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IL FATTORE “ACQUA” L’acqua è per l’agricoltura un fattore determinante della produzione sia in aree siccitose che in presenza di precipitazioni distribuite in maniera non uniforme durante l’anno, come accade nei climi mediterranei. Spesso, anche in presenza di terreni fertili, concimi e sementi appropriate, la scarsità o la mancanza di acqua possono inficiare notevolmente la resa delle colture. L’agricoltura è il settore economico che utilizza maggiormente le risorse idriche: si stima che, nelle regioni dell’Italia meridionale, su 10 litri di acqua disponibile, superficiale e sotterranea, circa 6 litri sono destinati all’irrigazione dei campi. Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale ha chiaramente indicato la strada futura per l’utilizzo dell’acqua: il risparmio, la disponibilità e l’accessibilità per i diversi utilizzatori, la tutela da fonti inquinanti. Questo richiede che le istituzioni e gli imprenditori agricoli si facciano carico di una consapevolezza maggiore verso questa fondamentale risorsa. GLI IMPEGNI REGIONALI Da tempo, l’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania, tramite il Se.S.I.R.C.A. è impegnato in iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione dei mezzi tecnici utilizzati dalle aziende agricole allo scopo di migliorarne l’efficienza economica, nel rispetto dell’ambiente e della salubrità dei prodotti agroalimentari. In tale ottica, è stato predisposto il Piano Regionale di Consulenza all’Irrigazione (PRCI) il cui obiettivo è la gestione razionale ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole campane. Questa iniziativa si inserisce pienamente nelle attività necessarie per una piena applicazione dalla Direttiva Quadro in materia di Acque dell’Unione Europea (2000/60/CE).

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Germogli di economiacollana diretta da Alberto Caronte

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PIANO REGIONALEDI CONSULENZAALL’IRRIGAZIONERISULTATI ANNO 2007

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SOMMARIO

Il fattore “acqua” 9

Gli impegni regionali 9

Obiettivi del Piano 10

Benefici economici legati all’applicazione del Piano 10

Quali metodi e tecnologie utilizza il serviziodi consulenza irrigua ? 12

Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione 14

Analisi dei risultati della campagna 2007 15

Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio 23

Piana del Sele 24

Sannio Alifano 31

Piana del Volturno 34

Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende 38

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Il mondo agricolo risponde sempre più positivamente all’in-troduzione di sistemi innovativi. Oramai, infatti, è stata acqui-sita la consapevolezza che l’innovazione non è solo un fattoredeterminante per mantenere una redditività soddisfacente, maanche il modomigliore per adeguarsi alle nuove indicazioni pro-mosse dalla politica agricola comunitaria, come la riduzionedell’impatto ambientale e l’innalzamento delle qualità delle pro-duzioni agricole ai fini della tutela della salute dei consumatori.

Come Assessorato alla Agricoltura e alle Attività Produttiveabbiamo fatto nostre queste esigenze e sosteniamo con forte im-pegno sia il settore della ricerca in agricoltura, sia quello del tra-sferimento dei risultati conseguiti direttamente alle aziende agri-cole, attraverso metodologie e innovazioni materiali, sia infine,grazie a specifiche azioni, a il loro mantenimento nel tempo nelsettore primario.

Abbiamo posto una particolare attenzione a quel tipo di in-novazioni in grado di migliorare e razionalizzare l’uso delle ri-sorse ambientali utili per le attività del settore primario e, in par-ticolare, di quelle risorse che, in una economia ormai globaliz-zata, sono quantitativamente ridotte o accessibili solo a costisempre maggiori.

Queste prospettive hanno trovato una piena e significativa sin-tesi nella messa a disposizione per le aziende agricole campanedi un servizio di consulenza, il Piano Regionale di Consulenzaall’Irrigazione. Uno strumento utile e importante, che consentedi far uscire l’irrigazione dalla fase di tecnica empirica e con-vertirla, attraverso le tecnologie più avanzate oggi disponibili,in un sistema ad alta efficienza materiale ed economica.

Il Piano, unico sia in campo italiano che nei Paesi Europeiper quanto riguarda suoi concreti aspetti tecnici, fa uso di in-formazioni satellitari, di innovative applicazioni GIS automa-tizzate, integrate con tecnologie WEB e GMS/UMTS per la co-municazione, e consente di svolgere un servizio territoriale ge-nerale. Ma, soprattutto, consente la distribuzione di informa-zioni personalizzate per ognuno degli imprenditori agricoli ade-

INTRODUZIONE

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PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE

renti al Piano: così, ad esempio, è possibile avere consigli sul vo-lume d’acqua da utilizzare per l’irrigazione o sui turni da ap-plicare. E questi sono solo due dei possibili aspetti del servizio,che può esplicitarsi anche in forme più articolate e avanzate dicomunicazione.

Il presente volume della collana “Germogli di economia” in-tende illustrare brevemente le metodologia, le forme innovati-ve di rilascio delle informazioni messe a punto per il Piano, non-ché i risultati conseguiti nel 2007.

L’obiettivo è accelerare la messa a sistema dell’intera “filie-ra dell’acqua” in agricoltura, coinvolgendo non solo le aziendeagricole ma anche gli operatori direttamente impegnati nei ser-vizi di gestione di questa fondamentale risorsa.

ANDREA COZZOLINOAssessore all’Agricolturae alle Attività Produttive

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Il fattore “acqua”

L’acqua è per l’agricoltura un fattore determinante della pro-duzione sia in aree siccitose che in presenza di precipitazioni dis-tribuite in maniera non uniforme durante l’anno, come accadenei climi mediterranei. Spesso, anche in presenza di terreni fer-tili, concimi e sementi appropriate, la scarsità o la mancanza diacqua possono inficiare notevolmente la resa delle colture.

L’agricoltura è il settore economico che utilizza maggior-mente le risorse idriche: si stima che, nelle regioni dell’Italia me-ridionale, su 10 litri di acqua disponibile, superficiale e sotter-ranea, circa 6 litri sono destinati all’irrigazione dei campi.

Il quadro normativo comunitario, nazionale e regionale hachiaramente indicato la strada futura per l’utilizzo dell’acqua:il risparmio, la disponibilità e l’accessibilità per i diversi utiliz-zatori, la tutela da fonti inquinanti.

Questo richiede che le istituzioni e gli imprenditori agricolisi facciano carico di una consapevolezza maggiore verso que-sta fondamentale risorsa.

Gli impegni regionali

Da tempo, l’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Pro-duttive della Regione Campania, tramite il Se.S.I.R.C.A. è im-pegnato in iniziative finalizzate ad ottimizzare la gestione deimezzi tecnici utilizzati dalle aziende agricole allo scopo di mi-gliorarne l’efficienza economica, nel rispetto dell’ambiente edella salubrità dei prodotti agroalimentari.

In tale ottica, è stato predisposto il Piano Regionale di Con-sulenza all’Irrigazione (PRCI) il cui obiettivo è la gestione ra-zionale ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricolecampane. Questa iniziativa si inserisce pienamente nelle attivi-

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tà necessarie per una piena applicazione dalla Direttiva Qua-dro in materia di Acque dell’Unione Europea (2000/60/CE).

Obiettivi del Piano

L’obiettivo principale del PRCI non è solo la gestione razio-nale ed efficiente della risorsa idrica nelle aziende agricole, maanche l’attuazione di un specifico servizio di consulenza “inte-grato” con le altre pratiche agronomiche, quali ad esempio leconcimazioni e la difesa fitosanitaria.

Solo così è possibile realizzare agrosistemi economicamenteconvenienti ed ecologicamente compatibili, in grado non solodi risparmiare la risorsa “acqua” ma anche di conservarne laqualità, insieme a quella delle altre risorse non rinnovabili, co-me ad esempio il suolo.

La razionalizzazione dell’attività irrigua aziendale investe siagli aspetti agronomici che quelli tecnologici ed economici.

Ecco quindi che è necessario conoscere la risposta qualitati-va e quantitativa all’irrigazione delle diverse colture, valutan-do il fabbisogno idrico nelle diverse fasi fenologiche, in relazionealle piogge, al processo di evapotraspirazione ed alle caratteri-stiche idrauliche dei suoli.

Attraverso una scelta consapevole dei volumi e dei momen-ti di intervento irriguo, è anche possibile ridurre i costi di eser-cizio e di investimento legati all’irrigazione.

Benefici economici legati all’applicazione del Piano

Il grafico seguente è un esempio in cui si mostra la differen-za tra gli apporti irrigui effettuati dall’agricoltore (volume for-nito) e gli apporti irrigui consigliati dal Piano di Consulenza al-l’Irrigazione (ETP).

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La somma degli apporti totali di acqua per irrigazione nel pe-riodo monitorato è di 2500 mc/ha (volume irriguo fornito). In-vece la stima dell’evapotraspirazione, nello stesso periodo è di1700 mc/ha (volume irriguo necessario). Dal bilancio sono sta-te escluse le piogge che avrebbero aumentato la differenza traacqua fornita ed acqua necessaria allo sviluppo colturale.

Considerando un costo medio dell’acqua di 10,00 Cent. dieuro/mc, il risparmio, per il periodo monitorato è di circa 80euro/ha. Poiché gli apporti di acqua fornita per irrigazione so-no mediamente superiore di oltre il 50 % rispetto ai volumi ne-cessari al completo sviluppo colturale, per una coltura con unfabbisogno stagionale di circa 4000 mc/ha, il risparmio può es-sere superiore ai 200 euro/ha.

Ad esempio, per la sola Piana del Sele (che tra sinistra e de-stra Sele conta oltre 23.000 ha coltivati), un estensivo ed effi-cace utilizzo del sistema consentirebbe un risparmio di oltre 4milioni di euro/anno.

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Quali metodi e tecnologie utilizza il servizio di consulenza irrigua?

In generale, i consumi d’acqua delle colture dipendono so-stanzialmente da tre elementi:• le condizioni climatiche, individuate da variabili come la

temperatura e l’umidità dell’aria, l’irraggiamento solare e laventosità;

• il grado di sviluppo della coltura e di copertura del suolo;• l’evoluzione dinamica del tenore di umidità del suolo.

Una diffusa metodologia per valutare i fabbisogni irriguimassimi delle colture si basa sul calcolo del prodotto fra l’eva-potraspirazione di riferimento ET0, che dipende dalle condizioniclimatiche, e di un coefficiente colturale kc che rappresenta unamisura del sviluppo vegetativo di una specifica coltura nelle di-verse fasi fenologiche.

Conoscendo l’apporto di pioggia Pn al netto del quantitati-vo d’acqua intercettato dall’apparato fogliare, il fabbisogno ir-riguo massimo (Irr) è quindi definito nel seguente modo:

Irr = ET0 kc - Pn

I dati necessari al calcolo di ET0 e Pn vengono raccolti dallaRete Agrometeorologica Regionale, costituita da numerose sta-zioni distribuite su tutto il territorio regionale, ed in particola-re in prossimità delle principali aree irrigue.

L’informazione relativa al coefficiente colturale kc è estre-mamente variabile, anche all’interno della stessa tipologia col-turale, poiché dipende da numerosi fattori, quali data e densi-tà di semina, apporto di sostanze nutrienti, natura dei suoli epratiche agronomiche.

L’osservazione da satellite consente il monitoraggio dello svi-luppo delle coperture vegetali, con grande dettaglio e precisione.

Da oltre due decenni, la superficie della Terra viene ripetu-tamente fotografata dallo spazio, grazie a satelliti artificiali do-tati di “occhi” particolarmente potenti, in grado di eseguire uncontinuomonitoraggio dell’ambiente (acqua, suolo, atmosfera).

L’evoluzione tecnologica di questi sensori consente oggi di ri-

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levare dettagli di dimensione inferiore ad 1 metro da un’altez-za di oltre 700 km, utilizzando non soltanto il campo del visi-bile, ma anche l’infrarosso. Queste caratteristiche tecniche con-sentono di poter valutare lo sviluppo vegetativo delle colture, equindi il valore del kc parcella per parcella.

Questa tecnologia viene adesso messa a disposizione degliagricoltori e dei consorzi per aiutarli a gestire l’irrigazione inmaniera più razionale.

Grazie alla collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Uni-versità di Napoli “Federico II”, che ha concepito questo siste-ma, e dello spin-off accademico Ariespace s.r.l., che lo ha im-plementato come servizio, le immagini satellitari vengono in-terpretate per il calcolo dei fabbisogni irrigui settimanali, ov-vero la quantità d’acqua da somministrare e la durata dell’in-tervento in ciascuna parcella.

Questa informazione, insieme alla fotografia satellitare del-l’azienda, viene inviata tramite SMS ed MMS direttamente alconduttore dell’azienda, il quale riceve così un “consiglio irri-guo” personalizzato in tempo reale. In qualsiasi istante, ciascunodi essi potrà poi “osservare” la propria azienda sull’immaginesatellitare disponendo di un personal computer o di un telefo-no cellulare di nuova generazione.

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Nasce così uno strumento innovativo per l’assistenza irrigua,realizzato mettendo insieme le informazioni ottenute dai satel-liti ed i nuovi mezzi di comunicazione (come i telefoni cellula-ri ed Internet).

Il Piano di Consulenza per l’Irrigazione

Nel corso delle ultime due stagioni irrigue (2006 e 2007), ilPiano di Consulenza è stato attivato in via preliminare nell’a-rea della Piana del Sele e poi successivamente nella Piana delBasso Volturno e nel comprensorio del Sannio-Alifano. Previaadesione al Piano, un servizio gratuito in grado di fornire (viaSMS o MMS) indicazioni sui volumi irrigui e durata dell’irri-gazione a livello parcellare è stato distribuito a numerosi uten-ti ed ai consorzi di bonifica operanti in queste aree.

Le aziende sono state contattate mediante i Centri di Con-sulenza in Agricoltura della Regione Campania e i Consorzi diBonifica. Ciascuna azienda ha compilato una scheda dati in cuiha riportato la propria anagrafica, i dati catastali delle parcel-le coltivate, le colture presenti in campo. Nella stessa scheda èstato indicato anche il numero di cellulare e l’indirizzo di po-sta elettronica su cui inviare l’informazione sintetica (SMS) ecompleta (MMS e posta elettronica).

È stato così realizzato un Sistema Informativo Territoriale de-dicato, in cui i dati inseriti (in particolar modo i limiti delle par-ticelle e la loro corretta identificazione) sono stati verificati in-sieme alle aziende interessate. Dopo questa fase si è dato il viaal vero e proprio servizio di consulenza.

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Analisi dei risultati della campagna 2007

Al Piano di Consulenza all’Irrigazione 2007 hanno aderito90 aziende per un totale di circa 600 appezzamenti corrispon-denti a 1400 ettari di superficie irrigua netta. Le aree monito-

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Figura 1. Scheda dati catastali e colturali

Figura 2. Schema procedura di digitalizzazione e realizzazione del database

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rate corrispondono a territori ricadenti nei Consorzi di Bonifi-ca Integrale di Paestum e Destra Sele, Bacino del Volturno,Sannio-Alifano e Valle Telesina.

Le acquisizioni e le relative elaborazioni hanno riguardato unasuperficie di circa 7500 Km2 acquisita mediate immagini ad al-ta risoluzione.

L’elaborazione delle immagini satellitari è stata effettuatoentro 24-48 ore dall’acquisizione, producendo la mappa del co-efficiente colturale kc con un dettaglio compreso fra i 10 ed i30 m al suolo. Nel contempo, elaborando i dati della ReteAgrometeorologica, sono state calcolate l’evapotraspirazione diriferimento e la precipitazione netta.

Sovrapponendo all’immagine del satellite le mappe catasta-li, è stato possibile calcolare, per ciascuna particella registratanel Piano di Consulenza, il fabbisogno irriguo massimo, se-condo la metodologia descritta in precedenza, gestita con l’au-silio del Sistema Informativo Territoriale dedicato.

Tale consiglio è stato trasmesso in modo automatico all’u-tente finale attraverso i diversi sistemi di telecomunicazione.

Gli utenti hanno così ricevuto, con cadenza settimanale perun periodo di oltre 2 mesi (da luglio fino a metà settembre), unconsiglio irriguo personalizzato con un’informazione sinteticadi solo testo via SMS.

La stessa informazione di testo ricevuta via SMS, accompa-gnata da un’immagine satellitare ( in cui è anche riportato una

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mappa della distribuzione del coefficiente colturale per le sin-gole parcelle), è stata contemporaneamente inviata, via postaelettronica e, in alcuni casi, via MMS.

In totale sono stati inviati 2440 SMS (830 a luglio, 1070 adagosto e 540 a settembre), 526 e-mail/MMS nel mese di luglio(di cui 256 alle aziende della Piana del basso Volturno, 232 aquelle della Piana del Sele e 38 a quelle del Sannio Alifano), 876nel mese di agosto (di cui 302 alle aziende della Piana del bas-so Volturno, 500 a quelle della Piana del Sele e 74 a quelle delSannio Alifano) e 104 nel mese di settembre (solo alle aziendedella piana del Sele) per un totale di 1506messaggi di posta elet-tronica inviati.

Inoltre, gli agricoltori hanno ricevuto settimanalmente (dal-la fine del servizio personalizzato e per tutto il mese di settem-bre) un SMS con informazioni giornaliere sull’andamento del-l’evapotraspirazione di riferimento, ETo, e sulle precipitazionemisurate nelle diverse aree.

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Figura 3a. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via SMSFigura 3b. Numero dei messaggi inviati alle aziende: via via e-mail (in basso)

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Figura 4. Foglio Informativo tipo inviato via e-mail alle aziende aderenti.

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Figura 5. Limiti dei consorzi ed aree acquisite ad alta risoluzione

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Nella Piana del Sele si è avuto il maggior numero di aziendeaderenti (19 in Destra Sele e 35 nel Consorzio di Paestum), aseguire il Bacino del Volturno ed il Sannio Alifano, ove per laprima volta è stato sperimentato il servizio.

Le aziende coinvolte hanno una dimensione media di 15 ha,con un maggior grado di frammentazione parcellare nelle areedi pertinenza del Bacino del Volturno e di Paestum.

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Tabella 1. Aziendeaderenti al servizio

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Figura 6. Dimensione delle aziende suddivise per comprensorioFigura 7. Numero di appezzamenti monitorati suddivisi per coltura

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In Figura 7 sono rappresentate le colture rappresentate du-rante il piano. Il consiglio irriguo è stato fornito per circa 30differenti tipi di colture. Al fine di ottenere risultati statistica-mente significativi per la stima dei fabbisogni irrigui, si è pre-ferito considerare, nell’analisi a scala di bacino, le colture mag-giormente rappresentate (mais, erba medica, pomodoro) e rag-gruppando in un’unica classe i frutteti.

Elaborazioni dei dati irrigui a scala di comprensorio

I dati raccolti hanno consentito di elaborare, con cadenza set-timanale, i fabbisogni irrigui nei diversi distretti dei Consorzidi bonifica interessati.

Figura 8. Mappa semplificata di uso del suolo per il consorzio Destra Sele

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Tali informazioni possono essere utili sia in fase di gestioneper migliorare l’operatività degli impianti irrigui, sia in fase diprogrammazione degli interventi, per valutare con maggioreaccuratezza la domanda irrigua massima per ciascuno dei di-stretti.

A tal fine, le mappe del coefficiente colturale, generate perciascuna immagine satellitare, sono state ulteriormente elabo-rate per identificare le aree effettivamente coltivate (escluden-do quindi superfici prive di vegetazione, centri urbani, strade)e gli apprestamenti protetti (serre).

Piana del Sele

Nella Piana del Sele, il Piano di Consulenza è stato già spe-rimentato nel 2005 e nel 2006. L’applicazione del telerilevamentonella gestione irrigua è già da alcuni anni sperimentata pressoi due Consorzi della Piana, nell’ambito di progetti di ricerca con-dotti dal Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università diNapoli “Federico II”.

Con riferimento ai diversi distretti presenti nei due Consor-zi, sono stati stimati i fabbisogni irrigui cumulati durante la sta-gione irrigua 2007. I risultati dell’elaborazione per il Consor-zio Destra Sele sono riportati in Tabella 2; i valori corrispon-denti al Consorzio Paestum in Tabella 4. L’analisi di questi da-ti mostra che il 58% della superficie ricadente nei distretti irri-gui del Destra Sele è stata effettivamente irrigata, mentre nel ca-so del Consorzio di Paestum, essa è superiore al 67%.

Il mese di agosto corrisponde al periodo di punta per l’inte-ra Piana (Destra e Sinistra Sele), con un fabbisogno mensile to-tale di circa 30 milioni metri cubi.

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Per il Destra Sele il fabbisogno medio per l’intera durata del-la stagione irrigua è valutato in circa 4000 m3/ettaro. Interes-santi sono anche i fabbisogni medi per ettaro riferiti ai mesi diluglio ed agosto. Si nota che le medie sono piuttosto costantida distretto a distretto: si va dai 1047 m3/ettaro ai 1209 per ilmese di luglio, e da 1107 a 1283 per il mese di agosto.

Il fabbisogno massimo complessivo per tutti i distretti si re-gistra nel mese di agosto con un volume stimato di quasi 13 mi-lioni metri cubi.

Tab. 2. Stima fabbisogni distretti irrigui ConsorzioDestra Sele

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Dei circa 19000 ettari dei distretti irrigui di Paestum, 13000sono effettivamente utilizzati per le colture di pieno campo osotto serra (superficie irrigua netta).

Figura 9. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembre -Consorzio Destra Sele

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I valori dei fabbisogni irrigui sui 104 giorni osservati sonopari a circa 4000 m3/ha, in linea con quanto avviene in DestraSele. Anche qui il massimo assoluto, relativo a tutti i distretti,si registra in agosto con quasi 17 milioni di metri cubi di fab-bisogno totale.

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Tabella 3. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzioDestra Sele Fabbisognoper ettaro epermese

Tabella 4. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio Paestum

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PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE

Figura 10. Istogramma dei fabbisogni mensili stimati da giugno a settembreConsorzio Paestum

Tabella 5. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzioPaestum, Fabbisognoper ettaro epermese

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Inoltre, all’interno di ciascun comprensorio è stata fatta unastima del fabbisogno irriguo per le tipologie colturali maggior-mente presenti, quali mais, erba medica e colture arboree (frut-teti). Questa analisi, condotta sul campione rappresentato dal-le aziende aderenti al Piano, ha interessato una superficie com-plessiva di circa 400 ettari.

Si noti che, che nel caso del mais, il fabbisogno medio è ri-sultato pari a 1428m3/ha nel mese di luglio e 1205m3/ha in ago-sto. Tali valori sono in linea con gli effettivi fabbisogni per l’in-tero ciclo che possono essere stimati tra i 3500 ed i 4500 m3/hain Destra Sele e fra 4200 e 4700m3/ha nel Consorzio di Paestum.

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PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE

Tabella 6. Destra Sele - Fabbisogni irriguimedi delle colture.Dati inmetri cubi per ettaro eper decade

Tabella 7. Paestum - Fabbisogni irriguimedi delle colture.Dati inmetri cubi per ettaro eper decade

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PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE

Figura 11. Consorzio di Paestum. Fabbisogni irrigui medi e cumulatiper ettaro e per decade. Sannio Alifano

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Sannio Alifano

Il consorzio del Sannio Alifano è stato oggetto di osservazionein un periodo più ristretto (fine di giugno - inizio di agosto), acausa di eccessive coperture nuvolose per le acquisizioni di giu-gno ed agosto.

Le valutazioni a scala di distretto irriguo sono state effettuatecon la stessa tecnica già descritta in precedenza e rilevano unfabbisogno medio per il mese di luglio di circa 1500m3/ha; que-sto valore è stato ricavato effettuando la mappatura delle su-perfici effettivamente irrigate, e risultate pari a circa il 46% del-la superficie totale dei distretti irrigui analizzati.

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PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE

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È da rilevare la quasi mancanza di aree destinate a serre. Siriportano nel seguito la tabella riassuntive dei dati elaborati.

Il fabbisogno irriguo per tutti i distretti per il periodo di lu-glio 2007 è pari a oltre 12 milioni di metri cubi.

Nel caso del consorzio Sannio-Alifano, in considerazionedelle colture praticate presso le aziende aderenti al piano, è sta-to possibile effettuare una stima dei valore medi dei fabbisogniirrigui per il mais e l’erba medica.

I dati riportati in Tabella 9 evidenziano un fabbisogno irri-guo medio maggiore di quello riscontrato nella piana del Sele.Tale differenza può essere in parte spiegata dai valori di tem-peratura media giornaliera più alti riscontrati dalla stazione diAlife (riferimento per il Sannio Alifano) rispetto a quella dellaPiana del Sele.

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PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE

Tabella 8. Stima fabbisogni distretti irrigui consorzio delSannioAlifano Fabbisognomedioper ettaro -mesedi luglio

Tabella 9. Consorzio del Sannio-Alifano edella Valle TelesinaFabbisogni irriguimedidelle colture.Dati inm3/haperdecade

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PIANO REGIONALE DI CONSULENZA ALL’IRRIGAZIONE

Figura 13. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione postanella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele.

Figura 14. Confronto delle temperature medie giornaliere della stazione postanella Piana di Alife rispetto alla piana del Sele.

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Piana del Volturno

Analogamente alle precedenti analisi, sono stati valutati ifabbisogni irrigui per il periodo di osservazione giugno-ago-sto 2007, con riferimento ai tre distretti irrigui indicati nella fi-gura sopra riportata.

Si è ritenuto di concentrare le attività del Piano di Consulenzain questi distretti, poiché effettivamente serviti da impianti ir-rigui consortili. La superficie effettivamente irrigata è stata va-lutata pari a circa il 40% della superficie totale.

I dati relativi ai fabbisogni irrigui nei tre distretti analizzatiper il mese di luglio sono riportati nella Tabella 10, mentre letabelle ed i grafici successivi riportano i valori medi dei fabbi-sogni irrigui riferiti alle colture maggiormente presenti nelleaziende aderenti al Piano di Consulenza. Le elaborazioni si ri-feriscono alle aziende di cui sono state rese note le colture ef-fettivamente praticate (Tabella 11).

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Tabella 10. Stima fabbisogni distretti irrigui consorziodel Volturno. Fabbisognomedioper ettaromesedi luglio

Tabella 11. Consorzio del Volturno - Colturemonitorate

Tabella 12. Pianadel BassoVolturno– Fabbisogni irriguimedidelle colture. Dati inm3/haper decade

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Figura 15. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture.Dati in m3/ha per decade

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Figura 16. Piana del Basso Volturno - Fabbisogni irrigui medi delle colture.Dati in m3/ha per decade

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Esempi di applicazione del piano ad alcune aziende

Seguono alcune esperienze di aziende che hanno partecipatoal Piano di Consulenza.

Azienda Società Agricola Barlotti s.r.l.L’azienda di estensione pari a 55 ha è situata nel Comune di

Capaccio. Nasce nel 2005 ed è gestita direttamente dal pro-prietario. I suoli, a tessitura franco-argillosa, sono interessati per19 ha da serre mentre i restanti 36 ha sono a cielo aperto, de-stinati alla coltura del mais da insilato, poi commercializzatopresso le aziende bufaline della zona, avvicendato nel periodoinvernale da cavolfiori.

Le parcelle oggetto del piano di consulenza sono pari ad unasuperficie di circa 22 ha, coltivate a mais.

Il primo consiglio irriguo è stato inviato il 12 luglio, l’ultimoil 30 agosto. In totale sono stati inviati 48 consigli irrigui, cioè8 per ciascuno dei 6 campi monitorati.

Nella Figura 17 sono rappresentati, per 2 parcelle dell’a-zienda Barlotti, i valori del coefficiente colturale kc (Fig.17.a)valutato secondo le metodologie del Piano di Consulenza, i va-lori dell’evapotraspirazione di riferimento ETo (Fig.17.b) cal-colata utilizzando i dati meteorologici rilevati dalla stazionepresso l’azienda Improsta (Piana del Sele) e i corrispondenticonsigli irrigui stimati (Fig.18). Poiché la variazione spaziale etemporale del coefficiente colturale kc è ottenuta attraverso leimmagini satellitari, e non da tabelle standard, essa ha trovatoimmediato riscontro da parte del conduttore dell’azienda, ac-crescendo così il grado di sensibilità e di accettazione nei con-fronti del consiglio irriguo fornito.

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Figura 17. (a) Valori dei coefficienti colturali kc per due parcelle monitorate;(b) Evapotraspirazione di riferimento

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Un esempio delle informazioni elaborate per questa aziendaè illustrato in Figura 19, dove sono rappresentate, in corri-spondenza di diverse fasi fenologiche del mais, l’immagine sa-tellitare in falsi colori (Figura 19.a), la mappa di kc corrispon-dente (Figura 19.b) ed una fotografia della coltura in pienocampo (Figura 19.c). Si noti come siano ben definite le super-fici interessate da serre, adiacenti alle parcelle di mais, che ap-paiono di colore arancione nelle immagini in falsi colori. Nel-la mappa di kc la tonalità azzurra indica la necessità di un mag-gior apporto idrico rispetto al colore giallo-rosso; queste map-pe mettono in risalto, grazie alla risoluzione del sensore satel-litare, anche le variazioni di accrescimento all’interno della sin-gola parcella, dovute a variabilità del suolo o carenze nutritive.

Secondo quanto dichiarato dal conduttore della azienda, iconsigli forniti hanno avuto un riscontro positivo rispetto al con-tenimento dei consumi irrigui aziendali; ulteriore conferma è

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Figura 18. Fabbisogni irrigui settimanali stimati per due parcelle monitorate

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giunta dal soddisfacente confronto fra i volumi consigliati ed iprelievi effettivi, svolto sulla base della durata di ciascuna irri-gazione e dei dispositivi di misura presenti in azienda.

Il conduttore, infine, ha ritenuto molto utile il servizio, au-spicandone in futuro la sua riproposizione; ha inoltre suggeri-to di integrare il servizio con la possibilità di inviare, in manie-ra semplice, un eventuale feedback da parte del conduttore del-l’azienda.

Azienda Agricola CuccolaL’azienda di estensione pari a 12 ha è situata nel Comune di

Bellona ed è specializzata in allevamento di drupacee. Da alcu-ni anni, visto il perdurare della crisi legata alla produzione frut-ticola, accanto all’agricoltura di tipo tradizionale, si sono af-fiancate nuove attività quali l’arboricoltura per la produzione dilegno (destinando 3 ha per l’impianto di ciliegi) e l’agriturismo.

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Figura 19. Stadi colturali, mais Az. Barlotti, Paestum: 1) a 45 gg dalla semi-na, 2) a 2 mesi; 3) a 3 mesi; 4) prima della maturazione. Nella prima riga (a)sono riportate le immagini satellitari relative ai quattro periodi, nella secondariga (b) le mappe del coefficiente colturale kc, nella terza riga (c) la coltura incampo misurata con una stadia graduata.

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L’irrigazione localizzata viene effettuata con un impianto amicroportata, realizzato con linee in PEAD ed erogatori del ti-po autocompensante.

Nel caso dei frutteti, in cui l’irrigazione viene quasi esclusi-vamente effettuata in maniera localizzata, l’elaborazione delconsiglio irriguo include un termine riduttivo per tener conto inmaniera più particolareggiata dell’effettiva copertura del suolo.

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Tabella 13. Campi oggettodel pianodi consulenza

Figura 20.

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Figura 21.

Figura 22.

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La Figura 21 mostra i valori dei coefficienti colturali kc perle parcelle dell’azienda in esame. La legenda è quella riportatanella Tabella 13 (215A= albicocco; 215C=ciliegio; 215P1= pe-sco precoce; 215P2=pesco tardivo; 215S=susino). Si noti che ivalori di kc presentano variazioni modeste nel periodo investi-gato, in accordo con quanto riportato in letteratura tecnica peri frutteti. Inoltre, poiché il consiglio irriguo è stato distribuitoin fase di post-maturazione, i volumi irrigui consigliati risulta-no sensibilmente più bassi rispetto a quelli stimati per altre col-ture, in particolare per quelle erbacee.

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Figura 23 - Fabbisogni irrigui settimanali e cumulati

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Azienda ImprostaL’azienda sperimentale Improsta sita nel comune di Eboli, in

destra del fiume Sele a circa 6 Km dal mare, ha un’estensionedi circa 130 ettari coltivati a foraggio, mais e alberi da frutta.Gestita per conto della Regione Campania, una delle principa-li finalità dell’azienda è la sperimentazione di tecniche agrono-miche innovative.

Le colture sono state monitorate per il periodo che va dal 10giugno al 31 agosto. In particolare il mais, il sorgo, l’erba me-dica ed alcune specie arboree destinate alla produzione di ener-gia da biomassa.

Per i campi di mais (Figura 24) si può notare la perfetta corri-spondenza tra la pratica irrigua e la stima effettuata da satellite.

Anche per il sorgo si nota una situazione abbastanza simile,con la pratica irrigua che segue i valori consigliati dal Piano.

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Figura 24. Fabbisogni irrigui stimati e portate effettivamente irrigate nel periododi osservazione - coltura: mais, campo n.9

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Figura 26. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivinel periodo di os-servazione - coltura: sorgo, campo n.20

Figura 25. Fabbisogni irrigui stimati e apporti irrigui effettivi nel periododi osservazione - coltura: mais, campo n.10

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Azienda Agricola DuranteL’azienda sita nel Comune di Vairano ha un’estensione pari

a 70 ha e produce latte di bufala per le aziende casearie dellazona. L’allevamento è costituito da circa 500 capi.

I suoli sono prevalentemente di tessitura franco argillosa, e laproduzione estiva è costituita esclusivamente da mais, utilizza-to in proprio per l’alimentazione delle bufale. Le parcelle oggettodel piano di consulenza hanno un’estensione di circa 14 ha.

L’azienda ha ricevuto messaggi personalizzati per il periodoche va dal 12 luglio al 22 agosto, così come riportato nel dia-gramma in Figura 27.

I fabbisogni stimati risultano pari a circa la metà della nor-male pratica irrigua precedente all’applicazione del piano. Il con-duttore, manifestando interesse per il piano, ritiene importan-te che l’applicazione dello stesso sia preceduta da un’adeguataformazione per i coltivatori.

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Figura 27. Valori del coefficiente colturale kc e del corrispondente consiglioirriguo stimato

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Finito di stampare nel mese di giugno 2008presso Cangiano Grafica, Napoli

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