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Presentazione del modulo AGRICOLTURA
CORSO DI FORMAZIONE PERLAVORATORI AUTONOMI
ARGOMENTI TRATTATI
Organizzazione del lavoro
Rischi per la salute e prevenzione
L’agricoltore svolge la propria attività lavorativaall’aperto, nei campi o nelle serre, o negli edifici dellafattoria (stalle, cantine, etc).
Il ciclo lavorativo è quanto mai vario e dipende dallecaratteristiche produttive dell’azienda agricolacaratteristiche produttive dell azienda agricola.
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I i hi i t tt l i d d l tt
ARGOMENTI TRATTATI
Organizzazione del lavoro
Rischi per la salute e prevenzione
I rischi comuni a tutte le aziende del settore sono:
Rischi infortunistici legati all’uso di macchine e attrezzature
Rischi per la salute legati ad esposizione a fattori di rischiofisico, chimico, biologico ed ergonomico
Rischi per la salute: Rischio fisico: rumore, vibrazioni Rischio chimico
I contenuti del modulo
ARGOMENTI TRATTATI
Rischio chimicosostanze e prodotti pericolosifitofarmaci
Condizioni climatiche Rischio biologico Movimentazione manuale dei carichi, movimenti ripetitivi Sorveglianza sanitaria
La gestione delle emergenzeLe figure della sicurezza nei lavori in appaltoI documenti della sicurezza nei lavori in appaltoLa tutela assicurativa INAIL
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ARGOMENTI TRATTATI
Sicurezza di macchine, impianti e attrezzature macchine
L’agricoltore svolge la propria attività lavorativa all’aperto, nei campi o nelle serre, o negli edifici della fattoria (stalle, cantine, etc) Il ciclo lavorativo è quanto mai vario e dipende dalle caratteristiche produttive dell’azienda agricolaNegli ultimi anni si è assistito ad un notevole aumento della automazione della lavorazione con impiego di numerose macchine e attrezzature che spesso sono causa di infortuni anche mortali
I i hi i t tt l i d d l tt
ARGOMENTI TRATTATI
Sicurezza di macchine, impianti e attrezzature macchine
I rischi comuni a tutte le aziende del settore sono:
Rischi per la salute trattati nel modulo 1
Rischi infortunistici legati all’uso di macchine e attrezzature, impianti
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Rischi connessi all’ utilizzo del trattore: ib lt t
I contenuti del modulo
ARGOMENTI TRATTATI
ribaltamento sollevamento dei carichi investimento trascinamento (giunto cardanico)
I rischi delle altre attrezzature da lavoro I rischi delle strutture: cadute dall’alto, silos,
incendio etcincendio, etcCasistiche di infortuni in agricoltura
Rischi per la salute in agricoltura
CORSO DI FORMAZIONE PERLAVORATORI AUTONOMI
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LA MALATTIA PROFESSIONALE
Eventi patologici conseguenti all’esposizione,
Definizione
prolungata nel tempo del lavoratore a fattori dirischio presenti nell’ambiente di lavoro
Può comportare come conseguenza:
• Inabilità temporanea
• Inabilità permanenteInabilità permanente
• Morte
FATTORI di RISCHIO PER LA SALUTE IN AGRICOLTURA
• Rumore
• Vibrazioni meccaniche
P d tti hi i i• Prodotti chimici
• Polveri vegetali -animali
• Agenti biologici
• Movimentazione manuale di carichi
• Movimenti ripetitivi arti superiori
• Posture incongrue
• Condizioni climatiche
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Il rischio lavorativo da esposizione a rumore
IL RISCHIO RUMORE
Suono: è determinato da variazioni periodiche della
Definizioni
Suono: è determinato da variazioni periodiche della pressione di un mezzo elastico, nelle frequenze da 20 a 20000 Hz (banda uditiva umana) che si propagano nello spazio e nel tempo.
Rumore: è un fenomeno sonoro caratterizzato da più d d tt t t l onde prodotte contemporaneamente senza alcun
accostamento armonico (sensazione sgradevole).
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IL RISCHIO RUMORE
Definizioni
PRESSIONE (Pa o N/m2) o livello di pressione sonora Lp, espresso in decibel (dB)
Lp = 20 log10 P / P0 [dB] P0= in genere equivale a 20 Pa corrispondente al valore minimodi pressione sonora mediamente percepibile dall'orecchio umanoa 1000 Hza 1000 Hz
il dB non è un’unità di misura, ma un rapporto di grandezze. È adimensionale!
Con l’uso dei Pa abbiamo bisogno di numeri a sei cifre.
Ci vorrebbe una scala con un centinaio di milioni di divisioni.
L’orecchio umano risponde in modo logaritmico: i dati sono più facilmente interpretabili.
Per misurare il rumore si è introdotto il dB ossia il rapporto fra due misure di pressione: quelle minima percepibile dall’oreccjhio (20 Pa) quella da misurare
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COME SI PERCEPISCE
COME SI PERCEPISCE
Non tutti i suoni esistenti in natura possono essere percepiti dall'orecchio umano. Il campo dei suoni udibili dall'uomo è ristretto approssimativamente fra i 20 Hz e i 20.000Hz. Altri esseri viventi sono in grado di percepire anche frequenze esterne a questo intervallo
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EFFETTI SULLA SALUTE
Fattori che determinano il danno da rumore sull’uomo
Livello sonoro (intensità)
Spettro sonoro (frequenze)
Tipo di rumore (continuo o impulsivo)
Durata dell’esposizione
Categorie a rischio suscettibilità individuale donne in gravidanzaminori
assunzione di farmaci
Interazione con altri fattori di rischio lavorativi vibrazioni sostanze chimiche ototossiche segnali di avvertimento
L’esposizione prolungata superiore a 80 dB per 8
EFFETTI DANNOSI SULL’UDITO
ore al giorno, per molti anni, determina un tipo di sordità definita ipoacusia da trauma acustico ipoacusia da trauma acustico cronicocronico (o ipoacusia da rumore o tecnopatica)
L’esposizione a rumori particolarmente intensi e di breve durata (es. scoppio) determina un quadro dibreve durata (es. scoppio) determina un quadro di sordità definita ipoacusia da trauma acustico ipoacusia da trauma acustico acutoacuto
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EFFETTI DANNOSI SULL’UDITO
Il danno che si instaura è irreversibile e ò tnon può essere curato.
L’udito è perso definitivamente.
dBdB
2020
1010
00
-- 1010
11aa curva audiometrica normalecurva audiometrica normale
22aa
33aa
Perdita di udito in ambiente rumoroso
2020
3030
4040
5050
6060
44aa
55aa
220,250,25 44
oo
6633 88
55--9 anni9 anni
KHzKHz7070
11--2 anni2 anni
.. 2525--29 anni29 anni1515--19 anni19 anni
3535--39 anni39 anni
ESPOSIZIONE0,500,50 110,1250,125
22aa--55aacurva sordità progressivacurva sordità progressiva
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VERTIGINI, PERDITAVERTIGINI, PERDITAD’EQUILIBRIOD’EQUILIBRIO
NERVOSISMONERVOSISMOIRRITAZIONEIRRITAZIONE
EFFETTI DANNOSI EXTRA UDITIVI
TREMITO TREMITO DELLE MANIDELLE MANI
PROBLEMI CIRCOLATORIPROBLEMI CIRCOLATORI
DISTURBI DISTURBI DELLA DELLA
PRESSIONE PRESSIONE SANGUIGNASANGUIGNA
DISTURBI DELL’APPARATO DISTURBI DELL’APPARATO GASTRO INTESTINALEGASTRO INTESTINALE
DISTURBI SOGGETTIVIDISTURBI SOGGETTIVIGASTRITI, DUODENITIGASTRITI, DUODENITIULCERAULCERAGASTRODUODENALEGASTRODUODENALEEPATOEPATO--TOSSICITA’TOSSICITA’
MINORE VIGILANZA MINORE VIGILANZA ED ATTENZIONEED ATTENZIONE
MINORE CAPACITA’MINORE CAPACITA’DI DI
CONCENTRAZIONECONCENTRAZIONE
SOVRAFFATICAMENTOSOVRAFFATICAMENTO
RISCHIOINCIDENTI
1.Risposta di allarme
EFFETTI DANNOSI EXTRA UDITIVI
Le risposte del sistema nervoso adrenergico al rumore
è una risposta rapida ad uno stimolo sonoro intenso e di breve durata.
• aumento della frequenza cardiaca• aumento della frequenza respiratoria• aumento della pressione arteriosa• vasocostrizione periferica• vasodilatazione circolo cerebrale• aumento della secrezione e motilità gastrica• sudorazione• dilatazione pupillare• aumento produzione di adrenalina e noradrenalina
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EFFETTI DANNOSI EXTRA UDITIVI
Le risposte del sistema nervoso adrenergico al rumore
2. Risposta neurovegetativaè una risposta lenta, determinata da stimli intensi e
prolungati nel tempo. La sua entità è in funzione dello stimolo sonoro e dura quanto lo stimolo stesso, con manifestazioni a carico di:
• Apparato cardiocircolatori (aumento pressione arteriosa)• Apparato cardiocircolatori (aumento pressione arteriosa)• Apparato garstroenterico (gastrite)• Sistema nervoso centrale (tipici segni di stress)
I VALORI LIMITE
L’esposizione dell’uomo ad un livello di rumore inferiorerumore inferiore
80 db (Leq)
- per 8 ore al giorno
- per 5 giorni/settimana
- per l’intera vita lavorativa
consente di preservarne l’integrità della capacità uditiva .
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Durata per giorno ore Livello sonoro dBA
I VALORI LIMITE
Il Livello Equivalente e il tempo di esposizione
Durata per giorno ore Livello sonoro dBA
8 80
4 83
2 86
1 89
1/2 921/2 92
1/4 95
1/8 98
1/16 101
Prima bisogna conoscere l’entità del rischio attraverso:
LA VALUTAZIONE del rischio
attraverso:
1. Misura del rumore emesso da macchine e attrezzature:Valutazione con misurazioni (Standard CEN ISO)Valutazione senza misurazioni (Banca Dati Ispesl, Banche dati CNR, informazioni fornite dal costruttore)
2 Calcolo del livello di esposizione personale a rumore2. Calcolo del livello di esposizione personale a rumore giornaliero (quanto tempo l’operatore trascorre nelle postazione a rischio)
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Il fonometroIl fonometro è un misuratore del livello di
LE MISURAZIONI
misuratore del livello di pressione sonora, che viene tradotta in un segnale elettrico, a sua volta pesato con un particolare filtro acustico A: si ricava così un valore espresso in dB(A).valore espresso in dB(A).
E' quindi uno strumento elettronico che reagisce al suono in maniera simile a quella dell'orecchio umano.
L EX 8h Misure di prevenzione
I VALORI LIMITE
Valori limite per i lavoratori stabiliti dal D.Lgs 81/08
L EX,8h Misure di prevenzione
Valore limite di
esposizione87 dB(A)
Dose da non superare (tenendo conto dell’attenuazione dei DPI)
Valore superiore di
i85 dB(A)
Al superamento di questa dose c’è:
• l’obbligo dell’uso dei DPIazione
l obbligo dell uso dei DPI
• obbligo di sorveglianza sanitaria
Valore inferiore di
azione80 dB(A)
Al superamento di questa dose:
• messa a disposizione DPI
• sorveglianza sanitaria su richiesta
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ESPOSIZIONE A RUMORE IN AGRICOLTURA
La principale fonte di rumore è quello derivante dalle macchine operatrici: trattori, mietitrebbia, o da quelle trainate dai trattori nel corso delle diverse lavorazioni:trainate dai trattori nel corso delle diverse lavorazioni: fresatura, aratura, trinciatura.
Esiste una variabilità legata al tipo di macchina ed ai parametri di esercizio della stessa.
Inoltre alcune macchine collegate alla trattrice possono essere fonte di ulteriore rumorosità (es. zappatrice rotativa)
ESPOSIZIONE A RUMORE IN AGRICOLTURA
Trattrici dotate di cabina Trattrice priva di cabinao con porta aperta85 – 95 dB(A)
Altri dati:
Trattrice cingolata: > 100 dB(A)
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ESPOSIZIONE A RUMORE IN AGRICOLTURA
Altri dati
ESPOSIZIONE A RUMORE IN AGRICOLTURA
Molto rumorose sono anche alcune attrezzature portatili:motosega, motocoltivatori, decespugliatori ecc..
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La riduzione dell’esposizione al rumore può essere attuata mediante differenti strategie di intervento,
i il i d li i t ti ll f t
LA PREVENZIONE
privilegiando gli interventi alla fonte:
scelta di macchine e attrezzature meno rumorose
insonorizzazione e manutenzione
riduzione dei tempi di esposizione
informazione e formazione sull’uso corretto delle attrezzature di lavoroattrezzature di lavoro
uso di protezioni personali (DPI): protettori auricolari
sorveglianza sanitaria
DPI
I protettori per l’uditoInserti auricolari o tappiCuffieCaschi
1. marcatura di certificazione (Certificazione CE)2. requisito di attenuazione sonora (da evitare l’iperprotezione)3. confortevolezza del portatore4. disturbi sanitari (precedenti irritazioni del meato acustico esterno,
otalgia, patologia auricolare o cutanea…)
Criteri di scelta
Caschi
5. compatibilità con altri DPI6. ambiente di lavoro e attività lavorativa
Perché sia efficace, deve essere indossato correttamente, con continuità per tutta la durata dell’esposizione al rumore, non deve essere manomesso e deve essere conservato adeguatamente.
Raccomandazioni
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DPI Criteri di scelta
Alta temperatura ed umidità:
6. ambiente di lavoro e attività lavorativa
Alta temperatura ed umidità:preferibili gli inserti auricolari o cuffie con coperture per i cuscinetti in materiale assorbente (opportuno disporre dei dati di attenuazione con copertura)
Polvere:preferibili inserti auricolari monouso o coperture monousopreferibili inserti auricolari monouso o coperture monouso per i cuscinetti delle cuffie
Rumori di breve durata:preferibili cuffie ed archetti che sono di uso più pratico
I DPI riutilizzabili devono essere sottoposti periodicamente a manutenzione e pulizia
DPI Cura e manutenzione
periodicamente a manutenzione e pulizia
Uso individuale
Modalità di conservazione che evitino deformazioni, contaminazioni e danneggiamenti
Seguire le indicazioni del fabbricante
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Sono protettori auricolari che vengono inseriti nel meato acustico esterno oppure posti nella conca del
DPI 1. inserti auricolari o tappi
pp ppadiglione auricolare per chiudere a tenuta l’imbocco del canale auricolare.
Possono essere monouso o riutilizzabili.
hanno attenuazione sonora tra 10 – 20 decibel
2. DPI 2. inserti auricolari o tappi
vanno impiegati in presenza di fonti di rumore i cui livelli di pressione sonora non superino i 95 db
sono maggiormente impiegati in condizioni che richiedono la permanenza prolungata nell’ambiente rumoroso o l’impiego contemporaneo di altri DIP (maschere, occhiali, elmetto)
la loro efficacia è strettamente collegata al loro correttola loro efficacia è strettamente collegata al loro corretto posizionamento nel condotto uditivo
possono essere causa di inconvenienti igienico-sanitari dovuti al loro imbrattamento
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Sono costituite da coppe contenenti materiale fonoassorbente che coprono le orecchie creando un
1. DPI 1. cuffie auricolari
pcontatto ermetico con la testa mediante cuscinetti; le coppe sono collegate con un archetto che mantiene la pressione delle coppe sul capo.
DPI 2. cuffie auricolari
hanno attenuazione sonora tra 30 - 40 decibel
i i t i di f ti di i i li lli divanno impiegate in presenza di fonti di rumore i cui livelli di pressione sonora non superino i 120 db
sono maggiormente impiegate in condizioni che non richiedono la permanenza prolungata o continuativa nell’ambiente rumoroso
sono ingombranti e possono interferire con l’impiegosono ingombranti e possono interferire con l impiego contemporaneo di altri DIP
di solito sono di minor tollerabilità (stringono, aumentano la sudorazione) ma di più facile indossabilità
di solito non sono causa di inconvenienti igienico-sanitari
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Sorveglianza sanitaria per i lavoratori
1.Quando il livello di esposizione supera gli 80 dB:La sorveglianza sanitaria è attivata a richiesta dei lavoratori
2. Quando il livello di esposizione supera gli 85 dBLa sorveglianza sanitaria è obbligatoria e comprendeLa sorveglianza sanitaria è obbligatoria e comprende
Visita e audiometria preventivaVisite e audiometria periodica annuale
Il rischio lavorativo da esposizione a vibrazioni
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IL RISCHIO VIBRAZIONI
Definizioni
Le vibrazioni sono oscillazioni meccanichet d d di i h igenerate da onde di pressione che si
trasmettono attraverso corpi solidi elastici
L'accelerazione (variazione di velocità, espressa in m/sec2 )è il parametro più importante per la valutazione della risposta
ll ib i i i t l' t iù lcorporea alle vibrazioni, in quanto l'uomo avverte più la variazione di uno stimolo che il suo perdurare.
sistema mano-braccio:vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-
PUNTO DI APPLICAZIONE
vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema manobraccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari
corpo intero:vibrazioni meccaniche (scuotimenti) che, se trasmesse alcorpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza deilavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide
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ESPOSIZIONE IN AGRICOLTURA
Le attività che espongono a vibrazioni sono riconducibili a tre tipologie:
1) Lavoratore a piedi che opera tenendo sollevata l’attrezzatura mediante le due impugnature (motoseghe, decespugliatori)
2) Lavoratore a piedi che segue ed indirizza la macchina appoggiata a terra e la guida mediante manubri (motocoltivatori, motofalciatrici, troncatrici)
3) Lavoratore che guida un mezzo standovi seduto all’interno (trattrici, macchine movimento terra, ecc.)
Nei primi due casi è interessato il sistema mano-braccio mentre nel terzo il sistema corpo intero
ESPOSIZIONI IN AGRICOLTURA a vibrazioni mano-braccio
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Disturbi vascolari Angiopatia da vibranti o Fenomeno di Raynaud
PATOLOGIE davibrazioni mano-braccio
Osteoarticolari Pseudocisti delle ossa carpali, artrosi delle articolazioni
del polso e gomito, rizoartrosi, dito a scatto, entesopatie del gomito, borsiti
NeurologiciN ti iti d i i di l di l Neuropatie sensitive dei nervi mediano, ulmare, radiale
Sindrome da compressione (del tunnel carpale, dello stretto toracico..)
Muscolari Tendinopatie infiammatorie - degenerative
Manifestazioni del Fenomeno di Raynaud
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ESPOSIZIONI IN AGRICOLTURAa vibrazioni cropo intero
Patologie del rachide:
PATOLOGIE davibrazioni corpo intero
Disturbo lombare aspecifico (Low Back Pain)
Lombalgia acuta
Sciatalgia
Alt i i d tiAlterazioni degenerative precoci del rachide lombare
Mal di schiena
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Prima bisogna conoscere l’entità del rischio attraverso:
LA VALUTAZIONE del rischio
attraverso:
1. Misura delle vibrazioni emesse da macchine e attrezzature:Valutazione con misurazioni (Standard CEN ISO)Valutazione senza misurazioni (Banca Dati INAIL-Ispesl, Banche dati CNR, informazioni fornite dal costruttore)
2. Calcolo del livello di esposizione personale giornaliera a vibrazioni (quanto tempo l’operatore trascorre nelle postazione a rischio)
I VALORI LIMITE
Valori limite per i lavoratori stabiliti dal D.Lgs 81/08
Vib. mano-braccio Misure di prevenzione
Valore limite di esposizione
5 m/s² (8 ore)
20 m/s² (brevi periodi)Dose da non superare
Valore di azione giornaliero 2,5 m/s²
Al superamento di questa dose c’è:
• obbligo di sorveglianza sanitaria
• obbligo di misure di prevenzione e protezione
Vib i t Mi di iVib. corpo intero Misure di prevenzione
Valore limite di esposizione
1 m/s² (8 ore)
1,5 m/s² (brevi periodi)Dose da non superare
Valore di azione giornaliero 0,5 m/s²
Al superamento di questa dose c’è:
• obbligo di sorveglianza sanitaria
• obbligo di misure di prevenzione e protezione
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ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI IN AGRICOLTURA
Sistema mano braccio
Valori di esposizione medi all’impugnatura e tempi di esposizione (Te) prima che scatti l’azione
ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI IN AGRICOLTURA
Sistema corpo intero (scuotimenti)
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LA PREVENZIONE
Scelta di altri metodi di lavoro e di attrezzature con una minore esposizione a vibrazioni meccaniche: isolamento della cabina pedane assorbenti sedili ammortizzanti sospensioni attive
Fornitura di accessori quali sedili, maniglie
Manutenzione delle macchine e attrezzature
Progettazione e l’organizzazione dei luoghi e posti di lavoro
Informazione e formazione sul rischio e uso corretto delle attrezzature di lavoro, dei DPI
Limitazione della durata ed intensità dell’esposizione
Organizzazione di orari di lavoro appropriati
DPI per attenuare le vibrazioni (guanti)
Indumenti per la protezione dal freddo e dall’umidità
Il livello di protezione (attenuazione) offerto dal guanto dipende dai diversi spettri di frequenza delle vibrazioni associate alle differenti tipologie di utensili.
GUANTI ANTIVIBRANTI
- basse frequenze (es. utensili di tipo percussorio): < 10%
- medie frequenze (es. motoseghe): 10 – 20%
- alte frequenze (es. smerigliatrici): 40 -60 %
ATTENZIONE
i normali guanti da lavoro amplificano le vibrazioni
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Sorveglianza sanitaria per i lavoratori
1. Quando il livello di esposizione supera:• Sistema mano-braccio >2,5 m/s2
• Corpo intero > 0,5 m/s2
2. Oppure quando insorgono malattie correlate
La sorveglianza sanitaria è obbligatoria e comprendeLa sorveglianza sanitaria è obbligatoria e comprende
Il rischio da esposizione a radiazioni solari
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IL RISCHIO DA RADIAZIONI SOLARI
Definizioni
Le più autorevoli organizzazioni internazionali (ICNIRP, ILO, WHO) e nazionali (Istituto Superiore si Sanità) concordano nel considerare la radiazione ultravioletta solare un rischio di natura professionale per tutti i lavoratori che lavorano all'aperto (lavoratori outdoor) da valutare e prevenire alla stregua di tutti gli altri rischi presenti nell'ambiente di lavoro.
In particolare per tali lavoratori sono da tempo individuate e caratterizzate molte patologie fotoindotte, i cui organi bersaglio sono pelle ed occhi. La principale patologia fotoindotta è senz’altro il cancro della pelle.
Organi bersaglio delle radiazioni ottiche
EFFETTI SULLA SALUTE
Le patologie fotoindotte colpiscono pelle ed occhi.La principale patologia fotoindotta è senz’altro il cancro della pelleLa principale patologia fotoindotta è senz altro il cancro della pelle
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ATTIVITA’ LAVORATIVE A RISCHIO
Elenco delle attività con elevato rischio di esposizione a radiazione UV solare
• Lavorazioni agricolo/forestali• Floricoltura - Giardinaggio• Bagnini e Istruttori di sport all'aperto• Edilizia e Cantieristica stradale/ferroviaria/navale• Lavorazioni in cave e miniere a cielo aperto• Pesca e lavori a bordo di imbarcazioni ormeggiatori• Pesca e lavori a bordo di imbarcazioni, ormeggiatori,
attività portuali• Addetti alle attività di ricerca e stoccaggio idrocarburi
liquidi e gassosi nel territorio, nel mare e nelle piattaforme continentali
ATTIVITA’ LAVORATIVE A RISCHIO
Senza DPI
Con DPI
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• Latitudine e stagione
FATTORI DI RISCHIO
• Latitudine e stagione• Copertura nuvolosa• Durata dell’esposizione• Riflettanza del suolo• Vestiario (per la pelle)• Occhiali protettivi (per gli occhi)p (p g )• Ombra
Indumenti protettivi• Cappello a falde (pelle)
MISURE DI PREVENZIONE
pp (p )• Cappello con visiera (occhi) • Vestiario a manica lunga
Mezzi di protezione• Creme protezione solare SPF 15 (cute)• Occhiali da sole anche avvolgenti (occhi)
Misure organizzative• Creazione di zone d’ombra • Diversa organizzazione lavoro (orario)
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Caratteristiche degli Indumenti protettivi anti UV
Tessuti a trama fitta densi e spessi: verificare il grado di
MISURE DI PREVENZIONE
Tessuti a trama fitta, densi e spessi: verificare il grado di protezione Protection Factor UV (UPF) 40+ (norma EN 13758-2):
• Se è possibile osservare delle immagini attraverso il tessuto tenuto davanti ad una lampada, il potere di protezione è molto basso;
• Se filtra attraverso il tessuto solo la luce, il potere diSe filtra attraverso il tessuto solo la luce, il potere di protezione è modesto;
• Se la luce non penetra, il potere di protezione è ottimo• Dove passa la radiazione luminosa passa anche la
radiazione UV
Caratteristiche del cappello protettivi anti UV
A tesa larga di almeno 8 cm
MISURE DI PREVENZIONE
gCon protezione di naso, orecchie e collo
• i cappelli “da legionario” sono ottimali• I cappelli “ baseball con visiera” non forniscono protezione a
collo e orecchie che andranno protette in altro modo
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Il rischio lavorativo da esposizione a sostanze chimiche
IL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI
Definizioni
AGENTI CHIMICI: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia neig p ,loro miscugli, o allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti
AGENTI CHIMICI PERICOLOSI:
a) agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi delD.Lgs 52/1997 e successive modificazioni D.Lgs 145/2008.
b) agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi delD.Lgs 65/2003 e successive modificazioni
b) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi,in base ai numeri 1) e 2), possono comportare un rischio per lasicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietàchimico-fisiche, tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati opresenti sul luogo di lavoro
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in modo improvviso e brutaleincidente/infortunio: incendio esplosione
MODALITA’ DI AZIONE
incidente/infortunio: incendio, esplosione, ustione, intossicazione, asfissia, ecc.
dopo un certo tempo di esposizionemalattia: dell’apparato respiratorio (asma, rinite), di malattie della pelle e delle mucose (irritazioni, p ( ,ulcerazioni, eczemi, ecc.), di malattie del sistema nervoso (mal di testa, tremori, turbe psichiche, ecc.),dei tumori (delle vie aeree e digerenti, ecc.).
I polmoni hanno una superficie alveolare di circa 100 mq e sono la via di penetrazione
inalazione
VIE DI ASSORBIMENTO
q ppiù importante
La pelle di un individuo di statura media ha una superficie di circa 1,8 mq ed è un’ottima barriera se è integra
contatto
L’apparato digerente normalmente non ha molta importanza nell’ambiente di lavoro, salvo nel caso di comportamenti errati
ingestione
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EFFETTI SULLA SALUTE
Organo bersaglio EffettiIrritazioni
OcchiIrritazioni
Allergie
Vie respiratorie
Irritazioni
Allergie (asma, alveoliti)
Penumoconiosi
Tumori
Dermatiti irritative
Cute
Dermatiti irritative
Dermatiti allergiche
Tumori
Organi interni (fegato, reni, sistema emopoietico, sistema nervoso centrale)
Alterazioni funzionalità
Tumori
Chi immette sul mercato sostanze o preparati pericolosi:
ETICHETTATURA
preparati pericolosi:
• deve apporre sul loro contenitore un’etichetta che informi l’utilizzatore dei pericoli per l’uomo e l’ambiente (simboli di pericolo)
• ha l’obbligo di fornire agli utilizzatori anche la• ha l obbligo di fornire agli utilizzatori anche la scheda dei dati di sicurezza, per consentire i provvedimenti necessari per la tutela della salute e della sicurezza
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Si applica a sostanze e preparati considerati pericolosi (attenzione: esclusi farmaci e alimenti)
ETICHETTATURA
pericolosi (attenzione: esclusi farmaci e alimenti)
L’etichetta riporta le indicazioni fondamentali per la sicurezza di uso
In caso di travaso, sul nuovo contenitore si devono riportare le indicazioni dell’etichetta originale p g(assicurarsi che il contenitore sia idoneo)
• Nome commerciale del preparato• Nome, indirizzo, numero di telefonico del
ETICHETTATURA: contenuti
fabbricante/ importatore/distributore• Nome chimico dei componenti più significativi
dal punto di vista tossicologico (regole precise)• Per i nocivi (effetti acuti) dimostrando i motivi di
riservatezza, utilizzare denominazioni generiche• Simboli
F i R• Frasi R• Frasi S• Quantità (se al dettaglio)
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ACETONE
UNGUIS srlVia Dal Corno, 9 Cornuda (TV)Tel. 0423-020311
Il nome l’indirizzo il
ESEMPIO DIVECCHIA ETICHETTA
ACETONEF+ Facilmente infiammabile Xi Irritante
R11 Facilmente infiammabile.R36 Irritante per gli occhi. R66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle. R67 L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.
Il nome l indirizzo, il numero telefonico del fabbricante, distributore, importatore
I pericoli più importanti segnalati da questi simboli
Frasi RI rischi particolari
S2 Conservare fuori dalla portata dei bambini. S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato. S16 Conservare lontano da fiamme e scintille – Non fumare. S26 In caso di contatto con gli occhi lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico.
Etichettatura CE 125 ml
I rischi particolari del prodotto
Frasi S Consigli di prudenza e condotta in caso d’incidente
UNGUIS srlVia Dal Corno, 9 Cornuda (TV)Tel. 0423-020311
Il nome l’indirizzo, il numero telefonico del fabbricante, distributore, importatore
ESEMPIO DINUOVA ETICHETTA Pittogrammi di
pericolo
ACETONEPERICOLO
H225 Liquido e vapori facilmente infiammabili.H319 Provoca grave irritazione oculare.H336 Può provocare sonnolenza o vertigini.
P102 Tenere fuori dalla portata dei bambini.P210 Tenere lontano da fonti di calore / scintille / fiamme libere / superfici
importatore
Avvertenza Indica il grado di pericolo
Findicazioni di pericolo H
riscaldate. Non fumare.P280 Indossare guanti / indumenti protettivi / Proteggere gli occhi / il viso.P305+P351+P338In caso di contatto con gli occhi sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare.P403+P233 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo ben ventilato
EUH066 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza o screpolature della pelleN° CE. 200-662-2
Consigli di prudenza P
Uleteriori informazioni dipericolo EUH
39
I vecchi e i nuovi pittogrammi di pericolo
SIMBOLI DI PERICOLO
PERICOLI SIMBOLO VECCHIO SIMBOLO NUOVOPericolo di esplosione.
Questi prodotti possono esplodere a
CONFRONTOtra vecchi e nuovi simboli
contatto di una fiamma, di una scintilla, dell’elettricità statica, sotto l’effetto del calore, di uno choc, di uno sfregamento
Pericolo d’incendio
Questi prodotti possono infiammarsi: a contatto di una fiamma, di una scintilla, di elettricità statica, sotto l’effetto del calore, o di sfregamenti
Prodotti comburenti.
Questi prodotti possono provocare oQuesti prodotti possono provocare o aggravare un incendio, o anche provocare un’esplosione se sono in presenza di prodotti infiammabili o combustibili
40
PERICOLI SIMBOLO VECCHIO
SIMBOLO NUOVO
Gas sotto pressione.
CONFRONTOtra vecchi e nuovi simboli
Gas sotto pressione.
Questi prodotti sono gas sotto pressione in un recipiente e possono esplodere sotto l’effetto del calore. Si tratta di gas compressi, di gas liquefatti e di gas disciolti. I gas liquefatti possono, quanto tali, essere responsabili di bruciature o di lesioni legate al freddo dette criogeniche. Nuovo pericolo
Classificato e indicato da nuovo pittogramma
Pericolo di tossicità acuta
Questi prodotti avvelenano rapidamente anche con una bassa doseuna bassa dose.
Essi possono provocare degli effetti molto vari sull’organismo: nausea, vomito, mal di testa, perdita di conoscenza, o altri disturbi importanti compresa la morte. Questi prodotti possono esercitare la loro tossicità per via orale, inalatoria e cutanea.
PERICOLI SIMBOLO VECCHIO
SIMBOLO NUOVO
Pericoli gravi per la salute
CONFRONTOtra vecchi e nuovi simboli
Pericoli gravi per la salute
Questi prodotti possono:
• provocare il cancro (cancerogeni)
• modificare il DNA delle cellule e quindi provocare dei danni sulla persona esposta o sulla sua discendenza (mutageni)
• avere degli effetti nefasti sulla riproduzione e sul feto (tossici per la riproduzione)
• modificare il funzionamento di certi organi come il fegato, il sistema nervoso, sia se si è stati esposti una sola volta o meglio a più riprese
• provocare degli effetti sui polmoni, e che possono essere mortali se penetrano nelle vie respiratorie (dopo essere passati per la bocca o il naso o meglio quando li si vomitano
• provocare allergie respiratorie (asma)
Pericoli già classificati
Indicati con nuovo pittogrammi
41
PERICOLI SIMBOLO VECCHIO SIMBOLO NUOVOPericoli per la salute.
Questi prodotti chimici possono:
CONFRONTOtra vecchi e nuovi simboli
avvelenare ad una dose elevata, provocare delle allergie cutanee o causare sonnolenza o vertigini, provocare una reazione infiammatoria per gli occhi, la gola, il naso o la pelle a seguito del loro contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose
Pericolo di corrosione.
Questi prodotti sono corrosivi perché attaccano o distruggono i metalli e corrodono la pelle e/o gli occhi in caso di contatto o di proiezione
Pericoli per l’ambiente
Questi prodotti provocano effetti nefasti sugli organismi dell’ambiente acquatico (pesci, crostacei, …) e sullo strato dell’ozono
Le frasi “R” precisavano meglio la natura dei rischi
R 2 Rischio di esplosione per urto sfregamento fuoco
ETICHETTATURA:Vecchie Frasi “R”
R 2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco...R 4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili.R 5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.R 6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.R 7 Può provocare incendio.R 43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.R 45 Può provocare il cancro.R 46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.p gR 49 Può provocare il cancro per inalazione.R 60 Può ridurre la fertilità.R 61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.R 36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.R 36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.
42
Le frasi R saranno sostituite da “Indicazioni di pericolo H”
E i
ETICHETTATURA:Nuove Indicazioni “H”
Esempi
H224 Liquido e vapori altamente infiammabili
H334 Può provocare sintomi allergici o asmatici odifficoltà respiratorie se inalatop
H400 Molto tossico per gli organismi acquatici
I Consigli di prudenza “S” fornivano sinteticheindicazioni per operare in sicurezza.
ETICHETTATURA:Vecchi Consigli “S”
S 7 Conservare il recipiente ben chiuso.S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili.S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.S 24 Evitare il contatto con la pelle.S 25 Evitare il contatto con gli occhi.S 26 In caso di contatto con gli occhi lavare immediatamenteS 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente
ed abbondantemente con acqua e consultare un medico.S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente
ed abbondantemente con … (prodotti idonei indicato).S 36 Usare indumenti protettivi adatti.S 37 Usare guanti adatti.S 43 In caso di incendio usare ...(mezzi estinguenti idonei).
43
La frasi S saranno sostituite da “Consigli di Prudenza P”,
ETICHETTATURA:Nuovi Consigli “P”
Esempi
P260 Non respirare le polveri
P302 + P350 In caso di contatto con la pelle lavare delicatamente e abbondantemente con acquadelicatamente e abbondantemente con acqua e sapone
P405 Conservare sotto chiave
Ulteriori informazioni sui pericoli “EUH”
ETICHETTATURA:Ulteriori informazioni “EUH”
Esempi
EUH031 A contatto con acidi libera un gas tossico
EUH201 Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti chepossono essere masticati o succhiati da bambinip
EUH059 Pericoloso per lo strato dell’ozono
44
Attenzione certi pericoli non sono indicati da un pittogramma.Per questo è importante leggere tutta l’etichetta!
LA NUOVA ETICHETTA
Alcuni pericoli non sono indicati da un pittogramma ma vengono segnalati dalle Frasi H (Indicazioni di Pericolo) o dalle Frasi EUH (Ulteriori informazioni di pericolo). E’ il caso della miscelazione di prodotti incompatibili, quali per esempio la Varechina con sostanze acide, che provoca lo sviluppo di un gas tossico, il Cloro. Questo è un tipico pp g pincidente chimico, comune sia in ambiente domestico che lavorativo.
Tale rischio viene segnalato dalla frase: EUH031 A contatto con acidi libera un gas tossico.
I produttori devono provvedere alla stesura delleschede di sicurezza secondo le istruzioni
SCHEDE DI SICUREZZA
schede di sicurezza secondo le istruzionidell’allegato al D.M. 07/09/2002.
Forniscono le informazioni necessarie alla tuteladella salute delle persone addette allamanipolazione e della popolazione generale.
Si compongono di 16 punti
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1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa
2. Composizione/informazione sugli ingredienti3 Identificazione dei pericoli
SCHEDE DI SICUREZZAIl contenuto
3. Identificazione dei pericoli4. Interventi di primo soccorso5. Misure antincendio6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale7. Manipolazione ed immagazzinamento8. Protezione personale/controllo dell’esposizione9. Proprietà fisiche e chimiche10 Stabilità e reattività10. Stabilità e reattività11. Informazioni tossicologiche12. Informazioni ecologiche13. Osservazione sullo smaltimento14. Informazioni sul trasporto15. Informazioni sulla normativa16. Altre informazioni
RISCHI DA USO DI FITOSANITARI
Schede ed etichette di sicurezza
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ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI IN AGRICOLTURA
I principali prodotti acquistati sono:Prodotti fitosanitari (deposito e utilizzo)Gas tossici (fumiganti)Gas tossici (fumiganti)FertilizzantiOli minerali (manutenzione, officina)Detergenti/disinfettantiCarburantiFarmaci veterinari
Altri rischi chimici:Altri rischi chimici:Polveri (terrigene, ma anche vegetali a forti concentrazioni (mangimificio)NH3, CO2 negli allevamenti zootecniciRischi legati ad attività di officina (verniciatura, saldatura, ecc.)Rischi legati ad attività di trasformazione (vinificazione, caseificio, trasformazione carni, falegnameria, ecc.)
PATOLOGIA DA AGENTI CHIMICI IN AGRICOLTURA
Dipendono dalle caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche dei componenti che costituiscono il prodotto.
manifestazioni acute• danni oculari• reazioni allergiche (respiratorie e cutanee)• avvelenamenti
danni cronici (anche molto gravi e di tipo permanente)• alterazioni della funzionalità epatica, polmonare, renale, sangue,
ecc..
• danni neurologici
• neoplasie
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RISCHI DA USO DI FITOSANITARI
Principali effetti dannosi causati dai prodotti fitosanitari (D.Lgs. 52/77 D.Lgs. 145/08 sostanze – DLgs. 65/03 preparati)
Irritazioni di cute, occhi, mucose, vie aeree
Causticazioni (ustioni) di cute, mucose
Allergie per cute e apparto respiratorio
Malattie/intossicazioni a carico di fegato, rene, SNC, polmoni
Tumori, mutazioni genetiche, malformazioni fetali
Riduzione della fertilità femminile e maschile
RISCHI DA USO DI FITOSANITARI
Tumori associati all’esposizione a pesticidi
Classe di pesticida Tumore
Insetticidi arsenicali PolmoneInsetticidi arsenicali
Erbicidi fenossiacetici
I. organoclorurati
Polmone
Cute
Linfomi
Sarcomi dei tessuti molli
Leucemie
Leucemie
Linfomi
Sarcomi dei tessuti molli
I. organofosforici
Erbicidi triazinici
Carbammati
Sarcomi dei tessuti molli
Mieloma multiplo
Mammella
Linfoma
Leucemie
Ovaio
Linfomi
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RISCHI DA USO DI FITOSANITARI
Classificazione
La classificazione tossicologica è fatta in base agli effetti acuti ll d h id il 50% d li i li d i te alla dose che uccide il 50% degli animali da esperimento
trattati.
Per l’acquisto, il trasporto, la conservazione e l’utilizzo dei prodotti classificati molto tossici (T+), tossici (T) e nocivi (Xn) è necessario il PATENTINO da rinnovare con corso ed esame ogni 5 anniesame ogni 5 anni Per gli altri prodotti irritanti (Xi) o non classificati è sufficiente un’autocertificazione valida un anno
Chi acquista i prodotti ne è responsabile penalmente
RISCHI DA USO DI FITOSANITARI
Classificazione
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RISCHI DA USO DI FITOSANITARI
Classificazione
RISCHI DA USO DI FITOSANITARI
Deposito e stoccaggio
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RISCHI DA FUMIGANTI (gas tossici)
Soggetti a normativa R.D. 147/27.
Utilizzo sottoposto a regime autorizzativo per acquistoper deposito e utilizzo.
Sono utilizzati da ditte specializzate, munite delle necessarie autorizzazioni; ma occorre vigilarenecessarie autorizzazioni; ma occorre vigilare sulle possibili interazioni con le attività aziendali.
RISCHI DA POLVERI IN AMBIENTE AGRICOLO
di origine vegetale:
Tipo di polveri
cereali, farine e loro parassiti, tabacco, fieno, pollini
di origine animale:peli, squame, forfora, piume, deiezioni di animali
O l i it ll i
Patologie da polveriOculo-rinite allergicaasma bronchialeA. A. E.Fibrosi polmonare interstiziale
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RISCHI DA POLVERI IN AMBIENTE AGRICOLO
Rischio nei mangimifici
I mangimifici presentano, in genere, un’elevata polverosità con conseguente rischio inalatorio, ampiamente documentato in letteratura ("asma dei mugnai"), in grado di produrre vere e proprie malattie professionali.
Misure di prevenzione:
• Idonea cubatura dei locali e aerazione naturale.
• La ventilazione naturale minima da garantire in questi locali non deve• La ventilazione naturale minima da garantire in questi locali non deve essere inferiore a 1/10 della superficie di pavimento
• Gli impianti di processo devono essere realizzati prevedendo sistemi di abbattimento delle polveri.
RISCHI DA OLI MINERALI
Possibile contatto in manutenzione dei mezzi agricoli e nei lavori d’officina.Base minerale prevalentemente paraffinica altamenteBase minerale, prevalentemente paraffinica, altamente raffinata, con frazione aromatica inferiore al 3 %.
Non sono classificati come pericolosi o nocivi: le schede di sicurezza non riportano frasi di rischio
Gli elementi base di prevenzione sono molto semplici e p pconsistono nella buona gestione delle attività di officina e nel mantenere condizioni soddisfacenti d'igiene personale.
Oli minerali insetticidi: vedi prodotti fitosanitari
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RISCHI DA DETERGENTI DISINFETTANTI
Si utilizzano in zootecnia soprattutto nell’attività di mungitura e di pulizia dei macchinari, ma anche per la disinfezione di stalle e porcilaiedisinfezione di stalle e porcilaie.
soda al 3% o latte di calce cloroderivati iodoformi sali quaternari d’ammonio composti anfoteripderivati fenolici
Per adeguata protezione è in genere sufficiente rispettare scrupolosamente le indicazioni contenute nelle schede di sicurezza.
RISCHI DA GAS DI FERMENTAZIONE (NH3, CO2)
Rischio presente negli allevamento zootecnici (ambienti confinati)
Rischio spesso sottovalutato anche se sono noti casi di infortunio mortale, conseguenti ad accessi in zone a rischio, a profondità anche estremamente limitate.
Il ristagno liquami in condizioni di scarsa ventilazione può portare a concentrazioni non irrilevanti di gas:p g
NH3: 20-30 ppm (valore limite = < 20 ppm)CO2: >4000 ppm (valore limite = < 5000 ppm)
53
Fornendo attrezzature idoneeFornendo procedure di manutenzione adeguate
PREVENZIONE
Riducendo al minimo il n° di lavoratori espostiRiducendo al minimo la durata dell’esposizioneRiducendo al minimo l’intensità dell’esposizioneRiducendo al minimo la quantità di agenti sul luogo di lavoroUtilizzando metodi di lavoro appropriatiAttuando misure igieniche adeguateAttuando misure igieniche adeguateUsando i DPIAttuando la sorveglianza sanitaria
PREVENZIONE nei trattamenti con fitosanitari
nono
sisi
54
PREVENZIONE nei trattamenti con fitosanitari
ricorso ai DPI:• non prioritario;
La protezione delle vie respiratorie
• non risolutivo;
uso giustificato:• carattere occasionale della lavorazione o di interventi
di manutenzione;• specificità di determinati ambienti (sotterranei);• specificità di determinate attività (amianto);• specificità di determinate attività (amianto);• difficoltà tecnologica (sostituzione materiali
pericolosi);• situazioni di emergenza;
55
CLASSIFICAZIONE DEI RESPIRATORI
FILTRI ANTIPOLVERE E ANTINEBBIA
EFFICIENZA FILTRANTE
CLASSE GRADO DI PROTEZIONE
ANTIPOLVERE(POLVERI E FUMI) ANTINEBBIE
AEROSOL DI PROVANaCl
AEROSOL DI PROVAOLIO DI PARAFFINA
P1 BASSOPOLVERE INERTI
>80% -
P2 MEDIOPARTICELLE NOCIVE
94% >98%
P3 ALTOPARTICELLE TOSSICHE
>99,95 >99,99%S aerosol base acquosa SL aerosol base organica
FPN e FPO dei APVR per polveri
Dispositivo di protezione individuale FPN FPO
Facciale filtrante P1 (FFP1) o semimaschera con filtro P1. 4 4
Facciale filtrante P2 (FFP2) o semimaschera con filtro P2. 12 10
Facciale filtrante P3 (FFP3) o semimaschera con filtro P3. 50 30
Maschera intera con filtro P1 5 4
Maschera intera con filtro P2 20 15
Maschera intera con filtro P3. 1000 400
Elettrorespiratore con maschera e filtro P1 (TMP1) 20 10
Elettrorespiratore con maschera e filtro P2 (TMP2) 100 100
Elettrorespiratore con maschera e filtro P3 (TMP3) 2000 400
Elettrorespiratore con cappuccio o casco e filtro P1 (THP1)
10 5
Elettrorespiratore con cappuccio o casco e filtro P2 (THP2)
20 20
Elettrorespiratore con cappuccio o casco e filtro P3 (THP3)
500 100
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FILTRI ANTIGAS
TIPO COLORE PROTEZIONE
A MARRONE Gas e vapori organici con punto di ebollizione > 65°Cebollizione > 65 C
AX MARRONE Gas e vapori organici con punto di ebollizione < 65°C
B GRIGIO Gas e vapori inorganici (es. cloro, idrogeno solforato, acido cianidrico) con esclusione dell’ossido di carbonio
E GIALLO Anidride solforosa, acido cloridrico e altri gas e vapori indicati dal fabbricante
K VERDE Ammoniaca e suoi derivati organici indicati dal fabbricante
Tipo di indumento
Permeabilità
Classi del Tempi di permeazione
Gli indumenti di protezione
1 a tenuta stagna di gas
2 a tenuta non stagna di gas
3 prova di tenuta a getto di liquido
4 prova di tenuta agli spruzzi (spray)
materiale (minuti)
6 480
5 241 - 480
4 121 – 240
3 61 – 120spruzzi (spray)
5 prova di tenuta alla penetrazione di polveri
6 prova di tenuta limitata agli schizzi liquidi
2 31 – 60
1 10 - 30
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Gli indumenti di protezione
• marcatura CE impressa in modo leggibile indelebile per tutto
La protezione delle mani
Caratteristiche dei guanti
marcatura CE impressa in modo leggibile, indelebile per tutto il periodo di utilizzo del DPI
• da usare contro le aggressioni meccaniche, chimiche, per elettricisti e antitermici…”
• NB: da usare se non vi sono rischi d’ impigliamento
• il materiale dei guanti e delle cuciture deve essere soggetto g ggagli stessi livelli di sicurezza e di pulizia come qualsiasi altra protezione
• si deve considerare anche la difficoltà nell’ indossarli e nel toglierli ed il pericolo di passaggio di liquidi attraverso i guanti larghi
58
EN 388 REQUISITI DEI GUANTI PER LA
La protezione delle mani
EN 388: REQUISITI DEI GUANTI PER LA PROTEZIONE DEI RISCHI MECCANICI
1. Resistenza all’ abrasione
2. Resistenza al taglio
3. Resistenza allo strappo
4. Resistenza alla perforazione
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EN 374-2-3: REQUISITI DEI GUANTI PER LA
La protezione delle mani
EN 374 2 3: REQUISITI DEI GUANTI PER LA PROTEZIONE DAL RISCHIO MICROBIOLOGICO E CHIMICO
Determinazione della resistenza alla permezione dei prodotti chimici: LQA (livello di qualità 1-2-3, accettabile in base alla percentuale non conforme che sarà accettato dal piano di campionamento)che sarà accettato dal piano di campionamento)
1. Indici di permeazione e protezione: durata della protezione offerta (classi da 1 a 6)
60
LATTICE b di iù l t t l
La protezione delle mani
I più comuni materiali
LATTICE: a base di caucciù, la sostanza naturale più elastica
NEOPRENE: elastomero sintetico a base di policloroprene
NITRILE: detto anche NBR, è un polimero di sintesi ottenuto da tre monomerisintesi ottenuto da tre monomeri
PVC: cloruro di polivinile (“vinile”)
BUTILE: eccezionale resistenza alla permeazione
Il rischio lavorativo da esposizione ad agenti biologici
61
DEFINIZIONE
Rischio ambientale ed occupazionale proveniente dalla presenza di microrganismi (virus, batteri, funghi, rickezie, etc.), di allergeni di origine biologica (funghi aeroallergeni, acari, forfore, etc.) ed anche di sottoprodotti della crescita microbica (endotossine e micotossine) che possono essere presenti nell’aria, negli alimenti, su superfici contaminati e che possono di provocare al lavoratore:
– Infezioni
All i– Allergie
– Intossicazioni
Agente biologicoqualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni.
DEFINIZIONI
provocare infezioni, allergie o intossicazioni.C. tetaniSalmonella
Colera
Epatite
batteri e organismi simili
virus
Giardia
funghi e miceti
Candidosi
rickettsie
Borreliosi
protozoi
62
Elenco esemplificativo di settori con uso deliberato di agenti biologici
ATTIVITA’ LAVORATIVE
Università e centri di ricerca Università e centri di ricerca Sanità e veterinaria Laboratori diagnostici di microbiologia Industria delle biotecnologie Farmaceutica Alimentare (biotrasformazione vino, birra, ecc., laboratori
ricerca) Chimica (produzione e trasformazione) Chimica (produzione e trasformazione) Energia Ambiente (degradazione batterica rifiuti) Agricoltura (fertilizzanti biologici, antiparassitari
biologici)
RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA
63
RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA
Gli agenti biologici (batteri,virus,funghi…) rappresentano un rischio potenziale nelle attività agricole che comportano:
• Contatto con animali e loro materiali biologici (secrezioni sangueContatto con animali e loro materiali biologici (secrezioni, sangue urine, prodotti abortivi, escrementi)
• Contatto con muffe, terreno, acque e polveri contaminate
• Possibili punture di insetti o morsi di animali infetti o portatori di parassiti dannosi
I possibili danni sono:p
• Malattie infettive (tetano, leptospirosi, brucellosi, tubercolosi, micosi carbonchio, toxoplasmosi, rabbia, salmonellosi…)
• Disturbi aspecifici e febbri non definite tipo «influenza»
• Malattie respiratorie
• Allergie
RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA
Le principali condizioni a rischio di esposizione ad agenti biologici sono:
Il terreno Gli animali selvatici (ratti e volpi) Gli animali randagi (cani e gatti selvatici) Gli animali da allevamento (bovini, suini) Parassiti (zecche e pulci) InsettiAcqua stagnanteFosse biologicheDepositi di letame e liquame
64
RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA
Rischio da infezioni
Condizioni di rischio Agente biologico infettante
Acque stagnati LeptospireAcque stagnati Leptospire
Coliformi
Enterobacteriacee
Salmonelle
Canali di irrigazione
Animali infestanti
(in granai, fienili, rimesse, stalle,…)
Altri animali
(volpi, cani, ovini, bovini,...)
Rabdovirus
Lyme, virus TBE
BrucellaBrucella
Carbonchio
Terreno
(zecche, piogeni, vibrioni, larve, spore, …)
Lyme, virus TBE
Anchilostoma,
Clostridium tetani
Vibrione gangrena gassosa
RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA
Rischio da allergie
Tipologia agente allergizzante allergeni
Vegetale Pollini, farine, miceti, oli, semi, legni,...
Animale Forfore, peli, piume, setole,…
Lavorazioni agricole che possono causare allergopatie• falciatura, raccolta e manipolazione del fieno, floricoltura• lavorazioni del legno• manipolazioni di cereali• lavorazioni che espongono al contatto con gli animali• lavorazioni che espongono al contatto con gli animali
Patologie allergiche conseguenti• Asma bronchiale• Alveoliti allergiche estrinseche• Dermatosi professionali• Allergie da acari
65
RISCHIO BIOLOGICO IN AGRICOLTURA
Rischio da punture da Imenotteri
Il rischio è collegato alla puntura degli imenotteri (api vespeIl rischio è collegato alla puntura degli imenotteri (api, vespe, calabroni). Oltre alle spiacevoli conseguenze della puntura (gonfiore, dolore, prurito intenso) c’è il rischio di reazioni intense di tipo allergico nel 5% della popolazione . In tali casi il gonfiore diventa molto marcato, c’è nausea, ipotensione arteriosa, difficoltà respiratoria fino allo shock anafilattico.Per le persone che sanno di essere allergiche e che lavorano all’aperto esiste la profilassi vaccinaleall aperto esiste la profilassi vaccinale
PATOLOGIE da agenti biologici in agricoltura
Il Tetano
E’ una malattia causata dalla tossina di un batterio, il Clostridium tetani che si trova soprattutto nel terriccio nel letame nell’asfaltotetani, che si trova soprattutto nel terriccio, nel letame, nell asfalto e nel tratto digerente di alcuni animali. Il batterio del tetano può sopravvivere per lunghi periodi di tempo in condizioni sfavorevoli poiché si conserva in forma di spora. Una ferita banale può diventare la sua porta di ingresso nell’organismo; una volta penetrato, il batterio diventa attivo e produce una potente tossina che si fissa sulle terminazioni nervose dei muscoli bloccandoli in una contrazione continuatadei muscoli, bloccandoli in una contrazione continuata. L’infezione non è contagiosa, cioè non può essere trasmessa da persona a persona.E’ una malattia gravissima, che richiede il ricovero in un centro specializzato e che in molti casi conduce a morte (dal 10 al 50%).La profilassi vaccinale è l’unica trattamento efficace
66
La vaccinazione contro il TETANO
• Composizione: Tossina antitanica
PATOLOGIE da agenti biologici in agricoltura
Composizione: Tossina antitanica
• Somministrazione: intramuscolare
• Obbligatorio per:– Tutti i nuovi nati dopo il 1963 – Categorie professionali a rischio
• Agricoltura (coltivatori, allevatori, etc)• Industria• Trasporti• Trasporti• Sportivi
• Calendario:– I° ciclo: 3°, 5° e 11° mese– Richiami: 6 anni, 14 anni e dopo i 65 anni
PATOLOGIE da agenti biologici in agricoltura
Le Micosi
• Candida albicansAspergillus fumigatus• Aspergillus fumigatus
• Penicillium• Mucoracee
Negli allevamenti e nelle sale di mungitura esiste un’importante sviluppo di micetiFra i mungitori sono frequenti le dermatiti e le onicomicosi, ma anche le patologie respiratorie da miceti.
•Termoactinomiceti
Nei fienili (per una non corretta conservazione del fieno) si sviluppano i miceti termiphili (termoactinomiceti) del fieno che possono provocare alveoliti allergiche estrinseche con conseguenti BPCO
67
PATOLOGIE da agenti biologici in agricoltura
Le Zoonosi: Malattie trasmissibili in natura dagli animali all’uomo e viceversa
• leptospirosi
• brucellosi
• tubercolosi
• carbonchio
• toxoplasmosi
• febbre Q
• ornitosi - psittacosi
• virosi
• malrossino
• morva
• tetano
• micosi
• acariasi
• elmintiasi
PATOLOGIE da agenti biologici in agricoltura
Le Zoonosi: Operazioni ad alto rischio biologico
Movimentazione e Mungitura
Assistenza al parto
Fecondazione (particolarmente dei bovini)
Mascalcia e cure in genere
Ri i l tti li i i i Rimozione lettiera e pulizia ricoveri
Gestione e pulizia dei reflui
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PATOLOGIE da agenti biologici in agricoltura
Le Zoonosi trasmesse da Ovini
AGENTE BIOLOGICO FONTI DI RISCHIO
Brucella suis(brucellosi)
placente, feti, aerosol ambienti contaminati
Leptospira SPP(leptospirosi)
urine, aerosol, acque, attrezzature contaminate
Erysipelothrix Rhusiopathiae
(malrossino) animali infetti
Clostridium tetani(tetano)
spore nel terreno e nelle feci
Micobacteri(Tubercolosi)
feci, aerosol ambienti contaminati
Streptococcus suis(streptococcosi)
liquidi biologici contaminati
PATOLOGIE da agenti biologici in agricoltura
Le Zoonosi trasmesse da Bovini
AGENTE BIOLOGICO FONTI DI RISCHIOAGENTE BIOLOGICO FONTI DI RISCHIO
Brucella abortus(brucellosi)
Mammelle, placente, feti, latte e oggetti contaminati
Micobacteri(Tubercolosi)
Feci, aerosol ambienti contaminati
Clostridium tetani(tetano)
Spore nel terreno e nelle feci
Coxiella burnetii(febbre Q)
Latte, placente e feti, zecche
Miceti(micosi)
Cute e annessi
69
MISURE DI PREVENZIONE
1. Adottare dispositivi personali di protezione (DPI, guanti, stivali, maschere antipolvere)
2. Predisporre i mezzi necessari per la raccolta, stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti
3. Profilassi vaccinale per gli esposti 4. Disponibilità di acqua corrente e mezzi di
detersione5. Vaccinazione degli animali e abbattimento di quelli g q
infetti6. Pulizia e disinfezione periodica delle stalle7. Adottare misure igieniche personali
MISURE IGIENICHE PERSONALI
• Servizi sanitari adeguati con docce• Docce oculari con antisettici• Indumenti protettivi (tuta, occhiali, visiera, protezione
delle vie respiratorie, etc.)• Armadietti a doppio scomparto• Cambio indumenti da lavoro all’uscita• Pulizia, disinfezione o distruzione indumenti contaminati• Divieto di bere, mangiare, fumare nelle aree di lavoro a
rischiorischio• Pulizia personale adeguata e costante (lavarsi sempre
bene le mani)
70
MISURE DI PREVENZIONE
1. Alcuni consigli per la prevenzione del rischio biologico “comune”
• Evitare di portarsi le mani alla bocca (ad esempio fumando, bevendo o mangiando) durante l’attività lavorativa
• Abituarsi a lavarsi bene le mani (almeno 2 minuti) ad ogni fine operazione e non solo alla fine del proprio turno di lavoro
• Se durante il lavoro ci si procura qualche piccola ferita: lavare sotto l’acqua corrente la ferita, disinfettare e coprire con cerotti o garze
• Eseguire una adeguata pulizia (con detergenti) e disinfezione (con candeggina al 10%) di superfici, pavimenti), in tale modo si diminuisce la concentrazione di germi nell’aria e sulle superfici di appoggio
• Le vaccinazioni antitetanica, antiepatite, antitubercolare offrono buona copertura per gli agenti infettivi più comuni
Il rischio lavorativo da esposizione a movimentazione manuale dei carichi
71
Azioni od operazioni comprendenti, non solo quelle più tipiche di sollevamento, ma anche quelle, rilevanti, di
DEFINIZIONE
p qspinta, traino e trasporto di carichi che “in conseguenza di condizioni ergonomiche sfavorevoli comportano, tra l’altro,rischi di lesioni dorso-lombari”
“tra l’altro”: nella movimentazione manuale di carichi visono altri tipi di rischio:sono altri tipi di rischio:
•da infortunio•per altri segmenti dell’apparato locomotore (es. cumulativetrauma disorders del tratto cervicale e degli arti superiori)
•per altri apparati (es. cardiovascolare)
Cenni di anatomia del rachide
EFFETTI SULLA SALUTE
72
Cenni sulla funzionalità dei dischi intervetebrali
EFFETTI SULLA SALUTE
Aumento pressione
Fuoriuscita sostanze nutritive
Diminuzione pressione
Ingresso sostanze nutritive
EFFETTI SULLA SALUTE
Entità del carico lombare nelle attività quotidiane
Conseguenze del carico lombare Carico leggero (Kg. 80-100) Favorisce l’ingresso di sostanze nutritive nel disco
Carico moderato (Kg. 100-250) Favorisce l’eliminazione delle scorie dal disco
Carico intenso (Kg. 250-650) Possibilità di microfratture sulle cartilagini vertebrali, degenerazione artrosica del disco
Carico estremo (Kg. Oltre 650) Microfratture delle cartilagini
g
73
Carico• Pesante • Ingombrante• Difficile da afferrare
FATTORI DI RISCHIO
• Contenuto (instabile, distante)
Ambiente• Spazio ristretto• Pavimento: scivoloso, irregolare, instabile• Soffitto basso• Illuminazione
Attività• Frequente e ripetuta• Frequente e ripetuta• Distanze troppo grandi• Ritmo non modulabile
Lavoratore• Inidoneità fisica• Mancata informazione e formazione
Caratteristiche del carico
- è troppo pesante (limite NIOSH: 23 Kg)è i b t diffi il d ff
FATTORI DI RISCHIO
- è ingombrante o difficile da afferrare- è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di
spostarsi- è collocato in una posizione tale per cui deve essere
tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco,
- può a motivo della struttura esterna e/o della- può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni al lavoratore, in particolare in caso di urto.
74
Sforzo fisico richiesto
è i
FATTORI DI RISCHIO
- è eccessivo
- può essere effettuato solo con un movimento di torsione del tronco
- può comportare un movimento brusco del carico
- è compiuto con il corpo in posizione instabile.
Caratteristiche dell’ambiente di lavoro
FATTORI DI RISCHIO
- lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell’attività richiestaper lo svolgimento dell attività richiesta
- il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso
- il posto o l’ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi ad un’altezza di sicurezza o in buona posizione
- il pavimento o il piano di lavoro presenza di dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelliche implicano la manipolazione del carico a livelli diversi
- il pavimento o il punto di appoggio sono instabili- la temperatura, l’umidità o la ventilazione sono
inadeguate
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Esigenze connesse all’attività
FATTORI DI RISCHIO
- sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonnasforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati
- pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti
- distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto
- un ritmo imposto da un processo che non può essere d l t d l l tmodulato dal lavoratore.
Fattori individuali di rischio
FATTORI DI RISCHIO
inidoneità fisica a svolgere il compito tenuto conto- inidoneità fisica a svolgere il compito tenuto conto delle differenze di genere e di età
- inidoneità fisica a svolgere il compito per patologie (preesistenti o intercorrenti)
- indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore
insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o- insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento
76
IL RISCHIO IN AGRICOLTURA
vibrazioni meccaniche (scuotimenti)
t i t l t di t fimantenimento prolungato di posture fisse (in piedi, a schiena flessa, in posizione seduta)
LE PATOLOGIA DA MMC
Danni acuti:- Contrazioni muscolari- Ernie del disco- Ernie del disco- Mal di schiena
Danni cronici:- Patologie cronico-degenerative del rachide (artrosi)
- Mal di schiena
77
1. individuazione dei compiti che comportano rischi Caratteristiche del carico,
Sforzo fisico richiesto
PREVENZIONE
Sforzo fisico richiesto,
Caratteristiche dell’ambiente di lavoro,
Esigenze connesse all’attività,
Fattori individuali di rischio;
2.ricorrere a mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche
3 se ciò non è possibile organizzare i posti di lavoro in3.se ciò non è possibile, organizzare i posti di lavoro in modo che la movimentazione sia sicura
4.attivare la sorveglianza sanitaria
Automazione
PREVENZIONE
78
Formazione lavoratori e organizzazione lavoro
PREVENZIONE
Pressione su L 3
650 Kg
PREVENZIONE
Formazione
650 Kg
79
Formazione
PREVENZIONE
< 250 Kg
Pressione su L 3
PREVENZIONE
Formazione
Avvicinare l'oggetto al corpo.
Evitare di ruotare solo il tronco, ma girare tutto corpo, usando le gambe.
80
Evitare di
Formazione
PREVENZIONE
Evitare di inarcare troppo la schiena.
Non lanciare il carico.
Usare unoUsare uno sgabello o una scaletta.
Il rischio lavorativo movimenti ripetitivi degli arti superiori
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Azioni od operazioni comprendenti, non solo quelle più tipiche di sollevamento, ma anche quelle, rilevanti, di
DEFINIZIONE
p qspinta, traino e trasporto di carichi che “in conseguenza di condizioni ergonomiche sfavorevoli comportano, tra l’altro,rischi di lesioni dorso-lombari”
“tra l’altro”: nella movimentazione manuale di carichi visono altri tipi di rischio:sono altri tipi di rischio:
•da infortunio•per altri segmenti dell’apparato locomotore (es. cumulativetrauma disorders del tratto cervicale e degli arti superiori)
•per altri apparati (es. cardiovascolare)
RISCHIO IN AGRICOLTURA
Alcune mansioni a rischio:
• potatura• raccolta e cernita della frutta • mungitura manuale• la falciatura a mano• la legatura delle viti
82
Ripetitivita’movimenti sempre uguali a se stessi ripetuti a lungo
Frequenza
FATTORI DI RISCHIO
alta frequenza di gesti in ogni minuto di lavoro
Forzauso di forza elevata con gli arti superiori
Posturaposizioni scorrette del polso, del gomito, delle spalla o movimenti articolari estremi
P i di diPeriodi di recuperotempi di recupero insufficienti
Fattori complementarimaneggiare oggetti molto freddi, vibrazioni, compressioni sullemani durante l'uso di attrezzi, uso di guanti inadeguati,frequente uso di mazza e/o martello per dare colpi
Sindrome del tunnel carpale
EFFETTI SULLA SALUTE
Patologie degli arti superiori
Sindrome del tunnel carpale
Tendiniti della mano
Epicondilite – Epitrocleite
Conflitto scapolo-omerale
83
EFFETTI SULLA SALUTE
Sintomatologia
Formicoliiagli arti superiori che compaiono frequentementedurante lala nottenotte, accompagnati anche da sensazionidi freddo o disturbi della sensibilità
Dolori articolarialle dita, polsi, gomiti, spalle, nelle fasi iniziali solodurante i movimenti poi anche a riposodurante i movimenti, poi anche a riposo
Riduzione della funzione motorianegli stati più avanzati (mancanza di forza, caduta di piccoli oggetti dalle mani, riduzione del movimento articolare)
PREVENZIONE
1. Individuare i compiti che comportano rischiCaratteristiche e frequenza dei movimenti
Caratteristiche dell’ambiente di lavoro
Esigenze connesse all’attivitàg
Fattori individuali di rischio
2. ricorrere a mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche
3. attivare la sorveglianza sanitaria
4. organizzare il lavoro Intercalare periodiche pause (rapporto di 1: 5) nei lavori svolti a ritmi di lavoro intensi (RECUPERO)ritmi di lavoro intensi (RECUPERO)Ottimizzare la distribuzione delle azioni tecniche tra i due artiEvitare azioni inutiliTurnare su postazioni diverseRidurre i ritmi di lavoro
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Il rischio lavorativo da esposizione a fattori climatici sfavorevoli
DEFINIZIONI
Il MICROCLIMAÈ il clima negli ambienti chiusi
Il MACROCLIMAE’ l’i i d i f i li ti i di ’ i i I t liE’ l’insieme dei fenomeni climatici di un’ampia regione. Interessa gli ambenti di lavoro all’aperto
i parametri climatici che caratterizzano un ambiente di lavoro econdizionano il benessere termico dei lavoratori sono:
Radiazione solare Temperaturap Ventilazione Umidità
La combinazione di questi 4 parametri definisce la sensazione di:BENESSERE o DISAGIO TERMICO
85
L’uomo deve mantenere costante la sua temperatura corporea, mantenendo in equilibrio il bilancio termico
d i di l t b li
Equilibrio termico
DEFINIZIONI
• produzione di calore metabolico• ambiente esterno• dispersione termica
Il benessere termico si ha quando il bilancio termico è in pareggio, non vi è eccessiva perdita di calore, né acquisto: cioè la TEMPERATURA CORPOREA è COSTANTE
Lo scambio di calore con l’esterno avviene per:• Convenzione• Evaporazione• Radiazione
TEMPERATURA CORPOREATemperatura del nucleo viscerale (organi interni, cervello, etc )
Equilibrio termico
DEFINIZIONI
deve essere sempre uguale a 37°C (orale,rettale)
TEMPERATURA CUTANEAE’ la temperatura della cute ed è molto variabile, in funzione di:
•Attività metabolica•Attività muscolare•Clima esterno protezione degli abiti
86
Equilibrio termico
DEFINIZIONI
CONVENZIONEGli strati dell’aria a contatto con la pelle si riscaldano o si raffreddano scambiando calore Lo scambio dipende da:calore. Lo scambio dipende da:
•Temperature dell’aria•Velocità dell’aria
RADIAZIONELo scambio di calore avviane indipendentemente dall’aria (es. radiazione solare, termosifone, etc). Dipende da:
•Estensione della temperatura radiante•Temperatura del corpo radiantep p
EVAPORAZIONEIl processo di evaporazione raffredda la superficie. Con l’evaporazione del sudore, prodotto dal calore o dall’esercizio fisico, si ottiene il raffreddamento della cute. Lo scambio va verso l’esterno del corpo e dipende da:
•Umidità dell’aria ambiente•Velocità dell’aria ambiente
RISCHIO IN AGRICOLTURA da macroclima caldo
Il rischio è presente in tutti i settori lavorativi all’aperto:
• Agricoltura • Edilizia• Pesca• ….
87
1. Individuazione dei lavoratori esposti2. Misurazione dei vari indici (temperatura dell’aria, umidità %)3. Misurazione del tempo di permanenza dei lavoratori nelle
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
3 su a o e de e po d pe a e a de a o a o e econdizioni climatiche avverse
4. Dotazione di adeguati mezzi di protezione personali5. Fatica fisica6. Esistenza e ripari di posti di ristoro7. Sorveglianza sanitaria8. Abbigliamento indossato (idoneo o no)9 Rapporto fra periodi di lavoro e riposo9. Rapporto fra periodi di lavoro e riposo10.L’acclimatazione (processo fisiologico di adattamento che si
raggiunge in alcuni giorni con aumento graduale dello stress termico)
Il tutto vale per soggetti in buona salute, normalmente vestiti e idonei fisicamente all’attività considerata
Influenza dell’ABBIGLIAMENTO negli scambi termici
L’ bbi li t t b i t l fi i
FATTORI DI RISCHIO
L’abbigliamento rappresenta un barriera tra la superficie corporea e l’ambiente, modificando gli scambi termici per convenzione, irraggiamento ed evaporazione del sudore, in rapporto alla resistenza termica dei vestiti.La resistenza termica dei vestiti dipende dallo spessore e porosità di ogni singolo strato che lo componeSono state costruite delle tabelle che danno valori indicativi per alcuni tipi di vestiario
88
Valutazione semplificata del rischio climatico per lavori all’aperto
Nei periodi in cui si prevede un caldo intenso la prima e più importante cosa da fare ogni giorno è:
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
importante cosa da fare ogni giorno è:Verificare le previsioni meteorologiche per conoscere temperatura dell’aria e umidità relativa
Devono essere sempre considerate a rischio quelle giornate in cui si prevede che:
• La temperatura all’ombra superi i 30°C• L’umidità relativa sia superiore a 70 %u d tà e at a s a supe o e a 0 %
Il rischio è poi accresciuto se la T notturna rimane al di sopra dei 25°C, perché ciò non favorisce il recupero dell’organismo e determina una qualità del sonno
Per valutare in modo semplice il rischio sulla base dei due parametri (T e Umidità), si può utilizzare il diagramma “Carte dell’indice di calore”
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Valutazione semplificata del rischio climatico per lavori all’aperto
si può utilizzare il diagramma Carte dell indice di caloreSi misura la temperatura all’ombra nelle immediate vicinanze del posto di lavoro con un comune termometro e la percentuale di umidità con un igrometro
Indice di calore Disturbi possibili
Da 80 a 90 Fatica fisica
Da 90 a 104 Crampi muscolari, esaurimento fisico,esaurimento fisico, colpo di sole
Da 205 a 129 Esaurimento fisico,
possibile colpo di calore
Da 130 e più Rischio elevato di colpo di calore
Istituto Francese per la Ricerca sulla Sicurezza
89
1. Verificare quotidianamente le condizioni meteorologiche, valutare il rischio
2 Informare i lavoratori
PREVENZIONE
2. Informare i lavoratori3. Mettere a disposizione quantità sufficienti di acqua fresca4. Preparare aree di riposo ombreggiate 5. Aumentare la frequenza delle pause di recupero6. Effettuare una rotazione nel turno fra i lavoratori esposti7. Organizzare il lavoro in modi da minimizzare i rischi
(programmare i lavori più pesanti nelle ore più fresche)8. Programmare in modo che si lavori il maggior tempo
possibile nelle zone meno esposte al sole9. Variare l’orario di lavoro, sfruttando le ore meno calde10.Evitare lavoratori isolati
Meccanismi delle malattie da calore
Il danno insorge quando le condizioni climatiche rendono difficile la dispersione del calore per convenzione ed irraggiamento. In questi casi i tutto il calore
EFFETTI SULLA SALUTE
p gg qaccumulato deve essere disperso per sudorazione ed evaporazione del sudore (difficile se poca ventilazione e alto tasso di umidità):
• Aumento della gittata e della frequenza cardiaca • Vasodilatazione periferica• Aumento della secrezione del sudore (perdita di acqua e Sali: anche un
litro/h e 2-3 grammi di cloruro di sodio) • Aumento notevole della temperatura del nucleo corporeo
Limiti OMS:38°C di temperatura interna160 battiti/minuto5 litri di sudore in 8 ore
N.B. è molto importante durante il lavoro bere in abbondanza bibite contenenti sali
90
CRAMPI DA CALORESono dovuti a una sudorazione abbondante e prolungata che porta a
EFFETTI SULLA SALUTE
Malattie da calore
Sono dovuti a una sudorazione abbondante e prolungata che porta a una perdita di sali minerali
DISIDRATAZIONELegata a perdita di liquidi con la sudorazione e ad un insufficiente reintegro
SINCOPE O COLPO DA CALORE (improvvisa perdita di coscienza)Di breve durata, in genere preceduta da vertigini, senso di stanchezza eccessiva e nausea. Causata dalla intensa vasodilatazione periferica, diminuzione della pressione arteriosa e diminuzione di apporto di sangue al cervello. I sintomi sono la perdita di coscienza, la cute pallida, lucida e fredda, polso piccolo e frequente e diminuzione della PA
EFFETTI SULLA SALUTE
Il colpo di calore
Causa:• Blocco centrale dei meccanismi di termoregolazione• Blocco centrale dei meccanismi di termoregolazione
Fattori favorenti:• Temperatura ambiente (facendo lavori pesanti bastano 29°C) • Acclimatazione inadeguata• Sesso (più frequente nei maschi), età (più colpite le età avanzate,
costituzione (è più frequente negli obesi)• Dieta inadeguata (ricca di grassi, carboidrati, alcol)• Farmaci• Malattie intercorrenti (diabete, nefrosi, cirrosi, cardiopatie, ipertensione
arteriosa, precedenti malattie da calore, incapacità di percepire il pericolo dello stress da calore)
91
EFFETTI SULLA SALUTE
Il colpo di calore
Sintomi:• Improvvisa perdita di coscienza• Improvvisa perdita di coscienza• Sintomi premonitori: cefalea, vertigini, stanchezza, confusione mentale,
incoordinazione motoria, disturbi addominali • Casi gravi: confusione psichica seguita da delirio e coma
Esame obiettivo:• Prostrazione profonda• Temperatura rettale superiore a 41°C (anche fino a 45°C)• Pelle calda e priva di sudore• Polso frequente (150 160 battiti/minuto)• Polso frequente (150 -160 battiti/minuto)• Respirazione rapida e superficiale• Muscoli flaccidi e diminuzione dei riflessi osteo-tendinei• Danni epatici e insufficienza renale (a distanza di giorni)• Si può arrivare allo shock e alla morte
Colpo di calore: elementi di primo soccorso
EFFETTI SULLA SALUTE
Si tratta di una vera emergenza medica ad alto livello di mortalità CHIAMARE SUBITO IL PRONTO SOCCORSO (118)
1. Trasportare la persona in ambiente fresco e all’ombra 2. Posizione antishock (supina con gli arti inferiori sollevati)3. Slacciare quello che stringe (colletto e cintura)4. Allontanare la folla per permettere al soggetto di respirare meglio
Cosa non si deve fare
Mai dare schiaffi (non servono a niente)
( )
( )Mai dare alcolici (aumentano la, vasodilatazione e peggiorano la situazione) Mai sprizzare acqua gelata sul viso (provoca brividi che aumentano la temperatura)Mai dare da bere fino a quando non si è ripreso e può stare seduto e deglutireMai dare farmaci di alcun tipoMai alzarlo in piedi di colpo Mai abbandonarlo
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AMBIENTE SEVERO FREDDO
Definizione
Quando i meccanismi di termoregolazione non sono più sufficienti aQuando i meccanismi di termoregolazione non sono più sufficienti amantenere l’equilibrio termico, la temperatura del nucleo corporeo siabbassa provocando manifestazioni patologiche anche gravi(assideramento) che possono avere conseguenze fatali
I lavoratori devono essere protetti dall’esposizione al freddo in modo tale che la temperatura rettale non scenda sotto i 36°C
ESPOSIZIONI IN AGRICOLTURA AD ambienti severi freddi
Il rischio è presente in molti settori lavorativi nelle operazioni di conservazione del cibo per la presenza di celle frigorifere:
• Agricoltura • Agroalimentare• Pesca
Ri t i• Ristorazione• Trasporti• Servizi• ….
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AMBIENTE SEVERO FREDDO
Misure di Prevenzione
1. prevenire temperature corporee al di sotto di 36 °C2 tutelare contro il danno da freddo alle estremità2. tutelare contro il danno da freddo alle estremità3. per una esposizione singola occasionale si può accettare un
abbassamento della temperatura corporea interna fino ad un valore non inferiore a 35 °C
4. particolare attenzione a mani, piedi, testa
Raccomandazioni (ACGIH) per ambienti chiusi:• nelle sale frigorifere velocità dell’aria max 1m/s• gli indumenti devono essere scelti anche in funzione della velocità
dell’aria• possono essere necessari DPI per gli occhi• i lavoratori con patologie o in cura con farmaci che possono alterare la
normale termoregolazione non possono essere adibiti a temperature <1°C
Il rischio Infortunistico di macchine e attrezzature
CORSO DI FORMAZIONE PERLAVORATORI AUTONOMI
94
IL TRATTORE
Le principali cause di infortunioRIBALTAMENTO ed IMPENNAMENTO DELLA TRATTRICEpiù frequente quello laterale, segue poi il ribaltamento posteriore (o impennamento)
Il ribaltamento laterale avviene soprattutto durante le lavorazione su terreni con forte pendenza e quando la macchina lavora di traverso:
è spesso preceduto da una fase iniziale in cui il mezzo inizia ainiziale in cui il mezzo inizia a scivolare a causa del terreno molto bagnato, oppure per la rottura di parti meccaniche
Questo tipo di infortunio è spesso mortale
Le principali cause di infortunio
PRESA E TRASCINAMENTODegli indumenti del lavoratore da parte degli organi in movimento della macchina
IL TRATTORE
Degli indumenti del lavoratore da parte degli organi in movimento della macchina (cinghie, pulegge, giunti cardanici,ecc
Questi infortuni sono spesso gravi, con amputazioni dell’arto
95
Le principali cause di infortunio
CADUTANelle fasi di salita e discesa dal posto di guida, dovuta alla difficoltà di accesso al
IL TRATTORE
posto di guida, alla mancanza di adeguati sostegni ed appoggi, alla scivolosità degli scalini per la presenza di fango, ad ostacoli o leve che impigliano ai vestiti
SCHIACCIAMENTINelle fasi di attacco e distacco di attrezzi portati o trainati
ROTTURE E GUASTI ALLA MACCHINARottura del perno del gancio di traino e conseguente sganciamento del rimorchio
USTIONIUSTIONIProvocate dal contatto dell’operatore col motore, tubo di scarico e radiatore o per fuoriuscita improvvisa di olio dall’impianto idraulico
INTOSSICAZIONI DA MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)L’inalazione di questo gas provoca irritazione delle vie aree superiori, tosse e nei casi più gravi la morte. Si possono verificare nelle lavorazioni in locali chiusi a causa dell’accumulo dei gas di scarico e nelle cantine durante la vinificazione
PROTREZIONI DEL TRATTORE
STRUTTURE ANTIRIBALTAMENTO DELLA TRATTRICE
CABINE E TELAI
Protezioni applicate alle trattrici che, pur non evitando il ribaltamento, ne limitano le conseguenze, consentendo al conducente di avere uno spazio di sopravvivenza
L’installazione del telaio deve essere abbinato ad un sistema di ritenzione per l’operatore a bordo
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DISPOSITIVI PER LA SICUREZZA DEGLI ORGANI IN MOVIMENTO
Giunti cardanici: devono essere protetti con guainedi plastica in modo da coprire
PROTREZIONI DEL TRATTORE
di plastica in modo da coprireinteramente le parti sporgenti;la protezione deve essere liberadall’albero di trasmissione
Prese di forza: devono essere protette, in quantol’albero scanalato che fuoriesce dallat tt i ò tit i i l itrattrice può costituire pericolo se visi impigliano abiti
Cinghie e Pulegge: devono essere protette da cartes o grate resistenti e ancorate allestrutture portanti delle macchine
PROTEZIONI DELLE PARTI CALDE
Le parti esterne dei dispositivi di scarico dei gas combusti che raggiungono temperature pericolose, devono essere protette con griglie o reti metalliche.Queste devono essere posizionate in modo da evitare l’eccessivo
PROTREZIONI DEL TRATTORE
Queste devono essere posizionate in modo da evitare l eccessivo riscaldamento
SISTEMI DI SICUREZZA PER SALIRE E SCENDERE DALLA TRATTRICE
Sono accorgimenti atti a facilitare l’accesso al posto difacilitare l accesso al posto di guida in modo tale da evitare il rischio di caduta durante la salita e la discesa dalla trattrice
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SISTEMI DI SICUREZZA PER L’AGGANCIO E LO SGANCIO DEGLIORGANI TRAINATI
Al fine di evitare lesioni da schiacciamento è importante che l’organo
PROTREZIONI DEL TRATTORE
ORGANI DI COMANDO DELLE MACCHINE
Al fine di evitare lesioni da schiacciamento, è importante che l organo trainato, sia dotato di una barra alla cui estremità venga inserito un dispositivo meccanico manuale per la regolazione in altezza del carrello
Ogni macchina deve avere degli organi di comando per la messa in moto e fl’arresto, ben riconoscibili e facilmente accessibili al lavoratore
OBBLIGHI DEL LAVORATORE AUTONOMO
Il D.Lgs. n. 81/08 ha confermato una serie di obblighi a carico del datore di lavoro e del lavoratore autonomo che prevedono l’attivazione di misure affinché:
• i trattori agricoli o forestali siano siano adeguati ai requisiti minimi di sicurezza di cui all’all. V.
• i trattori agricoli o forestali siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza
• siano curati la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo
98
LA MANUTENZIONE
DEFINIZIONE
Comprende tutte le azioni tecnicheComprende tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali eseguite durante il ciclo di vita di un elemento - posto di lavoro (edificio), apparecchiatura o mezzo di trasporto – destinate a preservarli o a riportarli a uno stato in cui possono eseguire la funzione richiesta, proteggendoli da danni o deterioramento.
LA MANUTENZIONE
Scarsa manutenzione quale fattore di rischio
• La manutenzione deve essere un’attività di natura un’attività di natura preventivapreventiva, finalizzata a ridurre le probabilità di un guasto, a controllare il processo di deterioramento che porta al guasto di un sistema.
P hé d i• Perché da una manutenzione non fatta, non prevista o male possono derivare situazioni molto pericolose che provocano gravi infortuni e danni alla salute.
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I CONTROLLI
• I trattori agricoli o forestali devono essere tt di id t i l fi dioggetto di idonea manutenzione al fine di
garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza
• La frequenza dei controlli deve seguire le indicazioni dei produttori
• Eventi eccezionali.
I CONTROLLI
Persona Competente:
Chi può eseguire i controlli
per istruzione di base e per esperienza ha sufficienti conoscenze nel campo della tecnologia applicata ai trattori, delle linee di indirizzo applicabili alle suddette attrezzature e delle regole generalmente riconosciute dall’evoluzione della tecnica per eseguire controlli di sicurezza
è in possesso delle specifiche conoscenze richieste per l’effettuazione dei controlli previsti dal documento: Legge 5 febbraio 1992 n. 122 Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione
stradale e disciplina dell’attività di autoriparazione
100
IL REGISTRO DEI CONTROLLI
Il registro dei controllideve essere corredatodella necessaria documentazione di supporto, atta a dimostrare la rispondenza dell’intervento
Es.: documenti fiscali, schede tecniche dei pezzi di ricambio, ecc.
L’ESECUZIONE DEI CONTROLLI
Qualora il trattore sia utilizzato al di fuori della sede dell’unità produttiva, il datore di lavoro/lavoratore datore di lavoro/lavoratore autonomoautonomo, deve garantire che il trattore sia sempre accompagnato da un documento attestante l’esecuzione dell’ultimo controllo con esito positivo
Nel caso in cui l’esecuzione dei controlli non abbia dato risultati positivi è necessario intervenire con una manutenzione straordinaria per ristabilire la conformità del trattore ai requisiti di sicurezza
La sostituzione di componenti del trattore che sono state oggetto di omologazione deve essere effettuata con parti di ricambio conformi al tipo omologato
101
1. I CONTROLLI
Dispositivo di protezione in caso di capovolgimentoProtezione di elementi mobiliProtezione di parti caldeProtezione di parti caldeDispositivi meccanici di accoppiamento tra trattore e
veicolo rimorchiato (ganci ed occhioni) e di trainoDispositivi di accoppiamento anteriore e posteriore per
macchine operatrici portate con attacco a tre puntiZavorreOrgani di propulsione e di sostegno (pneumatici/cingolig p p g (p g
Freni
Silenziatore
2. I CONTROLLI
Comandi Parabrezza ed altri vetri Sedile del conducente Sedile del conducente Sedile del passeggero Dispositivo retrovisore Tergicristallo Dispositivi di illuminazione e segnalazione luminosa
Dispositivo di sterzoDispositivo di sterzo Segnalatore acustico Batteria Cofani e parafanghi Serbatoio di carburante liquido
102
PROTEZIONI DELATOMIZZATORE
• Cuffia di protezione per la presa di potenza
• Ripari fissi (griglie) sul gruppo ventilatore
• Fare attenzione al serbatoio di irrorazione
• Presenza del serbatoio acqua pulita(l.15 min)
• Protezione dei dispositivi di comando
• Controllo manometro indicatore press.
• Stabilità della macchina
PROTEZIONI DEL CARICATORE FRONTALE
• Stabilità della
combinazione trattrice-
caricatore frontalecaricatore frontale
• Scelta della trattrice idonea
• Comandi ad azione
mantenuta
• Il montaggio e lo
smontaggio dei bracci dismontaggio dei bracci di
sollevamento ….deve
essere progettato per
essere eseguito da una
sola persona
103
PROTEZIONI DEL CARRO RACCOGLIFRUTTA
• Piattaforma di lavoro
• Salita e discesa dalla
piattaforma
• Dispositivi di comando
• Piattaforma elevabile e
velocità di marcia
PROTEZIONI DELCARRO DESILATORE
• Organi di comando
• Distanza fra bracci portaDistanza fra bracci porta
fresa e cassone
• Coclee
• Organo fresante
• Nastro trasportatore(scarico)
• Organi di trasmissione
• Parti mobili (comando ad
azione mantenuta)
104
PROTEZIONI DELSPADILETAME
• Presa di potenza• Presa di potenza
• Organi di trasmissione del
moto
• Organi di spandimento
• Trasportatori
• Mezzi di accesso
PROTEZIONI DEL CARRO SPANDILIQUAME
• SerbatoioSerbatoio
• Mezzi di accesso
• Dispositivi di sicurezza
• Braccio di spargimento
• Presa di forza
• Stabilità
105
PROTEZIONI DELLA CIMATRICE PER VIGNETI
• Organi di taglio
• Organi di trasmissione
• Protezione dell’operatore
• Stabilità degli organi di taglioStabilità degli organi di taglio
PROTEZIONI DELDECESPUGLIATORE
• Dispositivi di taglio
• Protezione dell’operatore (DPI)
• Dispositivo di arresto del motore
• Imbracature (>7,5 Kg)
106
PROTEZIONI DELL’ELEVATOREA FORCHE MONTATO
• Riparo sui montanti
• Sicurezza sistema idraulico
• Leve di comando
PROTEZIONI DELLA FALCIATRICE
• Protezione dalle lame
• Protezione dalla proiezione
di materiali
• Comandi per le regolazioniComandi per le regolazioni
107
PROTEZIONI DELLA FRESATRICE
• Contatto con gli organi
lavoratori
• Contatto con organi di
trasmissione
• Regolazione profondità di
lavorazione
PROTEZIONI DELL’IRRIGATORE
• Organi di trasmissione del
moto
• Stabilità
• Presa di forza
108
PROTEZIONI DELLA MIETITREBBIATRICE
Salita e discesa dal posto di• Salita e discesa dal posto di
guida e piattaforma di servizio
• Organo di comando della testata
• Organi di trasmissione del moto
• Coclea convogliatrice
• Polveri
PROTEZIONI DEL MOTOCOLTIVATORE
• Utensili di zappatura
• Sistema di avviamento
• Comandi ad azione mantenuta
• Retromarcia
• Tubo di scaricoTubo di scarico
109
PROTEZIONI DELLA MOTOSEGA
• Impugnature
A i i• Arpioni
• Acceleratore
• Manutenzione
• Parti calde
• Impianto elettrico
• Copribarra
• Uso…con due mani
PROTEZIONI DELLA PIGIADIRASPATRICE
• Organi di trasmissione del moto
• Coclea
• Protezioni fisse
• Comando della macchina
110
PROTEZIONI DELLA RACCOGLI AGEVOLATRICE DEL TABACCO
• Scala di accesso
• Posto di guida
• Organi di trasmissione del moto
• Organi convogliatori
PROTEZIONI DELLA RACCOGLIMBALLATRICE
• Dispositivo di raccoltap
• Sistema di formazione della balla
• Apertura anteriore del gruppo
legatore(carter)
• Distanza fra camere
• Portellone posteriorePortellone posteriore
• Rimozione di blocchI
111
PROTEZIONI DELLA SEGA CIRCOLARE
• Disco dentato e proiezione di p
materiale
• Rifiuto del pezzo (coltelli
divisori)
• Lavorazione piccoli pezzi
• Presa di forzaPresa di forza
PROTEZIONI DEL SOLLEVATORE TELESCOPICO
• Caratteristiche
• Portata
• Zona di operazione
• Cabina
112
PROTEZIONI DELSPANDICONCIME
• Organo agitatore rotante
• Organo spanditore
• Presa di forza
PROTEZIONI DEL VOLTAFIENO
• Protezione contro i contatti accidentali con organi lavoratori
• Stabilità a riposo
113
PROTEZIONI DELLA VENDIAMMATRICE
• Caduta dal posto di guida
• Contatto con organi lavoratori
• Rumore e vibrazioni
• Avvisatori acustici
PROTEZIONI DELLA TRANCIATRICE
• Organi lavoratori
• Presa di forza
• Stabilità• Proiezione di materiali ed
emissione di polveri
Organi di trasmissione• Organi di trasmissione
114
IMPIANTI E ATTREZZATURE
Impianti di mungituraTrasportatori a nastro
Rischi collegati ad utilizzo di:
Deposito combustibiliImpianti elettrici
Essiccatori per foraggioLavorazioni in cantina
INFORTUNIGli effetti dannosi si manifestano con abrasioni, tagli, ferite, ustioni a carico soprattutto degli arti e sono riconducibili a cadute dalle scale ed al contatto con parti in moto degli impianti
Impianti elettriciAttrezzature mobili (scale)
con parti in moto degli impianti
FOLGORAZIONEProvoca la contrazione della muscolatura; nel punto di entrata e uscita della corrente si trovano segni di ustione da scarica elettrica. Ci può essere morte per arresto della circolazione
PREVENZIONE E PROTEZIONI
IMPIANTO ELETTRICO
Usare impianti con messa a terra e salvavita; assicurare la
IMPIANTO DI MUNGITURA
Usare impianti con messa a terra e salvavita; assicurare la protezione da acqua e polveri.
Limitare l’uso di prolunghe, prese multiple, adattatori; usare soltanto prese e spine compatibili
IMPIANTO DI MUNGITURA
Usare apparecchiature elettriche a bassa tensione, non lavorare con mani o piedi bagnati e mantenere i componenti elettrici all’asciutto
115
PREVENZIONE E PROTEZIONI
TRASPORTATORI A NASTRO
Verificare la presenza e l’arresto di emergenza e del riparo pulegge
ESSICATORI PER IL FORAGGIO
Verificare la presenza e l arresto di emergenza e del riparo puleggeMantenere le distanze di sicurezza
ESSICATORI PER IL FORAGGIO
Controllare il funzionamento del termostato e del rilevatore di fumo/fiamma.Distanziare il materiale, evitare fuoriuscite di combustibile
PREVENZIONE E PROTEZIONI
LAVORAZIONI IN CANTINA
gli ambienti devono essere areati gli ambienti devono essere areati
i pavimenti devono consentire il drennaggio di liquidi
evitare inneschi
mantenere il contatto con persone all’esterno
se utilizzata l’anidride solforosa è necessario usare una maschera del tipo pieno facciale, con filtro E
l’uso di detergenti aggressivi comporta la conoscenza delle procedure operative impartite dal fabbricante e riportate nelle schede di sicurezza
116
PREVENZIONE E PROTEZIONI
DEPOSITI DI CARBURANTE
rispetto di una distanza di protezione non inferiore ai 3 metri
DEPOSITI DI OLII
p pcompletamente sgombra e priva di vegetazione
presenza di almeno 3 estintori portatili per classi di fuoco A-B-C con capacità estinguente non inferiore a 39-144B-B
DEPOSITI DI OLII
evitare fuoriuscite o imbrattamenti con olio l’olio esausto deve essere conferito ad aziende autorizzate per il trasporto fare uso di contenitori omologatI presenza di estintori nel deposito
LE SCALE
NON SI CADE SOLO IN CANTIERE
Presso le aziende metallurgiche o gmetalmeccaniche o agricole il 10% circa degli infortuni è dovuto a cadute dall’alto (20 su 198).
Nella maggior parte riguardano lavoratori di ditte terze ( / )(manutentori/installatori) che cadono da scale a pioli, da materiale o da macchinari.
117
LE SCALE
NON SI CADE SOLO IN CANTIERE
Nelle sedi commerciali e del terziario gli infortuni perterziario gli infortuni per caduta dall’alto sono frequenti (24 su 88) e di gravità più contenuta.
Si verificano per cadute da scala a pioli o da posti di lavoro sopraelevati durante attività di pulizia, manutenzione, sistemazione di materiale, carico scarico di mezzi.
LE SCALE
NON SI CADE SOLO IN CANTIERE
Le cadute da mezzi diLe cadute da mezzi di trasporto e mezzi d’operasono frequenti (19 infortuni totali, piuttosto gravi).
Si verificano nelle sedi più disparate, di solito durante operazioni di sistemazione, pimbrago, disimbrago, copertura e/o scopertura del carico.
118
LE SCALE
Utilizzata nei contesti più disparati, sia comet t di h t di l i
La “micidiale” scala a pioli
strumento di accesso che come posto di lavoro sirivela come una delle attrezzature più pericolose:
44 infortuni su 658
circa 1/4 di tutte le cadute dall’alto
3 infortuni mortali
26 infortuni con inabilità superiore a 40 giorni
L’infortunio per caduta da scala a pioli hacomportato, in media, una inabilità al lavoro di 77giorni.
LA SCALA A PIOLI
119
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Le scale semplici devono avere:
dimensioni (principalmente la lunghezza) appropriate alle effettive esigenze di lavoroappropriate alle effettive esigenze di lavoro
i pioli (di tipo antisdrucciolevole) convenientemente fissati ai montanti (per quelle in legno sono tassativi il sistema ad incastro e l'assenza di nodi)
dispositivi di appoggio antiscivolo applicati alla base dei montanti,
montanti (se di legno) trattenuti da tiranti in ferro applicati sotto i due pioli di estremità, e da un tirante intermedio (per quelle lunghe più di m 4)
D.Lgs. 81/08, art. 70, all. V
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Le scale semplici: pericolo di instabilità
Se esiste pericolo per le condizioni di stabilità
dotata all'estremità superiore di sistemi di trattenuta (ganci)
oppure dotata di appoggi antisdrucciolevoli
oppure vincolata in modo da evitare sbandamenti, slittamenti, rovesciamenti, oscillazioni o inflessioni eccessive
della scala, essa deve essere
oscillazioni o inflessioni eccessive
quando rimane il pericolo di sbandamento, le scale debbono essere rese sicure o trattenute al piede da altra persona
D.Lgs. 81/08, art. 70, all. V
120
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Le scale semplici: inclinazione
La corretta inclinazione della scala, fondamentale per evitare rischi di instabilità o di rottura, si ottiene posizionandone la base ad una distanza dalla verticale del punto di appoggio superiore corrispondente ad 1/4 della lunghezza di scala compresa tra gli appoggi
D.Lgs. 81/08, art. 70, all. V
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Le scale semplici: superfici di appoggio
Le superfici di appoggio (inferiore o superiore) devonoLe superfici di appoggio (inferiore o superiore) devono risultare
livellate e piane (ovvero essere rese tali)
non cedevoli nè mobili (non devono essere utilizzate, ad es., porte o finestre non bloccate)
capaci di resistere alle azioni complessive che su di esse vengono a scaricarsi durante l'impiego (si pensi al sollevamento di materiali, ovvero all'uso di attrezzature)
121
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Le scale semplici: come accedere al piano
Se la scala serve per accedere ad un piano, la sua lunghezza deve essere tale che i montanti sporgano di almeno 1 metro oltre il piano.
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Le scale doppie
L'altezza massima non può superare i 5 metriDeve essere previsto un dispositivo (catena o altro sistema) che ne impedisca l'apertura oltre il limite prefissato dal fabbricantel apertura oltre il limite prefissato dal fabbricante
D.Lgs. 81/08, art. 70, all. V
122
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Le scale: l’equilibrio della persona
Evitare di operare permanendo oltre il terzultimo piolo (in caso contrario si deve
NO
p (ricorrere a scala di maggiore lunghezza)
Salire e scendere conservando il viso rivolto verso la scala e mantenere salda la presa delle mani (che devono essere rigorosamente tenute libere, riponendo attrezzi, utensili e materiali minuti in tasche o borse da portare a tracolla) SI
Mantenere sgombri da ostacoli o materiali i punti di accesso alla scala, sia in basso, sia in sommità
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
Check list di controllo
Montanti, pioli, gradini e dispositivi di trattenuta, sono tutti in perfetto stato (ovvero senza fessure, schiacciamenti o riparazioni provvisorie)?
Le scale vengono poggiate con la giusta inclinazione? Le scale vengono poggiate con la giusta inclinazione? Le scale vengono fissate allo scopo di evitare scivolamenti?
Se la base di appoggio è dura, dotare i piedi delle scale di appoggi antisdrucciolevoli. Se la base di appoggio è cedevole, utilizzare puntali metallici.Se la scala viene sistemata sul tronco o sui rami, poggiare saldamente entrambi i montanti.
Le scale sono fissate in modo da evitare sbandamenti laterali e rotazioni? Se necessario, chi lavora stando su una scala si protegge dalle cadute con
un’imbracatura di sicurezza o una cintura per pali? La protezione anticaduta è necessaria se:La protezione anticaduta è necessaria se: ci si deve inclinare fortemente di lato (il baricentro del corpo non deve trovarsi al
di fuori dei montanti); si utilizzano entrambe le mani per lavorare; l’altezza di caduta supera i 5 metri.
Se le scale si trovano nelle immediate vicinanze di linee elettriche, si provvede a contattare il responsabile della sicurezza dell’installazione e vengono adottate le misure da lui prescritte?
123
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
LE PROTEZIONI DELLA SCALA
124
CURA E POTATURA DEGLI ALBERI
Gli interventi sulle chiome degli alberi (es. piante da frutto o anche all’interno di giardini, parchi) sono molto spesso causa di infortuni.
I pericoli principali sono:
■cadere dall’albero o dalla scala in appoggio
■essere colpiti dalla caduta di oggetti (rami, parti di albero, utensili vari)
■tagliarsi con utensili a mano
Check list di controllo
Vengono utilizzati esclusivamente utensili e attrezzature idonei al lavoro da svolgere e in perfetto stato?utensili e attrezzi di tipo leggero f ( f
CURA E POTATURA DEGLI ALBERI
imbracature anticaduta certificate (con gli utensili di taglio utilizzare una fune di sicurezza con anima in acciaio)
Il personale che lavora sulle chiome adotta i provvedimenti necessari affinché gli attrezzi e il materiale non possano cadere? Uso di apposite borse o cassette per il trasporto del materiale
Vi siete accertati che i lavori con la motosega siano eseguiti in condizioni di sicurezza? Prima di iniziare i lavori di potatura, si procede ad un controllo accurato dell’albero?
stato di salutepresenza di rami secchise il ramo sostiene il peso di una persona
I di i t i ( i i l t t l ) il l it di li In caso di intemperie (pioggia, neve, gelo, vento, temporale) il personale evita di salire sugli alberi e di lavorare sulle chiome?
Le persone che lavorano sulle chiome degli alberi si proteggono contro le cadute? Quando si lavora con le piattaforme elevatrici, si provvede a garantire la sicurezza dei
lavoratori? La zona di pericolo a terra viene protetta in modo che le persone non addette ai lavori
non possano essere colpite dalla caduta di oggetti (rami, parti di albero, attrezzi)? Anche gli operatori a terra si mantengono al di fuori della zona di pericolo, ossia dalla
zona che potrebbe essere investita dalla caduta di oggetti?
125
Check list di controllo
Quando si lavora sulle chiome degli alberi si può sempre contare sull’aiuto di qualcuno?È i t t l d li ll hi
CURA E POTATURA DEGLI ALBERI
È vietato lavorare da soli sulle chiome.Per «aiuto» si intende:assistenza nel rendere sicuro il posto di lavoroprimi soccorsi in caso di emergenza
Le misure adottate permettono di intervenire tempestivamente e in modo corretto in caso di emergenza?
Il personale dispone dei necessari dispositivi di protezione individuale? In caso di attrezzi manuali occorre utilizzare In caso di attrezzi manuali occorre utilizzare
scarpe idonee dotate di suole antisdrucciologuanti da lavoroindumenti di segnalazione ad alta visibilità per lavori stradali, oppure una
giacca da lavoro di segnalazione
protezioni per capo, viso e occhi
CURA E POTATURA DEGLI ALBERI
126
LE CADUTE DALL’ALTO
Non si cade solo dalla scala …
LE CADUTE DALL’ALTO
PERICOLI DI CADUTA NELLE OPERAZIONI DI SALIREOPERAZIONI DI SALIRE SCENDERE DALLE SCALE A SEGUITO DELLA FRENESIA LAVORATIVA IN CERTI PERIODI DELL’ANNO
127
LE CADUTE DALL’ALTO
PERICOLO DI CADUTA DURANTE LE OPERAZIONI EFFETTUATE NEI SILOS ORIZZONTALI E VERTICALI
LE CADUTE DALL’ALTO
PERICOLO DI CADUTA NEL SALIRE O SCENDERE DALLA TRATTRICE
128
LE PROTEZIONI CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO
ADOZIONE DI SISTEMI DI RITENZIONE IN CASO DI CADUTA NELLO SVOLGIMENTO DI OPERAZIONI LAVORATIVE IN ALTEZZA
LE CADUTE DALL’ALTO
UTILIZZO DI UTILIZZO DI SCALE CON BALLATOIO NELLE OPERAZIONI LAVORATIVE SVOLTE IN ALTEZZA IN IMPRESE VITIVINICOLE
129
Casistiche di infortuni agricoli
CORSO DI FORMAZIONE PERLAVORATORI AUTONOMI
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
Gli indici infortunistici
• Indice di frequenza (I.F.)
• Indice di gravità (I.G.)
• Tasso di incidenza (T.I.)n° infortuni/popolazione lavorativa
130
INDICE DI FREQUENZA (ANNUALE)
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
( )
x 1.000.000IF =n° infortuni
ore lavorate
Meno corretto è n° infortuni / n° lavoratori
INDICE DI GRAVITÀ (ANNUALE)
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
IG = gg IT + (%IP x 75) + (M x 7500)ore lavorate x 1000
( )
IT = invalidità temporaneaIT = invalidità temporanea
IP = invalidità permanente
M = casi mortali
131
INFORTUNI IN ITALIAINFORTUNI IN ITALIASettori 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007*
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
Settori 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007*
Agricoltura 80.532 73.515 71.379 69.263 66.463 63.083 57.300
Numeri indice 100,0 91,3 88,6 86,0 82,5 78,3 71,2
Industria e Servizi 920.649 894.664 880.242 869.439 844.969 836.345 827.000
Numeri indice 100,0 97,2 95,6 94,4 91,8 90,8 89,8
di cui Costruzioni 103.260 106.057 110.529 110.639 106.372 104.376 100.000
Numeri indice 100,0 102,7 107,0 107,1 103,0 101,1 96,8
Totale 1.023.379 992.655 977.194 966.729 940.021 928.158 913.500
Numeri indice 100,0 97,0 95,5 94,5 91,9 90,7 89,3
INFORTUNI MORTALI IN AGRICOLTURAIN ITALIA
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
Agricoltura 159 167 128 175 141 124 115
Numeri indice (2001 = 100) 100.0 105.0 80.5 110.1 88.7 78.0 72.3
Industria e Servizi 1.369 1.287 1.305 1.137 1.124 1.205 1.130
Numeri indice (2001 = 100) 100.0 94.0 95.3 83.1 82.1 88.0 82.5
di cui Costruzioni 332 321 352 311 293 327 295
Numeri indice (2001 = 100) 100 0 96 7 106 0 93 7 88 3 98 5 88 9Numeri indice (2001 = 100) 100.0 96.7 106.0 93.7 88.3 98.5 88.9
Dipendenti conto Stato 18 24 12 16 15 12 15
Numeri indice (2001 = 100) 100.0 133.3 66.7 88.9 83.3 66.7 83.3
Totale 1.546 1.478 1.445 1.328 1.280 1.341 1.260
Numeri indice (2001 = 100) 100.0 95.6 93.5 85.9 82.8 86.7 81.5
132
INFORTUNI AGRICOLTURA NEL VENETO
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
• Dal 2001 al 2006 calo degli infortuni in tutti i settori compresa l’agricoltura -4% e gli altri settori -2.8%.
• L’agricoltura ha il più alto indice di infortuni rispetto• L agricoltura ha il più alto indice di infortuni rispetto l’industria e servizi in Italia e nel Veneto.
INFORTUNI INCIDENZAINFORTUNI INCIDENZA
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
Su 1.000 agricoltori 97 si infortunano
Su 1.000 operai 79 si infortunano
Su 1.000 operatori 43 si infortunano
133
INFORTUNI CON MACCHINE INFORTUNI CON MACCHINE
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
IMPRENDITORI AUTONOMIIMPRENDITORI AUTONOMI
RISCHIO DI INFORTUNIO RISCHIO DI INFORTUNIO MORTALE MORTALE
E’ E’ 33 VOLTEVOLTE
PIU’ ALTOPIU’ ALTO
INFORTUNI IN AGRICOLTURAINFORTUNI IN AGRICOLTURA
TRATTORE
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
TRATTORE
35% mortali
10% di tutti i casi
MACCHINE
17% di tutti i casi
134
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
Cosa fa lo SPISAL in caso di infortunio (INDAGINE GIUDIZIARIA)
Valutazioni sull’infortunio:
Informazioni su:• Infortunato• Ditta• Dinamica infortunio• Lesioni subite
Valutazioni sull infortunio:Macchina, impianto o ambiente di lavoroRipari e dispositivi di sicurezzaProcedure di lavoroDocumento di valutazione dei rischiInformazione/formazione/addestramento dei lavoratori e dell’infortunatoDichiarazioni rese (SIT)Ipotesi di accadimento dell’evento
Ipotesi di responsabilità • Datore di lavoro• Dirigente• Preposto• (Lavoratore)
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
ALCUNI ESEMPI DI ALCUNI ESEMPI DI
INFORTUNI IN AGRICOLTURAINFORTUNI IN AGRICOLTURA
135
Nel cortile della scuola media, uno studente riporta trauma cranico venendo investito, mentre circolava in motorino, da un’auto guidata da un applicato di segreteria che si stava recando in Municipio.
Condizioni atmosferiche
Nel piazzale di una cantina vitivinicola un LAVORATORE riporta trauma cranico venendo investito, mentre circolava in motorino, da un muletto guidato da un fornitore che stava trasportando frutta.
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
Trauma cranico
avverse Motorino non sicuro
Non uso/non uso corretto casco
Mancata formazione sui rischi
Stato psicofisico conducenti
trattore non sicuroFondo
Assenza di segnaletica
Mancata definizione delle disposizioni circa la circolazione interna
Non rispetto delle regole di circolazione interna
sicuroFondo stradale sconnesso
Mancata manutenzione programmata
orizzontale/verticale
Mancata manutenzione
Mancata valutazione del rischio
Mancata comunicazione circa le regole di circolazione interna
INFORTUNIO MORTALE
Descrizione infortunio: L'agricoltore alla guida di un trattore dotato di arco di protezione tenuto abbassato mentre trasportava a valle un carro pieno
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
protezione tenuto abbassato, mentre trasportava a valle un carro pieno d'uva veniva spinto dallo stesso verso un muretto a secco. In seguito al ribaltamento del mezzo l'agricoltore rimaneva schiacciato.
Come prevenire:• Usare l'arco di protezioneUsare l arco di protezionein posizione sollevata
• usare le cinture di sicurezza
• usare carri con trazione servo-assistita tramite giunto cardanico
136
INFORTUNIO MORTALE
Descrizione infortunio: Un’errata manovra su terreno inclinato ha t il ib lt t d ll t tt i
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
provocato il ribaltamento della trattrice.
Come prevenire: • Attenzione alla natura del terreno
• dotare la trattrice di arco di protezione (roll-bar) o cabina di protezione antiribaltamento
• durante la guida il conducente deve usare la cintura di sicurezza.
Descrizione infortunio: nel percorrere con il trattore una capezzagna in discesa, molto ripida, con a traino una carretta piena di materiale di risulta, perdeva il controllo del mezzo che precipitava da una riva alta circa 5/6 metri
INFORTUNIO MORTALE
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
perdeva il controllo del mezzo che precipitava da una riva alta circa 5/6 metri. Nella caduta il conducente era sbalzato dal posto di guida.
Come prevenire:
utilizzo di mezzi di trasporto idonei (cingolati) per il tipoidonei (cingolati) per il tipo di pendenza,riparo del posto di guida e
cintura di sicurezza.
137
Descrizione infortunio:
INFORTUNIO GRAVE
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
L'infortunato cadeva da una scala portatile, alta 2,20 metri, appoggiata ad una pianta di caco.
Come prevenire:Come prevenire:
La scala deve essere vincolata, fissata in modo da evitare scivolamenti o sbandamenti
INFORTUNIO GRAVE CAUSATO DAL GIUNTO CARDANICO
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
138
Descrizione infortunio: Durante la fase
INFORTUNIO GRAVE
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
di scalzo del terreno per l’estrazione di unpalo di sostegno del vigneto, medianteescavatore, il palo cadeva e colpiva alcapo un lavoratore, che si trovava vicino.
C iCome prevenire:Non sostare nel campo d'azionedell'escavatore e delimitare la zonainteressata alla caduta del palo.
INFORTUNIO MORTALE PLURIMO
Descrizione infortunio: l’agricoltore è sceso nella cisterna per effettuare la pulizia e si è sentito male. L’altro si è calato per prestargli soccorso ed è rimasto anche
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
questo asfissiato.L’aria non era respirabile per la presenza di CO2 prodotta dalla fermentazione del mangime.
Tipo di lesione/prognosi: Decesso per anossia (mancanza di ossigeno) e arresto cardio-circolatorio per verosimile intossicazione da anidride carbonica.
Come prevenire:N t i i t h b t i lt iNon entrare in cisterne, vasche, serbatoi e altri ambienti confinati senza verificare l’atmosfera contenuta. •Lavaggio e ventilazione della cisterna. •Il lavoratore va assistito da personale esternoe deve essere munito di cintura di sicurezza con corda •Utilizzo di autorespiratore.
139
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
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INFORTUNI IN AGRICOLTURA
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
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INFORTUNI IN AGRICOLTURA
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
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INFORTUNI IN AGRICOLTURA
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
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INFORTUNI IN AGRICOLTURA
INFORTUNI IN AGRICOLTURA
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INFORTUNI IN AGRICOLTURA