messaggi dall'asmara

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MESSAGGI DALL'ASMARA Author(s): GIP Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 8, No. 9 (Settembre 1953), p. 244 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40756214 . Accessed: 14/06/2014 16:38 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 195.34.78.61 on Sat, 14 Jun 2014 16:39:00 PM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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MESSAGGI DALL'ASMARAAuthor(s): GIPSource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 8, No. 9 (Settembre 1953), p. 244Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40756214 .

Accessed: 14/06/2014 16:38

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Page 2: MESSAGGI DALL'ASMARA

244 AFFRICA

MESSAGGI DALL'ASMARA di GIP

Asmara, agosto 1953 Con il Io luglio la pubblica Biblioteca Italiana di Asma-

ra è stata chiusa dal Governo Italiano. L'avviso al pubblico dice « per restauri », ma la verità è che sono venuti a man' care i due soli funzionari addetti, i quali, perche appar- tenenti al M.AJ., sono stati invitati a rientrare in Italia se non volevano perdere i loro diritti. La Biblioteca, che è di utilità generale, in quanto unica in Eritrea, ed è consultata anche dalle autorità eritree e federali, rimane chiusa per un periodo indeterminato.

E' stato in visita alF Asmara, per una serie di contatti promettenti, il direttore della Banca d'Indocina di Gibuti e Vispettore della stessa per il Mar Rosso, i quali si sono trattenuti qualche giorno in Eritrea, ospiti del Console di Francia. Essi hanno esaminato con le autorità eritree e fe- derali alcune questioni relative alVincremento del tu- rismo estivo da Gibuti àW Asmara, e altresì la fornitura di prodotti alimentari, orticoli e frutticoli delVEritrea per Gibuti e per le navi in scalo.

E9 stata raccomandata dalV Assemblea Eritrea al Governo la preparazione di una legge che preveda l'esecuzione del primo censimento in Eritrea nel nuovo regime, primo dopo quello compiuto nel 1931 sotto il Governo Italiano, II cen- simento si è reso indispensabile nel regime democratico del Paese in vista delle future operazioni elettorali.

Sono stati consegnati dalle autorità sanitarie eritree, nelVex ospedale Regina Elena di Asmara, i diplomi a nove eritrei recentemente specializzatisi in oftalmia sotto la guida dell'oculista prof. Paolo Guerra. Essi sono destinati a partecipare alla lotta contro le malattie degli occhi che affliggono la popolazione eritrea, la quale è affetta da tra- coma per F80 % e spesso è minacciata da congiuntivite endemica stagionale, che può portare alla completa cecità se non curata in pochi giorni.

Il penultimo scaglione di operai specializzati italiani è partito in luglio da Asmara alla volta della costruendo raffineria di petrolio di Aden; l'ultimo è partito in agosto, portando a 1500 unità la forza del nostro contingente ope- raio in Aden. Saranno altresì presenti nei cantieri di Little Aden 350 americani, un migliaio di inglesi e 10.000 arabi e somali. La raffineria potrà trattare 5.000.000 di tonnellate di petrolio ali9 anno. I nostri operai ricevono lo stesso trat- tamento del personale americano.

La riforma agraria, che rimarrà nella storia delVEritrea, e stata votata doli9 Assemblea Eritrea e prenderà il nome dal capo del Governo, Tedia Bairù, che ne è stato ideatore. Si tratta di risolvere una situazione pluri secolare, che im- pediva Vevoluzione dell9 agricoltura eritrea, e cioè il pos- sesso in comune del patrimonio terriero da parte di stirpi e villaggi, per cui le terre, indivise, si sorteggiavano a brevi periodi di anni in lotti fra le famiglie aventi diritto; di conseguenza nessun contadino era portato a fare migliorie di alcuna specie sul terreno, che viceversa sfruttava incon- sideratamente. Si occupò del problema il Governo Italiano, ma soltanto ora l'Assemblea ha deciso una riforma, che estende il termine di godimento dei singoli lotti e ben 27 anni, anziché a 3, 5 o 7 anni, come è stato fino ad ora. Se ne avrà di conseguenza una migliore cura dei campi stessi, potendone ogni coltivatore godere i frutti prima di dover cedere il lotto alla stirpe per il successivo sorteggio. Il padre Cappuccino Gabriele Da Maggiora, che ha speso lunghi anni in missione in Eritrea ed è autore di sacre rappresentazioni in Decamerè ed Asmara e di volumi sull'Eritrea, prima di partire per il Congo, ove è stato chiamato in questi giorni ad altre missioni, ha offerto al pubblico degli studiosi un imponente Vocabolario Etiopi- co-Latino-Italiano, frutto di lunghi anni di studio, che si compone di ben 580 pagine di formato grande. La cura del compilatore verrà riconosciuta sopratutto dai cultori di lingue antiche, in quanto il vocabolario è un vero lessico dell'antica lingua ghe'ez, sopravvissuta soltanto nella li- turgia copta etiopica.

Un funzionario etiopico addetto alla Direzione della Marina Mercantile, di recente istituita in seno al Ministero del Commercio etiopico, ha visitato i porti di Massaua ed Assab, accompagnato da un rappresentante di una ditta britannica costruttrice di porti, in relazione alla dichia-

ta intenzione del Governo di Addis Abeba di completare la costruzione del porto di Assab e di attrezzare ancora me- glio quello di Massaua.

Il nuovo Console generale aVItalia in Eritrea, dott. Al- berto De Clementis, ricevuto festosamente dalla nostra col- lettività in un incontro presso la Casa degli Italiani di Asmara, ha subito familiarizzato coi connazionali ed ha preso rapidamente conoscenza di uomini e di problemi del- VEritrea. Tra le visite di arrivo, il dott. De Clementis ne ha fatta una al Capo del Governo Eritreo, Tedia Bairù, che lo ha intrattenuto in lungo colloquio su argomenti inte- ressanti il paese in generale e la posizione degli italiani in particolare.

Tra i luttuosi avvenimenti si deve registrare la morte dell'ing. Gino Sartori, uno dei pochi superstiti pionieri dell'Eritrea, morto di improvviso malore nella sua dimora ad Addi Ugri la notte dal 27 al 28 luglio. Il Sartori era ve- nuto in Eritrea nel 1916 ed aveva partecipato alla costru- zione degli ultimi 30 km. della ferrovia Asmar a-Cheren; aveva partecipato a lavori topografici delle grandi aziende cotoniere del Bassopiano Occidentale, aveva impiantato il primo oleificio di Cheren, partecipato a lavori minerari in D ancolia e nello Yemen, e nel 1929 aveva costruito la strada Dire Daua-Harrar. L'ambasciatore Cora era riuscito, nel 1928, a farlo nominare dalT Imperatore Hailè Sellassiè capo della missione tecnica etiopica che doveva, insieme ad altra missione italiana, procedere al tracciamento della camionabile Assab-Dessiè prevista dal Trattato di amicizia Italo-Etiopico del 1928.

Si registra inoltre la morte, in giovane età, del Capo della setta Morgania, importantissima in Eritrea come nel Sudan, nella persona di Sidi Becri el Morgani, avvenuta ad Asmara. Sidi Becri el Morgani, capo della "Katmia" dell'Eritrea, parente del grande sir Ali El Morgani di Ca- sala, capo della Katmia del Sudan, era nipote della famosa Scerifa Alauia di Massaua, morta a 77 anni nel 1940, vene- rata per l'opera religiosa compiuta dal padre. Il defunto Sidi Becri el Morgani era stato per breve periodo presi- dente della Lega Mussulmana delVEritrea. Gli succede il fratello, Sidi Osman, residente ad Agordat.

L'Assemblea Eritrea, dopo aver votato numerose impor- tanti leggi complementari alla Costituzione, fra le quali quella sulla pena capitale, sulla cittadinanza e sul godi- mento ventisettennale delle terre, si è aggiornata al 15 set- tembre. La sessione autunnale sarà impiegata alVesame del bilancio 1953-54.

Secondo un settimanale di Asmara, sarebbe in esame il progetto per la costruzione di una rotabile da Sardo a Gibuti attraverso l'Aussa e la Somalia Francese. Il settima- nale aggiunge che si prevede per il prossimo anno l'inizio dei lavori. La nuova strada si staccherebbe dalla famosa camionabile Dessiè - Assab, costruita dalVItalia nel 1937-38, con enorme dispendio di danaro e di energie umane« nel desolato deserto dancalo.

Un curioso processo è stato iniziato alla Corte Federale di Asmara da parte etiopica contro Veditore di un pron- tuario contenente le tariffe doganali vigenti nella federa- zione. Secondo la pubblica accusa, Videatore, che è il titolare dell' 'Agenzia Regina di Asmara, avrebbe violato il diritto di riproduzione (Copyright) che tutelerebbe la «Negarti Gazeta », o gazzetta ufficiale del Governo Etiopico, ripro- ducendo le tariffe in questione. Dopo un'eccezione solle- vata dalla difesa, la corte ha rinviato il processo al 24 agosto, in attesa che la Corte Suprema di Addis Abeba si pronunzi sull'eccezione stessa, tendente a rigettare Vappli- cazione del Codice Etiopico finora non esteso all'Eritrea, dove invece vigono tuttora, in virtù della Costituzione Eri- trea, le leggi esistenti al 15 settembre 1952.

Si è concluso con una condanna a sei mesi a carico di una donna direttrice dello stabilimento e a tre anni contro un tecnico, il processo contro la ditta Zecou, dichiarata colpevole di aver cagionato l'avvelenamento e la morte di alcuni eritrei per aver prodotto olio commestibile inqui- nato di semi di argemone mexicana, pianta spontanea i cui semi sono ricchi di un olio velenoso. Il maggior numero di vittime tra morti e malati, si ebbe nel collegio dei Pa- dri Cistercensi di Asmara, per lo più tra i novizi eritrei. L'inquinamento si sarebbe verificato per negligenza, non essendosi nettati i torchi dopo la spremitura di semi di argemone, con i quali si era prodotto olio per uso indu- striale.

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