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MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE TEATRO DEI ROZZI, ORE 21 Spira mirabilis Un progetto sostenuto da

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MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRETEATRO DEI ROZZI, ORE 21

Spira mirabilis Un progetto sostenuto da

BrahmsNell’autunno del 1876, quando stava per presentare al mondo musicale la sua Prima Sinfonia, Brahms aveva già superato la quarantina e subito venne notato il ritardo con cui un musicista già celebre e fedele alle forme classiche si era deciso a misurarsi con la più classica delle forme strumentali. Eppure già nel gennaio 1854 Schumann aveva scritto al violinista Joachim: «Dov’è dunque Johannes? È vicino a voi? Vola egli in alto? O si attarda a raccogliere dei fiori? Non fa suonare ancora trombe e timpani? Che si ricordi degli inizi delle Sinfonie di Beethoven. Che cerchi di fare qualcosa del genere. Cominciare è la cosa principale; quando si è cominciato, la fine si presenta da se stessa». In effetti, la Prima venne abbozzata intorno al 1855, ma la sua composizione vera e propria procedette tra infinite esitazioni: solo nel 1862 venne scritto il primo tempo (ma senza introduzione), mentre l’attuale fisionomia del lavoro risale agli anni Settanta, in particolare alle estati dal ‘74 al ‘76 che Brahms trascorse nell’isolamento del Mar Baltico, a Sassnitz, sull’isola di Rügen, in un contesto naturale a lui del tutto congeniale. Misurandosi veramente con Beethoven, così come si era raccomandato Schumann, Brahms si libera al tempo stesso di molti modelli precostituiti. La Sinfonia si apre con una grandiosa introduzione appoggiata a un pedale di tonica ossessivamente reiterato nel timpano, rafforzato dal controfagotto e dai contrabbassi. I tre temi si generano l’uno dall’altro, e la forma si spiega e si chiarisce nel suo stesso progredire. I due movimenti centrali rappresentano una parentesi nell’evolversi del ‘dramma’ sinfonico. L’Andante sostenuto si dipana con intenso lirismo, impreziosito da assoli del primo violino che nella ripresa duetta con il corno svettando sulle sonorità quasi cameristiche dell’orchestra; mentre l’Allegretto ha il sapore di un vero e proprio intermezzo. Il grande

Johannes BrahmsAmburgo 1833 - Vienna 1897

Sinfonia n. 1 in do min. op. 68Un poco sostenuto. Allegro

Andante sostenutoUn poco allegretto e grazioso

Finale. Adagio. Più andante. Allegro non troppo, ma con brio. Più allegro

finale si apre con un Adagio che si ricollega all’atmosfera cupa dell’inizio. Due episodi dominati da pizzicati degli archi sfociano in una tempestosa transizione al Più andante che afferma finalmente la tonica di do, dove il corno enuncia un’appassionata melodia, seguita poi da un corale dei tromboni e dei legni gravi. È la preparazione all’Allegro non troppo ma con brio, che attacca con un magnifico tema che si snoda come un inno con maestosa imponenza, salendo sino all’apoteosi conclusiva, dove ritorna sfolgorante anche il corale dell’introduzione.

* * *

Spira mirabilis è un progetto nato nel set-tembre 2007 per volontà di alcuni giovani musicisti professionisti già attivi nelle più im-portanti realtà musicali europee. L’esigenza era quella di creare uno spazio per lo studio approfondito della musica in cui condivide-re idee e imparare, al riparo dal ritmo fre-netico del mondo musicale professionale. Per ogni incontro viene scelto un solo brano del repertorio da analizzare e studiare. Cre-are un’interpretazione coerente e univoca senza la presenza di un direttore è un lavoro lungo e difficile che richiede molta discus-sione, responsabilità e capacità critica, ma è questo processo nella sua complessità ad essere il motivo dell’esistenza del nostro pro-getto. Per questo diciamo che Spira mirabi-lis non è un’orchestra, ma un laboratorio di studio, volto alla ricerca intellettuale e arti-stica e alla crescita dei musicisti. L’ensem-ble prende il nome dalla Spira mirabilis, una figura geometrica che gode di una peculia-re proprietà: di qualunque dimensione essa sia, risulta sempre sovrapponibile a se stessa. Allo stesso modo nel nostro progetto i musi-cisti variano a seconda del repertorio scelto cambiando la dimensione del gruppo ma non l’identità. Passo fondamentale sono i progetti con stru-

menti originali e le masterclasses con esperti del linguaggio barocco e classico (L. Cop-pola, M. Bilson, J. Bötticher, A. Bernardini) e romantico (H. Holliger) volte alla creazione di un bagaglio di conoscenze condiviso fra i musicisti. Dalla sua fondazione Spira mira-bilis si è rapidamente affermata sulla scena musicale come fenomeno unico, e ha già all’attivo 76 progetti con residenze in tutta Europa, e concerti a Londra (Queen Eliza-beth Hall), Brema (Musikfest Bremen), Am-burgo (Elbphilharmonie Konzerte), Roma (Accademia Filarmonica Romana), Parigi (Cité de la musique), Essen, Istanbul, Berlino, Aldeburgh Music Festival. È stata nominata “Ambasciatrice culturale dell’Unione Euro-pea” per l’anno 2012. Nel dicembre 2013 la città di Formigine, sede del gruppo, ha inau-gurato l’Auditorium Spira mirabilis, nato gra-zie al felice incontro con la comunità. Nel 2015, con la Nona, è stato completato il ci-clo delle sinfonie di Beethoven, un percorso durato otto anni, che ha costituito la spina dorsale del gruppo. Il lavoro con musicisti, coristi e solisti ha richiesto un anno di prepa-razione ed è stato coronato da tre concerti realizzati in ambiti molto diversi fra loro, dal teatro all’italiana alla fabbrica, che hanno visto una affluenza di pubblico straordinaria ed eterogenea.Il 2016 è stato l’anno in cui Spira mirabilis si è aperta al teatro nel desiderio di mettere presto in scena un’opera. Si è infatti cimen-tata con il ‘Così fan tutte’ di Mozart. Nello stesso anno è stata affrontata per la prima volta una sinfonia di Brahms, la n. 4, poi ripresa nel gennaio 2017 sul palco dell’Auditorium della Rai di Torino. A settem-bre Spira mirabilis ha festeggiato il suo de-cimo anniversario, trovandosi in quegli stessi giorni a calcare per la prima volta il palco del Teatro Alla Scala di Milano con l’Eroi-ca di Beethoven.

Spira mirabilis

Marina Arrufat Grau violinoLuca Ballabio tromboneLorenza Borrani violinoFrancesco Bossaglia cornoUrsina Braun violoncelloLaia Braun violinoMaria Alba Carmona oboeLluís Casanova clarinettoEleonora Consta violinoBenedetto Dallaglio cornoLotte Dibbern viola Marlene Dijkstra violinoPaolo Dutto fagottoAntonio Faillaci trombaMichele Fattori fagottoErika Ferroni trombaTimoti Fregni violinoOlga Hansen violaSophia Herbig violinoCaspar Horsch violinoMirjam Huettner oboeJulie Huguet flautoSimone Jandl violaMiriam Kofler fagottoAmalie Kjældgaard Kristensen violinoKatharina Litschig violoncelloLaura Maniscalco violinoJon Mikel Martinez contrabbassoRebeca Maseda Longarela violinoRosa Montañés timpaniPhilip Nelson contrabbassoFrancesco Parini tromboneAngela Park violoncelloBruno Peterschmitt cornoFrancesca Piccioni violaAdriano Piccioni contrabbassoGhislain Portier violoncelloMiquel Ramos clarinettoGemma Raneri violinoMarta Santamaria flautoPaula Sanz Alasa violinoClara Franziska Schötensack violinoRicardo Silva cornoMaurizio Tedesco tromboneEmilano Travasino violaHannah Visser violinoKlara Wincor violoncello

MICAT IN VERTICE

La Micat in Vertice (dal motto della famiglia Chigi, che significa “Splende sulla cima”) è uno tra i più longevi cartelloni del panorama nazionale. Con questo motto il Conte Guido Chigi Saracini il giorno di Santa Cecilia del 1923 aprì le porte del suo Palazzo di via di Città inaugurando la prima delle sue “creature musicali”, destinata a qualificare le stagioni concertistiche invernali.

The Micat in Vertice (from Latin motto of the Chigi’s Family’s coat of arms, which means “The Star shines on the top”) is among the oldest and most prestigious Italian concert festivals. It was inaugurated on 23 november 1923 by Count Guido Chigi Saracini in his own Palace in the City of Siena, so as to found a new winter concert season.

con il contributo di

La sede storica dell’Accademia Musicale Chigiana è Palazzo Chigi Saracini. Eretto nel XIII secolo lungo una delle arterie principali di Siena, con le sue numerose collezioni di pregio, il palazzo è aperto al pubblico per visite guidate. Per prenotazioni ed informazioni consultare il sito internet o contattare il 0577-22091.

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