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Corsi di
Chimica Analitica della Sicurezza - Chimica dell’Ambiente Lauree Magistrali in
Chimica Industriale (ARES) - Chimica (Analitica)
Prof. Alessandro Bacaloni
AMIANTO
AMIANTO - A. Bacaloni Pagina 2
Amianto – definizioni
Amianto o asbesto è il nome generico di una serie di silicati
fibrosi naturali molto diffusi in natura, appartenenti alle
serie mineralogiche dei serpentini e degli anfiboli
Si tratta di fibre sostanzialmente dotate di incombustibilità,
di resistenza alle alte temperature, all'usura,
all'aggressione delle sostanze chimiche, alla trazione,
virtualmente indistruttibili, facilmente filabili, estremamente
flessibili, dotate di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti
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Amianto – classificazioni
ASBESTO
Serpentini
CRISOTILO
CAS 12001-29-5
Anfiboli
Monoclini
ACTINOLIDE
CAS 77536-66-4
AMOSITE
CAS 12172-73-5
CROCIDOLITE
CAS 12001-28-4
TREMOLITE
CAS 77536-66-6
Ortorombici
ANTOFILLITE
CAS 77536-67-5
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Amianto – classificazioni
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Amianto – usi
Industria dei materiali da costruzione (dal XIX al XX sec.)
• materiali in cemento e amianto quali tubi, lastre, camini, cassoni, paratie, vasi,
pareti e balconi
• pareti e strutture composite per tramezzi e controsoffitti, pannelli, paratie
antifuoco
• materiali spruzzati come antirombo, antifuoco, antibrina
Industria tessile (dal XVIII sec.)
• tessuti a metraggio ignifughi
• nastri e corde per isolamenti elettrici e termici
• feltri, cachemire sintetico, coperte, grembiuli, giacche, pantaloni, guanti, ghette,
stivali
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Amianto – usi
Industria dei trasporti (dalla prima metà del XX sec.)
• freni, frizioni, coibentazioni di testate motori, coibentazioni di marmitte, cavi e
guarnizioni di tenuta
• isolamenti termoaustici di tetti, pareti e pavimenti dei rotabili
Industria navale (dal 1932 ad oggi)
• paratie tagliafuoco, amianto spruzzato come isolante, isolanti elettrici, termici,
acustici
• testate di pistoni, camini, motori marini e isolamenti di tubi e caldaie
Industria militare • polveri per otturatori
• ritardanti di fiamma per esplosivi
• ogive di missili e cariche cave
• isolamenti termici su depositi di munizioni
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Amianto – usi
Industria della carta (dal 1920 circa)
• carte e cartoni a base di amianto
• filtri (anche per sigarette)
• assorbenti igienici interni
• solette per scarpe
Industria chimica (dagli anni '30)
• guarnizioni per flange, premistoppa, giunzioni, ecc., in impianti chimici e petrolchimici
• filtrazione e chiarificazione di liquidi alimentari (vino, birra, vodka, liquori vari)
• catalizzatori
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Amianto – usi
Industria cosmetica (dagli anni' 30) • ciprie, fondotinta
• talchi cosmetici (solo in USA)
• talchi speciali per bambini
• polveri inerti in misture medicali
Altri usi • nei cinema e teatri, come antifuoco (sipari e paratie)
• come simulazione della neve in cinema e teatri
• come sabbia artificiale per giochi di bambini
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Amianto – definizioni
• Una particella aerodispersa per essere considerata fibra
deve avere:
rapporto lunghezza/larghezza (diametro) superiore o uguale a 3
• Una fibra per essere considerata respirabile deve
soddisfare due requisiti:
lunghezza superiore o uguale a 5 micron
larghezza (diametro) inferiore o uguale a 3 micron
La maggior parte delle fibre di amianto aerodisperse sono
solitamente respirabili, pertanto più pericolose
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Amianto – effetti sulla salute
• Asbestosi malattia respiratoria polmonare a decorso progressivo, fortemente
invalidante, causa di insufficienza respiratoria cronica (fibrosi polmonare)
(dovuta all’accumulo di fibre nel polmone)
• Carcinoma polmonare broncogeno
• Mesotelioma pleurico tumore specifico della esposizione ad amianto, con latenza anche oltre 30
anni
• Versamenti e ispessimenti pleurici e/o di placche
pleuriche, verruche asbestosiche lesioni fibrotiche che interessano la pleura parietale e diaframmatica, a
prognosi favorevole, non correlate alla comparsa di tumori, considerate
"spie" di passate esposizioni alle fibre di amianto
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Amianto – effetti sulla salute
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Amianto – normativa
D. Ministero della Sanità 6 settembre 1994
Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3,
e dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla
cessazione dell’impiego dell’amianto
D. Lgs. 25 luglio 2006, n. 257
Attuazione della Direttiva 2003/18/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 27 marzo 2003, relativa alla protezione dei lavoratori dai
rischi derivanti dalla esposizione all'amianto durante il lavoro
D.Lgs. 81/2008 Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro
• Art. 248 – Individuazione della presenza di amianto
• Art. 249 – Valutazione del rischio
• Art. 254 – Valore limite di esposizione
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Amianto – normativa
D.Lgs. 81/2008
Art. 248 – Individuazione della presenza di amianto
• Prima di intraprendere lavori di demolizione o di manutenzione, il
datore di lavoro adotta, anche chiedendo informazioni ai proprietari
dei locali, ogni misura necessaria volta ad individuare la presenza
di materiali a potenziale contenuto d'amianto.
• Se vi è il minimo dubbio sulla presenza di amianto in un materiale o
in una costruzione, applica le disposizioni previste dal presente
capo.
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Amianto – normativa
D.Lgs. 81/2008
Art. 249 – valutazione del rischio
• Nella valutazione di cui all'articolo 28, il datore di lavoro valuta i
rischi dovuti alla polvere proveniente dall'amianto e dai materiali
contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado
dell’esposizione e le misure preventive e protettive da attuare
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Amianto – normativa
D.Lgs. 81/2008
Art. 249 – valutazione del rischio (segue)
• Nei casi di esposizioni sporadiche e di debole intensità e a
condizione che risulti chiaramente dalla valutazione dei rischi di cui
al comma 1 che il valore limite di esposizione all’amianto non è
superato nell'aria dell'ambiente di lavoro, non si applicano gli articoli
250, 259 e 260, comma 1, nelle seguenti attività:
a) brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo su materiali non friabili;
b) rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legate ad una matrice;
c) incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato;
d) sorveglianza e controllo dell’aria e prelievo dei campioni ai fini dell'individuazione della presenza di amianto in un determinato materiale.
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Amianto – normativa
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Art. 249 – valutazione del rischio (segue)
• Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione ogni qualvolta
si verifichino modifiche che possono comportare un mutamento
significativo dell'esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente
dall'amianto o dai materiali contenenti amianto.
• La Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 6
provvede a definire orientamenti pratici per la determinazione delle
esposizioni sporadiche e di debole intensità, di cui al comma 2.
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Amianto – normativa
D.Lgs. 81/2008
Art. 254 – valore limite di esposizione
• Il valore limite di esposizione per l'amianto è fissato a 0,1 fibre/cm3
di aria (eq. a 100 f/L), misurato come media ponderata nel tempo di
riferimento di 8 ore. I datori di lavoro provvedono affinché nessun
lavoratore sia esposto a una concentrazione di amianto nell’aria
superiore al valore limite.
• Quando il valore limite fissato al comma 1 viene superato, il datore
di lavoro individua le cause del superamento e adotta il più presto
possibile le misure appropriate per ovviare alla situazione. Il lavoro
può proseguire nella zona interessata solo se vengono prese
misure adeguate per la protezione dei lavoratori interessati.
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Amianto – campionamento
D.M 06/09/1994
• Campionamento con filtro in estere cellulosico
Filtro 25 mm
Porosità 0,8-1,2 µm
Flusso di campionamento 1-12 L/min (± 10%)
Volume di campionamento 480 L
Diafanizzazione e analisi in MOCF
• Campionamento con filtro in policarbonato
Filtro 25 mm
Porosità 0,8 µm
Flusso di campionamento 6-9 L/min
(tale da consentire velocità di cattura di 0,35 m/s ± 10%)
Volume di campionamento 3000 L ( 8L/min per 6 h)
Analisi in MOCF
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Amianto – analisi
Dopo il campionamento e prima del conteggio, i filtri impolverati vanno
diafanizzati, per esposizione a vapori di acetone e aggiunta di una
goccia di triacetato di glicerolo; in tal modo le fibre saranno conteggiate
nelle stesse condizioni di dispersione o coagulazione in cui si
trovavano nella sospensione atmosferica
Principali tecniche strumentali per l’individuazione delle
fibre di amianto
• MOCF
microscopio a contrasto di fase
• SEM
microscopio elettronico a scansione
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Amianto – analisi
MOCF – Microscopio a contrasto di fase
• Microscopio ottico in cui differenze di fase (non visibili) sono
trasformate in differenze di ampiezza (intensità luminosa)
• Metodica ufficiale (D.Lsg. 277/91 e DM 06/09/94 all.2)
• Riconoscimento fibre in base alle proprietà morfologiche per
suddivisione in “asbesto-simili” e “non asbesto-simili”
L’essere asbesto-simile è una condizione necessaria
ma non sufficiente perché una fibra sia di amianto
• Conteggio realizzato sul reticolo di Walton-Beckett
• Consente di rilevare fibre fino ad un diametro minimo di 0,25 µm
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Amianto – analisi
SEM – Microscopio elettronico a scansione
• Microscopio elettronico-ottico che permette di analizzare i segnali
prodotti dall’interazione tra un fascio di elettroni incidenti e il campione (in particolare elettroni secondari, elettroni retrodiffusi, radiazione X)
• Una porzione di filtro, essiccato e diafanizzato, viene metallizzata sotto
vuoto (sottile strato di grafite)
• Fornisce informazioni morfologiche, compositive e strutturali relative
alle varie parti di cui è costituito il campione; identifica le singole fibre
• Consente di rilevare fibre con un diametro minimo di 0,03-0,04 µm
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Amianto – analisi
Schema di microscopio elettronico
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Amianto – analisi
MOCF SEM
VANTAGGI • Costi limitati
• Tempi rapidi
• Metodica ben standardizzata
• Alto potere risolutivo
• Identificazione univoca delle
fibre
SVANTAGGI • Basso potere risolutivo
• Non consente identificazione
univoca delle fibre
• Elevata variabilità alle basse
concentrazioni
• Costi elevati
• Tempi relativamente lunghi
INDICAZIONI • Ambienti di lavoro • Ambienti di vita
• Ambiente esterno
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Amianto – analisi
Conteggio fibre
• Si sceglie, a caso, all’interno della superficie esposta del filtro un’area
di dimensioni prefissate per il conteggio
• Si identificano (con MOCF o SEM) e si conteggiano le fibre nell’area
prescelta
• La concentrazione in aria si calcola mediante la formula
• C concentrazione di fibre aerodisperse (F/L)
• N numero di fibre respirabili conteggiate
• D diametro effettivo di campionamento del filtro (mm)
• V volume di aria campionata (L)
• n numero di campi esaminati
• d diametro del reticolo di Walton-Beckett a 500x (mm)
2
26
dnV
DN10C
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Amianto – analisi
Fibra su filtro a membrana
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Amianto – analisi
Crisotilo
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Amianto – analisi
Crocidolite
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Amianto – analisi
Fibre di vetro
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Amianto – valutazione D.M. 6/9/94 – tabella 2
Valutazione materiali contenenti amianto negli edifici
Materiali integri non suscettibili di danneggiamento
Controllo periodico
Procedura per corretta manutenzione
Materiali integri suscettibili di
danneggiamento
Eliminazione delle cause
Materiali danneggiati
Area non estesa
Restauro + eliminazione delle cause
Area estesa
Bonifica
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Amianto – interventi tecnici
• Bonifica costi elevati, necessità di materiali sostitutivi, rimozione del problema
• Incapsulamento
costi intermedi, assenza bisogno di materiali sostitutivi, procedure di verifica e controllo nel tempo
• Confinamento
costi contenuti, assenza bisogno di materiali sostitutivi, procedure di verifica e controllo stringenti, limitazioni di uso nel tempo
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