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Per TE e Per ME, Mamma G UIDA AL CORRETTO USO DEI FARMACI IN GRAVIDANZA

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Per TEe Per ME,MammaG U I D A A L C O R R E T T O U S O

D E I F A R M A C I I N G R A V I D A N Z A

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Curarti è importante per la tua salute e quella del tuo bambino

Puoi affrontare malattie che richiedono terapie farmacologiche con serenità: non sono incompatibili con la tua condizione

Il tuo medico rimodulerà il dosaggio e ti indicherà, se necessario, la sostituzione di un farmaco o la modifica delle dosiL’Ag enzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha condotto con i massimi esperti del settore, tra cui le Universita delle Marche, di Padova e di Siena, uno studio e una revisione eanalisi della principale letteratura scientifica internazionale sulla salute della donna e sull’efficacia e la sicurezza delle terapie farmacologiche prima, durante e dopo la gravidanza. Questo opuscolo è parte della Campagna di Comunicazione “Farmaci e Gravidanza” realizzata dall’AIFA. È una guida utile per soddisfare alcuni tra i dubbi piùcomuni che riguardano le terapie farmacologiche in una fase importante della tua vita

di donna:

È sicuro usare farmaci se sto pensando di avereun bambino? E se sono in gravidanza o sto allattando al seno? Cosa succede se mi ammaloe ho necessità di curarmi?

Troverai anche consigli pratici e indirizzi utili perulteriori approfondimenti.

Abbiamo dedicato a te e al tuo medico un sito internet (www.farmaciegravidanza.gov.it) ricco di contenuti

informativi su oltre 80 patologie e sulla loro gestionenel corso della gravidanza.

Ricorda comunque che le informazioni contenute in questo opuscolo non sostituiscono in alcun modo il tuo medico, al quale dovrai rivolgertiprima di iniziare o sospendere qualsiasiterapia farmacologica.

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PrimadelconcepimentoProfilassi e Check-up

Se non sei ancora incinta, ma hai intenzione di avere un bambino, pianifica un check-up e discuti con il tuo medico dei farmaci che utilizzi occasionalmente o spesso e delle tue abitudini di consumo di caffeina, alcool e fumo.

È molto importante che continui a trattare i tuoi problemi di salute durante la gravidanza. Sarà il medico a dirti se devi modificare la terapia. A parità di efficacia terapeutica, infatti, ti indicherà i farmaci più sicuri, ad esempio quelli più studiati e in commercio da più tempo, su cui sono disponibili maggiori informazioni relative all’efficacia e alla sicurezza.

La gravidanza determina cambiamenti fisiologici significativi che incidono su alcuneproprietà dei farmaci: alcuni possono avere gli stessi effetti a dosaggi ridotti, altri ne richiedono un graduale aumento.

Acido Folico

Le donne in età fertile (dai 15 ai 45 anni circa) dovrebbero assumere quotidianamente acido folico e seguire un’alimentazione ricca di folati, per ridurre il rischio di malformazioni congenite. L'acido folico e i folati sono vitamine del gruppo B coinvolte nella sintesi di molecole importanti come DNA, RNA e proteine. Sono essenziali, quindi, per le cellule che vanno incontro a processi di differenziazione e rapida proliferazione e, in particolare, durante la formazione dell’embrione.

L'assunzione di 0,4 mg al giorno di Acido Folico prima o durante la gravidanza è fortemente raccomandata per prevenire o ridurre l'insorgenza di malformazionifetali, in particolare i difetti del tubo neurale. In caso di specifiche patologie o in casi selezionati (epilessia, diabete, alterato assorbimento gastro-enterico) è consigliata l’assunzione di 4-5 mg al giorno.

Ricorda che, nelle prime settimane di gestazione, potresti non sapere di essere incinta.

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In gravidanzaSe ti ammali in gravidanza

Nel decidere se usare o meno un farmaco in gravidanza, dovrai valutare con il medico i benefici e i rischi connessi al suo impiego.In certi casi durante la gravidanza assumere medicine è una scelta. Per esempio, se prendi il raffreddore, puoi decidere di non usare un farmaco decongestionante del naso. Altre volte, invece, potresti aver bisogno di ricorrere ai farmaci per pochi giorni oanche per un periodo più lungo. In questi casi curarti preserva te e il tuo bambino da conseguenze più gravi.

Se sei in cura per patologie importanti

Se sei in cura per una patologia cronica (depressione, asma, diabete, epilessiaecc.), non interrompere o modificare l’assunzione di farmaci di tua iniziativa. Non curarti potrebbe essere più pericoloso per te e di conseguenza per il feto, che assumere il farmaco di cui hai bisogno. I fogli illustrativi dei medicinali elencano i rischi per le donne in gravidanza o che vogliono avere un figlio. Ma è sempre opportuno confrontarti con il medico per la scelta del farmaco che fa per te. Con una adeguata informazione potrai misurarti consapevolmentecon i tuoi valori e le tue esperienze e scegliere tra le soluzioni possibili.

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Durante l’allattamento

al senoIl latte materno è l’alimento ideale per una buona crescita e una buona salute del tuo bambino. Quasi tutti i farmaci passano nel latte materno, ma nella maggior parte dei casi il neonato ne assorbe una quantità molto bassa, che non comporta rischi di effetti indesiderati.

Raramente, quindi, l’assunzione di farmaci richiede la sospensione (temporanea o definitiva) dell’allattamento. La quantità di medicinale che passa nel latte dipende comunque dalla tipologia di farmaco, dalla dose assunta e dalla durata della terapia.

Per ridurre la quantità di farmaco presente nel latte può essere utile assumerlo subito dopo una poppata, in quanto il picco ematico (il momento in cui il principio attivo raggiunge la maggiore biodisponibilità nel sangue) avviene tra 1 e 3 oredall’assunzione orale.

Se prendi il farmaco una volta al giorno, fallo dopo il pasto che precede il riposo notturno. Se possibile, lascia trascorrere un intervallo di 3-4 ore tra l’assunzione del medicinale e la poppata successiva.

In genere, i farmaci che non si possono somministrare in allattamento non possono essere prescritti neppure in gravidanza.L’assunzione di un medicinale durante l’allattamento deve essere una tua scelta consapevole, supportata da una informazione corretta.

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AnemiaL’anemia è una condizione caratterizzatada diminuzione di emoglobina nel sangue,che causa un calo delle quantità di ossi-geno nei tessuti del corpo umano. I sin-tomi più comuni sono: pallore della pelle,debolezza, tachicardia, vertigini, mal ditesta. Durante la gravidanza, il volume delsangue materno aumenta, ma diminuiscela concentrazione di globuli rossi e di emo-globina. Dopo il terzo mese di gravidanza,il fabbisogno di ferro aumenta per com-pensare anche le necessità del bambino.L’anemia da carenza di ferro è un disturbofrequente: ne soffre il 40% delle futuremamme. Non appena scopri di aspettareun bambino, fai gli esami del sangue(emocromo, sideremia, ferritinemia e tran-sferrinemia) per scoprire quanto ferro hainel tuo organismo. Se non hai problemi dianemia, fai comunque gli esami del san-gue tra la 28esima e la 32esima settimanae ancora tra la 33esima e la 37esima set-timana. Il valore di emoglobina al di sottodi 10 g/dl è il campanello d’allarme perl’anemia. Per contrastare l’anemia e assu-mere le quantità di ferro di cui hai biso-gno, segui una dieta adeguata epersonalizzata, a base di carne (speciequella rossa), uova, pesce (specie tonno,merluzzo e sardine), cereali, legumi e ver-dura a foglia verde (spinaci, cavoli, lat-tuga, cicoria, broccoli). L’assorbimento delferro migliora se mangi alimenti ricchi divitamina C. L’acido folico è un valido aiutoper una forma particolare di anemia chia-mata “megaloblastica” (caratterizzata daun processo di formazione dei globuli rossiinefficace).

AsmaL’asma è una malattia infiammatoria cro-nica delle vie respiratorie che provoca re-spiro sibilante e fischiante, difficoltà nelrespirare, senso di costrizione toracica etosse. Durante la gravidanza, circa unterzo delle future mamme può soffrire diriacutizzazione della malattia. A causa deicambiamenti ormonali, nel primo e nell’ul-timo mese di gravidanza, il rischio di at-tacchi asmatici è minore. Dopo tre mesidal parto, i sintomi dell’asma si attenuanoe si ristabilisce la condizione di salute pre-cedente la gravidanza. In caso di sintomimolto sporadici e di breve durata, in ge-nere, non è richiesto alcun trattamentofarmacologico continuativo. La terapia far-macologica dell’asma si avvale di farmacidi fondo – che vengono assunti quotidia-namente per migliorare la funzione polmo-nare e prevenire le riacutizzazioni – e difarmaci sintomatici per il trattamento deisintomi acuti.

DermatiteLa dermatite è una malattia della pelle cheprovoca irritazione e infiammazione in di-verse sedi del corpo. I sintomi sono arros-samenti, pruriti, gonfiori, vescicole elesioni. I cambiamenti ormonali e del me-tabolismo, tipici della gravidanza, possonoprovocare alterazioni a livello di pelle, un-ghie e capelli, modificando la pigmenta-zione, la vascolarizzazione el’innervazione. L’aumentata produzione diormoni, quali estrogeni e progesterone,può determinare la comparsa di macchiescure sulla pelle, specie sulla zona delleareole mammarie, dei capezzoli, dei geni-tali e delle ascelle. Anche la linea alba, lazona compresa tra ombelico e pube, tende

Anemia . . . . . . . . . . . . . . . . . 11Asma . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11Dermatite . . . . . . . . . . . . . . . 11Diarrea acuta. . . . . . . . . . . . . 12Disturbi d’ansia e disturbi depressivi . . . . . . . . 12Dolore osteoarticolare . . . . . . 13Epatogestosi . . . . . . . . . . . . . 13Emorroidi (malattia emorroidaria). . . . . . 14Esposizione paterna ai farmaci 14Esposizione pre-concezionale a farmaci antiblastici . . . . . . . 14Febbre . . . . . . . . . . . . . . . . . 15Ipertensione cronica. . . . . . . . 15Mal di testa . . . . . . . . . . . . . . 16Malattie infiammatorie croniche intestinali . . . . . . . . . . . 16Mal di pancia . . . . . . . . . . . . . 17Minaccia d’aborto. . . . . . . . . . 17Morbillo . . . . . . . . . . . . . . . . 17Nausea e vomito . . . . . . . . . . 18Patologie cardiovascolari. . . . . 18Raffreddore . . . . . . . . . . . . . . 19Rinite allergica. . . . . . . . . . . . 19Rosolia . . . . . . . . . . . . . . . . . 20Sciatalgia . . . . . . . . . . . . . . . 20Stipsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21Terapie cosmetiche . . . . . . . . 21Terapie odontoiatriche . . . . . . 22Toxoplasmosi. . . . . . . . . . . . . 23Trombosi. . . . . . . . . . . . . . . . 24Urolitasi . . . . . . . . . . . . . . . . 24Vaginite . . . . . . . . . . . . . . . . 25Varicella . . . . . . . . . . . . . . . . 25

PER CONSULTARE L’ELENCO COMPLETO DELLE PATOLOGIE E DELLE CURE VISITA IL SITO

www.farmaciegravidanza.gov.it

Quali sono le patologie più comuni

e come curarle

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Guida al corretto usodei farmaci in Gravidanza

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a divenire più scura e per tale motivo è de-finita “linea-nigra”. Possono diventare piùscuri pure cicatrici, nei e lentiggini. Lemacchie al viso, alle guance e alla frontesono piuttosto frequenti e l’esposizione airaggi solari ne può aumentare il colorescuro. Dal quarto mese, per effetto dicambi ormonali e variazioni di peso, sultuo corpo possono comparire le “strie gra-vidiche” o “smagliature”, vale a dire stria-ture di colore rosa-rosso o violaceo che simanifestano in particolar modo sulla pan-cia, il seno e l’interno coscia. Possonocomparire peluria al viso, aumento dellasudorazione, fragilità di unghie, caduta dicapelli e vene varicose. Dopo il parto lemacchie scure sulla pelle schiarisconospontaneamente e scompaiono progressi-vamente nel corso dei mesi successivi; icapelli possono diradarsi per poi ricrescerespontaneamente dopo alcuni mesi; la pe-luria al viso scompare progressivamente.Per tali condizioni, in genere, non è neces-sario ricorrere a farmaci. L’eventuale trat-tamento farmacologico dipende dallostadio della malattia e dalla gravità dellasintomatologia e mira soprattutto a con-trollare il prurito.

Diarrea acutaLa diarrea è caratterizzata da una perditadell’abituale consistenza e/o da un au-mento della fluidità delle feci. Se si trattadi un problema temporaneo, potrebbe es-sere sufficiente modificare la tua dieta. Ladiarrea acuta è invece definita dalla pre-senza di 3 o più scariche di feci liquide perdue o più giorni consecutivi. Le cause pos-sono essere molteplici, dall’alimentazioneai cambiamenti ormonali, agli sbalzi ditemperatura fino a situazioni più gravi

come il contagio influenzale o altre malat-tie infettive. In caso di sintomatologiaacuta associata a febbre resistente alla te-rapia è importante eseguire un esamedelle feci per escludere la presenza di in-fezioni batteriche. In caso di infezione do-vuta a un microorganismo specifico sarànecessaria una terapia antimicrobica spe-cifica (antibiotica o antiprotozoaria). La te-rapia farmacologica sintomatica include iprobiotici, utili per ripristinare la flora in-testinale, gli absorbenti intestinali e il lo-peramide.

Disturbi d’ansia e disturbi depressiviL’ANSIA è una reazione d’allarme che si ma-nifesta fisiologicamente nell’individuo in si-tuazioni stressanti o di pericolo. I sintomisono: difficoltà di concentrazione, irritabi-lità, agitazione, ma anche difficoltà nellarespirazione, palpitazione, sudorazione esenso di vertigine. In gravidanza, circa il20% delle future mamme presenta sin-tomi d’ansia di una certa importanza, chenella maggior parte dei casi si manten-gono anche dopo il parto. Alcuni studihanno osservato un maggior rischio di ri-tardo di crescita intrauterina e parto pre-maturo nelle gravidanze di donne chesoffrono di disturbi d’ansia. I DISTURBI DEPRESSIVI (Disturbo DepressivoMaggiore e Distimia) rientrano tra i di-sturbi dell’umore. Insorgono di solito inetà fertile, tra i 20 e i 40 anni di età. Sonocaratterizzati dalla presenza di uno o piùepisodi di depressione in assenza di epi-sodi maniacali. La prevalenza dei disturbidepressivi è pari a circa l’8-10% in corsodi gravidanza e circa il 13% delle donnesoffre di tali disturbi durante l’anno suc-cessivo il parto (depressione post-parto).

La terapia dei disturbi dell’umore in gravi-danza è fondamentale in quanto, se nontrattati, si associano a complicanze ma-terne e fetali. Il trattamento si basa sullaterapia farmacologica e la psicoterapia. Sesoffri di disturbi d’ansia o di disturbi de-pressivi, affidati alle cure degli specialisti.Psichiatra, ginecologo, teratologo, geneti-sta, neonatologo e pediatra, lavorando as-sieme, sapranno come aiutarti.L’assunzione dei farmaci contro i disturbid’ansia e i disturbi depressivi deve esseresempre monitorata dal tuo medico, perchéla gravidanza determina cambiamentianche nell’assorbimento e nell’elimina-zione del farmaco dal tuo organismo.

Dolore osteoarticolareI dolori osteoarticolari interessano ossa,cartilagine, legamenti e tendini e sonocausati da traumi esterni (come cadute econtusioni), malattie specifiche o l’invec-chiamento dei tessuti. I sintomi tipici sonoinfiammazione, gonfiore, forte percezionedi calore e limitazioni nel movimento. Du-rante la gravidanza lo scheletro si adattaalla nuova condizione, pertanto tutte le ar-ticolazioni e i legamenti diventano più“elastici”, e più di frequente si verificanodisturbi quali cedimenti improvvisi alle gi-nocchia e distorsioni alle caviglie. Il bacinosi dilata di pochi millimetri, che sono avolte sufficienti per provocare dolori anchemolto intensi a livello pubico. Il doloreosteoarticolare può essere causato ancheda difetti nella postura dovuti alla crescitadel bambino nel tuo corpo. Dopo la30esima settimana, è possibile la com-parsa di dolori intercostali: con l’avanzaredella gravidanza, infatti, anche la cassa to-racica si dilata progressivamente, sottopo-

nendo a sforzo le cartilagini costali. Per al-leviare il dolore è importante mantenere ilbusto eretto, eseguire esercizi mirati al rin-forzo dei muscoli addominali e del pavi-mento pelvico ed evitare il riposo a lettoprolungato. Qualora si renda necessario ilricorso alla terapia farmacologica, il far-maco analgesico di prima scelta in gravi-danza e in allattamento è il paracetamolo.

EpatogestosiLa colestasi intraepatica gravidica è un di-sturbo che colpisce il fegato. Il sintomoprincipale è il prurito che si estende primaal palmo delle mani e alla pianta dei piedi,poi a tutto il corpo. Il prurito si manifestadi solito a partire dal quarto mese. La co-lestasi determina un accumulo di bile nelfegato. Tramite il sangue, i sali biliari in ec-cesso raggiungono di tessuti dell’organi-smo, provocando la sensazione di prurito.La malattia insorge a causa di diversi fat-tori, genetici e ambientali. Anche i cam-biamenti ormonali della gravidanzapossono contribuire.La colestasi intraepatica gravidica au-menta il rischio di sofferenza fetale, partoprematuro, bradicardia del feto (riduzionedella frequenza cardiaca), aborto sponta-neo e liquido amniotico tinto di meconio,il materiale cioè contenuto nell'intestinodel feto, di colore bruno-verdastro emessodal bambino nei primi giorni di vita. Per ridurre i rischi per il bambino, l’approc-cio migliore è il parto indotto alla 36a ,37a, 38a settimana. Durante la gravidanza, esegui esami accu-rati (quali ad esempio doppler all’arteriaombelicale e non stress test), a cadenzasettimanale, specie a partire dal settimomese.

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Guida al corretto usodei farmaci in Gravidanza

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La colestasi intraepatica gravidica scom-pare di norma spontaneamente due e tresettimane dopo il parto.

Emorroidi (malattia emorroidaria)Le emorroidi sono piccoli cuscinetti di tes-suto spugnoso ed estremamente vascola-rizzato, posizionati nel canale anale, il cuicompito è permettere e favorire un’eva-cuazione fisiologica e un'adeguata conti-nenza delle feci e del gas. La malattiaemorroidaria (o “emorroidi”) si presentaquando, a causa di fenomeni degeneratividei tessuti e dei mezzi di sostegno natu-rale degli stessi, le emorroidi prolassanoprogressivamente verso l'esterno. Nelledonne esiste un picco d'incidenza legatoalla gravidanza: durante questo delicatoperiodo, infatti, diversi fattori possono in-fluenzare la comparsa o l'aggravamento diquesta patologia (in particolare le altera-zioni ormonali, l'effetto meccanico dovutoall'ingombro del feto che cresce, l'au-mento della pressione intraddominale du-rante il parto). Sono piuttosto comuni lecosiddette emorroidi post-partum, checompaiono a seguito di spinte particolar-mente intense durante il parto naturale; sitratta di un fenomeno meccanico, chenella quasi totalità dei casi regrediscespontaneamente entro qualche mese. Perridurre il dolore e l’irritazione cerca di ren-dere più soffici le feci bevendo molti li-quidi, assumendo alimenti ricchi di fibre efacendo bagni tiepidi per dieci minuti. Seil dolore è intenso, il medico potrà prescri-verti il paracetamolo o pomate contenentianestetico da applicare localmente. Non cisono dati sulla sicurezza d’uso dei farmacia base di flavonoidi in allattamento, quindiè preferibile non utilizzarli.

Esposizione paterna ai farmaciL'assunzione di alcune sostanze da partedel’uomo può alterare le caratteristichechimiche del liquido seminale e il numero,la forma e la motilità degli spermatozoi,con possibile riduzione della fertilità.Ad oggi non vi sono invece evidenze chel'assunzione di farmaci non mutageni (chenon causano delle mutazioni o delle alte-razioni a carico del materiale genetico) inepoca preconcezionale o al momento delconcepimento induca l'insorgenza di mal-formazioni nel feto. Infatti, a differenzadella madre, la circolazione paterna non èdirettamente in contatto con l'embrione-feto in via di sviluppo. Inoltre non vi sonoevidenze che i rapporti sessuali durante lagravidanza siano un rischio per il feto,data la minima quantità di farmaco pre-sente nel liquido seminale.In caso di esposizione a farmaci potenzial-mente mutageni, quali quelli utilizzati nellachemioterapia per il trattamento di neo-plasie, è consigliabile attendere almenotre-sei mesi dopo la sospensione della te-rapia prima di intraprendere una gravi-danza. Tale indicazione è valida anche incaso di terapia con Metotrexate e Azatio-prina/6-Mercaptopurina, farmaci utilizzatinella terapia di diverse malattie autoim-munitarie. Ad oggi tuttavia non vi è alcunaevidenza di un rischio aumentato di mal-formazioni nei figli di uomini precedente-mente trattati con farmaci antitumorali.

Esposizione pre-concezionale a farmaci antiblasticiSi stima che in Italia vengano diagnosticatiogni anno circa 160.000 nuovi casi di tu-mori maligni nelle donne, il 3% dei primadei 40 anni, quindi in età fertile.

I più comuni sono il carcinoma mammario,il carcinoma della tiroide, il melanoma, ilcarcinoma della cervice e quello del colonretto.Trattamenti come la chemioterapia sonoassociati a un elevato rischio di infertilitàtemporanea o permanente, variabile in fun-zione della classe del farmaco, della dose,del tempo di esposizione, dell’età, dei pre-gressi trattamenti per infertilità.

FebbreLa febbre è un aumento della temperaturacorporea provocato da diverse cause cuipossono essere associati brividi di freddo,senso di calore e forte sudorazione. Du-rante la gravidanza, lievi aumenti dellatemperatura corporea sono normali, pervia dell’azione del progesterone, l’ormonefemminile, che genera maggior calore cor-poreo. Questo tipo di variazione non èdannosa per te e per il tuo bambino. Sehai febbre alta (superiore ai 38 gradi) con-sulta il tuo medico per un approfondi-mento diagnostico. Con la febbre, infatti,si possono determinare anche contrazionidell’utero. La febbre è in genere sintomodi un’infezione. La terapia dovrebbe es-sere messa in atto dopo una diagnosi dellecause. Anche se la causa non è identifi-cata, quando la febbre è alta è necessarioiniziare una terapia antibiotica empiricaprima del risultato dell’esame di sangue.Tra gli antipiretici (antifebbrili), il parace-tamolo è il farmaco di prima scelta sia ingravidanza che in allattamento. Tra gli an-tibiotici, se indicati, l’amoxicillina e l’ampi-cillina (penicilline) sono i farmaci di primascelta in gravidanza e in allattamento.L’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene sonoda evitare nel terzo trimestre di gravi-

danza. In allattamento l’acido acetilsalici-dico ad alte dosi è controindicato mentresono da evitare nimesulide e piroxicam.

Ipertensione cronicaÈ la condizione in cui la pressione del san-gue è superiore a 140/90 mmHg primadella gravidanza, o prima della 20a setti-mana di gravidanza o dopo 6-12 setti-mane dal parto. L’ipertensione essenziale(non dovuta a fattori secondari come pa-tologie a carico di alcuni organi) è respon-sabile del 90% dei casi di ipertensionecronica associata alla gravidanza; mal’ipertensione cronica può essere conse-guenza di altre condizioni, quali nefropatie(malattie dei reni), diabete con danno va-scolare, malattie del tessuto connettivocon interessamento vascolare (tra cuilupus eritematoso sistemico e scleroder-mia), feocromocitoma (tumore ai surreni,le ghiandole collocate nella parte supe-riore del rene) e trapianti. L’ipertensionenel corso della gravidanza può svilupparsicome risultato della gravidanza stessa o aseguito di un’ipertensione preesistente.Può essere “lieve” (con pressione arteriosainferiore a 160/110) o “severa” (con pres-sione arteriosa superiore a 160/110).L’ipertensione cronica accresce il rischio didistacco della placenta, di riduzione dellacrescita del tuo bambino e di preeclam-psia.Prima della gravidanza, valuta assieme altuo medico la gravità dell’ipertensione esegui le sue indicazioni sui farmaci da as-sumere e gli eventuali cambiamenti dellostile di vita. Conduci una dieta povera di sale, ma riccadi cereali integrali, frutta e verdura, latti-cini magri e carne per assumere calcio,

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magnesio e potassio, minerali utili a man-tenere la pressione sotto i livelli di guardia. Non fare uso di bevande alcoliche e ta-bacco.

Mal di testaNella più ampia e generica definizione di“mal di testa” possono rientrare disturbi didiverso tipo come la cefalea tensiva ol’emicrania. LA CEFALEA DI TIPO TENSIVO è una patologiacaratterizzata da episodi di dolore grava-tivo-costrittivo al capo, di solito bilaterale,di intensità lieve-media e la cui durata puòvariare da alcuni minuti a giorni. A se-conda della frequenza degli episodi, si di-stingue una forma episodica e una formacronica. L’EMICRANIA è una malattia caratterizzata daricorrenti attacchi di mal di testa associatispesso a nausea, vomito, avversione allaluce (fotofobia) ed eccessiva sensibilitàverso suoni e rumori (fonofobia). Nellamaggior parte delle future mamme i sin-tomi dell’emicrania si attenuano e scom-paiono dopo i primi tre mesi di gravidanza.Per questo motivo la terapia può esseremodificata nel corso della gravidanza finoalla sua sospensione. La terapia di primascelta per il mal di testa è non farmacolo-gica: agopuntura, riposo, biofeedback,massaggio, tecniche di rilassamento, evi-tare i fattori ambientali scatenanti. Per l’at-tacco acuto l’analgesico di scelta ingravidanza e in allattamento è il paraceta-molo. Qualora si presentino 3 o più attac-chi particolarmente invalidanti al mese, ilmedico potrebbe prescriverti una terapiaprofilattica (a base di amitriptilina). Sel’approccio non farmacologico all’emicra-nia non si rivela efficace, il medico potrà

prescriverti beta-bloccanti a basse dosi,per emicrania senza aura (non precedutacioè da sintomi irritativi tipici, spesso dinatura visiva, che vengono definiti "aura")o amitriptilina, per emicrania senza e conaura.

Malattie infiammatorie croniche intestinaliLA RETTOCOLITE ULCEROSA è un’infiammazionedel colon-retto, l’ultima parte dell’inte-stino. Le lesioni si limitano alla superficiedell’intestino (mucosa) e possono provo-care sanguinamenti, diarrea, dolori addo-minali e al basso ventre. IL MORBO DI CROHN, invece, può colpire tuttoil canale alimentare (dalla bocca all’ano)non limitandosi alla sola mucosa. Le le-sioni sono più profonde e si possono for-mare fistole o ascessi nella zona dell’ano.I sintomi sono dolori addominali, sanguenelle feci, diarrea e, qualche volta, febbre. Se la malattia è in fase di attenuazione almomento del concepimento, nella mag-gior parte dei casi (circa due terzi) durantela gravidanza non ci sono peggioramentie, se si verificano, sono di solito di lieveentità e rispondono alle terapie. Se la ma-lattia è in fase attiva al momento del con-cepimento, le riacutizzazioni sono piùfrequenti durante la gravidanza e vi è unrischio maggiore di parti prematuri e dibasso peso alla nascita. Trascorsi i primitre mesi di gravidanza, tuttavia, si assistecomunque a un miglioramento.La terapia farmacologica si avvale di di-versi tipi di farmaci, somministrati in monoo politerapia, a seconda del tipo e dellagravità della patologia, della riacutizza-zione e della risposta soggettiva.Tutti i farmaci generalmente in uso nel

trattamento delle malattie infiammatoriecroniche intestinali, a eccezione dei pro-biotici, sono stati associati a possibili rea-zioni avverse nel lattante; se allatti alseno, il tuo medico ti prescriverà i farmacisolo se clinicamente necessari e, possibil-mente, in dosi frazionate.

Mal di panciaGastralgia e pirosi gastrica sono terminimedici per definire il mal di stomaco e ibruciori di stomaco. Nel dettaglio, la ga-stralgia è un dolore localizzato all’epiga-strio, la regione compresa tra costole eombelico. La pirosi, invece, è la sensa-zione di bruciore che si espande dallo sto-maco all’esofago, e talora fino alla gola, acausa della risalita dei succhi gastrici. Ibruciori allo stomaco sono indisposizionimolto frequenti in gravidanza, specie negliultimi 3 mesi, perché l’utero aumenta divolume e preme sullo stomaco, facilitandocosì la risalita dei succhi gastrici nell’eso-fago. La causa più comune è la riduzionedel tono muscolare della parete gastrica edell’anello gastroesofageo, che consentela risalita degli acidi. Modifica la tua dietae il tuo stile di vita: assumi più fibre e bevidi più, riduci la caffeina, non bere alcolicie non fumare (abitudini da evitare semprein gravidanza!), fai pasti piccoli e fre-quenti, evita cibi grassi, non mangiaretardi la sera o poco prima di andare aletto, dormi a pancia in su, con il toracesollevato da cuscini o con la testa del lettorialzata, per non far risalire gli acidi ga-strici. Nella maggior parte dei casi i di-sturbi sono lievi, risolvibili e si manifestanoin genere quando ci si china in avanti o siè sotto sforzo. Solo talora puoi ricorrereall’uso dei farmaci sotto il diretto controllo

del tuo medico. In gravidanza i farmaci diprima scelta solo gli antiacidi: in genere siprediligono i preparati di magnesio evanno evitati i prodotti ad alto contenutodi sodio. In caso di sintomi gravi e di resi-stenza alla terapia con antiacidi, il tuo me-dico ti prescriverà il farmaco più idoneo. Ilfarmaco di scelta è la ranitidina, se è ne-cessaria la terapia con antagonisti del re-cettore H2; l’omeprazolo se è necessariala terapia con inibitori di pompa protonica.In allattamento, tra gli antiacidi si preferi-scono quelli che non contengono allumi-nio, tra gli inibitori di pompa protonica,l’omeprazolo e il pantoprazolo; tra gli an-tagonisti del recettore H2, la famotidina ela nizatidina, in quanto si concentranomeno nel latte materno.

Minaccia d’abortoPer minaccia d’aborto si intende un san-guinamento vaginale, di solito non accom-pagnato da dolore pelvico, che si verificaentro la 24esima settimana di una gravi-danza in evoluzione senza dilatazione cer-vicale. È un episodio abbastanzafrequente nel primo trimestre, interes-sando il 14-21% di tutte le gravidanze. Nelprimo trimestre le cause possono esseregenetiche, legate a patologie materne oad abuso di alcolici, fumo e droghe. È con-sigliabile riposo a letto e astinenza dai rap-porti sessuali. I trattamenti possonoessere specifici, se la causa è stata indivi-duata, o non specifici in caso contrario, eprevedono interventi non farmacologici,farmacologici e chirurgici.

MorbilloÈ una malattia infettiva virale che si tra-smette da persona a persona mediante le

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goccioline respiratorie diffuse con tosse ostarnuti. Ha un periodo di incubazione di8-14 giorni. I sintomi sono: tosse secca,raffreddore, congiuntivite e febbre che di-venta progressivamente sempre più alta.A livello cutaneo, invece, compaiono dap-prima delle macchie bianche all’internodella bocca (mucosite); di seguito si for-mano dei puntini rossi dietro le orecchie esulla fronte, che solo successivamente sipropagano su tutto il resto del corpo. Ilmorbillo è diagnosticato in base ai sintomioppure eseguendo l’esame del sangue.Non esiste una cura specifica contro que-sto tipo di infezione.Se non hai mai contratto il morbillo, puoiprevenire l’insorgenza della malattia e ipossibili effetti sul tuo bambino, medianteil vaccino che deve essere fatto prima delconcepimento. Esiste, infatti, un vaccinotrivalente anti-morbillo, anti-parotite eanti-rosolia, costituito da virus vivi atte-nuati, chiamato vaccino “MPR”. Per una donna in gravidanza, non vacci-nata e a rischio contagio, è bene assu-mere, entro 6 giorni dal contatto con unapersona affetta, anticorpi specifici controil virus del morbillo. Non è chiaro, tuttavia,se questo genere di prevenzione diminui-sca il rischio di complicanze per la mammae il bambino. Il morbillo contratto in gravidanza au-menta il rischio di complicanze per lamamma. Durante i primi 6 mesi, aumentail rischio di aborto spontaneo e parto pre-maturo. Contrarre l’infezione poco primadel parto può aumentare il rischio di infe-zione alla nascita per il tuo bambino.

Nausea e vomitoLa nausea e il vomito non sono malattie,

ma condizioni piuttosto comuni in gravi-danza. Il 50-90% delle future mamme, in-fatti, vive questi stati in modotemporaneo. La nausea e il vomito in gra-vidanza si presentano, per la maggiorparte dei casi, solo nei primi tre mesi. Nel60% dei casi i disturbi si risolvono entro ladodicesima settimana; nel 30% entro laventesima, mentre solo nel 10% persi-stono fino al parto. Vomito e nausea simanifestano in modo variabile: dalla sem-plice forma mattutina al vomito che persi-ste tutta la giornata. Nausea e vomitopossono essere anche complicanze di pa-tologie croniche o di patologie che si pre-sentano durante la gravidanza o in corsodi allattamento. Prova a utilizzare unaserie di accorgimenti dietetici: fai pasti sa-lati piccoli e frequenti, assumi spesso pic-cole quantità di acqua durante la giornata,evita cibi grassi e piccanti, preferendo ali-menti ad alto contenuto di proteine e dicarboidrati. Riduci le attività stressanti. Sequesti accorgimenti non risultassero effi-caci, il tuo medico potrà prescriverti i far-maci indicati per il tuo stato.

Patologie cardiovascolariLe malattie cardiovascolari colpiscono ilcuore e/o i vasi sanguigni. Nel mondo,specie nei Paesi industrializzati, le malattiecardiovascolari costituiscono la primacausa di morte. Uno stile di vita caratte-rizzato da fumo, uso di droghe e alcol,obesità, sedentarietà e una dieta scorrettaaumenta il rischio di disturbi cardiovasco-lari. Sono malattie cardiovascolari: le car-diopatie congenite, le patologie valvolaricongenite e acquisite, le cardiomiopatie ele aritmie cardiache.Esiste il rischio di complicanze anche gravi

per te e per il tuo bambino, se la tua ma-lattia cardiovascolare è particolarmenteseria. I periodi più delicati in gravidanza sonoquelli tra il settimo e il nono mese, duranteil travaglio, il parto e dopo il parto.In caso di cardiopatia, programma la tuagravidanza ed esegui prima del concepi-mento un’attenta valutazione cardiologicacon ecocardiografia e prova da sforzo.Inizia una terapia con Acido Folico 1-3mesi prima del concepimento, conti-nuando l’assunzione almeno fino al terzomese di gravidanza. Durante la gravi-danza, esegui esami cardiologici ed eco-cardiografici. Monitora lo stato di salute ela crescita del tuo bambino, attraversoecografie ed esami morfologici.In caso di malattie genetiche o malforma-zioni cardiache presenti dalla nascita, ese-gui una consulenza genetica per valutareil rischio di insorgenza della malattia neltuo bambino. Dopo il parto, fai controlli scrupolosi esegui le indicazioni del tuo cardiologo.

RaffreddoreÈ un’infiammazione del naso e della fa-ringe (rinofaringite). I sintomi del raffred-dore sono congestione nasale, starnuti,catarro, mal di gola, tosse, mal di testa esenso di stanchezza. Il raffreddore è cau-sato da diversi tipi di virus, più frequente-mente i Rhinovirus. Si trasmette dapersona a persona per via aerea oppuremediante contatto diretto con secrezioniinfette. Generalmente si risolve in modospontaneo, ma, talora, a causa di infezionibatteriche, può complicarsi e provocarealtre malattie, tra cui otiti, sinusiti, farin-giti, bronchiti e polmoniti.

Il raffreddore è una delle infezioni più co-muni in gravidanza. Non esistono farmacispecifici, per questo motivo, le cure agi-scono solo sui sintomi. Gli antibiotici devono essere assunti, su in-dicazione del medico, presi in caso di in-fezione dovuta a batteri (ad esempiobronchite). Gli spray nasali e i decongestionanti oralipossono essere usati saltuariamente, inquanto se presi ad alte dosi e in modo ri-petuto, possono interferire con la circola-zione utero-placentare. In gravidanza il paracetamolo è il farmacodi prima scelta; è da evitare la sommini-strazione in associazione con pseudoefe-drina, aspirina o altri FANS. Acidoacetilsalicilico e ibuprofene sono da evitarenel terzo trimestre di gravidanza per gli ef-fetti sulla circolazione fetale. L’uso cronico di decongestionanti topici eorali in gravidanza, ad alte dosi e in som-ministrazioni ripetute, è sconsigliato per ipossibili effetti vasocostrittori sulla circo-lazione utero-placentare. È possibile l’usoin allattamento per brevi periodi e alle dosiconsigliate.Durante l’allattamento l’acido acetilsalici-lico ad alte dosi è controindicato e sono daevitare nimesulide e piroxicam; sono inol-tre sconsigliati gli antistaminici di primagenerazione per il loro effetto sedativo;l’uso di decongestionanti topici e orali èpossibile per brevi periodi e alle dosi con-sigliate.

Rinite allergicaLa rinite allergica è una malattia infiam-matoria del naso causata dalla reazione diparticolari anticorpi nei confronti di so-stanze di solito innocue, come ad esempio

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i pollini o gli acari della polvere. I sintomipiù comuni sono: prurito, ostruzione, star-nuti, intasamento delle vie respiratorie,mal di testa, lacrimazione e arrossamentoagli occhi. Più del 20% delle futuremamme soffre di rinite allergica. I sintomipossono peggiorare in corso di gravidanzaa causa dei cambiamenti ormonali. Il trat-tamento della rinite allergica consistenell’eliminare/evitare gli allergeni che sca-tenano la sintomatologia e nella terapiafarmacologica. Di norma, in caso di sin-tomi lievi e/o di breve durata non è neces-sario ricorrere a medicinali. In casocontrario il medico ti prescriverà i farmacipiù adatti: cromoni, antistaminici, cortiste-roidi o decongestionanti. L’uso cronico didecongestionanti topici e orali in gravi-danza, ad alte dosi e in somministrazioniripetute, è sconsigliato per i possibili effettivasocostrittori sulla circolazione utero-pla-centare. È possibile l’uso in allattamentoper brevi periodi e alle dosi consigliate.

RosoliaÈ una malattia infettiva, contagiosa e sitrasmette da persona a persona mediantele goccioline respiratorie diffuse dal pa-ziente. I sintomi durano 5-10 giorni e con-sistono in piccole macchie cutanee colorrosa, dolore articolare, leggera febbre, maldi testa, occhi arrossati, lievi gonfiori deilinfonodi alla base della nuca, dietro leorecchie e sul retro del collo. Le macchio-line compaiono prima dietro le orecchie,poi sulla fronte e il volto e alla fine su tuttoil corpo. La malattia ha un’incubazione di2-3 settimane prima della comparsa deisintomi. La rosolia è diagnosticabile me-diante la comparsa dei sintomi appena de-scritti, ma anche tramite esami del

sangue, ricercando gli anticorpi specificidel virus.La rosolia è pericolosa se contratta du-rante la gravidanza perché può portaregravi conseguenze al bambino. Con il Rubeotest puoi conoscere se hai giàavuto la rosolia. Per questo motivo, il testè consigliato prima di intraprendere unagravidanza. Il contagio tra mamma e figlioavviene tramite il sangue, quando il virusè in circolo nel corpo materno.Se la mamma contrae la rosolia nei primitre mesi di gravidanza, ci sono rischi piùalti per il bambino. Tra il quarto e il sestomese i rischi sono più bassi.Se il bambino ha contratto la rosolia, devisottoporti ad accurate ecografie ed eco-cardiografie. Non tutti i difetti causati dallarosolia, però, possono essere scopertidall’ecografia. La gestione della gravidanza di donne conrosolia è complessa, per questo è neces-saria la collaborazione tra diversi speciali-sti: infettivologo, ginecologo, genetista,teratologo, neonatologo e pediatra.

SciatalgiaLa sciatalgia o sciatica è un’infiammazionedel nervo sciatico e provoca forti dolori allagamba. Il dolore colpisce la parte poste-riore della coscia, ma può interessarel’anca e il gluteo e raggiungere il retro delpolpaccio e del piede. Specie per le gravi-danze in età matura, la postura e il pesodel bambino possono creare tensione mu-scolare e compressione delle vertebre. E’possibile alleviare i dolori dovuti alla scia-tica mediante trattamenti non farmacolo-gici. Tra questi: fisioterapia, cintura disostegno lombare e addominale specificaper la gravidanza, agopuntura, yoga e tec-

niche di rilassamento. Se fosse necessariauna terapia antidolorifica per lenire unasintomatologia acuta e persistente, il pa-racetamolo è il farmaco di prima scelta siain gravidanza che in allattamento. L’acidoacetilsalicilico, l’ibuprofene e l’indometa-cina (FANS) sono farmaci di secondascelta, da utilizzare per brevi periodi e aldosaggio minimo efficace in caso di resi-stenza alla terapia con paracetamolo, mada evitare nel terzo trimestre di gravi-danza per gli effetti sulla circolazione fe-tale. In allattamento l'acido acetilsalicilicoad alte dosi è controindicato e sono daevitare il nimesulide e il piroxicam.

StipsiLa stipsi, detta anche stitichezza o costi-pazione, è caratterizzata da un’evacua-zione meno frequente delle feci e/o dauna difficoltà fisica nello svuotamentodell’intestino. Le feci sono spesso dure, siprova una sensazione di incompleta eva-cuazione, la defecazione è dolorosa e ri-chiede sforzo. Si parla di stipsi se lafrequenza delle feci è inferiore a 3 voltenell’arco di una settimana. La stipsi puòcomparire o peggiorare in gravidanza per-ché è un disturbo tipico della gestazioneper cause ormonali e fisiche. Il progeste-rone, infatti, agevola l’andamento dellagravidanza, ma riduce la capacità di con-trazione dei muscoli. Per questo motivoanche il transito intestinale rallenta, aggra-vando o generando la stitichezza. L’utero,inoltre, aumenta di volume e preme sultratto finale dell’intestino, ostacolando ilpassaggio delle feci.Modifica la tua dieta e il tuo stile di vita.Solo talora puoi ricorrere all’uso dei far-maci sotto il diretto controllo del tuo me-

dico. La terapia farmacologica include inordine di rapporto rischio-beneficio: lassa-tivi formanti massa, (psyllium, agar, metil-cellulosa, carbossicellulosa); lassativiosmotici (tra cui lattulosio o macrogol4000); derivati antrachinonici (aloe, rabar-baro, senna). Gli effetti stimolanti dei las-sativi possono causare la comparsa dicontrazioni uterine.

Terapie cosmeticheL’uso in gravidanza di prodotti per la curadella pelle non è stato ad oggi associato aun aumento, rispetto all’atteso, di malfor-mazioni congenite o di altri effetti sullo svi-luppo embrio-fetale. I cosmetici devonocomunque essere usati con cautela, in par-ticolare quelli la cui composizione chimicanon è specificata. Per numerosi compostichimici in commercio vi sono tuttavia dellespecifiche restrizioni all’utilizzo in gravi-danza.ACIDO RETINOICO - L’utilizzo topico di pro-dotti cosmetici contenenti acido retinoico(utilizzati soprattutto nella preparazione deiprodotti per l’acne) va evitato durante lagravidanza.ACIDO GLICOLICO - L'acido glicolico è usato alivello topico come cheratolitico (scioglie lostrato corneo dell’epidermide per combat-tere le ipercheratosi, cioè le callosità, leverruche, ecc., e anche per la depilazione)ed è presente in molti cosmetici utilizzatiper trattare l'acne. Formulazioni a uso to-pico, quando strettamente necessarie,possono essere utilizzate, in quanto solouna minima quantità di sostanza è assor-bita a livello sistemico. AGENTI AUTOABBRONZANTI - Il diidrossiacetoneè un additivo colorante presente in nume-rosi prodotti autoabbronzanti utilizzati per

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produrre un’abbronzatura artificiale. È con-tenuto in queste sostanze a concentrazionicomprese tra l’1% e il 15% e, quandoviene applicato localmente, i livelli sistemiciraggiunti sono minimi (0,5%). Non sono ri-portati in letteratura studi sugli effetti del-l’uso topico di tale sostanza in gravidanza.AGENTI SCHIARENTI PER LA PELLE - Il prodottomaggiormente utilizzato come agente de-pigmentante locale in caso di cloasma emelasma (alterazioni cromatiche dellacute) è l’Idrochinone, un derivato del ben-zene. È stato stimato che circa il 35-45%del prodotto viene assorbito a seguito diuso topico. L’uso in gravidanza è sconsi-gliato.CREMA ANTISMAGLIATURE - In gravidanza pos-sono manifestarsi le cosiddette “striae gra-vidarum”. In commercio vi sono molti tipidi creme che possono essere usate percontenere tali effetti e tra le più usate sonoquelle che contengono estratto di centellaasiatica, alfa-tocoferolo e idrolisati di ela-stina, anche se l’efficacia è correlata allastruttura dei tessuti materni. CREME SOLARI - Tali prodotti hanno un assor-bimento locale e sistemico ridotto. Moltecreme solari hanno speciali filtri di prote-zione e sono utilizzate anche per prevenirela comparsa di cloasma; non sono stati se-gnalati eventi avversi per esposizione ingravidanza a tali creme ne la madre ne peril feto.LAMPADE ABBRONZANTI - L’uso in gravidanzadelle lampade abbronzanti va effettuatocon prudenza, perché il calore eccessivopotrebbe provocare nella donna cali dipressione e sensazione di perdita di cono-scenza (lipotimia). L’esposizione ai raggi ul-travioletti deve essere graduale e il tempodi esposizione limitato.

REPELLENTI PER INSETTI - Le donne in gravi-danza dovrebbero evitare di recarsi nellezone endemiche per patologie infettivecorrelate alle punture di insetto. Tuttavia,in caso di viaggi in tali regioni, sono neces-sarie alcune misure per prevenire le pun-ture di insetto, tra cui l’utilizzo di repellentisulle zone della pelle esposte. Tra i prodottimaggiormente utilizzati vi sono dietil-m-to-luamide (DEET), Picaridina, P-mentano-3,8-diolo (PMD). Data la tossicità del DEET,possono essere più appropriate, nelle zonedove non vi è rischio di Malaria, alternativemeno tossiche quali Picaridina e PMD.TINTURE PER CAPELLI - L’utilizzo di tinture percapelli 3-4 volte durante la gravidanza nonha dimostrato associazioni con un maggiorrischio di effetti teratogeni sul feto. Ti con-sigliamo comunque, quale norma gene-rale, di evitare l’esposizione a tinture nelprimo trimestre di gravidanza.TOSSINA BOTULINICA - Ad oggi l’iniezione ditossina botulinica a scopo cosmetico du-rante la gravidanza non ha evidenziato unsignificativo aumento del rischio di anoma-lie fetali e/o effetti tossici. Tuttavia, trat-tandosi di una tossina, è consigliabilerimandare un eventuale trattamento adopo il parto ed evitare iniezioni durantel’allattamento in quanto non è certo aquali concentrazioni tale sostanza si ritrovinel latte materno.

Terapie odontoiatricheLa gravidanza rappresenta un momentocritico per la salute orale. Le patologie piùfrequenti sono sanguinamenti gengivali egengiviti. Circa la metà delle donne congengivite preesistente alla gravidanza pre-senta frequenti episodi di aggravamento.Una corretta igiene e l’esecuzione di con-

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trolli specialistici periodici rappresentanola migliore terapia preventiva per la salva-guardia della tua salute orale. Inoltre è importante ridurre l’eventuale re-flusso di materiale acido proveniente dallostomaco, al fine di evitare l’erosione dellosmalto. Alcune precauzioni che possono ri-durre al minimo i rischi per il feto consi-stono nell’evitare le radiografie nel Itrimestre e nell’eseguire cure odontoiatri-che a partire dal II trimestre. Qualora sirendesse necessaria una terapia farmaco-logica, in gravidanza e in allattamento ifarmaci di prima scelta sono, tra gli anti-biotici, l’amoxicillina e l’ampicillina (peni-cilline), tra gli analgesici, il paracetamolo.L’acido acetilsalicilico e l’ibuprofene sonoda evitare nel terzo trimestre di gravi-danza. In allattamento l’acido acetilsalici-dico ad alte dosi è controindicato mentresono da evitare il nimesulide e il piroxi-cam.

ToxoplasmosiÈ una malattia infettiva causata da un pa-rassita chiamato Toxoplasma gondii chevive nelle cellule degli uomini e degli ani-mali (mammiferi, uccelli, rettili, molluschi).L’infezione avviene attraverso l’alimenta-zione a base di carni crude provenienti daanimali infetti, latte non pastorizzato, omediante contatto con terreni o alimenticontaminati da feci di gatto o di altri ani-mali infetti. Insaccati come prosciuttocrudo o bresaola, carne poco cotta e ver-dure non ben lavate sono le vie principalidi trasmissione della malattia all’uomo. Isintomi possono passare inosservati op-pure essere piuttosto comuni. La malattia,infatti, si può manifestare con ingrossa-mento dei linfonodi, leggera febbre, stan-

chezza, mal di testa e mal di gola. La to-xoplasmosi è diagnosticata tramite unesame del sangue, chiamato Toxo-test chepermette di sapere se sono già presentinel corpo gli anticorpi specifici. La personache ha contratto la toxoplasmosi restaprotetta per tutta la vita, perché ha pro-dotto anticorpi specifici all’infezione. Il To-xoplasma, infatti, rimane nell’organismo informa di “cisti” nei muscoli e nel cervello.Se le difese del corpo diventano carenti,però, può tornare aggressivo e provocarenuove infezioni.Se contratto in gravidanza, il toxoplasmapuò contagiare il bambino attraverso laplacenta, provocando malformazioni cheriguardano il sistema nervoso centrale,l’occhio, (infiammazione alla retina e allacoroide e cataratta), l’orecchio (sordità), ilfegato e la milza (epatosplenomegalia) eil sangue (anemia). La gravità dei danni del contagio dipendedai mesi di gestazione. Se l’infezionepassa al bambino nei primi tre mesi, c’èun rischio maggire di aborto spontaneo egravi malformazioni. Specifici esami agliocchi (in particolare al fondo oculare) aiu-tano a scoprire segni di infezione. Se hai contratto la toxoplasmosi durantela gravidanza, la trasmissione al bambinosi può evitare mediante la somministra-zione di antibiotici. Se dagli esami emerge che l’infezione è incorso, puoi effettuare l’amniocentesi perstabilire se il contagio ha raggiunto il bam-bino. Questo tipo di test è eseguito solodopo la 18a settimana. Se dall’amniocen-tesi risulta che il piccolo ha contratto la to-xoplasmosi, la mamma si dovrà sottoporread ecografie morfologiche più frequentiper monitorare la salute del bimbo.

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Per prevenire l’infezione non mangiare in-saccati come prosciutto crudo e bresaola;mangia carne ben cotta ed evita di assag-giarla mentre la stai cucinando; lava moltobene le mani sotto acqua corrente dopoaver toccato la carne cruda; se ti dedichial giardinaggio, lavati molto bene le maniuna volta terminate le attività nell’orto e ingiardino. Lava la frutta fresca e gli ortaggiin maniera accurata sotto acqua corrente.Se hai un gatto o altri animali domesticidelega la loro pulizia e quella dei loro spazi(ad esempio la lettiera).

TrombosiLa trombosi venosa profonda è una ma-lattia che causa coaguli di sangue (trombi)nelle vene profonde dell’organismo e piùspesso nelle gambe.Durante e dopo la gravidanza, il rischio ditrombosi è più elevato perché vi è unamaggior tendenza a formare coaguli nelsangue, un rallentamento del flusso san-guigno e un danno della parete vascolare.Queste condizioni sono note come “Triadedi Virchow”.Dopo la gravidanza, si ha un maggior ri-schio di trombosi a causa dell’immobiliz-zazione prolungata, della perdita disangue durante il parto e dell’aumento diconcentrazione del sangue. Fattori di rischio in gravidanza sono latrombofilia ereditaria e acquisita e condi-zioni quali obesità, immobilizzazione, ta-glio cesareo, infezioni o fumo. Il farmaco anticoagulante di scelta du-rante la gravidanza è l’eparina non frazio-nata o a basso peso molecolare (LMWHlow molecular weight heparin). Le eparinea basso peso molecolare sono farmaci piùmaneggevoli rispetto all’eparina non fra-

zionata, sono più stabili ed hanno una bio-disponibilità ed una durata d’azione mag-giore.Controindicati in gravidanza in quanto te-ratogeni sono gli anticoagulanti orali anta-gonisti della vitamina K. La terapiaanticoagulante va continuata per almeno6 settimane dopo il parto o per almeno 3mesi in totale.

UrolitasiÈ la presenza di calcoli nell’apparato uri-nario e quindi in reni, ureteri, vescica euretra. La malattia è nota anche con ilnome di “calcolosi urinaria”. I sintomi piùcomuni sono il dolore addominale che siestende fino all’inguine, la nausea, la dif-ficoltà nell’urinare (disuria), la presenza disangue nelle urine (ematuria), la febbre,il vomito e il malessere generale. Nelle future mamme la calcolosi urinaria èla causa più frequente di dolore addomi-nale di origine non ostetrica che richiedeil ricovero in ospedale.Nell’80-90% dei casi, la calcolosi urinariaè diagnosticata dopo il terzo mese.Con i calcoli al rene, c’è un rischio mag-giore di parto cesareo, rottura prematuradelle membrane (rottura prematura “delleacque”), parto pre-termine, disturbi legatialla pressione alta e diabete gestazionale.Nella maggior parte dei casi, la calcolosi sirisolve grazie alle cure mediche che pre-vedono riposo, idratazione endovenosa efarmaci contro i dolori e riducono il rischiodi danno renale, sepsi e parto pre-ter-mine.In alcuni casi, i calcoli non vengono elimi-nati, e se non provocano dolore, si puòdecidere di rimandare eventuali interventichirurgici. L’operazione in gravidanza è ri-

servata alle pazienti che non hanno otte-nuto benefici dalle cure mediche.

VaginiteLa vaginite è l’infiammazione acuta o cro-nica della vagina. Si parla di vulvo-vagi-nite, invece, quando l’infiammazionecoinvolge oltre la vagina anche la parteesterna dell’apparato genitale femminile(vulva). La causa dell’infiammazione puòessere infettiva o non infettiva.Le vaginiti sono molto frequenti in gravi-danza e nel post-parto in quanto le varia-zioni ormonali associate determinanomodificazioni della mucosa vaginale chene favoriscono l'insorgenza.I sintomi possono essere più o meno in-tensi e sono principalmente legati allostato irritativo: bruciore, prurito vulvo-va-ginale, perdite liquide o semiliquide; al-cune vaginiti possono tuttavia essereasintomatiche.Prima di iniziare una gravidanza, fai degliesami specifici per eliminare eventuali bat-teri pericolosi.L’infezione può essere rivelata grazie al-l’analisi dei sintomi, ma anche mediantetampone vaginale con antibiogramma (unesame che permette di individuare l’anti-biotico più adatto) e test di laboratorio. Tieni presente che alcune infezioni, in par-ticolare quelle da Micoplasmi, possonopropagarsi all'utero, alle tube e quindi alleovaie, provocando infertilità. Alcuni tipi di infezione possono esserecontratte dal bambino durante il parto. Leinfezioni batteriche devono essere curatein modo adeguato per prevenire compli-cazioni durante la gravidanza, tra cui il ri-schio di aborto. Una corretta igiene intima assieme al trat-

tamento a base di farmaci, cura la vaginitecon migliori risultati. Per questo motivo,indossa indumenti traspiranti (slip di co-tone) ed evita indumenti troppo attillati, dinylon o perizoma. Non indossare abbiglia-mento intimo durante la notte può aiutarela guarigione. Alcune infezioni sono a trasmissione ses-suale e quindi anche il partner deve esseresottoposto a trattamento per prevenireeventuali recidive.L'assunzione di antibiotici può alterare lanaturale flora batterica che colonizza la va-gina e permettere un'infezione opportuni-stica (causata da patogeni in organismicon sistema immunitario compromesso).In caso di infezione, la terapia farmacolo-gica si basa sulla somministrazione localeo sistemica di antibiotici o antimicotici spe-cifici per l'infezione in corso in gravidanza.Un corretto trattamento porta alla guari-gione, dunque è molto importante chevenga effettuata la diagnosi, riconosciutoil microorganismo coinvolto e che la tera-pia sia seguita con cura.Per le vaginiti da reazione allergica può es-sere indicato l'uso di Cortisone e Antista-minici; inoltre deve essereimmediatamente sospeso l'uso della so-stanza che ha causato l'irritazione.In caso di vaginiti atrofiche (infiamma-zione della mucosa vaginale con progres-siva diminuzione tissutale dell’apparatoriproduttivo femminile) può essere indi-cato l'uso di un lubrificante vaginale idro-solubile per alleviare il dolore durante ilcoito.

VaricellaDurante la gravidanza è raro contrarre perla prima volta la varicella, perché il 95-

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Comitato Scientifico

SERGIO PECORELLIPresidente del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco

LUCA PANIDirettore Generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco

MAURIZIO CLEMENTIProfessore di Genetica medica all’Università di Padova

FELICE PETRAGLIAProfessore di Ginecologia e Ostetricia all’Università di Siena

ANDREA TRANQUILLIProfessore di Ginecologia e Ostetricia presso l'Università Politecnica delle Marche

ELENA DI GIANANTONIOResponsabile del Servizio di Infomazione Teratologica dell’U.O.C. di Genetica Clinica di Padova

JELENA IVANOVICDirigente Sanitario dell’Agenzia Italiana del Farmaco

ARIANNA GASPARINIDirettore Ufficio Stampa e della Comunicazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco

a cura dell’ufficio stampa e della comunicazione - aifaArianna Gasparini (Direttore), Ivano Comessatti, Saverio Vasta

È autorizzata la riproduzione e la divulgazione dei contenuti del presente volume fatti salvi la citazione della fonte e il rispetto dell’integrità dei dati utilizzati.

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97% della popolazione adulta è immune.Se non hai mai contratto la varicella, puoiprevenire l’insorgenza della malattia e ipossibili effetti sul tuo bambino, medianteil vaccino prima del concepimento.La varicella è una malattia infettiva cau-sata dal virus Varicella zoster (Vzv), dellafamiglia degli Herpes virus. È contagiosae colpisce i bambini tra i 5 e i 10 anni. Haun periodo di incubazione di 2 o 3 setti-mane e guarisce nell’arco di 7-10 giorni.Inizia con la formazione di piccole bollerosa pruriginose (papule), che diventanodapprima piccole vesciche, poi pustole ealla fine croste. Le papule compaiono sutesta, viso, braccia, busto e gambe. Altrisintomi sono febbre, mal di testa e males-sere generale. La malattia si trasmettemediante le goccioline respiratorie diffusedal paziente con tosse o starnuti o percontatto diretto con le lesioni cutanee. Ilvirus rimane nel corpo per tutta la vita,anche se nascosto. Può riattivarsi a di-stanza di anni specie in periodi di fortestress, generando l’Herpes Zoster, notocome “Fuoco di Sant’Antonio”, che si ma-nifesta con vescicole al torace e forti do-lori. La più frequente complicanza è lapolmonite. La varicella è diagnosticata in

base ai sintomi e tramite esami del san-gue.Se viene contratta dalla mamma all’iniziodella gravidanza (nei primi sei mesi), l’in-fezione può trasmettersi al bambino cau-sando danni (sindrome fetale da varicella).Le anomalie causate dalla sindrome fetaleda varicella possono essere: cicatrici dellapelle, sviluppo incompleto di braccia egambe, difetti al sistema nervoso centralee alla vista (cataratta e alterazioni alla cor-nea). Nei casi più gravi, si può anche ve-rificare aborto spontaneo. Se contrail’infezione dopo la 24a settimana, il bam-bino nei primi anni di vita può essere af-fetto da varicella (senza sintomi evidenti)e herpes zoster. Se contrai la varicella 5 -7 giorni prima o dopo il parto, il bambinopuò sviluppare una forma grave di vari-cella con problemi al cuore, ai polmoni, alfegato e alla milza. Per scoprire se il bam-bino ha contratto la varicella, dopo la 20asettimana si ricerca la presenza del virusnel liquido amniotico. In caso di esito po-sitivo, devi sottoporti ad accurate ecogra-fie ed ecocardiografie. Non tutti i difetti causati dalla varicella,però, possono essere scoperti dall’eco-grafia.

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