“potere operaio” anni settanta

Upload: nithayah-binah

Post on 02-Jun-2018

219 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • 8/10/2019 Potere Operaio anni Settanta

    1/5

    editrice petite plaisance

    Carmine Fiorillo

    Potere OperaioAnni Settanta

  • 8/10/2019 Potere Operaio anni Settanta

    2/5

    Copyright2010

    Via di Valdibrana 311 51100 PistoiaTel.: 0573-480013 Fax: 0573-480914

    C. c. postale 44510527

    editrice petite plaisance

    www.petiteplaisance.ite-mail : [email protected]

    Chi non spera quelloche non sembra sperabile

    non potr scoprirne la realt, poich lo avr fatto diventare,

    con il suo non sperarlo,qualcosa che non pu essere trovato

    e a cui non porta nessuna strada. E raclito

    M argherita g uidacci

    ... se unoha veramente a cuore la sapienza,

    non la ricerchi in vani giri,come di chi volesse raccogliere le foglie

    cadute da una pianta e gi disperse dal vento,sperando di rimetterle sul ramo.

    La sapienza una pianta che rinasce

    solo dalla radice, una e molteplice.Chi vuol vederla frondeggiare alla lucediscenda nel profondo, l dove opera il dio,

    segua il germoglio nel suo cammino verticalee avr del retto desiderio il rettoadempimento: dovunque egli sia

    non gli occorre altro viaggio.

    CARMINE FIORILLO,Potere Operaio anni Settanta

    [pubblicato su Quaderno 29 (Aprile 1979), supplemento a Corrispondenza Internazionale , Pe-riodico di documentazione storica, culturale e sociale

    Anno IV N 11 Dicembre 1978 Direttore responsabile: Stefano Poscia], pp. 5.

  • 8/10/2019 Potere Operaio anni Settanta

    3/5

    C RMINE FIORILLO

    r Dalla tesia ai piedi il signor Proudhon 2 ilfiloso fo e l economista de lla piccola borgh esia. In U societd progredita,ilpiccolo borghese 2 necessariamente,per la sua stessap osizio ne, sociolista da un lato ed econom ista dail almo ... Eglideve giu stificare in t e o ~id che 2 in pratica, e i1 signor P roudhon ha il m rito di essere i inrerprefescienn fico dellapiccola borghesia francese; un merito genu ino, perchl la piccola borghesia costituird uno parte integrante di tutte leimminenti rivoluzioni socialin.

    K mrx

    I n t e i k n d mclillaii posmno contare di fare un bvoro fecondo mlo e abbnndonennno l Uiusloni e cercbenmo uo i b u e n e b d u p p ei*, e non in q w bdenb k... el npporti mc l d ed economlcl r e d e non I n queM poaslbUi. ti oro attlvith TE OR IC A donP looltre eriere volU a studiare coafretimente htte k onneantngonlsmo ... dovr svelare quedo in

  • 8/10/2019 Potere Operaio anni Settanta

    4/5

    QU AD ER NI PRILE 1979

    voro e l a de f in izione d i l avo ro come s f ru t ta to -m e n t o, p ro d uz io n e, c i ~ ,i va lore + plusvalore .Ci b non ev iden temen te so l tan to un d i fe t to d iredazione . M a a t ten iamoci a l la vers ione p i fa-vo revo le , c io a seconda . Pe r g li ideo log i d i P 0 acontraddiz ione unica e fondamenta le de l l 'un i-verso capitalistico quella ch e si esprim e nel

    lavoro sa lar ia to , ne l la forma mis ti f ica ta de l va-lore e de l sa lar io come valore de l lavoro . I l lavorosempl iceme n te i l l avo ro a s t ra t toe alienato; i l

    p lusvalore (co me affermato al la f ine) s i ident i -f ica con i l profit to . Insomma, con un piede neiManoscritti d e l 1844 con l 'altro in Lavo ro sala-riato e capitale, P 0 c o m e s tu d io s o c ol le tt iv o d iMarx arr iva appe na a ge t ta re un 'occhiata a i pr imicapi to l i de l I l ib ro de l Cap i fa le , con fuggevoliamm iccament i a l le c itaz ioni t ront ia ne de iG r u n -drisse. Resta no esc lus i dal su o or izzonte cu l tura le

    (e poi politico) illavoro necessario, la d i fferenzatra plusvalore e profit to , le leggi dell 'accumula-z ione capi ta l ist ica , de l la con corre nza , la ca dutatende nziale de l saggio di profit to , l ' imperialismo,il soc ia l ismo e la d i t ta tura de l pro le ta r ia to com efase d i t rans iz ione da l capi tal ismo a l comu nism o,lo sv i luppo de l le contraddiz ioni d i c lasse so t to ladit t atu ra del proleta riato e l 'esperienza della r i-voluzione culturale cinese.

    L PROPRIET U N F U RTO

    Non cogl iendo nep pure i p resuppost i de l l 'ana-lisi marxiana de l capitalismo (ridott i a un 'am pli-f icazione de l m o t to p roudhon iano la ~ r o p r i e t fur to) le tes i vedo no la c omp le ta rea l izzaz ionedel capi tal ismo, sbarazza to da l le incomprensi-bili complicazioni della concorren za e dal le im-purit piccolo-borghesi, nel socialismo, anzi pro -pr io ne l socialismo realizzato (c io ne l mo-dello di organizzazione sociale e produttivadel l 'URSS, senza fare grandi d is t inz ioni f rapr im a e do po ilX X Congresso e neppure , com efan no a l tr i , f ra Lenin e Sta l in) . La fase soc ia l is~-kr iba t tezza ta alternativa di gestione del @afesociale (anzi, l 'alternativa pi razionale e so-c ia le)) ); model lo d i d issoluz ione de l la pro pr ie tcapitalist ica nella produzione capitalist ica, capi-ta l ismo colle tt ivo perfe t to e parad iso de l la leggedel va lore . ((Den tro la m ostruosa apparenzadell eguaglia nza d i tutti sotto l unifornze e assolutodominio dell astrarta giustizia del la legge de l va-lore come legge f ina lmente perfe t ta de l l ' equo

    sfru t tam ento d en tro l 'u topia social is ta de l l ' equoproce sso delle m ansioni, il capita le ha realiz zatoil suo sogno di un a societ fatta di soli op era i , unasocie t so t to il po te re de l capi ta le m a senza c lasseform ale de i capitalist i, con i l capitalism o nel ra p-po r to d i produz ione e il soc ia lismo nel m od o d iprodu zione e di scambio)) . Cos si af fe rm a.

    AGLI ANTIPODIDEL M RXISMO

    eProudhon era naruralmente porialo alla dialenica. M a nonavendo mai compreso la dialenica scienrijica non giunse che lsofUmau.

    Siamo qui ag l i an t ipodi de l marxismo: ne l laCrit ica al programma di G ot ha , s c h e r n e n d o a n ti -c ipa ta me nte i mis tici de l la r iappropr iaz ione de l laricchezza sociale , Marx ricordava che nella fasein fe rio re (ma ine liminab ile ) de l comun ismo d o-mina lo s tesso pr inc ip io che regola lo scambiode lle merc i in qua n to scambio di cose ch e hannoegua le va lore . Segu i tano c ioe a d om ina re l a l egge

    del va lore e i l d i r i tto eguale che 5 una fo rma d id i r it to squ is it amen te bo rghese . Ce r to , c i nonavviene senz a contraddiz ioni . Innanzi tu t to , va-lore e d i r i t to eguale si scon trano con un a modif i-caz ione sos tanzia le de i rappor t i d i produzione:((contenutoe forma son o cambiati, perch mutatele circostanze, nessuno pu dare qualcosa al difuori del pro prio lav oro e perch, d altra parte,niente pu diventare propriet del sin gol o se non imezzi d i consumo indiv iduale .E ques ta so l -tan to ( (mos truosa app a ren za de l l' eguagl ianza e

    societ di soli operai sfruttati ^? I n s e c o n d oluogo, legge del valore e dir i t to borghese si scon-trano con i l processo di r ivoluzione socialistacome scon t ro f ra l edue l inee , r e s tau raz ione bo r-ghese rivoluzione . Ma q ues t i e rano , pe r P O , p ro -b lemi de l la lon tana Cina , ev iden temen te . In ap -parenza , i teor ic i d i P 0 sos t i tu ivano il f ine ( ilcomunismo) alla strada (i l socialismo), rove-sc iando app are nte me nte la prassi de i rev is ionist iche r i t engono la s t r ada p i impor tan te de l f ine .Ma , cos come co lo ro che e sa l tano la s t r ada ascap i to de l f ine in rea l th vanno su una s t radadiversa d a q uel la de l soc ia l ismo, cos g li esa l ta tor ide l f ine non sbagl iano so lo i tempi , bens h an nopropr io una v i sione e r rone a de l comunism o . Essicominciavano con i l dare una anal is i a rb i t ra r iadel capitalismo, di cui ignoravano le contraddi-zioni salienti per r i levare soltanto alcuni tratt igenericissimi ( lo sfruttamento salariale) , battez-zavano socialismo realizzato)) i l mostruoso re-g ime d i Breznev e consor t i e auspicavano un co-

    munismo anarchico assa i fumosamente cara t te -r izza to da l r i f iu to de l lavoro .

    CONTRO LO ST TO SOCI LE

    In ques ta prospe tt iva la r icostruzione del ciclodelle lo t te d i c lasse in I ta l ia che fa da pre supp ostoal delinea rsi di una strate gia scambiava sistema ti-

    CORRISPONDENZA INTERNAZIONALE

  • 8/10/2019 Potere Operaio anni Settanta

    5/5

    Q U A D E R N I

    amente il momento sindacale con quello poli-co. Se, come abbiamo visto, il salario la con-addizione fondamentale di un capitalismo di cui

    i ignorano, contraddizioni, imperialismo, crisi, laotta per il movimento indipendente del salario,er l'autonomia operaia diventa l'asse della ri-oluzione contro il socialismo del capitale))ciok contro i l capitale imperialistico che tende atabilire un controllo globale sulla societh).ifiuto del lavoro si contrappone alla parola d'or-

    dine dello Stato sociale secondo PO: a ciascunoecondo i l suo lavoro (ma per Marx era la defi-

    nizione della dittatura del proletariato ). Dallaase organicamente economicistica (in cui la lottaconomica, di per s, avrebbe assunto un valore

    politico eversivo, contrapponendo l'egoismo diparte operaia, l'avida volont di pendersi pi ric-chezza, tutta la ricchezza sociale. allo sviluppo

    capitalistico) alla teoria e alla pratica della lottadiretta contro l'apparato statale, con tutti i co-rollari di lotta dura. Alla base di questo di-scorso c'k una visione stravolta della strut turaeconomica capitalistica: P 0 prendeva per buonoche il sistema capitalistico avesse superato le suecrisi periodiche. Si sarebbe anzi passati dall'anar-chia capitalistica alla programmazione; la crisinon k pi spontanea ma i crisi politica, ri-sposta all'assalto operaio. Di qui l'impossibilitdel riformismo e la necessit di controbbattere la

    crisi con la pratica proletaria dell'espropria-zione, la guerriglia urbana nei trasport i, case,supermarket, dormitori, mense, scuole, comeallenamento per la disciplinata conquista del po-tere mediante una organizzazione tecnicamenteadeguata.

    S L RLO RTITO OTERE

    Dal salario coritro il piano al purtito per il po-ere. Ma in realt il potere altrettanto astrattodel piano e soprattut to il partito, a dispetto delleproclamazioni di leninismo e (occasionalmente)di maoismo, k nient'altro che l'organizzazionetecnico-militare per la pratica della espropria-zione e della violenza proletaria, ciok solo unaspetto, e in questo momento secondario, delpartito marxista-leninista. Tutta l'enfasi postasulla militanza (cui corrispondeva un indubbiospirito di sacrificio di molti singoli militanti diPO) risulta cos un ennesimo saggio di volonta-rismo piccolo-borghese, di astratta esaltazione

    della disciplina e della rivoluzione (o dell'insur-rezione) come a rt e . Al culto del proletariocome nuovo barbaro)) che rifiuta le seduzioni ela schiavit della societ del lavoro e dei con-sumi si accompagnava la mitizzazione di unaprofessionalit rivoluzionaria a mezza strada frail misticismo e I'avventurismo goliardico.

    PRILE 979

    IL MORALISMOVITALISTICO DI P.O.

    La rivoluzione ininterrotta contro il lavorosuscitata e svolta dall'avanguardia (nel suddet tosenso tecnico-soggettivo) mediante obiettivi de-terminati che segnassero il passaggio dalla lottapolitica)) (ossia dalla lotta salariale battezzatapolitica) alla lotta per il potere che equivale,vitalisticamente (come ideologia e stile di vita) eavventuristicamente (come pratica), a prenderela ricchezza sociale fuori da ogni regola di ripro-duzione, prenderla sulla base dello stesso dirittoche ci fa esistere, appropriarsi gratis delle condi-zioni di sussistenza cos come il capitale si b ap-propriato gratis delle condizioni sociali di sfrut-tamento, per secoli.

    Insomma, l'argomentazione potrebbe cosriassumersi: il capita le b frut to di un furto, la lottacontro il capitale passa, in una prima fase, attra-verso la contestazione salariale, in una secondafase, attraverso il rovesciamento dialettico delfurto originario, ciob l'appropriazione direttadella ricchezza sociale (occupazione di case, ri-fiuto del pagamento di servizi, ecc.). Sbocco fi-nale: il comunismo a breve scadenza e la fine del

    lavoro, la sua riduzione a e lemento di contornodella vita. La na tura (l'operaio) si ribella allacivilth capitalistica e fa appello al diritto di sussi-tenza, all'istinto di conservazione conculcatodalla mostruosit del lavoro. L'avidith operaia,dialetticamente, distrugge l'avida accumulazionedei capitalisti senza l'integrazione riformistico-sociale.

    Siamo, come si vede, fuori di qualsiasi variantedel marxismo, nel campo, piuttosto, del sociali-smo libertario e utopistico, della ribellione pic-colo-borghese agli orrori del sistema, che vienerifiutato moralisticamente e vitalisticamente conla copertura di speciose analisi pseudo-economi-che.

    Se da un lato Potere Operaio ha avuto il meritodi cercare una coerenza fra teoria e prassi (ele-mento che invece, per difetto di teoria, b del tuttocoerente in Lotta Continua), dall'altro l'erroneite a volte l'assoluta stravaganza della teoria por-tano sistematicamente al disastro politico e al

    disorientamento delle masse in lotta e apronoquindi la strada, inevitabilmente, al loro riflussosotto le ali dei revisionisti, del sindacato o deicorvi che si annidano nella sinistra extra-par-lamentare, di allora, naturalmente: oggi parla-mentare anch'essa, tout court.

    Carmine Fiorillo