newsditer -dicembre 2010

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Premi, riconoscimenti, segnalazioni del personale del Dipartimento Un’esperienza pilota di VAS in itinere. Un sistema di monitoraggio per il Piano urbano di mobilità sostenibile. I Contratti di fiume. Il sistema di monitoraggio dell’attuazione del programma di misure del PTA della Regione Pie- monte. PRIN 2008 Sostenibilità urbana ed e-governance nella pianificazione fisica PROGETTO E.R.I.C.A. (Enriching Regional Innova- tion Capabilities in the Service Economy). Classificazione e interpretazione di sistemi terri- toriali d’offerta commerciale in Piemonte Città e montagna: due facce dello stesso mondo I GIS nella didattica e nella ricerca Ori dell’Africa Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape Le metafore di Giuseppe Dematteis 25 anni dopo Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale. Di recente pubblicazione .. Oltre il postfordismo. Torino e le sue geografie XVI Conferenza SIU Notizie Ricerche Convegni Pubblicazioni ProssimiEventi

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Newsletter del Dipartimento Interateneo Territorio di Politecnico e Università di Torino. Dicembre 2010

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Premi, riconoscimenti, segnalazioni del personale del Dipartimento ♦ Un’esperienza pilota di VAS in itinere. ♦ Un sistema di monitoraggio per il Piano urbano di

mobilità sostenibile. ♦ I Contratti di fiume. ♦ Il sistema di monitoraggio dell’attuazione del ♦ programma di misure del PTA della Regione Pie-

monte. ♦ PRIN 2008 Sostenibilità urbana ed e-governance

nella pianificazione fisica ♦ PROGETTO E.R.I.C.A. (Enriching Regional Innova-

tion Capabilities in the Service Economy). ♦ Classificazione e interpretazione di sistemi terri-

toriali d’offerta commerciale in Piemonte ♦ Città e montagna: due facce dello stesso mondo ♦ I GIS nella didattica e nella ricerca ♦ Ori dell’Africa ♦ Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape ♦ Le metafore di Giuseppe Dematteis 25 anni dopo ♦ Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta

all’operatività locale. ♦ Di recente pubblicazione .. ♦ Oltre il postfordismo. Torino e le sue geografie ♦ XVI Conferenza SIU

N o t i z i e R i c e r c h e

C o n v e g n i

Pubblicazioni

ProssimiEventi

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Notizie Buona lettura Con un po’ di ritardo, eccoci nuovamente on-line, con il nostro nuovo numero. Di questi tempi non è semplice par-lare di Università, di ricerca, di pubblicazioni, di convegni. Si corre il rischio di essere subito etichettati, preventiva-mente incasellati in una delle fazioni, non prestando ascolto alle ragioni che si vorrebbero portare. In questo clima di confusione di incertezza sul cammino futuro degli atenei, fatta eccezione del taglio delle risorse disponibili, il DITer vi propone la lettura di parte delle proprie attività. Di progetti di ricerca in corso o appena terminati, ricerca sempre più dif-ficile da fare a causa della mancanza delle risorse pubbli-che e private; della partecipazione ed organizzazione di convegni e seminari, momenti in cui la conoscenza scienti-fica è occasione di confronto e di divulgazione; di pubblica-zioni dove il sapere e il conosciuto, frutto di studio e di per-corsi di ricerca, sono fissati sulla carta. Siamo altresì lieti di presentare questo quarto numero con una nuova grafica ed una diversa modalità di lettura (a vide-o). Grazie al supporto ed al design di Stefania Guarini che ha curato la nuova grafica, e l’utilizzo del software ISSUU, siamo certi che la newsletter sia diventata più accattivante e speriamo possa catturare, a lungo, la vostra attenzione. Non ci resta che augurarvi una piacevole e proficua lettura. [email protected] [email protected]

Si conclude il 31 dicembre 2010 il soggiorno torinese del Prof. Claudio Minca presso il Dipartimento Interateneo Ter-ritorio, organizzato nell’ambito del progetto di visiting pro-fessorships dell’Università di Torino e della Regione Pie-monte (Legge regionale 4/2006 art. 2). Claudio Minca è attualmente Professor of Geography presso il dipartimento di Geografia di Royal Holloway, University of London, e chair dello Socio-spatial Analysis Group presso la Wage-ningen University in Olanda. Originario di Trieste e formato-si nella città natale presso una scuola di Geografia consoli-data e prestigiosa in Italia, ha proseguito la sua carriera accademica presso l’Università di Ca’ Foscari di Venezia per poi ottenere la cattedra di Geografia all’Università di Newcastle nel Regno Unito e successivamente all’Universi-tà di Londra. La sua presenza al DITer si è protratta per l’intero secondo semestre del 2010 e ha visto un’intensa attività di scambio con la comunità geografica torinese, sia attraverso la parte-cipazione alle attività didattiche (in particolare a Scienze Politiche e a Economia) sia con l’organizzazione di seminari e incontri sui temi che connotano la sua ricerca (in partico-

lare la geografia postcoloniale del turismo e il rapporto tra modernità, biopolitica e geopolitica). Questi mesi sono stati per il Dipartimento inoltre un’importante occasione per ri-pensare differenti tradizioni geografiche e il loro dialogo, attraverso il tempo e lo spazio, grazie alla presenza di colle-ghi stranieri (Christian Abrahamsson, Lawrence Berg, Ka-zuo Murakami) che hanno visitato il DITer in relazione alle attività organizzate con Claudio. La sua specifica posizione tra due differenti culture geogra-fiche – quella italiana e quella anglo-americana – è valsa a indurre una riflessione condivisa su come tradizioni diffe-renti, diversi modi di leggere il territorio, lo spazio, i luoghi, viaggiano intersecandosi, “contaminandosi” e così produ-cendo nuovi sguardi sulla relazione tra societa e territorio. Due momenti sono stati particolarmente importanti in que-sto senso. Il primo è stato l’organizzazione della giornata di studi per i venticinque anni dalla pubblicazione delle “Metafore della terra” di Giuseppe Dematteis, un testo che ha segnato la formazione di generazioni di geografi torinesi e italiani. Non solo l’evento – di cui si parla diffusamente in questo numero di NewsDITer – è nato in stretta relazione con la presenza di Claudio a Torino e il desiderio di ragiona-re insieme a lui su un testo fondamentale e condiviso. So-prattutto la giornata di studi è divenuta un momento impor-tante per ripensare la traiettoria della ricerca geografica tori-nese in un contesto, appunto, di dialogo tra tradizioni e ge-nerazioni, con la presenza, oltre a Claudio, di Juliet Fall (Università di Ginevra), Vincenzo Guarrasi (Università di Palermo) e dei torinesi Matteo Puttilli e Michele Lancione. Il secondo momento, maggiormente casuale nella sua di-mensione “torinese”, è stato il seminario Territoriality/Raffestin, organizzato in settembre presso l’Università di Durham, cui Claudio ha partecipato come relatore. Sebbene i due eventi – la presenza di Claudio a Torino e il seminario di Durham – non fossero formalmente legati, la sua lettura dell’opera di Raffestin e del suo recepimento in Italia (tema che Claudio ha trattato in quell’occasione) si è nutrita, diret-tamente e indirettamente, attraverso letture e conversazioni, del suo radicamento, seppure temporaneo, nel Diter e a Torino, dove Claude Raffestin vive e lavora da ormai nume-rosi anni. In una costellazione di eventi, apparentemente casuali, si è così stabilito un legame estemporaneo ma potenzialmente fecondo tra due luoghi, tra due tradizioni, tra due momenti della geografia europea. Soprattutto in tempi di ipotetiche riforme e di tagli concreti, non è poca cosa… Per saperne di più: http://progressivegeographies.wordpress.com/category/thinkers/claude-raffestin/ http://www.sal.wur.nl/UK/Staff/Staff_Minca/ http://www.sal.wur.nl/UK/ http://www.gg.rhul.ac.uk/minca/

[email protected]

Claudio Minca: un visiting professor al Diter.

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Notizie 14 Dicembre 2010 Il prof. Umberto Janin Rivolin è stato designato quale nuovo Coordinatore dell’indirizzo in Pianificazione Territoriale e Sviluppo Locale del Dottorato in Ambiente e Territorio del Politecnico di Torino. Bruxelles, 16 novembre 2010 Il prof. Roberto Gambino ha ritirato lo European Urban and Regional Planning Award 2009-2010 assegnato al PRO-GETTO PO (Po river Project). Plans, programmes and pro-jects for the protection and enhancement of the Po river in Piedmont (Italy) dallo European Council of Spatial Planner (ECTP-CEU). Il dossier di candidatura è stato predisposto dal prof. Gambino per conto di Regione Piemonte, Parco Fluviale del Po Torinese e dal Parco Fluviale del Po Ver-cellese/Alessandrino.

Novembre 2010 Dopo un lungo e faticoso iter burocratico, il Ministero dell’I-struzione, dell’Università e della Ricerca ha conferito al prof. Giuseppe Dematteis il titolo di Professore Emerito. Novembre 2010 Partecipazione del Prof. Roberto Gambino alla Commissio-ne di valutazione per il Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2010-2011, Ministero per i Beni e le Attività Cul-turali - Direzione Generale Per Il Paesaggio, Le Belle Arti, L’architettura E L’arte Contemporanee.

Venezia, 30 ottobre 2010 Premio INU per tesi di dottorato e di laurea magistrale in pianificazione del territorio III edizione 2010 Valeria Baglione (dottoranda DITer, XXV ciclo) è risultata vincitrice nella sezione delle lauree magistrali con la tesi dal titolo “Il cohousing nella città volontaria. Una proposta metodologica di classificazione: logica, principi, approc-ci”, relatore la prof.ssa Grazia Brunetta nel corso di laurea in Architettura (Progettazione Urbana e Territoriale) I della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. La commissione, nominata dal Consiglio Direttivo dell’INU nelle persone dei professori Francesca Calace, Pietro Garau e Michele Talia, ha così motivato la sua scelta: «La tesi di Valeria Baglione affronta con notevole competenza un tema ancora poco dibattuto nel dibattito italiano, fondando le proprie argomentazioni sulla convinzione che le comunità urbane abbiano una capacità innata di conoscere, comuni-care, inventare e provvedere a sé stesse. Nello sviluppo di tale punto di partenza l’autrice sfugge abilmente al rischio di aderire ad un impianto concettuale troppo caratterizzato in termini ideologici, ma al contrario evidenzia la possibilità di assegnare al cohousing - e alle altre pratiche urbane non coercitive - il compito di contribuire alla ricerca di soluzioni in grado di sfuggire ad un rapporto dicotomico pubblico-privato che in molti casi si è rivelato paralizzante. Nel perse-guire questi obiettivi più generali la ricerca risulta molto chiara e documentata, e si avvale di una ricca esplorazione di casi di studio e di fonti bibliografiche». Maggio 2010 Partecipazione della Prof.ssa Attilia Peano alla Commissio-ne internazionale di selezione per Professori e Maître de Conférences, Università di Grenoble Pierre Mendès.

Web News Sono on line due nuove sezioni del sito www.diter.polito.it, con approfondimenti e materiali scari-cabili su pubblicazioni ed inter-venti a convegno e seminari del

personale del Dipartimento. www.cedppn.polito.it E’ attivo il nuovo sito web del

CED-PPN con informazioni utili sulle attività ed i servizi del Centro.

Questa Newsletter è pubblicata nella sezione dedicata del sito del Dipartimento e nel portale www.ISSUU.com

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Ricerche

La VAS in itinere osserva e monitora i primi effetti ambien-tali innescati dai piani e programmi e ne verifica il grado di coerenza con gli obiettivi definiti nella fase ex ante, rintrac-ciandone le cause, ricostruendo la mappa delle connessioni tra pressioni e risposte del sistema ambientale e introducendo, se necessario, correttivi e integrazioni (Brunetta, 2002). In Italia sono ancora una volta i programmi finanziati con i Fondi Strutturali a fornire indicazioni di metodo e a raccon-tare delle prime sperimentazioni e delle pratiche più interes-santi, sotto lo sguardo vigile della Commissione europea. Questo emerge già dalle prime ricognizioni tra i bandi di gara redatti dalle Regioni italiane per l'assegnazione degli incarichi di valutazione in itinere dei Programmi europei, condotte con l'obiettivo di esaminare quale fosse il “mandato” per la valutazione ambientale intermedia con riferimento agli aspetti maggiormente trattati all'interno dei processi di VAS: rapporto ambientale, piano di monitorag-gio, partecipazione (Spaziante, Carbone, Murano, Rega, 2010). In particolare, il framework valutativo/programmatico mes-so a punto per migliorare l’efficacia della programmazione europea dello sviluppo rurale, per favorire la possibilità di comparare gli 88 Programmi predisposti dai diversi Stati Membri e per monitorarne con continuità i loro effetti eco-nomici, sociali e ambientali sul territorio, attribuisce alla valutazione in itinere un ruolo strategico per il buon esito dell’intero ciclo di programmazione. L'art. 86 del Regola-mento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR stabilisce che gli Stati membri istituiscano un sistema di valutazione annuale di ciascun programma di sviluppo rurale (PSR) utile alle Autorità di Gestione (AdG) dei PSR e ai Comitati di Sorveglianza per: osservare l'andamento dei Programmi rispetto ai loro

obiettivi iniziali, attraverso una verifica della coerenza interna al sistema di descrittori suggeriti dal Quadro Co-mune per il Monitoraggio e la Valutazione, tra gli indica-tori di obiettivo e quelli di risultato e di impatto; migliorare la qualità dei programmi e sorvegliarne le

modalità d’attuazione attraverso i bandi e la loro distri-buzione territoriale; considerare la possibilità di apportare modifiche sostan-

ziali ai programmi e verificare la fattibilità delle eventuali correzioni; preparare la valutazione intermedia e la valutazione ex

post in vista della loro trasmissione ufficiale alla Com-missione europea.

In questo quadro si colloca l’esperienza pilota condotta dalla Regione Piemonte per il PSR 2007/2013 nell’ambito del processo di valutazione intermedia: si tratta di una delle prime Regioni italiane ad aver scelto di procedere nella pro-grammazione regionale dello sviluppo rurale corredando anche la fase in itinere di un apparato valutativo ad hoc. Dal punto di vista metodologico-procedurale risulta interes-sante, in particolare, l’analisi in itinere della coerenza inter-na del programma che rispetto a quella condotta nella fase ex ante si struttura su tre livelli: programmatico, attuativo e contro-fattuale, per dar modo di tracciare l’effettiva coeren-za del programma dalla fase di programmazione (ex ante) a quella di costruzione dei bandi, sino all’effettiva proiezione territoriale delle misure e delle azioni (in itinere). Interessan-te, a questo proposito, il focus sulla distribuzione territoriale delle Misure del PSR costruito secondo la medesima archi-tettura metodologica. Le Schede di Misura redatte in fase di stesura del programma (ex ante) hanno permesso di evi-denziare le priorità territoriali (livello programmatico); con lo stesso criterio sono stati analizzati i relativi bandi (livello attuativo) con particolare attenzione per le eventuali premia-lità territoriali indicate per ciascuna Misura. Il supporto del CSI Piemonte ha permesso di associare all’analisi utili ela-borazioni cartografiche dalle quali si è potuta cogliere con immediatezza la reale territorializzazione delle domande presentate (in itinere). Oltre a integrare nella valutazione gli aspetti ambientali relativi alla territorializzazione del Pro-gramma, un altro obiettivo strategico della VAS in itinere del PSR era quello di espandere e approfondire l’analisi dei suoi effetti al di là di quanto previsto dagli indicatori di im-patto e baseline definiti dal QCMV. A questo scopo, si è ritenuto che l’approccio più efficace per indagare la com-plessa rete di relazioni fra misure del PSR e le componenti ambientali risiedesse nel coinvolgimento - nella VAS - dei funzionari regionali responsabili dell’attuazione delle diverse Misure attraverso interviste semistrutturate, focalizzate su temi chiave. In accordo con l’AdG si è ritenuto utile, inoltre, avviare una serie di attività (tavoli di lavoro interistituzionali, workshop, focus group) che favorissero la comunicazione interna alla “macchina” stessa, con l’obiettivo di coinvolgere e sensibi-lizzare i soggetti interessati - a vario livello - agli aspetti gestionali del PSR. Queste iniziative si sono configurate non solo come mo-menti strategici di comunicazione e partecipazione interna ma come tappe importanti di un percorso di reale apprendi-mento collettivo iniziato dalla VAS ex ante e rafforzato da quella in itinere. In questo senso la VAS in itinere è stata l’occasione per ricomporre il mosaico variegato di istanze e interessi che definiscono non solo il complesso sistema di Azioni e Misure del PSR 2007/2013 ma soprattutto l’estre-ma ricchezza del territorio rurale piemontese.

[email protected]

Un’esperienza pilota di VAS in itinere. Il caso del Pro-gramma di Sviluppo Rurale 2007/2013 della Regione Piemonte. Gruppo di lavoro Agata Spaziante (Responsabile scientifico) Mirko Carbone, Chiara Murano, Carlo Rega

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Ricerche

Il Comune di Torino ha approvato nel giugno 2010 il Piano urbano di mobilità sostenibile. Il PUMS vuole essere: un piano “strategico”, con una visione di medio-lungo

periodo (10-15 anni) che definisce linee d’indirizzo, o-biettivi, azioni e misure operative; un piano “sistema”, che prende in considerazione tutte

le componenti del sistema della mobilità; un piano “processo”, con scenari cadenzati nel tempo; un piano “misurabile”, con la verifica degli effetti nel

corso dell’attuazione. OCS, l’Osservatorio Città Sostenibili del Dipartimento Intera-teneo Territorio coordinato dal prof. Carlo Socco, ha contri-buito all’elaborazione del piano, predisponendo il quadro teorico-metodologico e le linee guida per la formazione del sistema di monitoraggio del PUMS. Il sistema proposto si basa sul metodo degli indicatori per valutare l’efficacia e l’efficienza degli interventi di piano: trattandosi di un piano urbano di mobilità “sostenibile”, viene utilizzato un set di indicatori tale da consentire di unificare la valutazione am-bientale – affidata alla VAS – con la valutazione economica e sociale. Il sistema di monitoraggio proposto da OCS è innovativo perche non è finalizzato soltanto al controllo dell’attuazione del piano e alla valutazione dei suoi esiti, ma supporta la stessa costruzione logica della struttura del piano. La definizione degli indicatori richiede infatti, da un lato, un’appropriata definizione dei contenuti del piano in coeren-za con gli obiettivi che il piano stesso si pone e, da un altro lato, una strutturazione sistemica delle azioni che il piano mette in campo. In altre parole, il sistema di monitoraggio predisposto da OCS aiuta a rendere più rigorosa sia la defi-nizione dei contenuti e degli obiettivi, sia la struttura stessa del PUMS, in termini di misure operative che si mettono in atto, di modo di combinarle in azioni complesse, di risultati che tali azioni devono conseguire, di linee strategiche che mirano a migliorare le condizioni di sostenibilità economica, sociale e ambientale della mobilità urbana. L’innovatività del

PUMS così inteso viene illustrata in un libro recentemente scritto dal prof. Socco e pubblicato da Alinea per OCS, Il Piano urbano di mobilità sostenibile. Linee d’azione, indi-catori e monitoraggio. Il testo mostra come il PUMS si col-lochi nel solco delle indicazioni della strategia comune eu-ropea sulla mobilità sostenibile, basata sulla diffusione delle migliori pratiche, in coerenza con il Libro Verde Verso una nuova cultura della mobilità urbana. Nel testo vengono esa-minate le basi teoriche e metodologiche della valutazione della sostenibilità fondata sull’uso degli indicatori, e vengo-no fornite le linee guida per strutturare il PUMS secondo misure operative, azioni complesse e linee strategiche proprio a partire dal sistema degli indicatori.

[email protected]

Un sistema di monitoraggio per il Piano urbano di mo-bilità sostenibile. www.comune.torino.it/geoportale/pums

Gruppo di lavoro Carlo Socco (responsabile scientifico)

In alto. Il processo di pedonalizzazione di via Garibaldi a Torino. A sinistra, la strada negli anni Sessanta; a destra, le proteste dei commer-cianti in seguito alla decisione di rendere la via pedonale (fonte: Gelmini P.

(1988) Città, trasporti e ambiente, Etas Libri, Milano). In basso. Il successo di folla riscosso da via Garibaldi pedonale poco

dopo l’intervento, prima di Natale (in alto) e al giorno d’oggi.

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Ricerche I Contratti di fiume: esperimenti per la riqualificazione dei territori fluvialiI Contratti di fiume: esperimenti per la riqualificazione dei territori fluviali. Gruppo di lavoro Francesca Governa (responsabile scientifico) Alessia Toldo, Silvia Guerra

In tempo di crisi anche i fiume sono oggetto di contratto…speriamo che sia a tempo indeterminato! La Direttiva CE n. 60 del 2000 (Water Framework Directive, WFD) istituisce un quadro per l’azione comunitaria in mate-ria di acque promuovendo la gestione integrata delle risorse idriche attraverso il coinvolgimento degli stakeholder (pubblici e privati), e indicando come unità territoriale di

riferimento il bacino idrografico, seguendo una logica di ecosistema piuttosto che politico-amministrativa. Il Contratto di fiume (CdF) si presenta come possibile stru-mento per l’attuazione della WFD. Si tratta di un accordo che permette di “adottare un sistema di regole in cui i cri-teri di utilità pubblica, rendimento economico, valore so-ciale, sostenibilità ambientale, intervengono in modo pari-tario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale” (definizione adottata al secondo World Water Forum svoltosi a L’Aia nel 2000). Nato in Francia all’inizio degli anni ottanta (il Contrat de Rivière de La Thur, fu firmato nel 1983), il primo Contratto di fiume italiano, quello del torrente Olona (Lombardia), è stato sot-toscritto nel 2004 e da allora ne sono stati avviati altri 21

su tutto il territorio nazionale. La sottoscrizione vera e propria del Contratto avviene dopo un lungo e complesso processo che prevede: un primo momento di coinvolgimento degli stakeholder

pubblici e privati (devono infatti essere rappresentati tutti gli interessi presenti sul territorio e i diversi livelli amministrativi) per favorire la presa di coscienza della necessità di una gestione integrata e sostenibile della risorsa idrica e del territorio circostante; una successiva fase di concertazione per individuare

obiettivi condivisi e definire il Piano d’Azione per il loro raggiungimento.

Dopo la sottoscrizione inizia il “lavoro vero e proprio”, cioè la realizzazione degli interventi fissati nel Piano entro un arco temporale, nella maggior parte dei casi, di 3 anni. La scopo è quello di riportare lo stadio del fiume ad un livel-lo qualitativo buono, come previsto dalla WFD, attraverso obiettivi “olistici”, tra cui: sostenere l'ecosistema, garantire l’approvvigionamento di acqua ad agricoltori, industriali e acquedotti, proteggere dalle inondazioni, produrre energia idroelettrica, trattare le acque reflue, assicurare la protezio-ne della qualità delle acque e il mantenimento del deflusso minimo vitale, ripristinare l’assetto naturale del fiume. I CdF italiani sono ancora in una fase di vera e propria spe-rimentazione. Ciascun caso fa storia a se. Essi non fanno riferimento ad una normativa comune, non agiscono su un area definita preventivamente (non sempre infatti viene trat-tato l’intero bacino fluviale come unità territoriale di riferi-mento), non coinvolgono le stesse categorie di persone. Ma questo è l’aspetto interessante della sperimentazione: capire quale sia la forma migliore per l’attuazione di politi-che integrate per la gestione della risorsa idrica. Gli studi sono stati avviati inizialmente dal Gruppo di Ricerca del DITer, coordinato dalla Prof.ssa Francesca Governa, incari-cato dalla Regione Piemonte di redigere le Linee guida per i Contratti di Fiume e oggi continuano in una tesi di dottorato (Silvia Guerra) ed in altre attività di ricerca (Alessia Toldo).

[email protected]

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Ricerche R.3.1.1/2 - Deflusso Minimo Vitale (definibile come il quantitativo di acqua rilasciata da un’opera di captazione sull'asta di un qualsiasi corso d'acqua, in grado di garantir-ne la naturale integrità ecologica, con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica.), presente e calcolata per tutte le aree idrografiche: il grado di attuazione è calcolato come rapporto percentuale tra il numero delle derivazioni in atto all'entrata in vigore del PTA e soggette all'applicazione del DMV e il numero delle derivazioni in atto all'entrata in vigore del PTA e soggette all'applicazione del DMV che hanno presentato alla Provincia di competenza calcolo del rilascio minimo da rispettare. La procedura di calcolo, di per sé semplice, coinvolge i soggetti della struttura tecnica delle amministrazioni pubbli-ca locale preposti al reperimento di tali dati, che perverran-no ad un funzionario della Regione, che a sua volta sarà in grado di aggiornare il dato. Al primo step di monitoraggio, al calcolo e alla pubblicazione in rete dei dati (con predi-sposizione dell’intera area web dedicata al PTA) ha provve-duto l’Osservatorio Città Sostenibili; ma ad oggi l’ufficio di Piano della Regione è in condizione di proseguire in autono-mia il lavoro di aggiornamento dei dati per la successiva data di revisione prevista. Si può dire, quindi, che con la messa on line della sezione web del PTA è stato centrato un target importante di garan-tire il diritto del cittadino di essere posto nelle condizioni di accedere all’informazione ambientale più esatta possibile. Strada, questa, tracciata dalla Convenzione di Aarhus sull’-accesso all’informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in ma-teria ambientale e della direttiva 2003/4/CE, recepita in Italia con DLgs. 195/2005.

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Ottobre 2010 è la data in cui il lavoro continuo di otto anni di ricerca per conto della Direzione Ambiente della Regione Piemonte approda in modo completo e trasparente sul sito ufficiale dell’Ente. A partire dal 2002, per conto della Direzione Pianificazione Risorse Idriche (con allora alla guida l’Ing. Salvatore De Giorgio), l’Osservatorio Città Sostenibili del DITer ha, pres-soché continuativamente, condotto lavoro di ricerca sulla valutazione del Piano di Tutela delle Acque, che oggi è arri-vato all’importante traguardo di pubblicazione sul portale istituzionale dell’ultimo e più evidente risultato a cui si è mirato fin dalle prime battute di impostazione metodologica del programma di lavoro: apprestare un sistema di indicato-ri per la valutazione dell’efficacia del sistema di misure pre-viste dal Piano. Le misure sono le azioni previste per ciascuna delle trenta-quattro aree idrografiche e degli otto laghi oggetto di mono-grafie di piano; il sistema di monitoraggio dell’attuazione che qui si presenta, riguarda in particolare le trentatre misu-re previste per le aree idrografiche (bisogna precisare che non tutte le misure sono applicate a ciascuna area - la me-dia è di nove misure per area); per ciascuna misura è stato elaborato un indicatore per rilevarne lo stato di attuazione. A scopo esemplificativo, si pensi alla misura R.3.1.1/1-

Il sistema di monitoraggio dell’attuazione del programma di misure del PTA della Regione Piemonte. www.regione.piemonte.it/acqua/pianoditutela/tutela.htm Gruppo di lavoro Carlo Socco (Responsabile scientifico) Mauro Montrucchio, Stefania M.Guarini

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Ricerche

I primi sei mesi di attività di ricerca Prin 2008 sono ser-viti per inquadrare la tematica da affrontare in un ottica di necessario coordinamento con le altre unità di ricerca (Roma La Sapienza, Chieti-Pescara, Politecnico di Mila-no, Cagliari); in particolare, il kick-off meeting ha portato a strutturare il programma nazionale in base alla se-guente articolazione tematica: gli strumenti software di supporto ai processi parteci-

pativi (DSS, GIS, partecipatory GIS, valutazione e simu-lazione dei fenomeni, tracciamento, etc.): ruolo e impie-go in tali processi; percorsi e metodi partecipativi formalizzati: esame delle

applicazioni e delle elaborazioni teoriche in particolare per quello che riguarda gli aspetti ambientali; uso della rete; possibile determinazione di indirizzi metodologici generalizzabili;

i processi partecipativi nella strumentazione urbanistica: adeguatezza degli strumenti attuali e di quelli in corso di cambiamento a contenere tali processi; la garanzia dei momenti decisionali, democraticizzare il piano; possibili indirizzi di innovazione istituzionale e normativa; la comunicazione e l’informazione per la partecipa-

zione: informare e formare per decidere; strumenti e metodi di comunicazione/informazione nei processi par-tecipativi. Uso della rete e delle tecnologie ICT;

il processo e l’esito: come valutare gli esiti del piano parte-cipato in termini di qualità del prodotto (morfologica, fun-zionale, ambientale, socio-economica); come la qualità del prodotto entra nel processo. la valutazione dei processi: criteri, metodi e strumenti

per valutare la significatività e l’efficacia dei processi di piano.

Nello specifico, l’ultimo punto è la traccia di lavoro per l’unità di ricerca interna al DITer (il cui responsabile scientifico è il prof. Umberto Janin Rivolin, subentrato al prof. Carlo Socco per il pensionamento di quest’ultimo). In particolare, l’attenzione si sta concentrando su due aspetti, legati ciascuno ad un particolare caso studio esemplificativo di processi di piano che ad oggi sono in corso: il Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regio-ne Piemonte e il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile (PUMS) del Comune di Torino. Il primo caso è recentemente approdato, dopo otto anni di lavoro continuo da parte dell’Osservatorio Città So-stenibili del DITer con la Direzione Ambiente della Re-gione Piemonte, alla messa in rete del sistema di moni-toraggio dell’attuazione del programma di misure del Piano. Ciò che nella ricerca si vuole evidenziare è il pro-cesso di costruzione del meccanismo di valutazione, comprensivo degli aspetti tecnico scientifici di formula-zione degli indicatori a quelli relazionali e procedurali di collaborazione e interfaccia tra e con la struttura Regio-nale. Inoltre, l’aspetto innovativo che si vuole mettere in evidenza è quello che riguarda il contemporaneo cam-mino comunicativo via web che ha – e continua – ad affiancare la procedura tecnico-scientifica di valutazione e monitoraggio. Il caso sul PUMS del Comune di Torino è altresì esem-plificativo dell’apprestamento di un sistema di valutazio-ne di efficacia delle azioni di piano tramite un processo integrante ed unificante gli aspetti della sostenibilità – non solo ambientale, ma anche economica e sociale – parte di un unico sistema concettuale.

[email protected]

PRIN 2008 SOSTENIBILITÀ URBANA ED E-GOVERNANCE NELLA PIANIFICAZIONE FISICA Coordinatore Scientifico Prof. Manlio Vendittelli Unità di ricerca del DITer - Governabilità dei processi di trasformazione del territorio: metodi e strumenti per l'integrazione in rete dei soggetti economici, politici e sociali, che agiscono in area vasta. Gruppo di lavoro Umberto Janin Rivolin (responsabile scientifico) Stefania Guarini

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Ricerche

Il DITer partecipa dal gennaio 2010 al Progetto E.R.I.C.A. (Enriching Regional Innovation Capabilities in the Service Economy), ricerca nel settore delle scienze politiche e so-ciali finanziata dalla Regione Piemonte – Bando Scienze Sociali – per una durata complessiva di tre anni. La ricerca vede coinvolti: Dipartimento Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Torino, DITer, Ires Piemonte, COREP, Fonda-zione Fitzcarraldo. In generale, la ricerca si propone di ana-lizzare lo sviluppo dell'economia della conoscenza in Pie-monte con una particolare attenzione ai lavoratori nei diver-si settori della conoscenza e alle peculiarità dei diversi terri-tori piemontesi nel supportare una transizione verso un si-stema knowledge-based. Questo macro obiettivo è scomposto in sotto-obiettivi : analisi della situazione regionale, attraverso la predispo-

sizione di indicatori, cartografia ad hoc e definizione di sistemi sub-regionali in relazione all’economia della co-noscenza; identificazione dei lavoratori della conoscenza e delle

loro reti di relazione nei sistemi regionali; analisi delle dimensioni e dei settori chiave della econo-

mia della conoscenza (scuola, società, cultura, …); Il gruppo di ricerca del DITer, coordinato da Egidio Dansero e Paolo Giaccaria, è stato coinvolto nella prima annualità della ricerca e vede la partecipazione di Davide Bianco, Cri-stiana Cabodi, Vincenzo Demetrio e Matteo Puttilli. Il DITer ha incentrato la propria attenzione sul rapporto tra territori ed economia della conoscenza, ponendosi le seguenti do-mande-guida: quali sono le geografie dell’economia della conoscenza

in Piemonte e, più nello specifico, nei diversi territori della provincia di Cuneo e di Alessandria? Quali sono le forme e il ruolo che in questi contesti assume l’econo-mia della conoscenza? Qual è la domanda di conoscenza espressa dal territo-

rio e dai suoi attori negli specifici contesti di indagine? Che tipologie di lavoratori e quali tipologie di conoscen-za supportano i diversi sistemi produttivi locali e quali costituiscono un’innovazione per il territorio? Qual è la domanda di territorio espressa dall’economia

della conoscenza e dagli attori che ne sono coinvolti? Quali servizi, istituzioni, politiche e reti sono considerate prioritarie per gli attori economici?

Per indagare tali questioni individuate si stanno sviluppando tre attività: la prima legata all’analisi della progettualità pubblica,

ponendo attenzione al reperimento e all’utilizzo dei fi-nanziamenti regionali, nazionali, comunitari. L’analisi è tesa ad individuare in che misura le istituzioni pubbliche considerino l’economia della conoscenza come ambito del proprio intervento nei territori di indagine; la seconda che prevede un’analisi degli attori e della

progettualità privata (attraverso l’impiego di questionari sottoposti ad un set di imprese e di data-base pre-esistenti). L’analisi è orientata a far emergere le tipologie di lavoratori e reti di conoscenza considerate prioritarie dalle imprese; la terza che consiste nella realizzazione di una serie di

interviste in profondità a testimoni privilegiati dei due territorio oggetto di approfondimento. Le interviste sono orientate a far emergere le opinioni degli attori selezio-nati sui temi sopra esplicitati (geografie della conoscen-za, domanda di conoscenza e domanda di territorio).

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PROGETTO E.R.I.C.A. (Enriching Regional Innovation Capabilities in the Service Economy). Regione Piemonte – Bando Scienze Sociali Gruppo di Lavoro Egidio Dansero e Paolo Giaccaria (Coordinatori) Davide Bianco, Cristiana Cabodi, Vincenzo Demetrio , Matteo Puttilli.

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Ricerche Il programma di ricerca sviluppa e sperimenta nei territori dei distretti del commercio la proposta metodologica di analisi e classificazione dei formati insediativi di offerta commerciale, esito della ricerca “Atlante territoriale del commercio in Piemonte” svolta dal gruppo di lavoro in un precedente programma di ricerca (Rapporto finale, maggio 2009). Obiettivo di tale metodologia è la descrizione e inter-pretazione, sulla base di criteri unitari, di tutti quegli ele-menti utili per definire le specificità ed il carattere dell’attua-le composizione insediativa dell’offerta commerciale di cia-scun distretto, con l’obiettivo di fornire strumenti per il mo-nitoraggio dei processi di trasformazione. L’elaborazione della fotografia dello stato attuale e tendenziale delle dina-miche insediative ha infatti consentito di avviare qualche prima considerazione sui possibili indirizzi da avviare alle diverse scale di governo del territorio (di programmazione e di pianificazione territoriale), confermando anche la poten-zialità della metodologia di classificazione quale utile stru-mento per il monitoraggio delle politiche territoriali del com-mercio. In tale prospettiva di lavoro, la griglia tassonomica proposta è stata applicata per classificare tipologie di modelli spaziali di insediamento in atto nei territori dei distretti commerciali, in relazione ad alcuni livelli territoriali (e di governo) definiti. Tale metodologia di classificazione è stata studiata in modo da consentire, nei livelli territoriali di indagine individuati, informazioni progressivamente più approfondite e di detta-glio relative alle specificità morfologiche, tipologiche, fun-zionali dell’offerta commerciale di ciascun distretto. La ricerca ha consentito di raggiungere i seguenti obiettivi conoscitivi: la messa a punto del metodo di analisi e classificazione

attraverso la definizione di categorie, criteri, indicatori che riguardano l’esplorazione delle dimensioni struttura-le e territoriale del fenomeno insediativo delle strutture commerciali; la classificazione di modi e forme di insediamento delle

grandi e medie strutture di vendita nei cinque distretti del commercio, con riferimento ai caratteri insediativi e strutturali dell’offerta alle scale territoriali di osservazio-ne individuate; la rappresentazione territoriale del quadro dello stato

attuale e delle dinamiche programmate; l’individuazione di punti di forza e di debolezza di cia-

scun distretto; la costruzione di una base di dati e cartografia che costi-

tuiscono un prezioso patrimonio analitico da implemen-tare, da parte dell’Osservatorio regionale del commer-cio, per il monitoraggio delle dinamiche in atto nei di-stretti.

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Classificazione e interpretazione di sistemi territoriali d’offerta commerciale in Piemonte. Un approfondimen-to nei territori dei Distretti commerciali Rapporto finale di ricerca Ottobre 2010

Gruppo di lavoro Grazia Brunetta (responsabile scientifico) Ombretta Caldarice, Elena Delle Grottaglie

Contratto di ricerca tra DITer e Regione Piemonte - Direzione Commercio, Sicurezza e Polizia Locale .

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Convegno

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Il 3 dicembre si è svolto presso il DITer il convegno annuale dell’associazione Dislivelli, “Città e montagna: due facce dello stesso mondo”, dedicato a ragionare sulle diversità e le disuguaglianze che contraddistinguono i due ambienti di vita e i presupposti possibili per un cambiamento. Gli spunti di riflessione sono stati generati dal confronto tra due pro-spettive diverse, una esterna – prima sessione del mattino, legata alle prospettive degli esperti, Camanni e Dematteis in apertura, Reolon (Regione Veneto), Morandini (Convenzione delle Alpi), De Rossi (Politecnico) e Mercalli (Nimbus) – ed una interna (sessione pomeridiana), com-prendente la prospettiva di testimoni qualificati interni alle Alpi: i sindaci Bottero (Pietraporzio) e Cucchietti (Celle Ma-cra), Adriano Oberto (assessore Alice Superiore), Michele Fasano, presidente della società Valverbe, Elisa Pecar, ge-strice del rifugio Arlaud-Salbertrand, Andrea Dematteis (Cerigefas Sampeyre). Prima della chiusura una tavola ro-tonda di confronto con altri soggetti politici sovralocali, tra cui Enrico Borghi (Presidente Uncem nazionale), Valentino Castellani (già presidente Toroc). Come intermezzi la pre-sentazione del testo “Ri-abitare le Alpi”, curato da Federica Corrado, ed il progetto IRTA – Inventario e ricerche sulle terre alte – presentato da Matteo Puttilli in conclusione. Come ha evidenziato Giuseppe Dematteis “negli ultimi cen-to anni la montagna, invasa dalla città, è andata perdendo la sua diversità (che è poi la sua maggiore risorsa), mentre è cresciuta la disuguaglianza tra chi ci vive e chi vive nelle città della pianura. A tal punto che questo squilibrio oggi non può essere superato senza l’aiuto delle città”. A tal pro-posito il convegno ha cercato di rispondere a due domande fondamentali: perché la città dovrebbe aiutare la montagna? E come può essere realizzata una nuova alleanza tra città e montagna? L’idea di un’alleanza possibile fu alla base del progetto “Torino città delle Alpi”, elaborato tra il 2002 e il 2006 dal TOROC (Comitato olimpico torinese). L’allora Pre-sidente del Comitato, Valentino Castellani, nel suo interven-to al convegno, ha riconosciuto che è stato “un grande o-biettivo mancato”, in quanto, finiti i Giochi, le cose sono continuate come prima e ha attribuito questo fallimento a una mancata visione sistemica del problema”. Ad oggi però è possibile constatare, non solo nelle nostre Alpi, il fatto che sia possibile anche vivere (e lavorare) in montagna reinventando modi di vita rispettosi delle necessità del pre-sente, ma compatibili con l’ambiente. A tal proposito, oltre all’esperienza di Nimbus presentata da Luca Mercalli, han-no portato il loro contributo gli attori locali intervenuti nella sezione “sguardi dall’interno”, persone tutte impegnate a sviluppare attività innovative sotto l’aspetto tecnico e ge-

stionale, ovvero a svolgere in montagna quello che nell’im-maginario comune viene svolto in città, ma di solito in mo-do più compatibile con il territorio. Questo aspetto, legato alle forme dell’insediarsi e dell’abitare in un ambiente dotato di particolare valore ambientale e paesaggistico, è il tema toccato soprattutto da Antonio De Rossi, nell’illustrare co-me nella montagna si possa sperimentare un modo di vita urbano nuovo, che unisce innovazione tecnologica, rispar-mio energetico, tutela del patrimonio e dell’ambiente, pae-saggio, secondo gli esempi desumibili da regioni alpine quali il Tirolo, l’Engadina e il Vorarlberg. Certo per poter realizzare qualcosa di tutto ciò occorre abbandonare i vec-chi stereotipi, prendendo atto di ciò che la montagna è ve-ramente, nelle sue potenzialità e nelle aspirazioni dei suoi abitanti più dinamici e innovativi. Ma questo - come ci hanno ricordato gli interventi di Sergio Reolon, Marcella Morandini , Enrico Borghi e Aldo Reschigna in tavola roton-da e come dimostrano le performance delle nostre province e regioni autonome - richiede maggiori poteri di autogover-no (autonomia tributaria compresa), sostitutivi delle vec-chie e poco efficaci politiche di riequilibrio e di compensa-zione dello stato welfarista. Questo aspetto è reso necessa-rio anche dalla scarsa rappresentatività della montagna all’interno delle arene politiche, e dalle scarse prospettive di uscire dal problema senza prospettare un diverso meccani-smo di governo del territorio. In contemporanea sarebbe utile operare per una costruzio-ne di una visione progettuale comune a chi abita e opera in montagna e nell’avampaese pedemontano piemontese. Valentino Castellani propone la formazione di un piano stra-tegico gestito dal basso (dagli stakeholder) con una leadership regionale. Dislivelli potrebbe per ora porsi come mediatore tra gli stakeholders inseriti in un processo di que-sto tipo, dando il via a ciò che Mariano Allocco definì come rete piè-montana. Una conclusione simbolica al tema del convegno l’ha forni-to Elisa Pécar, all’interno della sua relazione: “la città e la montagna sono una cosa sola, perché noi siamo una cosa sola”.

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Città e montagna: due facce dello stesso mondo Torino, 3 dicembre 2010 Castello del Valentino

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Convegni I GIS nella didattica e nella ricerca GID DAY 2010 Torino, 1 dicembre 2010 Castello del Valentino

Il 1°dicembre si è tenuto il primo GIS-DAY del Politec-nico e dell’Università di Torino, organizzato attraverso il Test Center ECDL-GIS del Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali e Urbane (LARTU) all’in-terno del DITer. Il GIS Day è una giornata dedicata in tutto il mondo alla promozione della cultura dell'infor-mazione geografica e alla conoscenza della tecnologia GIS. Si tiene ogni anno dal 1999. Nel 2010 ha coinvol-to più di 80 paesi. Gli eventi organizzati in occasione del GIS Day sono numerosissimi e di vario tipo: wor-kshops e seminari su temi specifici, ma anche giochi "geografici" per i bambini nelle scuole, "porte aperte" di uffici pubblici per far conoscere ai cittadini quello che viene fatto usando i GIS. Il workshop organizzato a Torino ha voluto presentare un quadro della ricerca e della didattica GIS presente nel Politecnico e nell'Uni-versità di Torino. Il workshop ha voluto anche promuo-vere l'ECDL-GIS, portato nel Politecnico e nell'Universi-tà di Torino attraverso la costituzione di Test Center con l'obiettivo di favorire quegli studenti (ma non solo) che intendono far emergere e certificare le competen-ze GIS acquisite nel corso degli studi. Come ha evi-denziato il prof. Franco Vico, nell'università italiana, e anche nel Politecnico e nell'Università di Torino, la for-

mazione GIS è dispersa, a volte nascosta in corsi con varia titolazione; da qui l'utilità per gli studenti della certificazione ECDL-GIS, essendo le competenze GIS ricercate ed apprezzate nel mercato del lavoro. Il programma della mattinata si è articolato in 3 ses-sioni. Nella prima (“Uso dei GIS negli enti locali”, Silet-to Regione Piemonte, Pujia PV di Asti, Ballocca PV di Torino) sono state presentate alcune esperienze di uso dei GIS in enti locali piemontesi, focalizzate sull’analisi del consumo di suolo e sulle caratteristiche del SIT della Regione Piemonte. Nella seconda sessione (“I GIS nella ricerca universitaria”, La Riccia, Di Gioia, Guarini, Braccio, Guerreschi e Godone) sono sintetica-mente discussi metodologie e risultati di alcuni profili di ricerca (analisi territoriale e paesaggistica, studi ur-bani e regionali, metodologie geomatiche) che hanno comportato l'uso dei GIS svolte da giovani ricercatori, prevalentemente dottorandi. La terza sessione (“I GIS nella didattica del Politecnico e dell'Università”, Garne-ro, Mutani, Cittadino) ha compreso una riflessione sul-la didattica dei GIS e l'evidenziazione della loro natura trasversale rispetto a settori scientifico-disciplinari di-versi, con una presentazione finale delle caratteristiche e delle potenzialità offerte dal patentino europeo ECDL-GIS. In conclusione premiazione e consegna di tre skill-cards gratuite da parte dell’ECDL-GIS.

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Convegni

Il 18 novembre a Torino si è tenuto, presso la Camera di Commercio, un Convegno sulle ricchezze africane organiz-zato dal Centro Piemontese di Studi Africani (CSA) in colla-borazione con il Dipartimento Interateneo Territorio (DITer). L’idea di organizzare un evento che rilanciasse l’attenzione ad un pubblico non solo accademico sul tema delle risorse di base africane - anche denominate “ori”: petrolio, risorse minerarie, acqua e terra - nasce dal Presidente del CSA, il dott. Mohamed Aden Sheikh, che ha fortemente voluto que-sto evento, dimostrando, nonostante la sua prematura scomparsa, intuito e perspicacia nel saper leggere verso quali percorsi strategici l’Africa - più o meno consapevol-mente - si sta orientando, seppur fortemente sollecitata dalle dinamiche politico-economiche occidentali. Mentre la mattinata è stata dedicata all’introduzione del te-ma e alla ricostruzione dello stato attuale dei quattro ori nel continente africano, il pomeriggio ha concentrato la sua attenzione sull’oro verde, la terra. Il Convegno, infatti, si è posto come primo evento di apertura di una serie di incontri futuri, promossi dal CSA e dal Diter, che si auspica di poter organizzare nel prossimo anno affrontando via via ciascun oro, senza dimenticare le importanti interconnessioni che, più o meno direttamente, li legano l’uno all’altro sotto un profilo prevalentemente politico ed economico. La sessione pomeridiana, cuore dell’evento, è stata esplici-tamente rivolta allo studio del fenomeno delle acquisizioni e/o concessioni di terre coltivabili in Africa, ossia operazioni

di compravendita per produrre beni alimentari destinati all’-esportazione da parte di operatori/investitori stranieri quali Stati, imprese, aziende, multinazionali, società statali, etc., e che una parte della letteratura riconduce al fenomeno land grabbing. Tra gli obiettivi principali di questo evento: da una parte la necessità di ricostruire il quadro delle conoscenze sulle

risorse di base del continente, nel tentativo di sfatare alcuni dei luoghi comuni che rendono paradossale l’accostamento di un continente povero ed affamato alle ricchezze che ca-talizzano interessi e strategie della geopolitica internaziona-le; dall’altra dar voce, mettendoli a confronto, studiosi afri-canisti italiani con esperti africani, allo scopo di ricostruire il quadro politico, economico e socio-culturale in cui si muo-vono nazioni, paesi, istituzioni e organizzazioni internazio-nali spesso in contrasto con gli attori e gli interessi locali (le comunità tradizionali). Il dibattito sorto a conclusione della giornata ha permesso un’analisi multidisciplinare delle azioni di investimento sulle terre africane mettendo in luce aspetti preoccupanti di un fenomeno, seppur piuttosto recente, in grande crescita e dimostrando come le scienze sociali, attraverso uno studio territoriale, debbano sviluppare una riflessione più ampia ed approfondita su un continente su cui convergono grandi interessi e su cui la politica internazionale si sta orientando; ragione per cui è necessario che la ricerca in tal senso con-verga i propri sforzi anche attraverso coalizioni scientifiche importanti e produttive. A questo proposito il primo esito di tipo scientifico dell’e-vento, nato dalla collaborazione tra CSA e DiTer - entrambi impegnati da alcuni anni sul fronte della cooperazione allo sviluppo e della ricerca scientifica nei Pvs - è stata la pro-duzione di un elaborato introduttivo (a cui farà seguito una pubblicazione) di presentazione dei quattro ori presenti nel continente africano e a cui hanno lavorato alcuni giovani ricercatori del Diter.

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Ori dell’Africa Torino, 18 novembre 210 Camera di Commercio

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Convegni Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape La quinta edizione della Biennale Creare Paesaggi Torino, 11 novembre 2010 Museo Regionale di scienze Naturali

La rassegna biennale internazionale “Creare Paesaggi”, nata nel 2002, è giunta alla sua V edizione. Con questa edizione, a cura di Claudia Cassatella e France-sca Bagliani e con la collaborazione di Luigi La Riccia, Chiara Martini, Pierpaolo Tagliola, Bianca Seardo, l’itinerario nella cultura del paesaggio contemporaneo prosegue attra-verso gli aspetti della percezione individuale e collettiva: a partire dalla riflessione sui cambiamenti e sul significato attuale della fruizione del paesaggio, la rassegna illustra esperienze europee e statunitensi di pianificazione, proget-tazione e gestione del paesaggio con attenzione alla dimen-sione scenica e visuale e che, nel complesso, mostrano come si possano trattare temi delicati ed apparentemente sfuggenti.

La mostra è stata inaugurata l’11 novembre con un conve-gno internazionale al quale hanno partecipato progettisti, pianificatori e studiosi che hanno dibattuto sulla regolamen-tazione per la protezione degli aspetti scenici e percettivi e sulla gestione dei paesaggi naturali e urbani, a partire dalle proprie esperienze: Asunción Rodríguez Montejano (me(c)sa, Spagna), Neil Porter (Gustafson-Porter, Gran Bretagna), Massimo Venturi Ferriolo (Politecnico di Milano).

Tutti i casi illustrati in mostra presentano tentativi di speri-mentazione e innovazione attorno all’idea che, se la bellezza non si lascia regolamentare, è sempre possibile affrontare il progetto attraverso metodologie verificabili che permettano la più ampia partecipazione alle scelte sulla creazione dei nostri paesaggi. La rassegna sviluppa il tema del rapporto paesaggio/bellezza in tre nuclei. La prima sezione è dedicata alle realizzazioni di paesaggisti che hanno interpretato il significato del “godimento del pae-saggio” attraverso progetti di punti di osservazione e di percorsi. L’itinerario si snoda tra trampolini affacciati sui fiordi norvegesi che “decollano” dai fianchi delle montagne, padiglioni per il riposo e la contemplazione della natura lun-go cammini di pellegrinaggio in Giappone, parchi urbani che affiancano al design paesaggistico più moderno la con-quista di spazi per l’orticoltura urbana e lungomare proget-tati a guisa di strumenti musicali, come l’Organo Marino di Zara, scalinata che risuona grazie all’aria sospinta dalle onde nella cavità di risonanza al di sotto della passeggiata a mare. La seconda presenta esperienze di gestione e pianificazione di aree naturali protette e di paesaggi rurali attente agli a-spetti percettivi, visuali e multisensoriali. In questo caso ci

Crediti Organizzazione Fondazione OAT Via Giolitti, 1 10123 Torino [email protected] Curatela La curatela scientifica dell'iniziativa è affidata a Claudia Cassatella e Francesca Bagliani

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Convegni troviamo di fronte alle icone della natura del primo parco nazionale americano, Yosemite, dove profili rocciosi dei canyon e cascate sono presi a simbolo dell’identità ameri-cana, grazie alla corretta gestione della vegetazione che ne ha ostruito la vista nei decenni. Passando dall’Inghilterra, dove si sperimenta la mappatura della tranquillità dei pae-saggi rurali attraverso procedure scientifiche, si arriva in fine al Ghana che tende passerelle di funi sospese tra le fronde della foresta pluviale. La sezione ospita anche l’e-sperienza tutta piemontese del nuovo masterplan del Po dei laghi, per la riconversione di un immenso territorio da area estrattiva a parco. La terza propone metodi di analisi, pianificazione e regola-mentazione del paesaggio più mutevole che esista: il pae-saggio urbano. Così si propongono i casi di Londra, che si è dotata del View Management Framework per la tutela e la gestione delle visuali verso i monumenti di valore simbolico ed estetico della città e di Madrid, che dal 2006 ha un Plan Director del Paisaje Urbano che contiene le linee guida per gli interventi di trasformazione sugli assi della rete viaria di pregio paesaggistico, sui bordi urbani e sugli spazi verdi. Negli Stati Uniti la regolamentazione dello scenario urbano della downtown di New York risale invece al 1916 e dagli anni ’60 l’organizzazione Scenic America offre assistenza tecnica e giuridica sulla riduzione degli elementi di disturbo visivo, sostenendo ad esempio la campagna nazionale per arginare la proliferazione della cartellonistica pubblicitaria. “Paesaggio e bellezza - Enjoy the Landscape” invita quindi a tornare ad occuparsi e a godere delle bellezze naturali e culturali e degli aspetti scenici del paesaggio (visuali e mul-tisensoriali) e a migliorarne la fruizione pubblica, attraverso progetti di luogo e di rete e modalità di gestione del territorio.

“Tutelare, gestire, valorizzare gli aspetti visuali e percettivi dei luoghi chiama in causa tecniche specifiche, di analisi, progettazione e pianificazione, che le curatrici Francesca Bagliani e Claudia Cassatella hanno scelto di illustrare in una mostra di esperienze europee e statunitensi che bene interpretano il significato del godimento del paesaggio” afferma Carlo Novarino presidente della Fondazione OAT, ricordando che “le bellezze panoramiche e i luoghi di pub-blica accessibilità dai quali si godono tali bellezze sono tutelati dalle leggi italiane (e da analoghe leggi in tutta Europa) fin dai primi anni del Novecento, ma che tuttavia “il vincolo” non è azione sufficiente per conservarle e valorizzarle”. La mostra sarà visitabile fino al 12 dicembre negli spazi del Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino in via Giolitti 36. È promossa e organizzata da Fondazione OAT in colla-borazione con Regione Piemonte – Museo Regionale di Scienze Naturali, con il patrocinio del Politecnico di Torino e del FAI – Delegazione Torino e con l’adesione dell'AIAPP, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio – Sezio-ne Piemonte e Valle d'Aosta.

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Convegni

Quest'anno ricorre il venticinquesimo anniversario della pubblica-zione de Le Metafore della Terra di Giuseppe Dematteis. Il 26 novembre 2010, presso il Circolo dei Lettori, nella sede di Palaz-zo Graneri della Roccia, in Via Bogino 9, a Torino si è svolto il convegno " Le Metafore della Terra 1985 - 2010 " . E' stata l'oc-casione per una riflessione, un ripensamento di ciò che è stato, di ciò che è mancato e di ciò che potrà essere il ruolo delle Me-tafore per la ricerca geografica che, ora più che mai deve saper intrecciare confronti e dialoghi. Torino, Palazzo Graneri della Roccia. Una mosca vola tra gli stucchi e i marmi del Guarini, in una sala con uno stupendo lampadario grande quanto mezza Val D’Aosta e graziose sediuole imbottite. Il convegno sta per iniziare. Si celebrano i 25 anni dalla pubblicazione del volume “Le Metafore della Terra”, di Beppe Dematteis. La mosca non conosce il libro, non sa di cosa si parlerà, ma in fondo ne è interessata (nel suo peregrinare può ben dire di aver praticato molte geo-grafie). Le fanfare iniziano a suonare. Apre i lavori France-sca Governa ponendo immediatamente sul tavolo una que-stione rilevante: queste metafore, di cui ha scritto Demat-teis, hanno o non hanno offerto un guadagno di conoscen-za, o sono forse state utilizzate in maniera pre-teorica? Il volatile, che si è intanto posato sul naso concavo di un put-to, si lecca le zampe: i dubbi le sono sempre piaciuti. L’in-tervento seguente, introdotto come tutti gli altri a venire da Paolo Giaccaria, si concentra sul grado di perturbazione portato dalle Metafore nel pensiero e nella pratica geografi-ca italiana. È Vincenzo Guarrasi a parlare di “Metafore della libertà”, intendendo così sottolineare il grado di innovazione del libro in questione rispetto alle ideologie e alle retoriche esistenti prima della sua pubblicazione. La sala plaude sod-disfatta. Segue a ruota Claudio Minca che tende, d’altro canto, a chiedersi perché le Metafore – che pur conteneva-no in nuce un alto potenziale teorico – non abbiano poi “sconvolto” a sufficienza il mare magnum della ricerca ge-ografica in Italia. La mosca a questo punto è sempre più

contenta: si stacca dal putto planando verso il tavolo dei conferenzieri e va a sedersi accanto a Juliette Fall, terza invitata a parlare. La geografa svizzera, che parla in france-se leggendo delle note scritte in inglese, ravviva la sala con un intervento che spazia dalle barriere che impediscono al sapere geografico non-anglosassone di entrare nel dibattito internazionale, alla necessità di inventare nuovi mondi attra-verso l’immaginazione geografica. Giaccaria passa poi la palla a quelli che vengono definiti “giovani geografi”, Matte-o Puttili e Michele Lancione. L’intervento è congiunto: da un lato Puttilli questiona la banalizzazione delle metafore geo-grafiche, dall’altro Lancione introduce strali di non-representational theory volti a superare le questioni aperte dal collega. La mosca e la sala plaudono divertite quando i due propongono un esempio relativo alle mascotte della “Torino olimpica”, esempio che il buon Giaccaria cavalche-rà per ribattezzare i giovani geografi “Glitz” e “Neve”. La mosca a questo punto si stacca dal tavolo dei conferenzieri e va a posarsi ritta su uno dei cristalli del lampadario che sovrasta la platea. Un po’ abbagliata dalla luce, da qui a-scolta l’intervento-risposta di Dematteis che ripercorre velo-cemente le questioni sollevate poco prima dai suoi colleghi. Il tema maggiormente dibattuto ha due facce: da un lato si questiona l’effettiva capacità di quelle Metafore di “perturbare” la ricerca geografica in Italia; dall’altro si cerca di capire quali siano le prospettive future verso cui far ten-dere l’importante contributo teorico di quell’opera. La mo-sca, dall’alto del suo lampadario, ha però immediatamente l’impressione che le risposte rimangano sospese, ondeg-gianti, nello spazio della sala e delle generazioni sedute al tavolo principale. Non basterà un aneddotico intervento di Egidio Dansero a risolvere i suoi dubbi: saranno o meno queste Metafore, per come le fanno questi geografi, rilevan-ti? Ma non c’è più tempo, né modo: il convegno è ormai volto al termine. La sala si è svuotata per lasciare posto a un banchetto ma-trimoniale. La mosca, dall’alto del lampadario, adocchia la torta in un angolo e decide di planarci su. Vola, vola, in line-a retta, piana, normale, schivando solo qua e là i dubbi che ancora galleggiano nell’aria un po’ secca, ma pomposa, della sala del Guarini.

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Le metafore di Giuseppe Dematteis 25 anni dopo (viste da una mosca impenitente e un po’ impertinente) Torino, 26 novembre 23010 Circolo dei Lettori

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Il Convegno internazionale “Fare paesaggio. Dalla pianifica-zione di area vasta all’operatività locale”, tenutosi presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, ha rappresentato l’occasione per presentare ufficialmente i risultati della ri-cerca PRIN 2007. L’obiettivo della ricerca era individuare le condizioni utili per rendere operativa la pianificazione del paesaggio, dal livello regionale (l’unico previsto dal Codice del Beni Culturali e del Paesaggio) al livello locale, quello dei piani che conformano gli usi del territorio. La pianifica-zione paesaggistica attestata a scala regionale, a fronte del Codice, rende particolarmente rilevante il problema della “filiera” verso il livello locale, troppo spesso ridotta nelle pratiche applicative a mero approfondimento delle cono-scenze e adeguamento rispetto ai vincoli, e comunque dif-ferita nel tempo e complicata dall’intervento di molti attori e interessi. Come trasferire le indicazioni individuate a scala vasta, quella della pianificazione paesaggistica, nel piano locale, a cui si rapportano le scelte trasformative del territorio? Co-me integrare il progetto di paesaggio con il progetto del piano urbanistico? La ricerca, portata avanti dalle diverse Unità locali coinvolte (Torino, Firenze, Milano, Genova), ha tentato di rispondere a tali quesiti attraverso una rassegna sullo stato della piani-ficazione paesaggistica in Italia e in Europa, una rassegna di buone pratiche a livello locale, e sperimentazioni applica-tive, vere e proprie indagini progettuali, sulla fattibilità del-l’integrazione del paesaggio nella pianificazione locale. L’unità locale coordinata dal prof. Cinà, in particolare, ha proposto una riflessione sui contenuti degli strumenti di indirizzo al progetto di paesaggio e sulla loro riconducibilità ad un sistema articolato e coerente di strumenti effettiva-mente capaci di contribuire all’azione dei piani paesistici. La riflessione è stata fondata su un’indagine riguardante gli strumenti, di valenza regionale, elaborati all’interno delle singole Regioni. Le conclusioni hanno efficacemente mes-so in luce tre aspetti fondamentali: in primo luogo, delle linee guida analizzate, solo la metà sono riconducibili a pia-ni paesaggistici regionali; in secondo luogo, poche linee guida trattano del paesaggio nel suo insieme, mentre la maggior parte di esse si concentra su aspetti specifici (es. infrastrutture, energie rinnovabili, ecc.), fornendo però mag-giore contributo pratico; infine, le raccomandazioni tecniche sono leggermente differenti tra loro, da quelle che prevedo-

no soli principi generali a quelle che effettivamente forni-scono un contributo positivo all’operatività dei piani. L’unità locale coordinata dalla prof. Peano (responsabile nazionale del PRIN), attraverso un esercizio applicativo sul caso di Monforte d’Alba (CN), ha provato a sperimentare ed illustrare in modo esemplificativo quali attenzioni possono essere dedicate agli aspetti paesaggistici nell’azione degli enti locali e degli attori del territorio. Le indagini, in linea con le premesse teoriche, hanno riguardato sia la scala comu-nale sia l’ambito paesaggistico di riferimento e le relazioni di scala vasta, a geometria variabile. Le interpretazioni rite-nute utili ad affrontare un progetto di paesaggio con gli strumenti urbanistici locali hanno riguardato diversi aspetti: ecologia, storia del territorio, assetto scenico-percettivo, morfologie insediative. L’interpretazione di sintesi articola il territorio per aree di caratterizzazione, documentate da un atlante fotografico. Alla fase analitica ha fatto seguito una valutazione dello stato attuale e delle dinamiche in atto, se-condo parametri ritenuti rilevanti per il paesaggio rurale e che ha permesso di definire obiettivi di qualità paesaggisti-ca propedeutici alle proposte operative. Le proposte, riguar-danti temi chiave per il futuro della realtà locale, intrecciano una pluralità di strategie, rappresentative delle azioni indica-te dalla Convenzione Europea: miglioramento ambientale, valorizzazione delle reti fruitive, tutela del paesaggio sceni-co, riqualificazione del paesaggio esistente, nuovi sviluppi insediativi, nuovi paesaggi dell’energia. Tutte le proposte presentate costituiscono possibili scenari di cambiamento, base per una discussione pubblica sulle prospettive di svi-luppo e sugli obiettivi di qualità paesaggistica. Il Convegno ha costituito l’occasione per discutere gli esiti della ricerca con diversi tipi di interlocutori e portatori di interessi: gli amministratori (tav. rot. “Serve la ricerca per le amministrazioni?”) e la comunità scientifica nazionale (tav. rot. “Esperienze di paesaggio nell’operatività locale”). Gli esiti del PRIN sono in corso di pubblicazione: Peano A. (a cura di), Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale, Alinea, Firenze.

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Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’-operatività locale. Torino, lunedì 20 settembre 2010 Castello del Valentino, Salone d’Onore Gruppo di lavoro Attilia Peano (responsabile scientifico) Claudia Cassatella, Luigi La Riccia

Convegni

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Partecipazioni a convegni Gruppo CED PPN

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, 29 settembre - 2 ottobre, Partecipazione alla Conferenza annuale EURO-PARC 2010 e organizzazione, nell’ambito della Conferenza, del Side meeting “SD3 Aree Protette e Rete NATURA 200-0/Protected Areas and Natura 2000 Network" (www.parcoabruzzo.it/)

Emma Salizzoni

Livorno, 15-17 Giugno 2010, III Simposio, Il monitoraggio costiero mediterraneo: problematiche e tecniche di misura (organizzato da CNR IBIMET - Sede di Sassari, CNR IBAF - Sede di Napoli, CeSIA - Accademia dei Georgofili, Fonda-zione L.E.M.), Presentazione del paper: “Paesaggi protetti, laboratori di sperimentazione per il paesaggio costiero me-diterraneo”.

Attilia Peano

Venezia, 27 ottobre 2010, Urbanpromo 2010, Arte contem-poranea negli spazi pubblici e nel paesaggio, Relazione dal titolo “Città e territorio, i paesaggi dell’arte contemporanea” ;

Cuneo, 5 Novembre 2010, Seminario tecnico Ordine Agro-nomi Cuneo 2010, Il Verde innovativo, Relazione dal titolo, “Giardini e Parchi, Paesaggi dell’Arte Contemporanea”;

Torino, 20 settembre 2010, Convegno internazionale, Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all’operatività locale, Relazione di apertura dei lavori con titolo “La ricerca

in discussione”. Presentazione dei risultati della ricerca PRIN 2007.

Attilia Peano, Angioletta Voghera

Palmanova (UD), 16-17 Settembre 2010, Convegno interna-zionale interdisciplinare IL WONDERLAND NEL MOSAICO PAESISTICO-CULTURALE: IDEA, IMMAGINE, ILLUSIONE, Wonderland in the Landscape-Cultural Mosaic: Idea, Image, Illusion, Relazione dal titolo “Idee, immagini e simboli nei pro-getti di paesaggio”.

Roberto Gambino

Conferenza AISRe, Identità, Qualità e Competitività Territo-riale. Sviluppo Economico e Coesione nei Territori Alpini, Aosta 2010-02-08, Relazione (power point) con titolo “Identità Alpine e Innovazione Paesistica”;

Bergamo,17—19 Settembre 2010, Convegno internaziona-le ANCSA, Attualità del Territorio Storico.. Dal Convegno di Gubbio 1960 ad oggi, ANCSA 1960-2010, Prima Sessione, Urban Center, Relazione in corso di pubblicazione negli Atti del Convegno;

Torino, 17 Novembre 2010, Coordinamento del Corso di Master Unesco e Lezione: “World Heritage At Work”. V. Plan-ning And Management For World Heritage Sites Planning, Lezione con titolo “Landscape Analysis And Planning”, .

Roberto Gambino, Claudia Cassatella

Torino, 16-17 ottobre 2010, Organizzazione e ospitalità dell’Assemblea Generale UNISCAPE; organizzazione Mostra Landscape education and research in Piedmont for the implementation of the European Landscape Convention.

Firenze 18-19 ottobre, Convegno internazionale The Euro-pean Landscape Convention in research perspective, Rela-zione dal titolo “Landscape perception and regulation: op-position or integration?”, in Living Landscape. The Europe-an Landscape Convention in research perspective. Pubbli-cata negli Atti del Convegno internazionale, UNISCAPE (European Network of Universities for the implementation of the European Landscape Convention), vol I, Bandecchi & Vivaldi Editori, Pontedera (PI);

Angioletta Voghera

Firenze 18-19 ottobre, Convegno internazionale The Euro-pean Landscape Convention in research perspective, Rela-zione dal titolo “The implementation of the European Lan-dscape Convention in different Countries", in Living Lan-dscape. The European Landscape Convention in research perspective. Pubblicata negli Atti del Convegno internazio-nale, UNISCAPE (European Network of Universities for the implementation of the European Landscape Convention), vol I, Bandecchi & Vivaldi Editori, Pontedera (PI);

Silvia Saccomani

Pecs - Orfu (Ungheria), 7-10 Ottobre, 3° East-Central Euro-pean Regional Seminar, Hungarian Academy of Science.

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Partecipazioni a convegni Helsinki, Finland, 7 ­ 10 July 2010, 24th AESOP Annual Conference, Finland, presentazione dell’ anchor paper nel Track 11 Housing and Regeneration Policies. Il paper, a firma di Silvia Saccomani e di Francesca Governa, ha come titolo A neo-liberal housing policy? Convergence and diver-gence between Italian local housing policy and European trends.

Giancarlo Cotella

Pecs - Orfu (Ungheria), 7-10 Ottobre, 3° East-Central Euro-pean Regional Seminar, Hungarian Academy of Science Presentazione del contributo: EU Cohesion Policy in the Light of Lisbon and Gothenburg Objectives. The Case of Italy.

Hannover (Germania), 4-5 Ottobre, 5° Meeting of the ARL Working Group “Comparative Spatial Planning Research”. Presentazione del contributo: Spatial Planning in Poland. Past, Present and Future Visions and Strategies for the Successful positioning of cities in economically linked cor-ridor regions

Venezia, 29 Settembre, SoNorA Round Table “Reaching Out to Corridor Citeis”, Coordinatore: Christoph Pienkoss,

Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo, Institu-tions, discourse and practices: towards a multi-dimensional understanding of EU territorial governance.

Umberto Janin

Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo, Institu-tions, discourse and practices: towards a multi-dimensional understanding of EU territorial governance.

Hannover (Germania), 4-5 Ottobre, 5° Meeting of the ARL Working Group “Comparative Spatial Planning Research”. (agenda dei lavori; tappa successiva dell'incontro organiz-zato a Torino nel novembre 2009).

Claudia Cassatella

Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo “Landscape is Luxury”: Searching for Images of Sustain-ability. Pubblicato degli Atti del Convegno, YTK-Aalto Uni-versity, Helsinki

Bergamo 17-19 settembre 2010, Convegno Internazionale "Attualità del territorio storico", organizzato da ANCSA As-sociazione Nazionale Centri Storico-Artistici in occasione dei 50 anni della Carta di Gubbio.

Bianca Seardo

Helsinki (Finlandia), 7-10 Luglio, XXIV AESOP Congress “Space is Luxury”, Presentazione del contributo, Environ-mental Quality in “Ordinary Territories”: the Ecological Net-work Model in Spatial Planning. A Balance after a decade of

practice. Pubblicato negli Atti del Convegno, YTK-Aalto Uni-versity, Helsinki

Giuseppe Cinà

Porto Alegre (Brasile), 13-17 novembre, 54th IFHP World Congress - , Pontifical Catholic University. Presentazione del paper: Rebuilding identity. Iraqi cities between recon-s t r u c t i o n a n d p r e s e r v a t i o n . Brasile 18-22 novembre, Incontri con docenti delle Univer-sità federal di Rio Grande do Sul, di Rio de Janeiro, di Sal-vador, per la preparazione di un progetto nell’ambito del programma Socrates Mundus.

Cracovia, Polonia, 3-5 dicembre, Politecnico di Cracovia, incontro di preparazione del laboratorio connesso al Socra-tes Intensive Programme UPWARD, che coinvolge sette ateneii dell’Unione europea, con coordinamento del DITer.

Cracovia, Polonia, 6 dicembre, Politecnico di Cracovia, ha svolto attività didattica nel quadro del LLP Erasmus TS, incentrata sulla lecture ‘THE PROTECTION OF HISTORICAL CITIES IN ITALY, between continuity and innovation.

Antonio di Campli

Pescara, 3 novembre, ciclo di conferenze "Coesistenza e rinnovo urbano". Facoltà di Architettura di Pescara, relazio-ne:: Dispositivi di coabitazione.

Francesca Silvia Rota

17-19, Volterra (PI), Regional Studies Association (RSA) International Workshop Regional Development Agencies: The Next Generation Networking, Knowledge and Regional Change, presentazione del paper redatto con: Salone C., Sacerdotti S. “Aims, Strategies and Practices of European Investment Promotion Agencies. A Comparative Analysis”.

Torino, 15-19 novembre, German Marshall Fund of the United States (GMF) Study Tour. Presentazione paper: “How Torino and Piedmont are Positioned on the European Urban Development Scene”.

Francesco Fiermonte

Brescia, , 9 ­ 12 novembre, Conferenza Nazionale ASITA, presentazione, Valorizzazione del patrimonio informativo ai fini della valutazione ambientale delle politiche in Regione Piemonte.

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Pubblicazioni Bighi S., Cotella G., Rota F.S. (a cura di) Torino e Piemonte fra locale e globale: Politiche di rete e ancoraggi territoriali. Tre per-corsi per la ricerca, Working Paper del Dipartimento Interateneo Territorio, n. 32/2010, Torino: Politecnico e Università di Torino.

Cassatella C., “Il Piemonte: dalla tradizione dei “beni culturali e ambientali” al paesaggio”, in RI-VISTA. RICERCHE PER LA PRO-GETTAZIONE DEL PAESAGGIO, vol. 13 (on line).

Cinà G., “Linee guida e progetto di paesaggio a scala regionale. Una sperimentazione in ordine sparso”. In: Peano A., (a cura di), Fare paesaggio. Dalla pianificazione di area vasta all'operatività locale. Alinea, Firenze:

Cinà G., “Housing regeneration and heritage conservation poli-cies”, in Cinà G., Urban Regeneration in the framework of roma-nian cities transformation, present state and development trends, Editura Universitara 'Ion Mincu', Bucharest: 187- 193. Cinà G., “Romanian cities: an epoch-making change not properly managed”, in Cinà G., Urban Regeneration in the framework of romanian cities transformation, present state and development trends, Editura Universitara Ion Mincu, Bucharest: 103- 114, Cinà G., “Il PPTR della Puglia, un piano per lo sviluppo locale autosostenibile”, RI-VISTA. RICERCHE PER LA PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, pp.22-27.

Cinà' G., Nuovi piani paesistici, un pò indisciplinati. ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI. 50- 70.

Cotella G., Adams N., Nunes R. (eds.), Territorial Development, Cohesion and Spatial Planning: Knowledge and Policy Develop-ment in an Enlarged EU. London, Routledge. ISBN: 978-0-415-55194-6

Cotella G., Geppert A., (eds.) Quality Issues in a changing Euro-pean Higher Education Area, Planning Education.

Cotella G. (eds.) (2009) European Urban system: Metropoliza-tion and Networking, Europa XXI, Vol.19/2009, Institute of Geog-raphy and Spatial Organization, Polish Academy of Science, War-saw. ISSN 1429-7132

Cotella G., Post-socialist cities in transition between new chal-lenges and evolving policy approaches. In: Mironowicz I., Clerici A. (eds.) Gardens of Art, Wroclaw, Wroclaw University of Tech-nology: 130-135. ISBN: 978-83-7493-491-6.

Demetrio V., Giaccaria P. Geografia del sistema manifatturiero piemontese, Carocci, Roma.

Di Campli A., Adriatico. La città dopo la crisi, List-Actar, Barcelona.

Di Gioia A., "Irene Borgna. Profondo verde: un'etica per l'ambien-te tra decrescita e Deep-Ecology", in L'indice, 9, 2010, p.33

Gambino R., “Introduzione”, in Corrado F. (a cura di) Ri-abitare le Alpi. Nuovi abitanti e politiche di sviluppo, Eidon Edizioni, Genova.

Gambino R., “Nuove frontiere per le politiche dei parchi”, Edito-riale, in. PIEMONTE PARCHI, vol 195, Regione Piemonte.

Gambino R., Cassatella C., “.Landscape as a "territorial project", in ,Pedroli B., Goodman T., ., Landscape as a project, Libria, Melfi..

Gambino R., Devecchi M., Cassatella C., Larcher F., “.Introduction: Landscape education and research in Piedmont”, in Landscape education and research in Piedmont for the imple-mentation of the European Landscape Convention, Agit

Mariogros, Beinasco (TO).

Gambino R., Bottero M., Cassatella C., “Torino post-olimpica: in cerca di una nuova immagine”, in Storchi S., Armanni O., Centri storici e nuove centralità urbane, Alinea, Firenze.

Giaccaria P., Minca C. "The Mediterranean Alternative", Progress in Human Geography, in corso di stampa (disponibile online first: http://phg.sagepub.com/content/early/2010/09/13/0309132510376850).

Giorda C., Scarpocchi C. (a cura di), Insegnare la geopolitica, Roma, Carocci, 2010.

Giorda C., La geografia per educare l’intelligenza spaziale, in Scuola e didattica, Cultura e professione, 13, 2010, pp. 18-20.

Giorda C., Terzo sguardo. Paesaggi alpini e paesaggi padani, in Conti S., Salone C. (a cura di), Rapporto Annuale 2010, Il Nord, i Nord, Geopolitica della questione settentrionale, Società Geografi-ca Italiana, 2010, pp. 103-115. La Riccia L., “La pianificazione paesaggistica in Piemonte”, in RI-VISTA. RICERCHE PER LA PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, vol. 13 (on line).

Negrini G., “Classificazione”, in Desideri C., Moschini R., (a cura di), Dizionario delle aree protette, ETS Edizioni, Pisa.

Negrini G., Grasso S, Salizzoni E., “Aree Naturali Protette nell’or-dinamento italiano”, in Desideri C., Moschini R., (a cura di), Di-zionario delle aree protette, ETS Edizioni, Pisa.

Peano A., Brunetta G., "La pianificazione di bacino verso politi-che integrate" (a cura di), Servizio in Urbanistica, vol. 143, INU Edizioni, Roma. .

Peano A., “Paesaggio: passare dai piani ai progetti operativi”, in Urbanistica Dossier, vol. 117/118, INU Edizioni, Roma. .

Peano A., Introduzione. Fare paesaggio, in RI-VISTA. RICERCHE PER LA PROGETTAZIONE DEL PAESAGGIO, vol. 13 (on line).

Peano A., “La dimensione strutturale e la dimensione paesaggi-stica”, in Atti della VI RUN (Rassegna Urbanistica Nazionale), CD-ROM. Matera, 1-14 marzo.

Peano A., Voghera A., “Conoscenza, valutazione, monitoraggio del paesaggio/Knowledge, evaluation, monitoring landscape”, in AGRIBUSINESS PAESAGGIO & AMBIENTE.

Peano A., Voghera A., “Paesaggio dal retroscena alla scena”, in ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO, vol. 22.

Salizzoni E., “IUCN”, in Desideri C., Moschini R., (a cura di), Dizionario delle aree protette, ETS Edizioni, Pisa, SBN/ISSN: 884-6726316.

Santangelo M., Vanolo A., (a cura di), Di capitale importanza. Immagini e trasformazioni urbane di Torino, Carocci,Roma.

Shahreen F., Voghera A., Peano A., “Integrates the contempo-rary theory and practices of Land use plan in the UK cities”, in 14th International Planning History Society Conference, Urban Transformation: Controversies, Contra, Istanbul (Turkey), 12-15 July 2010.

Vitale Brovarone E., Città in movimento. Relazioni e dipendenze tra i caratteri degli insediamenti e la domanda di mobilità, Le Penseur, Brienza.

Voghera A., Dopo la Convenzione Europea del Paesaggio. Politi-che, Piani e Valutazione/After the European Landscape Convention. Policies, Plans and Evaluation, Alinea Editrice, Firenze.

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Prossimi Eventi

Il prossimo 21 gennaio 2011, alle ore 10.00-13.00 presso il Circolo dei Lettori, in via Bogino 8, Torino si terrà l’incon-tro dal titolo, Oltre il postfordismo. Torino e le sue geo-grafie. L’incontro, organizzato dal centro EU-POLIS e 4T prende spunto dalla pubblicazione di tre volumi, editi da Carocci nel 2010, sui risultati dell’attività di ricerca triennale del centro EU-POLIS, finalizzata all'indagine della competiti-vità e della coesione dei sitemi territoriali di Torino e del Piemonte. Tale programma nasce dall'esigenza di appro-fondire la conoscenza della situazione torinese e piemonte-se rispetto ai trend in atto nel continente europeo, cono-scenza orientata ad illuminare le prospettive che si aprono per il sistema torinese dopo una fase di intensa trasforma-zione e ad indirizzare l'azione pubblica verso obiettivi di mi-gliore qualità e attrattività dell'area metropolitana. I volumi sviluppano i temi della comparazione con città euro-pee come competitor di rilievo, mettono in discussione le im-magini consolidate e tradizionali della città, propongono una visione inedita del sistema produttivo torinese ineluttabilmente integrato con il mutevole sistema produttivo regionale. Le trasformazioni infrastrutturali, economiche e sociali vis-sute da Torino, e dai torinesi, negli ultimi quindici anni si riflettono nelle immagini che la città dà di se stessa, nelle sue potenzialità, nelle sue geografie. Si tratta di elementi utili per considerare com'è Torino oggi, ma soprattutto che tipo di città potrà diventare in futuro. Sono gli interrogativi su cui si confronteranno gli autori ed un panel di relatori di diversa provenienza disciplinare.

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Torino Nord Ovest - Via Borgosesia, 1 Torino - 011.4432350 [email protected] - www.torinonordovest.it

E’ in preparazione la XIV Conferenza della Società Italiana degli Urbanisti. Alcune anticipazioni sul programma: Plenaria/1 La casa individuale e' senza futuro? La condivisione trova spazio nella sfera individuale, non piu' in quella collettiva? Ricerche ed esperienze sull'abitare in Europa. Plenaria/2 L'abitare e' ancora questione capace di organizzare intelligenza delle imprese e della politica? Plenaria/3 Geografia e politica urbana. A cura della Societa' Geografica Italiana. Plenaria/4 Come e' mutata la nozione di abitare nel XX secolo? Lectio Magistralis di Alessandro Pizzorno con introduzione di Bernardo Secchi e Pier Luigi Crosta. Responsabilita' im-maginaria e reputazione limitata nella sfera pubblica. Due sessioni parallele di Atelier tematici di discussione di una selezione di paper pervenuti. Mostra sull’abitare Torino e il suo territorio. Spazio Video a cura della Biennale di Venezia. Il convegno si svolgerà presso: Castello del Valentino Facoltà di Architettura - Politecnico di Torino Viale Mattioli, 39 - Torino Officine Grandi Riparazioni (OGR) Esperienza Italia 150 - Comune di Torino Corso Castelfidardo, 22 - Torino SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Coordinamento Prof.ssa Cristina Bianchetti www.conferenzasiu2011.it [email protected]

Oltre il postfordismo. Torino e le sue geografie 21 gennaio 2011, ore 10-13 Circolo dei Lettori

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NewsDITer NEWSLETTER DEL

DIPARTIMENTO INTERATENEO TERRITORIO

POLITECNICO E UNIVERSITA’ DI TORINO

Tel.: (+39) 011 564 7402

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Direttore responsabile : prof.ssa Agata Spaziante

Redazione: Costanzo Mercugliano, Luca Staricco

Viale Mattioli, 39 - 10125 - Torino

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