obiettivi della lezione - wordpress.com · 2007-10-26 · 1 innovazione e territorio: i distretti...
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Innovazione e territorio: i distrettitecnologici
Obiettivi della lezione
• I distretti tecnologici: definizione einquadramento normativo
• Distretti tecnologici e distretti industriali: ladimensione territoriale dell’innovazione
• I DT in Italia• Valutazione e politiche
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Global Hubs of innovation (2000): l’Italia?
Global Innovation Hubs
• Nel 2000 la mappa dei 46 territori leader dell’innovazionestilata da Wired non comprendeva l’Italia
• Figurano nell’analisi alcuni territori di economieemergenti: Brasile, Cina, Tunisia, Sud Africa
• Il ranking dei territori tiene in considerazione 4 variabili:– Qualità delle università locali (ricerca e formazione)– Demografia d’impresa e presenza di imprese leader
della tecnologia– Imprenditorialità della popolazione locale– Presenza di operatori del venture capital
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Innovazione e geografia
• Nonostante la mobilità e gli ostacoli all’appropriabilitàdella risorsa conoscenza, l’analisi economica haevidenziato l’importanza della dimensione territoriale neiprocessi d’innovazione
• Il ruolo degli spillover di conoscenza– Concentrazione geografica e crescita economica
(Krugman)– Esternalità positive all’interno di specifiche aree
geografiche (Romer, Audretsch)– Imprenditorialità (Audretsch)
Territorio, innovazione e conoscenza
• Il ruolo del territorio:– La concentrazione spaziale favorisce la
circolazione della conoscenza, il suo uso e riusoda parte di una molteplicità di attori
• Che differenza esiste tra i distretti industriali e idistretti tecnologici?– Le filiere high-tech sono globali ed i territori
innovativi sono inseriti all’interno di circuiticognitivi globali
– Nei distretti tradizionali (low-tech) la conoscenzaè spesso tacita e la geografia delle relazioni locale
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La natura degli spillover
• La letteratura ha generalmente individuato negli spillover diconoscenza delle dinamiche involontarie
• Successivamente diversi contributi hanno permesso diidentificare con maggiore precisione i meccanismi alla base deiflussi di conoscenza in situazioni di co-localizzazione– Mobilità del capitale umano (entrepreneurship e
intrapreneurship, Audretsch)– Attrattività del territorio (creative class, Florida)– Dinamiche di mercato (mercati della tecnologia, Baumol)– La “terza funzione dell’università”: commercializzazione
delle innovazioni, consulenza (Triple Elix, Etzkovitz)
Silicon Valley
• Elevata qualità del capitaleumano e capacità diattrazione dei talenti
• Università“imprenditoriale” e leadernell’ICT (spin-off,university-industryinitiatives)
• Il ruolo del venture capital:Sand Hill Road (Sequoia,Kleiner Perkins, Highland,…)
• Imprenditorialità: elevatanatalità e mortalità diimprese innovative
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Irlanda - Dublino
• La spinta politica:– Incentivi fiscali
all’insediamento dinuove imprese
– Investimentonell’infrastruttura IT
– Nuovi college tecnici efinanziamenti allaricerca
• L’Irlanda è il primo paeseper export del software
• Riduzione drastica delladisoccupazione
• 820 imprese nel SW
I distretti tecnologici in Italia
• Piano Nazionale della ricerca 2002-2004 (azionicoordinate MIUR - Regioni)– Obiettivo: Contribuire alla competitività del
Paese– Sviluppo di poli di eccellenza nelle high
technologies/upgrading della competitività delleimprese in settori tradizionali
– Lo strumento: i distretti tecnologici
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La definizione di DT: MIUR
• Per distretto tecnologico il MIUR intende:– Una aggregazione territoriale di attività ad alto
contenuto tecnologico …– Basata su pre-esistenti attività di ricerca di
università e centri nel territorio e …– Sulla presenza di un tessuto industriale in grado
di ricevere ed utilizzare la conoscenza sviluppata(trasferimento tecnologico) e con …
– Una struttura di governance con il compito diaggregare aziende e centri di ricerca attorno aiprogrammi di di ricerca e sviluppo
Il bando del MIUR
• Nel 2002 il MIUR ha lanciato presso le regioni tre bandi per la candidaturaa distretto.
• I criteri di valutazione delle candidature:– Presenza di un progetto strutturato sostenuto da opportuni studi e
analisi di base sulla missione del distretto– Coerenza del progetto con le linee guida del MIUR sui settori
strategici di intervento per il sistema paese– Presenza di attori pubblici (es.: università) che abbiano raggiunto
posizioni di eccellenza nel settore specifico– Proposta della struttura di governance del distretto– Apporto di finanziamenti di attori pubblici e privati e specificazione
dell’intervento di finanziatori in attività di seed capital efinanziamento early stage
– Previsione a medio-lungo termine delle modalità di autosostenibilitàdel distretto
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I primi 11 distretti tecnologici in Italia
Decentramento e razionalizzazione
• L’iniziativa del MIUR intende razionalizzare e valorizzareinterventi passati:– Centri d’eccellenza universitari– Territori d’eccellenza– Parchi tecnologici– Laboratori misti
• Oltre alla razionalizzazione, l’iniziativa si caratterizza peril decentramento:– Condivisione della gestione e del controllo delle
iniziative di R&S con le Regioni a cui si possonoassociare province e comuni
– Le Regioni diventano l’attore principale nel processodi creazione e consolidamento dei DT, con il Comitatonazionale di controllo (MIUR) che conserva un ruolostrategico
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Tipologie di DT: l’analisi di Piccaluga
Grande impresa high-tech che innesca l’interazione con unaricerca pubblica già “robusta”
Forte ricerca pubblica che genera uno sciame d’imprese, con crescentevocazione economica predominante nell’area
Ricerca industriale e pubblica in via di integrazione, in presenza diprocessi di ristrutturazione industriale; crescente specializzazione scientifico-tecn.
Ricerca pubblica che crea condizioni di base e imprenditoreschumpeteriano che innesca la crescita, con specifica vocazione high-tech
Imprenditore schumpeteriano che avvia la crescita e successiva entrata disoggetti industriali dall’esterno
Poli di eccellenza pubblici e privati in via di integrazione, in assenza divocazione predominante
Intervento pubblico che genera discontinuità, in presenza di constituenciesdi varia natura
CataniaEtna Valley, micro e nano sistemi
Pisa: IT security
Torino(Wireless),
Cagliari, Biomedicina/ICTCSR4 (VOL/Tiscali)
Mirandola,biomed(Gambro Dasco)
Milano, Roma
Veneto,nanotech
Il caso Catania - Etna Valley
• Pistorio e STM• A Catania esistono
competenze nella fisica(Infn, Università) e vieneattivata la scuola superioredi Catania
• La Etna Valley si componedi 60 imprese che occupanopiù di 5000 imprese
• Sulla scorta di STM, altreimprese si sono insediatesul territorio
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Il caso di Mirandola (in attesa di riconoscimento)
• Il distretto nasce su iniziativa di unimprenditore, Mario Veronesi,fondatore di Gambro-Dasco
• Imprenditore seriale: Veronesi hafondato nuove imprese aripetizione, “creando” il distrettobiomed di Mirandola (Emilia)
• Le start-up di Veronesi hannodeterminato l’insediamento di altriplayer internazionali
• Il distretto ha 74 imprese e 3900addetti
• Il distretto è il leader mondialenelle tecnologie per l’emodialisi(47% del mercato disposable)
Veneto Nanotech
• Nanotecnologie applicateai materiali
• Forte concentrazione diricercatori nel campo dellenanotech (oltre 500)
• Mercato potenziale: Pmi insettori tradizionali
• Accordo tra RegioneVeneto e CIVEN perattività di formazione(Master in nanotechmanagement) e per lananofabrication facility(Nanofab)
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Veneto Nanotech: il distretto