multiradio press news maggio 2016

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Anno X n. 4 - maggio 2016 - numero chiuso in redazione il 12/5/2016 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: dott.ssa Carla Passacantando - Stampa: Tipografia San Giuseppe - www.multiradiopressnews.it MPN maggio 2016 8.000 COPIE! editoriale di Carla Passacantando di Carla Passacantando segue... In città non si parla di altro che del nuovo piano parcheggi. C’è malcontento tra cittadini e commercianti. Il progetto ha dato adito a discussioni, controversie, polemiche, attacchi e perfino ad una manifestazione in piazza per chiedere il ritiro della delibera, considerato il nuovo piano parcheggi dannoso per Tolentino. Ed un sit-in di protesta non era mai stato organizzato in precedenza in città neanche durante la legislatura della passata amministrazione comunale sul tema pista ciclabile che tanto ha fatto discutere. Da non sottovalutare, inoltre, i tanti giovani che sono scesi in piazza per far valere le loro ragioni che guardano al futuro contestando i lunghi venticinque anni di concessione della gestione dei parcheggi al privato. Non è poi passata inosservata la presenza alla manifestazione del presidente del consiglio comunale, Mauro Sclavi, il cugino del sindaco che in assise consiliare aveva votato contro il nuovo piano parcheggi. Un gesto molto apprezzato da chi vuole un dialogo. I cittadini si chiedono ora se lo scontro tra cugini andrà avanti oppure tutto tornerà alla normalità con Sclavi che farà un passo indietro. Fino a quando il presidente del Consiglio comunale sopporterà le polemiche del primo cittadino? Sclavi sta cedendo? Sono diversi a chiederselo. Per ora è saltato il consiglio comunale straordinario per un confronto di Pezzanesi con la città sul nuovo piano parcheggi ed è stato inserito in discussione nell’assise consiliare convocata per approvare il Rendiconto 2015. La città si chiede anche se il cugino del sindaco stia pensando ad una candidatura nelle prossime amministrative. Buona lettura a tutti. MASSIMO ZENOBI: responsabile marketing e comunicazione del Sistina « il teatro Vaccaj manca alla città » E’ sempre un’emozione entrare negli studi di Multiradio per Massimo Zenobi, ora responsabile di comunicazione e marketing del Teatro Si- stina di Roma. Ed ogni volta l’effetto, per il tolentinate, è forte e bellissimo. Tornano alla mente vecchi e felici ricordi, l’avvio della sua attività, il periodo della giovinezza, della crescita, delle grandi idee e passioni. E’ bello anche per me incontrare un amico conosciuto in teatro tra uno spettacolo e l’altro della Compagnia della Rancia. Cerchiamo di esplorare il suo mondo per conoscere le attività che sta portando avanti, ma anche per valutare la vita culturale della città in questo momento.

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Mensile di attualità del territorio di Tolentino e dintorni edito da Multiradio.

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MPN maggio 2016

8.00

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PIE!

editorialedi Carla Passacantando

di Carla Passacantando

segue...

In città non si parla di altro che del nuovo piano parcheggi. C’è malcontento tra cittadini e commercianti. Il progetto ha dato adito a discussioni, controversie, polemiche, attacchi e perfino ad una manifestazione in piazza per chiedere il ritiro della delibera, considerato il nuovo piano parcheggi dannoso per Tolentino. Ed un sit-in di protesta non era mai stato organizzato in precedenza in città neanche durante la legislatura della passata amministrazione comunale sul tema pista ciclabile che tanto ha fatto discutere. Da non sottovalutare, inoltre, i tanti giovani che sono scesi in piazza per far valere le loro ragioni che guardano al futuro contestando i lunghi venticinque anni di concessione della gestione dei parcheggi al privato. Non è poi passata inosservata la presenza alla manifestazione del presidente del consiglio comunale, Mauro Sclavi, il cugino del sindaco che in assise consiliare aveva votato contro il nuovo piano parcheggi. Un gesto molto apprezzato da chi vuole un dialogo. I cittadini si chiedono ora se lo scontro tra cugini andrà avanti oppure tutto tornerà alla normalità con Sclavi che farà un passo indietro. Fino a quando il presidente del Consiglio comunale sopporterà le polemiche del primo cittadino? Sclavi sta cedendo? Sono diversi a chiederselo. Per ora è saltato il consiglio comunale straordinario per un confronto di Pezzanesi con la città sul nuovo piano parcheggi ed è stato inserito in discussione nell’assise consiliare convocata per approvare il Rendiconto 2015. La città si chiede anche se il cugino del sindaco stia pensando ad una candidatura nelle prossime amministrative.Buona lettura a tutti.

MASSIMO ZENOBI: responsabile marketing e comunicazione del Sistina«il teatro Vaccaj manca alla città»

E’ sempre un’emozione entrare negli studi di Multiradio per Massimo Zenobi, ora responsabile di comunicazione e marketing del Teatro Si-stina di Roma. Ed ogni volta l’effetto, per il tolentinate, è forte e bellissimo. Tornano alla mente vecchi e felici ricordi, l’avvio della sua attività, il periodo della giovinezza, della crescita, delle grandi idee e passioni. E’ bello anche per me incontrare un amico conosciuto in teatro tra uno spettacolo e l’altro della Compagnia della Rancia. Cerchiamo di esplorare il suo mondo per conoscere le attività che sta portando avanti, ma anche per valutare la vita culturale della città in questo momento.

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Come è nata la vita professionale di Massimo Zenobi?«E’ nata con la radio a 14 anni in-sieme ad altri amici. Subito dopo la sentenza della Corte costituzionale che sanciva la possibilità di creare radio libere ne abbiamo aperta una per divertimento nella mia soffitta di casa, in viale Benadduci. Si ascol-tava solo in una parte della città. Ho iniziato poi a lavorare con Rct, Radio Onda, Seven Seven ed infine con Multiradio dove mi occupavo solo di pubblicità e commerciale. E’ sta-ta la mia esperienza più importante dell’inizio della vita professionale, devo così ringraziare Oriana Forco-ni. All’epoca, dopo aver frequentato corsi Tp, dell’Associazione italiana professionisti pubblicitari, all’univer-sità Cattolica di Milano, nel 1983 a Tolentino abbiamo avviato un pic-colo studio pubblicitario ed in quel periodo abbiamo battezzato logo e nome di Multiradio. Sono molto or-goglioso che tale radio abbia avuto una crescita così importante. Sem-pre nel 1983, dopo aver frequentato la scuola di recitazione a Tolentino diretta da Saverio Marconi, con gli insegnanti Marina Garroni e Miche-le Renzullo, ho fondato la Compa-gnia della Rancia con altri allievi del corso, tra i quali Cesare Bocci. A quei tempi ero attore e pubblicitario. Ho recitato nel primo spettacolo, ma non sono riuscito ad andare in tour-née per portare avanti altre attività. Era il periodo della collaborazione con Multiradio. Dal 1995 ho potuto unire passione e professione e fino al 2008 mi sono dedicato esclusiva-mente alla Compagnia della Rancia per i settori marketing e comunica-zione». Come sono stati i tredici anni tra-scorsi con la Compagnia della Rancia di Saverio Marconi?«E’ stato un periodo molto intenso che mi ha dato tante opportunità. Sono stati anni di grandi soddisfa-zioni e rapporti che mi hanno aperto la strada per l’attività di spettacolo e marketing. Sono entrato in contatto con personaggi rilevanti del mondo dello spettacolo, pubblicità e me-dia. E’ stato un momento di gros-sa crescita professionale per me e per la Compagnia della Rancia che proprio in quegli anni è diventata la più importante compagnia italiana a livello privato».Dopo la Rancia ha instaurato

nuove importanti collaborazioni? «Dal 2008 in poi ho seguito altri spettacoli importanti sempre per il marketing e la comunicazione. Dopo la Rancia sono passato alla Peep arrow entertainment, con di-rettore artistico Massimo Romeo Piparo, che produce musical ed è oggi la realtà italiana più importante

nella produzione di questo genere di spettacolo. Dal 2013, da quan-do Piparo ha assunto la direzione artistica del Sistina, sono respon-sabile della comunicazione e del marketing del teatro romano. Ed è una grande soddisfazione per me. E’ un impegno importante. In teatro abbiamo 1600 posti che dobbiamo riempiere ogni sera».Come sta vivendo l’esperienza al Teatro Sistina?«E’ una bellissima esperienza. Al Teatro Sistina si lavora tutti i giorni, diversamente dai piccoli teatri. La struttura è sempre aperta tranne il lunedì, giorno in cui talvolta si ospi-tano concerti. Le esigenze sono quindi differenti da quelle dei piccoli teatri. I principi di comunicazione e marketing devono essere misurati su quel tipo di attività che è molto più grande. La cosa che accomuna, comunque, è la passione. Sono sta-to fortunato perché ho potuto unire professione e passione con una realtà che è cresciuta con la mia esperienza. Per seguire il Teatro Sistina sono a Roma alcuni giorni della settimana, quindi continuo a

vivere nella mia città che adoro.»La crisi si fa sentire anche in tea-tro, è maggiore nelle grandi città o nelle piccole?«Ora nelle grandi città il pubblico frequenta i teatri meno volte all’an-no rispetto al passato a causa dei costi e della crisi, in provincia i tea-tri sono spesso pieni grazie al fatto

che gli eventi sono meno numerosi e quindi più richiesti. La crisi nei te-atri delle piccole città si sente meno. Al Sistina presentiamo spettacoli di grandi produzioni italiane e quelli che realizziamo con la Peep arrow, i quali vanno anche in tour in altri te-atri. E se prima si facevano tournée di due mesi ora durano meno. No-nostante ciò al Sistina quest’anno è aumentato il numero degli abbonati. Lo scorso anno gli spettatori sono stati 220mila e nel 2016, in base a delle stime, sono aumentati. “Il marchese del grillo” ad esempio per cinque settimane ha avuto 50mila spettatori e segnato per 12 volte il tutto esaurito. Ciò è un motivo di grande orgoglio e di spinta a fare sempre meglio.»Poco dopo la nascita della Com-pagnia della Rancia è stato ri-aperto il Teatro Vaccaj, come è stato quel periodo? «E’ stato un periodo di grande fer-mento culturale. La riapertura del teatro tolentinate, nel 1985, ha dato una grande spinta a livello culturale. Il Vaccaj è stato la fucina di crescita per tanti così molti come me hanno

potuto avviare delle attività profes-sionali. Ricordo con piacere uno degli eventi, a tal riguardo, lo spetta-colo “La cortigiana” dove ho anche recitato insieme agli altri attori di Tolentino. E’ stata una grande com-media alla quale hanno collaborato in molti. E’ stato uno dei tanti che ha contribuito a creare le basi per nuove occupazioni anche se molti erano i volontari a collaborare. Il te-atro con la Compagnia della Rancia è stato un laboratorio importantissi-mo». La città dal 2008 è senza teatro, a causa di un incendio. La mancata attività del Vaccaj quanto penaliz-za la città?«La mancanza del teatro si nota. Ogni giorno che passa è un’occa-sione persa per ridare a Tolentino una spinta culturale, emozionale, perché ce n’è bisogno. Nel passato nel teatro tolentinate si produceva-no spettacoli e ciò garantiva flusso economico ed idee. Dobbiamo fare del tutto per riaprirlo perché la strut-tura deve essere vista come un’atti-vità ricreativa, ma anche economi-ca. C’era un movimento per la città molto importante che funzionava. Un grande plauso va ora a Franco Moschini per il ripristino dell’ex ci-nema Politeama Piceno. Spero che ciò possa ricollegare le menti sciolte e ricreare quello che è stato negli anni Ottanta con il fermento delle associazioni. L’importante è radu-nare attorno ad un luogo chi vuole fare delle attività culturali. Un luogo cattura attenzione e riesce a muo-vere le volontà per mettersi insieme e fare qualcosa».Qual è il suo sogno nel cassetto? «Un giro del mondo in barca a vela».Diverse sono le iniziative che Ze-nobi organizza nel maceratese. «Si. Mi piace impegnarmi nel socia-le. Collaboro con l’Anffas di Mace-rata per l’organizzazione dell’even-to Kartisti, insieme a Cesare Bocci, con cui da anni facciamo arrivare in provincia tanti artisti che, amiche-volmente, vengono a gareggiare in go-kart. Attraverso gli sponsor è stato poi possibile contribuire alla costruzione del centro servizi dell’associazione. Ho collaborato a “Trenta anni per la vita” per tante manifestazioni, tra cui anche quella organizzata a Porto Recanati con Lorella Cuccarini»

Massimo Zenobi è responsabile marketing e comunicazione del Teatro Sistina di Roma. E’ stato consulente di comunicazione per il live-entertainment collaborando con le maggiori società di produzione e teatri italiani, tra cui anche Peep arrow entertainment, Disney television, Medusa. Ha iniziato la sua attività nel mondo della pubblicità, in agenzia e come consulente. E’ stato tra i fondatori della Compagnia della Rancia e ne è stato responsabile marketing e comunicazione fino al 2008. E’ stato amministratore delegato di Show how srl, responsabile comunicazione del Teatro della luna e del Palavobis musical village di Milano. Ha collaborato con le Università Bocconi, Cattolica di Milano e di Macerata per gli argomenti specifici di marketing e comunicazione dello spettacolo. Nel 1999 il quotidiano “Italia Oggi” lo ha indicato tra i primi 25 uomini marketing in Italia per l’innovazione portata nell’attività della comunicazione teatrale. Ha gestito progetti di spettacolo con le più importanti star italiane. Dal 1983 è socio professionista Tp, Associazione italiana professionisti pubblicitari e dal 1999 è socio Aism, Associazione italiana marketing.

...segue dalla prima

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Ultimo nato dei Centri Ambulatoriali, il Centro S. Stefano di San Severino Marche vanta Personale Sanitario qualificato e specializzato e dedica particolare attenzione all’atleta e allo sportivo praticante.

La Fisioterapia nel mondo dello Sport

Ne parliamo con Marino Pelusi, referente del Servizio di terapia manuale e sportiva e fisioterapista del Basket Recanati (Lega Nazionale Pallacanestro serie A2) e della Squadra Cremisi (US Tolentino Girone d’eccellenza); collabora con SS Matelica Calcio.

Qual è l’importanza del fisioterapista nel mondo dello sport di oggi? Fino alla fine degli anni ’80 inizio degli anni 90, il fisioterapista veniva considerato un semplice massaggiatore, ma con il passare del tempo la situazione è radicalmente cambiata: la nostra figura è divenuta un anello di congiunzione imprescindibile con l’atleta non solo sul piano fisico, cioè nell’atto dell’intervento fisioterapico, ma anche psicologico. L’atleta deve essere ascoltato, sostenuto e motivato; è necessario, in sintesi, creare un rapporto di fiducia per riportare l’atleta al meglio delle sue capacità psicofisiche. In base alla sua esperienza, gli infortuni in campo sportivo sono aumentati? Quello che ho potuto constatare in questi anni è che l’incremento degli infortuni va di pari passo con le eccessive e ripetute prestazioni alle quali l’atleta oggi giorno, indistintamente in tutti gli sport, viene sottoposto. Le gare si susseguono a distanze brevissime e i coach ci chiedono, anche in ambito dilettantistico, di rimettere l’atleta subito in forma, ma così facendo il rischio d’infortuni aumenta. Quali sono le terapie che accorciano i tempi di recupero? È importante precisare che prima della terapia è necessaria un’adeguata valutazione e poi un approccio corretto in termine di tempistica e modalità di cura. Le armi migliori sono le nostre mani, aiutate da macchinari di ultima generazione come il laser di potenza, alleato nel controllo del dolore, la “tecar” con la quale si attivano e accelerano i naturali processi di riparazione, le onde d’urto che aiutano la rivascolarizzazione del tessuto, la pompa diamagnetica che interviene sulla sintomatologia dolorosa e sull’edema, ma anche i famosi cerotti colorati (taping) che aiutano il defluire dei liquidi statici e il recupero dell’infortunio. Non ci dimentichiamo della Riabilitazione In Acqua. È possibile fare tutto questo al Centro S. Stefano di San Severino? La nostra struttura garantisce un percorso mirato che può andare da una seduta giornaliera fino ad un percorso che dura l’intera giornata e che prevede sedute individuali di terapia manuale alternate a sedute individuali di riabilitazione in acqua, a sedute in piccolo gruppo, a sedute di terapia strumentale. Quest’ultima modalità che abbiamo sperimentato grazie alla collaborazione con il dott. Pasotti per gli interventi di carattere ortopedico (menisco, crociato, protesi ginocchio, anca e spalla) sta avendo grande risultati e grande riscontro fra i nostri Utenti, non solo atleti.

Cosa non deve mai mancare? Il lavoro di équipe: è questo il segreto per ogni successo riabilitativo; io posso dire di essere molto fortunato nell’aver trovato le giuste sinergie con Medici di Medicina Generale, Specialisti, Preparatori Atletici e Staff sportivi. La collaborazione ed il confronto permettono il raggiungimento dell’obbiettivo: la Salute del paziente.

Fisioterapia ed Osteopatia, due visioni metodologiche spesso differenti. Possono coesistere? Naturalmente sì, anche in questo caso è il gioco di squadra a portare a casa il risultato: fisioterapista ed osteopata (molto spesso il fisioterapista è anche osteopata) devono trovare ognuno il proprio spazio perché alcune problematiche richiedono un trattamento prettamente fisioterapico in altre, invece, l’osteopatia può avere risultati più soddisfacenti. Diffidate sempre da coloro che estremizzano concetti legati più alla categoria che a far star bene il paziente.

A San Severino Marche il nuovo servizio per L’ETÀ EVOLUTIVA: nuove attività per bambini e ragazzi a vantaggio e sostegno delle famiglie e delle scuole. Il Centro S. Stefano amplia la propria offerta e affianca all’esperienza in campo riabilitativo, laboratori musicali, linguistici e neuropsicomotori, percorsi di tutoraggio allo studio, massaggio infantile, addestramento ausili per D.S.A

PROSSIMO OPEN DAY

Per informazioni e prenotazioniChiamaci al numero 0733 639339 o scrivici all’indirizzo di posta elettronica [email protected]

Gli altri Servizi. Rieducazione posturale e Posturale GlobaleRieducazione motoria e neuromotoriaRieducazione vestibolareRieducazione ortopedica contro l’osteoporosiRieducazione logopedicaRieducazione psicomotoriaRiabilitazione uroginecologica e perineale Riabilitazione in acquaTerapia manuale per patologie della colonna vertebraleMassaggi terapeuticiPilates FisiosOsteopatia

Santo Stefano Riabilitazione - San Severino Marche - loc. Taccoli - Via F. Ferranti, 41

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TUTTI EROI la Storia in un libro di storie

a cura di Franco Biancofiore

Il 9 aprile scorso, in una gremita “Sala Mari” al MIUMOR di Palazzo Sangallo, è stato presentato il volu-me Dal Chienti al Piave. Tolentino e la Grande Guerra. 1914-1921, dello storico tolentinate Enzo Calcaterra. Collaboratore di MPN fin dagli ini-zi, si dedica da anni allo studio e divulgazione storiografica dell’età contemporanea. Sull’argomento ha prodotto numerosi articoli, saggi, biografie. La pubblicazione appena uscita, evento editoriale che com-memora degnamente il Centenario della Grande Guerra nella nostra cit-tà, ricostruisce avvenimenti legati ad uno dei momenti cruciali della storia del Novecento, in cui anche Tolen-tino svolse un ruolo di primo piano. A distanza di un secolo, l’opera si occupa dei rapporti tra la storia cit-tadina e quella nazionale approfon-dendo, per la prima volta in modo puntuale e documentato, un tema quasi del tutto trascurato fino ad oggi. Ne abbiamo voluto parlare con l’Autore per i nostri lettori.Il volume è disponibile presso le librerie di Tolentino: “La Bottega del Libro” (via della Pace); Carto-libreria “Filelfo” (via della Pace); Libreria “Nautilus” (via G. Brodo-lini, 10). Inoltre: MIUMOR, Museo Umorismo (P. za della Libertà); Palazzo Parisani-Bezzi (via della Pace); Castello della Rancia (Ctr. Rancia).

Un altro libro sulla Grande Guer-ra?Un contributo non scontato, che spero arricchisca la già sterminata bibliografia sull’argomento con un nuovo tassello.Perché Tolentino sarebbe un tassello significativo di questo complesso quanto inesauribile mosaico?Documenti alla mano, ho voluto di-mostrare che la nostra città può rap-presentare, per molti e solidi motivi, una pagina della storia nazionale riassunta in quella di una singola comunità. Cioè una sorta di cellula viva e attiva che aiuta a comprende-re meglio un grande avvenimento, osservarlo più da vicino come al mi-croscopio.Questa è la tesi di fondo. Ci sono motivi, per così dire, personali all’origine del suo libro?Almeno due. Uno familiare, l’altro di tipo culturale. Tutto nasce dai rac-conti di mio nonno, fante-contadino partito a 19 anni. Prima combattente nelle battaglie dell’Isonzo, poi prigio-niero a Caporetto, infine deportato

per due anni in Austria. Credo sia stata la prima scintilla, negli anni del-la fanciullezza.Ma poi si cresce…Certo. La passione per la Storia, gli studi, l’attenzione per le vicende po-litiche e sociali delle classi subalter-ne hanno fatto il resto.

Si era occupato in precedenza della Grande Guerra?Nel 1994, con L’età del ferro. Tolen-tino 1919-1944. Partivo proprio dal-la sua conclusione per esaminarne le conseguenze fino alla Seconda guerra mondiale. Ma dal 2014 in poi, in occasione del Centenario, la mia attività divulgativa si è intensificata. Soprattutto con articoli, inchieste, conferenze e un convegno sul tema. Fino a culminare con quest’ultimo lavoro, concluso nel 2015.Parliamone. Come lo ha “confezionato”?Setacciando a fondo gli archivi sto-rici locali, per poi passare a quelli pubblici e privati del nostro territorio.Non ho trascurato, ovviamente, le fonti bibliografiche, giornalistiche e orali. A questo punto, si è tratta-to di selezionare e coordinare in

modo appropriato una gran mole di documenti, notizie, dati di notevole interesse, gran parte dei quali mai consultati. La scelta è stata uno dei compiti più difficili. Restava un passaggio per lei al-trettanto impegnativo, se la cono-sciamo bene.

Vero. Perché io dedico sempre una particolare attenzione anche alla fase espositiva, alla “narra-zione” come elemento essenziale della divulgazione storiografica. Non a caso, ho definito questo libro un reportage nella forma e una ricerca storica nella sostanza.C’è un obiettivo che sintetizza le due caratteristiche?Volevo proporre al lettore di oggi una sorta di “poema epico” nello spirito e nell’ispirazione. Una ”Ilia-de tolentinate” basata su fatti real-mente accaduti. Quale Tolentino emerge da questa rievocazione?Una città dalle mille risorse, siner-gie, potenzialità. Radicata sal-damente nel suo tempo quanto rivolta al futuro con tenacia, ambi-zione, determinazione. Una gran-

de epopea popolata da uomini e donne di ogni età, ceto sociale, mentalità, cultura, accomunati da una tragedia in cui seppero dare il meglio e il massimo di sé.Anche in una guerra?I tolentinati non vollero, cercarono o sognarono mai la guerra. Erano da sempre assai più interessati al progresso, a consolidare il titolo di «città industre» meritato in mezzo secolo di storia post-unitaria.Tuttavia dovettero combattere.Tutti e in tutti i modi.S’impegnarono con le loro migliori qualità, conquistate nella e per la pace: organizzazione, spirito d’i-niziativa, solidarietà, disponibilità al sacrificio, orgoglio, coraggio e, sottolineo, eroismo. Nel senso meno retorico e più autentico. Né i civili né i soldati si risparmiarono. Furono in ogni momento e ovun-que protagonisti di uno sforzo gi-gantesco, in una delle prove più difficili di tutta la loro storia.Dunque, tutti eroi?Sicuramente, e senza alcun dub-bio. Come ho detto, nelle retrovie e nei vari fronti di guerra diedero tutto. Fino all’ultimo giorno. La scritta che campeggia sul Mo-numento alla Vittoria non suona affatto retorica, anzi. Esprime appieno un impegno intimamen-te condiviso e vissuto dall’intera collettività: «Dei vivi la forza/Degli eroi la gloria».A chi è dedicato questo libro?Al valore dei nostri avi, per l’e-sempio che ci hanno lasciato in eredità, assai più prezioso e utile di una reliquia. A coloro che non tornarono e si sacrificarono, a quelli che sopravvissero alla tra-gedia della guerra per continuare con rinnovata energia a costruire la pace. Ma anche a noi poste-ri, troppo spesso distratti, ignavi, di fragile memoria. Con antenati come questi, non abbiamo alibi che tengano.Cosa si aspetta dal futuro letto-re?Poter condividere con lui la pas-sione e l’emozione di un viaggio nel passato, per scoprire che non è poi così lontano o granché di-verso. Scopo di queste pagine è avvicinare storie che ci apparten-gono, farle nostre perché il tempo non le cancelli, rendendo vane tante sofferenze, esperienze, esi-stenze. Sono quelle di un’umanità che sfi-dò spesso l’impossibile credendo nel possibile.

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Fusione per incorporazione del co-mune di Camporotondo di Fiastro-ne a quello di Tolentino? Difficile per ora dirlo. Sta di fatto che per ora il Consiglio comunale di Tolentino non si è an-cora riunito per indire il referendum. Nel frattempo in città non si è svol-to nessun incontro con i cittadini per illustrare l’operazione. C’è poi il sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi, che vuol capire quale sarà l’accordo a Tolentino sull’operazione. Di fusione si è discusso nell’incon-tro organizzato nei giorni scorsi a Belforte del Chienti, nell’ex mat-tatoio, dal Pd provinciale, per fare chiarezza sul tema delle unioni tra piccoli comuni. Si è parlato dell’ipotesi di fusione tra Belforte del Chienti, Caldarola, Serrapetrona, Cessapalombo e Camporotondo di Fiastrone. Ed è stata ventilata dal sindaco Ro-berto Paoloni di Belforte del Chienti considerandola la più naturale. Il consiglio comunale del piccolo comune maceratese recentemen-te ha approvato all’unanimità l’idea di affidare ad una società esterna lo studio di fattibilità per valutare i vantaggi e gli svantaggi dell’unione con gli altri tre comuni lasciando la porta aperta anche a Camporoton-do di Fiastrone. All’incontro del Pd c’era anche Tondi. E c’è mobilitazione nel pic-colo comune. All’inizio del mese di aprile a Camporotondo di Fiastro-

ne è nato un comitato per dire no alla fusione per incorporazione del piccolo comune a quello di Tolen-tino. Il comitato “Difendiamo Campo-rotondo” vuole difendere la storia, l’identità, l’autonomia. Sostiene che la popolazione ha bi-sogno di chiarezza. Per i promotori occorre, allora, fer-marsi, riflettere e valutare. Presidente del comitato è l’ex as-sessore Mari Zampera, mentre ne fanno parte l’ex sindaco Giulio Ma-rinozzi, l’ex consigliere comunale Giuliana Appignanesi, Severino Gentili, Fausto Bollante, Fabbrizio Cartechini. «E’ stato creato – dice Giuliana Appignanesi – perché abbiamo rappresentato la necessità di avere chiarezza, che non c’è stata. E’ stato fatto un errore politico. E’ stata indetta l’assemblea dei cittadini quando l’accordo era già chiuso, pubblicato sul sito del co-mune di Tolentino ed era stato con-vocato il consiglio comunale. Il tutto, quindi, è stato poco cor-retto. Bisogna interpretare i senti-menti della popolazione. Nei giorni scorsi, se non fosse slit-tata l’assise consiliare tolentinate, saremmo dovuti recarci alle urne per esprimerci sulla fusione con il referendum. Se ci sono le fusioni debbono es-sere eventualmente delle opportu-nità dei piccoli comuni perché de-vono tutelare le loro bellezze. Se non si fa una politica in questo senso si rischia lo spopolamento».Il comitato, appena istituito, ha in-viato una lettera a tutti camporo-

tondesi dove si illustra cosa è av-venuto. I componenti del comitato si sono incontrati con il sindaco Emanue-le Tondi ed i consiglieri comunali, mentre a breve organizzerà un’as-semblea pubblica con l’Ammini-

strazione comunale per un con-fronto aperto con la popolazione. “Difendiamo Camporotondo” ha aperto una pagina su facebook e tra i diversi like c’è anche quello dell’attore Cesare Bocci, nato pro-prio a Camporotondo di Fiastrone.

decolor

Fusione per incorporazione di Camporotondo con Tolentino?a Camporotondo nasce un comitato per dire no all’operazione

Obiettivo Trasparenza di Carla Passacantando

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Tanta gente alla manifestazione in piazza della Libertà per dire no al piano parcheggi nell’ambito del quale rientra anche la sistema-zione di alcune piazze e vie del centro storico. I manifestanti ora attendono il ri-tiro della delibera di giunta capeg-giata da Giuseppe Pezzanesi ed allo stesso tempo promettono di organizzare ulteriori iniziative.Al sit-in di protesta erano presenti alcune centinaia di persone. Mobilitazione quindi in città per la manifestazione. Diversi gli striscioni esposti, alcu-ni anche ironici “Me costa de più lu parcheggiu che la vardascia”, “La terra sta ai contadini come i parcheggi ai cittadini”.Molte poi le vetrine oscurate con cartoncini neri per l’interna durata della protesta.Oltre tutto molti commercianti hanno chiuso i negozi dalle 16 alle 17 nel pomeriggio della ma-nifestazione. Insieme ai cittadini aderenti al comitato promotore della mani-festazione sono scesi in piazza commercianti e residenti. E ad aprire il sit-in è toccato a Daniele Crudeli.«La manifestazione, che è soste-nuta da un gruppo di liberi cittadi-ni – ha detto – è nata dall’idea di dar voce e visibilità ai tolentinati. Non è stata organizzata e soste-nuta da forze politiche, ma è frut-to solamente del lavoro volontario di liberi cittadini. E’ stata un’opportunità imperdi-bile per la cittadinanza per espri-mere il dissenso nei confronti del raffazzonato piano parcheggi, ap-provato dall’Amministrazione co-munale in tempi record con il qua-le si intende: cedere per ben 25 anni la gestione dei parcheggi a un privato, con relativa perdita di milioni di euro per l’Assm e quindi per i clienti del’azienda ovvero i cittadini; ampliare con criteri as-solutamente discutibili il numero degli stalli a pagamento di quasi il triplo colpendo ulteriormente chi lavora o risiede nelle aree in-teressate; introdurre tempistiche nella tariffazione a di poco assur-de, parcheggi a 24 ore, riduzione da 10 a 1 giorno per il pagamento in misura ridotta; condonare al-meno 200mila euro l’anno di tas-se al nuovo gestore, con ulteriore perdita per le casse comunali. Tutto ciò a fronte di un impegno economico, da parte del nuovo gestore, di circa 2milioni di euro, in gran parte indirizzati all’ade-guamento dei parcheggi o ad opere di discutibilissima priorità, una fra tante il rifacimento di piaz-za Mauruzi, oltre 360mila euro. E soprattutto senza che ci sia sta-ta una preventiva ed adeguata presentazione del progetto alla cittadinanza, residenti e commer-cianti. Quello che chiediamo è il ritiro immediato del bando e la ridefi-nizione dell’intero progetto per la gestione dei parcheggi». Molti, comunque, sono stati gli

interventi che si sono susseguiti durante la manifestazione. «Per noi non c’è merito in questo piano parcheggi, non c’è dignità. Dignità che per noi è strettamen-te legata alla democrazia - ha affermato Riccardo Canaletti - e non significa impostare un dialo-go in termini civili, ma poter sce-gliere per noi stessi. E non abbiamo avuto la possibi-lità di farlo. Abbiamo scelto di dire no ad un inutile piano che andrà a gravare ulteriormente sui cittadini, no alla retorica di queste ultime settima-ne che vuole dipingere questo progetto come necessario. Noi giovani vogliamo poter sce-gliere e invece ci dovremo trova-re a vivere 25 anni qualcosa che non abbiamo deciso. Amministratori siate impavidi, ab-biate il coraggio di fermarvi e di ripensare insieme a noi il futuro. Queste manifestazioni devono essere ascoltate, non marginaliz-zate o represse. Noi abbiamo il diritto di dire no stavolta, abbiamo il diritto di sce-gliere noi per la nostra Tolentino». Soddisfazione tra gli organizzato-ri. «E’ stata una manifestazione molto partecipata – ha aggiunto Alessandro Saracchini – non ci aspettavamo così tanta gente. Il minimo ora che si può fare è ritirare la delibera del progetto. L’amministrazione comunale dovrebbe poi andare a discute-re con i cittadini e commercianti per valutare un nuovo progetto». Chiedono così all’Amministrazio-ne comunale un concreto passo indietro e ringraziano tutti per la partecipazione alla manifestazio-ne. «Vogliamo stigmatizzare – dico-no - il comportamento di alcuni assessori e consiglieri, che nei social network si sono lasciati andare a commenti che poco si addicono ai ruoli istituzionali che rivestono. Ora, i cittadini attendono il ritiro della delibera, come atto concre-to da cui ripartire con una discus-sione il più possibile condivisa e trasparente. Ammettere l’errore è lodevole, non riprovevole». Tra i partecipanti alla manife-stazione anche il presidente del Consiglio comunale, Mauro Scla-vi, che in assise consiliare ha vo-tato contro il progetto, Gian Mario Mercorelli del M5s, Francesco Comi, Bruno Prugni e Marco Ro-magnoli del Pd. Infine, mentre stava terminando la manifestazione, è stato fischia-to il sindaco che è entrato in mu-nicipio per celebrare un matrimo-nio. Giuseppe Pezzanesi due giorni prima del sit-in aveva annunciato un possibile ripensamento. Il primo cittadino aveva detto che stava valutando alcune modifi-che al progetto approvato in as-sise consiliare. E nel medesimo giorno era stata protocollata una

richiesta di un consiglio comunale straordinario da parte del M5s al-largata anche al Pd per chiedere l’indizione di un referendum abro-gativo della delibera che ha con-dotto al bando.Assise consiliare straordinaria che non è stata convocata dal presidente del Consiglio comuna-le Mauro Sclavi, ma l’argomento nuovo piano parcheggi è stato inserito all’ultimo punto all’ordine del giorno del Consiglio comuna-le, in seduta ordinaria, per l’ap-provazione del Rendiconto 2015. «Stiamo lavorando – aveva af-fermato il primo cittadino - per rendere gratuiti i parcheggi a pa-gamento dalle 13 alle 14.30. Potrebbe poi diventare gratuita la sosta, ridotta al 50%, nel par-cheggio di Foro Boario ed in quel-lo di San Catervo per coloro che sono iscritti alla società bocciofi-la del Foro Boario over 60 o alle Acli. Novità dell’ultima ora è che, a seguito della rinuncia di alcuni

comuni della zona montana che avevano manifestato l’intenzione di affidare all’Assm il proprio ser-vizio idrico, liberando di fatto im-portanti risorse già accantonate per la predisposizione dei conta-tori obbligatori, stiamo valutando la possibilità di recedere dal ban-do e di affidare alla nostra Assm la gestione dei parcheggi. Effettivamente l’Azienda, già im-pegnata per oltre dieci milioni di euro con investimenti sulle nuove turbine delle centrali per la produ-zione di energia elettrica e di oltre 1 milione di euro per ulteriori la-vori alla piscina comunale, di fat-to, venendo meno l’impegno con altri comuni per la formazione dei contatori, potrebbe avere la pos-sibilità di fare ulteriori investimen-ti mediante il controllo integrato delle aree di sosta cittadine. Resta inteso, comunque, che l’Amministrazione comunale può ritirare il bando o rinunciare e si ri-serva la facoltà di approvarlo fino alla stipula del contratto».

CENTINAIA LE PRESENZE IN PIAZZA PER DIRE NO AL PIANO PARCHEGGInessun consiglio comunale straordinario sul nuovo progettodi Carla Passacantando

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Lo scorso 9 aprile si è conclusa la stagione di prosa del Comune di Tolentino, l’ottava dal nostro teatro cittadino. A chiudere è stato proprio Saverio Marconi. Per l’attore, regista e direttore arti-stico di Compagnia della Rancia è stato davvero un onore. Ha ringraziato il numeroso pubbli-co per l’essenziale sostegno alla stagione teatrale e l’ha esortato a essere paziente: «Tra una risata, spunti di riflessione e un occhio all’attualità, presto potremo nuova-mente godere del nostro Vaccaj».

I risultati del botteghino hanno pre-miato la presenza di attori di grande pregio, di piéce brillanti e di forte impatto emotivo: quasi 1700 spet-tatori per 7 spettacoli (5 al Teatro Don Bosco e 2 all’Auditorium San Giacomo). Risultati sempre molto vicini al tut-to esaurito grazie alla presenza co-stante di 157 abbonati e dell’atten-zione per i titoli da parte di spettatori da tutta la provincia, che conferma-no Tolentino come uno dei punti di riferimento del panorama teatrale.Lo spettacolo più visto è stato “Quel pomeriggio di un giorno da star” con

Corrado Tedeschi e Tosca D’Aqui-no, seguito dal musical “Il fantastico Oz”, che apriva anche la rassegna “A teatro con mamma e papà”.

La Compagnia della Rancia ha sempre guardato con attenzione all’educare i più piccoli al teatro e da anni organizza con dedizione la stagione ragazzi formando nuovo pubblico e abituando i bambini a ri-conoscere il valore dello spettacolo dal vivo. «A teatro si scopre che le emozioni passano attraverso le parole, le im-magini, la musica, la danza – com-menta Ada Borgiani - e la natura-le curiosità del bambino verso ciò che lo circonda e che deve ancora scoprire crea il momento magico dell’incanto. E il bambino incantato incanta l’attore, il musicista, il dan-zatore; le distanze si annullano e l’arte si crea».L’attenzione per gli “spettatori di do-mani” ha spinto inoltre Compagnia della Rancia ad abbracciare con entusiasmo il progetto dell’Istituto Filelfo di Tolentino “Voci del teatro”, offrendo prezzi scontati per assiste-re agli spettacoli e coinvolgendo-ne 5, Francesca Mattiacci, Emma

Scinti Roger, Chiara Mochi, Miche-le Polisano ed Edoardo Costantini in un’interazione diretta con attori e registi a fine spettacolo, allo scopo di redigere recensioni. Gli studenti hanno avuto quindi l’opportunità di entrare a contatto con la specificità e la bellezza del linguaggio teatrale sia da fruitori sia in parte da critici. Un’esperien-za significativa, che ha consentito ai ragazzi di avvicinarsi al mondo del teatro, ma che ha avuto anche il merito di rafforzare i legami con il territorio e le sue realtà culturali. L’ultimo spettacolo è stato anche l’occasione per proporre al pubblico un questionario di gradimento.

In generale la stagione è piaciu-ta molto, tutti hanno apprezzato la scelta degli organizzatori, Comune di Tolentino, Compagnia della Ran-cia e AMAT, di dare un taglio brillan-te alla stagione. Per Adriano Marzioni, uno degli “storici” abbonati «la stagione ha avuto un inizio scoppiettante con «L’appartamento - sold out» attua-lissima situazione metropolitana; Saverio Marconi con un “Bianco e Nero” da Donatello ha sofferto del-

la scarsa acustica. Spassosissimo “Re-fusi” con gente che scivolava dalla sedia per il gran ridere. For-se è mancata qualche celebrità del momento, ma capisco che in 5 spettacoli non si può avere tutto. Il più grande desiderio per il pub-blico, però, resta la riapertura del Teatro Vaccaj. Bellissima la rifles-sione di un altro abbonato, l’avvo-cato Roberta Barabucci: «Da tanti anni sottoscrivo l’abbonamento e lo faccio sempre con grande pia-cere, oltre che per la mia grande passione anche per sostenere la prosecuzione della radicata tradi-zione teatrale nella città. Inevita-bilmente, le stagioni allestite nella cornice del Vaccaj erano avvolte da un’atmosfera diversa. Nonostante questo, ancora pos-siamo vantarci di assistere a spet-tacoli di grande pregio. Abbiamo assistito a commedie brillanti che hanno comunque toccato temi at-tuali e profondi, ci siamo divertiti con il musical e soprattutto con «Quel pomeriggio di un giorno da star». Ho trovato splendido «Bian-co o nero» con un magistrale Sa-verio Marconi che ha affrontato con grande pathos il tema dell’e-terno conflitto tra il credere e non credere in Dio. Quindi, in attesa della prossima stagione, spero che un numero sempre maggiore di tolentinati sottoscrivano l’abbo-namento o acquistino i biglietti af-finché la stagione teatrale si rinno-vi ogni anno con entusiasmo, fino a quando, finalmente, torneremo nel nostro straordinario teatro». Compagnia della Rancia

Teatro Nicola Vaccaj, stagione di prosa 2015/2016 IL PUBBLICO PREMIA IL DIVERTIMENTO

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Il nuovo piano parcheggi proposto dal sindaco e vo-tato dalla sua maggioranza in consiglio comunale, ha provocato nella cittadinanza una mobilitazione che mai, nella nostra città, si è avuta nei confronti di un’ammini-strazione comunale. Sono molti i punti del piano che il PD, come tutti i citta-dini, non accetta: l’aumento del numero dei parcheggi da 550 a 1461, l’aumento delle tariffe, l’eliminazione della sosta gratuita dalle ore 12.30 alle ore 14.30, il paga-mento h24, 365 giorni all’an-no dei parcheggi di cintura ed infine, cosa che ci lascia molto perplessi e dubbiosi, l’affidamento della gestio-ne ad una società esterna e non all’Assm, partecipata del comune per il 99%. La domanda sorge quindi spontanea, perché si pre-ferisce affidare i nostri par-cheggi ad una società ester-na, quando potrebbe essere la nostra azienda a gestirli e a trarne guadagno? L’amministrazione si è giu-stificata dicendo che l’Assm non ha al momento le di-sponibilità economiche per poter fare gli investimen-

ti necessari che la stessa amministrazione propone, disponibilità che non sono mai mancate quando, per fare cassa, il comune ha venduto alla sua partecipa-ta il palazzo della anagrafe per 1.350.000 e la piscina per 500.000 euro, o quando sono stati utilizzati gli utili dei certificati verdi per tap-pare i buchi del bilancio co-munale. Da queste operazioni l’a-zienda non ha mai tratto guadagno anzi, ci ha sem-pre rimesso, ed ora che dal-la gestione dei parcheggi avrebbe potuto trarre gua-dagno (si prevede infatti un utile di 15 milioni di euro in 25 anni) il comune ha deciso di revocare ad essa la ge-stione dei parcheggi, la cui scadenza naturale era nel 2018, per fare arricchire un gestore privato. Con questa mossa Pezza-nesi continua l’usanza tutta italiana di pubblicizzare le perdite e privatizzare i gua-dagni! Se quanto detto dall’am-ministrazione corrisponde al vero, l’azienda in questo momento non potrebbe sop-portare spese, se non quelle di ordinaria amministrazione e manutenzione. Pochi giorni dopo la pubbli-

cazione del bando di gara per i parcheggi, l’Assm ha, invece, reso noto che la pi-scina necessita di nuovi in-terventi pari a 1 milione di euro (dopo quelli già affron-tati precedentemente per 800.000 euro). Per questo intervento ha in-detto la gara e manca solo l’aggiudicazione! La nostra municipalizzata quindi, in questo momento ha capaci-tà di spesa, ma i suoi vertici, i quali sul nuovo piano par-cheggi non hanno detto nul-la, sono in completa sintonia con il sindaco ma come lui, lontani dal pensiero dei cit-tadini di Tolentino. Inoltre, tornando indietro nel tempo e arrivando al 2013, fu proprio questa am-ministrazione con la delibe-ra n°85 del 03/09/2013 che, come detto sopra, affidò per ulteriori cinque anni la ge-stione delle aree di sosta a pagamento e dei tre par-cheggi di cintura, questi ulti-mi gratuiti, all’Assm; tutto questo dopo aver va-lutato che: il saldo positivo della gestione dei parcheggi a pagamento era stato più volte utilizzato per compen-sare le perdite che l’azienda subiva in altri servizi; in quel momento, per la forte crisi era opportuno mantenere la

sosta gratuita dei parcheggi Filzi, Foro Boario e Matteot-ti; essendo ubicati i tre par-cheggi di cintura un po’ fuo-ri dal centro, inserirli tra le aree a pagamento avrebbe scoraggiato l’uso, creando problematiche sulla viabilità. A tre anni da questa delibe-ra, le condizioni non sono cambiate, i parcheggi di cin-tura, a pagamento, scorag-giano il loro uso e soprattut-to, non si possono chiede-re ai cittadini altri sacrifici, dopo aver portato tutte le tasse al massimo. Il PD ha sempre difeso la storia dell’Assm e per noi rimane la nostra municipa-lizzata il miglior gestore al quale affidare i parcheggi. Per questo chiediamo al sindaco in primo luogo di ritornare sulla propria folle idea. Il bando va immediatamen-te ritirato. Non troviamo giusto mette-re ancora una volta la mano nelle tasche dei tolentinati obbligandoli a pagare per parcheggiare pressoché ovunque. Se, poi, proprio vuol con-tinuare in questo proposi-to speriamo almeno che la gestione porti utili in favore dell’azienda e quindi della nostra comunità.

PIANO PARCHEGGI: GESTIONE ALL’AZIENDA!

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SPAZIO AUTOGESTITO gratuito

PARCHEGGI: quando l’amministrazione si smentisce da sola

E’ passato un mese da quando la città ha appreso le prime notizie relative al nuovo piano parcheggi ideato dall’amministrazione. Nel frattempo sono emerse una serie di novità che hanno portato i cittadini ad attivarsi per dire NO a quella che a tanti sembra una fol-lia. E tanta è stata l’indignazione che si è arrivati a una pacifica ma-nifestazione di piazza con la quale i Tolentinati, organizzatisi sponta-neamente, hanno voluto far sentire la propria voce. Il Sindaco, di fronte a ciò, non ha saputo far di meglio che bollare i manifestanti come appartenenti “ai centri sociali” e altri membri della sua maggioranza sono arrivati a sostenere di provare “pena” per coloro che hanno aderito all’even-to. Invece di rendersi conto che forse qualcosa nei loro progetti non è benvisto, i nostri governanti preferiscono mancare di rispetto ai propri concittadini. Ma non ci meravigliamo. Come non ci meravigliamo del fatto che studiando le carte del piano par-cheggi siano emersi alcuni ele-menti che andrebbero chiariti me-glio. Ci riferiamo, innanzi tutto, al fat-to che il bando per l’assegnazione dei parcheggi ai privati preveda che i futuri gestori non debbano pagare la tassa di occupazione di suolo pubblico (TOSAP) e la tassa sui rifiuti (TARI). Diverse sentenze della Corte di Cassazione sanci-scono che così non può essere: i gestori devono pagare eccome! E

non si tratta di “noccioline”: stiamo parlando di una cifra che oscilla tra i 200.000 e i 300.000 € all’anno! Per avere spiegazioni dalla Giun-ta abbiamo chiesto, insieme agli altri esponenti della minoranza, la convocazione di un Consiglio Co-munale straordinario incentrato sul piano parcheggi. Nonostante questa richiesta sia un diritto sancito dal Regolamento Comunale, il Presidente del Consi-glio Sclavi non ha ritenuto di dover convocare il Consiglio straordina-rio e si è limitato a inserire gli atti da noi depositati alla fine dell’ordi-ne del giorno del Consiglio previ-sto per la discussione del bilancio consuntivo. Un modo per togliere visibilità alle problematiche che abbiamo evidenziato? Non lo sap-piamo, ma di certo non è un servi-zio ai cittadini. L’amministrazione sta cercando di far passare il piano parcheggi come una necessità assoluta per la città sia dal punto di vista del-la viabilità che della fruizione del centro storico, ma si contraddice di continuo. Vediamo cosa dicevano gli stes-si amministratori nella Delibera di Consiglio n.85 del 2013: “in pas-sato il saldo positivo della gestio-ne dei parcheggi a pagamento è stato utilizzato per compensare le perdite che la stessa ASSM regi-strava nel trasporto pubblico”. Quindi, cari concittadini, sappiate che da quando i parcheggi verran-no affidati al privato, queste perdite dell’ASSM le pagherete voi e sen-za nemmeno ricevere in cambio il servizio parcheggi. Continuando:

“in questo momento anche per la forte crisi economica in atto è op-portuno mantenere la gratuità dei tre parcheggi di cintura”. Evidentemente, secondo i nostri amministratori, dal 2013 a oggi i Tolentinati si sono arricchiti in ma-niera smisurata visto che ora vo-gliono metterli a pagamento. Ma la parte “migliore” è: “essendo ubicati [i parcheggi di cintura] un po’ al di fuori del centro il loro inserimento tra le aree a pagamento potrebbe scoraggiare l’uso così creando al-tre problematiche sulla viabilità”. Oggi, invece, l’amministrazione dice il contrario, ovvero che met-tendoli a pagamento funzionerà tutto meglio! Ma l’incoerenza dei nostri governanti non finisce qui: il manifesto giallo che tutti abbiamo visto affisso in cui vengono propa-gandati i “benefici” del nuovo piano parcheggi è l’emblema di quanto si cerchi di buttarci fumo negli occhi. Durante l’incontro con i cittadini sui parcheggi abbiamo analizzato al-cuni punti che vi riproponiamo. MANIFESTO: “il bando prevede a beneficio del Comune e a cari-co dell’aggiudicatario € 2.000.000 che saranno investiti per il rifaci-mento di V.le Matteotti, P.zza Mau-ruzi e di parte di V. Filelfo”. FALSO: la cifra destinata a que-ste opere è pari a circa 1.200.000 €. MANIFESTO: “i parcheggi di cintura (via Filzi, Viale Matteotti e Viale Foro Boario) necessitano di interventi urgenti di manutenzione che superano gli 800.000 €”. A leggere sembra che saranno inve-stiti 800.000 € tra tutti i parcheggi. FALSO: il piano prevede che il

nuovo gestore investa 868.000 € esclusivamente per ampliare il parcheggio Filzi, un’opera che an-drà a vantaggio esclusivamente del privato che avrà più posti da mettere a pagamento. MANIFE-STO: “il parcheggio Filzi verrà am-pliato di 150 posti”. FALSO: dal progetto risulta che sarà ampliato di 79 posti. MANIFE-STO: “il parcheggio di viale Matte-otti verrà interamente restaurato”. FALSO: il gestore non è tenuto a ristrutturarlo. Se l’opera verrà rea-lizzata, il tutto avverrà con i soldi dei cittadini. MANIFESTO: “con i centri com-merciali i cittadini e i commercian-ti ancora oggi stanno pagando il loro impoverimento”. PERO’: il 18/12/2006, Pezzanesi, allora Consigliere di opposizione, ha vo-tato SI al centro commerciale in zona Pace. MANIFESTO: “l’am-ministrazione Pezzanesi ce la sta mettendo tutta perché quella clas-se politica che ha distrutto la città e la sua municipalizzata non si ri-appropri con arroganza di ciò che appartiene solo ed esclusivamente ai cittadini”. PERO’: la stessa amministrazione comunale ha sottratto all’ASSM la farmacia comunale e l’ha venduta, ha fatto comprare all’ASSM per 1.370.000 € la palazzina dell’ana-grafe per coprire parte del passivo di bilancio del 2014 e sta per far spendere altri 900.000 € all’ASSM per la piscina comunale. E ora toglie i parcheggi all’AS-SM e ai cittadini per affidarli a un privato per 25 anni! La coeren-za, questa sconosciuta!

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di Solidea Vitali

COMUNICARE

La Riforma Sanitaria comincia a con-notarsi concretamente e, al suo in-terno, le varie Strutture stanno assu-mendo una propria identità con decli-nazione di specifiche vocazioni che, se da un lato non possono non tener conto dello “storico” e dei riferimenti che si sono stabilizzati nel tempo nei territori, dall’altro apre la via ad una nuova e più equilibrata distribuzione dei servizi e delle attività.Insieme al Dott. Alessandro Mac-cioni – Direttore dell’Asur Area Vasta n. 3, entriamo nel merito di dettagli organizzativi, amministrativi e logistici che coinvolgeranno l’ospedale di To-lentino.- Dott. Maccioni, come possiamo definire l’Ospedale di Comunità?- L’Ospedale di Comunità può esse-re definito come un ponte per l’assi-stenza sanitaria intermedia o, si può anche dire, un cuscinetto tra l’ospe-dale e i servizi territoriali, per tutte le persone che non hanno necessità di essere ricoverate in reparti specialisti-ci, ma che hanno comunque bisogno di un’assistenza sanitaria che non po-trebbero ricevere a domicilio. L’Ospedale di comunità non rap-presenta una struttura ex novo, ma consiste nella riconversione di posti letto per la degenza in strutture già esistenti, nell’ambito di un nuovo mo-dello organizzativo (Cure Intermedie).- Quali sono gli aspetti essenziali dell’avvio della ristrutturazione sa-nitaria?- Tengo a precisare la linea che il Presidente Ceriscioli ha voluto dare all’applicazione della Riforma

e che ha più volte e in diverse oc-casioni confermato, che si può sin-tetizzare in due aspetti essenziali: - Il “vecchio” non si toglie prima dell’avvio del “nuovo”; - Analoghe tipologie di Strutture avranno omogeneità di trattamento in termini di dotazione, senza difformità essenziali né disparità di sorta;in concreto, così come già previsto per le Strutture per acuti (Presidio Unico Ospedaliero dell’AV3 articolato nelle strutture di Macerata, Civitano-va Marche, Camerino e San Severino Marche) anche per gli Ospedali di Comunità viene prevista l’omoge-neità di trattamento e la contestua-lizzazione tra il vecchio e il nuovo.- Quali sono le attività ambulatoria-li previste per l’ospedale di Tolen-tino?- La DGRM n.139 del 22 Febbraio 2016 che definisce l’offerta program-mata declinando le “Reti Cliniche” nell’ambito di tutto il territorio Regiona-le, prevede per Tolentino la seguente attività ambulatoriale: Pediatria, Oste-tricia e Ginecologia, Cardiologia, Der-matologia, Chirurgia generale, On-cologia, Urologia, Nefrologia, Nefro Dialisi, ORL, Oculistica, Medicina in-terna, Diabetologia, Psichiatria, Pun-to Prelievi per esami di Laboratorio, Radiologia, Terapia del Dolore, Cure Palliative, Comportamento Alimenta-re, Fisiatria. Si prevede, inoltre: Stu-dio MMG/PLS, Continuità Assisten-ziale, MSA H24 (Mezzo di Soccorso Avanzato) e MSB. Nell’ambito della situazione generale si sottolineano al-cuni aspetti che contribuiranno a dare alla Struttura Tolentinate una propria connotazione: - La previsione, per l’Emergenza/Ur-

genza Territoriale (POTES), di un’am-bulanza MSA (una vera e propria postazione mobile di rianimazione) unitamente ad una MSB attiva H24. - Il Punto di Primo Intervento, che per legge dovrà chiudere i batten-ti definitivamente entro l’anno, sarà sostituito da un apposito Ambulatorio con presenza attiva del medico H24. - Entro il 2016 saranno attivati n. 50 Posti Letto per Cure Intermedie. - Sarà mantenuto l’Ambulatorio On-cologico che consentirà l’effettuazio-ne di tutti i trattamenti chemioterapici che non necessitino di ricovero. - Il potenziamento dell’Ambulatorio Ferite Difficili (Vulnologia) che diven-terà unico riferimento nell’intera AV3, con garanzia di attività quotidia-na (circa n. 60 ore settimanali), che costituirà un vero e proprio ambulato-rio chirurgico per l’effettuazione di tut-ti quei piccoli interventi ambulatoriali che, anche se definiti “piccoli”, vanno a risolvere talvolta delle “grandi” pro-blematiche per i Pazienti. - Incremento dell’utilizzo della TAC e del Mammografo, in particolare per l’erogazione di TAC Osteoarticolari e Mammografie programmate, ma anche per l’attività di screening. - Istituzione, accanto al servizio di Diabetologia, di un ambulatorio per il Comportamento Alimentare che, oltre a prendersi cura delle varie for-me di “Disturbi” si vada ad occupare in generale di questioni di Nutrizione, rappresentando un riferimento impor-tante per la popolazione di tutta l’AV3. - Unitamente all’avvio del Punto Pre-lievi, è prevista la dotazione di POCT (Point of Care Testing), essenziale per la tempestiva effettuazione delle analisi necessarie a contesti di urgen-

za (enzimi).- Sono previsti interventi di riquali-ficazione edilizia dell’ospedale?- In relazione ad eventuali interventi di riqualificazione dell’edilizia della Struttura Tolentinate, oltre a citare quelli già posti in essere di recente (es: Dialisi), non ne sono previsti di particolare rilevanza, ma ordinari in-terventi di manutenzione. È già avviato il cantiere per il miglio-ramento dell’Obitorio. - Dott. Maccioni, quando potrem-mo avere l’Ospedale di Comunità perfettamente funzionante?- Si stanno esaminando i vari aspet-ti tecnici, burocratici e di reperimen-to delle risorse per il concreto avvio degli Ospedali di Comunità in quanto, va ricordato, che costruire un ospeda-le di comunità non significa tagli ma investimenti, che dovranno confluire in un puntuale crono programma che andrà ad individuare nel corso del 2016, lo sviluppo di gran parte delle azioni necessarie.

POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SANITARI: intervista al Dott. Alessandro Maccioni

PROGRAMMA

GIOVEDI’ 19 MAGGIO ORE 21:15 TORNEO DI BURRACO organizzato da “ASD Tolentino Burraco Social Club” presso il Salone Parrocchiale con pennette gratis dalle ore 23 per tutti i partecipantiOre 21:15 Commedia Dialettale dei ragazzi di Caldarola presso il Cinema Teatro Don Bosco

VENERDI’ 20 MAGGIOORE 18:30 APERTURA STAND GASTRONOMICO con vendita anche di pesce fritto da asportoORE 22 MUSICA DAL VIVO con “VANESSA E CLAUDIO”

SABATO 21 MAGGIOORE 17 Diretta con MULTIRADIO con musica e animazioneORE 19:30 APERTURA STAND GASTRONOMICO con primi, grigliate, porchetta e molto altroORE 20:45 FINALE di calcio TIM CUP MILAN-JUVENTUS su MaxischermoORE 22:30 MUSICA LIVE con “QUEI BRAVI RAGAZZI”

DOMENICA 22 MAGGIOORE 13 PRANZO SOCIALE con la 3°Edizione di “Aggiungi un posto a Tavola”Ore 17 Intrattenimenti Vari per Bambini e adultiORE 19:30 APERTURA STAND GASTRONOMICO con primi, grigliate, porchetta e molto altroORE 21 MUSICA LIVE CON LA GRANDE ORCHESTRA DI “OMAR CODAZZI” ORE 22 ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA

Nella sua ultima lettera agli aderenti di Azione Cattolica della parrocchia don Serafino Stra-mucci aveva scritto: “Augurando un cammino sempre più spedito, avanti senza paura; tenete duro”. Prendendo spunto da queste parole, ad un anno dalla sua morte, ricorsa il 5 maggio, la parrocchia ‘Santa Famiglia’ lo ricorda con due iniziative particolari: giovedì 12 maggio alle ore 21.15 in un incontro con il vescovo di Fa-briano – Matelica, mons. Giancarlo Vecerrica, e le testimonianze di Antonella Monteverde, delegata regionale di Azione Cattolica e di Fabio Corradini, direttore regionale del Patronato Acli, sul tema: ‘Il volto della Misericordia’; mentre domenica 15 maggio alle ore 17.30 la parrocchia celebra la messa in sua memo-ria a cui segue l’inaugurazione dei nuovi giardini parrocchiali. E’ questo il modo migliore per non disperdere la memoria, anche se lui declinando l’in-vito, sicuramente avrebbe affermato: ‘Fate tutto ciò che ritenete opportuno, ma fatelo senza pubblicità’. Certo, in questo anno giubilare dedicato alla misericor-dia, potrebbe sembrare fin troppo scontato associare la sua figura alla misericordia, ma certamente lui ha anticipato con l’esempio le parole di papa Francesco: “Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. E’ fonte di gioia, di serenità e di pace. E’ condizione della nostra salvezza. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”. Quindi le celebrazioni dell’anniversario non sono solamente un ricordo della persona, ma soprattutto uno stimolo a prendere esempio dalla sua vita innamorata di Cristo e della Chiesa. Infatti aveva sempre una porta aperta ed una parola di speranza per tutti; invitava sempre al dialogo ed a non giudicare le persone, perché un giudizio poteva sempre essere avventato e sicuramente precludeva la strada al confronto. In don Serafino il ‘volto della Misericordia’ era lampante e sempre sorridente; dal confronto nessuno andava via amareggiato, ma sempre arricchito della Parola. Don Serafino è stato un sacerdote che ha sperimentato la gioia di una ‘Chiesa in uscita’, perché niente gli era estraneo, avendo una cura particolare per l’essere umano, come recita la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, ‘Gaudium et Spes’: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”.

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Ilaria Gobbi

Con l’occasione di raccontare la vita dei tolentinati all’estero, ho contatta-to un emigrato a me particolarmen-te caro: mio zio!In ogni famiglia c’è un soggetto particolare, fuori dal coro, geniale e folle allo stesso tempo; questo è il ruolo di Cesarino Gobbi nella mia.Era in macchina in direzione Stoc-colma e, con la scusa della soli-ta chiacchierata, gli ho strappato un’intervista, al fine di comprendere come si vive in Nord Europa.Zio ma perché sei andato via? Cosa ti ha spinto ad abbandona-re il tuo lavoro a Tolentino?«Sai, avevo 29 anni nel 2004 e vole-vo mettere su una famiglia. Non sopportavo l’idea di dover la-vorare tutta la vita per pagarmi un mutuo. L’aggravante è stata l’arrivo dell’Euro, questo mi ha fatto capire che l’Italia non sarebbe più stata un Paese per giovani!»E perché proprio la Svezia? Già all’epoca si parlava del mito scandinavo?«Ero indeciso tra Svezia ed Olanda, e ti dirò, credo che l’Olanda in alcuni aspetti sia più aperta della Svezia. Io sono andato in Svezia con il mito della meritocrazia, ma non è stato per niente facile trasferirmi in una realtà molto diffidente nei confronti dello straniero».Tu abiti in un paese con pochi abitanti insieme ai tuoi figli, per-ché non ti sei trasferito in una grande città come Stoccolma o Malmö?«Perché nelle metropoli è molto dif-

ficile inserirsi nel contesto sociale e si finisce per essere reclusi in un ghetto. Così, ho deciso di integrarmi realmente andando a vivere in una piccola realtà e imparare perfetta-mente la lingua. Inoltre, la Svezia non è così liberale come pensiamo, tutto è controllato da un potere ac-centratore. Pensa che per affitta-re una casa in una grande città ci sono delle liste di attesa di oltre 15 anni, dove ti puoi iscrivere solo se un locale garantisce per te. Anche in questo caso è lo Stato a decidere!»Cosa c’è di positivo nel vivere in un Paese così centralizzato?«Ci sono molti servizi per noi cittadi-ni. La scuola, per esempio, si mette a disposizione dei genitori lavora-tori, organizzando attività ricreati-ve sia pomeridiane che durante le vacanze, così da permettere di la-sciare i propri bambini in tranquillità e senza dover pagare. Qui abbiamo sanità e libri gratuiti, nonché la pos-sibilità di chiedere un prestito allo Stato per iscriverci all’Università. In Italia, al contrario, si pagano davve-ro troppe tasse per non avere servi-zi. E’ proprio questo il motivo che mi ha spinto ad andare via».Tu sei un padre single, ed oltre alla carriera hai dovuto pensare ai tuoi figli. Come sei riuscito a creare una tua impresa?«Lo Stato paga ad ogni lavoratore 40 ore settimanali per svolgere un hobby. Io, nello specifico, facevo il dipendente montando pavimenti, ma, nel frattempo, ho iniziato ad in-vestire sulla mia passione. Quindi, mentre lavoravo, sono riuscito pian piano a creare il mio giro, agevolato dall’imposizione di tassazioni mini-

me. Oggi la passione per il vino è diventata il mio lavoro primario e devo essere grato a questo sistema che mi ha permesso di realizzare la mia start up. Attualmente servo i più rinomati ristoranti di Stoccolma, Göteborg e altre città. Ti ricordi quel-lo in cui ti ho portato a mangiare?»Sì, era di un ragazzo del Sud Italia se non ricordo male. Tu credi che sia più facile per un italiano far carriera nel food all’estero?«Prima lo era. Però, molti italiani senza esperienza si sono buttati nel settore vinicolo e alimentare in Svezia, infettando e saturando ve-locemente il mercato. Vuoi mettere a livello di cultura alimentare, un milanese che fa la spesa nei mega ipermercati, in confronto a un mar-chigiano che mangia ancora la ver-dura di casa, l’uovo di campagna e il ciauscolo della nonna?»Insaccati a parte, che cosa ti man-ca dell’Italia? Che cosa ti manca per crescere i tuoi figli?Qualche secondo di silenzio e ri-sponde: «Mi manca il calore umano.

Il vecchietto che fa una carezza ai bambini, le chiacchiere al bar, il sor-riso in piazza. Qui sono drogati dalla paura dell’altro. Se ti avvicini ad un bambino devi per forza essere un pedofilo o un criminale. Gli svedesi, in generale, non riconoscono i valori umani come noi italiani, che avendo vissuto più volte la guerra in casa, sappiamo essere solidali con gli al-tri.E in Italia è ancora possibile vive-re bene? «Io se potessi vivrei in una città come Ascoli. Desidero una realtà legata alla tradizione, ma non ottu-sa nei confronti dell’evoluzione. Ad esempio, in Italia tutti avete l’iphone, ma non sapete sfruttate a pieno le potenzialità tecnologiche; fate solo selfie!». Scende dall’auto e ripren-de: «Ora ti saluto, sono arrivato e devo comprare il ticket del parcheg-gio dall’App. Mi sembra assurdo che in Italia sprechiate ancora così tanta carta per i biglietti. Quando cambierete?».

CESARINO GOBBI, IL VINO E LA VITA IN SVEZIA

Analizziamo con il Dott. Paolo Pasquali odontoiatra, come la prevenzione della carie non dipende solo e sempre da una buona igiene orale domiciliare ma anche da corrette scelte alimentari le quali possiamo ridurre il rischio di carie e problemi parodontali.Dopo ogni pasto i residui alimentari vanno a formare la cosiddetta placca che insieme al maggior sviluppo di batteri, liberando dei radicali acidi rendono l’ambiente particolarmente acido e dissolvono lo smalto dentale dando inizio alla formazione di carie.E’ possibile limitare la formazione di carie seguendo alcuni consigli per un’alimentazione corretta.

Ma se analizziamo la “PIRAMIDE ODONTO-ALIMENTARE” ci accorgiamo che per molti alimenti coincide con la PIRAMIDE ALIMENTARE della dieta Mediterranea moderna, realizzata dall’ex INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) nel 2009.

La piramide alimentare, come ci fa notare la Dott.ssa Ilaria Peretti, dietista dello Studio Medico Citymed, è uno valido strumento, rivolto a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, che tiene conto di 4 indicazioni importanti e significative: l’attività fisica; la convivialità; la stagionalità degli alimenti e l’utilizzo di prodotti locali. Indica, inoltre, le frequenze di consumo dei vari gruppi alimentari e la buona abitudine di bere acqua. Seguendo questi semplici suggerimenti si possono prevenire l’obesità, le malattie cardiovascolari, le dislipidemie, alcuni tumori e altre patologie la cui insorgenza è legata a errate scelte alimentari.

Pertanto seguendo una dieta che rispetti le indicazioni della piramide alimentare e della piramide odonto-alimentare, possiamo con il minimo sforzo e sacrificio, ottenere la salute e benessere per il nostro fisico e per i nostri denti.

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Cerchiamo di ricordare come era la situazione in co-mune prima dell’avvio della giunta guidata da Giusep-pe Pezzanesi. E lo facciamo con l’ex sindaco Luciano Ruffini. Ci sono due aspetti che la giunta Pezzanesi sot-tolinea costantemente: i 30milioni di euro di debito ed il contenzioso “eredi Ruffini” in cui il comune è risultato soccombente per una cifra importante. «I 30milioni di euro, che strumentalmente Pezzanesi definisce debiti, sono mutui accesi per realizzare ope-re pubbliche. La somma, pertanto, è l’ammontare dei mutui che erano in fase di ammortamento all’inizio del 2012. Si tratta di un importo in linea con la media dei comuni di pari dimensioni e con la rilevanza degli inve-stimenti effettuati. Mai l’esistenza di questi mutui ha costituito un fattore di criticità fuori controllo, come sostenuto dall’attuale giunta. In ogni caso giova ricordare come l’ammor-tamento dei mutui per opere pubbliche abbia durata compresa, in genere, tra i 15 ed i 30 anni pertanto l’am-montare rilevato tiene conto di un periodo che va ben oltre i due mandati amministrativi, 10 anni. Aggiungasi che le difficoltà di finanza pubblica han-no costretto le amministrazioni a rinegoziare l’allunga-mento dell’ammortamento dei debiti, prassi adottata reiteratamente anche dalla giunta Pezzanesi. Grazie a questi 30milioni di euro di mutui, giusto per far chiarezza, le mie due amministrazioni e le precedenti hanno realizzato opere fondamentali. Riguardo la vicenda “eredi Ruffini” ricordo come l’am-ministrazione negli anni ‘90, con sindaco Foglia, decise di non raccogliere l’invito degli eredi di mio padre Giu-lio, volto a trovare un accordo transattivo. Su consiglio dei propri legali l’amministrazione ritenne che il diritto degli eredi si fosse prescritto e, quindi, demandò la de-cisione al giudice. All’origine della vicenda figura un esproprio, attuato nel 1980, di aree edificabili cedute bonariamente con le formule giuridiche all’epoca vi-genti. Trascorsi oltre 30 anni e dopo quattro sentenze il tribunale ha condannato il comune al pagamento del giusto indennizzo. Volendosi chiudere l’annosa partita si è addivenuti ad una transazione con una riduzione dell’ammontare della condanna di circa il 40% e rateiz-zazione che, a 35 anni dall’occupazione dell’area per pubblica utilità e dopo quattro sentenze, ha compor-tato per il comune un esborso unitario finale, prezzo/mq, della stessa entità di quello percepito nel 2007 dal comune stesso per la cessione di area di edilizia eco-nomica e popolare, Peep, pre-urbanizzazione in area Pace. Sulla gestione Piano Pace, poi, la cui attuazione è sospesa dall’avvento della giunta Pezzanesi, mi cor-re l’esigenza di smentire e diffidare, ancora una volta, ogni voce tendente ad accreditare l’esistenza conflitti di interesse tra la mia persona o dei miei familiari e l’inter-vento attuato dall’amministrazione comunale».Le tasse ed imposte per i tolentinati sono aumen-tate. Ciò si poteva evitare?«L’incremento annuale delle entrate tributarie e fiscali previste dalla giunta Pezzanesi dal bilancio 2012 supe-ra i 2.500.000 euro. Per evitare o limitare l’incremento dell’imposizione comunale si sarebbe dovuto procede-re con maggiore rigore nella lotta all’evasione/elusione dei tributi, oltre che con tagli di spesa: operazioni già in atto che si è deciso di non continuare con pari intensità, preferendo spalmare su tutti i contribuenti l’onere dei minori trasferimenti».Per il restauro del teatro Vaccaj come mai non ci sono più i soldi che erano stati destinati alla siste-mazione? «Al passaggio delle consegne, non formalizzato per volontà del sindaco subentrante nel maggio 2012, la gestione commissariale del Vaccaj era ultimata e i la-vori del primo stralcio erano in fase conclusiva. Nel bilancio comunale era vincolata la liquidità sufficiente al pagamento dei lavori di recupero realizzati fino a quel momento. Era ancora da riscuotere la seconda rata del rimborso assicurativo, già quantificata in circa un milione di euro e la quota non uti-lizzata del contributo della Fondazione Ca-rima. Alcune quote illiquide della provvista, già realizzata, figuravano nel bilancio comunale sotto forma di residui da ricondurre alla fase liquida prima del pagamento degli stati di avanzamento dei lavori del 2° stralcio il cui inizio era previsto per il secondo semestre 2012. Nell’agosto 2012 la Ragioneria pro-vinciale dello Stato ha richiesto un’integra-zione nella rendicontazione contabile riferita a data precedente al subentro dell’ammini-strazione Pezzanesi che, predisposta dal

dirigente contabile, inspiegabilmente non veniva sot-toscritta dal rappresentante legale dell’ente, il sindaco. Sulla base di tale situazione il dirigente Paolo Bini, in-formato il sindaco Pezzanesi, mi ha chiesto la disponi-bilità a controfirmare, quale rappresentante legale alla data di rendicontazione, il report da lui predisposto. Avendo rilevato che non sussistevano discordanze ri-spetto a quanto a me noto ho provveduto a ratificare il documento, precisandone in calce la motivazione. Il documento, a quanto mi risulta, è stato poi inoltrato alla Ragioneria senza che da allora nei miei riguardi siano emersi riscontri di sorta. A oggi risultano ritardi rilevanti rispetto al piano di ri-costruzione condiviso dalle parti in fase di consegna dei lavori. L’amministrazione Pezzanesi, in sede infor-male, ha lamentato la ritardata conclusione del primo stralcio, l’esistenza di ritardi nei lavori conseguenti a prescrizioni della Sovraintendenza regionale e la man-canza di liquidità per coprire i costi dei lavori di ripri-stino. Pare di capire che all’origine dalla carenza di liquidità ci siano due delibere “fotocopia” la n. 348 del 13/12/2011 della giunta Ruffini “Utilizzo entrate a speci-fica destinazione esercizio finanziario 2011” e la n. 375 del 3/12/2012 della giunta Pezzanesi “Utilizzo entrate a specifica destinazione esercizio finanziario 2012”. Le delibere, legittime nella forma e nella sostanza, consentono l’utilizzo delle entrate a specifica destina-zione per esigenze di cassa con destinazioni diverse dalle originarie al fine di evitare i costi di anticipazione. Il presupposto è che le giacenze siano ricostruite prima del loro utilizzo avvalendosi di voci di entrata presenti nel bilancio comunale, questione di non immediata so-luzione nell’attuale fase del ciclo economico nazionale e locale. Pur in presenza di difficoltà oggettive l’ammi-nistrazione dovrebbe prestare massima cura al tema Vaccaj, identitario della comunità cittadina». L’ex sindaco Ruffini fece il possibile per recedere dal contratto di gestione dei parcheggi con la so-cietà Sis. Il sindaco Pezzanesi si accinge a sotto-scrivere un affidamento per 25 anni della gestione delle soste a un privato nella speranza di incame-rare risorse finanziarie atte a risollevare il bilancio comunale ed il centro storico. Cosa ne pensa?«Pongo un quesito: il centro storico presenta oggi un valore aggiunto di cui capitalizzare una rendita a van-taggio della comunità cittadina? Il centro storico è un bene da valorizzare facilitandone la frequentazione e l’utilizzo da parte di cittadini, ad esempio, mantenendo l’utilizzo semi-gratuito dei parcheggi di fascia. La teoria di Pezzanesi è che, dopo aver elevato al massimo le aliquote tributarie comunali, si possa disporre di risorse atte a valorizzare il centro, attualizzando un’ipotetica rendita dalla gestione parcheggi per 25 anni. Indubbiamente una bella sfida! Un precedente ana-logo tentativo fu messo in atto all’inizio degli anni ‘90 dalla giunta guidata dal sindaco Francesco Massi. La gestione fu affidata alla società Sis di Perugia. L’ap-palto terminò, quasi di morte naturale, dopo circa 10 anni per la sostanziale assenza di convenienza eco-nomica dei contraenti. La gestione fu affidata all’Assm in vista di una sinergia con il trasporto pubblico urbano e del contemporaneo ampliamento dei parcheggi a pagamento contro il qua-le si schierarono rappresentanze importanti della città come, ad esempio, il Coordinamento Consigli di quar-tiere e contrade».Che cosa vede nel futuro di Tolentino?«Confido nell’ottimismo della volontà e della creatività: è stato il motore ed il motivo ispiratore del successo della nostra comunità. Negli ultimi lustri abbiamo perso la bussola della concretezza e della visione strategica: il risultato è che in diverse circostanze non siamo riu-sciti a proiettare nel futuro le nostre storie di successo. Il ritorno alle radici riguarda tutti i “mondi vitali” dell’im-presa del lavoro, della cultura, del sociale e di quanti si propongono alla guida della comunità, a partire dal Consiglio comunale».

SPAZIO AUTOGESTITO a pagamento

RUFFINI: CHIAREZZA SUI 30MILIONI DI EURO DI DEBITI DEL COMUNEmassima deve essere la cura al tema Teatro Vaccaj

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Verso Seradott. Franco Belluigi

L’aumento dell’aspettativa di vita e i tassi di fertilità ridotti sono responsabili del veloce aumen-to della popolazione anziana, mentre in maniera inversamen-te proporzionale la popolazione giovanile sta diminuendo: nel 2025 gli ultrasessantenni saran-no un quinto della popolazione in Europa, nel nord America, in Cina, Russia ed Australia.

Di conseguenza la forza lavoro è destinata a cambiare dal punto di vista demografico, anche per il progressivo aumento dell’e-tà pensionabile, con soggetti sempre più anziani, di genere femminile e migranti, con accre-sciuti problemi di salute fisica e mentale che necessiteranno di essere rivalutati nelle proprie abilità lavorative e reinseriti in un contesto organizzativo tutto da rivedere e da ripensare.

È eticamente doveroso promuo-vere la qualità della vita e il be-nessere della popolazione che sta invecchiando, garantire un invecchiamento attivo e una vita lavorativa migliore e più lunga. Sebbene l’invecchiamento sia un processo irreversibile ed uni-versale, non è possibile identifi-care un unico modello paradig-

matico di riferimento. Il fattore età non può essere analizzato in modo generico consideran-do i soggetti anziani come una popolazione omogenea ed il de-clino fisico e mentale presenta una grande disomogeneità inter e intra individuale al contempo.

Con l’età prevalgono le pato-logie cronico – degenerative e i disturbi muscoloscheletrici e mentali, la capacità cardiorespi-ratoria e la forza muscolare di-minuiscono.

La capacità fisica ridotta costi-tuisce un problema per le occu-pazioni con un elevato carico di lavoro, visto che il 30% dei lavori in Europa comporta posture di lavoro scorrette, movimentazio-ne di carichi o movimenti ripeti-tivi.

Con l’età la capacità di appren-dimento e la memoria si riduco-no, mentre migliorano l’espe-rienza lavorativa e le performan-ce mentali (pensiero strategico, capacità di giudizio, capacità di razionalizzare e controllo).

I lavoratori anziani sono dediti al loro lavoro e meno assenteisti. Senza la loro partecipazione al mondo del lavoro, si rischiano la perdita di capacità professionali, strutturali e di contatti e il manca-to trasferimento delle conoscen-ze alle giovani generazioni. Il problema non è l’invecchiamen-to dei lavoratori in sé. La sfida è promuovere la loro capacità lavorativa, con l’aggiornamento continuo delle competenze e delle abilità, la ridefinizione dei compiti lavorativi in funzione dei

punti di forza e delle esigenze.

Una buona vita lavorativa è un requisito importante affinché i la-voratori anziani rimangano attivi e la società tragga beneficio dai loro punti di forza.

Le persone solo così posso-no continuare a lavorare in modo produttivo, l’ambiente di lavoro migliora, il benesse-re aumenta e i problemi legati all’età diminuiscono.La pos-sibilità di svolgere un lavoro soddisfacente contribuisce pe-raltro a prevenire malattie e de-terioramento fisico o mentale. Investire quindi sul lavoratore anziano non solo è un gesto di civiltà di grande portata dal pun-to di vista etico e della respon-sabilità sociale, ma al contempo rappresenta un’imprescindibile strategia di politica economica in cui l’impegno verso il capitale umano si traduce nell’evitare il depauperamento delle risorse e nella promozione delle diversità.

Lucia Isolani

Lucia Isolani, Specialista in Me-dicina del Lavoro, Specialista in Medicina Legale, Medico Auto-rizzato alla Radioprotezione ex DLgs 230/95, Dirigente Medico ASUR Marche AV3 Macerata, SPSAL.

LA VECCHIAIA E IL LAVORO

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E’ un momento di grande di-scussione in città. Ampio è il dibattito che stanno suscitando le ultime proposte della giunta guidata da Giu-seppe Pezzanesi. Approfondiamo il tema con il consigliere comunale del Mo-vimento 5 stelle, Gian Mario Mercorelli. E’ un momento di grande confusione per la città, tra fusione per incorporazione, nuovo piano parcheggi, au-mento di tasse ed imposte. Che futuro c’è per Tolenti-no?«La città sta vivendo una situa-zione di confusione grazie ma, sarebbe meglio dire, per colpa del sindaco. Sindaco che con il trascorre-re del tempo non riesce più a nascondere questa sua mania di dominio assoluto e quindi la gente comincia a rendersi conto che chi prende decisioni con la mania di controllo tota-le dell’autonomia decisionale, che cozza con il concetto di democrazia, crea più problemi che vantaggi. Per quanto concerne le tasse ed imposte a Tolentino c’è la più alta tassazione che il co-mune possa applicare. A Tolentino bisognerebbe così fare delle piccole rivoluzioni a livello di visione della gestione

della cosa pubblica che tecni-camente sarebbe un ritorno alle origini con la volontà di salvaguardare la comunità che va aiutata ad esser tale. Sta di fatto che nel comune quello che conta per gli ammi-nistratori è curare il benessere. Ecco, allora, che tempo fa pro-ponemmo una mozione sul ba-ratto amministrativo. In un quartiere la strada po-trebbe essere curata da chi ci abita. Deve esserci, comunque, un rapporto stretto tra gli abitanti ed il loro pezzo di territorio. Con lo scambio del lavoro si potrebbero scalare le imposte e tasse. E’ un progetto da portare avanti, tra l’altro moderno, che fa ritornare ai principi del pas-sato». La fusione per incorporazio-ne del comune di Camporo-tondo di Fiastrone in quello di Tolentino si attuerà oppu-re no?«Secondo noi non si farà. Ci sono segnali piuttosto chia-ri. Da un articolo emerge che Emanuele Tondi, sindaco di Camporotondo di Fiastrone, sta facendo un passo indietro, mentre quello di Belforte del Chienti, Roberto Paoloni, in avanti per l’aggregazione tra i

cinque comuni. La legge non dispone di tro-vare il modo più furbo per ot-tenere soldi dallo Stato con l’operazione, ma di accorpare i comuni piccoli che hanno dif-ficoltà a portare avanti i servizi. Unendo i comuni si riesce ad avere servizi efficienti per tutti i cittadini. Sarebbe bellissimo creare un unico ente tra Tolentino fino a Belforte del Chienti, Cessapo-lombo, Serrapetrona, Caldaro-la, Camporotondo di Fiastrone. Sarebbe un distretto eccellen-te a livello produttivo, turistico, artistico, economico. Riguardo la fusione per incor-porazione di Camporotondo di Fiastrone nel comune di Tolen-tino la legge favorisce l’aggre-gazione tra i piccoli cinque co-muni, come del resto noi».

Si sta molto discutendo sul nuovo piano parcheggi. Cosa si può aggiungere ri-guardo questo progetto tan-to contestato?«Il nuovo piano parcheggi è l’ennesima follia del sindaco Giuseppe Pazzanesi.

Non critichiamo tanto l’inizia-tiva che può rientrare come prerogativa di una giunta, ma il metodo e le particolari carat-teristiche che acquisisce la cit-tà di Tolentino con i 25 anni di concessione. Il primo cittadino nell’ultimo anno di mandato si sente così ibero di impegnare la sua comunità per altre 5 legi-slature senza porsi il problema di quanto sia giusto o meno. Ciò denota una mancanza ra-dicale di etica».

SPAZIO AUTOGESTITO

MERCORELLI: BARATTO AMMINISTRATIVO PER UNA TOLENTINO MIGLIOREniente fusione per incomporazione con camporotondo per il M5S

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LO SPORTdi Mario Sposetti

Nemmeno il più grande scrittore di fiabe di tutti i tempi come Hans Cristien Andersen avrebbe potuto narrare una gioiosa favola come quella accaduta nei giorni scorsi con due protagoniste, entrambe al femminile, Alice e Monica, ma-dre e figlia. Con la figlia, che a distanza di 25 anni ed un giorno, spodesta la mamma superando il record di distanza a nuoto in vasca de-tenuto da sua madre (allungando la distanza di ben 5 km da 35 a 40 e fissando così il nuovo record nazionale femminile sulla lunga distanza).Tutto ciò è accaduto nel corso dell’ultima edizione della 24 ORE DI NUOTO ARENA dello scorso 22 e 23 aprile nello scenario del-le limpide acque della piscina co-munale “Giancarlo Caporicci” di Tolentino.“Ero stata invitata dagli organizza-tori – ci confessa mamma Monica Paolini – a partecipare a questa nuova edizione in ricordo proprio del record mio personale dei 40 km ottenuto nel corso della 5^ edi-zione del 1991, ma purtroppo a causa delle mie condizioni fisiche ho dovuto dare forfait. Ma comunque sono stata rim-piazzata egregiamente da mia fi-glia Alice”.“Ho accettato la sfida – ci confes-sa più che mai contenta a distan-za di qualche giorno dal record ottenuto l’aspirante Ufficiale della

Marina Militare di Livorno – come una sorta di stimolo e valvola di sfogo che mi ha permesso di scaricare l’accumulata tensione originatasi a seguito della frattu-ra all’anca che ho riportato nello scorso mese di novembre è così ho raccolto l’invito che inizialmen-te era stato offerto a mia madre di partecipare a questa iniziativa dedicata al nuoto libero”.“Il tempo per allenarmi è stato ve-ramente breve da quando sono venuta a conoscenza dell’oppor-tunità di potermi cimentare in que-sta manifestazione, per alcune settimane mi sono allenata esclu-sivamente da sola con una sorta di preparazione specifica condivi-sa con mia madre ed in virtù an-che della precedente esperienza che avevo maturato con l’asso-ciazione energy splash nel nuoto agonistico”.“E’ stato un immenso regalo quel-lo che ha voluto farmi Alice – con-tinua la mamma – e soprattutto inaspettato. Ho provato tantissima emozio-ne, non credevo ai mie occhi nel vederla nuotare chilometro dopo chilometro e nel mettere insieme ben 1.800 vasche”.“Se non ci fosse stato il supporto morale di mamma Monica a bordo vasca, non c’è l’avrei proprio fatta a nuotare per più di 17 ore. Ma oramai ci ho preso gusto, ed a fine agosto prenderò parte al NUOTO PIU’ POWER SWIM CAMP MASTER ARENA, uno stage della durata di sette giorni curato dal campione olimpionico Giovanni Franceschi”.

“Al di là di tutto comunque – ci tiene a rimarcare Alice Vitali – il mio auspicio più grande è quello di poter ritornare pronta e carica al punto giusto in Accademia nel mese di settembre. Ci tengo particolarmente, ho fat-

to questa scelta perché voglio una vita che concili sia lo sport che lo studio con l’opportunità di poter ottenere una laurea e nel contempo poter badare anche ad una preparazione fisica ade-guata”.

IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE: il nuovo record di distanza assoluta femminile passa dalla mamma alla figlia Alice

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LA CITTA’ CHE CADE DAL PERO!

Dall’11 aprile Tolentino sembra un’altra città. Fabbriche, uffici, bar, tutti parlano di posti auto, piano parcheggi, viabilità, doppi sensi, ha ragione il Sindaco o il Presidente del Consiglio Comunale? Articoli a quattro colonne, riunioni, dibattiti: il sindaco Pezzanesi accusa il presidente del consiglio Sclavi, il quale si ribella al sindaco mentre le opposizioni contestano entrambi.Buon segno, la città reagisce, è viva, i cittadini si confrontano, ma le decisoni politiche vengono prese in altri luoghi.Tolentino, cittadina ispirata e dignitosa negli anni ‘40, laboriosa e lungimirante negli anni ’60 – ‘70, esempio per l’intera provincia, ora è guidata da partiti ispirati e guidati a livello nazionale da Berlusconi, Alfano, Cicchitto, Bossi, Salvini, Meloni. Qualcuno ricorda che abbiano mai fatto qualcosa di buono per questa Italia? Ah sì, la legge antifumo 16.01.2003 nei locali pubblici di

Sirchia, purtroppo anche lui condannato nel 2008! Qui non voglio parlare dei nostri amministratori, ma ricordare ciò che in concreto è stato fatto per Tolentino. Non voglio dare il mio giudizio, ma fare semplicemente una cronistoria degli ultimi anni, tratta dalla lettura dei giornali. Dal 2012 le tasse Irpef, Imu, Tasi e Tari sono state aumentate al massimo consentito dalla legge. 2013 - Il Comune per problemi di bilancio decide di vendere la farmacia comunale di proprietà dell’ASSM, con perizia ad un consulente esterno, quindi, spese perizia, valore euro 1.700.000,00 venduta però a euro 1.250.000,00 (meno euro 450 mila), prezzo minimo chiesto dalle opposizioni in consiglio comunale. Era della città ora è di un privato, fortunamente è un nostro concittadino. Chiedo, per avvalorare questo grande affare, in quale altro comune è mai successa una cosa del genere? E ancora: gli amministratori nel loro privato, con i loro beni hanno mai fatto un simile grande affare? Ad es.: una loro proprietà del valore di 300.000 venduto a 200.000? Non penso proprio.2014 - Il comune dà in gestione alla ASSM la piscina comunale da ristrutturare. Prima ristrutturazione costata oltre euro 500.000,00, prossima ristrutturazione, spogliatoi e accessori euro 900.000,00 più imprevisti. Per una municipalizzata, una piscina (già comunale) è più redditizia di una farmacia? Ancora qualche sostenitore di Tremonti in città? 2014 - Ad anno scolastico in corso (si badi bene non a inizio anno), il costo dei buoni pasto delle mense è stato aumentato del 25%. E’ mai successa in altri comune una cosa del genere? Si è costituito anche un comitato di genitori contro questa assurdità. Per le prossime iscrizioni scolastiche, si consiglia ai genitori aggiungere dicitura “prezzo bloccato”!2014 - Scuola Green, senza parole! Vicenda già nota a tutti. Le 4.000 firme raccolte parlano da sole, sono il doppio di tutti gli elettori al ballottaggio (elezioni maggio 2012). 2012 - Nomina amministatori e incarichi esterni da parte del Comune: solo il costo del consiglio di amministrazione ASSM è triplicato rispetto al passato; oltre ad assunzioni di nuovi collaboratori a chiamata diretta. 2016 - il Comune vende per problemi di bilancio alla municipalizzata la palazzina in via Roma da ristrutturare per euro 1.300.000,00 più le relative spese. Pensiamo alle spese per il trasferimento degli uffici comunali in nuova sede! Il Comune vende una parte di piazza Martiri di Montalto ad un privato. Chiedo, è mai successo in un altro comune?2013 - COSMARI: a seguito di controllo i fumi dell’inceneritore non risultano a norma. Si spegne l’inceneritore. Ci si organizza e si installa un nuovo filtro dal costo di euro 400 mila. Dopo mesi di lavori rientra in funzione l’inceneritore che ad un primo controllo si scopre che inquina più di prima. Panico nella direzione. Ma che, dopo venti anni di vana protesta da parte del comitato contro l’inceneritore, il consorzio annuncia lo spegnimento totale e per sempre. E dei soldi spesi per i lavori di adeguamento filtro neanche una parola. Tutto normale?Ora torniamo allo scontro Pezzanesi / Sclavi.3/3/2016 Pezzanesi presenta il nuovo piano parcheggi e la decisione di rendere libera dalle auto piazza della Libertà e piazza San Nicola, parcheggi tuttavia, autorizzati dalla stessa Giunta nel 2012.In sintesi, da 500 posti auto a pagamento e circa 1.000 tra disco orario / gratis si passerà a 1.500 posti auto solo a pagamento e in parte anche di notte. Gestione per 25 anni ad un privato di comprovata esperienza, quindi sicuramente non sarà un soggetto di Tolentino. In contemporanea l’ASSM fa presente che è impossibilitata ad intervenire per indisponibilità economica. Forse se non avesse in questi anni preso in carico piscine, acquistato immobili non redditizi per l’ASSM, oggi sarebbe potuta essere utile per questo scellerato piano, considerato che le previsioni degli introiti dei parcheggi, fatte da altri, sono sicuramente redditizie, si parla di circa 800.000 euro l’anno, a fronte di un canone medio annuo per il Comune di 17.000. In questi anni l’ASSM ha trasferito al Comune circa euro 3.900.000,00.27/3 Sclavi comunica ai consiglieri di maggioranza di essere contrario e offre le proprie dimissioni, respinte dalla maggioranza.Lo stesso Sclavi però convoca per l’11/4 un consiglio comunale straordinario. Ordine del giorno: PIANO PARCHEGGI, ritenuto poco dignitoso per la città dallo stesso. Benissimo, ma visto che solo lui poteva convocare il consiglio comunale straordinario, ed era a conoscenza del piano della giunta, non poteva tutelare prima la sua e la dignità dei cittadini, considerato che li rappresenta tutti, non convocando il consiglio straordinario? Cosa c’era di straordinario, forse il fatto che il 18/4, 7 giorni dopo entrava in vigore il nuovo regolamento Cantone sulla trasparenza degli appalti pubblici.

02/05/2016 Roberto Baldoni

(Ndr: lettera tagliata per motivi di spazio)

IO CITTADINO

Sono Falcioni Anna Maria, mamma di un ragazzino disabile, Scagnetti Nicola.Scrivo per ringraziare delle persone che meritano. Nicola (portatore di handicap psicofisico grave) ha iniziato l’anno scolastico presso la scuola secondaria di primo grado alla “G. Lucatelli” dopo aver frequentato il primo anno presso un altro istituto. Il ragazzino veniva da una situazione scolastica molto difficile, ed un uncidente, la conseguente ospedalizzazzione e l’intervento chirurgico lo avevano fatto spro-fondare in un mondo di grande sofferenza e frustrazione, aveva perso la fiducia della scuola (negli anni precedenti era il posto dove stava meglio) e nelle persone, trasformando un ragazzino tranquillo e solare in uno pieno di rabbia e triste, perdendo delle aquisizioni che con tanta fatica aveva imparato.L’inserimento nella nuova scuola era da parte nostra e dell’equipe che lo segue un passo inevitabile ma pieno di incognite perchè per ragazzi come mio figlio cono-scere l’ambiente e familiarizzare con esso è fondamentale per il loro benessere, un cambiamento radicale poteva essere deleterio e far si che invece di aiutare Nicola a superare un momento tanto doloroso avremmo peggiorato la situazione. La disponibilità, la professionalità e la particolare attenzione che abbiamo trovato alla “Lucatelli” a partire dalla Dirigente ha fatto si che Nicola si trovasse in un am-biente sereno, tranquillo, gli insegnanti hanno prima cercato di conquistare la sua fiducia, di rassicurarlo, di avere un’empatia con lui. In questi mesi di scuola il ragazzino ha ritrovato la serenità, è tornata la felictà nei suoi occhi, la voglia di andare a scuola e di fare tante cose nuove.Alla scuola secondaria di primo grado della Lucatelli c’è un attenzione molto particolare per i ragazzini portatori di handicap, ci sono laboratori e progetti finalizzati a stimolare i ragazzi e farli sentire importante parte integrante di un gruppo, c’è molta attenzione alle esigenge individuali dei vari soggetti, alle loro patologie, una costante collaborazione tra le varie figure che ruotano intorno ai ragazzi, con la famiglia,in modo particolare alle varie attività che il ragazzo sta portando avanti anche privatamente cercando di non destabilizzarlo con dei cambiamenti di attività o routine. Tutto ciò fa la differenza e permette di avere risultati concreti e ragazzi sereni.Vorrei Ringraziare il dirigente scolastico la d.ssa Mara Amico, il vice preside Paolo Nobili, il coordinatore del sostegno prof. Fabiano Pippa, il prof. Marco Alfei,l’assistente scolastica Bacaloni Gabriella, per i laboratori: Alessandra Prosdocimi, Graziella Giuliani, Giovannina Jacone, tutti gli insegnanti e gli assistenti dell’aula Speciale, gli insegnanti della II D, un saluto ad Angela e il personale di segreteria, a Paola, Lorella il personale mensa e a tutti i collaboratori scolastici.Vorrei dire ai genitori di questi ragazzi di essere la voce dei loro figli, di non lasciare inascoltate le loro grida silenziose di cercare il meglio per loro perchè ci sono persone e scuole dove sono rispettati e gratificati, basta saperle cercare.

Falcioni Anna Maria

Ancora un’iniziativa in omaggio alla missionaria tolentinate Maria Anto-nietta Bartolozzi per conservare la memoria di una donna che ha dato molto, a Tolentino ed anche a Serra-petrona dove è vissuta per un perio-do, per il sostegno e l’aiuto delle per-sone più povere ed indigenti. L’altra mattina, su proposta del fratello Siro, è stata organizzata dal comune di Serrapetrona una cerimonia per l’in-titolazione di un nuovo viale del pae-se, compreso tra località Fonte delle Conce e via Umberto I, alla memoria

della tolentinate. Tante le persone presenti all’evento. Ad accoglierle c’era il sindaco di Serrapetrona, Sil-via Pinzi. Ed è stata una cerimonia alquanto toccante. Ecco, allora, che dopo la pubblicazione sulle testimo-nianze sulla vita e le opere della mis-sionaria tolentinate, curata dal fratello Siro, è stato organizzato l’ennesimo evento in omaggio della donna. La tolentinate, nata nel 1935, è scomparsa nel 1994 in seguito ad un malore dopo la messa allo stadio di Macerata mentre partiva il pellegri-

naggio per Loreto. La donna era molto conosciuta a Tolentino, ma anche a Serrapetrona dove seguì, avviata in una casa della zia, la scuola materna gestita dalle suore della congregazione di San Giuseppe di Torino con sede a Ma-cerata, poi chiusa qualche decennio dopo. Maria Antonietta Bartolozzi aiutava i piccoli, i bisognosi donando medici-nali, vestiario ed altro.

Carla Passacantando

OMAGGIO ALLA MISSIONARIA TOLENTINATE MARIA ANTONIETTA BARTOLOZZIdedicato alla donna un viale di Serrapetrona