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Monitoraggi dei corpi idrici Monitoraggi dei corpi idrici marinomarino--costiericostieri e delle acque di e delle acque di balneazione: qualitbalneazione: qualitàà e criticite criticitàà
Dr. Nicola Ungaro*
*ARPA Puglia, Direzione Scientifica. Corso Trieste 27 – 70126 Bari
Convegno “La Qualità delle Acque Superficiali”. Barletta, 14 maggio 2013.
Il Mare, il recettore finale!Il Mare, il recettore finale!
L’ambiente marino è il recettore finale sia di quanto viene “rilasciato” in maniera più o meno naturale sulla terraferma sia di quanto immesso in maniera volontaria o accidentale. In particolare, nelle acque marino-costiere arriva alla fine tutto quanto viene prodotto nell’ambiente terrestre (sia naturalmente che dall’uomo), non completamente smaltito e/o degradato sulla terraferma, e veicolato attraverso i corsi d’acqua superficiali, le acque di falda, il dilavamento dei terreni e gli scarichi propriamente detti.
Spesso il “rilascio”, quando attuato dall’uomo consapevolmente o non, si configura con il termine INQUINAMENTO, che per quanto riguarda le acque marine viene così definito (Direttiva 2008/56/CE “Marine Strategy”):
- Introduzione diretta o indiretta, conseguente alle attività umane, di sostanze o energia (termica, radioattiva, ecc.), compreso il rumore sottomarino prodotto dall’uomo, che provoca o può provocare effetti negativi come danni alle risorse biologiche e agli ecosistemi marini, inclusa la perdita di biodiversità, pericoli per la salute umana, limitazioni alle attività marittime, compresi la pesca, il turismo, l’uso ricreativo ed altri usi legittimi del mare, alterazioni della qualità delle acque marine che ne pregiudichino l’utilizzo e ne riducano la funzione ricreativa e, in generale, lacompromissione dell’uso sostenibile dei beni e dei servizi marini.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
La regione Puglia ha una estensione costiera che risulta pari a 985 km, come indicato dal Piano Regionale delle Coste, approvato dalla regione Puglia nel mese di Novembre 2011.
Tale misura lineare pone la nostra regione al terzo posto nazionale dopo la Sardegna e la Sicilia.
La geo-morfologia della zona litorale pugliese e le caratteristiche delle acque marino-costiere, sono aspetti assolutamente variegati; spostandoci lungo la fascia costiera sia adriatica che ionica si passa dai litorali sabbiosi, alle foci fluviali, sino alle falesie rocciose.
L’eterogeneità delle coste e le caratteristiche oceanografiche delle acque condizionano anche la distribuzione degli ecotipi marino-costieri, il che comporta la suddivisone di tutta la zona litorale pugliese in ambiti omogenei dal punto di vista ambientale.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
La forte eterogeneità “naturale” del litorale pugliese è ulteriormente complicata dagli aspetti antropici, quali ad esempio la densità della popolazione costiera e le pressioni che ne derivano sia in termini di presenza di abitanti sia di insediamenti industriali.
A quanto già illustrato va aggiunto il fatto che le acque marino-costiere sono da considerare, come detto, il “recettore finale”, soprattutto attraverso i corsi d’acqua superficiali e le acque di falda, di tutto quanto viene prodotto nell’ambiente terrestre (sia naturalmente che dall’uomo) e non completamente smaltito e/o degradato sulla terraferma.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Sulla base di tali premesse è abbastanza ovvio che la gestione dell’intera fascia costiera, con tutte le problematiche legate all’impatto delle attività umane, debba necessariamente passare attraverso un monitoraggio costante della qualitàdelle acque e degli ecosistemi marino-costieri.
D’altronde tale monitoraggio è reso ormai obbligatorio dall’applicazione della Direttiva 2000/60/CE (Water Framework Directive), recepita dallo Stato Italiano con il D.Lgs 152/06 e s.m.i.; in particolare nei Decreti Ministeriali 56/2009 e 260/2010 sono riportati i parametri da controllare, le metodiche da applicare durante le attività di monitoraggio, e le procedure per la classificazione dello stato di qualità ambientale.
Il monitoraggio per la valutazione della qualità ambientale delle aree marino-costiere deve essere inoltre integrato da monitoraggi dedicati alle acque a specifica destinazione funzionale, come ad esempio quelle per la balneazione; in questo caso l’azione di controllo è più direttamente mirata alla prevenzione e tutela della salute umana (Direttiva 2006/7/CE – Bathing Water Directive).
Attualmente lo stato di balneabilità delle acque costiere viene definito sulla base di una norma nazionale, il Decreto Legislativo n. 116 del 2008, reso attuativo dal Decreto Ministeriale 30/3/2010 (G. U. del 24 maggio 2010, S.O. n° 97).
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Come è attualmente organizzato il monitoraggio delle acque marino-costierepugliesi……..
Il monitoraggio delle acque marino-costiere pugliesi è attualmente svolto da ARPA Puglia su commissione della Regione Puglia – Servizio Tutela delle Acque.
Inoltre, all’ARPA è anche affidato il compito di valutare l’idoneità delle acque alla balneazione, su commissione della Regione Puglia - Assessorato alle Politiche della Salute.
Il monitoraggio sino ad oggi realizzato prevede il controllo di 39 corpi idrici marino-costieri, all’interno dei quali sono allocati 84 punti-stazione per le misure in campo e la raccolta dei campioni da analizzare.
Il monitoraggio dei Corpi Idrici Marino-Costieri.
Cosa si controlla nei corpi idrici marino-costieri?
In ogni punto-stazione sono misurati diversi parametri fisici, chimici e biologici.
La frequenza di campionamento è bimestrale per i parametri fisici, e per alcuni di tipo chimico e biologico.
Negli stessi siti vengono monitorati anche i sedimenti, con frequenza semestrale per le componenti biologiche ed annuale per la caratterizzazione chimica.
In alcune aree specifiche (ove presenti) sono inoltre monitorate le praterie di Posidoniaoceanica, nonché le comunità litorali a macroalghe.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Il monitoraggio delle Acque di Balneazione.
ARPA Puglia controlla la qualità delle acque di balneazione in 674 punti, corrispondenti ad altrettante aree destinate a tale uso (n. 252 in Provincia di Foggia, n. 46 in Provincia di BAT, n. 78 in Provincia di Bari, n. 88 in Provincia di Brindisi, n. 139 in Provincia di Lecce e n. 71 in Provincia di Taranto). Gli elenchi di tali tratti costieri, distinti per Provincia, sono riportati nelle Delibere di Giunta Regionale dal n. 2465 al n. 2470 del 16 Novembre 2010.
Cosa si controlla nelle Acque di Balneazione?
In ogni punto-stazione sono misurati in campo diversi parametri meteo-marini, mentre in laboratorio sono analizzati i campioni per la determinazione della carica batterica.
La frequenza di campionamento è mensile, nel periodo tra Aprile e Settembre di ogni anno. I due parametri microbiologici previsti dalla norma sono Escherichia coli ed Enterococchi Intestinali.
Sono esclusi dal monitoraggio i tratti in cui la balneazione è vietata a priori per la presenza di aree portuali o aeroportuali, militari, zone “A” delle aree marine protette, o quelle zone interessate da scarichi urbani e/o industriali così come definito dall’Ente Regione.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
ARPA Puglia monitora anche altre potenziali cause di emergenza ambientale in ambito marino-costiero, quali ad esempio la microalga tossica marina Ostreopsis ovata.
Per questa matrice vengono controllati, con frequenza quindicinale da giugno a settembre, n. 20 punti lungo la costa pugliese. Il posizionamento dei punti di prelievo si basa sulle caratteristiche geo-morfologiche dei litorali (quelli prevalentemente rocciosi) e sulle segnalazioni “storiche” di fioriture.
N° Denominazione / Località1 S.Domino-sotto il ristorante Il Pirata2 loc.Pietra nera 30 mt dx canale3 porto di Vieste 100 mt dx4 spiagga Pugnochiuso5 spiaggia baia delle zagare6 500 mt sud fogna citt.na Bisceglie7 Molfetta Prima Cala8 Hotel Riva del sole9 200 mt sud lido Lucciola
10 Lido Trullo11 ditta IOM-ex Sansolive12 Castello S.Stefano13 La Forcatella prima casa bianca14 Torre Canne di fronte al faro15 Apani lido S.Vincenzo16 San Cataldo-vicino al Faro17 porto Badisco-scalo di Enea18 scarico Ittica Ugento a Punta Macolone19 spiaggia libera Torre Columena20 stabilimento Baia d'argento
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Qualche informazione sullo stato di qualità derivante dai monitoraggi…..
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
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Distribuzione geografica della concentrazione di clorofilla (90° percentile)
Concentrazione della Clorofilla “a” (90° percentile) come rilevata da satellite (MERIS/MODIS A). Elaborazione MarCoast sul periodo 2006-2011.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Distribuzione geografica dell’indice TRIX (media)
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Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Concentrazione della Clorofilla “a” (90° percentile) come rilevata da satellite (MERIS/MODIS A). Elaborazione MarCoast sul periodo 2006-2011.
La qualità delle acque di balneazione (risultati 2012)…..
La norma stabilisce che le acque di un tratto marino-costiero, per essere idonee alla balneazione, non devono superare la concentrazione di 200 UFC/100 ml (UnitàFormanti Colonie) per gli Enterococchi intestinali e 500 UFC/100 ml per Escherichia coli.
Al termine di ogni stagione balneare, le singole acque di balneazione vengono classificate sulla base dei risultati del monitoraggio degli ultimi quattro anni; ne deriva un giudizio variabile tra quattro classi, “scarsa”, “sufficiente”, “buona” e “eccellente”.
REGIONE PUGLIA %% aree balneazione rispetto alla costa regionale 84,1
Qualità: Eccellente 98,4Qualità: Buona 1,1Qualità: Sufficiente 0,4Qualità: Scarsa 0,1
Provincia Foggia %% aree balneazione rispetto alla costa provinciale 95,2Qualità: Eccellente 99,8Qualità: Buona 0,2Qualità: Sufficiente 0,0Qualità: Scarsa 0,0
Provincia BAT %% aree balneazione rispetto alla costa provinciale 79,6Qualità: Eccellente 95,4Qualità: Buona 4,6Qualità: Sufficiente 0,0Qualità: Scarsa 0,0
Provincia Bari %% aree balneazione rispetto alla costa provinciale 79,6Qualità: Eccellente 92,8Qualità: Buona 2,5Qualità: Sufficiente 3,5Qualità: Scarsa 1,2
Provincia Lecce %% aree balneazione rispetto alla costa provinciale 90,5Qualità: Eccellente 100,0Qualità: Buona 0,0Qualità: Sufficiente 0,0Qualità: Scarsa 0,0
Provincia Taranto %% aree balneazione rispetto alla costa provinciale 69,3Qualità: Eccellente 96,5Qualità: Buona 3,5Qualità: Sufficiente 0,0Qualità: Scarsa 0,0
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Il monitoraggio di Ostreopsis ovata (risultati 2012)…..
In Puglia, come ormai in molte aree costiere italiane, è stata segnalata la presenza della microalga potenzialmente tossica Ostreopsis ovata in diverse zone caratterizzate da particolari aspetti ambientali. In particolare, la specie può risultare presente in zone rocciose, all’interno di baie o in aree soggette a scarso movimento delle acque. Lunghi periodi di alta pressione, forte insolazione e temperature relativamente alte delle acque favoriscono la presenza e lo sviluppo di Ostreopsis ovata. Per quanto riguarda le coste pugliesi, le aree adriatiche a nord di Bari sono quelle in cui fenomeni di fioritura si sono verificati più frequentemente, anche se la specie potrebbe essere potenzialmente presente, durante i mesi estivi più caldi, in tutti i siti con le caratteristiche sopra citate.
Nel caso di superamento del limite di 10.000 cellule/litro in colonna d'acqua (linee guida Min. Sal.), ARPA Puglia comunica l'informazione alle Istituzioni preposte (Regione, ASL e Comune di competenza territoriale) per eventuali misure da adottare.
Acque fondo scarsa presenza modesta discreta abbondante molto abbondante*Acque colonna scarsa presenza modesta discreta abbondante molto abbondante*
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Acque colonna 200 100 120 360 240 27,072 36,560 3,500Acque fondo 200 500 400 500 900 65,280 248,000 63,992
Acque colonna 160 40 80 320 280 16,960 57,200 9,920Acque fondo 700 160 500 200 200 1,700 900 600
Acque colonna 120 100 120 0 80 440 0 0Acque fondo 0 0 0 0 0 320 0 0
Acque colonna 0 0 0 0 0 160 0 0Acque fondo 120 0 3,560 155,546 762,104 177,352 72,685 10,000
Acque colonna 0 0 0 400 4,120 640 560 440Acque fondo 0 0 640 40 440 0 0 0
Acque colonna 0 0 0 80 0 0 0 0Acque fondo 0 0 0 3,000 0 0 0 0
Acque colonna 0 0 0 1,200 0 0 0 0Acque fondo 4,800 80,000 96,000 480 2,400 15,200 518,000 3,784,000
Acque colonna 120 2,560 1,280 80 0 640 5,760 7,980
Apani lido S.Vincenzo (BR)
La Forcatella prima casa bianca (BR)
spiagga Pugnochiuso (FG)
Torre Canne di fronte al faro (BR)
Lido Trullo (BA)
LEGENDA:
spiaggia baia delle zagare (FG)
500 mt sud fogna citt.na Bisceglie (BAT)
200 mt sud lido Lucciola (BA)
Hotel Riva del sole (BA)
Molfetta 1 a Cala (BA)
Giugno
S.Domino-sotto il ristorante Il Pirata (FG)
loc. Pietra nera 30 mt dx canale (FG)
porto di Vieste 100 mt dx (FG)
Luglio Agosto Settembre
stabilimento Baia d'argento (TA)
San Cataldo-vicino al Faro (LE)
porto Badisco-scalo di Enea (LE)
scarico Ittica Ugento a Punta Macolone (LE)
spiaggia libera Torre Columena (TA)
ditta IOM-ex Sansolive (BA)
Castello S.Stefano (BA)
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Criticità ed emergenze delle acque marino-costiere pugliesi……………..
Le foci fluviali????
Foce Candelaro (Manfredonia)
Foce Ofanto (Barletta)
Adige Arno Po Tevere Ofanto Candelaro
020
4060
Adige Arno Po Tevere Ofanto Candelaro
02
46
810
Adige Arno Po Tevere Ofanto Candelaro
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
Portata (km3a-1)
NO3 (mg L-1)
PO4 (mg L-1)
*Fonte: Ludwig et al., 2009; Strobl et al., 2009, IRSA, 2009; ARPA Puglia (per la concentrazione media dei nutrienti nei fiumi pugliesi, dati damonitoraggio 2010-2011).
Fiumi pugliesi
Bassa portata
Alta concentrazione
Portata media annuale e concentrazione di macronutrienti in alcunifiumi italiani*.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Gli scarichi dei depuratori (alcuni esempi)……….
Criticità ed emergenze delle acque marino-costiere pugliesi……………..
Trani (in battigia) Molfetta (in battigia) Monopoli (in battigia)Fasano Forcatelle (in battigia)
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Le aree urbane e gli scarichi dei pluviali……….
Le grandi aree portuali ed industriali……….
Alcuni attuali impatti……….
Criticità ed emergenze delle acque marino-costiere pugliesi……………..
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Alcuni attuali ipotizzati impatti……….
Criticità ed emergenze delle acque marino-costiere pugliesi……………..
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
S.Dom
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(TA)
0
20
40
60
80
100
120
140
160O-ScoreIQB
IQBO-Score
Relazione tra Indice di Qualità Batteriologica (IQB) e l’abbondanza/frequenza di Ostreopsis ovata (O-Score) nei siti della Regione Puglia monitorati per la ricerca quali-quantitativa della microalga.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Spesso una macchia colorata più o meno ampia, o alcune schiume, possono creare preoccupazione……….ma gli stessi fenomeni possono avere origine naturale (o quasi).
Emergenze………???
Santa Maria al Bagno.
Noctiluca scintillans.
Nephroselmis sp..
Bisceglie.Mattinata.
Monopoli. Thalia democratica.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Molti casi, configurabili di fatto come “falsa emergenza” o “emergenza naturale”, sono relativi a segnalazioni di colorazioni anomale delle acque o la presenza di schiume o mucillagini in ambito marino-costiero.
Emergenze…………???
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Le schiume……..Occhio alla colorazione!!!!
Emergenze……………????
Le schiume sono definite “colloidi”, e sono causate dalla dispersione di un gas in un mezzo liquido. Ad esempio, gran parte delle schiume che si originano in mare durante e dopo le mareggiate sono dovute all’energia stessa delle onde, che “spinge”molecole gassose in quelle liquide dell’acqua marina favorendo la formazione di schiume di colore bianco.
Le schiume possono formarsi, o arrivare al mare, anche in presenza di alcune sostanze definite “tensioattive”, che possono essere sia di origine naturale che antropica. Per “tensioattiva” (o “surfattante”) si intende una sostanza che abbassa la tensione superficiale dei liquidi, favorendo la formazione di schiume. Sostanze naturali con proprietàtensioattive sono regolarmente presenti in mare, e di solito contribuiscono alla formazione di schiume “bianche”. Schiume di altro colore possono avere origine diversa.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
False emergenze possono anche essere considerati gli spiaggiamenti di alcuni organismi vegetali ed animali nell’ambiente marino-costiero, se avvenuti durante il periodo tardo autunnale e invernale in concomitanza o subito dopo forti mareggiate. In questi casi, per i vegetali lo spiaggiamento è dovuto sia al ciclo stagionale di alcune piante (fanerogame) sia all’azione meccanica del mare; per gli animali, e soprattutto per quelli poco mobili, è più importante l’azione meccanica del mare o la variazione repentina della temperatura delle acque.
Altre emergenze………false!!!
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
Sversamento di Idrocarburi o Oli minerali (da navi, condotte sottomarine, piattaforme offshore, installazioni sulla costa);
Sversamento di prodotti chimici diversi dagli idrocarburi (sostanze pericolose, tra cui quelle incluse nella lista delle “prioritarie” per la ComunitàEuropea, da navi, condotte sottomarine, piattaforme offshore, installazioni sulla costa);
Sversamento o contaminazione da materiale radioattivo;
Sversamento dovuto alla rottura o malfunzionamento di sistemi di trattamento e collettamento di reflui urbani o industriali.
Le vere emergenze da inquinamento, che possono comportare evidente rischio per la salvaguardia delle acque marine, oltre che della salute umana!!!!
Nicola Ungaro, ARPA Puglia
L’impatto delle acque reflue urbane……necessità di tenere conto delle caratteristiche del corpo idrico recettore....
AREE SENSIBILI
Si considera area sensibile un sistema idrico classificabile in uno dei seguenti gruppi:
a) laghi naturali, altre acque dolci, estuari e acque del litorale già eutrofizzati, o probabilmente esposti a prossima eutrofizzazione, in assenza di interventi protettivi specifici;
b) acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile che potrebbero contenere, in assenza di interventi, una concentrazione di nitrato superiore a 50 mg/L (stabilita conformemente alle disposizioni pertinenti della direttiva 75/440 concernente la qualità delle acque superficiali destinate alla produzione d'acqua potabile);
c) aree che necessitano, per gli scarichi afferenti, di un trattamento supplementare al trattamento secondario al fine di conformarsi alle prescrizioni previste dalla norma.
Inoltre, nelle note alle Tabelle 3 e 4 di cui all’allegato 5 della parte III del D.Lgs. 152/06, si consiglia il limite di 5000 UFC per Escherichia coli; questo limite è 10 volte superiore al limite imposto dal D.Lgs. 116/08 per l’idoneità delle acque alla balneazione.
Nicola Ungaro, ARPA Puglia