mariagrazia biancospino, "mal di sudafrica"

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M al a cura di Federica Favaro 34

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Virtuose Sudafrica, anno 2 numero 6-giugno 2011

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Page 1: Mariagrazia Biancospino, "Mal di Sudafrica"

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a cura di Federica Favaro34

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Mariagrazia Biancospino si è trasferita qui quasi dieci anni fa

e ha deciso di restare, “colpita” dal mal d’Africa e dalle opportunità

di un Paese emergente.

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oliva, il tessile e recentemente anche in campo aerospa-ziale e aeronautico. I collegamenti qui sono ancora diffi-coltosi, quindi ci si sposta molto con aerei privati. Impor-tanti sono poi quei settori che riguardano l’edilizia: dasanitari e piastrelle (alcune aziende italiane qui sono quo-tate in borsa) ai liberi professionisti (avvocati, commer-cialisti, architetti). Anche nella componentistica per autole aziende italiane trovano spazio, così come quelle delsettore chimico-farmaceutico, siderurgico e, sempre più,anche l’industria cinematografica. Per fare qualcheesempio, una donna italiana qui ha il monopolio dellapapaya e della noce macadamia e la Birra Peroni, nono-stante sia stata acquistata da un’azienda sudafricana, èla più upmarket qui, perchè associata all’Italia e a tuttoun sistema di marketing che la promuove come prodot-to italiano.

Qual è la reazione degli imprenditori italiani quando arri-vano in questo Paese?Gli imprenditori, così come anche i turisti, trovano il Su-dafrica molto al di sopra delle loro aspettative: è unpezzo di Europa in Africa, con i vantaggi di un Paese in-dustrializzato e tutto il fascino di questo continente. Adun’ora di macchina dalla città, si trovano aree moltoaperte, che si oppongono alle grandi metropoli comeJohannesburg o Città del Capo. C’è una proporzione traessere umano e spazio: non si è imbottigliati nelle città.Inoltre, pare che qui abbiano trovato l’anello mancantedella catena dell’evoluzione scimmia-ominide: questa èla culla dell’umanità… Esiste anche un museo moltobello in cui hanno ricostruito i cambiamenti della Terra

nel corso dei milioni di anni. Il viaggio può assumerequindi connotazioni molto spirituali: vieniamo da qui!Forse è questo il mal d’Africa…

Naturalisticamente cosa troviamo?Esistono grandi città metropolitane e grandissimi spaziaperti: a nord verso il Mozambico, il Botswana, lo Zim-babwe, esistono i grandi Parchi naturali (il più famoso è ilKruger Park); andando verso lo Zimbabwe e lo Zambia,si incontrano le Victoria Falls (una delle sette meravigliedel mondo); verso l’oceano Indiano, il clima è subtropi-cale, è l’oceano più caldo, si possono vedere i delfini, visono parchi con ippopotami ed elefanti. Da Port Eliza-beth a Città del Capo, all’estremo sud, si può percorrerela Garden Route (strada dei fiori), con cittadine colonialiconservate benissimo. Città del Capo è più europea, maappena fuori, esistono aziende agricole con case colo-niali olandesi bianche e vigneti che ricordano quelli dellaToscana. Sull’oceano Atlantico, invece, si trovano villaggidi pescatori, ottime specialità di pesce che si possonogustare su grandi tavolate in spiaggia. Spingendosi poiverso la Namibia, il paesaggio si fa più aspro e si incon-trano cittadine di frontiera con leggende metropolitanedivertenti: a Port Nolloth, per esempio, si narra che i pe-scherecci abbiano delle ventose che aspirano diamanti;è proprio da Kimberly verso la Namibia attraverso il marela principale vena diamantifera sudafricana. Infine, il de-serto di sabbia rossa del Kalahari (il quarto al mondo perestensione) in cui vivono ancora gli ultimi boscimani, ilpopolo più antico al mondo, che non conosce proprietàprivata, è nomade e vive di caccia. Furono sterminati da

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Vista delle Victoria Falls, una delle sette meraviglie del mondo.

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neri e bianchi che arrivarono contemporaneamente, maora sono molto tutelati dallo Stato. All’interno, un altrodeserto, quello del Karoo con gli allevamenti di struzzi:agli inizi Novecento, quando in Europa andavano moltodi moda le piume di struzzo venivano fornite proprio daqueste fattorie meravigliose.Per finire, esistono all’interno del territorio del Sudafrica,due piccoli stati retti da monarchie assolute: Lesotho eSwaziland, che dal punto di vista paesaggistico offronomoltissimo.

E i suoi abitanti come sono?In generale il sudafricano è molto accogliente ed ami-chevole: invita gli ospiti a casa. Geograficamente è sem-pre stato molto isolato, quindi molto attaccato all’Euro-pa, che è il primo partner commerciale e si trova sullastessa fascia oraria. Essendo stato prima colonia olan-dese, poi inglese, è molto accogliente nei confronti deglieuropei. Esistono poi moltissime etnie nere (11 lingue uf-ficiali di cui due bianche e tutte le altre nere, delle mag-giori tribù): le principali sono Xhosa e Zulu, che si alter-nano al governo (Nelson Mandela è Xhosa). Ognuna hala propria lingua e caratteristiche. Mentre nelle cittàanche i neri diventano cittadini della metropoli e perdonoun po’ le loro tradizioni - come in tutto il mondo - nellezone rurali sono molto forti, e anche qui si stanno rivalu-tando le origini.

Come sono i collegamenti con il Sudafrica?Purtroppo non c’è un volo diretto dall’Italia, quindi è ne-cessario fare scalo in un’altra città europea (Londra, Mo-naco, Francoforte…). Io volo spesso via Dubai per Jo-hannerburg. In tutto sono circa 10 ore di volo, poi cisono i collegamenti interni, se necessari.

E a proposito delle donne?Dal punto di vista governativo, hanno raggiunto il 50%

alle pari opportunità: un potere enorme. Nel privato, in-vece, le donne nere hanno più visibilità. Le donne bian-che si mantengono nel middle management. Molte cari-che importanti sono in mano alle donne, ad esempio, ilPresidente della Banca Centrale sudafricana è donna, ilPresidente della banca più importante è donna, il presi-dente della compagnia di bandiera; ovviamente sonodonne che hanno studiato, ma hanno davvero un potereenorme. Nelle zone rurali invece non è così, la donna èancora l’unica che lavora (l’uomo tende ad essere vio-lento e dedito all’alcol), ma è la fascia più povera, in al-cune zone non c’è nemmeno l’acqua potabile. Per as-surdo in Sudafrica, esiste un’economia del primo mondoche corre parallelamente ad un’economia del terzomondo. La donna spesso mantiene famiglie molto allar-gate: nella cultura nera esiste la bigamia e a volte ledonne sono costrette a pagare l’uomo perché veda ipropri figli!

In generale si vive bene in Sudafrica?Dipende dalle esigenze: dal punto di vista delle opportu-nità di lavoro si sta molto bene, il tasso di crescita è del4%, è un paese emergente, quindi ha molta fiducia nelfuturo. Nelle grandi città però c’è un alto tasso di crimi-nalità, bisogna avere attenzioni particolari che in Europanon sono necessarie, l’assicurazione medica è privata,non c’è uno stato assistenziale come in Italia. Inoltre, lavita culturale è in fermento, ma è ancora lontana dall’Eu-ropa, che ne è la culla. Dall’altra parte vincono la bellezza del territorio eun’energia di sviluppo altissima. Johannesburg sorge sulbacino aurifero più grande del mondo, senti anchel’energia del metallo!

Insomma, consigli un viaggio in Sudafrica…Un viaggio in Sudafrica è un dovere! Tutti se ne vannocon la voglia di tornare… !

Mariagrazia Biancospino

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