notiziario dell'ecomuseo della tuscia - nr. 3

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NuoVa staGioNe, NuoVo NumeroCon l’approssimarsi della stagione estiva diamo alle stampe il nuovo numero del nostro notiziario, allo scopo di riassumere le iniziative degli scorsi mesi e di anticipare qualcosa su quelle che seguiranno. Prima di lasciare spazio alle notizie, vogliamo però ri- cordarvi che in questi giorni – e, per la precisione, lo scorso 12 giugno – l’ecomuseo della Tuscia ha com- piuto il secondo anno di età! i “QuaderNi dell ’eComuseo della tusCiaTrascorse le festività natalizie la nostra attenzione si è rivolta direttamente al carnevale e, in particolare, alla maschera grottana del Bucèfere. L’ecomuseo infatti ha voluto dedicare proprio alla no- stra maschera carnevalesca il “numero zero” della col- lana “Quaderni dell’ecomuseo della tuscia”, la quale – coerentemente con quanto previsto dal nostro statuto – contribuirà alla documentazione – e quindi alla preservazione – di alcune peculiarità (stori- che, linguistiche, culturali, ecc.) della Tu- scia viterbese, con un occhio di riguardo per il nostro territorio. Per la realizzazione di questa piccola opera – intitolata “il paese del ‘Bucèfere’. il car- nevale fa testamento a Grotte santo ste- fano” (a cura di F. Frezza, “Quaderni dell’ecomuseo della Tuscia”, n. 0, 2012, 64 pp. in f.to 14,5x21, ill. b/n, stampa Gescom, vi- terbo 2012) – si sono adoperati alcuni soci ma la cura del fascicolo, la realizzazione del saggio e il reperimento della maggior parte dei materiali documentari (incluse le interviste, rigorosamente trascritte nel dialetto locale) si devono a Flavio Frezza, il quale si è occupato anche dell’impagi- nazione. La presentazione del “quaderno” ha avuto luogo lo scorso 28 febbraio – giorno di martedì grasso – presso la sala consiliare del palazzo ex-comunale, in piazza dell’Unità, di fronte a un nutrito e interessato pubblico, composto, oltre che da numerosi compae- sani, anche da studiosi e semplici curiosi provenienti dal resto della provincia. in detta occasione sono inter- venuti l’autore, il presidente della nostra associazione massimo Calanca e, infine, il folclorista Luigi Cimarra, autore della presentazione del volumetto. il “quaderno” sta riscuotendo un discreto successo, sia tra i compaesani – che lo hanno ricevuto versando un piccolo contributo all’associazione – che, a quanto pare, tra gli studiosi, come dimostra la prima recensione ricevuta, apparsa sulla rivista “la Loggetta” di Pian- sano, che riportiamo di seguito. a distanza di poche settimane, in occasione della festa patronale della vicina frazione di Fastello, abbiamo pubblicato un nuovo “quaderno” dedicato alla cosid- detta “gara del solco dritto” che si teneva pressa la piccola borgata volsino-tiberina. in questo quaderno – intitolato “il solco di sant’isi- doro a fastello. una ricerca folclorico-linguistica tra il lago di Bolsena e il tevere” (“Quaderni dell’eco- museo della Tuscia”, n. 1, 2012-ii, 64 pp. in f.to 14,5x21, ill. b/n, stampa Tipografia Silvio Pellico, montefiascone 2012) –, di nuovo ad opera di Flavio Frezza – è stato dato grande risalto al piano linguistico, con la presenza di un nutrito glossario settoriale (alle- vamento bovino, aratura, geomorfologia del territorio, parti del cmapo, ecc.) e alcune sezioni dedicate all’ono- mastica (nomi imposti a bo- vini, soprannomi di bifolchi, proprietari terrieri, ecc.) e alla toponomastica (princi- palmente luoghi legati alla manifestazione Notiziario dell’ass. Cult. “eComuseo della tusCia” Grotte saNto stefaNo (Vt) [email protected] www.ecomuseodellatuscia.it Cercaci su Facebook! N° 3 - Primavera 2012

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Terzo numero del notiziario dell'ass. cult. "Ecomuseo della Tuscia" (Grotte Santo Stefano, VT).

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Page 1: Notiziario dell'Ecomuseo della Tuscia - nr. 3

NuoVa staGioNe, NuoVo Numero…

Con�l’approssimarsi�della�stagione�estiva�diamo�allestampe� il� nuovo� numero� del� nostro� notiziario,� alloscopo�di�riassumere�le�iniziative�degli�scorsi�mesi�e�dianticipare�qualcosa�su�quelle�che�seguiranno.Prima�di�lasciare�spazio�alle�notizie,�vogliamo�però�ri-cordarvi�che�in�questi�giorni�–�e,�per�la�precisione,�loscorso�12�giugno�–�l’ecomuseo�della�Tuscia�ha�com-piuto�il�secondo�anno�di�età!

i “QuaderNi dell’eComuseo della tusCia”

Trascorse�le�festività�natalizie�la�nostra�attenzione�si�èrivolta�direttamente�al�carnevale�e,�in�particolare,�allamaschera�grottana�del�Bucèfere.L’ecomuseo�infatti�ha�voluto�dedicare�proprio�alla�no-stra�maschera�carnevalesca�il�“numero�zero”�della�col-lana� “Quaderni dell’ecomuseo della tuscia”,� laquale�–�coerentemente�con�quanto�previsto�dal�nostrostatuto�–�contribuirà�alla�documentazione�–�e�quindialla�preservazione�–�di�alcune�peculiarità�(stori-che,�linguistiche,�culturali,�ecc.)�della�Tu-scia�viterbese,�con�un�occhio�di�riguardoper�il�nostro�territorio.Per�la�realizzazione�di�questa�piccola�opera–�intitolata�“il paese del ‘Bucèfere’. il car-nevale fa testamento a Grotte santo ste-fano” (a� cura� di� F.� Frezza,� “Quadernidell’ecomuseo�della�Tuscia”,�n.�0,�2012,�64pp.�in�f.to�14,5x21,�ill.�b/n,�stampa�Gescom,�vi-terbo�2012)�–�si�sono�adoperati�alcuni�soci�mala�cura�del�fascicolo,�la�realizzazione�del�saggioe�il�reperimento�della�maggior�parte�dei�materialidocumentari�(incluse�le�interviste,�rigorosamentetrascritte�nel�dialetto�locale)�si�devono�a�FlavioFrezza,�il�quale�si�è�occupato�anche�dell’impagi-nazione.La�presentazione�del�“quaderno”�ha�avuto�luogo�loscorso� 28� febbraio� –� giorno� di�martedì� grasso� –presso�la�sala�consiliare�del�palazzo�ex-comunale,�inpiazza�dell’Unità,�di�fronte�a�un�nutrito�e�interessatopubblico,�composto,�oltre�che�da�numerosi�compae-sani,�anche�da�studiosi�e�semplici�curiosi�provenientidal�resto�della�provincia.�in�detta�occasione�sono�inter-venuti�l’autore,�il�presidente�della�nostra�associazionemassimo�Calanca�e,�infine,�il�folclorista�Luigi�Cimarra,autore�della�presentazione�del�volumetto.

il�“quaderno”�sta�riscuotendo�un�discreto�successo,�siatra�i�compaesani�–�che�lo�hanno�ricevuto�versando�unpiccolo� contributo� all’associazione� –� che,� a� quantopare,�tra�gli�studiosi,�come�dimostra�la�prima�recensionericevuta,�apparsa�sulla�rivista�“la�Loggetta”�di�Pian-sano,�che�riportiamo�di�seguito.a�distanza�di�poche�settimane,�in�occasione�della�festapatronale�della�vicina� frazione�di�Fastello,� abbiamopubblicato�un�nuovo�“quaderno”�dedicato�alla�cosid-detta�“gara del solco dritto” che�si�teneva�pressa�lapiccola�borgata�volsino-tiberina.in�questo�quaderno�–�intitolato�“il solco di sant’isi-doro a fastello. una ricerca folclorico-linguistica trail lago di Bolsena e il tevere” (“Quaderni�dell’eco-museo� della� Tuscia”,� n.� 1,� 2012-ii,� 64� pp.� in� f.to14,5x21,� ill.� b/n,� stampa� Tipografia� Silvio� Pellico,montefiascone�2012)�–,�di�nuovo�ad�opera�di�FlavioFrezza�–�è�stato�dato�grande�risalto�al�piano�linguistico,con�la�presenza�di�un�nutrito�glossario�settoriale�(alle-vamento�bovino,�aratura,�geomorfologia�del�territorio,parti�del�cmapo,�ecc.)�e�alcune�sezioni�dedicate�all’ono-

mastica�(nomi�imposti�a�bo-vini,�soprannomi�di�bifolchi,proprietari� terrieri,� ecc.)� ealla�toponomastica�(princi-palmente�luoghi�legati�alla

manifestazione

Notiziario dell’ass. Cult.“eComuseo della tusCia”

Grotte saNto stefaNo (Vt)

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N°�3�-�Primavera 2012

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fastellese�o�all’allevamento�bovino).La�realizzazione�di�questo�“quaderno”�e�la�relativa�pro-mozione�si�devono�alla�collaborazione�tra�l’ecomuseodella�Tuscia�e�il�Comitato�festeggiamenti�Sant’isidoro.La�presentazione�ha�avuto�luogo�lo�scorso�13�maggioall’interno�della�gremita�chiesa�parrocchiale�di�Fastello,con�la�partecipazione�dell’autore,�di�rinaldo�Cordovanie�del�nostro�ormai�prezioso�amico�Luigi�Cimarra.È�inoltre�stato�un�grande�piacere,�oltre�che�un�onore,assistere�al�ritorno�della�gara�tra�bifolchi�(oggi�“tratto-risti”!)�dopo�oltre�quarant’anni�di�interruzione.�La�rie-vocazione�della�manifestazione�ha�infatti�avuto�luogonel�pomeriggio�del�12�maggio…�proprio�in�occasionedella�pubblicazione�del�volumetto!Teniamo�a�precisare�che�lo�scopo�dei�“quaderni”�non�èsoltanto�quello�di�solleticare�la�curiosità�dei�nostri�com-paesani,�ma�anche�far�conoscere�le�peculiarità�del�no-stro�territorio�al�di�fuori�dello�stesso�e,�in�particolare,tra�gli�specialisti�(storici,�folcloristi,�linguisti,�ecc.),�iquali,�a�partire�da�questo�momento,�potranno�contaresu�una�precisa�e�affidabile�documentazione�della�realtàgrottana,�troppo�spesso�bistratta�(a�partire�dalla�stessapopolazione!)�e�generalmente�ignorata�dagli�studiosi,salvo�lodevoli�(quanto�isolate)�eccezioni�attribuibili�adattilio�Carosi,�Luigi�Cimarra,�Quirino�Galli,�FrancescoPetroselli,�ecc.�abbiamo�infatti�destinato�un�certo�nu-mero�di�copie�dei�volumetti�alle�principali�bibliotecheprovinciale�e�nazionali,�oltre�che�ai�maggiori�studiosidei�settori�interessati,�nella�convinzione�che�il�nostroimpegno�costituisca�a�tutti�gli�effetti�un�“investimento”sul�nostro�territorio�facendone�conoscere�le�caratteri-stiche�più�interessanti�a�chi�saprà�valorizzarle�e�tenerlein�dovuta�considerazione.

romualdo luzi reCeNsisCe il “QuaderNo” dediCato al Bucèfere…

il�noto�studioso�romualdo�Luzi�ha�recensito,�all’in-terno�della�rubrica�“TusciaLibri�news”�(in:�La Loggetta.Notiziario di Piansano e la Tuscia,�n.�90,�1,�anno�Xvii,gennaio-marzo�2012,�pp.�29-30),�il�nostro�primo�qua-derno:�

«Gli�aspetti�del�carnevale,�i�suoi�riti�e�le�sue�tradizioni,intesi�come�“periodo�di�sregolatezza,�caratterizzato�dal‘mondo�alla�rovescia’,�in�cui�la�vita�ordinaria�subisceuna�busca�interruzione”,�come�scrive�Luigi�Cimarranella�Presentazione del�volume�di�cui�trattiamo,�restano

vivi�e�sono�perpetuati�come�“valvola�di�sfogo”�e�di�tra-sgressione�proprio�con�riferimento�al�momento�liberta-rio�rappresentato.�Cosi�una�comunita�trasmette�questetradizioni�e�ne�il paese del “Bucefere”. il Carnevalefa testamento a Grotte santo stefano,� (“Quadernidell’ecomuseo�della�Tuscia”,�n.�0-2012,�64�pp.�in�f.to14,5x21,�ill.�b/n,�stampa�Gescom�viterbo),�curato�daFlavio�Frezza,�altro�nostro�valente�collaboratore.�Tornaa�essere�documentato�e�fatto�rivivere�un�interessanteelemento�del�folklore�locale�che,�altrimenti,�sarebbepassato�inosservato�e,�a�poco�a�poco,�dimenticato.�Per“bucefere”�i�grottani�intendono�“Lucifero”,�e�tutta�larappresentazione� vuol� essere� una� caricatura� della“morte�del�carnevale”�secondo�un�rito�che�si�ripete�altermine�della�giornata�del�martedi�grasso.�il�“bucefere”,con�il�capo�coperto�da�un�cappuccio�nero,�con�una�lo-gora�tunica�bianca�e�armato�di�un�nerbo,�attraversa�levie�del�paese�scortato�dai�carnevalotti.�Questi�ultimisono�tenuti�a�difende-�re�la�maschera�dalla�cattura�o�dalfurto�della�frusta.�in�caso�di�insuccesso�pagheranno�il“riscatto”�consistente�in�una�bevuta�offerta�alla�popo-lazione.�il�“bucefere”,�diretto�alla�piazza�principale,�esottoposto�a�insulti�e�lancio�di�“trippette�d’agnello”.�Lamascherata�generale�si�conclude�nella�piazza�quando�il“bucefere”�legge�il�testamento�dall’alto�di�un�balconein�cui�si�rivolge�alla�popolazione�con�riferimenti�agliavvenimenti�accaduti�in�paese,�anche�“piccanti”,�allapolitica�locale�e�nazionale,�senza�mancare�di�riferimentialle�persone�piu�in�vista,�suscitando�commenti�e�ilaritavarie�tra�i�presenti.�Con�la�morte�del�carnevale�terminala�sceneggiata.�in�conclusione�si�piu�affermare�che�il“quaderno”�e�di�un�singolare�interesse�antropologico�efolklorico».

PasseGGiata di PrimaVera a CorViaNo

Con� l’arrivo� del� bel� tempo� abbiamo� organizzato� laprima�passeggiata�stagionale,�che�abbiamo�voluto�chia-mare� “Passeggiata� di� primavera”,� svoltasi� presso� ilparco naturalistico-archeologico di Corviano.La� nostra� passeggiata,� alla� quale� hanno� partecipatocirca�60�persone,�si�è�svolta�nel�pomeriggio�di�dome-nica�1�aprile.�Tutto�è�andato�nel�migliore�dei�modi,anche�per�l’entusiasmo�dei�partecipanti�e,�in�particolare,dei�bambini,�che�hanno�vissuto�l’escursione�come�unabellissima�avventura.il�sito,�situato�nel�territorio�di�Soriano�nel�Cimino,�sitrova�su�uno�sperone�di�roccia,�a�ridosso�dei�confini�coni�comuni�di�vitorchiano�e�Bomarzo,�ed�è�facilmenteraggiungibile�a�partire�da�una�diramazione�della�SP�Or-tana,�all’altezza�del�Km�11,800,�in�loc.�Santarello.Corviano�fu�abitato�fin�dalla�preistoria,�come�testimo-niano�le�case�ipogee�poste�sulle�pareti�tufacee�e�i�fondidi�capanne�di�età�neolitica�e�villanoviana.�i�resti�dellemura�–�formate�da�grossi�massi�di�peperino�–�confer-mano�una�successiva�presenza�di�comunità�etrusche�epoi�romane,�mentre�i�ruderi�di�una�chiesa�e�di�una�for-tificazione�danno�conferma�della�presenza�umana�nelmedioevo.Passeggiando�per�Corviano�si�possono�facilmente�in-

Un�momento�della�presentazione�a�Fastello(foto�di�enrica�Ciorba)

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contrare�i�resti�di�antiche�“pestarole”�per�il�vino�ricavateda�massi�di�peperino;�nei�dintorni�di�quanto�rimanedella�chiesa�sono�poi�ben�visibili�resti�di�sarcofagi�eparticolari�fosse�a�forma�di�sagoma�umana.interessanti�sono�pure�i�resti�di�un�antico�mulino�adacqua�situato�lungo�il�corso�del�fosso�martelluzzo,�ilquale�costeggia�lo�sperone�di�roccia�su�cui�sorge�Cor-viano,�in�prossimità�di�una�piccola�cascata.il�sito�rappresenta�uno dei punti di maggiore attra-zione della nostra provincia,�e�la�sua�bellezza�saràparticolarmente�apprezzata�dagli�amanti�della�fotogra-fia,�poiché�si�presta�a�scatti�di�grandissimo�effetto.Sono�molti�i�luoghi�della�Tuscia�che�proporremo�di�vi-sitare�nel�tempo�e�vi�garantiamo�che�sono�tutti�di�grandeinteresse�sia�storico�che�naturalistico,�senza�tralasciarequelli�che�si�trovano�nel�territorio�di�Grotte�Santo�Ste-fano,�come�la�gola�dell’infernaccio,�dove�contiamo�ditornare�prima�possibile,�seguendo�un�percorso�alterna-tivo�a�quello�già�noto,�ma�attualmente�inutilizzabile.

XiV settimaNa della Cultura

in�occasione�della�Xiv�Settimana�della�Cultura�pro-mossa� dal�ministero� dei�Beni�Culturali,� l’ecomuseodella�Tuscia�ha�proposto�ai�propri�associati�una�visita�alPalazzo farnese di Caprarola nel�pomeriggio�di�do-menica�15�aprile.Con�le�circa�20�persone�che�si�sono�presentate�all’appun-tamento,�ci�siamo�recati�nel�centro�cimino�per�prendereparte�alla�visita�guidata�organizzata�dall’ass.�Guide�Tu-ristiche�della�Provincia�di�viterbo.Oltre�alla�visita�–�che�ci�ha�permesso�di�ammirare�lesplendide�sale�affrescate�del�maestoso�palazzo�caprolatto–�abbiamo�potuto�ascoltare�due esibizioni musicali conarchi e flauti,� egregiamente�eseguite�dei� ragazzi�delCentro�Sperimentale�musicale�per�l’infanzia�viterbo-roma.È�stata�sicuramente�una�buona�occasione�per�un�incontrocon�la�cultura�e�allo�stesso�tempo�un�buon�motivo�perstare�insieme�e,�visto�che�la�nostra�iniziativa�è�stata�ap-prezzata,�non�mancheremo�di�riproporla�in�futuro.�

“Grotte NasCosta”

il�nostro�associato�mario�Sabatini�ci�ha�messi�al�cor-rente�della�comparsa�–�nel�corso�dei�lavori�di�ristruttu-razione�di�un�palazzetto�in�piazza�dell’Unità�–�di�unafrase che fino a quel momento (e chissà per quantianni!) era rimasta nascosta in�un�controsoffitto.incuriositi�dalla�notizia,�ci�siamo�recati�sul�posto�e�ab-biamo�fotografato�la�seguente�scritta:�

RENDERCI MIGLIORI QUESTO DEV’ESSERE LOSCOPO DELLA NOSTRA VITA

– MAZZINI –

La�presenza�del�motto�ci�ha�spinto�a�chiederci�a�qualifunzioni�fosse�adibito�il�locale,�anche�per�via�della�suacentralità.�abbiamo�pensato,�innanzitutto,�che�la�stanzapotesse�essere�un�tempo�sede�di�un�ufficio�amministra-tivo�o�di�un�partito�politico,�oppure�l’ufficio�del�podestào,�ancora,�un’aula�scolastica.abbiamo�quindi�chiesto�informazioni�al�sig.�Stefanorossetti,�proprietario�dell’immobile,�che�ci�ha�riportatola�testimonianza�di�suo�nonno,�secondo�il�quale�lo�spa-zio�in�questione�veniva�utilizzato�come�aula;�sua�zia�ri-corda,�invece,�che�detto�locale�ospitava�la�sede�di�unmovimento�politico.�Dello�stesso�avviso�è�l’artigianoalfio�Santoni,�il�quale�ricorda�come�la�stanza�ospitassela�sezione�locale�del�partito�fascista.�alfio�ci�ha�poi�rac-contato�di�quando,�nel�medesimo�vano,�aveva�luogo�lacosiddetta�“befana�del�fascio”,�consistente�nella�dona-zione�di�giocattoli�ai�bambini�poveri�e�ai�figli�dei�sim-patizzanti�del�partito;�all’età�di�sei�anni,�incaricato�diaccompagnare�alcuni�bimbi�più�piccoli,�lo�stesso�alfioricevette�un�cavalluccio�di�cartone,�sebbene�apparte-nesse�ad�una�famiglia�più�agiata�e�non�fascista.�a�questopunto,�allo�scopo�di�fare�chiarezza,�chiediamo�a�chiun-que�abbia�delle�notizie�o�sia�in�possesso�di�documentiutili,�di�contattarci.Nel�corso�del�sopralluogo,�abbiamo�anche�notato�chel’antica cassetta della posta che�si�trovava�sulla�fac-ciata� del� palazzetto� in�questione�non� era�più� al� suoposto�ma�era�stata�rimossa�per�via�dei�lavori�in�corso.Siccome�riteniamo�che�si�tratti,�ormai,�di�un�oggetto�ab-bastanza�raro�che�costituisce,�inoltre,�parte�integrantedell’arredo�urbano�della�piazza�principale�del�nostro

mulino�sul�fosso�martelluzzo�(Corviano)

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paese,� riteniamo� opportuno� che� questa� torni� al� suoposto,�ed�abbiamo�pertanto�sollecitato�l’intervento�del�de-legato�del�sindaco�elpidio�micci,�al�fine�di�ottenere�in-formazioni�sul�“destino”�della�“nostra”�cassetta.Sebbene�la�questione�non�sia�di�sua�competenza�–�l’og-getto�“scomparso”�è�di�proprietà�delle�Poste�italiane�–,�ildelegato�ha�chiesto�spiegazioni�agli�impiegati�dell’ufficiopostale�grottano,�i�quali,�dopo�essersi�informati�presso�gliuffici�competenti,�lo�hanno�rassicurato�e�gli�hanno�con-fermato�che�la�cassetta�postale�si�trovava�al�deposito�delleposte,�presso�il�capoluogo�comunale,�e�che�questa�sarebbestata�di�nuovo�riportata�al�suo�posto,�al�termine�dei�lavori.Purtroppo�non�è�stato�possibile�fare�altro�e,�nella�speranzache�nel�frattempo�non�sparisca�definitivamente,�non�ciresta�che�sperare�che�l’oggetto�ritorni�realmente�al�suoposto.�

1 maGGio a PiaNtoreNa

La�giornata�del�1�maggio�al�parco�archeologico�del�SS.Salvatore,�in�località�Piantorena,�è�da�sempre�uno�degliappuntamenti�più�sentiti�dai�grottani�e�anche�quest’anno,nonostante�la�volubilità�del�tempo,�ci�siamo�ritrovati,�nu-merosi,�a�partecipare�alla�classica�poggiata.Noi�dell’ecomuseo�abbiamo�però�voluto�“anticipare”�lagiornata�con�l’iniziativa�denominata�“Nottata in tendaal ss. salvatore”,�dedicata�soprattutto�ai�più�giovani,�iquali�hanno�colto�con�entusiasmo�l’occasione�per�passareuna�notte�insieme,�aspettando�l’alba�“a�veglia”�intorno�alfuoco.

il “tusCiaGiro 2012” iN maremma

L’ecomuseo�ha�avviato�una nuova serie di inizia-tive denominata�“Tusciagiro”,�con� la�quale� inten-

diamo�proporre�una�serie�di�escursioni�mirate�allascoperta�delle�bellezze�più�o�meno�“nascoste”�dellaTuscia,�privilegiando�la�collaborazione�con�altre�as-sociazioni�che�hanno�finalità�statutarie�simili�allenostre.abbiamo�iniziato�la�scorsa�domenica�3�giugno�conuna visita a Cellere e nella frazione di Pianiano,nella maremma laziale,�dove�–�insieme�all’ass.Cult.�“Cellerè”�–�abbiamo�visitato�l’interessantis-simo�museo�del�Brigantaggio�e,�in�seguito,�una�mo-stra�di�oggetti�in�ferro�battuto�di�un�artigiano�locale,la�chiesa�di�Sant’egidio� (costruita�dall’architettoantonio�da�Sangallo�il�Giovane�intorno�al�1514)�e,infine,�dopo�una�sosta�per�il�pranzo�al�parco�del�Ti-mone,�ci�siamo�recati�presso�il�borgo�medievale�diPianiano,�dove�era�stata�allestita�la�manifestazioneflorovivaistica�“al�di�là�del�giardino”.Per�questa�nostra�prima�uscita,�abbiamo�avuto�po-chissime�adesioni�ma�la�cosa�non�ci�ha�scoraggiatoe�cercheremo�di�fare�meglio�per�la�prossima.Per�quanto�riguarda�l’inserimento�del�nostro�paeseall’interno�del�“Tusciagiro”,�stiamo�pensando�ad�unprogetto�che�speriamo�di�presentarvi�al�più�presto�eper� il�quale�contiamo�sulla�collaborazione�di�voicompaesani.�Siamo�convinti�che�anche�Grotte�S.�Stefano�presentidivesi�aspetti�interessanti,�occorre�solo�valorizzarlie�metterli�in�mostra�nella�maniera�più�adeguata.

ProssimameNte…

viste�le�richieste�che�ci�stanno�arrivando�da�più�per-sone,� stiamo�preparando�una�giornata�di�archeo-trekking presso�uno�dei�posti�più�suggestivi�dellenostre�zone,�dove�avremo�la�possibilità�di�vederemolte�cose�interessanti�immerse�in�un�contesto�pae-saggistico�mozzafiato�e�dove�gli�amanti�della�foto-grafia� potranno� sbizzarrirsi� come� vorranno…Occorrerà� soltanto� avere� un� po’� di� pazienza,� inquanto�saremo�in�grado�di�presentare�il�nostro�pro-getto�soltanto�in�conclusione�della�stagione�estiva.Nel� frattempo�vi� invitiamo�a�partecipare�alla�12a

edizione della “sagra delle fettuccine” che� siterrà,� a� cura� della� Pro-Loco� Santo� Stefano,� neigiorni�15,�16�e�17�giugno�presso�il�“piazzale�Pro-Loco”� in� via�asmara.� Per� ora� è� tutto,� a� presto� ebuona estate con la Gipalissima!!!

in�tenda�al�SS.�Salvatore