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progetti di architettura Alessandro Marinato

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ALESSANDRO MARINATO architetto

Laboratorio di architettura IPOGEOvia colombera 57/b 33080 porcia pn+39 0434 924020 . +39 349 [email protected]/alessandromarinatoarchitetto

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collaboratori: Giulio Zanetti

Asolo, Treviso2012

Una casa dalle linee moderne in un guscio rurale. Una corte centrale fulcro della vita privata in un edificio pragmatico, geometricamente rigoroso e funzionale in cui il limite tra giardino e gli ambienti abitabili è sottile, in cui la luce fà da padrona raddoppiando la sensazione dello spazio. La distanza dalla strada è garantita e filtrata dalle zone tecniche e lo ‘scavo’ della corte interna è amplificato cromaticamente e matericamente come un ‘negativo’ rispetto all’esterno chiaro. I materiali da costruzione sono tipici del contesto della campagna agricola nella quale si colloca l’edificio: il mattone, il legno il coppo.

casa [MO]

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Fiume Veneto, Pordenoneprogetto 2012

L’intervento architettonico prende origine dalla forma del lotto e dalle possibilità edificatorie date dagli edifici esistenti da demolire che ne caratterizzano la posizione secondo allineamenti e distanze dai confini.Il volume e nuovo complesso vuole manifestarsi come un unico blocco trattato con superfici colorate a fasce di colore tenuo su cui si innesta (quasi fosse “caduto” dall’alto) un corpo centrale, a sbalzo sul fronte strada, trattato con materiali e colori diversi e più incisivi. Quest’ultimo volume divide in due il corpo di fabbrica principale creando (quasi sotto il proprio peso) due “depressioni” verso il centro che si manifestano in falde che si guardano. Il rigore geometrico di pianta (modulo di 120cm) si riflette in prospetto regolando e scandendo le aperture finestrate e le fasce di colore nel corpo di fabbrica principale, mentre trova la chiave di “eccezione” nel volume incastrato al centro.

[O]

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collaboratori: Giulio Zanetti

Fontanafredda, Pordenone progetto 2012

Il nuovo fabbricato progettato, dalle linee moderne, parte dal-la memoria di un vecchio edificio attraverso la creazione di un volume ad un piano unico che va a recuperare la tessitura muraria esterna in sasso e il solaio storico in legno recuperati dalla demolizione. In tale volume, che mantiene pressochè la stessa larghezza di pianta dell’originario, troverà alloggio il soggiorno dell’abitazione.Un secondo volume sarà costituito da una parte sempre a piano unico che continuerà ad occupare il resto del vecchio sedime e da una parte su due livelli più una porzione di inter-rato. L’orientamento degli ambienti nasce in primis da quello che è il fabbricato da demolire e si dispongono tenendo pre-sente regole dettate da una corretta distribuzione funzionale e da un’attenzione alle regole bioclimatiche.

casa [G.B]

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Fontanafredda, Pordenoneprogetto 2011

Un progetto in un lotto ampio ma con la necessità di ‘protezione’ dalle strutture che lo circondano: la linea ferroviaria, una strada trafficata, una nuova lottizzazione densamente abitata. Ne nasce una casa che, ottimizzando l’orientamento solare, raddoppia lo spazio della zona giorno con un corte ampia, protetta e luminosa. Volumetricamente si gioca su due volumi scatolari definiti, sovrapposti ed incrociati. Quello superiore che accoglie gli spazi notte acquista dinamicità attraverso la facciata est con il sistema delle forometrie. Il disegno dalle linee rigide e minimali si evidenziano anche attraverso la cromaticità che definisce e stacca nettamente i due volumi.

casa [G.A]

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Fiume Veneto, Pordenone2011

Il tema è il recupero, nella volumetria e nei tratti prettamente tipologici, di un edificio rurale esistente con dei volumi nuovi dalle linee contemporanee. Volumetricamente si caratterizza di tre corpi differenti che intersecano funzionalmente i loro spazi: il principale è il rifacimento completo del vecchio edificio rurale e ne mantiene i caratteri tipologici fondamentali rendendo omaggio alla nostra cultura di edilizia rurale povera; un primo volume in ampliamento coperto da un unico tetto a verde che, partendo dall’attacco della linea di linda arriva, con un’unica imponente inclinazione a raccordarsi con la quota del terreno; il secondo nuovo volume fuori terra adibito ad accessorio, è a copertura piana. L’intento progettuale punta a differenziare tipologicamente e nell’uso dei materiali i tre volumi cercando di dare sempre maggior risalto e valore al “riuso” di ciò che esisteva. Il grande cortile, un po’ a ricordo delle vecchie corti rurali, è uno spazio protetto e intimo. Il progetto si fonda sulla ricerca di esaltare la completa permeabilità visiva e di relazione tra interno ed l’esterno mantenendo, contemporaneamente, una fortissima intimità.

casa [ML]

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Fiume Veneto, Pordenone2010

Un edificio a croce. Un volume minimale con un lontano sapore rurale in cui la relazione tra interno ed esterno è fortissima e trovata attraverso grandi aperture e patii ampi mantenendo un ‘filtro’ con la strada. Il volume superiore di appoggia con leggerezza agli elementi che compongono il piano terra creando un incrocio fulcro vero della vita dell’edificio. La zona giorno diviene cosi ampia e comunque mantiene una forte privacy, protetta La forma a “croce” individua, inoltre, tre zone di giardino con funzioni differenti: ad ovest più privata, a nord una che accompagna chi accede alla casa ed un terza a sud est che ha la funzioni di protezione rispetto la strada e il vicinato attraverso l’uso di alberature per lo più sempreverdi.La distribuzione spazio-funzionale interna né è chiara attuazione: non vi sono spazi sprecati o di risulta ed i percorsi sono diretti ed immediati attraverso stanze comode ampliate percettivamente dagli scorci verso l’esterno.

casa [AA]

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Fratta di Caneva, Pordenone2007-2010

Una stalla ed un fienile a ridosso del fiume Meschio diventano abitazione. Una matriosca con il guscio esterno in sasso e mattone a cui si addossa internamente una seconda pelle di legno. E’ una volontà introspettiva quella che accompagna le scelte compositivo-funzionali del progetto che ha origine nel lavoro di scavo delle sezioni. Nasce il vuoto del cono di luce che attraversa i vari solai sino a sfondare il tetto, manifestandosi lì, come volume aggiunto. Al pian terreno si trova la zona giorno, al primo piano la zona notte e nel sottotetto uno studiolo padronale ed una Wunderkammer. Il progetto si compone anche di un ampliamento sul lato nord dell’edificio, occasione per creare lo spazio di ingresso, di collegamento verticale, tecnico e di deposito.La pianta del corpo principale, triripartita strutturalmente, amplifica l’originario schema in cui la simmetria di facciata era e rimane governata dalla bifora dell’antico fienile, ora valorizzata dal vuoto interno sul pranzo. Eventi di luci e spazi, inattesi dall’esteno, costellano l’intero intervento alla ricerca di suggestioni emozionali.

casa [S+A]

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Villa d’Arco, Pordenone2007

Un progetto in cui la sezione è la generatrice. Ne regola l’impianto distributivo-funzionale di pianta scandendo i passaggi da un ambiente all’altro, misurando la luce naturale e creando i rapporti più o meno aperti con l’esterno e il gioco ad elastico tra compresso ed esteso. Il resto è semplice, geometrico, misurato.

casa [BAZ]

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progetto in collaborazione con l’Arch. Giovanni De Roia

Belluno concorso 2006

Il tema del concorso parla di un Cappella all’interno dell’ospedale civile di Belluno. Si vuole dare definizione ad un vuoto architettonico protetto, inserito all’interno di un vuoto architettonico esistente. Le dimensioni planimetriche ed altimetriche della corte non consentono un compiuto rapporto percettivo dell’oggetto architettonico, se non fugace, parziale e filtrato attraverso le finestre dei corpi esistenti ed è per questo che risulta essere nient’altro che il negativo del contenuto.Il carattere dello spazio interno è introverso; trova il punto di contatto con il contesto fisico attraverso un elemento immateriale, rivelatore per definizione e simbolicamente complesso: la luce naturale che, attraverso la sua modulazione, stabilisce un inevitabile rapporto con il suo contrario. Un carattere semplice, austero, “domestico”, accogliente capace predisporre il fedele alla comunicazione con il divino e comunque alla riflessione e all’introspezione.

cappella [++B]

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presbiterio nartecesacrestia aula

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progetto in collaborazione con l’Arch. Marco Pivetta

Porcia, Pordenone 2005

Tre elementi paralleli, distinti ed immediatamente identificabili. Il progetto propone una platicità rigorosa attraverso l’uso di forme semplici e pulite, l’essenzialità dei dettagli, i toni decisi e il controllo degli spazi e delle superfici interne definite dalla luce naturale. Il corpo di fabbrica più basso e allungato, affacciato verso i campi, accoglie la zona notte e i locali di servizio. Il volume centrale della composizione, identifica la zona giorno e si sviluppa su due livelli coronati da un tetto a due falde con una pendenza elevata. Il terzo elemento è rappresentato dalla pensilina sostenuta da pilastri a copertura delle auto e di un piccolo volume adibito a ricovero attrezzi.I tre volumi slittati permettono la definizione di due giardini autonomi uno all’ingresso sul fronte-strada e l’altro, più privato, rivolto a sud e direttamente collegato al patio della zona giorno.

casa [G+L]

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Porcia, Pordenone2005

Il progetto di questa abitazione è un esercizio compositivo geometrico che si basa sull’inversamente proporzionale tra pianta e alzato: mentre piega, la pianta della casa si allarga e contemporaneamente le pendenze di falda diminuiscono creando, costruttivamente, delle falde torcenti dando all’insieme una plasticità e un dinamismo amorfico. Il sistema costruttivo che permette questa realizzazione è quello del legno come struttura.La forma raccolta e concentrata nella terrazza centrale da privacy e un corretto orientamento rispetto al sole.

casa [F+R]

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progetto in collaborazione con l’Arch. Giovanni De Roia

Follina, Treviso2004

Il progetto si sviluppa su un’idea materica decisamente ‘pesante’: creare un bancone bar in concrete realizzato usando dei casseri sagomati in polistirolo. Il dettaglio è risolto con una complessa serie di sezioni trasversali atte a risolvere tutti gli incastri tecnici degli accessori da lavoro quali frighi, lavelli, contenitori e station.Il risultato sono due monoliti stratificati che ‘sorgono’ dalla pavimentazione del nuovo ingresso del locale realizzata nello stesso materiale.

athabaska

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Porcia, Pordenone2003

È un edificio per il comune di Porcia destinato ad autorimessa a servizio dell’esistente centro anziani ed a sala polifunzionale per l’attività delle associazioni giovanilli, in particolare una sala musica con annessa sala di registrazione.È formato da due volumi che individuano le due attività. Il volume delle autorimesse ha pianta rettangolare allungata, con gli accessi in corrispondenza della strada che conduce agli impianti sportivi; il volume per le attività dei giovani, in continuità al fabbricato ad uso autorimessa, ne è separato da una rampa di scala aperta che lo collega al centro socio-assistenziale.Si sviluppa su due piani: il piano terra comprende una grande sala polifunzionale a doppia altezza, illuminata da un grande lucernario-lanterna orientato a sud, una sala registrazione e una zona servizi. Una scala interna conduce al piano superiore su una stanza che si affaccia con un soppalco sulla grande sala.

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progetto degli Arch. Stefano Colin e Michele De Mattiocollaboratore: Arch. Alessandro Marinato

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