modite - fondazionevajont.org...dell’isola del bacucco (isola verde) evoluzione recente: prima...

50
1 MoDiTe Longarone (BL), 20 marzo 2009 MODELLI PER LA GESTIONE DI SEDIMENTI A SCALA DI BACINO IN PRESENZA DI SERBATOI E DI ALTRI INTERVENTI ANTROPICI G. Di Silvio Università degli Studi di Padova

Upload: others

Post on 31-Jan-2021

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

  • 1

    MoDiTeLongarone (BL), 20 marzo 2009

    MODELLI PER LA GESTIONEDI SEDIMENTI A SCALA DI BACINO

    IN PRESENZA DI SERBATOIE DI ALTRI INTERVENTI ANTROPICI

    G. Di SilvioUniversità degli Studi di Padova

  • 2

    ANALOGIA FRA SEDIMENTI& RISORSE IDRICHE

    Precipitazioni Portate liquide(coefficienti di deflusso e trasferimento)

    Produzione di sedimenti Trasporto solido(delivery ratio)

    MODELLI IDROLOGICI E IDRAULICI

    MODELLI MORFOLOGICI

    Pericolo/Costo Risorsa/Beneficio

  • 3

    EVOLUZIONE STORICADELLE ATTIVITÀ DI INTERVENTO

    ● DIFESA & UTILIZZAZIONE[ARGINI, DIGHE, TRAVERSE, CANALI NAVIGABILI, CAVE, …](Singole costruzioni indipendenti: pura idraulica)

    ● GESTIONE DEL BACINO FLUVIALE[PREVISIONI DI PIENA, USO PLURIMO DELL’ACQUA, STRATEGIE INTEGRATE, …](Autorità e Piani di Bacino: idraulica & idrologia)

    ● RESTAURO & RECUPERO AMBIENTALE[CORRIDOIO FLUVIALE LIBERO, GOLENE E ISOLE APERTE, RIPRISTINO DELLAMORFOLOGIA, …]

    (Ri-naturalizzazione: idrologia, idrodinamica, morfodinamica, biodinamica)

    Importanza

    crescente

    del trasporto

    solido e dei

    processi di

    sedimentazione

    e deposito

  • 4

    PROGETTI DI RINATURALIZZAZIONE

    Restauro (totale o parziale)dell’ambiente fluviale pristino

    ● Vincoli tecnici e socio-economici● Compatibilità ambientale● Sostenibilità

    Alcuni esempi, in particolare:PRESENZA DI SERBATOI

  • 5

    PROGETTI DI RINATURALIZZAZIONE

    Ricostruzionedella morfologia

    “Rapide & Pozze”

    ● OBIETTIVO ANTROPICO: DIFESA DALLE PIENE & ACCESSIBILITÀ FLUVIALE

    Fondo stabile e scala delle portate costante

    ● OBIETTIVO AMBIENTALE: AUMENTARE LA DIVERSITA MORFOLOGICA & BIOLOGICA

    Riduzionedella pendenza

    con sogliedi calcestruzzo

    Fondo instabilee distruzione periodicadella morfologia(T = 10÷20 anni)*Rinforzo artificialedelle strutture naturali

    ESEMPIO 1 : FIUMI DI MONTAGNA

    Qmax

    Q

    QmaxQ

  • 6

    PROGETTI DI RINATURALIZZAZIONE

    Riattivazione parziale di canali secondari

    tramite abbassamento della quota dei pennelli

    ● OBIETTIVO ANTROPICO: MIGLIORARE LA NAVIGAZIONE (Germania, Austria, …)Canale navigabilepiù profondo:eliminazionedi barre mobilie di rami vaganti

    ● OBIETTIVO AMBIENTALE: INCREMENTO ZONE UMIDE

    Approfondimentodi un canale

    quasi dritto con pennelli trasversali

    Diminuzione della portata nel canale navigabile:ancora barre mobilie rami vaganti

    ESEMPIO 2 : FIUME DI PIANURA

    Canali secondari residui

    Canalisecondari riattivati

    Pennelli

    Pennelli ribassati

  • 7

    PROGETTI DI RINATURALIZZAZIONE

    Riattivazione parziale dei canali secondari

    tramite abbassamentodella quota dei pennelli

    ● OBIETTIVO ANTROPICO: MIGLIORARE LA NAVIGAZIONE (Italia, Francia, …)Canale di navigazione curvo ma stabile: eliminazionedi barre mobilie rami vaganti

    ● OBIETTIVO AMBIENTALE: INCREMENTO ZONE UMIDE

    Meandri “forzati”per mezzo

    di curve fisse

    Tendenza al ritornodella morfologiaprecedente.

    ESEMPIO 3 : FIUME DI PIANURA

    Canali secondari residui

    Canali secondari riattivati

    Pennelli

    Pennelli ribassati

    *Con pennelli longitudinali: soluzionepiù flessibile della (2)

  • 8

    PROGETTI DI RINATURALIZZAZIONE

    Allargamentodel canale principale.

    Abbassamento di quota delle golene e isole(co-finanziamento!).

    Ripristinodelle zone umide

    ● OBIETTIVO ANTROPICO: REGOLAZIONE E DIVERSIONE DEGLI AFFLUSSI (DIGHE O TRAVERSE)Golene e isoletendono a fissarsie a sviluppare vegetazione permanente(Rischiodi inondazioneper Q eccezionale)

    Canale principale piùstretto e profondo,

    rami secondari obliterati, interrimento

    di golene e isole

    Possibile ritornoverso la morfologiaprecedente

    ESEMPIO 4 : FIUME PEDEMONTANO

    ● OBIETTIVO AMBIENTALE: RIPRISTINO DEL PAESAGGIO ORIGINALE

    QmaxQ

    Qmax

    QSedimentirimossi

  • 9

    DIGHE, TRAVERSEe SERBATOI ARTIFICIALI

    Effetti morfodinamici

    • NEL SERBATOIO: interrimento(riduzione di capacità)

    • A MONTE: sovralluvionamento(rischio di inondazione)

    • A VALLE: modificazioni della morfologia(erosione e deposito)

  • 10

    EFFETTI DI UN SERBATOIO SULLA CURVA DI DURATA…

    …E CONSEGUENTE RIDUZIONE DELLA PORTATA EQUIVALENTE DEL FIUME

    01-m

    0eq VQQ ∝max.

    portata annuavolume di

    deflusso annuo

  • 11

    BILANCIA DI LANE (1953)Riduzione dellaimmissione deisedimenti (G)

    Riduzione dellacapacità di

    trasporto (Q)qpnm

    DBIQ

    G ∝

    Opposte possibili conseguenze!

  • 12

    •SERBATOIO(processi di trattenuta e di rilascio)

    •UN TRATTO (più o meno breve) DEL CORSO D’ACQUA(processi di evoluzione morfologica)

    • INTERA RETE IDROGRAFICA(gestioni a scala di bacino)

    MODELLI MORFOLOGICI

  • 13

    SCALE SPAZIALI E TEMPORALIE CORRISPONDENTI MODELLI

    Dura

    ta d

    elle s

    imul

    azio

    ni

    Dim

    ensio

    ni d

    el sis

    tem

    a

    Pote

    re ri

    solu

    tivo

    Velo

    citàd

    i dat

    i det

    tagl

    iati

    3D

    2D

    1D

    + +

    + +

  • 14

    MODELLI DEL SERBATOIO3D u,v,w,c = f(x,y,z,x)

    z y

    x

    z

    x

    Materiale coesivoCorrenti stratificateVariazioni di temperaturae torbidità

    U,W,C = f(x,z,t)Serbatoi profondi e strettiCorrenti stratificateVariazioni di temperatura e torbidità

    z

    x

    1D (media sulla sezione trasversale)

    U,V,C = f(x,y,t)

    Serbatoi poco profondiCorrenti poco stratificateVelocità reativamenteelevate

    2D-H(mediasulla profondità)

    Q,C,Z = f(x,t)

    Serbatoi relativamentelunghi e stretti

    Manovre frequentiVariazioni del fondo

    2D-V (media sulla trasversale)

  • 15

    GESTIONE DEL SERBATOIO• Modello a lungo termine (parametri tecnici ed economici

    variabili nel tempo lungo)Es. RESCON (World Bank, 2003)

    • Modulo economico sofisticato• Modulo idraulico rudimentale

    (zero-dimensionale)• Tecniche di gestione

    limitate

  • 16

    Classificazionedei serbatoiper la gestionedei sedimenti basatasui volumi(schemazero-dimensionale)

    SCHEMA ZERO-DIMENSIONALE

    V, WD, WS

  • 17

    Classificazionedei serbatoi basatasu volumi,forma dell'invasoe disuniformitàgranulometrica.

    SCHEMA UNIDIMENSIONALE

  • 18

    MODELLO UNIDIMENSIONALETEMPO DI RIEMPIMENTO

    ⎟⎠⎞⎜

    ⎝⎛

    ⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⋅⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛=

    21

    S

    D

    RO

    D

    Wf

    S

    Dfill

    ddf

    V

    V,

    V

    W

    VT

    tempo diinterrimento teorico

    effetto dellamorfologia (3,5÷9)

    effetto dellagranulometria (0,5÷7)

    (fino a 10-20 volte più lungodel caso zero-D)

    effetto della regolazione

    disumiformitàgranulometrica

  • 19

    BILANCIO DI SEDIMENTIA SCALA DI BACINO

    Es. Fiume Adige

  • 20

    FIUME ADIGE

    Bolzano

    Verona

    Trento

    Porto Fossone

  • 21

    Tratto pensile del fiume a sud di Verona

    EVOLUZIONE RECENTE: prima degli anni ‘50

    Tratto pensile dell’Adige ad Albaredo d’Adige (Vr)

  • 22

    Espansione della foce verso il mare, con il progressivo aumento della superficiedell’Isola del Bacucco (Isola Verde)

    EVOLUZIONE RECENTE: prima degli anni ‘50

    Cartografia I.G.M.1887

    Cartografia I.G.M.1908

    Cartografia I.G.M.1918

  • 23

    Cartografia I.G.M.1931

    Cartografia I.G.M.1944

    EVOLUZIONE RECENTE: prima degli anni ‘50

  • 24

    Deficit di sedimenti, con conseguente erosione del tratto veneto

    EVOLUZIONE RECENTE: dopo gli anni ‘50

    Erosione

    Deposito

    Verona

  • 25

    Retrocessione dell’intero apparato di foce

    EVOLUZIONE RECENTE: dopo gli anni ‘50

    Confronto fra i rilievi batimetrici eseguiti nel 1968 e nel 1975

  • 26

    EVOLUZIONE RECENTE: dopo gli anni ‘50

    Foce regolata con pennelli fissi

  • 27

    EVOLUZIONE RECENTE: dopo gli anni ‘50

    Diminuzione del trasporto solido misurato a Trento e Boara Pisani

  • 28

    CAUSE PLAUSIBILMENTE ADDOTTE

    ● Azione di trattenuta dei sedimenti ad opera dei serbatoi idroelettrici(31 bacini artificiali, con invaso totale pari a 571 milioni di m3)

    ● Modificazione della curva di durata delle portate liquide, a causa dell’utilizzazioneidroelettrica (specialmente nel tratto pedemontano)

    ● Riduzione dei deflussi liquidi, provocata dall’aumento delle derivazione a scopo irriguoed idropotabile (specialmente nel tratto di pianura)

    ● Modificazione della vegetazione fluviale nelle isole e nelle golene

    ● Diminuzione del sedimento presente nel fiume, a causa dell’aumento delle estrazionidi sabbia e ghiaia nelle cave poste in alveo

    ● Diminuzione dell’apporto solido dalle pendici montane, anche a causa del diverso usodel suolo (opere anti-erosione e di consolidamento dei versanti)

  • 29

    COMPLESSITÀSPAZIO-TEMPORALE

    ● Origine del disturbo in datae luoghi diversi

    ● Propagazione del disturbo lungola rete fluviale

  • 30

    MODELLAZIONE IDRO-MORFODINAMICA

    ● Simulazione dell’evoluzione del profilo e della composizione dell’alveo

    - per durate storiche (vari decenni o secoli)

    (la propagazione delle perturbazioni di tipo morfologico è molto lenta)

    - sull’intera rete (varie centinaia di chilometri)

  • 31

    MODELLO MORFODINAMICO1-D

    De St. Venant

    Exner

    Hirano

    Chézy

    Engelund-Hansen

    Egiazaroff

    iiqi

    P

    nm

    i dBIQT ξβα=

    si

    s

    ii

    ii d

    dd

    d⎟⎠⎞

    ⎜⎝⎛=⎟⎟

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛∑

    ξ

    (1) EQUAZIONE DI CONTINUITA'

    (2) EQUAZIONE DELL’ENERGIA (O QUANTITA' DI MOTO)

    (3) BILANCIO DEI SEDIMENTI LUNGO LA CORRENTE

    (4) BILANCIO DEI SEDIMENTI NELLO STRATO DI MESCOLAMENTO

    (5) RESISTENZA IDRAULICA

    (6) PORTATA SOLIDA DELLA CLASSE i-esima

    (7) COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE / NASCONDIMENTO

    fIHAQ ⋅⋅⋅= χ

    tzB

    xT

    tB iii ∂

    ∂⋅⋅−

    ∂∂

    −=∂∂⋅⋅ ββδ

    tzB

    xTN

    i

    i

    ∂∂⋅−=

    ∂∂∑

    =1

    Gauckler-Strickler

    0=∂∂

    +∂∂

    tA

    xQ

    JxU

    gAgQzH

    x−

    ∂∂⋅−=⎟⎟

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛⋅⋅

    ++∂∂ 1

    2 22

    fs IHAKQ ⋅⋅⋅=3/2

  • 32

    SEMPLIFICAZIONI NECESSARIE

    ● Per utilizzare dati topografici aggregati(rilievi di dettaglio solo in parte disponibili)

    ● Per abbattere i tempi di calcolo(passi spaziali e temporali più lunghi)

  • 33

    SEMPLIFICAZIONE DELLE EQUAZIONIDEL MOTO DELL’ACQUA

    lww qcsQc

    tQ

    ⋅=∂∂

    +∂∂

    xzIJ f ∂∂

    −==Moto mediamente uniforme

    lqsQ=

    ∂∂

    Propagazione istantanea

    Onda cinematica

    ● Semplificazione delle equazioni di De St. Venant

  • 34

    VALIDITÀ DELL’IPOTESIDI MOTO LOCALMENTE UNIFORME

    Risoluzione spaziale e temporale limitata(medie su periodi spaziali e temporali sufficientementi estesi)

    Δx > Lbox “scatola morfologica”

    Δt > Twin “finestra evolutiva”

    Lbox , Twin = f(Froude, altro) (Fasolato et al 2008)

    ● Torrenti di montagnaANCHE PER SINGOLI EVENTI (es. Spurgo del Comelico)

    Δx ~ (10 - 50) mΔt ~ (10 - 60) min

    ● Fiumi di pianuraSOLO PER SIMULAZIONI A SCALA DI BACINO (es. Adige, Zambesi)

    Δx ~ (10 - 50) kmΔt ~ (0.1 - 1) anno

  • 35

    EQUAZIONE DEL TRASPORTO SOLIDO VALIDA PER MOTO QUASI UNIFORME

    ∑= ⎥

    ⎥⎦

    ⎢⎢⎣

    ⎡⋅⋅⎟

    ⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⋅⋅=

    N

    iiiq

    ip

    nf

    m

    s dBIQ

    Q1

    ξβα

    ⎥⎦

    ⎤⎢⎣

    ⎡⋅⋅

    ⎥⎥⎦

    ⎢⎢⎣

    ⎡⋅

    ⎥⎥⎦

    ⎢⎢⎣

    ⎡⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛ ⋅=⋅=

    ⋅⋅−

    =∫∑∫

    tmmp

    nf

    N

    iq

    i

    iiss eQB

    Id

    dtQT τγ

    ττ

    βξ1

    qeq

    p

    meq

    nfs

    s dBQITQ⋅

    ⋅==

    τ

    portata solida

    trasporto solido totale

    portata solida annua

    diametro equivalente

    q

    N

    i

    qsii

    sN

    iii

    eq

    d

    dd

    1

    1

    1

    ⎥⎥⎥⎥⎥

    ⎢⎢⎢⎢⎢

    ⎟⎠

    ⎞⎜⎝

    ⎛⋅

    ⎟⎠

    ⎞⎜⎝

    ⎛⋅

    =

    =

    =

    β

    β

    coef. di esposizione / nascondimento( )

    si

    sN

    iii

    s

    i dd

    d

    di ⎟

    ⎠⎞

    ⎜⎝⎛=

    ⎥⎦

    ⎤⎢⎣

    ⎡⋅

    =

    ∑=1

    β

    ξ

  • 36

    MODELLAZIONE SEMPLIFICATA DEGLI AFFLUENTI

    qnfiume

    qnaffluente

    fiumeaffluente II

    dd //

    ⋅=

    iii fiumeaffluente βββ Δ+=

    pendenza dell’affluente alla confluenza

    percentuale di classe granulometrica

    diametro equivalente affluente

    ⎟⎠⎞

    ⎜⎝⎛ Δ−⋅=

    HtztItIaffluente)(1)()( 0

    fiumei

    fiumeN

    iifiume

    i iddi

    di

    di βββ

    β ⋅⎟⎠⎞

    ⎜⎝⎛ −=⋅

    ⎟⎟⎟⎟

    ⎜⎜⎜⎜

    −⋅

    ∑=

    11

    1

  • 37

    EVOLUZIONE DEL DELTA DEL FIUME

    )()()( 111 ttdLtLttL fff δδ ++=+ +++

    )()()( 111 ttdTtTttT fff δδ ++=+ +++Trasporto solido nella sezione fittizia

    [ ])()()(

    1

    11 tLz

    dttTtTdL

    ff

    fff

    +

    ++ ⋅⋅

    ⋅−=

    πIncremento di distanza

    Distanza della sezione fittizia

    Schematizzazione della planimetria Schematizzazione della sezione

  • 38

    Bolzano

    Verona

    Albaredo d'Adige Porto Fossone

    Resia

    Trento

    Boara Pisani

    geometria dell’asta principale

    DATI NECESSARI

    granulometria dell’asta principale

    idrologia dell’asta principale

    Schematizzazionedei principali affluenti

    S = 12000 km2

    L = 290 km nel bacino

    L = 410 km complessivi

  • 39

    Bolzano

    Verona

    Albaredo d'AdigePorto

    Fossone

    Resia

    Trento

    Boara Pisani

    Ortofoto in Alto Adige (2005)

    Rilievo batimetrico a valle di Merano (1954)

    DATI GEOMETRICI DISPONIBILI

    DTM del bacino idrografico (1998)

    Rilievo batimetrico di tutto il fiume (1996)

    Modello Hec-Ras a valle di Trento (2007)

  • 40

    Verona

    Porto Fossone

    Resia

    Trento

    Boara Pisani

    portate liquide giornaliere e mensili delfiume Adige misurate a:Ponte Adige (1977-2007)

    Bronzolo (1957-2007)

    Trento (1923-2008)

    Boara Pisani (1923-2005)

    portate liquide giornaliere degliaffluenti misurate a:Saltusio (Passirio) (1993-2007)

    Isarco (Bolzano Sud) (2003-2008)

    Le portate di Avisio e Chiampo-Alponesono stimate in base alla superficie del loro bacino

    Bolzano

    Mezzolombardo (Noce) (1986-2008)Albaredo d'Adige

    Avisio

    IDROLOGIA

    Noce

    Chi

    ampo

    -Al

    pone

    Pass

    irio

    Isarc

    o

  • 41

    Marlengo

    Merano

    Cortina d'Adige

    Salorno

    Zevio

    GRANULOMETRIA

    suddivisione in:10 classi granulometriche

    4 stazioni di campionamento in Alto-Adige

    2 stazioni di campionamento in Veneto

    Boara Pisani

  • 42

    DATI DEFINITIVAMENTE ASSUNTI NEL MODELLO

  • 43

    TARATURA DELLA FORMULA DI TRASPORTO

    Trento

    Boara Pisani

  • 44

    RISULTATI DELLA TARATURA

    m = 2,32

    α = 0,50s = 0,80

    TRENTO

    tratto pedemontano (a nord di Mori)

    (Gauckler – Strickler)

    m = 1,54

    α = 0,08s = 0,20

    BOARA PISANI

    tratto di pianura (a valle di Albaredo d’Adige)

    (Chèzy)

    deq = 25,47 mm deq = 0,24 mm

    m = 2,32 m = 1,54

  • 45

    VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI ANTROPICI NEGLI AFFLUENTI

    Alterazione del trasporto solido causato da:● sbarramenti a scopo idroelettrico● briglie di sistemazione

    p

    digatot

    totattualediga SS

    SBB

    1

    ⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    −⋅=

    ⎟⎟⎠

    ⎞⎜⎜⎝

    ⎛⋅−⋅=

    tot

    brigliaattualebriglia L

    LII

    211Variazione effettiva della pendenza

    Variazione (virtuale) della larghezza dell’affluente

    Alterazione della portata equivalente(in relazione ai nuovi dati)

    ● attività di cava

    sQ−Riduzione dell’apporto solido per attività di cava

  • 46

    VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI ANTROPICI NEL CORSO PRINCIPALE

    ● derivazioni a scopo idropotabile, idroelettrico ed agricolo

    Stabilizzazione della quota del fondo (talweg) dovuto alla presenza di:

    COSTz f =Traverse (zone a fondo fisso)

    Alterazione del trasporto solido causato da:● attività di cava

    sQ−Riduzione dell’apporto solido per attività di cava:inserimento di un “affluente negativo”

  • 47

    PRIMI RISULTATI CON I DATI ATTUALI

    depositi massimi = + 6,5 m scavi massimi = - 3,1 m

  • 48

    PRIMI RISULTATI CON I DATI ATTUALI

    erosioni

    depositi

    dati misurati: 1954 - 1996

    risultati del modello

  • 49

    ),(),( ttxStxSS Δ−−=Δ

    ),(),(' txSTtxSS −Δ+=Δ

    STTS Δ⋅ΔΔ

    =Δ''

    OMOGENEIZZAZIONE DEI DATI DISPONIBILI:“Macchina del Tempo”

    1876 1996 2116

    ΔT=120 anniα ΔT

    [ ]

    N

    tzTtzN

    i∑=

    −Δ+= 1

    2)()( ασscarto quadratico medio

  • 50

    CONCLUSIONI & FUTURI SVILUPPI

    ● Validità dell’ipotesi di moto uniforme in relazione alle dimensionidella “scatola morfologica” e della “finestra evolutiva”

    ● Necessità di affinamento delle conoscenze granulometrichee di trasporto solido

    ● Implementazione di un modulo vegetazionale

    ANALOGIA FRA SEDIMENTI�& RISORSE IDRICHEDIGHE, TRAVERSE�e SERBATOI ARTIFICIALIInizioUbicazione fiume AdigeEvoluzione recente: prima ’50 (1)Evoluzione recente: prima ’50 (2)Evoluzione recente: prima ’50 (3)Evoluzione recente: dopo ’50 (1)Evoluzione recente: dopo ’50 (2)Evoluzione recente: dopo ’50 (4)Evoluzione recente: dopo ’50 (5)Cause plausibiliComplessità spazio-temporaleModellazione idro-morfodinamicaModello 1-DSemplificazioni necessarieSemplificazione eq. del motoMoto uniformeTrasporto solidoequazioni AffluentiSviluppo deltaDati disponibiliGeometriaIdrologiaGranulometriaTaratura formula di trasportoTaratura formula di trasportoGrafici di regressioneOpere antropicheOpere antropicheRisultati 1876-1996 (1)Risultati 1876-1996 (2)Macchina del TempoConclusioni