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PAROLA ED ETHOS ITINERARI PER L’AGIRE UMANO OGGI

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  • PAROLA ED ETHOS

    ITINERARI PER L’AGIRE UMANO OGGI

  • Direttore

    Michele MPontificia Università Antonianum, Roma

    Comitato scientifico

    Emiliano CLiceo scientifico di Serra San Bruno, Vibo Valentia

    Andrzej Stefan WAccademia Alfonsiana, Roma

    Antonio Gioacchino SUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Roma

    Stefania MIstituto Teologico Calabro, Catanzaro

  • PAROLA ED ETHOS

    ITINERARI PER L’AGIRE UMANO OGGI

    La vita di un solo uomo equivale all’intera opera della creazione.

    (Abot de Rabbi Natan ,)

    La collana vuole essere un itinerario per l’agire umanoutile a riscoprire il rapporto originario tra parola, ethos evita. L’obiettivo è di contribuire a risvegliare un pensieroe un agire creativi, liberi e fedeli. Ogni essere umano èposto per vocazione al centro della comunità, con unadomanda fondamentale presente nella Bibbia e che saràanche di Gesù: «Che cos’è bene — per l’uomo — e checosa è male per lui?» (cfr. Sir ,; Mc ,). La collana ospitapubblicazioni di autori contemporanei, i cui interessi siriferiscono a tale interrogativo, nella convinzione che nonvi possa essere convivenza umana senza un ethos condivi-so a livello interpersonale, locale e mondiale e un dialogotra le religioni. Pertanto i volumi sono proposti sia comecammini (itinerari) nei diversi ambiti del vivere umano siacome risultati di un’attività di ricerca interdisciplinare.

  • Emiliano Cheloni

    Le beatitudini di GesùDalla vulnerabilità alla felicità

    Un itinerario etico e antropologico

    Prefazione diMichele Mazzeo

  • Aracne editrice

    [email protected]

    Copyright © MMXVIIGioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale

    [email protected]

    via Vittorio Veneto, Canterano (RM)

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    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

    con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

    Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

    I edizione: maggio

    www.aracneeditrice.itinfo@aracneeditrice.itwww.gioacchinoonoratieditore.itinfo@gioacchinoonoratieditore.it

  • A mia moglie Domenica

    «E Dio creò l’uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gn ,)

  • Indice

    PrefazioneMichele Mazzeo

    Sigle e abbreviazioni

    Introduzione

    Capitolo IIl messaggio delle beatitudini di Gesù nel discorso dellamontagna

    .. Contesto letterario delle beatitudini: Matteo e Lucaa confronto, – .. Gesù annuncia le beatitudini, –.. «Cercate il regno di Dio e la sua giustizia» (Mt ,), .

    Capitolo IILe beatitudini e l’agire di Dio come fondamento del-l’agire umano

    .. Cambiare lo sguardo per essere figli nel Figlio: l’agirein Cristo, – .. La vita di Gesù come ethos ecclesiale:le beatitudini come volto di Cristo e volto dei credenti, – .. Radicalità del messaggio delle beatitudini nel con-testo odierno, – .. Le beatitudini: pronunciamentiperformativi che trasformano il comportamento etico, .

  • Indice

    Capitolo III«Persona» e «vulnerabilità»: un percorso interdiscipli-nare

    .. L’antropologia come terreno di incontro, – .. Laconcezione dell’uomo tra psichiatria antropologica e fi-losofia, – .. La vulnerabilità del vivere: prospettive aconfronto, – .. Dalla vulnerabilità alla felicità: verso lapienezza della vita definitiva, .

    Conclusioni e prospettive

    Bibliografia

  • Prefazionedi M M∗

    C’è ancora qualcosa da capire nella Bibbia, nei vangeli —che eccellono fra tutte le Scritture come «la principale te-stimonianza relativa alla vita» e all’insegnamento di Gesùnostro Salvatore — soprattutto in merito alle beatitudini,considerate le tante pubblicazioni che le riguardano? Pen-siamo di sì. Perché anche l’interpretazione della Scritturanel corso della storia è stata spesso condizionata da preoc-cupazioni umane ed ecclesiali di varia natura. È come se laBibbia dovesse essere liberata ancora del tutto per quel suoinfinito potenziale di senso. Per cui la proposta del prof.Cheloni è un contributo affinché esegeti, umili cristiani,tutti gli «amanti della vita» (cfr. Sap ,–), coloro chese ne prendono cura, siano sempre più in grado di faruscire dalle pagine bibliche l’immagine bellissima di Dioe dell’uomo che lui ha rivelato, consapevoli tutti insiemeche

    il contesto attuale impone un dialogo con alcune istanze ti-piche dell’uomo contemporaneo, sempre più in cerca di unconfronto, non più solo diffidente, tra la Bibbia e l’oggi, trascienza e fede, tra rivelazione e pensiero filosofico. L’acco-glienza di queste sollecitazioni [significa] decidere di entrare

    ∗ Docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Antonianumdi Roma.

    . Cfr. C E V II, Costituzione dogmatica DeiVerbum sulla divina rivelazione, novembre , nn. –.

  • Prefazione

    in un dibattito costruttivo con il mondo di oggi, sulla base delcomune desiderio di verità.

    Il progetto radicale, incondizionato e universale del di-scorso della montagna apre ogni sistema morale, sia nelsenso teorico, sia in quello pratico–sociale del terminea nuovi orizzonti. Il discorso della montagna smascheral’insufficienza d’ogni etica e davvero, come afferma H.D.Wendland: «Dal discorso della montagna provengono con-tinuamente scosse salutari e stimoli alle trasformazioni»delle usanze umane, ecclesiali e tradizionali storicamente«cristallizzate».

    Gesù con le beatitudini inizia una rivoluzione moralee spirituale che non ha ancora raggiunto la sua pienez-za, perché sono testi dinamici che implicano una svolta,costituiscono l’orizzonte ermeneutico che definisce lo sta-tuto spirituale dei discepoli e capovolgono tutti i valoriconvenzionali del mondo giudaico, romano–ellenisticoe dichiarano «beati» coloro che non partecipano a queivalori. Esse propongono una vera terapia, cioè una gua-rigione–liberazione, celebrando un gruppo di persone: ipoveri in spirito, gli afflitti, i miti, gli affamati e assetati digiustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori dipace, i perseguitati come i profeti, sono la «buona notizia»che resta una strada percorribile per tutti fino al ritorno diGesù. La tensione tra presente storico e futuro escatolo-gico si traduce, nelle beatitudini di Gesù, nella dialetticatra impegno e promessa, tra esigenza e dono. Le beatitu-dini sono un progetto di vita che ha come frutto e meta la

    . P. B – P. B, «Ci ha parlato per mezzo dei profeti». Ermeneuticabiblica, Milano , .

    . Cfr. H.D. W, Etica del Nuovo Testamento (Supplementi alNuovo Testamento ), Brescia , –.

  • Prefazione

    «felicità»: da un lato sono impegno, dall’altro sono dono.Ma Gesù dichiara «beati» non i ricchi, i potenti, i furbi el’élite di ogni tempo, bensì coloro che sono nella situazioneopposta: i poveri, gli affamati, gli assetati, i miti, gli afflitti,i perseguitati, i sofferenti. Egli capovolge la scala dei valori(assiologia) e la verità della beatitudine è dipendente dachi la proclama.

    J. Dupont alla fine di una lunga ricerca sui testi haaffermato:

    Le beatitudini, portatrici di un messaggio teologico e cristo-logico, di un insegnamento che richiede una trasformazionedelle nostre maniere di pensare e di agire, sono anzitutto unaproclamazione di felicità. Non dobbiamo dimenticarlo.

    Questo saggio del prof. Cheloni su Le beatitudini di Ge-sù: dalla vulnerabilità alla felicità conferma il fascino che ildiscorso della montagna (Mt –) esercita su coloro chel’avvicinano un po’ di più, perché in esso l’autore assumeuna prospettiva per certi aspetti originale evidenziata dalsottotitolo: Un itinerario etico e antropologico. In tal modo,oltre al messaggio, approfondito con l’esegesi e comunica-to nella parte iniziale delle beatitudini di Gesù (Mt ,–),vuole mostrarne la progressiva realizzazione nella vitadei credenti e nella vita umana, gettando un ponte tra iltempo del ministero terreno di Gesù e degli apostoli e ilmomento presente al quale egli destina la sua opera.

    Certo può essere curioso che le beatitudini siano for-mulate con un verbo all’indicativo (non all’imperativo),ma proprio con tale modalità di procedere Gesù apre oriz-zonti inaspettati nei quali egli sempre ci coinvolge: «Beati

    . J. D, Le beatitudini. Il problema letterario. La buona novella. Glievangelisti, Milano , II, .

  • Prefazione

    i miti perché erediteranno la terra» (Mt ,). Per Gesù la«mitezza/prautēs», cioè la «gentilezza, la moderazione, lamansuetudine» è l’atteggiamento di fondo della sua vita.Il termine che traduciamo con «miti/praéîs/gentili» haun significato che è determinato dal campo semantico del-le virtù che è strutturato da parziali sinonimi e antonimi(concetti opposti, quali ad esempio aspro, duro violento,arrabbiato, aggressivo, litigioso, cattivo, malvagio, cfr. Mt,–; Col ,..; Cor ,–; Tt ,).

    Makárioi hoi praéîs, hoti autoì klēronomēsousin tēn gēn.Non è facile tradurre il vocabolo greco praéîs. Questa

    parola vuol dire: «amabile, pacifico, dolce, umile», cioè ilcontrario di «duro, violento, aggressivo, litigioso». Questabeatitudine non ha parallelo in Luca, però ha un parallelonell’Antico Testamento nel Salmo :

    Non adirarti contro gli empi non invidiare i malfattori. Come fieno presto appassiranno, cadranno come erba delprato. Confida nel Signore e fa’ il bene; abita la terra e vivi con fede. Cerca la gioia del Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore. Manifesta al Signore la tua via, confida in lui: compirà la suaopera; farà brillare come luce la tua giustizia, come il meriggio iltuo diritto. Sta’ in silenzio davanti al Signore e spera in lui; non irritartiper chi ha successo, per l’uomo che trama insidie. Desisti dall’ira e deponi lo sdegno, non irritarti: faresti delmale, poiché i malvagi saranno sterminati, ma chi spera nel Signorepossederà la terra. Ancora un poco e l’empio scompare, cerchi il suo posto epiù non lo trovi. I miti invece possederanno la terra [hoi dè praéîs klēronomēsousingēn] e godranno di una grande pace.

  • Prefazione

    Gesù rinuncia alla violenza; in questo senso è mansuetofino alla fine della vita, quando adempie la profezia delleScritture, nell’ingresso messianico a Gerusalemme: «Eccoil tuo re viene a te mite, seduto su un’asina» (Mt ,; cfr.Zc ,). Gesù è il «re pacifico» che entra a Gerusalemmecavalcando un animale di pace, non un cavallo, animaleda guerra. E la sapienza è mite e umile per gli affaticatie gli oppressi, perciò il maestro invita con amore: «Impa-rate da me, che sono mite/praus ed umile di cuore» (Mt,). Così la beatitudine dei miti si unisce all’esortazione«imparate da me» che è un invito diverso alla sequela di Ge-sù, come anche la beatitudine dei poveri, degli afflitti, deimisericordiosi. Perché la rinuncia alla violenza è una vitaintessuta di relazioni vere, non relazioni di plastica. Unavita sorretta dalla fiducia in ed è questo che caratte-rizza i miti di ogni tempo. Perciò non deve sorprendereche Pietro, avendo imparato da Gesù, invita «a manteneresanto Cristo come Signore nei vostri cuori. Sempre prontia dare ragione/conto/lógos a chiunque vi domandi dellasperanza che è dentro di voi. Tuttavia questo sia fatto condolcezza e rispetto» (prautēs/mitezza, Pt ,–), aiutandoanche le donne nel matrimonio ad essere «dolci e serene»(Pt ,). E Paolo lo segue a ruota, presentando la pro-pria posizione con «la dolcezza e la bontà di Cristo» (Cor,), specificando che la «dolcezza è un frutto dello Spiri-to» (Gal ,). Una dolcezza che si fa spazio nei cataloghidelle virtù anche nelle lettere deuteropaoline: «Cammi-nate con ogni umiltà, dolcezza, pazienza, sopportandovia vicenda nell’amore» (Ef ,–). Si comprende meglio,in questo modo, come mai in nessun luogo del NuovoTestamento la mitezza si riduca all’idea greca di virtù. Imacarismi evangelici ne sono salvaguardati dal contestoteologico (il riferimento a Dio), parenetico (esortativo) e

  • Prefazione

    cristologico, che li caratterizza come dono di Dio e quindicome compito dei cristiani, relazionati allo Spirito. Da quila «mitezza/prautēs» diventa il coraggio del servizio a favoredel prendersi cura degli uomini nella verità e nell’amore,con rinuncia alla violenza e la «sete di giustizia» (Mt ,)propria di chi ha fede in .

    Come non vedere la luce che sprigionano le beatitudi-ni sugli uomini di pace («operatori di pace», Mt ,), daFrancesco d’Assisi a Gandhi, da Nelson Mandela a MartinLuther King, da Charles de Foucauld a madre Teresa diCalcutta, da Chiara Lubich a papa Francesco?

    Il prof. Cheloni entra con coraggio nelle problemati-che specifiche dell’analisi esegetica dei testi biblici (con lacomparazione tra le beatitudini di Luca e quelle di Mat-teo, specificando somiglianze e differenze), individuandoi soggetti delle beatitudini, i tipi di parallelismi presentinella successione dei «beati, beati, beati. . . », i comporta-menti positivi nei riguardi del prossimo e la risposta diDio all’agire umano. Il percorso è una risposta all’appelloche Giovanni Paolo II ha rivolto ai credenti affidando uncompito ai teologi con la Veritatis Splendor:

    avranno a cuore di mettere sempre meglio in luce i fondamen-ti biblici, le significazioni etiche e le motivazioni antropologi-che che sostengono la dottrina morale e la visione dell’uomoproposte dalla Chiesa.

    Resta la grande domanda di come accogliere oggi noi evivere le beatitudini nei contesti del terzo millennio, nellefamiglie, nelle scuole, nelle relazioni personali, nella vita

    . G P II, Veritatis Splendor. Lettera enciclica a tutti i vesco-vi della Chiesa cattolica circa alcune questioni fondamentali dell’insegnamentomorale della Chiesa, agosto , n. .

  • Prefazione

    quotidiana, quando le relazioni personali e sociali rischia-no di far dimenticare il «progetto» di vita di Gesù, che èuna via di «felicità» per l’umanità: «Beati, felici, fortuna-ti. . . ». Una strada la offre il grande rabbi Hillel, il qualedavanti alle sfide della vita, invitava i suoi discepoli a usciredall’anonimato e ad assumersi le proprie responsabilità,anche educative, davanti alle diverse situazioni della vitafacendo sempre tre domande:

    Se non lo faccio io, chi lo farà per me?E se lo faccio solo per me, chi sono io?

    E se non lo faccio adesso, quando lo farò?(Pirqé Abot ,).

    Auguriamo che questo saggio possa fare il bene chemerita soprattutto fra le nuove generazioni e gli ambitieducativi, fra i quali può essere un respiro di vita.

    . Il testo in questa espressione è enigmatico ed è possibile un’altratraduzione: «Se lo faccio solo per me stesso, sono perduto/sprofondato».

  • Sigle e abbreviazioni

    Fonti bibliche

    DM Discorso della montagnaDP Discorso della pianura

    Qumrân

    QH Qumrân Hôdâjôt (Inni)QM Qumrân Milhamâ (Rotolo della guerra)QS Qumrân Sereq (Rotolo della Regola della comunità)

    Riviste, collezioni, opere, documenti

    AAS Acta Apostolicae SedisDBSC Dizionario Biblico Storico–criticoDENT Dizionario esegetico del Nuovo TestamentoDTB Dizionario di Teologia BiblicaGLNT Grande Lessico del NTGS Gaudium et spesLG Lumen gentiumNDTB Nuovo Dizionario di Teologia BiblicaRTM Rivista di Teologia Morale