gazzettino 156 b

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 156 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 13 giugno 2011 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

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Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 156 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 13 giugno 2011 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

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Page 1: Gazzettino 156 b

Settimanale gratuito di informazione • Anno IV • numero 156 • Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008 • Chiuso in redazione il 13 giugno 2011 • Tiratura 9.000 copie • Stampato su carta 100% riciclata con marchio ecologico “Angelo Blu”

Page 2: Gazzettino 156 b

referendum

Il GazzettIno

Direttore responsabile: Fabio Di Pietro

Hanno scritto: Pancrazio Anfuso, Roberto Barzanti, Duccio Benocci, Sonia Boldrini, Andrea Cappelli, Martina Cenni, Claudia Gasparri, Monica Granchi,

Maura Martellucci, Nicola Panzieri, Salvatore Valentino, Elena Vannucci.

Fotografie: Fabio Di PietroGrafica di: Claudia Gasparri

Pubblicità: Marilena MasiaTel. 0577 905316 - [email protected]

Stampa:

Registrazione n. 7 del Tribunale di Siena dell’8 aprile 2008

Inviate le vostre domande e le vostre proposte alla nostra redazione:

[email protected]

– 2

risultati provinciali

risultati nazionali

risultati siena città

n.4 leggittimo impedimenton.3 nuclearen.2 acqua pubblican.1 acqua pubblica

affluenza56,27%

si 95,67% 4,33%no

n.4 leggittimo impedimenton.3 nuclearen.2 acqua pubblican.1 acqua pubblica

n.4 leggittimo impedimenton.3 nuclearen.2 acqua pubblican.1 acqua pubblica

affluenza affluenza affluenza56,28% 56,25% 56,24%

si si si96,14% 94,52% 94,97% 3,86% 5,48% 5,03%no no no

affluenza

affluenza

66,57%

62,62%

si

si

95,60%

95,41%

4,40%

4,59%

no

no

affluenza

affluenza

affluenza

affluenza

affluenza

affluenza

66,58%

62,63%

66,57%

62,62%

66,55%

62,59%

si

si

si

si

si

si

95,94%

95,70%

95,21%

94,97%

95,56%

95,54%

4,06%

4,30%

4,79%

5,03%

4,44%

4,46%

no

no

no

no

no

no

dati ansa aggiornati alle 22.30 del 13.06.2011

riguardati l’italia e l’estero

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3 –referendumha vinto anche il popolo di facebook

pd: una vittoriasu tutti i fronti

franco ceccuzzi: «governo sfiduciato»

La rete è stata decisiva per l’affermazione del si nei quattro referen-dum che si sono svolti lo scorso fine settimana. Lo dicono le migliaia e migliaia di appelli che si sono susseguiti, lo dicono le bacheche di facebook, lo dicono le pronte reazioni ai risulta-ti. È lunedì pomeriggio, si sono appena chiusi i seggi e i primi commenti volano proprio sulla rete, mentre le dichiarazioni ufficiali, com’è ovvio, tardano ad arrivare. Tra i primi a dire la sua c’è Franco Ceccuzzi, che alle ore 16.50 circa posta il seguente commento: «a Siena hanno votato oltre il 62% dei cittadi-ni. Un ottimo risultato. Siamo tra le città italiane con l’affluenza più alta. Ancora una volta i senesi dimostrano il loro alto senso civico. La vittoria dei Sì, poi, è un segnale politico molto chiaro oltre alla dimostrazione che, se chiamati a votare su temi im-portanti, i cittadini vanno alle urne anche in pieno giugno». Rispondono al suo post tanti cittadini che sottolineano l’importanza del risultato, alcuni esultando, altri tirando immediate conclusioni po-litiche: «via il Governo». Anche Elisa Meloni, segretaria provinciale del Pd, commenta subito (siamo anche in questo caso intorno alle 16.50) sul social network: «è bello continuare a vincere. Soprattutto se si ha la cer-tezza che queste vittorie contribuiranno a costru-ire un’Italia migliore. Grazie a tutti i cittadini che sono andati a votare per i referendum. Hanno fat-to un gesto importante». E naturalmente anche in questo caso sono molti i suoi amici che esprimono

sensazioni e pareri. Poco dopo le 17 è la vol-ta del presidente della Provincia Simone Bez-zini; anche lui sceglie facebook: «una grande giornata per il Paese e una grande festa della democrazia. La straor-dinaria partecipazione ai referendum ci dice che un’Italia migliore è pos-sibile. La provincia di Siena, con oltre il 66% dei votanti, si conferma una terra con un elevato senso civico». In pochi attimi decine di persone dialogano con lui sull’ar-gomento. Negli stessi momenti dalle stanze del Pd cittadino il segretario in pectore Giulio Carli commenta, sempre su

facebook: «un secco quattro a zero!!! Ha ragione Bersani, questo è il referendum del divorzio del go-verno dal paese. Ora ne assumano le conseguenze dovute!!! Un grazie a tutti i senesi che ancora una volta hanno dato il loro straordinario contributo per un cambiamento possibile!!!». Legambiente commenta invece rimandando gli amici al link del video dalla canzone People have the power di Patti Smith. Il popolo internauta si scatena e si sprecano richiami a canzoni, a quadri e poesie. C’è un ob-biettivo comune: la satira sul premier Berlusconi. Il disegnatore Alvalenti la butta in poesia: «OGGI È UNA GIORNATA IN CUI... il Futuro che ur-lava s’è improvvisamente calmato e s’ode nell’Aria quell’attimo di Silenzio che precede un applauso che cresce fino a decidersi per una Standing Ova-tion. Siamo tutti Noi davanti al nostro Presente che, ancora intorpidito, si risveglia come in una nuova Era. A postone!!!»

Nel tardo pomeriggio è arrivata la dichiarazione ufficial del sindaco di Siena Franco Ceccuzzi che riportiamo integralmente: «Dopo sedici anni l’isti-tuto del referendum torna ad essere utilizzato dal-la maggioranza degli italiani, il che dimostra che quando si vota per materie importanti i cittadini esercitano il loro diritto al voto anche in pieno giu-gno. Siena ha dato ancora una volta prova di grande senso civico e di partecipazione, superando il quo-rum di oltre 12 punti percentuali. Il successo del referendum dovrebbe essere anche una lezione per chi, come i Radicali, in questi anni

ha abusato nel ricorrere a questo importante stru-mento, rischiando di indebolirlo. Gli elettori oggi hanno bocciato il governo sul fronte della politica energetica e della privatizzazione senza regole dei servizi pubblici, visto che questo esecutivo oltre al decreto Ronchi ha anche soppresso le autorità di ambito, limitando di fatto il coinvolgimento dei cit-tadini sui processi decisionali per servizi essenzia-li come quello dell’acqua o dei rifiuti. Gli italiani, inoltre, hanno bocciato la politica delle leggi ad per-sonam, dicendo chiaramente che l’articolo 3 della Costituzione non si tocca e che la legge è uguale per

tutti. Sono stati, dunque, sconfessati i comporta-menti dissennati del premier ed escono rafforzate le istituzioni di garanzia come la Presidenza della Re-pubblica e la Corte Costitizionale che, con sapienza politica hanno retto le sorti del Paese e consentito agli italiani di votare, di fronte all’irresponsabilità di Berlusconi. Nel giro di poche settimane il governo è stato sfiduciato due volte, con le amministrative e con i referendum e il parlamento, oggi, è retto da un gruppo di deputati trasformisti. Il Paese chiede un cambiamento, sta al Pd e al centrosinistra costruire un nuovo progetto di governo per gli italiani».

Mentre si festeggia nei comitati referendari e si preannuncia-no manifestazioni per i prossimi giorni, si registrano le prese di posizione del segretario provinciale e cittadino dei Demo-cratici senesi. «Abbiamo vinto su tutti i fronti – afferma Elisa Meloni – a cominciare dal quorum che è stato abbattuto, nel nostro territorio, di circa 16 punti percentuali. Il Pd ha dato un grande contributo per il successo organizzando, in provincia di Siena, oltre cinquanta iniziative e più di cento volantinag-gi. Mentre dal centrodestra è già partita la corsa a dichiarare che ‘tutto resterà come prima’, in realtà tre cose fondamentali sono già cambiate: oggi gli italiani hanno deciso di dire ‘no’ al nucleare, alla privatizzazione dell’acqua e al legittimo impedi-mento. Oggi, poi, è cambiata soprattutto la situazione politica del Paese, con il governo che è stato sconfessato su tre temi fondamentali, come sono quelli dell’energia, della giustizia e dell’uso dell’acqua. Un esecutivo responsabile dovrebbe fare una riflessione profonda su questo risultato e prendere atto che la maggioranza politica non c’è più e trarne le conseguenze. A Berlusconi resta una maggioranza di Palazzo, ma gli italia-ni, con le elezioni amministrative, prima, e il referendum poi, hanno dato un segnale molto chiaro. I senesi, ancora una volta, hanno dimostrato un alto senso civico recandosi a votare ed esercitando così un ‘diritto dovere’ fondamentale per il buon funzionamento della nostra democrazia».«Con un secco quattro a zero – afferma Giulio Carli, reggente del Pd di Siena – gli italiani hanno dato un segnale inequivoca-bile al centrodestra. Il Pd di Siena ha contribuito con tante ini-ziative a raggiungere al successo, superando il quorum di circa 12 punti percentuali. Hanno vinto quattro sì per cancellare il legittimo impedimento; per dire no al nucleare e per ribadire che l’acqua è e deve restare un bene pubblico. Gli italiani non si sono lasciati incantare della sirene irresponsabili dei leader della destra che invitavano ad andare al mare, così che oggi l’esecutivo deve fare i conti con una bocciatura su alcuni temi di governo fondamentali. Questa è anche una vittoria dello strumento referendario che torna, dopo sedici anni, a raggiun-gere il quorum. E’ la dimostrazione che, su temi importanti come quelli legati all’ambiente, all’energia e alla giustizia, gli italiani sono pronti a votare sempre. Dopo tre vittorie, al pri-mo turno delle amministrative, ai ballottaggi e al referendum, si apre una pagina nuova per l’Italia. La maggioranza resta tale in Parlamento, ma non esiste più nel Paese il vento è definitiva-mente cambiato e il Pd dovrà essere protagonista».

Parlando un giorno prima del voto, Roberto Benigni aveva così scherzato: «Come dice Dante è il paese là dove il sì suona. Speriamo – ha concluso – che alme-no i padri della patria vengano ascoltati». Sono stati ascoltati e a questo dedichiamo il disegno di copertina realizzato da Valentina Canocchi.

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il luogo della settimana

I PERCHé DEL BORGO FELICECOLLE vAL D’ELSA

IL SINDACOSORRIDE

Sonia Boldrini

A Colle che si sta bene lo sanno anche le luccio-le che nelle sere di primavera illuminano a festa le pendici della città alta. viene voglia di salire su, Colle alta è la meta ideale per i primi gelati della stagione. Ha la bellezza della città toscana senza quel tocco lezioso che ormai hanno assunto molti dei nostri paesi: troppi fiori alle finestre, troppi ne-gozietti per turisti, troppi taglieri di salumi toscani. Colle no, ha saputo mantenere un tratto vivo, viva-ce, di posto che sta cambiando senza dimenticarsi chi era, dove si ridisegna una piazza senza perderne il senso, dove l’archeologia industriale lascia spazio a case e negozi. Quando sali a Colle alta sai che se hai voglia ci sono chiese e musei in cui entrare, ma se vuoi puoi semplicemente camminare lungo i bastioni, sulla pietra, accanto ai mattoni, passare sotto all’arcata di Palazzo Campana che fa da porta e gettare uno sguardo sulle colline dei dintorni e giù in basso. E dal Baluardo scendere o risalire con l’ascen-sore che corre nel vecchio rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale. Le voci che salgono dalla piazza di Sant’Agostino, dove i bambini giocano a pallone e i grandi a carte e scacchi, arrivano fino a lassù. I versi di Dante ricordano la battaglia che i Senesi non ri-

cordano volentieri e costellano la passeggiata, tra case torri e belle facciate che guardano ora qua, ora là, verso il convento di San Francesco. Con qualche gradino si sale alla chiesa di Santa Maria in Canonica e al suo bel tabernacolo. Lì intorno nelle sere d’estate, in cerca di tregua dal caldo del giorno, trovi ancora gente a chiacchiera fuori dal-la porta di casa, come si usa tra vicini, che ti sa-luta quando passi. Dalle finestre arrivano echi di telegiornali e di sughi d’altri tempi, che altro che le petites madeleines di Proust per il tuo naso. Gli accenti sono diversi, sono cambiati, ma qui sta la bravura: mescolarsi, accogliere, diventare un po’ altro, far diventare l’altro un po’ noi. Così se dal pil (prodotto interno lordo) passiamo al bil (benessere interno lordo), è chiaro che Colle vince, ha ragione Il Sole 24 ore. vince in bellezza, vince per mancanza di banalità, vince per quello

che ci fa vedere a teatro e ascoltare al So-nar, perché fa venire voglia di partire da Siena per andare a nuotare nella nuova piscina in legno. vince perché si ricorda di essere stata città di stampatori e di ve-trai ancora oggi.

Chissà se quelli del Sole 24 ore lo sanno del gela-

to a Colle alta.

Dal Bil al Pil. Lo stato di salute dei nostri paesi si calcola oggi in base alla qualità della vita che riesco-no ad offrire e quindi alla quantità dei sorrisi che i suoi abitanti dispensano. Molto da sorridere ha anche Paolo Brogioni, sindaco di Colle val d’Elsa, da quando il paese toscano è stato inserito nella clas-sifica “borghi felici” de Il Sole24ore. «Si tratta di un dato positivo per Colle di val d’Elsa, unica realtà ad essere stata citata in provincia di Siena». La classifi-ca ha esaminato 8.100 comuni italiani sulla base di alcuni criteri legati al concetto di Benessere interno lordo. «La ricerca – afferma Brogioni – tiene conto di alcuni indicatori oggettivi quali le condizioni di vita materiali, l’istruzione e la cultura, la partecipa-zione alla vita politica, i rapporti sociali, la sicurez-za, l’ambiente, le attività personali e salute. «Siamo consapevoli che la ricerca può non rappresentare la verità assoluta, ma la nostra presenza nella classifica è un indicatore importante che ci rende orgogliosi di quanto abbiamo fatto in questi anni su diversi fronti, dalla riqualificazione urbana alle politiche sociali fino alle politiche ambientali e all’attenzione per i servizi educativi e l’offerta post scolastica.»

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la sartoria come scuola

Da lì inizia un grande sforzo di studio, ricerca e volontà di imparare. Siamo all’inizio degli anni no-

vanta e ancora l’offerta formativa universitaria non è così ampia. Alessio comincia quindi da autodidatta e trova il primo vero approccio con il mondo che sogna

in una sartoria teatrale di Milano. Qui ha occasione di conoscere Giorgio Tani, uno dei più grandi tagliatori

e costumisti, che ha lavorato in passato anche alla creazione di costumi per il corteo storico del Palio.

In seguito diventa capo sartoria del Teatro Comunale di Reggio Emilia ed è quindi il mondo dei costumi ad introdurlo a quello più grande del teatro. Comincia così ad allestire spettacoli sia come regista che come costumista, a lavorare per associazione museali, a col-laborare alla realizzazione di video ed eventi culturali. In parallelo a questa attività viene invitato dalla storica

del costume Cristina Giorgetti ad insegnare presso il corso sperimentale di “moda e teatro” della facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, come docente di costume

per il teatro, attività che continua tutt’oggi.

il personaggio della settimana

CONTEMPORANEAMENTE BAROCCOALESSIO ROSATI

È il fondatore del “Festival Contemporaneamente Barocco”, membro dal 2009 del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Accademia Chi-giana di Siena e autore con Fausto Fornasari di una delle più belle ricostru-zioni di abiti antichi in mostra tra poche settimane a Madrid. Alessio Rosati

«ossessionato dal Barocco» per sua stessa ammissione, ha fatto di questa enorme passione un mestiere eclettico che lo porta in giro per il mondo e gli permette di spaziare con rara dimestichezza dalla musica alla pittura, dai costumi al teatro.

Martina Cenni

1da chimico al verdiÈ nato e vissuto a Siena fino ai 18 anni, quando si è trasfe-rito a Pisa per studiare chimica presso il collegio della Normale. Il suo spiccato senso artistico non vie-ne, però, messo a tacere tanto da portarlo alla rottura poco più tardi. «Una sera con alcuni

miei compagni di studi siamo andati a teatro. Noi del collegio avevamo infatti la possibilità

di assistere alla stagione teatrale del verdi. Lo spettacolo in programma era il Rinaldo

di Handel, con la regia di Pierluigi Pizzi; si trattava di una della messe in scena baroc-che più importanti al mondo. Fu un impat-

to enorme per me e capii proprio quella sera che la mia strada era un’altra.»

2

l’eresia di siena barocca

Nel 2007 un’intuizione bizzarra gli da la possibilità di realizzare un’idea che aveva in mente da sempre: un

progetto per Siena legato al Borocco. «Siena è da sempre famosa in tutto il mondo per le sue radici medievali, ma

ancora pochi conoscono il suo lato barocco che pur è così presente quanto implicito, nascosto. Siena è per me una

città estremamente barocca, nei suo angoli, nei suoi interni, nella musica. In effetti intorno al sei-settecento la vita musicale e

teatrale della nostra città erano intensissime.» È così che nasce “Contemporaneamente Barocco” un festival dedicato alle mu-siche antiche e alle contaminazioni contemporanee, che cerca

di sfatare il mito della musica barocca, come musica “vecchia”, di nicchia. «La musica barocca è innanzitutto musica e quindi

da emozione, e se è bella e da emozioni allora è viva. Se il passa-to ci affascina, infatti, è perché ci parla ancora.» Quest’anno il

festival è previsto per le settimane che vanno dal 7 al 23 ottobre.

3

È nel 2009 poi che viene nominato membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Accademia Chigiana di Sie-na per il quadriennio 2010-2013, ruolo che Alessio riveste con orgoglio e dedizione e che gli permette di preservare quel rap-porto con Siena a cui non ha mai rinunciato. «Da piccolo non

avrei mai immaginato di poter far parte del CdA di questa stra-ordinaria istituzione. È per me davvero un grande onore e una

responsabilità nei confronti della città, perchè significa collabo-rare affinché questa istituzione culturale si preservi e continui a

fare il lavoro prezioso che ha sempre fatto. Ci sono stati momenti in cui non è stata vissuta così profondamente dagli stessi senesi, io invece voglio che questo accada fin dalle età più piccole. Nu-tro un affetto enorme per Siena e una grande curiosità, mi affa-

scina e mi cattura il suo lato nascosto, quello da scoprire.»

4con la chigiana

nel cuore

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– 6 succede in cittànomine e programmanel primo consiglio

lIl 3 luglIo torna Il tradIzIonale

appuntamento nelle edIcole senesI con la storIca rIvIsta che racconta

la carrIera dI provenzano

Per la vostra pubblicità contattare Marilena [email protected] – 0577 905316

immagini e parole della festaA IL OP

I

il campo dei miracoli

a cura di maura martellucci

Alcuni giorni fa è stato trasmesso in tv il film “Si può fare” (pellicola del 2008 diretta da Giulio Manfredonia, con Clau-dio Bisio tra i protagonisti). Gli inconsueti eroi di questo film sono pazienti e operatori di un mondo particolare: la cooperazione sociale. Ambientato nel 1983, racconta (ispirandosi alla storia vera della cooperativa “Nocello” di Pordenone) le vicissitudini di queste strutture nate, dopo la Legge Basaglia e la de-strutturazione dei manicomi, per offrire lavoro ai pazienti dimessi.Certo, sullo schermo la storia appare un po’ “romanzata”. Tutto è, se non proprio facile, almeno facilmente risolvibile. Non per questo il film è meno importante, dato che diffonde l’idea della missione della cooperazione verso persone che hanno problemi particolari e i nostri stessi bisogni: lavoro, affetto, indipendenza, dignità.E i lampi di felicità che si vedono negli occhi degli attori (alcuni davvero con problemi psichiatrici), quelli non sono invenzione del regista: sono gli stessi che vediamo nelle per-sone che lavorano nelle nostre cooperative quando vengono gratificati, apprezzati, considerati persone “normali”.

quando “si può fare” un mondo civile

Si torna a parlare della Pera di Tony Cragg che poi, come si sa, una pera non è, ma una gigantesca Goccia formata da fette di travertino. Dopo averla acquisita nel 1998, il Comune la installò davanti al porticato di Agostino Fantastici, dove un tempo verdeggiava il prato di sant’Agostino. La cosa suscitò scalpore: infuocate lettere di protesta ai giornali, sproloqui sentimentali sull’offesa recata ad un luogo caro dell’infanzia, condanna per l’occlusione del bel panorama, poesiole satiriche di garbata fattura. Così si pensò di spostarla lì vicino, negli Orti del Tolomei, in mezzo agli olivi, ma in un angolo, quasi vergognandosi di compiere un affronto. E la Goccia ha sollecitato, a mo’di segnaletica, umane e canine minzioni, o ha offerto la sua attraente superficie a stupide scritte di sedicenti graffitari. Ora l’assessore alla cultura Lucia Cresti, che di arte contemporanea se ne intende, vuol inaugurare il suo mandato con un bel gesto ripa-ratore e ha detto che ha in programma il “recupero” della Goccia. Bene. Fa piacere che una volta tanto si recuperi un manufatto dei nostri giorni, deperito malgrado la sua provocatoria solidità. Sono già nate le ipotesi più disparate. Non è il caso di far proseguire ancora in rette un questionario che rivela solo scherzose improvvisazioni. Chi ha proposto di darle ricetto nel Parco delle Rimembranze (come se esistesse ancora), chi ha indicato il recente Parco dell’Unità d’Italia (il cosiddetto Porco urbano), chi l’accoglierebbe volentieri in piazza san Francesco. Chi insiste (giustamente) per spostarla all’interno degli Orti attuali. In effetti quella Goccia desidera il verde e chiede di essere ben in vista. L’as-sessore ha subito rifiutato il suggerimento più ovvio, piazza Matteotti, perché per l’aiuola centrale è stato progettato un lampione che dovrebbe sostituire quello attuale, davvero sconcio. Probabilmente la situazione non migliorerà di molto, a quello ch’è dato capire dal rigogolo in stile già reso noto. Ma la Goccia no! La piazza avrebbe bisogno di un disegno che la definisse una volta per tutte, come luogo di sosta e annuncio d’un prossimo e ampio parco. È già stata ricettacolo di troppe storture. La Goccia lì (piaccia o no, e qualunque ne sia la quotazione) farebbe traboccare il vaso.

al contrariola goccia vuole il verdeRoberto Barzanti

Secondo consiglio comunale per il mandato di Franco Ceccuzzi. Dopo la convalida degli eletti e il giuramento del sindaco – già nella prima seduta del consiglio co-munale post elezioni – Ceccuzzi ha ottenuto il sì della maggioranza sulle linee programmatiche e gli indirizzi sulle nomine. Il neo sindaco, durante il consiglio di ve-nerdì 10 giugno, ha ribadito alcuni principi di fondo del suo programma di governo per i prossimi cinque anni. «Obiettivi ambiziosi – ha detto – ma non impos-sibili, che saranno misurati passo dopo passo». Con il programma ci sono due allegati: “Carta Etica” e “50 Coccole alla città”. «Con la Carta – ha fatto no-tare Ceccuzzi – ci siamo presi pubblicamente l’impe-gno di ridurre i posti dei consigli di amministrazione, i compensi, di rendere pubblica l’anagrafe patrimoniale dei consiglieri comunali, degli assessori e dei nomina-ti da parte del Comune in enti, fondazione e società partecipate, aggiornandola ogni anno. Ci impegniamo, inoltre, ad evitare i cumuli di incarichi. In caso di dop-

pio incarico, per eccezioni motivate, il secondo dovrà essere svolto a titolo gratuito». Sicurezza della città, consumo zero di nuovo territorio, nuova cultura del progettare e del costruire, rivitaliz-zazione del centro storico attenzione alle piccole cose, mantenimento dello stadio nel Rastrello, Siena Capitale della Cultura 2019, green economy, valorizzazione del trasporto pubblico sono i principali elementi ripercor-si nell’intervento del sindaco. Sullo stadio, il Comune proseguirà nel lavoro di messa a norma dell’impianto e si muoverà nell’ottica di dotare la Robur di uno sta-dio di proprietà. Quella parte di città che va dalla Lizza fino al Parco del Tiro a Segno, passando per Piazza Matteotti e San Prospero, sarà riqualificata con il parco urbano. Sempre nell’ottica del ripensamento generale dello sviluppo urbanistico Ceccuzzi ha proposto anche di rivedere l’ipotesi del nuovo Palazzetto dello Sport. «La città – ha sottolineato – ha bisogno di una struttura mo-

derna e flessibile per organizzare eventi e che risponda alle esigenze di capienza per accogliere manifestazioni sportive di carattere continentale». Altro tema, manutenzioni e riqualificazione. «In quest’ottica – ha aggiunto il sindaco – si inserisce un’ampia attenzione a palazzi e cornicioni del centro storico della città, che dovremo mettere in atto con ur-genza». Ed ancora, una città più sostenibile vuol dire anche impegno sulla mobilità favorendo l’uso del mez-zo pubblico, alleggerendo il traffico, istituendo un Mo-bility manager dell’area urbana, realizzando parcheggi scambiatori. La grande sfida è Siena Capitale della Cultura 2019. «Un obiettivo ambizioso ma fondamentale per attrarre risorse sul nostro territorio – ha detto Ceccuzzi –. È necessario da subito dare avvio ad un lungo e impe-gnativo percorso. Il Comune si impegnerà a coordinare tutti i soggetti. E sarà il Santa Maria il cuore pulsante di un vero e proprio distretto della cultura a Siena».

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7 –cultura

Il Maestro Carlo Pizzichini, una delle figure più interessanti nel panorama artistico na-zionale ed internazionale, si presenta, dal 17 giugno al 7 agosto, ad Arezzo nei prestigiosi

locali della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea e nella Sala Sant’Ignazio con una grande antologica che copre i suoi primi, ed intensi, trent’anni di attività artistica. La mostra, promossa dal Comune di Arezzo (che l’ha inserita nel pro-gramma dell’Assessorato alla Cultura) e realizzata con il fondamentale sostegno di Banca Etruria, si compone di una serie di opere realizzate per alcuni committenti pubblici e privati, sparse in differenti luoghi della città. La mostra che si inaugura tra pochi giorni può essere considerata un prosieguo di un ambizioso progetto iniziato anni fa e che ora si pregia di una degna presentazione dei risultati di Pizzichini nei loro vari aspetti.Siamo di fronte alla valorizzazione del lavoro di un artista ancor giovane, ma che in trent’anni ha lavo-rato di gran lena, sempre in maniera schietta e con motivazione, riuscendo a spaziare tra pittura, inter-

venti e installazioni, ceramiche, bronzi, disegni. Lo testimonia il monumentale volume monografico, di oltre settecento pagine, che verrà presentato nell’occasione: le pagine introduttive sono affidate alla competenza di Riccardo Zelatore, il tutto, poi, è arricchito da testimonianze di Enrico Crispolti, Ruggero Savinio ed altri illustri esponenti del mon-do dell’arte contemporanea e della critica. Un modo per ripercorrere il “divenire” creativo di Carlo Pizzichini: dai primi disegni dell’infanzia, agli studi scolastici, passando per le scoperte inno-vative dei tempi dell’Accademia, fino a raggiungere quella tenacia che gli consente di insistere su un linguaggio libero e personale, ma allo stesso tempo attento agli eventi e capace, se stimolato con moti-vazioni profonde, di rinnovarsi sempre.Non solo, ma i visitatori potranno inoltre capi-re, nel percorso della mostra, tutti quei passaggi dell’itinerario pittorico di Pizzichini che costitu-iscono l’esperienza di un artista innamorato della vita e del “fare”, mosso da quella onestà creativa, che, solo chi è consapevole dello stupore che an-cora l’Arte sa dare, è capace di restituirci in opere.

tutto pizzichiniin mostra ad arezzo

e lippi esponea pontignano

duCCio BenoCCi

Nel pomeriggio dello scorso 10 giugno è stata inaugurata alla Certosa di Pontignano, Castel-nuovo Berardenga, la mostra del Maestro Mas-simo Lippi dal titolo: “Dal silenzio che geme”. Nei bellissimi chiostri della Certosa un artista ed un poeta, sensibile alla spiritualità e alla so-lenne armonia di un luogo tra i più belli della nostra provincia, propone una vasta rassegna di opere dal 1968 ad oggi: sculture e pitture di notevoli dimensioni. Nel catalogo, inoltre, si trovano gli scritti di Ruggero Savinio, che dipinse il Palio di agosto nel 1993, di Roberto Barzanti che si segnala per un denso saggio cri-tico, di Claudio Spadoni, direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Ravenna, e di Nico-letta Mainardi studiosa di Luzi e Lorenzo viani. L’esposizione è stata possibile grazie al contri-buto dell’Università degli Studi di Siena, della Fondazione Monte dei Paschi, della Provincia, della Lega del Chianti e del Comune di Castel-nuovo Berardenga. La mostra, gratuita, resterà aperta fino all’8 di settembre prossimo.«La sua è, in poesia, una misteriosa voce franta che afferma, profetizza, svela, sferza, assilla» ha scritto Roberto Barzanti nel catalogo che ac-compagna la mostra di Pontignano. Un’opera, il catalogo, da consultare e da leggere con at-tenzione.

Page 8: Gazzettino 156 b

il mio pinocchio

fiabe per grandi e piccini

quando incontrò il gatto e la volpeIl giorno dipoi Mangiafoco chiamò in disparte Pinocchio e gli domandò:— Come si chiama tuo padre?— Geppetto.— E che mestiere fa?— Il povero.— Guadagna molto?— Guadagna tanto quanto ci vuole per non aver mai un cen-tesimo in tasca. Si figuri che per comprarmi l’Abbecedario della scuola dové vendere l’unica casacca che aveva addosso: una casacca che, fra toppe e rimendi, era tutta una piaga.— Povero diavolo! Mi fa quasi compassione. Ecco qui cin-que monete d’oro. va’ subito a portargliele e salutalo tanto da parte mia.Pinocchio, com’è facile immaginarselo, ringraziò mille volte il burattinaio: abbracciò, a uno a uno, tutti i burattini della compagnia, anche i giandarmi; e fuori di sé dalla contentezza, si mise in viaggio per ritornarsene a casa sua.Ma non aveva fatto ancora mezzo chilometro, che incontrò per la strada una volpe zoppa da un piede e un Gatto cieco da tutt’e due gli occhi che se ne andavano là là, aiutandosi fra di loro, da buoni compagni di sventura. La volpe, che era zoppa, camminava appoggiandosi al Gatto: e il Gatto, che era cieco, si lasciava guidare dalla volpe.

— Buon giorno, Pinocchio — gli disse la volpe, salutandolo garbatamente.— Com’è che sai il mio nome? — domandò il burattino.— Conosco bene il tuo babbo.— Dove l’hai veduto? — L’ho veduto ieri sulla porta di casa sua.— E che cosa faceva?— Era in maniche di camicia e tremava dal freddo.— Povero babbo! Ma, se Dio vuole, da oggi in poi non tre-merà piú!...— Perché?— Perché io sono diventato un gran signore.— Un gran signore tu? — disse la volpe, e cominciò a ridere di un riso sguaiato e canzonatore: e il Gatto rideva anche lui, ma per non darlo a vedere, si pettinava i baffi colle zampe davanti.— C’è poco da ridere — gridò Pinocchio impermalito. — Mi dispiace davvero di farvi venire l’acquolina in bocca, ma queste qui, se ve ne intendete, sono cinque bellissime monete d’oro. E tirò fuori le monete avute in regalo da Mangiafoco.Al simpatico suono di quelle monete, la volpe per un moto involontario allungò la gamba che pareva rattrappita, e il Gatto spalancò tutt’e due gli occhi che parvero due lanterne verdi: ma poi li richiuse subito, tant’è vero che Pinocchio non

si accòrse di nulla.— E ora — gli domandò la volpe — che cosa vuoi farne di codeste monete?— Prima di tutto — rispose il burattino — voglio compra-re per il mio babbo una bella casacca nuova, tutta d’oro e d’argento e coi bottoni di brillanti: e poi voglio comprare un Abbecedario per me.— Per te?— Davvero: perché voglio andare a scuola e mettermi a stu-diare a buono.— Guarda me! — disse la volpe. — Per la passione sciocca di studiare ho perduto una gamba.— Guarda me! — disse il Gatto. — Per la passione sciocca di studiare ho perduto la vista di tutti e due gli occhi. —In quel mentre un Merlo bianco, che se ne stava appollaiato sulla siepe della strada, fece il suo solito verso e disse:— Pinocchio, non dar retta ai consigli dei cattivi compagni: se no, te ne pentirai! —Povero Merlo, non l’avesse mai detto! Il Gatto, spiccando un gran salto, gli si avventò addosso, e senza dargli nemmeno il tem-po di dire ohi, se lo mangiò in un boccone, con le penne e tutto.Mangiato che l’ebbe e ripulitosi la bocca, chiuse gli occhi daccapo, e ricominciò a fare il cieco come prima.— Povero Merlo! — disse Pinocchio al Gatto — perché l’hai

Appassionato e grande esperto di Pinoc-chio, il professor Franco Belli è sicura-mente la persona più adatta a parlare della grande opera di Collodi; è riuscito a colle-

zionarne, negli anni, centinaia di edizioni ed è stato ad-dirittura autore di una trasposizione in versi. L’abbia-mo intervistato per capire quale sia il segreto che rende la vicenda di questo burattino che voleva diventare un bambino vero, ancora così affascinante e attuale.

Lei ha pubblicato, pochi anni fa, Pinocchio in versi, una riscrittura divertente e in rima della fiaba più amata dagli italiani, vuole descrivercelo brevemente?

A descriverlo si fa presto: formato rettangolare fuori ordinanza; copertina rossa con un bel disegno di Maccari, inteso come Claudio; prefazione di Bettini; edito nel 2005 da Polistampa; prezzo 12 euro. È una delle tante trasposizioni in rima (che sia divertente lo dice lei, e la ringrazio), che tenta semmai di restare fe-dele al testo di Collodi. Chi voglia saperne di più, legga il libro.

Da dove nasce la sua passione per Pinocchio? È vero

che possiede centinaia di edizioni diverse della favola collodiana?

Da mia nonna Maria, vintage 1871, dalla bella voce della maestra elementare di mia mamma e da tutto ciò che riguarda Firenze: il sangue non è acqua. Centina-ia di edizioni? Sì, tre o quattrocento; roba da poveri, tuttavia.

Secondo lei come si spiega il successo di questa sua nuova edizione di Pinocchio e in generale di tutto ciò che riguarda il piccolo burattino (penso, oltre che alle va-rie edizioni cartacee, al film di Benigni, al musical della Compagnia della Rancia etc .)?

Successo? Il mio è stato al massimo un successi-no. Adoro Benigni, ma non riesco a perdonargli quel film. Non conosco la Compagnia della Rancia. Con-siglio la lettura della drammaturgia di Carmelo Bene. Su Pinocchio si è scritto e si continuerà a scrivere di tutto, parecchie cose intelligenti (alla rinfusa: Asor Rosa, Manganelli, Savinio, Garroni, ecc.) e altrettante boiate. Pinocchio è vivo, soffre, gioisce e lotta insieme a noi. Dico Pinocchio vero, prima della metamorfosi in “ragazzino perbene”, quando il padre, rovesciati i termini di una famosa tragedia greca, uccide il figlio.

Un libro che mostra tutt’oggi una grande attualità insomma, con piani di lettura adatti a piccoli e grandi ... Una bella ri/lettura di questo classico non può che fare bene a tutti?

È una lettura adatta ad adulti che non abbiano rinnegato l’infanzia, che non confondano il pesce-cane con la balena, che sappiano che il nostro bu-rattino è privo di orecchi ma non è sordo, che la fatina, in quanto fata, è tutto e niente. E che, oggi, il mondo è pieno zeppo di gatti, di volpi e di “omìni di burro”. Rileggerlo. Anche riascoltarlo dalla voce di Paolo Poli e riguardarlo – per restare nel “carta-ceo”, come lei dice – grazie all’antologia di Baldacci e Rauch (Giunti, 2006), leggendo, magari, il saggio introduttivo di Faeti.

Invito alla lettura

elena VannuCCi

Le fiabe e le favole con i loro intrecci fatti di perso-naggi fantastici, eroi, animali fatati e bestie feroci, incantesimi e trabocchetti, non sono, al contrario di quello che spesso il senso comune ci suggerisce,

destinati solo a un pubblico infantile; queste storie, infatti, così ricche di insegnamenti, in origine erano pensate proprio per gli adulti, e fungevano da metafora per far comprendere valori al-trimenti difficili da far passare. Per questo consigliamo a tutti, grandi e piccini, di riprendere in mano qualche vecchio volume di questo genere, a partire da quelli degli autori più grandi e famosi. Nel nostro viaggio ideale attraverso questo tipo par-ticolare di letteratura non possiamo non partire da Esopo e Fedro, i primi a scrivere racconti di questo genere: si tratta di storie semplici i cui protagonisti sono quasi sempre animali, ma le cui caratteristiche alludono chiaramente a sentimenti e vicende umane. Qui si ritrovano lupi, agnelli, leoni, mosche,

illuStrazioni di Valentina CanoCChi

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Monica Granchi

9 –

fiabe per grandi e piccini

quando incontrò il gatto e la volpe

È così. Quel C’era una volta avrà pure l’aria stanca e desueta ma, come per incanto, riesce ancora a trasfor-mare una storia in una favola. Immaginate cosa succe-derebbe se, all’improvviso, Cenerentola potesse usare l’aspirapolvere per le consuete faccende! Avrebbe più tempo per cucire il vestito, questo è certo; ma la magia svanirebbe. Quel tempo fuori dal tempo, quel tempo magico, appunto, in cui si svolgono le favole è quello che ci serve per uscire da noi stessi. Per lasciare la nostra vita di ogni giorno e guardare più là. Dove tutto è per sempre uguale a se stesso. È lì che vivono i personaggi delle fiabe: i belli e i brutti, i buoni e i cattivi, i principi e i poveri. E così sarà per sempre. C’è qualcosa di ras-sicurante in tutto questo. E di fortemente educativo. È qui che impariamo a discernere il bene dal male. Sarà per questo, forse, che l’orrido Shrek ha scelto il paese di “Molto molto lontano” per dar vita alla fiaba moderna per eccellenza. Ma non tutti i cartoni sono fiabe. Anzi, proprio il cartone animato televisivo, col suo bagaglio di puntate, dota i personaggi di una sovrastruttura psi-cologica che li rende in tutto e per tutti simili a noi. Né buoni né cattivi. Sempre in bilico tra scelte giuste e sba-gliate. E se questo ci fa sentire meno soli, di sicuro non ci insegna un bel niente. Le nuove fiabe sono a scadenza, proprio come i prodotti nel banco frigo del supermer-cato. Parziali angolazioni sui problemi della vita quoti-diana, sono inadatte a farci comprendere il mondo o i sentimenti che lo governano. Bisogna scomodare il fan-tasy per ritrovare un po’ di quel senso di universalità che l’uomo rincorre dalla notte dei tempi. L’intramontabile Il Signore degli anelli ma anche il più recente e meno profondo Twilight. E, con temi rinnovati, la moderna favola ecologica Avatar. Ma se gli adolescenti specchia-no qui le loro anime private di ogni contingenza, la let-

teratura per bambini soffre di un’isolita pudicizia verso i grandi temi dell’esistenza: primo fra tutti il rapporto vita e morte. E in un insano sovvertimento di elementi, i cartoni, spesso deputati a rimpiazzare le favole, mostra-no un eccesso di violenza senza tuttavia indagare e sma-scherare il volto dell’umana cattiveria. Occorre andare lontano per trovare un piccolo capolavoro di narrazione ed illustrazione: fin dentro al cuore dell’Africa insieme al piccolo Kirikú e alla creatività di Michel Ocelot. Forse i nuovi narratori dovrebbero lasciare da parte il politica-mente corretto per riappropriarsi del senso vero della vita. Nella sua naturale crudeltà. Un consiglio di lettura per tutti: Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estés. Le fiabe come non le avete mai lette.

nota a marginese cenerentola avesse avuto l’aspirapolvere

trattato cosí male?— Ho fatto per dargli una lezione. Cosí un’altra volta impa-rerà a non metter bocca nei discorsi degli altri. Erano giunti piú che a mezza strada quando la volpe, fer-mandosi di punto in bianco, disse al burattino:— vuoi raddoppiare le tue monete d’oro?— Cioè?— vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila?— Magari! e la maniera?— La maniera è facilissima. Invece di tornartene a casa tua, dovresti venir con noi.— E dove mi volete condurre?— Nel paese dei Barbagianni. —Pinocchio ci pensò un poco, e poi disse risolutamente:— No, non ci voglio venire. Oramai sono vicino a casa, e voglio andarmene a casa, dove c’è il mio babbo che m’aspet-ta. Chi lo sa, povero vecchio, quanto ha sospirato ieri, a non vedermi tornare. Pur troppo io sono stato un figliolo cattivo, e il Grillo-parlante aveva ragione quando diceva: «i ragazzi disobbedienti non possono aver bene in questo mondo». E io l�ho provato a mie spese, perché mi sono capitate dimolte disgrazie, e anche ieri sera in casa di Mangiafoco, ho corso pericolo... Brrr! mi viene i bordoni soltanto a pensarci!

— Dunque — disse la volpe — vuoi proprio andare a casa tua? Allora va’ pure, e tanto peggio per te.— Tanto peggio per te! — ripeté il Gatto.— Pensaci bene, Pinocchio, perché tu dai un calcio alla for-tuna.— Alla fortuna! — ripeté il Gatto.— I tuoi cinque zecchini, dall’oggi al domani sarebbero di-ventati duemila.— Duemila! — ripeté il Gatto.— Ma com’è mai possibile che diventino tanti? — domandò Pinocchio, restando a bocca aperta dallo stupore.— Te lo spiego subito — disse la volpe. — Bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c’è un campo benedetto, chia-mato da tutti il Campo dei miracoli. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro, per esempio, uno zecchi-no d’oro. Poi ricopri la buca con un po’ di terra: l’annaffi con due secchie d’acqua di fontana, ci getti sopra una presa di sale, e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell’albero carico di tanti zecchini d’oro quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno.— Sicché dunque — disse Pinocchio sempre piú sbalordito —se io sotterrassi in quel campo i miei cinque zecchini, la

mattina dopo quanti zecchini ci troverei?— È un conto facilissimo — rispose la volpe — un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino ti faccia un grappolo di cinquecento zecchini: moltiplica il cinquecento per cinque, e la mattina dopo ti trovi in tasca duemilacinquecento zecchini lampanti e sonanti.— Oh che bella cosa! — gridò Pinocchio, ballando dall’al-legrezza. — Appena che questi zecchini li avrò raccolti, ne prenderò per me duemila e gli altri cinquecento di piú li darò in regalo a voialtri due.— Un regalo a noi? — gridò la volpe sdegnandosi e chiaman-dosi offesa. — Dio te ne liberi!— Te ne liberi! — ripeté il Gatto.— Noi — riprese la volpe — non lavoriamo per il vile inte-resse: noi lavoriamo unicamente per arricchire gli altri.— Gli altri! — ripeté il Gatto.— Che brave persone! — pensò dentro di sé Pinocchio: e dimenticandosi lí sul tamburo, del suo babbo, della casacca nuova, dell’Abbecedario e di tutti i buoni proponimenti fatti, disse alla volpe e al Gatto:— Andiamo subito, io vengo con voi.

Tratto da Pinocchio, Storia di un burattino di Carlo Lorenzi-ni (Collodi), testo conforme alla prima edizione del 1883

topi, galli, ognuno dei quali stereotipo di vizi e virtù tipici di noi uomini. Passando poi in rassegna lo sterminato panorama delle fiabe, ecco che incontriamo i famosissimi fratelli Grimm: essi raccolsero racconti tratti dalla tradizione popolare tedesca e seppero renderli immortali. Uscirono dalla loro penna le fia-be per eccellenza, come Biancaneve e i sette nani, Hansel e Gretel, Cenerentola, I musicanti di Brema e moltissimi altri ancora. Sempre per quello che riguarda le fiabe, ricordiamo anche le opere di Charles Perrault e di Hans Christian Ander-son: il primo autore, tra gli altri, de La Bella addormentata, Pollicino e Il gatto con gli stivali; del secondo, invece, La sirenetta, Il brutto anatroccolo e La piccola fiammiferaia. Passiamo infine alle opere di scrittori a noi contemporanei: come dimenticare Gianni Rodari, che con la sua maestria ha saputo regalarci opere indimenticabili, dalle filastrocche e Italo Calvino che raccolse in un’opera unica 200 racconti popolari.

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palio– 10

Asti, Abbiategrasso, Mociano: ogni pista è buo-na per provare i cavalli e saggiare lo stato di for-ma dei fantini. Così il giovane Sebastiano Murtas (proprio il prossimo luglio compirà 21 anni) ha conquistato, lo scorso fine settimana, il Gran Premio collegio dei rettori che si è corso ad Asti. Il giovane allievo di Gigi Bruschelli ha precedu-to all’arrivo Dino Pes (chi si rivede!) e virginio Zedde. Oltre ai tre che si sono contesi la vittoria c’erano, nella piazza piemontese, tanti altri volti noti: nelle varie batterie si sono infatti alternati Andrea Coghe, Pusceddu, Ballesatreros, Chiti, Franco Casu e Andrea Mari. In tribuna anche Silvano Mulas che sta rapidamente recuperando dopo la rottura della clavicola e che sta intensifi-cando cure e allenamenti per tornare a montare il più presto possibile.Tutta l’attenzione, com’è naturale, è stata per Sebastiano Murtas, giovane e quindi ancora non abituato al frastuono mediatico, comunque sem-pre disposto, nelle poche battute, ad elogiare il maestro e a raccontare le tante cose apprese nei lunghi mesi invernali e primaverili a Mociano. Domenica scorsa, infine, un’altra affermazione per un fantino noto alla Piazza: Martin Ballestre-ros ha vinto per la contrada del Gallo il Palio di Abbiategrasso.

Sabato scorso, 11 giugno, il sindaco Franco Ceccuzzi ha incontrato i 34 membri della Commissione che assegnerà il Masgalano del 2011. «Il vostro compito – ha detto il sindaco – non è solo quello di giudicare coloro che scendono sul tufo durante il corteo storico ma anche quel-lo di essere, fra gli altri, i custodi della tradizione, della cultura e dei sentimenti del Palio». Durante l’incontro è stato presentato anche il presidente della commissione per questo anno, Francesco Boschi, pre-

sidente del Comitato Amici del Palio. A lui il sindaco si è rivolto con le seguenti parole: «Sono convinto che, guidato da quella grande passione da quel grande amore per Siena e per il Palio, saprà indirizzare con lucidità e

intelligenza il vostro lavoro e che saprà confrontarsi con tutte le problematiche che vi aspettano».

L’incontro è stato anche l’occasione per ricordare alcune del-le novità che il Comune presenterà al Palio del 2 luglio. Ha detto infatti Franco Ceccuzzi: «abbiamo introdotto alcuni cambiamenti come i due giorni di prove regolamentate, re-sisi necessari anche per come si è svolta questa primavera di addestramento, oppure l’abolizione del riscontro cronome-trico. Un aspetto importante che vogliamo curare, come abbiamo concordato con Priori e Capitani, è quello della sicurezza e delle invasioni di pista. Stiamo cioè lavorando, insieme alle Contrade, per tutelare ancora di più la nostra Festa e la nostra città. Tutto questo ben consapevoli che l’autonomia delle Contrade non solo va rispettata, ma perfino tutelata.» Dopo i ringraziamenti di rito sono già stati fissati nuovi incontri per il prossimo autunno.

Stando alla nota ufficiale emessa dal Comune si tengono nella giornata di martedì i lavori di addestramento dei cavalli da Palio nella pista di Mociano. E’ l’ultimo ap-puntamento in agenda e inizia nel pomeriggio, alle ore 16.30. Le batterie sono sette per 48 cavalli complessivi.

murtas, il giovane che piace a gigi

il sindaco e il masgalano

a mociano in 48

SalVatore Valentino

Prima batteria:NURKARANESSIEMISTER MELONMAMBO DE BONOR-vANAIKE’NATIA DI GALLURAMISTERIOSU

Seconda batteria:FREESBYINSOMMANOvERRENINO’SNOIOSOGANOSUNANBO KING

Terza batteria:LAMPANTEIAMMANCAPNO MI TOCCHESELARDO’MAFIOSUGIUNKOMISSISSIPPI

Quarta batteria:IvANOvMASEDULOTAR DE BONORvA

GIOSTREDDUELFO DI MONTALBOMOSE DE P.ULPUGUESS

Quinta batteria:LIANADARMERLINO SAURONAUFRAGONICK MAMBOMONTIGUMOROSITA PRIMAGARCON DE SEDINI

Sesta batteria:NIMENTOMESSIMARY MONELLAISTRICETTANEWTONSIRON RIvERLAMPO DE AIGHEN-TA

Settima batteria:LUCIFERO LEONNESPOLO DE BO-NORvANINNITTUNORCENANNEDDU MEUNOTTAMBULO

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11 –palio

AquilACircolo Il Rostro – 0577 44749www.contradadellaquila.com

Sabato 18 giugno la commissione cul-tura organizza la visita all’orto botanico dell’Università di Siena. La visita sarà giudata dal “nostro” esperto Flavio Fri-gnani. Il ritrovo è per le 10 in piazza Po-stierla. Segnarsi nel cartello in Società. Per maggiori informazioni rivolgersi a Dario Caro 349 8436099.

Bruco

Società L’Alba – 0577 286021www.nobilcontradadelbruco.it

Sabato 18 Giugno “Cena del maiale” con Sebastiano. Segnarsi nel cartello in So-cietà o all’indirizzo [email protected] entro giovedì 16 giugno.

chiocciolA

Società San Marco – 0577 45455www.contradadellachiocciola.net

Sono aperte le prenotazioni per: i po-sti in terrazza per le prove del Palio di luglio e per i cenini del 29 e 30 giugno per i Piccoli (sotto i 12 anni); entro il 18 luglio per il tavolo messo a disposizione dei Piccoli per la cena della prova gene-rale; per i posti in palco per le prove di luglio per i Giovani ‘96/’98; per il servi-zio per la cena della prova generale per i Giovani/Piccoli 1996/2001. Prenotarsi con [email protected]; Anna 338 9606196 o Elena 347 1468409.

DrAgo

Società Camporegio – 0577 40575www.contradadeldrago.it

La Contrada del Drago organizza per il prossimo 17 giugno una visita alla mo-stra “Insieme sotto il Tricolore” con il seguente programma: ore 18 - ritrovo al

Santa Maria della Scala per visitare la mostra guidati dal prof. Giuliano Catoni; ore 19 - presentazione in Sala delle Vit-torie del libro curato da Walter Benocci “Girolamo Spannocchi capitano patrio-ta e le monture alla piemontese”; ore 20.30 - cena tricolore presso la nuova Società.

girAffA

Società della Giraffa – 0577 287091www.contradadellagiraffa.it

Corsi per alfieri e tamburini: tutti i lu-nedì/martedì e venerdì dalle 17 alle h.19.

istrice

Circolo Il Leone – 0577 47347www.istrice.org

Le tessere della cena della prova generale potranno essere prenotate presso il Circo-lo Il Leone mercoledi 15 giugno dalle ore 17 alle ore 20 e dalle ore 21 alle ore 23.30. La consegna verrà effettuata mercoledì 22 giugno negli stessi orari. Da lunedì 20 giu-gno dalle ore 21.30 alle ore 23.30 saranno disponibili le eventuali rimanenze

leocorno

Società Il Cavallino – 0577 49298www.contradaleocorno.it

Venerdì 17 giugno, ore 21,30: cena dello sport con i ragazzi del torneo Dudo Ca-sini. Prenotarsi in società entro merco-ledì 15. Tel. 0577 49298

lupA

Società Romolo e Remo – 0577 236403www.contradadellalupa.it

La Commissione Novizi organizza an-che quest´anno il consueto campo estivo per i giovani lupaioli nei giorni del 17, 18, 19 giugno, presso il Campo alle Marze di Castiglion della Pescaia. Per informazioni contattare i membri della

Commissione: Santiago Agnoloni, Lau-ra Boccucci, Giulia Mazzantini, Giulia Petri, Pier Andrea Rugi.

nicchio

Società La Pania – 0577 222666www.nobilecontradadelnicchio.it

Corso per alfieri e tamburini nei giardini della società “La Pania” nei giorni di lune-dì, mercoledì e giovedì dalle ore 18 alle ore 19.39 fino al 9 giugno.

ocA

Società Trieste – 0577 44160www.contradadelloca.it

Per sabato 18 Giugno è in programma un’escursione guidata alla scoperta delle fonti della nostra città. Il percor-so partirà da Fontebranda, passando per via della Diana e dalla Fonte delle Monache, Fontanella e Casato, per poi terminare in piazza del Campo. Il ritrovo è per le 17 e il prezzo è di 10 euro per gli adulti e 5 euro per i ragazzi. Per preno-tazioni chiamare Elena al 338 4512446.

onDA

Società Duprè – 0577 48145www.contradacapitanadellonda.it

Corso per alfiere e tamburino presso il piazzale di Santa Croce. Lo stesso si svolgerà ogni lunedì, martedì, merco-ledì e giovedì ore 18-19.30. La Contrada si impegna per organizzare al meglio il corso mettendo a disposizione oltre a dei validi “insegnanti”, due ulteriori re-sponsabili. Si suggerisce la partecipa-zione di tutti i P.D. di età compresa tra i 7 e i 14 anni. Verranno individuate anche delle date per allenamenti/gioco rivolti ai bambini di età inferiore.

pAnterA

Società Due Porte – 0577 48468

www.contradadellapantera.it La presentazione dei restauri delle monture e manufatti tessili antichi, ef-fettuati grazie al contributo della Banca Monte dei Paschi si terrà presso i locali della Contrada giovedì 23 giugno alle ore 18.

selvA

Società Rinoceronte – 0577 43830www.contradadellaselva.it

Sabato 18 giugno alle ore 20,30, Cena in Società per festeggiare la vittoria del Toc d’Oro da parte di Giovanni Cini e del suo staff.Domenica 19 giugno, dalle ore 10,30 alle ore 19,30 nel vicolo delle Carrozze, “Una Selva di libri”, ovvero la prima edizione del “Mercatino del libro d’epoca”.

tArtucA

Società Castelsenio – 0577 49448www.tartuca.it

Aggiungi un posto a tavola XXXV edizio-ne da lunedi 13 a sabato 18 giugno

torre

Società L’Elefante – 0577 222181www.contradadellatorre.it

Mercoledì 22 giugno alle ore 21,30 in prima ed alle ore 21,45 in seconda convocazione, si terrà nei locali della Contrada l’Assemblea Generale per di-scutere il seguente ordine del giorno: Comunicazioni On.do Priore; Varie ed eventuali. I Contradaioli sono invitati a partecipare.

vAlDimontone

Società Castelmontorio – 0577 49896www.valdimontone.it

I corsi alfieri e tamburini avranno luogo tutti i lunedi e mercoledì alle ore 16:45, il Sabato alle ore 11 ed alle ore 16.

vita di contrada

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Prendono corpo le prime certezze sul Siena 2011/2012. Dopo il rinnovo del contratto a Emanuele Calaiò e prima della definizio-ne della situazione contrattuale di Del Grosso, è arrivato l’an-nuncio più atteso. L’allenatore sarà Giuseppe Sannino, torinese

d’adozione, vesuviano di nascita. Un tecnico che ha fatto tanta gavetta ed è emerso alla guida del varese, portato al limite del salto nella massima divisione, quest’anno. Un 4-4-2 organizzato, difesa efficiente (la migliore del campionato), una punta di buona qualità tecnica e tanto entusiasmo alla base dell’exploit dei biancorossi, che mancavano dal calcio importante da tre decenni e hanno tributato applausi a scena aperta al tecnico. Nella recente trasferta giocata al Rastrello, dopo un’incontenibile se-

rie di gol del Siena, l’allenatore ha man-

dato un chiaro mes-saggio ai suoi, effettuando le tre sostituzioni

permesse dopo metà primo tempo. Il varese aveva appena festeggiato la certezza matematica dei pla-yoff, ma Sannino ci teneva a fare bella figura. Un com-portamento in piena sintonia con le aspettative del tifo-so medio. Sannino è un grande motivatore ed è uno che

non ha paura di parlare di argomenti che esulano dal rettangolo verde. Poco spazio per gli stucchevoli luoghi comuni calcistici Chiarito il pun-

to di partenza, il resto viene di conseguenza. Cantiere-mercato apertissimo, con il solito balletto dei nomi. Tra le voci più o meno fantasiose registrate negli ultimi giorni spicca il cen-

trale rumeno del Palermo Goian, non proprio un fulmine di guerra, il piccolo e talentuoso Lazarevic attualmente al Torino, con Domizzi e Comotto che restano “caldi”, ben-

ché se ne parli ormai da un po’. Si attende la definizione delle comproprietà, alcune importanti (Galloppa, Rosi, Reginaldo) e

si sopporta il fiume di fango mediatico che continua a scor-rere, quali che siano le dichiarazioni fatte agli inquirenti

dagli intercettati della vicenda scommesse. Ogni commento sulla promozione del Novara, che ha regolato il Padova nella finale dei playoff,

è stato preceduto (o seguito) da annotazioni gratuite sulla non certa promo-

zione di Siena e Atalanta. Una promozione sacrosanta, fino a prova contraria. Sono cose

che si pagano per contan-ti, a livello d’immagine:

ma nessuno si pren-derà la briga di

chiedere scusa e pagare pe-

gno. Normale, in questo calcio av-

velenato.

Pagina a Cura di PanCrazio anfuSoPagina a Cura di PanCrazio anfuSo

siena, il mister c’ècome le prime certezzesiena, il mister c’ècome le prime certezzesiena, il mister c’ècome le prime certezze

12NERO

BIANCO

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Pagina a Cura di niCola PanzieriPagina a Cura di niCola Panzieri

è gran finale,canestri e spettacoloè gran finale,canestri e spettacoloè gran finale,canestri e spettacolo

BIANCOBIANCO verde

verde

Che finale! Quando abbiamo scritto queste righe ancora do-veva giocarsi il secondo atto della serie che assegnerà lo Scu-

detto. Una serie che – nessuno deve ingan-narsi – è da ritenersi tutt’altro che sconta-ta. D’altronde lo avevamo già ricordato su queste pagine: si affrontano le due squadre che hanno messo in mostra il migliore ba-sket visto sui parquet della penisola questa stagione. Di più: se è vero che la Montepa-schi si è dimostrata una squadra degna dei più alti livelli europei, non bisogna trascu-rare quanto fatto da Cantù durante tutta la stagione. Dopo aver visto un paio di partite della serie finale della Liga ACB tra Bar-cellona e Bilbao il nostro orgoglio di cesto-fili italiani ha preso una notevole boccata d’aria. Da anni infatti ci dicono come tra il campionato spagnolo e il nostro ci sia una notevole differenza di livello. Un concetto che – tra gli altri – proprio Pianigiani ha sempre confutato. Se è vero che l’Italia negli ultimi anni ha proposto solo la Mens Sana ai massimi li-velli europei, è però altrettanto indubbio come in Italia ci sia un maggiore equilibrio tra le squadre di fascia medio-alta e medio-bassa rispetto al campionato iberico. La Mens Sana quest’anno ha poi dimostrato di valere (quantomeno) il Barcellona; sia-mo sicuri che Bilbao, l’altra finalista, sia al livello di Cantù?Non è la nostra opinione, come ha dimo-strato anche la partita di sabato. La Monte-paschi ha giocato una partita ai limiti della perfezione, gettando in campo un mix di intensità e qualità offensiva che avrebbe tramortito chiunque. Cantù invece ha sof-ferto – tanto – ma è riuscita comunque a rimanere in partita, almeno fino ai primi minuti dell’ultimo periodo, quando ha ce-duto anche per la minore profondità del roster.Da sottolineare il grandissimo ruolo degli

La Mens Sana Monte Paschi è sul due a zero (81-69 il risultato della seconda gara di finale). È successo tutto tra la fine del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo tempo quando prima Kaukenas con cinque punti realizzati e poi Zisis con una bomba da tre a fil di sirena permettono ai senesi di staccare definitivamente i canturini (67-56 alla fine del terzo quarto).Gli ultimi dieci minuti sono stati una passeggiata. Ben diversa dal primo incontro è stata invece la prima parte di partita nel corso della quale i canturini hanno prodotto una zona per loro molto redditizia. Si gioca ogni due giorni, stasera, merco-ledì, gara 3 a Cantù.

scouting reportalla mens sana anche la seconda

Tutti i mercoledì è possibile leggere il settimanale free Il Gazzettino Senese nella versione scaricabile in pdf grazie a Siena News. Nella home page del giornale elettronico più letto di Siena e provincia troverete infatti un link che vi permetterà questa operazione.

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italiani (di nascita, ci perdoni capitan Sto-nerook) nella vittoria senese. Pianigiani è stato spesso accusato di non fidarsi della sua pattuglia tricolore, ma i 41 punti se-

gnati dai vari Carraretto, Michelori, Ara-dori e Ress – tutti fondamentali in diversi momenti del match – hanno chiuso la boc-ca ai critici.

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enogastronomia– 14

L’assemblea dei soci, riuniti nel Con-sorzio del Brunello di Montalcino, ha approvato la decisione di ridurre ulteriormente la resa per ettaro, scen-

dendo a 60 quintali, rispetto agli 80 previsti dal disciplinare. Una scelta molto importante, coeren-te con quanto avvenuto negli ultimi cinque anni, quando sempre i produttori, avevano spostato il limite a 70 quintali. «Una decisione coraggiosa – commenta il Presidente del Consorzio Ezio Rivella – che si è rivelata vincente. I frutti sia in termini di posizionamento di mercato sia di qualità si sono subito visti, come testimoniano l’annata 2006 e la recente vendemmia 2010. Una scelta che conferma

la politica intrapresa da tempo e mirata al corretto posizionamento del vini montalcinesi sul mercato internazionale. Un segnale forte, che arriva da uno dei territori più impegnati nello sviluppo dell’alta enologia italiana». I dati rilevati tra il primo gen-naio e il 31 dicembre 2010 fanno emergere, infat-ti, che il numero di bottiglie di Brunello vendute ammonta a 8.300.000, contro i 7.200.000 del 2009, con un incremento del 15%. Bene anche gli altri vini: 3.200.000 bottiglie di Rosso, invariate rispetto al 2009, 200mila bottiglie di Sant’Antimo, 40mila quelle di Moscadello. Di questi oltre 11 milioni di bottiglie commercializzate nel 2010, il 62% è sta-to venduto sui mercati internazionali: se il 25%

dell’export è destinato agli Stati Uniti, buoni risul-tati di vendite si sono registrati in Germania, Sviz-zera, Canada, ma anche in Inghilterra e Giappone. In crescita anche il mercato asiatico, in testa Corea, Hong Kong e Cina. Il fatturato 2010 è cresciuto di circa il 5%, passando dai 135milioni di euro del 2009 ai 142milioni di euro del 2010. Buoni segnali anche dai primi quattro mesi del 2011, che fanno registrate oltre 4.500.000 di bottiglie di Brunello commercializzate, contro i 4.200.000 dello stesso quadrimestre dell’anno scorso. «Questi dati con-fermano – conclude il Presidente Rivella – il grande successo dell’annata 2006 messa in commercio dal primo gennaio 2011».

l’assemblea dei produttori ha deciso un’ulteriore riduzione delle rese

il brunello punta sulla qualitàandrea CaPPelli

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Rush non puo’ piu’ stare con la sua famiglia. È molto affettuoso con le persone e con i bam-bini. Ama rincorrere i gatti ma non gli ha mai fatto del male. Ha convissuto pure con conigli e galline senza mangiarle.

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arieteSiete decisi a non ar-rendervi: volete cattu-rare un nuovo cliente e non accettate che un personaggio impor-tante si neghi quando lo cercate. L’astro del

business è amico dei vostri progetti: se vi mancano idee geniali e l’estro creativo per concludere ciò che desiderate stare tranquilli, li troverete. Serata di coc-cole: Venere difende i single. Eros ni. Fiduciosi

leoneNuova settimana, quella delle svolte. Se vi sembra che qualcosa sollevi trop-pe polemiche lascia-telo stare. Un affare vi fa gola, ma temete

un nulla di fatto. Forse avete ragione, ma ciò non si-gnifica che non dovete provarci: Mercurio promette svolte importanti. Serata di baci e di conquiste: Vene-re è amabile. caparbi

sagittarioUna riunione via l’al-tra, . Dove sta il pro-blema? Siete dei cen-tauri, non dite che il galoppo da un ufficio all’altro è faticoso: Marte vi ricarica a dovere. Con la perso-

na amata trovate un punto d’incontro, basta Venere a creare zizzania. Serata con gli amici? Siate pun-tuali! indaFFarati

gemelliSfruttate il momento. La scelta, oltretutto è ampia: Venere difende le coppie che si ama-no, le nuove conqui-ste; il Sole protegge la vostra vitalità, l’ottimi-

smo; Mercurio vivacizza la mente, la sfera mondana, il settore viaggi, oltre al lavoro in ufficio, la professione. Giove v’invita a moderare le spese. Coppie segrete: di-fese da Plutone! ViVaci

bilanciaSettimana di grandi firme: cosa avete ca-pito? Non si tratta di saldi a sorpresa. Le stelle si dedicano ai progetti, alle offer-te su cui lavorate da tempo: è ora di appor-

re le firme, col benestare di Mercurio. Venere difende la vostra storia d’amore, la vostra unione. Birichini all’arrembaggio: Marte è in onda. FattiVi

acquarioGrazie a Mercurio e il Sole recuperate in modo stupefacente. Siete in forma sia a livello mentale sia fisico: procedono con meno intoppi i con-

tatti di lavoro, nella professione. Venere difende la vostra unione, i single, i fidanzati. L’eros? Non anda-te al massimo. Spese pazze: chiudete i cordoni della borsa, Giove è avaro. sereni

toroGrinta e padronanza nel lavoro vi aiutano: coi colleghi siete sul-la stessa lunghezza d’onda, coi clienti e i superiori ci sapete

fare; Marte è al vostro fianco. Giove sostiene i liberi professionisti, gli imprenditori, se siete lanciati in car-riera fate passi da gigante. Il saldo in Banca scoppia di salute, anche Mercurio in II casa, collabora al tuo successo. Flirt al bacio: il dono di Nettuno. capaci

vergineÈ più chiara la stra-tegia da attuare per risolvere le noie in ufficio. La Luna vi of-fre l’idea geniale per intervenire. Per le nuove storie d’amore, vi convincerete di non

essere la persona giusta: forse avete paura di pren-dervi una cotta colossale. Unioni datate: come cani e gatti, Venere è acida. indecisi

capricornoVenere è complice: , la salute migliora, la siluette è quasi per-fetta. Mercurio segue il lavoro in ufficio, lo sport, vi aiuta a su-perare le difficoltà del

quotidiano. Imprenditori e carrieristi hanno il vento alle spalle: Giove offre svolte, successo, riuscita. At-trazioni fatali in ufficio: Cupido è attraente. Bebè in vista: solo per chi li cerca. Fortunati

cancroLa Luna incoraggia le levatacce per tor-nare in ufficio. Giove rivela che l’incontro con un boss va nella direzione sperata. Se dovete raggiungere

un’azienda fuori sede partite per tempo. La serata promette divertimento: Marte organizza un raduno con gli amici, un flirt al bacio se sei single. Coppie che scoppiano: Venere è una vipera. allertati

scorpioneSapete di essere dei maghi del vostro la-voro: perché non fate leva su queste atti-tudini per mettervi in luce? Ci sono tanti incompetenti, abili nel

vendersi bene, voi avete estro e bravura: impegnate-vi amici, la Luna vi dà una mano. Contrasti coi soci: Giove è rancoroso. Nettuno difende le unioni felici; Plutone i single. coraggiosi

pesciNon limitatevi ai buoni propositi ma andate al sodo: Mercurio ostile vi confonde le idee. Giornata propizia per gli incontri in agenda,: Giove collabora. Net-

tuno difende l’amore nelle unioni felici; Venere scom-piglia le storie agitate. Marte annuncia un raduno con gli amici, ma vi propone, anche una notte hard: vietata ai minori! conFusi

il mago di oz 15 –

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