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24 Finito di stampare nel mese di Aprile 2014 Parrocchia di Fagarè della Baaglia e Sant’Andrea di Barbarana Segnavia dei Ministran 2014 SEGNAVIA del Ministrante Parrocchia di Fagarè e S. Andrea - Comune di S. Biagio di C. Io sono la via , la verità e la vita, dice il Signore, chi crede in me avrà la vita eterna”

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24

Finito di stampare nel mese di Aprile 2014

Parrocchia di Fagarè della Battaglia

e Sant’Andrea di Barbarana

Segnavia dei Ministranti 2014

SEGNAVIA del Ministrante

Parrocchia di Fagarè e S. Andrea - Comune di S. Biagio di C.

Io sono la via , la verità e la vita, dice il Signore, chi crede in me

avrà la vita eterna”

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a tutti voi, affinché possiate seguire

sempre l’esempio di Gesù

Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi

sarai pescatore di uomini». Tirate le barche a

terra lasciarono tutto e lo seguirono”

INTRODUZIONE

Perché il Segnavia? E cos’è un Segnavia? Molti

di voi, siamo sicuri, si staranno chiedendo che

cos’è…

Un segnavia è una guida, un aiuto, un punto

fermo che ti indica la strada.

Vi siete mai trovati in sentieri di alta monta-

gna? Avete mai notato quei segni sugli alberi,

sulle pietre? Ebbene, quei segni sono la vostra

guida, se li seguirete, certamente arriverete

alla vostra meta.

Sono segni che sono stati posizionati da chi per primo ha per-

corso quel sentiero, lasciandoci cosi la strada giusta.

Anche noi nel nostro piccolo vogliamo aiutarvi nel giungere alla

vostra meta di Ministranti che è Gesù. Con questo “Segnavia del

Ministrante” vogliamo in anzi tutto aiutarvi a capire cosa signifi-

chi realmente essere “Ministrante”.

Ecco dunque questa “Guida” , che speriamo vi sia d’aiuto nel

vostro servizio.

Troverete spiegati ed illustrati gli oggetti Liturgici, le vesti del

Sacerdote, e i libri sacri, il manuale dei chierichetti…

Buon servizio a tutti!

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San Tarcisio, il protettore dei ministranti

San Tarcisio Martire è festeggiato dalla Chiesa il 15 agosto, insie-

me alla Festa dell'Assunzione di Maria al Cielo (vabbè, è anche

Ferragosto).

Subì il martirio da adolescente mentre portava l'Eucaristia ai cri-

stiani in carcere. Scoperto, strinse al petto il Corpo di Gesù, per

non farlo cadere in mani profane, ma venne ucciso. Il corpo ven-

ne sepolto insieme a papa Stefano sulla via Appia. Nel 767 papa

Paolo I fece traslare le spoglie nella basilica di san Silvestro in Ca-

pite insieme ad altri martiri. Queste notizie si rilevano dall’unica

fonte storica esistente, cioè l’epigrafe posta da papa Damaso sul

suo sepolcro, riprese successivamente da altri studiosi e inserite

nel ‘Martirologio Romano’ fissando la sua morte al 15 agosto del

257 d.C.

A Roma nel 1939 gli venne dedicata una chiesa al IV miglio, opera

dell’architetto Rossi.

Una sua statua, scolpita da A. Falguière, è conservata al Louvre di

Parigi.

In molte chiese di Roma vi sono quadri, statue, pale d’altare che

lo raffigurano, infine una bella statua si trova nella chiesa di s.

Lorenzo in Faenza.

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La Preghiera del Ministrante

Signore dio Padre, donami un cuore limpido,

capace di accogliere la Tua Parola. Tu che vuoi che nel mondo sia utile anch’io,

che la mia vita sia donata con amore.

Fammi degno Signore di questa chiamata. Rendimi capace di sviluppare i doni che mi hai

dato fammi docile alla voce dello Spirito Santo

Fa risuonare la tua voce nel mio cuore e aiutami a capire il posto che devo occupare

nella tua Chiesa.

Già adesso voglio impegnarmi nel mio piccolo

a vivere la Tua amicizia e

cosi essere tuo Testimone

3

Chi è il Ministrante?

Il ministrante è quel ragazzo o ragaz-

za che serve all'altare durante le cele-

brazioni liturgiche. Sino a prima del

Concilio Vaticano II, chi donava que-

sto servizio veniva definito

"chierichetto". Il termine

"chierichetto" è stato poi sostituito dal

termine "ministrante" che riesce a far

capire meglio il suo significato. Esso,

infatti, deriva dal latino "ministrans", cioè colui che serve; Ge-

sù per primo infatti non ha esitato a mettersi al servizio degli

altri e noi, seguendo il suo esempio, siamo chiamati a fare la

stessa cosa.

Chi è un chierichetto?

Il chierichetto è chi aiuta il sacerdote nella santa messa. Egli è

un buon cristiano; che per la sua fede e amore a Gesù dà una

mano al sacerdote che fa presente Gesù nell’Eucaristia. Ha un

cuore grande per gli altri, dimostrandolo, nel servire con gioia il

popolo di Dio. Nel suo servizio all’altare manifesta questa gene-

rosità. Egli è un cavaliere che serve il suo Re Gesù, ma anche ha

fede in Lui.

Perché cavaliere dell’altare?

È un cavaliere perché, egli serve il suo Re - chi è Gesù Cristo.

Come i cavalieri del medievale che fanno voto d’essere coraggio-

so, leale, gentile e di proteggere gli indifesi, cosi sono i chieri-

chetti- i cavalieri dell’altare... È coraggioso, non ha paura di lot-

tare contro i suoi nemici, la cattiveria, il male e le tentazioni. È

leale alla sua fede, data dal suo Re stesso Gesù. È gentile agli

altri ed è sempre pronto a chi ne ha bisogno. Ed è uno che pro-

tegge gli indifesi, pronto a difendere chi è tormentato dai com-

pagni con esempi cattivi.

Giovanni Paolo II ci ha lasciato a proposito queste parole…

“Spesso il ministrante tiene in mano una candela. Come non

pensare a ciò che disse Gesù nel Discorso della Montagna:

« Voi siete la luce del mondo » (Mt 5,14). Il vostra servizio

non può limitarsi all’interno di una chiesa. Esso deve irradiarsi

nella vita di ogni giorno: nella scuola, nella famiglia e nei diversi

ambiti della società. Poiché chi vuole servire Gesù Cristo all’in-

terno di una chiesa deve essere suo testimone dappertutto.”

(Giovanni Paolo II ai ministranti, agosto 2001)

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il Papa ai ministranti:

«Il vostro impegno all’altare non è solo un dovere, ma un grande onore, un

autentico servizio santo.

Voi ministranti siete chiamati in particolare a essere giovani amici di Ge-

sù. Impegnatevi ad approfondire e a coltivare questa amicizia con Lui.

Scoprirete di aver trovato in Gesù un vero amico per la vita!

Spesso il ministrante tiene in mano una candela. Come non pensare a

ciò che disse Gesù nel Discorso della Montagna: «Voi siete la luce del

mondo» (Mt 5,14). Il vostra servizio non può limitarsi all’interno di una

chiesa. Esso deve irradiarsi nella vita di ogni giorno: nella scuola, nella

famiglia e nei diversi ambiti della società. Poiché chi vuole servire Gesù

Cristo all’interno di una chiesa deve essere suo testimone dappertutto.

Cari giovani! I vostri coetanei aspettano la vera «luce dei mondo» (Gv

1,9). Non tenete il vostro candeliere soltanto all’interno della chiesa, ma

portate la fiaccola del Vangelo a tutti coloro che sono nelle tenebre e

vivono un momento difficile della loro esistenza.

Ho parlato dell’amicizia con Gesù. Come sarei contento se da questa

amicizia scaturisse qualcosa di più! Come sarebbe bello se qualcuno di

voi potesse scoprire la vocazione al sacerdozio! Gesù Cristo ha un ur-

gente bisogno di giovani che si mettano a sua disposizione con generosi-

tà e senza riserve. Anche per coloro che vorranno unirsi in matrimonio, il

servizio da ministrante insegna che un’autentica unione deve sempre in-

cludere la disponibilità al servizio reciproco e alla gratuità».

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Campanella Messale Lezionario

Ambone

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Qualche riferimento e immagini:

Calice Purificatoio Patena

Particole Ostia Animetta o Palla

Corporale Boccette Tabernacolo

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Gli oggetti liturgici Cosa sarà mai questo “turibolo”, o il famigerato “manutergio”, che cos’e la “palla”? Ebbene, per rispondere a tutti questi quesiti, ecco una più o meno

dettagliata descrizione di tutti gli oggetti liturgici o di altri arredi che vengono usati durante la celebrazione della Santa Messa.

Ampolline: sono vasetti di vetro o di altro materiale nei quali

si mettono il vino e l’acqua per l’Eucaristia.

Calice: è la “coppa” di metallo nella quale viene

offerto, consacrato e ricevuto il vino per l’eucari-

stia. Il calice viene benedetto dal Vescovo o an-

che da un Sacerdote con un rito particolare.

Patena: è il piattello dorato o la coppetta che si usa assieme al

calice per la celebrazione della Messa e nella quale si mette il

pane per l’Eucaristia.

Pisside: è il vaso sacro nel quale viene conservata l’Eucarestia.

E’ composto da piede, fusto, coppa e coperchio.

Acquasantiera e aspersorio: l’acquasantino è un vaso a for-

ma di secchiello contenente l’acqua benedetta. L’aspersorio è

un oggetto a forma di manico con un globo bucato contenente

una piccola spugna; serve per aspergere (spruzzare) l’acqua

benedetta.

Brocca e bacile: la brocca è un’anfora di metallo o di ceramica

(o di vetro) che si usa per versare l’acqua nelle abluzioni

(ovvero quando il Sacerdote si lava le mani); è accompagnata

da un catino, bacile, che raccoglie l’acqua versata.

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Ostensorio

Asciugatoio: si chiama anche “manutergio”. E’ un piccolo asciu-

gamano di tela bianca usato nella lavanda delle mani del sacer-

dote.

Palla: o animetta è un quadretto di lino inamidato, riduzione

del corporale, che si può usare per coprire il calice, a protezione

del vino, durante la celebrazione della Messa.

Corporale: è il quadrato di tela inamidata che si stende al cen-

tro dell’altare prima di deporvi il calice, la patena e la pisside.

Purificatoio/Purifichino: è un piccolo fazzoletto di lino che si

usa all’altare per asciugare il calice e i vasi sacri dopo la purifica-

zione, al termine della Messa.

Turibolo e navicella: (Incenso) è formato da un contenitore

sostenuto da catenelle chiuso da un coperchio sollevabile me-

diante una catenella scorrevole. Vi si mette la brace sulla quale

si pone l’incenso. La navicella è un piccolo recipiente apribile,

originariamente a forma di nave, contenente la polvere o i grani

d’incenso.

Ostensorio: è il “vaso” usato per l’esposizione solenne del Ss.

Sacramento all’adorazione dei fedeli e per la Benedizione eucari-

stica. E’ formato da piede, fusto e una terminazione a raggiera.

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12. I chierichetti con il compito di CANDELE ALLA COMUNIONE, si recano in Sacrestia a prendere le candele e aspettano ad uscire. 13. I chierichetti che hanno già fatto la prima Comunione si prepa-rano a ricevere la Comunione 14. I chierichetti con le candele le ripongono in Sacrestia. 15. Chi deve fare SERVIZIO versa l’acqua nel Calice e ripone l’am-pollina, poi quando il sacerdote porge il Calice purificato lui lo ri-porrà nel tavolino. Una volta tornati al loro posto aspettano seduti in silenzio. 16. Il chierichetto incaricato del MESSALE lo toglie dall'altare e lo porta di fronte all’altare, insieme ad eventuali altri lezionari già presenti. Riti di Conclusione 17. All'invito “Preghiamo” fatto dal celebrante, i chierichetti si alza-no in piedi, ascoltano in silenzio 18. Dopo il segno della croce e il saluto finale i chierichetti e il sa-cerdote si rivolgono verso il Cristo e si inginocchiano. Quindi lascia-no il presbiterio con ordine e adagio, senza correre, per tornare in sacrestia. 21. Una volta in sacrestia i chierichetti attendono il sacerdote; quando il sacerdote entra dice “Prosit”, che significa “Ti sia propi-zio”, e i chierichetti rispondono “Deo gratias”, che significa “Rendiamo grazie a Dio”. 22. I chierichetti ripongono la loro tunica nell’armadio.

18

Se invece calice e ampolline sono già sull'altare i due chierichetti si recano all'altare, mentre gli altri chierichetti stanno seduti. Il 1° chierichetto apre la boccetta del vino e la porge al parroco, poi quella dell’acqua intanto passa il fazzoletto al 2° chierichetto. I due chierichetti, si preparano con l'ampollina dell'acqua e il piattino brocca, un chierichetto versa l'acqua e intanto il parroco pronuncia sottovoce la preghiera “Lavami o Signore...”. Al termine, l’altro chierichetto porge al parroco il fazzoletto, il quale si asciugherà le mani e poi lo ritornerà al chierichetto che lo porterà nel tavolino 9. Mentre il celebrante pronuncia ad alta voce la preghiera “Pregate fratelli...” tutti i chierichetti si dispongono equamente ai lati dell’Altare. 10. Al Santo, il chierichetto con il compito CAMPANELLA prende in mano il campanello, quando il celebrante, alla fine del Santo, con-giunge le mani, il chierichetto suona la campanella, per invitare i fedeli a mettersi in ginocchio, anche i chierichetti si inginocchiano; quindi lo risuona dopo l'Elevazione del Calice, quando il parroco si inginocchia per la 2^ volta. Al Mistero della Fede tutti i chierichetti si alzano in piedi. 11. I chierichetti assistono al resto della Preghiera Eucaristica, pos-sibilmente con le mani giunte, stando in piedi vicino all'altare. Pro-nunciano il Padre Nostro insieme al celebrante e ai fedeli e si scam-biano la pace; le ragazze dopo aver “ricevuto” la Pace del prete la portano ai fedeli, intanto i chierichetti possono scambiarsi il segno di pace tra loro. E' importante che durante questo momento non si crei confusione: sopra l'altare ci sono infatti il Corpo e il Sangue di Gesù;

7

Croci astile: croce montata su un’asta. Viene portata dal

crocifero nella processione di ingresso e in quella finale.

Leggio: arredo su cui si appoggiano i libri sacri. Si trova normalmente all’ambone con il Lezionario, alla sede o sull’altare con il Messale. Può essere di diversi ma-teriali e forme.

Vasi degli Oli Sacri: sono tre grandi vasi nei quali, il Gio-

vedì Santo al mattino, vengono benedetti dal Vescovo gli

Oli. Sono gli oli degli Infermi, dei Catecumeni e il crisma

che viene usato sia per il battesimo che per la cresima, per

l’ordinazione sacerdotale e per la consacrazione di un alta-

re.

Torce: sostegno per candela da reggere a mano formato

da un’asta corta con terminazione su cui poggia il piattello.

Può essere utilizzato, durante la messa, dal Santo alla Co-

munione dei fedeli e nelle processioni in cui venga traspor-

tato il Ss. Sacramento.

Cero pasquale: è un grande cero posto nel presbiterio in deter-

minati momenti dell’anno o presso la fonte battesimale. Viene

acceso e benedetto durante la Veglia pasquale come simbolo di

Cristo Risorto, luce del mondo. Solitamente è decorato con una

croce con le cifre dell’anno in corso poste fra i quattro bracci a

indicare che Cristo è Signore del Tempo.

Nel rito del Battesimo dal cero pasquale si accende la candela del neo-battezzato.

Credenza: tavolino situato nel presbiterio, sul quale si posano gli oggetti neces-sari alla celebrazione della Messa (calice, corporale, brocca e manutergio) e sul quale può svolgersi la loro purificazione.

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La lampada rossa: Accanto al Tabernacolo che cu-

stodisce l’eucaristia arde giorno e notte una lampada

ad olio o di cera. Indica ai fedeli la presenza eucaristi-

ca del Signore Gesù.

Candele: di solito due o tre candele accese sono messe sull’al-tare per la Santa

Messa. Questo simbolizza la purezza e come Cristo la luce del mondo.

Ambone: è il luogo dove sono posti il Lezionario e dove si legge

la Parola di Dio

Le parti della messa

A. RITI DI INTRODUZIONE

- Canto d’ingresso

- Il saluto

- L’atto penitenziale

- Gloria

- L’orazione

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2. Giunti davanti all'Altare i chierichetti fanno un inchino insieme al sacerdote, quindi i chierichetti vanno ai loro posti e il sacerdote da solo bacia l’Altare. Liturgia della Parola 3. Durante le letture dall’Ambone i chierichetti ascoltano seduti al loro posto in maniera composta. Se, per motivi urgenti, un chierichetto deve lasciare il suo posto per andare in sacrestia, lo farà con atteggiamento discre-to e cercando di disturbare il meno possibile l'attenzione dei pre-senti. Alla seconda lettura i chierichetti che hanno il compito di CANDELE AL VANGELO, entrano in sacrestia, accendono le candele e si preparano ad uscire…la seconda volta che si canta il Gloria i chierichetti entrano e si posizionano davanti all’Ambone. Quando il Vangelo è terminato ritornano in Sacrestia, spengono le candele e vanno a sedersi. Quindi tutti i chierichetti ascoltano in silenzio l'omelia. 7. Al Credo tutti si alzano in piedi insieme al celebrante. Liturgia Eucaristica 8. Dopo la Preghiera dei Fedeli i chierichetti che devono fare SERVI-ZIO portano il Calice e le Ampolline sull’altare e svolgono il loro compito. Se i doni per l'Offertorio vengono portati processionalmente all'al-tare da alcuni fedeli il sacerdote e i due chierichetti si recano da-vanti all'altare; il sacerdote prende i doni dalle mani dei fedeli e li consegna ai chierichetti che li portano sull'altare; quindi aspettano il sacerdote.

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IL SERVIZIO DEI CHIERICHETTI NELLA SANTA MESSA(parrocchia di Fagarè

della Battaglia)

Piccolo manuale per il servizio all'Altare Il chierichetto, o ministrante, svolge il ruolo di assistere il sacerdote nella celebrazione della Santa Messa o di altre celebrazioni liturgi-che. Messa semplice Quando la celebrazione non richiede particolare solennità (come l'utilizzo dell'incenso, dell’acqua santa, etc.) ai chierichetti spettano i seguenti servizi. Riti di introduzione

In sacrestia il chierichetto si veste della propria tunica; Se spetta a lui prepara e porta nel tavolino: • il Calice, coperto col Purificatoio, sopra il quale è posta la Patena, contenente le particole e un'Ostia da consacrare, ricoperta dall'A-nimetta o Palla, e sopra tutto il Corporale ripiegato; • le ampolline, contenenti acqua e vino; • la chiave va messa accanto al Tabernacolo. Poi vengono assegnati i compiti: -candele al vangelo; -candele alla comunione; -servizio; -pace (le ragazze); -campanella; -messale. Di seguito ci si mette in ordine davanti alla porta chiusa e si aspetta il consenso del parroco per aprirla e uscire

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B. LITURGIA DELLA PAROLA

- Prima lettura e Salmo Responsoriale

- Seconda lettura

- Alleluia o acclamazione per il vangelo

- Vangelo

- Omelia

- Professione di fede

Preghiera dei Fedeli

C. LITURGIA DELL’EUCARESTIA

- Preparazione dei doni

- Preghiera sulle offerte

- Consacrazione

- Mistero della fede

Elemosina

D. RITI DI COMUNIONE

- il Padre nostro

- Rito della pace

- Frazione del pane (Agnello di Dio)

- Comunione

- Preghiera dopo la Comunione

E. RITI DI CONCLUSIONE

- Avvisi

- Il saluto e la benedizione

- Il congedo

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Guida per un ottimo ministrante

Questo è per i chierichetti che sono ancora principianti ma che dovrebbero sapere già tutti.

Orari

Si deve arrivare sempre puntuali, al meno 15 minuti prima che la Santa Messa cominci. Que-sto fa sì che le richieste prima della messa si possono esaudire per non correre all’ultimo minuto ro-vinando tutto.

Come ci si veste

È importante capire che il servizio alla liturgia della Chie-sa è un gran privilegio e questo si deve specchiare come ci si veste. È dunque importante che ci si vesta con di-gnità ed eleganza nel servire la liturgia…

Vestiario liturgico

I vestiti liturgici sono segno di eleganza e ri-spetto, e quindi bisogna mantenerli puliti e in buone condizioni. Bisogna aver cura e usarli con responsabilità.

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I colori liturgici

Nei diversi momenti dell’anno liturgico i paramenti del Sacerdote cambiano spesso colore: di seguito trovate l’elenco dei colori usati e il momento del loro utilizzo.

BIANCO: si usa nel tempo pasquale e nel tempo na-

talizio; inoltre nelle feste e nelle memorie del Signore

(escluse quelle della Passione), nelle feste e nelle memorie

della Madonna, degli angeli e dei santi non martiri.

ROSSO: si usa nella Domenica della Palme, e nel ve-

nerdì Santo, nella Domenica di Pentecoste, nelle celebrazioni

della Passione del Signore, nelle feste degli Apostoli e degli

Evangelisti e nelle celebrazioni dei santi martiri.

VERDE: si usa nel tempo ordinario.

VIOLA: si usa nel tempo di Avvento e di Quaresima;

si può usare per i defunti.

ROSA: si può usare nella terza domenica di Avvento

(“Gaudete”) e nella quarta di Quaresima (“Laetare”).

ORO: è un sostituto per gli altri colori, soprattutto nelle feste speciali e occasioni significanti.

BLU: è utilizzato, ma raramente, nelle feste importanti di Maria.

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I tempi Tempo Ordinario: Il tempo ordinario (chiamato anche “durante l’anno”) inizia dopo la domenica del battesimo di Gesù e si interrompe con la prima domenica di Quaresima, per riprendere dopo la domenica di Pentecoste e protrarsi fino alla domenica di Cristo Re. La domenica successiva sarà ancora la prima domenica di avvento, quando l’anno liturgico avrà il suo nuovo inizio.

Il tempo ordinario è il tempo della speranza, dell’ascolto e della testi-monianza nella vita quotidiana. Il colore liturgico è il VERDE .

Tempo d’Avvento: L’anno liturgico inizia con la prima domenica di Avvento che cade verso la metà di novembre. Il tempo di avvento dura 6 settimane durante le quali sia-mo chiamati a metterci in atteggiamento di attesa in occasione della celebrazione del ricordo della nascita di Gesù a Betlemme. La celebrazione del tempo di avvento è moti-vata da almeno due ragioni: la prima per ricordare che il Gesù venuto sulla terra 2000 anni fa vuole venire ed entrare nella nostra vita; la seconda è che dobbiamo prepararci alla nuova venuta del Signore della quale Lui ci ha parlato. Il tempo di avvento è dun-que il tempo dell’attesa e della preparazione all’incontro con Dio. Il colore è il MOREL-LO (simile al Viola)

Tempo di Natale: Inizia con la celebrazione della messa della notte

il 24 dicembre e si conclude con la domenica successiva all’Epifania, cioè con la festa del battesimo di Gesù. Il tempo di Natale è il tempo della gioia perché celebriamo il Signore che è venuto in mezzo a noi 2000 anni fa e, da allora, non ci ha mai abbandonato. Il colore litur-gico è il BIANCO.

Tempo di Quaresima: Sono i 40 giorni che precedono la Pasqua. Inizia con la prima domenica di quaresima e si protrae fino alla Domenica delle Palme. E’ un tempo di penitenza, di conversione, di lotta contro il male, di rinascita in preparazione alla Pa-squa, il centro della nostra fede. Durante la quaresima non si canta l’Alleluja. Il colore liturgico è il MORELLO (simile al VIOLA)

Tempo di Pasqua: Inizia con il giorno di Pasqua e si conclude con la

Domenica di Pentecoste. Durante questo periodo tutti i Cristiani sono chiamati a riflettere sul significato della resurrezione di Gesù dalla morte: la vittoria sulla morte e sul peccato, la salvezza, la vita eterna che ci è stata regalata da Gesù. Il colore liturgico è il BIANCO.

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Dopo la Messa

Aiutare nel portare gli oggetti dal presbiterio alla sacrestia in silenzio e in modo ordinato. Si guarda dove si mettono gli oggetti e si lascia il luogo pulito e ben sistemato. Inol-tre si aiuta a raccogliere i foglietti e le offerte

I compiti

Un chierichetto deve essere capace di:

Portare le candele e sapere quando si usano.

Assistere alla preparazione dei doni.

Muoversi sul presbiterio con una maniera dignitosa.

Suonare la campanella nei momenti giusti.

Portare la navicella senza spargere l’incenso.

Guida avanzata

Questa è per chi ha più esperienza e per i chierichetti più gran-

de.

Compiti

Dovrebbe essere capace di utilizzare il turibolo.

Capace di portare la croce per la processione.

Sapere qualcosa sulle cerimonie solenni.

Mostrarsi come modello ai più piccoli.

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Come si usa il turibolo

Il chierichetto che porta il turibolo, sta a capo del-

la processione. Quando il sacerdote deve incensa-

re lo prenderà dal chierichetto.

Come si porta la croce

Il chierichetto che porta la croce durante le pro-

cessioni, segue il turibolo. Davanti all’altare, il

chierichetto, prima di salire al presbitero, fa un inchino all’altare

e la depone al suo posto.

Le vesti

Per i ministranti

La tunica bianca: È un abito di colore bianco, generalmente

con cappucio ma senza tasche.

Per i l sacerdote

Il camice: Chiamato anche alba, cioè “bianca”. E’

un lungo abito che scende fino alle caviglie, simi- le

ad una lunga tunica, stretta ai fianchi da un cin-

golo.. Secondo la liturgia, il camice deve essere

l'abito di tutti quelli che compiono una funzione

liturgica.

Il cingolo: E’ il cordone che cinge i fianchi del sacerdote dopo

che ha indossato il camice

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La stola: E’ una lunga e stretta striscia di stoffa. Si

mette sopra il camice: dalle spalle scende davanti

come una grande sciarpa. La stola è simbolo del

ministero sacerdotale proprio di vescovi, presbiteri

e diaconi. Il Diacono, la porta trasversalmente dalla spalla sini-

stra al fianco destro.

La casula: E' la Veste tipica per la celebrazione

della messa. Si mette sopra il camice e sopra la

stola, ed è come un gran mantello. La casula, co-

me la stola, è un abito che varia nel colore a seconda dei vari

tempi liturgici o della festa che è celebrata.

I libri liturgici I Libri liturgici contengono i testi e i gesti in uso nelle celebra-

zioni, raccolti in uno o più volumi.

LEZIONARIO: Libro liturgico contenente le letture della Sacra

Scrittura, destinate alla Messa o ad altre celebrazioni

MESSALE: Libro per la celebrazione della Messa; contiene le

orazioni del sacerdote, quelle fisse e quelle variabili.

EVANGELIARIO: Libro liturgico che contiene i brani del Van-

gelo da leggersi durante l'anno nelle messe solenni. Sono

spesso pregevoli opere d'arte per la ricchezza delle decorazio-

ni, per le miniature e la magnificenza delle rilegature.

RITUALE: .Libro liturgico per la celebrazione dei Sacramenti e

dei Sacramentali; è pubblicato in singoli libri separati.

BENEDIZIONALE: Libro liturgico che contiene le diverse for-

mule di benedizione per le varie circostanze .

Lezionario ed Evangeliario si trovano sull’ambone mentre il

Messale sta sull’altare