nr°15 il gazzettino del poligono

18
del POLIGONO GAZZETTINO Il PERIODICO DI INFORMAZIONE PER SOCI E SIMPATIZZANTI DEL TIRO A SEGNO DI RAVENNA n.15 SETTEMBRE OTTOBRE 2011 Nella primavera di quest’anno, i Presidenti dei tre TSN della Provincia di Ravenna, Faenza e Lugo, si sono riuniti per elaborare un regolamen- to di assegnazione della benemerenza al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna. L’idea è partita qualche tempo prima perché si sentiva la necessità di rendere visibile all’esterno delle rispettive Associazioni il legame che le unisce. Il regolamento è stato edito e approvato e i primi benemeriti saranno insi- gniti a fine anno dai tre Presidenti in occasione dei rispettivi pranzi/cene di fine anno. Il regolamento di assegnazione e l’elenco delle benemerenze sia Provinciali che Sezionali saranno disponibili sul sito web di ciascun Tiro a Segno a partire dai primi giorni del 2012 (per non guastare la sorpresa agli insigniti di quest’anno) In anteprima il regolamento è di seguito allegato. ARTICOLO 1 Il Consiglio composto dai Presidenti del- le Sezioni di Tiro a Segno della Provincia di Ravenna istituisce la “BENEMERENZA AL MERITO del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” allo scopo di CONSACRARE con una attestazione onorifica i soci che con par- ticolare capacità, continuità e disinteresse si siano distinti nell’attività all’interno delle rispettive sezioni di Tiro a Segno della Pro- vincia di Ravenna, conseguendo titoli di ec- cezionale benemerenza. ARTICOLO 2 La distinzione si suddivide in: oro, argento e bronzo ed è concessa ai Soci che con con- tinuità abbiano svolto meritoria attività in campo agonistico ed organizzativo in qual- siasi settore dell’attività Provinciale, Regio- nale o Nazionale dello sport del Tiro a Se- gno. In particolare devono essere rispettati i parametri di seguito stabiliti: Soci che abbiano posto la propria attività con impegno, capacità e continuità al servi- zio della propria sezione; i periodi di tempo previsti possono essere anche non continua- tivi fra loro purché nel complesso siano ri- spettati i minimi stabiliti. Tra la concessione di un grado della bene- merenza e quello immediatamente superio- re deve obbligatoriamente intercorrere un periodo minimo di due anni. Le proposte per il conferimento delle BENE- MERENZE possono essere formulate da soci effettivi dei TSN della Provincia di Ravenna direttamente al Consiglio. ARTICOLO 3 Fermi restando i titoli di merito indicati dal precedente articolo 1, per conseguire la di- stinzione “Al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” d’oro è necessario che l’attività dedicata al Tiro a Segno , di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno anni 20. Per la distinzione “Al merito del Tiro a Se- gno della Provincia di Ravenna” d’argento è necessario che l’attività dedicata al Tiro a Segno , di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno anni 15. Per la distinzione “Al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” di bronzo è ne- cessario che l’attività dedicata al Tiro a Se- gno, di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno di anni 10. Al fine di porre in risalto l’attività prestata nel ruolo dirigenziale dalle donne i termini per la concessione alle stesse delle Onori- ficenze nei tre diversi livelli sono ridotti, in via provvisoria, rispettivamente a 12, 10 e 8 anni. ARTICOLO 4 Il Consiglio può con propria delibera asse- gnare una benemerenza senza rispettare i tempi di cui all’articolo 3. ARTICOLO 5 Il conferimento è disposto dal Consiglio an- nualmente, su proposta motivata da qual- siasi socio iscritto a uno dei tre TSN della Provincia di Ravenna. Il Consiglio è composto dai Presidenti in ca- rica dei tre TSN della Provincia di Ravenna (Ravenna, Faenza e Lugo). Le benemerenze verranno consegnate an- nualmente in occasione delle circostanze stabilite dal Consiglio. Il costo delle benemerenze è a carico del Tiro a Segno Nazionale di provenienza del premiato. ARTICOLO 6 L’elenco delle BENEMERENZA AL MERITO Provinciali è inserito sui siti Web di ciascun TSN della Provincia di Ravenna. Ravenna, 4 settembre 2011 BENEMERENZA AL MERITO DEL TIRO A SEGNO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA REGOLAMENTO PER L’ASSEGNAZIONE DELLE BENEMERENZE AL MERITO DEL TIRO A SEGNO PROVINCIALE SOMMARIO Rinnovo cariche TSN Ravenna p. 2 1° Gara Nazionale di Avancarica p. 3 2ª Gara Sezionale di Avncarica p. 4 Il piacere del tiro ad avancarica - 3° parte p. 5 Bilancio del quadriennio p. 6 L’angolo del buonumore p. 8 Proverrbi del mese p. 9 Il sangiovese p. 10 Visita al museo Stibbert p. 11 Un fine settimana diverso nel Parco di Ridracoli p. 13 Ricette romagnole p. 14 Salsicca & Arco p. 16 Attestato Di Benemerenza Il Consiglio dei Presidenti dei TSN della Provincia di Ravenna visto il fattivo contributo dato alla vita dell’Associazione Sportiva Tiro a Segno Nazionale di Ravenna, condividendone la storia, i principi ispiratori e collaborando con la propria opera alla crescita sportiva della sezione, conferisce a Lauro Sarti l ’onorificenza provinciale della Medaglia d’Oro al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna disponendone l ‘iscrizione all’Albo delle Onorificenze Provinciale per l’anno 2011 Il Presidente del TSN di Faenza Il Presidente del TSN di Ravenna Il Presidente del TSN di Lugo

Upload: tsn-ravenna

Post on 10-Mar-2016

225 views

Category:

Documents


5 download

DESCRIPTION

Nr°15 il Gazzettino del Poligono

TRANSCRIPT

Page 1: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

del POLIGONOGAZZETTINOIl PERIODICO DI INFORMAZIONE PER SOCI E SIMPATIZZANTI DEL TIRO A SEGNO DI RAVENNA

n.15SETTEMBREO T T O B R E 2011

Nella primavera di quest’anno, i Presidenti dei tre TSN della Provincia di Ravenna, Faenza e Lugo, si sono riuniti per elaborare un regolamen-to di assegnazione della benemerenza al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna.L’idea è partita qualche tempo prima perché si sentiva la necessità di rendere visibile all’esterno delle rispettive Associazioni il legame che le unisce.

Il regolamento è stato edito e approvato e i primi benemeriti saranno insi-gniti a fine anno dai tre Presidenti in occasione dei rispettivi pranzi/cene di fine anno. Il regolamento di assegnazione e l’elenco delle benemerenze sia Provinciali che Sezionali saranno disponibili sul sito web di ciascun Tiro a Segno a partire dai primi giorni del 2012 (per non guastare la sorpresa agli insigniti di quest’anno) In anteprima il regolamento è di seguito allegato.

ARTICOLO 1Il Consiglio composto dai Presidenti del-le Sezioni di Tiro a Segno della Provincia di Ravenna istituisce la “BENEMERENZA AL MERITO del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” allo scopo di CONSACRARE con una attestazione onorifica i soci che con par-ticolare capacità, continuità e disinteresse si siano distinti nell’attività all’interno delle rispettive sezioni di Tiro a Segno della Pro-vincia di Ravenna, conseguendo titoli di ec-cezionale benemerenza.

ARTICOLO 2La distinzione si suddivide in: oro, argento e bronzo ed è concessa ai Soci che con con-tinuità abbiano svolto meritoria attività in campo agonistico ed organizzativo in qual-siasi settore dell’attività Provinciale, Regio-nale o Nazionale dello sport del Tiro a Se-gno. In particolare devono essere rispettati i parametri di seguito stabiliti:Soci che abbiano posto la propria attività con impegno, capacità e continuità al servi-zio della propria sezione; i periodi di tempo previsti possono essere anche non continua-tivi fra loro purché nel complesso siano ri-spettati i minimi stabiliti.Tra la concessione di un grado della bene-merenza e quello immediatamente superio-

re deve obbligatoriamente intercorrere un periodo minimo di due anni.Le proposte per il conferimento delle BENE-MERENZE possono essere formulate da soci effettivi dei TSN della Provincia di Ravenna direttamente al Consiglio.

ARTICOLO 3Fermi restando i titoli di merito indicati dal precedente articolo 1, per conseguire la di-stinzione “Al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” d’oro è necessario che l’attività dedicata al Tiro a Segno , di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno anni 20.Per la distinzione “Al merito del Tiro a Se-gno della Provincia di Ravenna” d’argento è necessario che l’attività dedicata al Tiro a Segno , di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno anni 15. Per la distinzione “Al merito del Tiro a Segno della Provincia di Ravenna” di bronzo è ne-cessario che l’attività dedicata al Tiro a Se-gno, di cui al precedente articolo 2, sia stata almeno di anni 10.Al fine di porre in risalto l’attività prestata nel ruolo dirigenziale dalle donne i termini per la concessione alle stesse delle Onori-ficenze nei tre diversi livelli sono ridotti, in via provvisoria, rispettivamente a 12, 10 e

8 anni.

ARTICOLO 4Il Consiglio può con propria delibera asse-gnare una benemerenza senza rispettare i tempi di cui all’articolo 3.

ARTICOLO 5Il conferimento è disposto dal Consiglio an-nualmente, su proposta motivata da qual-siasi socio iscritto a uno dei tre TSN della Provincia di Ravenna.Il Consiglio è composto dai Presidenti in ca-rica dei tre TSN della Provincia di Ravenna (Ravenna, Faenza e Lugo). Le benemerenze verranno consegnate an-nualmente in occasione delle circostanze stabilite dal Consiglio.Il costo delle benemerenze è a carico del Tiro a Segno Nazionale di provenienza del premiato.

ARTICOLO 6L’elenco delle BENEMERENZA AL MERITO Provinciali è inserito sui siti Web di ciascun TSN della Provincia di Ravenna.

Ravenna, 4 settembre 2011

BENEmErENZA AL mErITO dEL TIrO A SEGNO dELLA PrOvINcIA dI rAvENNA

REGOLAMENTO PER L’ASSEGNAZIONE DELLE BENEMERENZE AL MERITO DEL TIRO A SEGNO PROVINCIALE

SOMMARIO

Rinnovo cariche TSN Ravenna p. 21° Gara Nazionale di Avancarica p. 32ª Gara Sezionale di Avncarica p. 4Il piacere del tiro ad avancarica - 3° parte p. 5Bilancio del quadriennio p. 6L’angolo del buonumore p. 8Proverrbi del mese p. 9Il sangiovese p. 10Visita al museo Stibbert p. 11Un fine settimana diverso nel Parco di Ridracoli p. 13Ricette romagnole p. 14Salsicca & Arco p. 16

Attestato Di Benemerenza

Il Consiglio dei Presidenti dei TSN della Provincia di Ravenna

visto il fattivo contributo dato alla vita dell’Associazione Sportiva Tiro a Segno Nazionale di Ravenna,

condividendone la storia, i principi ispiratori e collaborando con la propria opera alla crescita sportiva della sezione,

conferisce a

Lauro Sarti

l ’onorificenza provinciale della Medaglia d’Oro al merito del

Tiro a Segno della Provincia di Ravenna

disponendone l ‘iscrizione all’Albo delle Onorificenze Provinciale per l’anno 2011

IlPresidentedelTSNdiFaenza

IlPresidentedelTSNdiRavenna

IlPresidentedelTSNdiLugo

Page 2: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO2

ELEZIONI dEL 26 E 27 NOvEmBrE 2011

Di seguito l’elenco dei candidati alle elezioni per il rinnovo delle cariche all’interno del Tiro a Segno di Ravenna. Raccomando la massima partecipazione alle votazioni.

Votare è un diritto ma anche un dovere.

rinnovo consiglio direttivo del Tiro a Segno di ravenna

Candidati

1. Angelini Ivo2. Fariselli Donatella3. Filipponi Daniele4. Fussi Gianni5. Gelli Valter Antonio6. Mancini Barbara 7. Nanetti Marco8. Romanini Paolo9. Sangiorgi Massimo10. Vitali Davide

rappresentanti degli atleti

Candidati

1. Bagnara Rita

rappresentante dei tecnici

Candidati

1. Zattoni Giampaolo

Sindaco revisore

Candidati

1. Bernardi Marco

Page 3: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 3

Quest’anno l’Avancarica Ravennate ha organizzato la prima gara Nazionale di avancarica dell’anno sportivo 2011-2012.Dopo la chiusura estiva iniziare con una gara a livello nazionale non è mai consigliabile perché si è ancora “arrugginiti” dalle ferie, ma nonostante que-sto l’organizzazione ha girato a pieno regime da subito permettendo anche al Presidente del TSN di Ravenna di andare per funghi domenica 11.Di funghi non ne sono stati trovati (e c’era da immaginarselo, visto i mesi di siccità precedenti) ma in compenso commissari e tiratori hanno molto apprezzato il break a tavola (vedi foto).A proposito di questo, mi è stato fatto un appunto a livello nazionale riguar-

dante la documentazione del lato sportivo del TSN di Ravenna che vado di seguito a riportare:“Si stava parlando del gazzettino e della pagina facebook del nostro Tiro a Segno e mi è stato dato atto della bontà dell’iniziativa, anche se per quanto riguarda la documentazione fotografica si notano molto gli aspetti convi-viali a tavola e meno gli aspetti sportivi.”Ho invitato prontamente il mio interlocutore alla nostra prossima gara ri-cevendone la sua disponibilità a patto che sia programmato anche il “dopo gara”.

ian

1ª GArA NAZIONALE dI AvANcArIcA

10-11 SETTEmBrE 2011

Page 4: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO4

2ª GArA SEZIONALE dI AvANcArIcA

10-11 SETTEmBrE 2011 CLASSIFICA della 2ª GARA SEZIONALE 2011

LAMARMORA (fucile militare) 1 Geminiani Gino 70 KUCHENREUTER (pistola a percussione) 1 Filipponi Daniele 95 5 2 Strocchi Fulvio 94 4 3 Nanetti Marco 94 4 4 Cortini Dario 92 3 5 Ravaglia Battista 86 2 6 Romanini Paolo 85 1 7 Tartagni Daniele 85 1 8 Calderoni Claudio 77 2 9 Baccarani Marco 77 1 MARIETTE (revolver ad avancarica) 1 Tartagni Daniele 91 5 2 Filipponi Daniele 85 2 3 Strocchi Fulvio 82 1 COMINAZZO (pistola a pietra) 1 Strocchi Fulvio 91 1 2 Filipponi Daniele 65 1 S.W. (revolver retrocarica) 1 Tartagni Daniele 123 3 2 Filipponi Daniele 113 0 3 Tartagni Paolo 111 0 4 Calderoni Claudio 86 1 Vincitore del premio a sorpresa: Battista Ravaglia

Page 5: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 5

2ª GArA SEZIONALE dI AvANcArIcA

10-11 SETTEmBrE 2011 L’INSERIMENTO DELLA POLVERE

Per questa operazione tre sono i metodi fondamentali: Primo: versare direttamente la polvere in canna dal corno. Il corno può erogare la polvere tramite una valvola con dosatore inserita in punta oppure liberamente, una volta tolto il tappo. Il corno con dosatore di regola eroga quantità di polvere costanti, grano più grano meno. Il corno senza dosatore si dovrà invece versare a occhio, il che richiede un certo allenamento. Questo sistema, usato un tempo in combattimento non deve assolutamente essere impiegato poiché, in presenza di fecce o residui incandescenti in canna, la polve nera calata dal cor-no potrebbe accendersi, trasformandolo in un micidiale ordigno. La stessa considerazione vale, ovviamente, per il corno con dosatore la cui valvola non è sufficientemente stagna da impedire l’eventuale effetto di detonazione. Il ruolo quindi moderno della fiaschetta o del corno può essere di contenere semolino o farina di mais. Secondo: dosi separate raccolte in appositi contenitori. Flaconcini o cilindretti di vetro, plastica, cartone, ecc., non sono di difficile reperimento (date le dimensioni ridotte il vetro o la plastica non pongono in questo caso grandi problemi di elettricità statica). I flaconcini ver-ranno riempiti con dosi ben pesate sul bilancino. Per versarle in canna senza sprecarne si potrà utilizzare un lungo imbuto

che consente alla carica di adagiarsi tutta sul fondo, in culatta. L’uso dell’imbutino è antico come l’arma e la storia è comunque rispettata, se magari non nei materiali, nello spirito. Per le armi militari, l’uso dell’imbutino non è permesso: ve l’immaginate i soldati della Black Watch che, facendo quadrato sotto le cariche della cavalleria di Nap leone, infilano l’imbuto nella canna del loro Brown Bess per versarvi coscienziosamente una dose di polvere pesata la sera prima di Waterloo? Ma poiché anche nel tiro è invalso l’uso del compromesso, viene qui tollerato un imbuto dal corto cannello. Terzo: cartuccia di carta preconfezionata. La confezione di una cartuccia non presenta particolari difficoltà, salvo quelle di ricerca storica, ma a questo ha già provveduto la S.L.V.T.A, adattamento dal Quaderno N.3 di Dario L.Toso, con riferimento alle cartucce per moschetti e fucili europei e americani dei secoli XVIII e XIX. Le cartucce di carta combustibile furono usate nei fucili a retrocarica (esemplari a questo proposito gli Sharps) e nei revolver e carabine con cilindro ad avancarica. Il vantaggio di una cartuccia preconfezionata si calcola in termini di tempo Le cartucce preconfezionate venivano inserite in camera e calcate. Che la carta schiacciata si rompesse o meno era ininfluente in quanto la vampata della capsula attraverso il luminello accendeva comunque la carta che del resto era infiammabilissima.

L’INSERIMENTO DELLA PALLA

Va da se che il calibro d’una palla è solo nominale, quando per essa è previsto l’uso del patch e che a pezzuola abbandona la palla subito fuori dalla volata. Avvolta la palla nel patch, la si introduce in canna, forzandola in volata. Si deve quindi spingerla fino in fondo alla canna a contatto con la polvere. Allo scopo si utilizza la bacchetta riposta nell’apposito recesso della cassa, appoggiandone sulla palla la testa. La palla andrà ben calcata sulla polvere, senza esagerare. Essendo al primo colpo, prima di estrarre la bacchetta dalla canna, si pratichi su di essa un riferimento (con pennarello, con lima, con nastro adesivo) all’altezza della bocca dell’arma. Per ogni caricamento successivo, il riferimento dirà se si sarà calcato fino al punto giusto. E pericoloso che tra carica e palla rimanga un vuoto: in esso i gas della deflagrazione siespanderanno fino a gonfiare la canna, danneggiandola irreparabilmente. Calcando la palla in fondo alla canna, la bacchetta non dovrà mai essere spinta facendo pressione in cima all’impugnatura con il palmo o il pollice della mano (onde evitare i cosiddetti “carichi di punta”) ma la si dovrà invece impu-gnare a circa due spanne dalla volata per ogni tratto di affondo. Due leggeri colpetti sulla palla, già dolcemente calcata sulla polvere, praticati lasciando liberamente cadere di peso la bacchetta daranno il giusto assestamento polvere/palla. Con l’esperienza il suono della bacchetta cadente sulla palla confer-merà il raggiungimento dell’assestamento.

L’INNESCAMENTO DEL BACINETTO

Caricata la canna, si toglie lo spillone dal focone e si passa a versare nel bacinetto un poco di polvere da un flaconcino, da una piccola fiaschetta o da un iniettore da scodellino in ottone, oggetto per verità molto grazioso e in grado di erogare quantità ottimali e costanti. Un tempo la polvere da innesco era di macinazione più fine per meglio penetrare nei focone e per bruciare più velocemente. Oggi la polvere N.1 della SNIA svolge comunque questa funzione in modo egregio, anche se pure la N.2 non crea certo cilecche. Abbassata a martellina sul bacinetto innescato, si imbraccia l’arma, si arma il cane, si punta, si mira, si preme il grilletto. L’arma sparerà.

LA MANCATA ACCENSIONE

Se abbattendosi il cane l’arma non spara, può trattarsi di una “ritardata accensione” dovuta a cause imponderabili, come ad esempio dell’olio che abbia inumidito la polvere nel focone; mezzo minuto d’attesa con l’arma sempre in punteria può esser sufficiente perché la fiamma riesca a raggiungere la camera di scoppio. Altrimenti si dovrà con lo spillone liberare il focone, riempire nuovamente lo scodellino e tirare di nuovo, il che riesce sempre. Altra causa di mancata accensione è l’aver versato nel bacinetto poca polvere, non sufficiente per raggiungere e percorrere il focone. Si ricordi che la vampata generata nello scodellino viene “risucchiata” nel focone per un noto effetto fisico. Che il colpo parta oppure no, la polvere nel bacinetto si accende comunque. In un’arma a pietra il colpo parte con un leggerissimo ritardo rispetto all’accensione dell’innesco; ritardo del resto appena avvertibile e che fa parte del fasci-no sottile del tiro con questa tipologia di armi. Vi erano e vi sono, fucili e, in specie, pistole dove con un particolare accorgimento nella realizzazione del focone ‐ una svasatura imbutiforme ‐ si ottiene l’accensione della carica in camera di scoppio con l’immediatezza di una qualsiasi cartuccia moderna, il cosiddetto “tubo Venturi”. Prima di ricominciare a sparare si dovrà scovolare la canna, anche passandovi uno straccetto umido (ma poi si dovrà lasciare asciugare) per pulirla da ogni residuo di polvere combusta, facilitando così l’introduzione della palla successiva. Il regolamento internazionale (M.L.A.I.C.) proibisce la pulizia della canna fra un colpo e l’altro quando si utilizza un’arma, antica o replica, di tipologia militare. Questo, ovviamente, durante una gara: se si prevede quindi una pratica agonistica è meglio abituarsi a non pulire tra un colpo e l’altro la canna.

SPARARE A PERCUSSIONE

Il metodo di caricamento dalla volata è il medesimo illustrato per le armi a pietra. Armi celebri quali i fucili Springfield ed Enfield, i revolver Colt Navy o Remington sono tutte accomunate dall’avere il luminello da innescarsi con una capsula di fulminato. Il cane, abbattendosi con notevole forza, schiaccia la capsula facendo deflagrare il fulminato, provocando Lo scarico della vampata nella polvere in camera di scoppio attraverso il camino (canaletto). Per liberare il camino da eventuali tracce d’olio è consigliabile esplodervi una o due capsule prima di caricare sparando in bianco, ossia senza polvere da sparo in camera. Il luminello andrà poi tappato per impedire la fuoriuscita di polvere (lo si può fare con un patch o semplicemente lasciandovi sopra una capsula esplosa). Le fasi di caricamento sono notevolmente abbreviate, almeno per i fucili e lo sparo è immediato: rarissime le cilecche per difetto della capsula, semmai per ostruzione de luminello, cui si rimedia col solito spillo. Il fatto, poi, che il luminello sia svitabile ed estraibile dalla propria sede, offrenotevoli vantaggi per la sua sostituzione e per la pulizia dell’arma.

Nel prossimo gazzettino la quarta e ultima parte de “IL PIACERE DEL TIRO ADAVANCARICA”

IL PIACERE DEL TIRO AD AVANCARICA3° PARTE

Page 6: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO6

BILANCIO DEL QUADRIENNIO Cari Soci, siamo arrivati all’ultimo anno dell’incarico che ci avete conferito nel “lontano” dicembre 2007 ed è giunta l’ora di fare un bilancio della gestione di questo Consiglio Direttivo.Cosa abbiamo fatto in questi quasi 4 anni è sotto gli occhi di voi tutti ma per maggiore comodità ho compilato la seguente lista dove potrete trovare quanto è stato fatto e quanto rimane da fare. Ho inserito anche le cose che secondo noi sono da fare nel 2012. Rimango come sempre a vostra disposizione per eventuali chiarimenti e/o suggerimenti

Cosa Dove

Installati n° 2 nuovi aspiratori a torrino Tetto galleria di tiroInstallati n° 6 filtri assoluti per aspiratori Tetto galleria di tiroInstallato nuovo citofono per comunicare con i tiratori Linee di tiro galleria Installato nuovo pannello comandi Box DT galleria di tiroInstallate piastre di protezione guide sagome Linee di tiro galleriaInstallate luci verdi e rosse su ogni stallo Linee di tiro galleriaInstallata una mensola porta trofei Sala attesa galleria di tiro Ampliato box in lamiera utilizzato come ripostiglio Esterno galleria di tiroRipulito l’ ingresso carrabile da rotoli in gomma e erba sintetica Esterno galleria di tiroSostituita la catramatura del tetto della galleria. Tetto galleria di tiroTelecamera di controllo dell’ ingresso della galleria Zona parapalleN° 2 telecamere di controllo del corridoio lato via Pag. Davanti al cancello della Motorizzazione civile Porta di uscita dallo stabile principale lato Pag Ripulito e livellato l’area del vecchio tiro a segno Area prospiciente via PagInstallato cancello di comunicazione scorrevole Da area galleria verso area vecchio TSNSostituita completamente la tettoia PGCInstallato schermatura per il sole sui bersagli PGCInstallata protezione per colpi di rimbalzo sotto la tettoia PGCInstallata illuminazione notturna bersagli PGCInstallata nuova copertura corridoio Corridoio fossa 50 metri e PGCAlto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni Zona fossa 50 metriTelecamera di controllo PGC PGC zona tiratoriAlto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni PGC zona tiratoriNuova linea telefonica + computer PGC-PA/PS 2 nuovi neon per sparare in notturna PGC zona tiratori3 pannelli separatori con blindatura Utilizzati per i maneggi quando la galleria era in manutenzione.Impianto di bagnatura zona antistante i tiratori PGC per quando si spara di avancaricaIntonacatura pareti Dx e Sx PGCSostituito legno di protezione muro linee di tiro PGCArmadio da adibire a conservazione attrezzature PGCTubazione per ricambio aria linee di tiro PGC per quando si spara di avancaricaTubazione per ricambio aria linee di tiro PA/PS per quando si spara di avancaricaTelecamera di controllo PGC/PA/PS zona tiratoriAlto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni PA/PS zona tiratoriIntonacatura pareti Dx e Sx PA/PSSostituito legno di protezione muro linee di tiro PA/PSImpianto di bagnatura zona antistante i tiratori PA/PS per quando si spara di avancaricaAllargata la zona del controllo bersagli PA/PS Lato via PagModificati i pannelli di protezione tra i tiratori PA/PSScivolo per portatori di Handicap Uscita corpo principale lato via PagN° 8 banconi da Bench Rest 50 metriN° 6 sgabelli per Bench Rest 50 metriIlluminato i bersagli sino alla linea di tiro n° 13 50 metriMigliorata l’illuminazione della fossa a 50 metri 50 metriSostituita completamente la tettoia della fossa a 50 metri 50 metriSostituito il serbatoio dell’olio idraulico 50 metriN° 2 telecamere di controllo linee di tiro 50 metriAlto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni 50 metriImpianto di bagnatura zona antistante i tiratori 50 metri per gare di avancaricaN° 2 Paratie di protezione invernale per tiratori 50 metriPannelli divisori tra i tiratori 50 metri per gare di avancaricaPompa aspirazione acqua piovana 50 metriSostituito legno di protezione muro linee di tiro 50 metriIntonacatura pareti Dx e Sx 50 metriStesura nastro di gomma per prevenire la crescita dell’erba 50 metri parapalleIlluminato i bersagli delle linee 1-2-3 50 metri avancaricaTubazione per ricambio aria linee di tiro 50 metri avancaricaTelecamera di controllo linee di tiro 50 metri avancaricaAlto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni 50 metri avancaricaImpianto di bagnatura zona antistante i tiratori 50 metri avancaricaMacchina tiro al piattello 50 metri avancaricaModificato banchi di tiro come da Regolamento UITS 10 metri 1° piano

Page 7: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 7

Cosa Dove

N° 2 Telecamere di controllo linee di tiro 10 metri 1° pianoAlto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni 10 metri 1° pianoIlluminazione delle linee di tiro come da Regol. UITS 10 metri 1° pianoArmadio da adibire a conservazione attrezzature 10 metri 1° pianoIlluminazione delle linee di tiro come da Regol. UITS 10 metri piano terraN° 2 telecamere di controllo piazzale e cancello Stabile esterno su via TriesteN° 3 faretti tricolore Lato porta d’ingresso TSNInsegna luminosa sulla porta d’ingresso Porta d’ingresso TSNInsegna circolo ricreativo Ex casa custodeN° 4 telai per pubblicità corso di tiro Fioriere su via TriesteN° 3 telecamere di controllo Salone Alto parlante per comunicaz. dal locale di conserv. munizioni SaloneImpianto HI-FY SaloneTelevisore al plasma SaloneTelevisore per telecamere SaloneGiornale luminoso SaloneN° 1 telecamere di controllo ArmeriaRegistratore, unità di controllo per telecamere, altoparlanti E 2 UPS ArmeriaScanner per codice a barre ArmeriaTelecamera per registrare foto dei soci Armeria Stampante multi uso SegreteriaNuovo personal Segreteria Stampante laser ArmeriaStampante per badge PresidenzaNuova Betoniera Attrezzatura Sega circolare AttrezzaturaNuovo rasa erba AttrezzaturaNuovo taglia erba a filo AttrezzaturaArmatura per lavori in altezza AttrezzaturaGiacche da tiro Nostri giovani tiratori Guanti da tiro Nostri giovani tiratoriArmi ad aria compressa Nostri giovani tiratori

Lavori di ripristino

Convertita la casa del custode in circolo per agonisti del TSN.L’archivio del tiro a segno è stato spostato in una camera della ex abitazione del custode.Acquistata stufa, lavello a due vasche e friggitrice per la cucina del circolo.Il deposito bersagli è diventata la sala controllo bersagli.La cucina del poligono è diventato il ripostiglio borse degli agonisti.Il deposito bersagli è stato attrezzato nella sala del camino.La sala riunioni è stata riportata alla sua iniziale funzione.Area del vecchio TSN pulita e livellata a costo zero grazie al lavoro di volontari e dell’ufficio sport del Comune di Ravenna. L’intenzione è quella di destinare l’area a campo di tiro con l’arco per i soci del TSN. Verrà installato un container per conservare paglioni, archi, frecce ecc.Una delle ragioni che ci ha spinto a recuperare l’area, oltre alle richieste che ho ricevuto di trovare uno spazio per il tiro con l’arco, è stata la possibilità che dopo oltre 30 anni di inutilizzo dell’area, il Demanio Militare potesse declassare l’area e consegnarla al Demanio civile con conseguente sua alienazione.

Lavori programmati per il prossimo quadriennio

Cosa Dove

Sostituzione scaldabagno GalleriaSostituzione dell’ antenna ed eventualmente del televisore Fatto, omaggio di Auto & AutoInstallare telecamere di sorveglianza in sala d’attesa + linee di tiro GalleriaInstallare telecamera di sorveglianza per il campo di tiro con l’arco Tetto galleria Impianto ricambio aria per gare di avancarica da linea 4 a linea 18 50 metriAbbattimento barriere architettoniche PL/PAChiudere buchi nei muri e verniciatura 10 metri 1° pianoSostituire dove necessario pannelli dietro ai bersagli 10 metri 1° pianoProtezione zona camino/deposito bersagli dalle line 10 metri P.T. 10 metri Piano TerraAmpliamento locale armeria n.a.Tettoia su ingresso circolo agonisti n.a.Verniciatura esterna Tiro a Segno n.a.

ILPRESIDENTE

Page 8: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO8

L’ANGOLO DEL BUONUMORE

Per sorridere un po’Se la montagna viene da te e tu non sei Maometto……Corri, perchè è una frana!

A Roma, in un autobus un tizio stril-la all’autista:“Ahooò! Ma quando parte stò cesso?”E l’autista:“ Quando si riempie de stronzi

4 motivi per cui E.T. è meglio di un albanese:1. È arrivato da solo2. Ha una bici sua3. Ha imparato la nostra lingua

4. Vuole tornare a casa.

A Natale bisogna esser più buoni. Se ti fregano il posto per la macchina ricorda che è Natale. Non rigargli la fianca-

ta con la chiave, scrivigli sopra BUONE FESTE ! imparato la nostra lingua4. Vuole tornare a casa.

Quando Abramo liberò gli ebrei dall’Egitto, il Faraone tentò di fermarlo dicendo:“Don’t touch my ebrail!”

“Mamma, cosa fai nuda sopra il babbo?”“Salto per sgonfiargli la pancia….”“Fatica sprecata: ogni mattina la zia si inginocchia e gliela ri-gonfia!”

Marito e moglie stanno guardano il pozzo dei desideri.Lei si sporge trop-po precipitando giù, e lui:“Perbacco….funziona!”

Durante un matrimonio lo sposo vede il suo ami-co con la mano sotto la gonna della sposa.“Ma cosa fai?”E l’amico:“Dai che porta bene, Sposa bagnata sposa fortunata!”

Napoli, un rapinatore sale su un autobus e grida:“Fermi, questa è una rapina!” Un si-gnore si alza e dice:“Maronna mia……che spavento! Pensavo fosse ‘o controllore!”

Un uomo parcheggia in divieto. Si avvicina una vigilessa e gli dice:“Sarebbero 33 euro!”E l’autista risponde:“Va bene, sali!”

Tra due pesci:“Scusa, sai dov’è la grotta dell’amore?”“Mi di-spiace ma non posso aiutarti. Sono un pesce sega!”

Il sole alla cacca:“Domani sarò alto e grande nel cielo.”La cacca al sole:“Beh, questo mi secca un pò!”

Una bellissima donna tutta nuda entra in un confessionale. Il prete sconvolto esce e da-vanti al crocifisso chiede:“Padre, cosa devo fare?”Gesù:“Toglimi i chiodi!!!”

Claudio Bisio

Page 9: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 9

Par San Martèn tot i pruvirub i scor ad ven(Per San Martino, tutti i proverbi parlano del vino)

L’ istè d’San Marten l’a dura tri dè e un bisinèn(L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino)

Il mese di Novembre è dedicato al vino. Tutto parla del vino. Il mo-sto ha terminato il suo lavoro e il liquido che ne è scaturito è pronto per essere bevuto.Assieme alle castagne, alle nespole, ai dolci per Santa Caterina le serate passano allegre davanti ai camini accesi.Il grande poeta romagnolo Aldo Spallicci diceva:Par San Martena al bòtt pini d’vèn(Per San Martino le botti piene di vino)

Ma, San Martino è ricordato anche per Par San Martèn, volta e zira, tot i becch i va a la fira.(Per San Martino, volta e gira Tutti i becchi vanno alla fiera)

(A. Spallicci)

San Martino era considerata come la notte di chiusura del capodan-no celtico che durava appunto 12 giorni. La “fira” è da considerarsi come una festa (d’altra parte a capodanno si festeggia) e lo sfottò popolare se la prese con i mariti rei di non curare al meglio le pro-prie mogli e per questo, dotati di corna, come i grandi cervi, che venivano inseguiti da torme di ragazzini (gli antichi cacciatori) che intonavano i loro canti

I bèch par San MartenI n’ciapa mai palènE int l’andeda e in l’artòranI s’ingavagna tra al coran(I becchi per San Martino non ne fanno mai dellebuone, e nell’andata e nel ritorno s’impigliano tra le corna)

(A. Spallicci)

Se andate a Sant’Arcangelo l’11 Novembre attenzione a non passa-re sotto l’arco della porta perché potrebbe suonare la campana che segnala a tutti che...

Vo a si becch… e non c’è bisogno di traduzione.

Tanto altro ci sarebbe da dire su San Martino che ci vorrebbe un intero libro, ma voglio aggiungere solo una cosa:Par Sa’ Marten u s’bagaja(Per San Martino si trasloca)

Era consuetudine, da noi in Romagna, far scadere i contratti d’affit-to proprio in questo mese perché Novembre è il mese dove i lavori nei campi sono, praticamente, terminati e quindi si aveva più tempo per fare altri lavoro quali, ad esempio, il trasloco.L’ha fat San Marten… stava proprio a significare che il contadino aveva traslocato e, a volte, anche contro la sua volontà, purtroppo,

Novembre non è solo il mese più buio ma, è anche il mese dove la natura ci regala dei magnifici colori.

Uno spettacolo della natura, che non dovete perdere, è la mutazio-ne dei colori del Ginko Biloba sito all’angolo fra via Di Roma e via Carducci, dove c’è il Liceo Classico.Il Ginko è un albero eretto a foglia caduca che raggiunge i 25-30 m di altezza; questa pianta è originaria della Cina e del Giappone ed è l’unica superstite di un genere che contava numerose specie nelle ere passate, come testimoniano numerosi ritrovamenti fos-sili. Ha fusto eretto, e generalmente gli esemplari giovani hanno portamento colonnare; con gli anni la chioma tende ad allargarsi e a diventare molto ramificata. Le foglie sono a ventaglio, di co-lore verde chiaro, talvolta presentano due lobi, crescono alterne sui rami vecchi e a mazzetti sui nuovi germogli; in autunno questa pianta diventa molto decorativa assumendo colorazione giallo-oro. I fiori maschili e femminili sbocciano su alberi diversi, quindi neces-sitano di almeno un esemplare per sesso per produrre frutti fertili; le piante femminili di almeno 20 anni di età producono in autunno frutti grandi come noci, che crescono appaiati; hanno buccia liscia, color bronzo, ed emanano un odore sgradevole. Queste piante sono molto utilizzate come alberature stradali, poiché tollerano senza problemi l’inquinamento ambientale.Il nostro Ginko fu piantato dal Professore di Scienze Vincenzo Bregoli e sta lì da oltre 50 anni. Un pezzo della storia di Ravenna, “monumento al ricordo” di tempi andati e, speriamo, per tante generazioni future. Mi raccomando andatelo a vedere, è uno spettacolo da non perdere.

Buon Santa Caterina (25 novembre) a tutti.Av salut

Paolo TurchettiDa casa mia il 2 novembre 2011

D’Setembar,e’ gapon d’Sa’ Roch t’è da imbariaghèe mandè in zir cun l’ultma cuvè.(In settembre, il cappone di S. Rocco devi ubriacaree mandarlo in giro con l’ultima covata).

Già sappiamo che il giorno di S. Rocco, il 16 Agosto, era il giorno dedicato alla “festa dei galli” ch,e dopo un appropriato trattamento, venivano trasformati in capponi per la delizia del nostro palato.Oltre a questo “speciale trattamento” alcuni capponi, durante il mese di settembre, venivano letteralmente ubriacati dando loro da mangiare del pane inzuppato nel vino. Quando i capponi si risvegliavano da questo torpore causato dall’alcool ingurgitato, si trovavano circondati da pulcini che, nel frattempo, la massaia di casa aveva provveduto a mettere loro vicini.I capponi, privati dei loro attributi mascolini e ancora ubriachi o comunque storditi dal vino, non sempre di buona qualità, si assumevano il compito di fare da chioccia ai pulcini.

Da qui il dettoCi imbariègh coma una cioza.(Sei ubriaco come una chioccia)

Nello, il vicino di mio nonno, mi disse una volta che i capponi che avevano le penne scure non erano adatti a fare la chioccia perché, sempre a sentire lui, non avevano il giusto istinto materno … chissà come aveva fatto a capirlo. Mah?Naturalmente la castrazione produceva anche un cambiamento nel loro verso e poiché, tale trattamento veniva loro riservato appunto il giorno di S. Rocco, il suono che essi avrebbero emesso sarebbe stato il nome del Santo, - rocch, rocch - e questo, me lo ricordo perfettamente, era il verso che la mia nonna Ida emetteva per richiamare la chioccia e i pulcini alla sera per metterli al riparo, dentro al pollaio o, nella stalla … in tla panira (nel paniere).

Poveri capponi!!!!!Buon inizio d’Autunno

PROVERBI DEL MESE DI NOVEMBRE

PROVERBI DEL MESE DI SETTEMBRE

Page 10: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO10

Il nostro vino. Il Principe dei vini della romagna e, su questo, non si discute.

Questi pochi versi del grande Aldo Spallicci descrivono benissimo il Sangiovese: Vino romagnolo, con odore di viole e santo perché fa tanto bene alla salute.Un sommelier non saprebbe, in così poche parole, farne una descrizione più appropriata.L’origine del nome? Escludiamo subito che la parola Sanzves derivi da Sanctus Zeus: è sbagliato sia dal punto di vista linguistico sia dal punto storico. Il nome Sangiovese sembra derivi, come in molti casi succede per i vini, dai luoghi di coltivazione.Esso è coltivato in tutta la zona collinare della Romagna, detti anche “i gioghi” dell’Appennino. Da qui al nome “e ven de zov” il passo è assai breve e ancor più veloce è passare a “zves” per abbreviare il tutto.Inoltre uno dei luoghi di coltivazione più famoso è, senza dubbio, la zona di Savignano e di Sant Arcangelo dove, quest’ultimo sito, guarda caso, sorge proprio su di un colle che si chiama Monte Giove (forse un antico luogo di culto al dio Giove), chiamato “montegiovese” e in romagnolo “manzves”.Cambiare “man” con “san” è stata una conseguenza logica “tipica romagnola”.Ho cercato di riassumere, in poche parole, l’origine del nome traendo il tutto dai miei libri e dalle considerazioni che su questo nome ne fa Friedrich Schurr, uno dei più grossi esperti del nostro dialetto.

Spulciando poi nei miei libri, fedeli compagni delle mie ricerche romagnole, ho trovato, sulla rivista “la Piè” al n. 3 – Anno 1970- pag. 137, un interessante articolo dal titolo: “Vino genuino e Marchio fasullo”.L’autore, Piero Raggi, così inizia il suo scritto:“Trovo assurdo che l’Ente tutela Vini Tipici Romagnoli debba insistere ancora, nonostante le proteste da più parti pervenute, nel presentare, quale proprio simbolo, l’effige del Passatore, così come vediamo da qualche anno”.L’autore non si schiera contro la scelta del Passatore, noto brigante romagnolo, così come il titolo potrebbe far credere ma, pensate un po’, contro l’effige dello stesso.Egli, infatti, afferma che il Passatore non è mai stato fotografato e, poiché non esistono documenti precisi sulla sua fisionomia, era doveroso attenersi alla descrizione che di lui fecero sia i rapporti della polizia sia le descrizioni fatte, sempre alla polizia, da alcuni suoi fedelissimi compreso una ragazza diciannovenne che pare fosse molto vicina al Passatore.Il Raggi, dopo aver detto che quell’immagine poteva essere più adatta a rappresentare fra Diavolo o un qualsiasi anonimo brigante calabrese, si sofferma sul copricapo che mai fu in uso in Romagna ma, da sue ricerche, solo in Ciociaria a metà dell’ 800.Conclude il suo appassionato appello dicendoci che, “per fortuna che il Pelloni è morto, perché altrimenti lo sentiremmo dire:Scambiem par un taron? Quela la mi faza? Mo quel l’è un maruchén, miga me!!!”Dopo queste divagazioni soffermiamoci un po’ sulle caratteristiche del vino.

Esso deriva dall’omonimo vitigno Sangiovese con una percentuale che può variare da un minimo del 85% fino al 100%.Deve avere un titolo alcolometrico minimo di 11,3°.Esistono quattro tipologie di Sangiovese:

- Sangiovese: vino che deve essere consumato dopo il 1 dicembre dell’anno di vendemmia;- Sangiovese Novello: deve essere consumato dopo il 6 novembre dell’anno di vendemmia. Vino ottenuto con

macerazione carbonica;- Sangiovese superiore: deve essere consumato dopo il 1 aprile dell’anno successivo alla vendemmia;- Sangiovese superiore riserva: deve essere consumato dopo due anni dal 1 dicembre dell’anno di vendemmia

e dopo avere trascorso due mesi in bottiglia per l’affinazione.Temperatura di servizio da 18° a max 20°.In genere il sangiovese si presenta con un colore rosso rubino dai riflessi violacei, odore delicato che ricorda la viola, frutti rossi, ciliegie, amarene e prugne.E’ un vino secco, leggermente tannico con retrogusto amarognolo. Ha una buona persistenza con finale di prugna e amarena.Questo, in sintesi, il giudizio su questo vino ma ogni bottiglia, ogni cantina, ogni annata hanno caratteristiche particolari che vanno scoperte e poi gustate e, soprattutto ascoltate, attraverso il bicchiere, rigorosamente ampio e largo in modo da poter estrarre “tot l’amor de ven”.Abbinatelo a piatti di carne ai ferri, paste asciutte con ragù, salumi in genere, arrosti e selvaggine o, a quello che preferite.Per terminare questo breve excursus su questo nostro vino ricordo che dal vitigno del Sangiovese, anche se con caratteristiche leggermente diverse, si ottengono grandi vini quali il Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano, il Chianti, il Morellino di Scansano e tanti altri vini.Ho finito, mi scuso se sono stato un po’ lungo, ma, credo, il Sangiovese merita un po’ di tempo.

Av salut

Paolo TurchettiDa casa mia il 30 settembre 2011

“o sanzves rumagnolche manda udor ad violGiosta chi l’à fat santParché l’azova tanta la bona salut”

(A.Spallicci)

IL SANGIOvESE

Page 11: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 11

Domenica 16 ottobre un gruppetto di soci e famigliari del TSN di Ravenna è partito in treno via Faenza per visitare il museo Stibbert in Firenze.Il Museo deve la sua esistenza ad un uomo straordinario, Frederick Stibbert (1838-1906), di padre inglese e madre italiana, nato a Firenze ma educato in Inghilterra.Dedicò presto la sua attenzione alla collezione per la quale egli stesso creò, sul colle di Montughi, un museo. Alla sua morte egli lasciò il Museo alla città di Firenze.Stibbert in un primo tempo iniziò la costituzione di due raccolte di armi e armature alle quali si affiancarono nel tempo i costumi,

gli arazzi, oggetti di arredo e quadri. Attualmente l’intera collezione è costituita da oltre 36.000 numeri di inventario (per circa cinquantamila oggetti), per la maggior parte esposti, frutto del nucleo originale lasciato da Stibbert alla sua morte ma incrementato da vari doni e acquisti posteriori.Nostra guida d’eccezione è stato il curatore del museo che ha reso con la sua indubbia conoscenza della storia del museo la visita piacevolissima.Come da prassi consolidata abbiamo terminato piacevolmente a tavola la giornata iniziata sotto i migliori auspici.

ian

vISITA AL muSEO STIBBErT IN FIrENZE

Page 12: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO12

Page 13: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 13

L’idea iniziale era quella di organizzare con un allenatore regionale uno stage precampionato per i nostri ragazzi e avevamo già prenotato nel parco di Ridracoli la struttura Il Castello che dispone di circa 20 posti letto, un l’ambiente ideale per trovarsi e confrontarsi.Purtroppo all’ultimo momento l’allenatore e alcuni ragazzi hanno dato forfait per impegni sopravvenuti.Non ci siamo persi d’animo e abbiamo aggiunto degli adulti.È stata una bellissima esperienza nonostante l’imprevisto della mancanza

di acqua corrente per qualche ora. L’acquedotto di Bagno di Romagna non ci ha fornito acqua per la rottura di una condotta; sembra impossibile ma l’acqua potabile non proviene dalla diga di Ridracoli, distante qualche centinaio di metri, ma da Bagno.Ripeteremo senz’altro l’esperienza il prossimo anno arricchendo magari il soggiorno con visite mirate a qualche centro turistico montano.

ian

uN FINE SETTImANA dIvErSO NEL PArcO dI rIdrAcOLI

Page 14: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO14 ricette romagnole

Page 15: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 15ricette romagnoleda il “Il Romagnolo”

Page 16: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO16

Un connubio strano ma complice la splendida giornata di sole, ben riuscito. L’inaugurazione del campo destinato per ora al tiro con l’arco e nel futuro prossimo al Biathlon, di cui parleremo quando riusciremo a farlo partire, era stata rimandata di domenica in domenica perché volevamo rasare l’erba a regola d’arte utilizzando l’ultimo acquisto, una BCS 701. Assolto il compito è stato facilissimo acquistare il necessario e organizzare la giornata. A parte qualche tiro non riuscito molto bene i paglioni sono stati ingaggiati egregiamente. Appuntamento per tutti al campo di tiro, tempo permettendo.

ian

SALSIccIA & ArcO

Page 17: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO 17

Orari del Poligono

Estivo ( ora legale )

Giorno Mattino Pomeriggio Sera

Martedì 14.30 ÷ 18.00 20.30 ÷ 22.30

Mercoledì 14.30 ÷ 18.00

Giovedì 14.30 ÷ 18.00 20.30 ÷ 22.30

Sabato 14.30 ÷ 18.00

Domenica 09.00 ÷ 12.00

Invernale ( ora solare)

Martedì 14.30 ÷ 17.30 20.30 ÷ 22.30

Mercoledì 14.30 ÷ 17.30

Giovedì 14.30 ÷ 17.30 20.30 ÷ 22.30

Sabato 14.30 ÷ 17.30

Domenica 09.00 ÷ 12.00

Segreteria

Martedì 15.00 ÷ 17.00

Mercoledì 15.00 ÷ 17.00

Giovedì 15.00 ÷ 17.00 21.00 ÷ 22.00

Sabato 15.00 ÷ 17.00

Il sabato pomeriggio dalle ore 14.30, presso i locali della sezione, è presente il Medico Militare abilitato al rilascio delle certificazioni necessarie per il rinnovo e/o rilascio di :

Porto di pistola

Porto di fucile

Patente di guida

Ecc… (tutto ciò che necessita di certificazione del medico Militare)

La segreteria della sezione è a disposizione per ogni informazione relativa all’acquisto e al trasporto di armi e munizioni.

di Alessandro Bonfieniwww.autoeautobonfieni.com

AUTOSALONE GRANDI MARCHENUOVE e USATE

44029 PORTO GARIBALDI (FE) - S.s. Romea, 11Tel. 0533 327766 - Fax 0533 353704

Orari del Poligono

Estivo ( ora legale )

Giorno Mattino Pomeriggio Sera

Martedì 14.30 ÷ 18.00 20.30 ÷ 22.30

Mercoledì 14.30 ÷ 18.00

Giovedì 14.30 ÷ 18.00 20.30 ÷ 22.30

Sabato 14.30 ÷ 18.00

Domenica 09.00 ÷ 12.00

Invernale ( ora solare)

Martedì 14.30 ÷ 17.30 20.30 ÷ 22.30

Mercoledì 14.30 ÷ 17.30

Giovedì 14.30 ÷ 17.30 20.30 ÷ 22.30

Sabato 14.30 ÷ 17.30

Domenica 09.00 ÷ 12.00

Segreteria

Martedì 15.00 ÷ 17.00

Mercoledì 15.00 ÷ 17.00

Giovedì 15.00 ÷ 17.00 21.00 ÷ 22.00

Sabato 15.00 ÷ 17.00

Il sabato pomeriggio dalle ore 14.30, presso i locali della sezione, è presente il Medico Militare abilitato al rilascio delle certificazioni necessarie per il rinnovo e/o rilascio di :

Porto di pistola

Porto di fucile

Patente di guida

Ecc… (tutto ciò che necessita di certificazione del medico Militare)

La segreteria della sezione è a disposizione per ogni informazione relativa all’acquisto e al trasporto di armi e munizioni.

AUTO & AUTO

AUTO & AUTO

Page 18: Nr°15 il Gazzettino del Poligono

Il GAZZETTINO del POLIGONO18

Periodico di informazione per i soci e non del Tiro a Segno di Ravenna

Per informazioni inerenti la pubblicazione, i vostri articoli o annunci, contattate tramite e-mail Ivo Angelini: [email protected]

o Paolo Romanini: [email protected]

Sul sito web del TSN e dell’Avancarica Ravennate

potrai scaricare le copie digitali di tutti i gazzettini pubblicati, le classifiche delle gare, moduli vari e tanto altro.

Visitate i due siti ai seguenti indirizzi:

www.tsnravenna.comwww.avancaricaravennate.it

Pagina Facebook del TSNIl TSN di Ravenna ha aperto una pagina in Facebook

dove vengono caricate, tra l’altro, tutte le foto degli eventi che ci coinvolgono. Fate richiesta d’amicizia per poterle visionare

Ivo Angelini