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31 Tolomeo È detto discepolo di San Pietro e martire (74 d.C.). Secondo il Cappelletti e l’Ughelli sembra che egli sia stato Vescovo anche in altre città (forse in Toscana). Eusebio L’esistenza di questo Vescovo è più frutto di leggenda che di verità storica. Anonimo Circa il 259 c - Il beato Giovanni di Nonantola, nella vita di San Paterniano, scritta nel secolo XII, conservata nell’Archivio capitolare di Fano, accenna ad un Vescovo predecessore del detto Santo, senza farne il nome. Paterniano (santo) 314-356 (?) - Si ritiene, come si è detto, che sia nato a Fano alla fine del III secolo, non si sa in quale età divenne cristiano. Fu il superiore dei monaci penitenti nell’Eremo nel luogo detto “Fanestre Egitto”, un luogo solitario, presso la riva del fiume Metauro, monaci che si dettero alla preghiera e ad una vita ascetica austera. Durante la persecuzione (303) di Diocleziano (284-305) alcuni cristiani subirono il martirio; i corpi di sei di loro sarebbero stati trasportati a Fossombrone e qui conservati e venerati. San Paterniano avrebbe convertito molti infedeli ed eretto chiese. Dopo l’editto di Costantino (313), sotto Papa Silvestro I (314-335), per desiderio unanime dei presbiteri e del popolo, il santo eremita sarebbe stato eletto Vescovo della città di Fano. Nonostante la sua riluttanza, Paterniano avrebbe accettato la volontà della Chiesa di Fano e lasciato il suo eremi- taggio per andare a risiedere nella periferia della Città. Dopo aver vissuto una vita austera e santa, presentendo prossima la sua fine, “esortati i presbiteri e il popolo ad amare sempre più Dio e i fratelli, assorto nella preghiera, rese a Dio il suo spirito”. Il suo corpo fu sepolto fuori delle mura della Città, lungo la Via Flaminia, nel luogo detto “Vico delle Tane”, in seguito chiama- to con il nome di San Paterniano. Il 10 luglio 1551 le reliquie del Santo furono trasportate in Città nella nuova basilica a lui dedicata. San Paterniano sarebbe stato Vescovo di Fano per più di quaranta anni. Anonimo 362 c - Risulta in tale data occupata la Sede vescovile, ma si ignora il nome del titolare, come quelli di altri predecessori di San Vitale. Vitale (santo) 499-501 Eletto Vescovo sotto Papa San Simmaco (498-514), ORDINE CRONOLOGICO DEI VESCOVI DELLA DIOCESI DI FANO

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Page 1: ORDINE CRONOLOGICO DEI VESCOVI DELLA … Non si conoscono i nominativi degli immediati successori del Vescovo Eusebio. Leone I 589-595 (?) - Si ritiene eletto Vescovo tra il 589 e

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Tolomeo È detto discepolo di San Pietro e martire (74 d.C.). Secondo ilCappelletti e l’Ughelli sembra che egli sia stato Vescovo anchein altre città (forse in Toscana).

Eusebio L’esistenza di questo Vescovo è più frutto di leggenda che di verità storica.

Anonimo Circa il 259 c - Il beato Giovanni di Nonantola, nella vita di SanPaterniano, scritta nel secolo XII, conservata nell’Archiviocapitolare di Fano, accenna ad un Vescovo predecessore deldetto Santo, senza farne il nome.

Paterniano (santo) 314-356 (?) - Si ritiene, come si è detto, che sia nato a Fano allafine del III secolo, non si sa in quale età divenne cristiano. Fu ilsuperiore dei monaci penitenti nell’Eremo nel luogo detto“Fanestre Egitto”, un luogo solitario, presso la riva del fiumeMetauro, monaci che si dettero alla preghiera e ad una vitaascetica austera. Durante la persecuzione (303) di Diocleziano(284-305) alcuni cristiani subirono il martirio; i corpi di sei diloro sarebbero stati trasportati a Fossombrone e qui conservatie venerati. San Paterniano avrebbe convertito molti infedeli ederetto chiese. Dopo l’editto di Costantino (313), sotto PapaSilvestro I (314-335), per desiderio unanime dei presbiteri e delpopolo, il santo eremita sarebbe stato eletto Vescovo della cittàdi Fano. Nonostante la sua riluttanza, Paterniano avrebbeaccettato la volontà della Chiesa di Fano e lasciato il suo eremi-taggio per andare a risiedere nella periferia della Città. Dopoaver vissuto una vita austera e santa, presentendo prossima lasua fine, “esortati i presbiteri e il popolo ad amare sempre piùDio e i fratelli, assorto nella preghiera, rese a Dio il suo spirito”.Il suo corpo fu sepolto fuori delle mura della Città, lungo la ViaFlaminia, nel luogo detto “Vico delle Tane”, in seguito chiama-to con il nome di San Paterniano.Il 10 luglio 1551 le reliquie del Santo furono trasportate in Cittànella nuova basilica a lui dedicata. San Paterniano sarebbe statoVescovo di Fano per più di quaranta anni.

Anonimo 362 c - Risulta in tale data occupata la Sede vescovile, ma siignora il nome del titolare, come quelli di altri predecessori diSan Vitale.

Vitale (santo) 499-501 Eletto Vescovo sotto Papa San Simmaco (498-514),

ORDINE CRONOLOGICODEI VESCOVI DELLA DIOCESI DI FANO

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risulta presente a Roma al Sinodo indetto dallo stesso Papa nel499, contro l’antipapa arcidiacono Lorenzo (498. 501-505).Pone la sua firma nelle decisioni del sinodo sottoscrivendosi“Vitalis Episcopus Fanestriensis” o secondo un altro codice,“Vitalis Episcopus Ecclesiae Fanensis subscripsi”.

Eusebio (santo) 502-541- Eletto Vescovo sotto Papa S. Simmaco (498 - 514),successe a S. Vitale verso la fine del 501 e l’inizio del 502. Fuuno dei 125 vescovi intervenuti al Concilio Palmare a Roma,convocato dal re Teodorico (454c-526), nel 502, dopo che ilpartito contrario a Papa Simmaco aveva provocato tumulti, nelcorso del quale Concilio 76 vescovi, tra cui S. Esusebio, respin-sero le accuse contro il Pontefice e scomunicarono l’antipapaLorenzo, emanando la fondamentale sentenza che “SummaSedes a nemine judicatur” (La Suprema Sede non è giudicatada nessuno). Gli scismatici si opposero alle conclusioni di que-sto Concilio Palmare, cioè alla conclusione di riconoscere comelegittimo successore di S. Pietro Papa Simmaco, non Lorenzo.Per risposta Papa S. Simmaco tenne un altro Concilio ove inter-vennero 208 vescovi tra cui S. Eusebio, che sottoscrisse gli attifirmandosi, al n 19, “Eusebius Episcopus Fanestrensis”. S.Eusebio fu presente anche nei sinodi romani indetti nel 503 enel 504. Si dice, - ma non ci sono documenti veramente pro-vanti -, che restaurasse chiese tra cui quella di S. Salvatore equella di San Pietro in Episcopio, ove fissò la sua sede e pressodi cui eresse una canonica o collegio di chierici viventi insieme(da cui ebbe origine il Capitolo della Cattedrale). Teodorico, redegli Ostrogoti (454c-526), con sede a Ravenna, costrinse nel524 Papa Giovanni I (523-526) ad andare, con una legazione diquattro vescovi tra cui S. Eusebio ed alcuni nobili, aCostantinopoli dall’imperatore Giustino I (n.450 - m.527) achiedere a quel pio imperatore di far ritornare alla loro setta iconvertiti ariani e a restituire loro le Chiese tolte. L’imperatoreGiustino I non esaudì questa richiesta di re Teodorico.Ritornata a Ravenna la legazione con esito negativo, Teodorico,insoddisfatto ed irritato, fece rinchiudere in carcere PapaGiovanni I e, forse, i quattro vescovi, membri della legazione.Papa Giovanni I morì nel 526 di stenti e di dolori. S. Eusebio egli altri Vescovi furono liberati e restituiti alle loro sedi o dallostesso Teodorico o dal suo successore, Teodato (m.536).S. Eusebio sarebbe morto il 18 Aprile 541, consumato daglianni e dai dolori e dispiaceri dopo aver visto la distruzione diFano nell’anno 539 per opera di Vitige, re degli Ostrogoti (536-540).S. Eusebio è invocato come secondo protettore della città diFano.

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Non si conoscono i nominativi degli immediati successori delVescovo Eusebio.

Leone I 589-595 (?) - Si ritiene eletto Vescovo tra il 589 e il 590 sottoPapa Pelagio II (579-590) o San Gregorio Magno (590-604). AlVescovo Leone il Papa Gregorio Magno, per mezzo di una let-tera, raccomanda la mitezza verso il prete Giovanni pentito erientrato dallo scisma alla fedeltà alla Chiesa.

Fortunato (santo) 596-620 (?) - Eletto Vescovo sotto Papa Gregorio Magno (590-604), svolse il suo ministero pastorale teso a liberare il suo greg-ge da superstizioni ed eresie, che facilmente si diffondevano perle continue invasioni di soldati stranieri. Grande attenzioneebbe verso gli infermi e i poveri. In modo particolare il VescovoFortunato si adoperò con grande impegno e sacrificio per redi-mere persone, forse anche fanesi, cadute in potere deiLongobardi nella seconda loro irruzione (del 595), quando pre-sero ai Greci l’Esarcato, tranne Ravenna, e tenute in cattività.Per poterle liberare dalla schiavitù adoperò ogni mezzo ed ognirisorsa, anche l’alienazione di vasi e suppellettili sacre dellaCattedrale, dopo aver chiesto ed ottenuto l’autorizzazione daPapa S. Gregorio Magno. Eresse chiese e monasteri per religio-se.S. Fortunato è invocato come terzo protettore della città diFano.

Orso (santo) 625-639 - Sarebbe stato eletto Vescovo sotto Papa Onorio I(625-638). Orso era già famoso in Città per le sue virtù e peni-tenze, benché vivesse in un eremo. La leggenda di S. Orso, natoa Fano, (ricordata nella Storia di Fano dell’Amiani e nell’opera“Le Chiese d’Italia” del Cappelletti), racconta che un contadi-no, lavorando con i buoi nel giorno dedicato alla festa di S.Orso (15 maggio), fu rimproverato da un amico e rispondendoa questo dicesse: “Se egli è un orso, io sono un cane!”.All’improvviso si aprì il terreno e nella fossa precipitarono ilcontadino e i buoi. L’Amiani assicura che la voragine si vedevaancora ai tempi suoi ed era detta la Fossa di S. Orso. La deno-minazione esiste anche oggi per una zona di terreno vicino aFano.S. Orso è invocato come quarto protettore della città di Fano.

Scolastico o Pietro 649-653 - Secondo l’Ughelli (nella sua opera intitolata “ItaliaSacra”) era già Vescovo di Fano nel 647 e presente al ConcilioLateranense, indetto da Papa Teodoro I (642-649), invecesecondo l’Amiani e il Cappelletti fu eletto Vescovo sotto PapaMartino I (649-655) e presente al Concilio Lateranense del 649,

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ove si sottoscrisse “Scholasticus Episcopus Sanctae FanensisEcclesiae”.

Domenico 654-681 (?) - Nativo di Fano, sarebbe stato eletto Vescovo sottoPapa Martino I (649-655). Lo si trova a Roma durante il SinodoRomano indetto da Papa Agatone (678-681) nel 680 contro iMonoteliti (sostenitori di una sola volontà in Gesù Cristo, quel-la divina). Fu uomo di santa vita e dedito all’istruzione religio-sa del suo popolo.

S’ignorano i nominativi dei titolari della Sede vescovile perquasi un quarantennio.

Pietro I 718-743 (?) - E’ menzionato nel Codice Nonantolano e riporta-to dal Cappelletti. Ma non sono certe le date di elezione e dimorte.

Amato 743-748 - Eletto Vescovo sotto Papa S. Zaccaria (741-752). Fupresente al Concilio o sinodo romano indetto da Papa Zaccariae ne sottoscrisse gli atti. Si presentò a Pesaro, supplice, a Rachis(744-749), re dei Longobardi, per chiedere la grazia di rispar-miare dal saccheggio la sua città di Fano e l’ottenne.

Mauro 749-769 (?) - Eletto Vescovo sotto Papa Zaccaria (741-752), fupresente a Roma al Concilio indetto da Papa Stefano II (752-757). Non si hanno altre notizie di questo Vescovo.

Sconfitto per la seconda volta Astolfo, re dei Longobardi, (749-756) nel 754 da Pipino, il Breve, re dei Franchi (714-768), ilPontefice Stefano II (III) (752-757) riebbe l’Esarcato,Comacchio e la Pentapoli, tra cui Fano, terre che erano statetolte dai re longobardi.

Non si conoscono i nominativi dei titolari della Sede vescovileper oltre un cinquantennio.

Ariperto o Agriperto 826-851 - Eletto Vescovo sotto Papa Eugenio II (824-827) fupresente ad un concilio romano, indetto da questo Papa. Ornòla Cattedrale, ampliò la Canonica e consacrò varie chiese, tracui quella di S. Maria a Mare, detta di S. Maria de Arzilla dalvicino fiume. Durante il suo episcopato passò a Fano PapaGregorio IV (827-844) di ritorno dalla Francia.

Giovanni I 851-877 - Sacerdote della Canonica Fanese, dotto e amato daipoveri, fu eletto Vescovo sotto Papa S. Leone IV (847-855). Fupresente a Roma ai Concili indetti da Papa Leone IV e dai Papi

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Niccolò I (858-867), Adriano II (867-872) e Giovanni VIII(872-882). Sotto di lui dimorarono in Fano il Papa GiovanniVIII e l’imperatore Ludovico II (825-875). In questo tempo ilPapa sottoscrisse la bolla con i privilegi all’Abbazia di S.Martino, cioè di S. Paterniano, bolla indirizzata all’abateLofredo.

Marco 877-887 - Eletto Vescovo sotto Papa Giovanni VIII (872-882),fu presente ad un Concilio indetto a Ravenna da Papa GiovanniVIII nell’anno 877. Non si hanno altre notizie di questoVescovo.

Romano 887-898 (?) - Eletto Vescovo sotto Papa Stefano V (VI) (885-891), divenuto consigliere di Carlo il Grosso (839-888), fu aFermo nell’887 con il re Carlo e sottoscrisse un atto di dona-zione di beni del Vescovo Eodisio o Teodicio (879) di Fermoall’Eremo di S. Croce sul Chienti. Sottoscrisse pure le decisionidi un concilio o sinodo, tenuto a Ravenna e indetto nell’anno898 da Papa Giovanni IX (898-900). A Fano il VescovoRomano consacrò una Chiesa presso Porta Maggiore, distruttapoi nel 1524.

Non si conoscono i nominativi dei titolari della Sede vescovileper oltre sessanta anni.

Riccardo o Riscelardo 963-983 - Eletto Vescovo sotto Papa Giovanni XII (955 – 964),si ritiene, ma non è certo, che fosse presente a Roma ad unConcilio o sinodo tenuto nella Basilica di S. Pietro indetto daOttone I (912 – 973), imperatore e re di Germania, per la depo-sizione di Papa Giovanni XII e l’elezione di Papa Leone VIII(963-965). Fu presente al Concilio di Ravenna, indetto da PapaGiovanni XIII (965-972) nell’anno 967.

Gerardo 983-1010 (?) - E’ ricordato come Vescovo di Fano dalCappelletti e prima di lui dal Fantuzzi (nei DocumentiRavennati, Tomo I, pag.212). Non sono certi l’anno dell’elezio-ne e quello della morte.

Rinaldo o Rainaldo I 1010c - (?) Si dice eletto Vescovo nella Canonica fanese da tuttoil clero sotto Papa Sergio IV (1009-1012). Non si hanno altrenotizie di questo Vescovo.

Per questo periodo si hanno incertezze tra gli storici circa lasuccessione dei vescovi nella sede di Fano.

Alberto 1027-1036 - Eletto Vescovo sotto Papa Giovanni XIX (1024-

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1032), fu un Vescovo simoniaco. Di lui non si conoscono né l’o-rigine né la patria né la famiglia. Contro di lui scrisse e si schieròS. Pier Damiani (1007-1072) che lo chiamò “Fanensem latro-nem” e chiese ai pontefici che lo deponessero. Sembra che siastato deposto da Papa Benedetto IX (1032-1044). Secondoun’altra fonte sembra che sia stato cacciato dalla sede a vivaforza dal popolo e che si sia rifugiato in Ancona.

Ugo o Ugone 1036-1048 - Eletto Vescovo sotto Papa Benedetto IX (1032-1044). Non è certo se resse la Diocesi come Vescovo o comeamministratore o vicario apostolico, anche per le varie conte-stazioni del deposto predecessore. Fu firmatario di un atto diriconciliazione tra il Vescovo di Perugia e i monaci di S. Pietroin Vincioli in Perugia.

Arduino 1048-1085 - Eletto Vescovo sotto Papa Damaso II (1048-1048)intervenne a Roma al Concilio indetto da Papa S. Leone IX(1049-1054) nel 1050 e a quelli di Papa Niccolò II (1059-1061)nel 1059 contro i chierici simoniaci e incontinenti e di PapaAlessandro II (1061-1073) nel 1062. La presenza del VescovoArduino al concilio o sinodo di Papa Alessandro II (1061-1073)è ricordata in una bolla in favore di Benedetto, Vescovo diFossombrone, contro Guglielmo, Vescovo di Senigallia, sullapertinenza di Massa S. Giovanni in Sorbetulo, per la definizio-ne dei confini delle due Diocesi. Arduino è degno di esserericordato per aver richiamato e voluto la vita comune dei chie-rici nella sua canonica e a questo fine fece larghe donazioni dibeni. Fu molto elogiato da S. Pier Damiani, che scrisse la famo-sa lettera “ Ad Clericos Fanenses”. Secondo l’Amiani morì nel1090.

Pietro II 1090-1135 - Eletto Vescovo dal clero della Canonica e consa-crato in Roma da Papa Urbano II (1088-1099), fu presente alrinvenimento dei corpi dei santi Fortunato, Orso ed Eusebionel 1113. Distrutta da un incendio la Cattedrale nella notte diNatale del 1124, ne iniziò la ricostruzione. Fu poi consacratadal suo successore ed arricchita di preziose reliquie portatedalla Terra Santa da Ugolino e Baldovino del Cassero e dal loropadre Ugone. Il Vescovo Pietro morì nel novembre 1135.

Rinaldo o Rainaldo II 1136-1165 - Eletto Vescovo sotto Papa Innocenzo II (1130-1143) sembra che fosse cittadino fanese. Ebbe l’onore di con-sacrare la Cattedrale ricostruita, dedicandola, secondo unafonte non del tutto attendibile, a Maria Assunta. Nel 1142 unagrave pestilenza funestò la Città e il Vescovo Rinaldo aprì unospedale presso la Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano. Nel

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1159 consacrò la Chiesa di S. Pietro “Foris Portam” da lui edi-ficata o, secondo altra fonte storica, dal Vescovo Arduino. Morìforse nel 1165.

Carbo o Carbone 1165-1177 - Cittadino fanese, già monaco cassinese e abate delMonastero di S. Paterniano, eletto Vescovo sotto PapaAlessandro III (1159-1181), fu pastore zelante e assai benefico.Confermò le donazioni del Vescovo Arduino, ampliandole, aiCanonici. Fu presente al Concilio a Venezia nel 1177, indettoda Papa Alessandro III (1159-1181).

Monaldo 1178-1214 - Cittadino e canonico fanese, eletto Vescovo sottoPapa Alessandro III (1159-1181), fu uomo dotto, prudente ecaritatevole, secondo l’Amiani, ma, in verità altero e litigiosod’indole. Fu tra i firmatari al Concilio Lateranense, indetto nel1179 da Papa Alessandro III. Nel 1198 fu presente alla consa-crazione della Chiesa di S. Croce di Fonte Avellana e nel 1208a quella della Cattedrale di Jesi. Fu nelle grazie dell’ImperatoreEnrico VI, re di Puglia e Sicilia (1165-1197). Non fu sempre inarmonia con Papa Innocenzo III (1198-1216). Ebbe forti con-trasti con l’abate di S. Stefano in Palude, con difficoltà risoltiper intervento diretto di Papa Innocenzo III.

Riccardo 1214-1223 - Già vicario camaldolese dell’eremo di Arezzo, elet-to Vescovo sotto Papa Innocenzo III (1198-1216), ottenne dalMarchese Aldobrandino I d’Este (1212-1215) molti beni e pri-vilegi per la Città in data 16 marzo 1214, insieme ad immunità.Fece cospicue donazioni al suo clero. Ebbe forti contrasti conAlberghetto, podestà di Fano, che assediò il palazzo vescovile eproibì di portare viveri al Vescovo, chiuso nel suo palazzo. PapaOnorio III (1216-1227) scomunicò la Città. In questo periodo cifurono contrasti tra i cittadini di Fano e quelli di Fossombrone:la città di Fossombrone fu saccheggiata. Il Vescovo Riccardoebbe un grave contrasto anche con l’abate di S. Paterniano: unlegato pontificio mise pace. E’ tradizione che S. Francesco nel1215 sia venuto a Fano ed abbia aperto un convento.

Alberto II 1223-1240 - Fu eletto Vescovo della Diocesi di Fano sotto PapaOnorio III (1216-1227). Non si hanno altre notizie di questoVescovo.

Gregorio 1240-1245 (?) - Nativo di Faenza, domenicano, eletto Vescovosotto Papa Gregorio IX (1227-1241), forse fondatore del con-vento di S. Domenico in Città. Ebbe fama di uomo molto dottoe di grande santità. Intervenne al concilio di Lione indetto daPapa Innocenzo IV (1243-1254). Morì nel 1245.

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Adiuto 1245-1265 - Da canonico della Cattedrale fu nominato Vescovodella Diocesi e consacrato dal Vescovo di Senigallia per man-dato di Papa Innocenzo IV (1243-1254), residente allora aLione, città dove non poteva recarsi Adiuto per la sua povertà.Tre anni dopo è nominato, dal pontefice, Rettore della Marca.Uomo di grande prudenza e forte coraggio, ebbe anche altriimportanti incarichi dalla S. Sede Apostolica: nel 1254 giudicea favore dei Canonici di Gubbio e, sotto Alessandro IV (1254-1261), delegato apostolico a Rimini per risolvere una vertenzatra il Comune e il suo podestà. Durante l’episcopato delVescovo Adiuto ci furono due visite importanti nella città diFano: la prima, il soggiorno in città di Papa Innocenzo IV checonsacrò, in quella occasione, la Chiesa di S. Paterniano; laseconda, la presenza di San Bonaventura, generale deiFrancescani, che iniziò la costruzione della Chiesa di S.Francesco.Il Vescovo Adiuto cercò di pacificare le due fazioni in lotta traloro: i Guelfi, capitanati dalla famiglia Del Cassero, e iGhibellini, capitanati dalla famiglia Da Carignano, senza otte-nere un felice risultato. Morì nei primi mesi dell’anno 1265.

Morando 1265-1276 - Nativo di Signa, monaco domenicano, elettoVescovo di Cagli nel 1259 sotto Papa Alessandro IV (1254-1261) e da questa Sede trasferito a quella di Fano da PapaClemente IV (1265-1268) nel 1265, fu personaggio illustre perdottrina e santità. Si impegnò a dirimere contese giuridichesorte tra i vari monasteri della Città. Morì nel 1276.

1276-1283 - Nativo di Fano, da canonico della Cattedrale elet-to Vescovo della Diocesi, fu confermato da Papa Niccolò III(1277-1280) nel 1278. Dovette risolvere questioni pastoralisorte tra i parroci della Città e i francescani riguardo al ministero della predicazione e al sacramento della penitenza: funecessario l’intervento di Papa Martino IV (1281-1285) per dirimere la questione. Morì nel 1283.

Borromeo o Romano 1283-1288 - Nativo di Fano, da proposto del Capitolo elevatoalla dignità vescovile, poverissimo, non poté recarsi a Perugiaper la consacrazione da parte del Papa Martino IV (1281-1285).Fu consacrato nel gennaio 1284 dal Cardinale Ordeone,Vescovo di Frascati, il quale si trovava in zona. Degni di memo-ria sono due atti di questo Vescovo: il primo, la consacrazionedella Chiesa di S. Vittoria delle Fratte o Fratterosa dei PadriMinori Francescani dell’Osservanza; il secondo, l’approvazionedella confraternita di uomini e donne, eretta dai PadriEremitani nella Chiesa di S. Lucia. Morì a Fano nel 1288.

Fedemondo oFedismondo

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Francesco I 1289-1295 - Abate di S. Lorenzo in Campo, eletto Vescovosotto Papa Niccolò IV (1288-1292), riuscì a pacificare le duefazioni in lite da tempo tra loro, quella guelfa con a capo lafamiglia Del Cassero, e quella ghibellina con a capo la famigliaDa Carignano. Nel 1295 fu trasferito alla Diocesi di Senigallia.

Berardo 1295-1305 - Benedettino cassinese, da vescovo d’Aquino, elet-to e non consacrato, fu trasferito alla Diocesi di Fano, sotto PapaCelestino V (1294-1294), ma confermato nella nuova Diocesi econsacrato da Papa Bonifacio VIII (1294-1303), il 7 settembre1296. Non si hanno documenti particolari sulla sua attività pasto-rale, tranne qualche contrasto con i Frati Minori Francescani circal’applicazione, in Diocesi, di un privilegio concesso loro da PapaAlessandro IV (1254-1261). Morì a Fano nel 1305.

Giacomo I 1305-1312 - Canonico della Cattedrale, eletto Vescovo sottoPapa Clemente V (1305-1314), fu consacrato da Federico,Vescovo di Rimini, non potendo egli per la sua povertà recarsia Lione da Papa Clemente V. Morì a Fano nel 1312.

Giacomo II 1312-1339 - Nativo di Fano da canonico della Cattedrale, fueletto Vescovo sotto Papa Clemente V (1305-1314), sedente adAvignone, e consacrato a Roma da Martino, Arcivescovo diBraga (Portogallo) insieme al vescovo Pietro di Cagli nel 1327.Per aver parteggiato per i Conti di Montefeltro, insieme con ilVescovo di Cagli, Pietro (1319-1327), nel 1322 fu dal PapaGiovanni XXII (1316-1334) sospeso, ma poi, giustificatosi epentito, fu riabilitato e rimesso in Sede. Nel 1336 con altriVescovi consacrò la Chiesa di S. Francesco dei Padri Minori nel1335. Morì nel 1339.

Pietro III 1340-1356 - Nativo di Pesaro da canonico della Cattedrale, fueletto dal Capitolo e solo nel 1342 approvato da Papa ClementeVI (1342-1352) dalla sua sede d’Avignone. Uno dei suoi primiatti fu la solenne pubblicazione della scomunica rinnovata daPapa Clemente VI contro Ludovico il Bavaro, il 17 giugno1343. Eresse la chiesa di Cerasa, dedicata a S. Lorenzo, nel1346, quella di S. Rocco in Città nel 1348, abbattuta nel 1841per la costruzione del nuovo teatro e quella di Scotaneto.

Luca Mannelli 1358-1362 - Fiorentino, domenicano, di grande santità e dot-trina, di sommo ingegno e meravigliosa memoria, famoso pre-dicatore e dotto scrittore, fu alla Corte Pontificia in Avignonechiamato da Papa Clemente VI (1342-1352). Fu dallo stessoPapa, nel 1345, nominato Vescovo titolare di Tricone inMacedonia e nel 1348 nominato alla sede di Osimo, Diocesi in

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cui non andò mai, perché rimase sempre alla Corte Pontificiad’Avignone. Da Papa Innocenzo VI (1352-1362) nel 1358 futrasferito alla Sede di Fano. Lasciò la Diocesi di Fano e si tra-sferì a Firenze ove morì nel 1363. Fu sepolto nella chiesa di s.Maria Novella.

Leone II 1362-1388 - Francescano, detto anche “ Leoncino” sia per la pic-colezza di statura e sia per la profonda umiltà e santità, elettoVescovo sotto Papa Urbano V (1362-1370) resse la Diocesi peroltre venticinque anni. Eresse e magnificamente ornò la Cappelladel SS. Sacramento (oggi della Madonna Pellegrina) nel 1378 edarricchì la Cattedrale di preziose suppellettili nel 1388.

Pietro IV 1389-1394 – Nativo di Fano, agostiniano, consacrato Vescovonel 1377 della Diocesi di Città Nuova dell’Istria sotto PapaGregorio XI (1371-1378), trasferito nel 1380 sotto PapaUrbano VI (1378-1389) alla Diocesi di Massa e poi a quella diFano nel 1389 sotto il medesimo Pontefice. Fu eccellente teo-logo e ottimo pastore.

Giovanni II 1394-1407 - Domenicano, eletto Vescovo sotto Papa BonifacioIX (1389-1404) fu pastore zelante e vigile padre della santità delsuo clero. Morì nell’anno 1407.

Antonio I David 1407-1417 (?) - Veneziano, fu eletto Vescovo sotto PapaGregorio XII (1406-1415), dotto e pio. Consacrò la Chiesa diS. Cristoforo, detta di S. Agostino, nel 1409 e quella di S.Silvestro di Saltara nel 1410. Morì nell’anno 1417.

Antonio Questo Antonio fu eletto vescovo di Fano (nel 1411) dall’anti-papa Giovanni XXIII (Baldassarre Costa)di Napoli (1410-1415)deposto dal Concilio di Costanza (1413-1415), viventeancora il vescovo omonimo Antonio. Non venne mai inDiocesi, morì nel 1413. La notizia è riportata dall’Ughelli (ItaliaSacra, Tomo I, col. 667)

Giovanni III 1417-1419 - Nativo da nobile famiglia fanese fu trasferito dallasede di Fermo alla sede di Fano dal Papa Martino V (1417-1431),morì nel 1419. Non si hanno altre notizie di questo Vescovo.

Giovanni IV 1419-1445 - Agostiniano, nativo di Serravalle (Repubblica di S.Marino), laureato nell’Università di Pavia e di Bologna, lettoredi teologia a Firenze e docente nel suo Ordine, che resse inToscana e nelle Marche, eletto Vescovo nel 1410 sotto PapaGregorio XII (1406-1415) alla Sede arcivescovile di Fermo, oveper poco tempo e poche volte vi dimorò, fu fuori sede spesso

De Bertoldi

Firmani

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per missioni pontificie da svolgere altrove. Partecipò alConcilio di Costanza (1414-1418). Fu trasferito a Fano nel 1419sotto Papa Martino V (1417-1431). Si adoperò molto a benefi-cio della Città come ambasciatore presso vari governi. Nel 1431in una sollevazione di popolo soffrì ingiurie e in un assalto laCattedrale e il vescovado furono danneggiati. Fu scomunicatala Città da Papa Eugenio IV (1431-1447), scomunica che ilVescovo stesso, nella sua umiltà e capacità di perdono, chieseche fosse tolta. Seppe risolvere con carità, prudenza e pastora-le servizio controversie con le varie famiglie religiose, con ilclero e con i fedeli. Come letterato tradusse in latino e con com-mento la Divina Commedia di Dante, che espose all’assembleaconciliare a Costanza. Il vescovo Giovanni Bertoldi è considerato uno dei miglioriVescovi in ogni campo nella Diocesi di Fano. Morì in età lon-geva nel 1445.

1445-1482 - Nativo di Fano, francescano, già maestro di S.Teologia nel suo ordine, ottimo letterato, per istanza della Cittàe di Sigismondo Pandolfo Malatesta (1417 - 468) fu elettoVescovo sotto Papa Eugenio IV (1431-1447) e consacrato nellaCattedrale dai vescovi di Jesi, Fossombrone e Cagli.Nonostante la sua santità di vita, in seguito a ricorsi dei suoiconcittadini dovette, nel 1446, recarsi a Roma presso PapaEugenio IV per difendersi dalle accuse mossegli dai suoi fedeli.Nel 1452 si recò a Venezia dal Doge per ristabilire l’alleanza trala Repubblica Veneta e la città di Fano. Durante il suo vescova-do vennero a predicare a Fano città e Diocesi, due famosi PadriFrancescani: S. Giacomo della Marca e poi P. Marco daMontegallo, promotore dei Monti di Pietà.Egli fu molto pio e benefico nelle calamità che infierivano suFano, durante i suo episcopato. Morì nel 1482.

Domenico Antonio II 1482-1499 - Nativo di Pinerolo, francescano, fu eletto Vescovosotto Papa Sisto IV (1471-1484), filosofo, teologo e predicato-re eminente, più volte ministro provinciale nel suo Ordine. Fusempre largo di elemosine verso i poveri, sempre attento allenecessità del suo clero che pregò di considerarlo più cheVescovo un fratello ed un amico. Restaurò ed abbellì laCattedrale e l’Episcopio edificandone la parte anteriore eornandola di un portico con colonnette sormontate da capitel-li con il suo stemma (sbarra traversa con pinne). Morì nel 1499.

1499-1518 - Nativo di Cesena, benedettino, eletto Vescovo il 3settembre 1499 da Papa Alessandro VI (1492-1503), fu moltozelante e benefico, curò la disciplina ecclesiastica richiamando

Giovanni VEnrico De Tonsis

Giovanni BattistaBertuccioli

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il clero ad una maggiore santità di vita e i laici ad una maggio-re fedeltà e serietà di impegno nella vita coniugale. Si attribui-sce a lui la ricostruzione di quella parte dell’Episcopio che erapresso la torre o campanile. Prese parte al Concilio LateranenseV (1512-1517) indetto da Papa Leone X (1513-1521). Morì nel1518 e fu sepolto in cattedrale.

Goro Gheri 1518-1528 - Nativo di Pistoia, dottore in Utroque Iure, proto-notario apostolico, molto dotto e legato alla Casa Medici diFirenze, il 10 novembre 1518 fu eletto Vescovo sotto PapaLeone X (1513-1521), già nunzio in Svizzera e poi rettore diPiacenza e governatore di Bologna, città dove morì nel 1528.Non risedette quasi mai in Diocesi, che resse per mezzo di vica-ri. Portò a compimento la ricostruzione di quella parte delpalazzo vescovile, lasciata incompiuta dal suo predecessore.Con un suo decreto obbligò i genitori a battezzare i neonatientro i primi otto giorni dalla nascita sotto pena di scomunica emulta pecuniaria.

1528-1530 La Diocesi nella vacatio fu governata, come ammi-nistratore apostolico dal Cardinale Ercole Gonzaga, Vescovo diMantova, mentre Cosimo era ancora studente a Padova

Cosimo Gheri 1530-1537 - Nativo di Pistoia, nipote del Vescovo Goro Gheri,suo predecessore, eletto Vescovo all’età di sedici anni da PapaClemente VII (1523-1534), investito della sua Sede vescovile diFano con bolla del 24 Giugno 1530. Cosimo non è stato maiordinato sacerdote né consacrato Vescovo, ma rimase sempreVescovo eletto. Mentre completava i suoi studi a Padova vennein Diocesi a Fano due volte: una nel 1533 e la seconda nel 1536per assistere alle funzioni della Settimana Santa e celebrarvi laPasqua; vi tornò poi e vi rimase per sempre il 31 Ottobre 1536.Durante la sua assenza, la Diocesi era governata da un Vicario.Fu, pur nella sua tenera età, un Vescovo degnissimo e attacca-tissimo alla Diocesi. Riportò pace nella Città turbata da guerree sollevazioni, istituendo opere benefiche, unificando le diverseistituzioni ospedaliere, istituendo un conservatorio e compien-do importanti lavori. Fu pio e di costumi esemplari e tutto fer-vore per la riforma cattolica. Fu in relazione con illustri lettera-ti del tempo, quali il Bembo, il Della Casa, il Beccadelli, di cuifu molto amico e confidente, il Sadoleto, il Polo, e fu letteratoegli stesso. Dopo lunga malattia e ben preparato spiritualmen-te alla morte, morì il 24 settembre 1537 all’età di 24 anni, unmese e 25 giorni. (Notizie e documentazioni sulla vita ed operedel Vescovo Cosimo Gheri si trovano nel volume II di StudiaPicena a pagg. 153-208 a firma di Vittorio Bartoccetti).

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Pietro V Bertano 1537-1558 - Nativo di Nonantola (Modena), domenicano, giàdocente a Ferrara, Bologna e Venezia e ottimo predicatore, dot-tissimo, al servizio del Cardinale Ercole Gonzaga, chiamato aRoma da Papa Paolo III (1534-1549) per speciali incarichi, fueletto Vescovo della Sede episcopale di Fano il 28 novembre1537 da Papa Paolo III, ma venne alla sua residenza di Fano nel1538. In questo anno fu a Pesaro per il funerale del DucaFrancesco Maria I Della Rovere (1490-1538).Nel 1543 consacrò la Chiesa della Beata Vergine dellaMisericordia a Bargni. Fu ottimo pastore, pio, caritatevole.Da Papa Paolo III fu chiamato a far parte dei Padri Conciliaria Trento: era uno dei più quotati teologi del tempo e delConcilio, noto per il suo sapere e la sua prudenza. Fu adUrbino nel 1547 a consolare il duca Guidobaldo II (1514-1574)per la morte della moglie Costanza da Varano e consigliere delDuca per le seconde nozze con Vittoria Farnese.Nel 1548 fu inviato da Papa Paolo III nunzio all’imperatoreCarlo V (1500-1558). Da Papa Giulio III (1550-1555) fu creatoCardinale il 20 dicembre 1551 con il titolo dei SS. Pietro eMarcellino: da allora in poi fu chiamato “il Cardinale di Fano”.Il 30 ottobre 1552 fece il solenne ingresso a Fano da cardinale.Favorì diverse opere pubbliche e fece abbellimenti della Città,tra cui la costruzione della fontana nella Piazza Maggiore e laChiesa in onore di S. Paterniano, ove furono trasferite le reli-quie del Santo. (La Chiesa fu consacrata sette anni dopo dalfanese Vincenzo Negusanti, Vescovo di Arbe).Ritornato a Roma, vi pose stabile dimora. Il Bertano era ritenu-to uno dei Cardinali più dotti del suo tempo. Scrisse diverseopere, tra cui un “De auctoritate Papae” contro Lutero e iCommentari sulla prima e seconda parte della SommaTeologica di S. Tommaso.Donò al Capitolo della Cattedrale il “Codice Nonantolano”.Mal fermo di salute morì l’8 Marzo 1558 nell’età di 57 anni.

Ippolito Capilupo 1560-1567 - Già segretario e ministro a Roma del CardinaleErcole Gonzaga di Mantova e di suo fratello Ferdinando, nobi-le mantovano, dotto, poeta ed elegante scrittore, fu scelto aVescovo di Fano dal Cardinale Gonzaga nel 1560 ed approva-to da Papa Pio IV (1559-1565), fu nominato dal Papa nunzio aVenezia nel 1561, ove dimorò per oltre tre anni, governando laDiocesi per mezzo di vicari.Ritornato in Diocesi nel 1565, vi rimase fino al 1567, anno incui rinunziò al vescovado e si portò a Roma ove visse fino al1580. Durante la nunziatura a Venezia partecipò alle sedute delConcilio di Trento.Come Vescovo curò molto la disciplina ed i costumi del clero.

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1567-1587 - Nativo di Fano, da nobile famiglia, già Vescovo diVenosa, fu trasferito da Papa S. Pio V (1566-1572) alla Sedevescovile della sua Città.Intervenne al Sinodo di Ravenna (1567), indetto dal CardinaleGiulio o Giuliano Della Rovere (1533-1578), fratello del ducaGuidobaldo II (1514-1574). Fondò ed aprì nel 1575 ilSeminario secondo le prescrizioni del Concilio di Trento. Simostrò, nel governo della sua Diocesi, severissimo difensoredella disciplina ecclesiastica e religiosa e del buon costume delpopolo. Per la severità oltre misura subì ricorsi ed accuse pres-so Papa Gregorio XIII (1572-1585).

Giulio Ottinelli 1587-1603 - Nativo di Fermo, già Vescovo di Castro e poi nun-zio pontificio presso il Duca di Savoia Carlo Emanuele I (1580-1630), nunziatura che mantenne per altri cinque anni dopo lanomina a Vescovo di Fano nel 21 ottobre 1587. L’ultima sua let-tera da Torino, inviata al Capitolo di Fano, è datata 23 Agosto1593. Celebrò il primo Sinodo Diocesano dopo il Concilio diTrento (1545-1563). Curò molto il neonato seminario.Introdusse in Città i Minimi di S. Francesco di Paola. Compìrestauri, forse non ben studiati, della Cattedrale, che spogliò dipreziose reliquie per arricchire la sua Fermo, reliquie che condifficoltà furono restituite dopo la sua morte. Sotto il suo vesco-vado, passò e si fermò in Città Papa Clemente VIII (1592-1605), nativo di Fano, diretto a Ferrara. L’Ottinelli morì il 25febbraio del 1603 e fu sepolto in cattedrale.

Tommaso Lapis 1603-1622 - Nativo di Firenze, di nobile famiglia, dopo aver giàespletato molti incarichi al servizio della Santa Sede, fu elettoVescovo di Fano il 20 aprile 1603 da Papa Clemente VIII(1592-1605) della Diocesi di Fano. Fu pio, colto, caritatevole,pastoralmente valido.Celebrò un sinodo diocesano. Consacrò la Chiesa di S. Mariadella Carità, detta del Gonfalone, eresse il Monastero delCorpus Domini per le Monache Canonichesse di S. Agostino;affidò la Chiesa di S. Pietro in Valle alla Congregazionedell’Oratorio di S. Filippo Neri.Resse la Diocesi di Fano per 19 anni come buon pastore. Inquesto periodo, per incarico pontificio, fu qualche tempo,prima, nunzio in Polonia e poi in Spagna. Morì nel mese di giu-gno del 1622 e fu sepolto in cattedrale nella cappella del SS.Sacramento.

1622-1626 - Nativo di Bologna, creato Cardinale, a 25 anni nel1621, da Papa Gregorio XV (1621-1623) e dal medesimo Papaeletto Vescovo di Fano il 12 giugno 1622, nobile di nascita,

Francesco IIRusticucci

Francesco III Boncompagni

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molto intelligente per natura, di vita angelica, di rara modestiae di spiccata carità per impegno e scelta di vita, molto genero-so verso i poveri e i bisognosi, già legato pontificio di Perugia edell’Umbria, rimase poco tempo in Diocesi, perché prima perqualche anno continuò la nunziatura di Perugia e dell’Umbriae poi nel 1626 fu da Papa Urbano VIII (1623-1644) trasferitoalla Sede Arcivescovile di Napoli. Morì, a 47, anni il 9 dicem-bre 1641.

Giulio Sacchetti 1626-1635 - Nativo di Roma, ma di famiglia oriunda daFirenze, laureato in Utroque Iure, da Papa Urbano VIII (1623-1644) nominato Vescovo di Gravina in Puglia nel 1623 e subi-to inviato nunzio in Spagna, dal medesimo Papa nel 1626 crea-to Cardinale col titolo di S. Susanna, fu eletto Vescovo di Fanoil 19 maggio 1626.Entrò in Diocesi il 12 marzo 1627, ma il 16 aprile si portò aFerrara come legato pontificio reggendo la Diocesi per mezzodi vicari. Tornato in Diocesi, in luglio 1631, consacrò l’8 set-tembre la Chiesa degli Eremiti Camaldolesi di Montegiove e il19 ottobre quella del Monastero di S. Teresa e quella di S.Croce dell’Ospedale il 13 aprile 1633.Rinunziò alla Sede vescovile nel 1635, anno in cui fu nominatoLegato Pontificio di Bologna. Nel 1652 passò al titolo cardina-lizio di S. Maria in Trastevere, poi alla Sede vescovile di Frascatie nel 1655 al titolo di S. Sabina. Morì il 27 giugno 1663.

Ettore Diotallevi 1635-1641 - Nativo di Rimini, già Vescovo di S. Agata dei Gotida 27 anni, trasferito a Fano sotto Papa Urbano VIII (1623-1644), entrò in Diocesi il 27 ottobre 1635.Fu forte sostenitore dei diritti del clero e benefico verso i pove-ri. Fece alcuni restauri nella Cattedrale, introdusse in Città iGesuiti nel 1640.Fece le ricognizioni dei corpi di S. Fortunato, S. Orso, S.Eusebio collocandoli in Cattedrale. Morì il 30 aprile 1641 e fusepolto in cattedrale.

1641-1649 - Nativo di Fano, già vicario di Roma, poi nunzio aTorino presso i Savoia e a Lisbona in Portogallo presso Carlo IIdi Spagna (1665-1700), figlio di Filippo IV (1621-1665), giàVescovo di Castro, eletto da Papa Urbano VIII (1623-1644), futrasferito alla Sede vescovile di Fano il 22 giugno 1643 dallostesso Pontefice.Fu detto padre della patria per le grandi opere di beneficenzacompiute, assai lodato per le doti di mente e di cuore e per lapratica delle virtù della giustizia, fortezza, prudenza e carità.Morì nel 1649 all’età di 66 anni. Fu sepolto in Cattedrale.

AlessandroCastracane

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1649-1678 - Nativo di Ostra Vetere (Montalboddo allora),Diocesi di Senigallia, eletto vescovo di Fano il 6 dicembre 1649,da Papa Innocenzo X (1644-1655), soppresse i piccoli conven-ti e monasteri in Città, provvide di maggiori beni il Seminario,fece dei restauri nella Cattedrale. Tenne sinodi.Fu rigoroso e giustamente esigente con il clero, buon pastoreper il popolo.

Angelo Ranuzzi 1678-1688 - Nativo di Bologna, già inquisitore di Malta, poi nun-zio pontificio a Torino prima e in Polonia dopo, sotto i PapiClemente IX (1667-1679) e Clemente X (1670-1676), daArcivescovo di Amiata (dal 1676) fu nominato il 9 maggio 1678Vescovo di Fano da Papa Innocenzo XI (1676-1689). Pur rima-nendo Vescovo di Fano, fu nominato dallo stesso Papa ed inviatonunzio straordinario a Parigi nel 1683 e nel 1686 creato cardinalee fu poi trasferito a Bologna, ammalatosi, morì il 27 settembre1689, a Fano presso i Padri Filippini (come scrivono l‘Ughelli, ilCappelletti, il Gams, l’Eubel) mentre era in viaggio per Roma peril conclave. Fu sepolto, con pompa magna, in cattedrale.

Taddeo Dal Verme 1688-1696 - Nativo di Piacenza, già impiegato in nunziatura aVienna con Mons. Alberici, fu eletto Vescovo di Fano il 12 feb-braio 1688 da Papa Innocenzo XI (1676-1689). Fu esemplareper la pietà, la modestia, la illibatezza di costumi, per la carità,la generosità verso i poveri e i carcerati, pastore amabile versoil suo clero. Nel 1692 tenne un sinodo diocesano, fece la visitapastorale della Diocesi. Nel 14 novembre 1695 fu creatoCardinale. Nel gennaio 1697 fu trasferito alla sede di Imola daPapa Innocenzo XII (1691-1700) e da Imola a quella di Ferrarada Papa Clemente XI (1700-1721), l’anno primo del suo ponti-ficato. Morì nel 1717.

1696-1720 - Nativo di S. Ginesio, Diocesi di Camerino, giàVescovo di Cava dei Tirreni (NA) dal 1693 eletto sotto PapaInnocenzo XII (1691-1700), fu nominato il 19 marzo 1696 allasede di Fano dallo stesso Pontefice. Ebbe all’inizio contrasticon il Capitolo della Cattedrale, poi ne fu benefattore. Fumunifico verso la Cattedrale con dono di preziosi damaschi edel trono, decorò il Palazzo Vescovile con la grandiosa scala.Tenne il sinodo nel 1702. Morì nel 1720 all’età di 83 anni.

Alessandro Dolfi 1721-1733 - Nativo di Bologna da nobile famiglia, già avvoca-to, benefattore verso i poveri tanto da essere chiamato “Padredei poveri”, già canonico della Metropolitana di Bologna, fueletto alla Sede vescovile di Fano da Papa Innocenzo XIII(1721-1724). Fu famoso per dottrina, prudenza e fu grande giu-

Giovanni BattistaAlfieri

Giovanni BattistaGiberti

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rista. Consacrò la Chiesa di S. Cristina dei Padri Cappuccini nel1723.Nel 1725 fu presente a Roma al Concilio Provinciale. Sedòdiscordie sorte tra il Comune e il clero. Morì nel 1733.

Giacomo Beni 1733-1764 - Nativo di Gubbio, già proposto della Cattedraleeugubina, fu eletto il 19 agosto 1733 alla Sede vescovile diFano da Papa Clemente XII (1730-1740).Primo suo impegno pastorale fu quello di ripulire la Città daivizi, esortare il clero e i fedeli alla santità di vita, chiamando apredicare una missione P. Leonardo da Porto Maurizio. Tenneun sinodo diocesano nel 1740.Ottenne privilegi per il Capitolo della Cattedrale e fece cessa-re le discordie tra il Capitolo e il Magistrato civile. Riparò, asue spese, gravi danni alla Cattedrale causati da un incendio.Fu sommamente caritatevole e generoso verso i poveri, cheaiutò in ogni modo con i suoi beni.

1764-1774 - Nativo di Bologna, di nobile famiglia, grande cul-tore del diritto canonico e civile, fu eletto sotto PapaClemente XIII (1758-1769).Fu molto zelante “per l’onore di Dio e per il bene dei fedeli”,molto rigido e severo nell’esigere l’osservanza delle leggi e,forse non conoscitore del detto “summum ius summa iniu-ria”, venne in contrasto con il Capitolo della Cattedrale tantoche, dopo diversi ricorsi alla S. Sede, non trovò approvata lasua linea di condotta.Soppressa la Compagnia di Gesù (28 giugno 1773), dovetteapplicarne in Diocesi i relativi decreti. Eresse la ChiesaCollegiata, la Plebania di S. Maria di Orciano nel 1766.

Pellegrino Consalvi 1775-1787 - Nativo di Macerata, già canonico a Roma in S.Lorenzo in Damaso e poi uditore di nunziatura in Portogallo,fu eletto Vescovo di Fossombrone da Papa Clemente XIV(1769-1774) prima ancora del suo ritorno a Roma.Mentre il Consalvi era in viaggio di ritorno dal Portogallo,morì Papa Clemente XIV.Il successore Papa Pio VI (1775-1799) lo trasferì alla Sedevescovile di Fano il 13 Marzo 1775.Fu presule di costumi illibati, forte di animo, colto, oratoreindefesso e generoso con i poveri. Visitò più volte la Diocesi.Tenne e pubblicò il Sinodo nel 1777.Consacrò la Chiesa Parrocchiale di Roncosambaccio nel1786. Morì lungo la strada mentre andava a vedere un mosai-co antico, scoperto in una proprietà della mensa vescovile nel1787.

Giovanni BattistaOrsi

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1787-1807 - Nativo di Faenza, di nobile famiglia, elettoVescovo di Fano il 28 febbraio 1787 da Papa Pio VI (1775-1799), fu Vescovo durante la prima e la seconda occupazionefrancese, della Città pastore di profonda pietà e di grande gene-rosità verso i poveri. Fu esiliato dai francesi a Castrocaro. Funominato da Papa Pio VII (1800-1823) nunzio a Vienna dal1801 al 1808, anno in cui fu trasferito alla Sede vescovile diViterbo. In sua assenza la Diocesi fu retta dal suo vicario gene-rale mons. Francesco Maria Paolucci Mancinelli, elevato poialla dignità vescovile.

1807-1815 - Nativo di Todi, fu nominato e consacrato Vescovotitolare di Tiberiade e vicario generale di Fano durante la nun-ziatura a Vienna del Vescovo Severoli e, trasferito questo aViterbo nel 1808, fu nominato Vescovo della Sede di Fano sottoPapa Pio VII (1800-1823). Resse la Diocesi con pietà, zelo efortezza in tempi difficili e turbolenti e, per difendere i dirittidella Chiesa, soffrì il carcere e l’esilio sotto Napoleone dal 1809al 1814. Fu Vescovo esemplare per santità di vita, per dottrinae per capacità di governo della Diocesi.

Nicola Serrarcangeli 1817-1833 - Nativo di Camerino, eletto Vescovo sotto Papa PioVII (1800-1833), fu pastore di profondo ingegno, di volontàtenace, fermo nelle decisioni prese, rigido nell’osservanza delladisciplina ecclesiastica. Visitò più volte la Diocesi, riportò invita il Seminario, introdusse per primo l’Istituto delle MaestrePie Venerini, riaprì monasteri di monache, curò i beni dellamensa vescovile, cui aggiunse una casa di campagna, dotò laCattedrale di un nuovo organo e migliori suppellettili. Ebbecontrasti con il Capitolo per questioni economiche, che furonorisolte con l’intervento della Congregazione del Concilio. Morìl’11 giugno 1833.

Luigi Carsidoni 1833-1856 - Nativo di Camerino, di nobile famiglia, giàVescovo di Bagnorea, sotto Papa Gregorio XVI (1831-1846), futrasferito alla Sede vescovile di Fano nel 1833 con ingressosolenne il primo novembre. Dotto, pio, mite, prudente, saggio,fu stimato, venerato e seguito dal clero e dai fedeli. Rinnovò inCattedrale il fonte battesimale. Morì nel 1856.

Filippo Vespasiani 1857-1877 - Nativo di Roma, laureato in Filosofia e Teologia,eletto Vescovo da Papa Pio IX (1846-1878), il 15 dicembre1856 alla Sede di Fano, era stato più volte impegnato dalPontefice in incarichi diplomatici vaticani, nel 1847 aCostantinopoli nell’ambasceria straordinaria presso il sultanoAbdul Megid- Kan e nel 1856 all’ambasceria pontificia a Mosca

Antonio GabrieleSeveroli

Francesco MariaPaolucci Mancinelli

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per l’incoronazione dell’Imperatore Alessandro II (1818-1881), entrò in Diocesi il 19 marzo 1857. Ebbe l’onore diospitare in Fano Papa Pio IX il 29 maggio 1857, in visita inalcune province dello Stato Pontificio. Governò la Diocesi intempi assai difficili. Fu strenuo difensore dei diritti dellaChiesa. Subì l’onta del carcere e dell’esilio per aver richiama-to al clero disposizioni della Sacra Penitenzieria Apostolica.Il 17 aprile 1862, giovedì santo, fu arrestato e portato in car-cere a Pesaro. Pastore zelante fece sette volte la visita pasto-rale delle parrocchie della Diocesi. Seguì pastoralmente lavita dei Religiosi e delle Religiose della Diocesi.Difese ed aiutò le Scuole femminili tenute dalle Maestre PieVenerini (S. Rosa). Curò molto il seminario. Sotto di lui fufondata a Fano la Conferenza di S. Vincenzo de’ Paoli nel1857. Prese parte al Concilio Vaticano I (1869-1870) a Roma,da cui tornò malaticcio e non riuscì a riprendersi in salute.Morì nella prima metà di ottobre del 1877, all’età di 65 annicompiuti.

Camillo Santori 1878-1882 - Oriundo da Roma fu eletto Vescovo dellaDiocesi di Fano da Papa Leone XIII (1878-1903). Ebbemolto a cuore il Seminario diocesano, fece oculate riformenel piano degli studi, valorizzò molto lo studio della TeologiaMorale, e, per spronare il giovane clero allo studio, istituì unconcorso semestrale con premi per i concorrenti.Fu un Vescovo attivo, pieno di zelo e molto attento alla for-mazione spirituale e pastorale del clero. Nel mese di apriledel 1882 fu chiamato a Roma da Papa Leone XIII che lonominò suo uditore, e nello stesso tempo Arcivescovo titola-re di Seleucia e, fino alla nomina di un nuovo Vescovo,Amministratore Apostolico della Diocesi di Fano. Morì nel1886 a Roma.

Camillo Ruggeri 1882-1896 - Nativo di Vergato (prov. di Bologna), fu trasferitodalla Sede di Bertinoro a quella di Fano da Papa Leone XIII(1878-1903) nell’ottobre 1882. Prese possesso della Diocesi perprocura nella persona del Preposto del Capitolo dellaCattedrale, la domenica 26 novembre, e fece il suo ingressosolenne il 17 dicembre.Alla nobiltà dei natali associava virtù, dottrina, prudenza ebontà di cuore. In precedenza da Papa Pio IX (1846-1878) erastato eletto delegato apostolico di Rieti e poi di Velletri e infineVescovo di Bertinoro.Accanto al Seminario dei chierici istituì il cosiddetto“Seminario piccolo” per i chierici esterni e per accogliere i piùpoveri.

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1896-1916 - Nativo di Grottammare (AP), già eletto Vescovodi Fossombrone sotto Papa Leone XIII (1878-1903) nel 1892,fu trasferito alla Sede di Fano dallo stesso Papa nel 1896.Fece il suo primo ingresso nella Chiesa Cattedrale il giorno 25marzo 1897. Iniziò gli studi nel Seminario di Ripatransone eli completò nel Seminario Pio Romano addottorandosi inSacra Scrittura e in Utroque Iure.Fu carissimo a Papa S. Pio X (1903-1914). Introdusse iFratelli delle Scuole Cristiane a Fano aprendo il Collegio S.Arcangelo. Ottenne da Papa S. Pio X che il SeminarioRegionale per le Marche (poi intitolato a Pio XI (1922-1939)fosse istituito a Fano. Promosse l’istruzione del clero, fondònuove parrocchie, costruì a sue spese la Chiesa di S. Giuseppeal Porto (arch. G. Balducci).Fu uomo molto colto, di larghe vedute, di mente acuta e digrandissimo cuore. Amò tutti, ma soprattutto il suo clero, chedifese dal modernismo. Fu amato da tutti.Durante il suo episcopato in Diocesi di Fano fu aperto l’im-portante Istituto per le Cieche e Sordomute (Zavarise). Morìil 29 marzo 1916.

Giustino Sanchini 1917-1937 - Nativo di Cerreto (RN), Diocesi di Rimini, elet-to sotto Papa Benedetto XV (1914-1922), il 05 giugno 1916,fu consacrato a Rimini il 14 ottobre 1916 e fece l’ingressosolenne in Diocesi di Fano l’11 febbraio 1917.Laureato in Filosofia e in Diritto, curò la costruzione dinuove Chiese, date le esigenze pastorali nuove per l’aumenta-ta popolazione in alcune zone della Diocesi. Introdusse isacerdoti di Don Orione nell’Orfanotrofio, fondato dal cano-nico Gentili. Fondò il “Bollettino Ufficiale della Diocesi”;fece più volte la visita pastorale delle parrocchie dellaDiocesi.Creò nuove parrocchie. Durante il suo episcopato, i PadriCamaldolesi di Toscana rivendicarono ed ottennero dalComune l’antico e rinomato eremo di Monte Giove (Rogito,15 aprile 1925, notaio Luigi Bartoccetti).Fu Amministratore Apostolico della Diocesi di Fossombronedal 1927 al 1931. Molteplice fu la sua attività pastorale:Catechismo, Azione Cattolica, Missioni, CongressiEucaristici, ecc... Intervenne al Concilio Plenario Piceno,tenuto a Loreto nel 1928. Morì, compianto da tutti, il 23 feb-braio 1937, e fu sepolto nella Chiesa parrocchiale di S.Cristoforo.Durante il funerale fu eseguita musica scelta del maestro DonGino Tonelli e i canti furono eseguiti dalla Schola Cantorumdel Seminario Regionale.

VincenzoFranceschini

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Vincenzo Del Signore 1937-1966 - Nativo di Saltara (PU), eletto vescovo di Fano il 23settembre 1937 sotto Papa Pio XI (1922-1939), già rettore delPontificio Seminario Regionale e vicario capitolare. Fu consa-crato nella Cattedrale di Fano il 26 ottobre e il 13 gennaio 1938prese possesso canonico della Diocesi di Fano e l’11 febbraiofece l’ingresso solenne in Cattedrale. Dedicò tutto se stesso alservizio della sua Chiesa particolare, con zelo e carità apostoli-ca verso il gregge a lui affidato, in modo particolare verso ilclero e le vocazioni sacerdotali e religiose. Durante il periododella seconda guerra mondiale dovette assistere impotente alladistruzione di chiese, campanili, case, e venire incontro allapovertà ed alle necessità di ogni genere del suo popolo secon-do le sue possibilità. Durante la ritirata dei tedeschi , assunse lacarica di podestà e cercò in tutti modi di evitare l’abbattimentodei campanili della città; ma il 27 agosto dell’ 44 furono abbat-tuti ben sei campanili. Il consiglio Comunale, il 3 settembre del1955, gli conferì la cittadinanza onoraria per l’opera svolta intempi tanto difficili e calamitosi.. Finita la guerra si adoperò perla ricostruzione materiale (chiese, campanili, case ecc..) e spiri-tuale (conforto, aiuto, ecc..) della sua gente. Istituì l’AdorazioneEucaristica perpetua nella chiesa di S. Tommaso nel 1947.Partecipò alle sedute del Concilio Ecumenico Vaticano II(1963-1965). Fu padre e pastore umile, buono, ma zelante e digrande attività apostolica. Logorato dagli anni e dai mali fisicilasciò la responsabilità della Diocesi nel 1966. Morì il 13 marzo1967. E’ sepolto nella Chiesa Cattedrale.

Costanzo Micci 1966-1985 - Nativo di S. Michele al Fiume, frazione diMondavio (PU), laureato in Teologia e in Utroque Iure, elettoVescovo sotto Papa Giovanni XXIII (1958-1963), il 21 aprile1959, alla sede titolare di Adriania e consacrato nella Cattedraledi Fano il 7 giugno 1959, fu inviato in aiuto a mons. Bernacchia,Vescovo delle Diocesi di Termoli e Larino (CB).Rimase a Larino dall’11 novembre 1960 al 15 agosto 1966, annoin cui fu nominato Amministratore Apostolico “sede plena”della Diocesi di Fano e titolare di Maiuca.Nel 1970 e 1971 fu Amministratore Apostolico di Senigallia.Nel 1 giugno 1973 fu nominato Vescovo di Fano eFossombrone e Amministratore Apostolico “sede plena” delleDiocesi di Cagli e Pergola, di cui fu nominato Vescovo il 15gennaio 1977.Fu presidente, in seno alla C.E.I., della Commissione per laFamiglia, impegnato nella lotta per la difesa della vita control’aborto. Istituì nella Diocesi di Fano nuove parrocchie, fececostruire nuove Chiese.Molto sollecito per il problema delle vocazioni al sacerdozio.Istituì tre seminari per le vocazioni adulte.

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Molto impegnato pastoralmente, in cinque anni (1978-1983)visitò tutte le parrocchie delle quattro Diocesi unite. Mantennecontatti sia personali sia con ritiri spirituali sia epistolari con ilsuo clero. Durante il suo episcopato ebbe la fortuna di ospita-re, per ben due volte, nella sua Diocesi Papa Giovanni Paolo II(1978-2005): la prima volta, nel 1982, a Fonte Avellana nelMonastero Camaldolese per ricordare i mille anni del monaste-ro; la seconda volta, nel 1984 a Fano per incontrarsi con ipescatori come 2000 anni fa fece Gesù. Fu autore moltoapprezzato di numerosi opuscoli e libri, che rivelano la suavasta cultura. Forse la sua instancabile e continua attività pasto-rale ne piegò la resistenza fisica. Un grave infarto lo colpì il 28febbraio 1985 e nello stesso anno il 28 Agosto, un ictus cere-brale lo portò alla morte. E’ sepolto nella Cattedrale di Fano.

Mario Cecchini 1986-1998 - Nato a Piticchio, frazione di Arcevia (AN), il 25gennaio 1933. Dopo gli studi nel Seminario di Senigallia, è statoordinato sacerdote il 16 marzo 1958. Conseguita l’abilitazionemagistrale ha insegnato ai ragazzi che fin dalle elementari sipresentavano in Seminario. Licenziato in Sacra Liturgia, si èlaureato in Pedagogia presso la Libera Università di Urbino il24 giugno 1964; e in Giurisprudenza il 1° marzo 1976. Nelmarzo del 1967 fu nominato Segretario dell’Opera Pia Mastai,in sostituzione di mons. Mencucci, vicario per la pastorale, il 10Dicembre 1973, Vicario Generale il 2 Febbraio del 1981 e poi,con la rinuncia di mons. Papalini, nominato Parroco delDuomo di Senigallia il 20 marzo 1983. L’11 febbraio 1986 fueletto Vescovo della Diocesi di Fano - Fossombrone - Cagli -Pergola e il 16 marzo 1986 consacrato Vescovo nella Cattedraledi Senigallia da Sua Eminenza il Cardinale Bernardin Gantin.In data 8 Settembre 1998 rinuncia al governo pastorale dellaDiocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola.

Vittorio Tomassetti 1998 - Nato il 28 giugno 1930 a Staffolo (Ancona), ha vissuto ilperiodo della sua formazione al sacerdozio prima nel SeminarioVescovile della sua Diocesi di Osimo e poi nel PontificioSeminario Regionale Marchigiano “Pio XI” in Fano.Conseguito il Baccellierato in Teologia, è stato ordinato sacer-dote il 23 agosto 1953. Nel luglio del 1954 è stato chiamatodalla Santa Sede e inviato come Vice Rettore del PontificioSeminario Regionale di Catanzaro. Nel settembre del 1959 futrasferito, con lo stesso incarico, nel Pontificio SeminarioRegionale Marchigiano “Pio XI” in Fano, dove assunse anchel’insegnamento di musica e canto gregoriano. Durante questotempo di servizio nei due Seminari, si dedicò agli studi diLettere Classiche presso le Università di Napoli e di Bologna.

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Sul finire dell’anno 1965 gli furono affidati nel PontificioSeminario di Fano compiti di supplenza nell’insegnamento diStoria della Chiesa e di Patrologia.Dopo undici anni di pastorale parrocchiale, in qualità di par-roco della Cattedrale di Osimo, su proposta della ConferenzaEpiscopale Marchigiana, nell’ottobre del 1988 laCongregazione per l’Educazione Cattolica lo nominò Rettoredel Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI” inFano, ufficio che ricoprì fino a venerdì 8 maggio 1992, quandoil Santo Padre rese ufficiale la sua nomina a Vescovo diPalestrina. Fu consacrato Vescovo da Sua Eminenza il SignorCardinale Bernardin Gantin nella Cattedrale di Osimo il 28giugno 1992.In data 5 aprile 1997, il Santo Padre, ha trasferito Mons.Vittorio Tomassetti dalla sede episcopale di Palestrina a quelladi Fano-Fossombrone - Cagli - Pergola, nominandolo VescovoCoadiutore.Succede per coadiutoria a S. Ecc.za Mons. Mario Cecchini indata 8 settembre 1998.

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Epigrafe cinquecentesca posta a ricordo del giovane vescovoCosimo Gheri. Murata sulla parete sottostante la tribuna dell'or-gano è alquanto danneggiata e ormai quasi illeggibile : COSIMOGERIO PISTOIENSI / FANI EPISCOPO ELECTO / MORI-BUS PIETATE ET LIBERALIBUS DISCIPLINIS / ORNATIS-SIMO / SUMMO APUD OMNES BONOS / IN AMORE ETHONORE / QUI VIXIT ANNOS XXIV MENSES I DIESXXV / OBIIT VIII KAL. OCTOBRIS MDXXXXVII.

Epigrafe che ricorda il vescovo Giulio Ottinelli. Già posta sopral'occhio centrale della facciata, è ora collocata sulla parete sotto-stante la tribuna dell'organo: IULIUS OTINELLIUS / FIRMA-NUS EP[ISCOPU]S FA / NEN[SIS] / MDLXXXXI.

Epigrafe posta nella cappella del Santissimo Sacramento a ricordo del vescovo Tommaso Lapis. Questoil testo latino della lunga iscrizione: D.O.M. / THOMAE LAPIO FLORENTINO EPISCOPOFANEN[ENSI] OB LITTERARUM / FIDEI ET INTEGRITATIS EXPERTAM PRAESTANTIAM /CLEMENTI VIII APPRIME CARO/ ET IN EIUS LEGATIONE POLONICA AD NEGOTIAADHIBITO / EIUSDEM INTIMO CUBICULARIO / ROMAE PAUPERUM ET CONSIST[ORIA-

LIS] AULAE ADVOCATO /AUDITORIS CAM[MERAE]AP[OSTO]LICAE AD CIVILIAL[OCUMTENE]NTI / ET PERTEMPUS VICE AUDITORI / ADHISPAN[UM] REGEM NUNCIOAP[OSTO] LICO DESIGNATO /ET IN ECCLESIA FAN[ENSI]ANNOS XIX MENSES DUOS /VIRTUTUM PROMOTORIEGENTIUM PATRI PASTORIOPTIMO / SEX[TUM] NON[AS]JUN[II] MDCXXII / ANNOAETATIS SUAE LXVI DIEMFUNCTO / HIERONIMUS ETFRATRES LAPII PATRUOAMANTISSIMO P.P.

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Fastoso monumento funebre del vescovo Alessandro Catracane postooggi su una parete della cappella del battistero, già sulla parete sinistradel transetto. Questo il testo della lunga epigrafe latina che sovrasta ilsarcofago e ne ricorda l'importante carriera diplomatica: ALEXAN-DER CASTRACANUS EP[ISCOP]US FANENSIS / QUEMVITAE INTEGRIT[ATIS] ET MULTIPLEX LIBERALITAS HICIACERE NO[N] SINIT / ROMAE DUM PROVICARIUS AGE-RET IUSTITIAE TENAX / AD DUCEM SABAUD[IAE]LEGAT[UM] PONTIF[ICIUM] INTER ARDUA NEGOT[IA]PRUDENT[IAE] CULTOR IN LUSITANIA AP[OSTO]LICUSNUNCIUS INVICTI ANIMI FORTITUD[INE] ILLUSTRIUM /CATHOLICAE ECCLESIAE PRESULUM EMULATOR /FANENSI ECCLES[IAE] PRAEPOSIT[US] PRAESERTIM OBEFFUSAM IN PAUPERES / CHARITATEM PATER PATRIAEMERITO DICTUS / MUNERIB[US] VIRTUTIB[US] PERFUNC-TUS PRAECIPUIS NEMPE IUSTITIAE / PRUDENTIAE FORTI-TUDINIS CHARITATIS SUI DESIDERIUM RELIQUIT / OBIITANN[O] MDCIL AETAT[IS] SUAE LXVI / VINCENTIUSCASTRACANUS PRIMOGENITURAE DITATUS / AMAN-TISS[IMO] PATRUO DE AP[OSTO]LICA SEDE DE PATRIA DESE TAM BENE / MERITO GRATI ANIMI MONUMENTUMP[OSUIT] A[NNO] DOM[INI] MDCLXII.

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Stemma ed epigrafe funebre con sovrastante ritratto delvescovo Vincenzo Ghiberti posti nel pilastro dell'abside acornu Evangelii. Questo il testo della lunghissima iscrizionelatina: D.O.. / JOANES BAPTISTA GIBERTUS GENESINUSPATRIT[IUS] / ROMANUS / QUEM A PARENTUM GREMIOINFANTEM SEPTENNEM AULA ROMANA ABSTRAXIT /ET AB AULAE ILLECEBRIS AD SERIA ADVOCATUM /PHIL[OSOPHIAE] THEOL[OGIAE] AC U[TRIUSQUE]I[URIS] PALESTRA EXCEPIT / ET URBE PLAUDENTEHARUM OMNIUM FACULTATUM LAUREA / ANNUM PRI-MUM SUPRA ATTINGENTEM DECORAVIT / SUBIN-DEQ[UE] TRANS TIBERIM BASILICAE CANONICUM / AJOANNE BAPTISTA CARD. PALOTTO AVUNCOLO SUO /EIUSDEMQUE BASILICAE TITULARI RENUNCIATUM /AD IN PRIMAM TUSCULANAE CATHEDRAL[IS] DIGNITA-TEM ASSUMPTUM / ET GERENTES ILLIUS VICE NECNON FRANCISCI MARIAE BRANCATI / CAROLI ROSSETTIET ALDERANI CYBO S[ANCTAE] R[OMANAE]ECL[ESIAE] CARDINALIUM / EIUSDEM SUCCESSORUMXX ANNIS TUSCULI UNIVERSI / IPSORUMQ[UE]AMPLISS[IMUM¯ EPISCOP[UM] ACCLAMATISSIME PER-FUNCTUM / INNOCENTIUS XI CAVENTIBUS INFULIS ETDYNASTIA DONATIO / ALEX[ANDER] VIII GENERALISUPREMAE INQUISIT[IONIS] ET REV[ERENDAE] FABRI-CAE S[ANCTI] PETRI DE URBE / MINISTERIO IN TOTONEAP[OLITANO] REGNO ADIUNXIT UBI / DEMANDA-TAE SIBI PROVINCIAE PARTES IMPAVIDE IMPLENTEM /INNOC[ENTIUM] XII CONFECTUM IAM LABORIBUSAERUMNIS VEXATIONIBUS / IN TUENDIS S[ANCTAE]SEDIS AP[OSTOLICAE] IPSIUSQ[UE] FIDEI ORTHO-DOXAE IURIBUS / QUIETIS TANTUMMODO SECESSUMIN PRAEMIUM CAPISCENTEM / HUIC FANENSI ECCLE-SIAE SECUNDO NUBERE / COEGIT / IN SINU ITAQ[UE]DILECTISSIMAE SPONSAE SUAE OBDORMITURUS ET / AMUNIFICENTISSIMO RETRIBUTORE DEO QUI OPERA-RIOS SUOS / SUETA MERCEDE NON FRAUDAT / PRAEMIAIN AETERNUM DURATURA EXPECTATURUS / HIC TUMU-LUM SUUM ADHUC VIVENS DESIGNAVIT / ANNO DOMI-NI MDCCV / CANONICI ET CAPITULUM AMANTISSIMOPRAESULI / LACRIMIS DILUTO MARMORE / P[ONEN-DUM] C[URAVERE] AN[NO] DOM[INI] MDCCVI / VIXITANN[OS] LXXXIII MENSES VIII DIES VI / OBIIT DIEXXVI MENSIS NOV[EMBRIS] ANN[I] MDCCXX.

Epigrafe a ricordo del vescovo Luigi Carsidoni posta sulla parete sot-tostante la tribuna dell'organo. Sulla stessa si legge: ALOISIUS DE COMITIBUS CARSIDONICAMERS / EPISCPUS FANENSI / III NONAS XCENBRIS MDCC-CLVI / OBIIT IN OSCULO DOMINI / ATQUE HAEIC REQUIE-SCIT IN PACE.

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Tomba del vescovo Vincenzo Franceschini posta all'interno della chiesa di S. Giuseppe al Porto fattacostruire dallo stesso vescovo fra il 1906 e il 1914.

La chiesa di San Giuseppe al Portofu voluta e fatta costruire dal vesco-vo di Fano Vincenzo Franceschini.Per la progettazione fu scelto l’ar-chitetto Giuseppe Balducci.La costruzione, iniziata nell’anno1906, solo il 30 agosto 1930 fu con-sacrata e l’anno dopo arrivarono ipadri Agostiniani che la gestiscono atutto oggi.

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Tomba del vescovo Giustino Sanchini posta all'interno della chiesa di S. Cristoforo fatta innalzare tra il1928 e il 1930 dal suddetto vescovo

La chiesa di San Cristoforo fu voluta efatta costruire dal vescovo di FanoGiustino Sanchini. La progettazionefu affidata a Lamberto Adanti e realiz-zata dal capo mastro CollatinoCamerini. La costruzione fu iniziatanell’anno 1928 e fu consacrata nel1930; il primo parroco fu don AntonioBacchiocchi.La chiesa è in stile neoromanico, macon criteri di moderna praticità e fun-zionalità.

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Cappella già dedicata all'Addolorata ristrutturata in occasione dell'ottavo centenario (1940) della basi-lica Cattedrale. Fu in quella occasione che l'occhio centrale venne sostituito dalle due finestre affianca-te dotate di vetrate istoriate eseguite dal prof. Vittorio Menegoni. Nuovamente ristrutturata dopo il1967, la cappella ospita oggi le tombe dei vescovi Vincenzo Del Signore e Costanzo Micci.

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Arca tombale del vescovo Vincenzo Del Signore posta al centro dell'ex cappella dell'Addolorata.La cassa cementizia è decorata sul fronte dal frammento di un’antico pregevole altorilievo romanicodetto di Baldovino citarista.

Tomba del vescovo CostanzoMicci posta su un lato dell'excappella dell'Addolorata, sottol'arcata murata di un antico con-trafforte. Sovrasta sulla sinistra latomba un pregevole frammentoscultoreo romanico con pastoriadoranti già utilizzato come orna-mento della cattedra vescovile.

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Immagine del cosiddetto “Trittico dei Protettori” posto sulla facciata dell'antico Palazzo del Podestà(oggi Teatro della Fortuna). La nicchia centrale (con la statuetta in pietra di S. Paterniano, la cattedra eil ricco tortiglione) risale ai primi anni del secolo XIV. Le due nicchie laterali (con le statuette in cottodi S. Fortunato e S. Eusebio) e la classica incorniciatura in pietra (opera dello scalpellino GiovanniBosso) sono invece posteriori al 1525.

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DIOCESI DI FOSSOMBRONEBrevi cenni storici

Fossombrone, l’antico Forum Sempronii, sembra derivare il suo nome dal trium-viro Caio Sempronio Gracco, che fu in questi luoghi nel 133 a.C. per l’applicazionedella Legge Agraria. L’abitato romano, che sorgeva alquanto più ad oriente e precisa-mente dove oggi vi è la frazione di San Martino del Piano, fu ben presto Municipium.

La città romana, essendo attraversata dalla via consolare Flaminia, conobbe neisecoli I e II d.C. un periodo di floridezza e di splendore, data la sua posizione geogra-fica che la fece centro di commercio, come testimoniano i numerosi reperti archeolo-gici.

Durante la guerra greco-gotica (535-553) si svolsero importanti operazioni milita-ri nei pressi di Forum Semproni che subì ripetute devastazioni dai Goti nel V secolod.C. Dopo la vittoria del bizantino Narsete (a. 553, d.C.), Fossombrone passò sotto lagiurisdizione dell’Esarca di Ravenna e, quindi, entrò a far parte della PentapoliAnnonaria con Urbino, Cagli, Gubbio e Jesi. Completamente distrutto dai Longobardidi Liutprando (712-744) nel corso dell’VIII secolo, fu ricostruito sul colle dominantela città attuale. Nel 999 dall’imperatore e re di Germania Ottone III (980-1002) fudonato al Pontefice Silvestro II (999-1003) e nei primi anni del 1200, sotto il pontifi-cato di Innocenzo III (1198-1216), divenne feudo di Azzo VI d’Este (m. 1212), dalquale passò successivamente ai figli, primo, Aldobrandino,(morto avvelenato nel1221) e, poi ad Azzo VII (m. 1264), al Vescovo Monaldo ( in feudo concesso per treanni) e ai Malatesti di Rimini. Con Ferrantino e Pandolfo Malatesti iniziò aFossombrone il dominio malatestiano che durò dal 1340 al 1445.

Da Galeazzo Malatesti, signore di Pesaro, Fossombrone fu venduto per 13.000fiorini d’oro a Federico di Montefeltro, duca di Urbino, nel 1445, e di Montefeltropassò nel 1508 ai Della Rovere, duchi di Urbino, e vi rimase fino al 1631, anno in cuicon il Ducato di Urbino fu riunito agli Stati della Chiesa, Durante il dominio deiMontefeltro e dei Della Rovere, Fossombrone attraversò un periodo di particolare flo-ridezza e di rinnovamento edilizio: sono di quel periodo tre corti ducali (alta, bassa erossa), la facciata a bugnato fiorentino del palazzo vescovile ed importanti edifici pri-vati.

Fossombrone è stato il centro più importante della media valle del Metauro; nellasua lunga storia è stato sempre centro amministrativo ed economico per le popolazio-ni del territorio circostante: anche con le fiere e con i mercati, prima come municipioromano e poi come comune autonomo e quindi come importante centro malatestiano(1334-1445) e del ducato urbinate (1445-1631)

Dal 1631 Fossombrone fece parte dello Stato Pontificio fino al 1861, anno in cui,come le atre città delle Marche, entrò a fare parte del Regno d’Italia (1861).La sua economia, oltre che sull’agricoltura fiorente, ha fatto perno su importanti atti-vità artigianali, favorite anche dalla possibilità di utilizzo delle acque del fiumeMetauro: vi ebbero grande sviluppo l’arte della lana (cardatura, filatura, tessitura e tin-tura), la lavorazione del cuoio, le cartiere ed infine la produzione della seta. Tutto ciòha modellato il volto della Città e della comunità forsempronese: chiese, palazzi genti-lizi, edifici civili e religiosi, le ricche raccolte museali (Parco Archeologico, Museo ePinacoteca Vernerecci, Casa Museo e Quadreria Cesarini, di cui la città si è dotata).

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L’annuncio del Vangelo di Cristo a Fossombrone sembra che si possa datare nelIII secolo d.C. per opera di S. Feliciano di Foligno. I primi martiri della Chiesa for-sempronese si hanno durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano (248-305).Le ossa dei martiri Maurenzio, Fravita, Urbano, Vincenzo e Martiniano sono con-servate nella Cattedrale e quelle dei martiri Aquilino, Gemino, Gelasio, Magno,Donato e Timoteo nella chiesa di S. Filippo. Se il martirologio geronimiano è attendi-bile, come sembra che lo sia, l’origine della Sede vescovile a Fossombrone risalirebbealla fine del III o all’inizio del IV secolo e il primo Vescovo sarebbe stato il martireTimoteo. Non si è però nel campo della verità storica, ma della leggenda.Si sa invece con certezza che, alla fine del V secolo il Vescovo Innocenzo, partecipan-do a Roma ai sinodi indetti dal Pontefice S. Simmaco I (498-514), si firmò“Innocentius Episcopus Ecclesiae forosemproniensis” (501 e 502 d.C.).

A partire dal Vescovo Innocenzo molti altri vescovi di Fossombrone nei millecin-quecento anni di presenza della Sede vescovile hanno firmato presenze in Sinodi eConcili, hanno compiuto missioni straordinarie in nome di Sommi Pontefici, masoprattutto hanno retto la Diocesi con profondità di dottrina, con santità di vita, concapacità di governo, sono stati animatori di un’illuminata pastorale in mezzo al cleroed ai fedeli; alcuni si sono resi celebri in campo letterario e scientifico, come si noterànella loro cronotassi. Dal clero della Diocesi forsempronese furono scelti sacerdoti econsacrati vescovi per reggere altre Diocesi; da questo clero vennero santi parroci perla Diocesi. Di questa città furono i fratelli Ludovico e Raffaele Tenaglia, che insiemecon Bartolomeo da Bascio, diedero vita alla nuova famiglia francescana dei PadriCappuccini. A Fossombrone furono celebrati quattro capitoli generali di questi Padrie, precisamente, nel 1540, nel 1547, nel 1549 e nel 1565.Nel convento dei PadriCappuccini di Fossombrone visse per lungo tempo, morì ed è venerato il BeatoBenedetto Passionei (1560-1625), figlio della nobile famiglia Passionei di questa città,oriunda da Urbino, che ha dato alla Chiesa altri figli illustri tra cui Domenico (1682-1761), rappresentante della Santa Sede alla conferenza di Utrecht (1712), poi NunzioApostolico in Svizzera (1721-1730) e in Austria, a Vienna (1730-1738) e, infine,Cardinale e Segretario dei Brevi Pontifici (1738-1762); Benedetto (1719-1787), proto-notario apostolico e canonico di San Pietro e infine segretario della Congregazionedelle Acque, fu il munifico donatore della sua Biblioteca personale alla “GioventùStudiosa della Città di Fossombrone”, (aperta al pubblico il 19 Aprile 1784). La cittàha dato i natali a molti personaggi illustri nelle lettere, nelle arti e nelle scienze. Tra itanti degni di memoria sono: Ottaviano Petrucci (1466-1539), l’inventore dei caratterimobili per stampare la musica; Giacomo Pergamino (1531-1635), sacerdote e grandelessicologo (Il Memoriale della lingua italiana); Giovanni Francesco Guerrieri (1588?-1657), pittore di fama e risonanza mondiale; Augusto Vernarecci (1847-1919), sacer-dote e storico della città; Anselmo Bucci (1887-1955), pittore ed incisore.

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Pianta prospettica di 'Forum Sempronii (vulgo Fossombrone)' inserita nel Theatrum Civitatum et admi-randorum Italiae di Giovanni Jansonius Blaeu detto Blavius Jr., copia ristampata ad Amsterdam dalMortier nel 1690.

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Antico campanile e facciata della nuova Cattedrale di Fossombrone dedicata a S. Maurenzio e compa-gni. Già abbazia benedettina, la chiesa è stata interamente ricostruita tra il 1772 e il 1784 su disegno delnoto architetto imolese Cosimo Morelli. Di stile neopalladiano la suddetta facciata è tripartita da alteparaste binate con parte centrale molto sviluppata.

Foto d'archivio dell'antico Palazzo Vescovile con caratteristicoparamento rinascimentale a bugnato (sec. XV).

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Vasto interno a pianta basilicale(tre navate) della Cattedrale diFossombrone. Gli altari marmoreifurono eseguiti dagli scalpellini diS. Ippolito su disegno dell'archi-tetto Andrea Vici. Nel pavimentodella navata di destra è visibile unameridiana tracciata nel 1780 dalmatematico Sempronio Pace.Degno di nota è un affresco raffi-gurante la "Madonna dellaProvvidenza", opera del sec. XIVdi Guido Palmerucci (prima cap-pella a sinistra). Le altre cappellehanno tele di Simone Cantarini,Giuseppe Concioli, GianfrancescoGuerieri e Claudio Ridolfi. Ledecorazioni della cosiddettaCappella della Misericordia (laseconda sulla destra) furono realiz-zate nel 1849 su disegno del notoarchitetto modenese Luigi Poletti.

Antico dossale scolpito in pietra arenaria delle Cesane dal fiorentino Domenico Rosselli nel 1480. Divisoin cinque nicchie con elegante semicatino a conchiglia è caratterizzato da altrettante figure (al centro laMadonna seduta con il Bambino, ai due lati i Santi Aldebrando, Pietro, Paolo e Biagio) e sottostantepredella con caduta di Simon Mago, Miracoli di S. Aldebrando, Presepio, caduta di S. Paolo e Miracolodi S. Biagio. L'artistico complesso scultoreo, già sull'altare maggiore della vecchia Cattedrale, presentatracce di policromia in oro e azzurro ed è oggi conservato all'interno della sagrestia dei canonici.

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Sant’AldebrandoProtettore

Aldebrando, forse della famiglia dei Faberi, nacque a Sorrivoli nei pressi diCesena, circa il 1170.La storia non ci tramanda notizie del padre e della madre. Poco si sa anche della suafanciullezza e giovinezza. E’ certo però che, ancora giovane, fu avviato agli studi gram-maticali. Nel Monastero di S. Maria di Porto a Ravenna Aldebrando imparò le artiliberali, si dedicò allo studio della Teologia, del Diritto Canonico, discipline nelle quali,in seguito, si mostrò espertissimo.

A Santa Maria di Porto Aldebrando, convinto della vanità delle cose terrene, simise sotto la regola di un certo Pietro, detto il “peccatore”, regola fatta di preghiera,di studio, di penitenza, che Aldebrando visse alla perfezione, temprando e preparan-do il suo animo per un sacerdozio genuino e per un apostolato ardente. Un documen-to del 12 Giugno 1199 mostra Aldebrando già suddiacono e canonico portuense. Pocodopo, o alla fine del 1199 o nel 1200, fu ordinato sacerdote, forse all’età di 25 o 30anni. Ben presto la sua personalità emerse e per santità di vita e per dottrina.

Circa il 1220, i canonici di Rimini, trovandosi privi del Proposto, si rivolsero alRettore dello Studio di Porto per avere una persona degna. I canonici portuensi, riu-nitisi in consiglio, proposero a capo del Capitolo dei Canonici della Cattedrale diRimini Aldebrando, il quale accettò l’incarico.

A Rimini era già diffusa in più parti della città la setta dei Patarini, scesi da Milano,e la città era sotto il peso dell’interdetto pontificio sia per aver dato ricetto a tanti ere-tici sia per aver introdotto negli statuti ordinanze contrarie alla libertà ecclesiastica.Essendo per l’interdetto proibito celebrare e predicare nelle chiese, con coraggio efermezza Aldebrando incominciò a predicare nelle piazze confutando gli errori ericonducendo eretici alla verità della fede. Aldebrando chiamò in aiuto il famoso fran-cescano sant’Antonio da Padova: qui fu tenuta la straordinaria predica ai pesci, che ingrande quantità si misero ad ascoltare Antonio.

Aldebrando, non curante delle persecuzioni e delle minacce, anche con pericolodella vita, continuò a predicare fino all’anno 1230, anno in cui, morto il VescovoMonaldo, il Capitolo e il popolo fossombronese lo richiesero come Vescovo della cittàe Diocesi di Fossombrone. Aldebrando, nella sua profonda umiltà, riconosciuta inquella proposta la volontà del Signore, si rese disponibile ad assumere quella granderesponsabilità. La sua nomina a Vescovo fu confermata da Papa Gregorio IX (1227-1241). Aldebrando, alla sua venuta a Fossombrone, trovò squallore e rovine, essendostata la città devastata e in gran parte distrutta dai Fanesi nel 1217-1218. Il nuovoVescovo si accorse subito che, oltre la chiesa di pietra, c’era da ricostruire la chiesadelle anime: a questa soprattutto rivolse il suo ministero episcopale. Aldebrando fuuomo eminente: per la sua intelligenza profonda e aperta alla verità, per la volontàtenace, per il grande cuore, per la santità e austerità di vita, per la capacità di governo,per il grande amore alla giustizia, per la saggezza, per la prudenza e per l’equilibrio. Fudifensore della verità e si dimostrò tale sia impegnandosi con tutte le sue energie nellaconfutazione delle eresie diffuse nel riminese dai “Patarini” sia nella catechesi e nellapredicazione che teneva ai fedeli della sua Diocesi.

Aldebrando prese su di sé l’«opus» episcopale, di cui parla l’apostolo Paolo, e lo

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portò a termine come soltanto un santo della sua statura poteva portarlo. Verso la metàdel secolo XIII, dopo una vita di estenuanti fatiche e di penitenze, nella luce di auten-tici miracoli e tra il pianto dei fedeli, il Pastore buono rese l’anima a Dio, forse nel1250. Il suo popolo lo venerò come santo: cessò così di essere semplicemente ilVescovo e cominciò ad essere il Protettore. La Città lo celebra come protettore, conrito solenne, ogni anno il primo di maggio.

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Tela del veronese Claudio Ridolfi (1570-1644) raffigurante la “Madonna, S. Anna, S.Aldebrando e il panorama della Città di Fossombrone” (1629 ca.) attualmente collocatanella quarta cappella di destra della ricostruita Cattedrale forsempronense.

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Esterno della chiesetta del sec. XVIII dedicata al vescovo forsempronese S. Aldebrando. È posta all'in-terno del recito dell'antica rocca malatestiano - feltresca i cui ruderi dominano la città dall'alto del colledella Cittadella. All’interno, sull parete di sinistra, si conservano affreschi riproducenti miracoli di S.Aldebrando come riportato nella foto seguente.

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Affreschi superstiti che ornano all'interno una parete della chiesetta di S. Aldebrando.Commissionati dai Malatesti, gli affreschi furono eseguiti nella prima metà del sec. XV dal ferra-rese Antonio Alberti e raffigurano quattro miracoli attribuiti al Santo (il miracolo della quaglia,quello delle ciliegie, quello dello storpio e quello della campana).