDSS 17-18-19

- Armando Volpe, Direttore UOC Medicina P.O. Piedimonte Matese

Azienda Sanitaria Locale di Caserta

- Michele G. Tari., Direttore Servizio Controllo Gestione e dei sistemi Informativi

- Anna Maria Molitierno, Direttore UOC Farmacia P.O. Moscati Aversa DDSS 17 18 19

- Mariangela Mercaldo, farmacista dirigente Servizio Controllo Gestione

- Mario Ignozzi, Servizio Controllo Gestione

Centro Interdipartimentale di Ricerca in Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione

(C.I.R.F.F.) Dipartimento di Farmacia dell'Università Federico II di Napoli

- Enrica Menditto, docente di Farmacoeconomia

- Francesca Guerriero, specializzanda Farmacia ospedaliera

Dipartimento clinico e sperimentale di Medicina e Farmacologia – Università’ degli Studi

di Messina

- Gianluca Trifirò, Docente di Farmacologia

Hanno collaborato alla stesura del protocollo:

- Gabriella Corea, farmacista dirigente Servizio Controllo Gestione e dei sistemi informativi - Annalisa Di Giorgio, farmacista dirigente Servizio Controllo Gestione e dei sistemi informativi - Giuseppina Farina, farmacista dirigente Servizio Controllo Gestione e dei sistemi informativi - Sonia Manna, farmacista dirigente Servizio Controllo Gestione e dei sistemi informativi - Claudia Pagliaro, farmacista dirigente Servizio Controllo Gestione e dei sistemi informativi - Chiara Troncone, farmacista dirigente Servizio Controllo Gestione e dei sistemi informativi

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Indice

Introduzione ..................................................................................................................................... 4

Nota AIFA 15 ..................................................................................................................................... 5

Indicazioni ......................................................................................................................................... 6

Indicazioni territoriali e ospedaliere ................................................................................................ 6

Indicazioni solo ospedaliere ............................................................................................................. 7

Indicazioni con le varie specifiche .................................................................................................... 7

Calcolo della dose da somministrare ............................................................................................. 10

Raccomandazioni............................................................................................................................ 10

Effetti collaterali e reazioni avverse ............................................................................................... 10

Indicazioni inappropriate all’uso dell’albumina ............................................................................. 10

Modalita’ di richiesta di albumina umana...................................................................................... 11

Consenso Informato ....................................................................................................................... 11

Modello ospedaliero di prescrizione albumina …………..……………………………………………..…….………14

Modello territoriale di prescrizione albumina …………………………………………..………..…………………….15

Prescrizioni albumina ai pazienti arruolati in ADI .......................................................................... 17

Analisi dei dati ................................................................................................................................ 18

Bibliografia……………………………………………………………………………………………………………..………………..24

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PROTOCOLLO PER L’IMPIEGO DI ALBUMINA UMANA

Campo di applicazione

Il protocollo si applica ogni qualvolta si ritenga necessario ricorrere alla somministrazione di

Albumina umana.

Destinatari

Il protocollo è destinato ai medici specialisti ospedalieri, ai medici specialisti territoriali e ai medici

specialisti delle strutture accreditate e ai medici di medicina generale.

Elaborazione del protocollo

Dalle analisi del consumo in DPC è emersa un’elevata eterogeneità nelle descrizioni delle

indicazioni all’uso, nei dosaggi, nella durata del ciclo terapeutico, tale da portare ad una revisione

del precedente protocollo stilato in data 28 Agosto 2012.

Tale documento è stato discusso dal Gruppo di Lavoro costituito dai seguenti componenti:

Prof. Luigi Elio Adinolfi - Direttore UOC Medicina PO Marcianise

Dott.ssa Erminia Bottiglieri - Direttore UOC Gastro-enterologia PO Maddaloni

Dott. Salvatore Coppola - Direttore UOC Nefrologia e Dialisi ASL Caserta

Dott.ssa Enrica Menditto - Ricercatrice CIRFF, Dipartimento di Farmacia, Università di

Napoli Federico II

Dott.ssa Mariangela Mercaldo - Dirigente Farmacista, Controllo Interno di Gestione ASL

Caserta

Dott. Saverio Misso Direttore - UOC Emotrasfusionale ASL Caserta

Dott. Anna Maria Molitierno - Direttore UOC Farmacia PO Moscati DDSS 17-18-19

Dott. Michele Tari Direttore - Controllo Interno di Gestione ASL Caserta

Dott. Armando Volpe Direttore - UOC Medicina PO Piedimonte Matese

Introduzione

L’albumina umana è ad oggi, in alternativa ad altre strategie terapeutiche rappresentate da

soluzioni di cristalloidi e colloidi non proteici, oggetto di controversie. Tale fenomeno trae origine

da varie cause: incertezze ed eccesso di indicazioni, segnalazioni di difficoltà di reperimento, costi

di trattamento, questi ultimi tanto più elevati quanto più i criteri di utilizzo non rispondono alle

indicazioni cliniche dell’utilità del farmaco. Tutto ciò ha incentivato l’elaborazione di documenti di

indirizzo e redazione di protocolli in diverse Regioni Italiane [1].

Nel 1998 una meta-analisi di 30 trial randomizzati suggeriva che l’uso dell’albumina era associato

ad un incremento della mortalità nei pazienti critici [2,3]. Questi risultati, suggeriti anche da due

successive revisioni Cochrane, non sono stati confermati in una meta-analisi del 2001 e in studi più

recenti dove, tra l’altro, l’albumina si è sempre dimostrata di pari efficacia rispetto ai cristalloidi e

ai colloidi. Infatti, lo studio SAFE, pubblicato nel 2004, ha successivamente dimostrato che la

somministrazione di albumina non è associata ad alcun incremento di mortalità e ad oggi questo

trial, rappresenta il punto di riferimento sull’argomento [4]. Una review del 2006 evidenzia il

danno renale indotto da idrossietilamido e gelatine in sepsi e chirurgia [5]. Il limite potenziale di

tutti questi studi potrebbe risiedere nell’aver accorpato tipologie eterogenee di pazienti e

differenti livelli di albuminemia basale [6].

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Elementi di fisiologia

L’albumina rappresenta il principale fattore determinante della pressione oncotica del sangue e

quindi della regolazione del volume plasmatico e del bilancio tissutale dei fluidi; interviene inoltre

nel trasporto di numerose sostanze endogene, come la bilirubina non coniugata o gli ormoni, ed

esogene, come i farmaci [7]. Il patrimonio corporeo di albumina è pari a 4-5 g/Kg, distribuito in

prevalenza nello spazio extracellulare; il 30-40% si trova in sede intravascolare (40-50 g/L di

plasma) ed è responsabile di circa l’80% della pressione oncotica del plasma.

Non è chiaramente definito se vi sia un livello soglia di concentrazione dell’albumina al di sotto del

quale la sua funzione oncotica viene compromessa in misura clinicamente rilevante; vi è, tuttavia,

consenso che l’attività oncotica si mantenga a livelli fisiologicamente adeguati per valori di

albumina ≥ 2g/dL e di proteine totali ≥ 3,5 g/dL. L’infusione di albumina umana determina entro

pochi minuti, il passaggio di fluidi dallo spazio interstiziale al circolo; questo passaggio però in

pazienti disidratati è scarso o assente, se non viene corretta la disidratazione [8].

L’emivita dell’albumina endogena è di circa 3 settimane, mentre quella dell’albumina emoderivata

è di sole 12-16 ore ed è soggetta a notevole riduzione in presenza di condizioni di aumentata

permeabilità capillare. Nei pazienti in condizioni critiche, l’albumina può fuoriuscire dallo spazio

intravascolare in quantità rilevante ad una velocità non prevedibile.

Nota AIFA 15

La prescrizione di albumina sul territorio è regolata dalla Nota AIFA 15. La formulazione originaria

poneva un livello di albuminemia <2.5 g/dL come unica condizione per la rimborsabilità

dell’albumina in contesto extraospedaliero. Gran parte dei Centri Epatologici Italiani converge nel

giudicare l’ipoalbuminemia come una condizione non necessaria né sufficiente per iniziare la

terapia con albumina ed esistono varie situazioni in cui questa terapia può essere vantaggiosa

anche in presenza di valori plasmatici normali. Ciò ha contribuito a far sì che la Nota venisse

modificata. Nella stesura corrente è previsto l’utilizzo a carico del SSN, su diagnosi e Piano

Terapeutico (PT) di strutture specialistiche delle Aziende Sanitarie, limitatamente alle seguenti

indicazioni [9]:

dopo paracentesi evacuativa a largo volume nella cirrosi epatica

grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, nella sindrome nefrosica o nelle sindromi

da malassorbimento (ad es. intestino corto post-chirurgico o da proteino-dispersione), non

responsiva a un trattamento diuretico appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia e in

particolare a segni clinici di ipovolemia.

N.B. La stesura del piano terapeutico con diagnosi “Grave ritenzione idrosalina nella cirrosi

ascitica, non responsiva a un trattamento diuretico appropriato, specie se associata ad

ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia” deve essere effettuata dalle seguenti

unità operative : Medicina Interna, Epatologia, Gastroenterologia e Geriatria.

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Indicazioni

L’impiego dell’albumina, sulla base delle evidenze cliniche, può essere indicato: in condizioni acute

nelle quali è necessaria l’espansione di volume e il mantenimento del circolo e in alcune condizioni

croniche a bassa albuminemia . Vi sono indicazioni appropriate all’uso dell’albumina umana per le

quali esiste ampio consenso e condivisione; vi sono invece indicazioni appropriate

occasionalmente, cioè quando sono soddisfatti anche ulteriori criteri.

Essa va utilizzata, inoltre, in tutti i casi in cui vi è controindicazione all’impiego dei colloidi non

proteici .

Le indicazioni all’uso di albumina umana, nel rispetto della Nota 15 AIFA, sono state definite in

questo protocollo come segue:

- INDICAZIONI TERRITORIALI ED OSPEDALIERE

- INDICAZIONI SOLO OSPEDALIERE

Indicazioni territoriali e ospedaliere

Le indicazioni riportate di seguito sono le uniche riconosciute concedibili dal SSN e possono essere

indirizzate sia ai pazienti ospedalieri che territoriali:

Paracentesi evacuativa a largo volume nella cirrosi epatica

Grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, non responsiva a un trattamento diuretico

appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di

ipovolemia

Grave ritenzione idrosalina nella sindrome nefrosica, non responsiva a un trattamento

diuretico appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di

ipovolemia

Grave ritenzione idrosalina nelle sindromi da malassorbimento, in pazienti con intestino corto

post-chirurgico non responsiva a un trattamento diuretico appropriato specie se associata ad

ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia

Grave ritenzione idrosalina nelle sindromi da malassorbimento con proteino - dispersione

non responsiva a un trattamento diuretico appropriato, specie se associata ad

ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia

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Indicazioni solo ospedaliere

Si riportano qui di seguito i casi in cui la somministrazione di albumina è indicata come

trattamento:

Shock settico

Interventi di chirurgia maggiore

Sindrome nefrosica

Ustioni

Interventi di cardiochirurgia

Plasmaferesi con grossi volumi di scambio plasmatici

Ittero neonatale

Peritonite batterica spontanea

Trapianto d’organo

Sindrome epatorenale

ARDS (Sindrome da distress respiratorio nell’adulto)

Indicazioni con le varie specifiche

1) Paracentesi evacuativa a largo volume nella cirrosi epatica (Indicazione appropriata)

In caso di paracentesi con volume > 4 litri, è utile infondere per via endovenosa albumina (6-8 gr

per litro di ascite rimossa). La velocità di infusione non deve superare i 16 gr/h di albumina.

2) Grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, non responsiva a un trattamento diuretico

appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia.

(Indicazione appropriata)

Le linee guida AISF - 2005, così come quelle EASL - 2010 e AASLD - 2012, non indicano valori

target di albumina per il trattamento, ma specificano i criteri per definire la refrattarietà

[10,11,12]. Per questa indicazione il Piano Terapeutico avrà una durata massima di 15 giorni al

termine dei quali si dovranno valutare i valori ematici (albuminemia e valutazione clinica).

3) Grave ritenzione idrosalina nella sindrome nefrosica, in pazienti non responsivi a un

trattamento diuretico appropriato specie se associata ad ipoalbuminemia e in particolare a segni

clinici di ipovolemia. (Indicazione occasionalmente appropriata)

Nei pazienti con sindrome nefrosica non grave il trattamento con albumina dovrebbe essere

evitato. L’uso dell’albumina, in corso di sindrome nefrosica, trova indicazione se è presente

[13,14,15]:

1. grave ritenzione idrosalina non responsiva ad un trattamento diuretico appropriato

2. per breve periodo, l’uso può essere considerato occasionalmente appropriato solo in

pazienti con:

albuminemia < 2 g/dl,

ipovolemia marcata

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edema periferico o edema polmonare

insorgenza di insufficienza renale acuta

La dose da somministrare deve essere calcolata attraverso la formula:

D (grammi) = Albuminemia desiderata (g/dL) – Albuminemia attuale(g/dL) X Volume plasmatico (

0,4 dL/Kg) x 2

N.B. Il valore di albumina desiderata è di 2,5 g/dL al fine di consentire l’azione oncotica

dell’albumina e di favorire la risposta al diuretico.

4) Grave ritenzione idrosalina nelle sindromi da malassorbimento (intestino corto post-

chirurgico) non responsiva a un trattamento diuretico appropriato specie se associata ad

ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia. (Indicazione occasionalmente

appropriata)

5) Grave ritenzione idrosalina nelle sindromi da malassorbimento (proteino-dispersione) non

responsiva a un trattamento diuretico appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia e in

particolare a segni clinici di ipovolemia. (Indicazione occasionalmente appropriata)

Per le indicazioni 4 e 5 le linee guida UHC prevedono la presenza contemporanea di tutte le

seguenti condizioni [16]:

Albuminemia < 2 g/dL ;

Diarrea grave ( > 2 litri/die);

Diarrea persistente nonostante alimentazione con diete elementari o contenenti peptidi a corta

catena;

Esclusione di altre cause di diarrea.

Non vi è alcuna giustificazione all’utilizzo di albumina esogena per ristabilire i normali livelli di

albuminemia nei pazienti che richiedono un intervento nutrizionale.

Per queste indicazioni il Piano Terapeutico avrà una durata massima di 15 giorni al termine dei

quali si dovranno valutare i valori ematici. (Valutare l’entità della modificazione dei parametri di

partenza. In mancanza ulteriore approfondimento diagnostico).

6) Ustioni (Indicazione occasionalmente appropriata)

Solo se sono presenti tutte le seguenti condizioni dopo le prime 24 ore [17,18]:

- Ustioni >50% della superficie corporea

- Inefficacia dei cristalloidi nel correggere l’ipovolemia

- Controindicazioni all’uso dei colloidi

-

7) Plasmaferesi (Indicazione appropriata)

Nella plasmaferesi l’impiego di albumina è appropriato solo nello scambio di grandi volumi di

plasma, superiori a 20 ml/Kg in un’unica seduta o 20 ml/Kg/settimana in sedute successive [19,

20,21].

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8) Ittero neonatale grave con severa ipoalbuminemia (Indicazione occasionalmente

appropriata)

L’albumina si usa per legare la bilirubina indiretta tuttavia non va somministrata in associazione

alla fototerapia e mai prima della prima exanguino-trasfusione [22].

9) Peritonite batterica spontanea (Indicazione appropriata)

E’ stato dimostrato che in pazienti con PBS l’infusione di albumina (Il 1° giorno 1,5 g/Kg di

albumina sierica infusa in sei ore, il 3° giorno 1g/Kg di albumina sierica infusa in tre ore), associata

alla terapia antibiotica, aiuta a prevenire l’insorgenza della sindrome epatorenale e aumenta la

probabilità di sopravvivenza [23].

10) Sindrome epatorenale (Indicazione occasionalmente appropriata)

Definita come una condizione clinica che si sviluppa in pazienti con epatopatia cronica,

insufficienza epatica in stadio avanzato e ipertensione portale ed è caratterizzata da alterata

funzionalità renale, marcate alterazioni della circolazione arteriosa e dell'attività dei sistemi

vasoattivi endogeni. Circa il 10% dei pazienti con cirrosi ed ascite sviluppa la sindrome epato-

renale. Il trattamento di scelta è il trapianto epatico, ma la combinazione di farmaci vasocostrittori

(Terlipressina) e albumina, ha dimostrato di diminuire i valori di creatinina sierica, aumentare la

pressione arteriosa e diminuire l’attivazione del sistema renina-angiotensina in maniera

statisticamente superiore rispetto alla sola Terlipressina. Per questa indicazione va somministrata

in associazione ai farmaci vasocostrittori Albumina 1 g/Kg/die il 1° giorno e dal 2° giorno 20-

40g/die [24].

11) Shock settico non rispondente a cristalloidi (Indicazione occasionalmente appropriata)

La maggioranza delle linee guida e degli studi clinici concorda sull’impiego dei cristalloidi come

terapia di prima scelta [25].

12) Interventi di chirurgia maggiore (indicazione occasionalmente appropriata)

L’uso di albumina può essere indicato in soggetti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore

(resezione epatica > 40%, ampie resezioni intestinali) qualora, dopo la normalizzazione della

volemia, l’albuminemia è < 2 g/dL. Per qualunque altro tipo di intervento, l’uso immediato di

albumina nel post-operatorio è sempre sconsigliato [26,27].

13) Interventi di cardiochirurgia (indicazione occasionalmente appropriata)

Negli interventi di cardiochirurgia l’albumina può essere utilizzata per l’espansione post-operatoria

della volemia come trattamento di ultima scelta, dopo i cristalloidi e i colloidi non proteici.

I cristalloidi sono di prima scelta per il priming dei circuiti in caso di circolazione extracorporea;

L’associazione con colloidi non proteici può essere preferibile per evitare l’accumulo di liquidi

nell’interstizio polmonare [28].

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14) Trapianto d’organo (indicazione occasionalmente appropriata)

L’albumina può essere utile nel periodo post operatorio nel trapianto di fegato, per il controllo

dell’ascite, dell’edema periferico e per rimpiazzare la perdita di liquido ascitico dal catetere di

drenaggio. Essa va somministrata quando sono presenti le seguenti condizioni:

- Albumina <2,5 g/dL

- Pressione nei capillari polmonari inferiori a 12 ml-Hg

- Htc >30%

Non esiste dimostrazione conclusiva che l’albumina e/o i colloidi non proteici siano efficaci

durante e/o trapianto di rene.

Calcolo della dose da somministrare

Dose (g) = [albuminemia desiderata (g/dl) - albuminemia attuale (g/dl] x vol. plasmatico (0,4

dl/Kg) x 2.

La dose così calcolata sarà somministrata in modo da non superare 0,5 g/kg/die a velocità di

infusione non superiore a 10 g/h, ad eccezioni di particolari situazioni cliniche.

Raccomandazioni

Si raccomanda di registrare in cartella clinica gli estremi del prodotto infuso, compreso il numero

di lotto.

Effetti collaterali e reazioni avverse

L’albumina è di solito ben tollerata. Sono tuttavia possibili reazioni immediate di tipo allergico con

febbre, brividi, nausea, vomito, orticaria, ipotensione, aumento della salivazione, effetto sulla

respirazione e sulla frequenza cardiaca. In caso di infusione molto rapida (20 - 50 mL/minuto) si

può verificare una rapida caduta della pressione arteriosa e, nei soggetti anziani e in quelli a

rischio di insufficienza cardiaca congestizia, è possibile indurre uno scompenso cardiaco

congestizio, specie con l’impiego di soluzioni concentrate di albumina. L’albumina è considerata un

emoderivato sicuro dal punto di vista infettivologico, con qualche interrogativo per la potenziale

trasmissione di prioni.

Indicazioni inappropriate all’uso dell’albumina

Ipoalbuminemia cronica in assenza di edemi e/o ipotensione acuta

Malnutrizione

Cicatrizzazione delle ferite

Ascite responsiva ai diuretici

Ustioni nelle prime 24 h

Pancreatiti acute e croniche

Emodialisi

Ischemia cerebrale

Emodiluizione normovolemica acuta in chirurgia

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Sindrome da iperstimolazione ovarica

Intervento chirurgico diverso da quelli riportati

Modalita’ di richiesta di albumina umana

La richiesta di Albumina deve essere formulata per singolo paziente utilizzando l’apposito modulo.

E’ previsto un modulo per il setting ospedaliero (Allegato1) ed uno per il setting territoriale

(Allegato2).

Per la prescrizione di albumina nei casi diversi da quelli stabiliti va sottoscritta la richiesta dei

casi eccezionali facendo riferimento alla procedura off-label di questa ASL.

Consenso Informato

Per tutte le indicazioni è necessario richiedere ed acquisire il consenso informato ai pazienti

previsto dall’ Art.4 DM 01/09/1995: “Criteri di protezione del ricevente” (Allegato3).

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INDICAZIONI ALL’USO DELL’ALBUMINA TERRITORIALI ED OSPEDALIERE

Uso Appropriato

Paracentesi >4 L: 8 g/L di albumina per liquido

ascitico rimosso

Cirrosi epatica ascitica non responsiva ai diuretici

Uso occasionalmente

appropriato

Grave ritenzione idrosalina nella

sindrome nefrosica

Grave ritenzione idrosalina nelle

sindromi da malassorbimento

(intestino corto o da

proteinodispersione)

Albuminemia <2g/dL; Ipovolemia marcata;

Edema periferico o edema polmonare;

Insorgenza di insufficienza

renale acuta

Albuminemia ≤2g/dL; Diarrea grave ≥ 2 L/die; Diarrea persistente nonostante l’alimentazione con diete elementari e pepitidi a corta catena; Esclusione di altre cause di diarrea

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13

INDICAZIONI ALL’USO DELL’ALBUMINA SOLO OSPEDALIERE

Uso

appropriato

Plasmaferesi Peritonite batterica

spontanea

Uso occasionalmente

appropriato

Ustioni Interventi di

chirurgia maggiore

Interventi di

cardiochirugia

Trapianto

d’organo

Ittero neonatale

grave Shock settico

Sindrome

epatorenale

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14

REGIONE CAMPANIA- ASL CASERTA

MODELLO OSPEDALIERO DI PRESCRIZIONE ALBUMINA

Unità Operativa…………………………………………… Data ……/...…/.…...

Il sottoscritto Dott. …..…………………………………………………richiede per il paziente ………………..…………………………………………

Cartella Clinica n°……….... n°……….flaconi di Albumina Umana da …………..ml…..……..% , necessari per il trattamento

della patologia di cui alle indicazioni e da somministrare per n° ……..….. giorni, nella misura di n° .………. flaconi/die

Peso del paziente Kg ……………. Albuminemia ………………..

Paracentesi evacuativa a largo volume nella cirrosi epatica

Evacuazione di volume >4 litri; dose: 8 g/lt di liquido ascitico rimosso

Grave ritenzione idrosalina nella cirrosi epatica ascitica

Se non responsiva a un trattamento diuretico appropriato, ed associata a segni clinici di ipovolemia secondo le linee guida AISF

*Grave ritenzione idrosalina nella sindrome

nefrosica Se non responsiva a un trattamento diuretico appropriato ed associata a segni clinici di ipovolemia e ad ipoalbuminemia (<2g/dl nell’adulto - < 2,5 g/dL nel bambino)

Grave ritenzione idrosalina nelle sindromi da malassorbimento: intestino corto post- chirurgico

- Albuminemia < 2 g/dL; - Diarrea grave ( > 2 litri/die); - Diarrea persistente nonostante alimentazione con diete

elementari o contenenti peptidi a corta catena; - Esclusione di altre cause di diarrea.

Linee guida UHC

Grave ritenzione idrosalina nelle sindromi da malassorbimento: sindrome proteino disperdente

N.B. L’albumina non deve essere utilizzata come fonte supplementare di calorie e proteine

Peritonite batterica spontanea Documentata mediante isolamento batterico o PMN 250/ml nel liquido ascitico. In associazione ad antibioticoterapia. Dose 1,5 g/Kg peso in 1° giornata, poi 1g/Kg peso in 3° giornata

Sindrome epatorenale In associazione con vasocostrittori, alla dose di 1 g/Kg di peso corporeo in 1° giornata, poi da 20 a 40 g/die.

Plasmaferesi Elevato volume di plasma scambiato (> 20 ml/kg in unica seduta o > 20 ml/kg/settimana in sedute successive).

Ustioni Solo se sono presenti tutte le seguenti condizioni dopo le prime 24 ore: ustioni >50% della superficie corporea, inefficacia dei cristalloidi nel correggere l’ipovolemia, controindicazioni all’uso dei colloidi

Ittero neonatale grave con severa ipoalbuminemia

Dopo exanguinotrasfusione. Non in associazione alla fototerapia

Shock settico non responsivo a cristalloidi

*Calcolo della dose di albumina solo per la Grave ritenzione idrosalina nella sindrome nefrosica Dose (g) = [albuminemia desiderata (g/dl) - albuminemia attuale (g/dl] x vol. plasmatico (0,4 dl/Kg) x 2 Tranne particolari situazioni cliniche, la dose così calcolata sarà somministrata in modo da non superare 0,5 g/kg/die a velocità di infusione non superiore a 10 g/h.

“La trasfusione di emocomponenti e di emoderivati costituisce una pratica terapeutica non esente da rischi: necessita pertanto del consenso informato del ricevente” Art.4 DM 01.09.1995 Costituzione e compiti dei comitati per il buon uso del sangue presso i presidi ospedalieri

Dichiaro di aver acquisito il consenso informato del paziente

Il Medico richiedente

________________

Data consegna……./..…./....../ Quantità consegnata: n. ……...flaconi Albumina ml %

Lotto …………………….. scadenza ………………

Il Farmacista Dirigente Il Ricevente

Allegato 1

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15

REGIONE CAMPANIA ASL- CASERTA

MODELLO TERRITORIALE PER LA PRESCRIZIONE

ALBUMINA

Data .…/.…/.…...

Il sottoscritto Dott……………………………..………………………richiede per il Paziente…………….………………………………………………

Nato a ……………………………......il………..……… Residente in ……………………….…………….………CF ……….………………..…………….

n°………. flaconi di Albumina Umana da ………ml ……...% necessari per il trattamento della patologia di cui alle

indicazioni e da somministrare per n …….. giorni, nella misura di n. .…. flaconi/die

Peso pz Kg ……………. Albuminemia ……………….. Paziente inserito in ADI: SI NO

L’ipoalbuminemia di per sé non è un’indicazione all’infusione di albumina

- Il plasma e i sostituti del plasma sono spesso usati in pazienti molto gravi, in condizioni instabili. Pertanto è

necessario un controllo molto accurato e la terapia idratante ed elettrolitica dovrebbe essere di continuo aggiustata

in base alle condizioni del paziente.

- L’albumina non è rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale per altre indicazioni autorizzate.

Paracentesi evacuativa a largo volume

nella cirrosi epatica

Evacuazione di volume >4 litri; dose: 8 g/lt di liquido ascitico

rimosso

Grave ritenzione idrosalina nella cirrosi

epatica ascitica

Se non responsiva a un trattamento diuretico appropriato, ed

associata a segni clinici di ipovolemia secondo le linee guida

AISF

N.B. Non è a carico del SSN il trattamento a basse dosi di albumina di lunga durata nella cirrosi epatica ascitica non

complicata non diuretico resistente né diuretico intrattabile.

*Grave ritenzione idrosalina nella

sindrome nefrosica

Se non responsiva a un trattamento diuretico appropriato ed

associata a segni clinici di ipovolemia e ad ipoalbuminemia

(<2gr/dl nell’adulto - < 2,5 g/dL nel bambino)

Grave ritenzione idrosalina nelle

sindromi da malassorbimento: intestino

corto post- chirurgico

- Albuminemia < 2 g/dL ;

- Diarrea grave ( > 2 litri/die);

- Diarrea persistente nonostante alimentazione con

diete elementari o contenenti peptidi a corta catena;

- Esclusione di altre cause di diarrea.

Linee guida UHC

Grave ritenzione idrosalina nelle

sindromi da malassorbimento: sindrome

proteino disperdente

N.B. L’albumina non deve essere utilizzata come fonte supplementare di calorie e proteine

*Calcolo della dose di albumina solo per la Grave ritenzione idrosalina nella sindrome nefrosica Dose (g) = [albuminemia desiderata (g/dl) - albuminemia attuale (g/dl] x vol. plasmatico (0,4 dl/Kg) x 2 Tranne particolari situazioni cliniche, la dose così calcolata sarà somministrata in modo da non superare 0,5 g/kg/die a

velocità di infusione non superiore a 10 g/h.

“La trasfusione di emocomponenti e di emoderivati costituisce una pratica terapeutica non esente da rischi: necessita

pertanto del consenso informato del ricevente”Art. 4 DM 01.09.1995 Costituzione e compiti dei comitati per il buon uso

del sangue presso i presidi ospedalieri

Dichiaro di aver acquisito il consenso informato del paziente

Il Medico richiedente

---------------------------------------------

Allegato 2

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16

MODULO CONSENSO INFORMATO AL TRATTAMENTO CON EMODERIVATI

Art.4 DM 01/09/1995

Io sottoscritto/a ………………………………………………………………………. nato/a a ……………………………………….... il ...../…../.....

sono stato informato dal dott. ……………………………………………………………………... che per le mie condizioni cliniche devo

essere sottoposto ad un trattamento terapeutico con emoderivati, che tale pratica terapeutica non è completamente

esente da rischi (inclusa la trasmissione di virus dell'immunodeficienza, dell'epatite, ecc.).

Ho ben compreso quanto mi è stato spiegato dal dott. ………………………………………………………..... in ordine alle mie

condizioni cliniche, ai rischi connessi alla terapia e a quelli che potrebbero derivare non sottoponendomi al

trattamento.

Quindi acconsento/non acconsento [*] ad essere sottoposto al trattamento terapeutico con emoderivati, necessario

per tutto il decorso della mia malattia.

Data Firma

…………………………………………………….

[*] Cancellare quanto non interessa.

Allegato 3

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17

Prescrizioni albumina ai pazienti arruolati in ADI

Per le prescrizioni di Albumina ai pazienti arruolati in ADI, questa ASL ha attivato la Distribuzione

Diretta dal mese di Luglio 2015, attraverso il percorso di seguito descritto:

il paziente si reca con il Piano Terapeutico redatto dallo specialista delle AAOO/ASL dal medico di

medicina generale che potrà inviare il Piano Terapeutico alle ADI di pertinenza attraverso i recapiti

riportati (tabella 1), o indirizzare il paziente all’ADI di appartenenza.

L’ADI richiederà la fornitura di Albumina alla farmacia di appartenenza sulla modulistica

individuata dal percorso. La UOC Farmacia dopo aver valutato la validità della prescrizione

consegnerà all’ADI la dose necessaria.

Tabella 1. Recapiti responsabili ADI DDSS ASL Caserta.

ADI DISTRETTO

RESPONSABILE TELEFONO FAX E MAIL

12 EX 25 LAURIELLO CARMINE 0823/445753 0823/445787 [email protected]

13 EX 26 MEDICI GIUSEPPE 0823/803526 0823/803526 [email protected]

13 EX 27 SALTALAMACCHIA CONSIGLIA 0823/445684 0823/445686 [email protected]

14 EX 28 GOLIA MARIALUISA 0823/506217 0823/506217 [email protected]

14 EX 29 CATALANO ANNARITA 0823/905725 0823/905736 [email protected]

14 ex 43 RAFANIELLO CARMINE 0823/935288 0823/702163

0823/937400 [email protected]

15 EX 31 NISIO ANNA MARIA 0823/787730 0823/787772 [email protected]

15 EX 30 NISIO ANNA MARIA 0823/544399 0823/544399 [email protected]

15 EX 32 VALENTINO MICHELE 0823/544416 0823/5444156 [email protected]

16 EX 33 PERO PINA 0823/518225 0823/518225 [email protected]

17 EX 34 GAGLIARDI EMILIA 081/5001277 081/5001277 [email protected]

18 EX 35 CASTIGLIA ANNA 081/8132921 081/8132921 [email protected]

19 EX 36 SCARPA ANTONELLA 081/8142988 081/8142988 [email protected]

[email protected]

20 EX 37 CORVINO VINCENZO CORVINO CORRADO

081/0600202 081/0600202

[email protected]

21 EX 38 RUSSO ANNA DI STASIO LUIGI

0823/891630 0823/891631 [email protected]

22 EX 39 E EX 41

IANNIELLO PASQUALE 0823/622021 0823/996436

0823/622021 [email protected]

23 EX 40 CERQUA GIULIANO 0823/763246 0823/763562 [email protected]

23 EX 42 SUGLIA FIORITA 0823/775242 0823/7752542 [email protected]

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18

Analisi dei dati

L’albumina umana è un plasma-explander fisiologico; la disponibilità limitata ed il costo elevato

inducono a definire raccomandazioni d’uso appropriato.

Dalle analisi dei dati relativi al consumo dell’Albumina umana nella ASL di Caserta, è

emerso che la distribuzione territoriale attraverso la DPC rappresenta il principale canale

distributivo seguito, in misura minore, dall’utilizzo in ambiente ospedaliero e attraverso le ADI

(Assistenza Domiciliare Integrata).

Di seguito sono riportate le analisi effettuate, analizzando le informazioni fornite dai piani

terapeutici di pazienti assistiti nella ASL di Caserta, attraverso il Portale SANIARP, nel periodo

Gennaio-Settembre 2015 (Tab.2; Tab.3). Le analisi si riferiscono al setting della distribuzione

territoriale in DPC.

Tabella 2. Caratteristiche generali

CARATTERISTICHE GENNAIO - SETTEMBRE 2015

Numero di Utilizzatori totali 384

Numero di Prescrizioni totali 622

Numero Pezzi totali 13.835

GENERE

Maschio 218 ( 56,8)

Femmine 166 (43,2)

FASCE DI ETÀ (%)

Media (SD) 71 (12,1)

14-44 10 (2,6)

45-64 88 (22,9)

65-74 130 (33,9)

75-84 106 (27,6)

≥ 85 50 (13,0)

Tabella 3. Caratteristiche dei pazienti in base all’area terapeutica

Area terapeutica N. di pazienti N. di prescrizioni N. pezzi N. medio ciclo terapeudico (giorni)

Malattie epatiche croniche ed epatopatie non specificate

243 (63,3) 429 (69,0) 8762 23,1

Tumori 117 (30,5) 156 (25,1) 4375 30,9

Malattie del sistema genitourinario

24 (6,3) 37 (5,9) 698 19,5

In particolare si evidenzia una forte variabilità, legata alla quantità di albumina prescritta, alla

frequenza delle somministrazioni e alla durata del trattamento (Tab 4).

Inoltre è emersa un’elevata eterogeneità nelle descrizioni delle indicazioni all’uso che sono

risultate in alcuni casi inappropriate (Tabella 5; Tabella 6).

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19

Tabella 4. Frequenza delle indicazioni d’uso

INDICAZIONE N. di prescrizioni (%)

Numero di pezzi Numero medio ciclo terapeutico (giorni)

Grave ritenzione idrosalina nella Cirrosi Ascitica 290 (46,6) 5964 27,3 Nota 15/2 * Generica 74 (11,9) 1231 25,5 Grave ritenzione idrosalina con malassorbimento 64 (10,3) 2893 87,8 Cirrosi epatica 48 (7,7) 992 83,0 Ipoalbuminemia 34 (5,5) 505 24,1 Grave ritenzione idrosalina non responsiva a diuretico 32 (5,1) 658 16,7

Ascite 29 (4,7) 577 58,6 Grave ritenzione idrosalina nella sindrome Nefrosica 18 (2,9) 347 98,0 Grave ritenzione idrosalina con malassorbimento ( da proteino dispersione)

17 (2,7) 290 10,0

Grave ritenzione idrosalina con malassorbimento (intestino corto post-chirurgico)

8 (1,3) 105 23,6

Sindrome epatorenale 3 (0,5) 47 22,0

Demenza con denutrizione 2 (0,3) 28 28,0 Paracentesi evacuativa 2 (0,3) 18 19,0 Cerebropratia degenerativa stato di denutrizione 1 (0,2) 180 180,0

* grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, nella sindrome nefrosica o nelle sindromi da malassorbimento (ad es.

intestino corto post-chirurgico o da proteino-dispersione), non responsiva a un trattamento diuretico appropriato, specie

se associata ad ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia

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20

Tabella 5. Numero di prescrizioni stratificate per Azienda Ospedaliera e ASL e indicazione terapeutica

Azienda Ospedaliera e ASL

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A.O.R.N. S.ANNA E S.SEBASTIANO CE 2 - 2 - 33 2 - 44 3 4 1 - 3 - 94

A.O. CARDARELLI 7 - 2 - 1 - - 40 - 4 33 - - 1 88

P.O. MOSCATI AVERSA- ASL CE - - - - 1 - - 56 3 - 2 - - 1 63

A.O.U. SUN 1 - 3 - - - 8 22 - - 10 - - 1 45

P.O. MARCIANISE- ASL CE - - 12 - 1 - 1 24 1 4 1 - - - 44

AORN DEI COLLI 4 - 3 - - - 1 28 3 - 3 - - 1 43

A.O.U. FEDERICO II 5 - - - 9 - 1 14 1 12 - - - - 42

P.O. S.FELICE A CANCELLO- ASL CE 2 - 2 - 13 - - 6 4 3 - - - 5 35

IST.NAZ."G. PASCALE" 3 - - - 5 - - 7 7 - - - - - 22

REGIONE LAZIO - - 3 - - - 5 11 - 1 1 - - 1 22

P.O. MADDALONI- ASL CE - 1 8 2 - - - 4 2 - - - - 2 19

CASA DI CURA SAN MICHELE 1 - - - - 5 - 10 1 - - - - - 17

DISTRETTO 17 AVERSA - - - - - - - - - - 12 - - - 12

CLINICA PADRE PIO - - - - 1 - - - - - 6 - - - 7

CLINICA VILLA DEL SOLE - - - - - - - 3 - - 3 1 - - 7

P.O. MELORIO SANTA MARIA CV - - - - - 1 - 1 - - - - - 5 7

VENETO - - 6 - - - - 1 - - - - - - 7

FATE BENE FRATELLI BN 1 - 1 - - - 1 1 2 - - - - - 6

P.O. PIEDIMONTE MATESE- ASL CE - - 2 - - - - 2 - 2 - - - - 6

ASL NA 1 CENTRO - OSP. EVAN. VILLA BETANIA - - 4 - - - - 1 - - - - - - 5

ASL NA2 NORD - P.O. S. MARIA DELLE GRAZIE 1 - - - - - - 4 - - - - - - 5

ASL SALERNO 1 - - - - - - 3 - - - - - - 4

BASILICATA - - - - - - - 2 2 - - - - - 4

FATE BENE FRATELLI NAPOLI - - - - - - - 2 1 - - - - - 3

OSPEDALE SS. ROSARIO- VENAFRO - - - - - - - - - 3 - - - - 3

P.O. SAN ROCCO SESSA AURUNCA - - - - - - - 1 1 - - - - 1 3

A.O. MOSCATI AV. - - - - - - - 2 - - - - - - 2

ASL NA2 NORD P.O. SAN GIULIANO- GIUGLIANO - - - - - - - - - - 2 - - - 2

ASL NA 1 CENTRO - SAN GENNARO - - - - - - - - 1 - - - - - 1

ASL NA2 NORD - P.O SAN GIOVANNI DI DIO FRATTAMAGGIORE - - - - - - - - - - - 1 - - 1

CLINICA VILLA FIORITA 1 - - - - - - - - - - - - - 1

PRESIDIO OSPEDALIERO A. RIZZOLI - - - - - - - - - 1 - - - - 1

SAN GIOVANNI BOSCO - - - - - - - 1 - - - - - - 1

TOTALE PRESCRIZIONI 29 1 48 2 64 8 17 290 32 34 74 2 3 18 622

*grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, nella sindrome nefrosica o nelle sindromi da malassorbimento (ad es. intestino corto post-chirurgico o da proteino-dispersione), non responsiva a un

trattamento diuretico appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia

Page 21: PROTOOLLO PER L’USO APPROPRIATO - aslcaserta.it · 1 documento relativo a : protoollo per l’uso appropriato dell’ albumina umana asl caserta

21

Tabella 6. Numero di flaconi stratificato per Azienda Ospedaliera e ASL e indicazione terapeutica

Azienda Ospedaliera e ASL

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A.O.R.N. S.ANNA E S. SEBASTIANO CE 8 - 18 - 2.325 28 - 1.029 73 85 10 - 47 - 3.623

A.O. CARDARELLI 141 - 30 - 10 - - 723 - 85 448 - - 15 1.452

A.O.U. SUN 15 - 28 - - - 149 883 - - 204 - - 29 1.308

P.O. MOSCATI AVERSA- ASL CE - - - - 4 - - 708 75 - 35 - - 12 834

A.O.U. FEDERICO II 88 - - - 197 - 30 318 30 114 - - - - 777

P.O. MADDALONI- ASL CE - 180 249 28 - - - 203 48 - - - - 48 756

AORN DEI COLLI 56 - 45 - - - 14 495 16 - 74 - - 7 707

P.O. S.FELICE A CANCELLO- ASL CE 42 - 45 - 237 - - 96 77 42 - - - 52 591

REGIONE LAZIO - - 124 - - - 72 330 - 5 16 - - 24 571

P.O. MARCIANISE- ASL CE - - 165 - 15 - 15 271 30 45 15 - - - 556

CASA DI CURA SAN MICHELE 28 - - - - 70 - 280 120 - - - - - 498

IST.NAZ."G. PASCALE" 159 - - - 75 - - 82 135 - - - - - 451

VENETO - - 224 - - - - 16 - - - - - - 240

CLINICA PADRE PIO - - - - 30 - - - - - 196 - - - 226

CLINICA VILLA DEL SOLE - - - - - - - 150 - - 58 8 - - 216

P.O. MELORIO SANTA MARIA CV- ASL CE - - - - - 7 - 30 - - - - - 130 167

ASL NA2 NORD - P.O. S. MARIA DELLE GRAZIE 10 - - - - - - 124 - - - - - - 134

DISTRETTO 17 AVERSA- ASL CE - - - - - - - - - - 134 - - - 134

OSPEDALE SS. ROSARIO- VENAFRO - - - - - - - - - 90 - - - - 90

P.O. PIEDIMONTE MATESE- ASL CE - - 14 - - - - 27 - 25 - - - - 66

ASL NA 1 CENTRO - OSP. EVAN. VILLA BETANIA - - 46 - - - - 12 - - - - - - 58

BASILICATA - - - - - - - 40 14 - - - - - 54

ASL SALERNO 14 - - - - - - 38 - - - - - - 52

FATE BENE FRATELLI NAPOLI - - - - - - - 40 12 - - - - - 52

P.O. SAN ROCCO SESSA AURUNCA- ASL CE - - - - - - - 5 10 - - - - 30 45

FATE BENE FRATELLI BN 10 - 4 - - - 10 10 8 - - - - - 42

ASL NA2 NORD P.O. SAN GIULIANO- GIUGLIANO - - - - - - - - - - 41 - - - 41

A.O. MOSCATI AV. - - - - - - - 30 - - - - - - 30

P.O. SAN GIOVANNI BOSCO- NAPOLI - - - - - - - 24 - - - - - - 24

P.O. A. RIZZOLI- ISCHIA - - - - - - - - - 14 - - - - 14

ASL NA 1 CENTRO - SAN GENNARO - - - - - - - - 10 - - - - - 10

ASL NA2 NORD - P.O SAN GIOVANNI DI DIO FRATTAMAGGIORE

- - - - - - - - - - - 10 - - 10

CLINICA VILLA FIORITA 6 - - - - - - - - - - - - - 6

TOTALE FLACONI 577 180 992 28 2.893 105 290 5.964 658 505 1.231 18 47 347 13.835

*grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, nella sindrome nefrosica o nelle sindromi da malassorbimento (ad es. intestino corto post-chirurgico o da proteino-dispersione), non responsiva a un

trattamento diuretico appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia e in particolare a segni clinici di ipovolemia

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22

Dalle analisi effettuate nei vari Presidi, a livello di singola Unità Operativa, risulta che il maggior

numero di prescrizioni sono attribuibili ai reparti di Gastrenterologia, Epatologia ed Oncologia.

Tabella 7. Numero di prescrizioni effettuate dall’A.O.R.N. S.Anna e S.Sebastiano di Caserta tratificato per unità

operativa

A.O.R.N. S.ANNA E S.SEBASTIANO CASERTA

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%) Gastroenterologia - Epatologia 40 (42,6) Oncologia 32 (34,0) Medicina 10 (10,7) Malattie Infettive 6 (6,4) U.O.C. Onco-Ematologia 3 (3,2) Geriatria 2 (2,1) Nutrizione artificiale e NAD 1 (1,1) Numero totale di prescrizioni 94 (100)

Tabella 8. Numero di prescrizioni effettuate dall’A.O. Cardarelli stratificato per unità operativa

A.O. CARDARELLI

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%)

Epatologia 64 (71,9) Oncologia 13 (14,6) Chirurgia Generale 9 (10,1) Medicina Interna 2 (2,2)

Nefrologia e Dialisi 1 (1,1) Numero totale di prescrizioni 89 (100)

Tabella 9. Numero di prescrizioni effettuate dall’ASL CE P.O. Moscati Aversa stratificato per unità operativa

ASL-CE P.O. MOSCATI AVERSA

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%)

Gastroenterologia - Epatologia 58 (93,5) Medicina 3 (4,8)

U.O.S.D. Nefrologia 1 (1,6) Numero totale di prescrizioni 62 (100)

Tabella 10. Numero di prescrizioni effettuate dall’A.O.U SUN stratificato per unità operativa

A.O.U. SUN

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%)

Onco-Ematologia 12 (27,3)

Malattie Infettive 6 (13,6)

Gastroenterologia - Epatologia 11 (25,0)

Medicina Interna Epatologia 6 (13,6)

U.O.C. V Divisione di Medicina Interna e Immunoallergologia

2 (4,5)

U.O.C. Astanteria Medica e Geriatria 3 (6,8)

Urologia 2 (4,5)

U.O.C. I Clinica Neurologica 2 (4,6)

Numero Totale di Prescrizioni 44 (100)

Tabella 11. Numero di prescrizioni effettuate dal P.O. Marcianise dell’ASL CE stratificato per unità operativa

ASL-CE P.O. MARCIANISE

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%)

Gastroenterologia 17 (38,6)

Medicina 27 (61,4)

Numero totale di prescrizioni 44 (100)

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23

Tabella 12. Numero di prescrizioni effettuate dall’A.O.U. Federico II stratificato per unità operativa

A.O.U. FEDERICO II UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%) Dipartimento di Oncologia Ed Endocrinologia Clinica 27 (62,8) Gastroenterologia - Epatologia 9 (20,9) Medicina Clinica 3 (7,0) Dip. di Medicina Clinica e Malattie Infettive 2 (4,7) U.O.C. Onco-Ematologia 1 (2,3) Dipartimento Clinico di Patologia Sistematica Nefrologica 1 (2,3) Numero totale di prescrizioni 43 (100)

Tabella 13. Numero di prescrizioni effettuate dall’AORN dei Colli stratificato per unità operativa

AORN dei Colli

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%) Malattie Infettive 8 (19,0) Oncologia 8 (19,0) IX U.O. 6 (14,3) VII U.O. 6 (14,3) VI U.O. 4 (9,5) III U.O. 3 (7,1) V U.O. 3 (7,1) Nefrologia e Dialisi 2 (4,8) UOSD Dh Pneumo-Oncologico 1 (2,4) Epatologia 1 (2,4)

Numero totale di prescrizioni 42(100)

Tabella 14. Numero di prescrizioni effettuate dal P.O. S. Felice a Cancello dell’ASL CE stratificato per unità operativa

ASL-CE-P.O. S.FELICE A CANCELLO

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%) Oncologia 15 (42,9) Geriatria 11 (31,4)

Nefrologia e Dialisi 7 (20,0) Cardiologia 2 (5,7) Numero totale di prescrizioni 35 (100)

Tabella 15. Numero di prescrizioni effettuate dall’Istituto Nazionale G. Pascale stratificato per unità operativa

ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI FONDAZIONE "G. PASCALE"

UNITÀ OPERATIVE Numero di prescrizioni (%) Oncologia 22 (100) Numero totale di prescrizioni 22 (100)

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