osservatorio giovani - dicembre 2011

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Osservatorio Giovani Osservatorio Giovani In aesa di registrazione al Tribunale di Catania. Sede: Via Luigi Sturzo n. 7 Trecastagni (CT) Direore Responsabile: Paolo Di Caro Hanno collaborato: Alfio Piera Alfina Moscheo Alfio Musumeci Adelia Torrisi Andrea Sebasano Puglisi Giovanni Di Stefano Maria Lezia Pappalardo Progeo Grafico: Studio Diciassee www.studiodiciassee.it Fotografie di: Simona Litrico Salvatore Pappalardo Odysseas Galinos Paparounis Stampa: Galatea Editrice via Piemonte, 84 Acireale (CT) [email protected] IL MIO NATALE Il mio Natale è qui, tra quei panni stesi che la pioggia fa pesanti, a contare i danni che ci danno i sentimenti. Il mio Natale diverso lo avevo immaginato, segnato dal freddo della mangiatoia ma con un respiro vero per chi le lacrime le ingoia. Il mio Natale voleva essere un arcobaleno, una speranza per ognuno, un Natale che ci facesse rinascere pian piano. Il mio Natale è qui, silenzioso, ansioso di far capire che non sempre ha ragione chi sta nella convinzione, ma chi tra le miserie del mondo sa fare spazio ancora a un’emozione. Il mio Natale è uno specchio, un vortice che scava dentro le coscienze, tu hai fatto Natale? Si, se in questa vita sei fra gli attori principali, se sei riuscito a spingere in alto il cuore con un vero paio d’ali. Giovanni Di Stefano 25 dicembre 2010 Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi da Osservatorio Giovani!

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OsservatorioGiovani

OsservatorioGiovani

In attesa di registrazione al Tribunale di Catania.

Sede:Via Luigi Sturzo n. 7Trecastagni (CT)

Direttore Responsabile:Paolo Di Caro

Hanno collaborato:Alfio PitteraAlfina MoschettoAlfio MusumeciAdelia TorrisiAndrea Sebastiano PuglisiGiovanni Di StefanoMaria Letizia Pappalardo

Progetto Grafico:Studio Diciassettewww.studiodiciassette.it

Fotografie di:Simona LitricoSalvatore PappalardoOdysseas Galinos Paparounis

Stampa:Galatea Editricevia Piemonte, 84Acireale (CT)[email protected]

IL MIO NATALEIl mio Natale è qui,tra quei panni stesiche la pioggia fa pesanti,a contare i danniche ci danno i sentimenti.Il mio Natalediverso lo avevo immaginato,segnato dal freddo della mangiatoiama con un respiro veroper chi le lacrime le ingoia.Il mio Natalevoleva essere un arcobaleno,una speranza per ognuno,un Natale che ci facesse rinascere pian piano.Il mio Natale è qui,silenzioso,ansioso di far capireche non sempre ha ragionechi sta nella convinzione,ma chi tra le miserie del mondosa fare spazio ancora a un’emozione.Il mio Natale è uno specchio,un vortice che scava dentro le coscienze,tu hai fatto Natale?Si, se in questa vita sei fra gli attori principali,se sei riuscito a spingere in alto il cuorecon un vero paio d’ali. Giovanni Di Stefano 25 dicembre 2010

Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voida Osservatorio Giovani!

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di: Adelia Torrisi

La poLitica e i giovani deL domaniOggi è diventato difficile parlare di po-litica con i giovani. Cresce sempre più, infatti, un senso di sfiducia nei confronti di quest’importante istituzione. Capita spesso di ascoltare giovani adolescenti dire: “I politici sono ladri “ oppure “ la po-litica è una cosa sporca”. Alcuni problemi sono noti da tempo: precarietà, selezione sociale operata nelle professioni e nell’in-segnamento universitario da tasse, nu-meri chiusi e borse non assegnate. Altri problemi sono appena iniziati ad emer-gere: la possibilità di farsi una famiglia, di potersi muovere con meno costrizioni, di essere costretti al baciamano politico per poter lavorare. A mio parere non è neanche opportuno essere pessimisti del tutto, non sempre nell’ambito poli-tico va’ tutto male, l’ottimismo ci vuole in una realtà come oggi. A tal proposito sull’argomento, l’idea che mi è venuta è stata quella di andare ad intervistare i tre giovani consiglieri Pittera Alfio, Russo Concetto e Vecchio Mirko. Tre giovani di stampo trecastagnese, con idee diverse ma ben chiare, precise e coerenti. Le do-mande e le relative risposte sono state queste:

Perché hai scelto di fare politica?

Cons. Pittera: La politica mi ha da sem-pre affascinato, apparirà strano e qualcu-no penserà ad un caso patologico, ma da adolescente preferivo spesso ai cartoni in TV i dibattiti e le poltrone politiche. Mi riempie di responsabilita’ e orgoglio, dovermi occupare quotidianamente di iniziative e proposte rivolte a migliorare le condizioni di vità della società che mi circonda ed in particolare del mio paese, per tali motivi ho scelto e desidero fare politica.Cons. Russo: Ogni atto, ogni scelta che noi facciamo è “politica”. Fare politica è per me una vocazione, fin da piccolo sen-tivo la necessità e la voglia di impegnarmi a essere un cittadino attivo, a partecipare democraticamente alla costruzione del bene comune per la mia comunità e per il mio paese.Cons. Vecchio: Già all’ età di 15 anni ho iniziato a occuparmi di Trecastagni, in particolar modo l’ organizzazione di pic-coli eventi per i giovani, manifestazione per i giovani che nessuna amministrazio-ne ha mai attenzionato..inoltre, ricordo la grande battaglia per avere una consulta giovanile vera..da queste piccole cose mi sono reso conto che l’amore che provo

per questo paese mi portava a spender-mi personalmente in politica..

Vedi l’impegno politico comeprincipale attività?

Cons. Pittera: Non ritengo che l’impegno politico sia una professione ma bensì una vocazione, quando si sceglie di fare poli-tica bisogna avere la consapevolezza, che

essa deve rappresentare un segmento della nostra vita e non la vita intera, con-sentendo così un naturale svecchiamen-to della stessa classe dirigente, ma ciò non toglie che va vissuta con impegno e dedizione, sopratutto quando si riceve una investitura ufficiale come quella di un mandato elettorale.Cons. Russo: Penso che ognuno di noi è chiamato innanzitutto a realizzarsi come persona e professionalmente. Ritengo che la politica debba fare da contorno alla nostra vita e non condizionarla. Non può e non deve esistere il “politico” come “professione”.Cons. Vecchio: Fortunatamente godo di un lavoro; ma alla politica dedico il mas-simo impegno misurato a quello che è il mio ruolo.

Ti riconosci in qualche partito politico?

Cons. Pittera: La mia formazione e ispi-razione politica si è da sempre fondata e rivolta ad una destra moderna e liberale, le mie prime esperienze di militanza nel movimento giovanile di Alleanza Nazio-

nale “Azione Giovani”, oggi iscritto al “Popolo della Libertà”.Cons. Russo: Recentemente mi sono iscritto al Partito Democratico e ho ade-rito all’iniziativa “Finalmente Sud!”, una scuola di formazione politica organizzata per 2000 giovani del meridione. Ritengo che al momento il PD, per sua natura, sia l’unico partito in grado di garantire un au-tentica partecipazione libera e realmen-te democratica ai suoi iscritti. Non è un partito fondato sull’ immagine forte del leader-capo, ma la sua forza è proprio la capacità di sintesi delle idee e delle varie anime del partito. Un partito dove la par-tecipazione di tutti è imprescindibile.Cons. Vecchio: Si, ho aderito al Movi-mento per le autonomie perchè credo che la Sicilia debba avere un ruolo impor-tante in Italia, e un partito Siciliano possa rappresentare al massimo la Sicilia.

Dal tuo insediamento ad oggi, quali sono state le iniziative politiche che re-puti importanti in favore dei giovani, e

se ve ne sono in programma?

Cons. Pittera: In questo momento storico è molto importante saper interpretare le esigenze dei giovani ma altrettanto diffi-cile è doverle concretizzare, ma non im-possibile. Tra le iniziative da me sostenute dall’inizio della legislatura, vi è un conve-gno con il tema “Amministriamo per una giovane Italia” aperto per l’appunto a gio-vani amministratori locali e dei comuni limitrofi, penso alla mozione consiliare approvata all’unanimità in cui si invitava l’amministrazione comunale ad istituire lo sportello universitario, penso all’inizia-tiva rivolta a sensibilizzare i giovani alla cultura della legalità dello scorso giugno, in memoria dei Giudici Falcone e Borsel-lino organizzata dalla locale sezione di “Giovane Italia”, penso all’istituzione di un coordinamento e ad una giornata de-dicata a tutte le associazioni impegnate nel volontariato sociale del Comune di Trecastagni frequentato maggiormente da giovani e in fine alla costituzione di questo importante strumento di comu-nicazione nato dalla base di giovani tre-castagnesi “Osservatorio Giovani”. Quelle in programma? Non serve propagandar-le in anticipo, arriveranno.Cons. Russo: Tra le iniziative più impor-tanti fin ora realizzate, non posso non citare la presentazione del nuovo statuto della Consulta Giovanile. La sua attuazio-ne ha visto un enorme partecipazione

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di giovani Trecastagnesi e, nonostante qualche difficoltà, la consulta muove i suoi passi ormai da oltre un anno con svariate attività e progetti . Fra le inizia-tive in programma penso sia necessario stimolare l’amministrazione comunale a firmare la “famosa” convenzione con l’Università di Catania per la “tanto desi-derata” apertura della segreteria territo-riale per gli studenti. Un altro mio sogno sarebbe, qualora si riuscisse a costituire l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Co-mune, prevedere una sorta di «BANCA DEL LAVORO», per fornire assistenza e consulenza a tutti giovani alla ricerca di occupazione. Il servizio potrebbe preve-dere non solo una “bacheca locale degli annunci” ma dare la possibilità di consul-tare le gazzette ufficiali, la modulistica e gli avvisi pubblici.Cons. Vecchio: È stato fatto poco per i giovani fino a ora.Tra le poche iniziative personali, sottoli-neo l’ impegno in commissione politiche giovanile per la realizzazione della consul-ta giovanile, e una mozione che a breve presenterò sul fantasma ostello della gio-ventù di Trecastagni.

Da giovane amministratore quale futuro prospetti ai tuoi coetanei?

Cons. Pittera: Quello che prospetto ai miei coetanei e di conseguenza a me stesso, è certamente un futuro migliore e di riscatto. Purtroppo siamo una ge-nerazione approdata alla fine di un ciclo di benessere, pertanto se vogliamo con-quistarci il futuro dobbiamo farlo giorno dopo giorno, rimboccandoci le maniche e dimostrando in tutti i settori e livelli della società, il grado della nostra formazione e della nostra professionalità, quello che

siamo e i valori sani in cui crediamo, vin-cendo i “privilegi” con la meritocrazia, gli interessi personali con il bene comune. Cons. Russo: Certamente come tutti san-no, è un periodo difficile e di crisi. Ma il futuro è dei giovani. Spetta a noi costruir-lo. Tutti però devono impegnarsi a creare le condizioni. Queste condizioni devono essere fondate su due principi: l’equità e la giustizia sociale.Cons. Vecchio: Sono un ottimista per na-tura, ma sinceramente vedo i prossimi anni di questo comune un pò difficile per via dei debiti che ci soffocano..in passato sono stati fatti troppi errori, e adesso si sta pagando..

Cosa significa per te meritocrazie nella società contemporanea?

Cons. Pittera: Ho già accennato nella do-manda precedente, purtroppo oggi signi-fica ben poco per non dire che il termine sia scomparso e dobbiamo far di tutto riappropriarcene.Cons. Russo: Significa creare le condizio-ni professionali per riconoscere il giusto merito a chi riesce ad eccellere nello stu-dio e nel lavoro. D’altra parte non possia-mo dimenticare che ogni provvedimento deve portare all’inclusione e non all’e-sclusione. Ogni opportunità deve essere un occasione di crescita e di sviluppo per tutti .Cons. Vecchio: Oggi non esiste merito-crazia, è una vergogna, il sistema politico e dei politici si muove proprio al contrario della meritocrazia.

Si sente tanto parlare di bilanci comunali in sofferenza.

Quali soluzioni?

Cons. Pittera: E’ ormai cosa nota che gli enti locali stentano a far quadrare i propri bilanci, a pagarne direttamente le conse-guenze sono i cittadini e di conseguenza gli amministratori, divisi tra scelte e deci-sioni impopolari attraverso l’aumento dei tributi o costretti alla riduzione se non l’annullamento dei servizi minimi e ordi-nari alla cittadinanza. Forse è giunta l’ora di ottimizzare i costi dell’ente, tagliando gli sprechi e stimolando le professionalità già presenti nell’organico, in grado a mio parere di raggiungere importanti obbiet-tivi messi a disposizione nei numerosi bandi e progetti regionali, statali e comu-nitari, immaginando ogni “treno” perso una mancata opportunità di entrata nel bilancio del nostro comune.Cons. Russo: Oggi i Comuni risentono, più di qualsiasi altro ente, il risultato fina-le dei “tagli” dovuti alla crisi economica e alle varie manovre governative regionali e nazionali. Purtroppo, a cascata, diventa difficile garantire servizi primari e aiutare

le persone con più difficoltà. Ma questa NON può e NON deve essere un alibi. Se in passato si sono commessi tanti errori, oggi più che mai c’è bisogno di avere il co-raggio di rompere con la vecchia politica. I sindaci e gli amministratori devono fare delle scelte precise, anche impopolari, ma orientate solo ed esclusivamente al bene comune.Cons. Vecchio: La soluzione credo che sia nel dimezzare le spese non necessarie per un comune,partendo dalle cose che sembrano banali ma non lo sono, vedi telefono,telefonini,ecc ecc.. iniziare a ca-pire dove il comune può incassare dena-ro sfruttando le proprie strutture e infine mettere un tetto agli stipendi e non paga-re oltre il proprio meritato lavoro.

Avverti nei tuoi concittadini una diffi-denza nei confronti di chi fa politica?

Cons. Pittera: I miei concittadini sono ita-liani e come tali in questo momento par-ticolare avvertono l’ incapacità di concre-tezza della politica, ma allo stesso tempo ripongono in noi giovani molte delle loro speranze.Cons. Russo: Trecastagni è una “piccola Italia”. È normale che ci sia fra la cittadi-nanza qualche sentimento di «antipoliti-ca». Ma io sono convinto che tale atteg-giamento non porta da nessuna parte. Sono fiducioso che per Trecastagni e per l’Italia ci saranno giorni migliori e l’impe-gno di una nuova generazione in politica sarà l’elemento determinante per il cam-biamento.Cons. Vecchio: Si la diffidenza nei con-fronti della politica è a livello nazionale.

Sei in grado di fare un bilancio dell’attua-le amministrazione Messina ormai a più

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di metà mandato?

Cons. Pittera: Devo riconoscere al sin-daco Messina una notevole caparbietà e determinazione nel gestire le diverse congiunture economiche che hanno in-vestito il nostro comune, ma non si può dire altrettanto delle capacità di tenu-ta politica della propria maggioranza, a tratti “sfilacciata” e poco coesa in grado di mettere in più occasioni a dura prova il consiglio comunale rispedendo al mit-tente iniziative politiche della stessa am-ministrazione.Cons. Russo: A mio avviso, purtroppo, il bilancio non può essere che negativo, un “nulla di fatto”. Solo semplice e ordi-naria amministrazione. Il problema è di fondo: L’ amministrazione comunale non é riuscita a liberarsi da “lacci e lacciuoli” pseudo - politici, dal “così si è fatto sem-pre”, dal “con me o contro di me”. Io non vedo più la Trecastagni “Perla dell’Etna”, il centro etneo di eccellenza per sviluppo e accoglienza.Cons. Vecchio: Credo che l’ amministra-zione non si può giudicare con unico giu-dizio. Siccome ad oggi mancano 2 anni, dico solo che spero che si faccia ancora di più...

Pensi che il tuo paese sia pronto ad ave-re un sindaco giovane?

Cons. Pittera: Certo che potrebbe essere pronta, un sindaco giovane è sempre sin-tomo di freschezza e purezza di iniziativa politica, ma è importante ricordare che ciò che conta sono le idee “si può essere giovani a sessant’anni e vecchi a trent’an-ni”.Cons. Russo: Penso di si. Ma occorre costruire prima il “progetto”. Invertire la rotta e la prospettiva. Cons. Vecchio: Sinceramente non sò se il paese è pronto, ma personalmente sono molto d’accordo, oltre ciò, dico che oggi la politica necessità di NUOVE IDEE e UN MODO NUOVO DI FAR POLITICA, can-cellando la politica cosi detta ‘’vecchio stampo’’. Spero su questo, di poter fare bene la mia parte.Concludo questa intensa intervista con poche righe. La politica deve interveni-re su temi che interessano i giovani e li toccano da vicino. Spero che i tre giovani consiglieri mettano in atto tutto ciò che hanno detto e concludo con una frase tratta dal libro di Angelino Alfano che condivido pienamente: «Sento dentro di me forte il bisogno di rivolgere un appel-lo ai giovani: coltivate le vostre passioni, impegnatevi, non cedete alla rinuncia e al pessimismo. Credete nei vostri ideali, se avete un sogno coltivatelo, non rinun-ciate a essere onesti, non siate disaffezio-nati alle istituzioni e alla politica»

L’Associazione Nazionale Carabinieri della Sezione di Trecastagni, intitolata al Vice Brigadiere Giovanni Bellissima medaglia di Bronzo al Valor Civile, vit-tima della mafia che 32 anni fa, il 10 novembre del 1979, in prossimità del casello autostradale di San Gregorio di Catania, quale caposcorta, unitamen-te agli Appuntati Salvatore Bologna e Domenico Marrara, in servizio al Co-mando Provinciale di Catania, furono uccisi da un commando che entrò in azione per liberare un detenuto che doveva essere trasferito da Catania a Bologna, a bordo di una Mercedes guidata da un civile, che rimase ferito. La sezione A.N.C. di Trecastagni costi-tuita il 27 Febbraio del 2000, dal Pre-sidente C/re aus. Sapienza Sebastia-no. Successivamente dal 27/01/2001 al 29/04/2011 la Presidenza è stata retta dal Vice Brig. Barbagallo Alfio Aureliano. A seguito dello rinnovo della Presidenza in data 30/04/2011 è stato nominato presidente il Luogote-nente Cav. Corrado VINCI, eletto all’ unanimità dal Consiglio Sezionale e approvato dalla Presidenza Nazionale di Roma. Il Consiglio Direttivo Sezio-nale è così formato:

Presidente-Luogotenente Cav. Cor-rado Vinci. V. Presidente-V.Brig. Sal-vatore Sapienza. Consiglieri: Brig. C. Alfio Cavallaro; Car/re Domenico Fi-chera; Car/re Sebastiano Sapienza. Segretario: Car/re Gaetano Pulvirenti. La Sezione, annovera circa cento soci tra effettivi, famigliari e simpatizzanti. All’interno della stessa operano due gruppi, il Gruppo delle Benemerite formato dalle socie che sono mogli, madri, sorelle dei carabinieri in ser-vizio e in congedo. Il loro compito è principalmente il sostegno morale portato ai soci ammalati e alle loro fa-miglie, nonché impegnate nel socia-le a favore di famiglie bisognose del territorio con opere di beneficenza, partecipano alle funzioni religiose e a manifestazioni, organizzate rispet-tivamente dall’Autorità religiosa, civi-le e militare non solo comunale, ma dell’ intera Provincia.Il Gruppo di Volontariato che espleta i servizi nel Comune di Trecastagni e comuni viciniori in stretta collabora-zione con L’Arma e la Polizia Munici-pale, assolvendo compiti di viabilità, prevenzione e controllo del territorio.

anc:aSSociaZione naZionaLe

caRaBinieRi a tRecaStagni

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Il periodo di crisi che stà investendo il no-stro Paese, ci invita a fare alcuni riflessioni. Quello che si scorge così a prima vista è un quadro desolante dai colori mesti del-la crisi finanziaria e non solo. Infatti sono davvero sconfortanti i dati che emergono dall’Istat riguardo la situazione “occupa-zione giovanile”. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a settembre è salito al 29,3%, dal 28,0% di agosto. Lo rileva l’I-stat in base a stime provvisorie. La stessa rilevazione mette in luce come il tasso d’in-flazione annuo a ottobre sia salito al 3,4% dal 3% di settembre. Le stime indicano un aumento dello 0,6% su base mensile, vale a dire il rialzo maggiore da giugno 1995. Sul risultato pesano gli effetti della mano-vra, in particolare dell’incremento dell’Iva. Ma oggi in tanti paesi, anche del mondo occidentale, sta avvenendo il risveglio del-le coscienze, molti cittadini, in particolare giovani, si stanno mobilitando, scendendo in piazza, per esprimere il dissenso ai loro governanti incapaci di dare risposte con-crete ai problemi economici ed alla man-canza di partecipazione democratica. L’opi-nione pubblica e noi tutti siamo stati colpiti dai fatti accaduti l’autunno scorso a Roma e che hanno visto come attori giovani coin-volti in atti violenti apparentemente in-spiegabili, ma realmente motivati. E’ infatti un movimento che coinvolge già altri paesi prima del nostro e che ha delle matrici ide-ologiche ben salde. Non c’è dubbio che la crisi in Europa è crisi di democrazia, oltre

che, o anche prima ancora che, crisi finan-ziaria, come afferma Donatella Della Porta. Si osserva infatti, una concezione elitaria della partecipazione ormai solo elettorale, e dunque occasionale e potenzialmente distorta dei cittadini e una crescita invece degli spazi di influenza per le lobbies e gli interessi forti. Già le misure di austerity in Islanda, Irlanda, Grecia, Portogallo, Spagna sono state accompagnate da proteste, du-revoli e di massa. In parte queste proteste hanno preso le forme, più tradizionali, de-gli scioperi generali e delle manifestazioni sindacali che hanno contestato i drastici ta-gli ai diritti sociali e del lavoro. Ma c’è stata anche un’altra protesta, non contrapposta alla prima, ma certamente diversa, più di-retta e incisiva: la protesta degli indignados spagnoli, che dal 15 maggio 2010 hanno occupato Placa del Sol a Madrid, Placa de Catalunya a Barcellona e centinaia di piaz-ze nel resto del paese, chiedendo diverse politiche economiche e sociali, ma anche maggiore partecipazione dei cittadini. Pri-ma che in Spagna, in Islanda tra la fine del 2008 e l’inizio dell’anno successivo, cittadi-ni auto-convocati avevano chiesto le dimis-sioni del governo e dei suoi delegati nella Banca Centrale e nell’autorità sulle que-stioni finanziarie e in Portogallo, nel marzo del 2011, una manifestazione, convocata via web, ha portato oltre duecentomila giovani portoghesi in piazza. Le proteste degli indignados hanno ispirato poi simili mobilitazioni in Grecia, dove l’opposizione

alle misure di austerity si era già espressa in forme talvolta violenta. Si legge su “Il Ma-nifesto” che accusati da parte della sinistra di essere apolitici e populisti e dalla destra di essere l’ultrasinistra, questi movimenti hanno in realtà posto al centro della loro azione quella che tempo fa, Claus Offe ave-va definito come “meta questione” della democrazia.Il discorso degli indignados sulla democra-zia è articolato e complesso: riprendendo alcune principali critiche alle democrazie rappresentative, ma anche alcune delle principali proposte ispirate da altre qualità democratiche, propongono visioni parteci-pative con nuove concezioni deliberative, che sottolineano l’importanza di creare molteplici spazi pubblici, egualitari ma plu-rali. Innanzitutto, l’indignazione si indirizza verso una corruzione della classe politica, con la richiesta di allontanamento dei cor-rotti dalle istituzioni, di eliminazione dei privilegi alle lobbies e del cointeresse tra istituzioni pubbliche e potere economico. A questa corruzione, che è corruzione del-la democrazia, vengono attribuite molte delle responsabilità della crisi economica e della incapacità di gestirla. In Spagna, in particolare, il movimento ha chiesto anche una riforma della legge elettorale, denun-ciando un tema molto valido anche per l’Italia, cioè la riduzione del peso della par-tecipazione dei cittadini insita nel sistema maggioritario, dove i principali partiti poli-

vioLenZa in piaZZa o “Lancio” diUna nUova idea di democRaZia?

di: Maria Letizia Pappalardo e Alfio Musumeci

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Un centro commerciale naturale rap-presenta un sistema di esercizi co-ordinato e integrato fra loro da una politica comune di sviluppo e di pro-mozione del territorio, una rete com-merciale fatta da attività collocate su una stessa area. Anche a Trecastagni il CCN (Centro Commerciale Natura-le) diventa realtà, dopo Misterbianco, Giarre, Acireale e Catania anche i com-mercianti trecastagnesi si sono dotati di uno strumento per riportare in vita il centro storico, utilizzando una legge regionale che promuove la costitu-zione dei centri commerciali naturali per migliorare la fruibilità turistica nel

territorio. “Nonostante i pochi contri-buti economici dell’amministrazione comunale – afferma il presidente del neo nato Centro Commerciale Natura-le Sebastiano Rodelli – ringraziamo il Sindaco e gli assessori di competenza per averci sostenuto nell’avviamento del Centro e con il supporto, l’inve-stimento e l’entusiasmo di operatori commerciali e artigiani siamo certi del successo dell’iniziativa. Per far fronte alla pressione della grande distribu-zione dobbiamo tornare a passeggiare per le vie del centro e riappropriarci del territorio”.La prima iniziativa di Trecastagni in centro è stato l’evento – spettacolo “Trecastagni SBARATTA” il 30 e 31 lu-glio nello storico quartiere dei Bian-chi, produttiva esperienza che si è ripetuta anche il 3 settembre con mu-sica, canti, spettacoli in un’atmosfera ricca di tradizioni e folklore.

naSce iL “centRo commeRciaLe natURaLe” a tRecaStagni

di: Alfina Moschetto

tici tendono a fare immagine e gli elettori vedono limitata la loro capacità di scelta. La democrazia rappresentativa viene an-che criticata per avere permesso degli abu-

si da parte di organizzazioni internazionali, primo fra tutti, il Fondo Monetario Interna-zionale e l’Unione Europea. Patti per l’Eu-ro e patti di stabilità, imposti in cambio di prestiti, vengono considerati come ricatti anti-costituzionali, deprivando i cittadini della loro sovranità.Per ritornare a fare contare i cittadini, ven-gono proposte riforme in direzione di una democrazia diretta, che dia la possibilità agli elettori di esprimersi sulle principali scelte economiche e sociali. Per questo, vengono tra l’altro chieste, maggiori pos-sibilità di utilizzare referendum, con ridu-zione dei quorum (di firme ed elettori) e aumento delle tematiche sottoponibili alla decisione referendaria.Ma c’è anche un’altra visione di demo-crazia, che il movimento per una giustizia globale ha elaborato e diffuso attraverso i social forum come democrazia del con-senso. Questa concezione di democrazia è prefigurata dagli stessi indignados che oc-cupano le piazze per trasformarle in sfere pubbliche, formate dai “normali cittadini”. E’ un tentativo di realizzare un’alta qualità di democrazia discorsiva, riconoscendo a tutti, non solo a delegati ed esperti, eguale diritto alla parola in uno spazio pubblico e

plurale, aperto alla discussione e delibera-zione su temi che vanno dalle sofferenze vissute alle soluzioni concrete a specifici problemi, dalla elaborazione di proposte sui beni comuni alla formazione di solida-rietà collettive ed identità emergenti. Questa prefigurazione di democrazia deli-berativa segue una visione profondamen-te diversa rispetto a quella che legittima la democrazia rappresentativa basata sul principio di decisione maggioritaria. La qualità democratica viene così valorizzata dalla possibilità di elaborare idee all’inter-no di arene discorsive egualitarie, aperte e pubbliche, dove i cittadini sono parte atti-va nella individuazione dei problemi, ma anche nella elaborazione delle soluzioni possibili. E’ il contrario di una certa acce-zione di democrazia del “principe”, dove il professionista eletto a governare non deve essere disturbato, fino a nuove elezioni, al-meno.Ecco spiegato allora il messaggio che que-sti giovani “indignati” e ribelli vogliono “lanciare”, se fatto in maniera civile e diplo-matico, non abbiamo da temere il “lancio” di idee di una democrazia migliore purché non coincida a “lanci” di oggetti e dinami-che innescanti atti e movimenti violenti.

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Le prime notizie del culto di S. Nicola a Tre-castagni, risalgono agli inizi del XIV secolo, quando in alcuni scritti si evince dell’esi-stenza di un quartiere denominato “S. Ni-cola”. Nel XV secolo, si trovarono riscontri dopo la demolizione della vetusta Chiesa Madre, dedicata alla Madonna della Mise-ricordia, per far posto all’attuale chiesa, che fu sin dall’inizio dedicata a S. Nicola; infatti tale notizia trova conferma nella bolla del 31 Marzo 1446 di Papa Eugenio IV, con cui il Pontefice elevava a dignità di Collegiata la chiesa di S. Maria dell’Elemosina di Cata-nia, aggregando ad essa varie chiese della Diocesi, tra le quali la chiesa di “S. Niccolò” di Trecastagni. Altre notizie relative al culto in onore del Santo, si trovano nelle “giulia-ne” del ‘600, conservate presso l’archivio parrocchiale, in cui sono annotate le spese per la festa di S. Nicola: “Spisi per rotula 14 di pulviri per la festa di S. Nicola e per la lu-minaria” (1616). La devozione verso il santo era tale che la festa doveva essere molto sentita: basti pensare che, come asseriscono gli storici Mons. Giovanni Lanzafame e Vito Zappalà Nicolosi, i nudi, che oggi rendono omaggio ai SS. MM. Alfio, Filadelfo e Cirino, non era-no altro che i marinai, i quali, scampati alle tempeste, venivano a ringraziare il Santo protettore dei marinai, portando in dono grossi ceri. Da alcune testimonianze di an-ziani Trecastagnesi, viene riportato che la statua di S. Nicola, fino alla seconda metà del 900, per l’intera giornata di giorno 6, veniva posta davanti la porta maggiore del-la Chiesa Madre, con lo sguardo rivolto ver-so il mare e i fedeli vi rendevano omaggio. La rinomanza della cerimonia è resa evi-dente da altre fonti: il Parroco di Zafferana Etnea, la cui parrocchia era filiale di Treca-stagni (poichè fino al 1825 Zafferana face-va parte del nostro comune ), veniva consi-derata come “debitrice”, e difatti il giorno di S. Nicola, il parroco doveva partecipare alla Messa solenne tenendo in mano un “torcetto” acceso per tutto il tempo della celebrazione.Sulla vita di S. Nicola sappiamo quasi certa-mente, tramite testi e fonti, che nacque a Patara in Licia, nell’attuale Turchia, intorno all’anno 255 d.C., e che morì verso il 333 d.C. Nonostante appartenesse ad una fa-miglia benestante, ed ancor prima di esse-re insignito della carica di Vescovo, Nicola ci viene presentato come un personaggio carico di generosità verso il prossimo. Un esempio, ci è dato dalla storia delle tre ra-gazze povere ed impossibilitate a sposarsi, poiché prive di dote, alle quali Nicola prov-

vede donando, senza essere visto, delle monete d’oro ed evitando alle ragazze la via della prostituzione. Segue poi la sua singolare elezione episcopale da laico, e da Vescovo, Nicola si dedicherà a soccorrere il suo popolo nelle malattie e nelle carestie, ed al perseguimento della giustizia, difatti interviene per liberare tre ufficiali dell’e-sercito di Costantino condannati a morte ingiustamente. Nella tradizione, è anche un forte difensore della fede partecipando ed intervenendo attivamente al Concilio di Nicea per confutare le tesi eretiche di Ario.S. Nicola è anche considerato il protettore dei bambini, infatti come ricorda la leggen-da, tre bambini furono uccisi da un oste e posti dentro una botte vennero in seguito risuscitati dal santo; anzi, quest’episodio è alla base della tradizione nordica di Santa Claus, portatore di doni ai bambini, ed in occidente alla figura di Babbo Natale.Oggi la figura di S. Nicola ha trovato nuo-ve motivazioni divenendo il simbolo per il cammino dell’unità dei Cristiani, poiché è venerato in oriente ed in occidente, difatti la sua tomba è meta continua di pellegri-naggi anche dai fedeli ortodossi. Il Beato Papa Giovanni Paolo II, pellegrino sulla sua tomba, così diceva: “ La sua figura non cessa di essere un punto particolare d’in-contro tra l’Oriente e l’Occidente, il che ha assunto un significato nuovo in questo tempo di accresciuti sforzi ecumenici”.Dopo la realizzazione del quadro per la cappella del Santo non si hanno più noti-zie di festeggiamenti in onore di S. Nicola a Trecastagni, ma la ricorrenza veniva solen-

nizzata soltanto con una funzione in chie-sa. Nel 1987 ricorrendo il IX° centenario della traslazione delle Reliquie del Santo da Myra a Bari, un gruppo di giovani, ani-mati da una profonda devozione verso il loro Santo Patrono, si presentò all’allora Arciprete Mons. Paolo La Rosa, ottenendo

La FeSta di S. nicoLa tRa Fede… e StoRiadi: Andrea Sebastiano Puglisi

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di poter effettuare una breve processione con il simulacro e la Reliquia di S. Nicola, da allora, tutti gli anni, senza interruzione, i giovani trecastagnesi organizzano la festa in onore del Santo, inserendo di anno in anno nuove iniziative per arricchire mag-giormente i festeggiamenti patronali e far crescere nel paese la devozione.Anche quest’anno il programma della festa è ricco di iniziative dove spiccano maggior-mente: la Svelata del simulacro di S. Nicola sabato 3 Dicembre, l’ XI Concerto Polifoni-co “S. Nicola”- I Memorial “Nello Sangior-gio” in memoria del compianto Maestro della Corale della Chiesa Madre omonima. La trionfale uscita mattutina del simulacro domenica 4, con il giro per le vie del paese,

a seguire la solenne Processione serale du-rante la quale, il simulacro di S. Nicola verrà portato a spalla dai giovani devoti presso piazza Marconi, dove si godrà di un vario-pinto spettacolo pirotecnico.La mattina del 6 dicembre, solennità li-turgica di S. Nicola, celebrazione della S. Messa con la partecipazione degli alunni delle scuole; la sera al termine dei festeg-giamenti distribuzione delle “noccioline di S. Nicola”, antica usanza ripresa lo scorso anno; successivamente breve processione sul piazzale antistante la chiesa con chiu-sura del simulacro nella sua cameretta tra canti, acclamazioni e al grido:“S. NICOLA EVVIVA!!!”.

Sono iniziate le celebrazioni commemo-rative in occasione del 130° anniversa-rio dell’arrivo della Beata Maddalena Morano e delle Figlie di Maria Ausilia-trice a Trecastagni (1881-2011) e del 300° anniversario della costituzione dell’IPAB “Conservatorio delle Vergini” (1711-2011). Nata a Chieri in provincia di Torino, Madre Morano, nel 1881 viene chiamata dal vescovo di Catania, Monsi-gnor Dusmet ad assumere la direzione della scuola di Trecastagni. In Sicilia, da lei stessa definita, la sua “patria del cuo-re”, la beata fonderà: 19 case, 12 oratori, 6 scuole, 5 asili, 4 convitti e 3 scuole di re-ligione. Le celebrazioni si concluderanno il 31 gennaio 2012 con la festa liturgica di S. Giovanni Bosco. Ecco i momenti più salienti delle celebrazioni: il 14 settem-bre l’apertura, con un dibattito-confe-renza sull’opera educativa e le presenza delle FMA a Trecastagni; domenica 25 settembre “prolusione storica sulla figu-ra della Beata Maddalena Morano in Si-cilia” e Solenne celebrazione Eucaristica

con processione delle reliquie. Durante il mese di ottobre “Peregrinatio Reliquie” di Madre Morano per le Chiese del pae-se e raduno Ispettoriale delle Ex Allieve. Domenica 6 novembre “ Trofeo Madre Morano” organizzato dalla PGS Aurora; seguirà l’incontro del clero dell’XI vica-riato. Grande è stata la presenza delle FMA a Trecastagni, verso di loro e del Collegio molti nutrono un sentimento di affetto; intere generazioni hanno vis-suto momenti che porteranno sempre nel loro cuore attraverso i laboratori di ricamo, la scuola dell’infanzia, lo sport, la catechesi, il grest, le associazioni della fa-miglia salesiana (Cooperatori, Famiglie Don Bosco, Ex Allieve e Vides). Punto di riferimento per molti giovani che hanno vissuto il carisma salesiano, ricordando una frase di Madre Morano: “fate tutto il bene che potete”.

SUi paSSi deLLa StoRia LUngo Un cammino aL SeRviZio di dio e deLLa comUnita’

di: Alfina Moschetto

Presentato il 28 Maggio scorso presso il centro polifunzionale, il periodico “Os-servatorio Giovani”. All’inaugurazione sono intervenuti ospiti di eccezione, fra i quali Paolo di Caro, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e dello stesso periodico, e la giornalista in-viata per “La Sicilia” Ornella Ponzio che

ha presentato la serata. Presenti tra gli altri, il Sindaco Dott. Giuseppe Messina, il consigliere provinciale Edmondo Pappa-lardo, il vice presidente del consiglio Al-fio Torrisi, l’assessore al bilancio Rosario Di Stefano, il consigliere comunale Santa Durso e il consigliere comunale Alfio Pit-tera, promotore dell’iniziativa apprezza-ta e incoraggiata dal pubblico presente. Il periodico vuole essere uno strumento d’espressione per i giovani della comuni-tà, oltre ad essere un metodo di confron-to tra diverse idee; unità d’Italia, volonta-riato, cultura, associazionismo e attualità i temi affrontati nella prima uscita.

28 maggio 2011

pReSentaZioneoSSeRvatoRio

giovani

di: Alfio Musumeci