pasquale caldarola
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Bari 27 Settembre 2017
Trattamento della cardiopatia ischemica
del paziente diabetico
1
Pasquale Caldarola
2UO Cardiologia Ospedale San Paolo Bari
Terapia della SCA
Controllo glicemico
3
5UO Cardiologia Ospedale San Paolo Bari
Terapia della SCA
Terapia antiaggregante
6Circulation 2011; 123:798-813
7
Beneficiano di terapia antiaggregante più aggressiva
8
Beneficiano di terapia antiaggregante più aggressiva
9UO Cardiologia Ospedale San Paolo Bari
Terapia della SCA
Strategia invasiva
10
11
-9%
-3%
PCI vs CABG nei diabetici
12
FREEDOM
PCI vs CABG nei diabetici
14
15
SYNTAX SCORE
EYESHOT REGISTRY: rivascolarizzazione incompleta
16
Oltre 2500 SCA1/3 non effettuano procedure di rivascolarizzazione
17
Terapia nel paziente con CAD:
Raggiungimento dei target
18
4733 zp diabetici
21
Linee guida ESC 2016 sulle dislipidemie
22
237-year event rates
RRR- 6.4%NNT 50
Proprotein convertase subtilisin/kexin type 9
25
PCSK9Nature Reviews Cardiology 11, 563–575 (2014)
26
RRR-15%
EVEN BETTER IN TIME
RRR-20%
28
29
30
31
Target HbA1c
La prognosi non migliora: ACCORD ADVANCE
32
ADAPT-DES
33Am J 2016; 117:192-200
34
35
Riduzione eventi CV: EMPA-REG
2015
36
Riduzione eventi CV: LEADER
22%
37
38UO Cardiologia Ospedale San Paolo Bari
Terapia nel paziente con CAD:
Terapia antischemica
40
Bloccanti dei canali f
frequenza cardiaca in prevenzione secondaria
Hjalmarson et al., Am J Cardiol 65:547-553, 1990
Tavazzi, Eur Heart J 5 (suppl G): G15-G18, 2003
Bersaglio della Ranolazina: corrente del sodio
Pharm Ther 2012;133:311–323
Conseguenze dell’ aumento correnti lente del sodio
Pharm Ther 2012;133:311–323
CARISA
Chaitman et al JAMA 2004;21:309-316
• Le cell α pancreatiche possiedono canali del Na voltage-gated che se stimolati generano attività elettrica che favorisce liberazione di Ca ed esocitosi di glucagone
• La ranolazina, bloccando i canali del Na, quindi esocitosi di glucagone che è associato ad iperglicemia
• L’effetto aumenta con il dosaggio
49UO Cardiologia Ospedale San Paolo Bari
Terapia nel paziente con CAD:
Terapia a lungo termine
50
51
Per quanto tempo proseguire DAPT
An Academic Research Organization of Brigham and Women’s Hospital and Harvard Medical School
Primary Endpoint - MACE
Days from Randomization
CV
Dea
th, M
I, St
roke
(%) 11.6%
10.1%
7.8%
6.7%
Benefit in Diabetic vs. Non-Diabetic Patients:Interaction P=0.99
Ticagrelor in Non-Diabetic PatientsHR 0.84 (95% CI 0.74 – 0.96)
ARR 1.1%; P=0.01
Ticagrelor in Diabetic PatientsHR 0.84 (95% CI 0.72 – 0.99)
ARR 1.5%; P=0.03
Ticagrelor (doses pooled)
Placebo
An Academic Research Organization of Brigham and Women’s Hospital and Harvard Medical School
Cardiovascular Death
Days from Randomization
Car
diov
ascu
lar D
eath
(%)
Benefit in Diabetic vs. Non-Diabetic Patients:Interaction P=0.38
5.0%
3.9%
2.6%2.4%
Ticagrelor in Non-Diabetic PatientsHR 0.91 (95% CI 0.72 – 1.15)
ARR 0.2%; P=0.42
Ticagrelor in Diabetic PatientsHR 0.78 (95% CI 0.61 – 0.99)
ARR 1.1%; P=0.0495
Ticagrelor (doses pooled)
Placebo
54
55
56
Obiettivi nel follow up post SCA
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Obiettivi nel follow up post SCA
Progetto PONTE-SCA- HF ed ambulatori dedicati
Proposta di PDTA per la gestione dei paz. post SCA
Per garantire un follow-up ambulatoriale a tutti i pazienti dopo un evento
coronarico acuto o dopo episodio di SC acuto, attraverso il coinvolgimento
dei cardiologi dei centri SPOKE, dei cardiologi territoriali e dei MMG per
una adeguata presa in carico.
Obiettivi del PDTA
Migliorare l’adesione alle modifiche dello stile di vita e alle terapie consigliate;
Favorire il raggiungimento dei target terapeutici previsti dalle LG;
Assicurare continuità assistenziale dal momento della dimissione ospedaliera alla presa in carico nel territorio;
Escludere dalle liste di attesa ordinarie e prevedere percorsi preferenziali per i pazienti affetti da recente SCA-SC;
Ridurre il ricorso al PS ed eventualmente a ricoveri ripetuti ;
Valutare l’impatto di tale modello assistenziale sulla morbilità e mortalità cardiovascolare.
LETTERA DI DIMISSIONI: contenuti minimi
Dati anagrafici Generalità del medico curante Diagnosi principale e secondarie, con evidenza delle comorbilità e della presenza di
device Obiettività cardiopolmonare all’ingresso e dimissione PA e Peso corporeo Copia dell’ecg alla dimissione Variazioni significative dei parametri ematochimici (funzionalità renale, tiroidea ed
epatica, emoglobina, BNP, troponina) Copia o referti degli esami strumentali eseguiti Decorso clinico con terapia somministrata Terapia farmacologica da assumere con dosaggio, modalità e durata Indicazione dei target da raggiungere in termini di pressione arteriosa, frequenza
cardiaca, LDL, emoglobina glicata Modifica dello stile di vita con particolare riferimento alle attività consentite e/o
vietate Controlli successivi consigliati o programmati
Mesi post SCA
SCA
MMG:- Aderenza alla terapia- Target lipidi- Target PA- Target metabolici- Sintomi
Visita cardiologica/ECG
Esami ematochimici
Ecocardiogramma
Test ergometrico
0 1 3 6 9 12
Pazienti Post SCA e/o RivascolarizzazioneAmbulatorio cardiologico H o territoriale/MMG
Cadenza controlliin rapporto a condizione clinica
Cadenza in rapportoa condizione clinica
Annuale
Biennale
Prova da sforzo precoce indicata in caso di risultato subottimale della procedura
Non indicato in pazienti asintomatici senza segni di disfunzione VS o nuovi eventi
*
*
Progetto PONTE-SCA
Pazienti arruolati e con FU a 12 mesi 619
Età media 67
15%
41%18%
26%
Angina Instabile
Nstemi
Scad
Stemi
DIAGNOSI
76%
24%
M
F
55
10
3026
136
14
24
6 3 1
13
1
18
6
62
81
8
59
2
38
10
20
40
60
80
100
120
140
160
Follow-up nei Centri SPOKEPazienti inviati dal San Paolo
Progetto PONTE-SCA
dopo 12 mesi
Progetto PONTE: terapia statinica al FU di 12 mesi
0,64%
4,88%
38,00%
44,93%
0,64% 1,16%3,08%
0,64%2,18%
0,39% 1,03%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
40,00%
45,00%
50,00%
Progetto PONTE: terapia alla dimisssione e al FU di 12 mesi
84,86%83,70%
97,40% 96,91% 96,62%95,76%
75,00%
80,00%
85,00%
90,00%
95,00%
100,00%
Beta Bloccante Dim Beta Bloccante FU Statine Dim Statine FU DAP Dim DAP FU
Conclusioni
I Pazienti diabetici traggono beneficio da trattamenti più intensivi (ma spesso sono meno trattati)
Traggono beneficio da un follow up intensivo con adeguata presa in carico (raggiungimento target, terapia antischemica, prolungamento della terapia antiaggregante)
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