promozione della salute e della sicurezza in …

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Lorella Tessari PROMOZIONE DELLA SALUTE E PROMOZIONE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA IN CONTESTI DELLA SICUREZZA IN CONTESTI ASSISTENZIALI ASSISTENZIALI 1

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Lorella Tessari

PROMOZIONE DELLA SALUTE E PROMOZIONE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA IN CONTESTI DELLA SICUREZZA IN CONTESTI

ASSISTENZIALIASSISTENZIALI

1

OPERATORE-PAZIENTE

OPERATORE

RISCHIIO INFETTIVO

2

PROGRAMMAPROGRAMMA

3

• EVOLUZIONE DEL CONCETTO DÌ SICUREZZA NEI CONTESTI DÌ CURA• RISCHIO INFETTIVO: INFEZIONI CORRELATE A PRATICHE

ASSISISTENZIALI• MISURE DÌ PREVENZIONE DELLE ICPA• PRECAUZIONI STANDARD in particolare:

• IGIENE DELLE MANI • MISURE DÌ BARRIERA• GESTIONE DEI DISPOSITIVI PRESIDI ATTREZZATURE• SMALTIMENTO RIFIUTI• GESTIONE BIANCHERIA• IGIENE AMBIENTALE• EDUCAZIONE SANITARIA AL PAZIENTE

• PRECAUZIONI AGGIUNTIVE

OBIETTIVIOBIETTIVI

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•Promuovere la percezione del rischio infettivo nei contesti di cura: le infezioni associate all’assistenza sanitaria.

•Approfondire le misure di controllo del rischio infettivo nei contesti assistenziali al fine di garantire un ambiente assistenziale sicuro: precauzioni standard e aggiuntive.

EVOLUZIONE DEL CONCETTO EVOLUZIONE DEL CONCETTO DIDISICUREZZA IN SANITASICUREZZA IN SANITA’’

• i contesti sanitari sono ambienti ad alto rischio• crescente complessità assistenziale• sviluppo tecnologico• cambiamento della percezione del rischio e della sicurezza• la sicurezza sta diventando una priorità per i sistemi sanitari

5

LE PRINICIPALI DIMENSIONI LE PRINICIPALI DIMENSIONI DELLA QUALITADELLA QUALITA’’ IN SANITAIN SANITA’’

Solo dagli anni 90’viene considerata

una dimensione della qualità

6

CONCETTO CONCETTO DIDI SICUREZZASICUREZZA

• La sicurezza viene definita in modo riduttivo dalla letteratura come assenza di danno accidentale

• La sicurezza è molto di più: emerge dall’interazione dei componenti del sistema, è collegata alla qualitàdelle cure ma i due concetti non sono sinonimi.

• Include tutte le azioni per evitare, controllare e ridurre gli effetti avversi o i danni che derivano dalle cure sanitarie.

7

C.Vincent. Patient Safety. 2007.

Minacce alla sicurezza in sanitàPaziente Professionisti Organizzativi Livello

sistemicoMalattia primaria Abilità,

conoscenze, competenze

Cultura organizzativa

Cultura nazionale

Malattia secondaria

Stanchezza Turnistica e dotazione organica

Politiche sanitarie e

legislazione sanitaria

Fattori di rischio Motivazione Livelli di esperienza

Copertura sanitaria

Cultura (invulnerabilità)

Carichi di lavoro

Problemi con le attrezzature 8

IL RISCHIO IN SANITAIL RISCHIO IN SANITA’’

Il rischio è la probabilità di subire un danno nei contesti sanitari.

Nel concetto di rischio sono associati due elementi fondamentali:

la probabilità che si verifichi un determinato evento sfavorevole e

le conseguenze di tale evento.

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R = P x C

Il rischio può essere ridotto mettendo in atto opportune misure di prevenzione e sicurezza

I PRINCIPALI RISCHI NEI CONTESTI I PRINCIPALI RISCHI NEI CONTESTI SANITARISANITARI

10adattato dal capitolo 12 del Trattato di Cure Infermieristiche di Saiani e Brugnolli

INCIDENTI ED EVENTI AVVERSIINCIDENTI ED EVENTI AVVERSI

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Evento inatteso che comporta un danno al paziente o all’operatore non intenzionale e non desiderabile.

CULTURA DELLA SICUREZZACULTURA DELLA SICUREZZA

12

Il modo in cui facciamo le cose

qui

Convinzioni di base condivise che il gruppo ha imparato, che

hanno funzionato abbastanza bene per essere ritenute valide e per essere insegnate ai nuovi membri come modo corretto di percepire, pensare e sentire in merito a problemi di sicurezza

l’insieme delle credenze, delle norme e dei valori condivisi

dalle persone che lavorano in un’organizzazione

MIGLIORARE LA SICUREZZA E GESTIRE I MIGLIORARE LA SICUREZZA E GESTIRE I RISCHI NELLE STRUTTURE SANITARIERISCHI NELLE STRUTTURE SANITARIE

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IL RISCHIO INFETTIVOIL RISCHIO INFETTIVOElementi di igiene

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INFEZIONE: radicamento ed attiva moltiplicazione di un microrganismo nell’ospite.

Esempi:• Polmoniti• Infezione delle vie urinarie• Sepsi• Tubercolosi, varicella…..

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

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CONTAMINAZIONE:

contatto di un microrganismo con un elemento inanimato (superfice) o con un distretto di un organismo vivente (cute).

La semplice presenza di microrganismi sulla superficie di oggetti inanimati o sulle superfici cutanee o mucose senza superamento delle barriere anatomiche

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

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Oggetto di infezione

Vie di penetrazione

LA CATENA LA CATENA EPIDEMIOLOGICAEPIDEMIOLOGICA

Fonte di infezione

microrganismo

Modalita’ di trasmissione

Vie di eliminazione

PROFILASSI DIRETTA

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1. TRASMISSIONE DIRETTA:per contatto diretto

2. TRASMISSIONE INDIRETTA• Veicoli: mezzi inanimati• Vettori: mezzi animati

MODALITAMODALITA’’ DIDI TRASMISSIONETRASMISSIONE

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La trasmissione diretta trasmissione diretta avviene quando i microrganismi passano dal soggetto infetto al soggetto recettivo sano per contatto diretto, ovvero senza che i microrganismi stazionino per un certo tempo nell'ambiente esterno

attraverso goccioline di saliva (droplet), rapporti sessuali, morsi, contatto cute-cute

ESEMPI: scabbia, pediculosi,malattie veneree

MODALITAMODALITA’’ DIDI TRASMISSIONETRASMISSIONE

CONTATTO

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TRASMISSIONE ATTRAVERSO GOCCIOLINE DI AMPIE DIMENSIONI > A 5 MICRON

LA TRASMISSIONE AVVIENE SE L’INDIVIDUO INFETTO STARNUTISCE O TOSSISCE E L’OSPITE SUSCETTIBILE SI

TROVA A UNA DISTANZA

INFERIORE A 1 METRO CIRCA

ESEMPI: raffreddore, rosolia.

MODALITAMODALITA’’ DIDI TRASMISSIONETRASMISSIONE

DROPLET o GOCCIOLINE

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LE GOCCIOLINE PIU’ PICCOLE INFERIORI AI 5 MICRON, CHIAMATE

DROPLET NUCLEI(o nuclei delle goccioline), eliminate con tosse e starnuti,rimangono sospese nell’aria e nella polvere veicolando i

microrganismi patogeniPER LUNGHE DISTANZE

Esempio: tubercolosi, morbillo

MODALITAMODALITA’’ DIDI TRASMISSIONETRASMISSIONE

VIA AEREA VIA AEREA

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Trasmissione indiretta: l'agente patogeno, rimane per un periodo di tempo più o meno a lungo nell'ambiente esterno prima di penetrare nell'organismo del soggetto sano.

• veicoli (mezzi inanimati)• Vettori (mezzi animati)

MODALITAMODALITA’’ DIDI TRASMISSIONETRASMISSIONE

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VEICOLIVEICOLI

• Aria• acqua/alimenti/liquidi di infusione• Suolo• oggetti: guanti, endoscopi, strumentario ..

Esempi: tossinfezioni alimentari, tubercolosi, legionella

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VETTORI

trasmissione attraverso mezzi animati

IN OSPEDALE, LE INFEZIONI DA VETTORI SONO TRASCURABILI

Esempio: malaria (zanzare Anopheles)

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PROFILASSI DIRETTAPROFILASSI DIRETTA

PROVVEDIMENTI CHE SI ADOTTANO IN PRESENZA DI MALATTIE INFETTIVE PER EVITARNE LA

PROPAGAZIONE

AGISCE DIRETTAMENTE CONTRO L’AGENTE PATOGENO

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PROFILASSI DIRETTA

26

27

NOTIFICA MALATTIE INFETTIVE

28

NOTIFICA MALATTIE INFETTIVE

INCHIESTA EPIDEMIOLOGICAINCHIESTA EPIDEMIOLOGICA

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• RACCOLTA INFORMAZIONI PER DEFINIRE TEMPI, CAUSE E MODALITA’ DÌ INSORGENZA DÌ OGNI CASO DÌ MALATTIA INFETTIVA PER RICOSTRUIRE LA CATENA DI TRASMISSIONE

• SI CONCLUDE CON L’IDENTIFICAZIONE DELLE MISURE PER IL CON TROLLO DELLA PATOLOGIA E LA PREVENZIONE DÌ EPISODI ANALOGHI FUTURI

LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLE INFEZIONIDELLE INFEZIONI

Evoluzione delle misure di isolamento

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IGNAZ SEMMELWEISIGNAZ SEMMELWEISMEDICO UNGHERESEMEDICO UNGHERESE 1818 1818 --18651865

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La febbre puerperale, ai tempi di Semmelweiss, uccideva misteriosamente migliaia di puerpere, soprattutto nei grandi ospedali. Semmelweiss, in seguito ad attente osservazioni e a una serie di coincidenze fortuite, giunse alla conclusione che la malattia fosse provocata dagli stessi medici e studenti i quali, secondo una prassi abbastanza comune a quel tempo, venivano spesso a visitare le pazienti dopo aver fatto pratica di dissezione dei cadaveri, in sala anatomia.

LL’’INTUIZIONEINTUIZIONE

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• Durante l'assenza di Semmelweis tra il primo ed il secondo periodo contrattuale, un suo collega ed amico, Jacob Kolletschka, era morto a seguito di una breve malattia. Semmelweis ebbe la possibilità di studiarne la cartella clinica e fu colpito da due elementi:

• l'autopsia praticata sul cadavere evidenziava lesioni simili a quelle che si riscontravano sulle donne morte per febbre puerperale

• Kolletschka solo qualche giorno prima si era ferito nel corso di una autopsia praticata sul cadavere di una di queste mamme.

• Ciò fu sufficiente a Semmelweis per giungere ad un'ipotesi, straordinaria per l'epoca: la febbre puerperale è una malattia che viene trasferita da un corpo all'altro a seguito del contatto che i medici e gli studenti presenti in reparto hanno prima con le donne decedute (su cui praticano autopsia) edimmediatamente dopo con le partorienti che vanno a visitare in corsia.

LA STORIA: IGNAZ SEMMELWEISSLA STORIA: IGNAZ SEMMELWEISS18181818--18651865

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1847: introduzione della pratica del lavaggio delle mani con cloruro di

calcio

FLORENCE NIGHTINGALEFLORENCE NIGHTINGALE18201820--19101910

“ogni infermiera deve badare a lavarsi le mani frequentemente nella giornata”

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« Il principale requisitodi una struttura

ospedaliera è di non recare danno al

paziente »

FLORENCE NIGHTINGHALEFLORENCE NIGHTINGHALE18201820--19101910

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• Durante la Guerra di Crimea, in cui Inglesi, Francesi e Turchi combatterono contro i Russi, il Governo britannico la nominò sovrintendente del corpo di infermiere degli Ospedali Riuniti inglesi in Turchia.

• Ella dimostrò che l’alto tasso di mortalità per malattie tra i soldati (42%) era correlato all’inadeguatezza dell’assistenza, con grande determinazione riuscì a dotare il Barrack Hospital di Scutari di efficienti servizi igienico-assistenziali e di idonee infrastrutture.

• Il tasso di mortalità scese al 2%.

PRECAUZIONI PRECAUZIONI DIDI ISOLAMENTO:ISOLAMENTO:EVOLUZIONE STORICAEVOLUZIONE STORICA

CDC 1970-1975: :

““Isolation Techniques for Use in Hospitals”

7 categorie di isolamento per pazienti con 7 categorie di isolamento per pazienti con malattie infettive trasmissibili. malattie infettive trasmissibili.

Precauzioni rivolte a pazienti sintomaticiPrecauzioni rivolte a pazienti sintomatici

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PRECAUZIONI PRECAUZIONI DIDI ISOLAMENTO:ISOLAMENTO:EVOLUZIONE STORICAEVOLUZIONE STORICA

•• 19831983 “CDC Guideline for Isolation Precautions

in Hospitals”

• Eliminato l’isolamento protettivo

• Le categorie includono isolamento stretto, respiratorio, misure di prevenzione da contatto, enteriche, per secrezioni e drenaggi, per sangue e liquidi biologici

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PRECAUZIONI PRECAUZIONI DIDI ISOLAMENTO:ISOLAMENTO:EVOLUZIONE STORICAEVOLUZIONE STORICA

19851985 - PRECAUZIONI UNIVERSALI:PRECAUZIONI UNIVERSALI:

•Emergenza HIV/AIDS• Le PU considerano ogni paziente come potenzialmente infetto, concentrandosi

essenzialmente sulla protezione del personale protezione del personale (isolamento da sangue e liquidi biologici, in presenza di sangue visibile)

1987 BODY SUBSTANCE ISOLATION1987 BODY SUBSTANCE ISOLATION• come complemento alle precauzioni universali, si introduce la nozione di isolamento isolamento

da liquidi biologici , in caso di contatto con pelle non integrada liquidi biologici , in caso di contatto con pelle non integra, mucose e ferite, mucose e ferite(anche quando il sangue non è visibilmente presente) .

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PRECAUZIONI PRECAUZIONI DIDI ISOLAMENTO: ISOLAMENTO: LL’’ISOLAMENTO OSPEDALIEROISOLAMENTO OSPEDALIERO

L’isolamento ospedaliero èmirato a controllare la sorgente di infezione e le vie di trasmissione in presenza di un malato infetto

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PROCEDURE PROCEDURE DIDI ISOLAMENTO:ISOLAMENTO:EVOLUZIONE STORICAEVOLUZIONE STORICA

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……dalladalla segregazione fisica segregazione fisica degli infetti degli infetti

allall’’adozione di adozione di precauzioni mirate ad precauzioni mirate ad ““isolare i liquidi isolare i liquidi biologici a rischiobiologici a rischio”” di tutti i pazienti ricoverati, di tutti i pazienti ricoverati, indipendentemente dallindipendentemente dall’’accertamento del loro accertamento del loro

stato infettivo.stato infettivo.

PROCEDURE PROCEDURE DIDI ISOLAMENTO:ISOLAMENTO:EVOLUZIONE STORICAEVOLUZIONE STORICA

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PRECAUZIONI PRECAUZIONI DIDI ISOLAMENTO:ISOLAMENTO:CENNI STORICICENNI STORICI

•• CDC 1996CDC 1996--20072007: ““GuidelinesGuidelines forfor IsolationIsolationPrecautionsPrecautions””2 LIVELLI 2 LIVELLI DIDI OPERATIVITOPERATIVITÀÀ:

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1. un primo livello da applicarsi a tutte le situazioni e definito come “PRECAUZIONI STANDARDPRECAUZIONI STANDARD”;

le precauzioni standard precauzioni standard sono da intendersi come obbligatorie nellobbligatorie nell’’assistenza di tutti i pazientiassistenza di tutti i pazienti,indipendentemente dalla diagnosi e dal presunto stato infettivo

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2. un secondo livello più specifico e variabile in funzione delle diverse vie di trasmissione, denominato

PRECAUZIONI AGGIUNTIVE PRECAUZIONI AGGIUNTIVE (Trasmission - Based Precautions ).

le precauzioni aggiuntive si adottano in aggiunta alle precauzioni standardin aggiunta alle precauzioni standard

sia su base singola, sia in modo tra loro combinato nei casi di infezioni che prevedono molteplici vie di trasmissione;

sono destinate soltanto all’assistenza di pazienti specifici, con infezione/colonizzazione nota o sospetta da agenti patogeni, inclusi i patogeni epidemiologicamente importanti.

GUIDELINE FOR ISOLATION PRECAUTIONS: GUIDELINE FOR ISOLATION PRECAUTIONS: PREVENTING TRANSMISSION OF INFECTIOUS PREVENTING TRANSMISSION OF INFECTIOUS AGENTS IN HEALTHCARE SETTINGS 2007 (AGENTS IN HEALTHCARE SETTINGS 2007 (CDCCDC))

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INDIRIZZO WEB: http://www.cdc.gov/hicpac/2007ip/2007isolationprecautions.html

MISURE/PRECAUZIONI MISURE/PRECAUZIONI DIDIISOLAMENTOISOLAMENTO

Tutte le procedure che mirano a prevenire la

propagazione delle infezioni agendo sia sulla fontefonte,

limitandone i contatti con i possibili ospiti, sia sulle vie di vie di

trasmissionetrasmissione possono essere considerate misure di

isolamento

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• L’isolamento è rappresentato da una serie di procedure codificate ed applicabili, coadiuvate da misure di barriera, tecnologiche e comportamentali, da sistemi di sorveglianza e da strumenti di profilassi attiva e passiva

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LL’’ISOLAMENTO NEI CONTESTI ISOLAMENTO NEI CONTESTI DIDICURACURA