presentazione standard di powerpoint · ricovero ( del 17% in 5 anni) ... cachessia in...
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18 aprile 2017
ANZIANO+CRONICO+COMPLESSO=
SPECIALISTA & PALLIATIVISTA
END STAGE
Nicoletta Pesavento
I DATI: l'anziano nella rete dei servizi
In Italia: 2.700.000 anziani over 65 non autosufficienti ( Istat 2013)
il 28% ( 760.000 ) ha utilizzato servizi socio-sanitari:
Residenziali – RSA: 27%
Semiresidenziali – CDI: 3%
ADI: 70% (media 2 ore /settimana)
Over 75 in Lombardia:
89,2% assistiti da badanti
27,8% in RSA, scelta dalle famiglie nelle fasi più avanzate
Rapporto OASI 2016 CERGAS Bocconi
I DATI: RSA oggi in Italia quale utenza
Progetto Ulisse : 2003-2006 in
ETA'AVANZATA 83 anni in media +
MULTIMORILITA' 4 patologie +
POLIFARMACOLOGIA 5 farmaci +
DISABILITA' perse 4/7 ADL, 37% allettati +
DEMENZA 70% ( severa 42%) = ___________________________________________
FRAGILITA' ELEVATA Lattanzio F, Mussi C, Scaftoa E, et al. Health care for older people in Italy: the ULISSE project (a computerized network on health care services for older people). G Gerontol 2011;59:147-54.
I DATI: RSA oggi in Lombardia quale utenza
Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC – Università Cattaneo
logica di benchmarking anni 2010-2014
Osservate fino a 32 RSA e 4500 posti letto
aumento complessità clinico assistenziale ( peggioramento classe SOSIA nell'80% ospiti in 5 anni)
aumento mortalità nei primi 30 giorni di ricovero ( del 17% in 5 anni)
aumento ricoveri in RSA ospiti provenienti da ospedale (dal 6,8% nel 2010 al 9,1% nel 2014 )
aumento trasferimenti da RSA a ospedale ( 1/5 degli ospiti)
aumento tasso di ricovero ospedaliero dopo invio in PS (61%->72%)
Osservatorio Settoriale sulle RSA (2016), Indicatori di performance organizzativo-assistenziali. Trend anni 2010-2014, Castellanza: LIUC Università Cattaneo
CURE PALLIATIVE definizione
Le cure palliative sono un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili (..) Forniscono sollievo dal dolore a da altri gravi sintomi, sono garanti della vita e considerano la morte un processo naturale che non intendono né affrettare né ritardare(..) Le Cure Palliative non devono essere prerogativa solo di team specializzati, attivi a livello domiciliare, negli hospice e in ospedale, essendo state attivate solo quando tutti gli altri interventi terapeutici sono stati interrotti. I principi della medicina palliativa devono diventare parte integrante in tutto il percorso di cura e devono essere garantiti in ogni ambiente assistenziale
WHO Regional Office for Europe 2004: better palliative care for older people www.euro.who.int
I DATI: utenza non oncologica e
Dal 2010 al 2015 seguiti dal servizio di cure palliative dell'Hospice di Abbiategrasso 412 pazienti non oncologici pari solo al 13,4% del totale ( 3069)
Gli utenti non oncologici rappresentano il 12% degli assistiti al domicilio
il 14 % dei ricoverati c/o l'Hospice di Abbiategrasso
Patologie neurologiche ( demenze, vasculopatie cerebrali croniche, ictus, Parkinson e SLA ) 35%
cachessia in polipatologia e fragilità il 10%.
patologie neurologiche 35%
cirrosi 17%patologie cardiache 14%
insufficienza renale 6%
insufficienza respiratoria 4%
vasculopatie periferiche 4%
infezioni+hiv 6%
cachessia 10%
dolore/altro 4%
Patologia non oncologica principale
Dati presentati al XXIII congresso SICP novembre 2016
I DATI: utenza non oncologica e
Differenze nei diversi setting di cura.
In hospice la percentuale di pazienti affetti da patologie non oncologiche end-stage è pressoché costante dal 2010 al 2015 attestandosi attorno al 14%
Nel setting di cura domiciliare è evidente un andamento nettamente in aumento negli ultimi tre anni passando dal 6,4 % del 2012 al 19 % del 2015.
2010 2011 2012 2013 2014 2015
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Andamento percentuale assistiti non oncologici
% non oncologici in hospice
% non oncologici in ADICP
anno
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I DATI: utenza non oncologica e
In hospice la durata della degenza si è ridotta da 27 giorni nel 2010 a 12 giorni nel 2015 : i dati dimostrano che tale setting rimane quasi esclusivamente dedicato alle cure palliative di fine vita. Solo 2 degenze in 6 anni hanno superato i 100 giorni.
I tI tempi di assistenza in ADI CP dal 2014 sono aumentati da una media di 22 a una di 70 giorni di assistenza.
Nel 2015 il 25% delle assistenze ha superato i 100 giorni
2010 2011 2012 2013 2014 2015
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Tempi di assistenza media
assistenza in hospice
assitenza in ADICP
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CURE PALLIATIVE il problema nel problema: “end stage” nella demenza
assenza di “competence”
età avanzata e patologie concomitanti
lunghissima sopravvivenza
difficile determinarne la sofferenza
altamente invalidante: richiede assistenza totale per anni
demenza è malattia terminale ma non è riconosciuta come tale
CURE PALLIATIVE il problema nel problema: “end stage” nella demenza
La DEMENZA è una SINDROME definita da un insieme di sintomi: Compromissione della memoria, difficoltà nel pensiero astratto e della capacità di giudizio, difficoltà nel linguaggio e altre abilità cognitive che determinano una PERDITA DI ABILITA' nello svolgimento delle attività quotidiane, lavorative o sociali. Devono rappresentare un deterioramento rispetto ad un livello precedente di funzionamento.
Malattia di Alzheimer 60-80% Non c'è un singolo test per diagnosi:anamnesi accurata, colloquio parentale, test
cognitivi, obiettività neurologica,neuroimaging e esami ematici ( cause di esclusione)
Demenza vascolare 10%
Demenza frontotemporale 10% eta' 45-65 60% casi
Demenza a corpi di Lewy
Demenza mista età avanzate
Demenza associata a Parkinson
Malattia di Creutzfeldt Jakob
Idrocefalo normoteso <5%
Alzheimer’s Association. 2017 Alzheimer’s Disease Facts and Figures. Alzheimers Dement 2017;13:325-373.
CURE PALLIATIVE il problema nel problema: “end stage” nella demenza
La demenza accorcia la vita di chi ne è affetto sopravvivenza mediana stimata Alzheimer: 7,1 anni ( 6,7-7,5 anni) Demenza vascolare: 3,9 anni ( 3,5-4,2 anni)
Fitzpatrick AL et al. Survival following dementia onset: Alzheimer’s disease and vascular dementia. Journal of the Neurological Sciences, 2005, 229–230: 43–49
Indipendentemente dalla causa di morte
Il 61% dei malati di Alzheimer >70 anni muore prima degli 80 anni rispetto al 30% di malati senza Alzheimer
Mitchell SL, Teno JM, Miller SC, Mor V. A national study of thelocation of death for older persons with dementia. J Am Geriatr Soc 2005;53(2):299-305.
END STAGE nella demenza
DEMENTIA a public health priority 2012
SCALA FAST FAST – Functional Assessment Staging of Alzheimer’s Disease
Reisberg B. Functional Assessmente Staging. Psychopharmacology Bullettin, 1998. 24:653
Stadio Abilità – Funzione
1 Nessuna difficoltà, sia soggettiva che oggettiva
2 Lamenta di dimenticare dove ha riposto oggetti. Percepisce difficoltà soggettive nel trovare le parole
3 Colleghi e collaboratori evidenziano la riduzione delle capacità di lavoro. Difficoltà nel raggiungere nuove località. Riduzione delle capacità di organizzazione (NB: le informazioni vanno raccolte da un caregiver o conoscente )
4 Riduzione della capacità di eseguire compiti complessi (come organizzare un pranzo con ospiti), di gestire le proprie finanze (si dimentica di pagare cambiali o bollette) e di fare acquisti
5 Richiede assistenza nella scelta degli abiti adatti al giorno, alla stagione, all’occasione
SCALA FAST
6 a difficoltà a indossare gli abiti correttamente senza assistenza
6 b non riesce a fare il bagno correttamente (es.: non riesce ad adattare la temperatura dell’acqua), occasionalmente o più frequentemente nelle ultime settimane
6 c non riesce a gestire i dispositivi del bagno (es. dimentica di far scorrere l’acqua del water, non pulisce adeguatamente, non dispone correttamente salviette e asciugamani), occasionalmente o più frequentemente nelle ultime settimane
6 d incontinenza urinaria, occasionale o più frequente
6 e incontinenza fecale (occasionalmente o più frequentemente nelle ultime settimane)
SCALA FAST
7 a Capacità di esprimersi limitata a non più di una mezza dozzina di parole durante una giornata media o durante una intervista intensiva
7 b capacità di esprimersi limitata all’uso di una singola parola comprensibile durante una giornata media o durante una intervista intensiva (la persona ripete continuamente la stessa parola)
7 c perdita della capacità di camminare (non può camminare senza assistenza)
7 d Perdita della capacità di restare seduto senza assistenza (ad esempio, la persona cade dalla sedia in assenza di supporti laterali)
7 e Perdita della capacità di sorridere
7 f Perdita della capacità di sostenere la testa autonomamente
CURE PALLIATIVE nella demenza end stage le decisioni critiche
Studio EOLO PSODEC Prospective Study on Dementia Patients Care research Group
Una prima intervista condotta su 35 medici e 80 infermieri impegnati nell'assistenza a malati affetti da demenza
Setting: RSA e assistenza domiciliare nelle province di Cremona e Reggio Emilia
indicate come più frequenti e critiche la seguenti decisioni:
trasfusioni-emodialisi
nutrizione artificiale
Idratazione artificiale
Terapie antibiotiche
Sedazione
Aspirazione bronchiale
Procedure diagnostiche, chirurgia
OSPEDALIZZAZIONE
CURE PALLIATIVE nella demenza end stage le decisioni critiche
Studio EOLO PSODEC Prospective Study on Dementia Patients Care research Group
Obiettivi dello studio: descrivere e comparare le decisioni terapeutiche critiche (DTC) prese per pazienti affetti da demenza in fase avanzata curati in RSA e in assistenza domiciliare. DTC: qualunque decisione (attivazione, sospensione o astensione da un intervento) rilevante per la prognosi e/o per la qualità di vita del paziente o ritenuta tale dagli operatori
finanziato dalla Fondazione Maestroni
496 pazienti 315 in Lombardia 181 in Emilia Romagna affetti da demenza avanzata ( FAST Functional Assesment Staging Tool score >o = 7) e sopravvivenza attesa > di due settimane
267 pazienti in cui sono state prese decisioni critiche nel 46,6% la decisione critica era determinata da infezioni maggiori ( respiratorie e altre infezioni), nel 20.6 % da problemi relativi a idratazione e nutrizione, nel 9,3% dal peggioramento di patologie pre-esistenti.
CURE PALLIATIVE nella demenza end-stage le decisioni critiche
Studio EOLO PSODEC Prospective Study on Dementia Patients Care research Group
Prescrizione di antibiotici DTC più frequente ( 41%)
Ricovero in ospedale
25% delle decisioni nelle RSA lombarde
solo il 3% delle decisioni in Emilia in assistenza domiciliare
Finalità più frequenti :
riduzione dei sintomi e della sofferenza ( 81% in lombardia, 57 % in emilia) .
facilitare la morte o non prolungare la vita (nel 3,8%)
Conclusioni: decisioni critiche per la sopravvivenza e la qualità di vita con demenza avanzata sono state prese nel 50% dei pazienti seguiti per sei mesi e le decisioni sono state più frequenti in RSA che al domicilio, in RSA i pazienti sono stati ospedalizzati più frequentemente. I pazienti italiani con demenza avanzata possono beneficiare della implementazione dei principi delle cure palliative e di misure per evitare l'ospedalizzazione alla fine della vita.
Toscani F, van der Steen JT et al Critical decisions for older people with advanced dementia: a prospective study in long-term institutions and district home care. J AM Med Dir Assoc. 2015 Jun 1; 16(6): 535
Treatments and Prescriptions in Advanced Dementia Patients Residing in Long-Term Care Institutions and at Home F. Toscani et al, on behalf of the End of Life Observatory – Prospective Study on Dementia Patients Care Research Group Journal of Palliative Medicine. January 2013, Vol. 16, No. 1: 31-37
CRITERI per definire il bisogno di cure palliative
CRITERI per definire il bisogno di cure palliative
Step 1 La domanda sorprendente
Saresti sorpreso se il paziente morisse nei prossimi mesi, settimane o giorni?
Step 2 Indicatori generali di peggioramento
Peggioramento funzionale ( es indice di Barthel)
Comorbidità e peggioramento clinico ( maggior supporto)
Instabilità clinica, patologia avanzata,sintomi complessi
Decisione di non intraprendere terapie attive
Perdita di peso>10% nei 6 mesi precedenti
Accessi ripetuti in PS
Eventi sentinella ( cadute, lutti,trasferimento in RSA)
Albumina<2,5 g/dl
CRITERI per definire il bisogno di cure palliative
Step 3 Indicatori clinici specifici
per la DEMENZA
Indicatori della fase avanzata/terminale:
Incapace di camminare senza assistenza e
Incontinenza urinaria e fecale e
Eloquio non significativo e incoerente ( < 6 parole / giorno)
Dipendenza nelle ADL
Più almeno una delle seguenti:
Perdita di peso ( >10% negli ultimi 6 mesi)
Infezioni ricorrenti delle vie urinarie
Lesioni da decubito (3° o 4° stadio)
Febbre ricorrente
Ridotta assunzione orale di liquidi o cibo
Polmoniti da aspirazione
CRITERI per definire il bisogno di cure palliative NECPAL CCOMS-ICO ( Necesidades Paliativas)
1. La domanda sorprendente ( una domanda intuitiva che considera in modo integrato
comorbidità, aspetti sociali e altri fattori)
Saresti sorpreso se questo paziente morisse entro i prossimi 12 mesi? si/no
2. Scelta/Richiesta o bisogno
Scelta/Richiesta :Il paziente con malattia in fase avanzata o il suo principale caregiver hanno richiesto un approccio palliativo? Propongono una limitazione o rifiutano trattamenti specifici con finalità curative? si/no
Bisogno: ritieni che questo paziente richieda cure palliative? si/no
3. indicatori clinici generali di gravità e progressione ( valuta l'eventuale
presenza dei seguenti criteri di gravità e fragilità estrema)
Marcatori nutrizionali (severità: albumina<2,5 g/dl non correlato a eventi acuti;
progressione:perdita di peso>10%, percezione clinica di un deterioramento nutrizionale)
Marcatori funzionali ( almeno uno negli ultimi 6 mesi: severità: dipendenza grave preesistente
barthel<25,ECOG>2,karnowsky<50%; progressione: perdita di 2 o + funzioni nonostante intervento terapeutico; percezione clinica di deterioramento funzionale)
Marcatori di severita/fragilità estrema ( ulcere da pressione croniche 3-4st,infezioni
ricorrenti>1,delirium, disfagia persistente,cadute)
CRITERI per definire il bisogno di cure palliative NECPAL CCOMS-ICO ( Necesidades Paliativas)
4. Indicatori clinici specifici di gravità e progressione per patologia
esplora la presenza di criteri oggettivi di prognosi infausta
DEMENZA ( presenza di due o più criteri)
Criteri di gravità: incapacità a vestirsi, lavarsi, o mangiare senza assistenza (GDS/FAST 6c), incontinenza doppia ( GDS/FAST 6d-e) o incapacità di comunicare in maniera appropriata, 6 o meno parole intellegibili ( GDS/FAST 7)
Global Deterioration Scale/ Function Assesment Staging Test
Criteri di progressione: perdita di 2 o+ funzioni ADL negli ultimi 6 mesi nonostante un intervento terapeutico adeguato ( non imputabile a una situazione acuta per processo intercorrente) o presenza di difficoltà alla deglutizione, o rifiuto del cibo, in pazienti che non riceveranno nutrizione enterale o parenterale
Utilizzo di risorse: ricoveri ripetuti (>3 in 12 mesi, per processi intercorrenti: polmonite da aspirazione, pielonefrite,setticemia ecc, che causino deterioramento funzionale e/o cognitivo
FRAGILITA': definizione Fragilità identifica una condizione di RISCHIO e
VULNERABILITA', caratterizzata da equilibrio instabile di fronte a EVENTI NEGATIVI ( perdita di riserva funzionale)
Fried e Walston indicano come markers:
disturbi dell'equilibrio e della marcia
debolezza muscolare
ridotta tolleranza allo sforzo
modificazioni della composizione corporea ( perdita di peso, sarcopenia, malnutrizione)
Dimostrata associazione tra questi criteri e aumentato rischio di istituzionalizzazione, insorgenza di sindromi geriatriche
Walston et al Research agenda for frailty in older adults: toward a better understanding of physiology and etiology:summary from American geriatric Society/national Institute on Aging research Conference on Frailty in Older Adults. J Am Geriatri soc 2006; 54: 991-1001
Criteri per definire il bisogno di cure palliative
Step 3 Indicatori clinici specifici
per la FRAGILITA'
Criteri flessibili con sovrapposizioni soprattutto per fragilità e co-patologie
Plurime comorbidità con significativa disabilità nelle attività quotidiane e
Deterioramento delle performance funzionali ( Barthel/ECOG/KPS)
Almeno tre sintomi compresenti tra debolezza, marcia rallentata, perdita di peso, spossatezza, ridotta tolleranza allo sforzo, depressione.
Prognosi o previsione dei bisogni ?
La formulazione della prognosi è spesso difficile e non accurata anche quando si utilizzano indicatori prognostici...
Ma l'obiettivo non è fare pronostici !
L'obiettivo è programmare per tempo la risposta ai BISOGNI !
RAINY DAY THINKING: “HOPE FOR THE BEST BUT PREPARE FOR THE WORST”
Se riesci a prevedere il possibile deterioramento puoi iniziare una discussione anticipata in merito a desideri, bisogni e volontà della persona relativi alla fase avanzata di malattia...
Cosa dice l' Organizzazione Mondiale della Sanità
...With non-malignant disease, the point in later life at which “really sick becomes dying” can be much more difficult to determine..
…Poichè è più difficile predire il decorso delle patologie croniche di cui soffre la popolazione geriatrica le Cure Palliative dovrebbero basarsi sui BISOGNI dei pazienti e delle loro famiglie e NON SULLA PROGNOSI
GLI INTERVENTI: Demenza end-stage e nutrizione
Nella demenza in stadio avanzato con difficoltà di alimentazione e disfagia
L'alimentazione enterale con SNG o PEG NON E' RACCOMANDATA
E' raccomandata l'alimentazione per bocca con dieta specifica e imboccamento accurato
Non vi è alcuna differenza statistica di sopravvivenza, morte e polmonite da aspirazione, comfort e stato funzionale tra alimentazione enterale artificiale e imboccamento. Non vi è aumento di sopravvivenza nei pazienti alimentati con SNG neppure se inserito precocemente
American Geriatrics Society feeding tubes in advanced dementia position statement. J Am Geriatr Soc.2014 Aug; 62(8): 1590-30
Goldberg LS, Altman KW: The role of gastrostomy tube placement in advanced dementia with disphagia: a critical review Clinical Interventions in Aging 2014:9 1733-1739
Viene raccomandato l'approccio basato sulla decisione condivisa e la rilevazione e applicazione delle direttive anticipate
Demenza end-stage e nutrizione
Teno Jm et al Does feeding Tube Insertion and its timing improve survival? J Am Geriatr Soc. 2012 October, 60(10): 1918-1921
Demenza end-stage e dolore PAINAD scale
Warden V et al :Development and Psychometric Evaluation of the Pain Assessment in advanced dementia (PAINAD) scale. JAMDA (1-2) 2003: 9-15
0 1 2
RESPIRO ( indipendente dalla
vocalizzazione)
normale Respiro a tratti alterato. Brevi periodi di iperventilazione
Respiro alterato Iperventilazione Cheyne-Stokes
VOCALIZZAZIONE
nessuna Occasionali lamenti saltuarie espressioni
negative
Ripetuti richiami lamenti Pianto
ESPRESSIONE FACCIALE
Sorridente o inespressiva
Triste, ansiosa contratta
Smorfie
LINGUAGGIO DEL
CORPO
rilassato
Teso
Movimenti nervosi irrequietezza
Rigidità, Agitazione, Ginocchia piegate
Movimento afinalistico, a scatti
CONSOLABILITA'
Non necessita di consolazione
Distratto o rassicurato da voce o tocco
Inconsolabile: non si distrae né si
rassicura
Punteggio: 0 : nessun dolore Punteggio 10: massimo dolore
GLI INTERVENTI di una Equipe di Cure Palliative
La COMUNICAZIONE colloquio di presa in carico -> assistente sociale, educatrice
La RELAZIONE con malato e famiglia/caregiver, con MMG e specialista: formulazione di un progetto di cura condiviso (percorso di consapevolezza, accettazione, consenso informato.. progressivo) -> l'intera equipe in Hospice o la micro equipe in ADI CP o ambulatorio
IL CONTROLLO DEI SINTOMI: valutazione e terapie finalizzate al controllo dei sintomi disturbanti ( dolore, dispnea,ecc) e alla cura, Scala OMS ,via orale, terapie round the Clock, terapie al bisogno, infusioni di emoderivati, supporto idratativo e nutritivo. Rimodulazione dei farmaci nelle ultime settimane o giorni di vita ( via sottocutanea o ev) → medico e infermiere
L'ASSISTENZA ALLA PERSONA: igiene, comfort, cura delle lesioni da decubito e cavo orale, gestione accessi venosi centrali e periferici, cateteri sondini, adeguamento del domicilio ( ausili e presidi). EDUCAZIONE del caregiver. Infermiere, OSS, FKT
Il SUPPORTO: valutazione e supporto psicologico, spirituale, educativo, sociale Psicologo,sacerdote,ass.sociale, educatore, attività diversionali, volontari
SEDAZIONE PALLIATIVA:DEFINIZIONE
“la riduzione intenzionale della vigilanza con mezzi farmacologici, fino alla perdita di coscienza, allo scopo di ridurre o abolire la percezione di un sintomo, altrimenti intollerabile per il paziente, nonostante siano stati messi in opera i mezzi più adeguati per il controllo del sintomo, che risulta, quindi, refrattario ”
Raccomandazioni della SICP sulla Sedazione
Terminale/Sedazione Palliativa ottobre 2007
SINTOMO REFRATTARIO : definizione
Sintomo che non può essere adeguatamente controllato nonostante ogni sforzo volto ad identificare una terapia adeguata che non comprometta lo stato di coscienza
Cherney, Portenoy,Sedation in the management of refractory symptoms: guidelines for evaluation and treatment.J Palliat Care 1994, 10:31-39
SINTOMO INTRATTABILE o REFRATTARIO
Le conseguenze di tali interventi
sono tollerabili?
L'intervento può dare sollievo in un tempo
tollerabile?
Vi sono altre opzioni per dare sollievo?
Sintomo difficile ma si possono tentare terapie tradizionali
NO
SI
SI
SI
“Symptom for which all possible treatment has failed, or it is estimated that no methods are available for palliation within the time frame and the risk-benefit ratio that the patient can tolerate” Cherny & Portenoy 1994
Utilizzo della sedazione palliativa in malati non oncologici
Nella fase finale delle patologie non oncologiche la sofferenza indotta dai sintomi refrattari è di analoga intensità rispetto a quella presente nel malato tumorale
patologie neurorogiche:SLA, SM, Distrofie Muscolari, Demenze, Morbo di Parkinson
patologie respiratorie croniche cardiomiopatie,nefropatie, patologie metaboliche
possono necessitare di sedazione palliativa al termine della vita
Curtis JR et al. Patient’s perspectives on physician skill in end of life care differences between patients with COPD, cancer and AIDS Chest 2002;122:356-62
DIMENSIONE ETICA
1) Le giustificazioni etiche della ST/SP
la ST/SP è una procedura terapeutica che appartiene alle cure palliative da praticare alla fine della vita e che è eticamente lecita in entrambe le principali prospettive etiche presenti nell’attuale dibattito bioetico(Etica principialista, Etica della qualità della vita, Etica della sacralità della vita )
2) la distinzione fra ST/SP ed eutanasia
3) l’ipotetica anticipazione della morte
4) la limitazione dei trattamenti consensuale alla ST/SP
Presidenza del Consiglio dei Ministri Comitato Nazionale per la Bioetica: Sedazione palliativa profonda continua nell'imminenza della morte 29/1/2016
La distinzione tra sedazione palliativa ed eutanasia
La questione etica di fondo:ST/SP trattamento palliativo o slow euthanasia?
La ST/SP è una procedura terapeutica nettamente distinta, sia sul piano empirico (clinico) che su quello etico dall’eutanasia
Eutanasia e suicidio assistito da medico EAPC Ethic task force Palliativ Med 2003; 17: 97-101
SEDAZIONE PALLIATIVA
EUTANASIA
INTENZIONE Sollievo da sofferenza intollerabile
Uccisione
PROCEDURA Uso di farmaco sedativo per controllo sintomo refrattario
Somministrazione di farmaco letale
RISULTATO Sollievo da distress Morte immediata
Eutanasia: tecnicamente facile, limitata nel tempo
ST/SP tecnicamente difficile, valutazioni e vicinanza prolungata con il malato, aggiustamenti terapeutici ripetuti, supporto al malato, alla famiglia, all'equipe
J. Lynn NEJM 1998,17:1230
La sedazione palliativa anticipa la morte? Palliative sedation therapy does not hasten death: results from a prospective
multicenter study. Maltoni M et al, Ann Oncol. 2009 Jul;20(7):1163-9
Due coorti di pazienti ricoverati in hospice appaiati per età, sesso, motivo di ricovero, KPS
Totale 518 pazienti
gruppo A sottoposto a SP : 267
gruppo B non sottoposto a SP: 251
durata media SP 4 gg (mediana 2 gg)
Conclusioni:
SP non accorcia la durata della vita quando usata per alleviare la sofferenza di sintomi refrattari
SP è eticamente giustificabile senza ricorrere la dottrina etica del doppio effetto
La sedazione palliativa anticipa la morte? Palliative pharmacological sedation in terminally ill adults ( Review) –
The Cochrane collaboration - Beller EM, van Driel ML et al The Cochrane Library 2015 , Issue 1 (
http://www.thecochranelibrary.com )
Obiettivi: valutare in malati affetti da patologia terminale le evidenze scientifiche dei benefici della SP negli ultimi giorni di vita su: qualità di vita, sopravvivenza e sintomi refrattari specifici. Metodo: ricerca computerizzata nei principali data base
Criteri di selezione: Inclusi studi clinici randomizzati (RCTs),quasi RCTs, non-RCTs ,studi osservazionali con outcomes quantificati. Esclusi studi con oucomes solo qualitativi o senza braccio di controllo.
Risultati principali: analizzati 14 studi scientifici .
Totale 4167 pazienti adulti ( nel 95% oncologici) di cui 1137 trattati con SP
Nessuno dei 14 studi era uno studio randomizzato ( elevato rischio di parzialità).Nessuno studio ha misurato la qualità di vita che era l'outcome principale della review-5 studi hanno misurato il controllo dei sintomi ma con 4 metodi differenti ( impossibilità di accorpare i dati). Dispnea e agitazione rimanevano sintomi parzialmente controllati anche nei pazienti in sedazione palliativa alla fine della vita. Solo uno studio ha analizzato gli effetti avversi non voluti senza riscontrare eventi avversi maggiori ( depressione respiratoria)
TUTTI GLI STUDI HANNO DIMOSTRATO CHE NON VI SONO DIFFERENZE SIGNIFICATIVE DI SOPRAVVIVENZA TRA PAZIENTI SOTTOPOSTI E NON SOTTOPOSTI A SEDAZIONE PALLIATIVA AL TERMINE DELLA VITA
CURE PALLIATIVE in geriatria punti di forza
Valutazione multidimensionale della medicina geriatrica : sintomi fisici e psicologici.
Integrazione di aspetti ambientali,sociali, spirituali
centralità della persona nella sua unicità ( non della patologia)
medicina della complessità
riconosce i sintomi specifici di patologia
sostiene l'autonomia ( anche decisionale)
coinvolge il paziente e la famiglia ( comunicazione)
indirizza i bisogni nei diversi luoghi di cura
European Association of Palliative Care (EAPC). Palliative care in long-term care settings for olders. EAPC, 2013
CURE PALLIATIVE in geriatria/RSA criticità
mancanza di conoscenze in merito principi ed alla pratica delle cure palliative ( formazione->organizzazione)
atteggiamento ed emozioni dei curanti sulla morte e il morire ( paure/notte)
livelli di tempo e personale da dedicare ai pazienti morenti ( turnover)
mancanza di supporto medico
mancanza di privacy per malato e famiglia
aspettative dei familiari sulle cure in RSA
trasferimento in ospedale dei residenti morenti
Wowchuk S. et al: The challenge of providing palliative care in the nursing home part II: interbal factors. International Journal of Palliative Nursing,2007; vol13 No 7:345-350
Vorrei che tutti
leggessero,
non per diventare
letterati o poeti,
ma perché nessuno
sia più schiavo
Gianni Rodari
GRAZIE PER L'ATTENZIONE !
Opere di Jacek Yerka