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COMUNE DI ROVIGO SEZIONE STRUZIONE Nido Integrato alla Scuola dell’infanzia Statale di Buso di Rovigo “Girotondo...giro...giro...giro il mondo” Esperienze di multicultura al nido PROGETTAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA Anno educativo 2015-2016

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COMUNE DI ROVIGO

SEZIONE STRUZIONE

Nido Integrato alla Scuola dell’infanzia

Statale di Buso di Rovigo

“Girotondo...giro...giro...giro il mondo”

Esperienze di multicultura al nido

PROGETTAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA

Anno educativo 2015-2016

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EDUCATRICI :

Pelà Laura

Silvestrin Chiara

Cooperativa Sociale Cercate

“La più grande, la più importante, la più utile regola di tutta l’educazione?

È non di guadagnare tempo, ma di perderne”

Jean-Jacques Rousseau

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Premessa

Il Nido Integrato di Buso è aperto dal 2 novembre 2015, accoglie sedici bambini dai12 ai 36 mesi e prevede la presenza di due educatrici.La metodologia adottata prevede l’ambientamento dei bambini in un gruppoallargato composto dai genitori e rispettivi figli, dai bambini già inseriti e dalleeducatrici.Il processo di ambientamento prevede che la mamma o il papà, nei primi giorni, sianopresenti al nido per aiutare il figlio/a a riconoscere un ambiente nuovo e delle figuresconosciute.Tale modalità di ambientamento si basa sul “sistema di riferimento” che nascedall’esigenza di condivisione della professione educante e dalla necessità diindividuare risorse maggiori e coordinate all’interno di un’equipe di lavoro anziché“sull’educatrice di riferimento” che determina un attaccamento del bambino adun’unica figura, sempre stabile, che contemporaneamente diventa l’unica referenteper la famiglia.Le azioni che vengono intraprese si dividono in tre fasi:

1. Le visite con i genitori, che durano circa un’ora, per due giorni consecutivi;2. L’ambientamento che prevede due ore di permanenza al giorno per due giorni;3. Il distacco che dura circa tre settimane.

Il primo gruppo che è entrato a far parte del nido, era composto di otto bambini, ilnono bambino è entrato dopo un mese, il decimo ed undicesimo nel mese di Gennaio,a Febbraio ci saranno altri tre ambientamenti, fino a concludere il gruppo ad Aprilecon gli ultimi due ambientamenti.Creare un progetto educativo al nido significa prendere in considerazione in primis itempi e i bisogni di ciascun bambino accompagnandolo lungo il suo percorso dicrescita, sviluppo e autonomia alla scoperta del mondo che lo circonda.L’educatrice diventerà per lui un punto di riferimento, un mediatore che valorizzerà lasua crescita attraverso proposte educative e formative mirate al gruppo, ma anche allasingolarità di ognuno.

Progettare al nido significa:

- pensare e programmare esperienze;- osservare il bambino, le sue esigenze, valutando di volta in volta se modificare ilpercorso pensato;- confrontarsi con le altre educatrici sulle strategie da adottare;- predisporre elementi di valutazione e verifica.

Osservando il gruppo di bambini emerge che la sezione è eterogenea:

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• per età, in quanto vi sono 5 bambini tra i 24 e 36 mesi, 5 bambini fra i 15 e 18mesi, e i restanti 6 bambini di 12 mesi;

• per provenienza geografica, in quanto 6 bambini sono italiani, 2 nigeriane, unmarocchino, una moldava, 4 albanesi e 2 rumeni.

La linea di progettazione verrà interrotta a causa dei diversi ambientamentiscaglionati, per questo si ipotizza di proporre per quest’anno un numero limitato dilaboratori, dove si prediligeranno la sfera emotiva-manipolativa e sensoriale-naturaleil primo ed un secondo, dove al centro ci sarà la multicultura e l’incontro con l’altro.Non mancheranno durante le giornate al Nido il gioco libero e guidato e le esperienzelegate alla motricità (percorsi motori). La principale finalità al Nido Integrato èquella di aiutare i bambini a diventare autonomi e maggiormente creativi ed empatici.Al Nido s’impara ad autogestirsi sviluppando precocemente la propria autonomia, leeducatrici invitano i bambini a “far da soli” , aiutandoli in maniera diretta nelle varieoperazioni di vita quotidiana, rispettando i loro tempi, non intervenendo subito malasciandogli il tempo per provare da soli.Ai bambini verrà anche chiesto di aiutare a riordinare alla fine di un gioco o diun’esperienza, non solo perché fa parte delle regole del Nido, ma anche per renderlimaggiormente responsabili ed autonomi.Diverse saranno le autonomie che raggiungeranno i bambini:

• durante il momento del pranzo e della merenda (imparare a mangiare e a bereda soli, utiliozzando il cucchiaio ed il bicchiere);

• infilarsi il bavaglino, lavarsi le mani ed il viso, infilarsi o togliersi i calziniantiscivolo o le scarpe ;

• riordinare i giochi;• raggiungere il controllo sfinterico ( per i bambini più grandi );• imparare a chiedere un bisogno o un desiderio.

Riferimenti teorici e pedagogici

L’argomento che si tratterrà quest’anno all’interno della progettazione educativanasce dall’incontro del pensiero di Gianfranco Zavalloni, maestro ed educatore , ilquale ha praticato e teorizzato una scuola lenta, non competitiva, alla scoperta dellamanualità e del contatto con la natura. L’opera più importante di Zavalloni è “ Lapedagogia della lumaca. Per una scuola lenta e nonviolenta” un vero e proprioelogio della lentezza, egli sosteneva infatti che in educazione non si può correre maoccorre perdere tempo per scoprire ed apprezzare le piccole cose, quelle che magaridiamo per scontate, ma che in realtà non lo sono, soprattutto per i nostri bambini, chevivono ogni esperienza con la gioia dello stupore. Imparare quindi dalla lentezza.Zavalloni inoltre viene ricordato per aver scritto il “ Manifesto dei diritti naturali dibimbi e bimbe", un decalogo dove al centro pone i bambini e le bambine soggetti didiritto, ognuno con la propria specificità e originalità.

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Noi Educatrici abbiamo condiviso il pensiero di Zavalloni del tempo lento per ibambini, ma anche per noi; di quel tempo che ti rende parte della natura e nondominatori di essa.Si partirà proprio da questi diritti, non dimenticando di lasciare ad ogni bambino lapossibilità di fare esperienze a seconda dei propri bisogni, rispettando i tempi dicrescita di ognuno.

Riportiamo i diritti pensati da Gianfranco Zavalloni, alcuni verranno ripresi durante ilcorso della progettazione educativa :

I DIRITTI NATURALI DI BIMBI E BIMBE

1\ IL DIRITTO ALL'OZIOa vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti2\ IL DIRITTO A SPORCARSIa giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti3\ IL DIRITTO AGLI ODORIa percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura4\ IL DIRITTO AL DIALOGOad ascoltatore e poter prendere la parola, interloquire e dialogare5\ IL DIRITTO ALL'USO DELLE MANIa piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare, plasmare lacreta, legare corde,accendere un fuoco6\ IL DIRITTO AD UN BUON INIZIOa mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura7\ IL DIRITTO ALLA STRADAa giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade8\ IL DIRITTO AL SELVAGGIOa costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi,alberi su cui arrampicarsi9\ IL DIRITTO AL SILENZIOad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua10\ IL DIRITTO ALLE SFUMATUREa vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna ele stelle

di Gianfranco Zavalloni

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ATTIVITÀ DI CURA

Le routine costituiscono una serie di momenti che si ripetono nell’arco della giornatain maniera costante e ricorrente. I bambini hanno bisogno di ripetitività che glitrasmette sicurezza e permette di comprendere la realtà che li circonda; essi nonhanno la concezione dello scorrere del tempo come ha un adulto, riescono a capireciò che accade e ad orientarsi temporalmente solo attraverso “ciò che accade prima eciò che accade dopo”.Durante le attività di cura, sono di primaria importanza gli aspetti affettivi, dirassicurazione, di conforto del bambino da parte dell’Educatrice. Si nota cheall’inizio il bambino accoglie i momenti di cura poi, con il passare del tempo, lianticipa e riconosce, rappresentandoli successivamente nel gioco simbolico.Poiché il termine “routine” ha una connotazione prevalentemente meccanica emonotona preferiamo definire questi momenti con il termine “cura” che riconducepiù ad un concetto di ritualità.

Vogliamo vivere con i bambini i “diritti naturali” facendo esperienza di essi attraversoil tempo lento delle ruotine, le quali possono assumere una notevole valenzaeducativa.Esse divengono lo strumento migliore a disposizione dell’Educatrice per sviluppare eincrementare gli aspetti complessi dello sviluppo:

• senso di sicurezza• autostima• abilità cognitive e di linguaggio• abilità pro sociali• senso del tempo, spazio e ritmo• autonomia e percezione della propria efficacia

Le interazioni durante i momenti di cura sono individualizzate, cioè sono specifichecon ciascun bambino. Tale specificità avviene attraverso:

• l’uso del nome proprio;• il bisogno va focalizzato in maniera diversa per ciascun bambino, sia per

fascia d’età, sia in quanto persona con una propria espressività.• si usa il tempo che serve per ciascun bambino;• vanno riconosciute e apprezzate le peculiarità di ciascun bambino;• l’azione è spontanea: deve essere un vero e proprio contatto umano di tipo

visivo, verbale e tattile;• ci deve essere sensibilità alle risposte e iniziative del bambino;• si devono considerare tutti i bisogni del bambino: immediati, fisici, emotivi e

di sviluppo.

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MOMENTI DI CURA

L’ACCOGLIENZA (ore 7.45-9.30)

La maggior parte dei bambini usufruisce del servizio del pulmino arrivando al Nidoverso le ore 8.30. Un’Educatrice rimane in sezione con i bambini che vengonoaccompagnati dal genitore, mentre l’altra esce ad accogliere e accompagnare ibambini all’interno del Nido. All’entrata del Nido, di fronte ciascuno al proprioarmadietto avviene il rituale in cui i bambini, con l’aiuto dell’Educatrice, vengonoaiutati a spogliarsi e poi entrano nella sezione e possono scegliere, in base ai lorobisogni, in quale angolo della sezione andare e lì possono dar sfogo alla loroimmaginazione. C’ è il bambino che ha bisogno di stare un pò da solo, allora prendeun libro e lo sfoglia sdraiato su un cuscino; c’è il bambino che ha bisogno di correre esaltare, allora va nella piscina delle palline a scatenarsi con gli amici e ci sono lebambine che giocano a “fare le mamme”.Accogliere significa andare incontro, ascoltare, tranquillizzare, contenere everbalizzare le emozioni.Per facilitare il distacco abbiamo suggerito ai genitori di dare al bambino o di metteresempre nel proprio zainetto l’oggetto transizionale (se esiste), che potrebbe divenirenecessario anche per il momento della nanna o qualche attacco di nostalgiaimprovvisa.Terminate le entrate le Educatrici insieme ai bambini raccolgono tutti i giochi chevengono separati e disposti nei diversi contenitori per condurre i bambini verso iprimi “compiti” di seriazione.

MERENDA (Ore 9.30)

Durante questo momento i bambini consumano la merenda che consiste in fruttafresca di stagione e pane, entrambi biologici, fornita dal Nido.Quotidianamente i bambini apprendono ad attendere il tempo della lentezza edell’ozio aspettando qualche minuto mentre un’Educatrice sbuccia la frutta e taglia ilpane e prepara l’acqua.E' al termine di questo spuntino che vengono cantate e mimate alcune canzoncine chepiano piano vengono memorizzate dai bambini.E’ un momento di grande allegria e gioia.

ESPERIENZE EDUCATIVE (ore 10.00 - 11.15)

Terminata la merenda, i bambini, dopo un momento di gioco libero vengono invitati

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dalle Educatrici a vivere delle attività di gioco che preferiamo definire “esperienze”in quanto l’intento educativo è quello di promuovere nel bambino l’autonomia e lalibertà nel “provare a fare” pertanto, non si costringe il bambino a partecipare a ciòche si propone ma piuttosto lo si lascia libero nella scelta, rispettando i suoi tempi eritmi.Le esperienze trovano espressione anche nei laboratori, le Educatrici a seconda di ciòche si desidera proporre, allestiscono prima o assieme ai bambini gli spazi, mettendoa disposizione i materiali e poi osservano come ognuno vive quel momento, in baseai suggerimenti dati. Tra le diverse esperienze che verranno proposte ricordiamoquelle di tipo manipolativo-espressivo (esperienze del colore), motorie, naturali ( uscite in giardino all’aria aperta).

CAMBIO E IGIENE PERSONALE (ore 11.15 - 11.30)

Ogni bambino viene accompagnato in bagno singolarmente per favorire tutta quellavarietà di atteggiamenti e attenzioni di cui necessita in questo delicato e piacevolemomento. Riteniamo infatti che il tono della voce, il modo di appoggiare il bambinosul fasciatoio, i gesti e gli sguardi che ci si scambia durante il cambio sianodeterminanti per stabilire un clima di fiducia e complicità in questo rapporto diadico.La modalità in cui le diverse cure vengono date, trasmettono al bambino fiducia in sé,nel mondo circostante, negli altri, autostima, autonomia, indipendenza, oppure tutto ilcontrario.Trasmettono inoltre messaggi di accettazione e di rispetto della sua corporeità.Il cambio è dunque un momento di intimità e di forte rapporto affettivo.

PRANZO (ore 11.45 - 12.30)

Il pranzo è un momento molto atteso da tutti i bambini, soprattutto per i più grandi; èuna grande opportunità di sperimentare il loro desiderio di autonomia, le lorocompetenze, il loro “saper fare”: l’imparare a mangiare da soli, prima con le mani,poi superata la fase importante del “pasticciamento”, usando progressivamente gli“strumenti” (cucchiaio, forchetta, bicchiere, ecc.) è una conquista che rafforzal’identità personale del bambino. Durante il pranzo è fondamentale non mettere frettaal bambino, rispettare i suoi gusti e la sua capacità di autoregolarsi, ma anchegradualmente insegnargli, senza forzature, a rispettare alcune regole che lo stare atavola insieme comporta. Fin da subito i bambini sono invitati a far da soli perpromuovere in loro l’autonomia a tavola (mangiare con il cucchiaio, aspettare chefiniscano tutti il primo piatto per richiedere la seconda pietanza, rimanere seduticomposti). I bambini più grandi saranno invitati ad apparecchiare la tavola assiemealle Educatrici riponendo i piatti sul carrello terminato il pranzo.

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NANNA (ore 13.00 - 15.00)

Lo spazio adibito a sala nanna viene preparato dalle educatrici all’interno dellasezione; sono presenti quattro pedane con all’interno lettini estraibili che vengonodisposti e attorniati da grandi cuscini morbidi e tappeti.

I bambini, dopo il cambio, apprendono che è il momento di andare a riposare. Ilmomento della “nanna” al Nido si basa su una relazione consolidata perchél’abbandonarsi al sonno in un ambiente diverso da quello domestico non è facilmentesuperabile se il bambino non si sente a proprio agio nel luogo in cui si trova. LeEducatrici faciliteranno il passaggio dalla veglia al sonno ricorrendo sempre a piccolirituali (ciuccio, biberon, pelouche, ninna-nanna, ecc.) che, proprio perché ripetitivi,sono rassicuranti.

RISVEGLIO E MERENDA

Se avviene in maniera armoniosa e delicata, per i bambini il risveglio è un momentodi gioia: chi si sveglia per primo, si avvicina al suo amico e lo chiama. I bambiniriconoscono, soprattutto i più grandi, che poco dopo arriva il pulmino per il ritorno acasa o per chi resta, che l’arrivo di mamma o papà è vicino.

La merenda prevede uno spuntino a base di frutta, merendine biologiche o yogurtaccompagnato da acqua, latte o the.

I bambini vivono questo breve momento prima del ricongiungimento con i familiari.

RICONGIUNGIMENTO / RITORNO IN PULMINO

I bambini che al mattino usufruiscono del servizio di trasporto scolastico, dopo lamerenda vengono preparati per riprendere il pulmino, mentre gli altri bambiniaspettano l’arrivo dei familiari giocando liberamente in sezione. La routine di uscitarappresenta un momento importante per la costruzione di un rapporto fiduciario traEducatrici e genitori. Lo scambio quotidiano d’informazioni con la famigliacontribuisce non solo ad una maggiore conoscenza dei bambini ma ha soprattuttol’obiettivo di coinvolgere i genitori nell’esperienza dei bambini al Nido.

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I LABORATORI

Durante l’anno educativo vengono proposte diverse esperienze da svolgereall’interno di laboratori, dove si lavora in due gruppi (considerando l’ eterogeneitàdella sezione):

• gruppo medi ( bambini dai 12 ai 24 mesi)• gruppo grandi (bambini dai 24 ai 36 mesi )

Il lavorare in piccoli gruppi permette un’osservazione più attenta e mirata ai bisognidei bambini e di vivere in un clima più tranquillo e stimolante.

I laboratori proposti proseguiranno anche l’anno successivo e sono i seguenti :

• “Il nostro piccolo orto” (esperienze di vita all’aria aperta, a contatto con lanatura);

• “Sporchevolezze” (esperienze di manipolazione );

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“ il nostro piccolo orto”

Prima di descrivere nel dettaglio le esperienze laboratoriali, si ritiene importantesoffermarsi brevemente sull’importanza degli spazi esterni e delle uscite in giardino.

Le uscite in giardino rappresentano per i bambini non solo occasioni per giocare conle strutture di gioco presenti, ma opportunità e stimoli per andare alla ricerca discenari diversi e di nuovi punti di riferimento. I bambini sono curiosi ed entusiasti diuscire in giardino, sanno meravigliarsi di tutto ciò che trovano, come se entrassero incontatto con un mondo magico. Il rispetto delle emozioni dei bambini, delle loroparole e dei loro silenzi è l’atteggiamento fondamentale degli Educatori checondividono con loro le meraviglie della natura, accompagnandoli nelle loroscoperte, fornendo parole e concetti giusti nel momento giusto. E’ indispensabile chenei bambini nasca il desiderio di rispettare, arricchire e proteggere l’ambientenaturale in cui vivono.

Il Nido integrato di Buso è strutturato con tante porte-finestre e vetrate per cui dallasezione il giardino è ben visibile. Durante la giornata i bambini si meravigliano e siincantano a guardare gli uccelli che volano e si posano sui rami, i cani chepasseggiano per la via con il loro padrone, e tutto ciò che la vista verso l'esternopuòoffrire. Essi possono osservare costantemente il cambiamento del tempo e usufruiredella luce naturale che entra nel salone, senza avere bisogno di quella artificiale.

Durante i primi ambientamenti, al momento del distacco, l’andare vicino alle portefinestre, il guardar fuori, ha aiutato alcuni bambini ad avere fiducia e a trovareserenità nell’ambiente nuovo.

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Gruppo medi - piccoli (15-20 MESI)

Le Educatrici creeranno delle opportunità di contatto-conoscenza della natura-giardino sia nella realtà, sia nelle diverse forme rappresentative (foto, oggetti,disegni). Le Educatrici sono attente, vicine e non intrusive; con la loro presenza e illoro sguardo confermano e sostengono l’esperienza dei bambini riconoscendone ilvalore.

OBIETTIVI :

- esplorare utilizzando i diversi sensi: il vedere, l’ascoltare, l’annusare, l’assaggiare;- conoscere ed esplorare spazi esterni;- sviluppare la capacità motoria;- condividere momenti di socializzazione e cooperazione;- esprimere emozioni e sentimenti attraverso il corpo, la gestualità e la mimica.

Gruppo medi – grandi ( 21-26 MESI)

Le Educatrici proporranno diverse uscite in giardino per poter osservare esperimentare le diverse trasformazioni della natura attraverso i fenomeni atmosfericicome sereno, vento, pioggia, neve. Ogni bambino lascerà al Nido un paio di stivali digomma per uscire più comodamente in giardino.Attraverso tali esperienze i bambini potranno sviluppare il linguaggio verbale,interagire con i coetanei, sperimentare il “fare da solo”, muoversi liberamente(correre, saltare, rotolarsi) rafforzando la fiducia in sé stessi.

OBIETTIVI:

• esprimere emozioni e sentimenti,• esplorare l’ambiente esterno e scoprire gli elementi della natura,• ampliare il linguaggio verbale e non verbale,• affinare le capacità percettive (tattili, uditive, olfattive e visive),• scoprire diversi fenomeni naturali e come il giardino cambia,• agevolare il fare da soli nel vestirsi e svestirsi per andare fuori,• condividere esperienze con gli altri.

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Gruppo grandi (27-36 MESI)

Il laboratorio offre ai bambini, specialmente ai più grandi, la possibilità di creare ecurare un piccolo orto, ricavato da una piccola parte del giardino. Il prendersi cura di una pianta, già dalla fase della semina, poi attraverso l’arco dimaturazione e infine come adulta in grado di dare frutti, permette al bambino discoprire la magia della crescita. Tutto questo è facilitato dalla continuità che sisviluppa con osservazione e cura della stessa.

OBIETTIVI :

• rendersi conto dei cambiamenti dell’ambiente secondo le condizioni climatichee le stagioni,

• verbalizzare esperienze e situazioni,• sperimentare sensazioni sensoriali, uditive, olfattive, visive e gustative,• riconoscere suoni, rumori, odori,• dimostrare cura e attenzione,• non avere paura di sporcarsi,• coordinare il movimento oculo-manuale,• saper aspettare.

Finalità del laboratorio:

Garantire ai bambini la possibilità di fare un’esperienza all’insegna della lentezza, acontatto con la terra come affermava lo stesso maestro Zavalloni. Un orto infatti habisogno del rispetto dei tempi, è un’esperienza di vera lentezza ed ha a che vederecon “il prendersi cura di...”. Significa imparare ad aspettare che qualcosa affiori dallaterra e cominci a crescere.

Obiettivi generali del laboratorio:

• Avvicinare il bambino all’ambiente. Quest’ultimo inteso come parte deltessuto urbano e quindi integrato con il territorio. Partendo dallaconsiderazione che il verde e la natura sono ambiti a noi familiari da temporemoto e che, nonostante la disaffezione, restano una risorsa fondamentale pertutti noi, avvicinare i bambini all’ambiente-orto resta un primo passo per losviluppo di un’educazione ambientale concreta.

• Educare alla cura e alla valorizzazione delle piante. Ciò permette unafamiliarità con l’ambiente dell’orto e i suoi prodotti.

• Promuovere il benessere attraverso la manipolazione della terra.

Spazi : le esperienze si svolgeranno prevalentemente in giardino, ritagliando unapiccola zona dove realizzare il piccolo orto.

Tempi : il laboratorio verrà proposto a partire dal mese di Aprile, quando la sezionesarà al completo e saranno terminati gli ambientamenti; le esperienze proseguiranno

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il prossimo anno con il gruppo di bambini presente e con l’arrivo di altri bambini.

“ Sporchevolezze”

Il laboratorio “Sporchevolezze” comprende tante esperienze legate allamanipolazione, non solo quelle relative all’impastare, al travasare o al colorare maanche quelle legate ad elementi naturali come per esempio sabbia, terra, acqua,foglie, pigne e molto altro ancora.Abbiamo scelto di proporre questo laboratorio proprio perché la sezione è eterogeneaper età (12-24 e 36 mesi) e permetterà a tutti i bambini, in maniera differente, diesprimersi liberamente e di sperimentare il corpo come mezzo di comunicazione, distimolare le abilità sensoriali, motorie e cognitive. Attraverso la manipolazione infatti il bambino scopre sé stesso, gli oggetti epercepisce le forme di ciò che gli sta intorno.I giochi di manipolazione sono molto piacevoli e rilassanti e stimolano l’interazionetra i bambini i quali si sentono liberi di giocare spontaneamente con il materiale adisposizione. L’adulto non deve né interferire né intervenire nel gioco, salvo di frontead un comportamento pericoloso o dinnanzi a situazioni caotiche.Gli oggetti e i materiali devono essere semplici e proposti poco alla volta, evitando lasovra stimolazione.Manipolando il bambino può scoprire come si comportano i materiali versandoli,picchiettandoli, impastandoli, bucandoli e a volte cercando anche di mangiarli.Manipolare, impastare, costruire, colorare, infilare, trasformare, travasare sono leattività più frequenti al Nido: la pasta di sale, la frutta, la verdura, i legumi secchi, lapasta.Il “pasticciare”, lo sporcarsi ha per il bambino una valenza educativa molta alta; eglicomprende che: - “le cose le posso usare e manipolare e sono “io” a farlo” oppure“la mia mano c’è ancora! Eccola sotto la sabbia!”

Obiettivi del laboratorio:

• effettuare esperienze di manipolazione ;• sviluppare la motricità fine della mano;• esercitare la coordinazione oculo- manuale;• conoscere le caratteristiche e differenze dei materiali;• utilizzare materiali d’uso quotidiano per manipolare;• sviluppare la creatività;• sviluppare competenze sensoriali, motorie, espressive e cognitive.

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Spazi: le esperienze laboratoriali verranno proposte non solo all’interno dellasezione, ma anche in giardino e in sala da pranzo.

Tempi: le esperienze iniziano dal mese di Novembre e proseguono con cadenzasettimanale durante l’intero anno educativo.

“ Girotondo...giro...giro...giro il mondo”

Progetto di sezione: esperienze di multicultura al nido

La diversa provenienza dei bambini e delle famiglie (Nigeria, Marocco, Moldavia,Albania e Romania) ci ha fatto riflettere sull’importanza ed il valore del Nido comeluogo di integrazione culturale, pertanto, ad affiancare le esperienze laboratoriali cisarà un progetto relativo all’ intercultura, per promuovere l’integrazione, ilriconoscimento delle differenze culturali e religiose, la valorizzazione dellespecificità ed originalità di tutti i bambini e per favorire l’incontro tra le famiglie, ildialogo, la conoscenza reciproca.

Nel pensare e definire questo progetto di integrazione che abbiamo denominato“Girotondo...giro giro...giro il mondo” noi Educatrici ci siamo poste la finalità dicollaborare davvero con le famiglie per promuovere la centralità del bambino,contribuendo allo sviluppo globale di ogni specifica personalità. I bambiniintrecciano amicizie, giocano insieme indistintamente dal diverso colore della pelle odal diverso modo di comunicare; attraverso il progetto “ Girotondo...giro...giro...giroil mondo” vorremmo iniziare un percorso autentico di dialogo, accoglienza,integrazione e confronto tra culture diverse.

Il progetto si articola in diverse esperienze educative coinvolgendo sia i bambinidurante la loro permanenza al Nido, sia le famiglie alle quali si chiederà una strettacollaborazione.

Le esperienze proposte saranno:

- laboratorio “ la lingua del cuore” : il mantenimento della lingua d’origine èfondamentale, sia per rafforzare le capacità di acquisizione della seconda lingua, siaper entrare in due mondi diversi.

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Le Educatrici con l’aiuto dei genitori impareranno alcune parole chiave per salutare,consolare il bambino quando vive il momento del distacco, oppure per entraresemplicemente in relazione con loro.

- “si apre il sipario dal mondo” : l’importanza dei burattini e delladrammatizzazione, attraverso la messa in atto di brevi storielle interpretate dapersonaggi realizzati con stoffe e materiali poveri, si racconteranno oltre alle storietradizionali, anche fiabe di altre culture.

Si utilizzerà il teatrino presente in sezione e, disponendo di grandi tende con aperturaa sipario, si inviteranno i bambini, una volta chiuse, ad ascoltare e a partecipare allospettacolo delle marionette.

Obiettivi :

• soddisfare il bisogno di movimento e di liberazione della fantasia attraversol'uso di linguaggi diversi;

• stimolare l’immaginazione del bambino;

• favorire la comunicazione tra bambini;

• permettere al bambino di esprimere sentimenti, paure, emozioni, attraverso ilcorpo e/o attraverso l'uso di oggetti;

• superare paure e allargare la fiducia in sè e negli altri;

• favorire l'imitazione di diversi modelli di comportamento.

- il “ gioco dei travestimenti” e il “gioco simbolico etnico”:

Sarà predisposto uno spazio all’interno della sezione in cui vi sono presenti oggetti,abiti, uno specchio, accessori sempre a disposizione dei bambini in modo cheliberamente potranno indossarli lasciando spazio alla loro fantasia; si userà un portaabiti con gli appendi- abiti ad altezza bambino, lasciando ad ognuno la scelta diquando giocare “ai travestimenti”. Il gioco simbolico etnico promuove il poterconoscere e utilizzare oggetti appartenenti a culture diverse. A tal fine verrà richiestala collaborazione dei genitori in modo da poter mettere a disposizione di tutti:giocattoli, vestiti, accessori.

Il gioco di finzione permette al bambino di agire “come se”, di simulare azioni chederivano dal mondo reale, diventandone protagonista e sviluppando un’ emergentecapacità di rappresentazione mentale.

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Obiettivi:

• coinvolgere i bambini in giochi di ruolo;• giocare sul piano della realtà e del far finta;• far scattare processi di identificazione;• favorire le relazioni interpersonali.

- “ ma che musica è”: si prevede l’utilizzo di bocca, mani e piedi per imitare canti,suoni e musiche di paesi diversi, l’ascolto di musiche e canzoni da diverse parti delmondo, far conoscere generi musicali diversi a seconda delle etnie di provenienza.

Obiettivi:

• individuare i propri gusti musicali;• promuovere l’incontro e lo scambio fra culture attraverso la conoscenza degli

strumenti e delle musiche tradizionali di alcuni paesi;• valorizzare la diversità attraverso il linguaggio musicale.

Il progetto “ Girotondo...giro giro...giro il mondo” , si concluderà con una festa diinizio estate, in occasione della chiusura dell'anno educativo, dove si realizzerà unvero e proprio girotondo multiculturale.

Si inviteranno le famiglie con i bambini a partecipare ad un momento di convivialitànella piazza esterna al Nido integrato.

In quell’occasione le famiglie saranno invitate ad indossare i loro vestiti tradizionali,a preparare un dolce tipico della propria cultura e la festa di fine anno continuerà conmusica e danze popolari e la cittadinanza sarà invitata a partecipare.

Obiettivi:

• promuovere l’incontro e lo scambio tra le culture;• stimolare la creatività, la cooperazione fra pari;• condividere un momento di festa insieme alle famiglie e ai bambini;• valorizzare il territorio locale, coinvolgendo la cittadinanza e facendo sentire il

Nido una ricchezza.

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Coinvolgimento Nido-famiglia

Coinvolgere le famiglie significa stabilire con loro un'alleanza educativa fatta dicollaborazione, di dialogo e di coinvolgimento per "provvedere insieme"all'educazione dei bambini.

Le famiglie dei bambini sono invitate ad un colloquio individuale di pre-ambientamento e poi nel corso dell'anno, a momenti più informali quali:

• l’ora del the : si inviteranno le mamme per bere un thè caldo, occasione perconoscersi e per condividere un momento insieme;

• laboratorio creativo: si inviteranno le famiglie con i bambini per realizzare ungiocattolo, utilizzando prevalentemente materiale di recupero;

• festeggiamo insieme il Natale, in piazza : in occasione delle festività natalizie,le famiglie in piazza, si scambiano gli auguri e aspettano l’arrivo di BabboNatale;

• festa di inizio estate: festa finale in piazza, insieme ai bambini e alle famigliedel quartiere per far conoscere il Nido e condividere giochi e allegria.

Le informazioni personali che riguardano lo svolgimento della giornata da parte deibambini, vengono date attraverso il foglio informativo apposto alla bachecainformativa Nido/famiglia e attraverso la scheda da portare a casa, per i bambini cheusufruiscono dello scuolabus.

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Progetto Continuità

Il Nido si definisce integrato proprio perché la propria azione educativa è integratacon quella della Scuola dell'Infanzia e in questo specifico caso, con la Scuoladell'Infanzia Statale di Buso. Essa è fisicamente ubicata al primo piano delmedesimo edificio che ospita anche il Nido. Le due strutture: educativa e scolastica,hanno messo a punto un progetto di continuità che prevede una strettaprogrammazione di azioni educative finalizzate a facilitare il passaggio dal Nido allaScuola dell'Infanzia, strutturate in modo da far incontrare i bambini e da far vivereloro momenti di gioco, di condivisione di esperienze. Il progetto continuità, avràcome protagonisti i bambini più grandi del Nido ( 5 bambini su 16 che il prossimoanno passeranno alla Scuola dell’Infanzia). Il passaggio dal Nido alla Scuoladell’Infanzia è identificato spesso come il passaggio da una situazione protetta,familiare, calda e rassicurante, ad una situazione che prevede in primis gliapprendimenti e quindi più vicina alla realtà scolastica: maggior numero di bambini,meno insegnanti, programmi e regole da rispettare. Entrare nella scuola dell’infanziasignifica cambiare il gruppo di amici e le Educatrici conosciute, stabilire nuoverelazioni, acquisire nuove abitudini. Il nostro obiettivo è quello di rendere gradualequesto passaggio, trasformando la paura del nuovo in curiosità per il nuovo; distabilire stili educativi ed occasioni di apprendimento che favoriscano lacooperazione fra bambini e il senso di appartenenza ad una comunità che si stacreando. Il nostro intento è di far cadere barriere e di sostituirle con nuove relazionistimolanti per i bambini, per gli Educatori e gli Insegnanti, con una ricaduta sullefamiglie in termini di serenità e fiducia. In questo senso, sono particolarmente curati imomenti di incontro progettati. Si favorirà così la conoscenza reciproca degli spazi ela loro fruibilità per fare merenda insieme, per giocare, per farli propri. La scala saràl'elemento simbolico di unione: si va verso l'alto per incontrare i bimbi grandi; si vaverso il basso per incontrare i bimbi piccoli. Siamo tutti assieme i bambini di questoNido/scuola.

Il progetto prevede una storia che costituisce lo sfondo narrativo, intitolata “ Carletto, il rametto”. Carletto è un personaggio guida che accompagna i bambini nelle nuovescoperte e che ritroveranno, dopo le vacanze estive, al ritorno a scuola. Carlettoproverà paura, gioia, stupore, come tutti i bambini che affrontano il nuovo ma chesono accompagnati in questo percorso da persone amorevoli e da amici fidati. Il

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progetto viene condiviso con le famiglie tramite incontri e sarà inviato a tutti a casatramite posta elettronica. Le équipe educativa e scolastica, delineano assieme la partedidattica del progetto che prevede gli incontri tra bambini a cadenza settimanale e imomenti di verifica del progetto in itinere e finale.

Si utilizzerà il “Diario di bordo”, come strumento di osservazione e valutazione delleesperienze e dei processi apprenditivi. Esso sarà consegnato alla fine dell'anno allefamiglie che potranno consegnarlo a loro volta alla Scuola dell'infanzia.

Documentazione/Valutazione

Tutte le esperienze proposte durante l’anno verranno documentate anche attraversomateriale fotografico e inserite all’interno di un raccoglitore, a disposizione dellefamiglie che sarà esposto all’ingresso del nido.

Le educatrici utilizzeranno come strumenti di documentazione e di valutazione dellosviluppo dei bambini :

• le schede di sviluppo- crescita per ogni bambino;• la relazione mensile del gruppo di bambini (al fine di osservare i cambiamenti

dei bambini nel grande gruppo);• incontri di sezione (in collaborazione con la pedagogista della Cooperativa e

con la pedagogista del Comune di Rovigo);• stesura dei diari di bordo per i bambini che frequenteranno il prossimo anno la

scuola dell’infanzia;• incontri con il personale della scuola dell’infanzia;• verifica finale relative alla programmazione annuale.

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Bibliografia :

• Zavalloni G., La pedagogia della lumaca. Per una scuola lenta e nonviolenta,EMI, 2012.

• Phillips A., “ i no che aiutano a crescere”, Milano, Feltrinelli, 2003.

• Loschi T., Benessere al nido. Guida didattica per le strutture della primainfanzia, Milano, Feltrinelli, 2004.

Sitografia :

• www.scuolacreativa.it• www.zeroseiplanet.com• www.operanazionalemontessori.it

Visto e sottoscritto:

Rovigo 30 gennaio 2016