n° 79 5° bimestre 2013 settembre ottobre notiziario "divina misericordia"

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N° 79 5° bimestre 2013 settembre ottobre Notiziario "Divina Misericordia"

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  • Sommario

    P. 3 e 4La Chiesa madre

    P. 5 e 6Dio gioioso

    P. 7 e 8Omelia di S.E. Card. PaulPoupard

    www.divinamisericordia.itwww.faustyna.pl

    La Divina Misericordia

    Notiziario del Santuario dellaDivina Misericordia,Chiesa Santo Spirito in SassiaVia dei Penitenzieri 12 00193 -Roma

    CCP: 16311003 intestato a ChiesaSanto Spirito in Sassia Santuariodella Divina Misericordia

    IBAN: IT-50-B-07601-03200-000016311003

    RedazioneDirettore: Mons. Jozef BartVice direttore: Giovanni PiccardiGruppo redazionale: Congrega-zione delle Suore della Beata Ver-gine Maria della Mise- ricordia,Anna Cantoro, Alessandro Ortenzi,Don Vincenzo Mercante

    P. 9 a 125 Settembre 2013Messa alla Divina MisericordiaInizio nuovo Anno Pastorale

    P. 13 a 15La Misericordia di Dio che cigiustifica attraverso la Parolaincarnata

  • La Chiesa Madre

    Alcuni spunti sulle parole di Papa Francescotratte dalle Udienze generali del

    11 e 18 Settembre 2013

    Tra le immagini che ilConcilio Vaticano II hascelto per farci capiremeglio la natura della Chiesa,c quella della "madre": laChiesa nostra madre nellafede, nella vita soprannaturale(cfr. Cost. dogm. Lumen gen-tium, 6.14.15.41.42). E unadelle immagini pi usate daiPadri della Chiesa nei primisecoli e penso possa essereutile anche per noi. Per me una delle immagini pi belledella Chiesa: la Chiesa madre!In che senso e in che modo laChiesa madre? Partiamodalla realt umana della mater-nit: che cosa fa una mamma?

    La mamma genera alla vita(il Battesimo)Come la mamma ci porta nelsuo grembo e lo apre alla vitagenerandolo cos la Chiesa.Essa ci genera nella fede peropera dello Spirito Santo, lostesso spirito che ha reso fe-conda la Vergine Mariaquando ha concepito Ges.La fede io la ricevo da altri, inuna famiglia, in una comunitche mi insegna a dire io

    credo, noi crediamo. Uncristiano non unisola! Noinon diventiamo cristiani in la-boratorio, noi non diventiamocristiani da soli e con le nostreforze, ma la fede un regalo, un dono di Dio che ci vienedato nella Chiesa e attraversola Chiesa. E la Chiesa ci donala vita di fede nel Battesimo:quello il momento in cui ci fanascere come figli di Dio, ilmomento in cui ci dona la vitadi Dio, ci genera come madre.Il nostro far parte della Chiesanon un fatto esteriore e for-male, non compilare unacarta che ci danno, ma unatto interiore e vitale; non siappartiene alla Chiesa come siappartiene ad una societ, adun partito o ad una qualsiasialtra organizzazione. Il legame vitale, come quello che si hacon la propria mamma, per-ch, come afferma santAgo-stino, "la Chiesa realmentemadre dei cristiani".Amiamo la Chiesa come siama la propria mamma, sa-pendo anche comprendere isuoi difetti?La Chiesa ha pure i suoi difetti:

    la amiamo cos come lamamma, la aiutiamo ad esserepi bella, pi autentica, pi se-condo il Signore?

    La Chiesa la totalit deicredentiLa Chiesa non qualcosa didiverso da noi stessi, ma vavista come la totalit dei cre-denti, come il noi dei cri-stiani: io, tu, tutti noi siamoparte della Chiesa.A volte sento: "Io credo in Dioma non nella ChiesaHo sen-tito che la Chiesa dicei pretidicono..". Ma una cosa sono ipreti, ma la Chiesa non for-mata solo dai preti, la Chiesasiamo tutti! E se tu dici checredi in Dio e non credi nellaChiesa, stai dicendo che noncredi in te stesso; e questo una contraddizione. La Chiesasiamo tutti: dal bambino recen-temente battezzato fino ai Ve-scovi, al Papa; tutti siamoChiesa e tutti siamo uguali agliocchi di Dio! Tutti siamo chia-mati a collaborare alla nascitaalla fede di nuovi cristiani, tuttisiamo chiamati ad essere edu-catori nella fede, ad annun-

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    La Chiesa Madre

  • 4ciare il Vangelo. Ciascuno dinoi si chieda: che cosa faccioio perch altri possano condi-videre la fede cristiana? Sonofecondo nella mia fede o sonochiuso?Tutti partecipiamo della mater-nit della Chiesa, affinch laluce di Cristo raggiunga gliestremi confini della terra.

    La mamma ci nutre e ci inse-gna il cammino (la Parola diDio e i Sacramenti)Una mamma per non si limitasoltanto a generare figli ma hacura di loro per aiutarli a cre-scere, d loro il latte, li nutre,insegna il cammino della vita.La Chiesa come buona madrefa la stessa cosa: accompagnala nostra crescita trasmettendola Parola di Dio che unaLuce che ci indica il camminodella vita cristiana e ammini-strando i Sacramenti.Che rapporto ho io con laChiesa? La sento come madreche mi aiuta a crescere?

    La mamma orienta il nostrocammino, ci indica la stradagiusta (i 10 comandamenti)La Chiesa come la mamma ciinsegna a camminare nellavita, insegna ad andare benenella vita, sa come orientare ifigli, cerca sempre di indicarela strada giusta nella vita percrescere e diventare adulti. Elo fa con tenerezza, con af-fetto, con amore, sempreanche quando cerca di rad-drizzare il nostro cammino per-ch sbandiamo un poco nellavita o prendiamo strade cheportano verso un burrone.Pensiamo ai dieci Comanda-menti: ci indicano una stradada percorrere per maturare,

    per avere dei punti fermi nelnostro modo di comportarci.Essi sono frutto della tene-rezza, dellamore stesso di Dioche ce li ha donati. Voi potretedirmi: ma sono dei comandi!Sono un insieme di "no"! Iovorrei invitarvi a leggerli forseli avete un po dimenticati epoi di pensarli in positivo. Ve-drete che riguardano il nostromodo di comportarci versoDio, verso noi stessi e verso glialtri, proprio quello che ci inse-gna una mamma per viverebene. Ci invitano a non farciidoli materiali che poi ci ren-dono schiavi, a ricordarci diDio, ad avere rispetto per i ge-nitori, ad essere onesti, a ri-spettare laltro Provate avederli cos e a considerarlicome se fossero le parole, gliinsegnamenti che d lamamma per andare bene nellavita. Una mamma non insegnamai ci che male, vuole soloil bene dei figli, e cos fa laChiesa.

    La mamma sempre, in ognisituazione, ha la pazienza dicontinuare ad accompa-gnare i figliQuando un figlio cresce, di-venta adulto, prende la suastrada, si assume le sue re-sponsabilit, cammina con leproprie gambe, fa quello chevuole, e, a volte, capita anchedi uscire di strada, capita qual-che incidente. La mammasempre, in ogni situazione, hala pazienza di continuare adaccompagnare i figli. Ci chela spinge la forza dellamore;una mamma sa seguire con di-screzione, con tenerezza ilcammino dei figli e anchequando sbagliano trova sem-

    pre il modo per comprendere,per essere vicina, per aiutare.La Chiesa cos, unamamma misericordiosa, checapisce, che cerca sempre diaiutare, di incoraggiare anchedi fronte ai suoi figli che hannosbagliato e che sbagliano, nonchiude mai le porte della Casa;non giudica, ma offre il per-dono di Dio, offre il suo amoreche invita a riprendere il cam-mino anche a quei suoi figliche sono caduti in un baratroprofondo, la Chiesa non hapaura di entrare nella loronotte per dare speranza; laChiesa non ha paura di entrarenella nostra notte quandosiamo nel buio dellanima edella coscienza, per darci spe-ranza! Perch la Chiesa madre!

    Una mamma sa anche chie-dere, bussare ad ogni portaper i propri figli, senza cal-colare, lo fa con amoreLe mamme pregano tanto peri propri figli, specialmente perquelli pi deboli, per quelli chehanno pi bisogno, per quelliche nella vita hanno preso viepericolose o sbagliate.E cos fa anche la Chiesa:mette nelle mani del Signore,con la preghiera, tutte le situa-zioni dei suoi figli. Confidiamonella forza della preghiera diMadre Chiesa: il Signore nonrimane insensibile. Sa semprestupirci quando non ce laspet-tiamo. La Madre Chiesa lo sa!Vediamo nella Chiesa unabuona mamma che ci indica lastrada da percorrere nella vita,che sa essere sempre pa-ziente, misericordiosa, com-prensiva, e che sa mettercinelle mani di Dio.

    La Chiesa Madre

  • 5Dio gioioso e la gioia di Dio perdonare

    Dio gioioso! E qual la gioia di Dio? La gioia diDio perdonare, la gioia di Dio perdonare

    Dalla preghiera mariana dellAngelus del Santo Padre FranescoDomenica 15 Settembre 2013

    Cari fratelli e sorelle,buongiorno! Nella Litur-gia di oggi si legge il ca-pitolo 15 del Vangelo di Luca,che contiene le tre paraboledella misericor-dia: quella dellapecora smarrita,quella della mo-neta perduta, epoi la pi lungadi tutte le para-bole, tipica disan Luca, quelladel padre e deidue figli, il figlio"prodigo" e il fi-glio, che si crede"giusto", che sicrede santo.Tutte e tre que-ste parabole par-lano della gioiadi Dio. Dio gio-ioso. Interes-sante questo:Dio gioioso! Equal la gioia diDio? La gioia diDio perdonare,la gioia di Dio perdonare! E lagioia di un pa-store che ritrova la sua peco-rella; la gioia di una donna cheritrova la sua moneta; lagioia di un padre che riaccogliea casa il figlio che si era per-

    duto, era come morto ed tor-nato in vita, tornato a casa.Qui c tutto il Vangelo! Qui!Qui c tutto il Vangelo, ctutto il Cristianesimo! Ma guar-

    date che non sentimento,non "buonismo"! Al contrario,la misericordia la vera forzache pu salvare luomo e ilmondo dal "cancro" che il

    peccato, il male morale, il malespirituale. Solo lamore riempiei vuoti, le voragini negative cheil male apre nel cuore e nellastoria. Solo lamore pu fare

    questo, e questa lagioia di Dio!Ges tutto miseri-cordia, Ges tuttoamore: Dio fattouomo. Ognuno dinoi, ognuno di noi, quella pecora smar-rita, quella monetaperduta; ognuno dinoi quel figlio cheha sciupato la pro-pria libert seguendoidoli falsi, miraggi difelicit, e ha persotutto. Ma Dio non cidimentica, il Padrenon ci abbandonamai. E un padre pa-ziente, ci aspettasempre! Rispetta lanostra libert, ma ri-mane sempre fedele.E quando ritorniamoa Lui, ci accogliecome figli, nella suacasa, perch nonsmette mai, neppure

    per un momento, di aspettarci,con amore. E il suo cuore infesta per ogni figlio che ritorna.E in festa perch gioia. Dioha questa gioia, quando uno di

  • noi peccatore va da Lui echiede il suo perdono.Il pericolo qual ? E che noipresumiamo di essere giusti, egiudichiamo gli altri. Giudi-chiamo anche Dio, perchpensiamo che dovrebbe casti-gare i peccatori, condannarli amorte, invece di perdonare. Al-lora s che rischiamo di rima-nere fuori dalla casa delPadre! Come quel fratello

    maggiore della parabola, cheinvece di essere contento per-ch suo fratello tornato, si ar-rabbia con il padre che lo haaccolto e fa festa. Se nel no-stro cuore non c la misericor-dia, la gioia del perdono, nonsiamo in comunione con Dio,anche se osserviamo tutti iprecetti, perch lamore chesalva, non la sola pratica deiprecetti. E lamore per Dio e

    per il prossimo che d compi-mento a tutti i comandamenti.E questo lamore di Dio, lasua gioia: perdonare. Ciaspetta sempre! Forse qual-cuno nel suo cuore ha qual-cosa di pesante: "Ma, ho fattoquesto, ho fatto quello ". Luiti aspetta! Lui padre: sempreci aspetta!Se noi viviamo secondo lalegge "occhio per occhio,dente per dente", mai usciamodalla spirale del male. Il Mali-gno furbo, e ci illude che conla nostra giustizia umana pos-siamo salvarci e salvare ilmondo. In realt, solo la giusti-zia di Dio ci pu salvare! E lagiustizia di Dio si rivelatanella Croce: la Croce il giudi-zio di Dio su tutti noi e su que-sto mondo. Ma come ci giudicaDio? Dando la vita per noi!Ecco latto supremo di giustiziache ha sconfitto una volta pertutte il Principe di questomondo; e questo atto supremodi giustizia proprio anchelatto supremo di misericordia.Ges ci chiama tutti a seguirequesta strada: Siate miseri-cordiosi, come il Padre vostro misericordioso (Lc 6,36). Iovi chiedo una cosa, adesso. Insilenzio, tutti, pensiamoognuno pensi ad una personacon la quale non stiamo bene,con la quale ci siamo arrab-biati, alla quale non vogliamobene. Pensiamo a quella per-sona e in silenzio, in questomomento, preghiamo per que-sta persona e diventiamo mi-sericordiosi con questapersona. [silenzio di pre-ghiera].Invochiamo ora lintercessionedi Maria, Madre della Miseri-cordia.

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    Dio gioioso e la gioia di Dio perdonare

  • Cara Eccellenza, cari fra-telli e sorelle nel Si-gnore. una grazia perme di celebrare questa seracon voi e per voi la Santa Eu-carestia in questo Santuariostorico romano, ricco di tanticapolavori di arte e, soprat-tutto, di tante grazie imploratenella preghiera costante e fidu-ciosa di innumerevoli fedeli eottenute tramite lintercessionedi Santa Faustina Kowalska.

    Grazie, cara Eccellenza,del Suo cordiale invito fraternoche si iscrive felicemente neinostri legami cordiali, stretti diamicizia, rispetto e affetto reci-proco. Grazie, cari fratelli sa-cerdoti e cari fratelli e sorellenel Signore, della vostra fer-vida e orante partecipazione almistero eucaristico che cele-briamo con fede rinnovata in

    questo Anno della Fede.Siete venuti numerosi in

    pellegrinaggio diocesano, daCrema a Roma, camminandoinsieme, vescovo e popolo,come ci dice con affetto il no-stro papa Francesco, appenaeletto. E questo il grande in-segnamento del Concilio Vati-cano II nella sua bellaCostituzione apostolica sul mi-stero della Chiesa, LumenGentium, proprio 50 anni fa; necelebriamo lanniversario digrazia in questo Anno dellaFede indetto da papa Bene-detto e celebrato da papaFrancesco nello stesso spiritodi fede, come rammentato gar-batamente nella recente enci-clica Lumen Fidei, promulgatail 29 giugno scorso, nella Festadei SS.mi Apostoli Pietro ePaolo, enciclica che devemolto a Benedetto e che in-sieme tutta di Francesco.

    Come lo spiega lo stessopapa nella limpida introdu-zione allenciclica in parola, proprio del ministero di Pietroil confermare nella fede i fra-telli. E voi siete venuti daCrema in pellegrinaggio aRoma proprio con questo pro-posito: confermare la vostrafede in Cristo, presso la tombadelle due colonne della Chiesa

    di Roma, Pietro e Paolo, mar-tiri che hanno versato il pro-prio sangue a testimonianza diGes.

    In questa chiesa di SantoSpirito in Sassia, dedicata allamisericordia del Signore, ab-biamo appena ascoltato la pa-rola di Dio, scelta dalla liturgiadella II domenica di Pasqua,proclamata dal beato papaGiovanni Paolo II, Domenicadella Divina Misericordia, sottolispirazione delle rivelazionidel Signore alla santa suorapolacca Faustina Kowalska.Dal resoconto di Luca, impa-riamo coma la prima genera-zione cristiana partecipavaalle istruzioni degli apostoli,alla vita comune, allo spezzareil pane e alle preghiere. Tutti icredenti, poi, stavano riuniti in-sieme e avevano tutto in co-mune. Con il salmistaabbiamo lodato il Signore,poich grande stata la suamisericordia per noi e la fe-delt del Signore dura persempre, e con lapostolo Pie-tro, primo vescovo di Roma,abbiamo Benedetto il DioPadre del Signore nostro GesCristo, il quale, secondo lab-bondanza della sua benevo-lenza, ci gener di nuovo peruna speranza vivente, conser-

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    Omelia di S.E. Card. Paul Poupard

    Omelia di S.E. Rev.ma CardinalePaul Poupard

    Presidente emerito del Pontificio consiglio per il dialogo religiosoPellegrinaggio della Diocesi di Crema a Roma

    S. Messa a Santo Spirito in Sassia 4 Settembre 2013

  • 8Omelia di S.E. Card. Paul Poupard

    vati dalla potenza di Dio me-diante la fede. E Ges stesso,come riporta Giovanni nel suovangelo nella mirabile appari-zione a Tommaso, ci dice:Beati coloro che hanno cre-duto senza vedere!.

    Gi allinizio del suo fe-condo pontificato, nel 1980,Giovanni Paolo II aveva dedi-cato la sua enciclica Dives inmisericordia a una profondameditazione del mistero dellamisericordia di Dio come ele-mento costitutivo della via cri-stiana. Ed anche il nostro papaFrancesco lha scelto comemotto vescovile: miserandoatque eligendo.

    per noi un grande inse-gnamento. Ci rammenta cheognuno di noi, creato ad imma-gine e somiglianza di Dio, nonsoltanto riceve ed esperimentala misericordia di Dio ma anche chiamato a fare, lui, lamisericordia ai fratelli. La mise-ricordia, ci dice in modo sua-dente Santa Caterina daSiena, il ponte che introducepresso Dio ricco di misericor-dia (cfr. Ef 2,4). La misericor-

    dia, cos la definisce in modobello papa Wojtyla, il se-condo nome dellamore e lim-pegno indispensabile di quelloche ama. Un vero cristianonon pu vivere una autenticavita cristiana se non apre il suocuore alla miseria dei fratelli. lattitudine propria della Chiesache, da due millenni pieni dilotte, guerre, odio, malattie etante sofferenze, non cessa disviluppare attraverso il mondo,le sue mirabili iniziative di cari-tas, di misericordia. Il nostromondo attuale ne ha tanto bi-sogno in questalba cos grigiadel nuovo millennio.

    La misericordia proprio ilvolto del cristiano. il fiume disangue e acqua che noncessa di scorrere dalla sor-gente inesauribile del cuoretrafitto di Cristo crocefisso, perdare a tutti noi peccatori la gra-zia del perdono. La sorgente divina e il canale sacramen-tale, regolato dalla Chiesa chece ne comunica i benefici at-traverso i sacramenti del bat-tesimo, della penitenza edelEucarestia. Il modello la

    Santa Vergine Maria di Naza-reth, capolavoro della miseri-cordia del Padre; Ella, Figlia,Sposa e Madre, si rivelata aSanta Faustina dicendo: nonsono solo la Regina del Cielo,ma sono ugualmente la Madredella Misericordia e tuamadre.

    Cari fratelli e sorelle crema-schi, che sia il frutto del vostrofervente pellegrinaggio dioce-sano a Roma con il vostro carovescovo, nellAnno della Fede,il poter ripetere con Santa Fau-stina: Sono totalmente invasada Dio. La mia anima sin-fiamma dal suo amore. So sol-tanto che amo e sono amata.Questo mi basta. Durante lagiornata cerco di essere fedeleallo Spirito santo e di rispon-dere alle sue esigenze, ecerco il silenzio interiore perascoltare la Sua voce (cfr. P.Poupard, Prefazione a SuorFaustina Kowlska, (Petit Jour-nal, Parole e Dialogue, Paris,2002)).Cos sia.Nel nome del Padre, del Figlioe della Spirito Santo, Amen

  • 9Omelia S. Messa alla Divina Misericordia 5 Settembre 2013

    Cari fratelli e sorelle,Evangelizzazione, testi-monianza e missione,non sono parole mie, sono leparole di Francesco; noi siamograti e aperti a questo rilancioforte della Parola da parte delnostro vescovo. Andate e an-cora, andate, ci manda fuori. Inquesto tempo estivo di va-canza mi sono accorto che ve-ramente c la fame dellaParola di Dio, ma anche cuna grande ignoranza di que-

    sta Parola: non si parla delVangelo. Come possiamo testi-moniare questo Maestro, que-sta parola incarnata se non laconosciamo. Ho voluto metterein discussione, in crisi la co-scienza delle persone, dei cri-stiani, chiedendo loro seavessero in valigia la Parola diDio, il Vangelo, la Bibbia. La ri-sposta stata no! Ovunquesono andato, ho chiesto: comefai, senza di essa! In una stu-penda catechesi di Benedetto

    XVI, nellanno della fede, ci di-ceva di giungere alla Parola diDio anche per la via che passaattraverso la bellezza dellacreazione. Lo stesso scrisseanche Santa Faustina fissandoin pagine stupende limmaginedel mare e dellerba e dei montiche si inchinavano a Dio perlodarlo. una via per amareDio.

    Ho cercato di mettere indiscussione I giovani che in-contravo, perch il momento

    5 Settembre 2013Messa alla Divina Misericordia

    allinizio del nuovo anno pastorale

    Omelia di Mons. Jozef Bart nella S. Messa a Santo Spirito in Sassia

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    Omelia S. Messa alla Divina Misericordia 5 Settembre 2013

    per essi di farsi portatori dellaevangelizzazione; come equanto ci stato evidentenelle recenti GMG. I ragazzinon pi devono essere passivi.Papa Francesco dice che altermine delle GMG non ci sipu riposare per tre anni in at-tesa della successiva, perchil cammino intrapreso deve es-sere continuo.

    La croce deve camminaree cambiare i cuori. Non fa-cile. C una forte opposizione,anche dai cristiani. Bisognafarsi il segno della croce, ovun-que ci troviamo, anche sullacima dei monti dove spessotroviamo una croce e nessunosi segna, eppure facciamoparte della famiglia di Cristo!Cos per, siamo dei pagani!Cominciamo ad evangelizzare,anche durante il periodo di ri-

    poso perch la gente non sirende conto che nel loro san-gue scorre il sangue stesso diCristo e si fanno prendere dalloro egoismo pratico. Il cardi-nale Vallini mi disse che ognigiorno bisogna fare una rifles-sione sulla parola di Dio, altri-menti avremo credenti, s, manon praticanti. Osservandoneil fervore apostolico, France-sco vuole che la Misericordiadiventi fermento della nuovaevangelizzazione, diventi testi-monianza quotidiana e pre-senza reale di Ges in mezzoa noi. Allora camminiamo sottola grazia perch essa in cia-scuno di noi anche se spessonascosta, e non dobbiamoaver mai paura di dire agli altriche in noi c la grazia. La mis-sione di portare la Misericordianei nostri ambienti non facile

    perch sono luoghi dove regnala corruzione, la disperazione,legoismo e la povert spiri-tuale e sappiamo che ovunquesannida il nemico di questomessaggio di fiducia e di spe-ranza che il diavolo, lingan-natore che odia lamisericordia.

    Questa una verit, nondimentichiamo che il diavoloodia la misericordia, odia Chi la Misericordia; dissero santaFaustina e il beato GiovanniPaolo II che essa ha un prezzoche la Passione di Cristo, il Suo cuore trafitto. E noi dob-biamo essere preparati ad af-frontare le difficolt e lecontrariet, la dura battagliaper liberare le anime incate-nate e strapparle al nemico diDio. La nostra forza la paroladi Dio, essa luce e ci da la

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    Omelia S. Messa alla Divina Misericordia 5 Settembre 2013

    forza e la fiducia per portare ilmessaggio della misericordianella chiesa e nel mondo: dinulla ha bisogno luomoquanto della divina misericor-dia ci disse Giovanni Paolo II.

    Papa Francesco ognivolta, durante le catechesi oquando si affaccia per la recitadellAngelus, ci fa domande evuole risposte. Allora, bisognavedere cosa si risponde. Inte-

    riorizziamo queste domande:Ma tu credi in questa parola?Ti basta? Non sottovalutiamo,forse, lamicizia con Dio? Vai aparlare con Dio? Ti lasci inter-rogare da Dio? La Parola diDio il pi grande tesoro, davvero linizio di ogni attivit, davvero il termine della gior-nata. Andiamo da Ges, ispi-

    riamoci ad essa per vivere lin-tera giornata, facciamo che ilnostro lavoro apostolico siareso fecondo dalla parola diDio. La fede ci rende certi chein Cristo nulla va perduto. Ilcammino ci pu amareggiare,non sempre ne vediamo i frutti,ma ci accade se ci basiamosulle sole nostre forze umane.Anche a Faustina Ges disseche era stata debole perch

    aveva contato su s stessa enon su di Lui. Ges le fecescrivere che senza di Lui,senza il suo spirito e senza ilsuo aiuto, luomo non potevafar nulla.Accogliamo questo insegna-mento, esso ci trasmessoper ben agire, per portare alleanime il bene della misericor-

    dia. Permettiamo al Signore diparlarci, di farci consapevoliche tutto dipende dalla Paroladi Dio: D soltanto una parola elanima mia sar salva. Ognicosa! Esse dirige la nostramissione Perci confrontia-moci con Essa, sia Ges a cor-reggerci, a parlarci, a guidarcipasso dopo passo, quanto anoi fissiamo lo sguardo su dilui, come ha detto ieri il card.

    Poupard: quanti fedeli ven-gono a fissare lo sguardo sulvolto del Misericordioso, esono ricchi di grazie, maspesso ci giriamo perchquello sguardo forte e bruciaci che c di vecchio in noi.Seguiamo i santi: Signorecome vuoi che io faccia. Of-friamo il futuro al Signore

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    Omelia S. Messa alla Divina Misericordia 5 Settembre 2013

    senza deciderlo. Lui chedeve dire va bene cos. Lat-teggiamento per il regno di Dio fare bene ci che Dio cichiede. Bussiamo sempre allasua porta, lavoriamo nellavigna del Signore, facciamobene ci che ci chiede: Tipiace come vivo, come prego,come sto davanti ate? Ma tante,troppe volte siamodistratti e non riu-sciamo ad acco-gliere in pienezzala Misericordia diDio, anzi abu-siamo di essachiedendo ci cheha scarsa atti-nenza ad essa.Ma essa esi-gente e vuole checamminiamo sottola grazia di Dio edessere liberi dallanostra debolezza.

    Allinizio diquesto nuovocammino ascol-tiamo la Sua Pa-rola. Cosa ci dice?Lepisodio dellapesca miracolosaci offre un ricco in-segnamento per ilcammino da per-correre: sulla tuaparola getter le reti. Ecco, siaquesta la nostra fiduciosa ri-sposta a Ges. Sia il nostrogrido, il nostro quotidiano ab-bandono in Ges. Con SantaFaustina: Ecco, hai tutto il mioessere (Diario, 440), conlaiuto della grazia, offriamoanche noi tutto al Signore.

    Il Signore con noi, nellanostra barca, Lui che ci ha

    chiamati a questa misericordiae ci chiede di portare questamisericordia: buttiamoci fra gliuomini, senza paura, ci sonoanime che vivono senza spe-ranza, piene di tristezze,anime indifferenti, orfane, vi-vono nel potere del denaro edella droga un grande mare

    con onde e tempeste, ma inquesto mare Ges ci chiede digettare le reti. una missionedifficile andare tra chi ci sem-bra perduto, ma lo dobbiamofare e sappiamo di poterlo farecon la Parola di Dio, perchcon essa fiorisce anche il de-serto, con essa torna il sole etorna la speranza: con Dio,tutto. A Cana di Galilea Maria

    disse: fate ci che vi dir, qua-lunque cosa, fatelo! anche sela nostra ragione non com-prende il motivo del fare.Ges, confido in te: il corag-gio di rischiare, in totale obbe-dienza, in una adesione che la garanzia della nostra vittoriasul male. Il Signore degno di

    questa scom-messa e di que-sta fiducia,perch Ges cicoinvolge tutti esa che se siamoqui, perchsiamo frutto diuna pesca mira-colosa.

    Ognuno dinoi pu dare te-stimonianza digioia, e testimo-nianza di esseretoccato dal mira-colo; papa Fran-cesco cirammenta che ilpeccatore cer-cato dal Si-gnore, amatodal Signore e lasua misericordiapu fare il mira-colo. Allora ogginon diciamo: Si-gnore, allonta-nati da noiperch siamo

    peccatori, ma, Signore, rimanicon noi, di giorno e di notte. Af-fiancati da Te vogliamo pro-vare il calore del tuo cuore evogliamo sentire le tue parole,ci sentiremo incoraggiati; dorain poi dobbiamo essere apo-stoli pescatori di uomini e apo-stoli della sua misericordia nelmondo. Amen.

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    La Misericordia di Dio che ci giustifica nella Parola incarnata

    Unicona ortodossa Lanascita di Cristo ci tra-smette un messaggiomolto profondo. EccoLo, unraggio di luce uscente da untriangolo posto su in alto Lo il-lumina, Egli fasciato, anzi-ch da un piccolo panno, daun sudario. Il Bambin Gesgiace in una bara. Dietro di Luisi intravvede un buio ingressoin una grotta che simboleggiala profondit degli abissi. Pro-prio l nato Dio che ha libe-rato Adamo e insieme a luitutta lumanit dalla schiavitdella morte eterna. Attraversola rinuncia a se stesso, attra-verso la kenosis ( vacuit-svuotamento) e, infine,attraverso il versamento delproprio sangue, ha fatto del-luomo peccatore un uomo giu-sto.Tutti hanno peccato, disse sanPaolo nella Lettera ai Ro-mani5,12. La prova di questo la morte ( cfr.Rm 5,12). Ogniuomo indipendente dalle sueorigini e dal suo stato sociale,ne sottomesso. Perci tuttiquanti necessitano del donodella resurrezione, della graziadi vita eterna. Questa grazia gi pronta per tutti! Dio ve-nuto al mondo proprio per sal-varci. Egli ci ha gi giustificati,

    La Misericordia di Dio che ci giustificanella Parola incarnata

    Articolo di Suor Maria Faustina Ciborowska della Congregazione delle Suore dellaBeata Vergine Maria della Misericordia

    Taduzione a cura della Sig.ra Jadwiga Radzik Lanzetta

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    La Misericordia di Dio che ci giustifica nella Parola incarnata

    ci ha redenti. Questo atto avvenuto attraverso la ParolaIncarnata, definitivamentesulla Croce, confermato dallaresurrezione di Cristo. Condi-zione per poter usufruire diquesto dono la fede in Ges-Salvatore (vedi Gal 2,16; 3,5-9), che si esprime negli atti (cfr.Gc 2,14.24). Chi non ac-cetta il dono della redenzionevive con il concetto dell auto-sufficienza e si espone allacosi detta seconda morte (cfr.Ap 20,6.14,21,8) cio alladannazione.La domanda che ci si pone,

    per, se il prezzo con il quale

    Dio ha adoperato la giustifica-zione non forse troppo alto.Alcuni vorrebbero inquadrare

    il problema dellIncarnazione edella Croce nelle categorie delcapriccio della divinit offesache esige la soddisfazione perlesa maest. A F. Nietzschescriveva che unimmagina-zione malata ha portato i teo-logi a nutrire queste ideeassurde sulla necessit del-lolocausto cruento e spietatodel Figlio che per loffesa mor-tale fatta al Padre dai terzicio da noi, ha dovuto soffrireper aprire alluomo la stradaverso il Paradiso.Forse sbaglia San Paolo, fari-seo zelante, che prima dellasua conversione riteneva chepossiamo ottenere la nostragiustificazione attraverso los-servanza perfetta dei precettidella Legge ( de facto risulte-rebbe non necessaria la pas-sione di Cristo) e, dopo averincontrato Cristo sulla via diDamasco, cambia il suo mododi pensare e afferma decisa-mente: tutti infattivengonogiustificati per suo favore(Rm3,23-24, cfr. Gal 2,21; Tt 3,7).Certo che no! Egli sapeva chesiamo stati salvati nella ParolaIncarnata.Che cosa in realt ci trasmetteil mistero della Parola Incar-

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    La Misericordia di Dio che ci giustifica nella Parola incarnata

    nata? Santa Suor Faustina inuna sua litania affermando: Mi-sericordia Divina che ci giusti-fica nella Parola Incarnata,ammette che tutta lopera dellaRedenzione avvenuta attra-verso la Parola Incarnata checi ha fatto diventare giusti ( pu-rificati dal peccato, puliti) da-vanti a Dio, un atto della Suamisericordia: O Dio, con unasola parola avresti potuto sal-vare migliaia di mondi. Unsolo sospiro di Ges avrebbesoddisfatto la Tua giustizia.Ma Tu, o Ges, hai affrontatoper noi una Passione tanto tre-menda, unicamente peramore. La giustizia del PadreTuo sarebbe stata appagatada un Tuo unico sospiro etutto il Tuo annientamento opera esclusivamente dellaTua misericordia e di un incon-cepibile amore(D. 1747)SantAnselmo di Canterbury,

    meditando su questo problemaspiega in modo teologico cheloffesa recata ad un EssereInfinito unoffesa infinita epu essere cancellata soltantodal sacrificio soddisfacente diun altro Essere Infinito cheinoltre deve essere uomo per-ch luomo ha offeso Dio. Daci risulta che proprio un fat-tore di giustizia esigeva lincar-nazione di Dio nella naturaumana. Soltanto Dio-Uomopoteva soddisfare perfetta-mente e riparare il male com-messo da Adamo e da tuttiquanti noi. A questo puntonasce per la domanda se sol-tanto un atto di giustizia stato la causa dellIncarna-zione del Figlio di Dio.Sulle pagine delle Sacre Scrit-ture appare il testo del Vangelodi Giovanni 3 ,16: Dio infatti ha

    tanto amato il mondo, che hadato il Figlio suo Unigenito af-finch chiunque crede in luinon perisca, ma abbia la vitaeterna, e poi nella Lettera aiRomani 5,8: Dio ci da provadel suo amore per noi nel fattoche, mentre ancora eravamopeccatori, Cristo mor per noi.Questi testi affermano chiara-mente che Dio fedele al pro-prio amore creatore ha donatoil Suo Figlio Unigenito per redi-merci e per riconsegnarci alPadre Celeste. Luomo non si meritato con niente il donodella giustificazione cui leffetto la vita eterna : Egli ci salvnon in virt di opere che aves-simo fatto nella giustizia, masecondo la sua misericordiaaffinch giustificati per mezzodella sua grazia, diventassimoeredi della vita eterna (Tt3,5.7).

    Nella Santissima Trinitregna lunione. Latto dellIn-carnazione e la redenzionedelluomo furono una deci-sione comune delle PersoneDivine avvenuta nellatmo-sfera della libert e soprattuttodellamore per lessere umano.Possiamo quindi usare corag-giosamente la definizione di p.Tischner della ragione del-lamore dellIncarnazione.Gi latto stesso dellIncarna-zione, una specie di kenosisdella Parola, basta per adope-rare la giustificazione del ge-nere umano. Dio per si spinto oltre fino alla Croce.Poich ogni peccato anchequello pi piccolo un atto diingiustizia da parte delluomo.La misura della passione diCristo dimostra sia la serietche il peso del peccato. Tutta-via bisogna analizzare la

    Croce soprattutto nella catego-ria dellamore non soltanto perluomo ma anche dellamorepresente nel seno della Santis-sima Trinit. Il Figlio ama tal-mente il Padre da diventarenon soltanto la Parola Incar-nata a causa dello SpiritoSanto ma decide anche di ver-sare il proprio sangue e subireuna morte vergognosa nonsoltanto per giustificare perfet-tamente ma anche per rivelareal mondo, questo mondo cheha tradito Dio, la potenza e lin-finit dellamore misericordiosodi Dio. Dio ama cos! Hapreso su di se tutte le nostrecolpe (Is 53,12). Egli diven-tato peccato affinch luomoche ha commesso il peccatofosse giustificato davanti aDio-come riassume magistral-mente San Paolo: Colui chenon conobbe peccato, egli lofece peccato per noi, affinchnoi potessimo diventare giusti-zia di Dio in lui (2Cor 5,21).

    DECISIONE1. Mediter sulle parole:Tutti infatti peccarono e sonoprivi della gloria di Dio, e ven-gono giustificati gratuitamenteper suo favore, mediante la re-denzione che si trova permezzo di Ges Cristo(Rm3,23-24).2. Mi unisco a Ges Mise-ricordioso che abita nella miaanima.Lo ringrazio per il dono dellaredenzione.Chiedo la grazia di saper ap-profittarne e cambiare la miavitaPer esempio con le parole: OGes mio, trasformami in TeStesso poich Tu puoi tutto!(D. 163).

  • Visita delle Reliquie del Beato Giovanni Paolo IIVenerate nella Chiesa di S. Spirito in Sassia

    a Loranzago di Cadore13 Luglio 2013