per una scuola democratica

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Incontri seminariali di studio Marzo aprile 2012 AGATA GUELI 1

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Incontri seminariali di studio Marzo – aprile 2012

AGATA GUELI 1

TEMARIO PRIMA FASE

Ricominciamo dalla Scuola di Barbiana……

La scuola presidio di democrazia e di equità

Uno sguardo all’Europa: la coerenza di un processo

Il Quadro Strategico Nazionale

Verso OCSE P.I.S.A. ed oltre. I risultati dell’indagine P.I.S.A.

2009

La storia del valore aggiunto. Un esperimento

Quando il valore aggiunto è eticamente un valore?

Dai Sistemi di Valutazione alla Valutazione come Servizio

Costruire e valutare competenze

Il curriculo e il crosscurriculo: tra Dipartimenti e Consigli di

Classe

AGATA GUELI

2

“Dobbiamo far sì che le scuole diventino un luogo dove

viene praticata (e non semplicemente proclamata) la

reciprocità culturale, il che comporta una maggiore

consapevolezza da parte dei bambini e dei ragazzi di

quello che fanno, come lo fanno e perché … (…)

l’equilibrio tra l’esigenza di coltivare i talenti innati e

quella di offrire a tutti l’opportunità di progredire viene

espressa dal gruppo in una forma più umanistica: ‘da

ciascuno secondo le sue capacità”.

(J. S. Bruner, La cultura dell'educazione. Nuovi orizzonti per la scuola, ed. Feltrinelli

1997).

3 AGATA GUELI

AGATA GUELI

4

Ricominciamo dalla

SCUOLA DI BARBIANA

LETTERA A UNA

PROFESSORESSA

1967

AGATA GUELI 5

“… chi era senza basi, lento o svogliato si sentiva il

preferito. Veniva accolto come voi accogliete il primo

della classe. Sembrava che la scuola fosse tutta solo

per lui. Finché non aveva capito, gli altri non

andavano avanti. “

“… se si perde loro (i lenti, gli svogliati n.d.r.)

la scuola non è più scuola. È un ospedale

che cura i sani e respinge i malati . “

AGATA GUELI

6

Rileggere alcune pagine della Scuola di Barbiana,

oggi, significa immettersi in uno scenario nel quale la

scuola deve essere considerata un presidio di

democrazia autentica.

Come tale deve garantire a tutti (NON UNO DI MENO)

pari opportunità di crescita formativa, di acquisizione di

competenza di cittadinanza attiva.

Deve rendere tutti “sovrani” , come scrivono ancora i

ragazzi di Barbiana, capaci cioè di esprimere in piena

autonomia la propria volontà nella società.

AGATA GUELI 7

Una scuola presidio

di democrazia

Una scuola presidio di equità, che

si esprime nel passaggio dalla

Quantità

alla

Qualità

AGATA GUELI 8

FONDAZIONE AGNELLI - RAPPORTO SULLA SCUOLA - 2011

AGATA GUELI 9

INSEGNAMENTO

EFFICACE

LIVELLI DI APPRENDIMENTO DI

MISURA, ALMENO, PARI AI LIVELLI

BASE DELLE COMPETENZE

AGATA GUELI

10

UNO SGUARDO

EUROPEO

COERENZA DI UN PROCESSO

Raccomandazioni Parlamento Europeo. 18 dicembre 2006: Innalzamento livello di istruzione (anche

attraverso l’obbligo) Acquisizione competenze chiave per

l’apprendimento in tutto l’arco della vita (lifelong learning)

11

AGATA GUELI

COERENZA DI UN PROCESSO

Competenze chiave per un mondo in trasformazione

(Bruxelles 25.11.2009)

comunicazione nella madrelingua

comunicazione nelle lingue straniere

competenza matematica e di base in scienza e tecnologie

competenza digitale

imparare ad imparare

competenze sociali e civiche

spirito di iniziativa e imprenditorialità

consapevolezza ed espressione culturale

12

AGATA GUELI

COERENZA DI UN PROCESSO. EDUCATION AND

TRAINING (ET) 2020

I 5 benchmark degli obiettivi di ET 2020

almeno il 95% dei bambini compresi fra i 4 anni e l’età dell’obbligo dovrebbe partecipare all’istruzione della prima infanzia

la percentuale di giovani che abbandonano prematuramente il sistema formativo inferiore al 10%

la percentuale di quindicenni con bassi profitti in lettura, matematica e scienze dovrebbe essere inferiore al 15%

La popolazione fra 30 e 34 anni in possesso di laurea dovrebbe essere almeno pari al 40% della popolazione complessiva

Almeno il 15% degli adulti dovrebbe partecipare a percorsi di apprendimento permanente

13 AGATA GUELI

COERENZA DI UN PROCESSO

Sviluppo

competenze

Valutazione

trasparente e

coordinata a livello

europeo

Raggiungimento

benchmark

14

AGATA GUELI

COERENZA DI UN PROCESSO

ISTRUZIONE

RICERCA INNOVAZIONE

IL TRIANGOLO DELLA

CONOSCENZA

15 AGATA GUELI

COERENZA NAZIONALE: IL QUADRO STRATEGICO

16 AGATA GUELI

AGATA GUELI

17

GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

PER L’ISTRUZIONE DA

REALIZZARSI ENTRO IL

2014

Riduzione percentuale di giovani che

abbandonano prematuramente gli studi dal

25,4% al 10%

Riduzione percentuale di studenti di 15 anni

con scarse competenze in lettura dal 37,7%

al 20%

Riduzione percentuale di studenti di 15 anni

con scarse competenze in matematica dal

45,4% al 21%

AGATA GUELI 18

VALUTARE LE

COMPETENZE

PER MISURARE

L’EQUITÀ

DEI SISTEMI

SCOLASTICI

OVVERO……

VERSO OCSE P.I.S.A.

ED OLTRE ……..

19

I primi dati degli anni ’70 in Italia su:

Comprensione della lettura

Scienze

Lingua straniera

Letteratura

Ed. civica

Risultati:

molto bassi in Scienze ed Inglese

Bassi nelle altre discipline

Disparità enorme tra Nord e Sud a vantaggio del Nord AGATA GUELI

20

LE INDAGINI INTERNAZIONALI

Nella seconda metà anni ’90:

Viene messo a punto e approvato nel 1997 dai 34 Paesi membri dell’OCSE il

PROGETTO P.I.S.A.

(Programme for international Student Assessment)

le indagini comparative hanno per obiettivo principale quello di consentire uno studio dei sistemi di istruzione in termini di prestazioni degli studenti, misurati secondo un quadro di riferimento comune a livello internazionale contenente:

“oggetti” delle rilevazioni

costrutti e variabili utilizzati per la costruzione dei questionari

AGATA GUELI

LE INDAGINI INTERNAZIONALI

PAESI PARTECIPANTI PISA 2009

34 paesi dell’OCSE

AGATA GUELI

2009 - LIVELLI DI COMPETENZA IN LETTURA

0

5

10

15

20

25

30

Sotto il Livello 1b

Livello 1b Livello 1a Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 Livello 6

1%

5%

14%

24%

29%

20%

5%

0,4%

2009 - LIVELLI DI COMPETENZA IN MATEMATICA

2009 - LIVELLI DI COMPETENZA IN SCIENZE

Ampie differenze tra i livelli di prestazioni degli studenti (varianza maggiore del 50%) in confronto con gli altri paesi (OCSE 33,8%)

Differenze legate alla frequenza di scuole diverse e a tipi di scuola diversi più che a differenti livelli interni alle scuole

Scarsa incidenza dell’indice ESCS sulla varianza all’interno delle scuole: nei vari tipi di scuola e nelle singole scuole i livelli socio-economico-culturali degli studenti tendono ad essere abbastanza omogenei

QUALI INFORMAZIONI ULTERIORI CI DANNO I RISULTATI

AGATA GUELI

Viene fuori un forte e significativo problema di

equità, perché la

le differenze tra le scuole risultano essere

maggiori che all’interno delle scuole

l’influenza del tipo di scuola sulla varianza tra le scuole è in Italia molto elevata

Il tipo di scuola sommato ai fattori socio-economici genera una varianza tra scuole che in Italia è davvero molto elevata

Considerazioni sui risultati delle indagini

AGATA GEULI

La frequenza di un certo tipo di

scuola diventa predittore di livello

AGATA GUELI

28

“Non c’è nulla che sia

ingiusto che far le parti

eguali tra disuguali”

…. ancora da La Scuola di Barbiana

AGATA GUELI

29

Ovvero …

Sulla storia

dell’EFFETTO SCUOLA

e del

VALORE AGGIUNTO

AGATA GUELI 30

Per Effetto Scuola intendiamo riferirci al

motivo per cui essa c’è, esiste:

istruire ed educare = formare cittadini

Se non c’è Effetto Scuola, o, peggio, se la

scuola non riesce in questa sua mission

istituzionale, e quindi costituzionale, nei

riguardi di tutti, deve essere aiutata a

comprenderne le ragioni.

o Ma come si misura l’ Effetto Scuola?

AGATA GUELI 31

• Per mezzo della differenza media tra i

punteggi osservati ed i punteggi attesi in

relazione alle caratteristiche degli allievi:

condizioni socio-economiche – culturali,

attitudini ecc.

• Mediante il guadagno cognitivo medio

netto rispetto a tutti i fattori di contesto che

non sono controllati dalla scuola.

Aletta Grisay 1999

Un esperimento di valore aggiunto (1) R

ob

ert

o R

icci – 9

ma

rzo

20

12

32

Un esperimento di valore aggiunto (2) R

ob

ert

o R

icci – 9

ma

rzo

20

12

33

AGATA GUELI 34

Ma una questione si pone come urgente:

Se la misurazione del valore aggiunto rende merito ad una

scuola che opera in contesti difficili rispetto ad una scuola

che, operando in contesti più semplici, potrebbe anche

non fare misurare un esito di valore aggiunto,

domandiamoci :

Il valore aggiunto difende i nostri studenti fuori dalla

scuola?

In altre parole, cosa deve fare r- aggiungere il valore

aggiunto?

Cosa deve garantire la scuola, ogni scuola, alla società?

AGATA GUELI

35

Quando il valore aggiunto è eticamente un valore?

Quando misura un effetto scuola che risponde

all’esigenza di garantire a tutti gi studenti, non uno di

meno, un livello di competenze di cittadinanza utile,

spendibile, necessario per vivere da cittadini sovrani

nella complessa società della conoscenza nella quale

siamo immersi.

AGATA GUELI

36

Dai Sistemi di

Valutazione

alla

Valutazione come

Servizio

AGATA GUELI 37

MISURARE GLI

APPRENDIMENTI

PER MISURARE

L’EQUITÀ

DELLE SCUOLE

OVVERO……

LE NORME

PER

ANDARE OLTRE

LE NORME

AGATA GUELI 38

DATI DI NON EQUITÀ DEI SISTEMI

AGATA GUELI

39

Scrive un ragazzo della scuola di Barbiana a

proposito di un professore che lamentava di avere

avuto in sorte una classe di cretini:

“A chi toccava tenerlo a freno? Poteva farlo il

Preside o il Consiglio dei Professori. Non lo fecero.

Potevano farlo i genitori.

(…)

Un bel sindacato di babbi e mamme capace di

ricordarvi che vi paghiamo noi e vi paghiamo per

servirci, non per buttarci fuori”

MISURARE PER MIGLIORARE

40 AGATA GUELI

In quelle parole vi è racchiusa, ante litteram , la questione

della Accountability (o rendicontazione), cioè della

necessità di rendere visibili, trasparenti i risultati degli

apprendimenti, misurati da un organismo esterno.

Se forme di accountability sono presenti da un paio di

decenni in diversi paesi europei, in Italia è stato il

Regolamento sull’autonomia scolastica

a sancire nell’art. 10 la necessità almeno di una

misurazione degli apprendimenti (e non dunque di un

sistema di accountability) che fosse assegnata ad un

Istituto esterno a ciò preposto.

AGATA GUELI 41

Si tratta di un modo scientifico di rendere un

SERVIZIO ad ogni scuola, a tutte le scuole,

affinché ognuna di esse possa averne indicazioni,

indizi, per mettere in atto azioni di miglioramento.

Questa e non altra è la finalità del Servizio

Nazionale di Valutazione dell’INVALSI:

fornire alle singole scuole uno strumento di

diagnosi per migliorare il proprio lavoro.

AGATA GUELI

42

“Una scuola ‘a prova di INVALSI’ è una scuola che

esiste e progetta, programma, realizza, verifica e

valuta processi di insegnamento/apprendimento

indipendentemente dalle ‘prove’ elaborate

dall’Istituto Nazionale di Valutazione, nel senso che

non imita quelle prove e non lavora per imparare a

superarle.”

Mario Ambel, 2005

Consapevoli che …………………..

AGATA GUELI

43

LA VALUTAZIONE DELLE

COMPETENZE DETTA IL

CURRICULO

AGATA GUELI

44

DA “Lettera a una Professoressa:

“ Quando la scuola è poca, il

programma va fatto badando solo

alle urgenze”

AGATA GUELI

Quali sono le urgenze?

Costruire competenze.

Tutte le discipline insieme?

La risposta risiede nel concetto ampio di

Competenza intesa come

la capacità di far fronte a un compito riuscendo a

mettere in moto e a orchestrare le proprie risorse

interne, cognitive, affettive e volitive, e a usare

quelle esterne disponibili per affrontare

positivamente una tipologia di situazioni sfidanti.

M. Pellerey, Le competenze individuali e il Portfolio, RCS, 2004

45

AGATA GUELI

Le dimensioni

della Competenza

Sapere

(conoscenze)

Saper fare

(abilità)

Sapere imparare

(riflessività, consapevolezza, metacognizione)

Saper essere

(disposizioni e atteggiamenti)

46

La disciplina è una categoria organizzatrice in seno alla conoscenza scientifica: vi istituisce la divisione e la specializzazione del lavoro e risponde alla diversità dei domini delle scienze. (…)

(E. Morin, La testa ben fatta, Cortina 2000,)

AGATA GUELI

Sul terreno pratico e operativo, come sviluppare

competenze a scuola?

Quale rapporto tra le discipline?

47

AGATA GUELI

Quali saperi disciplinari e quali i criteri per selezionarli

sono le questioni cruciali che il docente di ogni disciplina deve

sciogliere perché il Consiglio di classe possa costruire il Progetto

didattico per competenze, un vero e proprio Curricolo

trasversale

Le azioni da compiere potrebbero essere le seguenti:

1. Il docente riconosce le aree di competenza e seleziona

allo scopo i saperi essenziali della disciplina,

rispettandone i vincoli di scientificità

2. Il docente identifica i processi cognitivi, le abilità che quei

saperi essenziali mobilitano

3. Il docente costruisce esperienze didattiche (compito)

che consentano di andare oltre l’ambito disciplinare in

senso stretto

48

AGATA GUELI

Valore aggiunto formativo delle discipline

È il risultato che si ottiene quando una

disciplina sedimenta in chi apprende

competenze che può spendere per risolvere

problemi che esulano dalla disciplina stessa.

Questo, e solo questo, se esplicitato nel

Curricolo trasversale (crosscurricolo) e

documentato dai docenti, carica di senso il

lavoro del Consiglio di Classe

49

AGATA GUELI

Il curricolo agito deve essere intessuto di compiti che

stimolino processi cognitivi superiori e non solo processi

di riproduzione meccanica, compiti che stimolino

l’attivazione di strategie e l’uso di risorse e che

costituiscano a loro volta una sfida per l’apprendente

Il risultato è il curricolo appreso

Fondamentale diviene la progettazione del curricolo

disciplinare, che rappresenta il

“processo attraverso il quale si sviluppano e

organizzano la ricerca e l’innovazione educativa”.

(dalle Indicazioni per il curriculo, pag. 24)

50

AGATA GUELI

Progettare e valutare il curricolo:

due aspetti fortemente interconnessi, perché valutare

vuol dire controllare gli apprendimenti che gli studenti

acquisiscono per riflettere sulle modalità d’insegnamento e

sulla validità dei materiali proposti.

“La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi

curriculari” (Dalle Indicazioni, 2007 , pag. 25)

51

AGATA GUELI

Lo scenario pedagogico di riferimento è

quello costruttivista, dentro il quale la

valutazione di processo si impone per

potere valutare e certificare competenze,

literacy.

52

AGATA GUELI

53

FINE PRIMA FASE

Grazie

AGATA GUELI

54

Formare il soggetto

competente

nel biennio superiore

della scuola dell’obbligo

FASE 2 - I FERRI DEL MESTIERE

AGATA GUELI

55

DIPARTIMENTO

DISCIPLINARE

CONSIGLIO DI CLASSE

SINGOLO DOCENTE

elabora il curricolo verticale

della disciplina e definisce gli

indicatori di livello della

competenza

elabora il curricolo

trasversale (crosscurricolo)

della classe

implementa il curricolo disciplinare

attraverso attività d’aula coerenti ed

opera la valutazione di processo e

finale degli apprendimenti e del

livello di competenza raggiunto dal

singolo allievo

AGATA GUELI

56

QUALI I VINCOLI? Di competenza di area

disciplinare, relativamente al

PROFILO DI COMPETENZA

ATTESO

Di norma: Il Regolamento

sull’obbligo di istruzione e il

PECUP (anche per l’area

trasversale o crosscurricolo)

Di contesto: quale scuola, quale livello

di partenza della competenza

mediamente posseduto dalla classe.

Di risorse: tempi e strumenti

AGATA GUELI

57

UN CONCETTO AMPIO DI COMPETENZA

“ Una competenza è data dall’insieme integrato di abilità,

conoscenze e atteggiamenti che un soggetto in determinati

e adeguati contesti reali (definiti dalla natura dell’ambiente

e della situazione, dai partecipanti e dalle dinamiche

relazionali, dalla strumentazione necessaria), utilizzando

materiali e strumenti, è in grado di attivare su oggetti

specifici, realizzando una prestazione consapevole,

finalizzata al raggiungimento di uno scopo (definire e

risolvere problemi conoscitivi e operativi, compiere azioni,

raggiungere risultati, applicare strategie semplici o

complesse)”.

(Da M. Ambel, 2004, Percorsi modulari per il consolidamento delle competenze di base,

F. Angeli, Milano)

AGATA GUELI

58

IL PROFILO ATTESO ( O DI USCITA) DEL SOGGETTO

COMPETENTE

AREA DISCIPLINARE E AREA TRASVERSALE

Il Regolamento sull’obbligo di istruzione, 2007

Il PECUP dei Licei, 2010

LE NORME

AGATA GUELI 59

GRUPPO DI RICERCA

PROVINCIA DI BOLZANO:

IL PROFILO ATTESO DEL

SOGGETTO COMPETENTE

Una base per cominciare a

costruire il curricolo

AGATA GUELI

60

Le cose da fare per progettare il curricolo per competenze

Tenere conto:

1. del profilo atteso di competenza disciplinare e delle sue

articolazioni interne di carattere trasversale ( attengono al

crosscurricolo)

2. dell’orizzonte culturale della disciplina (epistemologia

della disciplina) e degli assi culturali in cui le discipline si

aggregano

3. del contesto reale in cui il curricolo deve essere agito

(importante per costruire la TERZA COLONNA)

4. Delle condizioni generali e delle metodologie più funzionali

al contesto

AGATA GUELI 61

UN ESEMPIO DI SEGMENTO DI CURRICOLO

CONOSCENZE

ABILITÀ

ATTIVITÀ D’AULA

Connettivi logici

del testo. Le

funzioni

1. Sapere classificare i

connettivi logici testuali,

intrafrasali e interfrasali, in

rapporto alle relazioni

logiche che essi

istituiscono

2. Sapere usare nella

scrittura correttamente i

connettivi logici testuali

3. Sapere individuare la

collocazione testuale

ottimale di connettivi logici

sinonimici (es.: perché/

poiché, o/oppure)

presentazione di slide sulle funzioni

logiche dei connettivi e sulla loro

classificazione;

lettura in classe di un testo descrittivo

e di un testo espositivo per:

estrapolare i connettivi logici testuali

classificarli

individuazione sul dizionario di

connettivi sinonimici a quelli

classificati; rilevazione guidata delle

differenze;

Esercizi di riutilizzo di alcuni connettivi

nella scrittura di brevi testi descrittivi.

VERIFICA CON VALUTAZIONE NUMERICA

E PER LIVELLI (-A, A-B-C):

Ricomposizione del testo spezzato, con il

criterio della coesione testuale, “ Il re

saggio”

(da http://gibranmadman.blogspot.com)

AGATA GUELI

62

ATTIVITÀ N. 1

SIMULAZIONE DI ATTIVITÀ DIPARTIMENTALE

Tenendo conto del PECUP , dell’Asse dei linguaggi del

Regolamento 2007 e del Profilo atteso di competenza

proposto dal Gruppo di ricercatori, il Gruppo costruisca un

segmento di curricolo disciplinare (contenuti/conoscenze,

abilità e attività), con in evidenza eventuali abilità

trasversali che l’azione didattica può fare emergere.

Si ponga cura nella costruzione della TERZA COLONNA

AGATA GUELI

63

PROGETTARE UNA UNITÀ DIDATTICA:

PERCHÉ ?

“Preparare uno schema (lezione o Unità didattica: destinatari, contenuti e

testi, strategia didattica e strumenti, obiettivi) obbliga ad una riflessione

sulla classe oggetto dell’intervento, sui contenuti da

porgere e sulle motivazioni della scelta, sulle modalità

dell’insegnamento di quella frazione di disciplina che si andrà ad

incasellare tra un prima acquisito e un dopo da costruire, anche alla luce

delle risultanze del frammento dell’oggi.

L’obiettivo finale mira all’acquisizione di quel rigore logico

che è patrimonio indispensabile al docente per programmare il suo

lavoro con coerenza, tenendo sempre presente che il soggetto del

processo di insegnamento-apprendimento è l’allievo con i suoi ritmi, i

suoi stili cognitivi, la molteplicità delle sue intelligenze e i diversi modi di

approccio alle discipline.”

E. Quintavalle, Università 3 - Roma

AGATA GUELI

64

Un esempio di

UDA

di GeoStoria

AGATA GUELI

65

ATTIVITÀ N. 2

SIMULAZIONE DI COSTRUZIONE DI UNA

UNITÀ DIDATTICA

Una coppia di docenti della stessa disciplina

costruisca una unità didattica, secondo lo

schema dato, come ‘azione in un contesto dato’

di un segmento di curriculo.

AGATA GUELI

66

Valutare e

certificare le

competenze

AGATA GUELI 67

“La valutazione precede, accompagna e segue i

percorsi curriculari” (Dalle Indicazioni, 2007 , pag. 25)

Progetto didattico

(curricolo per

competenze)

orienta

Determina

ed è determinato

dalla

Valutazione di

processo

AGATA GUELI

68

Un esempio di

DIARIO DELLE

COMPETENZE

AGATA GUELI

69

Esempi di Rubriche per la

valutazione e

l’autovalutazione elaborate

dalla Prof.ssa Schiano Valle,

Docente di Psicologia

dell’Orientamento

AGATA GUELI

70

Le Rubriche di valutazione

La rubrica è uno strumento di

punteggio che elenca i criteri per una

parte di lavoro oppure per “cosa

conta” di quel lavoro (per esempio, in

un brano di scrittura, intenzionalità,

organizzazione, dettaglio, vocabolario,

logica, sono spesso dimensioni di

“cosa conta”)

(Perkins 1992)

Rubriche: tipi di scale

Sono/È

all’inizio

(Insufficiente)

Sto /a

imparando

(Sufficiente)

La/o pratico/a

(Buono)

La/o possiedo/e

(Ottimo)

Compito non completato

Compito parzialmente

completato

Compito completato

VERBALE

0 1 2 3 4 1 2 3 4 5

NUMERICA

NUMERICA e VERBALE

1 2 3 4 5 Insufficiente Sufficiente Buono Distinto Ottimo

Insufficiente Sufficiente Discreto Buono Elevato

COSTRUIAMO RUBRICHE DI STANDARD ATTESI

OSA

Italiano

4 3 2 1

Comprendere,

ricordare e

riferire i contenuti

essenziali dei

testi ascoltati.

scrivere semplici

testi relativi al

proprio vissuto.

Leggere,

comprendere e

memorizzare

brevi testi ecc.

Comprende,

ricorda e riferisce

i contenuti

essenziali dei

testi ascoltati

Comprende,

ricorda e riferisce

alcuni contenuti

essenziali dei

testi ascoltati

Comprende,

ricorda e solo

contenuti parziali

dei testi ascoltati

Comprende

memorizzare

contenuti parziali

dei testi ascoltati,

con difficoltà a

memorizzare

Scrive semplici

testi relativi al

proprio vissuto

Scrive testi molto

semplici relativi

al proprio vissuto

Scrive testi

parziali relativi al

proprio vissuto

Scrive solo

poche frasi

Legge,

comprende e

memorizza brevi

testi

Legge,

comprende e

memorizza brevi

frasi

Legge,

comprende

senza

memorizzare

brevi testi

Legge, brevi testi

con difficoltà a

comprendere

Rubrica per l’autovalutazione, da parte dell’alunno, di una presentazione orale

LISTA DI CONTROLLO DELLA PRESENTAZIONE ORALE

Nome……………………………………………………………………………………………………………………………………………

Di che cosa ho

parlato

Come ho trovato e

usato le informazioni

Come ho organizzato

la mia presentazione

Sussidi di

presentazione

Come ho parlato agli

altri

□ Ho parlato di fatti □ Ho usato i libri

della/e biblioteca/he

□ Ho detto i punti

principali del mo

discorso, quindi ho

spiegato

□ Ho usato grafici,

manifesti, locandine…

per mostrare le

informazioni

□ Ho guardato il

pubblico, non il

pavimento

□ Ho usato le parole

che tutti conoscevano

□ Ho usato i giornali □ Ho detto cosa è

accaduto in primo

luogo, in secondo in

terzo…

□ Ho spiegato i grafici,

i manifesti…

□ Ho comunicato con

tutti

□ Ho detto il mio

parere

□ Ho usato Internet □ Ho parlato della

cosa più importante

che ho imparato

□ I manifesti, i grafici

erano facili da vedere e

da comprendere

□ Ho parlato

chiaramente

□ Ho spiegato i

particolari

□ Ho intervistato □ Ho usato parole

come “in primo luogo”,

“allora”, “quindi”,

“infine”…

□ Ho usato la musica

e il suono per mostrare

le informazioni

□ Non ho comunicato

troppo velocemente

□ Ho messo a fuoco

l’idea principale

□ Ho fatto una lista

dei luoghi dove ho

ottenuto le

informazioni

□ Alla fine ho

espresso il mio parere

spèiegandone il perché

□ La musica era facile

da ascoltare: non era

bassa né alta

□ La mia voce era

facile da sentirsi

□ Ho detto qualcosa di

nuovo rispetto al

soggetto

□ Ho detto le cose con

le mie proprie parole

□ Mi sono alzato in

piedi

□ Ho risposto alle

domande

□ Ho risposto alle

domande

□ Ho usato mani,

faccia, occhi per

comunicare

Rubrica per la valutazione, tra pari, di una presentazione orale

Nome……………………………………………………………………………………………………………………………………………

1 2 3

Ha effettuato un’introduzione interessante

Ha spiegato l’argomento in modo chiaro

Le informazioni sono state presentate ordinatamente

Ha usato frasi complete

Ha formulato la conclusione

Ha parlato chiaramente, correttamente, distintamente

Guardava negli occhi

La posizione del corpo era corretta

La presentazione era interessante

Ha risposto alle domande con chiarezza

Rubrica per la valutazione, da parte dell’insegnante, di una presentazione orale

Nome……………………………………………………………………………………………………………………………………………

Punti possibili Autovalutazione Valutazione

dell’insegnante

Approfondimento del tema 10

Presentazione ben progettata e coerente 10

Ha integrato con l’esperienza personale 10

Ha dato spiegazioni e motivi per le conclusioni 10

I sussidi di comunicazione sono stati chiari e utili 10

Le informazioni sono state complete 10

Punti possibili totali 60

Valutazione secondo la seguente scala:

10/9= eccellente; 8/7= molto buono; 6/5= soddisfacente;

4/3= scarso; 2/1= insoddisfacente

Rubrica per la valutazione, da parte dell’insegnante, di una presentazione orale

Nome……………………………………………………………………………………………………………………………………………

Punti possibili Autovalutazione Valutazione

dell’insegnante

Approfondimento del tema 10

Presentazione ben progettata e coerente 10

Ha integrato con l’esperienza personale 10

Ha dato spiegazioni e motivi per le conclusioni 10

I sussidi di comunicazione sono stati chiari e utili 10

Le informazioni sono state complete 10

Punti possibili totali 60

Valutazione secondo la seguente scala:

10/9= eccellente; 8/7= molto buono; 6/5= soddisfacente;

4/3= scarso; 2/1= insoddisfacente

Come si crea una rubrica

• mostrare esempi di lavori ben eseguiti o carenti;

• elencare le caratteristiche di qualità dei lavori;

• applicazione-prova-adeguamento: si esaminano alcuni

lavori già raccolti e si adegua l’elenco delle

caratteristiche;

• uso della valutazione tra pari: gli alunni producono

(anche in gruppo), valutano, si autocorreggono,

correggono i compagni …

• ogni alunno rivede il proprio lavoro anche basandosi

sul feedback dei compagni;

• l’Insegnante, con la stessa rubrica utilizzata dagli

alunni, valuta il lavoro.

Vantaggi della rubrica

• migliora la qualità dell’apprendimento e della motivazione;

• migliora l’autovalutazione;

• riduce il tempo per la valutazione da parte dell’insegnante;

• favorisce la personalizzazione in quanto si possono

costruire ad hoc per gli alunni;

• favorisce il coinvolgimento delle famiglie: i genitori sanno

cosa i figli devono apprendere

• favorisce la continuità didattica;

• migliora la qualità della scuola in quanto assicura un

controllo efficace dei livelli di apprendimento.

AGATA GUELI

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Grazie