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Mostra storica • Evento Nuova Arena • Diretta Neroazzurro di 50Canale Incontro con gli Ex • Esposizioni inedite • Spazio bambini • Street Food
TUTTI I PIÙ IMPORTANTI CIMELI DELLA NOSTRA STORIA
9 • 12 Aprile 2019Officine Garibaldi • Pisa
Comune di Pisa
Faccio volentieri la breve prefazione a questo giornale e alla bella iniziativa dell’Associazione Cento perché attorno a me, della mia generazione, vedo ormai soltanto fantasmi che voglio però ricordare: Sergio Piccioli, Renzo Passaponti, Franco Petruzzelli, Mario Barsali, Cirano Galli e, purtroppo, anche i più giovani Marco Barabotti e Giuliano Fontani. Impossibile concentrare una storia di vita e di sport in un piccolo spazio di parole.Ricorderò ai pochi che forse sono troppo giovani per sapere (e per leggere) che il Pisa Sporting Club, sintesi del calcio pisano, nacque nel 1909 sul campo in erba all’interno di quel velodromo Stampace che oggi non esiste più.Il primo presidente si chiamava Enrico Canti. Nel 1921 il Pisa disputò la finale per il titolo italiano contro la Pro Vercelli e perse per 2 a 1 ma fu vera gloria.L’Arena era un grande spazio a Porta a Lucca che fin ad allora aveva ospitato circhi equestri e scene teatrali. Dal 1919 vi si trasferì, dall’Abetone, il Pisa e quello spaziò si chiamò Arena Garibaldi.Nel 1931 il campo divenne uno stadio: lo Stadio Littorio, nome obbligato considerando il periodo storico che l’Italia stava vivendo. Dopo la Liberazione il nome tornò subito ad essere Arena Garibaldi.I colori nerazzurri vissero per decenni sulle montagne russe fino a uno stupefacente, seppure brevissimo, ritorno in serie A nel 1969. Nove anni dopo, l’arrivo di Romeo Anconetani.Seguirono anni di gloria vera, una sbornia di serie A dal 1982 al 1991, momenti che quei tifosi che hanno oggi trent’anni possono soltanto immaginare.Dieci anni fa, per i cent’anni del Pisa, l’Associazione Cento è nata per non disperdere quel patrimonio di ricordi, di emozioni, di vita. Grazie per la vostra passione.
PREFAZIONE di Renzo Castelli
Vent’anni segnano il passaggio da una generazione all’altra, sono il confine che separa la giovinezza dalla maturità.Tanto tempo è già trascorso dalla scomparsa del personaggio che ha scritto il capitolo più bello della storia nerazzurra: Romeo Anconetani.Chi lo ha conosciuto ne ha apprezzato pregi e difetti, molti in entrambi i casi, ma chi si è limitato ad ammirare il Pisa protagonista sui campi d’Italia e anche all’estero non può che provare un forte rimpianto per un’epoca difficilmente ripetibile, sia perché il calcio e il mondo in generale sono decisamente cambiati (e non sempre in meglio), sia perché è raro trovare personaggi così competenti e abili a guidare un fenomeno provinciale e portarlo a vivere nelle grandi dimensioni. Sono già 28 anni che il Pisa manca dalla serie A ed è altrettanto il tempo trascorso tra mille peripezie, fallimenti sportivi e societari, sporadiche apparizioni in cadetteria, molte amarezze e altrettante delusioni.Lo striscione “Mai una gioia”, tornato protagonista nelle partite nerazzurre, rappresenta lo stato d’animo collettivo di una piazza ambiziosa, competente ma anche delusa. Nella sua storia nerazzurra, Anconetani è stato un vulcano di idee e di decisioni: 31 cambi di allenatore, 23 tecnici diversi, una promozione in B, quattro in A, due salvezze, quattro retrocessioni in B e una in C, due vittorie nella Mitropa Cup, una semifinale della Coppa Italia maggiore (con eliminazione dal Napoli di Maradona).Le cifre dicono tutto, come la pletora di grandi allenatori e altrettanti giocatori che hanno indossato la maglia nerazzurra. Per i più giovani, Romeo è un mito del quale si è soltanto sentito parlare. Non per caso, Aurelio De Laurentis aveva pensato di costruire un film su questo personaggio e il suo giocattolo nerazzurro: chissà se l’idea vedrà mai la luce.
L’ERA D’ORO DEL CALCIO NEROAZZURROdi Aldo Gaggini
1841-1842All’architetto Alessandro Gherardesca è affidata la direzione dei lavori di ammodernamento dell’Arena: nasce un vero teatro con mura perimetrali, palcoscenico, otto palchi, un’ampia galleria e il loggione; l’ingresso, su cui viene innalzato un arco trionfale con la scritta Teatro Diurno, viene spostato verso l’attuale via Luigi Bianchi.
1849Le corse dei cavalli lasciano l’Arena Federighi per il Prato degli Escoli a San Rossore.
1882L’Arena Federighi prende il nome di Arena(o Sferisterio) Garibaldi.
1896Il Teatro Diurno viene definitivamente chiuso.
1919L’Arena Garibaldi comincia ad essere utilizzata dal Pisa Sporting Club come campo di calcio. Il 4 maggio vi si gioca la primissima partita: Pisa-Livorno 5-1 nella Coppa “Mario Olivo”. Il successivo 26 ottobre avviene il battesimo ufficiale del campo sportivo: Pisa-Juventus Roma 5-1.
8 novembre 1931Viene inaugurato il nuovo Campo del Littorio, alla presenza del Re.È Federigo Severini che firma il progetto di trasformazione dell’Arena Garibaldi.
UN SECOLO DI ARENA GARIBALDI COME CAMPO DI CALCIOdi Fabio Vasarelli
1945Nuovamente denominata Arena Garibaldi, è sede del 7029° ospedale americano di guerra.
1960Viene costruita la Curva Nord.
1968Si completa lo stadio con la costruzione della Curva Sud e la ricostruzione della Gradinata.
1978Si completa l’anello dello stadio con il prolungamento delle due curve.
1982Viene demolita la copertura della vecchia Tribuna coperta, che rimane integrata in una nuova Tribuna più capiente.
1989Ulteriore ampliamento dello stadio, che sale di capienza sacrificando la pista d’atletica.
9 dicembre 2001L’Arena Garibaldi è ufficialmente cointestata a Romeo Anconetani.
25 aprile 2005Il settore di Gradinata è intitolato a Gianluca Signorini.
ottobre 2017Lo studio di architettura Iotti-Pavarani si aggiudica il concorso di idee per il progetto per la riqualificazione dell’Arena Garibaldi Stadio Romeo Anconetani, tra i sette selezionati e presentati alla città.
Nel febbraio 2009 un gruppo di collezionisti ed appassionati della storia nerazzurra, capita-nati da Alberto Zampieri, decide di dar vita ad un’associazione che avesse lo scopo di orga-nizzare una mostra per ricordare i cento anni di calcio a Pisa. L’esposizione fu proposta in settembre presso “La Limonaia” in vicolo del Ruschi, in pieno centro città. A causa delle vi-cissitudini societarie, si trattò dell’unico evento che celebrò l’importante e prestigiosa ricorren-za. All’interno della “Settimana del Centenario” furono presentate pubblicazioni, esposti cime-li, prodotto materiale celebrativo, un annullo filatelico e addirittura una puntata speciale de “Il Nerazzurro” a cura di un’emittente locale.Il successo fu incredibile e per certi versi quasi inaspettato ma che certificò la grande passio-ne degli sportivi nerazzurri verso i nostri colori malgrado le continue delusioni sul fronte cam-po da gioco. Fu occasione per scoprire bellissi-mi reperti storici conservati dai vari tifosi. Ciò ci
suggerì l’idea di impegnarsi affinchè Pisa si do-tasse di uno spazio museale dove conservare la storia della squadra di calcio.Nel corso degli anni successivi sono state mol-te le iniziative storiche organizzate, in collabo-razione con l’Amministrazione Comunale, la Provincia e la società Pisa Calcio.Sono stati pubblicati libri, giochi in scatola e la conoscenza della storia è stata messa al servi-zio dei tifosi con l’organizzazione di tour guidati anche attraverso la “Scuola del Tifo” dove è sta-ta insegnata insieme alla cultura della sportività ai ragazzi delle giovanili nerazzurre.Malgrado l’assenza di una sede museale stabile e definitiva, è stato incessante l’impegno nella ricerca, conservazione, studio e divulgazione di cimeli storici nerazzurri. Ciò ha consentito di salvarne taluni dalla distruzione e di arricchire la collezione con oggetti di straordinario valore storico con acquisizione da famiglie discen-denti dei pionieri dello Sporting. Molti sono
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gli appassionati e sostenitori delle nostre ini-ziative che hanno voluto donare cimeli in loro possesso.Fra i recenti eventi organizzati la ricorrenza dei 108 anni di vita dello Sporting, celebrati in collaborazione con la società, con una maglia storica con cui la squadra è scesa in campo ed un tour dello stadio, il 9 aprile 2017, che ha visto la partecipazione di migliaia di tifosi.La sede è stata individuata, con apposita con-venzione fra Amministrazione Comunale e Pisa, in locali all’interno dello stadio con ingres-so dal portale storico in via Luigi Bianchi ma, vi-sto il progetto della completa ristrutturazione dell’impianto cittadino, il “Museo del Pisa” vedrà verosimilmente la luce nella nuova Arena. Ad oggi possiamo affermare che la futura e defi-nitiva esposizione sarà una delle più ricche del panorama nazionale fra i musei storici del cal-cio.
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Riconoscimento donato ai fondatori nel 1959 in occasione dei festeggiamenti dei 50 anni di vita del Pisa Sporting Club.
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Le prime tessere del Pisa Sporting Club. I cimeli più vecchi della collezione museale. Acquisizione dalla fam. Giovannini.
È stato presentato ufficialmen-te nell’aprile del 2016 presso la sala stampa dell’Arena Garibaldi. Nell’occasione fu ufficializzato il nome ed il logo oltre ad una in-novativa raccolta fondi: il crowd-funding. Questa iniziativa fu ideata con l’intento di sensibiliz-zare i tifosi, coinvolgerli, renderli partecipi del futuro “Museo del Pisa”. Inizialmente previsto in lo-cali posizionati fra la Curva Sud e la Gradinata (circa 100 mq), vedrà la luce nella futura Arena Garibaldi in ampi spazi (300 mq) messi a di-sposizione dalla società Pisa Sporting Club. La collezione museale è di grande rilievo e presti-gio storico-sportivo: spazia da cimeli risalenti ai pionieri nerazzurri fino ai giorni nostri. Materia-
le acquisito dall’Associazione, do-nato da sportivi ed ex nerazzurri o concesso in comodato d’uso gratuito. Annovera una vasta collezione cartacea fra cartellini, carta intestata, lettere mano-scritte, fotografie, documenti di varie epoche. Un considerevole numero di maglie da gioco ed indumenti dagli anni Sessanta ad oggi. Cimeli di vario genere qua-
li: palloni, scarpini, bandiere, gagliardetti, pins, medaglie, quadri ed oggettistica varia. Grazie a ciò, nel gennaio 2017, il “Pisa 1909 Football Museum” è stato ammesso nel ristretto cer-chio della “Federazione Musei del Calcio” voluto fortermente dalla FIGC. Il prossimo passo sarà quindi l’esposizione definitiva.
Pisa 1909 Football Museum
Vasta collezionie di figurine d’epoca di varie annate e case editrici.Collezione Nicola Davini.
Tra i cimeli più preziosi, la bandierina prodotta in 150 esemplari per i tifosi in trasferta nella finale Scudetto del 1921. Donazione Duilio Puntoni.
Scarpini anni Cinquanta indossati e donati dall’ex nerazzurro Giancarlo Virgili.
Pallone in cuoio stagione 1964�65, utilizzato in Pisa-Venezia 3�0. Donazione Adelio Colombo.
Tessera associativa presidenziale dell’Avv. Picchiotti. Donazione fam. Ciaranfi.
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Tessera associativa presidenziale dell’Avv. Picchiotti. Donazione fam. Ciaranfi.
Vasta collezione di maglie dello Sporting dagli anni Sessanta ad oggi. In foto quella indossata da Paolo Piaceri in occasione dei festeggiamenti per la serie A nel 1968. Donata dal tifoso Alessandro Bartalini.
Storico gagliardetto anni Cinquanta. Veniva utilizzato per il classico scambio ad inizio partita.Donazione fam. Alfonso Sicurani.
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Storico gagliardetanni Cinquanta. Vutilizzato per il clascambio ad inizio Donazione fam. ASicurani.
Valigie da trasferta dei calciatori nerazzurri, anni Sessanta inizi Settanta. Donate dalla fam. Mino Palla.
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Pallone Tango, utilizzato dal Pisa alla fine degli anni Settanta. Autografato.Donato dalla fam. Benvenuti.
Nella collezione museale anche gli storici Labari: quello del 1959, adesso conservato dall’Amministrazione Comunale e l’attuale, di nostra proprietà, esposto nella sede del Pisa Sporting Club.
Nel futuro Museo saranno esposti anche i due maggiori trofei della nostra storia come le Mitropa Cup. Nella collezione anche la Coppa Italia di C e molte altre conquistate nella centenaria storia nerazzurra.
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Fra gli oggetti più prestigiosi del Museo si annovera la “Scarpa d’Oro” di Wim Kieft, donata dallo stesso giocatore, vinta nel 1981�82 quando vestiva la maglia dell’Ajax.
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Insigniti del Premio“Il Guerriero Pisano” 2017
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Nell’unico stadio dedicato all’Eroe dei Due Mondi hanno vestito la maglia nerazzurra giocatori provenienti da ogni angolo del pianeta. Dal Dopoguerra gli stranieri sono stati 68, in rappresentanza di 29 paesi. Tra i continenti manca solo l‘Asia, tra le nazioni guida l’Argentina con 10 calciatori, poi Francia (8) e Serbia (6). Alle rarità di Vargas (Costa Rica, Anni ’50) e Colusso (1 presenza nell’Australia, Anni ’70) sono seguiti i 10 stranieri alla riapertura delle frontiere nell’era d’oro di Romeo Anconetani (1982-1994) e dopo una pausa tutti gli altri (dal 2000 in poi, quando è stata concesso anche in Serie C la possibilità di tesserare elementi oltre-frontiera).Scegliere i migliori è complicato come indicare un punto preciso su un mappamondo che gira veloce, però dividendolo a spicchi ci si può provare. Epoca Anconetani: 1) Berggreen (Danimarca), 2) Kieft (Olanda), 3 Dunga (Brasile), 2000-2009: 1) Kutuzov (Bielorussia), 2) Castillo (Argentina), 3) Raimondi (Argentina). Dal secondo fallimento ad oggi: 1) Lores Varela (Uruguay), Cani (Albania), 3) Arma (Marocco). Citazioni d’obbligo.Per quel che ha fatto come giocatore e allenatore dopo il battesimo in Europa proprio a Pisa: Simeone (Argentina).Per essere stato il faro del centrocampo di uno dei Pisa più spettacolari della storia: Genevier (Francia).Per il goal più bello segnato da uno straniero: Been (Olanda); un pallonetto da metà campo in casa contro il Messina spiazzante come lo sono forse queste classifiche. Ma è il bello del colorato mappamondo del Pisa, ognuno può farlo girare come vuole.
IL MAPPAMONDO NEROAZZURROdi Alessio Carli
Rappresentare Centodieci anni di storia di una squadra di calcio come il Pisa non è cosa semplice.La passione verso questi colori, oltre a viverla ormai da oltre trent'anni sugli spalti, mi ha da sempre incuriosito e a�ascinato
a tal punto da volerla conoscere, studiare, approfondire e perchè no, raccontare.
Insieme all'amico Luca Salvadori, nel 2009 ed in occasione del Centenario, pubblicammo "Solo per la maglia",Un libro inedito che raccontava la storia nerazzurra attraverso le maglie indossate.
Oltre 300 riproduzioni di divise dal 1909 al 2009.
Il coniugare testi ed immagini mi è sempre sembrato il miglior modo per narrare, forse il metodo meno scontato e noioso.Da qui l'idea di proporre pillole di storia nerazzurra.
Un'idea nata per caso che fu subito rilanciata sui social da TuttoPisa prima e da 50Canale poi.Un viaggio "info-gra�co" fatto di colori, loghi, personaggi, squadre, eventi, che faranno rivivere emozioni mai dimenticate.
Un viaggio nella storia nerazzurra fatto in compagnia di amici come: Andrea Chiavacci, Andrea Orsini, Giovanni Manenti, Roberto Antonelli, Luca Salvadori.Siccome non si �nisce mai di imparare, buona lettura e visione !
IL PISA IN PILLOLEdi Marco Castellano
CENTODIECI a cura dell’Associazione Cento - Pisa 1909 Football Museumisbn 9788865284674 Campano Edizioni - Pisa
Stampa: Tipografia Moderna, Cascina (PI)Grafica e impaginazione: Maurizio GagliardiHanno collaborato: Marco Castellano, Renzo Castelli, Aldo Gaggini, Fabio Vasarelli, Alessio CarliSi ringrazia il PISA Sporting Club per la concessione delle foto della squadra 2018-19
Finito di stampare in Cascina (PI) nel mese di Aprile 2019