outdoor n.2 2013

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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Anno 6 - Numero 2 / 2013 life is my favourite sport

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The b2b monthly publicationof the italian and european market

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Page 1: OUTDOOR N.2 2013

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life is my favourite

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Anno 6 - Numero 2 / 2013 [email protected]

COVER STORY Intervista con Valeria Colturi e Luca Salini, responsabilidel marchio che nel 1989 ha di fatto inventato la tuta da sci alpinismo

paginE 26 - 28

Crazy Idea: ski alp al top e molto altro

paginE 16 - 18

EVEnTi

SpiRiTO OUTDOOR

Una TRaDE app nORDiCa

iL SiSTEMa DainESE fOCUS SkiaLp-fREERiDE

Freeride World Tour, a great show

D-Air Ski project, lo sviluppo continua

“I nostri Rewoolution Raid”

Grande spettacolo e atmosfera unica a Courmayeur: culminata con la grande vittoria del “nostro” Markus Eder, ora 4° in classifica generale dopo 3 tappe. Una preziosa occasione per conoscere e sciare insieme ad alcuni dei più forti freerider al mondo, testando anche i nuovi prodotti Scott e The North Face.

IOG protagonista a ISPO tra magazine tour dei giornalisti e Italian Party.

Il racconto del team di Outdoor Magazine, tra i partecipanti alla tappa di Livigno

REpORTagE

ISPO 2013: l’edizione più partecipata di sempreSono stati oltre 81mila i visitatori e 2.481 gli espositori da 52 Paesi. Dopo i “musi lunghi” del 2012, si respirava un rinnovato ottimismo tra i padiglioni. Dove certamente si sono visti anche più italiani. Il nostro speciale reportage in allegato a questo numero.

Quanta Italia c’è nello sci alpinismo

News, eventi, iniziative dal mondo ski alp

Alla riscoperta dello snowboard alpinismo

Il freeride touring secondo Dynafit

Total Look firmato La Sportiva

Prowinter 2013, ski alp addicted

I prodotti ski alp/freeride di Camp

Boots, sci, attacchi, pelli, abbigliamento

e accessori: le novità FW 13-14

pag 10

pag 14

pag 20-21

pag 12

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EDITORIALE pRImO pIAnOdi Benedetto Sironi

Outdoor e mass media,verso il salto di qualità?

Nell’editoriale dello scorso numero vi avevamo esposto i nuovi progetti del nostro gruppo editoriale, che allarga il suo raggio d’azione anche al mondo bike e oggi può contare su quattro magazine cartacei e due online. Ebbene, anche oggi iniziamo parlando di editoria. Ma in questo caso quella degli “altri”. Non quella di settore ma l’editoria così detta “mass media”. Che certo vive uno dei momenti più difficili della sua storia. Qualche esempio? Mondadori ha annunciato 100 esuberi e la chiusura di 4 testate (Panorama Travel, Casaviva, Ville&Giardini, Men’s Health). Ben 800 invece (di cui 640 in Italia) gli esuberi del gruppo RCS, che venderà o fermerà la pubblicazione di 10 periodici: A, Brava Casa, Ok Salute, Yacht & Sails, Max, Europeo, Novella 2000, Visto, Astra e il polo dedicato all’enigmistica. Ma la notizia simbolicamente più clamorosa è il probabile trasferimento dei giornalisti del Corriere della Sera e quindi anche Gazzetta dello Sport dalla centralissima via Solferino di Milano alla periferica via Rizzoli. Notizie che si aggiungono a molte altre dello stesso tenore di questi ultimi mesi.

Questa fase di grandissima difficoltà che ha colpito soprattutto l’editoria ma che non risparmia anche media come la tv e la radio, è certamente provocata da molteplici fattori. Secondo molti la principale causa è Internet. Dove le persone trovano tutto o quasi gratuitamente. Personalmente non sono d’accordo perché ritengo che Internet sia un mezzo non sostitutivo ma complementare agli altri. A condizione però che questi “altri” siano realizzati in modo intelligente e propongano qualcosa di diverso, utile, interessante per gli utenti. Differenziandosi ove possibile in quanto a stile e modalità comunicative da web e dintorni. Per alcuni versi potremmo dire quindi che questa è senz’altro anche una crisi di contenuti.

E a proposito di nuovi o più interessanti contenuti: forse non è un caso che volendo o dovendo guardarsi in giro al di là dei propri classici ambiti di pertinenza, alcuni media si siano accorti un po’ di più negli ultimi tempi di uno splendido mondo, che in quanto a contenuti certo non difetta in termini di quantità, qualità e varietà. Vale a dire il mondo - ma anche il mercato - dell’outdoor. Negli ultimi mesi non poche volte mi è capitato di leggere su quotidiani o periodici nazionali di primo piano articoli di approfondimento su alcuni brand, così come su discipline o atleti del nostro settore. Anche alcune radio o canali televisivi hanno dimostrato un certo interesse. Non è un caso che un programma molto mainstream in prima serata come “Wild” su Italia 1 stia dedicando una parte delle sue puntate di quest’anno a personaggi di rilievo del mondo outdoor a 360°: tra questi Simone Moro, Herve Barmasse, Francesca Canepa, Massimo Braconi. Merito va sia alla buona fetta di pubblico che mostra di gradire questo genere di contenuti, che ad alcuni operatori del nostro settore che si stanno adoperando per “sdoganare” l’outdoor al di fuori dei classici circuiti comunicativi.

Altro bel segnale: il convinto supporto che il giornale più letto d’Italia, ossia la Gazzetta dello Sport, sta offrendo alla prima edizione italiana del Banff Film Festival: considerata la rassegna dedicata al cinema d’avventura e outdoor più importante al mondo e presente in 35 Paesi, esordirà in Italia con una grande serata a Milano il 6 marzo e successive tappe in altre città (vedi articolo sullo scorso numero). Siamo freschi reduci dalla conferenza stampa di presentazione che si è svolta il 27 febbraio nella storica sede di RCS in via Solferino e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle parole entusiastiche con le quali il direttore Andrea Monti ha illustrato l’iniziativa, di cui Gazzetta ha voluto fortemente essere media partner (come Outdoor Magazine). Del resto – ha sottolineato – “un pubblico sempre più ampio vuole sentir parlare non solo di calcio ma di altre attività come quelle all’aria aperta, che stanno attirando un numero crescente di persone”. Insomma, a differenza di quelli citati all’inizio, bei segnali dal mondo (dei media). Certo non parlerei ancora di un vero e proprio “salto di qualità” in questo senso. Ma di tanti piccoli o grandi saltelli nella giusta direzione probabilmente sì.

Editore: Sport Press SrlPresidente: DANIELE DE NEGRI

Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIODirettore editoriale: RICCARDO COLLETTI

Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB)

Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616Email: [email protected]

Website: www.outdoormag.itStampa: Ingraph - Seregno (MB)

Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809

Email: [email protected] Website: www.outdoorusa.net

Anno 6 - N.2 / 2013

Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007.

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1

Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati

in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio

di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere

rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Edizioni Turbo S.r.l.

Responsabile dati: Riccardo Colletti.

Chiuso in redazione il 28 febbraio 2013

Fine della controversia tra Geox e Gore legata alla tecnologia SurroundIl marchio italiano di calzature e moda

Geox e W.L. Gore & Associates hanno rag-giunto un accordo che ha posto fine alle loro controversie legali in essere, concer-nenti alcuni brevetti Geox in relazione a delle calzature Gore-Tex con tecnologia di prodotto Surround di Gore. In virtù di questa intesa, sono state dunque risolte anche tutte le controversie legali insorte tra Geox e i licenziatari e i rivenditori di Gore. La contesa in questione è comin-ciata per via del lancio della tecnologia di prodotto Surround di Gore, seguito da una serie di azioni legali avviate in diver-si Paesi europei per tutelare la proprietà industriale e intellettuale. Nell’ambito dell’accordo, è stato stabilito che Geox concederà a Gore una licenza a lungo termine su alcuni progetti del portafo-

glio brevettuale di Geox, aventi come oggetto “la scarpa che respira”. Inoltre, Gore ha ottenuto la certezza legale che Geox non farà valere determinati diritti nei confronti di Gore per calzature che sono al di fuori del campo di applicazione della suddetta licenza e che sono state sviluppate da Gore. “Siamo lieti di aver raggiunto questo accordo in quanto esso

conferma la nostra filosofia in merito al nostro portafoglio brevettuale e al nostro know how. Soprattutto questo ci incorag-gia a seguire la nostra strategia, che è di proteggere al meglio le nostre idee e la nostra creatività”, ha affermato Giorgio Presca, amministratore delegato di Geox. “L’accordo raggiunto offre certezza sui ri-spettivi portafogli brevettuali e protegge la proprietà intellettuale di entrambe le parti. l nostri licenziatari e i rivenditori possono ora concentrarsi su ciò che è im-portante quando si tratta della tecnologia di prodotto Surround di Gore: sviluppare e commercializzare nuovi modelli di cal-zature che offrono impermeabilità e un comfort climatico a 360°”, ha dichiarato Christian Langer, global business leader di Gore-Tex Footwear.

Cisalfa Sport acquisita da Challenge 2012Cisalfa Sport è passata nelle mani

del gruppo Challenge 2012. Quest’ul-timo, interamente di proprietà della famiglia Mancini, ha rilevato il 100% dell’azienda, dopo averne acquistato il 67% dal fondo Investitori Associati e il resto da manager e azionisti minori. Così lo storico fondatore del network, tra i principali player italiani nella gran-de distribuzione di articoli sportivi, ri-torna a essere proprietario di Cisalfa Sport. Gli obiettivi, fa sapere l’azienda in una nota, è rivoluzionare il model-lo di business del gruppo e superare l’avvitamento economico finanziario che dal 2007 al 2012 ha provocato “una crescita smisurata del debito con

le banche, con il rischio di portare la Società direttamente alla liquidazio-ne”. Con il cambio di proprietà, Marco Giunta ha abbandonato il suo incarico di amministratore delegato a Vincenzo Mancini (in foto), sia sulla poltrona di Cisalfa Sport, che su quella di Intersport Italia. A fianco del nuovo presidente, con la carica di vicepresidente, ci sarà il fratello Maurizio. Nei 15 anni di atti-vità la società è cresciuta superando la soglia dei 150 negozi, con l’acquisizio-ne di insegne come Germani, Longoni Sport, Este Sport e Milanesio, salvo poi subire una battuta d’arresto a partire dal 2007/2008. Ora è iniziata la prima fase della ristrutturazione “grazie a una

serie di accordi con il sistema bancario, con l’obiettivo di incentivare il business creando un’offerta commerciale più co-erente con le richieste di mercato”.

K2 Sports ha completato l’acquisizione del marchio americano Backcountry Access (BCA), specializzato nella produzione di equipaggia-mento di sicurezza su neve. In questo modo K2 intende rafforzare in maniera importante la sua posizione nel mercato sportivo globale e grazie all’acquisizione di BCA potrà allargare il proprio spettro di utenti finali. Backcountry Access si aggiunge così agli altri 15 brand già controllati da K2, fra i quali sono inclusi Full Tilt, Line, Ride Snowboards, Atlas e Tubbs. “BCA

è un marchio che si sposa alla perfezione con gli altri della famiglia K2” ha spiegato Anthony De Rocco, presidente e CEO di K2 Sports. “È un riferimento nella ricerca, progettazione ed edu-cazione riguardanti la sicurezza sulla neve; oltre a essere pioniere nell’equipaggiamento: basti pensare alle innovazioni più importanti come il trasmettitore-ricevitore Tracker o l’airbag Float”. Backcountry Access potrà ora usufruire delle in-frastrutture e degli investimenti di K2 nella ricer-ca e nello sviluppo dei propri prodotti safety.

K2 acquisisce Backcountry Access, azienda specializzata nella sicurezza

Nelle scorse settimane si è per-fezionata la cessione del marchio di calzature outdoor Kayland (dal 2005 divisione di Novation SpA), a MGM SpA, azienda già presente nel settore con il marchio Trezeta nonchè licen-ziataria mondiale del marchio Fila per il settore pattini. “Kayland calza perfettamente con la nostra presenza sul mercato outdoor con Trezeta”, ha spiegato Enzo Prandina, presidente di

MGM. “La sua linea di calzature tec-niche (che sfruttano anche la mem-brana Gore-Tex) porta ulteriore tec-

nologia e specializzazione alla nostra offerta”. Luca Businaro, amministra-tore delegato di Novation ha invece dichiarato: “Novation ha individuato in MGM un valido partner, capace di dare un’ulteriore opportunità di cre-scita e sviluppo a un marchio di gran-de tradizione e DNA tecnico come Kayland, da noi rilevato nel 2005 e consolidato nel mercato internaziona-le dell’outdoor”.

Dopo Quiksilver, anche Roxy entra nell’outdoor con una nuova linea apparelDopo Quiksilver, anche Roxy, notoriamente rivolto al mondo

surf, ha lanciato una nuovissima linea di abbigliamento e acces-sori dedicati all’outdoor, decisamente fashion e funzionale. Il focus della collezione Roxy Outdoor Fitness è quello di mantenere cal-de e asciutte le ragazze durante trekking e attività in montagna. “Il posto adatto per una Roxy girl è all’aria aperta”, spiega Susan Branch, general manager del marchio. “Siamo contenti di poter of-frire una nuova e performante categoria di prodotti che incoraggia e rende pronto il mondo femminile a vivere le proprie avventure giornaliere”. Sebbene la linea sia disegnata per gli spazi aperti, nulla toglie la possibilità di usare capi da yoga o di altre discipline all’interno di palestre o sale. Ma il meglio lo offrono mentre di sta pagaiando sulla canoa o nel corso di una lunga escursione, in quanto garantiscono impermeabilità e traspirabilità.

MGM, già proprietario di Trezeta, rileva il marchio Kayland da Novation

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8 Numero 2 / 2013

“Dreamers&Doers”: anche Masters per l’istruzione in Africa

Millet con Beber per un Wild White Winter sulle Dolomiti

Una lieta notizia ha accom-pagnato lo svolgimento della terza edizione dell’Afghan Ski Challenge. L’evento di ski tou-ring che si è tenuto il primo marzo a Bamiyan, a 2.500 mt s.l.m. e a 230 km a nord est di Kabul, ha visto al via molti at-leti locali e nazionali. Proprio per festeggiare la novità “in rosa” di quest’anno, Arc’te-ryx ha deciso di fornire tutti i partecipanti e in particolare le atlete di shell tecnici. È im-portante sottolineare che la scelta dell’organizzazione è stata motivata dalla volontà di incentivare il turismo in un’area che in passato fu col-

pita da disgrazie. Un tempo Bamyan fu resa famosa nel mondo dalle statue centena-rie che vi si trovavano e che venivano visitate da chi vi giungeva seguendo l’itinera-rio della via della seta. In se-guito la guerra distrusse que-sti cimeli, ma al giorno d’oggi è ancora possibile riscoprire nuove risorse per questo pa-ese. Le sue montagne con picchi da 2.000 a 5.000 mt e il clima secco possono es-sere un’attrattiva importante per gli appassionati del back country. L’Afghan Ski Challen-ge è nata proprio per dare valore a questi luoghi.

Cogne è un paradiso dell’ice climbing. Basta nominare la splendida e difficile Repentance Super. Picche X-Dream e X-Dry, ramponi Vec-tor Nanotech, CC e C14, imbracature Stratos, Air CR e Laser CR sono ora disponibili all’hotel La Barme di Valnontey, punto di riferimento per gli ice climber e da oggi, grazie a C.A.M.P., test center gratuito dell’azienda di Premana. “L’iniziativa è alla sua prima edizione e sta ottenendo un ottimo successo”, spiega l’al-bergatore Stefano Herren. “I nostri clienti, appassionati e guide alpine, l’hanno accolta positivamente anche perché, dopo la giorna-ta di test, hanno la possibilità di lasciare le loro impressioni in un apposito quaderno, che al termine della stagione sarà consegnato a C.A.M.P. nell’ottica di un inedito rapporto tra alpinisti utilizzatori e azienda produttrice”.

Sarà un vero festival dedicato all’arram-picata e coinvolgerà gli appassionati in una serie di proiezioni, mostre fotografiche, in-stallazioni audiovisive, gare, performance e musica dal vivo. In programma a Milano il 20 e il 21 aprile, Climbami si svolgerà all’interno dello spazio OCA: 2.200 mq nel cuore di via Tortona, presso le Officine Creative Ansaldo, un quartiere a poca distanza dal centro me-neghino che è diventato negli ultimi anni un vero e proprio polo creativo di moda, design e arte giovane. Organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica Passaggio Obbligato Free Climbing Promotion, l’evento è nato dalla volontà di avvicinare ragazzi e adulti, affezionati di lungo corso e curiosi a questo sport. Una esperienza dunque per testimo-niare cosa sia l’arrampicata sportiva ai giorni nostri, vale a dire una disciplina che combina come poche altre aspetto ludico e attività fi-sica. Nell’ambito filmico, da sottolineare che Climbami presenterà in anteprima nazionale Reel Rock7, rassegna cinematografica ame-ricana di film e documentari di arrampicata, mountaneering e sport.

www.climbami.it/evento-milano

Arc’teryx “riscopre” Bamiyan con la 3a Afghan Ski ChallengeCassin: test center a Cogne presso l’hotel La Barme

Climbami: grande festival di arrampicata e non solo

Il libro “Dreamers&Doers” è un progetto ide-ato da Ladies Trekking Club (www.ladiestrek-king.com) e supportato da Masters, allo scopo di raccogliere fondi per l’istruzione in Africa. Nella parte Nord della Tanzania ci sono due scuole: Gombero ed Elerai. Queste non hanno acqua e corrente elettrica, ma accolgono più di 1.200 bambini. Ciascun insegnante si occupa di 3-5 classi alla volta e ognuna ha circa 40 stu-denti. Per alcune materie la scuola ha solo un paio di testi per l’intera classe. Circa la metà de-gli studenti vive a più di 10 km di distanza, non esistono mezzi di trasporto e gli aiuti umanitari hanno difficoltà a raggiungere questo luogo. Questi bambini hanno bisogno di almeno 4.500 testi, per un costo di circa 45.000 euro. Ogni ordine di “Dreamers&Doers” permetterà di ac-quistare i libri necessari a queste due scuole. Il libro racconta numerose storie di donne pro-venienti da più di 20 nazionalità diverse, tutte collegate per l’amore per l’Africa. Tra queste vi è Theresia, della tribù Masai, che ha deciso di raggiungere la vetta del Kilimanjaro insieme ad altre donne di diversa nazionalità. Le ragaz-ze nate nelle tribù hanno maggior difficoltà a ottenere un’istruzione adeguata. Theresia ha lavorato tutta la vita per garantire a sua figlia la possibilità di andare a scuola e ha deciso di intraprendere questa meravigliosa avventura sul Kilimanjaro, affermando al mondo il diritto all’istruzione per tutti.

Un “selvaggio inverno in bianco” è già in-cominciato sulle Dolomiti, alla scoperta dei siti più suggestivi del Trentino e delle attivi-tà outdoor invernali più emozionanti. Wild White Winter è giunto alla seconda edizione e propone ancora una volta un ricco pro-gramma di eventi per percorrere la regione attraverso un itinerario ricco di proposte: at-traversamento con le ciaspole dell’Altopiano di Vezzena o dei pascoli della Val di Non; discese con gli sci tra le vertiginose guglie dolomitiche; arrampicata su ghiaccio sulle cascate della Val Daone e del Gruppo del Sella-Pordoi; sci alpinismo fra le Valli Giu-dicarie e la Val di Sole. A ogni uscita verrà realizzato un reportage multimediale, com-prendente articoli, schede tecniche e video. Verranno inoltre fornite anche le rotte gps, che consentiranno un ulteriore strumento di orientamento. Supporta l’iniziativa il brand francese Millet, che ancora una volta ha scelto di seguire da vicino un progetto cultu-rale e sportivo di grande interesse.

www.millet.frwww.visittrentino.it

InIZIATIVE

A Campiglio ben 350 retailer per il Nordica VIP EventA metà gennaio Nordica ha invitato i mi-

gliori negozianti europei provenienti da Fran-cia, Italia, Paesi Scandinavi, Germania, Olan-da e Belgio, per la tappa international del Nordica VIP Event. Svizzera, Au-stria, Spagna han-no invece replicato lo stesso concept nei rispettivi Paesi. Circa 350 negozi sono stati così ospi-tati a Madonna di Campiglio divisi in 3 turni da 2 notti e 3 giorni ciascu-no, nel complesso una settimana di test. Dopo un welcome serale con presentazione dei nuovi prodotti FW 2013/14, le giornate proseguivano con

test sci e approfondimenti della collezione, sia per quanto riguarda l’attrezzo che lo scar-pone. Più di 250 sci test sono stati preparati

ogni mattina per tutte le categorie, dal racing al freeski, all mountain ecc... Ogni ora e mezza avveniva il cambio sci. Tutti gli ospiti hanno provato la collezione divisi in gruppi da 15 perso-ne circa, seguiti da un uomo dell’azien-da che ha formito ulteriori informazio-ni anche durante il

test. Vista la tanta neve caduta nel corso dei test, tanto divertimento e risalto hanno of-ferto i modelli da freeride.

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9 Numero 2 / 2013

Campagnolo e altri 14 membri nella federazione mondiale WFSGILa federazione mondiale di Spor-ting Goods Industry (WFSGI) conta attualmente più di 200 membri, dopo che 15 nuove aziende han-no deciso di unirsi all’associazio-ne. Fra queste, la tedesca Scha-walble e la francese Mavic sono specializzate nel settore bike. Sempre dalla Germania, anche Uhlsport, mentre dall’Italia si re-gistra l’ingresso di Campagnolo.

Far gli altri Stati rappresentati dal-le nuove entrate, anche Pakistan, Vietnam, Usa, Corea del Sud, Spa-gna e Taiwan. La federazione ha

inoltre nominato come direttori onorari alcuni esponenti di spicco del mondo del mercato sportivo. Fra questi, Howard Bruns, con un passato come vice presidente di American Sports and Fitness In-dustry Association (Sfia); Henri Rossolin e Peter Martin, che sono stati a capo rispettivamente della divisione francese e di quella ca-nadese di Sgi.

mARKET

Alcune aziende hanno dovuto subire un richiamo per il ritiro di alcuni set da ferrata che, secondo la Commissione di Sicurezza della UIAA (International Mountaineering and Climbing Federation) presentano al-cuni difetti. In seguito ad alcuni test è infatti risultato che in alcuni set basati sulla frizione della corda, la forza dell’elastico potrebbe ridursi e addirittura fallire nel suo compito. Ne risulta un grave pericolo per la salute dell’utente, anche mortale. Il livello di rischio dipende in ogni caso dal modello specifico. A tal proposito, prossimamente verranno proposti dei cambiamenti per quanto riguarda lo standard 128 UIAA. Tra i marchi coinvolti e distribuiti in Italia vi sono Climbing Technology, Edelrid, Edelweiss, Mammut, Salewa e Wild Country.

UIAA Safety Commission: secondo recall di set per ferrata

Fra le novità che caratterizzano la stagione 2013/14, la prima col-lezione da sci realizzata da Millet vede la collaborazione di un mar-chio come Zag. Brand francese at-tivo da dieci anni in questo settore e specializzato nella produzione di articoli per freeride, è di base a Chamonix, dove fra l’altro MIllet

aprirà il suo prossimo store. Da questa partnership nasceranno

anche i nuovi modelli di una com-pleta linea outerwear e di zaini con airbag integrato. Un ulteriore passo dunque che il marchio di abbigliamento tecnico apparte-nente al Lafuma Group compie dopo aver registrato la maggiore crescita all’interno dello stesso gruppo transalpino.

Il marchio italiano sta allargando i propri confini e ha recentemente concluso delle importanti collabora-zioni in Turchia e Cina. Per quanto riguarda il primo, Salewa ha inizia-to a lavorare con un nuovo partner di distribuzione, Penta Otomasyon, che distribuisce nel Paese turco pro-dotti di vario genere. Il manager

che si occuperà di Salewa in Turchi è Oğuz Dedeoğlu. In Cina invece la joint venture con il distributore e licenziatario di Salewa, Inspiration Outdoor Trading, intende rafforzare il business dell’azienda nel mercato orientale. Il brand investirà infatti ben 4,8 milioni di euro, 60% del capitale. L’accordo ha già ottenuto

l’approvazione dal governo cinese e diverrà effettiva a partire dalla fine di marzo.

Millet con Zag per la sua prima linea di sci freeride

Salewa investe e punta a Turchia e Cina

Azione legale di Marker contro Salomon e TyroliaL’annuncio è giunto prima dello svolgimento dell’ultima edizione di Ispo Munich. Alla vigilia dell’evento di riferimento in Europa per il mer-cato outdoor, Marker ha infatti reso nota la sua intenzione di intrapren-dere un’azione legale nei confronti di Salomon e Tyrolia. I motivi indi-

cati a ragione di tale mozione sa-rebbero la violazione di un brevetto e una condotta aziendale scorretta. Una fonte direttamente collegata con lo staff di Marker avrebbe inol-tre spiegato che l’azienda non in-tende richiedere alcuna ingiunzione preliminare per vietare agli altri due

brand la vendita dei prodotti in og-getto. In particolare, sarebbe stato il design particolare del modello di attacchi per freeride Duke a essere adottato con piccole variazioni per il Guardian e l’Adrenalin, che Salo-mon e Tyrolia hanno rispettivamen-te presentato a Ispo 2012.

Garmin: 2012 in crescita per il settore Fitness & OutdoorNonostante per Garmin le entra-

te totali per lo scorso anno siano state in calo del 2% a 2,76 miliardi di dollari (-16% nell’ultimo quarto fiscale), se si valutano i risultati ot-tenuti dalla sola divisione Outdoor e Fitness si osserva come invece per questo segmento i dati siano decisamente più incoraggianti. Le vendite per l’outdoor sono state in crescita dell’11% a 402 milioni di dollari, sebbene nel’ultimo quarto vi sia stata una flessione del 2%. In aumento anche il fitness, sali-to dell’8% a 322 milioni di dollari (+10% se si esaminano solo gli ul-timi tre mesi), merito questo anche

del successo del modello da polso Forerunner 10 (in foto). Per il 2013, Garmin si aspetta un andamento ancora migliore, grazie anche alle novità che verranno proposte, come Approach S2 per il golf e BarkLimi-ter per i cani, o come Connect Edge 510 e 810 per il mondo bike.

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10 Numero 2 / 2013

Marco Bramani, nipote del fondatore del marchio, ha ras-segnato le dimissioni da am-ministratore delegato dopo 25 anni di gestione. Marco ha condotto l’azienda fino a rag-giungere un fatturato 10 volte superiore rispetto a quello ini-ziale, sviluppando il Technolo-gical Center in Cina, fondando la filiale americana e lanciando l’innovativa linea Fivefingers. Nuovo amministratore dele-gato è stato nominato Antonio Dus. Bramani si dedicherà allo

sviluppo creativo del brand in qualità di presidente. La deci-sione è maturata per imprimere un’accelerazione dello sviluppo aziendale al fine di consolidare i contenuti tecnici e innovativi del brand con prodotti ad alte performance di cui Antonio Dus si è sempre occupato nel suo percorso professionale. “Siamo anche convinti che Dus”, af-ferma Bramani, “consentirà di portare nuovo vigore nel mer-cato americano del quale si è occupato negli ultimi 15 anni”.

Alba De Silvestro si sta mostrando come uno dei talenti più luminosi del panora-ma sci alpinistico italiano. La giovane bellunese, non ancora maggiorenne, si è rivelata al grande pubblico vincendo due prove di Cop-pa del Mondo junior in Valle Aurina. La conferma è poi arrivata successivamente ai mondiali francesi (vedi news nella speciale sezione ski alp), dove ha collezionato ben 3 medaglie d’oro e una d’argento. Nel frattempo è diventata parte del team di atleti firmati Dynafit. “Ho scelto Dynafit perché cerca-vo uno scarpone che non mi creasse proble-mi e così ho scoperto DyNA Evo, ottimo e

affidabile”, ha spiegato Alba, “e da lì allo sci il passaggio è stato rapido e soddisfa-

cente, perché si comporta bene anche in neve fresca”. La giovane si divide tra gli studi all’Istituto Tecnico per Periti Edili di Pieve di Cadore e la preparazione allo sci al-pinismo: “Mi alleno cinque, a volte sei giorni alla setti-mana, comprese un paio di uscite di corsa a piedi, ma sono gli allenamenti con sci e pelli che prediligo. A me piace perché lo posso fare anche da sola e, soprattutto, lo posso praticare quando ho voglia: bastano la neve e un

paio di pelli e io sono felice, non devi aspet-tare che aprano gli impianti”.

Antonio Dus sostituisce Bramani nel ruolo di AD Vibram

La giovane promessa Alba De Silvestro con Dynafit

pEOpLE

Vinicio Rossi nuovo sales manager per CoberVinicio Rossi è il nuovo respon-

sabile commerciale di Cober, l’azienda italiana produttrice di bastoni da sci, trekking e nordic walking. Dopo una lunga carrie-ra nel settore dell’articolo sporti-vo, Vinicio è approdato a Milano per ricoprire l’incarico di direttore commerciale. La sua nomina rap-presenta un tassello importante per la strategia di espansione impostata dall’azienda lombarda. Prima di arrivare in Cober, Vinicio è stato responsabile commerciale

Italia per i marchi DalBello, Voelkl e Marker, oltre che area manager DalBello per alcuni paesi europei ed extra europei. Il curriculum vanta numerose altre esperien-ze, sempre a livello commerciale, marketing e acquisti: in Sportlab, distributore dei marchi Saucony e Sugoi, e in Level Distribution, distributore di Level, Northwave, Nidecker, Protective e Time Zone. Appassionato di montagna e di barca a vela, ha praticato moto enduro, rugby e parapendio.

Patagonia ha annunciato l’ingresso di Pep Fujas e Kye Petersen fra gli international am-bassador dell’azienda. Fujas e Petersen, come altri componenti del team, lavoreranno ora a stretto contatto con i designer dell’azienda per offrire suggerimenti di prima mano su ogni aspetto legato al design e alla performance dei vari prodotti. “Siamo davvero emozionati nel dare il benvenuto a Pep e Kye nella fami-glia di Patagonia”, ha dichiarato Josh Nielsen, global category marketer di Patagonia per gli sport invernali. “Entrambi gli atleti incarnano i valori e il percorso di Patagonia Snow: anon vediamo l’ora di avvalerci della loro collabora-zione via via che realizziamo e miglioriamo la nostra gamma di prodotti tecnici per soddisfa-re sia le loro esigenze sia quelle degli utenti

finali a cui sono destinati i capi”. Kye Petersen è considerato uno degli atleti multidisciplinari dello sci più talentuosi della sua generazione e ha conseguito diversi riconoscimenti, come Full Throttle e Best Natural Air per l’edizione 2012 promossi da Powder Magazine. Fujas è invece un’icona dei film dedicati allo sci, fa-moso per il suo approccio innovativo e per lo stile particolare che lo contraddistingue. Pep e Kye si uniscono al team degli ambassador Patagonia che già conta personalità di spicco quali Josh Dirksen, Carston Oliver, Ryland Bell e Forrest Shearer per lo sci e lo snowboard, i fratelli Malloy e Gerry Lopez per il surf, Tommy Caldwell e Sonnie Trotter per il climbing e altri atleti di punta di svariate discipline sportive.

SpIRITO OUTDOOR – LA RUBRICA DI

IOG protagonista a ISPOTre le iniziative messe in campo tra magazine dedicato, tour dei giornalisti tra gli stand e Italian Industry Party.

Prosegue con successo il progetto di promozione all’estero lanciato nel 2012 ad OutDoor Friedrichshafen. A Ispo Winter (3-6 febbraio) l’associazione ha messo in campo ben tre iniziative coinvolgendo al-cuni dei suoi aderenti, in particolare Aku, Asolo, Camp, Climbing Technology, Ferrino, La Sportiva, Lizard e Rewoolution.

Innovazione, design, qualità e responsa-bilità sociale sono in effetti le caratteristiche principali che caratterizzano le imprese italiane aderenti a IOG e che, attraverso l’inizia-tiva Italian Outdoor all’estero, si sono presentate a Ispo in modo unitario per comunica-re ai mercati internazionali che fanno parte di un siste-ma economico italiano che si muove, che ha dimensioni interessanti e una valenza a livello internazionale. Le aziende outdoor italiane sono imprese che, coniugando tra-dizione e innovazione, sanno portare sulla scena europea prodotti di eccellenza. Coloro che hanno aderito al progetto hanno avuto la possibi-lità di lanciare questo messaggio ai mercati internazionali presentando alcuni dei loro prodotti di punta della futura collezione e attraverso alcune significative iniziative.

Emblema del progetto è il magazine in lin-gua inglese Spirito Outdoor (vedi foto della cover), che, alla sua seconda edizione, non solo presenta l’associazione e le attività che verranno svolte nei prossimi mesi, ma so-prattutto lascia ampio spazio alle aziende e

ai loro prodotti. Il magazine è uno strumento fondamentale per chiunque voglia cono-scere il meglio dell’outdoor italiano. Spirito Outdoor è stato distribuito in fiera in 2.000 copie e sarà inoltre presente anche a Ispo China. Il magazine è stato distribuito an-che ai 12 giornalisti che hanno partecipato all’IOG press tour organizzato il 4 febbraio. Durante il tour i giornalisti, provenienti da Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra,

Ungheria, Polonia, Slovenia, hanno potuto conoscere di persona le aziende aderenti visitando gli stand e potendo toccare con mano le novità della stagione.

Novità che sono state presentate il 3 febbraio nel corso del primo Italian In-dustry Party (foto sopra e sotto) organizzato in colla-borazione con Ispo. Il party è stato un interessante mo-mento di incontro, con ac-cesso unicamente su invito, dove hanno partecipato non

solo le aziende IOG, ma la stampa, impor-tanti buyer, personaggi del mondo outdoor e ospiti internazionali. All’interno di un’at-mosfera informale, degustando prodotti italiani, gli ospiti della serata hanno potuto allacciare nuovi contatti e rafforzare quelli esistenti creando importanti sinergie per il futuro. Italian Outdoor all’estero di Monaco si è concluso con soddisfazione, ora IOG sta lavorando a preparare l’edizione di OutDoor Friedrichshafen dove verranno introdotte altre novità.

www.italianoutdoorgroup.it

Kye Petersen e Pep Fujas nel team ambassador Patagoniapep fujas

kye petersen

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Morse è gm EMEA ad interim Columbia

Due nuove figure importanti sono state inserite all’interno del team europeo Arc’teryx: si tratta di Neil Bradley, nominato direttore commercia-le EMEA, e di Eric Schierl, Manager commerciale del sud d’Europa. Neil Bradley vanta una grande

esperienza nel mondo dell’outdoor, avendo trascorso gli ultimi quattro anni con Haglöfs in qualità di country manager per l’Inghilterra e più recen-temente come global business ma-nager in Svezia. In precedenza Brad-ley aveva collaborato con una serie di marchi sempre legati alla montagna seguendo le vendite, il merchandi-sing e il marketing nei mercati EMEA, Nord America e Asia. Eric Schierl in-vece ha già assunto dal 1° gennaio il nuovo ruolo di responsabile Arc’teryx nelle finanze e della pianificazione nell’Europa meridionale. Eric è stato sales manager per Eider e Killy prima di assumere la posizione di direttore europeo nella vendita della Whiteli-ne di Arc’teryx nel dicembre 2010. È inoltre responsabile dello Showroom

Arc’teryx. Nella nuova mansione supporterà la forza vendite per il marchio canadese nel sud Eu-ropa, comprendente paesi quali Francia, Spagna, Italia, Belgio, Portogallo e Andorra.

Il marchio scandinavo ha mischiato un po’ le carte per quanto riguarda il proprio management europeo e internazionale. Jari Grev ad esempio, già in carica come general manager di Haglöfs in Finlandia, pur mantenendo il precedente ruolo è stato nominato area manager per la regione scandinava. Nico Kruis invece, country manager per i paesi del Benelux, ora supervisionerà anche le operazioni in Gran Bretagna e Germania. Da gennaio 2014 la sua competenza verrà allargata a tutti i Paesi dell’area denominata Europa cen-trale. Magnus Nervé infine, country manager in Giappone, è stato nominato area manager per la regione Asia e Pacifico. Queste modifiche al ma-nagement seguono la grande crescita del brand (recentemente acquisito da Asics) sia nell’area asiatica che, in misura inferiore, in quella europea.

Gli atleti del Lafuma Team Italia, sotto la coor-dinazione di Maurizio Scilla, sono già ai blocchi di partenza e puntano a migliorare i 34 podi ottenuti la scorsa stagione. Confermati i “veterani” Sonia Glarey, Danilo Lantermino, Andrea Moretton, Igor Marchetti, cui si aggiungono da quest’anno Lisa Borzani (1a nel 2012 al Cervino XTrail e Lafuma Trail Monte Casto), Christian Insam (2° alla Trans

d’Havet, 5° e primo italiano alla Lavaredo Ultratrail), Mirko Ri-ghele (1° alla Traver-sata Colli Euganei e all’Alpago Ecomara-thon), Ivan Geronaz-zo (2° all’Abbots Way e 3° alla Camignada). Il programma 2013 è molto fitto: il primo appuntamento è pre-visto il 16 marzo con l’Ultrabericus, a se-guire la Lavaredo Ul-

tratrail, l’Andorra Ultratrail, l’Ultra Trail Mont Blanc e il Tor des Geants, oltre alle diverse altre gare sparse sul territorio italiano. La degna conclusio-ne della stagione sarà il 27 ottobre ad Andorno Micca, in occasione del Lafuma Trail Monte Casto, quest’anno prova unica del Campionato Italiano IUTA Ultratrail. Gli atleti Lafuma potranno usufruire del leggerissimo completo Speedtrail (150 gr la giacca, 105 gr il pantalone) e delle scarpe Spe-edtrail. Seguiteli sulla pagina Facebook del Lafu-ma Team Italia.www.lafuma.com

Una nuova leadership per Arc’teryx Europe

Haglöfs modifica la struttura del management regionale

Lafuma Team Italia pronto per una nuova stagione

Columbia Sportswear Com-pany ha annunciato la nomina ad interim di Doug Morse come ge-neral manager dell’azienda per l’Europa, Medio Oriente e Africa, con effetto immediato. Doug so-stituisce Christian Finell, che ha rassegnato le dimissioni per per-seguire altre opportunità professionali. Morse ha la-vorato come general manager per Columbia in Canada dal 2008 e, in 18 anni di esperienza nella società, ha ri-vestito vari ruoli di leadership ne-gli Stati Uniti. Morse condurrà le operazioni di go-to-market, ven-dite e marketing, facilitando nel contempo la ricerca di un dirigen-te generale regionale. Tim Boyle,

CEO e presidente di Columbia, ha commentato a riguardo: “Doug è un veterano prezioso di Co-lumbia che porta una profonda comprensione delle strategie che stiamo portando avanti su tutta la nostra piattaforma multi-brand. Egli sarà determinante per

mantenere la continuità con i nostri clienti e consuma-tori in questa

fase di transizione di leadership nella regione EMEA”. Ha poi ag-giunto Morse. “Non vedo l’ora di lavorare a stretto contatto con il nostro team europeo, e con i no-stri clienti, in modo da rafforzare i collegamenti dei nostri marchi con i consumatori e far crescere le nostre imprese”.

Garmin ad alta quota con Tamara LungerTamara Lunger, promessa dell’al-

pinismo italiano, d’ora in poi sarà se-guita nelle sue imprese da Garmin, che fornirà alla giovane altoatesina la strumentazione e tutto il supporto necessario per arrivare a nuovi e importanti traguardi. Un destino alpino qua-si inevitabile quello che attendeva l’atleta: i genitori infatti ge-stiscono un rifugio (il Latzfonserkreuz, nella val Sarentino, a nord di Bolzano) e Tamara si è presto appassio-nata allo sci alpinismo, disciplina che l’ha portata a vincere 2 titoli italiani (2006 e 2008) e il campionato del mondo di lunga distanza nel 2008, oltre a ben 2 Pierramenta (2007,

2008). Chiuso il capitolo scialpinismo agonistico, Tamara guarda ora a nuo-vi orizzonti, prettamente alpini, ed è già stata protagonista di un’avven-

tura sul Muztaghata in compagnia, tra gli altri, di massimo Braconi e Armin Holzer. La sua po-liedricità è fortemente attratta da tutto ciò che è “novità” e che non é rag-giungibile da tutti: “Per questa ragione tra i miei obiettivi ci sono nuove vie su montagne poco conosciute, scalate su alte cime in combinazio-

ne con il base-jumping che mi attrae molto, ma che non mi offre ancora la giusta confidenza”. E Garmin ha deci-so di affiancarla nel prossimo futuro in tutte le sue prossime imprese.

neil Bradley

Eric Schierl

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GLI ULTImI AGGIORnAmEnTI SULLA DEfInIZIOnE E SpERImEnTAZIOnE DEL SISTEmA DAInESE

D-Air Ski project, lo sviluppo continuadi ANDREA FACCHINETTI

Entra nel vivo il D-Air Ski project, il rivoluzionario airbag che la Daine-se sta sperimentando per il circuito di Coppa del Mondo di sci alpino. Come abbiamo già avuto modo di raccontare sul numero 7/8 - 2012 di Outdoor Magazine, l’azienda vicenti-na ha elaborato, con la collaborazio-ne della Federazione Internazionale Sci, un progetto rivoluzionario volto a sviluppare un sistema che protegga al meglio lo sciatore di tutti i giorni, consegnando al mondo dello sci un nuovo strumento di sicurezza. L’obiet-tivo è quello di mettere il supporto a disposizione degli atleti sin dalle gare olimpiche di Sochi 2014 e per questo motivo è stata intensificata la messa a punto dell’attrezzo.

L’attività di raccolta dati per la de-finizione dell’algoritmo di attivazione, iniziata la scorsa stagione, prosegue infatti a pieno ritmo: a oggi sono sta-te monitorate ben 160 discese, in varie condizioni e con diversi atleti, che hanno consentito di creare una banca dati sufficiente a definire la prima “release” dell’algoritmo di at-tivazione, l’intelligenza del sistema chiamata a riconoscere le condizio-ni di caduta e ad attivare l’air bag. È questa una fase molto importante del progetto, perché l’algoritmo deve saper distinguere correttamente la differenza tra una situazione di gara

normale e una caduta. L’ingegnere Alessandro Bellati, responsabile tecnico del D-Air Ski project, affer-ma: “Non è stato semplice definire la strategia di intervento dell’algoritmo. Dallo studio dei dati provenienti dai sensori della piattaforma inerziale e dal confronto con le immagini video della discesa collegata, è emerso con chiarezza che il confine tra la normale condotta di gara e una ca-duta non è, in molti casi, così netto. Solo l’attenta analisi dei dati raccolti ha consentito di definire l’algoritmo attualmente inserito nel software delle piattaforme date agli atleti, con una spia in grado di rilevare l’even-tuale emissione del segnale di attiva-zione. In questa prima fase abbiamo adottato una taratura prudente, che lancia l’attivazione solo quando si è ragionevolmente sicuri che l’atleta sia davvero caduto”.

Una differente serie di test è inve-ce in corso per la parte pneumatica (generatori di gas e sacchi), che è stata infatti oggetto di consistenti

modifiche: il sacco è stato esteso sul torace, mentre è stato alleggerito sulla schiena dove è già presente il paraschiena. Ci sono inoltre nuove soluzioni per i generatori di gas e il percorso di gonfiaggio. È stato anche ridotto il peso complessivo del siste-ma. Su di esso si concentrano ora i test ergonomici con gli atleti coinvol-ti, che saranno chiamati a collauda-re e dare l’approvazione ai vari step evolutivi. In questa fase di sviluppo del progetto sono stati fondamentali il supporto della FIS e la sensibilità dei team e degli atleti di Coppa del Mondo: da questa stagione è stato autorizzato l’impiego dei paraschie-na con piattaforma inerziale anche durante i giorni di gara e non solo durante le prove, in maniera tale da ampliare in modo importante la base di dati per la taratura dell’algoritmo. Un’ulteriore conferma dell’attenzio-ne della FIS e di tutto il mondo dello sci alpino alla sicurezza degli atleti, per la quale Dainese mette a disposi-zione la sua più avanzata tecnologia protettiva.

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La Sportiva ha concluso un accordo di part-nership con il Collegio delle Guide Alpine del Trentino, grazie al quale il marchio è ora fornitore ufficiale del gruppo Guide Alpine. La stretta di mano (in foto) tra Lorenzo Del-ladio, amministratore delegato La Sportiva, e Martino Peterlongo, presidente in carica del Collegio, sancisce ufficialmente la colla-borazione tra le 2 due entità trentine che, in ambiti diversi, hanno contribuito negli anni a far crescere e a sviluppare la cultura della montagna, in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. “È per noi motivo di orgoglio poter collaborare con un’azienda con profon-de radici su quel territorio che noi guide al-pine contribuiamo a far conoscere ed esplo-rare nella maniera corretta”, ha affermato Peterlongo. “Questa collaborazione ci dà non solo la possibilità di indossare i prodotti della gamma La Sportiva, ma anche di poter con-tribuire al loro sviluppo nel prossimo futu-ro”. “I feedback che provengono dalla Gui-de Alpine e da chi quotidianamente lavora in montagna”, ha aggiunto Delladio, “sono fondamentali nel permettere alla nostra azienda di sviluppare prodotti in grado di ri-spondere alle richieste degli utilizzatori più esigenti, che in montagna vivono e lavora-no. Questa partnership ci permette di essere oggi ancora più a stretto contatto proprio con queste persone e di poter quindi migliorare ulteriormente i nostri prodotti, grazie anche ai loro consigli provenienti dall’utilizzo conti-nuo sul campo”.

Si intensifica la partnership fra i marchi Lowa e Schöffel, che hanno festeggiato il decimo anniversario di collaborazione inau-gurando, l’1 marzo, il primo negozio italiano Lowa/Schöffel a Bressanone (Bz). Lo store, che offre anche un vasto assortimento di se-lezionati marchi outdoor, presenta una su-perficie di 140 m2 ed è il 17° punto vendita del circuito. Tutti gli altri negozi sono situa-ti in Germania, cinque dei quali inaugurati negli ultimi sei mesi del 2012. Nel 2013 i due marchi prevedono l’apertura di ulterio-ri 6 nuovi store in Germania e due/tre nei mercati confinanti. In occasione dell’apertu-ra dello Schöffel Lowa Store di Bressanone (BZ), è stato messo a disposizione dei clienti il Lowa foot-scanner. Grazie a questa appa-recchiatura ad alta definizione è possibile effettuare una misurazione precisa del pie-de rilevando lunghezza, larghezza, forma e la distribuzione della pressione sulla pianta del piede nell’impatto con il terreno. Ogni piede è infatti diverso, pertanto l’acquisto di una nuova scarpa da trekking o da hiking deve essere valutato con cura.

Il 14 ottobre 2012 milioni di persone in tutto il mondo hanno assistito, col fiato so-speso, all’incredibile impresa compiuta dall’austriaco Felix Bau-mgartner, che è saltato dall’altezza record di 39.045 mt (nella stra-tosfera) scendendo alla velocità incredibile di 1.342 km/h. In pochi sanno però che Felix indossava ai piedi delle speciali calzature svilup-pate in collaborazione con il marchio tedesco Meindl: Stratos. “Quando Felix mi ha con-tattato nel 2007 e ha spiegato la sua idea, sono stato subito entusiasta”, spiega Lukas Meindl, direttore dell’azienda. “Soprattutto la

parte tecnica è stata una grande sfida per la nostra squadra”. Una volta lasciata la capsula infatti, l’intero sistema della tuta spaziale sa-

rebbe stato modificato dalla pressione e l’equi-paggiamento avrebbe subito delle variazioni del volume con rischi di eccessiva pressione sui piedi e con il pericolo di perdere la sensibilità nella fase di volo e di atterraggio. Per questo la realizzazione del mo-dello (resistente fino a

-60°) ha richiesto numerosissime ore di pro-gettazione e produzione. In foto, Felix pre-miato all’Ispo Monaco da Lukas Meindl con la scarpa Stratos.

Meindl Stratos, nella stratosfera con Felix BaumgartnerLa Sportiva ai piedi delle Guide Alpine del Trentino

A Bressanone il 1° store italiano di Lowa e Schöffel

pARTnERSHIp

Allo scopo di promuovere in Francia la pro-pria vasta gamma di prodotti outdoor dedica-ti ai più giovani, Jack Wolfskin ha siglato due partnership di grande rilievo con le Scuole Sci francesi (ESF) e con la pri-ma edizione invernale dei Teenag’Games. I gruppi ESF contano ben 250 scuole e 17.000 maestri di sci in tut-ta la Francia. I Teenag’Ga-mes invece sono una serie di competizioni a carattere nazionale per bambini di età compresa fra i 9 e i 13 anni, nati una decina di anni fa e fino ad ora avvenuti solo in periodo estivo. Così il 13 e 14 aprile, nello ski resort di Courchevel, si svol-gerà la prima edizione invernale con ben 300 partecipanti, che si metteranno alla prova in 5 tipologie di gare differenti.

Jack Wolfskin con le Scuole sci francesi e i Teenag’Games

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Il museo di Chicago premia il design di Suunto Ambit e Core Alu

I retailer USA premiano l’eccellenza outdoor con gli Industry Awards

Backpackers e Backcountry: riconoscimenti ad Asolo, Zamberlan, La Sportiva

Vaude candidata in Germania per un award sulla responsabilità sociale

RICOnOSCImEnTI

Pga Merchandise Show: FiveFingers votate miglior prodotto a Orlando

Una giuria composta da oltre 100 negozianti, manager e buyer del mondo outdoor ha decretato i vincitori degli Outdoor Industry Awards. Il prestigioso riconoscimento, pre-sentato dalla nostra rivista d’oltreoceano Outdoor Usa Ma-gazine, viene assegnato in virtù del giudizio e dell’analisi di esperti del settore. La cerimonia ufficiale si è tenuta a fine gennaio a Salt Lake City, nell’ambito dell’Out-door Industry Retailer Winter Market. Diverse le categorie sulla cui base sono stati decretati i vincitori, dalla campagna advertising su stampa a quella digitale, fino alle idee per il materiale Pop, ai programmi di co-marketing e alle iniziative dedicate. Come ha spiegato il responsabile della testata Raimondo Forlin: “Fra i molti award del mondo outdoor, nessun altro prevede che a determinarne l’assegnazione siano gli stessi operatori che ogni giorno hanno a che fare con questi stessi progetti. Abbiamo dunque voluto dar voce anche ai nego-zianti, proprio perché siamo convinti che tutti i protagonisti del nostro settore debbano essere ascoltati”.

ECCO I vINCITORI PER IL 2012• Best Print Advertising Campaign: The North Face / Sum-mit Series Campaign. Agenzia: Factory Design Labs• Best Digital Campaign: Smartwool / Fanalog (agenzia: Backbone Media)• Best Point of Purchase (POP) Material: Keen / Recess is Back (agenzia: North)• Best Retail Co-marketing Program: Camelbak / Whole Earth Provisions Hydration Promotion for Austin City Limits (agenzia: In-house)• Best Cause Project: The North Face / Explore Your Parks Campaign (agenzia: Good Solutions Group)

Ogni anno in America la guida prodotti Backpacker Magazine conferisce gli Edi-tors’ Choice Awards, ambito riconoscimen-to per le aziende del mondo outdoor. Fra le centinaia di proposte che sono state provate sul campo per questa stagione, in evidenza anche l’eccellenza dei prodotti italiani. Asolo ha visto premiate le qualità della linea Natural Shape, nello specifico due modelli di scarponi per hiking Reston (uomo) e Athena (donna). Molto apprez-zati sono stati il design, l’innovazione dei materiali impiegati e le prestazioni eleva-te anche in termini di comfort. Progettati per avvolgere in maniera efficace il piede, hanno una forma che rispecchia l’anatomia umana per distribuire i volumi in maniera ottimale. Sugli scudi, anche il modello 230

Sh Crosser Plus GTX RR con cui Zamberlan ha ottenuto il premio. Parte della nuova collezione estiva, questo scarpone è ca-ratterizzato da un’intersuola composta da cinque elementi in Eva a doppia densità e dalla suola Vibram rinforzata dagli sta-bilizzatori in Tpu. Per finire anche La Spor-tiva si è vista assegnare un importante riconoscimento. Si tratta dell’editor’s choice awards della testata Backcountry Magazine, che va a premiare il modello invernale Cham Down Jacket, un piumi-no d’oca 100% europea molto compatto e dalle elevate capacità termiche. La fibra impiegata per la sua fabbricazione non proviene da animali vivi ed è certificata da Kauffmann, ente membro dell’asso-ciazione europea EDFA.

Fin dal 1950 Good Design è un prestigioso riconoscimento con cui il Chicago Athenaeum – Museum of Architecture and Design premia i pro-dotti che più si distinguono in questo settore. Promosso in collaborazione con l’European Centre for Architectu-re, Art, Design and Urban Studies si occupa di giudicare migliaia di propo-ste ogni anno, attraverso una giuria di esperti, ingegneri industriali e stam-pa specializzata. Quest’anno anche Suunto ha visto riconosciuto il valore di due suoi modelli di orologi: Ambit e Core Alu. La selezione dei candidati, provenienti da 48 Paesi, avviene sulla

base dei criteri di innovazione, forma, materiali, costruzione, concept, fun-zione, utilità, sostenibilità ed estetica. “Vista la concorrenza così numerosa, questa doppia vittoria Suunto è an-cora più emozionante”, ha dichiarato Antti Kujala, responsabile del design

del marchio. Interamente disegnato da Thomas Hinskens, senior industrial designer dell’azienda, Ambit ha con-quistato il Good Design Award in virtù della linea elegante al servizio delle specifiche funzionalità per l’outdoor e delle avanzate funzioni per l’alle-namento. Core Alu è stato premiato per il design ispirato alla prima bus-sola da marcia, realizzata nel 1936. Il suo creatore Timo Yliluoma ha inteso semplificare al massimo l’estetica, realizzando una cassa interamente in metallo una grafica a contrasto e con la presenza di un cinturino estrema-mente confortevole.

Il governo della Germania ha nominato Vaude fra i can-didati di un prestigioso riconoscimento nel campo della responsabilità sociale di conduzione aziendale. L’azienda outdoor tedesca ha ottenuto questa nomination dopo aver superato una selezione fra le numerose altre compagnie della stessa categoria: vale a dire fra coloro che hanno un numero di dipendenti da 500 a 4.999. Le altre possibili vincitrici del premio sono quattro in totale. Fra queste si

contano anche Hipp, produttrice di cibo per bambini, e Mi-crosoft Germany. La vincitrice di questo CSR award verrà premiata a Berlino il prossimo 23 aprile, direttamente dal ministro dei Lavoratori e degli Affari Sociali. Vaude ha com-mentato il fatto come un incoraggiamento a perseguire ulteriormente la propria politica aziendale sotto questo aspetto, nel proposito di diventare entro il 2015 l’azienda europea più socialmente responsabile nel mondo outdoor.

FiveFingers non si smentisce e ancora una volta fa parlare di sé per la sua capacità portare innovazione come pochi altri all’interno del segmento delle cal-zature sportive. A febbraio, durante la celebrazione del prestigioso Pga Merchandise Show che si è tenu-ta a Orlando, in Florida, il marchio dalle cinque dita by Vibram ha infatti ottenuto il premio come miglior prodotto. Innovators in the Toe Shoe Category è la dicitura che accompagna il riconoscimento conse-gnato all’azienda, in particolare per la realizzazione di Speed Xc Lite. Questa calzatura è uno dei quattro modelli FiveFingers realizzati con specifiche pensate per il golf. A determinare il verdetto è stato l’apprez-

zamento da parte di numerosi specialisti del settore, fra cui professionisti e top buyer, che hanno espresso il proprio giudizio sulla base delle numerose candida-ture avanzate.

DEDICATA A SKI & BOOTS COLLECTIOn 2013/14

Una trade APP NordicaNordica si conferma come uno dei brand più innovativi non solo sul fronte dei prodotti ma anche delle iniziative “collaterali, a supporto del sell in e del sell out. Nell’ottica di offrire un prezioso valore aggiunto alla propria rete vendite e ai suoi retailer, l’azienda ha presentato l’inno-vativa applicazione “Nordica Skis & Boots collection 2013-2014”, sca-ricabile gratuitamente dall’Apple Store. Pensata prevalentemente per Ipad, è comunque fruibile anche da altri tablet, smartphone, Pc e Mac. In questo caso tramite un sito dedicato (vedi sotto). Per usufruirne è necessario digitare la password e accedere così a tutti i contenuti, che sono decisamente molto ricchi, interessanti e graficamente curati.

Dal menù iniziale (immagine sopra) è possibile accedere a vari conte-nuti tramite le varie finestre che scorrono nella parte inferiore: video tutoriale dell’app, approfondimenti delle diverse tecnologie utilizzate su sci e boots, focus sulle grafiche, marketing manual con tutto il relativo materiale, video interviste con atleti, tabelle riassuntive con tutte le spe-cifiche tecniche dei prodotti a collezione.

Sempre dalla schermata iniziale si accede inoltre a tre macro sezioni, ov-vero sci, boots e accessori, tutte assai approfondite e suddivise a loro volta nelle varie linee con relativi modelli: front, all mountain, freeski e freeride, con finestre dedicate anche a junior, women’s e rental collection (immagi-ne sopra). Vera e propria chicca le schede dei singoli modelli, presentati in ogni versione e misura disponibile, che offrono video dedicati, descri-zioni delle tecnologie utilizzate e possibilità di ingrandimento notevole per assaporare il prodotto in ogni dettaglio. Nella terza immagine (sotto) lo screenshot relativo alla sezione sci front con in primo piano il modello Fire Arrow, sotto visualizzabile in tutte le versioni disponibili, mentre nella parte superiore spazio a video e specifiche sulle varie tecnologie.

Grande valore aggiunto è poi la possibilità di aggiungere al proprio “as-sortment” ogni prodotto, nonché appuntarsi delle note specifiche. Funzio-ni utilissime per gli agenti e per i retailer, che possono creare un proprio carrello di ordini, stamparlo o girarlo direttamente via e-mail all’azienda o al proprio agente di zona. Per il momento l’app è disponibile solo per trade e media, non per il pubblico. È possibile scaricarla come detto da Ipad o tramite il seguente sito (password trade-it): webapp13.nordica.com.

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Eventi

Dal nostro inviato a CourmayeurPAOLO GRISA

L’atmosfera è quella di una grande festa e l’impressione è quella degli eventi che con-tano. Sotto lo sguardo vigile e severo del tet-to d’Europa, il Monte Bianco, il clima appare allegro e scherzoso. I più grandi atleti mon-diali del freeride si sono radunati per sfidarsi nella seconda tappa del Freeride world Tour, qui a Courmayeur. Il centro del paese, con le sue piazze che portano i nomi di storiche generazioni di guide alpine, è insolitamente animato dal rumore di musica moderna e dall’incalzare degli speakers. I turisti si la-sciano incuriosire dagli stand delle aziende partner. Gli atleti si mischiano ai turisti sul-le cabine delle funivie, fianco a fianco con i ragazzini delle scuole sci. Poi si buttano in discese mozzafiato, talvolta sulle lunghe pi-ste che offre il comprensorio, più spesso fuori dai tracciati battuti, cercando la neve fresca nei radi boschetti che affiancano le piste e trovando salti su cui provare qualche trick in vista della gara.

IN PISTA CON I CAMPIONISciamo anche noi con alcuni di loro, fati-

cando a stare al ritmo ed evitando accura-tamente di seguirli nei loro salti, anche se si approfitta dei momenti in funivia per porre qualche domanda. Leo Slemmet ad esempio è il più giovane atleta al via, ha vent’anni e vive dall’altra parte del Monte Bianco, a Cha-monix. È alla sua prima esperienza a questa manifestazione e ha ottenuto l’accesso dopo un anno nella categoria giovanile e uno nel tour di qualificazione. Ci racconta che è un po’ frastornato dall’attenzione dei media e da tutte le interviste, non ci ha ancora fatto l’abitudine. Quando però gli chiedi della gara, mentre percorriamo con lo sguardo il vertigi-noso versante della Tete D’Arp, dove si svolge l’evento, nei suoi occhi leggi la serenità di chi sa di essersi preparato bene e il suo sorriso non lascia trapelare nessuna paura o timo-re reverenziale, ma solo una grande voglia di divertirsi. Il ballatoio da cui parte la tappa del tour freeride è lì, gioca a nascondino tra le nuvole. Ma la gara è scivolata di giorno in giorno sulla tabella di marcia. La sicurezza

degli atleti impone infatti che le condizioni meteo siano perlomeno buone, anche per garantire la visibilità sufficiente per gli elicot-teri che si alzano in volo. Loro, i riders, sem-brano non preoccuparsene troppo, la mattina si divertono sugli sci e sulle tavole realizzan-do qualche foto e filmato per gli uffici stam-pa, il pomeriggio partecipano agli eventi or-ganizzati dai propri sponsor e rispondono alle domande dei giornalisti, la sera si divertono ai party. La domenica porta, con soddisfazio-ne di un po’ tutti, anche un bel po’ di neve nuova, che si aggiunge ai 5 cm già scesi nella notte. I pendii sicuri al di fuori delle piste e i boschetti sono presi d’assalto da tutti coloro che ambiscono a un fazzoletto di manto bian-co ancora immacolato su cui lasciare la pro-pria firma. Per qualche giorno l’occhio di tutti gli appassionati di freeride è puntato qui.

TEST SUL CAMPO E PRESENTAZIONIL’evento si è dimostrato inoltre un otti-

mo pretesto per alcuni dei brand sponsor di presentare e magari far testare sul campo a retailer e giornalisti i prodotti della collezio-ne FW 2013/14. Venerdì 19 gennaio, verso le 9 di mattina, faccio visita infatti allo stand Scott, posizionato ai margini dell’area pedo-nale del centro di Courmayeur. In giornata è prevista la presentazione sul campo di alcuni dei prodotti della nuova collezione invernale, con la possibilità di provare alcuni degli sci da freeride dell’azienda. Visto il mio background da scialpinista classico e neofita freerider, mi faccio aiutare dai consigli di Luca Rolli, gui-da alpina Scott, che mi orienta, inizialmente, verso il modello Fly’air. Nel primo pomeriggio ci siamo fermati per una pausa pranzo pres-so un rifugio lungo le piste, al termine della quale si è svolta la presentazione di alcuni tra i migliori prodotti Scott per la nuova sta-gione. Grande novità in particolare è l’entrata in campo nel settore degli scarponi con due prodotti: uno più orientato allo sci alpini-smo (sempre con un occhio di riguardo alle prestazioni in discesa) e l’altro al freeride. Il giorno successivo, dopo una leggera nevica-ta notturna, il cielo pare promettere che la neve già caduta non è altro che un assaggio. Ci ritroviamo in un folto gruppo tra giornalisti, addetti stampa, responsabili delle aziende e pure qualche atleta alla partenza degli im-

pianti. A farci da guida è Giacomo, maestro della Scuola di Snowboard di Courmayeur, che subito ci indirizza al punto di controllo artva più vicino. Questa mattina però me ne torno dallo stand Scott con un prodotto di fattezze (e dimensioni) ben diverse: Il Rock’air. Oltre a Scott anche il technical main sponsor del tour The North Face ha invitato alcuni seleziona-ti giornalisti per svelare le numerose novità della sua nuova gamma. Il sabato pomerig-gio, presso il The North Face Base Camp, una simpatica capanna in legno e vetro posta nella piazza centrale di Courmayeur, abbia-mo assistito alla presentazione ufficiale delle collezioni invernali della prossima stagione. (per tutti le descrizioni e i nostri feedback sui prodotti vedi il box a fianco). Il pomeriggio è poi proseguito con la visione di uno straordi-nario filmato dell’atleta The North face Xavier De La Rue, tornato di recente da un viaggio in Antartide. Una degna conclusione di alto livello per un evento che – anche a causa del-lo slittamento della gara di alcuni giorni – ha piacevolmente contagiato Courmayeur con un’atmosfera unica. Nella quale il freeride in ogni suo aspetto – insieme ad alcuni dei più autorevoli esponenti mondiali della disciplina – è stato grande protagonista.

Il racconto del nostro inviato al Freeride World Tour di Courmayeur, in scena dal 19 al 25 gennaio

Grande spettacolo e atmosfera unica per la tappa italiana del circuito: un evento culminato con la grande vittoria del “nostro” Markus Eder. Una preziosa occasione anche per conoscere e sciare insieme ad alcuni dei più forti freerider al mondo, testando anche i nuovi prodotti firmati Scott e The North Face.

FWT, THE GREAT SHOW

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Podio sci: il vincitore Markus Eder in mezzo fra Jeremie Heitz (2°) e Reine Barkered (3°)

SCI - Uno dei primi prodotti da me testati è stato lo sci modello Fly’air: il modello forse maggiormente orientato allo ski alp per Scott, grazie alla sua leggerezza data dal legno di Paulonia. Ad accompagnarci, oltre ai responsabili Scott c’è anche il fortissimo rider Emilio Previtali con i suoi sci con attacco telemark. Mi anticipa le ottime caratteristiche dello sci che ho scelto e che lui stesso, mi dice, utilizza spesso. Il Rocker garantisce un’ottima galleggiabilità anche in nevi pro-fonde come quella che siamo riusciti a scovare nei boschetti fuoripista. Tuttavia è in pista che ha dato le migliori impressioni, anche se le perfette condizioni dei tracciati non hanno permesso di metterlo alla prova su nevi molto ghiacciate e nervose. Quello che più mi ha colpito di questo attrezzo è senza dubbio la maneggevolezza e la facilità d’utilizzo che permette di trovare un ottimo feeling con il prodotto e già alla prima discesa. Un modello insomma per lo scialpinista che non punta solo al dislivello ma vuole comunque togliersi parecchie soddisfa-zioni durante la fase di discesa. Lo sci provato era montato con attacchi Dynafit Vertical.

Altro modello testato è stato il Rock’air, accomunato allo sci prova-to ieri dall’utilizzo del legno di Paulonia volto a garantire la legge-rezza. In questo caso però, per incrementarne le doti meccaniche e in particolare la rigidità torsionale, sono state accoppiate delle lastre in carbonio. ll rocker è ancora più spinto rispetto al Fly’air e garantisce una grande galleggiabilità anche nella neve profonda e pesante caduta nella notte su cui abbiamo lasciato la prima traccia nei nostri slalom tra gli alberi in fuoripista. Nello stretto come nei boschi fitti, le dimensioni maggiori si sentono rispetto al Fly’air, questo d’altronde è uno sci nato per tirare ampi curvoni a gran velocità su nevi polverose dove si fa apprezzare la grande stabilità. Va comunque sottolineato che, rispetto a Fly’air con cui la confidenza la si stabilisce di primo impatto questo sci risulta, a causa della maggior rigidità, più nervoso e dunque richiede un utilizzatore esperto o comunque un po’ di uso per poterne sfruttare a pieno le notevoli doti. Lo sci provato era montato con attacco Scott da freeride.

ZAInI E mASCHERE - Passando agli zaini, ci è poi stato presentato il nuovo sistema brevettato di Scott Diacomp Ski Carry System che. Grazie a un sistema di cavi interni allo zaino, permette il fissaggio degli sci in un modo molto più stabile distribuendo il peso in maniera ottimale. In questa maniera gli sci sono fissati saldamente allo zaino indipendentemente da quanto questo sia ben riempito. Grandi novità poi nel settore delle maschere: qui infatti Scott propone alcuni dettagli che in termini di praticità posso davvero fare la differenza. Innanzi-tutto il Lens Change Slider System, un sistema di sostituzione della lente estremamente pratico che si attua attraverso una semplice leva posta sul lato destro del viso che risulta facil-mente manovrabile anche con guanti spessi ed evita di toccare la superficie delle lenti. In tutte le maschere dotate di questo

sistema è compresa una lente per scarsa visibilità contenuta in un pratico case, la cui forma ergonomica si adatta perfettamente a stare in una tasca della giacca. Da non dimenticare inoltre lo Scott Fit System che permette, tramite la rotazione di una vite posta nella zona del poggianaso, di adattare la calzata della maschera a diverse tipologie di viso.

CASCHI - Passando poi al mondo dei caschi, Scott introduce una interes-sante innovazione la cui idea nasce dallo studio dell’anatomia umana. La tecnologia MIPS mira a riprodurre nei caschi Scott lo stesso scolla-mento che esiste in natura tra la scatola cranica e il cervello sospeso nel liquido cerebrospinale e che ha lo scopo di proteggere quest’ultimo. Allo stesso modo all’interno dei casci Scott viene inserita una particolare pellicola libera di avere un certo movimento in caso di urto. In questo modo l’impatto di una caduta non si realizza in un punto limitato ma, grazie a questo scivolamento, su una superficie più ampia riducendo la possibilità di danni gravi.

THE nORTH fACE fW 2013/14L’azienda ha deciso di rinnovare in modo importante la sua collezione di abbigliamento invernale, ridefinendola secondo tre categorie: Alpine, Park n’ Pipe e Steep Series. Ognuna di esse serve un particolare segmento del mondo degli appas-sionati della montagna invernale, garantendo una copertura totale del mercato. La prima è dedicata allo sciatore in pista, in cui la forma incontra la funzionalità e lo stile si concentra su un look tecnico ed ergonomico, con linee pulite e tessuti altamente performanti. La collezione Park n’ Pipe rispecchia invece la nuova generazione di sciatori e snowboar-der che ridefiniscono il divertimento negli sport di montagna. Sviluppata in collabo-razione con il team di atleti The North Face, la Park n’ Pipe coniuga tecnologia e caratteristiche innovative con un look streetwear classico. La Steep Series infi-ne è stata concepita e sviluppata insieme alla squadra di atleti big-mountain Xavier de Le Rue, Lucas Debari, Sage Cattabriga-Alosa, Ian McIntosh, Ingrid Backstrom e An-gel Collinson, per soddisfare le esigenti richieste di chi vuole dominare la neve alta e i terreni ripidi. Steep Series integra soluzioni quali Gore-Tex Pro, Thermo3D, FlashDry e piumino d’oca impermeabile, per garantire il massimo livello di im-permeabilità e traspirabilità, calore localizzato e prestazioni tecniche.

L’edizione 2013 dello Swatch Freeride World Tour by The North Face ha visto il debutto di ben tre nuovi freeskier che sono entrati a far parte del team europeo The North Face, unendosi quindi ad atleti di fama mondiale. Sam Smoothy (NZ), Leo Slemett (FRA) e Seba-stien Hannemann (GER) si aggiungono a fre-eskier del calibro di Xavier De Le Rue (FRA), Markus Eder (ITA), Johan Jonsson (SWE), Giulia Monego (ITA) e Marja Persson (SWE), completando uno dei team più forti al mondo.

Dopo aver intrapreso una promettente car-riera di sciatore, Sam Smoothy ha iniziato a gareggiare sul circuito di freeride dal 2004, vincendo la World Heli Ski Challenge nel 2011 e classificandosi secondo nel 2012. Nell’edi-zione 2011 del Freeride World Tour, il neo-zelandese ha conquistato il 4° posto finale grazie alla vittoria di Chamonix, al secondo posto di Courmayeur e al terzo di Roldal, che lo hanno reso il primo atleta della categoria maschile ad aggiudicarsi tre podi consecutivi durante le tappe del Freeride World Tour. Quest’anno sarà molto interessante segui-re il diciannovenne Leo Slemett, il membro più giovane del team The North Face. Dopo un anno nella categoria junior e un anno nei World Tour Qualifiers, Slemett si è guadagna-to l’entrata nel Freeride World Tour 2013. Tra i successi della stagione 2011/2012, vanno ricordate le vittorie al Dahu Freeride Open, all’Eldorado Freeride Open, al Nedaz Freeri-der e alla T-Bar Free Session.

Sebastien “Basti” Hannemann ha raggiun-to il successo a livello nazionale prima di affermarsi definitivamente nella stagione 2008/2009, quando ha avuto l’opportunità di gareggiare nel World Qualifier Tour. I risultati ottenuti gli hanno consentito di accedere al Freeride World Tour nella stagione 2009/2010 (10° classificato) e 2010/2011 (9° classificato). Un infortunio alla caviglia sinistra ha costret-to Basti a interrompere la stagione 2012, moti-vandolo però a rientrare in gara nel 2013.

TEST E pRESEnTAZIOnI SCOTT E THE nORTH fACE

A pROpOSITO DI ATLETI

Sopra due novità The North Face: il pantalone e la giacca Free

Thinker della linea Stieep Series

I tre nuovi freerider del team europeo The North Face

SaM SMooTHy

SEBaSTiEN HaNNEMaNN

LEo SLEMETT

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Eventi / Ancora a proposito del FWT

Venerdì pomeriggio, quando ormai era certo che la gara non si sarebbe svolta neppure nella giornata di domenica, abbiamo colto l’occasio-ne di realizzare una breve intervista a Markus Eder. Sebbene fosse un po’ provato da un intero pomeriggio passato con i colleghi della stam-pa, siamo riusciti a fargli qualche domanda per conoscere meglio l’unico atleta italiano in gara al Freeride World Tour, oltre che protagonista assoluto della gara, visto il suo clamoroso suc-cesso finale fra gli skiers (dopo tre tappe, ora Markus è quarto in classifica generale).

Ciao Markus. Come vivete voi atleti quest’at-tesa e questi continui rinvii? Affiora un po’ di nervosismo? C’è il rischio che si abbassi la concentrazione oppure è una cosa a cui siete abituati?Per quanto mi riguarda, questa pausa mi è molto d’aiuto. Le ultime due settimane, con la prima tappa in Canada, sono state molto intense e un po’ di stop mi fa solo piacere.Raccontaci come ti sei avvicinato al freeride.Ho iniziato come molti di noi a sciare giova-nissimo, in pista a 4 anni. Inizialmente sono stato indirizzato all’agonismo, a “fare i pali”, ottenendo anche buoni risultati. Poi però ho iniziato ad annoiarmi del mondo delle gare di sci alpino e anche il nostro coach ne ave-va abbastanza di vedermi staccare dal gruppo durante gli allenamenti e uscire fuori dalla pi-sta in cerca della “fresca” o di dossi su cui provare qualche salto. Così sono approdato al freestyle vincendo nel 2010 i Nine Knights, ai quali ero arrivato ottenendo l’unica wild card d’invito per partecipare. L’anno successivo mi sono classificato secondo alla Linecatcher Red

Bull, una competizione di freeride, e per me, che provenivo dal mondo del freestyle, è stata una bella sorpresa.Ieri con gli altri colleghi della stampa abbia-mo partecipato all’interessante workshop sul sistema di valutazione della gara. Ho letto che tu sei uno degli otto membri del Pro Fre-eriders Board, l’organo che, insieme a un pa-nel di giudici di gara, ha sviluppato il nuovo sistema di valutazione (vedi box ad hoc), va-lutando i pro e i contro dei vari sistemi appar-tenenti alle tre manifestazioni principali ora riunite nel nuovo circuito. Ritieni che questa sia una soluzione definitiva o che vi siano an-cora nuovi margini di miglioramento?Sì, il mio contributo più che altro è stato quello di rispondere a qualche mail, inviando i miei consigli e le mie impressioni per quella che è la mia esperienza. Il sistema ora è quasi per-fetto potremmo dire, forse troppo perfetto, in quanto molto standardizzato e complesso, e al giudice è lasciato poco spazio per una valu-tazione basata sulla sua impressione generale come invece accade nel freestyle.Come ti alleni d’estate per lo sci?Vado spesso sui ghiacciai e poi le ultime due estati sono stato a visitare la neve dell’altro emisfero: Cile e Nuova Zelanda, partecipando anche ad alcune importanti gare. Cerco co-munque di praticare anche altre attività come basket, arrampicata e mountain bike per man-tenermi in allenamento.Conosci già le varie discese del circuito di quest’anno o alcune saranno nuove per te?No, in alcuni posti come Revelstoke non ero mai stato, mentre in altri ho già visitato il com-prensorio, anche se non conosco gli specifici pendii su cui si svolgeranno le gare.

The winner is... Markus EderL’UnICO ITALIAnO In GARA VITTORIOSO A COURmAyEUR

Con l’obiettivo di creare un unico sistema di valutazione per tutti gli eventi del nuovo Freeride World Tour, il Pro Freeride Board, insieme a un panel di capi-giudici di gara, ha analizzato i pro e i contro di ogni sistema adottato nei tre principali eventi. In questo modo ne è stato elaborato uno nuovo in gra-do di garantire risultati equi, permettere di formare nuovi giudici ed essere usato anche per le categorie junior. A ogni evento c’è un gruppo di sei giudici di cui tre per lo sci e tre per lo snowboard, preparati e certificati dal PFB e sotto il controllo dei capi-giudice. Per valutare la prestazione i giudici di gara forni-scono un voto in centesimi e devono prendere in considerazione cinque criteri: il primo e più importante è la scelta della linea, seguito dal controllo, dai salti e dalle evoluzioni effettua-te (“air and style”), dalla fluidità e infine dalla tecnica. Uno specifico workshop sul sistema di valutazione, allestito dall’organizzazione per noi giornalisti, ci ha consentito di seguire la gara e valutare le performance degli atleti con cognizione di causa. Salta subito all’oc-chio l’alto livello di conoscenza necessario ai giudici: tant’è vero che, anche per le esigen-ze di diretta, mediamente la valutazione della prova avviene in circa quaranta secondi dopo l’arrivo. Per poter essere così rapidi, i giudi-

ci hanno davanti a loro un foglio con l’elenco dei partecipanti, sulla riga di ogni atleta viene riportata una linea del punteggio, da 0 a 100 seguita dai 5 criteri e infine dallo spazio in cui apporre il risultato finale. Alla partenza il giu-dice si posiziona con una penna all’altezza del 50 e si sposta in avanti o indietro a seconda che l’atleta si sia distinto per ognuno dei crite-ri in modo positivo o negativo. A fianco di ogni criterio il giudice va poi a scrivere dei brevi appunti che giustificano il punteggio, come per esempio un atterraggio maldestro duran-te un salto. Questi commenti hanno anche lo scopo di lasciare una traccia delle motivazioni in caso di contestazioni. Nel caso, raro, in cui i giudici diano valutazioni molto differenti tra loro si apre un confronto al fine di raggiungere una valutazione univoca, aiutati anche dalla possibilità del replay video. Durante il wor-kshop abbiamo avuto la possibilità noi stessi di provare a “fare i giudici”: muniti di penna e foglio di valutazione, ci siamo infatti messi alla prova osservando dei video della prima tappa di Revelstoke. Nonostante un po’ di scettici-smo iniziale confrontando le varie valutazioni ci siamo resi conto con nostra sorpresa che il sistema funziona: attenendosi infatti ai criteri di valutazione, i punteggi assegnati dai pre-senti non si discostavano molto tra di loro.

IL TOUR E LE REGOLE DI ACCESSOIl Swatch Freeride World Tour è la più impor-

tante competizione freeride a tappe e unisce le discipline sci e snowboard. Nato nel 2008, è solo da quest’anno che diventa davvero “mon-diale”, riunendo le due maggiori manifestazioni nordamericane, il Subaru Freesking World Tour e il The North Face Master of Snowboarding, con l’europeo Swatch Freeride World Tour. La partecipazione all’evento è a invito, ma esiste anche un circuito di qualificazione all’evento. Gli atleti competono usando l’intera montagna come il loro percorso di gara, scen-dendo da canali, creste, saltando barriere roc-ciose e zigzagando tra gli alberi. In ogni tappa l’area di gara viene selezionata per il tipo di terreno, la ripidità e l’offerta di numerose linee di discesa possibili. Quest’anno il tour è compo-sto di sei tappe, quattro in Europa e due in Nord America, ognuna distanziata di una settimana circa dall’altra, in modo da offrire ai riders il tem-po di scegliere le proprie linee e alla manifesta-zione di sfruttare le finestre di tempo migliore.

L’evento viene trasmesso in diretta su internet. Sono automaticamente qualificati i riders che si sono meglio distinti lo scorso anno nei tre cir-cuiti maggiori (il Subaru Freskiing World Tour, il The North Face Masters of Snowboarding e lo Swatch Freeride World Tour). In particolare

per quanto riguarda lo sci si qualificano per gli uomini i pri-mi dodici del Freeskiing World Tour e i primi dodici del Free-ride World Tour. Per le donne le prime cinque del Freeride

World Tour e le prime tre del Freeskiing World Tour. Nello snowboard per gli uomini possono partecipare i primi sei del tour europeo e i pri-mi quattro del Master of Snowboarding, mentre per le donne le prime tre di entrambi gli eventi. In più possono accedere i riders di tutte le cate-gorie attraverso il Freeride World Qualifier: così molti giovani talenti hanno la possibilità di met-tersi alla prova in questa straordinaria vetrina. Gli organizzatori possono inoltre invitare alcuni atleti che ritengono meritevoli di essere inclusi nel gruppo per le doti dimostrate.

IL CALEnDARIO 2013

Revelstoke (CAN): 7-12 gennaio 2013Courmayeur (ITA): 19-25 gennaio 2013Chamonix-Mont-Blanc (FRA): 26 gennaio-1 febbraio 2013Kirkwood (USA): 27 febbraio-3 marzo 2013Fieberbrunn Pillerseetal (AUT): 9-15 marzo 2013Verbier Xtreme (SUI): 23- 31 marzo 2013

LA CLASSIfICA DOpO 3 TAppE

SKI mEn1. Drew Tabke (USA)2. Jérémie Heitz (SUI)3. Reine Barkered (SWE) SnOWBOARD mEn1. Ralph Backstrom (USA)2. Emilien Badoux (SUI)3. Aurélien Routens (FRA)SKI WOmEn1. Christine Hargin (SWE)2. Nadine Wallner (AUT)2. Pia Nic Gundersen (NOR)SnOWBOARD WOmEn1. Margot Rozies (FRA)2. Laura Dewey (USA)3. Elodie Mouthon (FRA)

Due ritratti di Markus Eder. a sinistra credits Damiano Levati.

IL SISTEmA DI VALUTAZIOnE DEL fWT

Foto credits: alo Belluscio

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Numero 2 / 20132020

Il 26 e 27 gennaio, a Livigno, la prima delle due tappeinvernali della competizione multidisciplinare

Dal nostro inviato a LivignoPAOLO GRISA

Ogni volta che torniamo a parlare dei Rewo-olution Raid non c’è mai il rischio di ripetersi. Edizione dopo edizione nonché tappa dopo tappa l’evento multidisciplinare presenta sem-pre qualcosa di nuovo. E anche se il tutto ri-entra in un progetto pluriennale di iniziative presentate più volte nell’arco di un anno, il rischio di annoiarsi non c’è davvero mai. Sia per il pubblico che soprattutto per i partecipan-ti. Come sempre organizzazione al top affida-ta a Spia Games, che assiste Rewoolution fin dall’inizio in questo progetto.

WELCOME TO LIvIGNO - Detto fatto, questa pri-ma tappa invernale a Livigno ha visto la parte-cipazione di 35 team, composti come sempre da 3 rider ciascuno. I partecipanti si sono ritro-vati ad affrontare diverse discipline (parallelo, freeride, freestyle, slalom gigante, ski cross, gobbe e km lanciato) seguendo in orienteering il percorso tra i comprensori di Carosello 3000 e Mottolino con snowboard, sci o telemark. Ogni prova ha consentito alle squadre di ottenere punti utili per la classifica, da integrare con quelli ottenuti al raggiungimento dei numerosi check point disseminati lungo il territorio e in-dicati nel road book consegnato alla partenza. Il sabato inoltre è stata indetta una prova spe-ciale, novità dell’edizione 2013: la ciaspolata al chiaro di luna, che ha regalato ai primi 3 team alcuni punti aggiuntivi.

I vINCITORI - Per la cronaca sul gradino più alto del podio sono saliti, per la categoria pro, il team Engadina, con 29.000 punti, mentre per la categoria amateur il team X-Max, 28.500 punti. La vittoria ottenuta spingerà i rider a ripetere l’ottima prova sulle Dolomiti (16-17 marzo), seconda tappa che potrebbe regalare loro l’ambito premio finale: un’indimenticabile esperienza outdoor in Nuova Zelanda per il mi-glior classificato sommando i risultati ottenuti in entrambi gli appuntamenti. In aggiunta, an-che un team ad estrazione per ogni tappa ha la grande opportunità di vincere l’ambito viaggio, mentre grazie alla collaborazione con le nostre testate un numero selezionato di shop potrà partecipare gratuitamente formando un pro-prio team.

IL NOSTRO TEAM - Outdoor Magazine dopo aver partecipato alla tappa di Torbole non ha voluto mancare in quel di Livigno: ecco quindi uno snowboarder, Alberto, e due sciatori, Paolo (il sottoscritto) e Nicola... Potremmo definirla così: cronaca semiseria di due giorni di tanto divertimento e altrettanta fatica. Ore 6,15: si parte, già in ritardo sulla tabella di marcia, in direzione Livigno. Chiuso dopo vari tentativi il

baule dell’auto, ci siamo trovati a sperare che il kit di gara non fosse troppo voluminoso, perché, viceversa, non avremmo saputo dove incastrarlo. In realtà l’orario di ritrovo per la registrazione del team è dalle 14,30 in poi e l’unica prova prevista per il sabato, la ciaspo-lata, non parte prima del tramonto. Tuttavia, dato che tra di noi chi ha visitato più di recente Livigno non ci è stato meno di dieci anni fa, ne approfittiamo per fare un giro. Oltre agli sci per la gara e le ciaspole (sebbene fossero fornite dall’organizzazione, abbiamo preferito portare da casa), nel bagagliaio teniamo stipate anche le nostre brave corde, piccozze, viti da ghiaccio e ramponi, oltre alla guida delle cascate della Valtellina. Le temperature fin troppo miti da noi in bergamasca non hanno permesso ai più ac-cessibili flussi di ghiaccio di cristallizzarsi. Spe-riamo dunque di trovarne un po’ almeno qui, uno dei luoghi notoriamente più freddi d’Italia, tanto per riempire la giornata del sabato.

TRA GhIACCIO E CIASPOLE - Strabuzzando gli occhi per l’eccezionale quantità di neve trova-ta, iniziamo, partendo dal passo d’Eira, a cia-spolare perplessi alla ricerca di una fantoma-tica cascata congelata che dovrebbe trovarsi nelle vicinane. Alla fine troviamo 20 mt scarsi di ghiaccio, in parte sommersi dalla neve, su cui riusciamo a malapena ad abbozzare qual-che movimento. Sui pendii a fianco intanto, un paio di camosci ci deridono saltando da un dirupo all’altro. Tra una piccozzata e l’altra ben presto si fa l’ora di sistemarsi in albergo e di-rigersi al race office, situato sulla via centrale del paese, nei pressi degli impianti. Il gadget presente nel pacco gara, una torcia frontale, è funzionale alla prima prova della competi-zione, ovvero la corsa con le ciaspole. La par-tenza viene accuratamente e rigorosamente lanciata solo dopo aver atteso la discesa del sole oltre le montagne circostanti, mentre noi atleti, già in tenuta leggera di gara, tremia-

mo ripetutamente scossi da brividi sempre più violenti al diminuire della temperatura. La corsa, che con questo genere di attrezzi è per me un’esperienza nuova, si tramuta ben pre-sto in un confronto diretto tra me e Alberto, che ci talloniamo per tutta la gara. A un certo punto, quando stavo quasi per raggiungerlo in un tratto di discesa, e lui sentiva la mia pre-senza pur non sapendo fossi io, incespico negli attrezzi rovinando a terra. Lui si gira e non fa in tempo a rendersi conto che, già rialzato, gli urlo di muoversi, essendo in lotta per la ter-za posizione. Nella concitazione del confronto però ci siamo dimenticati di avere un terzo compagno, Nicola, che di fatto incontriamo al traguardo della corsa, mentre cioè gli porgia-mo il bicchiere di vin brulè dopo aver atteso alcuni minuti il suo arrivo. Peccato perché era-vamo riusciti a rimanere tra le prime posizioni. Lui dal canto suo ci promette di tornare alla prossima tappa più allenato. Con le gambe che sembrano di legno, ci dirigiamo verso una me-ritata cena.

IL MIRAGGIO DEI ChECK POINT… - La mattina, dopo esserci presentati leggermente in ritar-do al briefing per non aver avuto il coraggio di chiedere alla responsabile dell’albergo di svegliarsi prima delle 6,30 per prepararci la colazione, ritiriamo chip e road book. I tanto minacciosi -25° paventati dall’organizzazione in realtà sono “solo” -17, tuttavia ugualmente sufficienti per farci perdere la sensibilità delle mani nel giro di cinque minuti. Al via sotto l’arco di partenza, su una strada ricoperta da un solido strato di ghiaccio, è un miracolo che tutti i concorrenti rimangano in piedi e a nes-suno finisca uno sci o una racchetta nell’oc-chio. Una volta saliti in cabinovia, parlando per caso con uno dei fotografi ufficiali, ci ren-diamo conto di non avere minimamente ca-pito in quale zona degli impianti ci troviamo: il nostro piano di gara quindi è da ribaltare da cima a fondo come un calzino. Se prima contavamo di partire dall’area più in quota in modo da raggiungere i vari check point in discesa, ci ritroviamo invece a fare parec-chi tratti di salita “a scaletta” o a piedi. Poco male, senza perderci d’animo cerchiamo di rimediare senza scendere di nuovo alla base degli impianti, ma facendo invece lunghi dia-gonali in fuoripista per raggiungere gli obiet-tivi posti sugli impianti a sud, compreso il più impegnativo: quello da 1.000 punti. Qui però, insieme ad altri team, commettiamo un gra-ve sbaglio: cercando con lo sguardo il check point scambiamo una palina segnaletica della sentieristica per quest’ultimo, senza farci in-sospettire dal fatto che non vi siano impronte recenti. Così insieme ad altri 2 team, scavia-mo cocciutamente a cambi regolari una trin-cea nella neve alta, allo scopo di raggiungere un cartello che non c’entra nulla con la gara in atto. Una volta raggiunto diventa palpabile lo scoramento. Trovato finalmente quello giusto, ci meritiamo una fantastica ma breve sciata

Novità 2013: la ciaspolata notturna(credits: Daniele Castellani)

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il consueto mucchio selvaggio alla partenza

(credits: Francesco Fabiano)

“Vi racconto i nostriRewoolution Raid Winter”

EventiDopo le due edizioni estive a Bergamo

e Torbole, Outdoor Magazine ha partecipato con un proprio team anche

al primo appuntamento in programma per questa stagione. Tra giusto spirito

di competizione ma anche tanto divertimento e contatto con la natura.

Restano ora solo le Dolomiti (16 e 17 marzo) per conquistare

l’agognato viaggio in Nuova Zelanda.

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i componenti del team outdoor Magazine (credits: Marco Varoli)

per la prova freeride. Io mi sarei meritato forse 50 punti aggiuntivi per esser riuscito a scovare, sotto una tale quantità di neve, l’unico masso nascosto di tutto il pendio. Cosa che purtroppo la soletta dello sci pare non aver gradito. Ancora non immaginiamo che l’altra prova freeride, situata sul versante opposto, è più o meno 10 volte più lunga e impegnativa di questa e ci causerà una penalità per un ritardo di qualche minuto sull’orario limite di arrivo.

L’ALTRO vERSANTE - Completati buona parte dei check point su questo lato (ringraziamo il maestro di tele-mark che ci ha indicato la barista con cui fare la foto per 250 punti) abbiamo anche voglia di vedere il resto del comprensorio. La fortuna (e l’audacia) ci assiste: sbarrando praticamente la strada a un bus riusciamo a convincere l’autista a farci salire senza dover attendere il prossimo. Poche fermate dopo, tra coloro che salgo-no, mi pare di riconoscere una faccia nota: in effetti è Marco Confortola, forte alpinista residente poco distante da qui, a Santa Caterina Valfurva. Il moti-vo della sua presenza ci si svele-rà più tardi quando lo vedremo premiare i team vincitori. Ab-biamo deciso di cambiare zona anche perché il tempo stringe e ci scoccerebbe non visitare l’al-tro versante della valle. Qui però commettiamo un nuovo errore: pur consci della notevole perdi-ta di tempo, ci dirigiamo fin da subito verso i check point da 500 e 1.000 punti. Che raggiun-giamo dopo un’interminabile sfacchinata nella neve alta fino al ginocchio e con gli sci in spal-la, sognando, da bravi skitourer, un paio di pelli di foca (non am-messe alla competizione). In questo caso Nicola si of-fre “molto cavallerescamente” di fare da fotografo (di-versamente dal caso della barista dove, guarda caso, aveva preferito rientrare nel soggetto) e, sfruttando appieno le potenzialità del suo zoom per risparmiarsi almeno 20-30 metri di duro cammino, scatta la foto a me e Alberto svaccati a fianco del check point e in pie-na iperventilazione. Dalla fatica riusciamo a malapena ad apprezzare la vista di un grande rapace che, con voli concentrici, ci guarda con commiserazione nelle nostre fatiche mentre dietro di lui il re Ortles, vetta più alta di tutte le alpi orientali, svetta con i suoi 3.905 mt.

ALLA RICERCA DELLA TRACCIA - A questo punto con-tiamo, nonostante il tempo risicato, di fare il freeride per poi rientrare sulle piste ed effettuare altre prove speciali. L’addetto però ci spiega che la discesa che ci aspetta è ben diversa da quella precedente e ci porta molto lontano dalle piste. Si parte infatti per un lun-

go pendio aperto, per poi puntare a un cancelletto al limitare del bosco, superato il quale si prosegue tra gli alberi fino al paese, circa 1.000 mt più in basso e ben lontano dagli impianti di risalita. Ormai, col poco tempo a disposizione, non c’è tempo di andare a fare altre prove quindi iniziamo la discesa: nei tratti di neve ancora vergine la sciata è piacevole, in corrispondenza delle tracce degli altri invece, si sta iniziando a crea-re un po’ di crosta fastidiosa. Ci fermiamo un po’ di volte per filmarci l’un l’altro ma l’orologio ci richiama all’ordine: è tardi e probabilmente alla fine della di-scesa dovremo prendere un altro autobus per tornare al race office. Il peggio però arriva una volta entrati nel bosco. Cerchiamo di seguire la traccia più agevole, ma gli abeti fittissimi obbligano a curve sempre più strette, tanto da rischiare nei tratti più ripidi qualche incontro ravvicinato con i loro tronchi. Raggiunta la strada, diversamente dalla volta precedente, vediamo passare davanti a noi il bus e siamo costretti ad at-

tendere almeno un quarto d’ora. All’arrivo però il no-stro primo pensiero non è rivolto certo al punteggio, ma, fatta la foto ufficiale di team, al piatto di pizzoc-cheri fumante che ci atten-de, mentre, pian piano, nel corpo affiora una tale fatica che, con una skipass in ta-sca, non ci era mai capitato di provare.

ALLA PROSSIMA - Nel com-plesso una manifestazione davvero ben riuscita in cui si respira un’atmosfera di festa e condivisione tra i vari team. Un complimento anche allo speaker, Paolo

Cattaneo, che ha mantenuto alta la motivazione delle squadre durante il pre e post gara. Rispetto alla prova estiva ci sono alcune differenze, al di là del terreno di gioco. Durante la bella stagione infatti il tragitto migliore per raggiungere i check point è tutto sommato abba-stanza obbligato e dunque la gara si presenta più come una prova di resistenza, mentre le varianti di percorso che i team possono adottare nelle prove invernali sono molteplici e a dare il punteggio finale è soprattutto il risultato ottenuto nelle prove speciali. Inoltre non viene misurato attraverso il chip il tempo di arrivo, in quanto esiste, come abbiamo imparato a nostre spese, un orario limite. Ora devo solo capire se Alberto e Nicola vorran-no essere con me anche in Val Gardena. Quando l’ho chiesto, in auto, durante il ritorno a casa, la loro strana risposta è stata: “Richiedicelo tra un paio di settimane”. Forse il tempo necessario a smaltire la fatica?

www.rewoolutionraid.com

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22 Numero 2 / 2013

Ecco perché lo sci alpinismo si conferma una delle discipline più rappresentative del mondo outdoor italianoSkialp-freeride / Intro

A cura diBENEDETTO SIRONI

Partiamo dalla Nazionale: come è risaputo in ogni sport i buoni risultati degli atleti di vertice pos-sono contribuire in misura importante alla diffu-sione e alla visibilità di una disciplina. Anche se nello ski alp le logiche sono ovviamente molto diverse da quelle degli sport main stream. Da questo punto di vista comunque un forte plauso va alla Squadra Nazionale di sci alpinismo italia-na. Basti guardare i risultati dei Mondiali di Pel-voux, Francia, in scena dal 10 al 15 febbraio scorsi (vedi anche news a pagina 24). Con l’Italia prima nel medagliere: 6 medaglie d’oro, 13 d’argento e 10 di bronzo, per un totale di 29. Una meda-glia in meno per la Francia, che ha però ottenuto 13 ori. Del resto che i nostri atleti siano tra i più forti al mondo in assoluto è un fatto assodato e lo avevamo ribadito anche nel bell’articolo di apertura della stagione agonistica pubblicato sul numero di dicembre, dove avevamo intervistato il direttore tecnico Oscar Angeloni, alla terza sta-gione da responsabile del team. Il quale aveva dichiarato: “In Italia siamo all’avanguardia sia per la storia che la nostra Federazione ha contribuito a costruire, sia perché i Comitati Regionali com-piono quotidianamente un buon lavoro in termini di reclutamento giovanile”.

RACE, TOURING, FREERIDE - Detto questo, è bene sottolineare che il race rappresenta e continuerà pur sempre a rappresentare una nicchia nel mer-cato ski alp. In Italia si stimano circa 2.500 agoni-sti di medio-alto livello. È un segmento tuttavia che fa molto “immagine” e non è un caso che sempre più brand vogliano entrarci, con prodotti dedicati, sempre più leggeri e performanti. Ne avete del resto la conferma sfogliando le pagine di Outdoor Magazine, dove spesso vi presentiamo anche le varie novità su questo fronte. E nelle pa-gine seguenti, oltre che nell’allegato dedicato al report di Ispo, trovate alcuni dei più recenti spunti, molti dei quali raccolti proprio durante la fiera. La spinta all’innovazione è quindi di certo uno dei fattori più positivi che lo ski alp race genera sul mercato. Ma questo stesso mercato deve esse-re ben consapevole che i numeri più interessanti stanno altrove, nel mondo più allargato e in cre-scita del touring, con il suo approccio più “easy” e turistico. Del resto alcuni marchi lo hanno capito e propongono oggi una collezione davvero ben assortita tra race, ski touring e freeride. Non a caso abbiamo denominato questo focus proprio “Skialp-freeride”. I due mondi sono sempre più vicini e sia a livello di pratica che a livello di mer-cato i punti di intersezione sono sempre più fre-quenti. Basti vedere ad esempio i nuovi prodotti proposti dai marchi di ski boots, e non solo.

A PROPOSITO DI MARChI - Parlando di brand, non possiamo non notare come molti dei nomi prota-gonisti del mercato, non solo italiano ed europeo, ma anche mondiale, parlino italiano: Scarpa è le-ader indiscussa nei boots, un segmento ben fre-quentato anche da Crispi e ora a tutti gli effetti an-che da La Sportiva. Dispiace invece che Garmont abbia dovuto cedere la sua divisione plastica e quindi di fatto non esisterà più in futuro uno ski boots con questo marchio (mentre l’azienda pro-

DISCIpLInE SpORTIVE SULLA nEVESTAGIOnE 2011/12

segue con tutte le altre linee prodotto). Ad avvan-taggiarsi di questa cessione è stata Scott, che si è lanciata su questo segmento con una linea ski bo-ots per ora ispirata a quella precedente del mar-chio italiano, ma che sarà certamente arricchita anche dal suo know how. Sul fronte sci, Ski Trab è “IL” marchio dello sci alpinismo. Mentre ATK Race sta raccogliendo numerose soddisfazioni a suon di innovazioni per quel che concerne gli attacchi. Tipologia di prodotto dove non mancano anche alcuni outsider sempre italiani quali Kreuzspitze e

Maruelli (vedi pag 36). Oltre a Dynafit, che è stata in grado di completare la propria gamma con una collezione davvero trasversale che copre pratica-mente ogni categoria di prodotto tra ski alp e fre-eride, nell’hardware come nell’apparel. La stessa strada percorsa in tempo record da La Sportiva: non a caso abbiamo titolato “total look” l’articolo dedicato al suo ski test (pag 33).Proprio il fronte abbigliamento, quanto a dinami-smo e innovazione non è da meno: parla italiano

la prima storica tuta da sci alpinismo race firmata Crazy Idea, una realtà che ha costruito la propria credibilità e immagine proprio dallo ski alp, allar-gando poi il suo raggio d’azione al mondo outdoor in generale (vedi anche la nostra cover story di questo numero, pagine 26-28). Altra realtà molto importante alla quale avevamo del resto dedicato una cover story (sul numero 7/8 – 2012) è Kar-pos, brand bellunese che partendo dal climbing ha poi sviluppato in queste ultime stagioni una linea specifica per lo sci alpinismo nelle sue varie

declinazioni, puntando a materiali e soluzioni di grande qualità. Parlando di abbigliamento ma an-che di molto altro tra accessori e hardware, come non citare due marchi storici e rappresentativi di questo mondo come Camp e Ferrino. Last but not least, Montura, ormai realtà trasversale nell’out-door ma con una forte presenza anche nello sci alpinismo. Altro capitolo si apre sui bastoncini, con tutti i più importanti marchi che ormai offrono in collezione prodotti dedicati agli sci alpinisti più o

meno esigenti. Insomma, l’Italia anche dal pun-to di vista del mercato è tra le grandi protagoni-ste. Senza dimenticare le aziende qui non citate, compresi ovviamente gli altrettanto validi marchi stranieri distribuiti con competenza e passione sul nostro territorio (vedi anche la nostra sezione pro-dotti nelle pagine finali).

UN MERCATO vIvO E CON BUONE PROSPETTIvE In generale, possiamo affermare con certezza che lo sci alpinismo nelle sue varie accezioni, compresa quella più tendente al freeride, rap-presenta anno dopo anno una delle discipline più “solide” e con le migliori prospettive anche negli anni a venire. Tenendo naturalmente sem-pre conto dei numeri reali che compongono il mercato (vedi alcune statistiche nei grafici di questa pagina). Nonché del fattore meteo, che può influenzare comunque in misura molto im-portante l’andamento di una stagione (come accaduto lo scorso anno). Di certo, chi è in gra-do di costruirsi una propria credibilità in questo mondo – che rimane uno dei più preparati ed esigenti non solo se si parla di race – può certa-mente ottenere risultati importanti sia in termini di vendite che di immagine. E ci riferiamo sia alle aziende che ai negozi. I quali in una discipli-na tecnica come questa rimangono ancora oggi l’anello finale e prezioso della catena. Insieme ai media. Proprio a questo proposito, citiamo con piacere il successo che una realtà professionale e brillante come il magazine italiano Ski Alper (la prima rivista europea interamente dedicata allo sci alpinismo) sta ottenendo, tanto da aver rea-lizzato per questa stagione anche i primi Awards dedicati ala disciplina, premiando le eccellenze (italiane e non) nello sci alpinismo in 4 catego-rie: race, grantour, freeride mountaneering ed entry level.

Questi grafici sono tratti dalla ricerca effettuata da Skipass Panora-ma Turismo, centro ricerca specializzato sul mercato del turismo e degli sport invernali della nota fiera Nissan Skipass. il primo si rife-risce alla scorsa stagione mentre il secondo opera un confronto tra la stagione 2010/11 e quella 2011/12. Da sottolineare che mentre le due classiche discipline come lo sci da discesa e lo snowboard ve-dono calare i propri praticanti, le altre attività tra le quali lo sci alpi-

nismo sembrano crescere in misura importante, pur avendo ancora numeri molto bassi se confrontati con quelli dello sci tradizionale. Si può certamente discutere sulla precisione di questi numeri. Per alcuni ad esempio, quelli relativi allo sci alpinismo sono superio-ri e bisogna anche intendersi sulla corretta accezione della parola “praticante”. Tuttavia, tutti sono d’accordo su un punto: il trend è positivo o quando va male stabile già da parecchie stagioni.

56% SCI DA DISCESA

16%SnOWBOARD

12%CIASpOLE

9%SCI DA fOnDO

3%fREESTyLE

3%ALTRE DISCIpLInE

DISCIpLInA praticanti praticanti % di 2010/2011 2011/2012 variazionesci da discesa 2.050.000 1.980.000 -3,4%sci da fondo 310.000 325.000 +4,8%snowboard 590.000 580.000 -1,7%sci alpinismo 33.000 36.000 +9,1%freestyle 94.000 105.000 +11,7%ciaspole 322.000 410.000 +27,3%altre discipline 92.000 109.000 +18,5% 3.491.000 3.545.000 +1,5%

La Nazionale protagonista ai recenti Mondiali, un costante aumento di interesse e di praticanti, soprattutto in versione touring, un rapporto sempre più stretto tra il mondo dello sci alpinismo classico e le declinazioni più moderne del freeride. Un mercato vivo, dinamico e con buone prospettive. Con i brand del Bel Paese in prima linea.

Quanta Italia nello ski alp

1%SCI ALpInISmO

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24 Numero 2 / 2013

Skialp-freeride / NewsCampionati del mondo ISMF, grande prestazione dell’Italia, prima nel medagliere

Si sono conclusi il 15 febbraio con la gara a staffetta per tutte le categorie i Campionati del Mondo Scialpinismo ISMF 2013. Le competizioni si sono svolte, a partire dal 10 febbraio, in Francia, nel comprensorio di Pays des Ecrins, e hanno visto ben 250 atleti in rappresentanza di 30 nazioni battersi per i 12 titoli iridati. Ottimo risultato per l’Italia che ha collezionato ben 6 medaglie d’oro, 13 d’argento e 10 di bronzo, per un totale di 29. Solo una medaglia in meno per la Francia, che ha però ottenuto ben 13 ori. Terza nel medagliere è giunta la Svizzera, con 3 primi posti su 13 medaglie comples-sive. La prima giornata di gare è ini-ziata molto bene per gli atleti italiani: medaglie d’argento nella Team Race senior per Matteo Eydallin, Manfred Reichegger e per le colleghe Gloria-na Pellisier ed Elena Nicolini. Il gior-no successivo si sono tenute le gare Sprint per tutte le categorie, in cui gli azzurri hanno collezionato ben 6 medaglie: argento per Robert Anto-nioli (senior) e Alessandra Cazzanelli (espoir), Alba De Silvestro (junior) e Davide Magnini (cadetti); bronzo per Nadir Maquet (junior) e Pietro Canclini (cadetti). Il 12 e il 13 febbraio hanno visto lo svolgimento delle gare in-dividuali. Alba De Silvestro e Davide Magnini hanno trionfato nelle rispet-tive categorie, mentre Nadir Maguet si è dovuto accontentare dell’argento. Due bronzi hanno ottenuto i cadetti Giulia Compagnoni e Pietro Canclini.

Meno bene la categoria senior, con la Pellissier unica medagliata (bronzo), mentre gli espoir Robert Antonioli (argento), Elisa Compagnoni e Mi-chele Boscacci (bronzo) tengono alta la bandiera. La penultima giornata di gare, dedicate al Vertical, registrano il bronzo del senior Damiano Lenzi e di Robert Antonioli, con l’argento espoir a Michele Boscacci. Impressionanti le giovanili: vittorie di Alba De Silvestro,

Davide Magnini e Giulia Compagnoni, secondo posto per Nadir Maguet e Pietro Canclini, terzo Federico Nicolini. L’ultimo giorno sono andate in scena le staffette, con grandi risultati e il pri-mo posto finale nel ranking. I senior hanno ottenuto infatti 2 argenti grazie alle prestazioni dei team composti da Lenzi, Reichegger, Boscacci e Antonioli per gli uomini; Pellissier, Cazzanelli e Nicolini per le donne. Mentre la gran-de prestazione dei giovani De Silve-stro, Magnini e Maguet gli ha consen-tito di raggiungere la prima posizione.

Dynafit convoca anche quest’anno tutti gli appassionati scialpinisti (principianti e professionisti) che desiderano so-stenere il leopardo delle nevi. E lo fa con la 4a edizione dello Snow Leopard Day: 4 appuntamenti in cui il marchio trasformerà i metri di quota raggiunti dai partecipan-ti in una donazione per la Snow Leopard Trust. Il leopardo delle nevi sta vedendo scomparire il suo habitat. Si stima che attualmente esistano tra i 4.300 e 7.200 leopar-di allo stato brado, minacciati dal bracconaggio e dalla decimazione del loro ecosistema. Dal 1981 l’organizzazione Snow Leopard Trust si impegna per salvare gli esemplari rimasti, svolgen-

do ricerche su questo felino a rischio di estinzione. Durante le giornate i partecipanti cercheranno di percorrere sugli sci

più metri di quota possibile. I metri percorsi verranno poi convertiti da Dynafit in una donazione, per coro-nare gli anni di collaborazione con la Snow Leopard Trust. Ogni metro di altitudine vale un centesimo di euro. Lungo il percorso inoltre gli sciatori troveranno dei cartelli che li aiuteranno a conoscere meglio il leopardo delle nevi e il suo habitat. Il primo appuntamento si è svolto a Champorcer (Ao) il 24 febbraio. A

seguire si terranno sul Monte Cimone (Mo) il 3 marzo, Alpe Devero (Vb) il 23 marzo e Racines (Bz) il 31 marzo.

Affermatosi con successo negli ultimi anni, l’evento not-turno Dynafit continua la cooperazione con i gestori dei rifu-gi e i rivenditori sportivi specializzati. Lo scopo del progetto è soprattutto quello di divertirsi praticando lo sci alpinismo, avvicinare e incoraggiare anche i principianti di questo sport. Nella maggior parte delle tappe del Nachtspektakel,

i rivenditori specializzati mettono a disposizione materiale Dynafit in prova: i partecipanti potranno così noleggiare le attrezzature presso i negozi e riconsegnarle il mattino successivo. Chi parteciperà alle serate potrà vivere per una volta l’esperienza di sentire lo scricchiolio della neve fresca nell’altrimenti silenziosissimo paesaggio alpino notturno, osservare le ombre degli alberi innevati al chiaro di luna e godere degli squisiti piatti Tour the Moon all’interno dei ri-fugi coinvolti, insieme a musica e presentazioni dei prodotti. E alla fine un altro piacere da gustare: la discesa alla luce delle lampade e della luna. Partito il 19 dicembre al rifugio Mietre/Faloria di Cortina, in collaborazione con K2 Sport, l’evento si è concluso al rifugio Monteorsaro il 1° marzo (in collaborazione con Alpen Sport).

www.dynafit.itwww.facebook.com/dynafit

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DynAfIT nEWS

Snow Leopard Day: poker scialpinistico per il leopardo delle nevi

Nachtspektakel: tornano le escursioni con le pelli sotto le stelle

alba De Silvestro, grande protagonista ai Campionati del mondo

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25 Numero 2 / 2013

www.trofeomezzalama.org

Ferrino si conferma main sponsor del Trofeo Mezzalama

“Notte bianca alla vetta” con La Sportiva e Sport Specialist

Ski Alp Val Rendena, trionfano Eydallin e Pellissier

In Valle Isarco un progetto turistico per lo ski alp

Il Trofeo Mezzalama è ormai diventato un classico dello sci alpinismo. La diciannovesi-ma edizione si terrà il 27 aprile 2013. Una gara che si svolge sui ghiacciai valdostani e che per la terza volta consecutiva verrà sup-portata da Ferrino. Quest’anno il brand sarà rappresentato da sei team, tutti equipaggia-ti con il nuovissimo zaino Hi Race 18, testa di serie della collezione High Lab. Capi e attrezzatura di questa linea verranno forniti anche a tutto lo staff dell’organizzazione: tra questi giacca e pantaloni Viedma. Per finire, tutti gli atleti che parteci-peranno alla competizione verranno omaggiati con un gilet softshell Ferrino, modello Stanley.

Un’occasione imperdibile il 15 marzo per tutti gli amanti dello sci alpinismo in nottur-na. La Sportiva e DF Sport Specialist organiz-zano infatti la prima “Notte bianca alla vetta”, ovvero una salita in notturna con le pel-li e test dei prodotti della linea La Sportiva Skimountaineering. Il ritrovo è fissato alle ore 19 di venerdì 15 marzo presso la par-tenza della seggiovia Cavandola a Lizzola (BG), la partezna per le 19,30. L’escursione sarà condotta dalle Guide Alpine locali e ci vogliono circa 45 mi-nuti (300 mt di dislivello) per arrivare al rifugio Campel. Da lì sarà poi possibile proseguire in direzione del rifugio Mirtillo (500 mt di disli-

vello). Ogni partecipante dovrà essere fornito di tutta l’attrezzatura necessaria per la risali-ta notturna ma avrà modo di scegliere anche tra sci e scarponi della gamma La Sportiva.

La cena è prevista per le 21,30 presso il rifugio. La quota di iscrizione di 5 euro è comprensiva anche di cena, gadget La Spor-tiva e Sport Specialist. Il ricavato della serata sarà devoluto intera-mente in beneficen-za. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi presso i punti vendita

Sport Specialist. I posti disponibili sono limita-ti per ragioni di spazio nel rifugio. Riferimenti telefonici per prenotazioni: 039.921551 Silvia Airoldi e 339.5364265 Giuseppe Zamboni.

La 9a edizione della Ski Alp Val Rendena ha rispettato i pronostici. Durante la terza tappa del circuito scialpinistico Coppa delle Dolomiti tenutasi, il 24 febbraio, si sono imposti i freschi medagliati dei campionati mondiali della set-timana precedente. La vittoria è andata infatti a Matteo Eydallin in campo maschile e Glorian Pellissier fra le donne, mentre nelle categorie giovanili il successo ha arriso ai cadetti Davide Magnini, Elisa Dei Cas, e allo junior Federico Nicolini. La manifestazione organizzata dallo Sci club Alpin Go di Pinzolo ha dovuto proporre un percorso ridotto a causa della fitta nevicata, ma lo spettacolo non ne ha inficiato e tutti i 200 partecipanti, più altri 250 del XIV raduno Massimo Nella, hanno percorso il tracciato al-

ternativo di 15 km per 1.550 mt di dislivello da Prà Rodont al Doss del Sabion.

www.alpingovalrendena.itwww.coppadelledolomiti.it

Nonostante la disciplina sia in continua cresci-ta, capita ancora spesso di sentir considerato lo sci alpinismo come un’attività “estrema”, diffici-le, dunque per pochi. Per questo in Valle Isarco è stato promosso un innovativo progetto dal Con-sorzio Turistico Valle Isarco che intende proporre un approc-cio semplice alla di-sciplina. È ora infatti possibile passare un’intera giornata introduttiva allo ski alp accompagnati da una guida alpina qualificata nell’am-bito di uno speciale programma orien-tato ai turisti, supe-rando anche il problema dell’alto costo di una guida individuale. Ogni giovedì, nelle varie aree turistiche della valle fino al termine della sta-gione, al prezzo di appena 70 euro a persona (in gruppi da 3 a 10 persone massimo) si scoprono – in sicurezza – gli angoli più belli e selvaggi,

delle zone dei Monti Sarentini e delle Alpi di confine, dove si superano i 3.500 mt. Per parte-cipare alle giornate speciali è necessario avere abbigliamento tecnico adeguato, una condizio-ne fisica che permetta una risalita di circa 3-4

ore, con dislivello di circa 800 mt, un buon controllo degli sci per la discesa e uno zaino con cibo, bevande, cambio vestiti. Arva, pala e sonda sono inclusi nel prezzo. L’even-tuale noleggio ma-teriali (sci con pelli e scarponi adatti) avviene in negozi specializzati a parte

(da 20 a 40 euro). I partecipanti possono iscri-versi settimanalmente fino alle ore 17 del mar-tedì nelle rispettive scuole sci delle località.

www.alpingovalrendena.itwww.coppadelledolomiti.it

a cura diANDREA FACCHINETTI

Se il mondo delle “pelli” è praticamente monopolizzato dallo sci alpinismo nelle sue varianti, non bisogna dimenticare che esiste anche un’altra disciplina che con la sua so-rella maggiore condivide praticamente tutto (o quasi), a eccezione del mezzo utilizzato per la discesa… vale a dire lo snowboard alpinismo. Nella sua versione più “race” non è poi così dissimile dallo ski alp, in quanto per le risalite gli atleti utilizzano quasi sem-pre proprio gli sci e relativi ski boots (vedi foto sopra che ritrae in primo piano Cesare Pisoni), trasportando la tavola con il proprio zaino. Nella sua versione più touring invece si utilizzano durante l’ascesa le ciaspole o le splitboard. Certo si parla di numeri molto più contenuti ma da una serie inequivoca-bile di segnali, nonché dagli ultimi trend di mercato, abbia-mo constatato che lo snow-board alpinismo sta vivendo un periodo particolarmente favorevole e si parla di oltre 3.000 praticanti oggi in Italia. Una riscoperta che ripercorre le orme di un movimento nato alla fine degli anni ‘80 da alcu-ni snowboarder che a bordo di una tavola volevano vivere la montagna in maniera attiva, da protagonisti. Un modo alternativo per divertirsi e sperimentare le bellezze della montagna.

“Lo snowboard alpinismo a mio parere rappresenta l’essenza dello snowboard”, spiega Cesare Pisoni, per cinque volte negli ultimi sei anni vincitore del circuito di Coppa Italia. “Per praticarlo occorrono una buona dose di attrezzi, a cominciare dagli strumen-ti di risalita che oltre alle ciaspole e agli sci corti, possono essere sostituiti dalle tavole splitboard, equipaggiate con le pelli nella fase di risalita”. E proprio su questo genere di tavole si è concentrata l’attenzione di non po-chi brand, che hanno inserito ormai una o più splitboard in collezione. Con range di prezzo davvero vasto per i praticanti, in quanto si può passare dalle 80 euro per un paio di cia-spole ai 1.000 euro per una tavola split.

Quel che conta soprattutto per i prin-cipianti è rivolgersi a corsi organizzati da

società specializzate oppure a guide alpine, capaci di far conoscere al meglio la mon-tagna in compagnia di personale estrema-mente qualificato. Il CAI è da molti anni im-pegnato in questa opera grazie al lavoro di circa 200 istruttori. E negli ultimi anni il feno-meno si sta sviluppando in Italia a macchia di leopardo, tanto che oltre alla Coppa Italia è stata creata la Coppa dell’Appennino”, un circuito che si svolge fra l’Abetone e Cer-reto Laghi, aperto anche ai praticanti dello snowboard.

A proposito di gare: sono passati ormai ben più di dieci anni dalle prime competizio-ni agonistiche della fine degli anni ‘90, che si chiamavano Rallyboard. Era il tempo in

cui lo snowboard alpinismo entrò a far parte della FSI, la Federazione Snowboard Italia presieduta da Lucia-no Rizzi. Di questa fa parte Giancarlo Costa, già cam-pione del mondo dell’unica edizione iridata disputata nella storia nel 2000, oggi è coordinatore della Coppa Italia, che è ripartita da Ve-tan il 2 febbraio con il con-sueto appuntamento della “Vetanclassica” (sotto le altre tappe). “Il nostro sport piace perchè dopo gli anni in cui il freestyle ha detta-

to le regole del gioco e lo sci ha respinto la pratica della tavola, lo snowboard alpinismo ha risposto alla necessità di vivere forme alternative per divertirsi e vivere la monta-gna”, afferma Costa. “Il mercato italiano è in forte crescita per la varietà di attrezzature occorrenti per una escursione e le aziende hanno capito che dando un occhio partico-lare a questa disciplina, vengono offerte op-portunità di sviluppo interessanti”.

CALEnDARIO COppA ITALIA 2013

02/02/13 - Vetan (Ao) - Vetanclassica 201324/02/13 - Monte Viglio Filettino - Campo Staffi Snowboard alpinismo02/03/13 - Dimaro/Folgarida - 10/03/13 - Prali (To) - Raid to Raid24/03/13 - Monte Ocre (Aq) - Monte Ocre Snow Event07/04/13 - Lizzola (Bg) - Bax Snow & Race Trophy

Aggiungi un posto… a tavola

Raduno di snowboarder al Vetan Classic

SnOWBOARD ALpInISmO: Un’ATTIVITà In CRESCITA

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26 Numero 2 / 201326

Luca Salini e Valeria Colturi.

Skialp-freeride / Cover story

A cura diBENEDETTO SIRONI

Si definiscono un’azienda che “canta poco”. Il ri-sparmio maggiore avviene sicuramente nella fase promozione, pubblicità e marketing. Producendo in Italia il 90% dei propri capi e volendo mantenere comunque uno standard price pari alla concorrenza che produce in Est Europa o in Cina, la scelta è quel-la di spendere meno in promozione. Questo rende la crescita un po’ più faticosa, fatta per la maggior parte di rapporti umani: “Avviciniamo i negozi con-tattandoli direttamente, ma ci siamo accorti che il nostro miglior ufficio marketing è il cliente finale che entra in negozio e chiede espressamente al negoziante se tratta o meno Crazy Idea”, ci rivela Luca Salini, responsabile vendite. “Anche i ricarichi sono inferiori perché abbiamo una struttura snella. La grande fortuna è che gran parte del nostro staff lavora in Crazy da molti anni, pur avendo un’età media molto bassa. Sono quasi tutti atleti, agoni-sti o comunque praticanti della montagna. Non ci servono sedute fiume e riunioni con i testimonials per avere feedback sui prodotti”, continua Luca. “Inoltre determinante è il fatto che non c’è pericolo che ci venga portato via da altre aziende il nostro ufficio prodotto, in quanto è Valeria che si occupa dello sviluppo e design”. In questa introduzione c’è già molto dello spirito e della filosofia di Crazy Idea. Marchio fondato dalla stessa Valeria, che abbiamo intervistato insieme a Luca in queste due pagine dense di contenuti esclusivi e interessanti. Sullo sci alpinismo ma anche su molto altro.

Quando e come vi siete appassionati alla mon-tagna? Come è nato il vostro rapporto e quali sono gli attuali ruoli in azienda?

valeria – Sono nata a Bormio, in montagna, è normale che si pratichi dello sport fin da giovani. Ho

iniziato nello sci club Alta Valtellina come fondista, in seguito ho gareggiato per il Comitato Alpi Cen-trali. Una volta interrotta l’attività agonistica, ho ini-ziato ad arrampicare e ho partecipato ad alcuni rally di sci alpinismo. Ho conosciuto Luca in Val di Mello, abbiamo iniziato ad arrampicare insieme e poi ci siamo sposati. Ho creato la Crazy Idea nel 1989 per pura passione. Dopo il matrimonio ci siamo trasfe-riti a Morbegno a casa di Luca, in Bassa Valtellina, per 6 anni. Poi il primo punto vendita. Io mi sono sempre occupata del design e della produzione, poi dal 2004 anche Luca è entrato in azienda.

Luca – Sono nato e cresciuto a Morbegno in Val-tellina, ho vissuto per quattro anni a San Martino Valmasino, dove ho arrampicato parecchio. Fin da ragazzo con mio padre ho frequentato la monta-gna, poi ho iniziato ad arrampicare e ho parteci-pato per una decina di anni alle gare di sci alpini-smo, quasi sempre con mio fratello Fabio che ora è istruttore delle Guide Alpine. Mi sono occupato di gestione dello sci alpinismo in FISI con Adriano Greco, ho seguito i ragazzi dello Sci Club Alta Val-tellina, contribuendo a far crescere tanti atleti che sono poi diventati campioni. In Crazy Idea mi oc-cupo delle vendite e collaboro con Valeria per lo sviluppo prodotti.Una delle regole che solitamente si sentono è quella di separare la vita privata dal lavoro… Ci riuscite oppure il fatto di vivere insieme queste due sfere rappresenta un valore aggiunto?

v - Beh non è facile condividere il lavoro e la fa-miglia, inevitabilmente talvolta qualche “scontro” nato in un ambito si trascina anche nell’altro. Però dopo 9 anni di lavoro insieme crediamo di aver rag-giunto un buon equilibrio.

L - Anche per noi è come in tutte le famiglie: le donne comandano, nel nostro caso anche sul lavo-ro! Al di là delle battute riusciamo a non parlare di lavoro a casa, abbiamo un grande rapporto con i

nostri due figli Alessandro (15 anni) e Andrea (18), che hanno le nostre stesse passioni. Quindi appe-na possiamo sciamo, scaliamo e pratichiamo mtb insieme.Partiamo dall’inizio: quando e perché è nato il marchio? A cosa è dovuta la scelta del nome e in cosa l’idea era particolarmente “Crazy”?

v - Crazy idea è prima di tutto una storia di pas-sione. Ho iniziato a 15 anni ad acquistare tessuti e a riutilizzarli producendo borse in pelle e giacche in montone per gli amici. Poi ho conosciuto le ra-gazze della squadra di sci alpino, per loro e per Deborah Compagnoni producevo pantaloncini da allenamento. Durante i corsi da maestri di sci fon-do, producevo i capi di sera e li marchiavo “Vale di Valeria Colturi”. Si è sparsa la voce e ho iniziato a ricevere commissioni da mezza Italia. Ho poi cre-ato una collezione di pantaloncini e tute da body building, proponendola alle palestre e ai negozi. Sono arrivati ordini anche da negozianti importanti e lungimiranti come Sergio Longoni. Nel 1989 ho aperto la ditta, ho prodotto tute da pattinaggio per i ragazzi della squadra nazionale e nel 1994 ho ac-quistato l’attuale negozio Bormio Kid. L’anno dopo è nato mio figlio Andrea e ho aperto il negozio di Morbegno. Dal 2001 abbiamo il capannone di pro-duzione a Tirano. All’epoca quali capi utilizzavi? Su quali aspetti in particolare c’erano delle carenze?

v - Fare i nomi delle aziende non è elegante…posso però dire che ancora oggi noto come per le attività sportive di alto livello molte aziende utiliz-zano tessuti inadeguati. Spesso non entrano nello specifico e i capi non sono curati nei particolari. So-prattutto dai dettagli si capisce che chi li crea tante volte non li utilizza. Su quali capi e in quali discipline avete lavorato nei primi anni?

v - Sono partita con lo sci fondo perché era lo

sport che praticavo. Poi ho prodotto capi per il run-ning e per la mountain bike che muoveva allora i primi passi. Anche se è lo sci alpinismo che ci ha fatto conoscere e apprezzare davvero in tutta Euro-pa. Nel 1995 con le prime Sky Race abbiamo prepa-rato i completini da skyrunning, le prima t-shirt con le tasche i pantaloni un po’ più ampi, i fuseaux ¾: sono tutti capi che praticamente abbiamo inventa-to in Crazy Idea. Adesso sembra normale, tutte le aziende li producono, ma il fatto di averli inventati e di aver sempre lavorato con gli atleti ci pone nei confronti dei consumatori come un azienda tecnica che è sempre stata un passo avanti, attenta ai det-tagli davvero per l’utilizzo quotidiano di questi capi.Oltre allo sci alpinismo quali sono le discipline ad oggi coperte dalla vostra offerta?

v - Siamo una vera azienda multidisciplinare, copriamo quasi tutte le attività outdoor più im-portanti, ciclismo, running, alpinismo in generale, mountain bike. Da due stagioni abbiamo una linea street e boulder che ci sta dando grandi soddisfa-zioni, siamo inoltre presenti nei migliori negozi di Arco di Trento e abbiamo un punto vendita diretto a Finalborgo (Finale Ligure), le due patrie dell’ar-rampicata.Avete prodotto un kit skyrunning?

v - Il kit skyrunning si divide in collezione uomo e donna, abbiamo lo short a compressione musco-lare, le canotte e le t-shirt, sempre prodotti con tes-suti Made in Italy, con apposite tasche per i gel, per mettere la giacchina ultralight, oltre che una cernie-ra lunga davanti per le giornate più calde. Insomma un’ottima scelta di vestiario per le sky e per i trail.Quanto incidono le categorie sul fatturato?

L - Lo sci alpinismo agonistico era il nostro “core business” e devo dire che nonostante la concorren-za, prima inesistente e oggi invece molto varia e articolata, continuiamo a crescere. Siamo però tal-mente cresciuti in generale che ora è solo il 30% circa del nostro fatturato. Il running rappresenta il 10% circa come pure il boulder. Tutto il resto è sci alpinismo tradizionale e montagne, decisamente in incremento.Crazy svilupperà prodotti anche per altre cate-gorie o siete soddisfatti con questo range?

v - Per ora abbiamo i nostri settori tradizionali che stanno funzionando bene, abbiamo iniziato a lavorare nel freeride e sembra un settore molto in-teressante e dove siamo apprezzati. È probabile che amplieremo un po’ l’offerta.Siete molto conosciuti anche per avere dei pro-pri punti vendita. Quanti e dove sono?

v - Siamo nati con i nostri spacci: il primo a Bor-mio attiguo al laboratorio di produzione, poi c’è sta-to Morbegno, Tirano, Bormio sport, Castione Ande-venno, tutti in provincia di Sondrio. A giugno 2012 abbiamo aperto a Finale Ligure, era una piazza che ci interessava e non abbiamo trovato punti vendita con le giuste dimensioni per inserire la nostra col-lezione. Così lo abbiamo aperto noi... e ne siamo molto soddisfatti.

L - Non è nostra intenzione aprire altri punti vendita diretti, anche perché crediamo che ci sia-no molti commercianti tecnici e preparati e ci piace confrontarci con loro e lasciare i giusti spazi.In tutti gli shop trattate anche altri marchi di abbigliamento? Avete degli accordi con deter-minati brand?

Produrre e confezionare dei capi in Alta Valtellina, lontana datutte le aziende di settore, senza esperienza: un’idea coraggiosa, se non “pazza”, come suggerisce il nome del brand nato nel 1989, lanciando la prima tuta da sci alpinismo. Disciplina nella quale oggi il marchio è leader, in particolare nel segmento race. Ma il range dei prodotti copre oggi tutte le principali attività outdoor.

Intervista con i responsabili del brand Valeria Colturi e Luca Salini, coppia affiatata sul lavoro come nella vita

Crazy Idea: ski alp al top e molto altro...

Come evidenziato nell’articolo, Crazy idea è stata la prima azienda a studiare la tuta da gara per lo sci alpinismo agonistico nel 1989. Molti utilizzatori la trovano insostituibile, ma talvolta il suo look “estremo” allontana qualche acquirente che vorrebbe utilizzare un capo così tecnico, ma gradirebbe qualcosa meno “visibile” e riconoscibile. Così Crazy ha creato il completo Zoom (foto sopra), ideale per lo ski touring e per l’utilizzatore che pratica questa attività da un livello medio alto fino all’agonismo. Per le sue caratteristiche può essere utilizzato anche per le gare, ma è l’ideale per l’allenamento o le gite di un utilizzatore attento ed esigente.

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v - Ci sono un po’ di differenze, cerchiamo di collaborare con le migliori marche nei vari settori: Movement, Elan e K2 per gli sci, Dynafit, Scarpa e La Sportiva per le calzature, Black Diamond e Camp per l’hardware. Da sottolineare che trattiamo anche altri brand di abbigliamento: alcuni capi di Haglöfs, Maloja e Prana, in particolare articoli che non si so-vrappongono ai nostri e che sono interessanti per i clienti.In quante vetrine invece siete presenti in Italia, escludendo gli store Crazy?

L - In circa 40/45 punti vendita. Un numero in crescita, poiché sempre più negozianti apprezzano il marchio. Stiamo cercando di lavorare sulle piazze lasciando il giusto spazio a ogni negoziante, così che possa lavorare sereno. Lavoriamo anche con negozi vicini ma con linee differenti.Avete una presenza anche all’estero?

v - Abbiamo tre distributori in Spagna, Svizzera e Korea, oltre a degli agenti esteri in Austria e Ger-mania. La Francia per ora è seguita direttamente da Luca, ma stiamo valutando alcune proposte per un distributore o comunque un’agenzia.Oltre alle tute da gara, quali prodotti offrite ad oggi per lo ski alp?

v - Abbiamo davvero una gamma completa per uomo e donna, tra intimo, antivento leggeri, soft-shell con sciancrature ideali e tagli ergonomici, gilet, piumini, gusci e pants, sia per il touring che per il race, segmento dal quale siamo nati con la nostra celebre tuta, come ho ricordato all’inizio. Le novità sono il nostro forte: per esempio solo due mesi fa abbiamo saputo che, saggiamente, Adriano Favre, patron del Mezzalama, ha inserito nel rego-lamento un completo termico per evitare agli atleti congelamenti in caso di cattive condizioni atmosfe-riche. Detto fatto abbiamo preparato il completo giacca e pantalone Half Blade (trad. Mezzalama). Lo stiamo producendo e lo consegneremo prima

dell’Adamello Ski Raid, gara che prevede un simile regolamento. Questo secondo noi significa essere flessibili e attenti alle esigenze di atleti e organiz-zatori. Gli utilizzatori capiscono che l’azienda pensa a loro e che possono sempre contare su Crazy Idea. Riceviamo delle telefonate, i clienti ci dicono: “Sono cambiati i regolamenti, cosa avete di nuovo?”. In-somma sono certi che ci abbiamo già pensato.Quali sono le caratteristiche che rendono una tuta da ski alp speciale e performante?

v - Nei capi ultra tecnici non esiste “la ricetta”, ma esistono molte componenti senza una della quali tutto il lavoro ha un risultato diverso. Per ba-nalizzare direi che il tessuto è primario. Noi utiliz-ziamo tessuti differenziati, doppiati sulle ginocchia, ma non antivento, usiamo il polipropilene sulla schiena, la ghetta è prodotta con un tessuto imper-meabile bielastico, poi c’è la posizione delle tasche, la taschina per l’artva. Insomma una somma di fattori. Ma la base è sempre una, essere coscienti di non essere mai arrivati, ascoltare tutti con mol-ta umiltà. Spesso abbiamo clienti che ci mandano delle mail o ci contattano sui campi gara per darci dei suggerimenti. Un amatore che si piazza a metà classifica può avere idee migliori dell’atleta top. Ascoltare e filtrare le idee di tutti è determinante.Qual è stato il vostro prodotto best seller nel 2012 e quale sarà quello nel 2013?

L - Il best seller 2012 e stato il completo Zoom con salopette e maglia: ideato per lo sci alpinismo, è una tuta da gara due pezzi perfetta per gli alle-namenti e le ascensioni veloci. È stata un vero suc-cesso. Per il 2013 crediamo che il best seller possa essere la giacca Show donna in Pertex imbottita Primaloft o la Summit Piuma.

A proposito di accessori e hardware, quando sie-te partiti anche su questo fronte?

L - Dal 2007 ci siamo lanciati in questa nuova sfida, creando un vero e proprio kit da sci alpinismo con prodotti dedicati alle competizioni, che abbia-mo per questo denominato NRG Race. Di questa li-nea – oltre ai vari capi di abbigliamento – fanno par-te guanti, zaino, pala e calze. Inoltre distribuiamo in Italia gli scarponi e gli attacchi race firmati Pierre Gignoux, utilizzati tra gli altri da due pluricampioni come Kilian Jornet e Laetitia Roux. Discorso a parte per lo sci DNA Race, che avevamo introdotto nel 2007, realizzato in legno e carbonio: pesava 710 gr e in quell’anno rappresentava una significativa innovazione in quanto i modelli di punta usati nelle gare mondiali pesavano almeno 50 grammi in più. Dopo un periodo di rodaggio, dove c’e stato qualche inevitabile problema, da due stagioni sono davvero solidi e sciabili. Stiamo progettando un nuovo “sha-pe” per il prossimo anno e una nuova veste grafica, siamo pronti ad un lancio interessante.Pierre Gignoux è un marchio sicuramente di alto livello, in tutti i sensi, visto che i prezzi al pubblico dei 3 modelli di scarponi sono attor-no ai 1.300/1.400 euro, e aggiungendo anche l’attacco Ultimate si arriva a 1.900 euro. Negli ultimi anni le vendite di questo genere di pro-dotti per agonisti sono rimaste stabili o sono aumentate?

L - Sono aumentate, a parte in questa ultima stagione. Pierre ha rallentato lo sviluppo perché vuole uscire con prodotti sicuri, inoltre i consuma-tori sono alla finestra ad attendere tutte le novità del mercato. Adesso è pronto il Morpho 400, abbi-nato all’attacco Ultimate 2. Come al solito Pierre ha sempre un’idea in più degli altri, il prodotto è bello, performante, più leggero della concorrenza, meno costoso e soprattutto è l’unico scarpone in carbonio

che con 12 anni di esperienza può considerarsi un prodotto finito. Non un “esperimento”… Ritengo che non si possano vendere scarponi oltre i 1.000 euro e fare test ed esperienza alle spalle degli uti-lizzatori. Il prodotto deve essere perfetto. Pierre ha perso un anno di possibili vendite per uscire con la tranquillità della robustezza. È davvero un grande professionista.Quindi gli agonisti sono aumentati sia a livello italiano che internazionale negli ultimi anni? In che percentuale anno dopo anno?

L - Nonostante i proclami lo sci alpinismo “race” è un mercato di nicchia abbastanza piccolo, cresce con ritmi che possono variare del 5% circa annuo. In effetti non mi spiego tutto questo enorme in-teresse che sta creando. Le aziende spendono un sacco di soldi in pubblicità e marketing, poi non avendo sufficienti ritorni devono far pagare agli uti-lizzatori questi costi, abbassando la qualità e tenen-do prezzi alti. Crazy Idea molto più semplicemente investe nel proprio team delle risorse limitate, es-sendo il team stesso composto da 8 atleti, anche se di alto livello; tutto il resto dell’investimento è esclusivamente sul prodotto. Quindi ogni stagione si mette del denaro per proporre qualcosa di nuovo, dei dettagli più interessanti. In definitiva il cliente Crazy paga la qualità che acquista, non la pubblicità o la promozione.venendo alla più ampia base di praticanti che si dedicano al touring, quali sono i ri-scontri?

L - L’aumento nel touring è esponenziale. Per questo abbiamo portato le nostre tecnologie e conoscenze dal settore “extreme” al prodotto per tutti e stiamo avendo risultati eccezionali.

Lo scorso inverno abbiamo avuto un incremento di ordini del 50%, una cosa incredibile. Il mer-cato trainante è quello del pantalone tecnico, delle giacche in piuma e Primaloft e soprattutto tutto l’abbigliamento donna, dove Crazy idea è riconosciuta come un azienda con una caratte-rizzazione di prodotto elevatissima. D’altronde, seguendo il design in prima persona, Valeria di-segna davvero i capi come fossero per lei.In base ai vostri dati quanti agonisti e quanti praticanti in generale si possono stimare ad oggi in Italia? E in Europa?

L - Pensiamo che gli agonisti di vertice raggiun-gano le 5/6000 unità in tutta Europa, mentre per il settore ski touring non abbiamo sufficienti dati per esprimere un opinione, ma certamente siamo a parecchie decine di migliaia.Tutti i vostri capi sono prodotti in Italia o una parte viene dall’estero?

v - Il nostro è vero Made in Italy al 100%. Un modo di produrre che costa fatica, perché ormai quasi tutte le altre aziende hanno delocalizzato in Cina, Pakistan, India. Noi teniamo duro, cre-diamo che la capacità di proporre ai nostri clien-ti articoli su misura, di qualità e in poco tempo debba continuare a essere il nostro “plus”. Una piccola parte della produzione è delocalizzata in Est Europa, ma parliamo di un 10/15% e sui capi rigorosamente si trova il cartellino “made in…”. Tutto il resto è fatto in Italia. Nella nostra unità produttiva di Tirano, oppure presso labo-ratori che producono per terzi, ma che lavorano per l’80% per nostro conto. Abbiamo siglato di recente l’acquisto di una nuova unità produttiva e showroom sempre a Tirano. Raddoppieremo la superficie aziendale entro giugno.Siete molto attivi anche sul fronte eventi, dove vi vedremo prossimamente?

L - Saremo alla Pierra Menta presso il Salon De Montagne e a Sport Achat di Lione. Siamo partner di numerose manifestazioni di sci alpi-nismo collaborando con gli organizzatori per la produzione dei gadget gara per i concorrenti o per il “regalo” da proporre ai collaboratori e ai volontari. Per l’estate abbiamo definito un ac-cordo con il Giir di Mont, la più qualificata sky race italiana che si svolgerà a luglio a Premana (LC) dove saremo tra i main sponsor. Ma non dimentichiamo di fornire sempre per i parteci-panti gadget gara personalizzati a prezzi super competitivi. Non abbiamo margini per queste produzioni, ma il ritorno di immagine è molto importante e apprezzato.Come definiresti oggi Crazy in poche righe?

v - Un’azienda moderna e snella, fatta da circa 30 persone che credo si sentano una fa-miglia. Del resto abbiamo un turn over di perso-nale bassissimo. I nostri collaboratori si trovano bene e credono nel nostro progetto. È la stessa reazione che vedo nei nostri clienti, abbiamo davvero un’alta fedeltà, cosa non comune di questi tempi. Molte volte ci chiama un cliente: “Ho un problema, devo fornire a una gara o a un evento 200 pezzi entro 10 giorni. Noi reagia-mo e la maggior parte delle volte risolviamo il problema. Si chiama “Pronto intervento race”.Ci sono state in questi anni scelte troppo “Crazy” e che magari non rifareste?

v - Direi di no. Non abbiamo mai fatto scelte dettate dall’ emergenza del momento. Abbia-mo una linea e ci piace seguirla, mettendo sem-pre tutto in discussione, ma senza troppa ansia. Iniziare tre anni fa a vendere ai negozi, lavorare

con distributori stranieri, aprire uno o più punti vendita: sono tutte scelte maturate grazie alla richiesta del mercato. Non abbiamo mai forzato troppo e Crazy Idea non persegue il fatturato a tutti i costi, anche se è importante. Cerchiamo la soddisfazione del cliente, a volte sbagliamo come tutti; siamo comunque disposti ad accet-tare la critica e a lavorare con i clienti. C’è anche da dire che producendo in Italia non abbiamo l’ansia da produzione, nessuno ci pressa a fare minimi d’ordine o ad aumentare i quantitativi.Crazy l’anno prossimo compirà 25 anni: fa-rete qualcosa di particolare per festeggiare? Dove vi vedete tra altri 25 anni?

v - Tra 25 anni... speriamo che ci sia qual-cuno che stia portando avanti il marchio Crazy, magari proprio i nostri figli. Ma anche qui senza ansia. In generale spero che nei prossimi anni accada sempre di incontrare atleti e utilizzato-ri che, come oggi, si complimentano con noi e ci riconoscono di fare sempre un lavoro di alto livello. Per l’anniversario dell’anno prossimo stiamo decidendo come muoverci anche se ri-maniamo estranei alle fanfare e ai proclami. Fa sempre piacere essere apprezzati ma le autoce-lebrazioni non sono per noi. Siamo montanari nell’animo, come molti dei nostri clienti…

Foto: Roby Trab e Andrea Salini

www.crazyidea.it

Due scatti del photoshooting realizzato la scorsa stagione:

a sinistra alcuni capi della linea winter 2014, a destra il modello Pop per running

e fondo/nordic walking

COmpLETO CERVInO DOnnA

La grande attenzione che Crazy Idea offre anche al mondo femminile è testimoniata da questo completo per lo sci alpinismo e l’attività endurance al femminile. Del resto, le attività all’aria aperta, lo sci alpinismo, le ciaspole e le camminate in montagna piacciono sempre di più alle donne. Le quali non si accontentano dell’abbigliamento unisex, ma sono alla ricer-ca di capi appositamente studiati per loro. Il pantalone Cervino è un classico della produ-zione Crazy Idea, uno dei best seller, ogni sta-gione aggiornato e curato nei dettagli. Come il completo Zoom raffigurato nelle foto sopra, è prodotto in tessuto Vuelta garzato di produzio-ne italiana, caldo, confortevole e traspirante. La predisposizione sul fondo per i più venduti modelli di scarponi da sci alpinismo consen-tono il suo utilizzo senza indossare le ghette. La maglia con cerniera divisibile e pratiche ta-sche prodotta con il medesimo tessuto è cal-da e traspirante, ideale per le attività outdoor dove è richiesta intensità.

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Skialp-freeride / Cover story

“Sono sempre stati un nostro punto di forza, abbiamo frequenti rapporti con i migliori. Nello sci alpinismo gli atleti del nostro team la scorsa stagione erano otto, sette dei quali tra i primi dieci del ranking

sia di Coppa del Mondo che del Circuito Grande Course. Ci aiutano a promuovere l’immagine, ma soprattutto a migliorare la tecnicità degli articoli. Per noi non sono semplici testimonial, ma veri e propri consulenti”.

Crazy e gli atleti, un rapporto speciale

Da Kilian Jornet a Matheo Jacquemoud, fino ad altri nomi di vertice nello ski alp e in altre discipline

A cura diBENEDETTO SIRONI

In una buona parte della bella intervista con Luca e Valeria si è molto parlato anche di at-leti. Del resto Crazy Idea ha avuto con loro fin dall’inizio un rapporto speciale. Anche perché – a partire proprio dai due responsabili – la maggior parte di coloro che lavorano in Crazy sono essi stessi assidui praticanti e spesso agonisti o co-munque atleti di livello.

Tutto cominciò nel 1989, anche il vostro rap-porto con gli atleti di vertice…

v - Quando ho inventato la tuta da sci alpi-nismo gli atleti gareggiavano con felpa e panta-lone! Ricordo che la prima tuta l’avevo studiata con Adriano Greco e Fabio Meraldi, che l’aveva-no utilizzata per la Pierra Menta 1989, tra l’altro vincendola. Fu un vero successo. Da quel mo-mento abbiamo continuato lo sviluppo sempre in partnership con i più grandi atleti e ancora oggi quelli del nostro team sono tra i più forti del Mondo, ci aiutano a promuovere l’immagi-ne, ma soprattutto a migliorare la tecnicità degli articoli. Per noi gli atleti non sono “testimonial” ma li definirei veri e propri consulenti.Ad oggi quali sono le Nazionali che sponso-rizzate e quali i principali Sci Club?

L - Crazy Idea non mette in atto grandi spon-sorizzazioni, anche perché queste forme di in-vestimento ricadono inevitabilmente sul prezzo finale. Noi lavoriamo con tessuti di alta qualità, produciamo in italia con un costo del lavoro che talvolta è tre volte più alto che all’estero, non abbiamo le risorse per le grandi sponsorizzazio-ni. Nonostante questo abbiamo un importante riscontro: anche agli ultimi mondiali di sci alpi-nismo abbiamo visto che le nazionali non spon-sorizzate utilizzano i nostri capi. Significa che chi acquista sceglie Crazy e questo è un feedback molto importante. Per gli sci club, anche qui, noi non facciamo sponsorizzazioni, preferiamo produrre ottima qualità e personalizzare secon-do i gusti dei clienti accontentandoli nelle loro richieste. Abbiamo alcuni rapporti di partnership a prezzi “politici” con alcuni sci club che si occu-pano di attività giovanile nella quale noi credia-mo molto. Lo Sci Club Alta Valtellina, la Polispor-tiva Albosaggia, il Corrado Gex o il Valtartano, lo Sci Club Areche Beaufort sono alcuni di questi.Con tutti quindi c’è un semplice rapporto di fornitura materiale o in alcuni casi c’è anche un riconoscimento economico?

L - Gli atleti utilizzano Crazy perché sono dav-

vero convinti: abbiamo alcuni nomi top come Ki-lian Jornet, Matheo Jacquemoud, Pietro Lanfran-chi, i quali prima di tutto utilizzano Crazy perché trovano i nostri prodotti ideali e ben pensati per l’attività che svolgono quotidianamente. Ovvio poi che se hanno dei risultati che ci danno im-magine vengono anche previsti dei premi gara.Come detto, siete da sempre a stretto con-

tatto con alcuni forti testimonial nelle varie discipline. Quali i principali?

L - Gli atleti sono sempre stati un nostro pun-to di forza, abbiamo frequenti rapporti con i migliori. Nello sci alpinismo gli atleti del nostro team la scorsa stagione erano otto, sette dei quali tra i primi 10 del ranking sia di Coppa del Mondo che del Circuito Grande Course. Anche nello skyrunning abbiamo degli atleti di altis-simo livello. Fulvio Dapit è il nostro testimonial

(ma soprattutto amico) storico, poi c’è Tadei Pivk e le ragazze: Laura Besseghini, Jennifer Senik, Raffaella Rossi. Abbiamo anche alcune Guide e alpinisti con i quali collaboriamo: Gio-vanni Ongaro, Fabio Salini e altri climber di ot-timo livello.Due parole doverose proprio su Kilian: come è nato il rapporto con Crazy? Sappiamo che è davvero molto esigente sui materiali che utilizza. Avete ricevuto o ricevete tutt’ora da Kilian feedback tecnici o suggerimenti nello sviluppo dei capi?

L - Con Kilian è nato tutto in maniera molto semplice: ha usato i nostri capi, ci ha contat-tato e ha detto che era interessato perché gli sembravano i migliori. Da qui ovviamente è partito un rapporto di collaborazione che dura tutt’ora. Come sappiamo Kilian ha una part-nership con un noto brand che lo segue so-prattutto per le skyrace, con noi lavora solo

per lo sci alpinismo. Abbiamo trovato in lui un amico prima di tutto, è una persona molto equilibrata e semplice, devo dire che è forse l’atleta che ha meno pretese. Vuole solo pro-dotti che funzionino bene! Teniamo presente che si allena anche oltre quattro ore al giorno, è determinante avere un abbigliamento per-fetto. A fine stagione ci troviamo e lavoriamo anche con i suoi suggerimenti per le collezioni successive.

La squadra spagnola invece, e quindi anche Kilian quando gareggia con la nazionale, è sponsorizzata Karpos. Ci sono poi tanti altri marchi che sono entrati o stanno entrando nel segmento dell’abbigliamento race e non solo. Cosa ne pensate?

v - In tutti gli sport gli atleti lavorano con dei marchi e poi con altri nell’ambito delle Squadre Nazionali. Sinceramente mi sembra che nell’affollato panorama delle aziende che producono abbigliamento per lo sci alpinismo ce ne siano alcune che lavorano bene, men-tre altre sono forse più portate al business e meno rivolte al comfort dell’atleta. Il fatto è che gli atleti dopo un po’ se ne accorgono. Ov-vio che come in tutte le cose non ci si inven-ta. Possiamo solo dire che Crazy è nata con questo sport, quindi l’esperienza di 24 anni di articoli per lo sci alpinismo pensiamo faccia la differenza.Con questi personaggi come testimonial immagino che avrete anche parecchi aned-doti significativi da raccontare. Quali sono i più importanti o divertenti?

L - La storia di Crazy Idea in effetti è den-sa di episodi simpatici. Ricordo in particolare qualche anno fa quando avevamo pianifica-to di fare una squadra come team Crazy per partecipare al trofeo Mezzalama: fui contatta-to da Stephane Brosse, mi disse che avrebbe gareggiato con Patrick Blanc ma ci voleva un terzo. Proposi Guido Giacomelli che allora era un atleta del nostro team. Stephane mi disse che Guido era troppo giovane e probabilmente non avrebbe tenuto i loro ritmi su una gara così lunga. Risposi a Steph che visto che spon-sorizzavo il team mi assumevo il rischio... Par-tirono e vinsero alla grande. A Gressoney un raggiante Stephane mi strinse la mano e disse che Guido aveva percorso tutto il ghiacciaio del Felik davanti a corda tesa. Dopo quella gara gareggiarono ancora insieme. Altro epi-sodio: alcuni anni fa incontrai un ragazzino di 15 anni alla Pierra Menta che mi chiese uno sconto su una tuta Crazy perché voleva lo stes-so modello di Florent Perrier. Valeria lo prese in simpatia e gliela regalò. Lo scorso anno lo stesso ragazzino, ormai cresciuto, ci ricontattò e ci chiese se fossimo interessati a una pic-cola sponsorizzazione. Ci ricordammo di lui e acconsentimmo volentieri... beh è Matheo Jac-quemoud, nel 2012 ha vinto il Tour du Rutor con Kilian e la Patrouille des Glaciers con Kilian e Bonmardion. Crediamo che diventerà uno degli atleti più forti nelle prossime stagioni.

“alcuni anni fa incontrai un ragazzino di 15 anni alla Pierra Menta che mi chiese uno sconto su una tuta Crazy perché voleva lo stesso modello di Florent Perrier. Era Matheo Jacquemoud”, che nel 2012 ha vinto il Tour du Rutor con Kilian e la Patrouille des Glaciers con Kilian e Bonmardion”.

“Con Kilian è nato tutto in maniera molto semplice: ha usato i nostri capi, ci ha contattato e ha detto che era interessato perché gli sembravano i migliori. Da qui ovviamente è partito un rapporto di collaborazione che dura tutt’ora”.

Lo skyrunner Tadei Pivk.

“Quando abbiamo inventato la tuta da sci alpinismo gli atleti gareggiavano

con felpa e pantalone! Ricordo che la prima tuta l’avevo

studiata con adriano Greco e Fabio Meraldi che l’avevano utilizzata per

la Pierra Menta 1989 (foto sopra), tra l’altro vincendola .

Fu un vero successo”.

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Presentazione integrata all’ispo di Prowinter e iMS 2013. Da sinistra: Chiara agreiter (uff. stampa iMS), alex Ploner (CEo iMS), Reinhold Marsoner (direttore Fiera Bolzano), Evi Götsch (responsabile progetto di Prowinter) e Nina Stricker (comitato organizzativo Stricker Visions)

“Quest’anno Prowinter riproporrà la piat-taforma Skitouring” ha esordito Evi Götsch, responsabile progetto di Prowinter, durante al presentazione all’Ispo, “con un programma di appuntamenti e una gallery dedicata allo sci alpinismo, fenomeno in crescita che in Eu-ropa conta oggi oltre 5 milioni di praticanti, di cui 100.000 sono dediti all’agonismo”. Novità assoluta in occasione della scorsa edizione, Prowinter 2013 riproporrà la piattaforma espo-sitiva interamente dedicata allo sci alpinismo. Gallerie, meeting, appuntamenti e focus incen-trati sui temi più attuali legati alla disciplina. A ciò si aggiunge la partnership ufficiale di Fiera Bolzano con i tracciati di gara delle principali competizioni nazionali e internazionali di sci alpinismo: dalla tappa di Coppa del Mondo in Valle Aurina al circuito organizzato dall’Asso-ciazione Dolomiti sotto le stelle (alcune prove del quale andranno a comporre la Prowinter Cup). Il tutto nell’ambito di strategiche part-nership istituzionali instaurate con ISMF (In-ternational Ski Mountaineering Federation) e TrentoFilmFestival. “Ringrazio Prowinter per il sostegno nella promozione e comunicazione

delle nostre iniziative”, è intervenuta Rebecca Vernon, vicepresidentessa dell’ISMF. “Mi au-guro che la collaborazione possa proseguire in futuro anche in vista della candidatura dello sci alpinismo a sport olimpico che, nella nostra speranza, si concretizzerà nell’edizione 2022”. Prowinter Skitouring si configura dunque come una gallery espositiva dedicata, arricchita da un programma collaterale di appuntamenti, nonché da collaborazioni con le associazioni e le realtà più importanti del mondo dello sci alpinismo nazionale ed estero. Tra le categorie merceologiche in mostra vi saranno attrezzatu-re e materiali per lo sci alpinismo, l’alpinismo e la sicurezza, abbigliamento tecnico per scuo-le, club, associazioni, appassionati e sportivi professionisti, libri, guide, accessori, gruppi e associazioni di categoria.

DOpO IL BUOn ESORDIO nEL 2012, COnfERmATA LA pIATTAfORmA SKITOURInG

A cura diSIMONE BERTI

Il conto alla rovescia è partito proprio dal press center del salone di Ispo, in occasione del quale si è tenuta una conferenza “integrata” di pre-sentazione di Prowinter Bolzano, in programma dal 17 al 19 aprile, e IMS. La fiera b2b dedica-ta al noleggio e ai servizi per gli sport invernali presenterà dunque un’offerta espositiva ancor più completa e variegata, anche e soprattut-to per quanto riguarda il programma di eventi collaterali. Proponendosi come punto d’incon-tro e scambio per gli operatori specializzati, le aziende di abbigliamento e materiali tecnici, i negozi rental, gli ski service e gli impiantisti, sci club e associazioni di categoria. Nel corso della conferenza sono intervenuti Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano, Evi Götsch, responsa-bile progetto di Prowinter, Alex Ploner, CEO IMS, Rebecca Vernon, vicepresidentessa dell’ISMF e Nina Stricker, membro del comitato organizzati-vo di Stricker Visions.

NON SOLO RENTAL FOCUS“Prowinter, nata nel 2001, ha saputo cogliere

tempestivamente la tendenza del mercato del noleggio nell’ambito dell’equipaggiamento per la neve; oggi si stima che il 50% della produzione di sci, attacchi e scarponi sia assorbita dal rental”, ha raccontato Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano. Inoltre la fiera non rimane solo un appuntamento per conoscere novità, anteprime e tendenze in vista dell’inverno 2013/14, ma an-che per tirare i primi bilanci sulla stagione inver-nale 2012/13. Tra gli eventi e le opportunità che contraddistingueranno la tredicesima edizione, piattaforma Skitouring a parte (vedi box), la con-sueta premiazione Energiapura Children Series, il 12° Gran Premio Pool Sci Italia e la premiazione

dei migliori atleti altoatesini, organizzata dal Co-mitato Regionale della FISI. Confermato Stricker Visions, evento ideato e promosso da Linda Esser e Nina Stricker, rispettivamente moglie e figlia di Erwin, per dare slancio a nuovi concept e idee innovative per il settore degli sport invernali.

PANORAMICA DI MERCATOIn attesa della fiera, i responsabili di alcune tra

le aziende più rappresentative hanno tracciato una panoramica sulla trasformazione del merca-to invernale. Se da un lato si allarga la cerchia degli operatori turistici interessati al noleggio, dall’altra le nuove tecnologie contribuiscono a migliorare il servizio e ottimizzare i contatti con i clienti. Nell’arco di una ventina d’anni, il comparto del noleggio è passato dallo status di offerta ac-cessoria di secondo livello a servizio imprescindi-bile dei pacchetti turistici delle stazioni montane. Non solo per sci, scarponi e accessori, ma anche per ciaspole, slitte e attrezzatura varia. Oggi in Italia si contano circa un migliaio di noleggi distri-buiti nelle quattrocento stazioni invernali alpine

e appenniniche. Dopo due decenni di crescente sviluppo, oggi i punti noleggio specializzati sono dotati di un parco-sci che va dalle 200 alle 2.500 paia, oltre che di macchinari per la puntuale pre-parazione di lamine e solette e l’igienizzazione di scarponi e caschi. Il tutto gestito con programmi di software. Mentre gli esercenti degli impianti a fune stanno sperimentando con successo l’abbi-nata tra la biglietteria di primo ingresso alla ski area con il punto di noleggio, anche alcuni alber-gatori con strutture al di sopra dei duecento po-sti letto stanno proponendo un proprio noleggio interno, a gestione diretta o indiretta. Infine la maggior parte dei noleggiatori ha sperimentato con soddisfazione l’inserimento della loro atti-vità in siti specializzati. Così, prima di partire, il turista può identificare il noleggio in base a varie coordinate. Un servizio sempre più completo e professionalizzato che rientra a pieno titolo tra i nuovi punti di forza delle stazioni sciistiche più competitive e all’avanguardia.

www.prowinter.it

Presentata in occasione di Ispo Monaco, la tredicesima kermesse bolzanina conferma l’esperienza dedicata allo sci alpinismo e anticipa i programmi della prossima edizione, compresa la collaborazione con IMS.

Dal 17 al 19 aprile a Bolzano tutte le novità per il settore rental legato agli sport invernaliSkialp-freeride / Fiere

Prowinter 2013, ski alp addicted

La partenza della Skialprace ahrntal, tappa della Prowinter Cup

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Dal nostro inviatoGIANANDREA LECCO

Nel Parco Nazionale di Fanes, a po-chi chilometri da Bressanone, lo staff Dynafit ha riunito la stampa mondiale per presentare in anteprima le gran-di novità della prossima stagione e permettere di testarle sulle nevi dolo-mitiche. La vera essenza di Dynafit è perfettamente rappresentata dal suo carismatico brand manager, l’atleta di speed touring Benedikt Böhm. Insie-me a lui lavora un team giovane, ap-passionato, preparato e motivato che porta in ogni nuova produzione e cre-azione le idee che nascono sul campo, sviluppate in stretto rapporto con gli atleti internazionali, per offrire al pub-blico il miglior prodotto possibile. Con questo approccio sono state presenta-te le novità della stagione invernale 2013/14. Le principali sono la nuova linea di sci Ski Touring, lo scarpone TNT 6 e il tanto atteso attacco Dynafit per uso estremo con DIN Range 6-16. Da sempre l’azienda è concentrata nel rispondere alle esigenze degli scial-pinisti, dalle condizioni più estreme dello Ski Run, per uso esclusivamente racing, allo Speed Touring, vissuto in prima persona da Benedikt. Il suo cur-riculum di atleta è fitto di successi, ma l’ultima spedizione è già un record per le modalità e la velocità: ascesa sen-za ossigeno e discesa con gli sci del Manaslu 8.163 mt, sfortunatamente giunto alle cronache per l’immen-sa slavina che lo scorso settembre ha ucciso numerosi alpinisti. Ora che Dynafit è un riferimento indiscusso di questi segmenti non vuole essere da meno anche in quello dello ski tou-ring, che conta sempre più appassio-nati, ma soprattutto nei settori free touring e freeride touring, dove sta migrando l’attenzione di sempre più sciatori amanti delle emozioni forti in discesa e interessati ad allontanarsi dagli impianti di risalita con un paio di pelli.

SCI E SCARPONI - Il segmento Speed Touring si è quindi arricchito degli sci Nanga Parbat, che ferma l’ago della bilancia a 1 kg esatto con le misure 116-80-104, e Cho Oyu, leggermente più pesante (1,08 kg) ma anche più abbondante nelle misure 125-88-111. La caratteristica principale di questi sci ricade nel design della punta, svilup-pata in modo da favorire il galleggia-mento in neve fresca e l’avanzamento durante la salita. Il settore Ski Touring dà invece il benvenuto al nuovo scar-pone TLT 6, successore del già famoso TLT 5. L’obiettivo è stato quello di re-alizzare un modello con un range di utilizzo più ampio, accessibile a una fascia di pubblico più allargata grazie all’aumento dei volumi di calzata e a una scarpetta più calda. Quello che non cambia è che TLT resta perfetto

per salite lunghe e discese tecniche. L’evoluzione di questa serie di succes-so mette così in primo piano la flessi-bilità del modello. Lo scarpone, adatto a spedizioni, arrampicata su ghiaccio, mista e roccia e per lunghi tour con gli sci, dispone ora di un ulteriore strato isolante di alluminio e feltro. Altra ca-ratteristica interessante è la possibili-tà si sostituire la linguetta a seconda della rigidità richiesta: una più morbi-da per agevolare la risalita o una più dura per avere maggior performance nelle discese più impegnative.

IL BEAST 16 - L’ultimo grande pro-tagonista di questa anteprima è il nuovo attacco Beast 16 dedicato al Freeride Touring, il segmento più

estremo di casa Dynafit. Anno dopo anno Dynafit ci ha abituati a prodotti sempre più performanti anche per questo segmento estremamente esigente. Prima con l’ingresso dello scarpone Vulcan TF, seguito poi dal-lo sci Huascaran, che l’anno scorso ha superato ogni aspettativa duran-te i test effettuati. Oggi il cerchio si chiude con questo nuovo attacco da freeride. Frutto di cinque anni di studi e nato dalla collaborazione tra l’inge-gnere Fredrik Andersson, un passato da freerider professionista, e l’atleta canadese Eric Hjorleifson, il Beast 16 è il prodotto atteso da coloro che non vogliono mettere in discussione la sicurezza di un attacco nelle con-dizioni più estreme. Disegnato senza

influenze dai modelli Dynafit già co-nosciuti in tutto il mondo, presenta puntale e talloniera specificatamene studiati per rispondere alle sollecita-zioni in discesa. Grazie a una molla esterna sulla talloniera, questo attac-co è in grado di coprire il DIN Range da 6 a 16. Il puntale ruota per favo-rire lo sgancio in caso di torsione. Immutate invece le caratteristiche dell’attacco in fase di ascesa. Il pivot è legato al puntale grazie al sistema classico Dynafit mentre la mancan-za di telaio permette di fermare la lancetta del peso a 985 gr, cioè oltre 300/400 gr in meno della concorren-za nel settore degli attacchi da free-ride touring.

SUL CAMPO - Il parco di Fanes si è perfettamente prestato alla possibili-tà di provare sul campo queste novi-tà. L’ascesa al Monte Castello fino al Bivacco della Pace (2.770 mt) ci ha impegnati per circa 4 ore, dovendo coprire i 7 km e gli 800 mt di dislivel-lo fino alla vetta. La condizione della

neve non era delle migliori e il forte vento la rendeva dura e crostosa, ma ha messo in risalto le caratteristiche di polivalenza degli sci Dynafit. An-che utilizzando lo sci Huascaran con scarpone Vulcan TF l’ascesa è stata agile. L’assenza di neve fresca non ha appesantito lo sci voluminoso che con i suoi 1.850 gr mi ha portato in vetta senza nulla da invidiare ai col-leghi attrezzati con sci più leggeri. La differenza si è poi evidenziata succes-sivamente, quando lo sci della linea Freeride mi ha permesso di affronta-re la discesa in totale sicurezza e con-trollo anche nelle tenuta di spigolo sul ghiaccio. Il triplo raggio di curva lo rende molto flessibile nell’utilizzo mentre gli inserti in Quadrax e Tita-nio riducono al minimo le vibrazioni anche sulla neve dura e ventata. Dy-nafit è così pronta a offrire a tutti un set up completo senza compromessi, da coloro che fanno dell’alpinismo la propria unica passione fino a coloro che voglio ampliare i propri orizzonti oltre l’impianto di risalita.

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A Bressanone, all’interno del Parco Nazionale di Fanes, con i nuovi prodotti FW 2013/14

Nel cuore delle Dolomiti, Dynafit alza il sipario sulle novità della prossima stagione. Al centro del palco la nuova linea di sci da Ski Touring, lo scarpone TLT6 e l’atteso attacco da freeride Beast 16.

Il freeride touring secondo Dynafit

Skialp-freeride / Eventi

il nuovo attacco Beast 16

Benedikt Böhm, brand manager Dynafit

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Dal nostro inviatoPAOLO GRISA

È bene ricordarlo: nel giro di soli due anni La Sportiva è passata da una gamma prodotti qua-si unicamente estiva (se si eccettua ovviamente il segmento delle calzature da alpinismo) a una collezione che copre in modo intelligente anche tutta la stagione invernale. Tra l’altro con un vero e propri total look e una forte impronta sci alpi-nistica e freeride. Per presentare al meglio le ul-time novità su questo fronte, il brand trentino ha organizzato il 28 e 29 gennaio in Val di Fiemme il secondo La Sportiva Ski Test. E come lo scorso anno Outdoor Magazine non poteva mancare. L’evento, che fa parte di un tour di otto tappe tra Francia, Italia, Spagna e Austria, ha visto la parte-cipazione di cinquanta persone tra buyer, giorna-listi di settore, negozianti e agenti dei principali mercati dell’arco alpino. Tutti hanno avuto la pos-sibilità di testare in anteprima alcuni dei prodotti della nuova collezione invernale La Sportiva.

“TUTTO PER QUALCUNO” - Nel corso del primo giorno si è tenuto l’incontro presso l’headquarter. A introdurre i lavori Lorenzo Delladio, ammini-stratore delegato. “Nel corso degli anni La Spor-tiva ha saputo distinguersi per la sua propositi-vità nei confronti del settore outdoor, ponendosi l’obiettivo di portare un’azienda calzaturiera, nata nel 1928 in un piccolo paese della Val di Fiemme, a evolvere in un marchio outdoor a 360°, in gra-do di offrire una gamma prodotti completa per chi va in montagna in tutte le stagioni”. Come hanno potuto testare in anteprima gli invitati al test, la collezione invernale 2013/14 è proprio l’espressione di questo obiettivo. Per sottoline-are la continuità con il passato e la tradizione dell’azienda, unita alla forte appartenenza al ter-ritorio, la nottata di lunedì 28 è stata dedicata alla salita in notturna con le pelli e con conse-guente cena tradizionale in malga fra suoni, sa-pori e profumi locali. Spiegando la strategia di ampliamento della gamma prodotti è stato usato

il motto “non un prodotto per tutti ma tutto per qualcuno”. Il cliente core è dunque colui che già utilizza i prodotti della linea estiva, in particolare quelli da running, e il più delle volte è lo stes-so che durante l’inverno pratica lo sci alpinismo. Pratica per la quale oggi può ritrovare una linea completa di abbigliamento, sci e scarponi, tutti a marchio e qualità La Sportiva.

RACE, TOURING, FREERIDE - Tre sono i target di riferimento a cui l’azienda si rivolge: race, ski tou-ring e freeride. Per quanto riguarda la prima, La Sportiva si è fin da subito impegnata nel seguire le competizioni e sviluppare insieme agli atleti dei prodotti che fossero estremamente perfor-manti e leggeri, favorendo in particolar modo la fase di salita. Il freeride d’altro canto è un mon-do che in Italia rimane, seppur in crescita, anco-ra un po’ marginale, mentre in altri Paesi come Francia e Stati Uniti rappresenta un movimento di grande portata. Per questo target l’azienda ha sviluppato una tipologia di prodotti caratterizzati nell’abbigliamento da un fit più largo e confor-tevole. Lo ski touring, ossia il cosidetto “scial-pinismo classico”, è del resto in forte aumento e - dati alla mano - sta erodendo sempre più praticanti anche allo sci alpino. L’attività inoltre si sta spogliando della sua aura di “pratica solo per pochi”: oggigiorno infatti sono molte le possibi-lità di svolgerla in luoghi sicuri, anche risalendo le stradine a bordo impianti e scendendo lungo le piste battute. Molti sono gli eventi, spesso se-rali, organizzati nei comprensori sciistici. Intesa in questo senso le sue previsioni di crescita sono esponenziali. Da un punto di vista promozionale, La Sportiva ha adottato una campagna adverti-sing il cui concept si rifà al mondo dei supereroi: il claim “we are skimountaneers” mostra la visione dell’azienda dell’identità dello scialpinista, inteso come una persona in grado di superare i propri limiti, oltre le strade già battute.

APPAREL - Tutto il mondo dell’abbigliamento La Sportiva ha un proprio sito web dedicato (www.

apparel.lasportiva.com) che oltre a presentare i prodotti nel dettaglio raccoglie i profili degli atleti e le news relative a eventi e video. La collezione è stata studiata per distinguersi in modo sostan-ziale grazie alla gamma di colori accesi e vivaci, molto apprezzati nel sud Europa. Alla base di par-tenza gialla e nera, ovvero i due colori aziendali storici, si affiancano rosso e il blu. Per i mercati del nord invece sono stati pensati colori più sobri e classici come il viola e il beige. Entrambe le col-lezioni si abbinano perfettamente alle grafiche di

sci e scarponi. Su ogni capo è stato poi posto, sulla spalla destra, una striscia catarifrangente in contrasto, una sorta di marchio di fabbrica per tutta la linea. Si è poi entrato nello specifico dei prodotti presentando le novità per la prossima stagione. Nell’abbigliamento c’è stata un’aggiun-ta di ben 30 nuovi capi che vanno dall’innovativo completo Halo Suit dedicato al mondo del free-ride, alle leggerissime Valhalla Jacket ed Astrid Jacket, realizzate con l’imbottitura più leggera sul mercato Primaloft Sport 25 gr. Entrano in colle-zione anche prodotti in tessuto Polartec come gli articoli crossover Primus e Siren Hoody. Prosegue inoltre la storica partnership con il marchio Gore-Tex la cui membrana Active Shell è inserita nei modelli di successo Storm Fighter Jaket e Pant, già vincitori di prestigiosi riconoscimenti editoria-li nella stagione del debutto (Backpacker Editor Choice Award e Outside Gear of the Year).

hARDWARE - Per quanto riguarda la gamma sci sono state modificate alcune grafiche di un paio di modelli ed è stato aggiunto il MegaLo5, differente dall’originario Lo5 per il tipo di legno dell’anima: pioppo al posto del paulonia, per ot-tenere uno sci più aggressivo, energico e stabile alle alte velocità. Pensato quindi per coloro che vogliono divertirsi sia in pista che su nevi morbi-de e fresche a fianco degli impianti. Nel campo degli scarponi invece due grandi novità: da un lato, sul fronte race, è già a buon punto la proto-tipizzazione del nuovo Stratos Cube, disponibile dalla stagione 2013/14 ma già utilizzato da un ristretto gruppo di ambassador. Strabiliante la leggerezza di questo attrezzo da gara (465 gr nella misura 27) realizzato, diversamente dallo Stratos Evo, non più in puro carbonio ma in un composito carbonio-kevlar, in grado di ridurre le vibrazioni. Da sottolineare come il nuovo sistema di regolazione dell’inclinazione, fissato diretta-mente sull’aggancio della leva posteriore, eviti

il contatto diretto con il materiale composito: un aspetto unico sul mercato che esclude diversi problemi alla struttura della scarpa causati da re-golazioni mal realizzate in fase di post-acquisto. Dall’altro lato, l’ultimo pezzo del puzzle mancante per il total look La Sportiva è lo Spectre, scarpone quattro ganci performante in discesa e natura-le complemento ai modelli di sci di dimensioni maggiori, rivolti a scialpinisti con tendenza free-ride. Un prodotto che, nel campo degli scarponi quattro ganci, promette di fare la differenza sul piano della leggerezza e della mobilità.

LE NOSTRE IMPRESSIONI - Abbiamo avuto la possibilità di provare il modello Starlet durante la risalita serale e la successiva discesa, lo Spectre durante la mattinata successiva. Senza entrare troppo nello specifico delle caratteristiche tec-niche dei due modelli, ben delineate e spiega-te sulle pagine web dell’azienda nonché nelle successive pagine di questo numero di Outdoor Magazine, ci preme sottolineare come, a prima impressione, entrambi i modelli, una volta indos-sati, offrano un’estrema aderenza del piede ai volumi interni. La percezione immediata è che la scarpetta sia disegnata sul piede e non esistono spazi vuoti all’interno della stessa. Va detto an-che, impressione comune ai tester presenti, che lo scarpone è tagliato sulla forma di un piede a pianta abbastanza stretta e con collo basso. Fatto comunque preventivamente comunicato per una lieve non conformità (già annunciata e fatta mo-dificare al fornitore) dello spessore dello strato di schiuma nella partita di scarpette termiche, che spiega l’eccessiva pressione avvertita ai lati del piede. Per quanto riguarda l’altezza del collo, in caso di eccessiva pressione abbiamo notato come l’estrazione della soletta possa rappresentare un ottimo sistema per regolare gli spazi interni. Tra gli aspetti che più ci hanno colpito favorevolmen-te vi è lo snodo a soffietto nella parte anteriore della linguella, utile non solo a guadagnare alcu-ni gradi di escursione in fase di piegamento ma anche in quella di distensione della gamba: la sua elasticità agevola infatti il movimento e for-nisce una particolare sensazione di rilassamento del muscolo.

Anche Outdoor Magazine era in Val di Fiemme il 28 e 29 gennaio alla prova su campo dedicata a buyer, giornalisti, negozianti e agentiSkialp-freeride / Eventi

Tra boots, sci, attacchi, pelli e un’ampia gamma di abbigliamento specifico, il brand oggi è in grado di vestire da capo a piedi anche lo sci alpinista più esigente. Con uno stile estremamente riconoscibile e prodotti dedicati sia al race che al touring. Una linea che si è ulteriormente arricchita per la stagione invernale 2013/14.Total look La Sportiva

STRaToS CuBE

SPECTRE

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Focus on Numero 2 / 201334

DISTRIBUITO DA: Socrep - 0471.797022 - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Hagan Ski - [email protected] - www.hagan-ski.com

DISTRIBUITO DA: La Sportiva - 0462.571800 - www.lasportiva.com

Skialp-freeride / Prodotti Sci e boots: in vetrina alcuni dei principali modelli delle collezioni fall winter 2013/14

ElanHImALAyA

HaGanCIRRUS

la SPORTIVaSPARKLE

mEgALO5

Target: Ski touringStruttura: Bridge-Dual Radius, Monoblockanima: Laminated Woodcorelamine: Continue in acciaioParticolarità: Bridge technology, un nucleo ultrasottile in legno rinforzato con inserti a ponte da punta a coda che portano stabilità torsionale.

Peso: 1.450 grSoletta: grafitePrezzo: 499 euroMisure (cm): 163, 170, 177, 184Sciancratura (mm): 125/95/112 – 125/96/113 – 127/97/114 – 128/98/115Raggio (m): 20; 22; 23,5; 24,5

Per: UnisexCategoria: Ski touringTarget: Tour ProfessionalMateriali: Carbon-Light Coreanima: PaulowniaSoletta: High molecular sintered base con disc

finishlamine: Carbon/fiberglassTecnologie utilizzate: Diamond edge capaltre caratteristiche tecniche: Diamond edge tip, 250 mm Rocker, Multiradius technologyPrezzo consigliato al pubblico: 499 euro

Misura (cm) 155 163 (sample size) 170 177Sciancratura (mm) 113-75-98 113-75-98 113-75-98 113-75-98Raggio (m) 17 Peso (kg) 0,940

Misura (cm) 157 164 171Sciancratura (mm) 91/65/80 91/64/80 91/64/80Raggio (m) 20.64 21,50 23.66Peso (kg) 0,685 0,705 0,745

Misura (cm) 150 157 164 171 178Sciancratura (mm) 107/78/94 107/77/94 107/76.5/94 107/75/94 107/75/94Raggio (m) 17,9 18,4 19,1 19,9 21,9Peso (kg) 1,060 1,090 1,110 1,140 1,195

Misura (cm) 168 178 188 Sciancratura (mm) 125-95-115 125-95-115 125-95-115 Raggio (m) 17 18 19 Peso (kg) 1,815 1,915 2,015

Sparkle è un 4 ganci dedicato al mondo femminile. L’esperienza maturata sullo Stratos, scarpone da competizione per eccellenza, e la visione aziendale di unire la potenza, il control-lo, la resistenza e la precisione di uno scarpone da discesa, con le eccezionali doti di mobilità e leggerezza dello scarpone da sci alpinismo più evoluto, ha portato La Sportiva a proporre un 4 ganci con prestazioni in discesa paragonabili a quelle di uno scarpone da sci alpino, mante-nendo però il comfort, la manovrabilità e la leggerezza di un 2 ganci ski alp. Lo scafo G-Shell è realizzato in Grilamid leggero e resistente mentre il sistema di bloccaggio brevettato Vertebra Technology caricato carbonio costituisce la parte strutturale dello scarpone e agevola la trasmissio-ne della potenza in discesa grazie alle eccezionali doti di flessibilità

120-Flex. La mobilità dello scafo pari a 60° totali di escursione, unita alla rullata accentuata e al sistema di snodo brevettato EZ Flex della scarpetta interna, accentuano la camminabilità del prodotto, utilizzabile anche per passaggi tec-nici su rocce e terreni scivolosi grazie alla suola Vibram integrale bi-mescola/doppia densità. L’innovativo diffusore Rear Diffuser garantisce una maggior stabilità e sicurezza della cavi-glia. Il sistema di chiusura dispone del sistema brevettato Pegasus Buckles: ganci in alluminio

con micro-regolazioni, dal design minima-lista e funzionale, pensato per facilitare le operazioni apertura/chiusura e contenere il volume totale dello scarpone. Altre specifiche: gambetto bi-assiale Dual-Axis Cuff, EZ Flex

Tongue, 4BT Tech Last, WarmSole Insert, Canting Adjustment. Peso: 1.245 gr,

mezzo paio taglia 24,5. Disponibile nelle misure 23-26,5.

Per: UnisexCategoria: Ski touring/freerideTarget: MegaLo5 è lo sci dedicato allo sci alpinismo “sidecountry”, quello praticato lungo il bordopista dove si necessita di uno strumento preciso e reattivo, ma anche abbastanza aggres-sivo da poter essere utilizzato anche in pista. 20% rocker, 80% camber.Materiali: Carbonio preformato + fibre di vetro tri-direzionali + fibre di carbonio bidirezionali anima: Vertical Laminated Polar Wood

Soletta: P-Tex 2000 presciolinata a manolamine: Acciaio 1,8 mm + gomma accoppiataTecnologie utilizzate: Anima in Alpine Poplar Wood, legno energico, aggressivo e stabile ad alte velocità. altre caratteristiche tecniche: Punta e spatola predisposte per l’aggancio di pelli pre-sagomate La Sportiva Hi-Glide. I fori di alloggiamento possono essere utilizzati per ancoraggi o slitte d’emergenza. Prezzo consigliato al pubblico: 559 euro

MOVEMEnTBLACK APPLEPer: UomoCategoria: Ski touringTarget: Sci alpinismo classicoanima: Light karuba e compositeSoletta: P-Tex 2000 1,3 mmlamine: Acciaio inox

Tecnologie utilizzate: MLTECH (Movement Light Technology)altre caratteristiche tecniche: Top corund shiny, fibre dynamic light triaxialPrezzo consigliato al pubblico: 569 euro

Misura (cm) 161 169 177Sciancratura (mm) 117-80-106 118-80-107 118-80-108Raggio (m) 18,5 19,5 20,5Peso (kg) 1,05 1,15 1,25

DISTRIBUITO DA: Boardcore - 02.66800814 - [email protected]

CRISPISKR!!m

Skr!!m è l’evoluzione dello scarpone da sci alpinismo. I supporti laterali in Fibra Compo-sita Termoplastica, accuratamente posizionati all’interno dello scafo, rivoluzionano la tenuta in fase di sciata rendendolo stabile e preciso, nonché leggero in fase di cammi-nata grazie all’elevata riduzione di peso. Leggero e versatile, Skr!!m monta leve micrometriche di chiu-sura e il nuovissimo sistema di apertura/chiusura gambale Quick Action Locking System in lega

leggera. Il velcro posto all’estremità agisce come quarta leva in fase di discesa dando

maggior supporto e sicurezza in sciata. La nuova scarpetta termoformabile Subtech Thermo Liner offre un comfort eccellente

grazie alla particolare facilità di aderenza al piede e prestazioni incredibili. Un look esclusivo e un plus di tecnologia: scafo e

gambetto sono in Pebax rigido, suola Vi-bram Enigma, suoletta interna Shock

Absorbing Midsole. Compatibilità: Low Weight Binding, Alpine Tou-ring Freeride.

DISTRIBUITO DA: Crispi Sport - 0423.524211 - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Ski Trab - 0342.901650 - [email protected]

SkI TRabSInTESI

gARA AERO WORLD CUP

Per: UnisexCategoria: Ski touringTarget: Modello da sci alpinismo leggero, estre-mamente facile e con un ottimo galleggiamento. L’ideale per chi vuole avere buone performance anche in discesa grazie al nuovo Attivo Progressi-ve Shape che facilita la conduzione permettendo di avere un ottimo controlloMateriali: Rinforzi superiori e inferiori in carbo-nio, fibre di vetro e ibridi (nuovo Carbon-Power Glass). Superficie in poliammide P.A. Strong

Protection antigraffio con trattamento idro-repellente realizzato con la nanotecnologiaanima: Liwood coreSoletta: Soletta in polietilene sinterizzato ad alta densità molecolare, colore giallo, finitu-ra microfinish racing con tuning 1° e fianco lamina 89°lamine: Lamine in acciaio durezza 52 HRCTecnologie utilizzate: Liwood Power Fiber Box Core, Duo Tech, AttivoPrezzo consigliato al pubblico: 499 euro

Target: Per atleti che vogliono il massimo. Il più leggero e affidabile in ogni condizione e pendio. Nuovo profilo Attivo Progressive shape che lo rende ancora più facile per la discesaMateriali: Rinforzi superiori e inferiori in carbo-nio. Scocca dello sci in carbonio ad alto modulo. Superficie in poliammide light tech antigraffio con trattamento idro-repellente realizzato con la nano-tecnologia. Lamine in acciaio microcristallino 52HRC

anima: Anima in composito alveolare con elementi differenziatiSoletta: Soletta in polietilene sinterizzato 0,8 mm ad alta densità molecolare con aggiunta di grafite, colore nero, finitura microfinish racing con tuning 1° e fianco lamina 89°Tecnologie utilizzate: Lightweight Technology, Cap Piuma QuadriaxialPrezzo consigliato al pubblico: 919 euro

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35 Numero 2 / 2013 35

DISTRIBUITO DA: Scott Italia - 035.756144 - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Oberalp - 0471.242900 - [email protected]

SCOTTCOSmOS

DYnaFITTLT6 mOUnTAIn

CHO OyU

È una delle grandi novità di questa stagione invernale: Scott infatti entra nel segmento degli ski boots con una collezione completa, che spazia dallo sci alpino allo sci alpinismo, fino ad arrivare a freeski, touring e te-lemark. Tra i modelli top c’è il Cosmos, un 4 ganci ideale per lo sci alpinismo. Leggero e reattivo, è perfetto per lunghe uscite, grazie alla scarpetta interna EZ Fit anatomica con un livello di comfort

superiore. I ganci in magnesio ed Ergal forniscono il miglior rapporto

peso resistenza, mentre il sistema di apertura Wide Open Scott lo rende facile e veloce da indossare. Lo scarpone è inoltre dotato di inserti Shock Damper e Suola Vibram a due densità. Utilizzabile con i sistemi ISO Touring e ISO Alpine Tech. Misure: 25-31.5. Peso: 1.450 gr (misure 27.5). Prezzo consigliato al pubblico: 499 euro.

Perfetto per le salite lunghe e le discese tecniche, mette in primo piano la flessibilità. Dotato di un ulterio-re strato isolante di alluminio e feltro, presenta una vestibilità del guscio migliorata, per adattarsi a un pubblico più vasto senza perdere le sue ec-cezionali caratteristiche in discesa. Dispone inoltre di una nuova scarpetta interna più calda, dotata di lingua stabile e larga. Grazie alla leva regolabi-le il sistema Ultra-Lock rinforzato elimina ora ogni compromesso. La nuova fibbia è in magnesio e consente di adattare perfettamente lo scarpone alla larghezza del polpaccio. Il sistema di chiusura Ultra Lock è stato riconosciuto come uno dei più

utili e innovativi. La rotazione del gambetto di 60 gradi rende lo scarpone completamen-

te flessibile. Con il gambetto mobile si cammina comodi come con uno scarponcino da monta-gna. Grazie all’unione con lo spoiler posteriore, chiudendo il gambetto e cambiando il modus in “discesa” si raggiungono massima rigidità e sostegno. Altri vantaggi sono la suoletta corta e i materiali leggeri, che rendono lo scarpone incredibilmente agile. Disponibile nella versione molto leggera e rigida del TLT 6, con gambetto in carbonio, chiamata “TLT6 Performance”. Suola Claw. Peso: 1.065 gr (taglia 27.5). Taglie: 25-30.5 con 1/2.

Misura (cm) 158 166 174 182 191Sciancratura (mm) 124-87-110 124-87-110 125-88-111 125-89-111 126-90-111Raggio (m) 14/9/12 15/10/13 16/12/15 18/14/17 20/16/19Peso (kg) 1,080

Per: UnisexCategoria: Ski touringTarget: Perfetto per la neve profonda, realizza-to per le spedizioni e i tour ad alta quotaMateriali: Legno di Pawlonia, carbonio, titanalanima: Legno di PawloniaSoletta: Grafite sinterizzata lamine: Acciaio sinterizzatoTecnologie utilizzate: Scoop Rocker - Grazie alla crescita uniforme del raggio fino alla pun-ta, la curvatura è particolarmente armoniosa nei colpi anteriori. Tail Rocker - Il raggio cresce dolcemente per controllare efficacemente l’alta velocità anche in terreni ripidi e ghiacciati.Triple Radius - Il raggio aggiuntivo, relativa-mente stretto, di 20 m nell’area dell’attacco

regala una perfetta presa dell’angolo in terreni ripidi e ghiacciati, ed è sviluppato appositamente per sci molto larghi. Il raggio stretto in corrispondenza del punto più rigido dello sci garantisce allo sciatore la sicurezza necessaria sul ghiaccioaltre caratteristiche tecniche: Geometria snella della spatola che grazie all’esclusiva tecnologia di sospensione tridimensionale al carbonio regala allo sci presa di spigolo, un ritorno potenziato e una trasmissione diretta delle forze. La leggera anima in le-gno di Pawlonia, potenziata con rinforzi in carbonio sulla punta, una piastra di titanal e stringer in carbonio, conferiscono rigidità di torsione e fluidità

DISTRIBUITO DA: Oberalp - 0471.242900 - [email protected]

SCaRPamAESTRALE RS & gEA RS

Maestrale RS e Gea RS: rispettivamente per uomo e donna, offrono prestazioni senza compromessi e uniscono sapientemente il mondo del freeride e dello sci alpinismo, due segmenti nei quali Scarpa è sempre più tra i leader a livello mondiale. Questi due modelli rappresentano la combinazione perfetta tra leggerezza e precisione, anche grazie alla tecnologia Scarpa “Axial Alpine Technology ”. Il gambetto e lo scafo utilizzano innovative plastiche più rigide e la nuova scarpetta Intution Pro Flex Rs. Il linguettone rigido, abbinato alla nuova fa-scia collo piede Predator RS, incrementa le perfomance in discesa. Inoltre sono compatibili con tutte le tipologie di attacchi (TLT - Al-pine Touring – Freeride). Queste soluzioni associate alle innovative leve “Zeus” assicurano durante la sciata una reattività migliore e più intuitiva, più controllo ed efficienza sui terreni ripidi con neve fresca, come in pista. Maestrale RS e Gea RS consentono di sciare in perfetta simbiosi con qualsiasi tipo di sci da freeride ad oggi sul mercato. Di alto livello anche la suola, la Cayman Scarpa/Vibram, elemento im-portante come sappiamo in scarpone dall’utilizzo trasversale come questi. Maestrale RS pesa 1570 gr, è disponibile in versione colore white-black yellow e nelle misure 23,5 – 32. Gea RS pesa 1410 gr, è disponibile in versione colore white-black lipgloss e nelle misure 22,5 -27. Prezzo al pubblico consigliati: 529 euro.

DISTRIBUITO DA: Calzaturificio Scarpa - 0423.5284 - [email protected]

Maestrale RS

GEa RS

Page 36: OUTDOOR N.2 2013

Numero 2 / 201336

DISTRIBUITO DA: ATK Race - 0536.071831 - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Panorama - 0472.201114 - [email protected]

DIaMIRZEnITH 12

DYnaFITBEAST 16

kREUZSPITZESKI STOPPER

MaRUEllInWP-VR

ExTREmE/CT40

RAIDER 12

REVOLUTIOn WORLD CUP

RACE PDg

aTk RaCE

COllTEx

Nuovissime tecnologie brevettate (ben 5) e un design futuristico rendono lo Zenith 12 un nuo-vo punto di riferimento. Il nuovo attacco firma-to Diamir inaugura l’era dei sistemi di attacchi a pin grazie al suo sgancio di sicurezza definito. La soluzione è offerta dal Safety Alubar System e dal Safety Pin System. I due sistemi sono eccezionali in termini di funzionalità, qualità e sicurezza. Come nei moderni sistemi di sgancio degli attacchi per sci alpini, lo sgancio laterale avviene tramite il puntale. La compensazio-ne longitudinale attiva assicura uno sgancio definito anche quando lo sci si flette. Grazie allo Easy Switch Concept, lo Zenith 12 compete in una classe a parte in termini di comodità d’uso degli attacchi a pin. Un ampio rinforzo e l’elevata stabilità del sistema assicurano la trasmissione diretta degli impulsi. Grazie a un meccanismo ingegnoso, il rampante garantisce una presa profonda e costante dei denti nella neve a tutti i livelli di camminata. I vantaggi rispetto agli attacchi a pin tradizionali sono notevoli: sgancio di sicurezza laterale anteriore definito, sgancio di sicurezza frontale defini-to, sgancio di sicurezza anche in modalità di salita, semplicità di conversione dalla modalità di camminata a quella di discesa, facilità di cambio dei livelli di camminata.

In questo progetto il gruppo di ricerca e sviluppo dell’azienda ha concentrato la propria attenzio-ne sul segmento freeride, creando un attacco adatto a ogni disciplina e ogni tipo di terreno. La grande novità di Beast 16 è rappresentata dal sistema privo di intelaiatura che va a combinarsi a un’elevata resistenza fino al valore di sgancia-mento pari a 16. Quindi in questo nuovo attac-co, oltre al “tradizionale” comfort in salita, viene offerta ai freerider più esigenti un’affidabilità elevata che consentirà loro di esprimere grandi performance nella discesa. L’ingegnere Fredrik Andersson, con un passato da freerider profes-sionista, e il canadese Eric Hjorleifson, talento della neve fresca, sono I 2 personaggi chiave nello sviluppo del Beast 16. Entrambi sanno perfettamente che cosa un freerider chiede a un attacco e l’hanno espresso nel nuovo pro-dotto Dynafit. Senza dimenticare ovviamente la leggerezza: il peso di 935 gr rende Beast 16 un pioniere nella categoria degli attacchi freeride da salita. L‘attacco presenta una meccanica di sganciamento complessa sia su puntale che sul-la talloniera per offrire la massima sicurezza: la struttura del puntale di rotazione, per esempio, impedisce lo sganciamento a seguito di colpi. Inoltre, l’altezza ridotta consente allo sciatore di stabilire un contatto ottimale con lo sci. La corsa neutra grazie all’inclinazione leggera e l’elevata rigidità torsionale ottenuta dall’ampio supporto lo rendono unico nel suo genere. Dynafit Beast 16 sarà disponibile in edizione limitata: un lotto di 2.500 esemplari numerati saranno presentati sul mercato internazionale.

Ski stopper brevettato e universale, che si monta al posto del rampante. Si mette e si toglie quando si vuole e in qualsiasi condizione con un semplice movimento. In salita viene tenuto nell’apposita custodia in stoffa anti-lacerazione e adagiato comoda-mente nello zaino o nella tasca della tuta. Compatibile con tutte le marche di attacchi con supporto rampant sistema Dynafit. La confezione comprende un paio di ski stopper con dispositivi per il bloccaggio. Specifiche tecniche: base in acciaio corten zincato tagliata a laser e presso-piegata, pressore in polimero ottenuto da lavorazione meccanica per asportazione di truciolo, chiusura auto-matica con la pressione dello scarpone, com-patibile con tutti gli attacchi con supporto rampant tipo Dynafit. Si aggancia e sgancia dallo sci semplicemente e velocemente senza l’utilizzo di alcun attrezzo. Disponibile in due misure con distanza fra i bracci di 75 oppure 90 mm. Peso del singolo skistopper 88 gr (escluso dispositivo di bloccaggio). Peso del singolo dispositivo di bloccaggio: 9 gr (vite compresa).

Approccio molto differente rispetto al clas-sico attacco da ski alp per Maruelli, marchio che propone le cosidette Natural Walking Plate. Un sistema che permette di mante-nere la postura eretta e un movimento di camminata naturale: fine del movimento a testa bassa con torsione del busto per spingere avanti lo sci, sostituito da oscilla-zione della gamba e rollata del piede sullo sci (movimento che l’uomo ha ottimizzato in 40.000 anni di evoluzione). Il passo risulta così più lungo, dal 10 al 70%. Senza il limite in avanzamento creato dalla coda dello sci si possono mettere i piedi al limite della propria falcata. Questo significa maggiore velocità, ma soprattutto la possibilità di superare pendenze e ostacoli con una facilità prima impensabile. Gli sci restano sempre a terra e galleggiano anche con neve molto polverosa e profonda in quanto la spatola durante l’avanzamento non è caricata, quin-di fa emergere lo sci che resta sempre sopra la neve. Gli attacchi Maruelli sono disponibili in differenti versioni, tra touring, freeride e race. Nella foto, il prodotto in basso è il mo-dello NWP-VR (Vertical Race), che pesa 140 gr + attacchino M2 da 50 gr. Dedicato agli allenamenti e alle gare, con questo modello Dennis Brunod ha vinto già molte Vertical. Misura, montaggio e spedizioni: 1499 euro.

È questa la novità FW 2013/14 più impor-tante proposta all’interno del segmento free-touring. Questo attacco è dotato di un sistema di regolazione dello sgancio con valori Din 5-12 e di ski-stopper integrato. Perfetto sia per lo sci alpinista che per il freerider più esigente, è inoltre realizzato con l’alzatacco integrato nella talloniera e con slitta di regolazione da 25 mm. Modello estremamente funzionale, è completamente regolabile utilizzando il bastoncino, senza che sia necessario abbassarsi per svolgere le operazioni di cambio-assetto. Inoltre, il Rotational System consente un attacco dello scar-pone in maniera sicura: in fase di sciata, la talloniera rimane fissa e trattiene saldamento il piede iniziando la fase di rilascio solo al

raggiungimento del valore settato in prece-denza, come si comportano normalmente gli attacchi con telaio. Grazie all’apertura laterale della torretta è possibile regolare quattro posizioni di sciata: due differenti livelli di alzatacco; “boot on the ski” e di discesa. L’aggancio del puntale è facilitato dal sistema AUS. Lo stopper può essere attivato con una leggera pressione sulla leva frontale e rimane sempre attivo sia in camminata che in sciata. Integrata nel puntale è presente anche una pratica slot porta-rampante. Le forature al-

largate mantengono una perfetta rigidità e migliorano la

qualità di trasmis-sione degli impulsi.

Misure: 75, 91, 107 e 117 mm. Peso: 330 gr.

Made in Italy.

Dopo che con la presentazione di Sl World Cup Atk ha ricevuto il premio come Miglior attacco Race 2013 da Ski Alper, l’azienda modenese ha progettato questo nuovo modello per offrire un attacco dotato di dettagli di meccanica altamente tecnologici. Grazie alla sua particolare costruzione, questa versione si caratterizza per una notevole riduzione del peso. Nel complesso sono infatti solamente 105 i grammi di peso. Un dettaglio di rilievo, che va ad aggiungersi all’in-novativo sistema Fast-In per realizzare questa “rivoluzione” nel mondo dello sci alpinismo. In particolare, la tecnologia brevettata consente un ingresso rapido senza che siano necessarie forti

pressioni sul puntale. Per finire, il Rolling-In permette un inserimento morbido e fluido nella talloniera,

facile da effettuare anche in neve fresca, mentre la durezza di rotazione dello sportellino è regolabile tramite una comoda vite.

Colltex è uno storico marchio tra i leader mon-diali nel segmento pelli di foca, di proprietà dell’azienda svizzera Tödi Sport aG. Dopo essere stato distribuito negli ultimi anni da Gipron, la gestione di Colltex da questa stagione invernale passa a Panorama. Di seguito due dei principali modelli in collezione.

bis di grandi novità, fra innovazione e funzionalità Raider 12 è dotato di tecnologie con altissimi standard di comfort e in grado di offrire le sensazioni tipiche degli attacchi con telaio. Revolution World Cup è il più leggero, grazie ai soli 105 gr di peso.

Realizzata al 100% in mohair, con nuova costruzio-ne del tessuto e speciale applicazione di colla per le competizioni. Velocità e tenuta sicura in salita. Equipaggiata con una membrana impermeabile e un materiale hightech edge+, evita gli sfilac-ciamenti laterali e le pelli bagnate. Tutti i modelli Colltex sono testati dall’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SNV) Davos.

A differenza dalle fibre sintetiche, il pelo della capra mohair all´interno è vuoto e resta sempre morbido e soffice anche con temperature estreme. Adatta per ogni tipo di atleta, offre tenuta sicura

in salita e scorrevolezza. Assorbe una quantità di umidità minima, riducendo il pericolo di zoccolo.

DISTRIBUITO DA: Socrep - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Oberalp - [email protected] - www.dynafit.it

DISTRIBUITO DA: Omnimec Kreuzspitze - [email protected]

DISTRIBUITO DA: maruelli - [email protected]

Focus onSkialp-freeride / Prodotti Pelli e attacchi: in vetrina alcuni dei principali modelli delle collezioni fall winter 2013/14

Page 37: OUTDOOR N.2 2013

37­Numero­2­/­2013

Tuta intera in Lycra a grammatura leggera per competizioni di sci alpinismo. Presenta dorso dotato di zona in rete 3D per una perfetta traspirazione anche nei punti a maggiore contatto con lo zaino. Il tessuto ad alta resistenza sulle spalle e nella parte interna delle gambe assicura resistenza all’usura e al taglio delle parti a diretto contatto con scarponi, lamine dello sci e spallacci dello zaino. Compatibile con qualsiasi tipo di scarpone grazie alle aperture dedicate. Provvista di due grandi tasche poste all’esterno per riporre le pelli con maggiore praticità e velocità, tasca interna porta Artva e taschino esterno porta barrette con chiusura zip. Doppio strato di Lycra sulle ginocchia per assicurare il riscaldamento delle zone più sensibili senza ostacolare la camminata. Taglie: S-XL.

Prodotti­ski­alp­firmati

TuTa ConTesT

speed

Ideato per per alpinismo, compe-tizioni di sci alpinismo, arram-picata. Estremamente leggero, dispone di sistema di regolazio-ne rapida con rotella, struttura interna in EPS, calotta esterna in policarbonato “in moulding” con numerose aperture per un’ottima ventilazione, ganci portalampada. Peso: 230 gr.

Pala da neve superleggera per sci alpinismo, con manico in lega di alluminio 6061, telescopico e rimovibile con sezione a goccia,

solido e resistente alla flessione. Impugnatura anatomica. Realizzata in ABS super resistente alle basse temperature,

dispone di 4 fori per ancoraggi su neve e può essere utilizzata per comporre una barella di fortuna con gli sci. Conforme ai

regolamenti ISMF. Pesa 400 gr. Dimensioni: 20x20 cm. Lunghezza manico: 35-58 cm.

Zaino ultra leggero per sci alpinismo e arrampicata, predisposto per l’alloggiamento degli accessori da montagna. Dispone di tasche esterne in rete porta accessori e porta sci Xpress. Colori: grigio/verde acido, grigio/arancio. Peso: 600 gr.

CresT Touring

X3 600

Il rampone più leggero del mondo, nuovo riferimento per le competizioni di sci alpinismo. Grazie al nuovo sistema di aggancio posteriore Clip-in (brevettato) il rampone si aggancia perfettamente

al centro del tallone degli scarponi da sci alpinismo dotati di inserto metallico. Presenta inoltre un sistema di regolazione della lunghezza in fettuccia Dyneema per un’estrema riduzione del peso. Questo permette di piegare il rampone su se stesso, rendendolo così

estremamente compatto. Astina di regolazione in lega di alluminio in dotazione. Struttura a dieci punte in lega di

alluminio 7075 T6. Colorazione diversa tra rampone destro e sinistro, per un’immediata identificazione.

Peso: 294 gr.

Lo scialpinismo è da sempre uno dei core business di C.A.M.P., che da molti anni propone una gamma di prodotti decisamente vasta e completa, rivolta sia al touring che al race. Inoltre l’azienda di Premana vanta diversi atleti di livello all’interno del proprio team. Sci alpinisti che ai recenti Campionati Mondiali, svoltesi a Pays des Écrins, in Francia, hanno collezionato ottimi risultati. La kermesse ha preso il via il 10 febbraio con la gara a squadre in cui Manfred Reichegger, Gloriana Pellissier ed Elena Nicolini hanno ottenuto l’argento. Quarta posizione per Pietro Lanfranchi. Nella prova sprint medaglia d’oro alla svizzera Mireille Richard, mentre l’argento della categoria Espoir è andato ad Alessandra Cazzanelli e Robert Antonioli. L’intramontabile Gloriana Pellissier ha poi sfiorato l’argento nella gara individuale, conclusa comunque con un bronzo, mentre sul versante maschile si registrano la seconda e terza posizione di Robert Antonioli e Michele Boscacci nella categoria Espoir, oltre al 4° assoluto di Damiano Lenzi. Nel Vertical Lenzi ottiene il bronzo, mentre Boscacci e Antonioli sono rispettivamente 2° e 3° nell’Espoir. Nella Junior ottima 3a posizione per Federico Nicolini. Gran finale con le staffette, che hanno portato ben 2 argenti: quello maschile con Damiano Lenzi, Manfred Reichegger, Michele Boscacci e Robert Antonioli, e quello femminile con Gloriana Pellissier, Elena Nicolini e Alessandra Cazzanelli.

raCe 290

Per sci alpinismo, alpinismo, escursioni sulla neve e sci alpino. Membrana traspirante e impermeabile Hipora, con rinforzi su palmo, pollice e indice con Grip’R per assicurare massima presa. Tessuto assorbente sul pollice, inserti di rinforzo tra pollice e indice, giropolso in Neoprene con velcro. Disponibile nei colori nero/antracite e nero/arancione. Peso: 126 gr.

Sovra moffola ultra leggera per alpinismo e competizioni di sci alpinismo. Assicura protezione extra in caso di vento, sacchetto custodia incluso. Peso: 15 gr.

Il guanto più caldo della gamma nella versio-ne Lady, ideale per sci alpinismo, alpinismo e sci alpino. Imbottitura in Thermolite, imperme-abilità e traspirabilità assicurate dalla mem-brana Hipora. Il sistema Grip’R siliconato su palmo e dita assicura massima presa. Rinforzi in pelle di vitello tra pollice e indice, giropolso in Neoprene con Velcro, tessuto assorbente sull’esterno del pollice. Peso: 136 gr.

Leggeri e avvolgenti, per competizioni di sci alpinismo e alpinismo. Protezione antivento Windmit’N inserita nella parte alta del polso. Peso: 92 gr.

g TeCh dry

WindmiT’n

g hoT dry Lady

g Comp Wind poWer

Un riferimento per le competizioni di scialpinismo, rappresenta il top di gamma della linea CAMPack. Leggerissimo grazie ai suoi 260 gr di peso. Conforme ai regolamenti ISMF, è fornito con 2 diversi sistemi di porta sci intercambiabili: gancio Xpress Wire fissato sullo spallaccio per le competizioni di sci alpinismo classico, o sistema di aggancio veloce degli sci per le competizioni Sprint. Tunnel preformato porta ramponi “easy entry”, accessibile anche con lo zaino in spalla. Predisposto per Hydrobag; tasca interna per pala da neve, doppio alloggiamento interno per il manico pala, sonda ed eventualmente piccozza. Fondo preformato, spallacci in rete traspirante con tasche porta accessori, cinghietto pettorale “easy release”, schienale 3 sections (Mesh, Mesh 3D, Polyester) confortevole ed ergonomico. Accessori in dotazione: secondo porta sci in Dyneema e sistema Truck Bull.

rapid 260

disTriBuiTo da: C.a.m.p. - 0341.890117 - [email protected]

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Numero 2 / 201338

DISTRIBUITO DA: Izas - [email protected] - www.izas-outdoor.com

DISTRIBUITO DA: manifattura Valcismon - 0439.571222 - [email protected]

DISTRIBUITO DA: La Sportiva - 0462.571800 - www.lasportiva.com

FERRInO HIGH labRACE 18 mEZZALAmA LImITED EDITIOn

VaUDEDISEnTIS gLOVES

MaSTERSSKI ALP

UPDRAfT 18

SkI TRabmAgICO 16/14 CARBOn

GROUSE CREEkfALCOn 18

PIUmA DUO

IZaSfALCUn

kaRPOSCERVInIA JACKET

la SPORTIVaHALO SUIT m

CERVInIA PAnT

SIREn HOODy W

PRImUS HOODy

Zaino Made in Italy studiato appositamente per gli atleti di sci alpinismo. Pesa solo 190 gr. gra-zie all’utilizzo del tessuto Cubic Tech CTF3, com-posito in fibra di DSM Dyneema ad alta tenacità. Presenta porta sci con sistema di ancoraggio rapido, comparto porta-ramponi facilmente accessibile anche con lo zaino in spalla e 2 asole esterne in cordino Dyneema che possono fungere da secondo porta sci, porta piccozza o sistema di traino con daisy chain. Tutti dettagli che rendono il Race ideale anche per le gare più impegnative. Testato dagli atleti del Team

Ferrino, questo zaino sorprende per la forte attenzione alle esigenze degli sci alpinisti, sia in gara che in allenamento. Altre caratteristiche: spallacci ergonomici in tessuto reticolare traspirante, fascia a vita in nastro, tasca porta pala, compatibile con sistema d’idra-tazione H2 bag, asole interne porta sonda/manico pala, cinturino pettorale, fischietto

d’emergenza. Capacità: 18 lt.

Robusto e impermeabile al vento, realizzato in pelle di capra ha una presa

eccellente e confortevole grazie alle cucitu-re esterne elasticizzate. Specifiche tecniche: dita preformate, palmo della mano e pollici

con inserto in pelle, polsini regolabili, in-terno spazzolato. Tutti materiali certificati

bluesign.

Masters presenta per la pri-ma volta in collezione un vero modello di bastoncino sviluppato specificatamente pensando ai professionisti dello sci alpinismo. Realizzato in alluminio 7075 T6 F56 ø 16 mm, è proposto nelle diverse misure da 120 cm a 160 cm. È dotato di manopola B12 con morbida gomma e passamano XC comfort in tessuto tecnico.L’estensione in schiuma Eva assi-cura una presa migliore insalita. Completano Ski Alp, la paperella storica designed byMasters, realizzata in materiale certificato DuPont e unapunta in tungsteno.

Zaino molto leggero con fissaggio degli sci in diagonale. Il caricamento fron-tale garantisce facilità d’uso, la tasca interna dispone di uno scomparto per pala e sonda antivalanga. Sono pre-senti inoltre cinghia ventrale leggera con tasche in mesh elastico, tasche laterali reticolate porta-pelli, tasche in mesh elastico, istruzioni sul com-portamento in caso di emergenza in ambiente alpino (riportate nello

scomparto principale), schienale imbottito, elementi rifrangenti, foro per idratatore Aquarius.

Eccellente bastone telescopico per le escursioni invernali, è uno dei più leggeri sul mercato. La parte superiore in alluminio resistente, combinata con la parte inferiore in carbonio rinforzato con Kevlar, offrono la massima stabilità. Presenta impugnatura ergonomica con un supporto in materiale schiumoso antisdrucciolevole e un innovativo siste-ma di regolazione esterna Evo Lock che permette una regolazione ultraveloce e un fissaggio anche con guanti, pioggia, ghiaccio e neve. Lunghezza massima e minima: 140-105 cm. Peso: 480 gr (per paio). Prezzo: 89.90 euro.

Zaino leggero di piccola litratura, ideale per sci alpinismo, escursionismo, ciaspolate e ciclotouring. Presenta costruzione ergonomica, inserto per il serbatoio acqua interno, comode tasche laterali in rete porta-oggetti, retina porta-documenti sotto il cappuccio. Tasca infe-riore con copertura waterproof come in tutta la collezione zaini Grouse Creek. Il sistema di allacciatura permette lo scarico del peso in zone differenti, per non affaticare la schiena. Il basto in rete e lo schienale termo-riflettente favoriscono un’ottimale traspirazione e circolazione dell’aria. Cinghie di sicurezza laterali. Disponi-bile anche nella versione da 28 litri. Peso 780 gr.

Guanto realizzato in tessuto Micro Cordu-ra Stretch con patella areata “breathable system”. Presenta polsino in air-prene, palmo in pelle traspirante e impermeabile, cuciture in Kevlar e imbottitura Airsoft. Altre specifiche: dita con soffietti anatomici, pollice con tessuto tergisudore, rinforzi anatomici sul palmo, polsi-no con copriguanto estraibile e rimovi-bile. Sul palmo è presente anche un inserto per la pulizia degli occhiali o della soletta degli sci prima di mettere le pelli. Touch System per utilizzo di palmari e touchscreen. Prezzo: 87,20 euro. Disponibile nelle taglie XS, S, M, L, XL, XXL.

Come vi avevamo annunciato in anteprima esclusiva lo scorso dicembre, il marchio spagnolo Izas si è affacciato in Italia, grazie anche al prezioso supporto a livello di consulenza e vendite dell’agenzia di Carlo Guerra. In Spagna conta più di 700 clienti inclusi gli affiliati Intersport, Sport2000 e Sport Detail. Si tratta di un brand con un rapporto qualità-prezzo davvero competitivo e un posizionamento medio. Non mancano tuttavia in collezione capi con un buon grado di tecnicità come questo softshell idrore-pellente, antivento e traspirante, con regolazione elastica in vita, polsino regolabile e tasca interna. Disponibile nelle misure: XS, S, M, L, XL, XXL, 3XL, 4XL.

La giacca Cervinia da sci alpinismo è stata sviluppata con l’apporto dei migliori atleti di Coppa del mondo. È un capo resistente alle intemperie e alle abrasioni, garantisce ottimo controllo termico e ampia libertà di movi-mento. Il tessuto Windstopper 4-Way espelle velocemente il sudore, protegge dal vento e garantisce massima libertà di movimento, per-mettendo così gesti atletici estremi. Gli inserti in tessuto ceramico antiabrasivo Eschler sulle spalle rendono il capo molto resistente allo sfregamento provocato dalle lamine degli sci o dello zaino. La schiena è realizzata in Dualfit leggero e traspirante e in tessuto NoRain per protezione dall’acqua. Le tasche sul petto facilitano l’inserimento delle pelli, mentre le due tasche fron-tali con zip possono anche fungere da aperture per areazione. Una tasca interna frontale con zip serve per mettere l’Arva in un posto sicuro.

Halo Suit è il completo due pezzi nato per utilizzi freeride e discese powder-style su nevi polverose. Grazie alla continuità tra gilet e pantalone, garantita dalla cerniera integrata, evita l’entrata della neve proteggendo la schiena e fungen-do da barriera contro gli agenti atmosferici. Nato come terzo strato da indossare assieme a un prodotto next-to-skin e a un hybrid layer, può essere utilizzato in alternativa

al guscio hardshell nelle giornate invernali più soleggiate, con il vantaggio di offrire la massima

libertà di movi-mento, leggerezza e comfort. L’esclusivo tessuto FreeDom Rider sviluppato dal reparto R&D La Sportiva garantisce massima idrorepel-lenza, traspirazione ed elasticità per sal-tare da una cunetta all’altra. Le ampie tasche frontali poste sul pantalo-ne sottolineano il look freeride di un prodotto dedicato alle nuove gene-razioni di amanti del powder.

Siren Hoody è disegnato per soddisfare le esigenze delle scialpiniste e delle amanti della montagna con un approccio freeride. L’ideale per chi è alla ricerca di un prodotto confortevole quanto caldo e in grado di favorire i movimenti più estremi durante l’attività. È uno strato ibrido crossover tra L3 ed L4, grazie all’imbottitura termica in Primaloft presente frontalmente, sulla schiena e sul cappuccio, e all’integrazione di fasce late-rali in Polartec molto elastiche e morbide per massimo comfort. Migliorano la comodità e la libertà di movimento, anche le sciancrature che accen-tuano la femminilità. Può essere indossato anche da solo per utilizzi tempo libero nei mesi invernali.

Primus Hoody è uno strato ibrido crossover tra L3 ed L4, grazie all’imbottitura termica in Primaloft presente frontal-mente, sulla schiena e sul cappuccio e all’integrazione di fasce laterali in Polartec molto elasti-che e morbide per massimo comfort e libertà di movimento. Nasce per soddisfare le esigenze di alpinisti con un approccio freeride: alla ricerca di un prodotto confortevole quanto caldo e in grado di favorire i movimenti più estremi durante l’attività. Può essere indossato anche da solo per tempo libero nei mesi invernali. La tasca mp3 integrata permette di portare sempre con sè la propria musica.

Il pantalone Cervinia si caratterizza per la sua estrema traspirabilità ed elasticità, grazie soprattutto al tessuto bielastico Windstopper 4-Way light, resistente al vento, e al tessuto NoRain sul retro idrorepellente, in grado di isolare perfettamente il corpo permettendo comunque una straordinaria evaporazione del sudore. Il taglio ergonomico garantisce massima libertà di movimento, mentre i rinforzi in Kevlar nel fondo gamba proteggono dalle abrasioni provocate dalle lamine degli sci, dai ramponi e dai sassi appuntiti. Inserti in poliestere termo-applicato per adattare gli scarponi. La zip con doppio cursore ha la doppia funzione di regolare la temperatura e di sfilare velocemente i pantaloni.

DISTRIBUITO DA: ferrino & C. - [email protected]

DISTRIBUITO DA: masters Srl - 0424.524133www.masters.it

DISTRIBUITO DA: Panorama - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Ski Trab - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Alpex – [email protected]

Abbigliamento e accessori: in vetrina alcuni dei principali modelli delle collezioni fall winter 2013/14Focus onSkialp-freeride / Prodotti

RUDOLf

Pantalone tecnico softshell a tre strati anti-vento e antipioggia. Efficace nei climi freddi, si caratterizza per una vestibilità ottimale e precisa, disegnata per assecondare perfetta-mente la forma delle gambe e della vita maschile. Fabbricato con un materiale elasticizzato, è comodo da indossare e si adatta per-fettamente ai movimenti necessari per lo svolgi-mento dell’attività fisica. Il capo è inoltre dotato di pratici dettagli funzionali, come le tasche sui fianchi con zip di chiusura a terminale gommato. È di-sponibile in diverse taglie, nella variante colore nero caviale.

Page 39: OUTDOOR N.2 2013

39 Numero 2 / 2013 39

DISTRIBUITO DA: L.m.O. - 0423.648281 - [email protected]

CObERTRESERO

mATRIx mBS 30

GMALPInE TOURIng SKI

MIllETTOURIng nEO

Bastone telescopico a due settori per sci alpinismo, è realizzato con tubo

in lega di alluminio aeronautico da 16 mm di diametro per la parte

superiore e in fibra di carbonio rinforzata in kevlar da 14 mm per la parte inferiore. Il model-lo si caratterizza per il rapporto

ottimale tra robustezza e leggerezza, ma soprattutto è progettato per ga-rantire una distribuzione efficace del peso, con la parte bassa più leggera per migliorare la maneggevolezza. Il nuovo sistema di bloccaggio a leva esterna è comodo e funzionale, grazie al dispositivo di regolazione della forza di serraggio, azionabi-le manualmente e facile da usare anche indossando i guanti e senza l’ausilio di cacciavite o altri attrezzi. La rotella asimmetrica è intercam-biabile e montata su un supporto in plastica rinforzato da un puntale in acciaio tornito con inserto in widia. La manopola in schiuma espansa per l’impugnatura asimmetrica e il

passamano in neoprene traspirante e anallergico completano i dettagli funzionali in dotazione. Peso: 225 gr al pezzo.

La nuova generazione di Skeleton Socks di GM sviluppata per gli appassionatidello sci alpinismo. La calza qui propo-sta è caratterizzata da esoscheletro grip frame che assicura sostegno e aderenza; rinforzo active shell che protegge le aree sottoposte a stress e compressione; anima in leggeris-sima maglia rasata con pannelli termici posizionati nei punti cri-tici. Tutti i valori tecnici portati al limite. È realizzata all’85% in polipropilenica, al 10% in poliammidica e al 5% in elastan.

Per lo scialpinista puro. Giacca e pantaloni tre strati, molto protet-tivi, in puro stile ski

touring. Presenta taglio sportivo per movimenti senza limiti, efficienza funzionale asso-luta, ecceziona-le traspirabilità

grazie al tessuto NeoShell. Dispone

inoltre di tasca per le pelli e aperture laterali con zip

La nuova dimensione dello zaino per lo sci alpinismo. Il design naturalmente asimme-trico ridefinisce l’equilibrio della leggerezza: porta sci diagonale, accesso rapido ai ramponi (Quick Axe) e al casco. Autentica di-chiarazione trasgres-siva della modalità di trasporto tramite il Mobility Back System (MBS), per il massimo confort e la totale libertà di movimen-to. Pesa 1.150 gr e ha capacità di 30 lt.

DISTRIBUITO DA: Cober - [email protected]

x-bIOnICSKI TOURIng SHIRT

Pensata per lo sci alpinismo. Nella fase attiva della prestazione, il sistema 3D-Bionic Sphere sfrutta il sudore producendo raffreddamento tramite l’evaporazione. Invece durante la fase di riposo, nelle cavità del tessuto viene incamerata aria che, riscaldata dal corpo, funge da perfetto isolante contro il freddo. Le imbottiture integrate in maglia tridimensionale con-sentono una più estesa distribuzione della pressione sui punti d’appoggio dello zaino, ossia spalle e fianchi, assicurando al tempo stesso una retro-ventilazione ottimale. Infine la compressione dosata riduce le vibrazioni muscolari senza ostacolare la circolazione. Disponibile nelle taglie: S/M, L/XL e XXL.

DISTRIBUITO DA: Trerè Innovation - [email protected]

DISTRIBUITO DA: Calze g.m. Sport - 0461.990286 - [email protected]

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