master in psicomotricità educativa e preventiva culture del corpo rossella ghigi
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Master in Psicomotricità Educativa e Preventiva
Culture del corpo
Rossella Ghigi
Che significa studiare le culture del corpo?
• Significa studiare come i bisogni del corpo influenzano l’organizzazione della società, i suoi tempi, i suoi spazi, le regole del vivere in collettività
La società si organizza intorno al corpo
• Ma anche, viceversa, significa studiare come i bisogni della società e del vivere comune, con le sue leggi, le sue istituzioni e i suoi processi influenzano il corpo, il modo di gestirlo, di pensarlo, di trasformarlo
Il corpo “naturale” non esiste in alcuna società: ognuna definisce il proprio ideale corporeo, ognuna interviene sulla fisicità dei corpi
La teoria classica non è stata sempre consapevole dell’importanza del corpo: svalutazione dell’”uomo naturale” e di ogni biologismo.
Fu l’antropologia la prima a restituirne l’importanza: es.
Marcel Mauss:
Le tecniche del corpo (1934)
“I modi in cui gli uomini, nelle diverse società, si servono, uniformandosi alla tradizione, del loro corpo' “
Marcel Mauss:
Le tecniche del corpo (1934)
Le tecniche del corpo ci appartengono perché ci sono state trasmesse dalla nostra cultura e sono relative a diversi momenti della vita di ogni individuo, dall'infanzia alla vita adulta.
Dunque: carattere non naturale ed acquisito di tutti quei comportamenti e quelle gestualità che servono al soddisfacimento dei bisogni primari, quali ad esempio l'alimentazione, il riposo, la sessualità eccetera, e che, viceversa, sono stati a lungo ritenuti come comportamenti innati nell'uomo.
Nulla vi è di naturale nel nostro comportamento, per cui diviene lecito impiegare il concetto di tecnica anche rispetto all'utilizzo che il genere umano fa del proprio corpo.
Marcel Mauss:
Le tecniche del corpo (1934)
Ogni gesto relativo al soddisfacimento di un bisogno del corpo è socialmente appreso: è espressione di un addestramento educativo proprio del contesto sociale di appartenenza e delle sue esigenze.
Sono pratiche di cui il corpo non si fa solamente portavoce, espressione, ma attraverso le quali acquista una propria ontologia sociale: viene chiamato ad essere.
Il mito del corpo libero in epoca contemporanea
E oggi?
A lungo tempo i sociologi hanno pensato che si andasse verso una sempre maggiore “liberazione” del corpo.
•In realtà: siamo solo più liberi di scegliere le nostre costrizioni
Elias: la civilizzazione non è che la trasformazione delle imposizioni sul corpo in autocostrizioni automatiche, consuetudini che valgono anche quando si è da soli
• L’appartenere a l’uno o all’altro genere, all’una o all’altra razza, all’uno o all’altro strato sociale, esercitare una certa professione, possedere o meno un certo livello di scolarizzazione, vivere in città piuttosto che in campagna, abitare in paesi del primo o del terzo mondo incidono sulla morfologia del corpo
Pierre Bourdieu (1987):
“Il corpo in ciò che ha di più naturale in apparenza, cioè nelle dimensioni della sua conformazione visibile (volume, statura, peso, etc) è un prodotto sociale, dato che la distribuzione ineguale tra le classi delle proprietà corporee si compie attraverso diverse mediazioni come le condizioni di lavoro (con el deformazioni, le malattie, perfino le mutilazioni correlative) e le abitudini in materia di consumo che, in quanto dimensione del gusto, dunque dell’habitus, possono perpetuarsi al di là delle loro condizioni sociali di produzione”
Es. http://www.istat.it/dati/catalogo/20020630_00/volume.pdf
PARTE 1. IL GOVERNO DEI CORPIVerranno presentate le principali tematiche sociologiche sul modo in cui
cultura e società intervengono nella relazione tra l’individuo e il proprio corpo. La tensione tra autonomia individuale e condizionamento sociale sarà in
particolare affrontata attraverso un’esplorazione storica del rapporto tra poteri e corpi nelle società occidentali premoderne e moderne. I temi principali
saranno il processo di civilizzazione, la biopolitica e la società disciplinare, la moda e l’imitazione, le modalità di in-corporazione della cultura.
PARTE 2. CORPI, DIFFERENZE E DISUGUAGLIANZE Si affronterà il tema delle gerarchie sociali nell’epoca contemporanea e il
modo in cui la corporeità le influenza, le conferma e talvolta le contrasta. Si cercherà di capire come e in che misura fattori come la cultura, l'età, la classe
sociale, lo stile di vita, l’orientamento sessuale influenzino il rapporto dell'individuo con la propria fisicità e, per questo tramite, la formazione stessa della sua identità. Ci si concentrerà, in particolare, sul modo in cui gli agenti di socializzazione condizionano il rapporto col proprio corpo in base a genere e
origine etnica.
PARTE 3. IL CORPO PERFETTIBILESi affronteranno tematiche specificamente legate alla società attuale nei paesi industrializzati. In particolare, verrà affrontato il modo in cui il mercato e il c.d. biocapitalismo abbiano trasformato le modalità di gestione della corporeità. La progettualità corporea che deriva dall’attuale cultura del narcisismo nutre l’idea
di un “Sé” proprietario di un “corpo-capitale” e lontano da tradizionali identificazioni collettive: ciò che si alimenta col culto del “corpo perfettibile” è
cioè un “io” e non un “noi”.
Prove:
Richiesta: partecipazione
prove intermedie simulazioni.
Ricevimento e contatti:Ogni martedì dalel 17 alle 18.30 via Filippo Re, 6 Studio 27 (Ghigi), I piano. Tel 0512091634Email: [email protected]
Parte prima. Il governo dei corpi
Body politics: plasticità del corpo e potere
Norbert Elias
(1897-1990)
Il processo di civilizzazione(1939)
Norbert Elias
Da società feudale a società di corte
Curializzazione ceto nobiliare dei cavalieri: aumento necessità di autocontrollo, regolazione atti
(soprattutto con la dama da cui dipendono)
Norbert Elias
Inizialmente (XI-XII secolo) solo parziale controllo dell’economia pulsionale: no pacificazione del
territorio + no spinta affermazione sociale borghesia urbana (= meno necessità dei
nobili di differenziarsi, di bandire totalmente volgarità e
violenza)
Norbert Elias
Coi secoli, avanza processo di curializzazione
(perdita autonomia militare dei cavalieri medievali, re sempre più necessario
per la pacificazione del territorio sotto monopolio della forza, liberi guerrieri
non hanno più funzione sociale), e con esso quello di
civilizzazione dei modi
Norbert Elias
Es. civilizzazione nei bisogni corporali (mangiare, dormire, etc), nelle relazioni
tra i sessi, senso del pudore.
Processo sociogenetico E
Processo psicogenetico
Da imposizione esterna (rispetto per gli altri)Ad autocostrizione (rispetto per sé):
individualizzazione
Stato garantisce pacificazione (minaccia fisica diventa solo potenziale)
Minore espressione estrema dei sentimenti (aggressività e piacere)
Maggiore senso di isolamento e inquietudine permanente
Michel Foucault
Sorvegliare e punire(1975)
Devianza
Nel corso dell’Ottocento si sviluppa l’idea che l’ordine sociale non viene prodotto dalla
repressione/punizione, ma dal disciplinamento e dal lavoro.
Si sviluppa l’idea della rieducazione morale (distruzione + produzione delle identità)
finalizzata alla reintegrazione.
Il Panopticon di J. Bentham (1791)
Da molti che guardano pochi a pochi che guardano molti
Dal controllo alla sorveglianza
Foucault :
Il potere nella società moderna trasforma i
sorvegliati in sorveglianti di se stessi, introiezione
dello sguardo che sanziona e minaccia
costante della punizione
Foucault :
Nella modernità la società intera diviene disciplinare:
Biopotere:
1.Anatomo-politica del corpo umano
2.Biopolitica delle popolazioni
1.Anatomo-politica del corpo umanoHa come obiettivo il corpo, il potenziamento delle
sue attitudini, la crescita della sua utilità in relazione agli imperativi delle strutture nelle
quali è inserito.
2. Biopolitica delle popolazioniSi realizza in una serie di controlli regolatori relativi ai fenomeni demografici, alla nascita e mortalità, al livello di salute o alla durata di vita
Erving Goffman (Canada, 1922 - Usa, 1982)
Asylums
Goffman:Implicano processi standardizzati di mortificazione del sé di una persona.
Internati: “Privati del corredo per la propria identità” (Asylums, 51)
Istituzioni totali
Istituzione totale =1. Tutte le fasi della vita sono vissute
nello stesso luogo e sotto il controllo di una unica autorità
2. Ogni azione è condotta con un gruppo di persone
3. Tutte le attività quotidiane sono programmate e la sequenza è sottoposta a regole
4. Nel loro complesso le attività compongono il piano dell’istituzione.
Istituzioni totali
Conseguenze: Istituzionalizzazione: reazione dei pazienti alle strutture burocratiche di un'istituzione ospedaliera
Disgregrazione dell’identità e sua ricomposizione secondo le regole dell’istituzione stessa: il malato di mente si penserà solo in quanto tale
Istituzioni totali