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ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE TRASPORTI A FUNE INTERNATIONALE ORGANISATION FÜR DAS SEILBAHNWESEN ORGANISATION INTERNATIONALE DES TRANSPORTS A CÂBLES INTERNATIONAL ORGANISATION FOR TRANSPORTATION BY ROPE ORGANISACION INTERNACIONAL DE TRANSPORTES POR CABLE 2° Semestre 2000 edito anche in versione: tedesca francese inglese

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ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE TRASPORTI A FUNE INTERNATIONALE ORGANISATION FÜR DAS SEILBAHNWESEN ORGANISATION INTERNATIONALE DES TRANSPORTS A CÂBLES INTERNATIONAL ORGANISATION FOR TRANSPORTATION BY ROPE ORGANISACION INTERNACIONAL DE TRANSPORTES POR CABLE

2° Semestre 2000 edito anche in versione: tedesca francese inglese

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O.I.T.A.F.-NEWS 2/2000

Editoriale del presidente Cari amici! Siamo sconcertati di fronte ad un evento di dimensioni tali da venir ritenuto impensabile non solo in Austria. Sconcertati anche perché con la tragedia di Kaprun, il dato di fatto che gli impianti a fune nel mondo sono i mezzi di trasporto più sicuri, è andato scomparendo e noi tutti, costruttori, esercenti e naturalmente autorità di sorveglianza da quest'immane ca-tastrofe dovremo rapidamente imparare e certamente trarre anche delle conseguenze. La causa dell’incidente di Kaprun al momento attuale non è ancora stata accertata. È tutta-via chiaro che noi dobbiamo fare di tutto per scongiurare il pericolo di una ripetizione. An-che l’O.I.T.A.F. ed i suoi Comitati di studio sono chiamati ad impegnarsi insieme in ma-niera competente, per ripristinare la fiducia nella sicurezza delle nostre funivie. Vorrei anche ringraziare per le molte lettere di par-tecipazione al cordoglio pervenute da Voi; esse ci danno molta forza. Nel silenzioso pensiero rivolto alle vittime del-la catastrofe Vostro Horst Kühschelm Nota del Capo della segreteria. Scrivendo questa nota sono venuto a sapere dell’incomprensibile incidente del Kitzstein-horn. Lo stato di prostrazione non mi ha con-sentito di continuare a scrivere e solo più tar-di ho potuto riprendere. Il cordoglio mio e di tutti noi va ai congiunti delle vittime. Noi sia-mo in lutto con i parenti e con la popolazione del luogo e di quelle città e località che hanno avuto dei morti e sono quindi particolarmente colpite. L’unicità di questo evento così terribile colpi-sce e lascia senza parole anche l’O.I.T.A.F., ove sono presenti autorità di sorveglianza, esercenti e costruttori. In seno all’O.I.T.A.F. questo incidente non passerà sotto silenzio, essa dovrà affrontare con i suoi Comitati di studio la problematica dell’antincendio. Sarebbe ozioso ora fare illazioni sulle cause e le responsabilità, noi comunque riponiamo piena fiducia nelle autorità che svolgono le indagini e nel Ministero dei trasporti austria-co, che possano accertare in modo chiaro le cause, in modo che eventuali nuove cono-

scenze possano confluire nelle varie prescri-zioni e possano venir applicate negli impianti esistenti. Pertanto su questo numero di O.I.T.A.F.-NEWS grava l’ombra dell’incidente ed esso non esce puntualmente come previsto. Con riferimento all’ultimo O.I.T.A.F.-NEWS ed in particolare all’articolo relativo al Comita-to di studio n° IV si segnala la necessità di una Rettifica E cioè: Al punto -Cessione dei titoli di viaggio- a pa-gina 21 nell’ultima riga viene riportato che in Francia i titoli di viaggio sono cedibili. Ciò non corrisponde al vero. Si deve dire: In Francia i titoli di viaggio non sono cedibili. La redazione chiede scusa per l’errore. Un altro argomento che sempre più spesso viene portato avanti dai lettori di O.I.T.A.F.-NEWS è quello della forma della rivista. Co-me loro possono vedere venne scelta un’edizione quadrilingue in formato A3, per evidenziare da un lato l’internazionalità dell’edizione, ma anche per consentire l’archiviazione in formato A4 nei raccoglitori normalmente disponibili. Inoltre con questa soluzione basta una sola bozza, il che è an-che notevolmente meno caro. In proposito ci sono due punti di vista: per ogni lingua andrebbe prevista una

singola edizione, se possibile a colori, e-ventualmente con inserzioni pubblicitarie; deve venir mantenuta così, perché, come

detto, è quadrilingue ed è archiviabile in formato A4, ma anche perché evidenzia una certa originalità ed è subito riconosci-bile come O.I.T.A.F.-NEWS e quindi im-mediatamente distinguibile dalle altre rivi-ste.

Sarei molto grato se Ella volesse comunicare alla segreteria la Sua opinione in merito. Ella ritroverà inoltre ulteriori informazioni sulle attività dei Comitati di studio, del Comitato Di-rettivo ed Esecutivo. Questa edizione relaziona per la prima volta sulla conclusione della vita professionale ma anche della vita vera e propria di persone che si sono molto impegnate per l’O.I.T.A.F. ma

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anche in generale per il settore funiviario e con ciò si vorrebbe quindi esprimere un vivo ringraziamento per il loro impegno. Viene anche relazionato sul convegno inter-nazionale delle autorità tecniche di sorve-glianza (ITTAB), nonché sulle recenti attività e prospettive dell’OIPEEC. Si fa anche un breve accenno alle decisioni adottate durante la seduta del CEN CT 242 a Parigi del 30 novembre e 1° dicembre. Infine segnalo che O.I.T.A.F.-NEWS è visibile anche su INTERNET alla homepage dell’O.I.T.A.F. http://www.oitaf.org sulla pagi-na web O.I.T.A.F.-NEWS. O.I.T.A.F.-NEWS deve anche riportare le no-vità interessanti nel settore delle costruzioni funiviarie, quindi riferirò in merito ad un pro-getto di funivia, che non è certamente di tutti i giorni. Per concludere si parlerà anche di una pub-blicazione che riscuoterà certamente l’interesse di tutti coloro che sono appassio-nati di storia delle funivie. O.I.T.A.F.-NEWS si conclude con l’indicazione di una biblioteca degli impianti a fune. ATTIVITÀ DEL COMITATO DIRETTIVO

ED ESECUTIVO Comitato Esecutivo Il Comitato Esecutivo si è riunito il 22 settem-bre a Milano. A tale seduta hanno partecipato anche i presidenti del Comitato di studio n° I (Peter Sedivy), del n° II (Enrico Bazzaro) e del gruppo di lavoro “Forum sull’ambiente” (Michael Manhart). Sono stati trattati i temi seguenti: Relazione dei presidenti dei Comitati di stu-dio. I presidenti dei Comitati di studio n° I, II, IV e del gruppo di lavoro “Forum sull’ambiente” hanno relazionato circa le loro attività. Organizzazione del seminario in occasione dell’ALPITEC a Bolzano nell’autunno 2001. Peter Sedivy riferisce in merito alle discus-sioni svoltesi in seno al Comitato di studio per individuare il titolo del seminario che andava presentato al Comitato Direttivo per la deci-

sione. Si veda più avanti al punto “Comitato Direttivo”. Questionario a tutti gli associati all’O.I.T.A.F. Il presidente dell’O.I.T.A.F. ha predisposto una proposta di questionario rivolto a tutti gli aderenti, nel quale tutti i membri possono e-sprimere o meno la propria soddisfazione e proporre anche miglioramenti da introdurre. La proposta è stata ben accolta da tutti. Il questionario viene allegato, per gli associati all’O.I.T.A.F., a questo numero di O.I.T.A.F.-NEWS, con la preghiera di restituirlo compila-to alla segreteria. Comitato Direttivo. Il Comitato Direttivo si è riunito per la 96° vol-ta il 25 ottobre nell’aeroporto di Kloten presso Zurigo. A tale seduta hanno partecipato per la prima volta, con l’eccezione del signor Greŝo, an-che i membri straordinari. Si tratta dei signori Stefan Krychniak del governo polacco di Var-savia e Gorazd Bedrac dell’associazione slo-vena degli esercenti funiviari. Essi sono stati accolti dai saluti del presiden-te dell’O.I.T.A.F. dott. Kühschelm, che ha e-spresso loro il benvenuto in seno al Comitato Direttivo. Sono stati trattati i seguenti punti: Rapporto sulla seduta del 22.09.2000 a Mila-no del Comitato Esecutivo. Brugger riferisce sulle attività dei vari Comitati di studio. Si veda nella parte successiva. Nuovo orientamento futuro dell’O.I.T.A.F. verso gli altri continenti. Con piacere si può riferire che si è sviluppato un intenso scambio epistolare con la China Pan-Tourism Industry di Pechino, membro dell’O.I.T.A.F.. Tale società, che si occupa di costruzione ed esercizio di impianti a fune per il turismo e per l’apertura di comprensori scii-stici, intende organizzare per metà o fine set-tembre 2001 in Cina la prima esposizione per impianti a fune e tecnologia funiviaria e con-temporaneamente il primo seminario interna-zionale cinese su tecnologia, sicurezza ed esercizio degli impianti a fune (first China In-ternational Ropeway and ski Equipment & Technology Exhibition and first China Interna-tional Ropeway Technology, Safety & Management Seminar). Tale manifestazione viene organizzata assieme al National Center of Passenger Aerial Ropeway Safety

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Supervision (membro di categoria A dell’O.I.T.A.F.) e il Beijing Materials Handling Research Institute. L’O.I.T.A.F. assume il pa-tronato per questa manifestazione.

Situazione associati all’O.I.T.A.F. Il Comitato Direttivo nell’ultima seduta ha preso visione della situazione degli associati e si è rallegrato della crescita. Al momento la situazione è la seguente:

Il presidente dell’O.I.T.A.F., in occasione dell’INTERALPIN di Innsbruck in ottobre, ha contattato gli uomini di punta delle imprese private e pubbliche predette, potendo consta-tare il notevole interesse esistente in Cina per collaborare in maniera più intensa con l’O.I.T.A.F. Il Comitato Direttivo ha quindi de-ciso di inviare nella tarda primavera 2001 una delegazione dell’O.I.T.A.F., composta dal presidente, il primo vicepresidente, il capo della segreteria ed altre due persone, in Cina al fine di verificare in loco la possibilità di co-stituire una sezione intercontinentale dell’O.I.T.A.F. e di vedere come migliorare i contatti con le sedi proprie in Cina.

Categoria A (12), categoria B (10), categoria C (4), categoria D (21), categoria E (56), ca-tegoria F (31), membri onorari (6). La suddivisione degli associati per paese di provenienza è: Andorra (2), Austria (26), Brasile (3), Bulgaria (1), Canada (1), Cina (8), Finlandia (1), Fran-cia (8), Germania (10), Georgia (1), Giappone (3), Gran Bretagna (2), India (4), Israele (2), Italia (27), Norvegia (2), Polonia (3), Singapo-re (2), Slovacchia (1), Slovenia (2), Spagna (9), Sud Africa (1), Svizzera (16), USA (3), associazioni internazionali (2).

Organizzazione del seminario nell’autunno 2001.

LA PAGINA DEI COMITATI DI STUDIO

Come noto l’O.I.T.A.F. organizza annualmen-te, ad eccezione dell’anno in cui si svolge il congresso internazionale dell’O.I.T.A.F., dei seminari con argomenti specifici a carattere diversificato. Nell’ultima seduta del Comitato Direttivo, il Comitato di studio n° I -Tecnica funiviaria e raccomandazioni- è stato incaricato di individuare un argomento e un titolo per il prossimo seminario e di provvedere ad organizzarlo, in collaborazione con la segreteria. Brugger riferisce che nel Comitato di studio ci sono state diverse proposte, che la maggioranza dei componenti, dopo lunga discussione, si è espressa per il titolo seguente: Limiti tecnici per la realizzabilità degli impianti a fune. Dopo un’approfondita discussione si è stabilito di accogliere il titolo proposto dal

Qui si prevede di relazionare in merito alle at-tività dei Comitati di studio, ma ad essi viene anche e soprattutto offerta la possibilità di presentarsi, di riferire su lavori specifici e di far pervenire delle comunicazioni ai membri dell’O.I.T.A.F.

ATTIVITÀ DEI COMITATI DI STUDIO: Comitato di studio n° I: Tecnica degli impianti a fune e raccomandazioni tecniche Presidente è il dipl. ing. dott. Peter Sedivy del Ministero austriaco dei trasporti, tecnologia ed innovazione. Sedivy riferisce così: Comitato Esecutivo: “Effetti dei limiti tecnici attuali sulla realizzabi-

lità degli impianti a fune” Quest’anno il Comitato di studio n° I si è riuni-to due volte. La prima l’11 e 12 maggio 2000 nei locali della facoltà di Ingegneria civile dell’Università tecnica di Innsbruck. La se-conda si è svolta il 18 e 19 settembre a Vien-na nell’edificio del Ministero austriaco dei tra-sporti. Alle due sedute hanno partecipato più di 20 collaboratori provenienti da sei paesi europei con tradizione funiviaria.

e di organizzare, col predetto argomento e ti-tolo, il seminario dell’O.I.T.A.F. in occasione dell’ALPITEC a Bolzano (I) tra l’11 ed il 13 ottobre 2001. I relatori ed i singoli argomenti delle memorie verranno riportati nel prossimo numero di O.I.T.A.F.-NEWS. Approvazione del bilancio preventivo 2001. Circa la composizione del Comitato di studio

ci sono state alcune variazioni, per cui ora i seguenti esperti costituiscono il Comitato di

Il Comitato Direttivo ha approvato il bilancio preventivo 2001, predisposto dal tesoriere dell’O.I.T.A.F. Per opportuna informazione esso viene allegato a questo numero.

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studio; tra essi la maggior parte è presente alle sedute: prof. dott. ing. Enrico Bazzaro, dott. ing. Ru-dolf Beha, dipl. ing. HTL Walter Bolliger, Jean-Claude Bonneton, ing. Karl Daxner, dipl. ing. Wolfgang-Dieter Feix, dipl. ing. Christoph Hinteregger, ing. Bernd Meindl, ing. Egon Böhler, il direttore generale aggiunto Jean-Paul Huard, Gerard Marguet, dipl. ing. Wilhelm Kaul, dott. sc. tecn. Gabor Kovacs, dipl. ing. Fritz Meyer, dipl. ing. Roar Moe, dott. ing. Claudio Canessa Parodi, dott. tecn. Gabor Pisköty, dott. ing. Pierpaolo Siazzu, Alain Soury-Lavergne, dipl. ing. Istvan Szalai, dipl. ing. Hellmuth Weiss, dipl. ing. Hans-Ulrich Zbil, dipl. ing. HTL Daniel Ziegler. Oltre a questi collaboratori sono attivi anche tre membri per corrispondenza: dott. ing. Francesc Cullerè, caposezione dipl. ing. dott. Hans-Rudolf Gassmann ed il prof. dipl. ing. dott. tecn. Erwin Wrbka. Alle due sedute era presente il collaboratore per corrispondenza e nello stesso tempo pre-cedente presidente del Comitato di studio n° I, prof. Wrbka. Egli ha potuto contribuire fatti-vamente alla soluzione dei problemi emer-genti nella spesso non semplice stesura della bozza delle raccomandazioni tecniche in di-scussione. Per il fatto che i colloqui ed i lavori nel Comi-tato di studio procedono così positivamente, occorre ancora una volta esprimere il nostro ringraziamento all’interprete signora Renata Rassini Penso per la sua ottima traduzione in lingua francese. L’attività principale del Comitato di studio era ed è l’elaborazione di raccomandazioni tecni-che internazionali. Attualmente sono allo stu-dio le “Raccomandazioni per l’analisi delle peculiari-tà tecniche delle funivie a moto continuo a doppia fune portante-traente”, le quali sono già ad un tale punto che per la prossima riunione è prevista solo una elabo-razione del testo. Tali raccomandazioni pren-dono in considerazione, sulla base delle ca-ratteristiche costruttive del sistema, le pecu-liarità emergenti, che vanno ad integrare le norme e prescrizioni esistenti (limitazione dell’oscillazione trasversale e dello sbanda-mento dei veicoli dovuti alla resistenza della via di corsa, carichi esterni aggiuntivi agenti sui punti di appoggio delle funi, ecc.). Per il futuro da parte del Comitato Direttivo dell’O.I.T.A.F. al Comitato di studio è stato

assegnato un ampi e prestigioso incarico. Nel 2001 in occasione della fiera internazionale degli impianti a fune ALPITEC a Bolzano do-vrà venir organizzato un seminario. Durante la seduta di Vienna da parte dei collaboratori sono stati proposti diversi argomenti, dal che si è compreso come non vi sia alcuna man-canza di argomenti tecnici di interesse gene-rale. L’argomento individuato è stato inviato alla segreteria dell’O.I.T.A.F. per l’approvazione durante la seduta del Comita-to Esecutivo di Milano. Durante la seduta sei componenti si sono offerti spontaneamente per presentare una memoria al seminario. Poiché l’attività dei membri del Comitato di studio e dei relatori ha carattere onorifico, oc-corre esprimere un ringraziamento particolare per la disponibilità ad assumersi volontariamente un maggior carico di lavoro. Gruppo di lavoro: funivie non in servizio pubblico: Funivie per il trasporto materiali e blondins Presidente del gruppo: dott. ing. Achille Boni-ni (I) Dopo la riunione a Bolzano del 10 maggio 2000, in merito alla quale l’ultima edizione della O.I.T.A.F.-NEWS ha relazionato in det-taglio, il gruppo ha tenuto un'altra riunione nei giorni 2 e 3 Ottobre 2000 nuovamente a Bol-zano Si è esaminata in particolare la proposta di modifica della prima parte “Capitolo 1“ della attuale raccomandazione. Sono anche state presentate proposte relati-ve alla parte tecnica delle teleferiche perma-nenti, ai criteri di sicurezza ed a questioni di esercizio (da parte dell’ing. Hartmut Wo-hllaib), che saranno esaminate più in detta-glio nella prossima riunione. Si è anche deciso di allargare la partecipa-zione ai lavori (direttamente o per corrispon-denza) ad alcuni esercenti ed utilizzatori degli impianti in questione. In base al lavoro svolto fino ad aggi, si può di-re che va rivolto un doveroso omaggio al gruppo di lavoro che ha elaborato le racco-mandazioni del 1980, per molti versi ancora oggi attuali e valide, ed in particolare ad uno dei membri più attivi, a suo tempo, in detto gruppo, il sig. Max Clayton, recentemente scomparso, appassionato per anni di impianti a fune, soprattutto industriali.

La prossima riunione avrà luogo a Sulz (Voralberg) in Austria presso gli uffici del

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sig. Andersag nei giorni 22 e 23 Gennaio 2001.

Comitato di studio n° II: Caratteristiche e verifica delle funi Presidente: prof. dott. ing. Enrico Bazzaro del Politecnico di Milano. Il Comitato di studio si è riunito l’11 ottobre 2000 a Innsbruck; alla riunione hanno parte-cipato i signori: prof. dott. ing. Bazzaro in qualità di presiden-te e il prof. dott. ing. Gabor Oplatka (ETH di Zurigo), Pascal Tournier (direttore tecnico di Meribel), dott. Bernd Hinterndorfer (Università Tecnica di Vienna), ing. Bruno Longatti (Fa-tzer), dipl. ing. Helmuth Hübl (Teufelberger), Jean-Yves Bertillot (Trefilunion), dott. ing. Giuliano Stabon (Università di Trieste). Il Comitato di studio ha dato la precedenza alla trattazione dei seguenti temi: • prove non distruttive sulle funi; • grado di sicurezza per le funi portanti:

piano di lavoro per una nuova definizione del grado di sicurezza.

Trattando il primo argomento relativo alle prove non distruttive, anche in vista di una ri-duzione del grado di sicurezza delle funi por-tanti, sono stati discussi i seguenti aspetti: • affidabilità delle prove “standard” rispetto

al numero di fili costituenti la fune; • conduzione delle indagini ed interpreta-

zione dei dati ottenuti dalle stesse: quali-fica degli operatori;

• la frequenza con cui eseguire i controlli non distruttivi sulle funi: questo sia ai fini di monitorare il danno, man mano la fune si avvicina alla deposizione, per individua-re appunto quando essa debba essere posta fuori servizio, sia anche in vista di una riduzione del coefficiente di sicurez-za. In quest’ultimo caso, infatti, poiché una fune più è tesa, a parità di azione di trazione, ha una minor sezione, accanto ad effetti benefici, come ad esempio la ri-duzione dell’azione flettente, generata da avvolgimenti su tamburi ed organi di ap-poggio, potrebbe verificarsi un più rapido danneggiamento per effetti corrosivi.

Si decide inoltre di trattare soltanto le funi chiuse senza discutere più di funi Ercole, poi-ché non vengono praticamente più impiegate. Circa la riduzione del grado di sicurezza delle funi portanti chiuse in seno al Comitato di

studio si è sviluppata un’ampia discussione riguardante l’attualità, l’aspetto economico e gli sviluppi futuri degli impianti a fune. Da un punto di vista più scientifico è stato ribadito come il decadimento della fune non dipenda solo dal carico di trazione, ma sia molto in-fluenzato dai raggi di avvolgimento della fune, dai fenomeni corrosivi, dalle pressioni di con-tatto, dai difetti di fabbricazione, ecc. Quindi, secondo alcuni, il problema della riduzione del grado di sicurezza deve essere affrontato in uno schema di progettazione a termine, di tipo “fail safe”, applicando i concetti dell’analisi probabilistica, il che però è ritenu-to troppo oneroso per un gruppo di lavoro, così come costituito, in quanto potrebbe ri-chiedere anche un notevole impegno speri-mentale e quindi finanziario. Si accerta quindi che in generale non vi è un grande interesse per una riduzione del coefficiente di sicurez-za, semplicemente perché la relativa spesa necessaria è troppo elevata. Si decide quindi di accantonare per intanto l’argomento limitandosi ai temi indicati nel se-condo numero 1999 di O.I.T.A.F.-NEWS, là ove si parla dell’attività del Comitato di studio n° II. I componenti del Comitato di studio en-tro il 15.12.2000 devono inviare al presidente le proposte relative agli argomenti da trattare. Comitato di studio n° III: Impianti e componenti elettrotecnici di impianti funiviari. Presidente: dipl. ing. Ruedi Schüle dell’Ufficio Federale svizzero dei Trasporti. Il Comitato di studio nel 2000 si è riunito due volte; la prima dal 29 al 31 marzo a Bolzano (I) e la seconda a Samnaun (CH) dal 27 al 29 settembre. Sulla seduta di Bolzano si è già brevemente accennato all’ordine del giorno nel primo numero del 2000 di O.I.T.A.F.-NEWS. I seguenti componenti collaborano attualmen-te nel comitato di studio: Ruedi Schüle (CH), Paul Christen (CH), Alex Kaufmann (CH), Fredy Lang (CH), Erich Megert (CH), Anton Huber (A), Ernst Rahnefeld (A), Helmut Wrba (A), Helmut Imlauer (A), Bonzon (F), Marcel Félice (F), Günter Karl (D), Wilfried Tei-chmann (D), Siegmund Mättig (D), egli viene sostituito dal signor Disl, Gabriele Cappello (I), Andrea Fornasa (I), Carlo Ragazzi (I). Durante le sedute, solitamente come primo punto, vengono discussi gli eventi particolari

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Impiego di azionamenti in logica programma-bile ed in logica complessa.

sugli impianti e successivamente si passa ai singoli punti all’ordine del giorno. Nelle pre-dette sedute sono stati trattati i punti seguen-ti:

Nei vari paesi ci sono disposizioni diverse cir-ca l’impiego di azionamenti in logica pro-grammabile (microprocessori), come ad es.:

Segnalazione e registrazione dei guasti e de-gli stati di servizio.

In Francia vengono richiesti due canali paral-leli o uno omologato, laddove il software deve essere stato sviluppato secondo il piano di qualità dell’IEC, i pulsanti di arresto di emer-genza devono essere realizzati in forma bi-canale.

Facendo un giro di domande tra i partecipanti è emerso che solo l’Italia prescrive dal 1980 in modo vincolante l’installazione di un regi-stratore di eventi (guasti e stati di servizio) su tutti gli impianti aerei e terrestri ad eccezione delle seggiovie ad attacchi fissi, ove devono venir memorizzate almeno 16 informazioni per una durata di 6 mesi per eventuale presa visione da parte dell’autorità di sorveglianza. Svizzera, Austria, Francia e Germania pre-scrivono tale apparecchiatura non in maniera vincolante. Però qualche impianto è stato e-quipaggiato da parte dell’esercente con un registratore di eventi.

In Italia attualmente vengono richiesti due canali in logica ed un terzo canale di arresto, il cosiddetto canale C nel quale vanno inseriti i più significativi dispositivi di arresto, realiz-zando il tutto in logica tradizionale. Le nuove disposizioni peraltro non ancora in vigore prevedono più possibilità, comunque il requi-sito minimo previsto è un canale in logica sta-tica ed un cosiddetto canale C. In Austria la situazione è simile all’Italia, cioè si può impiegare un unico canale in logica statica ed un secondo canale di arresti (circuito di sicurezza - pericolo) realizzato in logica convenzionale.

Durante la riunione a Samnaun il tema è sta-to ridiscusso ed è stato definito quanto se-gue: Poiché non si tratta di un effettivo registratore di corse, si è deciso di adottare per la suc-cessiva discussione il seguente titolo: siste-ma di registrazione di dati (denominato suc-cessivamente DAS)

In Svizzera e Germania per applicazioni di si-curezza possono venir impiegati azionamenti in logica statica solo di tipo omologato. Momentaneamente vengono fissati i seguenti

principi: Comitato di studio n° IV: Problemi giu-ridici, amministrativi, economici e sta-tistici.

DAS è un mezzo di aiuto e non è un di-spositivo di sicurezza; DAS deve soddisfare ad una serie di esi-

genze dell’esercente; Presidente: dott. Horst Kühschelm del Mini-stero austriaco per trasporti, tecnologia ed in-novazione. DAS ha il compito di segnalare i dati già

elaborati e di memorizzarli in un modo adeguato;

Il Comitato di studio si è riunito l’ultima volta a Nizza il 19 e 20 ottobre. Ha discusso i se-guenti argomenti: disponibilità e tempo, durante il quale de-

ve registrare i dati, continuamente o solo durante il servizio, tipo di servizio (servizio con l’argano di recupero – o con l’argano principale), tipo di comando (manuale, au-tomatico, dalle cabine ecc.);

Responsabilità dell’impresa funiviaria e del gestore delle piste. La dottoressa Helga Wagner del VdS (D) rife-risce quanto segue:

DAS ed il relativo semplice uso da parte dell’esercente;

La relazione preparata dalla dottoressa avvo-cato Helga Wagner del Verband deutscher Seilbahnen und Schlepplifte (Associazione tedesca delle funivie e sciovie) sul tema “Re-sponsabilità dell’impresa funiviaria e del ge-store delle piste”, per i tragici incidenti verifi-catisi nel corso del 2000, ha assunto una tri-ste attualità.

DAS deve rappresentare un sistema rela-tivamente aperto circa l’importazione, l’esportazione e l’“handling” dei dati; DAS può sostituire i manuali di esercizio

ed i libri giornale. Sono stati discussi brevemente i requisiti mi-nimi circa i dati da memorizzare. Detti requisi-ti verranno ulteriormente trattati durante le prossime riunioni.

Poiché mancava ancora la risposta completa di due paesi, la signora Wagner ha potuto

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Gruppo di lavoro „Ambiente“ trarre solo un bilancio parziale sui seguenti aspetti: nel comitato di studio n° IV

Presidente: Cons. tecnico Dipl. ing. Dir. Mi-chael Manhart di Lech am Arlberg (A).

• Fondamenti legislativi per la responsabili-tà dell’impresa funiviaria.

Il gruppo di lavoro ha tenuto una riunione l’8 ed il 9 giugno 2000 a Parigi.

• Confronto delle disposizioni relative all’assicurazione obbligatoria per danni a persone e cose. Tra l’altro sono stati trattati i seguenti punti

sull’ordine del giorno: • Responsabilità dell’impresa funiviaria per eventi dannosi dovuti a valanghe, bufere ed altre cause esterne.

Applicazione dell’articolo 13 della convenzio-ne alpina sul traffico individuale e l’accesso alle zone sciistiche. • Responsabilità nei confronti dei collabora-

tori? Per il momento è stato constatato che: nei vari centri sciistici sono stati addotti

provvedimenti puntuali come per esempio il collegamento attraverso Pullmann tra gli alberghi e zone sciistiche, in qualche re-gione esistono anche dei cosiddetti treni sci, però come mezzo principale di tra-sporto rimane la macchina individuale;

• Fondamenti legislativi per la responsabili-tà del gestore della pista.

• Obbligo di assicurazione del trasporto - per quali pericoli risponde il gestore della pista?

• Problemi di responsabilità nel caso di in-cidenti con mezzi battipista o motoslitte.

non esiste alcuna ricetta universale, o-gnuno deve affrontare il problema esi-stente in loco.

• Responsabilità nel caso di gare di sci, di innevamento, di trasporto di persone de-dite all’alcool, ecc. L’argomento sarà trattato ulteriormente nelle

prossime riunioni. • Possibilità di vietare che le piste vengano percorse. Progetto per l’innevamento con additivi Obbiettivo del lavoro è raccogliere e confron-

tare i fondamenti legislativi e le norme nei singoli paesi alpini. Inoltre dovrebbero venir sondate le possibilità di un’armonizzazione. Ancora entro quest’anno potrà concludersi il lavoro relativo alle materie trattate fino ad ora e dopo la traduzione venir allegato a O.I.T.A.F.-NEWS.

È stato relazionato su vari studi in corso rela-tivamente l’aggiunta di additivi per l’innevamento, nei quali risulta anche la col-laborazione di Università. I risultati di detti studi dovranno essere discussi nel gruppo di lavoro in base di una proposta di un concetto, e poi saranno messi a disposizione ai vertici dirigenziali dell'O.I.T.A.F. e all’associazione internazionale degli esercenti FIANET per ul-teriori discussioni.

L’intensa discussione sui predetti aspetti par-ziali ha tuttavia dimostrato che anche le attivi-tà estive in montagna, come ad es. l’andare in mountainbike o il camminare in montagna sono da ricomprendere nell’ambito delle que-stioni relative alla responsabilità.

Comitato di studio n° VI: Ottimizzazio-ne dell’esercizio di funivie e sciovie. Entro la prossima seduta, prevista nei giorni

30 aprile e 1° maggio 2001 a Martigny (CH), occorre pensare a quali argomenti dovranno venir approfonditi.

Presidente: ing. Francis Crouzet Il comitato di studio ha svolto l’ultima seduta a Landsberg/Lech il 29 settembre 2000: Partecipano ai lavori del comitato di studio i seguenti componenti: Egon Espen (A), Man-fred Spacek (A), Hannes Steinlechner (A), Wolfgang Bosch (D), Wolfgang Dieter Feix (D), Josef Seidl (D), Manel Salsas (E), Michel Granier (F), Hervè Petit (F), Pier Giorgio Gra-ziano (I), Mauro Joyeusaz (I), Giuseppe Sciallis (I), Fritz Mayer (CH), Jan Bøen (N).

Condizioni di trasporto: Il tema è stato discusso brevemente durante la seduta, però per mancanza di tempo il te-ma non è stato approfondito. Inoltre è stata presentata una breve relazione sui lavori del gruppo di lavoro “Ambiente” da parte del presidente del comitato di studio. Il rapporto dei vari rappresentanti sulla sta-gione estiva 2000 ed eventi di attualità ha concluso i lavori.

Alla seduta hanno partecipato 11 collaborato-ri del Comitato. Non ne fa più parte il prece-dente segretario signor Alain Soury Laver-gne. Egli è stato chiamato in sede UE per l’elaborazione delle norme CEN nell’ambito

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PERSONE CHE HANNO LASCIATO L’ATTIVITÀ.

della direttiva UE per gli impianti a fune. Gli vengono fatti tanti auguri di successo nel nuovo impegno di lavoro. Come segretario si è reso disponibile, e lo ringraziamo di ciò, il signor Michel Granier. Il signor Espen continuerà a provvedere alla traduzione tedesca.

Il tema principale delle discussioni è stato senza dubbio quello della telesorveglianza negli impianti a fune. Durante la discussione è stato trattato un do-cumento presentato dalla Francia relativo alla messa in esercizio dell’impianto con stazione di rinvio non presidiata. Dopo alcuni chiarimenti circa la definizione di “telesorveglianza”, vengono esaminate le di-verse normative nazionali esistenti; ne risulta che in Austria, ad es., sono prescritti con pre-cisione e dettagliatamente i singoli passaggi e le procedure per la messa in servizio dell’impianto; in Francia non ci sono prescri-zioni generali. Vengono quindi analizzati l’opportunità dell’adozione del video come strumento di sorveglianza ed i relativi vantag-gi connessi per l’esercente. Si ritiene inoltre che preventivamente andrebbero individuati i compiti di una telesorveglianza e successi-vamente si potrebbero elaborare le relative raccomandazioni. Si constata comunque che la telesorveglianza dovrebbe comportare in sé una sicurezza maggiore rispetto a quella garantita dalle persone. Significa cioè che con apparecchi visivi ed acustici deve venir garantito ad ogni modo il vedere ed il sentire.

dipl. ing. Rudolf Starnberger

Col 1° novembre 2000 il dipl. ing. Rudolf Starnberger è andato in pensione. Rudolf Starnberger ha studiato “Costruzioni di macchine” a Vienna presso l’Università Tec-nica, concludendo gli studi nel 1965. Ha fatto le proprie esperienze prima presso la ditta Semperit, e dopo come assistente nel labora-torio di prove e ricerche dell’Università Tecni-ca di Vienna dal 1967 fino al 1973, dove ha preso i primi contatti con gli impianti funiviari tramite l’approvazione e la tipizzazione di e-lementi funiviari, nonché i collaudi di funi. Nel 1973 ha preso servizio presso l’autorità supe-riore per la sorveglianza di impianti a fune nel Ministero dei trasporti come esperto funivia-rio. Il 01.01.86 è stato nominato consigliere ministeriale, nel 1992 è stato incaricato di di-rigere la ripartizione II/73 e quindi l’unità or-ganizzativa sorta successivamente “questioni tecniche relative agli impianti a fune ed alle sciovie” e dal 1997 è vice del capo del dipar-timento “impianti a fune e sciovie, tecnica”

Il presidente propone infine di prevedere per la raccomandazione il titolo seguente: “Raccomandazioni per determinare le pro-prietà di una telesorveglianza intesa come ausilio alla messa in servizio di un impianto a fune con una stazione non presidiata dal per-sonale”

Il dipl. ing. Starnberger non si è dedicato uni-camente al settore di lavoro affidatogli nell’ambito del Ministero, ma si è impegnato anche presso l’istituto di normalizzazione au-striaco, come presidente di due gruppi di la-voro (funi di acciaio e sicurezza di impianti a fune) e ha dato un grande contributo per gli impianti funiviari. Inoltre ha contribuito con re-lazioni tecniche nei vari ambiti sia nazionale che internazionale. Ma è anche conosciuto a livello internazionale come ottimo esperto fu-niviario ed ha contribuito in maniera importan-te all’incremento della sicurezza degli impianti a fune.

Per la prossima seduta è stata elaborata una prima bozza comprendente i seguenti capito-li: 1. Campo di applicazione. 2. Generalità. 3. Funzione di una telesorveglianza. 4. Requisiti di qualità per la telesorveglian-

za. Informazioni ulteriori che riguardano il mondo degli impianti a fune. Come presidente del gruppo di lavoro B del

CEN CT 242 ha concluso con successo i la-

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vori per la norma 2 -Disposizioni generali- parte 1: -Requisiti per tutti gli impianti- e parte 2: -Requisiti integrativi per funivie bifune a va e vieni senza freno sulla fune portante-, non-ché per la norma 3 -Calcoli-. Con la sua cal-ma è riuscito a conseguire quei compromessi che molto spesso si rendono necessari con mentalità così differenziate nei vari paesi fu-niviari, ma con la sua determinazione ha po-tuto anche ottenere importanti risultati e con-cludere estenuanti discussioni. Nell’ambito del CEN CT 242 ci rimarrà certamente di aiu-to con la sua fattiva capacità. Il nome Starnberger rimarrà indimenticabile anche in un altro contesto. Egli ha contribuito in modo essenziale con le sue proposte alla nascita della direttiva UE per gli impianti a fu-ne. Con le sue proposte e con quelle del dott. Kühschelm si è potuto addivenire al consen-so sulla direttiva da parte dei principali paesi funiviari dell’UE. Nei vari convegni delle autorità tecniche di sorveglianza (ITTAB), il cui ultimo di quest’anno a Mayrhofen (riferiamo di seguito) egli ha guidato come ultimo impegno di lavo-ro, si è sempre piacevolmente segnalato per le sue chiare prese di posizione e per i suoi contributi. Ad multos annos, caro Rudolf Quest’anno è andato in pensione anche il

dipl. ing. Wolfgang Allgeuer Wolfgang Allgeuer era direttore della riparti-zione impianti a fune del governo regionale del Vorarlberg, che è membro dell’O.I.T.A.F. Ci si può veramente chiedere chi del settore funiviario non conosceva Wolfgang Allgeuer?. Dal 1.1.1968 presso la ripartizione impianti a fune ed impianti di sollevamento del governo regionale del Vorarlberg ha esaminato un e-levato numero di progetti di sciovie e seggio-vie ad attacchi fissi, provvedendo quindi a collaudarli. Con il suo tipico stile si è sempre

interessato di tutte le problematiche funiviarie impegnandosi per esse. Negli incontri annuali degli esperti funiviari delle regioni austriache si è sempre impegnato con la sua esperienza per un’uniformità di applicazione delle varie disposizioni. Egli era particolarmente coinvol-to nell’elaborazione delle disposizioni per le sciovie e seggiovie. In seno all’O.I.T.A.F. ha guidato con succes-so dal 1988 al 1992 il gruppo di lavoro -Sciovie- e dal 1993 al 1998 il gruppo di lavoro -Funivie non in servizio pubblico-. Durante ta-le periodo da parte di questi due gruppi di la-voro sono state elaborate le seguenti racco-mandazioni O.I.T.A.F.: Raccomandazioni internazionali per la

costruzione e l’esercizio di sciovie- (edi-zione 1996). Raccomandazioni per la costruzione e

l’esercizio di funivie non in servizio pub-blico adibite al trasporto di persone e co-se - Impianti a va e vieni- (edizione 1996).

• Raccomandazioni tecniche per la costru-zione e l’esercizio di funivie adibite al tra-sporto di cose con carico utile fino a 2000 kg- (edizione 1998).

La dimostrazione che i lavori del gruppo di la-voro guidato dal signor Allgeuer sono stati co-ronati da un grande successo sta nel fatto che nelle nome CEN le raccomandazioni per le sciovie sono state recepite quasi alla lette-ra, che le raccomandazioni per le funivie a va e vieni con trasporto di persone hanno trova-to riscontro nelle singole disposizioni in Sviz-zera ed in Austria e che quelle per il trasporto di cose fino ad un carico utile di 2000 kg sono state recepite in Alto Adige come regolamen-to. Wolfgang Allgeuer si è pertanto guadagnato un ricordo duraturo nell’O.I.T.A.F. e per il suo impegno gli siamo molto grati. Ad multos annos, caro Wolfgang

Max Clayton è deceduto

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Il 12 settembre 2000 a Londra all’età di 86 anni è deceduto Max Clayton, per tanti anni membro dell’O.I.T.A.F.

INFORMAZIONI INTERNAZIONALI

Già nel quadro del 1° Congresso Internazio-nale dei Trasporti a Fune Max Clayton ha contribuito ad approvare le risoluzioni ed il voto conclusivo che hanno legittimato la costituzione dell’O.I.T.A.F. Con incarichi di rilievo ha fornito i suoi contributi, in particolare come membro e presidente del Comitato di lettura, a tutti i congressi internazionali seguiti al 1957, ad eccezione dell’ultimo di San Francisco. Polacco di origine, trasferitosi per gli eventi bellici in Gran Bretagna, si è dedica-to con ardore al settore dei trasporti a fune. Egli ha collaborato in prima persona alla ste-sura delle prime direttive O.I.T.A.F. ed ha contribuito attivamente all’impostazione dell’O.I.T.A.F. Dal 1962 al 1965 è stato vice-presidente dell’O.I.T.A.F. e poi fino al 1993 componente del Comitato Direttivo prima co-me rappresentante della IARM e poi in rap-presentanza della categoria dei membri indi-viduali dell’O.I.T.A.F. e si è impegnato instan-cabilmente per le teleferiche. Egli ha intrapre-so ad elaborare le prime bozze di “Racco-mandazioni per la costruzione e l’esercizio di teleferiche per materiali e di blondins”. Oggi costituiscono, dopo 20 anni, ancora un buon punto di equilibrio tra le esigenze qualitative e quantitative. Quando la materia trattata dall’O.I.T.A.F. è diventata quella delle “funi”, egli ha attivato la presa di contatto con gli isti-tuti di ricerca e di controllo europei. Per la sua conoscenza internazionale e per le sue capa-cità egli era il mediatore ideale tra il mondo funiviario americano ed europeo e quindi co-fondatore dell’OITAF/NACS. Inoltre era il “liaison officer” tra O.I.T.A.F. ed O.I.P.E.E.C., per la ricerca comune di conoscenze più a-vanzate in materia di fatica nelle funi metalli-che. I legami sono diventati ancor più proficui per l’O.I.T.A.F. nei periodi in cui egli assunse la presidenza dell’O.I.P.E.E.C. (4 anni). Oc-corre sottolineare la sua sensibilità, il suo temperamento, il rigore professionale e l’affidabilità nonché l’innata modestia. Queste sue qualità le ha messe a disposizione dell’O.I.T.A.F. e tutto ciò certamente non ver-rà dimenticato.

ITTAB (Convegno internazionale delle autori-tà tecniche di sorveglianza).

Già dal 1951 le autorità di sorveglianza si riu-niscono annualmente per un convegno. Se all’inizio nel 1951 erano rappresentate solo Francia, Austria, Baviera e Svizzera, e dal 1952 anche l’Italia, per il 50° convegno a Ma-yrhofen nella Zillertal in Tirolo il Ministero au-striaco dei trasporti, tecnologia ed innovazio-ne ha potuto dare il benvenuto a delegazioni di 12 paesi europei, del Giappone e di due stati degli Stati Uniti. Per la prima volta dopo decenni erano presenti anche rappresentanti dei ministeri polacco e sloveno. Il convegno è durato tre giorni dal 25 settem-bre al 28 settembre compreso ed aveva all’ordine del giorno un programma intenso. Obbiettivo del convegno è promuovere un aperto scambio di opinioni sugli incidenti veri-ficatisi, sugli sviluppi tecnici e sulle conse-guenti prescrizioni nazionali al fine di elevare in tal modo lo standard di sicurezza ad un li-vello alto, per quanto possibile uguale. Questi incontri vengono organizzati alternati-vamente dai più importanti paesi funiviari senza particolari regole. Questa volta il capo dell’autorità austriaca di sorveglianza dipl. ing. Rudolf Starnberger ha potuto salutare cordialmente tutti i presenti e guidarli durante il convegno. In cinque sedute si sono potuti trattare i tre punti più significativi all’ordine del giorno. Un pomeriggio è stato dedicato alla visita della Penkenbahn. Nel 1990 durante l’Assemblea generale

dell’O.I.T.A.F. a Lugano è stato nominato membro onorario dell’O.I.T.A.F., sempre per il suo impegno dimostrato.

Le relazioni sugli incidenti verificatisi ha oc-cupato senza dubbio la parte preponderante delle sedute. Si è potuto constatare che come negli ultimi anni la maggior frequenza di inci-Rimarrà sempre nel nostro ricordo.

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Rulliere a doppio effetto. denti si è verificata su quegli impianti che ne-cessitano della partecipazione attiva degli u-tenti e cioè sulle sciovie e sulle seggiovie ad attacchi fissi. In questi casi si registra il mag-gior numero di feriti, però si può affermare che nella maggior parte degli infortuni le le-sioni sofferte non sono tali da comportare lunghe degenze ospedaliere o danni perma-nenti. Nonostante ciò anche in questo caso ci si è sforzati di ridurre il numero di incidenti con provvedimenti tecnici e di esercizio. Pur-troppo nonostante le relative disposizioni an-tinfortunistiche ci sono da lamentare gravi in-fortuni sul lavoro.

Per questo tipo di rulliere c’è stato un intenso scambio di esperienze circa la distanza dei rulli e si è verificato che nelle diverse norme nazionali sussistono solo modesti scostamen-ti. Importanza della prova di strappo delle funi. La questione riguarda tutte le funi impiegate su impianti a fune (traente, portante, tenditri-ce e portante-traente) e si è verificato che so-lo in tre paesi del nord non viene richiesta la prova di strappo delle funi. Un contributo tecnico a titolo informativo.

La seconda parte del convegno era dedicata alle questioni tecniche. Sono state poste le seguenti domande:

L’ultimo contributo è venuto dal prof. Oplatka. Egli ha mostrato un filmato con le prove effet-tuate di una scarrucolamento della fune su una nuova costruzione di raccoglifune che e-gli ha denominato “raccoglifune centrale”. Sono state mostrate delle riprese di parecchi scarrucolamenti evidenziando i vantaggi di un tale “raccoglifune centrale”. La successiva di-scussione ha mostrato quanto interesse è stato destato da tale filmato.

Numero delle morse nelle funivie a moto uni-direzionale a doppia fune. Il quesito era da quale capacità del veicolo occorrono due morse. Ci sono differenze nel-le varie norme nazionali, ma anche la bozza della norma CEN 8 del CT 242 -Veicoli- pre-vede una limitazione del numero di persone per veicolo, se esso è dotato di un’unica mor-sa. Durante la discussione in merito i vari pa-esi hanno fornito le loro prese di posizione e motivazioni, col risultato che il CEN certa-mente dovrà decidere in merito.

Le manifestazioni di contorno hanno offerto svariate possibilità di rinnovare e curare i rapporti interpersonali. In particolare l’escursione con la Penkenbahn ha evidenziato la cordialità austriaca ma anche la competenza nella costruzione degli impianti a fune.

Funicolari con esercizio automatico.

In molti paesi sempre più frequentemente viene richiesto l’esercizio di funicolari senza personale, per ridurre i costi. Si è verificato che non tutti i paesi hanno norme per autoriz-zare un tale tipo di esercizio, ma stanno valu-tando a quali condizioni un tale tipo di eserci-zio potrebbe eventualmente venir permesso.

A conclusione del convegno si è congedato con tutti gli onori un frequentatore particolar-mente fedele, il prof. Gabor Oplatka. Egli va ora in pensione. Egli è l’esperto funiviario che per più tempo ha partecipato a questi conve-gni e quindi è una vecchia conoscenza. I suoi contributi scientifici e le sue discussioni erano sempre molto interessanti ed apprezzate. Sono sempre state seguite con attenzione le sue analisi degli incidenti. Caro Gabor, in fu-turo ci mancherà il tuo apporto sempre pre-zioso.

Trasporto su seggiovie di attrezzature sciisti-che di nuovo tipo. Si osserva sempre più di frequente la pre-senza sugli impianti di attrezzature di nuovo tipo per la discesa sulle piste e ci si pone la domanda in quale misura possano venir tra-sportate persone con tali attrezzature su seg-giovie realizzate solo per persone munite di sci ai piedi. Non si è individuata una presa di posizione univoca, poiché dipende dalle sin-gole situazioni nella zona di imbarco e sbar-co, ma in alcuni paesi tali persone vengono considerate come pedoni perché non hanno gli sci ai piedi.

Ad multos annos Norme CEN Il CEN-CT 242 si è riunito l’ultima volta a Pa-rigi il 30 novembre ed il 1° dicembre 2000. Partecipavano alla riunione oltre al presidente Denis Fougea e la segretaria Nathalie Geslin del CEN TC 242 anche la signora Martinez Arriola della Commissione UE, il signor Le-

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grand del CEN Management Center ed il si-gnor Simiand in rappresentanza del-l'O.I.T.A.F. Fougea ha dato il benvenuto a 20 componen-ti del Comitato Tecnico del CEN provenienti dai seguenti paesi: Austria, Germania, Fin-landia, Francia, Gran Bretagna, Italia, Norve-gia, Svizzera e Spagna. Gli argomenti più importanti sono stati: Programma di normazione: Legrand comunica, che è stato incaricato Soury Lavergne a verificare la congruenza tra le norme elaborate ma anche tra le norme e le esigenze essenziali della direttiva UE per impianti a fune per il trasporto di persone e di relazionare in merito. Inoltre deve sorvegliare che venga rispettato il mandato della Com-missione UE. Soury Lavergne, prima dell’incarico, ha lavo-rato per 22 anni come direttore tecnico pres-so la SNTF (associazione degli esercenti francesi) e perciò indubbiamente è in grado di prestare la necessaria esperienza nella verifi-ca delle norme come descritto sopra. L’applauso da parte dei componenti ha dimo-strata la soddisfazione ed il compiacimento degli stessi per la scelta del noto esperto fu-niviario.

Il presidente Fougea e la segreteria Ge-slin del CEN TC 242 hanno presentato un ulteriore programma temporale cioè il procedere dei lavori del Comitato Tecnico e dei vari gruppi di lavoro indicando le va-rie procedure ancora da seguire come l’inchiesta pubblica, il nuovo trattamento delle obiezioni nel rispettivo gruppo di la-voro, che risultavano dall’inchiesta pub-blica, il trattamento della bozza di norma nel Comitato Tecnico n° 242, il trattamen-to della norma nel seno del comitato di redazione, ed infine la nuova inchiesta presso i membri del Comitato Tecnico cir-ca l’omogeneità di tutte le norme. Cosi è stato fissato la seconda metà 2004 come termine per l’approvazione definitiva delle norme.

Trattamento del tema antincendio presso im-pianti a fune. Dopo la terribile sciagura in Austria il Comita-to Tecnico ha discusso anche detto argomen-to e ha deciso di trattare la decisione circa l’istituzione di un gruppo di lavoro per il tema antincendio nella prossima riunione, dopo

che un gruppo di esperti istituito in Austria po-trebbe avere concluso i lavori circa le prote-zioni antincendio per funicolari terrestri che scorrono in galleria. Approvazione della prEN 13107: Opere civili. Discussione in merito alla bozza di norma. Si è deciso con maggioranza di approvare e di dare il via libera al voto formale per la bozza di norma prEN 13107. Gruppo di lavoro sulla compatibilità elettro-magnetica. Dopo che i vari paesi hanno nominati i loro esperti per il gruppo di lavoro, lo stesso po-trebbe indire la prossima riunione già in gen-naio dell’anno prossimo. Direttive CEN per la presa in considerazione degli aspetti ambientali. È stato deciso che tutti i gruppi di lavoro, ove la rispettiva norma non è ancora stata inviata alla pubblica inchiesta, devono tener conto degli aspetti ambientali come segue: utilizzazione delle risorse, consumo dell’energia, immissione in aria, immissione nell’acqua, rifiuti, rumore, migrazione di mate-riale pericoloso, influenza sul terreno, pericoli ambientali causati da incidenti e abuso. Le prossime due riunioni nell’anno 2001 a-vranno luogo in giugno a Berna ed in ottobre a Londra OIPEEC A settembre l’OIPEEC, su invito dell’Accademia di costruzioni minerarie e me-tallurgia di Cracovia, Polonia, ha organizzato un seminario sull’argomento “Prove non di-struttive sulle funi”. Il seminario è stato e-stremamente ben frequentato e le numerose delegazioni da tutte le parti del mondo hanno contribuito affinché potessero svolgersi vivaci discussioni in merito a problemi importanti ed alla problematica delle prove non distruttive. Nell’agosto prossimo (20 - 22.08.2001) da parte dell’OIPEEC verrà organizzata, così come avviene ogni quattro anni, una tavola rotonda nell’ATLSS Center, Lehigh University, Bethlehem, Pennsylvania, USA. Argomento della tavola rotonda

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Due libri sulla storia funiviaria mondiale Attacchi di estremità e collegamenti delle funi Il giornalista Hans Dieter Schmoll, ben cono-

sciuto a noi tutti, con un lavoro durato anni ha raccolto molta storia funiviaria ed ora la ha pubblicata in due volumi.

Tema centrale del seminario sarà rappresen-tato dagli studi relativi agli effetti delle caratte-ristiche meccaniche degli attacchi di estremi-tà e di altri tipi di collegamento di funi sulla durata di vita delle funi stesse. Tali argomenti sono di estremo interesse per la sicurezza dell’impiego di funi nei vari settori di applica-zione. Si tratta in questo caso di riassumere in una panoramica generale l’intero campo dei dispositivi statici e dinamici di attacchi di estremità ed anche le azioni reciproche tra fune ed altri dispositivi. Sono previste due in-tere giornate per la presentazione delle rela-zioni tecniche e poi una visita al laboratorio. Al seminario possono partecipare sia asso-ciati che non e tutti, associati e non, sono in-vitati a presentare delle memorie.

Con moltissime figure ma anche con molto testo ricco di umore H. D. Schmoll mostra non solo le prime funivie, che risalirebbero al 250 a. C., ma anche lo sviluppo nel tempo fi-no ai giorni nostri degli impianti, comprese anche alcune utopie e curiosità che sono sta-te realizzate una sola volta. Nel secondo vo-lume mostra i recentissimi sviluppi nella tec-nica funiviaria e quindi ne risulta una grandio-sa panoramica dai primi passi pieni di incer-tezze fino agli impianti più moderni di tutte le tipologie. Come dice già il prof. Oplatka nella sua pre-fazione l’autore è da apprezzare perché si è dedicato a questo impegno e le testimonian-ze sono sempre meno. Le memorie storiche diventano rare.

Un impianto a fune sullo Stretto di Messi-na Non ci associamo e ringraziamo il signor H.

D. Schmoll per la pubblicazione della storia degli impianti a fune.

Da poco è stato reso noto un progetto certa-mente di notevole interesse. Tra altri progetti per l’attraversamento dello Stretto di Messina c’è anche quello che prevede di realizzare una funivia bifune a va e vieni per collegare il Continente con la Sicilia (I). Tale funivia do-vrebbe essere realizzata solo per scopi turi-stici. Tale progetto dimostra ancora una volta che le funivie bifune a va e vieni non servono solo, come al solito, per superare dei dislivelli in montagna, ma che possono anche collega-re due paesi separati da un braccio di mare. L’idea del collegamento con una funivia la ha avuta già 15 anni fa il prof. D’Armini, fino al 1971 primo presidente dell’O.I.T.A.F. e poi membro onorario, che con uno studio ha di-mostrato la fattibilità di un tale tipo di impian-to. Ora si discute nuovamente di un tale pro-getto.

I due volumi sono reperibili presso: Ottmar F. Steidl G.m.b.H. Vertrieb P.O. Box 38 Kirchenstrasse, 25 A-5301 SALISBURGO / Eugendorf Prezzi: Volume I 22 Euro + 4 per spedizione (ca. 55.000 lit.) Volume II 22 Euro + 4 per spedizione (ca. 55.000 lit.) Volumi I e II 39 Euro + 4 per spedizione (ca. 83.000 lit.) Progetto di una banca dati di letteratura funiviaria. Alcune caratteristiche tecniche: L’Istituto per i sistemi meccanici, settore tec-nica dei trasporti a fune (già Istituto di costru-zioni e tecnica funiviaria) del Politecnico di Zurigo dispone di una significativa raccolta di letteratura consistente in ca. 15000 documen-ti su Funi ed impianti a fune in varie lingue. Questa raccolta viene inserita nella biblioteca del Politecnico di Zurigo ed ivi può venir con-sultata.

Lunghezza della campata intermedia: 3.400 m Lunghezza delle due campate terminali: sulla terraferma: 675 m sull’isola: 750 m Altezza dei due sostegni: sulla terraferma: 325 m sull’isola: 335 m Portata oraria: ca. 1000 pers./h

In collaborazione con la predetta biblioteca dell’ETH le indicazioni bibliografiche dei 5000 documenti più importanti sono stati raccolti in

Valutazione dei costi (1999): ca. 8o miliardi di lire (41.530.000 Euro)

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una banca dati, ad es.: articoli di riviste, libri, relazioni congressuali, norme, prospetti, co-municazioni, brevetti, nonché letteratura in grigio (per es. relazioni non pubblicate), ma non documenti confidenziali. La banca dati è accessibile via internet: http://chembib-CLICAPS.ethz.ch/SB-home.httm. Essa con-sente la ricerca nel catalogo tramite parole significative, autore, anno di emissione, rivi-sta, lingua e fornisce la lista di quanto dispo-nibile con un riassunto (abstract) del docu-mento. In caso di bisogno l’utente può ordina-re tramite internet una copia del testo completo o il prestito di un libro. L’accesso al-la banca dati è gratuito. Per le copie ed il prestito vengono applicati i normali prezzi della biblioteca dell’ETH (indicati sulla pagina internet). I costi della gestione della banca dati ven-gono sopportati da ditte ed istituzioni sosteni-trici (partner nel progetto). L’elenco dei par-tner (che è ancora aperto per ulteriori partner) nonché il richiamo diretto alla loro pagine di avvio sono disponibili sulla pagina internet della banca dati. Inoltre ai predetti partner viene periodicamente comunicato lo sviluppo della banca dati. Comunicazioni ed osserva-zioni alla banca dati sono le benvenute e so-no da inviare all’indirizzo email [email protected] od a quello postale. dott. Rudolf Mumenthaler, biblioteca ETH, Rämistrasse, 101, CH-8092 Zurigo APPUNTAMENTI Riunioni dell'O.I.T.A.F. nel 2001: Comitato Direttivo: 25.05

Comitato Esecutivo: 26.03 Comitato di studio n° I: 19/20.03 Gruppo di lav. nel C.S n° I: 22/23.01 Comitato di studio n° II: 15.02 Comitato di studio n° III: 12/13/14.03 Comitato di studio n° IV: 30.04 e 01.05 Gruppo di lav. ambiente: 09.02 Comitato di studio n° VI: 19.01; 18.05 e 05.1 Seminario dell’O.I.T.A.F.: tra l’11 ed il 13.10

ALPITEC a Bolzano: 11/12/13.10 O.I.T.A.F. su INTERNET Possibilità di accesso ai files solo per i mem-bri O.I.T.A.F.: Inoltre per i membri O.I.T.A.F. è stato reso possibile richiamare direttamente le Raccomandazioni tecniche dell’O.I.T.A.F. e gli studi elaborati dai Comitati di studio negli ultimi anni. Cercateli. Inoltre è sempre acces-sibile l’ultimo numero di O.I.T.A.F.-NEWS. Occorre la password che Vi é stata inviata per posta. Generalità: Il sito dell’O.I.T.A.F. è disponibile nelle lingue francese, inglese, italiana e tedesca all’indirizzo >http://www.oitaf.org<. La pagina dà informazioni sull’O.I.T.A.F. ed in particola-re su:

• Cos’è l’O.I.T.A.F. • Organigramma dell’O.I.T.A.F. • Statuto dell’O.I.T.A.F. • Attività dell’O.I.T.A.F. • NEWS ed altre informazioni

dall’O.I.T.A.F. • Incarichi ricoperti nell’O.I.T.A.F. • Comitati di studio dell’O.I.T.A.F. • Raccomandazioni tecniche, studi e

statistica dell’O.I.T.A.F. • OITAF-NEWS • Relazioni dei seminari dell’O.I.T.A.F. • Seminari dell’O.I.T.A.F.

Le informazioni si possono avere tramite email <[email protected]>. A cura di: Segreteria dell’O.I.T.A.F. I-39100 BOLZANO, Palazzo provinciale 3B - Via Crispi, 10 tel.: ++39-0471-414600 fax: ++39-0471-414616 email: [email protected] oppure [email protected] I testi, se non indicato diversamente, e le foto del capo della segreteria dell’O.I.T.A.F.